PV
rivista dell’
presidenza regionale: via Grandi,10 - 20871 Vimercate
SO
I
BS
B
M
LC
BG
M
CR
LO
VA
MN
CO
tel./fax: 039.669201- sito internet: www.anbimalombardia.it
e-mail: [email protected]
2011 - 2015
SOMMARIO
pag. 3 - Il Presidente scrive
pag. 4 - Brescia
pag. 5 - Lecco
pag. 6 - Como
pag. 8 - Milano
pag. 10 - Monza Brianza
SOMMARIO
pag. 13 - Varese
pag. 14 - Sondrio
pag. 16 - Lodi
Principali normative di riferimento - inserto da staccare
pag. 17 - Banda regionale junior
pag. 18 - Stage estivi giovanili
pag. 19 - Normativa: Attività con minori
pag. 22 - Normativa: I cookies
pag. 24 - Normativa: Il comodato d’uso
pag. 26 - La musicoterapia
pag. 27 - La Leggenda del Piave
pag. 28 - Michele Novaro
pag. 29 - Il libretto delle marce
pag. 30 - L’inquadramento della banda
pag. 31 - Il mitico Metodo Bona
pag. 32 - Congresso regionale
Notiziario di ANBIMA
LOMBARDIA
Numero unico
di fine mandato 2011-2015
Hanno collaborato:
Pierpaolo Arlati, Franco Bassanini,
Giuseppe Cecchetti, Guido Poni,
Renata Giumelli, Enzo Masutti,
Gianluca Messa, Maria Grazia Ponti,
Luigi Verderio
Progetto e realizzazione grafica:
Wilma Verderio, Bruna Verderio
Carissimi Amici,
il Consiglio Regionale ANBIMA, nell'ultima seduta di questo mandato, ha deciso di convocare il
proprio Congresso Regionale per Domenica 31 gennaio 2016.
La convocazione è d'obbligo in quanto tutti i quadri dirigenti sono in scadenza e di conseguenza le
cariche associative devono essere rinnovate.
I Congressi sono da considerarsi un atto importante della vita associativa a tutti i livelli, sono previsti
dallo statuto e dai regolamenti ed occorre che tutto si svolga nel rispetto delle norme associative.
La macchina è già partita: i primi sono stati i Congressi Provinciali, che si sono svolti entro il 15
dicembre 2015, seguiranno i Congressi regionali entro febbraio 2016 e da ultimo chiuderà la
stagione il Congresso Nazionale, già programmato per il 16 e 17 aprile a Rimini, durante il quale
saranno eletti appunto gli organismi nazionali.
Ad ogni scadenza ci si pone anche l’obbiettivo di trovare e coinvolgere forze nuove, in tutte le attività
associative si sente la necessità di rinnovarsi e arricchirsi di idee e di persone che le facciano
crescere: un'associazione che non si rinnova è destinata all'impoverimento e alla decadenza sociale.
In questo anno 2015 ANBIMA compie 60 anni: negli ultimi tempi è notevolmente cambiata, ha
dimostrato di sapersi evolvere, vuole proseguire in questa sua crescita e a tutti, nessuno escluso, è
data la possibilità di mettersi in gioco secondo la propria esperienza e le proprie capacità, con la
consapevolezza che un'associazione di importanza nazionale come ANBIMA può mettere a
disposizione un campo d'azione territorialmente più vasto rispetto a quello al quale molti di noi si
dedicano ora e sono abituati a pensare.
A questo proposito mi sono interrogato, sono alla guida di ANBIMA Lombardia da ormai diciannove
anni ed è giunto il momento di farmi da parte.
La Lombardia è un'area molto vasta e non omogenea dal punto di vista dei complessi bandistici, corali,
folcloristici o di majorettes. Ci sono realtà molto attive e molto presenti sul territorio, che hanno
saputo intrecciare relazioni fruttuose con associazioni di altro tipo, con le istituzioni e le scuole,
ma ci sono anche gruppi che per una serie di ragioni (meno forze interne, difficoltà di dialogo con le
istituzioni più prossime, …) faticano di più a portare avanti la loro attività.
ANBIMA non è un'associazione di parata, ma viva e vivace, il suo scopo è portare un servizio sempre
migliore ai propri associati. Questo si può fare attraverso una serie di iniziative che spaziano in campi
molto diversi, dalla formazione culturale musicale degli strumentisti all'aggiornamento fiscale per i
responsabili dei gruppi, dalla circolazione delle informazioni all'organizzazione di eventi, per fare degli
esempi.
Il rinnovamento è fondamentale, mi rivolgo a giovani che vogliano proporsi, proporre e dedicare
un po' della propria intelligenza e della propria opera a qualcosa in cui credono: se fate parte di
questo mondo già conoscete molti dei suoi aspetti e avrete l'opportunità di allargare i vostri
orizzonti, conoscendo persone nuove e collaborando con loro per un fine comune.
Senza ombra di dubbio, lavorare per un ideale e raggiungere degli obiettivi, regala soddisfazioni nella
vita.
Chiudo con una frase che diciannove anni fa ho sentito dal Senatore Gabriele Semeraro, fondatore
di ANBIMA: “L'ANBIMA è come una bella donna, per meglio servirla prima la devi amare”.
Il concetto, magari un po' antiquato, è di una semplicità disarmante.
Ecco Amici, se crediamo in questa associazione e sentiamo di farne parte davvero, faremo senz'altro
bene e contribuiremo a crescere e migliorarla ancora.
Luigi Verderio
3
ia
c
es
BRESCIA IN DIVENIRE
dalle province
Br
I quattro anni
appena conclusi
sono stati nel
complesso difcili ma
ricchi di spunti ed
opportunità per il futuro di
ANBIMA Brescia.
E' innegabile che il numero di
Bande associate sia diminuito: si
ritiene che una causa sia da attribuirsi all'attività
che un’Associazione bandistica territoriale ha
svolto nel bresciano: meritevole, in taluni casi,
quando ha
proposto iniziative
interessanti ed
utili alle bande,
poco elegante, in
altri casi, quando
l'attenzione è
stata soprattutto
rivolta al “fare
propaganda” per
attirare verso di
sé le Bande del
bresciano.
Purtroppo, la
nostra apertura
per favorire un
dialogo con
codesta
Associazione non
è mai stata presa
in considerazione
in questi anni.
In questo
contesto,
ANBIMA Brescia,
pur con gli irrisori
mezzi a
disposizione, non
ha mai smesso di
operare a favore delle compagini bresciane,
inoltrando loro numerose “newsletter” informative
e formative, con spunti di riessione utili per una
corretta impostazione e gestione delle bande ed
intervenendo sempre in prima persona, quando
richiesto.
Attraverso le newsletter abbiamo parlato alle
bande del valore del Dilettantismo in musica,
della Gestione dei Corsi di Musica per Allievi, dei
rapporti con la SIAE, del valore intrinseco delle
4
Bande e dell'attività che loro svolgono, in
particolar modo nei confronti delle giovani
generazioni per le quali le Bande rappresentano
un potente veicolo educativo.
Nelle estati 2011, 2012 e 2013 ANBIMA Brescia
ha organizzato la rassegna bandistica “Provincia
in Musica” che ha visto esibirsi numerose bande
associate presso il prestigioso Auditorium
San Barnaba in Brescia (i problemi di salute del
Cav. Palermo non hanno permesso di
organizzare le rassegne per i due anni
successivi).
Numerosissime sono
state anche le
Masterclass ed i
Campus Musicali
Estivi per ragazzi
organizzati sul
territorio (direttamente da ANBIMA
o come patrocinio e
sostegno di attività
promosse da nostri
associati), che hanno
visto la partecipazione di numerosi
iscritti che hanno
sicuramente tratto
notevoli beneci dalle
attività proposte.
Con il partecipato
Congresso
Provinciale del
24 ottobre 2015 si
sono rinnovati i quadri
dirigenziali: il nuovo
Presidente è il
Dott. Paolo Borghetti,
coadiuvato da Paolo
Scolari (vicepresidente) e dai
maestri Mattia Rullo e Guido Poni.
Un sentito ringraziamento al Cav. Salvatore
Palermo, nominato per acclamazione Presidente
Onorario dell'ANBIMA bresciana, per il lavoro e
la dedizione con la quale ha operato in oltre 30
anni di attività per l'ANBIMA e per le bande tutte.
Per ANBIMA Brescia
M° Guido Poni
CONCERTI E SPETTACOLI NEL LECCHESE
Cosa dire del lavoro fatto in provincia?
Poco, se facciamo riferimento alle aspettative che le
unità di base pensano di poter ottenere.
Tanto, se lo rapportiamo alle esigue risorse
disponibili.
Non toccherebbe a me dirlo ma quale responsabile
cercherò di analizzare i fatti.
Parlare di questi ultimi anni diventa riduttivo in quanto
la scure contributiva degli Enti è stata tale che ha
azzerato, almeno negli ultimi due anni, ogni velleità
organizzativa. Detto ciò però alcune iniziative
meritevoli sono state portate avanti: CONCERTI
APERITIVO; CONCERTI NELLE SCUOLE o negli
ISTITUTI DI DISABILITA'; CONCERTI presso VILLE
e MONUMENTI del territorio; realizzazione dei
quattro CD “TESTIMONIANZE SONORE” con brani
registrati dalle nostre Unità di Base; presenza fattiva
per una migliore ATTIVITA' DIDATTICA a favore degli
allievi. Tutto questo senza contare le molteplici attività
che ognuna delle 27 Bande iscritte propongono nel
territorio, infatti, si parla sempre di quello che fa
l'ANBIMA ma l'Associazione siamo noi tutti, ognuno
nel proprio specico ambito culturale e sociale.
Cosa dire per esempio per le grandi manifestazioni
operistiche portate avanti dalla “Verdi” di LeccoSan Giovanni; degli “Spettacoli” prodotti dal Corpo
Musicale Santa Cecilia di Valmadrera; delle centinaia
di Concerti annuali che hanno per protagonisti i 1.200
soci della provincia? Se analizziamo una per una le
iniziative, esse sono sempre alla ricerca dell'“Ottimo”,
vuoi per la presenza di solisti d'eccezione, vuoi per la
ricerca di brani particolarmente signicativi e/o
specici intesi a programmare serate a tema.
Personalmente ho avuto l'onore e la soddisfazione di
assistere a molte serate straordinariamente intense
per l'atmosfera che si è creata grazie appunto al
taglio culturale voluto dagli organizzatori.
Inne, queste poche righe mi danno l'occasione per
RINGRAZIARE SENTITAMENTE tutti i musicisti,
dirigenti e maestri che ho incontrato nel mio girare sul
territorio lecchese.
Tutto questo è ancora più signicativo in quanto sono
alla scadenza del mio mandato e pertanto AUGURO
ai prossimi dirigenti un Buon Lavoro.
Pierpaolo Arlati
o
c
c
Le
5
o
m
o
PROVINCIA DI COMO
UN FINALE IN CRESCENDO
dalle province
C
Quattro anni di
discreta attività
culturale in provincia
di Como: Bande in
Piazza, Rassegna
Allievi, Stage
Internazionale e Rassegna
Concertistica, oltre ai Master
Strumentali promossi dal Regionale
nelle varie province, sono state le principali
attività che hanno animato la vita associativa
della nostra provincia coinvolgendo la quasi
totalità dei complessi bandistici associati.
Tanti giovani sono passati sui palchi della
Rassegna Allievi e dello Stage Internazionale e
tante bande hanno slato per le vie della città
di Como, grande bacino turistico dal fascino
intramontabile, di grande interesse per iniziative
culturali ma da sempre di difcile avvicinamento
per l'organizzazione di manifestazioni a causa
di complessi iter per la concessione di spazi e
strutture.
L'attività nel tempo è andata in crescendo, così
come la partecipazione alle iniziative da parte
degli associati, per culminare col raduno dell'11
ottobre scorso, con il quale si è così chiuso nel
migliore dei modi il recente quadriennio che ha
visto il cambio ai vertici della Presidenza
Nazionale.
Potrebbe sembrare riduttivo riassumere quattro
anni di intensa attività musicale nel Raduno
Provinciale per i festeggiamenti del 60°
Anniversario di Fondazione Anbima ma
considerando l'impegno, il successo, le difcoltà
organizzative, la particolarità dell'evento in
Provincia e il coinvolgimento di ben 15 complessi
bandistici, possiamo con certezza affermare che
non è sicuramente così. Anzi…!
La manifestazione ha raccolto in sé tanti piccoli
momenti della vita musicale provinciale, dalla
presenza dei corpi musicali storici, con oltre un
secolo di vita associativa alle spalle, al grande
entusiasmo dei tanti giovani e giovanissimi
presenti che hanno potuto riscoprire una
tradizione provinciale ormai un po' lontana (il
raduno, la slata e l'esecuzione nale a bande
riunite) ma da sempre segno di condivisione di
quella passione immortale che accomuna tutti i
musicanti che oggi animano le bande.
Centinaia di anni di storia e di vita musicale
vissuta, radunati tutti insieme in una giornata
all'insegna della musica e dei valori di amicizia,
di rispetto, di solidarietà che le nostre compagini
hanno maturato nel tempo, di generazione in
generazione, sono i principali motivi che hanno
animato il Direttivo Anbima della Provincia di
Como per festeggiare, con una manifestazione
altisonante, il 60° di Fondazione della
Associazione.
6
Portare le bande a slare per il centro storico di
Como, in un bel momento di convivialità e
divertimento collettivo è stato motivo di orgoglio
e soddisfazione.
Ascoltare una banda che suona in piazza e nelle
strade porta sempre tanta gioia. Una banda che
sla e si esibisce tra la gente, tra i turisti che
affollano le piazze e tra i bambini festosi, porta
sul territorio la cultura della tradizione bandistica
italiana, una tradizione che con molte difcoltà,
ma con grande dedizione, ognuno di noi si sforza
di trasmettere a generazioni che non comprendono ancora quanti usi, costumi, amicizia,
divertimento e impegno racchiuda in sé una
banda. Una cultura musicale maturata nel tempo,
di generazione in generazione, che ha sempre
portato con sé armonia e serenità.
Suonare insieme signica saper ascoltare gli altri
e rispettare il proprio ruolo e quello altrui, dal
direttore a tutti gli altri componenti, insomma una
lezione di vita.
La cosa più bella è quella inne di vedere nelle
nostre la tanti giovani ed anche giovanissimi:
loro sono il nostro futuro ed il futuro della nostra
tradizione musicale popolare.
Con questo nostro intervento, a conclusione del
recente mandato, la Presidenza e tutto il Direttivo
Provinciale vogliono ringraziare tutti coloro che
si sono adoperati per la miglior riuscita di tutte le
manifestazioni promosse, tutti i Direttivi delle
bande e le Amministrazioni Comunali che hanno
ospitato con impegno e interesse le iniziative
musicali promosse. Un particolare ringraziamento va alla Presidenza Regionale, nella
persona di Luigi Verderio, da sempre artece di
interessanti iniziative per la crescita musicale e
culturale degli associati, e a Bruna e Wilma che
da sempre hanno contribuito con la loro creatività
alla premiazione dei tantissimi soci intervenuti
nelle manifestazioni provinciali.
Un caloroso saluto va inne a tutti i complessi
bandistici, i loro musicanti, i dirigenti, i maestri
e tutti gli accompagnatori intervenuti non solo
a Como per festeggiare il 60° anniversario di
fondazione ma in tutte le manifestazioni.
Concludiamo ringraziando di cuore la Sezione
di Como dell'Associazione Nazionale Alpini, nella
persona del suo presidente Enrico Gaffuri che da
alcuni anni collabora intensamente con la nostra
associazione.
Le basi per programmare un nuovo quadriennio
di importanti eventi e manifestazioni ci sono.
Ci auguriamo che tante idee oggi sulla carta
possano nalmente trovare una concreta
realizzazione nei prossimi anni per poter dare
nuovi stimoli e soprattutto nuovi servizi a tutti gli
associati.
Presidenza Provinciale di Como
Raduno provinciale Anbima Como per il 60° anniversario di fondazione Anbima
o
m
o
C
7
o
n
la
LE ATTIVITA’ IN PROVINCIA DI MILANO
dalle province
Mi
Ecco, anche
quest'anno 2015
siamo giunti alla ne
di un altro mandato,
quattro anni passati
spero in armonia con
tutti voi, con l'impegno
costante di venire incontro
alle vostre esigenze.
Quattro anni che non mi sono
pesati tanto più che sono stato prontamente coadiuvato dai consiglieri da voi eletti
nell'ottobre 2011. Uno staff provinciale ed un
Vice Presidente attivi e solerti sempre presenti
alle mie chiamate e pronti a sostituirmi là dove
ero stato invitato a presenziare ma
impossibilitato.
Dopo quattro anni, anzi diciotto di presenza in
ANBIMA, non è facile fare un resoconto di
quanto è stato fatto, si potrebbe cadere nella
routine, nella ripetitività, ma visti i risultati con la
vostra partecipazione e per non cadere appunto
nella ripetitività ogni anno abbiamo creato punti
di incontro non solo per coadiuvarvi
nell'espletamento delle formalità del
tesseramento ma occasioni di incontro per
scambiare opinioni, notizie, idee e quant'altro.
Convocato l'“Assemblea Provinciale dei
Presidenti” con relatori sempre diversi e
tematiche di vostro interesse dando ultimamente
uno sguardo particolare alla scalità,
riproponendo l'argomento a distanza di pochi
mesi un incontro dall'altro con un relatore
estremamente accorto ed esauriente alle vostre
domande con la presenza del Dott. Andrea
Romiti Segretario Nazionale ANBIMA,
aggiungendo inoltre tematiche amministrative
e SIAE.
Come non sono stati mai dimenticati Corsi per
Capi Banda, Corsi per Vice Maestri, Master
Strumentali, Rassegne corali ed inserendo la
novità del Corso per manutenzione e cura degli
ottoni.
Prontamente venuti incontro alle bande musicali
che hanno iscritto i loro giovani strumentisti agli
stage estivi organizzati dall’ANBIMA Lombardia,
provvedendo al versamento delle quote di loro
competenza, posizione di sostegno che ho preso
n dalla prima edizione.
Per non dimenticare inne lo spirito di solidarietà
che ci anima e ci ha spinto a venire in soccorso
delle bande terremotate dell'Aquila portando loro
nel marzo 2010 strumenti vari, per poi ripetersi
nel maggio 2012 all'inondata Monterosso al
Mare.
Un grazie particolare e di cuore alle bande
del milanese che si sono prodigate nel donare
strumenti vari. Grazie e ancora Grazie!!!!
E' alla stregua di quanto sopra esposto che in
occasione del Congresso Provinciale tenutosi il
25 Ottobre scorso presso l’Abbazia di Mirasole
mi sono permesso di ricandidare la nostra
squadra precedente, ampliata con due nuovi
consiglieri, squadra che è stata approvata e
rieletta all'unanimità dai delegati presenti, che
ringrazio da parte di tutto lo staff per il sostegno
dimostratoci.
Ci aspettano altri quattro anni e, con il vostro
appoggio e sostegno, faremo del nostro meglio
per portare avanti l’ANBIMA con possibilmente
nuove iniziative che provvederemo a comunicarvi
ad inizio 2016.
A presto ed ancora un grazie di cuore per aver
riposto ancora la vostra ducia nei nostri e miei
confronti.
Enzo Masutti
8
RASSEGNA CORALE ANBIMA MILANO
o
n
a
Mil
9
.
B
a
z
n
o
M
2015: DUE IMPORTANTI RICORRENZE
dalle province
Nel corso del 2015
ricorrevano due
importanti
anniversari:
1°) il Centenario della
Prima Guerra Mondiale
1915/1918 – evento di
rilevanza mondiale;
2°) il 60° Anniversario di
Fondazione A.N.B.I.M.A.,
traguardo importante per la nostra
associazione.
Il Consiglio Provinciale di ANBIMA PROVINCIA
MONZA E BRIANZA aveva approvato già nel
2014 un progetto culturale che potesse celebrare
contemporaneamente le due importanti
ricorrenze.
Pertanto, in occasione degli appuntamenti per
l'iniziativa Musica in Villa – Musica in Piazza –
Musica Nei Cortili, il Presidente Sig. Giuseppe
Cecchetti aveva illustrato tale progetto a vari
amministratori locali e da subito il Sindaco
della Città di Desio – Ing. Roberto Corti – si era
dimostrato interessato all'iniziativa.
Gli amici del Corpo Musicale PIO XI – Città
di Desio sono stati pronti nell'allacciare contatti
con i rappresentanti dell'“Associazione Il Palio
degli Zoccoli”, al ne di presentare all’Amministrazione Comunale di Desio un progetto ampio
e condiviso in modo da arricchire la rinomata
manifestazione della tradizione locale desiana
con importanti contenuti commemorativi ed
istituzionali rappresentati dal nostro progetto
culturale dal titolo “IL PIAVE MORMORAVA...
1915 – 2015 Centenario della Grande Guerra”.
La presentazione del progetto è stata la
seguente:
<<A.N.B.I.M.A. - Associazione Nazionale Bande
Italiane Musicali Autonome in collaborazione
con le bande associate della Brianza ha ideato
un progetto culturale per celebrare la ricorrenza
del primo Centenario della Guerra 1915/1918.
Dopo aver slato per le vie del “Palio”
la manifestazione si concluderà in Piazza
della Basilica; attraverso un percorso storico/
musicale verranno ricordate le vicende salienti
della Grande Guerra.
Sarà un’occasione per ricordare tutti i giovani
italiani che dovettero lasciare le proprie famiglie
ed andarono a combattere sul fronte, ed in modo
particolare ricorderemo i ragazzi “brianzoli”.
Un doveroso tributo di riconoscenza verrà
riservato agli “eroi” che non sono più tornati;
le stime parlano di 680.000 soldati italiani caduti
a cui si devono aggiungere 1.030.000 feriti.
Questo progetto sarà anche l'occasione per
celebrare il 60° Anniversario di Fondazione di
10
“ANBIMA”, da sempre impegnata per far
riconoscere il ruolo importante delle bande
nel panorama culturale del nostro Paese, al pari
delle altre istituzioni culturali.
In ultimo non dimentichiamo che le bande
insegnano ai giovani i sani valori della coesione
sociale: il rispetto delle regole, l'applicazione e lo
studio, il volontariato, la condivisione dei sacrici
nel portare avanti l'impegno associativo>>.
L'esecuzione dei brani musicali da parte dei
complessi bandistici è stata impeccabile, e prima
dell'Inno nale, è stata proposta al pubblico
ed alle autorità presenti la seguente meditazione:
<<Siamo qui per celebrare la vittoria, ma
vogliamo soprattutto ricordare i ragazzi che non
sono più tornati.
Il primo caduto Italiano, un alpino - un ragazzo
di 20 anni, è morto alle ore 3,00 circa del
24 maggio 1915; era nato a Udine il 10 febbraio
1895 e si chiamava Riccardo Giusto.
Il primo dei caduti brianzoli fu il Sottotenente
Alpino Gilardino Raffaele, sul Monte Maggio il
9 giugno 1915 all'età di 23 anni e decorato con
medaglia d'argento al valor militare.
Vogliamo anche ricordare un ragazzo del 1899
morto a 19 anni: è il Soldato Fossati Siro di
Giovanni nato a Desio il 9 Dicembre 1899 –
distretto di Monza – 8° Reggimento Artiglieria
morto per le ferite riportate in combattimento
in data 24 ottobre 1918 proprio il giorno della
contro-offensiva vittoriosa.
La nostra Regione Lombardia ha pagato un
sacricio di sangue molto alto: 88.100 soldati
lombardi caduti>>.
Alla manifestazione, che si è svolta in data
14 Giugno 2015 a Desio, hanno presenziato
il Dottor Andrea Romiti - Segretario Nazionale
A.N.B.I.M.A., il Sig. Luigi Verderio - Presidente
A.N.B.I.M.A. Regione Lombardia, il Sindaco di
Desio - Ing. Roberto Corti, i rappresentanti delle
Associazioni d'Arma di Desio ed anche una
rappresentante delle Istituzioni Repubblicane la Senatrice Lucrezia Ricchiuti, che ha tenuto il
discorso di chiusura.
A causa delle condizioni climatiche infelici, unica
nota “stonata” della giornata, la manifestazione
si è svolta all'interno di una palestra;
la rappresentazione del nostro progetto sia
dal punto di vista musicale che dei contenuti
commemorativi ha registrato numerosi
apprezzamenti.
Al termine, la Senatrice Lucrezia Ricchiuti, il Segretario Nazionale Dottor Romiti ed il Presidente Regionale
Signor Verderio hanno consegnato le targhe a ricordo della manifestazione del 60° Anniversario A.N.B.I.M.A.
alle seguenti bande partecipanti:
CORPO MUSICALE SANTA MARGHERITA DI PAINA - BRUGAZZO
CORPO MUSICALE GIUSEPPE VERDI DI COGLIATE
CORPO MUSICALE “PIO XI “ CITTA' DI DESIO
CORPO BANDISTICO SANTA CECILIA 1858 DI LISSONE
CORPO MUSICALE DI VILLASANTA
Il Presidente Provinciale
Giuseppe Cecchetti
.
B
a
z
n
o
M
11
.
B
a
z
n
o
M
MUSICA IN VILLA - MUSICA IN PIAZZA MUSICA NEI CORTILI - 6A EDIZIONE 2015
dalle province
Da maggio a
settembre 2015 è
andata in scena nelle
“piazze” e nei “cortili”
della Brianza la sesta
Edizione di “Musica in Villa
- Musica in Piazza - Musica
nei Cortili”, ben riuscita e ben
apprezzata da un pubblico molto
attento e caloroso.
Chi nelle ore pomeridiane o serali, prevalentemente nei giorni del ne settimana, passeggiava
nelle belle piazze della Brianza oppure visitava
alcune “Ville” con relativi parchi e giardini, avrà
avuto la sensazione di essere avvolto da una
piacevole “brezza estiva” supportata da
un'ondata (o forse è meglio dire una “cascata”)
di melodie musicali, eseguite da oltre 1.200
strumenti musicali.
I nostri concittadini hanno avuto la possibilità
assistere e partecipare a vere feste di piazza
con le Bande della Brianza.
Le nostre Bande hanno saputo offrire momenti
di buona musica ed hanno anche dimostrato
di avere la determinazione necessaria
nell'affrontare nuove proposte culturali,
nell'ideare e realizzare progetti musicali rivolti
soprattutto ai giovani, senza dimenticare
le opportunità di nuovi scambi culturali con
alcune formazioni ospiti.
Il legame con le comunità locali e con il territorio
si è ulteriormente rafforzato; è difcile descrivere
le “sensazioni” nel vedere piazze piene,
nel percepire il “calore” degli applausi, nel
raccogliere gli sguardi di intesa e di compiacimento rivolti dai “Maestri” ai propri musicisti al
termine di ogni singolo brano.
Non dimentichiamo poi che questi interpreti sono
tutti volontari e che non si sono risparmiati nel
preparare ed eseguire i vari concerti e tutto ciò
con un'unica ed impareggiabile ricompensa: la
vicinanza e l'incitamento delle proprie comunità.
Le piazze ed i cortili sono luoghi di aggregazione
sociale, dove ci si incontra, ci si confronta, si
dibatte sulle vicende della vita quotidiana, sui
problemi familiari, sui problemi del lavoro, sulle
aspettative verso i gli che crescono; ma quando
arrivano le bande con le loro manifestazioni
musicali, ogni preoccupazione viene accantonata
e le piazze si trasformano in teatri all'aria aperta.
A questo punto possiamo fornire alcuni numeri
del progetto:
- il pubblico fruitore delle 32 manifestazioni tutte gratuite - ha superato i 7.700 spettatori;
- hanno suonato oltre 1.200 strumentisti, dei quali
circa 400 sono giovani di età sino ai 25 anni;
- in circa 45 ore di spettacoli, sono stati eseguiti
oltre 300 brani che ricomprendevano tutti
i generi musicali, con musiche di autori italiani
ed autori internazionali.
Inne tanti auguri e felicitazioni ai seguenti Corpi Musicali
che hanno festeggiato i loro anniversari di fondazione:
Corpo Musicale di Villasanta
130° anniversario di fondazione
Corpo Musicale Santa Cecilia di Albiate
25° anniversario di fondazione
Civico Corpo Musicale Bandistico di
Cavenago di Brianza
20° anniversario di fondazione
12
VARESE, L’EXPO, L’EUROPA
L'Esposizione Mondiale 2015 tenutasi a Milano oltre
che rivestire i caratteri di un evento epocale per
il nostro territorio, conferendo per sei mesi al nostro
capoluogo lombardo la titolarità di “capitale
mondiale”, è stata una importante occasione colta
dalla Delegazione ANBIMA di Varese per affrontare
e divulgare la cultura bandistica nazionale ed internazionale nella nostra provincia.
Il programma, ricco di eventi, si è svolto nella
biennalità 2014 e 2015.
Nel 2014 le manifestazioni hanno avuto luogo
all'insegna di “Aspettando Expo 2015… in musica”
e si sono concretizzate in tre diversi eventi:
- 11 maggio - Sesto Calende ha ospitato il raduno
bandistico con la partecipazione delle formazioni
di Laveno, Delebio, Barasso, Sesto Calende ed
Insubrian Horn Sound della Svizzera
- 15 giugno - Malnate ha ospitato le formazioni
di Castronno, Brenno Useria, Malnate e Gorduno
Confederazione Helvetica che hanno fatto da
coreograa alla Festa Cittadina Città dei Bambini,
durante la quale i piccoli hanno avuto la possibilità
di conoscere da vicino e suonare gli strumenti
musicali
- 14 settembre - Ispra, sede dell'Euratom, ha ospitato
il raduno bandistico di Besozzo, Arsago Seprio,
Castellanza, Ispra e Chiasso Swing Orchestra
che hanno accompagnato anche l'esibizione
di una cantante lirica di nazionalità giapponese.
Nel 2015 le manifestazioni all'insegna di
“Benvenuto Expo 2015 in musica” hanno visto, in
Varese, la partecipazione il 27 giugno delle bande
giovanili di Abbiategrasso ed Origgio e la prima
esibizione in assoluto della Banda Regionale
Giovanile ANBIMA che, dopo il suo applauditissimo
concerto nel centro della città registrando un meritatissimo successo, ha slato per le vie cittadine.
Il 25 luglio le manifestazioni si sono svolte sempre
all'insegna dell'internazionalità con la partecipazione
di una formazione giovanile svizzera, della Koninllijke
Fanfare Eksel del Belgio e della formazione di Sesto
Calende nella cornice del Teatro Apollonio, messo
a disposizione di ANBIMA, per l'occasione, dal
Comune di Varese.
L'evento nale si è tenuto il 10 ottobre sempre al
Teatro Apollonio, salutando l'Esposizione Mondiale
con “Arrivederci Expo” e con un favoloso concerto
di insieme di tre formazioni bandistiche di
Biandronno, Cardano al Campo e Malnate dirette
dal maestro Giuseppe Pugliese che ci ha
accompagnato in un viaggio immaginario con le
musiche di vari paesi del mondo.
Un modo per dimostrare che le note uniscono
in un unico linguaggio comune dove le differenze
rappresentano una ricchezza: la musica.
Sempre nel 2014 si è altresì svolta la Stagione
Musicale Provinciale “La provincia in musica: arte,
cultura e tradizioni del nostro territorio” giunta alla
sua 13° edizione, con la realizzazione di concerti
e rassegne delle nostre formazioni bandistiche nelle
più belle ed amene località storiche, paesaggistiche
ed artistiche di cui è ricca la nostra provincia.
Un grande ringraziamento a tutti coloro che a vario
titolo hanno reso possibile con il loro impegno e la
loro fattiva partecipazione tutti questi eventi.
Il Presidente Provinciale
Maria Grazia Ponti
.
B
e
a
s
z
e
r
n
MVoa
13
rio
SONDRIO RIPARTE
d
n
o
dalle province
S
ANBIMA Sondrio,
alla sua scadenza
del mandato 2015,
era composta da un
consiglio di quattro
persone, il Presidente
RENATA GIUMELLI ed i
consiglieri NICOLA
CURTONI, GABRIELE DE
PIAZZI e CARLA MENINI.
In questi quattro anni abbiamo ritenuto di
dover fare un po' di rinnovamento, però da
persone inesperte non sapevamo da dove
iniziare: il primo anno del nostro mandato lo
abbiamo trascorso andando un po' a sentire i
concerti delle bande, a parlare con i Presidenti
per cercare di capire se con ANBIMA avessimo
potuto proporre qualcosa di nuovo alle bande per
facilitarle in alcuni compiti.
Per aggregare il più possibile, con il gruppo
abbiamo aderito ad una gita a Roma organizzata
da ANBIMA Nazionale in occasione dei
festeggiamenti di Santa Cecilia e, dopo la Messa
suonata in Vaticano, abbiamo avuto anche un
incontro in Sala Nervi con l'allora Papa
Benedetto XVI.
Per poter partecipare e avere l'opportunità di
suonare in Vaticano abbiamo formato una banda
chiamata “Banda Valtellina Anbima Sondrio”,
banda aperta a tutti e formata da suonatori
delle bande iscritte ad ANBIMA.
Stando a contatto con parecchie persone sono
emerse le difcoltà che erano presenti sul
territorio Valtellinese. Tutte le bande erano
gestite a livello scale così “ alla buona“... e per
informare tutti abbiamo organizzato un Convegno
Fiscale nel quale sono state spiegate norme e
regole basilari per non incorrere in spiacevoli
contravvenzioni. E' stata una serata molto
partecipata, tanto da indurci a riproporla alcuni
mesi dopo.
Nel 2013 abbiamo organizzato un Master per
ottoni a Tirano con il gruppo dei BOZEN BRASS,
giornata anche questa molto partecipata.
Quando le iscrizioni hanno raggiungo quota 50
abbiamo dovuto chiuderle perché gli spazi a
disposizione non avrebbero consentito di
studiare in maniera adeguata. In quel caso è
stata fatta una scelta logistica non casuale,
individuando come location la sede della Banda
Cittadina di Tirano, così da permettere ai
suonatori dell'Alta Valle di partecipare. E' stata
una domenica molto interessante e ricca di
spettacolo, i suonatori che hanno partecipato al
master si sono poi cimentati in un piccolo
concerto con le nuove nozioni appena apprese
al Master.
La voglia di far gruppo ci ha poi portato a
partecipare ad una seconda trasferta a Roma,
questa seconda volta ci è stato consentito di
14
suonare nella Basilica di Santa Cecilia,
la patrona di noi musicisti. Proprio l'incontro con
altre realtà musicali ci ha dato la possibilità di
conoscere altri suonatori e da questa amicizia
sono nate le basi per organizzare una trasferta
nelle Marche.
Così, dopo varie prove di musica e tanti
suonatori che si sono impegnati, siamo partiti
per Maiolati Spontini, vivendo tre giorni molto
divertenti tra musica, mare e amicizia.
ANBIMA Sondrio ha contraccambiato la visita
ospitando a Traona nel mese di agosto 2014
la Banda L'Esina di Maiolati. Il Comune aveva
messo a disposizione la palestra e il centro
polifunzionale ed i suonatori valtellinesi,
che erano stati a loro volta ospitati da Maiolati,
si sono dati parecchio da fare nell’organizzazione, a servire a tavola, a preparare le colazioni,
insomma a ricambiare con impegno e simpatia
quanto ricevuto da Maiolati durante la prima
visita.
Nel 2014 abbiamo organizzato un Master per
ance, sempre a Tirano, ma con molto dispiacere
bisogna dire poco partecipato dai valtellinesi,
in compenso molto apprezzato da altri suonatori
arrivati da fuori provincia.
Il 2015 invece è stato importante per la Banda
Valtellina, ha infatti partecipato ad un'iniziativa
di Milano Musica suonando all'interno della
Galleria Vittorio Emanuele e in Piazza Duomo.
Anche questa, seppur il brano da suonare non
era tra i più impegnativi, la difcoltà stava proprio
nella logistica e nella coreograa, con i suonatori
provenienti da diversi paesi e non proprio
a portata di mano.
ANBIMA Sondrio ha tante idee, ma bisogna
sempre fare i conti con la carenza di risorse:
a quasi tutte le manifestazioni organizzate da
ANBIMA Sondrio hanno dovuto compartecipare
i suonatori.
Nel Congresso provinciale per il rinnovo delle
cariche sono stati riconfermati la Presidente
ed il Consiglio uscente, con l’aggiunta di un
nuovo consigliere, FABIO GUGIATTI,
cui diamo il benvenuto.
Presidenza Provinciale di Sondrio
io
r
d
on
S
15
dalle province
i
d
Lo
NOTIZIE DA LODI, MA PER TUTTI
Notizie buone
e notizie meno
buone.
Per cercare di essere
ottimisti, partiamo con
quelle buone. Fino ad
oggi, praticamente l'unico
Stato civile al mondo dove
l'istruzione scolastica musicale
è limitata di fatto alla scuola secondaria
di primo grado (chiamiamola scuola media)
è la nostra bella Italia.
La recente riforma scolastica, con tutti
i pro e contro di cui siamo al corrente, sembra
che preveda una prima inversione di rotta.
Lo Stato Italiano che riconosce l'importanza
della musica e muove i primi concreti passi
didattici rappresenta sicuramente una novità.
Ci vorranno un paio di decenni (se tutto procede)
per avere buoni risultati ma almeno si è
cominciato.
La stessa ANBIMA è riconosciuta come referente
per le autorità scolastiche territoriali.
Buoni segnali, in passato non immaginabili,
si evidenziano anche dagli accordi che
l'Anbima sta sottoscrivendo con importanti
Conservatori e dai possibili
riconoscimenti in termini di crediti
dei corsi organizzati dalle bande
(secondo modalità concordate)
per gli allievi.
Immaginiamo un futuro dove
gli studenti escono dalla scuola
dell'obbligo già musicalmente
preparati e molti già in grado
di suonare uno strumento.
Giustamente Luigi Berlinguer,
recentemente scomparso,
ed anche il nostro Ennio
Morricone, hanno sempre
affermato “basta con i autini di
plastica a scuola” ma nella maggior
parte delle realtà di oggi non sono
possibili alternative.
Sarà la volta buona? Diciamo di sì…
Le notizie meno buone riguardano la
cancellazione dei contributi per la maggior
parte delle bande. In qualche Regione
le bande si salvano ancora e possono
contare su aiuti economici, ma in Lombardia,
la “regione pilota”… si è perso l'orientamento.
Abrogata la legge 31/80 che dava almeno
un contributo minimo a tutti, abrogata la legge
75 per cui le Province potevano disporre di
qualche fondo, abrogata la legge 10, costruita
ad hoc per le bande grazie soprattutto all'Anbima
e che andava a premiare determinati progetti
con 120.000 euro all'anno e, dulcis in fundo,
16
abrogata la ex legge 800 da parte dello Stato
che dava quei 500 euro a molte bande.
I Comuni, soprattutto per via del patto di stabilità,
hanno stretto i cordoni delle borse e devono
adeguarsi alla sempre più complicata normativa
che non permette di erogare i contributi
in generale. Il resto lo fa la crisi.
Per quanto riguarda la nostra Regione poi c'è
da rilevare che siamo stati snobbati letteralmente
per quanto riguarda l'Expo per cui urge un
incontro “deciso” con l'Assessorato competente
appena conclusi i congressi.
Diciamo che la maggior parte delle bande sta
comunque sopravvivendo grazie al volontariato,
a molta fantasia e al fatto che molti enti
organizzatori civili o religiosi continuano
ad apprezzare l'opera delle bande musicali con
le loro tradizioni e con la possibilità che danno ai
ragazzi di imparare l'arte dei suoni.
Teniamo duro perché ci dicono che la crisi sta
passando…
Franco Bassanini
LA BANDA REGIONALE JUNIOR.....
UN’OCCASIONE PERSA PER MOLTE BANDE
gionale
anda unior
Quando il
Consiglio
Regionale ha dato il via
all'iniziativa su progetto della Consulta Artistica,
sarebbero stati potenzialmente interessati all'iniziativa
oltre 3000 strumentisti sotto i 18 anni, stando al
tesseramento Anbima. Dopodiché l'età è stata
aumentata a 25 anni anche per dare la possibilità ai
maggiorenni di essere più autonomi negli
spostamenti. Dei 4000 potenziali strumentisti,
i Presidenti ne hanno iscritti a tutt'oggi circa 170.
Un fallimento? No, perché l'organico è sufciente, ma
è palese una mancanza di interesse o una errata
valutazione da parte dei Presidenti.
Una delle comprensibili ma ingiusticate paure è
stata quella di perdere elementi nelle attività della
propria banda in quanto impegnati in quella
regionale. Chi ha pensato questo ed ha bloccato
un’importante opportunità di crescita dei possibili
iscritti NON HA LETTO IL PROGETTO. Proprio
per evitare questa possibilità è importante che
ci sia un numero alto di iscritti. La Banda
junior viene attivata solo per alcune
circostanze, in modo limitato ed in
periodi fattibili. L'organico
consente di lasciare liberi
i musicisti impegnati con la
propria banda per cui l'attività è
limitata a due-tre incontri all'anno.
Inoltre viene attivata con i componenti
che militano nelle bande della zona in
cui è prevista l'esibizione. Nel caso del
concerto di Varese per esempio, non sono
stati chiamati gli iscritti delle province di PaviaLodi-Cremona in quanto molto distanti. Sicuramente
è stato un grande obiettivo raggiunto in questi 4 anni,
tra l'altro senza alcuna copertura economica da parte
della Regione Lombardia (che invece era stata
promessa, oltre all’utilizzo del logo) ma comunque
avrebbe meritato più impegno da parte dei dirigenti
delle bande. E' sempre possibile inviare l'adesione
e sicuramente l'argomento verrà riproposto dal nuovo
Consiglio Regionale.
Un ringraziamento particolare a tutti i ragazzi che
hanno partecipato ed ai maestri Stefano Sala per la
manifestazione di Varese e Marcello Corti per il
Progetto Fresco a Milano che hanno contribuito con
la loro preziosa collaborazione.
Grande merito anche al Presidente Luigi Verderio
che ha creduto e mantenuto vivo questo importante
progetto per i giovani.
17
Franco Bassanini per la Consulta Artistica
RACCONTO DI UN’ALLIEVA
DEL 17° STAGE ESTIVO ANBIMA
ANBIMA, che dire?
Un'esperienza a dir poco magica!
Tra lezioni e prove a più non posso, alternate
a giochi, gite e tempo libero, questa avventura
lascia un segno indelebile nei cuori di noi
ragazzi.
Ufcialmente è uno stage musicale, organizzato
per i ragazzi delle Bande provenienti da tutta
la Lombardia, che consente di perfezionarsi nel
proprio strumento e che si tiene in un contesto
stile vecchia colonia: niente genitori, maschi
rigorosamente separati dalle femmine, regole
ferree, niente televisione o menù a sorpresa…
il tutto immerso nel verde e nel silenzio di
Clusone, nella Val Seriana.
In realtà tutti noi ragazzi, nonostante sia una
settimana di impegno e duro lavoro, non
vediamo l'ora che arrivi il momento più atteso
dell'anno. È infatti anche un'occasione per
rivedere gli amici di avventura e fare nuove
conoscenze con ragazzi che condividono
il nostro stesso amore per la Musica e,
ovviamente, per combinarne - bonariamente di tutti i colori!
adolescenti, visto che i due turni si riuniscono per
un unico grande concerto.
Magari la prima volta che si partecipa allo stage
si è pieni di timore. Così almeno era successo
a me e a mio fratello. Poi non se ne può più fare
a meno…
Nonostante non manchino le regole, non sempre
noi ragazzi siamo ligi, ma c'è sempre il nostro
mitico Luigi Verderio che vigila e mette in riga
chiunque combini guai.
Adesso siamo arrivati ad un bivio: decadrà il
mandato di Luigi Verderio e lui vuole lasciare
posto ai giovani. Sarebbe bello che rimanesse lui
anche se è più che comprensibile la sua scelta.
Speriamo che questo progetto possa comunque
proseguire, magari con il suo aiuto.
Noi tutti ragazzi siamo in trepida attesa e ci
auguriamo che questa bellissima magia possa
avverarsi di nuovo!
Lara Cristino, percussioni
Lo stage è gestito dal grande Luigi Verderio,
coriaceo Presidente… dal cuore di burro di
ANBIMA Lombardia - coadiuvato nell'arduo
lavoro dalle glie Wilma e Bruna - che ha
visto arrivare, tornare, avvicendarsi e
andare via per “raggiunti limiti di età”,
diverse generazioni.
Non mancano ovviamente gli insegnanti
che ci accompagnano in questa vacanza
musicale, arrabbiandosi a volte, ma
condividendo con noi, oltre ai momenti
di studio, anche quelli di gioco nel tempo
libero.
È incredibile quello che i Maestri
riescono a farci realizzare in una sola
settimana di permanenza, per non
parlare poi dell'impegno che ci mette la
fantastica famiglia Verderio per
l'organizzazione e la sempre perfetta riuscita
di tutto questo.
Il concerto di ne stage lascia sempre tutti
a bocca aperta e rende noi orgogliosi.
anbima lombardia
17° stage musicale
clusone 2015
C'è anche l'attesissimo appuntamento di
settembre, occasione ovviamente per
incontrarsi di nuovo ma anche per strabiliare il
pubblico con un'orchestra imponente di
18
ATTIVITA’ ASSOCIATIVE A CONTATTO CON I MINORI
Sulla Gazzetta Ufciale della Repubblica Italiana n. 68 in data 22 marzo 2014
veniva pubblicata la seguente norma di legge:
Decreto Legislativo 4 marzo 2014, n. 39, recante “Attuazione della direttiva 2011/93/UE relativa
alla lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornograa minorile,
che sostituisce la decisione quadro 2004/68GAI”.
Art. 2
Modiche al decreto del Presidente della Repubblica 14 novembre 2002, n. 313,
e sanzioni per il datore di lavoro
1. Nel decreto del Presidente della Repubblica 14 novembre 2002, n. 313, dopo l'articolo 25 è inserito il
seguente:
«Art. 25-bis
Certicato penale del casellario giudiziale richiesto dal datore di lavoro
 1. Il certicato penale del casellario giudiziale di cui all'articolo 25 deve essere richiesto dal soggetto che
intenda impiegare al lavoro una persona per lo svolgimento di attività professionali o attività volontarie
organizzate che comportino contatti diretti e regolari con minori, al ne di vericare l'esistenza di condanne
per taluno dei reati di cui agli articoli 600-bis, 600-ter, 600-quater, 600-quinquies e 609-undecies del codice
penale, ovvero l'irrogazione di sanzioni interdittive all'esercizio di attività che comportino contatti diretti e
regolari con minori.».
 2. Il datore di lavoro che non adempie all'obbligo di cui all'articolo 25-bis del decreto del Presidente della
Repubblica 14 novembre, n. 313, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di
una somma da euro 10.000,00 a euro 15.000,00.
A ne marzo cominciarono ad apparire su diverse testate giornalistiche le prime interpretazioni di alcuni studi
legali dalle quali emergeva che la norma interessava tutte le strutture (pubbliche, private, di volontariato, ecc.)
che ponevano in essere attività con i minori.
Queste prime notizie gettarono lo scompiglio nel mondo del Non Prot e delle Associazioni Sportive
Dilettantistiche, in quanto la normativa entrava in vigore il 6 Aprile 2014 e non c'era tempo necessario per
adeguarsi.
Tutto il settore Non Prot si mosse all'unisono, unitamente al CONI – Comitato Olimpico Nazionale Italiano per
conto delle Associazioni Sportive Dilettantistiche, per chiedere chiarimenti interpretativi e, quantomeno, una
proroga per le Associazioni.
A fronte di tale mobilitazione generale, in data 3 aprile 2014 sul Sito del Ministero di Grazia e Giustizia
è apparsa la seguente nota di chiarimento:
Ministero della Giustizia UFFICIO LEGISLATIVO
Oggetto: nota di chiarimento sulla portata applicativa delle disposizioni dell'articolo 2 del decreto
legislativo n. 39 del 2014 in materia di lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la
pornograa minorile.
L'articolo 2 del decreto legislativo n. 39 del 2014 ha introdotto nel D.P.R. n. 313 del 2002, ossia nel Testo unico
in materia di casellario giudiziale, l'art. 25-bis, recante disposizioni per l'impiego al lavoro di persone che, in
ragione delle mansioni attribuite, debbano avere contatti diretti e regolari con minori. Il decreto legislativo n. 30
del 2014, che attua una direttiva dell'Unione europea - n. 93 del 2011 in materia di lotta contro l'abuso e lo
sfruttamento sessuale dei minori e la pornograa minorile –, prescrive che il “soggetto che intenda impiegare
al lavoro una persona per lo svolgimento di attività professionali o attività volontarie organizzate che
comportino contatti diretti e regolari con minori,” deve richiedere, prima di stipulare il contratto di lavoro e
quindi prima dell'assunzione al lavoro, il certicato del casellario giudiziale della persona da impiegare, “al ne
di vericare l'esistenza di condanne per taluno dei reati di cui agli articoli 600-bis, 600-ter, 600-quater, 600quinquies e 609- undecies del codice penale, ovvero l'irrogazione di sanzioni interdittive all'esercizio di attività
che comportino contatti diretti e regolari con minori”.
È bene precisare che, specie per questa parte, il decreto legislativo ha attuato fedelmente le prescrizioni di
direttiva. L'obbligo di tale adempimento sorge soltanto ove il soggetto che intenda avvalersi dell'opera di terzi –
soggetto che può anche essere individuato in un ente o in un'associazione che svolga attività di volontariato,
seppure in forma organizzata e non occasionale e sporadica – si appresti alla stipula di un contratto di lavoro;
l'obbligo non sorge, invece, ove si avvalga di forme di collaborazione che non si strutturino all'interno di un
denito rapporto di lavoro. Di ciò si ha sicura conferma dalla lettura del comma 2 dell'articolo 25-bis di nuovo
conio, nella parte in cui riserva la sanzione amministrativa pecuniaria, per il caso di mancato adempimento
19
dell'obbligo di richiedere il certicato del casellario giudiziale, al “datore di lavoro”, espressione questa che non
lascia margini di dubbio nell'individuazione dell'ambito di operatività delle nuove disposizioni.
Esse – si ribadisce – valgono soltanto per l'ipotesi in cui si abbia l'instaurazione di un rapporto di lavoro,
perché al di fuori di questo ambito non può dirsi che il soggetto, che si avvale dell'opera di terzi, assuma la
qualità di “datore di lavoro”.
Non è allora rispondente al contenuto precettivo di tali nuove disposizioni l'affermazione per la quale l'obbligo
di richiedere il certicato del casellario giudiziale gravi su enti e associazioni di volontariato pur quando
intendano avvalersi dell'opera di volontari; costoro, infatti esplicano un'attività che, all'evidenza, resta estranea
ai conni del rapporto di lavoro.
A seguito di tale nota esplicativa in data 4 Aprile 2014 è stata pubblicata sul sito ufciale ANBIMA la seguente
circolare del Presidente Nazionale M° Giampaolo Lazzeri:
20
Quando un'Associazione dovrà afdare un incarico ad un professionista o ad un lavoratore autonomo, prima di
instaurare il rapporto occorre richiedere e acquisire certicato penale; di seguito riportiamo la scheda istruzioni
pubblicata sul Sito del Ministero della Giustizia:
Certicato penale richiesto dal datore di lavoro privato
Il certicato penale richiesto dal datore di lavoro ai sensi dell'articolo 25 bis del DPR 313/2002 contiene le
seguenti iscrizioni:
 condanne per i reati previsti agli articoli 600-bis, 600-ter, 600-quater, 600-quater.1, 600-quinquies e
609-undecies del codice penale,
 sanzioni interdittive all'esercizio di attività che comportino contatti diretti e regolari con minori, ovvero
l'interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufcio
o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori e la misura
sicurezza del divieto di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minori.
Deve essere richiesto
dal datore di lavoro privato, inteso anche come associazione/organizzazione di volontariato quando intenda
impiegare una persona per lo svolgimento di attività professionali o attività volontarie organizzate che
comportino contatti diretti e regolari con minori.
L'obbligo di richiedere il certicato sorge solo quando si intenda stipulare un contratto di lavoro e non quando
ci si avvalga di semplici forme di collaborazione. La richiesta non va ripetuta alla scadenza della validità del
certicato e non va presentata per le persone già impiegate alla data di entrata in vigore della normativa
(6 aprile 2014).
La richiesta va presentata dal datore di lavoro, munito di documento di riconoscimento in corso di validità,
o da persona da lui delegata, utilizzando il modello 3BIS.
La richiesta può essere presentata personalmente o per posta e in tal caso si deve allegare copia del
documento di riconoscimento in corso di validità.
Il certicato ha una validità di 6 mesi dalla data di rilascio.
Costi
occorrono:
 1 marca da bollo da 16 euro
 1 marca per diritti da 7,36 euro se il certicato è richiesto con urgenza
 1 marca per diritti da 3,84 euro se il certicato è richiesto senza urgenza
I casi di esenzione dal bollo sono elencati nel d.p.r. 642/72, tabella allegato B.
aggiornamento: 15 luglio 2015
21
LA COOKIE LAW - NORMATIVA IN MATERIA DI COOKIE
In recepimento di una legge europea ed a seguito
di un provvedimento del Garante della Privacy che
ha lasciato un anno di tempo per adeguarsi alla
nuova normativa cosiddetta “Cookie Law”, dal
2 giugno 2015 tutti devono iniziare a rispettare le
prescrizioni del Garante della Privacy sui cookie.
Quindi dovranno adeguarsi anche le numerose
Associazioni che utilizzano un sito Web in modo
da rendere sempre visibile e trasparente la propria
attività in campo associativo, culturale, sociale,
sportivo, educativo, di volontariato, ecc., ed anche
al ne di reclamizzare la propria attività nei confronti
degli iscritti, simpatizzanti, sostenitori, nanziatori e
di altri eventuali interlocutori.
In questa sede riportiamo solo alcuni concetti rilevati dal sito del Garante:
<<Al riguardo, e ai ni del presente provvedimento, si individuano pertanto due macro-categorie:
cookie "tecnici" e cookie "di prolazione".
Cookie tecnici
I cookie tecnici sono quelli utilizzati al solo ne di "effettuare la trasmissione di una comunicazione su una
rete di comunicazione elettronica, o nella misura strettamente necessaria al fornitore di un servizio della
società dell'informazione esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente a erogare tale servizio"
(cfr. art. 122, comma 1, del Codice).
Essi non vengono utilizzati per scopi ulteriori e sono normalmente installati direttamente dal titolare o gestore
del sito web.
… omissis ……
Per l'installazione di tali cookie non è richiesto il preventivo consenso degli utenti, mentre resta fermo
l'obbligo di dare l'informativa ai sensi dell'art. 13 del Codice, che il gestore del sito, qualora utilizzi soltanto
tali dispositivi, potrà fornire con le modalità che ritiene più idonee.
Cookie di prolazione
I cookie di prolazione sono volti a creare proli relativi all'utente e vengono utilizzati al ne di inviare
messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate dallo stesso nell'ambito della navigazione
in rete. In ragione della particolare invasività che tali dispositivi possono avere nell'ambito della sfera privata
degli utenti, la normativa europea e italiana prevede che l'utente debba essere adeguatamente informato
sull'uso degli stessi ed esprimere così il proprio valido consenso.
Ad essi si riferisce l'art. 122 del Codice laddove prevede che "l'archiviazione delle informazioni
nell'apparecchio terminale di un contraente o di un utente o l'accesso a informazioni già archiviate sono
consentiti unicamente a condizione che il contraente o l'utente abbia espresso il proprio consenso dopo
essere stato informato con le modalità semplicate di cui all'articolo 13, comma 3" (art. 122, comma 1,
del Codice).>>
22
In sintesi, quando qualcuno si collegherà al sito web della Vostra associazione:
 dovrà apparire un avviso informativo contenente le indicazioni richieste dall'Autorità del Garante della
Privacy;
 dovrà essere messa a disposizione dell'utente una "cookie policy";
 occorrerà richiedere specico consenso nei casi previsti dalla normativa.
Come in tutte le norme, il concetto è semplice:
la direttiva europea impone l'obbligo di informare
le persone circa i cookie utilizzati (sono più di uno)
ed eventualmente riutarne l'installazione, ma come
al solito la pratica è sempre un'altra cosa, tant'è vero
che sul sito del Garante della Privacy è stata
pubblicata in data 5 giugno 2015 una nota di
chiarimento sull'applicazione della norma.
Si richiama l'attenzione sul fatto che la violazione
della normativa relativa ai cookie potrebbe
comportare l'applicazione di sanzioni, per il caso di
omessa informativa o di informativa inidonea di
importi compresi tra i 6.000 ed i 36.000 euro (art. 161
del Cod. Privacy), mentre nell'ipotesi di utilizzo di
cookie senza consenso espresso del navigante di
importi compresi tra 10.000 e 120.000 euro.
Si consiglia quindi di rivolgersi ai propri fornitori di
software applicativo o ai vostri gestori del sito web,
per vericare i tipi di cookies installati e predisporre
l'informativa richiesta.
23
IL COMODATO D'USO A TITOLO GRATUITO
ASPETTI GIURIDICI E COPERTURE ASSICURATIVE
Questo argomento interessa molte nostre
Associazioni, in particolar modo quelle bande che
hanno la propria sede in locali di proprietà di terzi,
siano essi Enti Pubblici, Enti Ecclesiastici o Istituzioni
varie, avuti con la formula del “comodato d'uso
gratuito”.
Auspichiamo che prima della sottoscrizione dei
contratti di comodato, i Presidenti delle Associazioni
pongano la massima attenzione in quanto gli Enti
proprietari spesso richiedono l'inserimento di alcune
clausole molto impegnative e che obbligano i
“comodatari” a tenere indenni le Amministrazioni dai
danni derivanti dall'uso dell'immobile.
Occorre leggere attentamente tutte le clausole e le
condizioni del contratto di comodato perché
potrebbero rappresentare un vincolo o un onere non
indifferente per le Associazioni.
Noi in questa sede ci occupiamo naturalmente degli
immobili che rappresentano le sedi istituzionali delle
nostre Associazioni, ovvero i locali ove si svolge
l'attività prevista dallo Statuto sociale.
Per prima cosa, andando a ripassare alcuni articoli del nostro Codice Civile,
cerchiamo di inquadrare bene il contratto di comodato.
Art. 1803 - Nozione
Il comodato è il contratto col quale una parte consegna all'altra una cosa mobile o immobile,
afnché se ne serva per un tempo o per un uso determinato, con l'obbligo di restituire la stessa
cosa ricevuta.
Il comodato è essenzialmente gratuito.
Vogliamo richiamare la Vostra attenzione su due punti:
I) afnché se ne serva per un tempo o per un uso determinato;
II) con l'obbligo di restituire la stessa cosa ricevuta.
Punto I): bisogna valutare attentamente la “durata” del comodato, soprattutto se occorre sostenere delle
spese per sistemare i locali e/o adattarli ai nostri scopi sociali.
Punto II): molto importante è l'obbligo della restituzione, di cui tratteremo in seguito più
approfonditamente, dopo aver letto i successivi articoli del Codice Civile.
Art. 1804 - Obbligazioni del comodatario
Il comodatario è tenuto a custodire e a conservare la cosa con la diligenza del buon padre di
famiglia (1176). Egli non può servirsene che per l'uso determinato dal contratto o dalla natura
della cosa.
Non può concedere a un terzo il godimento della cosa senza il consenso del comodante.
Se il comodatario non adempie gli obblighi suddetti, il comodante può chiedere l'immediata
restituzione della cosa, oltre al risarcimento del danno.
Anche qui focalizziamo bene due punti:
I)
Egli (il comodatario) non può servirsene che per l'uso determinato dal contratto.
II)
Non può concedere a un terzo il godimento della cosa senza il consenso del comodante.
Punto I): i locali devono essere ad uso esclusivo per lo svolgimento delle attività sociali;
Punto II): i locali non possono essere utilizzati neppure dai singoli associati per scopi personali diversi
dai ni associativi.
Art. 1808 - Spese per l'uso della cosa e spese straordinarie
Il comodatario non ha diritto al rimborso delle spese sostenute per servirsi della cosa.
Egli però ha diritto di essere rimborsato delle spese straordinarie sostenute per la conservazione
della cosa, se queste erano necessarie e urgenti (2756).
Questo articolo è molto chiaro:
le spese ordinarie quali oneri condominiali e accessori sono a carico del comodatario.
24
Art. 1809 - Restituzione
Il comodatario è obbligato a restituire (1246, 2930) la cosa alla scadenza del termine
convenuto o, in mancanza di termine, quando se ne è servito in conformità del contratto.
Se però, durante il termine convenuto o prima che il comodatario abbia cessato di
servirsi della cosa, sopravviene un urgente e impreveduto bisogno al comodante, questi
può esigerne la restituzione immediata.
Il comodatario si impegna altresì a riconsegnare l'immobile nelle medesime condizioni, salvo
il normale deperimento d'uso; ma attenzione il proprietario potrebbe richiedere la consegna
del bene prima del termine d'uso, in caso di inderogabili necessità.
Art. 1588 - Perdita e deterioramento della cosa locata
Il conduttore risponde della perdita e del deterioramento [c.c. 1592] della cosa che
avvengono nel corso della locazione, anche se derivanti da incendio [c.c. 1589, 1611],
qualora non provi che siano accaduti per causa a lui non imputabile [c.c. 1218, 1256,
1587, 2281].
È pure responsabile della perdita e del deterioramento cagionati da persone che egli ha
ammesse, anche temporaneamente, all'uso o al godimento della cosa.
Questa norma del codice civile richiede la massima attenzione: tutti noi dobbiamo avere ben
chiaro i rischi per la “perdita o il deterioramento della cosa”, che in termini economici potrebbero
raggiungere decine di migliaia di euro.
Riallacciandoci alle norme del Codice Civile che abbiamo appena visionato, in particolare all'obbligo
di restituire la stessa cosa ricevuta (vedi art. 1803), ci viene logico pensare alle coperture
assicurative.
Le Compagnie di Assicurazione operano con il principio di mutualità: il contraente, pagando una
piccola somma (chiamata premio) trasferisce il “rischio” di danni anche di importi elevati ad una
Compagnia di Assicurazione.
Le normali polizze attualmente offerte dalle Compagnie Assicuratrici riguardano i cosiddetti “rischi
nominati”, cioè vengono elencati tutti gli eventi che verranno indennizzati; quello che non è
espressamente indicato non verrà indennizzato.
Si può valutare di stipulare una polizza “all risk”, di concezione anglosassone, che ribalta il concetto
del contratto, in quanto vengono elencati esplicitamente i rischi non indennizzabili (dolo / atomo /
furto / attività delinquenziale, ecc.); si può anche valutare di stipulare un'assicurazione con
adeguamento indicizzato del valore assicurato.
Senza dubbio il proprietario dell'immobile concesso in comodato avrà già stipulato una propria
polizza incendio sul fabbricato; riteniamo utile soffermarci su due garanzie contro i “rischi” che
si corrono nella conduzione di un immobile:
---> Il rischio locativo
Colui che conduce “la cosa” in comodato, ha l'obbligo di restituirla integra al proprietario; quindi,
qualora l'evento fosse causato o imputabile a colpa del conduttore, la copertura del rischio locativo,
che è una garanzia prestata in ambito di una polizza incendio, ha la funzione di garantire il locatario conduttore contro eventuali richieste del locatore (proprietario - comodante) per danni all'immobile
locato.
Si tratta di una garanzia di responsabilità: è garantito l'intero valore dei locali, ferma l'applicazione
della regola proporzionale in caso d'insufcienza.
---> il ricorso terzi
Il proprietario o il possessore di un bene, nel caso in cui - per fatto o colpa propria - un incendio
(o un altro degli eventi compresi nella polizza) dovesse colpire il proprio bene e si propaghi ai beni
dei suoi vicini, è responsabile di tali danni.
Con la garanzia "ricorso terzi", la compagnia assicuratrice si obbliga a risarcire i danni derivanti
da fatto colposo dell'assicurato in base alla responsabilità generale di cui all'art. 2043 c.c..
Rientrano in tale voce, no alla concorrenza dei massimali in polizza, anche i danni derivanti
da interruzioni o sospensioni totali o parziali di beni o di attività di terzi.
25
MUSICOTERAPIA OVVERO "CURARSI CON LA MUSICA"
Sempre più frequentemente, giornali, riviste e
pubblicazioni, si occupano di questa potenzialità
dell'arte dei suoni.
Se è vero, ed è dimostrato, che la musica agisce in
vari modi sul cervello, la logica porta a credere che
le sue componenti quindi il suono, le vibrazioni,
il ritmo, la melodia, l'armonia, gli strumenti, la voce,
hanno il potere di intervenire per migliorare, lenire,
guarire e comunque aiutare in molte situazioni di
malattia come vedremo di seguito.
Naturalmente è impensabile
condensare in una pagina tutte
le informazioni storiche
e scientiche relative alla
Musicoterapia, per cui ci
limitiamo ad informazioni che
suscitino la curiosità del lettore
che potrà consultare, se
interessato, testi specici.
Intanto non abbiamo scoperto
nulla di nuovo. Già da almeno
3000 anni gli esseri umani
hanno studiato ed utilizzato il
potere terapeutico della musica
e lo confermano innumerevoli
scritti che ci sono pervenuti.
La musica era completamente
intercalata nella vita sociale ad ogni livello di tutti
i popoli antichi e quindi inserita nei riti religiosi, negli
avvenimenti sociali, nel divertimento e nel lavoro.
La stessa sorgente della vita è sempre stata abbinata
al suono e la ne dell'umanità secondo la Bibbia sarà
annunciata dalle trombe nella Apocalisse. I nostri
sici moderni parlano dell'inizio con il grande suono e
l'esplosione del Big-Bang.
Passando in rassegna le antiche civiltà troviamo
indicazioni terapeutiche nei Greci (per loro Orfeo con
il suo canto richiama alla vita i defunti, controlla gli
animali, la natura, l'Universo; Anione costruisce le
mura di Tebe cantando, il dio Dioniso suona l'aulosauto con facoltà date a questo strumento
di placare i dolori del corpo ecc.). E' da tenere
presente che il termine musica comprendeva anche
poesia e danza. Grandi loso e poeti se ne sono
occupati, come Pitagora (che scopre le leggi
armoniche), Platone, Plutarco, Omero, Aristosseno,
Aristotele. Passando in rassegna le altre grandi civiltà
troviamo i Sumeri, gli Assiri, i Babilonesi, l'antico
Egitto, l'antica Roma, gli Ebrei con le loro regole del
Talmud che riportava pratiche terapeutiche musicali.
A questi si aggiungono l'India con la Nada Yoga, la
Mantra Yoga, il Raga. Seguono il Tibet con i monaci,
il Bardo Thodol, il Mantra con la concezione del prava
ovvero l'energia del suono, la Cina con il Taoismo,
il Giappone con la pratica del Shakuhachi, l'Australia.
Il mondo arabo in particolare intorno all'anno mille
studia ed usa le inuenze della musica sul corpo
e sullo spirito dell'essere umano. Lo sciamanismo
riscontrato in particolare in Africa e Sud-Centro
America con lo stato di trance e l'uso in particolare
delle percussioni. Oggi troviamo queste pratiche
sintetizzate in terminologie moderne quali la
Psicofonia, il Suonoterapia, l'Ascolto terapeutico, il
Messaggio sonoro, la New Age. Lo stesso cinema ha
inserito in molte pellicole gli effetti della musica, dal
rapporto con extraterrestri a fatti di vita sociale e
familiare. Anche la musica di consumo tiene conto di
questa inuenza.
La moderna Musicoterapia è iniziata a ne ottocento,
quando si ha notizia di musicisti che operavano negli
ospedali. Si studiano i
cambiamenti siologici dovuti
all'ascolto quali il cambio della
respirazione, il battito cardiaco,
i riessi muscolari. Dal 1970
nascono in tutto il mondo le
associazioni nazionali di
Musicoterapia. E' unanime il
riconoscimento che la terapia
musicale serve a combattere
molte malattie, produce un
cambiamento verso un maggior
benessere, cambia stati emotivi
e siologici. Gli ultimissimi studi
confermano gli effetti
incredibilmente positivi nei casi
di Alzheimer, del morbo di
Parkinson della sindrome di Tourette o tic-nervosi,
della sindrome di Williams con problemi visivi e
cognitivi, come antidolorico, nella gestazione,
nell'insonnia, nel miglioramento dell'intelligenza,
nel superamento dello stato comatoso, nei pazienti
affetti da demenza, nel ridurre gli effetti negativi
dovuti ad un intervento chirurgico e addirittura nel
combattere il bullismo. Molte ASL si sono dotate di un
musicoterapeuta. Il tutto usando alternativamente le
varie componenti della musica oltre ai vari generi ed
ai vari compositori.
E noi “addetti ai lavori” continuiamo a suonare che ci
conviene...
(informazioni tratte da testi e riviste
di musicoterapica)
26
LA LEGGENDA DEL PIAVE
Le due prime cose che colpiscono sono la bellezza
della musica con il testo e la stranezza del nome
dell'autore: E. A. Mario. Scopriremo il perché
proseguendo nella storia di questo brano che, per le
bande, rappresenta sicuramente un'emozione legata
alla storia con i suoi atti di eroismo. Anni fa, quando
parecchi combattenti della prima guerra mondiale
erano ancora presenti alle ricorrenze del 4 Novembre, non era raro vedere una lacrima scendere
durante l'ascolto della “Leggenda del Piave”. L'autore
è del tutto particolare come vedremo. Innanzitutto il
perché dello pseudonimo. Risulta che adottò questo
nome nel 1904 (quello vero era Giovanni Ermete
Gaeta). La “E” deriverebbe dallo pseudonimo Ermes
o Ermete. La “A” fu scelta forse come omaggio verso
Alessandro Sacheri giornalista e scrittore suo
carissimo amico e “Mario” si riferiva al patriota
Alberto Mario che fu un suo mito nella giovinezza.
Giovanni Gaeta nacque a Napoli il 5 maggio 1884
dove si spense nel 1961. Il padre Michele era
barbiere e la mamma, Maria Della Monica, una
casalinga. Si sposò con Adelina ed ebbero tre glie.
Lavorò con esponenti di spicco del teatro e con poeti
e collaborò con l'editore Bideri, già editore di Gabriele
D'Annunzio. Imparò a suonare il mandolino a dieci
anni ed apprese la musica come autodidatta.
Di fatto scriveva la melodia mentre un esperto
sistemava l'armonia senza variare il senso della
musica. Si impiegò presto alle Regie Poste Italiane
e quasi come una sda con il compositore Raffaele
Segrè, scrisse la celebre canzone “Cara mamma”
pubblicata da Ricordi. Seguirono poi “Santa Lucia
Luntana” eseguita anche da Caruso e Gigli, poi
“Tammurriata Nera”, “Vipera”, “Serenata
all'Imperatore”, “Marcia 'e Notte”, “Canzone di
Trincea”, “Profumi e Balocchi”, “Le Rose Rosse”, solo
per citarne alcune, per un totale di ben 2000 canzoni
eseguite dai tenori Di Stefano, Del Monaco, Carreras,
Domingo, Pavarotti, ma anche da cantanti di musica
leggera quali Ranieri, Merola, Di Capri, Murolo, Bruni,
ecc. “La Leggenda del Piave” ebbe i natali nella notte
del 23 giugno 1918 dopo la resistenza ed in seguito
la vittoria sul Piave. Divenne subito popolare e servì
a tirare su il morale dei soldati. Lo stesso generale
Armando Diaz gli telegrafò per ringraziarlo. Da allora
fu considerato una sorta di inno nazionale. Colpisce
il fatto che tutte le medaglie d'oro attribuitegli le donò
alla Patria con le fedi nel 1941. Il Re Vittorio
Emanuele III lo convocò al Quirinale nel 1922
nominandolo commendatore.
Il brano è conosciuto anche come “La Canzone del
Piave” ed è stato inno italiano dal 1943 al 1946.
Gaeta, rinunciò anche ai diritti d'autore. E' il caso di
ricordare che durante la battaglia del Piave perirono
84.000 soldati italiani e 149.000 soldati austroungarici. Il primo a cantare la canzone fu Raffaele
Gattordo. Il testo è diviso in quattro parti e
comprende la marcia dei soldati verso il fronte, la
ritirata di Caporetto, la difesa del fronte sul ume
Piave, l'attacco nale con la conseguente vittoria.
Viene citata la data del 24 maggio quando l'Italia
dichiarò guerra all'Impero Asburgico. Nella seconda
parte il nemico cala no al ume dopo la disfatta e
questo provoca profughi e sfollati. Nella terza strofa
ritorna il nemico con le vendette della guerra ma con
il Piave che pronuncia il suo “no” all'avanzata.
Nell'ultima il nemico è respinto oltre Trento e Trieste
e sembra che, con la vittoria, ritornino in vita i patrioti
Oberdan, Sauro e Battisti. La leggenda dal Piave
è eseguita solitamente dalle Bande e dalle Fanfare in
occasione della posa delle corone ai monumenti dei
caduti il 4 Novembre e, in questa occasione, è di fatto
il vero inno ai 650.000 caduti della prima guerra
mondiale.
Nella foto, un raro documento del 4 novembre 1922
con la rma autografa dell'autore.
Franco Bassanini
27
MICHELE NOVARO,
L’UOMO CHE MUSICO’ IL NOSTRO INNO NAZIONALE
Quando si parla di Inno Nazionale viene subito
in mente Goffredo Mameli. Spesso, i capi banda,
quando è il momento di farlo eseguire, dicono
semplicemente “Mameli”. Di fatto il testo è
storicamente bellissimo ed importante ma dobbiamo
rendere onore al compositore che lo musicò e ritengo
abbastanza sconosciuto. Il merito va all'uno o all'altro
o ad entrambi a seconda dell'esecuzione. Michele
Novaro nacque nella parrocchia di S. Lorenzo in quel
di Genova il 23 dicembre 1818. Lo seguirono quattro
fratelli che ebbero tutti un ruolo importante nella
società e nel lavoro.
I genitori furono Gerolamo, che divenne macchinista
del Teatro “Carlo Felice” e la madre Giuseppina
Canzio. Una curiosità: il fratello della madre, Michele
Canzio ebbe un glio che sposò Teresita, glia di
Giuseppe Garibaldi. Novaro fu iscritto all'apertura
della Scuola gratuita di canto nel 1829 (oggi fa parte
del Conservatorio “Nicolò Paganini”). Cominciò quindi
la sua carriera come cantante. Il debutto si tenne al
“Carlo Felice” nell'opera “Gianni di Calai” di Donizetti.
Divenne poi secondo tenore al “Regio” di Torino dal
1841 esibendosi tra l'altro in opere di Bellini,
Mercadante e Verdi. Sempre con questo ruolo
raggiunse ottimi risultati no al 1844. Dal 1847 si
stabilisce a Torino dove dirige i cori al “Regio” ed al
“Garigliano”. Proprio a Torino compose, sembra in
poche ore, il “Canto degli Italiani” ovvero il nostro
Inno, per voci maschili e pianoforte. La storia,
raccontata da Giulio Barrili, dice che una sera di
novembre fu raggiunto in casa del patriota e scrittore
Lorenzo Valerio dal pittore Borzino che, proveniente
da Genova, gli consegnò un componimento di
Goffredo Mameli. Novaro ne fu colpito, abbozzò
un tema, poi corse a casa e compose l'Inno che
s'impose come un canto patriottico subito suonato
dalle bande musicali. Il celebre “SI” nale fu aggiunto
da lui per dare più enfasi al testo. La “prima” risulta
essere stata il 10 dicembre 1947 a Genova a cura
della Filarmonica Sestrese ovvero la banda
municipale di Sestri Ponente. Sembra però che ci sia
stata una precedente esecuzione da parte della
Filarmonica Voltrese. Comunque sempre di banda
si trattò. E' da rilevare che fu soltanto il 12 ottobre
1946 che il Canto degli Italiani divenne
provvisoriamente Inno Nazionale, dopo il triennio
della “Leggenda del Piave” e dopo il lungo periodo
dominato dalla “Marcia Reale”.
Il 17 novembre 2005 l'Inno è diventato denitivo per
decreto del governo ma dobbiamo arrivare al
23 novembre 2012 perché venga prescritto come
“obbligo di conoscenza” da parte degli alunni delle
scuole. Caso curioso fu quello di Giuseppe Verdi che,
nel suo “Inno delle Nazioni” composto per
l'Esposizione Universale di Londra del 1862,
introdusse oltre agli Inni francese ed inglese anche
quello di Novaro-Mameli anziché la Marcia Reale che
era l'Inno italiano ufciale. Aggiungiamo anche che lo
stesso Verdi compose un Inno Nazionale sempre su
parole di Mameli a cui però fu preferito quello attuale.
Ma torniamo a Novaro tenendo presente quindi
anche il momento particolarmente patriottico in cui
visse. Novaro mise il proprio talento al servizio della
causa risorgimentale organizzando spettacoli,
facendo sottoscrizioni e componendo altri brani.
Nel 1860 diresse la “Filarmonica di Mutuo Soccorso”
a Genova poi lavorò come impresario al “Carlo
Felice”. Fondò una scuola musicale ed andò
addirittura in Germania per vedere come
funzionavano le scuole tedesche. Scrisse anche
un'opera buffa in dialetto genovese ma fu incapace
di trarre protto dal suo lavoro per cui rimase umile
e povero. Nel 1878 ottenne l'ultimo incarico come
maestro delle scuole di canto municipali. Si spense
a Genova il 20 ottobre 1885 e fu sepolto a poca
distanza da Giuseppe Mazzini e Nino Bixio nel
cimitero di Staglieno. Furono gli allievi di Novaro che
gli fecero erigere un monumento con la seguente
incisione: “Artece di possenti armonie ond'ebbe
Italia quel canto che ridestando nel cuor degli
oppressi la coscienza dell'antico valore preluse alla
riscossa d'un popolo e ne accompagnò l'omeriche
lotte dall'Alpi alle Terre dei Vespri. Il tuo nome o
Michele Novaro nché Italia avrà assetto e dignità di
Nazione starà.” (scultore Giovanni Battista Gevasco
1888). L'autore del testo, Goffredo Mameli, anche lui
genovese, era scomparso nel 1849 a soli 22 anni.
Franco Bassanini
28
INDICAZIONI PER IL LIBRETTO DELLE MARCE
Le case editrici ed i produttori dei libretti ormai offrono
una vasta gamma di scelta. Possiamo adottarlo con il
colore della divisa, con la copertina in plastica o
cartone pressato; possiamo prenderlo con l'apertura
orizzontale o verticale, possiamo acquistarlo con 10
o più fogli e, nella scelta, possiamo avere questi fogli
antiriesso ed antiassorbimento di inchiostro se
trattasi di fotocopie (ovviamente avremo gli originali in
archivio).
Quanti libretti? Se la banda dispone del borsello porta
libretti il problema non sussiste. Diversamente
sarebbe meglio attrezzarne uno con un certo criterio.
Diciamo che, per evitare il troppo peso, con 12 fogli
possiamo avere 24 marce quindi solitamente
sufcienti per la durata di un'esibizione musicale.
Il dramma è per i autisti in attesa di qualche
“genietto” che risolva il problema del libretto col
leggìo che si ette. A proposito di leggìo è opportuno
tenere la marcia che si suona sopra il medesimo per
avere il massimo campo visivo. Sul contenuto,
i suggerimenti sono indicativi in quanto ogni banda
ha una propria tradizione ed inoltre varia se in
presenza di majorettes o se marching band.
Per la maggior parte dei complessi che effettuano processioni, cerimonie civili e folcloristiche, è opportuno
seguire questo criterio:
 1- alcune marce allegre devono essere semplici (ma non di scarso valore) in quanto adatte al debutto
degli allievi
 2- alcune devono essere “sse” quali l'Inno Nazionale, la Leggenda del Piave, L'Inno Europeo, i brani
caratteristici per il 25 aprile ed il 4 novembre
 3- se si tengono abitualmente dei convegni, mantenere le marce per le esibizioni d'assieme ma inserirne
alcune particolari che identicano la propria banda ovvero che possibilmente le altre non hanno in
repertorio
 4- inserire qualche brano di una certa difcoltà per stimolare l'impegno dei componenti
 5- nel repertorio religioso puntare molto su brani tradizionali eseguibili anche dal coro. Ce ne sono per
ricorrenze Mariane e per il Corpus Domini a cui si possono aggiungere marce religiose classiche
 6- la scelta delle marce compete al maestro/capobanda. Si adottano dopo qualche prova ma devono
seguire il criterio dei brani da concerto. Si tenga conto dell'organico e del livello di preparazione dei
musicisti. Ovviamente devono essere brani gradevoli e di buona fattura, perché spesso se ne trovano
di basso livello
 7- la sostituzione del repertorio deve essere graduale.
Quanto sopra in attesa del leggìo ELETTRONICO…
Franco Bassanini
29
L’INQUADRAMENTO DELLA BANDA
Volutamente non ho titolato “come inquadrare la
banda” perché sarebbe apparso come impositivo.
Nella realtà ci sono numerose varianti che dipendono
dall'usanza, dall'organico, dal percorso, dalle sezioni,
e cambia anche in modo drastico in altre nazioni
dove magari i tromboni si trovano in prima la.
Nonostante questo, ci sono alcune regole che
andrebbero osservate compatibilmente con quanto
sopra esposto.
L'obiettivo dell'inquadratura, e di conseguenza della
slata, si divide in due tipi: estetico e musicale. Ma
prima due parole su colui che di norma ha
responsabilità su questo obiettivo: il capobanda.
Ho maturato sul territorio lombardo l'impressione che
il capobanda venga sottovalutato e/o non venga
messo in condizioni di avere quelle conoscenze che
servono a condurre la banda in modo sicuro e
brillante.
Per ciò sarà apprezzato dai musicisti, perché riuscirà
ad ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo,
consolidando i rapporti con Enti, Istituzioni ed
associazioni che si rivolgono al suo corpo bandistico.
Entriamo nel merito. La parte estetica forse richiede
più sforzo perché, purtroppo, ci avviamo verso una
mentalità di tipo “permissivistico” per cui, tra qualche
anno, vedremo in slata qualcuno in mutande. È
compito del presidente e del consiglio fare in modo
che tutti abbiano la divisa. Si sa che per motivi
economici, per difcoltà nel cambio delle taglie o
perché gli allievi sono troppo piccoli questo obiettivo
è difcile da raggiungere, tuttavia uno sforzo va fatto.
Qui deve intervenire il capobanda. E' assurdo, per
esempio, mettere in prima la tre strumentisti in
divisa ed uno in borghese (li ho visti) così come non
vanno messi ai lati ed in ultima la coloro che non
sono a posto completamente.
Il berretto? Le scarpe nere? Stanno diventando un
optional. Mi sento dire “Ma i ragazzi ormai usano le
scarpe da tennis”; quando si decide il debutto e si
fornisce loro quanto disponibile, si avvisano i genitori
che per farlo devono avere le scarpe nere, magari di
tipo sportivo ma assolutamente nere. In caso
contrario il debutto è rinviato, sicuramente le
troveranno e dopodiché diventerà ovvio indossarle
sempre. Si può decidere di non indossare il berretto
quando fa caldo e si toglie la giacca (se non è
un'uscita importante ma solo folcloristica), oppure si
adotta il berretto tipo baseball magari con inciso lo
stemma della banda. Nell'abbigliamento il capobanda deve essere estremamente esigente,
raccomandando nell'ultima prova cosa indossare, in
accordo col presidente. Anche il colore delle calze
delle ragazze, se adottano la gonna, deve essere
uguale.
Ho avuto la fortuna di dirigere a Mirabilandia per due
volte il concerto con 50 bande, per cui le ho viste
slare tutte. In alcuni casi c'era da vergognarsi, e
quasi sempre per le calzature. Le majorettes erano a
dir poco perfette. Impariamo da loro. Da queste
indicazioni sono escluse le band giovanili che
indossano jeans e comunque scelgono il casual.
Per ottenere buoni risultati musicali ed un buon
equilibrio di suoni, anche per consentire al pubblico
un apprezzamento dei brani marciabili, è opportuno
osservare alcune regole. Abbandoniamo intanto l'idea
di far vedere che siamo in tanti facendo le le da tre e
quindi allungando la banda. Al contrario
l'inquadramento deve essere più compatto possibile.
File da tre vanno bene al massimo per 20 elementi,
dopo di che passiamo a 4 e poi a 5 con l'aumentare
dell'organico. Sicuramente con 40 elementi le le
dovranno essere formate da 5 strumentisti. L'ultima
sta bene se completa come la prima, per cui
conviene magari avere dei vuoti nella penultima.
Se ci sono molti primi clarinetti è opportuno non
collocarli tutti nella stessa la, ma metterli uno dietro
l'altro in modo da far arrivare la melodia verso il
centro. In prima la (non è tassativo ma sta bene
esteticamente) andrebbero o solo auti o solo
clarinetti, sempre se l'organico lo consente. I sax alti
si possono mettere sia davanti che dietro le
percussioni, che saranno in zona centrale, e questo
dipende dal numero di clarinetti e auti. Verso la
parte nale si sistemano i sax tenori ed i icorni
baritoni oltre all'accompagnamento. La tuba, in base
all'organico, può andare con le percussioni, e se sono
due o più anche in la indiana. L'ultima la andrebbe
riservata alle trombe che fanno anche una parte di
melodia e sono molto sonore. In poche parole, chi è
seduto al bar deve sentire il più possibile la marcia
fusa nel suo insieme e non divisa con melodia
davanti poi il ritmo, il controcanto ed inne “un pa un
pa”. Nella prima la di solito si mette chi marcia bene
ed ha esperienza, ma è bene farla fare a rotazione a
tutti i auti ed i clarinetti, per avere sempre il
ricambio; mentre nelle parti laterali si eviti di mettere
gli allievi.
Da queste poche informazioni si comprende come
non sia facile arrivare al meglio e come sia
importante la gura del capobanda. Lasciamolo
decidere e non continuiamo a criticare o dare
consigli. Semmai sarà al termine del servizio che si
potrà discutere di modiche, errori o miglioramenti.
Nessuno si sogna di fermare il maestro quando dirige
e di dirgli come fare. Nelle uscite il capobanda è il
maestro e si assume tutte le responsabilità (salvo il
caso delle bande dove il maestro occupa entrambi i
ruoli).
In tutto questo, dò per scontato che tutti sappiano
marciare! La discussione è aperta.
Franco Bassanini
30
IL MITICO METODO “BONA” - NOTIZIE SULL’AUTORE
Negli ambienti bandistici il metodo completo per la divisione “Bona” ha spadroneggiato per oltre cento anni
ed è stato stampato in centinaia di migliaia di copie. Si differenziano nella copertina e nella parte introduttiva
teorica, a seconda della casa editrice, ma gli studi sono gli stessi. Le ragioni di questo successo sono dovute
probabilmente al fatto che gli allievi delle bande devono apprendere in fretta e padroneggiare rapidamente la
divisione per poter eseguire le 'marcette' e quindi debuttare. Oggi, ovviamente, sono disponibili decine di
metodi alternativi, in particolare per chi affronta gli studi per diplomarsi, ma il nostro “Bona” resiste ed è entrato
nel terzo secolo di utilizzo. Ritengo giusto pertanto rendere onore all'autore che, magari, ai molti è
sconosciuto.
Pasquale Bona è di origini pugliesi, in quanto nacque a Cerignola, in provincia di Foggia, il 3 novembre 1808.
Le prime notizie sulla sua esperienza musicale risalgono però al 1828 quando si trasferì a Palermo da parenti
e si iscrisse al “Real Collegio” degli Spersi, avendo già al suo attivo composizioni di musica liturgica. Nel 1830
si diplomò in composizione e canto con il Maestro Gatti e fu nominato maestro di cappella del “Collegio del
Buon Pastore” (oggi Conservatorio Vincenzo Bellini). Già stimato come compositore di musica sacra si
cimentò anche nell'opera, facendo rappresentare, nel 1832, l'opera scherzosa “Il tutore ed il diavolo” al Teatro
Nuovo di Napoli. Visto il successo, Bona si trasferì a Milano nel 1838, con la moglie Rosa Ottaviani,
assumendo l'incarico nel Conservatorio come professore di teoria e solfeggio e, quindi, nel 1844 di armonia e
canto. Affrontò il pubblico scaligero con il dramma lirico “I Luna e i Perollo” con poco successo a cui seguì
“Don Carlo” nel 1847 che ottenne larghi consensi. Per il Teatro Regio di Torino compose “Il gladiatore”, nel
1849, quindi cominciò a scrivere numerosi metodi di solfeggio diventando famoso anche all'estero.
Tra questi il popolarissimo “Metodo Completo per la Divisione” espressamente composto per uso degli allievi
del Conservatorio di Milano, esteso poi agli altri Istituti musicali. Nel 1863 compose per il Teatro Carlo Felice
di Genova l'opera “Vittoria, madre degli eserciti”. Si spense a Milano il 2 dicembre 1878 ed in suo onore
fu eretto un busto nel Conservatorio dove aveva insegnato per quarant'anni. Pasquale Bona è conosciuto
principalmente per i metodi di solfeggio sia per strumento sia per le voci ma sicuramente merita più
riconoscenza perché, non dimentichiamo, insegnò ad Arrigo Boito, Franco Faccio, Giuseppina Strepponi
(soprano-moglie di Verdi) Amilcare Ponchielli, Alfredo Catalani e molti altri. Fu amico di Alessandro Manzoni di
cui musicò il coro degli Adelchi.
In fondo, quindi, dobbiamo a lui anche i capolavori e l'arte tramandata dai suoi illustri discepoli.
Chi usa ancora il Bona, lo dica agli allievi.
Franco Bassanini
31
Congresso Regionale ANBIMA LOMBARDIA
Elezioni del Presidente e del Vice Presidente Regionale,
dei Consiglieri Regionali, dei Delegati al Congresso Nazionale,
dei Componenti del Collegio Regionale dei Revisori dei Conti
e del Collegio Regionale dei Probiviri
Domenica 31 gennaio 2016
dalle ore 9.30 alle ore 13.00
Vimercate (MB)
Centro Scolastico Omnicomprensivo, Via Adda 6
12° Congresso Nazionale
Rimini, 16 e 17 aprile 2016
"Società, Cultura, Formazione, Giovani e Futuro»
Due momenti fondamentali della vita associativa
Scarica

Numero di fine mandato