La Politica di Coesione Europea
Politica dell’UE finalizzata a ridurre il divario tra i livelli di
sviluppo dei vari Stati membri ed il ritardo delle regioni
meno prospere, in modo da favorire uno sviluppo armonioso
delle diverse regioni europee.
Gli strumenti principali attraverso cui l'Unione europea
persegue la coesione economica e sociale tra tutti gli Stati
membri sono rappresentati dai Fondi Strutturali.
La Politica di Coesione Europea
Priorità della Riforma
La Commissione ha proposto che gli interventi fossero
concentrati su un numero limitato di priorità comunitarie, in linea
con le agende di Lisbona (crescita, competitività e occupazione) e
di Göteborg (ambiente).
Consiglio
di Lisbona (Marzo 2000): economia basata
sulla conoscenza più competitiva e più dinamica entro il
2010.
Consiglio
di Göteborg (Giugno 2001): la strategia di
Lisbona è stata ampliata, dando nuovo impulso alla
protezione dell’ambiente e alla realizzazione di un
modello di sviluppo
La Nuova Programmazione dei
Fondi Strutturali 2007-2013
La nuova programmazione comunitaria è il frutto di una
pianificazione coordinata fra la Commissione europea e gli Stati
membri.
L’analisi dei risultati del periodo di programmazione 2000-2006,
insieme con le nuove esigenze scaturite dall’ingresso nell’Unione
europea di nuovi Stati, ha fatto emergere la necessità di apportare
alcune modifiche alla programmazione:
armonizzazione delle politiche comunitarie, nazionali e
regionali
snellire le fasi di programmazione
decentrare
La Nuova Programmazione dei
Fondi Strutturali 2007-2013
Fasi di programmazione
La prima fase di programmazione culmina nella produzione degli
“Orientamenti strategici comunitari in materia di coesione”,
proposti dalla Commissione europea, ma elaborati in collaborazione
con gli Stati membri, in cui si punta ad armonizzare gli obiettivi
della politica di coesione con quelli dei singoli Fondi strutturali e
della Strategia di Lisbona, nonché con gli indirizzi della Strategia
europea per l’occupazione.
La Nuova Programmazione dei
Fondi Strutturali 2007-2013
Fasi di programmazione
Sulla base del nuovo Regolamento sui Fondi strutturali, ogni singolo Stato
ha elaborato un Quadro di riferimento strategico nazionale, sottoposto
all’approvazione della Commissione, all’interno del quale vengono sviluppati
gli obiettivi e le priorità della programmazione per il settennio 2007-2013.
Tale documento, prodotto col contributo delle amministrazioni centrali e
locali, assicura la sinergia delle politiche nazionali con gli “Orientamenti
strategici in materia di coesione”.
Il Quadro sostituisce i vecchi Quadri comunitari di sostegno:
-
viene negoziato con la Commissione
- costituisce il contesto di riferimento per la preparazione dei
programmi operativi
- è un documento politico, non gestionale
La Nuova Programmazione dei
Fondi Strutturali 2007-2013
Gli strumenti con i quali i Quadri strategici nazionali realizzano i
propri obiettivi sono i Programmi operativi.
Non esistono più i Docup e i Complementi di Programmazione, al
fine di uno snellimento drastico della gestione dei Fondi.
I Programmi operativi, dunque, in assenza dei Complementi di
Programmazione, rivestono oggi una doppia valenza, strategica e
gestionale, con un peso maggiore di quella strategica. Gli stessi
Programmi operativi, infatti, sono stati sottoposti ad opera di
snellimento in quanto i contenuti sono divisi in Assi prioritari,
mentre non esiste più l’ulteriore suddivisione in Misure.
La Nuova Programmazione dei
Fondi Strutturali 2007-2013
I programmi operativi sono di quattro tipi:
Programmi
Programmi
Programmi
Programmi
operativi
operativi
operativi
operativi
regionali
nazionali
interregionali
di cooperazione territoriale
Ogni programma operativo può essere finanziato da un solo
Fondo strutturale.
Solo il 10% di ogni programma potrà essere finanziato da un
fondo di verso da quello principale, e solo se assolutamente
necessario.
La Nuova Programmazione dei
Fondi Strutturali 2007-2013
IL PERCORSO
1.Linee guida della Commissione
Proposte dalla Commissione e adottate dal Consiglio con l‘assenso del Parlamento
Europeo
2.Quadri strategici nazionali
Una strategia nazionale e il quadro programmatico proposti dallo Stato Membro in
recepimento degli orientamenti comunitari sottoposti alla decisione dalla
Commissione
3.Programmi Operativi
Un P.O. per ogni fondo e Stato membro o Regione; descrivono priorità, modalità
di gestione e risorse finanziarie proposti da Stato o Regione sottoposti alla
decisione della Commissione
4.Gestione e selezione dei progetti
Proposti da Stati membri e Regioni sono “share managed“ ossia concertati con la
Commissione
5.Follow-up strategico
Effettuato dal Consiglio Europeo basato su rapporti annuali della Commissione e
Stati Membri
Gli strumenti
Un regolamento generale, recante disposizioni comuni per le
tre fonti di finanziamento delle azioni strutturali (FESR, FSE,
Fondo di Coesione).
Un regolamento specifico per ciascun fondo: Fondo europeo di
sviluppo regionale (FESR), Fondo Sociale Europeo (FSE),
Fondo di coesione.
Un nuovo regolamento che consente la creazione di una
struttura di cooperazione transfrontaliera (i Gruppi Europei per
la Cooperazione Transnazionale – GECT-)
I nuovi obiettivi
Sono stati fissati tre nuovi obiettivi in sostituzione degli
obiettivi 1, 2 e 3 della programmazione 2000-2006 e delle
altre aree prioritarie:
 “Convergenza”, volto a promuovere le condizioni per la crescita
e per una reale convergenza degli Stati Membri e delle Regioni in
ritardo di sviluppo.
 “Competitività regionale e occupazione”, che punta, al di
fuori delle regioni in ritardo di sviluppo, a rafforzare la
competitività e a promuovere il cambiamento economico e
l’occupazione.
 “Cooperazione territoriale europea”, finalizzato a rafforzare la
cooperazione transnazionale, transfrontaliera e interregionale.
I nuovi obiettivi
CONVERGENZA
• Stati membri con RNL pro capite < 90% della media comunitaria.
• Regioni con un PIL pro capite < 75% della media UE a 25 Stati
membri.
• Phasing out: Regioni con un PIL pro capite < 75% dell’UE a 15 SM
e > 75% dell’UE a 25 SM (effetto statistico dell’allargamento).
• Le Regioni Ultraperiferiche (RUP: Azzorre, Madera, Canarie e
dipartimenti francesi d’oltremare), che fruiranno di un
finanziamento specifico a titolo di FESR indipendentemente dalla
loro ammissibilità all’obiettivo.
• Risorse destinate: 78,54% (264 miliardi di euro) della dotazione
totale prevista (336,1 miliardi euro
I nuovi obiettivi
COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE
• Le Regioni non coperte dall’obiettivo “Convergenza“ ed indicate dallo Stato
Membro al momento della presentazione del QSN.
• Phasing in: le Regioni dell’attuale obiettivo n. 1 che nel 2007 non saranno
più ammissibili all’obiettivo «Convergenza» in virtù dei loro progressi
economici (per “effetto crescita”).
• Risorse destinate: 17,22% (57,9 miliardi di euro) della dotazione totale
prevista (336,1 miliardi dieuro)
I nuovi obiettivi
COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA
• Per la cooperazione transfrontaliera: le Regioni situate lungo le
frontiere terrestri interne ed alcune esterne, nonché alcune regioni
situate lungo le frontiere marittime separate da un massimo di
150 Km.
• Per la cooperazione transnazionale, le zone che saranno definite
dalla Commissione in base agli orientamenti strategici per la
politica di coesione
• Per la cooperazione interregionale, l’intero territorio della
Comunità.
• Risorse destinate:3,94% (13,2 miliardi di euro) della dotazione
totale prevista (336,1 miliardi di euro).
I nuovi obiettivi
AMMISSIBILITÀ DELLE REGIONI ITALIANE NEGLI
OBIETTIVI CONVERGENZA E COMPETITIVITÀ
• Convergenza: Sicilia, Puglia, Campania, Calabria.
• Convergenza “phasing out”: Basilicata.
• Competitività: Abruzzo, Bolzano, Emilia-Romagna, Friuli - Venezia
Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte,
Toscana, Trento, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto.
• Competitività “phasing in”: Sardegna.
I nuovi obiettivi
ABBANDONO DEL CONCETTO DI “ZONIZZAZIONE”
Per quanto riguarda l’obiettivo “Competitività regionale e
occupazione”, viene meno il principio della zonizzazione,
vigente nel periodo di programmazione 2000/2006, che
comporta la ripartizione delle risorse comunitarie per
microzone all’interno delle Regioni e quindi la zonizzazione
regionale delle aree ammissibili; nel futuro periodo di
programmazione tutto il territorio regionale sarà ammissibile ai
fini del contributo comunitario.
I nuovi obiettivi
SPECIFICITÀ TERRITORIALI
• La Commissione europea riconosce che una politica di coesione
efficace deve tener conto delle esigenze e caratteristiche
specifiche dei territori con handicap geografici (isole, zone
montane, aree scarsamente popolate), prevedendo, per l’obiettivo
“Competitività regionale e occupazione” che l’assegnazione delle
risorse agli SM tenga conto anche delle presenza di regioni con
handicap geografici.
• Gli SM devono garantire che la specificità di questi territori siano
prese in considerazione al momento di destinare le risorse
nell’ambito dei programmi operativi.
• E’ prevista una maggiorazione dell’aliquota massima di
finanziamento comunitario per interventi realizzati in questi
territori.
I nuovi obiettivi
STRUMENTI FINANZIARI
Per il conseguimento dei tre obiettivi contribuiscono in particolare i
Fondi Strutturali (FESR e FSE) e il Fondo di coesione, secondo lo
schema seguente:
Obiettivi
Fondi
Convergenza
FERS; FSE e Fondo di
Coesione
Competitività regionale
e occupazione
FERS e FSE
Cooperazione
territoriale europea
FERS
I nuovi obiettivi
OBIETTIVO “CONVERGENZA” PRIORITÀ DI INTERVENTO
FINANZIATE DAL FESR
a. Ricerca e Sviluppo tecnologico, innovazione e spirito
imprenditoriale;
b. Società dell’informazione;
c. Tutela dell’ambiente;
d. Prevenzione dei rischi;
e. Turismo e promozione del patrimonio naturale e culturale;
f. Investimenti nei trasporti;
g. Energia e reti transeuropee;
h. Investimenti a favore dell’educazione;
i. Investimenti a favore della sanità;
l. Sostegno diretto agli investimenti nelle PMI.
I nuovi obiettivi
OBIETTIVO “CONVERGENZA” PRIORITÀ DI INTERVENTO
FINANZIATE DAL FSE
a. Espansione e miglioramento degli investimenti nel capitale
umano;
b. Rafforzamento della capacità istituzionale e dell’efficienza delle
pubbliche amministrazioni e dei servizi pubblici a livello nazionale,
regionale e locale
I nuovi obiettivi
OBIETTIVO “COMPETITIVITÀ REGIONALE E
OCCUPAZIONE” PRIORITÀ DI INTERVENTO
FINANZIATE DAL FESR
a. Innovazione ed economia della conoscenza (potenziamento della RST,
l’innovazione, l’imprenditorialità e la creazione di nuovi strumenti finanziari
per le imprese che fanno uso intensivo della conoscenza).
b. Ambiente e prevenzione del rischio (bonifica dei terreni contaminati,
stimolo dell’efficienza energetica, promozione dei trasporti pubblici urbani
puliti e l’elaborazione di piani per prevenire e gestire i rischi naturali e
tecnologici).
c. Accessibilità ai servizi di trasporto e di telecomunicazione di interesse
economico generale (potenziamento delle reti secondarie e
l’incoraggiamento dell’accesso alle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione).
I nuovi obiettivi
OBIETTIVO “COMPETITIVITÀ REGIONALE E
OCCUPAZIONE” PRIORITÀ DI INTERVENTO
FINANZIATE DAL FSEB) F.S.E.
a. Accrescimento dell’adattabilità dei lavoratori e delle imprese.
b. Miglioramento dell’accesso all’occupazione per le persone in cerca
di lavoro e per quelle inattive, prevenzione della disoccupazione,
prolungamento della vita lavorativa e accrescimento della
partecipazione al mercato del lavoro delle donne e degli emigrati.
c. Potenziamento dell’integrazione sociale delle persone con difficoltà
e lotta alla discriminazione.
I nuovi obiettivi
PRIORITÀ DI INTERVENTO PER L’OBIETTIVO
“COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA”
a.
b.
c.
Attività transfrontaliere a carattere economico e sociale: imprenditoria
e sviluppo delle PMI, turismo e cultura; tutela dell’ambiente; migliore
accesso ai trasporti, ai servizi e alle reti di informazione e
comunicazione, ai sistemi per l’erogazione dell’acqua e dell’elettricità;
infrastrutture sociali e culturali in particolare nel settore dell’istruzione
e della sanità.
Cooperazione transnazionale, sviluppo territoriale integrato: gestione
delle acque e delle coste, accessibilità, tecnologie avanzate nel campo
dell’informazione e delle comunicazioni; sicurezza marittima;
prevenzione dei rischi; RST e reti di sviluppo delle tecnologie, ecc.
Creazione di reti e scambio di esperienze tra le autorità locali e
regionali sui temi dell’innovazione e dell’economia della conoscenza,
della tutela dell’ambiente e della prevenzione dei rischi, dei problemi
degli agglomerati urbani, nonché programmi di cooperazione in rete
che richiedano studi, raccolta di dati e analisi delle tendenze a livello
comunitario).
I Fondi per lo sviluppo rurale
(non annoverati tra i fondi strutturali)
Viene introdotto il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale
(FEASR), per il cofinanziamento dei Piani di Sviluppo Rurale (PSR,
uno per Regione).
Ogni PSR deve contribuire al:
 Miglioramento della competitività dell'agricoltura e della silvicoltura tramite
un sostegno alla ristrutturazione (Asse I)
 Miglioramento dell'ambiente e lo spazio rurale tramite un sostegno alla
gestione del territorio (Asse II)
 Miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e promozione della
diversificazione delle attività economiche (Asse III)
 È previsto un asse Leader (Asse IV): considerando il livello di maturità
raggiunto dall' iniziativa Leader, è possibile applicarne l'impostazione
nell'ambito più vasto della programmazione generale dello sviluppo rurale.
(L'impostazione Leader consiste in una strategia di sviluppo locale che
consente di selezionare i migliori piani di sviluppo dei gruppi di azione
locale nati da partenariati tra il settore pubblico e quello privato).
I Fondi per la pesca
(non annoverati tra i fondi strutturali)
In sostituzione dell’attuale Strumento finanziario di orientamento della
Pesca (SFOP), La Commissione europea propone il nuovo Fondo
europeo per la pesca (FEP) a sostegno della realizzazione di
misure destinate a garantire la sostenibilità del settore e la
diversificazione delle attività economiche nelle zone di pesca
Fondi Strutturali
Fondo sociale Europeo
Finalità
Il Fondo contribuisce al rafforzamento della coesione economica e sociale,
stimolando l' incremento della crescita economica, il miglioramento delle
opportunità occupazionali per uomini e donne, della qualità e della produttività
sul lavoro; esso inoltre contribuisce al rafforzamento dell'inclusione sociale
delle persone svantaggiate combattendo la discriminazione, incentivando
economicamente le persone inattive ad inserirsi nel mercato del lavoro e
promuovendo partenariati per le riforme.
Fondi Strutturali
Fondo sociale Europeo
Azioni finanziabili
Per il perseguimento dei suoi obiettivi, il Fondo Sociale Europeo (FSE) finanzia
tanto azioni dirette specificamente ai singoli, quanto azioni volte ad intervenire
in modo strutturale per il miglioramento dei sistemi dell'istruzione e della
formazione professionale e per un miglior funzionamento del mercato del
lavoro.
A titolo esemplificativo, il FSE può contribuire al finanziamento di attività quali:
•
•
•
•
•
•
riforme dei sistemi di istruzione e di formazione
studi, statistiche e consulenze di esperti, sostegno al coordinamento
interdipartimentale e dialogo fra gli organi pubblici e privati responsabili
aiuti all'occupazione ed al lavoro autonomo
definizione di strumenti e modalità per il miglioramento dell'accesso dei lavoratori
alla formazione e all'acquisizione di qualifiche
creazione e sviluppo di sistemi di analisi delle tendenze del mercato del lavoro
misure per potenziare l'inclusione sociale
Fondi Strutturali
Fondo Europeo Sviluppo Regionale
Finalità
Il FESR contribuisce al finanziamento di interventi destinati a rafforzare la
coesione economica e sociale, eliminando le principali disparità regionali
attraverso il sostegno allo sviluppo e all'adeguamento strutturale delle
economie regionali, inclusa la riconversione delle regioni industriali in declino e
delle regioni in ritardo di sviluppo, e sostenendo la cooperazione
transfrontaliera, transnazionale e interregionale.
Fondi Strutturali
Fondo Europeo Sviluppo Regionale
Azioni finanziabili
Il FESR contribuisce al finanziamento di:

investimenti produttivi che contribuiscono alla creazione e al mantenimento di posti di
lavoro stabili, in primo luogo attraverso aiuti diretti agli investimenti principalmente nelle
piccole e medie imprese (PMI);

investimenti in infrastrutture;

sviluppo di potenziale endogeno attraverso misure che sostengono lo sviluppo regionale e
locale.
Tali attività includono:
• il sostegno e i servizi alle imprese, in particolare alle PMI
• la creazione e lo sviluppo di strumenti finanziari quali il capitale di rischio, i fondi per
mutui e fondi di garanzia, i fondi di sviluppo locale, gli abbuoni di interesse
• la messa in rete
• la cooperazione e gli scambi di esperienze tra regioni, città e operatori sociali,
economici e ambientali interessati
• assistenza tecnica
Fondi Strutturali
Fondo di Coesione
Finalità
Il Fondo di coesione è destinato al rafforzamento della coesione
economica e sociale della Comunità in una prospettiva di promozione
dello sviluppo sostenibile.
Fondi Strutturali
Fondo di Coesione
Azioni finanziabili
Il Fondo interviene a sostegno di azioni nei seguenti settori, assicurando un
adeguato equilibrio e tenendo conto del fabbisogno specifico di investimenti e
infrastrutture di ciascuno Stato membro beneficiario:
•
•
le reti transeuropee di trasporto e in particolare i progetti prioritari di interesse
comune;
aspetti relativi all'ambiente che rientrano nell'ambito delle priorità attribuite alla
politica comunitaria di tutela ambientale in virtù del programma di azione in materia
di ambiente. In tale contesto il Fondo può intervenire anche nei settori collegati allo
sviluppo sostenibile che presentano chiari vantaggi ambientali, quali l'efficienza
energetica e le energie rinnovabili e, nel settore dei trasporti al di fuori delle reti
transeuropee, le ferrovie, le vie navigabili fluviali, il trasporto marittimo, i sistemi
multimodali di trasporto e la loro interoperabilità, la gestione del traffico stradale,
marittimo e aereo, il trasporto urbano pulito e il trasporto pubblico.
Il nuovo regolamento generale
dei fondi strutturali 2007/2013
Conferma:
i 4 principi fondamentali dei Fondi strutturali :
1) programmazione pluriennale;
2) addizionalità
3) valutazione;
4) partenariato
Contribuisce a :
 - semplificazione dell’architettura, della programmazione e dell’’implementazione
 - promozione della dimensione strategica della politica di coesione
 - applicazione più sistematica dei principi di maggiore chiarezza e certezza giuridica
Offre opportunità quali:
 L’approccio strategico delle politiche
 Il chiaro aggancio alle strategie di Lisbona e agli Orientamenti strategici per la
coesione
 Adeguate risorse finanziarie per la politica di coesione
 Una semplificazione delle procedure per i programmi di più contenute dimensioni
finanziarie
 Ammissibilità degli anticipi sui contributi relativi ai regimi di aiuto
 Concentrazione delle politiche e cooperazione territoriale
Il nuovo regolamento generale
dei fondi strutturali 2007/2013
L’approccio strategico impone un inquadramento delle
politiche e degli strumenti che comprenda sia le politiche
aggiuntive nazionali (in particolare il Fas), sia le politiche
aggiuntive comunitarie
con un chiaro effetto
di
moltiplicazione del potenziale.
Inoltre la politica di coesione è disegnata e approvata nello
stesso documento strategico per tutti i fondi strutturali, per
tutte le aree d’intervento e per tutti i territori regionali,
con notevoli possibilità di integrazione a livello generale.
Infine è previsto un follow up strategico a livello di Consiglio
che da visibilità maggiore alle politiche di coesione, ai
contenuti strategici delle scelte, al monitoraggio dei risultati.
Il nuovo regolamento generale
dei fondi strutturali 2007/2013
La centralità della strategia di Lisbona introduce nella programmazione dei
fondi strutturali criteri di concentrazione e selezione delle priorità orientati agli
obiettivi dell’occupazione e dell’innovazione e ricerca, della conoscenza e
della società dell’informazione, del risparmio energetico e della
attrattività e competitività dei territori.
In termini quantitativi, il follow up strategico e l’earmarking quantitativo
costituiscono gli strumenti per monitorare il rispetto delle condizioni
strategiche imposte ai fondi strutturali.
In particolare l’earmarking (art .8) impone obiettivi quantitativi che
pongono al 60% e al 75% le spese, rispettivamente delle regioni della
convergenza e della competitività, destinate alle strategie di Lisbona,
orientando fortemente le scelte anche di incentivazione delle imprese verso gli
obiettivi di Lisbona
Il nuovo regolamento generale
dei fondi strutturali 2007/2013
Priorità FSE: Campi di applicazione comuni ai 2 obiettivi
Convergenza e Competitività
a) Adattabilità dei lavoratori e delle imprese
b) Miglioramento dell’accesso all’occupazione
c) Integrazione sociale delle persone svantaggiate
e lotta alla discriminazione
d) Miglioramento del capitale umano
e) Promozione delle riforme dell’occupazione e
dell’inclusione
Il nuovo regolamento generale
dei fondi strutturali 2007/2013
Concentrazione delle risorse del FSE

Risorse dirette verso i bisogni più importanti.

Focalizzazione sulle aree di policy che presentano un effetto
più significativo in termini occupazionali e di valore aggiunto

Particolare attenzione alle regioni e località che stanno
affrontando problemi più seri, incluse le aree urbane
svantaggiate e le regioni ultraperiferiche, le aree rurali in
declino e le aree dipendenti dalla pesca e quelle colpite dagli
effetti negativi della ri-localizzazione delle imprese
Il nuovo regolamento generale
dei fondi strutturali 2007/2013
Promozione di buona governance e di partenariato
• Implementazione del FSE al livello territoriale più appropriato
secondo le specificità di ogni Stato Membro
• Coinvolgimento più ampio delle parti sociali e consultazione di altri
stakeholders nella preparazione, implementazione e sorveglianza
del FSE
• Partecipazione ed accesso adeguato delle Ong alle attività
finanziate in materia di inclusione sociale e pari opportunità
Il nuovo regolamento generale
dei fondi strutturali 2007/2013
Diffusione dell’innovazione e della
transnazionalità
• Promozione e mainstreaming di azioni innovative
all’interno di ogni programma
• Complementarietà tra FSE ed azioni finanziate da
altri programmi transnazionali comunitari nei
settori dell’educazione e della formazione
Programmi operativi nazionali
Nelle regioni che rientrano nell’obiettivo “Convergenza”
gli obiettivi del Quadro strategico nazionale saranno
attuati, oltre che con i POR, anche attraverso sette
Programmi operativi nazionali, elencati di seguito:
PON
Fondo Strutturale
Decisione
PON Sicurezza
FESR
C(2007) 3981 del 17.08. 2007
PON Ambienti per
l’apprendimento
FESR
C(2007) 3898 del 07.08.2007
PON Competenze per lo
sviluppo
FSE
In corso di adozione
PON Ricerca e competitività
FESR
In corso di adozione
PON governance e AT
FESR
C(2007) 3982 del 17.08.2007
PON governance e AT
FSE
In corso di adozione
PON reti emobilità
FESR
In corso di adozione
Programmi operativi nazionali
Nelle regioni che rientrano nell’obiettivo “Competitività
regionale e occupazione ” gli obiettivi del Quadro
strategico nazionale saranno attuati, attraverso:
PON
PON Azioni di sistema
Fondo Strutturale
FSE
Decisione
In corso di adozione
Programmi operativi nazionali
PON Ricerca e competitività
Il Programma operativo nazionale “Ricerca e competitività” finanzierà progetti nei campi
della ricerca scientifica, dello sviluppo tecnologico, della competitività e dell’innovazione
industriale nel periodo di programmazione 2007-2013. Esso sviluppa e valorizza le
positive esperienze dei Programmi operativi nazionali “Ricerca Scientifica, Sviluppo
Tecnologico, Alta Formazione” e “Sviluppo Imprenditoriale Locale” 2000-2006.
Il PON Ricerca e Competitività avrà a disposizione una dotazione finanziaria di circa 3
miliardi e 100 milioni di euro di contributo FESR, a cui andranno ad aggiungersi le risorse
nazionali.
Sulla base dei dettami del nuovo Regolamento 1083/06 sui Fondi strutturali, che prevede
dal 2007 programmi operativi monofondo, il PON Ricerca e Competitività sarà cofinanziato
esclusivamente dal FESR. Gli interventi di alta formazione del PON saranno cofinanziati
dal FSE in conformità con la “clausola di flessibilità” prevista dal Regolamento.
Programmi operativi nazionali
PON Ambienti per l’apprendimento
Intende incidere in maniera considerevole sulla qualità del servizio migliorando le
infrastrutture scolastiche, anche con interventi finalizzati al risparmio energetico e alla
ecosostenibilità, a migliorare e integrare gli impianti sportivi, nonché all’implementazione
dei laboratori tecnologici e didattici per l’apprendimento, per creare migliori opportunità
formative per i docenti, per gli studenti e gli adulti, e promuovere una qualificazione e
diversificazione dell’offerta formativa che permetta di migliorare le competenze e fare
emergere anche le intelligenze e le eccellenze.
La strategia del Programma fa riferimento alla Priorità 1 del QSN ed al quadro di obiettivi
generali individuati al fine di raggiungere risultati diffusi in merito a:
- rafforzare, integrare e migliorare la qualità dei sistemi d’istruzione, formazione e lavoro e il loro
collegamento con il territorio;
- innalzare i livelli di apprendimento e di competenze chiave, l’effettiva equità di accesso ai percorsi
migliori, aumentare la copertura dei percorsi di istruzione e formazione iniziale;
- aumentare la partecipazione a opportunità formative lungo tutto l’arco della vita.
Programmi operativi nazionali
PON Competenze per lo sviluppo
La strategia globale del Programma Istruzione 2007-2013, in linea con la priorità 1 del
QSN, si pone obiettivi generali ambiziosi e appare chiaramente e fortemente orientato al
raggiungimento di risultati diffusi allo scopo di:
•
•
•
•
•
innalzare i livelli di apprendimento e di competenze chiave, l’effettiva equità di
accesso ai percorsi migliori, aumentare la copertura dei percorsi di istruzione e
formazione iniziale;
aumentare la partecipazione a opportunità formative lungo tutto l’arco della vita;
rafforzare, integrare e migliorare la qualità dei sistemi d’istruzione, formazione e
lavoro e il loro collegamento con il territorio.
perseguire la realizzazione di progetti innovativi e progetti basati sulla cooperazione
interregionale e transnazionale che, attraverso la realizzazione di reti di
collaborazione,;
le pari opportunità di genere e la non discriminazione che, ancor più che in passato,
arricchiscono e qualificano sia gli interventi rivolti al sistema che quelli rivolti alle
persone
Programmi operativi nazionali
PON Governance
Il Programma “Governance e Assistenza Tecnica” (FESR), contribuisce in modo
diretto alla Priorità 10 del QSN ponendosi come obiettivo globale di programma quello
di “rafforzare le competenze tecniche e di governo delle amministrazioni e degli enti
attuatori, per migliorare l’efficacia della programmazione unitaria”.
Questo obiettivo globale sintetizza aspetti che riguardano l’aumento dell’efficacia
della programmazione nel breve-medio periodo, e che, dunque, si riferiscono ad una
attività di supporto specifico all’attuazione del QSN, accanto ad aspetti che sono
riconducibili in modo più strutturale alla governance e alla capacità delle istituzioni di
gestire i processi di sviluppo e le politiche di intervento pubblico.
Programmi operativi nazionali
PON “RETI E MOBILITÀ”
Il PON “Reti e mobilità” recepisce il primo indirizzo prioritario degli OSC assegnando agli
interventi di “potenziamento delle infrastrutture di trasporto” un ruolo sostanziale per
stimolare la crescita e la coesione dei territori in quanto capaci sia di garantire maggiori e
più efficienti flussi di merci e di persone sia di svolgere un’azione di “messa in rete” per
consentire ai nodi del sistema e ai principali poli produttivi di connettersi alle direttrici
principali: privilegiando modalità alternative al trasporto su gomma, ma anche
rafforzando o costruendo collegamenti stradali complementari là dove la rete esistente si
mostra inadeguata a sostenere processi di crescita economica e a garantire una mobilità
sicura. il PON riconosce nel rafforzamento delle reti infrastrutturali principali anche la
possibilità di creare collegamenti più efficienti così da contribuire all’innalzamento dei
livelli competitivi dell’intero sistema logistico.
In particolare, la strategia del Programma sposa gli indirizzi degli OSC stimolando azioni
tese al riequilibrio modale, puntando sullo sviluppo delle “Autostrade del Mare” e
rafforzando il trasporto marittimo a corto raggio come principali alternative al trasporto
stradale e ferroviario a lunga distanza .
Priorità strategiche assi FSE
PON Azioni di sistema: Italia
Asse A – Adattabilità: Contribuire, agendo sui sistemi, ad accrescere l’adattabilità dei lavoratori, delle
imprese e degli imprenditori e a promuovere l’innovazione organizzativa nei contesti lavorativi
Asse B - Occupabilità: Sostenere politiche per il miglioramento dell’accesso all’occupazione, la
prevenzione della disoccupazione, l’inserimento sostenibile e l’ampliamento della partecipazione al
mercato del lavoro
Asse C – Capitale umano: Potenziare il capitale umano sostenendo i processi di riforma, il
miglioramento qualitativo e l’interazione dei sistemi di istruzione, formazione e lavoro
Asse D – Transnazionalità: Sviluppare la dimensione europea dei sistemi di istruzione, formazione e
lavoro
Asse E – Assistenza Tecnica: Migliorare l’efficienza e l’efficacia complessiva della programmazione
FSE, favorirne l’implementazione operativa, l’integrazione con gli altri Fondi e le ricadute sui programmi
operativi regionali e sui sistemi.
Priorità orizzontali
• - promozione di attività innovative
• - parità di genere e pari opportunità
• - sviluppo sostenibile
Priorità strategiche assi FSE
PON Azioni di sistema: Italia
Asse A - Adattabilità
Priorità
Regolamento FSE
Obiettivi Globali
Obiettivi Specifici
Accrescere l’adattabilità dei
lavoratori, delle imprese e
degli imprenditori al fine di
migliorare l’anticipazione e
la gestione positiva dei
cambiamenti
Contribuire, agendo sui sistemi,
ad accrescere l’adattabilità dei
lavoratori, delle imprese e degli
imprenditori e a promuovere
l’innovazione organizzativa nei
contesti lavorativi
1.1 Promuovere un’articolata e
puntuale conoscenza del mercato del
lavoro in ordine ai principali fenomeni
emergenti
1.2 Promuovere politiche di
accompagnamento alla mobilità
lavorativa e professionale e
supportare i processi di riforma
1.3 Favorire una migliore
organizzazione, qualità e sicurezza
del e sul lavoro
1.4 Sviluppare politiche per
l’anticipazione e gestione dei
cambiamenti e promuovere il dialogo
sociale
Priorità strategiche assi FSE
PON Azioni di sistema: Italia
Asse B - Occupabilità
Priorità
Regolamento FSE
Obiettivi Globali
Obiettivi Specifici
Migliorare l’accesso
all’occupazione e
l’inserimento sostenibile
nel mercato del lavoro per
le persone in cerca di
lavoro e per quelle inattive,
prevenire la
disoccupazione, in
particolare la
disoccupazione giovanile e
di lunga durata,
incoraggiare
l’invecchiamento attivo e
prolungare la vita
lavorativa e accrescere la
partecipazione al mercato
del lavoro
Sostenere politiche per il
miglioramento dell’accesso
all’occupazione, la prevenzione
della disoccupazione,
l’inserimento sostenibile e
l’ampliamento della
partecipazione al mercato del
Lavoro
2.1 Migliorare l’efficienza, l’efficacia,
l’inclusività delle istituzioni del
mercato del lavoro
2.2 Potenziare i sistemi di
osservazione e valutazione delle
politiche nazionali per l’occupabilità
Priorità strategiche assi FSE
PON Azioni di sistema: Italia
Asse C – Capitale Umano
Priorità
Regolamento FSE
Obiettivi Globali
Obiettivi Specifici
Potenziare il capitale
umano
Potenziare il capitale umano
sostenendo i processi di riforma,
il miglioramento qualitativo e
l’interazione dei sistemi di
istruzione, formazione e lavoro
3.1 Costruire strumenti condivisi per
migliorare la qualità dell’offerta di
istruzione e formazione e i risultati
dell’apprendimento, agevolare il
riconoscimento delle competenze
acquisite, supportare l’attuazione a
livello regionale
Priorità strategiche assi FSE
PON Azioni di sistema: Italia
Asse D - Trasnazionalità
Priorità
Regolamento FSE
Obiettivi Globali
Obiettivi Specifici
Transnazionalità (art. 37 §
7 Reg. Generale e artt. 3 §
6 e 8 Reg. FSE)
Sviluppare la dimensione europea
dei sistemi di istruzione,
formazione e lavoro
4.1 Promuovere il raccordo con le
politiche europee per il
conseguimento degli obiettivi stabiliti
secondo il metodo di coordinamento
aperto e di cooperazione rafforzata
4.2 Supportare le Regioni nello
sviluppo della dimensione
Transnazionale
Priorità strategiche assi FSE
PON Azioni di sistema: Italia
Asse E – Assistenza tecnica
Priorità
Regolamento FSE
Obiettivi Globali
Obiettivi Specifici
Assistenza tecnica
Migliorare l’efficienza e l’efficacia
complessiva della
programmazione FSE, favorirne
l’implementazione operativa,
l’integrazione con gli altri Fondi e
le ricadute sui programmi
operativi regionali e sui sistemi
5.1 Migliorare l’efficacia e l’efficienza
del programma operativo attraverso
azioni e strumenti di supporto
5.2 Sostenere le funzioni di
coordinamento dell’Autorità Capofila
del FSE
Programmi operativi interregionali
Novità della programmazione 2007-2013, sulla scorta delle riflessioni nate all’interno del
Documento strategico per il Mezzogiorno, è l’inserimento di una nuova forma di
programma denominato Programma operativo interregionale. Questo intervento
copre aree più ampie di quelle di una singola regione, sia per motivi prettamente
geografici, sia in ordine a considerazioni di natura gestionale.
Tali programmi hanno carattere sperimentale e prevedono una rilevante partecipazione
delle regioni in fase sia di programmazione che di attuazione. Alle amministrazioni locali si
possono affiancare una o più amministrazioni centrali. Esse sono l’esempio più chiaro del
decentramento operato con la nuova programmazione.
I Programmi operativi interregionali sono due:
POIN
Fondo Strutturale
POIN Energie rinnovabili e risparmio energetico
FERS
POIN Attrattori culturali, naturali e turismo
FERS
Programmi operativi interregionali
Nell’ottica dell’armonizzazione delle politiche comunitarie con quelle nazionali, a tali
Programmi si affiancano due interventi afferenti alla politica regionale nazionale nei
medesimi temi, che saranno finanziati con il Fondo per le Aree Sottutilizzate (FAS).
Il Fondo per le Aree Sottoutilizzate è lo strumento finanziario che mobilita risorse
nazionali per la politica regionale nazionale, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo
economico in aree arretrate.
Il FAS è costituito da due Fondi intercomunicanti per le aree sottoutilizzate (per l’85 per
cento nel Mezzogiorno) attivi presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze e presso il
Ministero delle Attività Produttive. In linea con la nuova politica europea è garantita una
coerenza programmatica degli interventi del FAS con quelli della politica comunitaria di
coesione.
POIN
Fondo Strutturale
POIN Energie rinnovabili
FAS
POIN Cultura e turismo
FAS
Programmi operativi
di cooperazione territoriale
Per quanto riguarda le regioni interessate dall’obiettivo “Cooperazione territoriale” il
Quadro strategico nazionale ha elaborato quattordici Programmi operativi:
Programmi operativi di cooperazione
territoriale europea
Fondo
Strutturale
PO Italia – Francia ALPI (ALCOTRA)
FERS
PO Italia - Francia frontiera marittima
FERS
PO Italia – Svizzera
FERS
PO Italia – Austria
FERS
PO Italia – Grecia
FERS
PO Italia – Malta
FERS
PO Italia – Slovenia
FERS
PO Italia – Tunisia
FERS
PO Bacino Mediterraneo
FERS
PO Adriatico
FERS
PO Spazio Alpino
FERS
PO Europa Centrale
FERS
PO Europa Sudorientale
FERS
PO Mediterraneo
FERS
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
La strategia si traduce nelle seguenti aree di priorità:
− Sostenere lo sviluppo policentrico del sistema regionale
− Rafforzare i sistemi dell’istruzione, formazione e ricerca (Life Long Learning
e Life Wide Learning).
− Migliorare il funzionamento del mercato del lavoro
− Rafforzare l’inclusività del lavoro
− Coniugare flessibilità e sicurezza del lavoro
− Sviluppare nuove opportunità di lavoro e consolidare l’occupazione
− Rafforzare l’inclusione sociale attraverso il lavoro.
− Rafforzare le pari opportunità di genere
− Promuovere la cooperazione interregionale e transnazionale
− Innovare gli strumenti di governance del programma operativo
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Gli Strumenti di attuazione del PO:
- il metodo di accompagnamento della realizzazione delle
politiche con azioni di sistema è stato Rafforzato
- si prevedono modalità di intervento non episodiche e più
strategiche quali:
•
•
•
•
•
•
patti formativi,
progetti obiettivo,
progetti interregionali integrati,
bandi pluriennali,
reti partenariali,
coordinamenti di cooperazione transnazionale,
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Linee di intervento :
• Aggiornamento delle qualifiche
• Analisi ricorrenti dei fabbisogni formativi nei cicli produttivi e di vita
• Aumento dell’efficacia e efficienza e qualità delle istituzioni del mdl (Centri
per l’impiego, nodo regionale Borsa lavoro)
• Sostegno all’apprendistato
• Orientamento e ri-collocazione
• Promozione presenza donne e conciliazione
• Inclusione dei soggetti svantaggiati anche attraverso l’integrazione di
politiche locali educative, welfare, cura e lavoro
• Creazione di reti tra Università, centri di ricerca, mondo produttivo e
istituzionale
• Anagrafe degli studenti
• Aggiornamento delle competenze degli operatori della formazione
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Azioni innovative
Tra le azioni possono essere comprese:
• Esperienze nuove o tratte da altri contesti, proponibili per la prima volta in
quello considerato, anche relativamente a modelli e processi di
governance;
• Attività che incidono sulle componenti di processo, procedimento o
procedura, sviluppando nuovi indirizzi, approcci, metodi o strumenti
migliorativi di quelli in uso;
• Azioni che mirano, anche attraverso il ricorso alle nuove tecnologie, a
realizzare prodotti e servizi nuovi, relativamente agli obiettivi, ai
contenuti, all’organizzazione, alla metodologia, o alla loro fruibilità.
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Azioni transnazionali e interregionali
Sostegno ad azioni transnazionali e/o interregionali, in
particolare attraverso la condivisione di informazioni
esperienze, risultati e buone prassi e lo sviluppo di strategie
complementari e di azioni coordinate o congiunte.
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Asse 1 Adattabilità
Target:
Gli interventi saranno diretti a tutti i lavoratori occupati, con particolare attenzione a: gli ultra
cinquantenni, le donne, quelli con bassa qualificazione, quelli con contratti parasubordinati
e/o a tempo parziale, gli stagionali, quelli in mobilità e quelli che rientrano al lavoro dopo
periodi di assenza (per maternità, malattia ecc.).
Destinatari delle attività saranno anche gli imprenditori, i manager, i lavoratori autonomi,
gli operatori del sistema della formazione continua, le imprese.
Finalità:
sostenere l’adattabilità dei lavoratori attraverso il rafforzamento di un’offerta formativa di
apprendimento permanente.
Obiettivo specifico:
a) Sviluppare sistemi di formazione continua e sostenere l’adattabilità dei lavoratori.
Obiettivi operativi:
Sviluppare un sistema partecipato di governance e di intervento della formazione continua
in grado di integrare le risorse disponibili per garantire un’offerta formativa a tutti i
lavoratori ed il coordinamento con tutti gli altri strumenti finanziari di intervento (fondi
interprofessionali, L.236/93);
Ampliare le opportunità di formazione continua per tutte le categorie di lavoratori.
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Asse 1 Adattabilità
Obiettivo specifico:
b) Favorire l’innovazione e la produttività attraverso una migliore organizzazione e qualità del
lavoro
Obiettivi operativi:
- Favorire la competitività e l’eccellenza delle imprese attraverso l’innovazione
organizzativa e l’utilizzo di nuove tecnologie;
- Migliorare la qualità delle condizioni di lavoro anche sostenendo l’adozione di modelli di
flessibilità nella organizzazione del lavoro in grado di conciliare tempi di vita e di lavoro e
di favorire la crescita professionale con particolare attenzione alla componente femminile;
- Ampliare le opportunità formative e attuare sistemi di protezione nell’ambito della
flessibilità del lavoro per combattere la precarizzazione e favorire la regolarizzazione del
lavoro;
- Sostenere lo sviluppo di spin off di impresa dal settore della ricerca pubblico e privato.
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Asse 1 Adattabilità
Obiettivo specifico:
c) Sviluppare politiche e servizi per l’anticipazione e gestione dei cambiamenti,
promuovere la competitività e l’imprenditorialità.
Obiettivi operativi:
- Prevenire e contrastare i rischi di espulsione dal mercato del lavoro dei lavoratori dei
settori/aree di crisi;
- Sostenere la formazione degli imprenditori per favorire l’innovazione.
- Favorire l’innovazione del tessuto produttivo attraverso processi di formazione e
riorganizzazione del personale in materia di alta specializzazione tecnico scientifica e del
management.
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Asse 1 Adattabilità
Sinergie con altri fondi e strumenti finanziari
In questo Asse particolare attenzione verrà posta in termini di ricerca di complementarietà e
sinergia con quanto realizzato nella Regione Lazio in materia di formazione continua dai
Fondi interprofessionali o attraverso la L.236/93.
Le attività relative alla formazione continua, allo sviluppo dei distretti e di nuovi sistemi e
modelli organizzativi saranno realizzate in stretto rapporto di complementarietà con
quanto attuato dal FERS a favore sistema produttivo e delle attività di R&ST.
Rispetto al PO FERS complementarietà di interventi potranno in particolare riguardare l’Asse I
di questo programma Ricerca, Innovazione e rafforzamento della base produttiva e agli
obiettivi operativi di questo Asse più direttamente correlati come il secondo
Rafforzamento della capacità innovativa delle PMI e il terzo Favorire una crescita del
sistema produttivo orientata allo sviluppo sostenibile.
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Asse 2 Occupabilità
Target:
Gli interventi saranno diretti a tutti i lavoratori disoccupati, inoccupati in età lavorativa ed
occupati con particolare attenzione alle donne, ai giovani, agli immigrati, alla popolazione
ultra cinquantenne anche inoccupata. Destinatari delle attività saranno anche operatori
del sistema della formazione, dei servizi per l’impiego pubblici e privati e dei servizi di
conciliazione.
Finalità:
promuovere lo sviluppo occupazionale sostenendo l’occupabilità e l’imprenditorialità della
popolazione in età lavorativa nel mercato del lavoro, in particolare delle donne e dei
migranti.
Obiettivo specifico d:
Aumentare l’efficienza, l’efficacia, la qualità e l’inclusività delle istituzioni del mercato del
lavoro.
Obiettivi operativi:
• Potenziare i servizi di incontro domanda-offerta di lavoro.
• Realizzare il sistema dell’anagrafe degli studenti integrandola con quanto previsto dal
sistema
• informativo regionale;
• Potenziare i servizi di orientamento, dei Centri per l’Impiego e della formazione.
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Asse 2 Occupabilità
Obiettivo specifico:
e) Attuare politiche del lavoro attive e preventive con particolare attenzione
all’integrazione dei migranti nel mercato del lavoro, all’invecchiamento attivo, al lavoro
autonomo e all’avvio di imprese.
Obiettivi operativi:
• Promuovere l’inserimento e il reinserimento di inoccupati o disoccupati, anche
attraverso la creazione di impresa, con priorità a quelli con qualificazione e/o
professionalità debole ed a disoccupati di lunga durata;
• Rafforzare opportunità e servizi a sostegno della creazione di impresa e promuovere
la cultura imprenditoriale;
• Sviluppare azioni mirate a rafforzare i processi di emersione dal lavoro sommerso;
• Favorire l’inclusione sociale e valorizzare il lavoro degli immigrati, contrastando la
loro
collocazione nei lavori irregolari e la limitata opportunità di crescita professionale;
• Sostegno formativo ai minori al fine di favorirne l’inserimento lavorativo.
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Asse 2 Occupabilità
Obiettivo specifico:
e) Migliorare l’accesso delle donne all’occupazione e ridurre le disparità di genere
Obiettivo operativo:
• Rafforzare l’accesso all’occupazione, il mantenimento ed il reinserimento nonché la
partecipazione sostenibile al mercato del lavoro da parte delle donne;
• Qualificare le competenze dei soggetti impegnati nei servizi di cura alle persone e alle
famiglie.
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Asse 2 Occupabilità
Sinergie con altri fondi e strumenti finanziari
In questo Asse particolar attenzione verrà posta in termini di ricerca di complementarietà e
sinergia con quanto realizzato nella Regione Lazio con fondi provinciali e nazionali in
materia di partecipazione al mercato del lavoro e più in generale di maggiori livelli di
occupabilità.
Le attività relative alla formazione, allo sviluppo dei servizi per l’impiego, all’imprenditorialità
saranno attuate in stretto rapporto con quanto realizza il FERS in particolare per quanto
attiene quanto previsto nell’Asse I del PO FERS relativamente allo sviluppo di impresa così
come previsto nell’ambito dell’obiettivo operativo Rafforzamento della capacità innovativa
delle PMI.
Le attività sostenute nell’ambito del presente Asse saranno inoltre sinergiche agli interventi
previsti nel PSR del Lazio.
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Asse 3 Inclusione Sociale
Target:
Gli interventi saranno diretti alle persone in condizione di svantaggio occupazionale così come
definite dagli orientamenti comunitari e regionali in materia (Destinatari delle attività
saranno anche operatori: del sistema della formazione, dei servizi per l’impiego pubblici e
privati, dei servizi di conciliazione, dei servizi di cura delle imprese e delle cooperative
sociali)
Finalità :
promuovere l’inserimento e il reinserimento e la permanenza nel mercato del lavoro e
rafforzare la coesione e l’integrazione sociale della popolazione in condizioni di relativo
svantaggio.
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Asse 3 Inclusione Sociale
Obiettivo specifico:
g) Sviluppare percorsi di integrazione e migliorare il (re)inserimento lavorativo
dei soggetti svantaggiati per combattere ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro.
obiettivi operativi

Sostenere l’integrazione socio-lavorativa della popolazione in condizione di svantaggio
anche attraverso l’offerta di forme di microcredito;

Contribuire a sviluppare e/o consolidare iniziative di comunità locali per l’inclusione;

Operare per contrastare e prevenire nuove forme di marginalità sociale

Sostenere i soggetti più deboli, attraverso azioni formative, anche tramite incentivi e/o
personalizzazioni didattiche, per consentire loro il miglioramento delle competenze e il
raggiungimento di titoli che ne possano favorire l‘inserimento lavorativo.
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Asse 3 Inclusione Sociale
Sinergie con altri Fondi e strumenti finanziari
In questo Asse particolare attenzione verrà posta in termini di ricerca di
complementarietà e sinergia con quanto realizzato nella Regione Lazio con
risorse provinciali e nazionali a favore dell’inclusione sociale e dal FERS per
quanto attiene l’attenzione che il PO di questo Fondo nel Lazio dedica allo
sviluppo di una società della conoscenza così come espresso in particolare
negli interventi dell’Asse III Accessibilità.
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Asse 4 Capitale Umano
Target:
Gli interventi saranno diretti a tutte persone in età lavorativa.
Finalità:
Contribuire a sostenere lo sviluppo dei saperi e delle competenze della
popolazione giovane ed adulta per favorire la crescita, la competitività, la
capacità di innovazione del sistema economico produttivo regionale
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Asse 4 Capitale Umano
Obiettivo specifico:
h) Elaborazione e introduzione delle riforme dei sistemi di istruzione, formazione
e lavoro per migliorarne l’integrazione e sviluppare l’occupabilità, con particolare attenzione
all’orientamento.
Obiettivo operativo:
•
•
•
Qualificare il sistema dell’istruzione e della formazione consolidandone la qualità dei percorsi offerti
e rafforzandone il legame con i fabbisogni delle imprese e dei lavoratori;
Favorire il successo scolastico e formativo dei giovani;
Percorsi e progetti formativi sperimentali connessi alla riforma del sistema educativo.
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Asse 4 Capitale Umano
Obiettivo specifico:
i) Aumentare la partecipazione alle opportunità formative lungo tutto l’arco della vita e
innalzare i livelli di apprendimento e conoscenza
obiettivi operativi:
•
•
Implementare un sistema regionale della formazione permanente;
Innalzare i livelli di apprendimento e di competenze chiave, nonché l’effettiva equità di accesso ai
percorsi dell’istruzione e della formazione
Obiettivo specifico:
l) Creazione di reti tra università, centri tecnologici di ricerca, mondo produttivo e
istituzionale con particolare attenzione alla promozione della ricerca e dell’innovazione.
obiettivi operativi:

Sostenere la creazione e lo sviluppo di reti virtuose tra soggetti produttori di conoscenza e
mondo delle imprese per il trasferimento di conoscenza, tecnologie e competenze e il
consolidamento di percorsi integrati di formazione superiore e alta formazione;

Rafforzare il ruolo del sistema regionale dell’università e della ricerca per azioni di alta
formazione concertate con il mondo del lavoro.
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Asse 4 Capitale Umano
Sinergie con altri Fondi e strumenti finanziari
In questo Asse particolare attenzione verrà posta in termini di ricerca di complementarietà e
sinergia con quanto realizzato nella Regione Lazio a valere delle risorse provinciali e
nazionali in materia di istruzione e formazione professionale.
Significative complementarietà di intervento riguardano poi le attività attuate nella regione a
valere sull’Asse I Ricerca, Innovazione e rafforzamento della base produttiva del PO FERS
ed in particolare alle operazioni Potenziamento e messa in rete delle competenze regionali
e Reti di cooperazione tra imprese e centri di ricerca previste per il conseguimento dell’
obiettivo operativo Sviluppo della ricerca industriale e delle attività di trasferimento
tecnologico sul tessuto imprenditoriale regionale.
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Asse 5 Trasnazionalità e Interregionalità
Target:
studenti, ricercatori, funzionari delle amministrazioni e delle imprese interessati
dalle operazioni, operatori del sistema scolastico e formativo, rappresentanti delle parti sociali
e datoriali, operatori del terzo settore, lavoratori occupati, imprese.
Finalità:
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Asse 5 Trasnazionalità e Interregionalità
Target:
studenti, ricercatori, funzionari delle amministrazioni e delle imprese interessati
dalle operazioni, operatori del sistema scolastico e formativo, rappresentanti delle parti sociali
e datoriali, operatori del terzo settore, lavoratori occupati, imprese.
Finalità:
Promuovere lo scambio di buone pratiche e la realizzazione e lo sviluppo di accordi su basi
interregionali e transnazionali per l’attivazione di percorsi e reti di cooperazione a livello
comunitario, nell’ambito delle politiche per la formazione, il lavoro e l’innovazione.
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Asse 5 Trasnazionalità e Interregionalità
Obiettivo specifico:
m) Promuovere la realizzazione e lo sviluppo di iniziative e di reti su base
interregionale e transnazionale, con particolare attenzione allo scambio delle buone pratiche.
Obiettivi operativi :
•
•
•
Sostenere azioni transnazionali e interregionali di condivisione di informazioni,
risultati e buone pratiche;
Realizzare confronti e scambi su modelli comuni di programmazione e gestione delle
attività cofinanziate dal FSE a livello di sistemi di istruzione, formazione e lavoro;
Realizzare azioni formative e di mobilità finalizzate all’accrescimento delle
competenze di studenti e lavoratori per lo sviluppo economico e territoriale dei
sistemi.
PO(R) FSE LAZIO 2007-2013
Asse 5 Trasnazionalità e Interregionalità
Sinergie con altri Fondi e strumenti finanziari
In questo Asse particolare attenzione verrà posta in termini di ricerca di
complementarietà e sinergia con quanto realizzato sul territorio laziale a valere
dell’Obiettivo 3 “Cooperazione territoriale Europea”.
Rispetto al PO FERS la complementarietà riguarderà quanto previsto nell’’Asse III
Accessibilità e all’ obiettivo operativo di questo asse più direttamente correlato
come il terzo Potenziamento dei network di cooperazione e nell’Asse I Ricerca,
innovazione e rafforzamento della base produttiva
PO(R) FESR LAZIO 2007-2013
Strategia FESR Lazio2007-2013
- produzione e diffusione delle innovazioni e incremento della qualità delle produzioni;
- valorizzazione del territorio avendo cura di preservare e tutelare l’ambiente, la salute e
il benessere della popolazione;
- riduzione dei costi di transazione da ottenere anche migliorando l’efficienza della
pubblica amministrazione e delle reti;
- una più efficiente accessibilità all’offerta di funzioni tra loro connesse da relazioni e in
particolare ai servizi pubblici, da raggiungere non solo attraverso le reti di trasporto,
ma soprattutto attraverso le reti immateriali e l’innovazione dei sistemi di gestione
integrata;
- una più ampia partecipazione al lavoro (miglioramento del tasso di attività) ed una
migliore qualità del lavoro, per tutti i cittadini del Lazio, compresi i migranti;
- migliore accesso e diffusione delle informazioni e della conoscenza, non solo per le
attività economiche, ma anche per l’intera popolazione;
- l’accrescimento dell’attrattività della regione per le attività economiche ad elevata
complessità relazionale (direzionalità, politica internazionale, produzione culturale,
ricerca, produzioni innovative).
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Nuova programmazione fondi strutturali