in questo numero
La visita della
vecchia signora
al Politeama Rossetti
dal 2 al 6 marzo
Rigoletto
alla Sala Bartoli dal 9 al 13 marzo
Pomeriggi musicali
al Rossetti
dal 7 marzo all’8 aprile
10
La visita
della vecchia signora
2004
2005
La visita della vecch
la scheda di presentazione
«La visita della vecchia signora è una storia
ambientata in una cittadina qualsiasi dell’Europa centrale, scritta da uno che non prende
affatto le distanze dai suoi protagonisti e
che non è poi tanto sicuro che si sarebbe
comportato diversamente da loro» scriveva
l’autore Friedrich Dürrenmatt a proposito
di questo capolavoro, scritto nel 1956. E a
conforto di chi si accingeva a metterla in
scena suggeriva «È una commedia cattiva:
proprio per questo deve essere recitata non
con cattiveria ma con la massima umanità;
con tristezza, non con rabbia; ma anche con
umorismo, perché niente gioverebbe meno
a questa commedia… che una soverchia e
arida serietà».
Delle preziose riflessioni dell’autore ha certo
tenuto conto Armando Pugliese, regista della
commedia che è ora in scena – per la prima
volta nei suoi cinquant’anni d’attività – al
Teatro Stabile regionale.
La poetica teatrale di Dürrenmatt – uno
dei più interessanti e iconoclasti autori del
Novecento – sembra mirare alla denuncia
dell’isolamento dell’uomo d’oggi e del rischio
di distruzione che lo minaccia sempre più da
vicino. Dal microcosmo della terra natale, (la
Svizzera), messa alla berlina proprio ne La
visita della vecchia signora, all’umanità nel suo
complesso il passo è breve. L’autore la ritrae
sempre grottesca e pervasa dalla limitante
logica del profitto: un profilo che ritroviamo
nelle moltissime commedie da lui firmate,
assieme alla rivelazione del lato umoristico
delle contraddizioni dei nostri giorni.
In scena al Politeama Rossetti seguiremo dunque una commedia “tragica”, se guardiamo a
ciò che di noi, del nostro mondo, essa rivela,
ma contemporaneamente una commedia che
sa parlare di cinismo e corruzione con toni
divertenti, fortemente ironici.
Al centro di questo meccanismo coinvolgente, capace di stravolgere in modo surreale
gli stilemi del poliziesco, con accenti brillanti e caustici, Dürrenmatt pone una figura
femminile di grande spessore: un carattere
impegnativo che trova nel talento e nella
notevole preparazione di Isa Danieli l’inter-
hia signora
prete migliore.
La visita della vecchia signora racconta
infatti come la vita e il senso della
morale degli abitanti della cittadina di Güllen vengano radicalmente
trasformati dal miraggio del denaro
facile. Una storia quantomai attuale,
che ha il suo demiurgo proprio nella
donna, nella furbissima “vecchia signora”. Claire Zachanassian fa ritorno
dopo molti anni a Güllen una povera
cittadina svizzera senza prospettive
economiche, ma fiera della propria
rigorosa salute morale.
Offesa in passato dal droghiere Alfred
Ill – che grazie a testimoni falsi aveva
vinto una causa di paternità contro
Claire – la donna rivendica una propria vendetta. Dopo aver lasciato la
città d’origine, la signora ha fatto fortuna e vi ritorna assai determinata nel
suo progetto di rivalsa. Assicura alla
cittadinanza – facendo leva sulla situazione miserevole in cui questa versa
– una cospicua donazione qualora le
venga resa giustizia con l’uccisione di
Ill. Così l’etica della città inizia a vacillare: la sete di denaro e la speranza di
una vita migliore corrompono tutti i
personaggi, nessuno escluso. Tutti iniziano a comprare a credito contando
sulla donazione, si lasciano attrarre dal
benessere e, alla fine, arrivano a ristabilire la
giustizia mandando a morte Alfred Ill.
Dopo il successo memorabile, ottenuto con
Filumena Maturano nella stagione 2002-2003,
Isa Danieli è molto attesa sul palcoscenico
2 ore e 40 minuti
con intervallo
la prosa
del Politeama Rossetti: si confronta nuovamente con un personaggio forte, muovendosi
con talento fra poesia e cinismo, verità e
spietatezza, tragedia e commedia.
Ilaria Lucari
La visita della vecch
la sinossi e la rassegna stampa
FriedrichDürennmatt
Friedrich Dürrenmatt nasce nel 1921 in Svizzera, da una
famiglia benestante: il padre è un pastore protestante. Il
trasferimento della famiglia dalla natale Konolfingen a Berna,
sembra segnare un momento di svolta nella creatività di
Dürrenmatt: la città rappresenta per lui la costrizione, il
labirinto e gli fa sentire ancora più intensamente la nostalgia
verso la libertà dell’infanzia. In quel periodo inizia anche a
frequentare l’università e a dare prova del suo eclettismo
espressivo (affresca la mansarda in cui vive da studente e la
pittura rimane da allora una forma d’arte importante per lui,
anche se ritenuta sempre più privata rispetto alla scrittura).
Anche lo scrivere – per Dürrenmatt – nasce dall’immagine:
attraverso la pittura, il teatro, la narrazione egli rappresenta
gli incubi moderni dell’umanità, che vede senza sbocchi,
prigioniera della limitante logica del profitto. A questi temi fa
riferimento la sua intera attività drammaturgica, che organizza
secondo meccanismi che “deformano” in qualche modo quelli
del “giallo” e che sottolineano il lato grottesco, umoristico
delle contraddizioni della nostra realtà.
Fra i titoli da ricordare vi sono almeno Romolo il
grande (1950), Il matrimonio del signor
Mississippi (1952), Un angelo scende a
Babilonia (1954), La visita della vecchia
signora (1956), I fisici (1962), La meteora (1966),
Rapporto di un pianeta (1970), La scadenza
(1977). Notevole anche il numero dei radiodrammi da lui
firmati: L’avaria, Una sera di tardo autunno,
Il processo per l’ombra dell’asino. Friedrich
Dürrenmatt è un autore amato in Italia, e le sue opere
sono state messe in scena spesso e da registi importanti:
uno fra tutti Giorgio Strehler che allestì nel 1959 a Milano
proprio La visita della vecchia signora. Anche
lo Stabile regionale ha più volte prodotto e ospitato opere
di Dürrenmatt, come Il matrimonio del signor
Mississippi nel 1962 – per la regia di Fulvio Tolusso e
con Marisa Fabbri – e Romolo il grande nel 1983
con Mario Scaccia. Nel 1989 sono stati ospitati addirittura
tre titoli, tutti a cura dello Stabile di Genova e per la regia
di Marco Sciaccaluga: il celeberrimo I Fisici seguito da
Operazione Vega e da La morte della Pizia.
Isa Danieli si è imposta nel mondo del teatro e del
cinema a conferma della sua arte dirompente e accattivante. Debutta giovanissima, solo quindicenne, nella
compagnia di Eduardo De Filippo, con il quale avrà un
rapporto lungo ed estremamente formativo, alternato
anche dall’utile esperienza dell’avanspettacolo. Impara
a ballare, a cantare e ad affrontare gli spettatori più
eterogenei ed esigenti che da sempre la amano per le
sue appassionate interpretazioni. Lavora nella compagnia di Nino Taranto, per poi tornare a Eduardo e, nel
1976 viene scelta da Roberto De Simone che la dirige
nell’interpretazione esemplare della prima lavandaia ne
La Gatta Cenerentola. De Simone la vuole con
sé anche in Mistero Napoletano e Festa di
Piedigrotta. Nel 1980 l’attrice riceve il Premio
Idi per Amore e magia nella cucina di
mamma, scritto e diretto per lei da Lina Wertmuller.
Da Lina Wertmuller viene diretta anche per il cinema:
ricordiamo film come Ferdinando e Carolina,
Ninfa Plebea e l’indimenticabile Io speriamo
che me la cavo. Nel 1981 Benno Besson le fa
indossare, nell’Edipo Tiranno, le vesti di Tiresia e
Giocasta. Di lì a poco avverrà la svolta della sua carriera
professionale: sotto la guida di Giorgio Strehler e poi di
Glauco Mauri recita infatti ne L’anima buona di
Sezuan e in Puntila e il suo servo Matti
di Bertolt Brecht. Isa Danieli, pur profondamente radicata
nella tradizione, è diventata l’autentica musa della nuova
drammaturgia napoletana portando in scena con successo testi come Regina Madre di Manlio Santanelli,
Festa al celeste e nubile santuario di Enzo
Moscato e Ferdinando di Annibale Ruccello, applaudito anche allo Stabile regionale per il primo Festival della
Drammaturgia Contemporanea. Sempre ospite del teatro
Stabile del Friuli-Venezia Giulia è stata applaudita in
Napoli Milionaria! e in Sabato, Domenica
e Lunedì diretta da Giuseppe Patroni Griffi; in
Luparella di Enzo Moscato, ne La Celestina
nel 1999 e recentemente nella bellissima Filumena
Marturano, entrambe dirette da Cristina Pezzoli.
Isa Danieli
hia signora
Politeama Rossetti
dal 2 al 6 marzo 2005
la prosa
rassegnastampa
Amorevolissima è la concertazione degli interpreti, molti impegnati in più
parti e tutti all’altezza
della situazione, con particolare spicco di Mossimo
Foschi ex seduttore invecchiato e imborghesito,
intorno alla superbamente dura, ironica e incrollabile Isa Danieli.
Masolino D’Amico
La Stampa
La brava Isa Danieli, più
che la furia vendicatrice,
ne evidenzia un’allucinata nostalgia, quasi un
funesto languore amoroso, mentre Massimo
Foschi delinea con sottigliezza la graduale
accettazione da parte di
Ill del suo ruolo di vittima sacrificale. La scena
di Bruno Buonincontri
rimanda alle strutture di
una fabbrica, che con la
sua chiusura ha messo in
ginocchio la popolazione,
emblema di una civiltà
industriale le cui spietate
leggi sono all’origine dell’efferata conclusione.
Renato Palazzi
Il Sole - 24 Ore
Ritratta come una somma
di clichè grotteschi, con
una corte di clowneschi
relitti, la signora Claire
Zachanassian brilla di
verità e di poesia... la bravissima Isa Danieli ne fa
una proteica figura dalle
molte facce, concentrato
di dive, bambola giocosa
e carnefice spietata nella
bella messa in scena
sfacettata di Armando
Pugliese. È questa superba dimostrazione della
felicità con cui una società cede alle lusinghe del
potere a dare un senso
angoscioso di attualità
alla brillante serata, mentre la stessa vittima, nell’interiorizzazione pudica
di Massimo Foschi, accetta il giudizio ormai unanime della cittadinanza, in
una divertita prova corale
di gran risalto.
Franco Quadri
La Repubblica
L’allestimento ha riscosso quel successo che lo
spiegamento di mezzi
in termini di scenografia, numero degli attori e interpretazione, ha
strameritato, anche e
soprattutto per il coraggio
dimostrato nel cimentarsi
con un’opera nella quale
è quasi inesistente il confine fra drammaticità e
comicità
Riccardo Roversi
Il Resto del Carlino
Rigoletto
la scheda di presentazione
Fra il 1851 e il 1853 Giuseppe Verdi diede alle
scene tre delle sue opere più amate, Rigoletto,
Trovatore e Traviata: tutte fanno parte dell’immaginario collettivo. Applaudite, studiate reinterpretate, dicono molto del mondo morale
verdiano e di un modello etico a cui – sebbene appartenga al nostro passato – continuiamo in qualche modo a fare riferimento.
Tutte e tre pongono al loro centro il tema
– universale e sempre emozionante – dell’amore: l’amore di coppia, sbocciato, negato,
tradito, ma anche l’amore fondamentale che
lega genitori e figli.
Un sentimento – quest’ultimo – che Verdi
tratta sempre in modo toccante e delicato e
a cui dedica accenti di profonda commozione
e comprensione anche quando esprime lace-
ranti contraddizioni. Sembra porre l’attenzione proprio su ciò la riduzione a monologo
dell’opera verdiana che viene ora proposta
“fuori abbonamento” alla Sala Bartoli.
Un’operazione interessante, curata da un
fine intellettuale come Enrico Groppali per
quanto riguarda la creazione drammaturgica,
e portata in scena – lasciando notevole spazio
all’emozione della musica di Verdi – dal regista Umberto Cantone e da un interprete di
notevole espressività, Giancarlo Condé, cui si
affianca Matteo Pavlica.
Nella rilettura di Groppali dunque - pur continuando ad essere il buffone di corte deforme della tradizione - Rigoletto diviene un
personaggio più completo: è gobbo per la sua
malformazione fisica, ma – metaforicamente
– anche perché la vita lo costringe a inchinarsi
davanti alla “vil razza dannata” dei cortigiani, a
piegare la propria dignità ai loro desideri. Da
sempre ride e provoca “a comando”, ridotto
a ciò dal destino: una banda di zingari infatti
lo ha rapito bambino, lo ha seviziato e deformato per esibirlo poi come “mostro” nelle
fiere paesane.
Un tema che ci rimanda ovviamente alla poetica di Victor Hugo e al Leitmotiv del mostro
che la percorre, riecheggiando in opere quali
la Lucrezia Borgia, il celeberrimo Notre Dame
de Paris e lo stesso Le roi s’amuse (Il re si diverte, 1832): romanzo da cui Francesco Maria
Piave trasse il libretto del Rigoletto verdiano.
Il povero Rigoletto è nato dunque sotto una
cattiva stella: sorte crudele e condivisa da
Violetta – l’infelice eroina di Traviata – e dalla
Speciale abbonati 2,50 eur
50 minuti
senza intervallo
fuori
abbonamento
zingara Azucena nel Trovatore. Solo l’amore
e la sofferenza lo potranno ricondurre alla
dimensione morale, all’umanità e al rispetto.
Rigoletto infatti – nonostante il proprio aspetto e il proprio triste ruolo a corte - possiede
un tesoro prezioso: una figlia dolce e bellissima. Il destino lo beffa ancora facendo sì che
al suo adamantino amore paterno si opponga
quello frainteso e doloroso che nasce fra
Gilda e il Duca di Mantova. All’inganno, al cinismo del Duca, la purezza del cuore di Gilda è
destinata a soccombere, assieme a Rigoletto
che nel sacrificio della figlia vede svanito il suo
unico sogno.
“Ebben io piango” canta, e da quel momento
non è più – agli occhi del pubblico – un buffone, ma un padre tormentato, tutto teso a
proteggere l’incanto del proprio unico bene.
È in questa dimensione che egli continua a
conquistarci.
Per ripercorrere in modo personale e sensibile una storia tanto amata, era necessaria
l’abilità di un autore come Groppali: critico
teatrale per una importante testata nazionale,
studioso, traduttore e autore di testi di teatro,
egli ha firmato versioni italiane dei maggiori
classici (da Schiller, a Shakespeare) ma anche
di autori problematici quali Frank Wedekind
e Jean-Paul Sartre. Fra i suoi testi per la scena
spiccano i titoli di Don Sand e Don Juan, A
mosca cieca, Billy Budd tratto dall’opera di
Melville e Misteri, incentrato sull’Irlanda dei
bardi.
Ha il merito di conciliare la lezione dei grandi
maestri a più innovative esperienze anche
ro; abbonati “gold” 1 euro
il percorso artistico del versatile Giancarlo
Condé. È stato diretto da Giorgio Strehler (La
grande magia), Fritz Benewitz (Vita di Galileo),
Luca Ronconi (Venezia salva), Aldo Trionfo
(Il diavolo e il buon Dio, Francesca da Rimini e
Nave), Giancarlo Cobelli (Matrimonio di Figaro,
Ekaterina Ivanovna, La vedova scaltra); ha sostenuto una interessante esperienza teatrale e
cinematografica in Germania e successivamente in Italia ha affrontato lavori di rilievo
con Chérif e Tarantino.
È recente il suo impegno con Gabriele Lavia
ne L’Avaro di Molière, mentre il pubblico dello
Stabile lo ricorderà nel ruolo di Madama Pace
nell’ultima edizione del pirandelliano Sei personaggi in cerca d’autore firmata da Scaparro.
(i.lu.)
Photo by Gian Paolo Barbieri
Pigrizia, arroganza o presunzione?
Vi stat e c h i e d e n d o p e r c h è fac c i a m o u n a s o l a m i s c e l a ? Ve lo d i c i a m o n o i .
Per anni abbiamo cercato di eguagliare quella che abbiamo già, ma non ci
siamo riusciti. Non stupitevi: ci sono cose nella vita che non è possibile
migliorare e la nostra miscela probabilmente è una di queste. Così abbiamo
deciso di concentrarci su una cosa sola: mantenere il livello di qualità
raggiunto, il migliore che potevamo offrirvi. credeteci, non è un lavoro da pigri.
some things are just better.
Calendario spettacoli e prevendite
MARZO 2005
DAL 2 AL 6 MARZO 2005 - POLITEAMA ROSSETTI
Cooperativa “Gli Ipocriti” - Mercadante Teatro Stabile di Napoli
Prosa
La visita della vecchia signora
di F. Dürenmatt regia
PLATEA A Interi
PLATEA B Interi
PLATEA C Interi
GALLERIE Interi
di Armando Pugliese con Isa Danieli, Massimo Foschi
€ 27,50
PLATEA A Under 25
€ 22,00
€ 24,00
PLATEA B Under 25
€ 19,00
€ 19,00
PLATEA C Under 25
€ 15,00
€ 14,00
GALLERIE Under 25
€ 11,00
DAL 13 AL 17 APRILE 2005 - POLITEAMA ROSSETTI
Teatro Stabile di Catania
Il comico e la spalla
di Vincenzo Cerami regia di Jean Claude Penchenat con Pippo Pattavina,
Tuccio Musumeci
PREZZI: Vedi “La visita della vecchia signora”
altri
Cabaret percorsi
Musical
& Grandi Eventi
DALL’8 AL 13 MARZO 2005 - POLITEAMA ROSSETTI
Fascino Pgt - Premiere Srl - BC&E
Footloose - il musical
di Dean Pitchford e Walter Robbie musiche di Tom Snow
con i ragazzi della trasmissione “Amici”
PLATEA A Interi
€ 40,00
PLATEA A Under 25
PLATEA B Interi
€ 35,00
PLATEA B Under 25
PLATEA C Interi
€ 30,00
PLATEA C Under 25
GALLERIE Interi
€ 25,00
GALLERIE Under 25
LOGGIONE
€ 5,00
€
€
€
€
32,00
28,00
24,00
20,00
DAL 22 AL 26 MARZO 2005 - POLITEAMA ROSSETTI
Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste
Balletto Nazionale della Georgia
coreografie di Iliko Sukhishvili Sr., Nino Ramishvili, Iliko Sukhishvili Jr.
PREZZI: Vedi “Footloose”
DAL 5 AL 24 APRILE 2005 - SALA BARTOLI
Suspect Culture (Glasgow) - Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia
A different language
di Renato Gabrielli e Graham Eatough regia di Graham Eatough
con Sergio Romano, Selina Boyak
Posto unico Interi € 15,00
Under 25
6 E 7 A P RILE 2005 - ORE 20.30
€ 12,50
Teatro dell’Archivolto presenta
Maurizio Crozza “Ognuno è libero”
PLATEA A
PLATEA C
€ 25,00
€ 20,00
PLATEA B € 22,50
GALLERIE € 18,00
DAL 9 AL 13 MARZO 2005 - SALA BARTOLI
Compagnia di prosa Maura Catalan presenta
fuori abbonamento
Rigoletto
di Enrico Groppali con Giancarlo Condè regia di Umberto Cantone
Posto unico Interi € 6,00
Ridotto abbonati
€ 2,50
Ridotto abbonati “Gold”
€ 1,00
M E R C O L EDÌ 16 MARZO 2005 - ORE 21
AD Arte presenta
Goran Bregovic “Karmen”
PLATEA A-B Interi € 40,00
PLATEA C Interi
€ 35,00
I GALLERIA Interi € 30,00
PLATEA A-B Rid. Abb. € 38,00
PLATEA C Rid. Abb.
€ 33,00
II GALLERIA Interi
€ 23,00
Mer 2 mar
Gio 3 mar
Ven 4 mar
Sab 5 mar
Dom 6 mar
Lun 7 mar
Mar 8 mar
Mer 9 mar
Gio 10 mar
Ven 11 mar
Sab 12 mar
Dom 13 mar
Lun 14 mar
Mar 15 mar
Mer 16 mar
Gio 17 mar
Ven 18 mar
Sab 19 mar
Dom 20 mar
Lun 21 mar
Mar 22 mar
Mer 23 mar
Gio 24 mar
Ven 25 mar
Sab 26 mar
Dom 27 mar
Lun 28 mar
Mar 29 mar
Mer 30 mar
Gio 31 mar
Ven 1 apr
POLITEAMA ROSSETTI
20.30 (PRI) LA VISITA...
16 (E) E 20.30 (A) LA VISITA...
20.30 (B) LA VISITA...
20.30 (C) LA VISITA...
16.00 (D) LA VISITA...
18.00 POMERIGGI MUSICALI 1°
20.30
20.30
20.30
20.30
20.30
16.00
20.30
(M) FOOTLOOSE
(T. LIBERO) FOOTLOOSE
(T. LIBERO) FOOTLOOSE
(T. O) FOOTLOOSE
(T. N) FOOTLOOSE
(T. P) FOOTLOOSE
SOCIETÀ DEI CONCERTI
21.00 GALÀ NUREYEV
20.30 SOCIETÀ DEI CONCERTI
20.30 (M) BALLETTO D. GEORGIA
20.30 (T. LIBERO) BALLETTO GEORGIA
20.30 (T. N) BALLETTO D. GEORGIA
20.30 (T. O) BALLETTO D. GEORGIA
16.00 (T. P) BALLETTO D. GEORGIA
21.00 PFM
Io e il mio amico Carlo
Suggestioni di Carlo Michelstaedter
Diedi Concerti presenta
S A B ATO 19 MARZO 2005 - ORE 21
Luigi Pignotti presenta
“Grazie Rudy - Galà Nureyev”
con Maximiliano Guerra, Paola Vismara e altri artisti del Teatro alla Scala
RIGOLETTO
RIGOLETTO
RIGOLETTO
RIGOLETTO
RIGOLETTO
POMERIGGI MUSICALI 2°
21.00
21.00
17.00
18.00
IL MIO AMICO CARLO
IL MIO AMICO CARLO
IL MIO AMICO CARLO
POMERIGGI MUSICALI 3°
18.00 POMERIGGI MUSICALI 4°
Associazione Area – Spettacolo
di e con Marcello Crea e con Francesca Bergamasco
Ingresso libero
21.00
21.00
21.00
21.00
17.00
18.00
21.00 GORAN BREGOVIC
PLATEA A Interi
PLATEA B Interi
PLATEA C Interi
GALLERIE Interi
LOGGIONE
DAL 18 AL 20 MARZO 2005 - SALA BARTOLI
SALA BARTOLI
€
€
€
€
€
CANTA
30,00
27,00
24,00
20,00
5,00
DE ANDRÈ
PLATEA A Rid. Abb.
PLATEA B Rid. Abb.
PLATEA C Rid. Abb.
GALLERIE Rid. Abb.
€
€
€
€
28,00
25,00
22,00
18,00
€
€
€
€
27,00
24,00
20,00
13,00
VENERDÌ 1 ° A P R I L E 2 0 0 5 - O R E 2 1
PFM canta De Andrè
con la Premiata Forneria Marconi
PLATEA A Interi
€ 30,00
PLATEA B Interi
€ 26,00
PLATEA C Interi
€ 22,00
GALLERIE Interi
€ 15,00
LOGGIONE
€ 7,50
PLATEA A Rid. Abb.
PLATEA B Rid. Abb.
PLATEA C Rid. Abb.
GALLERIE Rid. Abb.
il Balletto Nazionale
la scheda di presentazione
La tournée italiana di “African Footprint” è
stata annullata. Pertanto il Teatro Stabile, d’intesa con il Teatro Verdi, ha inserito nell’abbonamento “musical & grandi eventi” lo spettacolo
del Balletto Nazionale della Georgia, uno dei
più grandi gruppi coreografici del mondo,
che arriverà dal 22 al 26 marzo al Politeama
Rossetti nell’ambito del Festival della Danza
promosso dall’Ente lirico triestino. La compagnia fu fondata a Tbilisi nel 1945, con l’intento di
far conoscere alle nuove generazioni le antiche
danze popolari georgiane, di riproporre quelle
dimenticate e di creare coreografie nuove e
originali. I suoi fondatori, Nina Ramishvili e Iliko
Sukhishvili, vincitori del “Premio di Stato dell’URSS”, sono stati insigniti del titolo di “Artisti
del Popolo dell’URSS” a riconoscimento della
loro indiscussa autorità nella coreografia nazionale. Nel corso degli anni la compagnia ha
costituito un vasto e diversificato repertorio,
che include non solo le danze di varie località
della Georgia, ma anche intere produzioni
teatrali. Le danze e le musiche interpretate
dai giovani georgiani esaltano, sulla linea di
questo genere di spettacoli, i valori nazionali
ed il folclore locale. I virtuosismi maschili
hanno come caratteristica (tipica solamente
dei danzatori del Caucaso) quella di essere
danzati con sorprendente agilità sulle punte
dei piedi. I salti e i giochi di gambe e di braccia
fanno pensare ad Igor Moiseev, che li rivelò in
occidente molti anni fa. Ma anche le danzatrici
possiedono la stessa perfezione, nutrita da una
professionalità e da una disciplina ferrea. Nelle
coreografie (in cui le figurazioni di gruppo si
aggregano e si sciolgono come scivolando sul
ghiaccio) vi sono, costruite armoniosamente,
tutte le basi della danza popolare, dal girotondo
al gomitolo. I colori dei costumi, fantasiosi ed
eleganti, aggiungono fascino allo spettacolo. La
compagnia è famosa, in particolare, per le sue
danze di coppia (“Kartuli” e “Lecuri”), per quella lirica delle donne (“Samaia”), per il girotondo
“Partza”, per le suites “Adjar” e “Kensur”,
e della Georgia
altri percorsi
nonché per i quadri coreografici della vecchia Tbilisi. Alle
danze folcloriche georgiane
Ramishvili e Sukhisvili hanno
aggiunto quella sportiva “Lelo”,
quella maschile “Mkhedruli”,
quella contadina “Lazuri” e
altre, interpretando con intuizioni personali l’intera gamma
del genere. Unanimi i consensi della stampa internazionale:
«Lo spettacolo - ha scritto
Sovetskaja Kultura - è veramente un poema coreografico
sulla bellezza, la nobiltà ed il
talento del popolo georgiano». «Ramishvili e Sukhishvili
- secondo West Deutchland
- hanno creato una compagnia folclorica che per la sua
originalità e purezza non teme
confronti». «I danzatori georgiani - ha scritto il Times di
Londra - si sono esibiti in tutto
il mondo, sorprendendo il pubblico con la loro arte». La compagnia ha compiuto numerose
tournée all’estero riscotendo
un grande successo soprattutto per l’abilità, il vigore e il
forte temperamento abbinati
all’eleganza delle composizioni
coreografiche, all’espressività
dei movimenti delle braccia,
alla tecnica impeccabile e alla
bellezza dei costumi dai colori
sgargianti.
PRIMA PARTE
Danza Girotondo “Partza” Una
delle più antiche danze georgiane.
Danza di Guerra “Khorumi”
Una delle danze georgiane più famose che
risale al periodo delle guerre eroiche contro
gli eserciti degli invasori turchi e mongoli.
Si compone di quettro parti: la ricerca di
un luogo adatto per il guerriero dell’esercito ribelle; l’avvistamento del nemico; la
battaglia; la sconfitta.
Danza del Kazbek Danzata da sei
uomini. Tradizionale delle popolazioni che
vivono tra le montagne del Kazbek.
Ajaruli Danza di festa della regione del
Mar Nero.
Jeirani Danza georgiana fiabesca.
Suite di Khevsuri La danza inizia
con l’ingresso di una coppia di innamorati.
Entra in scena un secondo uomo e ne nasce
un litigio che ben presto si trasforma in un
duello con le sciabole. La donna, temendo
per la sorte del suo fidanzato, invoca aiuto.
La danza termina con una mischia interrotta al suo apice, quando la donna si toglie il
copricapo e lo getta tra i contendenti.
Danza Samaia Danza lirica femminile. Eseguita da tre fanciulle per celebrare
le nozze. La compagnia ha realizzato in
concreto la copia vivente di un affresco rinvenuto nella cattedrale di Mtskheta, antica
capitale della Georgia. La danza ha antiche
origini orientali.
Karachokheli Antica danza cittadina
di Tbilisi. Con il termine Karachokheli o
“giubbe nere” erano designati coloro che
svolgevano un lavoro manuale, uomini onesti, giusti e patrioti.
Danza Davluri - Sadarbazo Danza di gruppo, lenta, eseguita da coppie di
uomini e donne. Davluri, in georgiano, sta
ad indicare un passo lento da cerimonia.
Ebbe origine nel periodo feudale e fu la
danza per eccellenza dell’aristocrazia georgiana.
Danza Kintouri Danza comica degli
artigiani di Tbilisi.
Simd Antica danza nuziale ancora in uso
in Ossezia. Si compone di tre parti. I tempi
nella prima e nella terza parte sono gli
stessi e formano un contrasto con quelli
della seconda. I costumi maschili neri, con
lunghe maniche e copricapo colorati, formano un netto contrasto con quelli candidi
delle donne.
Shejibri (Competizione) Gli uomini danzano sulle punte con stivali morbidi. Uno spettacolo straordinario che richiede
non solo lunghi anni di allenamento, ma
anche una buona dose di coraggio.
SECONDA PARTE
Chavla Danza di festa della regione montuosa della Georgia.
Nanila Danza sul tema di un’antica
ninna-nanna della regione della Svanetia.
Shkhelda Danza rituale della regione
montuosa della Svanetia, eseguita sulla punta dei piedi.
Samani Danza delle amazzoni.
Khanjluri Danza rituale dei pastori con
pugnali.
Uchrkhresti Danza ritmica delle fanciulle caucasiche.
Gadi Gamodi Ritmi georgiani (intermezzo musicale).
Danza in stile moderno “Zekari” Nuova danza georgiana su movenze
tradizionali georgiane.
Danza “Ilouri” Danza in ricordo dei
fondatori del complesso: Nino Ramishvili ed
Iliko Sukhishvili.
Juta Danza dei montanari del Causaso.
INFORMAZIONE
PER GLI ABBONATI
Lo spettacolo sostituisce “African Footprint”
nell’abbonamento “musical & grandi eventi”.
Il nuovo calendario dei turni è il seguente:
MAR 22 marzo
h. 20.30 turno M
MER 23 marzo
h. 20.30 turno libero
GIO 24 marzo
h. 20.30 turno N
VEN 25 marzo
h. 20.30 turno O
SAB 26 marzo
h. 16.00 turno P
il Rossetti News
il debutto a Glasgow di “A different
Fa un effetto strano veder sbucare, in un bar di
Glasgow, un depliant con il logo del Rossetti...
Nella città scozzese, eterna rivale della vicina
Edimburgo, il debutto di A different language è un
evento molto atteso, la pubblicità dello spettacolo si vede sui bus e in metropolitana: alla prima
al Tron Theatre, un centro culturale con due sale
teatrali e molti bar, ricavato all’interno di una
chiesa sconsacrata, sono presenti i critici teatrali
delle principali testate giornalistiche scozzese, ma
anche gli inviati dei grandi quotidiani britannici,
come il “Times” di Londra, e studiosi di teatro
come Maggie Rose, docente di letteratura inglese
all’Università di Milano, particolarmente interes-
sata a questo esperimento di teatro bilingue. Lo
spettacolo, realizzato grazie anche al sostegno
dell’Istituto Italiano di Cultura di Edimburgo e
del British Council, è una coproduzione tra il
Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia e Suspect
Culture, una delle più interessanti realtà della
scena scozzese, che festeggia (con un’originale
mostra allestita nel foyer del teatro) i dieci anni di
attività, costellati da notevoli successi in contesti
prestigiosi come il Festival di Edimburgo.
Scritto da Renato Gabrielli, A different language
vede in scena un attore molto apprezzato dal
pubblico italiano come Sergio Romano (è stato
Iago nell’Otello con Michele Placido) e l’attrice
language”
inglese Selina Boyak, diretti da Graham Eatough,
il giovane regista scozzese direttore artistico di
Suspect Culture: la vicenda racconta le difficoltà
di approccio tra due giovani alla ricerca della
propria anima gemella in un mondo in cui - grazie
alle chat-line, a internet e alle “agenzie” specializzate - questa sembrerebbe la più facile delle
imprese. E invece le difficoltà di comunicazione
tra gli individui sono più grandi che mai.
Dopo le cinque recite in programma a Glasgow,
A different language sarà in scena al Traverse
Theatre di Edimburgo, al Royal Exchange di
Manchester e al Lemon Tree di Aberdeen, prima
di approdare, dal 5 al 24 aprile, alla Sala Bartoli
nell’ambito della
stagione “altri percorsi”. (s.cu.)
il Rossetti News
Le telecamere RAI riprendono Le tournée dello Stabile:
“Un’indimenticabile serata”
successo al Regio di
Torino per il “Varietà”
con i Piccoli di Podrecca;
“Bonjour Triestesse” a Grado
e in Istria
Sono in corso in questi giorni alla Sala
Bartoli le riprese televisive dello
spettacolo “Un’indimenticabile serata,
ovvero gli asparagi e l’immortalità
dell’anima” di Achille Campanile, una
delle produzioni di maggiore successo nella storia del Teatro Stabile
del Friuli-Venezia Giulia. Lo spettacolo, diretto da Antonio Calenda e
interpretato da Piera Degli Esposti e
Stefano Galante, con musiche dal vivo
di Germano Mazzocchetti, sarà trasmesso nel mese di maggio dalla rubrica
“Palcoscenico” di Raidue.
Dopo il debutto al Politeama Rossetti
di Trieste nella stagione 1996-97,
“Un’indimenticabile serata” è stato
ripreso per ben cinque stagioni,
toccando tutti i più importanti teatri italiani. Nel settembre 2002 lo
spettacolo è stato anche allestito,
con notevoli riscontri da parte della
critica internazionale, al Theatre des
Champs Elysées di Parigi, nell’ambito del Festival teatrale diretto da
Maurizio Scaparro.
Hanno ottenuto un enorme successo di pubblico e di critica le cinque repliche del
“Varietà” con i Piccoli di Podrecca andate
in scena nei giorni scorsi al Teatro Regio
di Torino. Le marionette non si esibivano
nel capoluogo piemontese da oltre dieci
anni. L’attività di giro del Teatro prosegue nel mese di marzo con la tournée di
“Re Lear” (le cui ultime recite sono in
programma a Palermo e Catania), mentre il
divertente “Bonjour Triestesse” con Boris
Kobal e Maurizio Soldà andrà in scena a
Grado e Capodistria il 15 e 16 marzo.
“Io e il mio amico Carlo”
con Marcello Crea
alla Sala Bartoli
Ritorna in scena alla Sala Bartoli
dal 18 al 20 marzo il pensiero suggestivo del filosofo goriziano Carlo
Michelstaedter. Attraverso una composizione drammaturgica fedele ai testi
originali
l’attore Marcello Crea
ripercorrerà i momenti più significativi della vita e dell’arte di C.M.:
un giovane studente di lettere votato
alla morte, non per scelta casuale, ma
come logica conseguenza delle proprie
idee e del proprio essere.
L’ingresso alle tre recite dello
spettacolo, prodotto dall’Associazione Area-Spettacolo con il contributo
della Fondazione CRTrieste, sarà gratuito.
La PFM canta De
André il 1 aprile al
Politeama Rossetti
In omaggio a Fabrizio De André,
a 25 anni dalla memorabile tournée e dal doppio disco live che
segnò una delle tappe fondamentali della musica leggera italiana, e dopo lo straordinario
successo delle due date a Firenze, al
teatro Sistina di Roma, a Jesi, Torino,
Carpi e Pesaro, la PFM - Premiata
Forneria Marconi ha deciso di continuare a suonare ancora per qualche
data, con gli arrangiamenti originali, le canzoni più significative di
quell’evento. Il tour dello storico
gruppo rock italiano arriverà anche al
Politeama Rossetti di Trieste il prossimo 1 aprile.
I biglietti sono disponibili presso i
consueti punti vendita, oltre che su
internet e telefonicamente con il servizio Call Ticket.
Sono previste riduzioni per gli abbonati del Teatro Stabile.
diretto da Antonio Calenda
“Trieste a Teatro”
Periodico del Teatro Stabile
del Friuli-Venezia Giulia
www.ilrossetti.com/triesteteatro.asp
Anno XIV - numero 109 - 2 marzo 2005
redazione Viale XX Settembre, 45 - 34126 Trieste
tel. 040-3593511 fax 040-3593555
www.ilrossetti.it e-mail [email protected]
Autorizz.Tribunale di Trieste n° 846 del 30.7.1992
stampa Stella Arti Grafiche,Trieste
direttore responsabile Stefano Curti
redazione Ilaria Lucari, Ivis Lasagna
Appello dell’Agis
per il sostegno pubblico
ai Teatri
La Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe
Verdi”, il Teatro Stabile del FriuliVenezia Giulia, il Teatro La Contrada
e il Teatro Stabile Sloveno hanno aderito all’iniziativa promossa dall’AGIS,
Associazione Generale Italiana dello
Spettacolo, che ha indetto una settimana di sensibilizzazione dell’opinione
pubblica contro i tagli governativi al
FUS, Fondo Unico per lo Spettacolo che
sostiene le attività cinematografiche,
teatrali, musicali, la danza e il circo
in Italia. Le quattro più importanti
istituzioni teatrali di Trieste hanno
voluto così denunciare - in una conferenza stampa congiunta e attraverso una
raccolta di firme - la grave situazione
economica e il disagio che si sono creati
negli anni con la riduzione dei finanziamenti del Fus al punto che, per gli
operatori culturali ad esso legati, si
rende estremamente difficile continuare
ad offrire alla collettività un servizio
artisticamente qualificato e significativo quale si richiede ad un Paese come
l’Italia che per storia e tradizione ha
nella cultura, e in particolare nello
spettacolo, una delle risorse più prestigiose e riconosciute in tutto il mondo.
ADOLFO LEVIER (Trieste, 1873-1953) - Caffè all’aperto, 1910 - olio su tela, cm 65x92
il colore del benessere sociale
Non può esserci stabile ricchezza economica
senza ricchezza spirituale.
In qualsiasi ambito siano rivolti
– dalla sanità allo sviluppo economico, dalla scienza alla cultura,
all’arte, al tempo libero –
gli interventi della Fondazione sono sempre caratterizzati
da concreto impegno verso la collettività.
In una società evoluta
sono modulazioni che arricchiscono di felici tonalità
il colore del benessere sociale.
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della vecchia signora 2004