A
C
A
C
I
A
O
N
L
U
S
ROJOURNAL
BIMESTRALE DI COMUNICAZIONE E CONFRONTO DEI 4 PAESI DI ROIO
Notiziario bimestrale, distribuzione gratuita
Pineta di Roio
Prevenzioni incendi e
valorizzazione del
territorio: che cosa si
sta facendo,
concretamente.
Pagina 1
Avanti, non c’è posto
Il nuovo anno
accademico arriverà
presto e presto si
ripresenterà il problema
parcheggi, che fare?
Pagina 7
N. 2 Agosto - Settembre 2008
Il dottore delle piante
Giocondo Perilli,
agronomo, ci racconta
come stanno gli alberi
di Monteluco.
Pagina 4
Zaino in spalla
Alcune proposte per le
ultime passeggiate
estive.
Pagina 3
Ricordi di un tempo
che fu
Checco e Amelio ci
raccontano, da ex
commercianti, come
eravamo e come siamo.
Pagina 5
Parapendio
Il resoconto della
manifestazione tenutasi
a Roio il XX luglio
Pagina 9
ATTENTI AL FUOCO
PREVENZIONE INCENDI E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO: CHE COSA SI STA FACENDO, CONCRETAMENTE?
Il 2007 è stato un anno disastroso dal
punto di vista degli incendi: migliaia di
ettari di boschi sono andati in fumo,
lasciando al loro posto solo un’immensa
distesa di terra nera e gli scheletri degli
alberi che un tempo la ricoprivano.
Tutti noi aquilani abbiamo ancora negli
occhi l’immagine della Pineta di S.
Giuliano in fiamme e delle altissime
colonne di fumo che si levavano verso il
cielo, tra cui ogni tanto spiccava qualche
lingua di fuoco.
A seguito di questi avvenimenti, la
Pineta di Roio è rimasto l’unico parco
cittadino. Questo suo nuovo ruolo di
primaria importanza da un lato richiede
che siano prese le dovute precauzioni
per evitare una seconda S. Giuliano e
dall’altro che ci si prenda una maggior
cura del luogo, per molti anni quasi del
tutto abbandonato a se stesso.
Ma
che
cosa
si
sta
facendo,
concretamente? Varie sono state le
proposte degli Usi Civici, durante una
prima conferenza dei servizi, tenutasi il
17 Marzo.
Per raggiungere più velocemente i
luoghi colpiti da un eventuale incendio e
consentirne uno spegnimento veloce ed
Rem tene, verba sequentur
efficace, è stata avanzata l’idea di vegetazione che è maggiormente
riaprire via del Lepre, oggi solo un infiammabile.
Altra proposta interessante è stata quella
della realizzazione di un “impianto per il
prelievo delle acque”, cioè un mega
contenitore che, posizionato vicino le
antenne di Monteluco, sia riempito in
caso di necessità con l’acqua del vicino
serbatoio, grazie ad un sistema di
condotte.
L’azienda Aterno Boschi è stata poi
incaricata di realizzare il progetto,
utilizzando in parte finanziamenti propri
ed in parte provenienti dagli stessi Usi
Civici e dal Comune.
La Pineta di Roio
Ma, a questo punto, non è stata ancora
affrontata la questione più importante: la
sentiero a tratti ormai scomparso, che tutela delle migliaia di persone che ogni
parte dalla via Mariana e attraversa tutta giorno studiano o lavorano nella facoltà
la Pineta, e renderla percorribile in d’Ingegneria.
entrambi i sensi di marcia con due L’unica strada d’accesso alla facoltà
possibili uscite, una lungo la via Mariana passa nel cuore della Pineta e, in caso
d’incendio,
sarebbe
completamente
e l’altra nei pressi della Fornace.
inutilizzabile.
Lungo questa strada e ai margini della
provinciale che congiunge la piazza di Ciò ha portato, nella seconda conferenza
Roio con la Pineta è stata suggerita, dei servizi dell’11 giugno, ad avanzare
inoltre, la realizzazione di viali delle possibili soluzioni a questo grave
parafuoco attivi, cioè strisce di terreno in problema.
(segue a pagina 3)
cui viene ridotta al minimo quel tipo di
1
E
D
I
T
O
R
I
A
L
E
-
B
R
E
V
I
Editoriale
BREVI
Fontane e pozzi montani
Il caldo è tornato e “le prata”
hanno ripreso ad ospitare
coraggiosi
ed
aitanti
giovincelli che, tra una
partita a pallone ed un giro
su due ruote, si saranno
sicuramente resi conto della
recinzione intorno a “le
fontane”. Nel piano di
programmazione
triennale
degli Usi Civici, insieme ad
altre iniziative, è prevista,
infatti, la ristrutturazione
delle fontane delle quattro
frazioni (in particolare le
fontane, la fonte ed il lavatoio
di Santa Rufina e la fontana
sulla strada che conduce a
Roio Colle) ed anche il
recupero dei pozzi montani
siti tra le belle montagne di
Roio!
2
Fondo economale
Il fondo economale del 2008,
pari a 30.000 € , è stato
impegnato dal Consiglio di
Circoscrizione in diversi
lavori
di
urbanistica:
rifacimento
del
manto
stradale di Via Cerri (Roio
Poggio);
rifacimento
e
completamento di Via dei
Mandorli
(Roio
Colle);
chiusura al traffico della zona
antistante il Santuario della
Madonna di Roio.
Progetti
È prevista l'istallazione di 15
punti luce sulle 4 frazioni
(lavoro peraltro già iniziato
in alcuni punti della frazione
di Roio Colle), di cui
alcuni richiesti nel 2006 dal
precedente
Consiglio
di
Circoscrizione. Altro progetto
è il rifacimento del manto
stradale di "Via La Costa Roio
Poggio"
con
realizzazione del sistema
di raccolta delle acque
piovane,
dato
che
attualmente le sottostanti
case, in caso di pioggia
potrebbero allagarsi. Sono
attesi
i
lavori
di
riqualificazione dell'Aja a
Roio Piano; tale intervento,
deciso dal Consiglio di
Circoscrizione,
ha
visto
l’aggiudicazione dell'appalto
alla ditta Sportland Spa. Si
prevede il rifacimento della
staccionata e la collocazione
di tre panchine, una bacheca
e due lampioncini, per un
impegno di spesa di 15.000€.
Rem tene, verba sequentur
S
A
L
V
A
G
(segue dalla prima)
La proposta è quella di sistemare il
sentiero che corre parallelamente al
Parco della Rimembranza, adibirlo a
via di fuga per le persone e
consentire, al tempo stesso, il
passaggio dei mezzi.
Il percorso esiste già ed è in buono
stato, quindi la realizzazione del
progetto costerebbe davvero poco.
Inoltre è stato confermato il taglio
degli alberi e la pulizia dei cigli
stradali secondo i criteri dei viali
parafuoco lungo la strada provinciale
e nella striscia di terreno al confine
con gli edifici della facoltà.
Dopo aver portato a termine questi
progetti, considerati prioritari, si
procederebbe con la riapertura del
sentiero della Lepre. Se, quindi, gli
Usi civici si stanno occupando della
prevenzione e di ciò che purtroppo
accade quando la prevenzione,
nonostante tutto, fallisce, l’Aterno
Boschi sta prendendo iniziative
mirate alla valorizzazione della Pineta
di Monteluco, attuando il “piano di
sviluppo rurale”, un progetto della
Regione Abruzzo per lo sviluppo del
sistema agricolo e agro-industriale e
delle attività turistiche e artigianali.
Il piano prevede lo sbancamento degli
alberi, la ripulitura del bosco, la
riapertura dei vari sentieri della
Pineta nonché la realizzazione di un
parco vero e proprio nella zona più
accessibile della Pineta, quella nelle
vicinanze dello Chalet, per intenderci,
con i fondi del PSR ed europei.
U
A
R
D
I
A
D
E
a cura di Roberta Totani
Iniziamo questa nuova rubrica con la
descrizione di alcuni sentieri che si
snodano all’ombra dell’aria balsamica
della pineta.
Rem tene, verba sequentur
L
percorsi che partono da questo punto
(A1 e A2) passano all’interno della
Pineta e si riallacciano, ad altezze
differenti, alla statale che porta alla
facoltà di Ingegneria.
Dalla base della cava parte una
mulattiera (B) che, costeggiando il
reticolato di separazione tra il vecchio
ed il nuovo rimboschimento, segue
l’antico confine tra il Comune di
Aquila (come era chiamato due secoli
fa) ed il Comune di Roio Piano. Sul
sentiero è ancora possibile vedere i
termini di confine in pietra lavorata
che mostrano a valle la lettera A (per
Aquila) e a monte la lettera R (per
Roio). All’altezza del fosso della
Fornace il cammino si biforca: il
sentiero più basso arriva a Contrada
Piccoli, quello più alto attraversa la
valle dei castagni, la valle dei cipressi
per ricongiungersi alla via Mariana,
esattamente all’inizio del tratto
pavimentato. Il percorso, noto anche
come “sentiero deglju lebbere (della
lepre)”, pressoché pianeggiante e
percorribile in massima parte anche
in mountain bike, è particolarmente
suggestivo in autunno perché le foglie
delle numerose specie di alberi
presenti, come cipressi, castagni,
querce, pioppi e betulle si illuminano
delle tonalità più brillanti di giallo e
rosso, in contrasto con il verde
predominante delle conifere.
ZAINO IN SPALLA
La Pineta di Monteluco è attraversata
da molti sentieri. Uno di questi (A)
parte dalla Strada Statale 615, vicino
le cooperative, risale Monteluco in
direzione nord passando sopra la
cava Gentilucci e dopo circa 500 m
arriva ad un bivio. Entrambi i
L
QUOTA 10!!!
Nel primo numero ci siamo
preoccupati di offrire uno
sguardo d’insieme sulla realtà
A
P
I
N
E
T
A
circondariale, dal punto di
vista
delle
associazioni
presenti sul territorio. Non ce
ne vogliano i non presenti!!!
Ci scusiamo per la mancanza,
probabilmente troppo giovani
noi, e anche un po’ inesperte,
per
conoscere
tutto!
Intendiamo
rimediare.
Presentiamo le ulteriori due
associazioni, che un sollecito
lettore ci ha segnalato, che ci
permettono di raggiungere
quota dieci!!!
In primis l’Associazione
Culturale per la storia della
civiltà della Transumanza,
che sin dal 1981, ma l’idea
nacque intorno al 1979,
intraprende
iniziative
e
sostiene studi sul fenomeno
millenario della transumanza;
fenomeno che ha riguardato
molto da vicino le nostre
terre, considerando anche la
presenza a Roio del Santuario
della Madonna della Croce e
la storia che lega quest’ultimo
alla transumanza stessa. È
presieduta da Carlo Frutti.
Ricordiamo
inoltre
la
presenza dell’Associazione
Nazionale Difesa del Suolo.
Quest’ultima è composta da
professionisti,
imprese
e
docenti, convinti che il settore
ambientale e la sicurezza del
territorio siano valori di
primaria
importanza.
In
particolare si preoccupano
della sicurezza dei centri
abitati, delle infrastrutture e
del degrado del territorio
(dissesti
idrogeologici,
pericolo
slavine,
frana,
versamento roccioso instabile,
ecc.) sia nella fase della
prevenzione sia in quella
della messa in sicurezza.
Conta oltre mille soci; il
Presidente è Carlo Frutti, che
vanta
una
“esperienza
maturata nel settore delle
geotecnologie
innovative
applicate agli interventi di
difesa del suolo, protezione
civile, tutela ambientale e del
territorio”.
3
I
L
P
A
R
E
R
E
D
E
L
L
’
E
S
P
E
R
T
O
Il dottore delle piante
Intervista all’agronomo Giocondo Perilli
— a cura di Francesca Fatigati
Abbiamo intervistato Giocondo Perilli, agronomo, roiano doc e figlio d’arte, che si può considerare depositario
della storia floristica della zona e che ci ha raccontato come stanno le piante.
Come doveva essere Roio prima della pineta? Sostanzialmente era una zona di pascolo poiché l’attività principale
era proprio la pastorizia. Durante la I° guerra mondiale furono impiegati i prigionieri di guerra austriaci per
l’impianto della pineta, proprio per questo fu inserito il pino nero d’Austria. Verso gli anni cinquanta veniva
estratta la resina dai pini per la produzione di trementina, necessaria alla preparazione di vernici.
Contestualmente era fatto divieto della raccolta delle pigne prima della loro disseminazione per logici motivi.
La pineta sopra strada fu rimboschita dalla forestale nell’immediato dopoguerra della II° grande guerra.
Che flora c’è adesso? Lo strato ARBOREO è costituito da conifere (pino nero, cedro, abete) per il 70% e da
latifoglie (leccio, acero, orniello, roverella) per il restante 30%. Lo strato ARBUSTIVO è costituito da rovi,
ginestre e biancospini. Lo strato ERBACEO è esistente solo nella parte a valle della strada che conduce
all’università.
La salute delle piante? Dopo l’avvenuto diradamento o taglio di selezione dei pini, la stato di salute delle piante
è buono, sia per le conifere che per le latifoglie, fatto salvo alcuni casi di attacchi di virus che bruciano le
piante e processionaria che crea dei nidi telosi che ne provocano la morte, questi due parassiti attaccano le sole
conifere. Fortunatamente al momento esistono solo sporadici casi, non allarmanti.
Che futuro ha questo bosco? Il futuro è condizionato dal processo di “rinaturalizzazione” esercitato dalle
latifoglie che, nel lungo periodo, sostituiranno la pineta. E’ un processo naturale e irreversibile. Oltretutto
questo fenomeno è stato stimolato dagli ultimi interventi eseguiti, come vuole la Direttiva Comunitaria
attuale, recepita ed applicata dalla Regione Abruzzo che vuole “rinaturalizzare” la pineta a scopo di
prevenzione incendi.
Gli interventi fatti. Diradamento o taglio per il 35% tramite prelievo di piante di pino.
Gli interventi da fare. Sicuramente interventi annuali o quinquennali di diradamento leggero a carico delle
conifere poiché operazioni troppo incisive comprometterebbero l’habitat nel breve periodo, creando e/o
provocando schianti naturali a carico dei soggetti rimasti in piedi, a causa del vento e della neve.
Fruibilità della pineta. Sul versante di Pile è stato fatto un intervento di diradamento di pini e un
decespugliamento degli arbusti tali da rendere il bosco fruibile per splendide passeggiate a piedi o a cavallo.
Ritiene che sia opportuno creare stradine di accesso esclusivamente per mezzi di emergenza? Sicuramente l’idea è
positiva perché consentirebbe il raggiungimento di buona parte del bosco agli addetti alla prevenzione o allo
spegnimento degli incendi. Chiaramente si tratta di accessi eseguiti con materiali naturali reperiti sul posto
(piante tagliate e pietrame) non più larghi di 3 metri, da eseguire perimetralmente al bosco e nella parte
interna, creando in questo modo un circuito fruibile per qualsivoglia attività ricreativa. Tutto ciò agevolerebbe
essenzialmente le operazioni di manutenzione del sottobosco.
Se avesse carta bianca domani che farebbe? Avendo vissuto da vicino tutte le parti del bosco di Roio, viene da sé
l’idea di ri-creare un circuito sportivo/ricreativo perimetrale alla pineta all’interno del quale si potrebbero
inserire dei punti d’acqua, grazie all’esistenza della rete idrica all’interno del bosco. Il paesaggio è talmente
suggestivo che tramite la creazione di punti di avvistamento per il “bird watching” si darebbe modo agli
escursionisti di godere delle bellezze della città dell’Aquila e della vallata di Roio.
4
Rem tene, verba sequentur
L
’
I
N
T
E
R
V
I
S
T
A
D
O
P
P
I
A
RICORDI DI UN TEMPO CHE FU
Commercianti da una vita raccontano “come eravamo”
FINO A CHE ETA’ HA LAVORATO NEL SUO
NEGOZIO? Fino a 68 anni. Ho lasciato l’attività nel
2006.
LE MANCA UN PO’ IL SUO LAVORO? I primi
tempi moltissimo. Mi sentivo triste, però era arrivato
il momento di chiudere.
AMELIO
CHECCO
NOME E COGNOME: Antonio Riddei, detto Checco.
Vi racconto un piccolo aneddoto: un giorno venne in
negozio un tecnico della Sip che domandò a mia
suocera “ Cerco Riddei Antonio” e lei, rivolgendosi a
me disse “ Che’, quissi cercano Riddei Antonio…ma
chi è?”
LUOGO E DATA DI NASCITA: Roio Piano, 24
giugno 1938.
QUAL E’ STATO IL SUO PRIMO IMPIEGO
LAVORATIVO? Dipendente Postale dal 1964.
COME HA INIZIATO A LAVORARE NEL
NEGOZIO “A PEE ROJI”? Il negozio era di famiglia,
mia moglie ci lavorava, e io le davo una mano nel
tempo libero. Fu mio nonno, Giannantonio Riddei ad
aprirlo, negli anni ’30. Quando sono andato in
pensione mi ci sono dedicato a tempo pieno, visto che
mia moglie era impegnata a fare la nonna.
CHE RAPPORTO AVEVA CON LA CLIENTELA?
Ottimo… confidenziale con tutti. Conoscevo anche i
forestieri!
IL NEGOZIO ERA ANCHE UN PUNTO DI
RITROVO PER IL PAESE? Sì, perché c’era la cantina,
quindi lo era soprattutto per gli uomini, tra un
bicchiere e una partita a carte.
CHE TIPO DI CLIENTELA SERVIVA? Per lo più
donne… e i bambini che compravano gelati e
caramelle.
QUALI ERANO I PRODOTTI Più RICHIESTI? Un
tempo si faceva la “spesa grossa”, poi per lo più pane,
latte e affettati freschi.
L’ARRIVO DEI SUPERMERCATI HA CAMBIATO
LE ABITUDINI DELLA SUA CLIENTELA? Sì,
hanno cominciato a venire più che altro per generi di
prima necessità, o per qualcosa che mancava nelle
cucine all’ultimo minuto. Non compravano più
saponi, detersivi eccetera.
Rem tene, verba sequentur
N O M E
E
C O G N O M E :
Amelio Fatigati.
LUOGO E DATA
DI NASCITA: Roio
Poggio, 6 agosto
1931.
QUAL E’ STATO IL SUO PRIMO IMPIEGO
LAVORATIVO? Da ragazzo, come gli altri andavo
con i trebbiatori, dopo sposato ho cominciato a fare il
barista all’Aquila, prima al Bar del Corso e poi al
Grand’Albergo.
COME HA INIZIATO A LAVORARE NEL
NEGOZIO “ ’N CAPULARA”? Il negozio era di mia
suocera.
CHE RAPPORTO AVEVA CON LA CLIENTELA?
Buono, buono… un rapporto buonissimo!
IL NEGOZIO ERA ANCHE UN PUNTO DI
RITROVO PER IL PAESE? No, si veniva solo per
fare la spesa.
CHE TIPO DI CLIENTELA SERVIVA? Mista, donne
bambini e anche uomini (soprattutto per le sigarette!).
QUALI ERANO I PRODOTTI Più RICHIESTI?
Frutta, pasta, pane, latte e qualche detersivo.
L’ARRIVO DEI SUPERMERCATI HA CAMBIATO
LE ABITUDINI DELLA SUA CLIENTELA?
Moltissimo. I clienti fissi sono rimasti fedeli, ma la
maggior parte veniva solo per mezzo litro di latte.
Negli ultimi tempi si facevano veramente pochi affari,
allora semo ittu: “Che stemo a fa ecco, a remetteci ji
sordi?”
FINO A CHE ETA’ HA LAVORATO NEL SUO
NEGOZIO? Ho chiuso nel 2001. Avevo 70 anni.
LE MANCA UN PO’ IL SUO LAVORO? No, no, pe’
gnenti! Me stengo a ripusa’!
5
A
N
T
I
N
C
E
N
D
I
O
L
E
F
O
R
Z
E
I
N
C
A
M
P
O
ANTINCENDIO: LE FORZE IN CAMPO
DOMENICO TASCIONE, COMANDANTE PROVINCIALE DEL CORPO FORESTALE,
CI SPIEGA QUALI SONO LE FORZE IN CAMPO.
a cura di Doriana Scarsella
Qual’ è la procedura di intervento in massima collaborazione e le competenze
caso di incendio?
vanno valutate in base alla situazione (se
Ricevuta la segnalazione, che può non sono coinvolte strutture i VVFF
arrivare al comando dei Vigili del Fuoco, aiutano a spegnere l’incendio nel bosco,
alla Centrale Operativa Unificata della ad esempio).
Regione oppure direttamente alla nostra
centrale, ci si porta sul posto per
intervenire prima di tutto con i mezzi
via terra; se la situazione si aggrava con
l’intensificarsi dell’incendio si interviene
per via aerea a mezzo di elicotteri.
Che ruolo svolgono le varie forze in
campo?
Il Corpo Forestale gestisce e coordina
l’intera operazione di spegnimento,
concentrando la propria attenzione sulle
aree boschive interessate, coadiuvata da
Protezione Civile e Vigili del Fuoco, che
hanno il compito specifico di proteggere
persone,
abitazioni,
strade
e
infrastrutture. Naturalmente c’è la
prevenzione e salvaguardia riguarda
l’intera provincia: Roio è una delle zone
più care agli aquilani, ed è molto sentita,
ma non è l’unica area boschiva a rischio.
Ci
sono
già
uomini
per
il
Quali sono i mezzi aerei a vostra pattugliamento sul posto?
disposizione?
Sì, ci sono volanti pronte a segnalare
La ridistribuzione dei mezzi della focolai e incendi, in modo da intervenire
protezione civile ha assegnato a Pescara con la massima celerità e limitare i
due elicotteri, un Erikson F64 e un B412. danni.
In caso di incendio nella zona Avete un settore investigativo?
dell’Aquila, comunque, gli elicotteri
Certamente. Si reca sul posto in caso di
arrivano anche da Roma.
incendio e, anche con l’aiuto delle nuove
Avete già predisposto un piano per la tecnologie, indaga sulle cause e cerca
protezione della Pineta di Roio, uno eventuali prove di dolo.
degli ultimi spazi verdi rimasti nelle
E’ il mese di agosto il più pericoloso
immediate vicinanze della città?
per la possibilità di incendi?
Dal primo luglio è attiva una Sala
Operativa Regionale in cui lavorano Il rischio maggiore, durante tutta
Forestale, VVFF e Associazioni di l’estate, si ha con l’anticiclone africano,
Protezione Civile, ma il piano di che secca piante e sottobosco.
GLI ALPINI E LA PINETA
C’è qualcuno che vive la pineta di Roio, la visita costantemente, se ne prende cura. E’ la sezione locale dell’Associazione
Nazionale Alpini che ha avuto in gestione dal comune lo stabile noto ai più come “la casetta”, che inizialmente era adibita
all’allevamento delle volpi argentate e per anni è stata gestita da un da un privato. Il gruppo degli alpini di Roio l’ha avuta in
concessione nel 2000, per un periodo di 19 anni, ed ha provveduto a restaurarla, verteva infatti in pessime condizioni, anche a
causa dei diversi incendi dolosi che l’avevano danneggiata. Da allora la casetta è la sede degli alpini che ogni anno, il 25 aprile
propongono una giornata ecologica per la ripulitura della pineta di Monteluco. Nei progetti futuri dell’associazione la pineta
ha un ruolo fondamentale, si vuole infatti, ripristinare il sentiero che dal Parco della Rimembranza porta alle Tre Croci
all’interno di un progetto di ristrutturazione di tutto il parco che prevede l’impianto di alcuni pini, la risistemazione delle
tombe e la costruzione di una stele in memoria dei caduti del secondo conflitto mondiale, dato che le targhe che ci sono ora
commemorano solo quelli della Grande Guerra.
“Non svolgiamo azioni di protezione civile” ci dice Manlio Ciccozzi, il capogruppo della Sezione Alpini di Roio, non senza
amarezza, “e non possiamo occuparci della zona di San Lorenzo. Non abbiamo mezzi a disposizione, e neanche forze giovani
che possano farsi carico dell’attività di protezione civile”. Un appello velato a tutti i giovani di buona volontà dunque.
6
Rem tene, verba sequentur
P
AVANTI, NON C’È POSTO
Gli iscritti alle facoltà di
ingegneria ed economia sono in
aumento, la soluzione del
problema parcheggi è sempre più
impellente e nella frazione di
Roio
Poggio
si
chiedono
interventi immediati oltre ai
progetti per il futuro.
A
R
C
H
E
G
G
I
in generale, che sia buona cosa realizzare
degli spazi per la sosta dei veicoli, come
“strumenti della mobilità urbana e del
traffico”.
Guardando al nostro piccolo paesello di
circa 600-700 famiglie, distribuite su un
territorio di circa 100.000 mq, sorprende
come sia problematico riuscire a
parcheggiare la macchina per andare al
bar o al fioraio, o, ancora con maggiore
difficoltà, riuscire a parcheggiare la
a cura di Eleonora Paglia
2, 1, 1, 1, 1, 2, 1, 2, 1, 1, 3, 1...
Come si dice: dare i numeri!
Effettivamente non è così, e
non è neanche una dritta per la
schedina del Totocalcio. Si
tratta semplicemente di ciò che
si rileva guardando per circa
20 minuti la strada provinciale
che porta alla Pineta. In questo
periodo in cui le lezioni sono
finite, il caldo impazza, il mare
chiama, è il numero delle
persone che, perse tra i loro
pensieri,
condividono
l’abitacolo con lo stereo, dirette alla
facoltà di Ingegneria.
Se è vero che nelle “ore di punta” gli
autobus sono stracolmi di studenti e
studentesse, altrettanto non può dirsi
delle automobili, che, se la memoria non
inganna,
dovrebbero
essere
generalmente omologate per il trasporto
di cinque passeggeri (conducente
compreso!). E non sembra che il
problema parcheggi sia dell’AMA, che
infatti possiede una propria rimessa!
Tra la macchina che, essendo più corta, è
più facile da parcheggiare, e quindi c’è
più amore in città; quella che col City ti
permette di girare il volante con un dito
durante la fase parcheggio; e quella che
addirittura, grazie all’Intelligent Parking
Assist, si parcheggia da sola; stupisce
che nessuno si sia posto il problema
dell’assenza assoluta di parcheggio. Per
esempio, si potrebbe inventare un
dispositivo che permette di portare la
macchina in tasca come un telefono
cellulare!
Ma, in attesa dei progressi scientifici,
degli studi e dei colpi di genio, si pensa,
Rem tene, verba sequentur
stessa per andare a respirare un po’ di
aria fresca in Pineta. Ma soddisfare
appieno e contestualmente quanti
vorrebbero “solo parcheggiare una
macchina” per fare una fotocopia, dire
una preghiera, seguire una lezione, fare
un esame, fare una passeggiata, assistere
a un convegno, prendere una cosa al bar,
risulta cosa assai complessa. Si possono
individuare due “fronti caldi”: la zona
della Pineta, meta di turisti, avventori
del bosco e studenti della facoltà di
Ingegneria, e la zona della piazza e della
facoltà di Economia. Per quanto
riguarda la seconda, effettivamente, né
dall’Università, né da altre parti, sono
state prese iniziative concrete. Tuttavia,
il paese è piccolo, e la gente mormora!
Sembra che già da circa un anno aleggi
l’idea di realizzare una piazzaparcheggio nella zona compresa tra la
Via Mariana e la strada che congiunge
Roio a Pianola. Ogni altro progetto di
dimensioni inferiori o con inferiore
impatto, infatti, sicuramente non
sarebbe stato risolutivo. Un progetto
ambizioso, dunque, che, soddisfacendo
la primaria esigenza degli automobilisti,
propone anche un’alternativa a quella
che per i roiani tempo addietro era la
piazza: un luogo di incontro per ogni
genere di manifestazione. Il problema
sembra essere però sempre lo stesso: la
copertura economica! E forse è per
questo motivo che la cosa è rimasta
affidata al pettegolezzo: per non creare
false aspettative, senza certezze fondate!
Per quanto riguarda, invece, la zona
della Pineta, dopo ripetute proposte,
scontri, e lotte aperte tra
vigili urbani arroccati sulle
aiuole per piazzare le multe
sotto il tergicristallo del
vetro anteriore e studenti
infuriati che non sanno dove
altro
parcheggiare,
l’Università ha chiesto di
poter
realizzare
un
parcheggio, sul terreno di
sua proprietà. In forza delle
ultime previsioni legislative,
che hanno ampliato gli indici
per la realizzazione di queste
strutture, la proposta è
sembrata risolutiva.
Il giorno 3 luglio 2008,
infatti, si è tenuto un
consiglio comunale che ha espresso
parere
favorevole
alla
proposta.
L’Università, a questo punto, dovrà
provvedere
alla
redazione
e
presentazione di un progetto per la
realizzazione di una nuova area di
parcheggio, che potrebbe soddisfare le
esigenze di quanti ogni giorno
frequentano la struttura, e soprattutto
farebbe tornare ad essere le aiuole, spazi
verdi e non depositi di carrozzerie; la
banchina, uno spazio libero che
costeggia la carreggiata; la pineta, un
luogo in cui i bambini, durante le
vacanze, possono giocare a nascondino
tra gli alberi e non tra le automobili!
7
P
a cura di Annalisa Ciammetti
Ogni anno, per cause dolose o
legate a negligenza e
disattenzione dell'uomo,
estese superfici boscate sono
interessate dallo sviluppo di
incendi, con ingenti danni al
patrimonio naturale, nonché
gravi e prolungate
ripercussioni sull'ecosistema.
Le alterazioni delle
condizioni naturali del suolo
prodotte dal passaggio del
fuoco favoriscono, ad
esempio, i fenomeni di
dissesto dei versanti,
provocando, in caso di piogge
intense, lo scivolamento e
l'asportazione dello strato di
terreno superficiale. I mesi a
più elevato rischio sono quelli
estivi, quando la siccità, l'alta
temperatura ed il forte vento
fanno evaporare parte
dell'acqua trattenuta dalle
piante, determinando
condizioni naturali favorevoli
all'innesco e allo sviluppo di
incendi. Questi si estendono
con velocità determinata dal
tipo di combustibile e
secondo la direzione impressa
prevalentemente dal vento,
L'ampiezza raggiunta da
ciascun incendio è
strettamente correlata, a
parità di altre condizioni, con
la sua durata. La tempestività
dell'intervento di
spegnimento e le condizioni
di operatività costituiscono
pertanto, nella fase
emergenziale, strumenti di
importanza fondamentale per
evitare che ampie superfici
boschive vengano distrutte in
poche ore. Stando ai rapporti
della FAO, quello degli
incendi boschivi è un
8
E
R
S
A
P
E
R
N
E
problema in continua crescita,
i dati elaborati infatti
dimostrano che
nell’anno
2000 si è arrivati a bruciare la
metà del manto forestale che
ricopriva l’intero pianeta e da
allora, ogni anno, vanno in
fumo l’equivalente in boschi
dell’estensione territoriale di
Svizzera e Portogallo messi
insieme. A partire dal 2000,
da quando in Italia è entrata
in vigore la legge quadro
sugli incendi boschivi (Legge
355/2000), è stato il 2007
l’anno che ha fatto registrare
il bilancio più pesante: si
sono verificati infatti 10.639
incendi che hanno percorso
una superficie di 227.729
ettari di cui 116.602 boscati.
Tra le regioni che hanno
avuto maggiori danni vi è
proprio l’Abruzzo, in cui si
sono verificati ben 274
incendi. Questo ha
determinato l’innalzamento
dei parametri standard della
nostra regione, non tanto per
il numero inusuale di incendi,
quanto per l’incremento delle
superfici percorse dal fuoco:
si è registrata infatti una
media di 77 ettari per
incendio a fronte di una
media nazionale di 21 ettari.
Il dossier stilato dalla
Guardia Forestale dello Stato
relativamente agli incendi del
2007, annovera quello
sviluppatosi nel Comune di
Acciano tra i più gravi, dato
che ha distrutto 6555 ettari di
territorio collinare, di cui
4196 boscati. Lo spegnimento
di questo incendio ha
richiesto 5 giorni di lavoro e
ha visto purtroppo la morte
del pilota della Protezione
Civile Andrea Galfora.
D
I
P
I
U
’
Alla luce di questi dati si
comprende bene come l’opera
di prevenzione, e di
previsione, sia quanto mai
necessaria. Per opera di
prevenzione si intende
l’insieme di azioni mirate a
ridurre le cause e il potenziale
innesco di incendio; esse
sono tese a favorire
l’insediamento di specie
resistenti al fuoco e a
diminuire la pericolosità dei
combustibili vegetali. Nel
primo caso si tratta di favorire
negli ambienti più esposti agli
incendi le formazioni vegetali
e le specie che maggiormente
resistono al fuoco, per ridotta
infiammabilità (facilità ad
accendersi) e combustibilità
(facilità di propagazione del
suolo).
(segue a pag. 9)
SEMPLICI REGOLE
COMPORTAMENTALI
Non accendere fuochi fuori dalle
aree attrezzate e non gettare
mozziconi di sigaretta o
fiammiferi ancora accesi nelle
aree verdi o quando si viaggia
in auto o in treno;
Gettare i rifiuti negli appositi
contenitori: se abbandonati
potrebbero prendere fuoco;
Non parcheggiare le automobili in
zone ricoperte da erba secca: il
calore della marmitta potrebbe
incendiarla.
IN CASO DI PRINCIPIO DI
INCENDIO O
INCENDIO ATTIVO:
Non bloccare le strade e chiamare
immediatamente il 115.
Rem tene, verba sequentur
N
(segue da pag.8)
E
L
B
L
U
D
I
P
I
N
T
Nel blu dipinto di blu
a cura di Eleonora Paglia
“Niente rumore, niente fumo,
niente aeroporti, niente danni
al pianeta. Un parapendista
lascia una fila di impronte
risalendo verso un terreno
sopraelevato e non lascia
niente scendendo, tranne una
l a rg a , l e n t a p e n n e l l a t a
nell’aria”. Le parole dello
scrittore, nonché aviatore,
Richard Bach, descrivono
bene la sensazione di
leggerezza e di vuoto che
ognuno avverte nel veder
librare in aria un parapendio;
la meraviglia delle pennellate
lasciate nel cielo dai colorati
paracaduti. Tutti noi nella
giornata di sabato 12 luglio,
abbiamo potuto ammirare
rivolgendo lo sguardo al
cielo, le acrobazie dei tanti
atleti che hanno preso parte
alla seconda edizione della
gara di parapendio,
organizzata
dall’
Associazione “ Piana de
Rojo”. Un evento sportivo
che ha richiamato l’attenzione
non solo degli esperti e degli
appassionati del settore, ma
anche di tanti compaesani che
incuriositi da questa
disciplina hanno affollato “le
prata” per assistere da vicino
alla magia dei voli. La
giornata è stata
allietata
anche da diverse attività
collaterali, che hanno reso la
manifestazione una vera e
propria festa capace di
coinvolgere, giovani, adulti e
bambini. Per i più piccoli
infatti è stato allestito uno
stand di aquiloni, in cui sotto
la guida di un maestro ci si
Nullam arcu leo, facilisis ut
O
D
I
B
L
U
poteva divertire a creare
aquiloni dalle fogge e dalle
fattezze più disparate, per poi
giocare a farli volare con
l’aiuto di mamma e papà, non
ci meravigliamo se la cosa ha
divertito di più i genitori che i
bambini! A conclusione delle
gare poi si è festeggiato fino a
tarda ora: cibo, divertimento e
musica dal vivo sono stati gli
ingredienti della riuscitissima
notte bianca nostrana. La
serata è stata allietata dalla
musica di un gruppo countryfolk, di cui oltre alla musica
si è potuto apprezzare
l’esibizione delle sue
ballerine, e degli emergenti
Dabadab, band aquilana dalle
sonorità assai particolari: il
loro genere è una
commistione tra musica
raggae (raggae aquilano come
lo definiscono i più) e sound
system.
Un’altra nota positiva della
manifestazione, e di cui si
deve dare atto a “Piana de
Rojo”, è quella di essere
riuscita a coinvolgere un
sostanzioso numero di
giovani nell’organizzazione
dell’evento. Molti infatti
erano i ragazzi e le ragazze
che indossavano la maglietta
con su scritto staff e che sin
dalle prime ore del mattino,
fino a tarda notte, si sono
adoperati affinchè tutto
filasse liscio, portando così
una ventata di freschezza e
tanta inventiva.
9
C
L
U
B
S
E
Q
U
O
I
A
In alto i cuori!
Chi lo ha detto che maggio è il mese dei matrimoni? A quanto pare le giovani coppie roiane preferiscono
luglio, facciamo tanti auguri ai novelli sposi di questo mese.
Gabriella e Alfredo
Cristina e Stefano
10
Rem tene, verba sequentur
A
N
N
U
N
C
I
E
P
U
B
B
L
I
C
I
T
A
’
A.A. A.
Studenti universitari cercasi. No, non
si tratta del solito annuncio affitta
camere bensì di una richiesta a
collaborare con la nostra redazione.
Abbiamo bisogno di un veterano,
(ma molto veterano) della facoltà di
ingegneria o di economia e di una
matricola iscritta ad una delle due
facoltà. Chiunque volesse darci una
mano può contattarci al nostro
indirizzo e-mail [email protected]
“Piccolo, spazio, publicità!”
ci appropriamo delle parole di una
canzone di Vasco Rossi per
comunicarvi che è possibile inserire
sul giornale la pubblicità delle vostre
attività commerciali. Per entrare in
contatto con la redazione potete usare
l’ indirizzo di posta elettronica
[email protected]
Rem tene, verba sequentur
11
C
H
E
C
O
S
A
M
A
N
C
A
CHECOSAMANCA
Abbiamo voluto dare il titolo di un film di qualche anno fa, filmato da giovani registi, che racconta un
viaggio in Italia da nord a sud, dove la politica ha lasciato i cittadini randagi come cani, a questa sezione,
nella quale intendiamo dare spazio alle idee di tutti, alle proposte e alle critiche, per cercare di capire, con
lo stimolo di ognuno, quale è la strada migliore da seguire e perché ci faremo portavoce di ogni proposta
sensata presso il presidente della circoscrizione di Roio, che si è detto disponibile ad ascoltarci.
Scriveteci al nostro indirizzo e-mail: [email protected]
Raccolta differenziata
Per tutti i Comuni era previsto che
entro il 2006 (inizialmente 2003)
dovessero raccogliere in maniera
differenziata almeno il 35% dei
rifiuti; la nuova normativa prevede
l'obbligo di raggiungere il 65%
entro il 2010. In molti dei Comuni
viene adottato un incentivo alla
differenziazione: viene applicato il
principio "più inquini più paghi".
Per fare ciò, alcuni Comuni
consegnano ad ogni cittadino
sacchetti abilitati allo smaltimento
dei rifiuti non riciclabili, ed
effettuano la stima del pagamento
che ogni utente deve eseguire
sommando il costo del sacchetto al
costo dei rifiuti che questo contiene.
Quindi una buona differenziazione
a monte comporta una drastica
riduzione del costo da sostenere!
Alcuni Comuni utilizzano
addirittura il tesserino sanitario per
identificare il cittadino durante l'uso
del distributore automatico dei
sacchetti, laddove presente. Altri
Comuni ancora, distribuiscono alla
cittadinanza appositi contenitori per
la raccolta differenziata che
vengono ritirati direttamente presso
ciascuna abitazione da soggetti
addetti, incentivando la
differenziazione, contro la pigrizia
di chi non ha voglia di buttare
sacchi della spazzatura in diverse
campane! Non arriviamo a chiedere
tanto: semplicemente una zona
meglio attrezzata per l’ubicazione
delle campane per la nostra raccolta
differenziata!
Care Poste italiane
È oramai qualche anno che, durante
il periodo estivo, ci siamo abituati a
frequentare a giorni alterni l’ufficio
delle Poste. Il problema è che alle
Poste c’è sempre qualcosa da fare:
pagare un vaglia, ritirare un buono
fruttifero, fare accrediti sul libretto
postale, inviare una raccomandata,
pagare le bollette e, per chi è più
sfortunato, pagare qualche multa.
Questo significa code interminabili
fuori dal locale, dal momento che
gli spazi all’interno sono piuttosto
“ristretti”, lamentele continue,
tempi incalcolabili. Ci sembra quasi
troppo, al momento, reclamare uno
stabile più adeguato. Ma che
almeno ci sia concesso di avere un
servizio costante!!! A tal proposito,
si parla addirittura di far partire una
raccolta di firme, presso i principali
centri di aggregazione delle quattro
frazioni (esercizi commerciali,
delegazione, ecc.), da consegnare
poi alla Direzione Centrale delle
Poste Italiane.
Spazi verdi cercasi
Ci è stata segnalata l’assenza di una
zona attrezzata a giardino pubblico
per i giochi di piccoli e grandi.
Speriamo nei lavori della Sportland
Spa presso l’Aja di Roio Piano ed
in quelli della Aterno Boschi per la
riqualificazione della Pineta!
RoJournal
Bimestrale di comunicazione e confronto dei quattro paesi di Roio.
Registrazione presso il tribunale dell’Aquila,
n°2/08 - giugno 2008 del registro giornali.
Roberta Totani per Acacia — Editore
Amedeo Di Nicola — Direttore responsabile
In redazione:
Annalisa Ciammetti, Eleonora Paglia, Doriana Scarsella, Francesca Sfarra, Roberta Totani
Progetto grafico — ADN
Impaginazione — Francesca Fatigati
Si ringraziano per la collaborazione a questo numero: Manlio Ciccozzi, Amelio Fatigati, Carlo Frutti, Domenico Perilli,
Giocondo Perilli, Antonio Riddei, Domenico Tascione
ACACIA ONLUS
Via della pineta, 5
67100 - Roio Poggio - L’Aquila
e-mail: [email protected]
Finito di stampare nell’agosto 2008 presso la GTE.
Gruppo Tipografico Editoriale, Fossa (AQ).
12
Rem tene, verba sequentur
Scarica

attenti al fuoco