A C A C I A O N L U S ROJOURNAL BIMESTRALE DI COMUNICAZIONE E CONFRONTO DEI 4 PAESI DI ROIO Notiziario bimestrale, distribuzione gratuita Pineta di Roio Prevenzioni incendi e valorizzazione del territorio: che cosa si sta facendo, concretamente. Pagina 1 Avanti, non c’è posto Il nuovo anno accademico arriverà presto e presto si ripresenterà il problema parcheggi, che fare? Pagina 7 N. 2 Agosto - Settembre 2008 Il dottore delle piante Giocondo Perilli, agronomo, ci racconta come stanno gli alberi di Monteluco. Pagina 4 Zaino in spalla Alcune proposte per le ultime passeggiate estive. Pagina 3 Ricordi di un tempo che fu Checco e Amelio ci raccontano, da ex commercianti, come eravamo e come siamo. Pagina 5 Parapendio Il resoconto della manifestazione tenutasi a Roio il XX luglio Pagina 9 ATTENTI AL FUOCO PREVENZIONE INCENDI E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO: CHE COSA SI STA FACENDO, CONCRETAMENTE? Il 2007 è stato un anno disastroso dal punto di vista degli incendi: migliaia di ettari di boschi sono andati in fumo, lasciando al loro posto solo un’immensa distesa di terra nera e gli scheletri degli alberi che un tempo la ricoprivano. Tutti noi aquilani abbiamo ancora negli occhi l’immagine della Pineta di S. Giuliano in fiamme e delle altissime colonne di fumo che si levavano verso il cielo, tra cui ogni tanto spiccava qualche lingua di fuoco. A seguito di questi avvenimenti, la Pineta di Roio è rimasto l’unico parco cittadino. Questo suo nuovo ruolo di primaria importanza da un lato richiede che siano prese le dovute precauzioni per evitare una seconda S. Giuliano e dall’altro che ci si prenda una maggior cura del luogo, per molti anni quasi del tutto abbandonato a se stesso. Ma che cosa si sta facendo, concretamente? Varie sono state le proposte degli Usi Civici, durante una prima conferenza dei servizi, tenutasi il 17 Marzo. Per raggiungere più velocemente i luoghi colpiti da un eventuale incendio e consentirne uno spegnimento veloce ed Rem tene, verba sequentur efficace, è stata avanzata l’idea di vegetazione che è maggiormente riaprire via del Lepre, oggi solo un infiammabile. Altra proposta interessante è stata quella della realizzazione di un “impianto per il prelievo delle acque”, cioè un mega contenitore che, posizionato vicino le antenne di Monteluco, sia riempito in caso di necessità con l’acqua del vicino serbatoio, grazie ad un sistema di condotte. L’azienda Aterno Boschi è stata poi incaricata di realizzare il progetto, utilizzando in parte finanziamenti propri ed in parte provenienti dagli stessi Usi Civici e dal Comune. La Pineta di Roio Ma, a questo punto, non è stata ancora affrontata la questione più importante: la sentiero a tratti ormai scomparso, che tutela delle migliaia di persone che ogni parte dalla via Mariana e attraversa tutta giorno studiano o lavorano nella facoltà la Pineta, e renderla percorribile in d’Ingegneria. entrambi i sensi di marcia con due L’unica strada d’accesso alla facoltà possibili uscite, una lungo la via Mariana passa nel cuore della Pineta e, in caso d’incendio, sarebbe completamente e l’altra nei pressi della Fornace. inutilizzabile. Lungo questa strada e ai margini della provinciale che congiunge la piazza di Ciò ha portato, nella seconda conferenza Roio con la Pineta è stata suggerita, dei servizi dell’11 giugno, ad avanzare inoltre, la realizzazione di viali delle possibili soluzioni a questo grave parafuoco attivi, cioè strisce di terreno in problema. (segue a pagina 3) cui viene ridotta al minimo quel tipo di 1 E D I T O R I A L E - B R E V I Editoriale BREVI Fontane e pozzi montani Il caldo è tornato e “le prata” hanno ripreso ad ospitare coraggiosi ed aitanti giovincelli che, tra una partita a pallone ed un giro su due ruote, si saranno sicuramente resi conto della recinzione intorno a “le fontane”. Nel piano di programmazione triennale degli Usi Civici, insieme ad altre iniziative, è prevista, infatti, la ristrutturazione delle fontane delle quattro frazioni (in particolare le fontane, la fonte ed il lavatoio di Santa Rufina e la fontana sulla strada che conduce a Roio Colle) ed anche il recupero dei pozzi montani siti tra le belle montagne di Roio! 2 Fondo economale Il fondo economale del 2008, pari a 30.000 € , è stato impegnato dal Consiglio di Circoscrizione in diversi lavori di urbanistica: rifacimento del manto stradale di Via Cerri (Roio Poggio); rifacimento e completamento di Via dei Mandorli (Roio Colle); chiusura al traffico della zona antistante il Santuario della Madonna di Roio. Progetti È prevista l'istallazione di 15 punti luce sulle 4 frazioni (lavoro peraltro già iniziato in alcuni punti della frazione di Roio Colle), di cui alcuni richiesti nel 2006 dal precedente Consiglio di Circoscrizione. Altro progetto è il rifacimento del manto stradale di "Via La Costa Roio Poggio" con realizzazione del sistema di raccolta delle acque piovane, dato che attualmente le sottostanti case, in caso di pioggia potrebbero allagarsi. Sono attesi i lavori di riqualificazione dell'Aja a Roio Piano; tale intervento, deciso dal Consiglio di Circoscrizione, ha visto l’aggiudicazione dell'appalto alla ditta Sportland Spa. Si prevede il rifacimento della staccionata e la collocazione di tre panchine, una bacheca e due lampioncini, per un impegno di spesa di 15.000€. Rem tene, verba sequentur S A L V A G (segue dalla prima) La proposta è quella di sistemare il sentiero che corre parallelamente al Parco della Rimembranza, adibirlo a via di fuga per le persone e consentire, al tempo stesso, il passaggio dei mezzi. Il percorso esiste già ed è in buono stato, quindi la realizzazione del progetto costerebbe davvero poco. Inoltre è stato confermato il taglio degli alberi e la pulizia dei cigli stradali secondo i criteri dei viali parafuoco lungo la strada provinciale e nella striscia di terreno al confine con gli edifici della facoltà. Dopo aver portato a termine questi progetti, considerati prioritari, si procederebbe con la riapertura del sentiero della Lepre. Se, quindi, gli Usi civici si stanno occupando della prevenzione e di ciò che purtroppo accade quando la prevenzione, nonostante tutto, fallisce, l’Aterno Boschi sta prendendo iniziative mirate alla valorizzazione della Pineta di Monteluco, attuando il “piano di sviluppo rurale”, un progetto della Regione Abruzzo per lo sviluppo del sistema agricolo e agro-industriale e delle attività turistiche e artigianali. Il piano prevede lo sbancamento degli alberi, la ripulitura del bosco, la riapertura dei vari sentieri della Pineta nonché la realizzazione di un parco vero e proprio nella zona più accessibile della Pineta, quella nelle vicinanze dello Chalet, per intenderci, con i fondi del PSR ed europei. U A R D I A D E a cura di Roberta Totani Iniziamo questa nuova rubrica con la descrizione di alcuni sentieri che si snodano all’ombra dell’aria balsamica della pineta. Rem tene, verba sequentur L percorsi che partono da questo punto (A1 e A2) passano all’interno della Pineta e si riallacciano, ad altezze differenti, alla statale che porta alla facoltà di Ingegneria. Dalla base della cava parte una mulattiera (B) che, costeggiando il reticolato di separazione tra il vecchio ed il nuovo rimboschimento, segue l’antico confine tra il Comune di Aquila (come era chiamato due secoli fa) ed il Comune di Roio Piano. Sul sentiero è ancora possibile vedere i termini di confine in pietra lavorata che mostrano a valle la lettera A (per Aquila) e a monte la lettera R (per Roio). All’altezza del fosso della Fornace il cammino si biforca: il sentiero più basso arriva a Contrada Piccoli, quello più alto attraversa la valle dei castagni, la valle dei cipressi per ricongiungersi alla via Mariana, esattamente all’inizio del tratto pavimentato. Il percorso, noto anche come “sentiero deglju lebbere (della lepre)”, pressoché pianeggiante e percorribile in massima parte anche in mountain bike, è particolarmente suggestivo in autunno perché le foglie delle numerose specie di alberi presenti, come cipressi, castagni, querce, pioppi e betulle si illuminano delle tonalità più brillanti di giallo e rosso, in contrasto con il verde predominante delle conifere. ZAINO IN SPALLA La Pineta di Monteluco è attraversata da molti sentieri. Uno di questi (A) parte dalla Strada Statale 615, vicino le cooperative, risale Monteluco in direzione nord passando sopra la cava Gentilucci e dopo circa 500 m arriva ad un bivio. Entrambi i L QUOTA 10!!! Nel primo numero ci siamo preoccupati di offrire uno sguardo d’insieme sulla realtà A P I N E T A circondariale, dal punto di vista delle associazioni presenti sul territorio. Non ce ne vogliano i non presenti!!! Ci scusiamo per la mancanza, probabilmente troppo giovani noi, e anche un po’ inesperte, per conoscere tutto! Intendiamo rimediare. Presentiamo le ulteriori due associazioni, che un sollecito lettore ci ha segnalato, che ci permettono di raggiungere quota dieci!!! In primis l’Associazione Culturale per la storia della civiltà della Transumanza, che sin dal 1981, ma l’idea nacque intorno al 1979, intraprende iniziative e sostiene studi sul fenomeno millenario della transumanza; fenomeno che ha riguardato molto da vicino le nostre terre, considerando anche la presenza a Roio del Santuario della Madonna della Croce e la storia che lega quest’ultimo alla transumanza stessa. È presieduta da Carlo Frutti. Ricordiamo inoltre la presenza dell’Associazione Nazionale Difesa del Suolo. Quest’ultima è composta da professionisti, imprese e docenti, convinti che il settore ambientale e la sicurezza del territorio siano valori di primaria importanza. In particolare si preoccupano della sicurezza dei centri abitati, delle infrastrutture e del degrado del territorio (dissesti idrogeologici, pericolo slavine, frana, versamento roccioso instabile, ecc.) sia nella fase della prevenzione sia in quella della messa in sicurezza. Conta oltre mille soci; il Presidente è Carlo Frutti, che vanta una “esperienza maturata nel settore delle geotecnologie innovative applicate agli interventi di difesa del suolo, protezione civile, tutela ambientale e del territorio”. 3 I L P A R E R E D E L L ’ E S P E R T O Il dottore delle piante Intervista all’agronomo Giocondo Perilli — a cura di Francesca Fatigati Abbiamo intervistato Giocondo Perilli, agronomo, roiano doc e figlio d’arte, che si può considerare depositario della storia floristica della zona e che ci ha raccontato come stanno le piante. Come doveva essere Roio prima della pineta? Sostanzialmente era una zona di pascolo poiché l’attività principale era proprio la pastorizia. Durante la I° guerra mondiale furono impiegati i prigionieri di guerra austriaci per l’impianto della pineta, proprio per questo fu inserito il pino nero d’Austria. Verso gli anni cinquanta veniva estratta la resina dai pini per la produzione di trementina, necessaria alla preparazione di vernici. Contestualmente era fatto divieto della raccolta delle pigne prima della loro disseminazione per logici motivi. La pineta sopra strada fu rimboschita dalla forestale nell’immediato dopoguerra della II° grande guerra. Che flora c’è adesso? Lo strato ARBOREO è costituito da conifere (pino nero, cedro, abete) per il 70% e da latifoglie (leccio, acero, orniello, roverella) per il restante 30%. Lo strato ARBUSTIVO è costituito da rovi, ginestre e biancospini. Lo strato ERBACEO è esistente solo nella parte a valle della strada che conduce all’università. La salute delle piante? Dopo l’avvenuto diradamento o taglio di selezione dei pini, la stato di salute delle piante è buono, sia per le conifere che per le latifoglie, fatto salvo alcuni casi di attacchi di virus che bruciano le piante e processionaria che crea dei nidi telosi che ne provocano la morte, questi due parassiti attaccano le sole conifere. Fortunatamente al momento esistono solo sporadici casi, non allarmanti. Che futuro ha questo bosco? Il futuro è condizionato dal processo di “rinaturalizzazione” esercitato dalle latifoglie che, nel lungo periodo, sostituiranno la pineta. E’ un processo naturale e irreversibile. Oltretutto questo fenomeno è stato stimolato dagli ultimi interventi eseguiti, come vuole la Direttiva Comunitaria attuale, recepita ed applicata dalla Regione Abruzzo che vuole “rinaturalizzare” la pineta a scopo di prevenzione incendi. Gli interventi fatti. Diradamento o taglio per il 35% tramite prelievo di piante di pino. Gli interventi da fare. Sicuramente interventi annuali o quinquennali di diradamento leggero a carico delle conifere poiché operazioni troppo incisive comprometterebbero l’habitat nel breve periodo, creando e/o provocando schianti naturali a carico dei soggetti rimasti in piedi, a causa del vento e della neve. Fruibilità della pineta. Sul versante di Pile è stato fatto un intervento di diradamento di pini e un decespugliamento degli arbusti tali da rendere il bosco fruibile per splendide passeggiate a piedi o a cavallo. Ritiene che sia opportuno creare stradine di accesso esclusivamente per mezzi di emergenza? Sicuramente l’idea è positiva perché consentirebbe il raggiungimento di buona parte del bosco agli addetti alla prevenzione o allo spegnimento degli incendi. Chiaramente si tratta di accessi eseguiti con materiali naturali reperiti sul posto (piante tagliate e pietrame) non più larghi di 3 metri, da eseguire perimetralmente al bosco e nella parte interna, creando in questo modo un circuito fruibile per qualsivoglia attività ricreativa. Tutto ciò agevolerebbe essenzialmente le operazioni di manutenzione del sottobosco. Se avesse carta bianca domani che farebbe? Avendo vissuto da vicino tutte le parti del bosco di Roio, viene da sé l’idea di ri-creare un circuito sportivo/ricreativo perimetrale alla pineta all’interno del quale si potrebbero inserire dei punti d’acqua, grazie all’esistenza della rete idrica all’interno del bosco. Il paesaggio è talmente suggestivo che tramite la creazione di punti di avvistamento per il “bird watching” si darebbe modo agli escursionisti di godere delle bellezze della città dell’Aquila e della vallata di Roio. 4 Rem tene, verba sequentur L ’ I N T E R V I S T A D O P P I A RICORDI DI UN TEMPO CHE FU Commercianti da una vita raccontano “come eravamo” FINO A CHE ETA’ HA LAVORATO NEL SUO NEGOZIO? Fino a 68 anni. Ho lasciato l’attività nel 2006. LE MANCA UN PO’ IL SUO LAVORO? I primi tempi moltissimo. Mi sentivo triste, però era arrivato il momento di chiudere. AMELIO CHECCO NOME E COGNOME: Antonio Riddei, detto Checco. Vi racconto un piccolo aneddoto: un giorno venne in negozio un tecnico della Sip che domandò a mia suocera “ Cerco Riddei Antonio” e lei, rivolgendosi a me disse “ Che’, quissi cercano Riddei Antonio…ma chi è?” LUOGO E DATA DI NASCITA: Roio Piano, 24 giugno 1938. QUAL E’ STATO IL SUO PRIMO IMPIEGO LAVORATIVO? Dipendente Postale dal 1964. COME HA INIZIATO A LAVORARE NEL NEGOZIO “A PEE ROJI”? Il negozio era di famiglia, mia moglie ci lavorava, e io le davo una mano nel tempo libero. Fu mio nonno, Giannantonio Riddei ad aprirlo, negli anni ’30. Quando sono andato in pensione mi ci sono dedicato a tempo pieno, visto che mia moglie era impegnata a fare la nonna. CHE RAPPORTO AVEVA CON LA CLIENTELA? Ottimo… confidenziale con tutti. Conoscevo anche i forestieri! IL NEGOZIO ERA ANCHE UN PUNTO DI RITROVO PER IL PAESE? Sì, perché c’era la cantina, quindi lo era soprattutto per gli uomini, tra un bicchiere e una partita a carte. CHE TIPO DI CLIENTELA SERVIVA? Per lo più donne… e i bambini che compravano gelati e caramelle. QUALI ERANO I PRODOTTI Più RICHIESTI? Un tempo si faceva la “spesa grossa”, poi per lo più pane, latte e affettati freschi. L’ARRIVO DEI SUPERMERCATI HA CAMBIATO LE ABITUDINI DELLA SUA CLIENTELA? Sì, hanno cominciato a venire più che altro per generi di prima necessità, o per qualcosa che mancava nelle cucine all’ultimo minuto. Non compravano più saponi, detersivi eccetera. Rem tene, verba sequentur N O M E E C O G N O M E : Amelio Fatigati. LUOGO E DATA DI NASCITA: Roio Poggio, 6 agosto 1931. QUAL E’ STATO IL SUO PRIMO IMPIEGO LAVORATIVO? Da ragazzo, come gli altri andavo con i trebbiatori, dopo sposato ho cominciato a fare il barista all’Aquila, prima al Bar del Corso e poi al Grand’Albergo. COME HA INIZIATO A LAVORARE NEL NEGOZIO “ ’N CAPULARA”? Il negozio era di mia suocera. CHE RAPPORTO AVEVA CON LA CLIENTELA? Buono, buono… un rapporto buonissimo! IL NEGOZIO ERA ANCHE UN PUNTO DI RITROVO PER IL PAESE? No, si veniva solo per fare la spesa. CHE TIPO DI CLIENTELA SERVIVA? Mista, donne bambini e anche uomini (soprattutto per le sigarette!). QUALI ERANO I PRODOTTI Più RICHIESTI? Frutta, pasta, pane, latte e qualche detersivo. L’ARRIVO DEI SUPERMERCATI HA CAMBIATO LE ABITUDINI DELLA SUA CLIENTELA? Moltissimo. I clienti fissi sono rimasti fedeli, ma la maggior parte veniva solo per mezzo litro di latte. Negli ultimi tempi si facevano veramente pochi affari, allora semo ittu: “Che stemo a fa ecco, a remetteci ji sordi?” FINO A CHE ETA’ HA LAVORATO NEL SUO NEGOZIO? Ho chiuso nel 2001. Avevo 70 anni. LE MANCA UN PO’ IL SUO LAVORO? No, no, pe’ gnenti! Me stengo a ripusa’! 5 A N T I N C E N D I O L E F O R Z E I N C A M P O ANTINCENDIO: LE FORZE IN CAMPO DOMENICO TASCIONE, COMANDANTE PROVINCIALE DEL CORPO FORESTALE, CI SPIEGA QUALI SONO LE FORZE IN CAMPO. a cura di Doriana Scarsella Qual’ è la procedura di intervento in massima collaborazione e le competenze caso di incendio? vanno valutate in base alla situazione (se Ricevuta la segnalazione, che può non sono coinvolte strutture i VVFF arrivare al comando dei Vigili del Fuoco, aiutano a spegnere l’incendio nel bosco, alla Centrale Operativa Unificata della ad esempio). Regione oppure direttamente alla nostra centrale, ci si porta sul posto per intervenire prima di tutto con i mezzi via terra; se la situazione si aggrava con l’intensificarsi dell’incendio si interviene per via aerea a mezzo di elicotteri. Che ruolo svolgono le varie forze in campo? Il Corpo Forestale gestisce e coordina l’intera operazione di spegnimento, concentrando la propria attenzione sulle aree boschive interessate, coadiuvata da Protezione Civile e Vigili del Fuoco, che hanno il compito specifico di proteggere persone, abitazioni, strade e infrastrutture. Naturalmente c’è la prevenzione e salvaguardia riguarda l’intera provincia: Roio è una delle zone più care agli aquilani, ed è molto sentita, ma non è l’unica area boschiva a rischio. Ci sono già uomini per il Quali sono i mezzi aerei a vostra pattugliamento sul posto? disposizione? Sì, ci sono volanti pronte a segnalare La ridistribuzione dei mezzi della focolai e incendi, in modo da intervenire protezione civile ha assegnato a Pescara con la massima celerità e limitare i due elicotteri, un Erikson F64 e un B412. danni. In caso di incendio nella zona Avete un settore investigativo? dell’Aquila, comunque, gli elicotteri Certamente. Si reca sul posto in caso di arrivano anche da Roma. incendio e, anche con l’aiuto delle nuove Avete già predisposto un piano per la tecnologie, indaga sulle cause e cerca protezione della Pineta di Roio, uno eventuali prove di dolo. degli ultimi spazi verdi rimasti nelle E’ il mese di agosto il più pericoloso immediate vicinanze della città? per la possibilità di incendi? Dal primo luglio è attiva una Sala Operativa Regionale in cui lavorano Il rischio maggiore, durante tutta Forestale, VVFF e Associazioni di l’estate, si ha con l’anticiclone africano, Protezione Civile, ma il piano di che secca piante e sottobosco. GLI ALPINI E LA PINETA C’è qualcuno che vive la pineta di Roio, la visita costantemente, se ne prende cura. E’ la sezione locale dell’Associazione Nazionale Alpini che ha avuto in gestione dal comune lo stabile noto ai più come “la casetta”, che inizialmente era adibita all’allevamento delle volpi argentate e per anni è stata gestita da un da un privato. Il gruppo degli alpini di Roio l’ha avuta in concessione nel 2000, per un periodo di 19 anni, ed ha provveduto a restaurarla, verteva infatti in pessime condizioni, anche a causa dei diversi incendi dolosi che l’avevano danneggiata. Da allora la casetta è la sede degli alpini che ogni anno, il 25 aprile propongono una giornata ecologica per la ripulitura della pineta di Monteluco. Nei progetti futuri dell’associazione la pineta ha un ruolo fondamentale, si vuole infatti, ripristinare il sentiero che dal Parco della Rimembranza porta alle Tre Croci all’interno di un progetto di ristrutturazione di tutto il parco che prevede l’impianto di alcuni pini, la risistemazione delle tombe e la costruzione di una stele in memoria dei caduti del secondo conflitto mondiale, dato che le targhe che ci sono ora commemorano solo quelli della Grande Guerra. “Non svolgiamo azioni di protezione civile” ci dice Manlio Ciccozzi, il capogruppo della Sezione Alpini di Roio, non senza amarezza, “e non possiamo occuparci della zona di San Lorenzo. Non abbiamo mezzi a disposizione, e neanche forze giovani che possano farsi carico dell’attività di protezione civile”. Un appello velato a tutti i giovani di buona volontà dunque. 6 Rem tene, verba sequentur P AVANTI, NON C’È POSTO Gli iscritti alle facoltà di ingegneria ed economia sono in aumento, la soluzione del problema parcheggi è sempre più impellente e nella frazione di Roio Poggio si chiedono interventi immediati oltre ai progetti per il futuro. A R C H E G G I in generale, che sia buona cosa realizzare degli spazi per la sosta dei veicoli, come “strumenti della mobilità urbana e del traffico”. Guardando al nostro piccolo paesello di circa 600-700 famiglie, distribuite su un territorio di circa 100.000 mq, sorprende come sia problematico riuscire a parcheggiare la macchina per andare al bar o al fioraio, o, ancora con maggiore difficoltà, riuscire a parcheggiare la a cura di Eleonora Paglia 2, 1, 1, 1, 1, 2, 1, 2, 1, 1, 3, 1... Come si dice: dare i numeri! Effettivamente non è così, e non è neanche una dritta per la schedina del Totocalcio. Si tratta semplicemente di ciò che si rileva guardando per circa 20 minuti la strada provinciale che porta alla Pineta. In questo periodo in cui le lezioni sono finite, il caldo impazza, il mare chiama, è il numero delle persone che, perse tra i loro pensieri, condividono l’abitacolo con lo stereo, dirette alla facoltà di Ingegneria. Se è vero che nelle “ore di punta” gli autobus sono stracolmi di studenti e studentesse, altrettanto non può dirsi delle automobili, che, se la memoria non inganna, dovrebbero essere generalmente omologate per il trasporto di cinque passeggeri (conducente compreso!). E non sembra che il problema parcheggi sia dell’AMA, che infatti possiede una propria rimessa! Tra la macchina che, essendo più corta, è più facile da parcheggiare, e quindi c’è più amore in città; quella che col City ti permette di girare il volante con un dito durante la fase parcheggio; e quella che addirittura, grazie all’Intelligent Parking Assist, si parcheggia da sola; stupisce che nessuno si sia posto il problema dell’assenza assoluta di parcheggio. Per esempio, si potrebbe inventare un dispositivo che permette di portare la macchina in tasca come un telefono cellulare! Ma, in attesa dei progressi scientifici, degli studi e dei colpi di genio, si pensa, Rem tene, verba sequentur stessa per andare a respirare un po’ di aria fresca in Pineta. Ma soddisfare appieno e contestualmente quanti vorrebbero “solo parcheggiare una macchina” per fare una fotocopia, dire una preghiera, seguire una lezione, fare un esame, fare una passeggiata, assistere a un convegno, prendere una cosa al bar, risulta cosa assai complessa. Si possono individuare due “fronti caldi”: la zona della Pineta, meta di turisti, avventori del bosco e studenti della facoltà di Ingegneria, e la zona della piazza e della facoltà di Economia. Per quanto riguarda la seconda, effettivamente, né dall’Università, né da altre parti, sono state prese iniziative concrete. Tuttavia, il paese è piccolo, e la gente mormora! Sembra che già da circa un anno aleggi l’idea di realizzare una piazzaparcheggio nella zona compresa tra la Via Mariana e la strada che congiunge Roio a Pianola. Ogni altro progetto di dimensioni inferiori o con inferiore impatto, infatti, sicuramente non sarebbe stato risolutivo. Un progetto ambizioso, dunque, che, soddisfacendo la primaria esigenza degli automobilisti, propone anche un’alternativa a quella che per i roiani tempo addietro era la piazza: un luogo di incontro per ogni genere di manifestazione. Il problema sembra essere però sempre lo stesso: la copertura economica! E forse è per questo motivo che la cosa è rimasta affidata al pettegolezzo: per non creare false aspettative, senza certezze fondate! Per quanto riguarda, invece, la zona della Pineta, dopo ripetute proposte, scontri, e lotte aperte tra vigili urbani arroccati sulle aiuole per piazzare le multe sotto il tergicristallo del vetro anteriore e studenti infuriati che non sanno dove altro parcheggiare, l’Università ha chiesto di poter realizzare un parcheggio, sul terreno di sua proprietà. In forza delle ultime previsioni legislative, che hanno ampliato gli indici per la realizzazione di queste strutture, la proposta è sembrata risolutiva. Il giorno 3 luglio 2008, infatti, si è tenuto un consiglio comunale che ha espresso parere favorevole alla proposta. L’Università, a questo punto, dovrà provvedere alla redazione e presentazione di un progetto per la realizzazione di una nuova area di parcheggio, che potrebbe soddisfare le esigenze di quanti ogni giorno frequentano la struttura, e soprattutto farebbe tornare ad essere le aiuole, spazi verdi e non depositi di carrozzerie; la banchina, uno spazio libero che costeggia la carreggiata; la pineta, un luogo in cui i bambini, durante le vacanze, possono giocare a nascondino tra gli alberi e non tra le automobili! 7 P a cura di Annalisa Ciammetti Ogni anno, per cause dolose o legate a negligenza e disattenzione dell'uomo, estese superfici boscate sono interessate dallo sviluppo di incendi, con ingenti danni al patrimonio naturale, nonché gravi e prolungate ripercussioni sull'ecosistema. Le alterazioni delle condizioni naturali del suolo prodotte dal passaggio del fuoco favoriscono, ad esempio, i fenomeni di dissesto dei versanti, provocando, in caso di piogge intense, lo scivolamento e l'asportazione dello strato di terreno superficiale. I mesi a più elevato rischio sono quelli estivi, quando la siccità, l'alta temperatura ed il forte vento fanno evaporare parte dell'acqua trattenuta dalle piante, determinando condizioni naturali favorevoli all'innesco e allo sviluppo di incendi. Questi si estendono con velocità determinata dal tipo di combustibile e secondo la direzione impressa prevalentemente dal vento, L'ampiezza raggiunta da ciascun incendio è strettamente correlata, a parità di altre condizioni, con la sua durata. La tempestività dell'intervento di spegnimento e le condizioni di operatività costituiscono pertanto, nella fase emergenziale, strumenti di importanza fondamentale per evitare che ampie superfici boschive vengano distrutte in poche ore. Stando ai rapporti della FAO, quello degli incendi boschivi è un 8 E R S A P E R N E problema in continua crescita, i dati elaborati infatti dimostrano che nell’anno 2000 si è arrivati a bruciare la metà del manto forestale che ricopriva l’intero pianeta e da allora, ogni anno, vanno in fumo l’equivalente in boschi dell’estensione territoriale di Svizzera e Portogallo messi insieme. A partire dal 2000, da quando in Italia è entrata in vigore la legge quadro sugli incendi boschivi (Legge 355/2000), è stato il 2007 l’anno che ha fatto registrare il bilancio più pesante: si sono verificati infatti 10.639 incendi che hanno percorso una superficie di 227.729 ettari di cui 116.602 boscati. Tra le regioni che hanno avuto maggiori danni vi è proprio l’Abruzzo, in cui si sono verificati ben 274 incendi. Questo ha determinato l’innalzamento dei parametri standard della nostra regione, non tanto per il numero inusuale di incendi, quanto per l’incremento delle superfici percorse dal fuoco: si è registrata infatti una media di 77 ettari per incendio a fronte di una media nazionale di 21 ettari. Il dossier stilato dalla Guardia Forestale dello Stato relativamente agli incendi del 2007, annovera quello sviluppatosi nel Comune di Acciano tra i più gravi, dato che ha distrutto 6555 ettari di territorio collinare, di cui 4196 boscati. Lo spegnimento di questo incendio ha richiesto 5 giorni di lavoro e ha visto purtroppo la morte del pilota della Protezione Civile Andrea Galfora. D I P I U ’ Alla luce di questi dati si comprende bene come l’opera di prevenzione, e di previsione, sia quanto mai necessaria. Per opera di prevenzione si intende l’insieme di azioni mirate a ridurre le cause e il potenziale innesco di incendio; esse sono tese a favorire l’insediamento di specie resistenti al fuoco e a diminuire la pericolosità dei combustibili vegetali. Nel primo caso si tratta di favorire negli ambienti più esposti agli incendi le formazioni vegetali e le specie che maggiormente resistono al fuoco, per ridotta infiammabilità (facilità ad accendersi) e combustibilità (facilità di propagazione del suolo). (segue a pag. 9) SEMPLICI REGOLE COMPORTAMENTALI Non accendere fuochi fuori dalle aree attrezzate e non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi nelle aree verdi o quando si viaggia in auto o in treno; Gettare i rifiuti negli appositi contenitori: se abbandonati potrebbero prendere fuoco; Non parcheggiare le automobili in zone ricoperte da erba secca: il calore della marmitta potrebbe incendiarla. IN CASO DI PRINCIPIO DI INCENDIO O INCENDIO ATTIVO: Non bloccare le strade e chiamare immediatamente il 115. Rem tene, verba sequentur N (segue da pag.8) E L B L U D I P I N T Nel blu dipinto di blu a cura di Eleonora Paglia “Niente rumore, niente fumo, niente aeroporti, niente danni al pianeta. Un parapendista lascia una fila di impronte risalendo verso un terreno sopraelevato e non lascia niente scendendo, tranne una l a rg a , l e n t a p e n n e l l a t a nell’aria”. Le parole dello scrittore, nonché aviatore, Richard Bach, descrivono bene la sensazione di leggerezza e di vuoto che ognuno avverte nel veder librare in aria un parapendio; la meraviglia delle pennellate lasciate nel cielo dai colorati paracaduti. Tutti noi nella giornata di sabato 12 luglio, abbiamo potuto ammirare rivolgendo lo sguardo al cielo, le acrobazie dei tanti atleti che hanno preso parte alla seconda edizione della gara di parapendio, organizzata dall’ Associazione “ Piana de Rojo”. Un evento sportivo che ha richiamato l’attenzione non solo degli esperti e degli appassionati del settore, ma anche di tanti compaesani che incuriositi da questa disciplina hanno affollato “le prata” per assistere da vicino alla magia dei voli. La giornata è stata allietata anche da diverse attività collaterali, che hanno reso la manifestazione una vera e propria festa capace di coinvolgere, giovani, adulti e bambini. Per i più piccoli infatti è stato allestito uno stand di aquiloni, in cui sotto la guida di un maestro ci si Nullam arcu leo, facilisis ut O D I B L U poteva divertire a creare aquiloni dalle fogge e dalle fattezze più disparate, per poi giocare a farli volare con l’aiuto di mamma e papà, non ci meravigliamo se la cosa ha divertito di più i genitori che i bambini! A conclusione delle gare poi si è festeggiato fino a tarda ora: cibo, divertimento e musica dal vivo sono stati gli ingredienti della riuscitissima notte bianca nostrana. La serata è stata allietata dalla musica di un gruppo countryfolk, di cui oltre alla musica si è potuto apprezzare l’esibizione delle sue ballerine, e degli emergenti Dabadab, band aquilana dalle sonorità assai particolari: il loro genere è una commistione tra musica raggae (raggae aquilano come lo definiscono i più) e sound system. Un’altra nota positiva della manifestazione, e di cui si deve dare atto a “Piana de Rojo”, è quella di essere riuscita a coinvolgere un sostanzioso numero di giovani nell’organizzazione dell’evento. Molti infatti erano i ragazzi e le ragazze che indossavano la maglietta con su scritto staff e che sin dalle prime ore del mattino, fino a tarda notte, si sono adoperati affinchè tutto filasse liscio, portando così una ventata di freschezza e tanta inventiva. 9 C L U B S E Q U O I A In alto i cuori! Chi lo ha detto che maggio è il mese dei matrimoni? A quanto pare le giovani coppie roiane preferiscono luglio, facciamo tanti auguri ai novelli sposi di questo mese. Gabriella e Alfredo Cristina e Stefano 10 Rem tene, verba sequentur A N N U N C I E P U B B L I C I T A ’ A.A. A. Studenti universitari cercasi. No, non si tratta del solito annuncio affitta camere bensì di una richiesta a collaborare con la nostra redazione. Abbiamo bisogno di un veterano, (ma molto veterano) della facoltà di ingegneria o di economia e di una matricola iscritta ad una delle due facoltà. Chiunque volesse darci una mano può contattarci al nostro indirizzo e-mail [email protected] “Piccolo, spazio, publicità!” ci appropriamo delle parole di una canzone di Vasco Rossi per comunicarvi che è possibile inserire sul giornale la pubblicità delle vostre attività commerciali. Per entrare in contatto con la redazione potete usare l’ indirizzo di posta elettronica [email protected] Rem tene, verba sequentur 11 C H E C O S A M A N C A CHECOSAMANCA Abbiamo voluto dare il titolo di un film di qualche anno fa, filmato da giovani registi, che racconta un viaggio in Italia da nord a sud, dove la politica ha lasciato i cittadini randagi come cani, a questa sezione, nella quale intendiamo dare spazio alle idee di tutti, alle proposte e alle critiche, per cercare di capire, con lo stimolo di ognuno, quale è la strada migliore da seguire e perché ci faremo portavoce di ogni proposta sensata presso il presidente della circoscrizione di Roio, che si è detto disponibile ad ascoltarci. Scriveteci al nostro indirizzo e-mail: [email protected] Raccolta differenziata Per tutti i Comuni era previsto che entro il 2006 (inizialmente 2003) dovessero raccogliere in maniera differenziata almeno il 35% dei rifiuti; la nuova normativa prevede l'obbligo di raggiungere il 65% entro il 2010. In molti dei Comuni viene adottato un incentivo alla differenziazione: viene applicato il principio "più inquini più paghi". Per fare ciò, alcuni Comuni consegnano ad ogni cittadino sacchetti abilitati allo smaltimento dei rifiuti non riciclabili, ed effettuano la stima del pagamento che ogni utente deve eseguire sommando il costo del sacchetto al costo dei rifiuti che questo contiene. Quindi una buona differenziazione a monte comporta una drastica riduzione del costo da sostenere! Alcuni Comuni utilizzano addirittura il tesserino sanitario per identificare il cittadino durante l'uso del distributore automatico dei sacchetti, laddove presente. Altri Comuni ancora, distribuiscono alla cittadinanza appositi contenitori per la raccolta differenziata che vengono ritirati direttamente presso ciascuna abitazione da soggetti addetti, incentivando la differenziazione, contro la pigrizia di chi non ha voglia di buttare sacchi della spazzatura in diverse campane! Non arriviamo a chiedere tanto: semplicemente una zona meglio attrezzata per l’ubicazione delle campane per la nostra raccolta differenziata! Care Poste italiane È oramai qualche anno che, durante il periodo estivo, ci siamo abituati a frequentare a giorni alterni l’ufficio delle Poste. Il problema è che alle Poste c’è sempre qualcosa da fare: pagare un vaglia, ritirare un buono fruttifero, fare accrediti sul libretto postale, inviare una raccomandata, pagare le bollette e, per chi è più sfortunato, pagare qualche multa. Questo significa code interminabili fuori dal locale, dal momento che gli spazi all’interno sono piuttosto “ristretti”, lamentele continue, tempi incalcolabili. Ci sembra quasi troppo, al momento, reclamare uno stabile più adeguato. Ma che almeno ci sia concesso di avere un servizio costante!!! A tal proposito, si parla addirittura di far partire una raccolta di firme, presso i principali centri di aggregazione delle quattro frazioni (esercizi commerciali, delegazione, ecc.), da consegnare poi alla Direzione Centrale delle Poste Italiane. Spazi verdi cercasi Ci è stata segnalata l’assenza di una zona attrezzata a giardino pubblico per i giochi di piccoli e grandi. Speriamo nei lavori della Sportland Spa presso l’Aja di Roio Piano ed in quelli della Aterno Boschi per la riqualificazione della Pineta! RoJournal Bimestrale di comunicazione e confronto dei quattro paesi di Roio. Registrazione presso il tribunale dell’Aquila, n°2/08 - giugno 2008 del registro giornali. Roberta Totani per Acacia — Editore Amedeo Di Nicola — Direttore responsabile In redazione: Annalisa Ciammetti, Eleonora Paglia, Doriana Scarsella, Francesca Sfarra, Roberta Totani Progetto grafico — ADN Impaginazione — Francesca Fatigati Si ringraziano per la collaborazione a questo numero: Manlio Ciccozzi, Amelio Fatigati, Carlo Frutti, Domenico Perilli, Giocondo Perilli, Antonio Riddei, Domenico Tascione ACACIA ONLUS Via della pineta, 5 67100 - Roio Poggio - L’Aquila e-mail: [email protected] Finito di stampare nell’agosto 2008 presso la GTE. Gruppo Tipografico Editoriale, Fossa (AQ). 12 Rem tene, verba sequentur