PV rivista dell’ presidenza regionale: via Grandi,10 - 20871 Vimercate SO I BS B M LC BG M CR LO VA MN CO tel./fax: 039.669201- sito internet: www.anbimalombardia.it e-mail: [email protected] 2011 - 2015 SOMMARIO pag. 3 - Il Presidente scrive pag. 4 - Brescia pag. 5 - Lecco pag. 6 - Como pag. 8 - Milano pag. 10 - Monza Brianza SOMMARIO pag. 13 - Varese pag. 14 - Sondrio pag. 16 - Lodi Principali normative di riferimento - inserto da staccare pag. 17 - Banda regionale junior pag. 18 - Stage estivi giovanili pag. 19 - Normativa: Attività con minori pag. 22 - Normativa: I cookies pag. 24 - Normativa: Il comodato d’uso pag. 26 - La musicoterapia pag. 27 - La Leggenda del Piave pag. 28 - Michele Novaro pag. 29 - Il libretto delle marce pag. 30 - L’inquadramento della banda pag. 31 - Il mitico Metodo Bona pag. 32 - Congresso regionale Notiziario di ANBIMA LOMBARDIA Numero unico di fine mandato 2011-2015 Hanno collaborato: Pierpaolo Arlati, Franco Bassanini, Giuseppe Cecchetti, Guido Poni, Renata Giumelli, Enzo Masutti, Gianluca Messa, Maria Grazia Ponti, Luigi Verderio Progetto e realizzazione grafica: Wilma Verderio, Bruna Verderio Carissimi Amici, il Consiglio Regionale ANBIMA, nell'ultima seduta di questo mandato, ha deciso di convocare il proprio Congresso Regionale per Domenica 31 gennaio 2016. La convocazione è d'obbligo in quanto tutti i quadri dirigenti sono in scadenza e di conseguenza le cariche associative devono essere rinnovate. I Congressi sono da considerarsi un atto importante della vita associativa a tutti i livelli, sono previsti dallo statuto e dai regolamenti ed occorre che tutto si svolga nel rispetto delle norme associative. La macchina è già partita: i primi sono stati i Congressi Provinciali, che si sono svolti entro il 15 dicembre 2015, seguiranno i Congressi regionali entro febbraio 2016 e da ultimo chiuderà la stagione il Congresso Nazionale, già programmato per il 16 e 17 aprile a Rimini, durante il quale saranno eletti appunto gli organismi nazionali. Ad ogni scadenza ci si pone anche l’obbiettivo di trovare e coinvolgere forze nuove, in tutte le attività associative si sente la necessità di rinnovarsi e arricchirsi di idee e di persone che le facciano crescere: un'associazione che non si rinnova è destinata all'impoverimento e alla decadenza sociale. In questo anno 2015 ANBIMA compie 60 anni: negli ultimi tempi è notevolmente cambiata, ha dimostrato di sapersi evolvere, vuole proseguire in questa sua crescita e a tutti, nessuno escluso, è data la possibilità di mettersi in gioco secondo la propria esperienza e le proprie capacità, con la consapevolezza che un'associazione di importanza nazionale come ANBIMA può mettere a disposizione un campo d'azione territorialmente più vasto rispetto a quello al quale molti di noi si dedicano ora e sono abituati a pensare. A questo proposito mi sono interrogato, sono alla guida di ANBIMA Lombardia da ormai diciannove anni ed è giunto il momento di farmi da parte. La Lombardia è un'area molto vasta e non omogenea dal punto di vista dei complessi bandistici, corali, folcloristici o di majorettes. Ci sono realtà molto attive e molto presenti sul territorio, che hanno saputo intrecciare relazioni fruttuose con associazioni di altro tipo, con le istituzioni e le scuole, ma ci sono anche gruppi che per una serie di ragioni (meno forze interne, difficoltà di dialogo con le istituzioni più prossime, …) faticano di più a portare avanti la loro attività. ANBIMA non è un'associazione di parata, ma viva e vivace, il suo scopo è portare un servizio sempre migliore ai propri associati. Questo si può fare attraverso una serie di iniziative che spaziano in campi molto diversi, dalla formazione culturale musicale degli strumentisti all'aggiornamento fiscale per i responsabili dei gruppi, dalla circolazione delle informazioni all'organizzazione di eventi, per fare degli esempi. Il rinnovamento è fondamentale, mi rivolgo a giovani che vogliano proporsi, proporre e dedicare un po' della propria intelligenza e della propria opera a qualcosa in cui credono: se fate parte di questo mondo già conoscete molti dei suoi aspetti e avrete l'opportunità di allargare i vostri orizzonti, conoscendo persone nuove e collaborando con loro per un fine comune. Senza ombra di dubbio, lavorare per un ideale e raggiungere degli obiettivi, regala soddisfazioni nella vita. Chiudo con una frase che diciannove anni fa ho sentito dal Senatore Gabriele Semeraro, fondatore di ANBIMA: “L'ANBIMA è come una bella donna, per meglio servirla prima la devi amare”. Il concetto, magari un po' antiquato, è di una semplicità disarmante. Ecco Amici, se crediamo in questa associazione e sentiamo di farne parte davvero, faremo senz'altro bene e contribuiremo a crescere e migliorarla ancora. Luigi Verderio 3 ia c es BRESCIA IN DIVENIRE dalle province Br I quattro anni appena conclusi sono stati nel complesso difcili ma ricchi di spunti ed opportunità per il futuro di ANBIMA Brescia. E' innegabile che il numero di Bande associate sia diminuito: si ritiene che una causa sia da attribuirsi all'attività che un’Associazione bandistica territoriale ha svolto nel bresciano: meritevole, in taluni casi, quando ha proposto iniziative interessanti ed utili alle bande, poco elegante, in altri casi, quando l'attenzione è stata soprattutto rivolta al “fare propaganda” per attirare verso di sé le Bande del bresciano. Purtroppo, la nostra apertura per favorire un dialogo con codesta Associazione non è mai stata presa in considerazione in questi anni. In questo contesto, ANBIMA Brescia, pur con gli irrisori mezzi a disposizione, non ha mai smesso di operare a favore delle compagini bresciane, inoltrando loro numerose “newsletter” informative e formative, con spunti di riessione utili per una corretta impostazione e gestione delle bande ed intervenendo sempre in prima persona, quando richiesto. Attraverso le newsletter abbiamo parlato alle bande del valore del Dilettantismo in musica, della Gestione dei Corsi di Musica per Allievi, dei rapporti con la SIAE, del valore intrinseco delle 4 Bande e dell'attività che loro svolgono, in particolar modo nei confronti delle giovani generazioni per le quali le Bande rappresentano un potente veicolo educativo. Nelle estati 2011, 2012 e 2013 ANBIMA Brescia ha organizzato la rassegna bandistica “Provincia in Musica” che ha visto esibirsi numerose bande associate presso il prestigioso Auditorium San Barnaba in Brescia (i problemi di salute del Cav. Palermo non hanno permesso di organizzare le rassegne per i due anni successivi). Numerosissime sono state anche le Masterclass ed i Campus Musicali Estivi per ragazzi organizzati sul territorio (direttamente da ANBIMA o come patrocinio e sostegno di attività promosse da nostri associati), che hanno visto la partecipazione di numerosi iscritti che hanno sicuramente tratto notevoli beneci dalle attività proposte. Con il partecipato Congresso Provinciale del 24 ottobre 2015 si sono rinnovati i quadri dirigenziali: il nuovo Presidente è il Dott. Paolo Borghetti, coadiuvato da Paolo Scolari (vicepresidente) e dai maestri Mattia Rullo e Guido Poni. Un sentito ringraziamento al Cav. Salvatore Palermo, nominato per acclamazione Presidente Onorario dell'ANBIMA bresciana, per il lavoro e la dedizione con la quale ha operato in oltre 30 anni di attività per l'ANBIMA e per le bande tutte. Per ANBIMA Brescia M° Guido Poni CONCERTI E SPETTACOLI NEL LECCHESE Cosa dire del lavoro fatto in provincia? Poco, se facciamo riferimento alle aspettative che le unità di base pensano di poter ottenere. Tanto, se lo rapportiamo alle esigue risorse disponibili. Non toccherebbe a me dirlo ma quale responsabile cercherò di analizzare i fatti. Parlare di questi ultimi anni diventa riduttivo in quanto la scure contributiva degli Enti è stata tale che ha azzerato, almeno negli ultimi due anni, ogni velleità organizzativa. Detto ciò però alcune iniziative meritevoli sono state portate avanti: CONCERTI APERITIVO; CONCERTI NELLE SCUOLE o negli ISTITUTI DI DISABILITA'; CONCERTI presso VILLE e MONUMENTI del territorio; realizzazione dei quattro CD “TESTIMONIANZE SONORE” con brani registrati dalle nostre Unità di Base; presenza fattiva per una migliore ATTIVITA' DIDATTICA a favore degli allievi. Tutto questo senza contare le molteplici attività che ognuna delle 27 Bande iscritte propongono nel territorio, infatti, si parla sempre di quello che fa l'ANBIMA ma l'Associazione siamo noi tutti, ognuno nel proprio specico ambito culturale e sociale. Cosa dire per esempio per le grandi manifestazioni operistiche portate avanti dalla “Verdi” di LeccoSan Giovanni; degli “Spettacoli” prodotti dal Corpo Musicale Santa Cecilia di Valmadrera; delle centinaia di Concerti annuali che hanno per protagonisti i 1.200 soci della provincia? Se analizziamo una per una le iniziative, esse sono sempre alla ricerca dell'“Ottimo”, vuoi per la presenza di solisti d'eccezione, vuoi per la ricerca di brani particolarmente signicativi e/o specici intesi a programmare serate a tema. Personalmente ho avuto l'onore e la soddisfazione di assistere a molte serate straordinariamente intense per l'atmosfera che si è creata grazie appunto al taglio culturale voluto dagli organizzatori. Inne, queste poche righe mi danno l'occasione per RINGRAZIARE SENTITAMENTE tutti i musicisti, dirigenti e maestri che ho incontrato nel mio girare sul territorio lecchese. Tutto questo è ancora più signicativo in quanto sono alla scadenza del mio mandato e pertanto AUGURO ai prossimi dirigenti un Buon Lavoro. Pierpaolo Arlati o c c Le 5 o m o PROVINCIA DI COMO UN FINALE IN CRESCENDO dalle province C Quattro anni di discreta attività culturale in provincia di Como: Bande in Piazza, Rassegna Allievi, Stage Internazionale e Rassegna Concertistica, oltre ai Master Strumentali promossi dal Regionale nelle varie province, sono state le principali attività che hanno animato la vita associativa della nostra provincia coinvolgendo la quasi totalità dei complessi bandistici associati. Tanti giovani sono passati sui palchi della Rassegna Allievi e dello Stage Internazionale e tante bande hanno slato per le vie della città di Como, grande bacino turistico dal fascino intramontabile, di grande interesse per iniziative culturali ma da sempre di difcile avvicinamento per l'organizzazione di manifestazioni a causa di complessi iter per la concessione di spazi e strutture. L'attività nel tempo è andata in crescendo, così come la partecipazione alle iniziative da parte degli associati, per culminare col raduno dell'11 ottobre scorso, con il quale si è così chiuso nel migliore dei modi il recente quadriennio che ha visto il cambio ai vertici della Presidenza Nazionale. Potrebbe sembrare riduttivo riassumere quattro anni di intensa attività musicale nel Raduno Provinciale per i festeggiamenti del 60° Anniversario di Fondazione Anbima ma considerando l'impegno, il successo, le difcoltà organizzative, la particolarità dell'evento in Provincia e il coinvolgimento di ben 15 complessi bandistici, possiamo con certezza affermare che non è sicuramente così. Anzi…! La manifestazione ha raccolto in sé tanti piccoli momenti della vita musicale provinciale, dalla presenza dei corpi musicali storici, con oltre un secolo di vita associativa alle spalle, al grande entusiasmo dei tanti giovani e giovanissimi presenti che hanno potuto riscoprire una tradizione provinciale ormai un po' lontana (il raduno, la slata e l'esecuzione nale a bande riunite) ma da sempre segno di condivisione di quella passione immortale che accomuna tutti i musicanti che oggi animano le bande. Centinaia di anni di storia e di vita musicale vissuta, radunati tutti insieme in una giornata all'insegna della musica e dei valori di amicizia, di rispetto, di solidarietà che le nostre compagini hanno maturato nel tempo, di generazione in generazione, sono i principali motivi che hanno animato il Direttivo Anbima della Provincia di Como per festeggiare, con una manifestazione altisonante, il 60° di Fondazione della Associazione. 6 Portare le bande a slare per il centro storico di Como, in un bel momento di convivialità e divertimento collettivo è stato motivo di orgoglio e soddisfazione. Ascoltare una banda che suona in piazza e nelle strade porta sempre tanta gioia. Una banda che sla e si esibisce tra la gente, tra i turisti che affollano le piazze e tra i bambini festosi, porta sul territorio la cultura della tradizione bandistica italiana, una tradizione che con molte difcoltà, ma con grande dedizione, ognuno di noi si sforza di trasmettere a generazioni che non comprendono ancora quanti usi, costumi, amicizia, divertimento e impegno racchiuda in sé una banda. Una cultura musicale maturata nel tempo, di generazione in generazione, che ha sempre portato con sé armonia e serenità. Suonare insieme signica saper ascoltare gli altri e rispettare il proprio ruolo e quello altrui, dal direttore a tutti gli altri componenti, insomma una lezione di vita. La cosa più bella è quella inne di vedere nelle nostre la tanti giovani ed anche giovanissimi: loro sono il nostro futuro ed il futuro della nostra tradizione musicale popolare. Con questo nostro intervento, a conclusione del recente mandato, la Presidenza e tutto il Direttivo Provinciale vogliono ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per la miglior riuscita di tutte le manifestazioni promosse, tutti i Direttivi delle bande e le Amministrazioni Comunali che hanno ospitato con impegno e interesse le iniziative musicali promosse. Un particolare ringraziamento va alla Presidenza Regionale, nella persona di Luigi Verderio, da sempre artece di interessanti iniziative per la crescita musicale e culturale degli associati, e a Bruna e Wilma che da sempre hanno contribuito con la loro creatività alla premiazione dei tantissimi soci intervenuti nelle manifestazioni provinciali. Un caloroso saluto va inne a tutti i complessi bandistici, i loro musicanti, i dirigenti, i maestri e tutti gli accompagnatori intervenuti non solo a Como per festeggiare il 60° anniversario di fondazione ma in tutte le manifestazioni. Concludiamo ringraziando di cuore la Sezione di Como dell'Associazione Nazionale Alpini, nella persona del suo presidente Enrico Gaffuri che da alcuni anni collabora intensamente con la nostra associazione. Le basi per programmare un nuovo quadriennio di importanti eventi e manifestazioni ci sono. Ci auguriamo che tante idee oggi sulla carta possano nalmente trovare una concreta realizzazione nei prossimi anni per poter dare nuovi stimoli e soprattutto nuovi servizi a tutti gli associati. Presidenza Provinciale di Como Raduno provinciale Anbima Como per il 60° anniversario di fondazione Anbima o m o C 7 o n la LE ATTIVITA’ IN PROVINCIA DI MILANO dalle province Mi Ecco, anche quest'anno 2015 siamo giunti alla ne di un altro mandato, quattro anni passati spero in armonia con tutti voi, con l'impegno costante di venire incontro alle vostre esigenze. Quattro anni che non mi sono pesati tanto più che sono stato prontamente coadiuvato dai consiglieri da voi eletti nell'ottobre 2011. Uno staff provinciale ed un Vice Presidente attivi e solerti sempre presenti alle mie chiamate e pronti a sostituirmi là dove ero stato invitato a presenziare ma impossibilitato. Dopo quattro anni, anzi diciotto di presenza in ANBIMA, non è facile fare un resoconto di quanto è stato fatto, si potrebbe cadere nella routine, nella ripetitività, ma visti i risultati con la vostra partecipazione e per non cadere appunto nella ripetitività ogni anno abbiamo creato punti di incontro non solo per coadiuvarvi nell'espletamento delle formalità del tesseramento ma occasioni di incontro per scambiare opinioni, notizie, idee e quant'altro. Convocato l'“Assemblea Provinciale dei Presidenti” con relatori sempre diversi e tematiche di vostro interesse dando ultimamente uno sguardo particolare alla scalità, riproponendo l'argomento a distanza di pochi mesi un incontro dall'altro con un relatore estremamente accorto ed esauriente alle vostre domande con la presenza del Dott. Andrea Romiti Segretario Nazionale ANBIMA, aggiungendo inoltre tematiche amministrative e SIAE. Come non sono stati mai dimenticati Corsi per Capi Banda, Corsi per Vice Maestri, Master Strumentali, Rassegne corali ed inserendo la novità del Corso per manutenzione e cura degli ottoni. Prontamente venuti incontro alle bande musicali che hanno iscritto i loro giovani strumentisti agli stage estivi organizzati dall’ANBIMA Lombardia, provvedendo al versamento delle quote di loro competenza, posizione di sostegno che ho preso n dalla prima edizione. Per non dimenticare inne lo spirito di solidarietà che ci anima e ci ha spinto a venire in soccorso delle bande terremotate dell'Aquila portando loro nel marzo 2010 strumenti vari, per poi ripetersi nel maggio 2012 all'inondata Monterosso al Mare. Un grazie particolare e di cuore alle bande del milanese che si sono prodigate nel donare strumenti vari. Grazie e ancora Grazie!!!! E' alla stregua di quanto sopra esposto che in occasione del Congresso Provinciale tenutosi il 25 Ottobre scorso presso l’Abbazia di Mirasole mi sono permesso di ricandidare la nostra squadra precedente, ampliata con due nuovi consiglieri, squadra che è stata approvata e rieletta all'unanimità dai delegati presenti, che ringrazio da parte di tutto lo staff per il sostegno dimostratoci. Ci aspettano altri quattro anni e, con il vostro appoggio e sostegno, faremo del nostro meglio per portare avanti l’ANBIMA con possibilmente nuove iniziative che provvederemo a comunicarvi ad inizio 2016. A presto ed ancora un grazie di cuore per aver riposto ancora la vostra ducia nei nostri e miei confronti. Enzo Masutti 8 RASSEGNA CORALE ANBIMA MILANO o n a Mil 9 . B a z n o M 2015: DUE IMPORTANTI RICORRENZE dalle province Nel corso del 2015 ricorrevano due importanti anniversari: 1°) il Centenario della Prima Guerra Mondiale 1915/1918 – evento di rilevanza mondiale; 2°) il 60° Anniversario di Fondazione A.N.B.I.M.A., traguardo importante per la nostra associazione. Il Consiglio Provinciale di ANBIMA PROVINCIA MONZA E BRIANZA aveva approvato già nel 2014 un progetto culturale che potesse celebrare contemporaneamente le due importanti ricorrenze. Pertanto, in occasione degli appuntamenti per l'iniziativa Musica in Villa – Musica in Piazza – Musica Nei Cortili, il Presidente Sig. Giuseppe Cecchetti aveva illustrato tale progetto a vari amministratori locali e da subito il Sindaco della Città di Desio – Ing. Roberto Corti – si era dimostrato interessato all'iniziativa. Gli amici del Corpo Musicale PIO XI – Città di Desio sono stati pronti nell'allacciare contatti con i rappresentanti dell'“Associazione Il Palio degli Zoccoli”, al ne di presentare all’Amministrazione Comunale di Desio un progetto ampio e condiviso in modo da arricchire la rinomata manifestazione della tradizione locale desiana con importanti contenuti commemorativi ed istituzionali rappresentati dal nostro progetto culturale dal titolo “IL PIAVE MORMORAVA... 1915 – 2015 Centenario della Grande Guerra”. La presentazione del progetto è stata la seguente: <<A.N.B.I.M.A. - Associazione Nazionale Bande Italiane Musicali Autonome in collaborazione con le bande associate della Brianza ha ideato un progetto culturale per celebrare la ricorrenza del primo Centenario della Guerra 1915/1918. Dopo aver slato per le vie del “Palio” la manifestazione si concluderà in Piazza della Basilica; attraverso un percorso storico/ musicale verranno ricordate le vicende salienti della Grande Guerra. Sarà un’occasione per ricordare tutti i giovani italiani che dovettero lasciare le proprie famiglie ed andarono a combattere sul fronte, ed in modo particolare ricorderemo i ragazzi “brianzoli”. Un doveroso tributo di riconoscenza verrà riservato agli “eroi” che non sono più tornati; le stime parlano di 680.000 soldati italiani caduti a cui si devono aggiungere 1.030.000 feriti. Questo progetto sarà anche l'occasione per celebrare il 60° Anniversario di Fondazione di 10 “ANBIMA”, da sempre impegnata per far riconoscere il ruolo importante delle bande nel panorama culturale del nostro Paese, al pari delle altre istituzioni culturali. In ultimo non dimentichiamo che le bande insegnano ai giovani i sani valori della coesione sociale: il rispetto delle regole, l'applicazione e lo studio, il volontariato, la condivisione dei sacrici nel portare avanti l'impegno associativo>>. L'esecuzione dei brani musicali da parte dei complessi bandistici è stata impeccabile, e prima dell'Inno nale, è stata proposta al pubblico ed alle autorità presenti la seguente meditazione: <<Siamo qui per celebrare la vittoria, ma vogliamo soprattutto ricordare i ragazzi che non sono più tornati. Il primo caduto Italiano, un alpino - un ragazzo di 20 anni, è morto alle ore 3,00 circa del 24 maggio 1915; era nato a Udine il 10 febbraio 1895 e si chiamava Riccardo Giusto. Il primo dei caduti brianzoli fu il Sottotenente Alpino Gilardino Raffaele, sul Monte Maggio il 9 giugno 1915 all'età di 23 anni e decorato con medaglia d'argento al valor militare. Vogliamo anche ricordare un ragazzo del 1899 morto a 19 anni: è il Soldato Fossati Siro di Giovanni nato a Desio il 9 Dicembre 1899 – distretto di Monza – 8° Reggimento Artiglieria morto per le ferite riportate in combattimento in data 24 ottobre 1918 proprio il giorno della contro-offensiva vittoriosa. La nostra Regione Lombardia ha pagato un sacricio di sangue molto alto: 88.100 soldati lombardi caduti>>. Alla manifestazione, che si è svolta in data 14 Giugno 2015 a Desio, hanno presenziato il Dottor Andrea Romiti - Segretario Nazionale A.N.B.I.M.A., il Sig. Luigi Verderio - Presidente A.N.B.I.M.A. Regione Lombardia, il Sindaco di Desio - Ing. Roberto Corti, i rappresentanti delle Associazioni d'Arma di Desio ed anche una rappresentante delle Istituzioni Repubblicane la Senatrice Lucrezia Ricchiuti, che ha tenuto il discorso di chiusura. A causa delle condizioni climatiche infelici, unica nota “stonata” della giornata, la manifestazione si è svolta all'interno di una palestra; la rappresentazione del nostro progetto sia dal punto di vista musicale che dei contenuti commemorativi ha registrato numerosi apprezzamenti. Al termine, la Senatrice Lucrezia Ricchiuti, il Segretario Nazionale Dottor Romiti ed il Presidente Regionale Signor Verderio hanno consegnato le targhe a ricordo della manifestazione del 60° Anniversario A.N.B.I.M.A. alle seguenti bande partecipanti: CORPO MUSICALE SANTA MARGHERITA DI PAINA - BRUGAZZO CORPO MUSICALE GIUSEPPE VERDI DI COGLIATE CORPO MUSICALE “PIO XI “ CITTA' DI DESIO CORPO BANDISTICO SANTA CECILIA 1858 DI LISSONE CORPO MUSICALE DI VILLASANTA Il Presidente Provinciale Giuseppe Cecchetti . B a z n o M 11 . B a z n o M MUSICA IN VILLA - MUSICA IN PIAZZA MUSICA NEI CORTILI - 6A EDIZIONE 2015 dalle province Da maggio a settembre 2015 è andata in scena nelle “piazze” e nei “cortili” della Brianza la sesta Edizione di “Musica in Villa - Musica in Piazza - Musica nei Cortili”, ben riuscita e ben apprezzata da un pubblico molto attento e caloroso. Chi nelle ore pomeridiane o serali, prevalentemente nei giorni del ne settimana, passeggiava nelle belle piazze della Brianza oppure visitava alcune “Ville” con relativi parchi e giardini, avrà avuto la sensazione di essere avvolto da una piacevole “brezza estiva” supportata da un'ondata (o forse è meglio dire una “cascata”) di melodie musicali, eseguite da oltre 1.200 strumenti musicali. I nostri concittadini hanno avuto la possibilità assistere e partecipare a vere feste di piazza con le Bande della Brianza. Le nostre Bande hanno saputo offrire momenti di buona musica ed hanno anche dimostrato di avere la determinazione necessaria nell'affrontare nuove proposte culturali, nell'ideare e realizzare progetti musicali rivolti soprattutto ai giovani, senza dimenticare le opportunità di nuovi scambi culturali con alcune formazioni ospiti. Il legame con le comunità locali e con il territorio si è ulteriormente rafforzato; è difcile descrivere le “sensazioni” nel vedere piazze piene, nel percepire il “calore” degli applausi, nel raccogliere gli sguardi di intesa e di compiacimento rivolti dai “Maestri” ai propri musicisti al termine di ogni singolo brano. Non dimentichiamo poi che questi interpreti sono tutti volontari e che non si sono risparmiati nel preparare ed eseguire i vari concerti e tutto ciò con un'unica ed impareggiabile ricompensa: la vicinanza e l'incitamento delle proprie comunità. Le piazze ed i cortili sono luoghi di aggregazione sociale, dove ci si incontra, ci si confronta, si dibatte sulle vicende della vita quotidiana, sui problemi familiari, sui problemi del lavoro, sulle aspettative verso i gli che crescono; ma quando arrivano le bande con le loro manifestazioni musicali, ogni preoccupazione viene accantonata e le piazze si trasformano in teatri all'aria aperta. A questo punto possiamo fornire alcuni numeri del progetto: - il pubblico fruitore delle 32 manifestazioni tutte gratuite - ha superato i 7.700 spettatori; - hanno suonato oltre 1.200 strumentisti, dei quali circa 400 sono giovani di età sino ai 25 anni; - in circa 45 ore di spettacoli, sono stati eseguiti oltre 300 brani che ricomprendevano tutti i generi musicali, con musiche di autori italiani ed autori internazionali. Inne tanti auguri e felicitazioni ai seguenti Corpi Musicali che hanno festeggiato i loro anniversari di fondazione: Corpo Musicale di Villasanta 130° anniversario di fondazione Corpo Musicale Santa Cecilia di Albiate 25° anniversario di fondazione Civico Corpo Musicale Bandistico di Cavenago di Brianza 20° anniversario di fondazione 12 VARESE, L’EXPO, L’EUROPA L'Esposizione Mondiale 2015 tenutasi a Milano oltre che rivestire i caratteri di un evento epocale per il nostro territorio, conferendo per sei mesi al nostro capoluogo lombardo la titolarità di “capitale mondiale”, è stata una importante occasione colta dalla Delegazione ANBIMA di Varese per affrontare e divulgare la cultura bandistica nazionale ed internazionale nella nostra provincia. Il programma, ricco di eventi, si è svolto nella biennalità 2014 e 2015. Nel 2014 le manifestazioni hanno avuto luogo all'insegna di “Aspettando Expo 2015… in musica” e si sono concretizzate in tre diversi eventi: - 11 maggio - Sesto Calende ha ospitato il raduno bandistico con la partecipazione delle formazioni di Laveno, Delebio, Barasso, Sesto Calende ed Insubrian Horn Sound della Svizzera - 15 giugno - Malnate ha ospitato le formazioni di Castronno, Brenno Useria, Malnate e Gorduno Confederazione Helvetica che hanno fatto da coreograa alla Festa Cittadina Città dei Bambini, durante la quale i piccoli hanno avuto la possibilità di conoscere da vicino e suonare gli strumenti musicali - 14 settembre - Ispra, sede dell'Euratom, ha ospitato il raduno bandistico di Besozzo, Arsago Seprio, Castellanza, Ispra e Chiasso Swing Orchestra che hanno accompagnato anche l'esibizione di una cantante lirica di nazionalità giapponese. Nel 2015 le manifestazioni all'insegna di “Benvenuto Expo 2015 in musica” hanno visto, in Varese, la partecipazione il 27 giugno delle bande giovanili di Abbiategrasso ed Origgio e la prima esibizione in assoluto della Banda Regionale Giovanile ANBIMA che, dopo il suo applauditissimo concerto nel centro della città registrando un meritatissimo successo, ha slato per le vie cittadine. Il 25 luglio le manifestazioni si sono svolte sempre all'insegna dell'internazionalità con la partecipazione di una formazione giovanile svizzera, della Koninllijke Fanfare Eksel del Belgio e della formazione di Sesto Calende nella cornice del Teatro Apollonio, messo a disposizione di ANBIMA, per l'occasione, dal Comune di Varese. L'evento nale si è tenuto il 10 ottobre sempre al Teatro Apollonio, salutando l'Esposizione Mondiale con “Arrivederci Expo” e con un favoloso concerto di insieme di tre formazioni bandistiche di Biandronno, Cardano al Campo e Malnate dirette dal maestro Giuseppe Pugliese che ci ha accompagnato in un viaggio immaginario con le musiche di vari paesi del mondo. Un modo per dimostrare che le note uniscono in un unico linguaggio comune dove le differenze rappresentano una ricchezza: la musica. Sempre nel 2014 si è altresì svolta la Stagione Musicale Provinciale “La provincia in musica: arte, cultura e tradizioni del nostro territorio” giunta alla sua 13° edizione, con la realizzazione di concerti e rassegne delle nostre formazioni bandistiche nelle più belle ed amene località storiche, paesaggistiche ed artistiche di cui è ricca la nostra provincia. Un grande ringraziamento a tutti coloro che a vario titolo hanno reso possibile con il loro impegno e la loro fattiva partecipazione tutti questi eventi. Il Presidente Provinciale Maria Grazia Ponti . B e a s z e r n MVoa 13 rio SONDRIO RIPARTE d n o dalle province S ANBIMA Sondrio, alla sua scadenza del mandato 2015, era composta da un consiglio di quattro persone, il Presidente RENATA GIUMELLI ed i consiglieri NICOLA CURTONI, GABRIELE DE PIAZZI e CARLA MENINI. In questi quattro anni abbiamo ritenuto di dover fare un po' di rinnovamento, però da persone inesperte non sapevamo da dove iniziare: il primo anno del nostro mandato lo abbiamo trascorso andando un po' a sentire i concerti delle bande, a parlare con i Presidenti per cercare di capire se con ANBIMA avessimo potuto proporre qualcosa di nuovo alle bande per facilitarle in alcuni compiti. Per aggregare il più possibile, con il gruppo abbiamo aderito ad una gita a Roma organizzata da ANBIMA Nazionale in occasione dei festeggiamenti di Santa Cecilia e, dopo la Messa suonata in Vaticano, abbiamo avuto anche un incontro in Sala Nervi con l'allora Papa Benedetto XVI. Per poter partecipare e avere l'opportunità di suonare in Vaticano abbiamo formato una banda chiamata “Banda Valtellina Anbima Sondrio”, banda aperta a tutti e formata da suonatori delle bande iscritte ad ANBIMA. Stando a contatto con parecchie persone sono emerse le difcoltà che erano presenti sul territorio Valtellinese. Tutte le bande erano gestite a livello scale così “ alla buona“... e per informare tutti abbiamo organizzato un Convegno Fiscale nel quale sono state spiegate norme e regole basilari per non incorrere in spiacevoli contravvenzioni. E' stata una serata molto partecipata, tanto da indurci a riproporla alcuni mesi dopo. Nel 2013 abbiamo organizzato un Master per ottoni a Tirano con il gruppo dei BOZEN BRASS, giornata anche questa molto partecipata. Quando le iscrizioni hanno raggiungo quota 50 abbiamo dovuto chiuderle perché gli spazi a disposizione non avrebbero consentito di studiare in maniera adeguata. In quel caso è stata fatta una scelta logistica non casuale, individuando come location la sede della Banda Cittadina di Tirano, così da permettere ai suonatori dell'Alta Valle di partecipare. E' stata una domenica molto interessante e ricca di spettacolo, i suonatori che hanno partecipato al master si sono poi cimentati in un piccolo concerto con le nuove nozioni appena apprese al Master. La voglia di far gruppo ci ha poi portato a partecipare ad una seconda trasferta a Roma, questa seconda volta ci è stato consentito di 14 suonare nella Basilica di Santa Cecilia, la patrona di noi musicisti. Proprio l'incontro con altre realtà musicali ci ha dato la possibilità di conoscere altri suonatori e da questa amicizia sono nate le basi per organizzare una trasferta nelle Marche. Così, dopo varie prove di musica e tanti suonatori che si sono impegnati, siamo partiti per Maiolati Spontini, vivendo tre giorni molto divertenti tra musica, mare e amicizia. ANBIMA Sondrio ha contraccambiato la visita ospitando a Traona nel mese di agosto 2014 la Banda L'Esina di Maiolati. Il Comune aveva messo a disposizione la palestra e il centro polifunzionale ed i suonatori valtellinesi, che erano stati a loro volta ospitati da Maiolati, si sono dati parecchio da fare nell’organizzazione, a servire a tavola, a preparare le colazioni, insomma a ricambiare con impegno e simpatia quanto ricevuto da Maiolati durante la prima visita. Nel 2014 abbiamo organizzato un Master per ance, sempre a Tirano, ma con molto dispiacere bisogna dire poco partecipato dai valtellinesi, in compenso molto apprezzato da altri suonatori arrivati da fuori provincia. Il 2015 invece è stato importante per la Banda Valtellina, ha infatti partecipato ad un'iniziativa di Milano Musica suonando all'interno della Galleria Vittorio Emanuele e in Piazza Duomo. Anche questa, seppur il brano da suonare non era tra i più impegnativi, la difcoltà stava proprio nella logistica e nella coreograa, con i suonatori provenienti da diversi paesi e non proprio a portata di mano. ANBIMA Sondrio ha tante idee, ma bisogna sempre fare i conti con la carenza di risorse: a quasi tutte le manifestazioni organizzate da ANBIMA Sondrio hanno dovuto compartecipare i suonatori. Nel Congresso provinciale per il rinnovo delle cariche sono stati riconfermati la Presidente ed il Consiglio uscente, con l’aggiunta di un nuovo consigliere, FABIO GUGIATTI, cui diamo il benvenuto. Presidenza Provinciale di Sondrio io r d on S 15 dalle province i d Lo NOTIZIE DA LODI, MA PER TUTTI Notizie buone e notizie meno buone. Per cercare di essere ottimisti, partiamo con quelle buone. Fino ad oggi, praticamente l'unico Stato civile al mondo dove l'istruzione scolastica musicale è limitata di fatto alla scuola secondaria di primo grado (chiamiamola scuola media) è la nostra bella Italia. La recente riforma scolastica, con tutti i pro e contro di cui siamo al corrente, sembra che preveda una prima inversione di rotta. Lo Stato Italiano che riconosce l'importanza della musica e muove i primi concreti passi didattici rappresenta sicuramente una novità. Ci vorranno un paio di decenni (se tutto procede) per avere buoni risultati ma almeno si è cominciato. La stessa ANBIMA è riconosciuta come referente per le autorità scolastiche territoriali. Buoni segnali, in passato non immaginabili, si evidenziano anche dagli accordi che l'Anbima sta sottoscrivendo con importanti Conservatori e dai possibili riconoscimenti in termini di crediti dei corsi organizzati dalle bande (secondo modalità concordate) per gli allievi. Immaginiamo un futuro dove gli studenti escono dalla scuola dell'obbligo già musicalmente preparati e molti già in grado di suonare uno strumento. Giustamente Luigi Berlinguer, recentemente scomparso, ed anche il nostro Ennio Morricone, hanno sempre affermato “basta con i autini di plastica a scuola” ma nella maggior parte delle realtà di oggi non sono possibili alternative. Sarà la volta buona? Diciamo di sì… Le notizie meno buone riguardano la cancellazione dei contributi per la maggior parte delle bande. In qualche Regione le bande si salvano ancora e possono contare su aiuti economici, ma in Lombardia, la “regione pilota”… si è perso l'orientamento. Abrogata la legge 31/80 che dava almeno un contributo minimo a tutti, abrogata la legge 75 per cui le Province potevano disporre di qualche fondo, abrogata la legge 10, costruita ad hoc per le bande grazie soprattutto all'Anbima e che andava a premiare determinati progetti con 120.000 euro all'anno e, dulcis in fundo, 16 abrogata la ex legge 800 da parte dello Stato che dava quei 500 euro a molte bande. I Comuni, soprattutto per via del patto di stabilità, hanno stretto i cordoni delle borse e devono adeguarsi alla sempre più complicata normativa che non permette di erogare i contributi in generale. Il resto lo fa la crisi. Per quanto riguarda la nostra Regione poi c'è da rilevare che siamo stati snobbati letteralmente per quanto riguarda l'Expo per cui urge un incontro “deciso” con l'Assessorato competente appena conclusi i congressi. Diciamo che la maggior parte delle bande sta comunque sopravvivendo grazie al volontariato, a molta fantasia e al fatto che molti enti organizzatori civili o religiosi continuano ad apprezzare l'opera delle bande musicali con le loro tradizioni e con la possibilità che danno ai ragazzi di imparare l'arte dei suoni. Teniamo duro perché ci dicono che la crisi sta passando… Franco Bassanini LA BANDA REGIONALE JUNIOR..... UN’OCCASIONE PERSA PER MOLTE BANDE gionale anda unior Quando il Consiglio Regionale ha dato il via all'iniziativa su progetto della Consulta Artistica, sarebbero stati potenzialmente interessati all'iniziativa oltre 3000 strumentisti sotto i 18 anni, stando al tesseramento Anbima. Dopodiché l'età è stata aumentata a 25 anni anche per dare la possibilità ai maggiorenni di essere più autonomi negli spostamenti. Dei 4000 potenziali strumentisti, i Presidenti ne hanno iscritti a tutt'oggi circa 170. Un fallimento? No, perché l'organico è sufciente, ma è palese una mancanza di interesse o una errata valutazione da parte dei Presidenti. Una delle comprensibili ma ingiusticate paure è stata quella di perdere elementi nelle attività della propria banda in quanto impegnati in quella regionale. Chi ha pensato questo ed ha bloccato un’importante opportunità di crescita dei possibili iscritti NON HA LETTO IL PROGETTO. Proprio per evitare questa possibilità è importante che ci sia un numero alto di iscritti. La Banda junior viene attivata solo per alcune circostanze, in modo limitato ed in periodi fattibili. L'organico consente di lasciare liberi i musicisti impegnati con la propria banda per cui l'attività è limitata a due-tre incontri all'anno. Inoltre viene attivata con i componenti che militano nelle bande della zona in cui è prevista l'esibizione. Nel caso del concerto di Varese per esempio, non sono stati chiamati gli iscritti delle province di PaviaLodi-Cremona in quanto molto distanti. Sicuramente è stato un grande obiettivo raggiunto in questi 4 anni, tra l'altro senza alcuna copertura economica da parte della Regione Lombardia (che invece era stata promessa, oltre all’utilizzo del logo) ma comunque avrebbe meritato più impegno da parte dei dirigenti delle bande. E' sempre possibile inviare l'adesione e sicuramente l'argomento verrà riproposto dal nuovo Consiglio Regionale. Un ringraziamento particolare a tutti i ragazzi che hanno partecipato ed ai maestri Stefano Sala per la manifestazione di Varese e Marcello Corti per il Progetto Fresco a Milano che hanno contribuito con la loro preziosa collaborazione. Grande merito anche al Presidente Luigi Verderio che ha creduto e mantenuto vivo questo importante progetto per i giovani. 17 Franco Bassanini per la Consulta Artistica RACCONTO DI UN’ALLIEVA DEL 17° STAGE ESTIVO ANBIMA ANBIMA, che dire? Un'esperienza a dir poco magica! Tra lezioni e prove a più non posso, alternate a giochi, gite e tempo libero, questa avventura lascia un segno indelebile nei cuori di noi ragazzi. Ufcialmente è uno stage musicale, organizzato per i ragazzi delle Bande provenienti da tutta la Lombardia, che consente di perfezionarsi nel proprio strumento e che si tiene in un contesto stile vecchia colonia: niente genitori, maschi rigorosamente separati dalle femmine, regole ferree, niente televisione o menù a sorpresa… il tutto immerso nel verde e nel silenzio di Clusone, nella Val Seriana. In realtà tutti noi ragazzi, nonostante sia una settimana di impegno e duro lavoro, non vediamo l'ora che arrivi il momento più atteso dell'anno. È infatti anche un'occasione per rivedere gli amici di avventura e fare nuove conoscenze con ragazzi che condividono il nostro stesso amore per la Musica e, ovviamente, per combinarne - bonariamente di tutti i colori! adolescenti, visto che i due turni si riuniscono per un unico grande concerto. Magari la prima volta che si partecipa allo stage si è pieni di timore. Così almeno era successo a me e a mio fratello. Poi non se ne può più fare a meno… Nonostante non manchino le regole, non sempre noi ragazzi siamo ligi, ma c'è sempre il nostro mitico Luigi Verderio che vigila e mette in riga chiunque combini guai. Adesso siamo arrivati ad un bivio: decadrà il mandato di Luigi Verderio e lui vuole lasciare posto ai giovani. Sarebbe bello che rimanesse lui anche se è più che comprensibile la sua scelta. Speriamo che questo progetto possa comunque proseguire, magari con il suo aiuto. Noi tutti ragazzi siamo in trepida attesa e ci auguriamo che questa bellissima magia possa avverarsi di nuovo! Lara Cristino, percussioni Lo stage è gestito dal grande Luigi Verderio, coriaceo Presidente… dal cuore di burro di ANBIMA Lombardia - coadiuvato nell'arduo lavoro dalle glie Wilma e Bruna - che ha visto arrivare, tornare, avvicendarsi e andare via per “raggiunti limiti di età”, diverse generazioni. Non mancano ovviamente gli insegnanti che ci accompagnano in questa vacanza musicale, arrabbiandosi a volte, ma condividendo con noi, oltre ai momenti di studio, anche quelli di gioco nel tempo libero. È incredibile quello che i Maestri riescono a farci realizzare in una sola settimana di permanenza, per non parlare poi dell'impegno che ci mette la fantastica famiglia Verderio per l'organizzazione e la sempre perfetta riuscita di tutto questo. Il concerto di ne stage lascia sempre tutti a bocca aperta e rende noi orgogliosi. anbima lombardia 17° stage musicale clusone 2015 C'è anche l'attesissimo appuntamento di settembre, occasione ovviamente per incontrarsi di nuovo ma anche per strabiliare il pubblico con un'orchestra imponente di 18 ATTIVITA’ ASSOCIATIVE A CONTATTO CON I MINORI Sulla Gazzetta Ufciale della Repubblica Italiana n. 68 in data 22 marzo 2014 veniva pubblicata la seguente norma di legge: Decreto Legislativo 4 marzo 2014, n. 39, recante “Attuazione della direttiva 2011/93/UE relativa alla lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornograa minorile, che sostituisce la decisione quadro 2004/68GAI”. Art. 2 Modiche al decreto del Presidente della Repubblica 14 novembre 2002, n. 313, e sanzioni per il datore di lavoro 1. Nel decreto del Presidente della Repubblica 14 novembre 2002, n. 313, dopo l'articolo 25 è inserito il seguente: «Art. 25-bis Certicato penale del casellario giudiziale richiesto dal datore di lavoro 1. Il certicato penale del casellario giudiziale di cui all'articolo 25 deve essere richiesto dal soggetto che intenda impiegare al lavoro una persona per lo svolgimento di attività professionali o attività volontarie organizzate che comportino contatti diretti e regolari con minori, al ne di vericare l'esistenza di condanne per taluno dei reati di cui agli articoli 600-bis, 600-ter, 600-quater, 600-quinquies e 609-undecies del codice penale, ovvero l'irrogazione di sanzioni interdittive all'esercizio di attività che comportino contatti diretti e regolari con minori.». 2. Il datore di lavoro che non adempie all'obbligo di cui all'articolo 25-bis del decreto del Presidente della Repubblica 14 novembre, n. 313, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da euro 10.000,00 a euro 15.000,00. A ne marzo cominciarono ad apparire su diverse testate giornalistiche le prime interpretazioni di alcuni studi legali dalle quali emergeva che la norma interessava tutte le strutture (pubbliche, private, di volontariato, ecc.) che ponevano in essere attività con i minori. Queste prime notizie gettarono lo scompiglio nel mondo del Non Prot e delle Associazioni Sportive Dilettantistiche, in quanto la normativa entrava in vigore il 6 Aprile 2014 e non c'era tempo necessario per adeguarsi. Tutto il settore Non Prot si mosse all'unisono, unitamente al CONI – Comitato Olimpico Nazionale Italiano per conto delle Associazioni Sportive Dilettantistiche, per chiedere chiarimenti interpretativi e, quantomeno, una proroga per le Associazioni. A fronte di tale mobilitazione generale, in data 3 aprile 2014 sul Sito del Ministero di Grazia e Giustizia è apparsa la seguente nota di chiarimento: Ministero della Giustizia UFFICIO LEGISLATIVO Oggetto: nota di chiarimento sulla portata applicativa delle disposizioni dell'articolo 2 del decreto legislativo n. 39 del 2014 in materia di lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornograa minorile. L'articolo 2 del decreto legislativo n. 39 del 2014 ha introdotto nel D.P.R. n. 313 del 2002, ossia nel Testo unico in materia di casellario giudiziale, l'art. 25-bis, recante disposizioni per l'impiego al lavoro di persone che, in ragione delle mansioni attribuite, debbano avere contatti diretti e regolari con minori. Il decreto legislativo n. 30 del 2014, che attua una direttiva dell'Unione europea - n. 93 del 2011 in materia di lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornograa minorile –, prescrive che il “soggetto che intenda impiegare al lavoro una persona per lo svolgimento di attività professionali o attività volontarie organizzate che comportino contatti diretti e regolari con minori,” deve richiedere, prima di stipulare il contratto di lavoro e quindi prima dell'assunzione al lavoro, il certicato del casellario giudiziale della persona da impiegare, “al ne di vericare l'esistenza di condanne per taluno dei reati di cui agli articoli 600-bis, 600-ter, 600-quater, 600quinquies e 609- undecies del codice penale, ovvero l'irrogazione di sanzioni interdittive all'esercizio di attività che comportino contatti diretti e regolari con minori”. È bene precisare che, specie per questa parte, il decreto legislativo ha attuato fedelmente le prescrizioni di direttiva. L'obbligo di tale adempimento sorge soltanto ove il soggetto che intenda avvalersi dell'opera di terzi – soggetto che può anche essere individuato in un ente o in un'associazione che svolga attività di volontariato, seppure in forma organizzata e non occasionale e sporadica – si appresti alla stipula di un contratto di lavoro; l'obbligo non sorge, invece, ove si avvalga di forme di collaborazione che non si strutturino all'interno di un denito rapporto di lavoro. Di ciò si ha sicura conferma dalla lettura del comma 2 dell'articolo 25-bis di nuovo conio, nella parte in cui riserva la sanzione amministrativa pecuniaria, per il caso di mancato adempimento 19 dell'obbligo di richiedere il certicato del casellario giudiziale, al “datore di lavoro”, espressione questa che non lascia margini di dubbio nell'individuazione dell'ambito di operatività delle nuove disposizioni. Esse – si ribadisce – valgono soltanto per l'ipotesi in cui si abbia l'instaurazione di un rapporto di lavoro, perché al di fuori di questo ambito non può dirsi che il soggetto, che si avvale dell'opera di terzi, assuma la qualità di “datore di lavoro”. Non è allora rispondente al contenuto precettivo di tali nuove disposizioni l'affermazione per la quale l'obbligo di richiedere il certicato del casellario giudiziale gravi su enti e associazioni di volontariato pur quando intendano avvalersi dell'opera di volontari; costoro, infatti esplicano un'attività che, all'evidenza, resta estranea ai conni del rapporto di lavoro. A seguito di tale nota esplicativa in data 4 Aprile 2014 è stata pubblicata sul sito ufciale ANBIMA la seguente circolare del Presidente Nazionale M° Giampaolo Lazzeri: 20 Quando un'Associazione dovrà afdare un incarico ad un professionista o ad un lavoratore autonomo, prima di instaurare il rapporto occorre richiedere e acquisire certicato penale; di seguito riportiamo la scheda istruzioni pubblicata sul Sito del Ministero della Giustizia: Certicato penale richiesto dal datore di lavoro privato Il certicato penale richiesto dal datore di lavoro ai sensi dell'articolo 25 bis del DPR 313/2002 contiene le seguenti iscrizioni: condanne per i reati previsti agli articoli 600-bis, 600-ter, 600-quater, 600-quater.1, 600-quinquies e 609-undecies del codice penale, sanzioni interdittive all'esercizio di attività che comportino contatti diretti e regolari con minori, ovvero l'interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufcio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori e la misura sicurezza del divieto di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minori. Deve essere richiesto dal datore di lavoro privato, inteso anche come associazione/organizzazione di volontariato quando intenda impiegare una persona per lo svolgimento di attività professionali o attività volontarie organizzate che comportino contatti diretti e regolari con minori. L'obbligo di richiedere il certicato sorge solo quando si intenda stipulare un contratto di lavoro e non quando ci si avvalga di semplici forme di collaborazione. La richiesta non va ripetuta alla scadenza della validità del certicato e non va presentata per le persone già impiegate alla data di entrata in vigore della normativa (6 aprile 2014). La richiesta va presentata dal datore di lavoro, munito di documento di riconoscimento in corso di validità, o da persona da lui delegata, utilizzando il modello 3BIS. La richiesta può essere presentata personalmente o per posta e in tal caso si deve allegare copia del documento di riconoscimento in corso di validità. Il certicato ha una validità di 6 mesi dalla data di rilascio. Costi occorrono: 1 marca da bollo da 16 euro 1 marca per diritti da 7,36 euro se il certicato è richiesto con urgenza 1 marca per diritti da 3,84 euro se il certicato è richiesto senza urgenza I casi di esenzione dal bollo sono elencati nel d.p.r. 642/72, tabella allegato B. aggiornamento: 15 luglio 2015 21 LA COOKIE LAW - NORMATIVA IN MATERIA DI COOKIE In recepimento di una legge europea ed a seguito di un provvedimento del Garante della Privacy che ha lasciato un anno di tempo per adeguarsi alla nuova normativa cosiddetta “Cookie Law”, dal 2 giugno 2015 tutti devono iniziare a rispettare le prescrizioni del Garante della Privacy sui cookie. Quindi dovranno adeguarsi anche le numerose Associazioni che utilizzano un sito Web in modo da rendere sempre visibile e trasparente la propria attività in campo associativo, culturale, sociale, sportivo, educativo, di volontariato, ecc., ed anche al ne di reclamizzare la propria attività nei confronti degli iscritti, simpatizzanti, sostenitori, nanziatori e di altri eventuali interlocutori. In questa sede riportiamo solo alcuni concetti rilevati dal sito del Garante: <<Al riguardo, e ai ni del presente provvedimento, si individuano pertanto due macro-categorie: cookie "tecnici" e cookie "di prolazione". Cookie tecnici I cookie tecnici sono quelli utilizzati al solo ne di "effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica, o nella misura strettamente necessaria al fornitore di un servizio della società dell'informazione esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente a erogare tale servizio" (cfr. art. 122, comma 1, del Codice). Essi non vengono utilizzati per scopi ulteriori e sono normalmente installati direttamente dal titolare o gestore del sito web. … omissis …… Per l'installazione di tali cookie non è richiesto il preventivo consenso degli utenti, mentre resta fermo l'obbligo di dare l'informativa ai sensi dell'art. 13 del Codice, che il gestore del sito, qualora utilizzi soltanto tali dispositivi, potrà fornire con le modalità che ritiene più idonee. Cookie di prolazione I cookie di prolazione sono volti a creare proli relativi all'utente e vengono utilizzati al ne di inviare messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate dallo stesso nell'ambito della navigazione in rete. In ragione della particolare invasività che tali dispositivi possono avere nell'ambito della sfera privata degli utenti, la normativa europea e italiana prevede che l'utente debba essere adeguatamente informato sull'uso degli stessi ed esprimere così il proprio valido consenso. Ad essi si riferisce l'art. 122 del Codice laddove prevede che "l'archiviazione delle informazioni nell'apparecchio terminale di un contraente o di un utente o l'accesso a informazioni già archiviate sono consentiti unicamente a condizione che il contraente o l'utente abbia espresso il proprio consenso dopo essere stato informato con le modalità semplicate di cui all'articolo 13, comma 3" (art. 122, comma 1, del Codice).>> 22 In sintesi, quando qualcuno si collegherà al sito web della Vostra associazione: dovrà apparire un avviso informativo contenente le indicazioni richieste dall'Autorità del Garante della Privacy; dovrà essere messa a disposizione dell'utente una "cookie policy"; occorrerà richiedere specico consenso nei casi previsti dalla normativa. Come in tutte le norme, il concetto è semplice: la direttiva europea impone l'obbligo di informare le persone circa i cookie utilizzati (sono più di uno) ed eventualmente riutarne l'installazione, ma come al solito la pratica è sempre un'altra cosa, tant'è vero che sul sito del Garante della Privacy è stata pubblicata in data 5 giugno 2015 una nota di chiarimento sull'applicazione della norma. Si richiama l'attenzione sul fatto che la violazione della normativa relativa ai cookie potrebbe comportare l'applicazione di sanzioni, per il caso di omessa informativa o di informativa inidonea di importi compresi tra i 6.000 ed i 36.000 euro (art. 161 del Cod. Privacy), mentre nell'ipotesi di utilizzo di cookie senza consenso espresso del navigante di importi compresi tra 10.000 e 120.000 euro. Si consiglia quindi di rivolgersi ai propri fornitori di software applicativo o ai vostri gestori del sito web, per vericare i tipi di cookies installati e predisporre l'informativa richiesta. 23 IL COMODATO D'USO A TITOLO GRATUITO ASPETTI GIURIDICI E COPERTURE ASSICURATIVE Questo argomento interessa molte nostre Associazioni, in particolar modo quelle bande che hanno la propria sede in locali di proprietà di terzi, siano essi Enti Pubblici, Enti Ecclesiastici o Istituzioni varie, avuti con la formula del “comodato d'uso gratuito”. Auspichiamo che prima della sottoscrizione dei contratti di comodato, i Presidenti delle Associazioni pongano la massima attenzione in quanto gli Enti proprietari spesso richiedono l'inserimento di alcune clausole molto impegnative e che obbligano i “comodatari” a tenere indenni le Amministrazioni dai danni derivanti dall'uso dell'immobile. Occorre leggere attentamente tutte le clausole e le condizioni del contratto di comodato perché potrebbero rappresentare un vincolo o un onere non indifferente per le Associazioni. Noi in questa sede ci occupiamo naturalmente degli immobili che rappresentano le sedi istituzionali delle nostre Associazioni, ovvero i locali ove si svolge l'attività prevista dallo Statuto sociale. Per prima cosa, andando a ripassare alcuni articoli del nostro Codice Civile, cerchiamo di inquadrare bene il contratto di comodato. Art. 1803 - Nozione Il comodato è il contratto col quale una parte consegna all'altra una cosa mobile o immobile, afnché se ne serva per un tempo o per un uso determinato, con l'obbligo di restituire la stessa cosa ricevuta. Il comodato è essenzialmente gratuito. Vogliamo richiamare la Vostra attenzione su due punti: I) afnché se ne serva per un tempo o per un uso determinato; II) con l'obbligo di restituire la stessa cosa ricevuta. Punto I): bisogna valutare attentamente la “durata” del comodato, soprattutto se occorre sostenere delle spese per sistemare i locali e/o adattarli ai nostri scopi sociali. Punto II): molto importante è l'obbligo della restituzione, di cui tratteremo in seguito più approfonditamente, dopo aver letto i successivi articoli del Codice Civile. Art. 1804 - Obbligazioni del comodatario Il comodatario è tenuto a custodire e a conservare la cosa con la diligenza del buon padre di famiglia (1176). Egli non può servirsene che per l'uso determinato dal contratto o dalla natura della cosa. Non può concedere a un terzo il godimento della cosa senza il consenso del comodante. Se il comodatario non adempie gli obblighi suddetti, il comodante può chiedere l'immediata restituzione della cosa, oltre al risarcimento del danno. Anche qui focalizziamo bene due punti: I) Egli (il comodatario) non può servirsene che per l'uso determinato dal contratto. II) Non può concedere a un terzo il godimento della cosa senza il consenso del comodante. Punto I): i locali devono essere ad uso esclusivo per lo svolgimento delle attività sociali; Punto II): i locali non possono essere utilizzati neppure dai singoli associati per scopi personali diversi dai ni associativi. Art. 1808 - Spese per l'uso della cosa e spese straordinarie Il comodatario non ha diritto al rimborso delle spese sostenute per servirsi della cosa. Egli però ha diritto di essere rimborsato delle spese straordinarie sostenute per la conservazione della cosa, se queste erano necessarie e urgenti (2756). Questo articolo è molto chiaro: le spese ordinarie quali oneri condominiali e accessori sono a carico del comodatario. 24 Art. 1809 - Restituzione Il comodatario è obbligato a restituire (1246, 2930) la cosa alla scadenza del termine convenuto o, in mancanza di termine, quando se ne è servito in conformità del contratto. Se però, durante il termine convenuto o prima che il comodatario abbia cessato di servirsi della cosa, sopravviene un urgente e impreveduto bisogno al comodante, questi può esigerne la restituzione immediata. Il comodatario si impegna altresì a riconsegnare l'immobile nelle medesime condizioni, salvo il normale deperimento d'uso; ma attenzione il proprietario potrebbe richiedere la consegna del bene prima del termine d'uso, in caso di inderogabili necessità. Art. 1588 - Perdita e deterioramento della cosa locata Il conduttore risponde della perdita e del deterioramento [c.c. 1592] della cosa che avvengono nel corso della locazione, anche se derivanti da incendio [c.c. 1589, 1611], qualora non provi che siano accaduti per causa a lui non imputabile [c.c. 1218, 1256, 1587, 2281]. È pure responsabile della perdita e del deterioramento cagionati da persone che egli ha ammesse, anche temporaneamente, all'uso o al godimento della cosa. Questa norma del codice civile richiede la massima attenzione: tutti noi dobbiamo avere ben chiaro i rischi per la “perdita o il deterioramento della cosa”, che in termini economici potrebbero raggiungere decine di migliaia di euro. Riallacciandoci alle norme del Codice Civile che abbiamo appena visionato, in particolare all'obbligo di restituire la stessa cosa ricevuta (vedi art. 1803), ci viene logico pensare alle coperture assicurative. Le Compagnie di Assicurazione operano con il principio di mutualità: il contraente, pagando una piccola somma (chiamata premio) trasferisce il “rischio” di danni anche di importi elevati ad una Compagnia di Assicurazione. Le normali polizze attualmente offerte dalle Compagnie Assicuratrici riguardano i cosiddetti “rischi nominati”, cioè vengono elencati tutti gli eventi che verranno indennizzati; quello che non è espressamente indicato non verrà indennizzato. Si può valutare di stipulare una polizza “all risk”, di concezione anglosassone, che ribalta il concetto del contratto, in quanto vengono elencati esplicitamente i rischi non indennizzabili (dolo / atomo / furto / attività delinquenziale, ecc.); si può anche valutare di stipulare un'assicurazione con adeguamento indicizzato del valore assicurato. Senza dubbio il proprietario dell'immobile concesso in comodato avrà già stipulato una propria polizza incendio sul fabbricato; riteniamo utile soffermarci su due garanzie contro i “rischi” che si corrono nella conduzione di un immobile: ---> Il rischio locativo Colui che conduce “la cosa” in comodato, ha l'obbligo di restituirla integra al proprietario; quindi, qualora l'evento fosse causato o imputabile a colpa del conduttore, la copertura del rischio locativo, che è una garanzia prestata in ambito di una polizza incendio, ha la funzione di garantire il locatario conduttore contro eventuali richieste del locatore (proprietario - comodante) per danni all'immobile locato. Si tratta di una garanzia di responsabilità: è garantito l'intero valore dei locali, ferma l'applicazione della regola proporzionale in caso d'insufcienza. ---> il ricorso terzi Il proprietario o il possessore di un bene, nel caso in cui - per fatto o colpa propria - un incendio (o un altro degli eventi compresi nella polizza) dovesse colpire il proprio bene e si propaghi ai beni dei suoi vicini, è responsabile di tali danni. Con la garanzia "ricorso terzi", la compagnia assicuratrice si obbliga a risarcire i danni derivanti da fatto colposo dell'assicurato in base alla responsabilità generale di cui all'art. 2043 c.c.. Rientrano in tale voce, no alla concorrenza dei massimali in polizza, anche i danni derivanti da interruzioni o sospensioni totali o parziali di beni o di attività di terzi. 25 MUSICOTERAPIA OVVERO "CURARSI CON LA MUSICA" Sempre più frequentemente, giornali, riviste e pubblicazioni, si occupano di questa potenzialità dell'arte dei suoni. Se è vero, ed è dimostrato, che la musica agisce in vari modi sul cervello, la logica porta a credere che le sue componenti quindi il suono, le vibrazioni, il ritmo, la melodia, l'armonia, gli strumenti, la voce, hanno il potere di intervenire per migliorare, lenire, guarire e comunque aiutare in molte situazioni di malattia come vedremo di seguito. Naturalmente è impensabile condensare in una pagina tutte le informazioni storiche e scientiche relative alla Musicoterapia, per cui ci limitiamo ad informazioni che suscitino la curiosità del lettore che potrà consultare, se interessato, testi specici. Intanto non abbiamo scoperto nulla di nuovo. Già da almeno 3000 anni gli esseri umani hanno studiato ed utilizzato il potere terapeutico della musica e lo confermano innumerevoli scritti che ci sono pervenuti. La musica era completamente intercalata nella vita sociale ad ogni livello di tutti i popoli antichi e quindi inserita nei riti religiosi, negli avvenimenti sociali, nel divertimento e nel lavoro. La stessa sorgente della vita è sempre stata abbinata al suono e la ne dell'umanità secondo la Bibbia sarà annunciata dalle trombe nella Apocalisse. I nostri sici moderni parlano dell'inizio con il grande suono e l'esplosione del Big-Bang. Passando in rassegna le antiche civiltà troviamo indicazioni terapeutiche nei Greci (per loro Orfeo con il suo canto richiama alla vita i defunti, controlla gli animali, la natura, l'Universo; Anione costruisce le mura di Tebe cantando, il dio Dioniso suona l'aulosauto con facoltà date a questo strumento di placare i dolori del corpo ecc.). E' da tenere presente che il termine musica comprendeva anche poesia e danza. Grandi loso e poeti se ne sono occupati, come Pitagora (che scopre le leggi armoniche), Platone, Plutarco, Omero, Aristosseno, Aristotele. Passando in rassegna le altre grandi civiltà troviamo i Sumeri, gli Assiri, i Babilonesi, l'antico Egitto, l'antica Roma, gli Ebrei con le loro regole del Talmud che riportava pratiche terapeutiche musicali. A questi si aggiungono l'India con la Nada Yoga, la Mantra Yoga, il Raga. Seguono il Tibet con i monaci, il Bardo Thodol, il Mantra con la concezione del prava ovvero l'energia del suono, la Cina con il Taoismo, il Giappone con la pratica del Shakuhachi, l'Australia. Il mondo arabo in particolare intorno all'anno mille studia ed usa le inuenze della musica sul corpo e sullo spirito dell'essere umano. Lo sciamanismo riscontrato in particolare in Africa e Sud-Centro America con lo stato di trance e l'uso in particolare delle percussioni. Oggi troviamo queste pratiche sintetizzate in terminologie moderne quali la Psicofonia, il Suonoterapia, l'Ascolto terapeutico, il Messaggio sonoro, la New Age. Lo stesso cinema ha inserito in molte pellicole gli effetti della musica, dal rapporto con extraterrestri a fatti di vita sociale e familiare. Anche la musica di consumo tiene conto di questa inuenza. La moderna Musicoterapia è iniziata a ne ottocento, quando si ha notizia di musicisti che operavano negli ospedali. Si studiano i cambiamenti siologici dovuti all'ascolto quali il cambio della respirazione, il battito cardiaco, i riessi muscolari. Dal 1970 nascono in tutto il mondo le associazioni nazionali di Musicoterapia. E' unanime il riconoscimento che la terapia musicale serve a combattere molte malattie, produce un cambiamento verso un maggior benessere, cambia stati emotivi e siologici. Gli ultimissimi studi confermano gli effetti incredibilmente positivi nei casi di Alzheimer, del morbo di Parkinson della sindrome di Tourette o tic-nervosi, della sindrome di Williams con problemi visivi e cognitivi, come antidolorico, nella gestazione, nell'insonnia, nel miglioramento dell'intelligenza, nel superamento dello stato comatoso, nei pazienti affetti da demenza, nel ridurre gli effetti negativi dovuti ad un intervento chirurgico e addirittura nel combattere il bullismo. Molte ASL si sono dotate di un musicoterapeuta. Il tutto usando alternativamente le varie componenti della musica oltre ai vari generi ed ai vari compositori. E noi “addetti ai lavori” continuiamo a suonare che ci conviene... (informazioni tratte da testi e riviste di musicoterapica) 26 LA LEGGENDA DEL PIAVE Le due prime cose che colpiscono sono la bellezza della musica con il testo e la stranezza del nome dell'autore: E. A. Mario. Scopriremo il perché proseguendo nella storia di questo brano che, per le bande, rappresenta sicuramente un'emozione legata alla storia con i suoi atti di eroismo. Anni fa, quando parecchi combattenti della prima guerra mondiale erano ancora presenti alle ricorrenze del 4 Novembre, non era raro vedere una lacrima scendere durante l'ascolto della “Leggenda del Piave”. L'autore è del tutto particolare come vedremo. Innanzitutto il perché dello pseudonimo. Risulta che adottò questo nome nel 1904 (quello vero era Giovanni Ermete Gaeta). La “E” deriverebbe dallo pseudonimo Ermes o Ermete. La “A” fu scelta forse come omaggio verso Alessandro Sacheri giornalista e scrittore suo carissimo amico e “Mario” si riferiva al patriota Alberto Mario che fu un suo mito nella giovinezza. Giovanni Gaeta nacque a Napoli il 5 maggio 1884 dove si spense nel 1961. Il padre Michele era barbiere e la mamma, Maria Della Monica, una casalinga. Si sposò con Adelina ed ebbero tre glie. Lavorò con esponenti di spicco del teatro e con poeti e collaborò con l'editore Bideri, già editore di Gabriele D'Annunzio. Imparò a suonare il mandolino a dieci anni ed apprese la musica come autodidatta. Di fatto scriveva la melodia mentre un esperto sistemava l'armonia senza variare il senso della musica. Si impiegò presto alle Regie Poste Italiane e quasi come una sda con il compositore Raffaele Segrè, scrisse la celebre canzone “Cara mamma” pubblicata da Ricordi. Seguirono poi “Santa Lucia Luntana” eseguita anche da Caruso e Gigli, poi “Tammurriata Nera”, “Vipera”, “Serenata all'Imperatore”, “Marcia 'e Notte”, “Canzone di Trincea”, “Profumi e Balocchi”, “Le Rose Rosse”, solo per citarne alcune, per un totale di ben 2000 canzoni eseguite dai tenori Di Stefano, Del Monaco, Carreras, Domingo, Pavarotti, ma anche da cantanti di musica leggera quali Ranieri, Merola, Di Capri, Murolo, Bruni, ecc. “La Leggenda del Piave” ebbe i natali nella notte del 23 giugno 1918 dopo la resistenza ed in seguito la vittoria sul Piave. Divenne subito popolare e servì a tirare su il morale dei soldati. Lo stesso generale Armando Diaz gli telegrafò per ringraziarlo. Da allora fu considerato una sorta di inno nazionale. Colpisce il fatto che tutte le medaglie d'oro attribuitegli le donò alla Patria con le fedi nel 1941. Il Re Vittorio Emanuele III lo convocò al Quirinale nel 1922 nominandolo commendatore. Il brano è conosciuto anche come “La Canzone del Piave” ed è stato inno italiano dal 1943 al 1946. Gaeta, rinunciò anche ai diritti d'autore. E' il caso di ricordare che durante la battaglia del Piave perirono 84.000 soldati italiani e 149.000 soldati austroungarici. Il primo a cantare la canzone fu Raffaele Gattordo. Il testo è diviso in quattro parti e comprende la marcia dei soldati verso il fronte, la ritirata di Caporetto, la difesa del fronte sul ume Piave, l'attacco nale con la conseguente vittoria. Viene citata la data del 24 maggio quando l'Italia dichiarò guerra all'Impero Asburgico. Nella seconda parte il nemico cala no al ume dopo la disfatta e questo provoca profughi e sfollati. Nella terza strofa ritorna il nemico con le vendette della guerra ma con il Piave che pronuncia il suo “no” all'avanzata. Nell'ultima il nemico è respinto oltre Trento e Trieste e sembra che, con la vittoria, ritornino in vita i patrioti Oberdan, Sauro e Battisti. La leggenda dal Piave è eseguita solitamente dalle Bande e dalle Fanfare in occasione della posa delle corone ai monumenti dei caduti il 4 Novembre e, in questa occasione, è di fatto il vero inno ai 650.000 caduti della prima guerra mondiale. Nella foto, un raro documento del 4 novembre 1922 con la rma autografa dell'autore. Franco Bassanini 27 MICHELE NOVARO, L’UOMO CHE MUSICO’ IL NOSTRO INNO NAZIONALE Quando si parla di Inno Nazionale viene subito in mente Goffredo Mameli. Spesso, i capi banda, quando è il momento di farlo eseguire, dicono semplicemente “Mameli”. Di fatto il testo è storicamente bellissimo ed importante ma dobbiamo rendere onore al compositore che lo musicò e ritengo abbastanza sconosciuto. Il merito va all'uno o all'altro o ad entrambi a seconda dell'esecuzione. Michele Novaro nacque nella parrocchia di S. Lorenzo in quel di Genova il 23 dicembre 1818. Lo seguirono quattro fratelli che ebbero tutti un ruolo importante nella società e nel lavoro. I genitori furono Gerolamo, che divenne macchinista del Teatro “Carlo Felice” e la madre Giuseppina Canzio. Una curiosità: il fratello della madre, Michele Canzio ebbe un glio che sposò Teresita, glia di Giuseppe Garibaldi. Novaro fu iscritto all'apertura della Scuola gratuita di canto nel 1829 (oggi fa parte del Conservatorio “Nicolò Paganini”). Cominciò quindi la sua carriera come cantante. Il debutto si tenne al “Carlo Felice” nell'opera “Gianni di Calai” di Donizetti. Divenne poi secondo tenore al “Regio” di Torino dal 1841 esibendosi tra l'altro in opere di Bellini, Mercadante e Verdi. Sempre con questo ruolo raggiunse ottimi risultati no al 1844. Dal 1847 si stabilisce a Torino dove dirige i cori al “Regio” ed al “Garigliano”. Proprio a Torino compose, sembra in poche ore, il “Canto degli Italiani” ovvero il nostro Inno, per voci maschili e pianoforte. La storia, raccontata da Giulio Barrili, dice che una sera di novembre fu raggiunto in casa del patriota e scrittore Lorenzo Valerio dal pittore Borzino che, proveniente da Genova, gli consegnò un componimento di Goffredo Mameli. Novaro ne fu colpito, abbozzò un tema, poi corse a casa e compose l'Inno che s'impose come un canto patriottico subito suonato dalle bande musicali. Il celebre “SI” nale fu aggiunto da lui per dare più enfasi al testo. La “prima” risulta essere stata il 10 dicembre 1947 a Genova a cura della Filarmonica Sestrese ovvero la banda municipale di Sestri Ponente. Sembra però che ci sia stata una precedente esecuzione da parte della Filarmonica Voltrese. Comunque sempre di banda si trattò. E' da rilevare che fu soltanto il 12 ottobre 1946 che il Canto degli Italiani divenne provvisoriamente Inno Nazionale, dopo il triennio della “Leggenda del Piave” e dopo il lungo periodo dominato dalla “Marcia Reale”. Il 17 novembre 2005 l'Inno è diventato denitivo per decreto del governo ma dobbiamo arrivare al 23 novembre 2012 perché venga prescritto come “obbligo di conoscenza” da parte degli alunni delle scuole. Caso curioso fu quello di Giuseppe Verdi che, nel suo “Inno delle Nazioni” composto per l'Esposizione Universale di Londra del 1862, introdusse oltre agli Inni francese ed inglese anche quello di Novaro-Mameli anziché la Marcia Reale che era l'Inno italiano ufciale. Aggiungiamo anche che lo stesso Verdi compose un Inno Nazionale sempre su parole di Mameli a cui però fu preferito quello attuale. Ma torniamo a Novaro tenendo presente quindi anche il momento particolarmente patriottico in cui visse. Novaro mise il proprio talento al servizio della causa risorgimentale organizzando spettacoli, facendo sottoscrizioni e componendo altri brani. Nel 1860 diresse la “Filarmonica di Mutuo Soccorso” a Genova poi lavorò come impresario al “Carlo Felice”. Fondò una scuola musicale ed andò addirittura in Germania per vedere come funzionavano le scuole tedesche. Scrisse anche un'opera buffa in dialetto genovese ma fu incapace di trarre protto dal suo lavoro per cui rimase umile e povero. Nel 1878 ottenne l'ultimo incarico come maestro delle scuole di canto municipali. Si spense a Genova il 20 ottobre 1885 e fu sepolto a poca distanza da Giuseppe Mazzini e Nino Bixio nel cimitero di Staglieno. Furono gli allievi di Novaro che gli fecero erigere un monumento con la seguente incisione: “Artece di possenti armonie ond'ebbe Italia quel canto che ridestando nel cuor degli oppressi la coscienza dell'antico valore preluse alla riscossa d'un popolo e ne accompagnò l'omeriche lotte dall'Alpi alle Terre dei Vespri. Il tuo nome o Michele Novaro nché Italia avrà assetto e dignità di Nazione starà.” (scultore Giovanni Battista Gevasco 1888). L'autore del testo, Goffredo Mameli, anche lui genovese, era scomparso nel 1849 a soli 22 anni. Franco Bassanini 28 INDICAZIONI PER IL LIBRETTO DELLE MARCE Le case editrici ed i produttori dei libretti ormai offrono una vasta gamma di scelta. Possiamo adottarlo con il colore della divisa, con la copertina in plastica o cartone pressato; possiamo prenderlo con l'apertura orizzontale o verticale, possiamo acquistarlo con 10 o più fogli e, nella scelta, possiamo avere questi fogli antiriesso ed antiassorbimento di inchiostro se trattasi di fotocopie (ovviamente avremo gli originali in archivio). Quanti libretti? Se la banda dispone del borsello porta libretti il problema non sussiste. Diversamente sarebbe meglio attrezzarne uno con un certo criterio. Diciamo che, per evitare il troppo peso, con 12 fogli possiamo avere 24 marce quindi solitamente sufcienti per la durata di un'esibizione musicale. Il dramma è per i autisti in attesa di qualche “genietto” che risolva il problema del libretto col leggìo che si ette. A proposito di leggìo è opportuno tenere la marcia che si suona sopra il medesimo per avere il massimo campo visivo. Sul contenuto, i suggerimenti sono indicativi in quanto ogni banda ha una propria tradizione ed inoltre varia se in presenza di majorettes o se marching band. Per la maggior parte dei complessi che effettuano processioni, cerimonie civili e folcloristiche, è opportuno seguire questo criterio: 1- alcune marce allegre devono essere semplici (ma non di scarso valore) in quanto adatte al debutto degli allievi 2- alcune devono essere “sse” quali l'Inno Nazionale, la Leggenda del Piave, L'Inno Europeo, i brani caratteristici per il 25 aprile ed il 4 novembre 3- se si tengono abitualmente dei convegni, mantenere le marce per le esibizioni d'assieme ma inserirne alcune particolari che identicano la propria banda ovvero che possibilmente le altre non hanno in repertorio 4- inserire qualche brano di una certa difcoltà per stimolare l'impegno dei componenti 5- nel repertorio religioso puntare molto su brani tradizionali eseguibili anche dal coro. Ce ne sono per ricorrenze Mariane e per il Corpus Domini a cui si possono aggiungere marce religiose classiche 6- la scelta delle marce compete al maestro/capobanda. Si adottano dopo qualche prova ma devono seguire il criterio dei brani da concerto. Si tenga conto dell'organico e del livello di preparazione dei musicisti. Ovviamente devono essere brani gradevoli e di buona fattura, perché spesso se ne trovano di basso livello 7- la sostituzione del repertorio deve essere graduale. Quanto sopra in attesa del leggìo ELETTRONICO… Franco Bassanini 29 L’INQUADRAMENTO DELLA BANDA Volutamente non ho titolato “come inquadrare la banda” perché sarebbe apparso come impositivo. Nella realtà ci sono numerose varianti che dipendono dall'usanza, dall'organico, dal percorso, dalle sezioni, e cambia anche in modo drastico in altre nazioni dove magari i tromboni si trovano in prima la. Nonostante questo, ci sono alcune regole che andrebbero osservate compatibilmente con quanto sopra esposto. L'obiettivo dell'inquadratura, e di conseguenza della slata, si divide in due tipi: estetico e musicale. Ma prima due parole su colui che di norma ha responsabilità su questo obiettivo: il capobanda. Ho maturato sul territorio lombardo l'impressione che il capobanda venga sottovalutato e/o non venga messo in condizioni di avere quelle conoscenze che servono a condurre la banda in modo sicuro e brillante. Per ciò sarà apprezzato dai musicisti, perché riuscirà ad ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, consolidando i rapporti con Enti, Istituzioni ed associazioni che si rivolgono al suo corpo bandistico. Entriamo nel merito. La parte estetica forse richiede più sforzo perché, purtroppo, ci avviamo verso una mentalità di tipo “permissivistico” per cui, tra qualche anno, vedremo in slata qualcuno in mutande. È compito del presidente e del consiglio fare in modo che tutti abbiano la divisa. Si sa che per motivi economici, per difcoltà nel cambio delle taglie o perché gli allievi sono troppo piccoli questo obiettivo è difcile da raggiungere, tuttavia uno sforzo va fatto. Qui deve intervenire il capobanda. E' assurdo, per esempio, mettere in prima la tre strumentisti in divisa ed uno in borghese (li ho visti) così come non vanno messi ai lati ed in ultima la coloro che non sono a posto completamente. Il berretto? Le scarpe nere? Stanno diventando un optional. Mi sento dire “Ma i ragazzi ormai usano le scarpe da tennis”; quando si decide il debutto e si fornisce loro quanto disponibile, si avvisano i genitori che per farlo devono avere le scarpe nere, magari di tipo sportivo ma assolutamente nere. In caso contrario il debutto è rinviato, sicuramente le troveranno e dopodiché diventerà ovvio indossarle sempre. Si può decidere di non indossare il berretto quando fa caldo e si toglie la giacca (se non è un'uscita importante ma solo folcloristica), oppure si adotta il berretto tipo baseball magari con inciso lo stemma della banda. Nell'abbigliamento il capobanda deve essere estremamente esigente, raccomandando nell'ultima prova cosa indossare, in accordo col presidente. Anche il colore delle calze delle ragazze, se adottano la gonna, deve essere uguale. Ho avuto la fortuna di dirigere a Mirabilandia per due volte il concerto con 50 bande, per cui le ho viste slare tutte. In alcuni casi c'era da vergognarsi, e quasi sempre per le calzature. Le majorettes erano a dir poco perfette. Impariamo da loro. Da queste indicazioni sono escluse le band giovanili che indossano jeans e comunque scelgono il casual. Per ottenere buoni risultati musicali ed un buon equilibrio di suoni, anche per consentire al pubblico un apprezzamento dei brani marciabili, è opportuno osservare alcune regole. Abbandoniamo intanto l'idea di far vedere che siamo in tanti facendo le le da tre e quindi allungando la banda. Al contrario l'inquadramento deve essere più compatto possibile. File da tre vanno bene al massimo per 20 elementi, dopo di che passiamo a 4 e poi a 5 con l'aumentare dell'organico. Sicuramente con 40 elementi le le dovranno essere formate da 5 strumentisti. L'ultima sta bene se completa come la prima, per cui conviene magari avere dei vuoti nella penultima. Se ci sono molti primi clarinetti è opportuno non collocarli tutti nella stessa la, ma metterli uno dietro l'altro in modo da far arrivare la melodia verso il centro. In prima la (non è tassativo ma sta bene esteticamente) andrebbero o solo auti o solo clarinetti, sempre se l'organico lo consente. I sax alti si possono mettere sia davanti che dietro le percussioni, che saranno in zona centrale, e questo dipende dal numero di clarinetti e auti. Verso la parte nale si sistemano i sax tenori ed i icorni baritoni oltre all'accompagnamento. La tuba, in base all'organico, può andare con le percussioni, e se sono due o più anche in la indiana. L'ultima la andrebbe riservata alle trombe che fanno anche una parte di melodia e sono molto sonore. In poche parole, chi è seduto al bar deve sentire il più possibile la marcia fusa nel suo insieme e non divisa con melodia davanti poi il ritmo, il controcanto ed inne “un pa un pa”. Nella prima la di solito si mette chi marcia bene ed ha esperienza, ma è bene farla fare a rotazione a tutti i auti ed i clarinetti, per avere sempre il ricambio; mentre nelle parti laterali si eviti di mettere gli allievi. Da queste poche informazioni si comprende come non sia facile arrivare al meglio e come sia importante la gura del capobanda. Lasciamolo decidere e non continuiamo a criticare o dare consigli. Semmai sarà al termine del servizio che si potrà discutere di modiche, errori o miglioramenti. Nessuno si sogna di fermare il maestro quando dirige e di dirgli come fare. Nelle uscite il capobanda è il maestro e si assume tutte le responsabilità (salvo il caso delle bande dove il maestro occupa entrambi i ruoli). In tutto questo, dò per scontato che tutti sappiano marciare! La discussione è aperta. Franco Bassanini 30 IL MITICO METODO “BONA” - NOTIZIE SULL’AUTORE Negli ambienti bandistici il metodo completo per la divisione “Bona” ha spadroneggiato per oltre cento anni ed è stato stampato in centinaia di migliaia di copie. Si differenziano nella copertina e nella parte introduttiva teorica, a seconda della casa editrice, ma gli studi sono gli stessi. Le ragioni di questo successo sono dovute probabilmente al fatto che gli allievi delle bande devono apprendere in fretta e padroneggiare rapidamente la divisione per poter eseguire le 'marcette' e quindi debuttare. Oggi, ovviamente, sono disponibili decine di metodi alternativi, in particolare per chi affronta gli studi per diplomarsi, ma il nostro “Bona” resiste ed è entrato nel terzo secolo di utilizzo. Ritengo giusto pertanto rendere onore all'autore che, magari, ai molti è sconosciuto. Pasquale Bona è di origini pugliesi, in quanto nacque a Cerignola, in provincia di Foggia, il 3 novembre 1808. Le prime notizie sulla sua esperienza musicale risalgono però al 1828 quando si trasferì a Palermo da parenti e si iscrisse al “Real Collegio” degli Spersi, avendo già al suo attivo composizioni di musica liturgica. Nel 1830 si diplomò in composizione e canto con il Maestro Gatti e fu nominato maestro di cappella del “Collegio del Buon Pastore” (oggi Conservatorio Vincenzo Bellini). Già stimato come compositore di musica sacra si cimentò anche nell'opera, facendo rappresentare, nel 1832, l'opera scherzosa “Il tutore ed il diavolo” al Teatro Nuovo di Napoli. Visto il successo, Bona si trasferì a Milano nel 1838, con la moglie Rosa Ottaviani, assumendo l'incarico nel Conservatorio come professore di teoria e solfeggio e, quindi, nel 1844 di armonia e canto. Affrontò il pubblico scaligero con il dramma lirico “I Luna e i Perollo” con poco successo a cui seguì “Don Carlo” nel 1847 che ottenne larghi consensi. Per il Teatro Regio di Torino compose “Il gladiatore”, nel 1849, quindi cominciò a scrivere numerosi metodi di solfeggio diventando famoso anche all'estero. Tra questi il popolarissimo “Metodo Completo per la Divisione” espressamente composto per uso degli allievi del Conservatorio di Milano, esteso poi agli altri Istituti musicali. Nel 1863 compose per il Teatro Carlo Felice di Genova l'opera “Vittoria, madre degli eserciti”. Si spense a Milano il 2 dicembre 1878 ed in suo onore fu eretto un busto nel Conservatorio dove aveva insegnato per quarant'anni. Pasquale Bona è conosciuto principalmente per i metodi di solfeggio sia per strumento sia per le voci ma sicuramente merita più riconoscenza perché, non dimentichiamo, insegnò ad Arrigo Boito, Franco Faccio, Giuseppina Strepponi (soprano-moglie di Verdi) Amilcare Ponchielli, Alfredo Catalani e molti altri. Fu amico di Alessandro Manzoni di cui musicò il coro degli Adelchi. In fondo, quindi, dobbiamo a lui anche i capolavori e l'arte tramandata dai suoi illustri discepoli. Chi usa ancora il Bona, lo dica agli allievi. Franco Bassanini 31 Congresso Regionale ANBIMA LOMBARDIA Elezioni del Presidente e del Vice Presidente Regionale, dei Consiglieri Regionali, dei Delegati al Congresso Nazionale, dei Componenti del Collegio Regionale dei Revisori dei Conti e del Collegio Regionale dei Probiviri Domenica 31 gennaio 2016 dalle ore 9.30 alle ore 13.00 Vimercate (MB) Centro Scolastico Omnicomprensivo, Via Adda 6 12° Congresso Nazionale Rimini, 16 e 17 aprile 2016 "Società, Cultura, Formazione, Giovani e Futuro» Due momenti fondamentali della vita associativa