PSICOPATOLOGIA DEL LINGUAGGIO Disturbi del linguaggio si verificano in molteplici condizioni patologiche che vanno dalle lesioni cerebrali a focolaio ai disturbi d’ansia ed includono forme morbose di vario interesse specialistico. Disturbi del linguaggio Disturbi di pertinenza neurologica • Disartrie • Afasie Disturbi di pertinenza psichiatrica PSICOPATOLOGIA DEL LINGUAGGIO alterazioni della coscienza (riduzione della vigilanza, torpore, stati crepuscolari) • linguaggio: lento, stentato, difficoltoso presenza di parafasie, neologismi, fino all’anomia, • ripetizione e comprensione orale, comprensione dello scritto e scrittura frequente grave compromissione • eloquio spontaneo ridotto quantitativamente, spesso • povero e ripetitivo nei contenuti. • risposte mai o quasi mai adeguate alle domande. • difficoltà di attenzione e di concentrazione spesso evidenti : il paziente tenta di rispondere o di esprimersi, senza riuscirci, oppure lo fa con grande fatica. PSICOPATOLOGIA DEL LINGUAGGIO alterazioni della coscienza Nelle psicosi confusionali (delirium) il linguaggio non è alterato da un punto di vista semantico, ma lo è nei contenuti che sono spesso concentrati sull’ideazione delirante o riguardano i disturbi psicosensoriali concomitanti. Da un punto di vista formale l’eloquio può evidenziare disfrasie o alterazioni della fonazione PSICOPATOLOGIA DEL LINGUAGGIO Nei deficit intellettivi i disturbi del linguaggio derivano dalle difficoltà di comprensione del significato delle parole e di elaborazione dei concetti. L’espressione orale è spesso caratterizzata da modalità infantili sia nella intonazione che nella forma. Possono essere presenti manierismi. Infine alcuni disturbi del linguaggio non hanno causa psicopatologica ma derivano dall’educazione, dall’uso del dialetto, dal tipo di ambiente o di cultura. I difetti di pronuncia e le distorsioni fonemiche abituali, invece, sono per lo più ereditari o derivano da alterazioni congenite dell’apparato orale. PSICOPATOLOGIA DEL LINGUAGGIO Semeiologia • aspetti quantitativi (numero delle parole dette spontaneamente dal paziente o espresse nelle risposte alle domande che richiedono frasi complesse) • aspetti qualitativi PSICOPATOLOGIA DEL LINGUAGGIO Valutazione quantitativa povertà di linguaggio il numero delle parole dette è assai limitato e le risposte tendono ad essere brevi, concrete e non elaborate; quasi mai vengono fornite informazioni non richieste esplicitamente. linguaggio ridondante ricco di parole e di particolari anche non richiesti, si riscontra negli stati ansiosi e nelle fasi maniacali o miste del disturbo bipolare. Sebbene il numero delle parole pronunciate possa essere notevole, non sempre esso fornisce altrettante informazioni, si veda il linguaggio prolisso, ripetitivo e stereotipato, tipico di alcuni disturbi mentali organici o dei pazienti ossessivi. tempo di latenza della risposta Depressione Mania Demenza PSICOPATOLOGIA DEL LINGUAGGIO Valutazione qualitativa rapidità del flusso verbale fluenza Caratteristiche: intonazione della voce, o fonazione: parlare ad alta voce o con voce bisbigliante, calunniante, borbottante, mormorante, con timbro più o meno acuto, calmo, emozionato, infantile, monotono. I disturbi del tono dell’eloquio costituiscono le disfonie: Iperfonia stati di eccitamento o di agitazione o Ipo-afonia depressione o schizofrenia con sintomi negativi. afonia sintomo somatoforme da conversione Parafonie quelle alterazioni della fonazione caratterizzate da timbro artefatto, nasale, gutturale o con voce in falsetto. Altri tipi di disfonia derivano da lesioni del sistema nervoso periferico e sono perciò di pertinenza neurologica. PSICOPATOLOGIA DEL LINGUAGGIO Valutazione qualitativa forma e articolazione del linguaggio eseguito separatamente da quello del contenuto, è di valido ausilio diagnostico; infatti, le anormalità formali della parola possono sottendere una patologia cerebrale o un disturbo psichiatrico. I disturbi del linguaggio articolato di interesse psichiatrico sono la balbuzie, le disartrie funzionali e le disfrasie. PSICOPATOLOGIA DEL LINGUAGGIO Valutazione qualitativa balbuzie difficoltà nell’articolazione di determinati suoni, labiali, linguali e nasali, che vengonopronunciati in ritardo, con violenza o in modo ripetuto. disartrie funzionali si osservano nei soggetti in stato di particolare tensione, negli epilettici e nelle intossicazioni da alcool o da altre sostanze. Di frequente riscontro in alcuni pazienti sono le lievi disartrie dovute all’uso degli antidepressivi triciclici. Queste forme sono reversibili e in genere transitorie, per lo più caratterizzate da intoppi, pause respiratorie fra le sillabe, lieve tartagliamento, alterata congiunzione di una consonante con la vocale successiva, o incheccamento, alterata vocalizzazione di una sillaba con una consonante gutturale. disfrasie. PSICOPATOLOGIA DEL LINGUAGGIO Valutazione qualitativa disfrasie. tachifrasia stati di eccitazione o di notevole ansia, eccitamento maniacale stati misti bradifrasia, depressione demenze mutacismo schizofrenici stato di arresto psicomotorio casi di demenza insufficienza mentale PSICOPATOLOGIA DEL LINGUAGGIO Valutazione qualitativa perdita dei nessi associativi schizofasia (uso di parole idiosincrasiche, irrilevanti, di improvvisi cambi di soggetto, e la perdita della connessione logica fra le parole e le frasi sono presenti nelle condizioni psicotiche nelle quali il linguaggio risulta contorto, talora incomprensibile e spesso allusivo. neologismi e neolalia; (parole o frasi completamente nuove di cui è molto difficile comprendere la derivazione )etimologica. deragliamento blocchi o intoppi del linguaggio PSICOPATOLOGIA DEL LINGUAGGIO Valutazione qualitativa Linguaggio tangenziale circostanziato prolisso Disturbi del linguaggio e dell'eloquio Pensiero e Linguaggio • Le funzioni del pensiero e dell’espressione parlata si sovrappongono • E’ impossibile separarle una dall'altra • Ma al tempo stesso sono una differente dall'altra Mahler: Relazione tra linguaggio e pensiero • Il modello potrebbe essere quello di una dattilografa che batte a macchina (LINGUAGGIO) un manoscritto (PENSIERO) che le sta di fronte 1. La copia che si ottiene ci può apparire distorta se lo scritto originale è distorto, sebbene le vie di comunicazione dell'occhio e delle mani della dattilografa funzionino correttamente 2. L'originale può essere perfetto, ma l'incapacità della dattilografa può determinare errori di battitura, e pertanto distorcerlo 3. E’ possibile che una dattilografa inefficiente aggiunga errori ad un manoscritto già di per sé incoerente • Lo psicopatologo è in grado di osservare soltanto la copia (cioè il linguaggio parlato): non può esaminare il manoscritto originario (il pensiero) Linguaggio: specchio del pensiero • La gran parte dei teorici che si occupano del linguaggio schizofrenico hanno accettato la prima delle tre ipotesi: quella della buona dattilografa che trascrive un testo deviante • Il paziente riporta cioè in modo fedele una serie di pensieri disturbati • Critchley: “Qualsiasi aberrazione di un certo rilievo nel pensiero o nella personalità verrà riflessa nei diversi livelli del discorso articolato: fonetico, fonemico, semantico, sintattico e pragmatico“ • Il linguaggio è lo specchio del pensiero • Il linguaggio riflette da vicino il pensiero • Quindi: il disturbo del pensiero è l’anomalia primaria • Il linguaggio disturbato viene concettualizzato come mero riflesso di questo disturbo sottostante • La diagnosi del disturbo del pensiero diviene possibile esclusivamente sulla base di ciò che il paziente dice • Teorie linguistiche recenti utilizzate nell'analisi del discorso schizofrenico pongono in discussione tale visione • In un certo grado il linguaggio, e il linguaggio specifico di una persona, salta il pensiero – pensiero senza espressione verbale: sogno ad occhi aperti – parlato senza pensiero: alcune frasi senza significato e senza pensiero che si dicono in situazioni sociali Anomalie psicogene • Discorso maniacale: gran numero di associazioni presenti nella fuga delle idee e accelerazione • Discorso depressivo: le frasi tendono ad essere brevi, con semplici associazioni e rallentamento • Mutismo isterico • Risposte approssimate: il paziente sta semplicemente evitando di fornire una risposta adeguata ad una domanda semplice: “Quante zampe ha una pecora?”, “Cinque“ • La risposta, pur errata, indica che è stato afferrato il senso della domanda – schizofrenia ebefrenica – sindrome di Ganser e altre condizioni organiche Pseudologia fantastica • Condizione di menzogna plausibile e scorrevole, frequentemente associata con i disturbi di personalità isterico o antisociale • Il paziente sembra credere fermamente nelle proprie affermazioni fantasiose • Persona assai isolata, senza famiglia o amici, che finisce di notte al pronto soccorso di un grande ospedale di una città straniera, facendo racconti che illustrano le sue capacità e acquisizioni, e le circostanze sfortunate che lo hanno portato a richiedere aiuto • Frequente sovrapposizione con la sindrome di Munchausen DISTURBI DELL'ELOQUIO Solo Eloquio inintelleggibile Gli altri: NO Eloquio inintelleggibile • Paragrammatismo (disturbo della costruzione grammaticale) e incoerenza della sintassi possono verificarsi in più disturbi – Insalata di parole schizofrenica: le parole riconoscibili possono essere disturbate a tal punto nelle frasi da risultare prive di senso – Mania: velocità delle associazioni può essere così rapida da distruggere completamente la struttura della frase, rendendola insensata – Depressione: il rallentamento può inibire a tal punto il discorso che vengono prodotte solamente sillabe incomprensibili dal suono lamentoso Simbolismo privato schizofrenico a) Nuove parole di significato incomprensibile: neologismi b) Frasi e parole standard in cui parole esistenti vengono utilizzate con un significato simbolico e speciale c) Un linguaggio privato, sia parlato (criptolalia), che scritto (criptografia) DISTURBI ORGANICI DEL LINGUAGGIO Solo il Mutismo Tutto il resto NO Mutismo • Astensione dalla parola in uno stato di coscienza vigile • Tutte le principali categorie di disturbi psichiatrici possono presentare il mutismo: – il ritardo mentale, le malattie cerebrali organiche, le psicosi funzionali, le nevrosi e i disturbi di personalità • Alcune cause più specifiche: – la malattia depressiva, la schizofrenia catatonica e l'isteria di conversione • Il mutismo si verifica come elemento essenziale dello stato di stupor • Se non è presente un'alterazione dello stato di coscienza (psicosi funzionali e nevrosi), è probabile che il paziente muto comprenda ogni cosa che viene detta intorno a lui DISTURBO SCHIZOFRENICO DEL LINGUAGGIO • È generalmente accettato che l'uso che lo schizofrenico fa del linguaggio e delle parole è differente da quello delle persone normali • Questa differenza non è dovuta alle convinzioni deliranti o all'interruzione del pensiero indotta dalle allucinazioni uditive • Tuttavia, la natura precisa di questa anomalia è ancora ben lontana dal poter essere chiarificata • Non c’è un’unica teoria esplicativa Descrizione clinica e disturbi del pensiero • La sola dimostrazione non equivoca di un disturbo del pensiero può avvenire attraverso il linguaggio • Il disturbo del pensiero può essere rivelato in termini di – Flusso dell'eloquio – Disturbo del contenuto e dell'uso delle parole e della grammatica – Capacità di concettualizzare in modo appropriato • Kraepelin: Disfunzione nelle regole del linguaggio: incertezza del paziente schizofrenico nella scelta del corretto livello metaforico nella comunicazione • Bleuler: Perdita di continuità delle associazioni: incompletezza nello sviluppo delle idee – Uno dei sintomi fondamentali della schizofrenia Cameron: asindesi • Difetto nella capacità di mantenere i limiti concettuali e una notevole carenza nello sviluppo di nessi veramente causali – Esempio di un paziente che completò la frase: “Ho caldo quando cammino perché...”, con tutte le parole: “rapidità, sangue, cuore di cervo, lunghezza, potere guidato, cilindro motorizzato, potenza“ – Aveva facilità ad usare espressioni imprecise, metonimie e pensiero iper-inclusivo a causa di una penetrazione reciproca delle associazioni Goldstein: Pensiero concreto • Dovuto ad un'incapacità di pensare in modo astratto • Non è stato dimostrato in tutti i pazienti schizofrenici • Sarebbe riscontrabile solo negli schizofrenici con un disturbo del linguaggio – sia positivo (incoerenza dell'eloquio) – sia negativo (povertà dell'eloquio) Arieti: paleologica • La maggiore o minore incomprensibilità del discorso nasce dall’uso di una particolare logica diversa da quella normale • Cosiddetta “paleologica”: logica arcaica che probabilmente ha preceduto quella aristotelica e che sembra venga normalmente usata dai bambini molto piccoli (in genere fino ai 3-4 anni di età) Von Domarus modelli di pensiero “paleologico” • Nella logica normale l’identità si basa sull’identità dei soggetti • Nella “paleologica” si basa sull’identità dei predicati • Arieti: «Una paziente credeva che i due uomini che aveva amato nella sua vita fossero di fatto la medesima persona, benché uno vivesse a Città del Messico e l’altro a New York. Infatti entrambi suonavano la chitarra ed entrambi l’amavano. Facendo ricorso ad un tipo di cognizione che segue il principio di Von Domarus, essa poté riaffermare l’unità dell’immagine dell’uomo che voleva amare...» Andreasen: disturbi specifici 1. Deragliamento: perdita delle associazioni in modo tale che le associazioni scorrono l'una dopo l'altra in relazione obliqua, o senza alcuna relazione 2. Perdita di finalismo: Incapacità di seguire una concatenazione di pensieri fino alla sua naturale conclusione 3. Povertà nel contenuto dell'eloquio: povertà dei pensieri, un eloquio vacuo, alogia, verbigerazione e i disturbi formali negativi – affermazioni scarsamente informative: tendono ad essere vaghe, eccessivamente astratte o concrete, ripetitive e stereotipe 4. Tangenzialità: replicare ad una domanda in modo obliquo o irrilevante 5. Illogicità: trarre conclusioni da una certa premessa attraverso delle inferenze che non possono essere considerate logiche Uso improprio di parole e frasi • Difetto nella memorizzazione delle parole: vocabolario ristretto e uso delle parole in modo incongruo per coprire un numero di significati superiore a quelli che vengono loro di solito attribuiti • Queste parole o frasi vengono denominate parole e frasi standard • Il loro uso a volte diventa evidente in una conversazione più lunga in cui una parola insolita può essere usata diverse volte: – un paziente usava "spassionato" come parola standard, e la usava frequentemente con un significato incongruo bizzarro, varie volte in una conversazione di pochi minuti. • Questa anomalia può riflettere – povertà di vocabolario e di sintassi – tendenza attiva di parole e sillabe per associazione a fare intrusione nei pensieri, e di conseguenza nell'eloquio, subito dopo la pronuncia • Le parole posseggono un alone semantico: la loro costellazione di associazioni è più ampia di quello che è propriamente il significato della parola – spesso fanno delle associazioni che apparentemente sono irrilevanti • Neologismo: creazione di una nuova parola: necessità di riempire un vuoto semantico: – "Sono il genio triplicato, actimetrico, chilofilico telepatico multibilionesimo, milionesimo“ • Giochi di parole non intenzionali: se una parola ha più di un significato, è probabile che uno di questi significati sia dominante – Marcata tendenza negli schizofrenici a presentare l'intrusione del significato dominante, quando il contesto richiede l'uso di un significato meno comune Intrusione delle associazioni • La ripetitività del disturbo dell'eloquio può essere associata con l'intrusione delle associazioni: il normale processo di eliminazione delle associazioni irrilevanti non ha luogo, in modo tale che una parola provoca associazioni per rima o similitudini ideative • Quando questa clausola sarà completata, può essere inserita un'altra clausola corretta dal punto di vista sintattico a interrompere il senso, associata in modo dimostrabile con la parola o l'idea precedente • Esempio: Intrusione tramite associazioni sonore con la sillaba iniziale della parola precedente: "il sotterfugio e l'errore pianificarono la sostituzione..." Linguaggio e attenzione • Disturbi del linguaggio schizofrenico correlati all'incapacità di mantenere l'attenzione: intrusione di associazioni irrilevanti all'interno del discorso, paragonabili al disturbo osservabile a livello della selezione dell'informazione sensoriale • Il discorso normale e coerente richiede l'inibizione progressiva e istantanea delle associazioni irrilevanti per ciascun concetto espresso: la progressione associativa si snoda contemporaneamente all'eliminazione attiva di quelle associazioni che non sono dirette allo scopo Destrutturazione delle parole e della grammatica Disturbi delle parole e dei loro significati • Parafasia: destrutturazione delle parole con l'interpolazione di uno o più suoni • Il paziente è capace di produrre solo questi suoni, che hanno per lui un senso e un significato 1. Parafasia letterale: uso grossolanamente erroneo delle parole che, per il grado estremo dell'alterazione, le rende del tutto prive di significato 2. Parafasia verbale: perdita della parola appropriata, benché le affermazioni conservino il loro significato – Un paziente descrive una seggiola come "un oggetto a quattro gambe per sedere" Disturbi della sintassi e della grammatica • Agrammatismo: perdita di parti del discorso • In alcuni casi si nota la perdita di avverbi, che risulta in frasi impoverite e rozze, tale da farle somigliare a telegrammi – "Bel tavolo è apparecchiato; la donna è ricca a scrivere; figlio è anche lamento“ – Oltre all'espressione standard, si nota una perdita di parti del discorso, come per esempio l'articolo indefinito – Il significato è più disarticolato della grammatica Paragrammatismi • Paragrammatismi: si nota una quantità di complesse frasi subordinate, che non permettono alcuna progressione nel raggiungimento del significato ultimo del pensiero • Tuttavia, le frasi separate sono abbastanza comprensibili • Concetti comportamentali dei disturbi del linguaggio: NO • Modelli statistici del linguaggio: NO • Approcci linguistici alla schizofrenia: NO