UE AH U HA E AH UE HA E U START F ISO 9660 E FORNASINI MICROFILM SERVICE '5 HA E U AH UE PROPRIETE EXCLUSIVE DES ARCHIVES HISJ;ORIQUES DE L 'UNION EUROPEENNE. TOUS LES DROITS DE REPRODUCTION ET D'EXPLOITATION LEUR SONT STRICTEMENT RESERVES. AH UE -··- - - - - - - - - -·E;~CL lJSIVE HA E U PROPERTY OF THE · Hl.STORICAL ARCHIVES OF THE EUROPEAN UNION. ALL THE RIGHTS REGARDING THE USE AND REPRODUCTION OF THESE DOCUMENTS ARE STRICTLY RESERVED. . ./ ,..---- FONDS CODE: DATE: TITLE AS-309 U no 000309 HA E DOSSIER: AH UE HA E U AH *** * * ** * * *** UE ARCHIVES HISTORIQUES DE L'UNION EUROPEENNE 1942 : Correspondance échangée entre AS et sa famille 1942 In questo anno mancano le lettere dei familiari all'infuori di 2 lettere di Fiorella. UE Le lettere del 1.5. e 3.6.1942 sono indirizzate a Fiorella, ma intese per HA E U AH UE HA E U AH Ursula. --1 1) Ventotene, 16.1.1942 Cara Mamma, ho ricevuto il pacco col formaggio, ed i due sacchi di risina pei conigli. Insieme a questa ti arriverà anche, indirizzato a Fiorella, un vaglia di 315 lire per la risina. UE Ho calcolato la somma dell'altra volta, ma credo di aver sbagliato poichè i conti non mi tornano. Dimmi con preci- AH sione quant'è (non quant'è in~ tutto quel che mi hai mandato, ma quanto costano questi due sacchi). Ti manderò l'eventuale U differenza quando arriveranno ancora altri sacchi. HA E Se potete infatti provvedermi altri sacchi di mangime (anche in farina, e sarebbe meglio), mandatemeli. E fammi sempre sapere con precisione il prezzo, poichè ti AH UE rimborserò subito. Non posso continuare a non rimandarti il denaro speso, e a scalare cento lire al mese, poichè non potrei mai pagarti tutto il debito. Finchè il Consorzio vi HA E mese. U dà il mangime, ne ho bisogno per ben più di cento lire al Non ti preoccupare per le saponette. Se ne trovate con difficoltà, è meglio che ve le teniate quando riuscite ad averne qualcuna. Io qui mi arrangio ugualmente. Invece mi farà molto piacere il supplemento di sapone per la barba. Non so se ti ho detto che mi son fatto di nuovo crescere i baffi, trovando così un compromesso fra il tuo desiderio di vedermi sbarbato ed il mio di non esserlo. Attendo con ansia di sapere la sorte di Cerilo. Spero che presto possa tornare con voi. Appena puoi scrivere a Babbo fammelo sapere. Mandagli anche i miei auguri e mie notizie. - Credo però che il sistema che hai letto sui giornali si riferisca alla corrispondenza coi prigionieri militari e non coi prigionieri civili. Non so infatti se questi ultimi possano essere chiamati Prisoners of War (prigionieri di guerra). UE Qui ha fatto nelle settimane scorse un freddo abbastanza rigido ed accompagnato da vento. Poi ha seguito se ~ fosse primaverile. Da quattro AH una settimana tepida, come giorni piove quasi ininterrottamente, con frequenti e violente U grandinate che fan diventare Ventotene bianca, come se fosse molto freddo o no. HA E caduta la neve. Come vedi non posso dirti senz'altro se fa Comunque non aver paura per me. Sono riparatissimo. Quando fa più freddo, pensa che porto addosso AH UE due paia di calze e gli stivaloni; due o tre paia di mutande, di cui uno di lana, ed i pantaloni; una camicia, tre o quattro fra maglie, pullover, argentina; una giacca, un paio d'occhiQli, U un ombrello. Con tutta questa roba addosso posso prendermi HA E il lusso di andar sempre in giro senza soprabito. La notte sono coperto da uno spessore di stoffe varie, di otto o nove centimetri, poichè fra una coperta e l'altra si trovano distesi tutti i pantaloni, panciotti e giacche vecchie che posseggo. Solo il vestito nuovo si salva - anzi si salva troppo, poichè da quando sei venuta a trovarmi tu, l'ho indossato solo il giorno di Natale, che ero invitato ad un pranzo, ed il giorno di Capodanno. Come vedi, dunque sto ben riparato sia il giorno che la notte. L'allevamento dei conigli prospera. L'altro ieri Ismene ha avuto sette piccoli, e la popolazione conigliera è cosi salita a 37. Nel prossimo mese, se tutto va bene, potrò cominciare la vendita regolare e l'azienda comincierà a restituire tutto quel che ho dovuto investirei. Come mai vi è accaduto che la caldaia del termosifone è scoppiata? Una sbadataggine di qualcuno, o una UE disgrazia? Alla fine di gennaio terminerò i cinque anni di tediosi~ E molto probabil- AH confino. Come sono stati lunghi e mente non sono ancora finiti. Non potresti andare da Senise U ad informarti che cosa hanno intenzione di fare ora di me? HA E Ti abbraccio affettuosamente. Altiero AH UE P.S. Vorrei che Fiorella mi scrivesse. Come ha passato le HA E U feste che doveva venire a trascorrere qui? . CARTOLINA POSTALE Ventotene, 14.1.1942 2) Carissima Mamma, ti ringrazio molto pel buon pacco contenente dolci, noci calze e sapone da barba. UE Credo di .averti già detto che ho ricevuto i due sacchi di risina. Ti è giunto il vaglia? a~levare i conigli che hanno ora AH Io continuo ad raggjunto il numero di trentotto. Un rispettabile piccolo U allevamento, non ti pare? Nel mese di febbraio conto di rag- HA E giungere la cinquantina. Dovresti vedere come si presentano graziosamente nelle gabbie allineate i coniglietti delle varie età. Ogni mese tutti fanno uno spostamento nella gabbia AH UE successiva per lasciare il posto ai fratelli minori. A partire da febbraio saranno finalmente piene le gabbie oltre le quali si passa alla macellazione o alla riproduzione. Conto di utilizzare in qualche modo anche le pelliccie. Vorrei che U riusciste ad ottenere oltre due altri sacchi di risina, anche HA E due di mangimi farinaccei. Ti abbraccio affettuosamente. Altiero 5 CARTOLINA POSTALE 3) Ventotene, 27.1.1942 Cara Asteria, oggi è l'ultimo giorno di confino, ma non so ancora nulla della mia sorte. UE Ho ricevuto il pacco di cui Mamma mi parlava. Quantunque i piombini fossero intatti, la scatola sana, e AH non ci fossero vuoti, il contenuto non corrispondeva alle indicazioni di mamma. C'erano infatti 3 e non 4 scatole di U marmellata, e mancavano i due torroni ed il po' di lardo. HA E Voglio sperare che non siano stati rubati, ma che solo voi abbiate dimenticato di metterli, o che mancasse lo spazio. Attendo i due nuovi sacchi di mangime. Quando AH UE saprò il prezzo vi rimborserò subito. Fatemi anche sapere di quanto vi son debitore per i primi sacchi dopo aver scalato le successive 100 lire al mese, perchè ho perso il conto e non mi raccapezzo più. HA E Babbo? U Avete poi avuto dalla radio qualche notizia di Fiorella continua ad essere depressa, o si è ri- messa in queste vacanze? Dille che non voglio assolutamente che si ammali. Quando vedrete Cerilo mandategli - i miei più affettuosi auguri. Ringrazia Anemone per la cartolina che mi ha mandata da Saliceto. Saluti e baci da Altiero CARTOLINA POSTALE Ventotene, 7.2.1942 4) Carissima Mamma, ho ricevuto la cartolina in cui mi confermi che il pacco era stato effettivamente saccheggiato. Mi dispiace. UE Vedo che ho un debito di L. 320. Suppongo che sia tale, tenuto conto che ti ho mandato un vaglia di L.315 AH per i due penultimi sacchi di risina, e che hai calcolato la somma che ti dovrei per i due che ho ricevuto l'altro U ieri. Confermami che le cose stanno effettivamente cosi. HA E E dimmi se anche questi due ultimi sacchi vanno calcolati a L. 325. Nella tua ultima mi avevi detto che Fiorella mi avrebbe fatto spedire non risina, ma un miscuglio. Come mai AH UE non l'ha avuto? Per ora non cercare altra risina, ma sarei molto contento se riuscissi a provvedermi qualche sacco di mangimi farinosi - miscugli di crusca ed altri cereali. d~ farli Milano. HA E venire pos~ibile U Fiorella potrebbe interessarsi di vedere se e Scrivo oggi stesso a Cerilo dal quale ho ricevuto tempo fa una lettera. Speravo che in questi giorni fosse messo fuori come e accaduto per altri arrestati con lui, ma vedo che la mia speranza era vana. Mi dispiace assai che il messaggio di Babbo sia andato perduto. Speriamo che stia sempre bene. Tutto quel che san riuscito a sapere qui .è che ho terminato il confino il giorno 27 (mentre credevo fosse il 29) gennaio, e che dal ministero non è giunto nulla. Per- Perchè io va dicendo scherzosamente che ormai sono un libero cittadino. Però, quantunque non nutra speranze, mi piacerebbe sapere con un po' di certezza quale sia la mia situazione ora. Non potresti vedere se dopo tanti anni potessi avere una licenza? I miei conigli sono diventati 38, e ne ho quattro UE gravide che partoriranno in febbraio e marzo. Come vedi la mia azienda prospera. AH Ti abbraccio affettuosamente U Altiero HA E U AH UE HA E Le calze sono di misura giusta. Ho ricevuto la bella ~genda. 5) Ventotene, 14.2.1942 Cara Mamma, ho ricevuto la tua del 10 u.s. e mi ha fatto molto piacere leggere che avete ricevuto un messaggio direttamente da Babbo. UE Ho ricevuto il numero della Revue de Métaph. A tutt'oggi non so ancor nulla circa la mia sorte anni ~ di confino. AH dopo la fine dei cinque Dovresti farmi un paio di favori. Scusami se torno U sempre ad infastidirti. HA E In primo luogo vorrei sapere se posso contare su due sacchi di mangime in forma farinosa (non risina), da Roma o da Milano. AH UE In secondo luogo dovresti mandarmi, se ne trovi a Roma, un etto di tè e un pacco (postale, non ferroviario, e perciò non superiore ai dieci chili) di lattine di latte condensato. Sia per l'una che per l'altra cosa mi dirai quel U che hai speso per comprare la merce, impaccarla e spedirla. HA E Ti rimborserò subito per intero. Infine dovresti chiedere a zio Umberto una spie- gazione Ji scienza economica. In Hicks, La teoria dei salari, p. 438, Vol. 11 della Nuova Collana di Economisti, e in RÒbinson - The Economics of Imperfect Competition, p. 256, si parla di elasticità di sostituzione. Robinson la definisce cosi: "il mutamento percentuale nel rapporto degli amrnontari dei fattori impiegati diviso per il mutamento percentuale nel rapporto dei q loro prezzi, ai quali esso è dovuto." La frase è piuttosto sibillina. Sono riuscito a costruire la formula matematica supponendo che ci fossero solo due fattori. E non sono nemmeno sicuro di esserci veramente riuscito. Se poi i fattori sono più di due non capisco nemmeno che cosa significhi quella definizione. Sarei molto UE grato a zio Umberto, se in un momento di ozio mi facesse un esempio numerico che spieghi quella formula. AH E, dal momento che . siamo in economia, vorrei che Fiorella si interessasse presso di lui, ed eventualmente U presso Laterza, se fosse possibile pubblicare una traduzione HA E di L. Robbins - An Essay on the Nature and Significance of Economie Science. Si tratta di un libretto di un paio di centinaia di pagine. AH UE Quantunque i miei auguri giungano un po' in ritardo, di a Donatella che glieli mando ugualmente. Vorrei che prima di chiedere di venire a trovarmi, andassi un po' al Ministero a vedere se non fosse possibile U concedermi una licenza di una settimana. Di che tu sei malata HA E e non puoi muoverti facilmente, ed aggiungi che io san prigioniero da quindici anni, e che si potrebbe anche vedere se non abbia qualche diritto di rivedere per qualche giorno la mia casa e il mio paese. Sono abbastanza rassegnato a restare ancora al confino, ma di tornare a -Roma per qualche giorno ho in questi tempi veramente una voglia struggente. Probabilmente non la vedrb realizzarsi, e la cosa più saggia sarebbe stata non pensarci. Invece ho commesso l'errore di non strozzare il sogno quando ha cominciato a sorridermi. Era cosi modesto che l'ho lasciato tornare a visitarmi ogni giorno, l'ho carezzato, ed ora mi costa un po' troppa sofferenza dargli addio. Lo farò tuttavia - ma prima guarda se non puoi far valere la tua salute per risparmiare il viaggio a te e farlo fare a me. Son contento di sentire che le sorelle stanno UE tutte abbastanza bene. Cosi vorrei fosse anche per Cerilo, a cui ho scritto una lettera la settimana scorsa ~ia imputato? AH braio. Non sai di quale reato il 7 feb- Io sto sempre bene. Dimenticavo di pregarti di U ringraziare Guido per quella crema da barba che mi ha mandata. HA E Forse ti ho detto che farmi la barba è sempre stata una delle mie pene, perchè ho una pelle che si sgrana facilmente e che il sapone irrita. Questa crema mantiene invece tutto AH UE quel che promette. In uno o due minuti la barba è fatta, senza tagli nella pelle, senza irritazione. Radermi è diventato un piacere. Peccato che non conoscessi già prima questa U crema. ChiedGgli perciò quanto costa un tubo, da chi si può HA E acquistare, e se se ne trova ancora o se scarseggia come il sapone. Vi abbraccio tutti con affetto. Altiero 5) Ventotene, 1.3.1942 Carissima Fiorella, ho ricevuto oggi la cartolina di mamma e la tua lettera. Domani porter~ la domanda per la licenza motivan~ UE dola colla malattia di mamma, colla prigionia di babbo, che renderebbe utile un mio viaggio a Roma per sistemare gli AH affari della famiglia, coi miei quindici anni di prigionia, e con le mie condizioni di salute che esigono una visita U medica impossibile a Ventotene. Voglio sperare che mi sia HA E concessa, ma comincio a sperarci poco. Cerilo ha ricevuto la mia lettera con le indicazioni circa Pianosa? AH UE Le notizie che Mamma mi dà circa zio Antonio mi hanno molto addolorato. Non insistete per il mio trasferimento, poichè U se torno ad essere confinato preferisco ancora Ventotene HA E dove ho libri e compagnia anzichè andare a marcire in un paesucolo sperduto. Dato che non trovi altri due sacchi della miscela farinosa, quali mi erano stati inviati l'anno scorso, fammi il piacere di ordinarmene, prima che sia troppo tardi, due altri di risina, che vi rimborser~ subito. Sfruttiamo cosi ancora un poco la simpatia che la signora Ursula ha saputo suscitare, come dappertutto altrove, cosi anche presso l'impiegato del Consorzio. E in tale modo i miei conigli - che sono ora giunti al cospicuo numero di 52 e cresceranno in questo mese di un'altra ventina - avranno cibo secco, e consumandolo nella estate, potranno superare la stagione senza erba. La carne di coniglio è molto buona e nutriente e la mangiamo con molto piacere. Mi dispiacerebbe di doverci rinunziare in queste circostanze in cui è cosi difficile UE trovare del cibo discreto. Ti ringrazio assai per il tè, ma cento lire l'etto AH e un prezzo troppo elevato per la mia borsa e ci rinunzio. Non mi dici nulla circa il latte condensato che ti avevo U altresi chiesto. Posso contare di riceverlo? HA E Se verrò in licenza, penso che sarò come uno straniero e che toccherà a te e a Gigliola prepararmi un degno ricevimento. Tieni d'occhio qualche bel film da andare a AH UE vedere, poichè io non conosco ancora il parlato, e prendi in considerazione qualche bel giardino dove noi potremo andare a chiacchierare. Insomma sarete le mie ciceronesse. Il più bello sarebbe se per allora ci fosse anche Cerilo. HA E U Ma, orsù, tacete, stupide speranze. Ti abbraccio affettuosamente. Altiero CARTOLINA POSTALE 6) Ventotene, 11.3.1942 Carissima Mamma, ieri sera finalmente, mi è stato comunicato che sono deferito alla commissione di Littoria per la riassegna- UE zione del confino. La commissione si riunirà domani, e penso che per la prossima settimana saprò la decisione. Poi inoltre~ AH ro, per scrupolo di coscienza la domanda di licenza, quantunque tu e Fiorella mi scriviate che è molto difficile che U mi sia accordata. HA E Ho ricevuto il vaglia di L. 150. Mi dispiace molto che tu me l'abbia mandato. Sapendo che avete il denaro contato, non voglio pesare ancor di pi~ sul vostro bilancio. AH UE Nel mese di marzo ti ero debitore ancora di L. 220. Aggiungo ora queste 150, in modo che per aprile toglierai 100 lire da 370. Ho ricevuto il pacco che, contrariamente alla U tua dichiarazione non era raccomandato. Era rotto, e ci man- HA E cavano 250 grammi (di biscotti). Per i prossimi pacchi sarà bene che li spediate sempre con valore dichiarato. Si paga una sovrattassa di L. 1 fino a 200 lire, ed il pacco viaggia in un sacco piombato della posta, poichè se manca qualcosa la posta deve versare 200 lire, mentre con pacco semplice se il ladro è abbastanza bravo da eseguire il suo furto senza farsi sorprendere, la posta non risarcisce nulla. Ringrazio te per tutte le buone cose che mi hai mandato, ed il cugino Franceschino per le ottime sigarette. Nella mia prossima ti dirò se il latte in polvere è buono e se devi mandarmene. Non dovevi privarti del tè. Quando ti chiedo una cosa che voglio pagare, devi mandarla solo se la trovi e dirmi il prezzo. Altrimenti mi metti nella condizione di non chiederti nulla, anche se l'unica via per avere una data merce sei tu. Fammi sapere subito notizie UE del processo di Cerilo. Sono contento che possiate ora mandare notizie gratulazioni colle sorelle. HA E U AH UE HA E U Ti abbraccio. AH a Babbo. Vorrei anche io mandargliene e chiedergliene. Con- Altiero 8) Ventotene, 24.3.1942 Carissima Fiorella, domani all'una ci sarà la distribuzione della posta e spero di avere qualche riga da voi colla notizia della scarcerazione di Cerilo. UE Ho finalmente spedito al Ministero la domanda per la licenza. Non vedo l'ora di venire a capo anche di AH questa faccenda, rinunziando definitivamente al mio modesto sogno di fare un viaggio a Roma, oppure ... ma è meglio non U pensarci. HA E Torno ad intrattenermi un po' con te. Sai che scrivere una lettera significa per me perdere questo paio d'ore di luce che ho fino alle 10. Non ho più una briciola AH UE di carburo, ne una goccia di petrolio, ed alle 10 lo. scuro mi caccia a letto. Non puoi immaginare quanto sia penoso questo arresto improvviso nella lettura, o, mille volte peggio se sto scrivendo. Probabilemnte mi fa bene alla salute il HA E U dovermene andare a dormire regolarmente. Ma alla vita della mente che ha un ritmo, diverso da quella fisiologica è fastidioso e dannoso. Annodare i vari pensieri, metterli in ordine ed esprimerli non è una cosa che si possa fare dall'ora tale all'ora tale. Una volta avvi~to questo lavoro debbo portarlo avanti finchè la mente e non finchè il corpo sia ~d stanco~ il corpo del resto capisce e si presta. Quando leggo una cosa interessante, ad esempio, il sonno tarda a venire e posso continare a vegliare fino a notte inottrata. Ma se scrivo, una leggera ebbrezza mi pervade e talvolta ho vegliato, senza sentire stanchezza, tutta la notte, mettendomi a dormire all'alba, dopo aver finito. Per fortuna che non sono un poligr3fo. Altrimenti mi sarei già fracassata la salute. Ma queste orgie sono ormai impossibili. Dopo le 10, finis. O dovrei imparare a far funzionare il cervello con un metodo diverso. Dovrei imparare a pensare ad occhi chiusi o allo UE scuro. C'è chi ha nella solitudine delle tenebre i pensieri più profondi. Io non so farlo. Allo scuro mi riesce quasi AH impossibile pensare. Nelle tehebre il mio cervello diventa quasi paralitico, continua ad aggirarsi disperatamente in- U torno ad una idea, o a correre disordinatamente dall'una HA E all'altra, ed a poco a poco mi accorgo che ogni interesse è stata tolta al suo affaccendarsi vacuo e che dal fondo dell'animo si levano sensazioni, impressioni, passioni che AH UE hanno ben poco a che fare coi ragionamenti, e che opprimono o rallegrano a piacer loro. Capisco molto bene l'orrore che il buon cristiano antico doveva avere per la notte, diabolica per sua natura, e la gioia con cui salutava il sorgere del HA E U sole, l'incatenamento del diavolo. Io non ho questi terrori cristiani, e san sempre disposto a lasciar fiorire la fantasmagoria delle sensazioni notturne. Ma pur mi secca alquanto che i limiti del dominio loro e del dominio della mente non siano fissati da me, a seconda dei miei bisogni, ma da una meccanica chiavetta in mano altrui che alle 10 fissa il confine fra i due regni. Per pensare ho bisogno di luce, e quasi sempre di carta. Comincio a scrivere un'idea non perchè l'abbia già chiara, ma per renderla tale. La prima redazione non è ancor terminata che mi accorgo di nessi prima non notati e della necessità di riesporla in un ordine diverso. Credo che ho scritto poche cose le quali non siano state espresse in un primo momento in modo completamente differente, talvolta addirittura contrario. Una volta mi vergognavo segretamente di ciò. Come puoi pensare seriamente la tale cosa se appena qualche ora fa hai scritto precisamente perch~ ci crede AH mento dialogico. Non fa una affermazione UE l'inverso? Ma poi ho scoperto che la mia testa ha un tempera- e per dimostrarla, ma per imbastirvi su un dialogo. Non si U ritiene perciò impegnata a quel che dice là per là. Come che cominciano a fare i HA E portare avanti il dialogo allo scuro, con tutto il frastuono sentimenti, i quali sanno di avere in me non un austero ascetico castigatore, ma un padrone AH UE un po' beffardo e sprezzante ma in fondo benevolo? Dovresti farmi il piacere di scrivere alla Signora Ursula, se si trova ancora a Milano e pregarla di dire al marito se vuole chiedere al Ministero, o se vuole che chieda U io, l'autorizzazione a corrispondere con me. Ho la . testa HA E che mi scoppia pel bisogno di discutere varie idee di carattere scientifico e filosofico, e non ho press'a poco nessuno con cui farlo. Se la licenza non mi fosse concessa (ahi, ci ri- siamo~) per quando potrei contare di rivedervi? 28.3~1942 Ho ricevuto ora la cartolina di mamma colla notizia del deferimento di Cerilo alla commissione pel confino. Me l'aspettavo. Vorrei che almeno fosse inviato qui. Potremmo tenerci compagnia. Ho ricevuto il pacco, perfettamente in regola questa volta poichè era spedito con valore dichiarato. Vi ringrazio molto di tutte le buone cose che mi avete mandato. Di a Mamma che ho ricevuto anche il secondo vaglia di 150 lire. UE La mia domanda per la licenza dovrebbe ormai essere giunta a Roma. AH Adesso stesso scrivo la lettera per Babbo. Non dimenticare di farmi sapere qualcosa per questa U traduzione dell'Aristotele. Vorrei far qualcosa per aiutarvi. HA E Se qualcuno di voi va a trovare zio Antonio portategli anche un pensiero affettuoso da parte mia. HA E U AH UE Ti abbraccio affettuosamente. Altiero Ventotene, 10.4.1942 9) Carissima Fiorella, l'ultima notizia ricevuta da voi è la cartolina di mamma del 24 u.s., in cui mi parlava fra l'altro dell'invio del pacco. Credo di avervi già detto che l'ho ricevuto 4 sacchi UE in perfetto ordine. Non dimenticare di ordinare i di risina. AH Ho preso ad andare ad assistere all'arrivo del piroscafo, caso mai arrivasse Cerilo. Il mio animo oscilla U fra l'egoismo che mi fa desiderare di averlo vicino a me, HA E a lenire questo aridissimo deserto di affetti in cui vivo, e l'amor fraterno che mi induce ad augurargli di esser mandato in un comune dell'interno. AH UE In attesa di qualche lettera vostra che spero di avere domani, ti trascrivo una mia recente meditazione. Fa parte di una serie di appunti che sto prendendo man mano che mi vengono in mente, e che debbono servirmi per uno stu- HA E U dio, cui sto pensando da vario tempo. Si tratta di un lavoretto un po' complesso che richiederà probabilmente vari mesi per e sser completato, e che voglio vedere se sara possibile far pubblicare. Ho intenzione di battezzarlo "Machiavelli nel secolo XX". Le righe che ti mando possono essere considerate come un ulteriore svolgimento di quel mio commento al motto di Meister Eckehardt: "Lavoro per lavorare". -Fammi sapere che ne pensate tu e Gigliola. Uno dei principali ingredienti della coscienza dell'europeo moderno è il cristianesimo, il quale, sia pur riassumendo in s~ motivi ad esso molto anteriori, ha elabo~ rata nella maniera più grandiosa e coerente quello che deve essere il criterio fondamentale secondo cui gli uomini debbono comportarsi. Secondo questa dottrina l'uomo vive per un fine che lo trascende, che non ~ formulato dall'uomo stesso, ma gli si impone dall'alto. Chi non lo riconosce, non accetta di rinunziare alla propria autonomia e di UE eh~ mettersi al servizio di quella superiore provvidenza peccato~ la .volontà di stabilire da AH condannare. Il propri fini. ~ s~ da i U Un secolare lavoro di emancipazione da questa HA E veduta ha fatto si che ci si sia resi conto che la trascendenza di quei fini esisteva solo nella nostra immaginazione. In realtà si trattava di fini, di valori posti dall'uomo. AH UE Il processo di liberazione dalle vedute cristiane ~ il pro- cesso mediante il quale gli Europei acquistano il coraggio di guardare al proprio destino c'~ qual'~ effettivamente. Non tutela provvidenziale. Gli uomini diventano quel che U sanno e vogliano diventare. Rischi, frutti e veleni della HA E creazione ricadono sulle loro spalle. Questo atteggiamento colla 11 ~ nettamente contrastante VirtÙ 11 dell'umiltà, insegnata da millennii dal cri- st:ianesimo e penetrata fin nelle midolla delle nostre ossa. Perciò chi non vuol più riconoscere l'ordine dei fini esistente, e ne vuole affermare un altro, sente in qualche modo di fare un'opera diabolicamente presuntuosa. E' afflitto dal senso di peccare di superbia. L'imperativo morale dell' umiltà spinge il superbo a rientrare nei ranghi, o a crearsene di nuovi in cui far rientrare la propria coscienza turbata per la propria audacia, e convincerla che di nuovo serve. Con mutate vesti si ripete l'illusione cristiana. Un nuovo fine trascendente, una nuova divinità compare sull'orizzonte, assume il comando delle cose umane, e dovere di tutti è quello di prestarle omaggio ed ubbidienza. La virtù dell'umiltà UE torna ad essere sodd~sfatta, chè non io voglio questa tale cosa, ma un Dio. Questo Dio potrà avere i più svariati nomi AH ed incarnazioni. Sempre abbi~mo un ente cui si attribuisce una reale superiore esistenza e linea di sviluppo, ed al quale HA E U gli uomini servono come strumenti. L'orientamente cristiano, esigente il sacrifizio dell'individuo al fine superiore resta sempre intatto, e si manifesta nella corrente disap- AH UE provazione morale per l'ambizioso, cioè per chi fa od aspira a qualcosa senza umiliare la sua opera ad esecuzione di una missione superiore. Presupposto l'orientamento cristiano, il quale, U come si e visto, va molto oltre la sfera delle chiese cri- HA E stiane, esiste il peccato della superbia. Esso non e solo determinato oggettivamente come pretesa di far parte a se, ma anche soggettivamente come squilibrio psicologico. Finchè nell'animo resta anche solo una traccia della virtù dell' umiltà, una voce che dica "devi servire" si può, si, riuscire a ribellarsi, ma non si riesce ad esser superbi in modo naturale e spontaneo, poichè c'è un continuo risentimento contro la propria stessa persistente tendenza a rientrare sotto una quieta sicura tutela. La rivolta contro l'ordine stabilito impegna allora tutte le energie del ribelle; scopo della sua vita diventa non l'affermativa attività di realizzazione dei suoi fini, ma la bizzosa, ostinata, risentita rissa contro i fini da lui negati, ma negati solo imperfettamente, ed in realtà riveriti in fondo all'animo. L'eretico ha sempre torto, è cioè sempre condannato alla sterilità, poichè non sa volere qualcosa, sa solo non volere qualcosa. UE Ma superbia ed umiltà, e relative manifestazioni psicologiche sono categorie morali sorgenti dalla problematica AH di tipo cristiano. Supposto un fine trascendente si è umili o superbi, buoni o cattivi, a seconda che lo si accetti o U lo si respinga. Che cosa resta però di queste categorie una HA E volta svanito radicalmente l'orientamento cristiano? Una volta raggiunta la coscienza che gli uomini, i concreti uomini, si stabiliscono da sè i propri fini, danno da sè AH UE un senso alla propria vita? La psicologia di chi opera con tale coscienza è identica, tolta l'ampoilosità delle metafore, a quella che i teologi hanno attribuita a Dio - e la cosa non deve meravigliare, poichè a Dio è stata trasferita appunto U la psicologia dell'uomo creatore. Dio è umile o superbo? HA E La domanda non ha senso, poichè egli non ha nulla di fronte a cui umiliarsi o insuperbire. Dio fa semplicemente la sua opera con letizia ed amandola, perchè è la sua opera. * * * Conosci il motto di Turenne? E' stupendo: Carcasse tu trembles? Tu tremblerais bien davantage si tu savais ~ je te mène. 11.4.1942 Oggi c'è stata la distribuzione della posta, ma ~------non ho ricevuto nulla. Non capisco questo vostro lungo silenzio. Immagino che non scriviate perchè non sapete ancora quale sia la sorte di Cerilo. Ho invece ricevuto il pacchetto di ricostituenti, cioè la crema per la barba e gli ottimi cioccolattini, che ho gustati con molto piacere. Ho visto che sono dell'Ambrosia, UE e me ne sono meravigliato. L'Ambrosia non aveva già da anni cessato di esistere? Oppure era stata venduta e continua AH sempre a lavorare? Oppure appartiene a zio Ernesto? Nel mio orto ho raccolto già per la seconda volta U vari chili di spinaci. Forse sono il solo produttore di spi- HA E naci nell'isola. E dovresti vedere che superbe foglie vengono. Deve essEre una semenza selezionata perchè le foglie vengono di due decimetri quadrati di superficie all'incirca, e tuta- AH UE via sono tenerissime. Anche la terra è divenuta ora molto feconda per l'abbondanza di concime che contiene. In altri due settori coltivo prezzemolo e insalata. Ora ho fatto degli scassi di settanta centimetri di profondità e preparato cosi U il terreno per avere dei cavoli da foraggio che dovranno HA E servirmi per i conigli. - Dà una certa soddisfazione veder fruttare la terra, anche se si tratta solo di un fazzoletto. Mi piacerebbe di averne un ettaro, con l'aggiunta di un paio di buoi, di una moglie e di sette o otto figli. Sono modesto, non ti sembra? - E dire che col mio bisogno di veder fiorire la vita nelle sue innumerevoli forme intorno a me, non posso invece nemmeno avere accanto quelli che sono i fiori prediletti. Abbracci a tutti Altiero ~------non ho ricevuto nulla. Non capisco questo vostro lungo silenzio. Immagino che non scriviate perchè non sapete ancora quale sia la sorte di Cerilo. Ho invece ricevuto il pacchetto di ricostituenti, cioè la crema per la barba e gli ottimi cioccolattini, che ho gustati con molto piacere. Ho visto che sono dell'Ambrosia, UE e me ne sono meravigliato. L'Ambrosia non aveva già da anni cessato di esistere? Oppure era stata venduta e continua app~rtiene a zio Ernesto? AH sempre a lavorare? Oppure Nel mio orto ho raccolto già per la seconda volta U vari chili di spinaci. Forse sono il solo produttore di spi- HA E naci nell'isola. E dovresti vedere che superbe foglie vengono. Deve essere una semenza selezionata perchè le foglie vengono di due decimetri quadrati di superficie all'incirca, e tuta- AH UE via sono tenerissime. Anche la terra è divenuta ora molto feconda per l'abbondanza di concime che contiene. In altri due settori coltivo prezzemolo e insalata. Ora ho fatto degli scassi di settanta centimetri di profondità e preparato cosi U il terreno per avere dei cavoli da foraggio che dovranno HA E servirmi per i conigli. - Dà una certa soddisfazione veder fruttare la terra, anche se si tratta solo di un fazzoletto. Mi piacerebbe di averne un ettaro, con l'aggiunta di un paio di buoi, di una moglie e di sette o otto figli. Sono modesto, non ti sembra? - E dire che col mio bisogno di veder fiorire la vita nelle sue innumerevoli forme intorno a me, non posso invece nemmeno avere accanto quelli che sono i fiori prediletti. Abbracci a tutti Altiero (L'originale di questa lettera non c'è. E' stata copiata da una trascrizione di Ursula) 11 ) Ventotene, 27.4.1942 Carissima Fiorella, ti comincio a scrivere questa lettera senza impegnarmi a finirla oggi. Te la manderò quando sarò arrivato alla fine della ultima facciata. UE Da parecchio tempo mi sentivo rivolgere il rimprovero di essere un nietzschiano. Non conoscevo di Nietzsche AH altro che il suo lavoro giovanile sull'Origine della tragedia greca. Avevo avuto qualche volta per le mani 'Cosi parlò U Zaratustra', ma l'avevo lasciato andare infastidito. Quel HA E che sapevo di lui me lo rendeva antipatico. Ora, sentendomi chiamare Zaratustra io stesso, a mo' di rimprovero, ed avendo saputo che qui c'era la sua biografia scritta dalla sorella AH UE e 'Così parlò Zaratustral nel testo tedesco, mi san deciso a leggere i due libri. Ed è stata per me una scoperta. Dopo Goethe è il più grande poeta-filosofo che io conosca. E' inferiore a Goethe, perchè non ha la smaliziata olimpicità U di lui. Nietzsche sembra che senta di aver a disposizione HA E poco tempo, che la sua intelligenza si dissolverà prima ancora del suo corpo, e si affretta a donare, con violenza, con urgenza. Dà parecchi sassi, ma quante pietre preziose~ Ti voglio tradurre un brano che ho trovato riprodotto nella sua biografia, e che mi è piaciuto assai. S~ero che anche nella traduzione resti qualcosa della bellezza dell'originale: "Legislatori del futuro - Dopo aver cercato a lungo ed invano di unire alla parola 'filosofo' un concetto determinato (trovavo infatti caratteristiche numerose e contraddittorie) ho infine riconosciuto che ci sono due diverse specie di filosofi: 1) quelli che vogliono sta- bilire un grande inventario di criteri di valore (logici o morali); 2) quelli che sono legislatori di tali criteri di valore. I primi cercano di impadronirsi del mondo esistente o passato riassumendo e compendiando in certi segni il molteplice accadere: a loro importa rendere perspicuo, UE pensabile, afferrabile, maneggevole quel che è accaduto sinora, - servono al compito dell'uomo di impiegare tutte AH le cose passate a vantaggio del suo futuro. I secondi sono de~comandanti: dicono: 'Cosi dev'essere'. Sono loro U a determinare il'verso dove', lo 'a che scopo', l'utile, HA E quel che è vantaggioso agli uomini; utilizzano i lavori preliminari degli uomini di scienza, e tutto il sapere è per loro un mezzo per creare . Questa seconda specie AH UE di filosofi s'incontra di rado; e infatti la loro situazione è estremamente pericolosa. Quanto spesso si sono inten ~ ionalmente bendati gli occhi solo per non dover vedere il sottile spazio che li separa dall'abisso e dal U crollo: per esempio, Platone, quando convinse sè stesso HA E che il 'bene', quale egli lo voleva, non fosse il bene di Platone, ma il 'bene in sè', l'eterno tesoro che un uomo qualsiasi, di nome Platone, ha trovato sul suo cammino! Questa stessa voluta cecità domina in forme molto più grossolane presso i fondatori di religione: il loro 'tu devi' non deve affatto risuonare alle loro orecchie come 'io voglio', -solo come seguendo l'ordine di un Dio, osano perseguire il loro compito; solo se si presenta come 'ispirazione', la loro legislazione dei valori è un peso sopportabile sotto il quale la loro coscienza non si spezza. Ora, una volta che questi due mezzi di consolazione, quello di Platone, e quello di Maometto, san caduti via, e nessun pensatore puo alleggerire la sua coscienza coll'ipotesi di un 'Dio' o di 'valori eterni', la formulazione di nuovi valori da parte del legislatore UE acquista una nuova e non ancora raggiunta paurosità. Ormai quegli eletti, nel cui animo comincia a sorgere il . presen- AH timento di un tale dovere, faranno il tentativo di sottrarsi ancora 'in tempo utile' con un qualche salto late- U rale a questo dovere come al loro più grande pericolo: o che ~ HA E convincendosi per esempio che il compito ~ già risolto, insolubile, o che non hanno spalle sufficientemente AH UE forti per tali pesi, o che san già sovraccarichi di altri compiti più prossimi, o addirittura che questo nuovo lontano dovere ~ una seduzione, una tentazione, un allontana- mento da tutti i doveri, una malattia, una specie di pazzia. ~ttraverso U Parecchi possono infatti riuscire a sfuggire: HA E tutta la storia si scoprono tracce di questi fuggiaschi e della loro cattiva coscienza. Per lo più però a questi uomini del destino sopraggiunse l'ora liberatrice, l'ora autunnale della maturità, in cui 'furono costretti' a fare quel che nemmeno 'volevano', e l'opera innanzi alla quale avevan dapprima più temuto, cadde loro innanzi facilmente ed involontariamente dall'albero, come un'opera fatta senza arbitrio di scelta, quasi come un dono." Tu che hai letto le mie, diciamo confessioni, capirai perch~ mi piace questo brano. La seconda parte, che ho sottolineata è particolarmente interessante per l'esame dei momenti drammatici impliciti in questo atteggiamento volontaristico. -Eppure, eppure ... c'è qualcosa che non mi va. Non vedi come è facile, seguendo questa pista, lasciarsi andare ad un folle volo rettorico? Su un filo di rasoio si cammina, fra la serietà ed il rettorico. In Nietzsche manca UE il grande antidoto dell'ebbrezza, cioè l'ironia. L'ironia non uccide le grandi idee, ma dà loro la giusta misura, fa \> AH si che si riesca a "penser en demi-dieu et vivre en bourgois" non già tracciando una linea di divisione in compartimenti U stagni fra i pensieri e la vita, ma facendo vivere effetti- HA E vamente quei pensieri - il che non può accadere altro che prosaicamente, en bourgeois - deridendoli quando si aggirano AH UE scrldisfatti nel regno delle parole. San contento che tu abbia cominciato a studiare la psicanalisi. E' uno studio pericoloso e quel che ne saprai tirar fuori sarà una prova della forza del tuo spirito. Essa U ti dice infatti: "Ah, nobilissima anima, tu credevi di cono- HA E scerti e di potere in complesso essere sodd~sfatta di te stessa? Ma guardati, osservati bene. Sei fatta a strati, e quelli di sotto sono i più poderosamente operanti. Credi di fare questo o quello per questo o quel motivo ben noto ed approvato. Invece quasi sempre questi nessi fra i tuoi atti sono apparenti e per scoprire quelli veri devi fare una sezione verticale e scendere nelle profondità, ave troverai motivi inconfessati e che ti sforzerai ad ogni costo di non confessare. Ora quantunque ci sia un farisaico proverbio secondo cui omnia munda mundis, il fatto è che nessuno si trova mondo, nessuno che non arrossisca di fronte a sè stesso di sé stesso. Quando senti uno che fa lo sdegnato, che si rifiuta di considerare che nell 1 animo umano alberghino tali brutture di pure tranquillamente che si tratta di un ipo- crita il quale si vergogna ancor pi~ degli altri, e che non vuol ammetter nulla poichè teme che tutti gli leggerebbero nasconde~ oppure di uno pauroso di per- UE in fronte quel che dersi. Ed un•altra forma di paura è quella che consiste nell' AH l> occuparsi delle indagini della psicanalisi come di una cosa U che riguardi la psiche degli altri, ma non la propria. HA E Ma lasciamo da parte costoro che in un modo o nell'altro hanno tremato e si sono arrestati. Guardiamo i coraggiosi. Ci san coloro - e sono i pi~ - che erano stati AH UE priylonieri di tutta !•impalcatura di costrizioni che la società e la cultura hanno levato intorno all 1 animo umano. Hanno subito la coazione finchè non si san resi conto che era opera umana e che ci se ne poteva disfare. Ora che lo U scorgono il rancore degli impulsi animaleschi si fa sentire. HA E Non ci siam che noi - dicono - ed ora vogliamo farci valere senza pi~ tutti gli ipocriti scrupoli morali. La psicana- lisi, che è finora formulata abbastanza rozzamente, si presta a queste deduzioni poichè sembra che le forze superiori dell'animo siano semplici sovrastrutture. I forti, i sani non sono coloro che non hanno impulsi bestiali (questi "puri" non esistono), ma coloro che li adoperano e dirigono con pugno fermo a servizio della loro superiore è pi~ complessa attività. Il forte sa di avere schiavi poco puliti e riottosi al suo servizio, ma sa di averli appunto al suo servizio. Le costrizioni, le ha dapprima apprese grazie alla educazione ricevuta, ma ormai non san più per lui tabù che accetta docilmente o contro cu1 ereticamente si ribella, ma che comunque san sempre un ordine che vien da fuori. Sono gli ordini che lui stesso UE si dà ora. Sono l'ordine che mantiene nel suo animo per fare quel che vuol fare. Per costui lo studio della psicanalisi AH e fecondo, poichè impara a conoscere i meccanismi attraverso 1 quali si opera il potenziamento delle energie psichiche, U ed impara in conseguenza a modificarli e a renderli più pro- HA E ficui, a scatenare le forze che gli sono state date incatenate, ma che egli, nell'equilibrio spirituale che si vien creando, vuole lasciar fiorire libere, o ad Lncatenare quelle AH UE che vuole reprimere. Non ha più nell'anima un censore, ma è lui stesso diventato censore. Per quel che ho potuto capire di te, credo che tu sei un forte, capace di guardare senza raccapricciare HA E U e senza restare affascinata dagli abissi. Perciò buon pro ti faccia il velenoso cibo. La lettera è finita in un batter d'occhio. Ad un altra volta. Auguri Altiero 30 1 2) Ventotene, 1.5.1942 Carissima Mamma, ho ricevuto la tuamalinconica lettera del 22 u. s. Io spero che entro non molto tempo ci potremo rivedere, e che potrai cosi concludere la tua vita lietamente. Comunque UE penso che puoi fin d'ora trarre una certa calma soddisfazione, volgendoti indietro, nel contemplare le numerose e varie da te create. Non ti crucciare troppo se non hanno in AH vi~ genere avuto molta fortuna. La fortuna è in larga parte un U caso, e bisogna prenderla come viene. Ma felici, cioè capaci HA E di vivere equilibratamente sono stati, salvo qualche dolorosa eccezione, abbastanza capaci, e questa è la cosa più importante. Un artista è contento dell'oggetto creato da lui anche AH UE se gli e costato pene e sacrifizi. Con gioia ho ricevuto il telegramma con l'inattesa notizia del ritorno a casa di Cerilo. Fammi subito sapere quali sono le sue condizioni di salute. Voglio sperare che HA E U non abbia sofferto troppo per questi mesi di carcere. Giorni fa avevo ricevuto la sua seconda lettera da Regina Coeli con l'annunzio che attendeva di sapere il comune in cui sarebbe stato internato. Immagino che avrete fatto una gran festa quando ve lo siete visto ricapitare a casa. Com'è andata. Eri già informata che sarebbe tornato, o è arrivato all'improvviso senza che ne sapeste nulla? Vedi bene che qualche fortuna anche tu la ricevi. Fammi sapere un po' con precisione come è andata a finire la faccenda della mia vecchia traduzione. C'è, o non c'è un editore che la pubblica? E se c'è quanto paga, e quando paga? Bada che qui non si tratta di cortesie, ma di affari, e l'editore, dati gli aumenti dei prezzi, ha tutto l'interesse a pagare il più tardi che sia possibile, mentre è mio interesse di essere pagato il più presto possibile. Se ci trovassimo in u~fase di prezzi decrescenti, vedresti aveste ricevuto qualche anticipo, mandami UE che il mio scritto frutterebbe immediatamente. Comunque se duec~nto lire, AH che mi possono essere utili per fare qualche acquisto. Ed adopera il resto per estinguere il debito che ho ancora con U te per la risina. HA E Ho mandato un telegramma di condoglianze alla famiglia del povero zio Antonio. Spero che non farà la fine zio Ernesto. AH UE della lettera che mandai in un'analoga triste occasione a Ringrazia Decio per i buoni cioccolattini della sua fabbrica. Nella tua lettera non mi dici nulla delle tue HA E U condizioni di salute. Ti sei rimessa dalla bronchite? Io ti sto scrivendo dal letto, poichè ieri ho avuto ancora una volta una di quelle febbri da cavallo che inesplicabilmente mi vengono ed inesplicabilmente se ne vanno una volta all' anno, ormai da tre anni, nella primavera o nell'autunno. Leggendo queste righe non stare ad allarmarti. tranquilla, poichè non si tratta di nulla di grave. Oggi la febbre è già ridotta ad oscillare fra i fra un paio di giorni al massimo bilito. Conservat~ sar~ 37 ed i 38°, e completamente rista- Sono molto allegro alla prospettiva che Gigliola e Fiorella forse verranno presto a trovarmi. Mi dispiace che non possa venire anche tu. Effettivamente l'orticello e la conigliera procedono abbastanza bene. Ora vado raccogliendo le prime carote giunte a maturazione. Sono piccole, ma saporitissime. Non UE riesco a mandar giù però quel ritardo del consorzio nello spedire la prima volta la risina, poichè a causa sua non , come si dice AH mi è stato possibile operare la 11 saldatura 11 nell'odierno linguaggio di economia bellica, per il nutri- U mento delle galline, e le ho dovuto uccidere tutte. Con l'at- degli stessi conigli. HA E tuale scarsità di uova esse sarebbero state molto più utili Ho alcune pelli di coniglio, conciate da me (non AH UE troppo bene), ed alcune solo seccate. Non sapresti dirmi se è possibile venderle? Credo che siano pagate oggi abbastanza bene. Mi faresti proprio un piacere se ti informassi. Altiero HA E U Ti abbraccio affettuosamente P.S. Credo di averti detto che ho scritto a Babbo fin dal 28 marzo, secondo le indicazioni che mi avevi date tu. Ricevo ora la tua cartolina del 29. Mandami questo stampato per scrivere a Babbo. 33 (L'originale di questa lettera non c'è. E' stata copiata da una trascrizione di Ursula) (una annotazione da Ursula che questa lettera era intesa per lei) Ventotene, 1.5.1942 Cara Fiorella, ho ricevuto la tua del 23 aprile che mi è riuscita UE assai grata, poichè lusinga sempre un po' la vanità di chiunque il sentirsi mettere fra le poche persone con cui si puo AH parlare. Avevo cominciato a rispondere l'altro ieri sera. 41,4 ed ora mi trovo in quello stato quasi HA E ha raggiunto i U Ma mi e piombata fra capo e collo una febbre che ieri sera beato del dopo-febbre in cui sono digiuno e non sento la farne; non sono stanco e resto volentieri a letto; leggo dieci AH UE righe di un libro e fantastico per altre cinquanta senza capire quel che leggo, ma senza sentir nemmeno il bisogno di capire. E' difficile pensare una situazione di maggior solitudine di questa, per chiacchierare di solitudine. U Quando anch'io ero prigioniero di quella sorta HA E di realismo intriso di risentimento, che consiste nell'individuare i motivi altrui meschini e celati, ma veri, che irnpediscono loro di accogliere i nostri atti, i quali sono, per definizione dettati da motivi superiori, allora anch'io ero giunto alla conclusione che è pressochè inutile discutere con altri. Non ne vengon fuori che due monologhi. Il vero dialogo riesce, e non sempre, solo quando lo si fa con sé. Allora non ci si vergogna troppo di cambiare posizidne e opinione . E ne tiaevo motivo di disprezzo per gli altri poiché non ragionavo sulle loro idee, e non facevan si da accorgersi ad un certo momento che dovevan accettare le mie. Quasi che io, poi, le mie le avessi ragionate, e che non le avessi invece, dal più al meno, per motivi analoghi ai loro. Essendo, e per maledetta disgrazia, il mondo diviso in gente che non capiva più ed in gente che non capiva ancora, non mi restava che la solitudine. UE E c'era in questa solitudine una specie di felicità, ma era in fondo una magra felicità impastata di rinunzia. AH Il mio desiderio sarebbe ben ,· stato quello di essere in comunione con tutti, ma non riuscendoci mi restringevo ad esserlo U con alcuni pochi, eletti come me. Mi vien da ridere scrivendo ~ HA E queste righe, poiché ora so che questa solitudine ascetica la solitudine del prigioniero che non osa più guardare oltre le sbarre del mondo preclusogli, ma si siede volgen- AH UE dogli le spalle all'inferriata e decidendo di essere d'ora innanzi sufficiente a sé stesso, mentre in realtà ha sempre l'oppressione di quei ferri che san dietro il suo dorso. Quando, nella mia segregazione a Lucca, mi accadeva di far HA E U cosi, si verificava poi spesso che il sole tramontando scendeve dietro gli alberi e non proiettava perciò più sul muro che era innanzi ai miei occhi solo le due ombre rigide delle sbarr e , ma riempiva la par e te del tremolare di luci e di ombre prodotto dall'agi~tarsi delle foglie. Ed allora mi godevo veramente, dimentico di ogni risentimento, questo spettacolo semplice, ma bello, non sentivo più il bisogno di affacciarmi, ed avevo raggiunto la vera solitudiDe. La quale non rinunzia ma accoglie. Ed è capace di accoglier tutto, le cose grandi e le piccole, l'agitazione e l'inerzia, gli intelligenti e gli stupidi. Non e povera, ma ricca. La cosa più ricca e generosa di sé che possa esserci. Chi abbiamo noi europei che possa esser contato come un vero maestro in quest'arte della solitudine accettatrice? I due maggiori nomi che si possono dire credo siano Epicuro e Goethe. UE Che c'è però che offusca la limpida grandezza di questi due? E' la visibilità dello sforzo fatto per ragl~ coscienza di aver rinunziato AH giungere quest'equilibrio, e di dover rinunziare a molto per mantenerlo, vale a dire U la permanente paura di perderlo e di perdersi. San come due HA E magnifiche opere architettoniche che i costruttori han lasciate avvolte e deformate dalle impalcature poichè temevano che togliendole gli edifizi sarebbero caduti. Si può immaginare AH UE il Partenone non sorretto dall'equilibrio delle masse che lo compongono, ma da travi, traverse, soppalchi e palanche? Ora io non credo affatto che l'armonia della solitudine accetcostri~ioni. Ciò U tatrice si possa conseguire senza sforzi e HA E sarebbe possibile solo se uno avesse un solo fine, un solo valore da realizzare. Allora la sua vita sarebbe il lineare monotono processo di realizzazione. In realtà però ciascuno ne ha innumerevoli e deve ben proporsi di armonizzarli, decidere quale operosità far fruttare di più e quale di meno. Questa musica non si impara da nessuno, ma la si crea da sé, ed in ciò consiste la solitudine. Se 1•armonia viene stabilita reprimendo molto, lo sforzo deve essere continuo per mantenere l'equilibrio. Se viene stabilita reprimendo il meno possibile (qualcosa va pur sempre represso; chi non ha cicatrici di più o meno antiche cauterizzazioni?), attribuendo invece agli impulsi che si vogliono subordinare funzioni di servitori, ma pur sempre funzioni in cui possono esplicarsi, si vien modellando un tipo di vita che ha il carattere della spontaneità artistica. In Epicuro ed in Goethe, c'è ancora troppo di repressp , e perciò di rancore da parte UE degli impulsi soffocati, di necessità per quelli vittoriosi di proclamare continuamente la loro vittoria, con frasi alti- AH sonanti, di mettere continuamente in guardia contro il nemico che è sempre alle porte. U Ho cercato di immaginare quale risposta avrebbe HA E dato ciascuno di loro ad una donnetta che avesse loro chiesto un rimedio contro la biliosità del marito. Epicuro le avrebbe probabilmente detto che solo nell'amicizia, nel godimento AH UE comune dei puri piaceri intellettuali si può trovare il modo di viver bene, che se perciò voleva esser felice rinunziasse alle false felicità della vita comune dei sensi. Goethe U avrebbe spiegato che la donna avrebbe potuto trovare la sua HA E felicità nel sottoporsi alla volontà del marito; rinunziasse perciò a far valere contro di lui le pretese che lo irritavano. Ambedue avrebbero insomma concluso con la parola rinunzia. Nessuno dei due avrebbe consigliato la donna a mettere in bocca al marito una grossa pipa accesa. Chi fuma la pipa non può allargare la bocca e strillare, perché deve tener stretto tra i denti il bocchino. Chi ha avuto .il coraggio di dare consigli di questo genere, che mostrano la capacità di far fare ad ogni cosa e ad ogni persona quel che son capaci di fare, e non di costringerle ad un modello fisso, in un'idea, sono stati i Cinesi, per quel poco che so di loro. Una civiltà, una forma di educazione alla cui base non sta un vangelo di rinunzia, ma di solitudine accettatrice, com'è il Taote-king die Lao-tse. Non conosco nella catena che questo primo anello e l'ultimo, cioè i due libii di Lin Yutang, UE ma si ricollegano cosi bene l'uno all'altro a distanza di nu~ AH circa 2500 anni, da farmi pensare che ci debbono essere merosi anelli intermedi di notevole . interesse. E' interessante il giudizio di Goethe su un romanzo cinese: "Quegli uomini HA E U pensano, agiscono e sentono quasi come noi, e ci si accorge assai presto di essere loro uguali: soltanto che colà tutto procede più chiaro, più puro, più costumato. E' un mondo AH UE ragionevole, borghese, senza grandi passioni, e senza slanci poetici." Il fatto è che i Cinesi non hanno avuto la duplice scuola di ascetismo e di rinunzia dei Greci e dei Cristiani, e perciò c'è una massa infinitamente minore di passioni, U cioè di impulsi il cui realizzarsi è sentito come una scon- HA E fitta. Quasi tutte sono state convertite in forme di azioni, di affermazioni. Guardando le cose da questo punto di vista, si cessa di disprezzare la gente che non capisce, o che non capisce ancora, o che non capisce più. L'aspetto ridicolo della faccenda non sta nella ostinatezza o nell'ignoranza del non ragionatore, ma nella presunzione del sedicente ragionatore, il quale, malsicuro com'è della danza che vuol proporre, si affanna a dimostrare che è la migliore, ed irato nel veder la gente restare a danzare com'era solita, sbatte 3. gli strumenti a terra ed esclama: "Noi vi abbiamo suonato e voi non avete ballato; vi abbiam cantato canzoni lamentevoli e voi non avete pianto." Effettivamente una danza vale l'altra. C'è solo una volontà di crearne una. E questa è labile, sforzata, impotente insomrna, se chi vuole realiz- UE zarla non vede altra via che quella della viulenza. Si tratta in genere di trovar la pipa adatta da mettere in bocca. AH Ma ora sono stanco, mi duole la testa e perciò mi fermo. Ricordami questa lettera quando sarò più sano e U meno saggio. HA E U AH UE HA E Altiero 13 ) Ventotene, 9.5.1942 Cara Mamma, eccomi a rispondere fulmineamente, per questa volta, alle tue lettere. Anzitutto mille ringraziamenti pel pacco. E' arrivato proprio al momento giusto, quando dopo UE tre giorni di digiuno mi si era svegliata una fame da lupo. Com'era dolce sgranocchiarsi il ciambellone e lasciar scio~a cioccolata. AH gliere fra lingua e palato Ora sono guarito completamente da vari giorni. U Come residuato della febbre ho una ... contusione al ginocchio HA E sinistro che mi ha fatto zoppiccare per qualche giorno. Ho infatti commesso la sventatezza di alzarmi dal letto guando avevo la febbre a più di 41°, non sapendo che a quella tempe- AH UE ratura le forze fisiche sono stroncate. Dopo una diecina di passi sono svenuto e ancora adesso mi duole un po' il ginocchio su cui sono caduto di peso. Pare che si trattasse di una febbre di origine U intestinale. Comunque in due giorni e passata ed. ora sto HA E di nuovo in piedi. Voglio sperare che anche la tua ferita alla mano guarisca presto. Con gran piacere ho letto della prossima venuta di Gigliola e di Fiorella. Potranno venire ai primi di luglio, in modo che potranno fare i bagni come l'anno scorso. Sono tutto lieto di questa prospettiva. Anemone ha trent'anni~ Ho rifatto i conti sulle dita ed ho dovuto constatare che san veramente tanti. Anch'io non mi so ancor~ decidere a considerarla una signora, la 1-t_- piccola antica mocciosa grassottella dai bei capelli biondi. I miei conigli prosperano sempre. Ho superato l'ottantina. Fra un paio di giorni avrò altri due parti. Per quando verranno Gigliola e Fiorella potrò ammazzarne un paio. Fammi sapere se tornando a Roma potranno portartene due o tre uccisi, cosi come l'altra volta avete portato una c se ci sarebbero difficoltà pel passaggio da una UE t~cchina, provincia all'altra. Ma non credo. Se non sbaglio ho risposto AH in questa lettera ed in quella ,della settimana scorsa a tutto quel che vorresti sapere. U Scusami se ti ho scritto di rado in questi ultimi HA E tempi. Ho avuto troppo da fare con varie idee che mi ribollivano per la testa, e che ho dovuto mettere in ordine, senza ancora esserci del tutto riuscito. Se zio Umberto fosse cosi AH UE cortese da farmi avere una risposta alla mia domanda di tempo fa, prenderei ciò come un indizio di interessamento e gli manderei alcune mie riflessioni di economia. Ma vedo che è solenne e silenzioso come un Budda. Buon pro gli faccia. HA E U Ti abbraccio con affetto. P.S. Accludo il foglio per Babbo. Altiero Ventotene, 9.5.1942 Carissimo Cerilo, devi sapere che una volta ho fatto una specie di ricerca cabalistica sui legami che ci sono fra i vari fratelli e sorelle, ed è venuto fuori un bel cerchio in cui UE sono tracciati armoniosamente un pentagono e due triangoli, i cui vertici sono segnati con uno dei nostri nomi e colle AH date di nascita. Uno di questi triangoli congiunge il nome mio, il tuo e quello di Fiorella, e le date sono tutt'e tre U multiple di 7 (7, 14, 21), che com'è noto è un numero perfetto. HA E Cosi si spiega che le tue fortune siano un chè di medio fra quelle di Fiorella e le mie, e che quel che a me accade sul serio, ed a Fiorella non accade affatto, a te accada, per AH UE cosi dire, in modo leggero e quasi scherzoso. Quando ho visto che la decisione della tua sorte tornava a coincidere con quella della mia, ero già sicuro che le cose si sarebbero ripetute allo stesso modo. Immagino che se, poniamo, U la signora Agostinone leggesse fino a questo punto questa HA E mia lettera, stupirebbe dapprima e poi si rallegrerebbe di sapermi misteriosofo. Tu capirai, credo, che sto scherzando. Scherzi a parte mi rallegro assai con te per la tua riacquistata libertà. Avrei voglia di parlarti a lungo di molte cose a cui sono andato pensando, ma terno che dovrò attendere alquanto prima di avere questo piacere. Non conosco il libro di Pavese e non so perciò che cosa dirti. In genere non arno molto, e perciò non li leggo nemmeno molto, i giovani scrittori italiani. Scrivono tutti parecchio bene, ma mi sembra che nessuno abbia nulla da dire. Recentemente, ad esempio, ho l~tto Conversazioni in Sicilia di Vittorini. Alcuni spunti di verismo verghiano nel tratteggiare qualche figura di poveri o di poliziotti siciliani, e poi divagazioni sul senso di nullità della letteratura italiana. Sarà. Io ci credo poco. Si tratta, come povera gente che si UE nel caso di Moravia o di Bernard, di lamenta piena di rancore perchè il mondo è divenuto vuoto AH ed arido, e loro non si sentono la forza di farlo rifiorire. La mia antica avversione per i malati, che mi han sempre U l'aria di fingere di essere malati, di volerlo essere perchè HA E ci provano un certo piacere, è tornato a farsi sentire anche ora. Io credo di avere avuto in sorte finora una vita ben poco bella. Eppure ci san momenti in cui mi sorprendo ad felicità pari al AH UE esclamare: chi ha potuto avere questo o quell'istante di mio~ E ciò nonostante che nel complesso sia pieno di disgusto per il mio dannato vegetare. Ma questa gente invece si compiace di mostrare: ecco, io non sono e U non sono mai stato altro che vuoto insulso vegetare. Non HA E c'è che da dir loro con Molière: Tu l'as voulu ... Stava a loro coltivare il loro giardino e farlo fiorire. Ti abbraccio con affetto. Altiero 14 ) Ventotene, 13.5.1942 Cara Mamma, ho ricevuto la tua lettera dell'8 e la cartolina del 9. Credo che avrai ricevuto il modulo coi miei auguri per Babbo. UE Ringrazia· l'impiegato del Consorzio agrario per il sacco di risina. Cominciavo ad averne bisogno con una AH certa urgenza. Sono arrivato a 94 conigli, i quali mi fanno veramente sudare; mangiano, non come conigli, ma come lupi. U Credo che ne dovrò diminuire la quantità, poichè il problema HA E degli alimenti diventa troppo difficile per loro. Ti ho già scritto nella mia ultima che sono guarito ormai completamente, salvo il ginocchio sinistro che mi duole AH UE ancora un poco. Ma si tratta di roba da niente e va scomparendo. Non sapevo che anche Babbo andasse soggetto a queste febbri improvvise. Si vede che è un piccolo malanno ereditario che il padreterno ci ha mandato. U Fiorella ha saputo pi~ nulla dalla propo~ta di HA E traduzione det libro su Aristotele? Dille che dovrebbe cercare assolutamente di sapere qualcosa di preciso per quando verra a trovarmi. Non mi dispiacerebbe di fare questa versione nella seconda metà di quest'anno. E sarei anche contento di leggere un libro su Aristotele, di cui conosco troppo poco. Ti scriverò in qualcuna delle mie prossime lettere che cosa mi Occorre per la venuta di Fiorella e Gigliola. Ne prenderò appunto man mano che mi verrà in mente, perchè ora, per quanto ci pensi mi sembra che non mi occorre nulla. Una cosa che lei o Gigliola dovrebbero farmi il piacere di ricordarsi e quella di informarsi della casa editrice e del prezzo de "I fondamenti della logica aristotelica" di Calogero. Guardino anche, per un'ultima volta se fosse possibile ottenere in prestito qual.che libro da zio Umberto. UE Altrimenti ditegli che lo rinnegherò come zio indegno. Mi à fatto molto piacere la narrazione della in- AH aspettata liberazione di Cerilo. Gli ho scritto qualche giorno fa, ma tornerò presto a scrivergli a lungo. U Leggendo Nietzsche mi sono improvvisamente ricor- HA E dato che molti anni fa, credo nel 1928, Veniero mi aveva scritto che lo leggeva con molto entusiasmo. Avrei tanta voglia di stare ora a parlarne con lui, dopo che tanti anni AH UE si son venuti ad accumulare colla loro beffarda srnaliziatezza, sulle nostre spalle. Ma chissà quando potrò rivedere Veniero. Di ad Anemone che le mando i miei auguri di pronta guarigione per Claudio. Non si deve inquietare troppo per rnor~ HA E U le sue diavolerie. Mi ricordo che, quando lei ebbe il billo, e zia Amelia faceva da infermiera, la sua carnera isolata era l'oggetto della nostra curiosità, ma anche del nostro terrore, perchè col passar dei giorni, i nostri giocattoli, libri illustrati, giornalini passavano nella sua carnera, e nulla, letteralmente nulla si salvava dalla furia distruggitrice della sorella malata. Se glielo dici, potrai certamente ricordarle molti altri particolari. Tanti auguri anche a Donatella, che non sarà per nulla afflitta della malattia sofferta, se ci ha guadagnato qualche settimana di soggiorno 4s a casa della nonna. Anche tu sei certo molto contenta, poichè puoi distrarti, ed hai la possibilità di esercitare ancora, quasi come passatempo, il dono che hai ricevuto di insegnare con in inita pazienza ed amore. Io non ho mai veramente capito come si possa avere questa virtù. Il quadro del maestro collo scolaro mi appare da lontano molto seducente, ma tutte UE le volte che mi ci san messo, fastidio ed impazienza si san sempre fatti sentire prestissimo, e quasi regolarmente ho AH piantato lo scolaro, pregandolo di proseguire da solo. Tu invece sei veramente ammirevole. Probabilmente bisogna avere U dei figli per imparare la virtù dell'insegnamento. Mi sono HA E accorto che non amo veramente i bambini al disotto dei dieci anni. Con essi mi sembra sempre che non si riesca mai a concluder ~ulla. Mi sembrano molto più interessanti i ragazzi AH UE intorno ai 12 o 13 anni, purchè siano intelligenti e vivaci. Ma certamente il mio campo di esperienza è troppo ristretto. Ecco che ti ho scritto una lunga lettera. Ora debbo smettere, perchè la luce se ne è andata. Termino col U mio lucignolo, ma debbo fare economia di petrolio, perchè HA E chissà quando riuscirò ad averne ancora un poco. A proposito di lucignolo, ti dirò che nelle set- timane scorso mi sono riletto Finocchio. Bellissimo~ Ti abbraccio con affetto. Altiero CARTOLINA POSTALE 15 ) Ventotene, 23.5.1942 Cara Mamma, ho ricevuto le tue cartoline del 16 e 17 u.s., nonchè il pacco del quale ti ringrazio molto. Ho ricevuto anche il sacco di risina. Ho molto gustato la torta casa- UE linga che ho mangiata a poco a poco insieme alla cioccolata. Ora sono completamente ristabilito ed anche il ma~e. Penso che i vestiti di Cerilo AH ginocchio non mi fa più mi andranno un po' larghi. Puoi però mandarmene uno, purchè perfettamente inutile che sciupi qui gli U non sia nuovo. E' HA E abiti. Ho già un vestito nuovo e non lo adopero quasi mai. Finiranno per mangiarlo le tignale. L'ho indossato l'ultima volta quando mi sono alzato dalla malattia, e tornerò ad AH UE indossarlo per accogliere degnamente, sia pur sudando alquanto, le due sorelline. Le aspetto con tanta impazienza, quantunque mi addolori assai il fatto che questa volta tu non sarai con U loro. Ma Gigliola e Fiorella ti porteranno buone notizie HA E di me, ti diranno che sto bene in salute, che sono elegantemente magro (dico elegantemente, non eccessivamente), che sono quasi sempre perfettamente sbarbato, ed in genere di buon umore. Ti abbraccio con affetto. Altiero CARTOLINA POSTALE Ventotene, 30.5.1942 16 ) Carissima Mamma, ho ricevuto oggi le tue cartoline del 19 e del 21 corr. e la lettera graditissima di Fiorella a cui rispon- UE derò presto, ma con la quale conto anche presto di poter parlare. Mi sembrerà che il mese di giugno non terminerà AH mai~ Per la tessera del vestiario ti ho già detto di U indicarmi tu quanti punti e a che scopo debbo farmi autoriz- HA E zare dal podestà ad utilizzare per acquisti a Roma. A me ora non occorre altro che un paio di matassine di filo. Ma poichè per tutti i miei bisogni concernenti il vestiario AH UE hai sempre provveduto tu, sei tu che devi darmi indicazioni per utilizzar.e la mia tessera in modo da colmare gli eventuali vuoti che ho fatto nelle vostre tessere. Perciò non mi chiedere da capo di che cosa ho bisogno io, ma dimmi di che cosa U hai bisogno tu in qualità di materfamilias. HA E Cerilo ha ripreso a lavorare? Perchè non mi scrive? Sarei stato molto contento di rivederlo anche quest'anno ma non c'è evidentemente da pensarci. Se Einaudi promette di pubblicare il 'Saggio sulla natura e sul significato della scienza economica" di Robbins, poichè non pÒsso mandargli il libro, che non è mio, gli manderò la traduzione, che posso sbrigare rapidamente. Al ministero della Cultura pop. potrà cosi presentare la traduzione anziché il testo. Son sicuro che il Min. non troverà ostacolo, poichè si tratta di un libro scientifico. Comunque glielo manderei senza impegno da parte sua. Se il Min. non accettasse, l'ed. non avrebbe che da restituirvi il manoscritto. Ti abbracciiD- HA E U AH UE HA E U AH UE Altiero (L'originale di questa lettera non c'è. E' stata copiata da una trascrizione di Ursula) (secondo una annotazione da Ursula questa lettera è intesa per lei) Ventotene, 3.6.1942 Cara Fiorella, ecco oggi, tre giugno, san quindici anni che san UE prigioniero, il 43% della mia vita totale, o, se si conta la vita effettiva dai 15 anni in su, il 75%. Con un certo AH senso di orrore sto scrivendo queste cifre. Non credo che ci sia molta gente al mondo che abbia battuto questi records. U E fra i pochi che hanno avuto questa sorte quanti hanno fatto HA E della loro prigionia la pietra angolare della propria esistenza e dei propri risentimenti. Ripenso al Prometeo incatenato, al frammento della trilogia giunto a noi. Per Eschilo AH UE alla dura superbia del Titano fa seguito la sua riconciliazione con Zeus. Ci voleva l'insulsa retorica stoica dell'eroe, morale retorica che giunge sino a noi nei più inverosimili U travestimenti - per frantumare la visione molto più profonda HA E del poeta ateniese, lasciare che il momento della riconciliazione andasse perduto, e conservarci isolata la figura dell' incatenato come una figura ascendente ad una sempre maggiore grandezza morale, mentre ad un più accurato esame della tragedia si scorge benissimo che siamo di fronte non ad una ascesa, ma ad una degradazione. Il momento più sublime è l'inizio, quando Prometeo apre la bocca ed invoca l'universo intero ad ascoltare la sua sofferenza. Ma quando questo risponde al suo appello assistiamo al progressivo solidificarsi del rancore vendicativo, al gelido inaridirsi dello spirito 5c dell'incatenato. Se passiamo dalla poesia di Eschilo alla prosa della prigionia, ritroviamo lo stesso sviluppo psicologico. Il prigioniero pone tutta la sua fierezza, la sua ragione d'essere nel non piegarsi, nell'esser più duro ancora delle sue catene. Poich~ lo si vuole spezzare, egli porrà tutte le sue energie nel diventare sempre più coerentemente, ~ caduto prigioniero. UE sempre più totalmente quel che era quando Si chiude in sé nella tensione di durare. E gli accade di perch~ la sua tensione, essendo AH finire per trovarsi bene, diretta contro la prigione, gli ha fatto modellare su di ~ fiero. Ma si tratta di una perfezione vuota, HA E stoica, e ne U essa tutto il suo animo. Egli raggiunge la dura perfezione farisaica, di un equilibrio psicologico fra lui e le mura d e l carce re. Ha finito con l'assllmere, per cos i dire, inte- AH UE riormente la forma stessa del carcere e coll'essere rescisso da ogni altra perturbante relazione. Molti che son prigionieri per molti anni diventano farisei. Ma non ~ la prigionia che li fa diventare tali. Se hai confidenza con loro vedrai con HA E U quanta frequenza ti confesseranno che nel momento in cui la porta della cella si chiuse alle loro spalle, sentirono come cadersi di dosso un peso: "Ecco, ora sono finalmente sicuro dalle complicazioni. Ora sono tranquillo." Una tendenza profonda alla quiete è quella che li converte in statue morali prive di vita. Io credo di essermi almeno sinora, salvato dalla morte morale del prometeismo. Me lo attesta la possibilità di conversare e di intendermi con persone vive ed intelligenti come te, che dovrebbero invece apparirmi gente di un altro mondo se la mano presante della prigionia mi avesse schiacciato e modellato secondo la sua forma. E se constato di essere salvo, non lo fo con la fiera compiacenza di chi e riuscito a compiere a forza di buona volontà, malgrado le circostanze avverse un difficile tour de force, ma con una specie di riconoscente gratitudine, verso diciamo gli UE dei. Tutto il segreto è forse nell'aver accettato quel che mi capitava come un dato di fatto e averlo ignorato, non AH averne fatto gran questione. A me e capitato il contrario di quel che accadde U a Saul, che usci a cercare le asine del padre e trovò un HA E regno. Io ero uscito a cercare un regno ed ho trovato delle somare da pascolare, e mi san messo a fare il pastore. Evidentemente non è stato sempre facile accettare questo. Far AH UE tacere la dispotica volontà che esigeva che tutto fosse asceticamente indirizzato nel mio animo riel senso voluto da lei, scoprire che fra cielo e terra c'eran più cose di quante ne sospettassi, abbandonarmi alle impressioni e agli impulsi U del momento (anche nella prigionia quanti ce ne sono e come tumultuano), essere aperto ed accogliente verso quel che HA E \ era diverso da me, ignorare la paura di perdermi. Queste erano l~ asine che mi era toccato di pascolare. Questo modo di vivere che mi permetteva, bench~ prigioniero, di spaziare senza limiti e conversare con la più diversa gente, viva e morta, è stata u~scoperta che ha riempito la mia vita. Mi potrei fermare qui. E' qui che dimoro, cercando di vivere armoniosamente, senza operare quasi nessuna re- . pressione nel mio spirito, senza preoccuparmi di quel che accadrà, poichè comunque avro asine da pascolare e prati su cui ingrassarle. Questa mia vita di pastore ha una storia non sempre allegra, poiché strada facendo mi è accaduto di perdere più di una somara. Ma ne ho trovate altre; ed il mio affetto va più sulla prosperità della mandria delle mie fantasie UE che su questa o quella bestia. Fa parte della saggezza sibaritica amare ogni somara come se la si dovesse perdere AH da un momento all'altro, cioè _non amarla veramente, ma solo rallegrarsi della lucentezza del suo mantello e del suo sco- U razzare pei campi. HA E Successivamente ho però fatto un'altra scoperta. Nel bel mezzo delle mie epicuree amicizie sbadatamente mi capita di non brindare più coll'amico alla mia felicità, AH UE ma alla sua, come se la sua dipendesse da me. L'amico si tira indietro, diffidente di questa intrusione. C'è qualcosa in me che lo urta, una minaccia all'indipendenza della sua personalità. Non ho mai capito bene che gusto ci sia a preoc - U cuparsi sempre di conservare la propria personalità. Sotto HA E l'affinità raffiora una differenza. Approssimativamente l'esprimerei in questi termini: l'altro si è ritagliato un piccolo mondo suo poiché solo in esso si sente sicuro e felice. C'è in lui una paura di perdersi, se ne esce. C'è una rinunzia piena di prudente saggezza. Anch'io occupo un piccolo pezzo di mondo, ma non l'ho delimitato. Ho una sicurezza di non perdermi se lo estendo o se ci lascio entrare altri. L'amico è un cittadino, vive in un borgo circondato da mura. Io sono un pastore di somare che vive all'aperto; mia è la terra dove posso pascolare e non una terra segnata da muri. Paura di perdersi e sicurezza di non perdersi. Si, la differenza è veramente questa. A me non verrebbe oggi più in mente di dire che mi sento forte e felice solo quando sto per conto mio. Direi piuttosto: Mi sento forte e felice, UE e perciò sto per conto mio. Sentirsi forte e felice significa sentirsi gra- ta~e AH vido, ricco, aver bisogno di qonare, non riuscire a rispetgli altri. Lo starsene per conto proprio non e una con- U dizione, ma una conseguenza. Gli altri vogliono essere rispet- HA E tati; accetteranno un giorno il dono, ma non vogliono ora accettarlo, perchè è inquietante e non sanno se sia amaro ed avvelenato o dolce e nutriente. Una volta stavo per conto AH UE mio perchè ero incapace di comprendere e amare; poi sono stato per conto mio perchè ero divenuto capace di comprendere, ma non avevo nulla da dare; ora sto per conto mio perché ho da dare ed è cosa meravigliosa vedere come quasi tutti U fuggono dinanzi ad un donatore, scambiandolo per un rapina- HA E tore. In realtà lo è anche, in quanto ruba una tranquillità certa per offrirne una problematica. (Altiero) CARTOLINA POSTALE 1 9) Ventotene, 20.6.1942 Carissima Mamma, questa settimana non ho ricevuto nulla da voi. Spero che stiate tutti bene. Ti mando un elenco di libri che Fiorella e Gigliola UE dovrebbero assolutamente cercare di ottenere in prestito da zio Umberto, lo sappia o non lo sappia (si alleino magari i restituirglieli per la fine AH con zio Luigino). Mi impegno l'autorizzazione al Ministero. U dell'anno. Se li ottengono, dovrebbero naturalmente chiedere Recherches Lieben su~la (Pa~is, HA E 1) L'album di grafici aggiunto come volumetto a sè alle Théorie des prix, par R. Auspitz e R. 1914); Paris, 1900; · AH UE 2) Anton Menger. Le droit au produit intégral du Travail, 3) Bohm-Bawerk, Histoire critique des théories de l'intéret che p~ò trovare sul sindacalismo operaio (esclu- HA E 4) I libri U du capital, Paris, 1902 in 2 voll.; dendo le opere dei Webb che già ho), specialmente per lo studio dell'influenza dei contratti collettivi di lavoro sul livello dei salari, sulla disoccupazione, sul prezzo dei beni di co~mo ecc.; 5) Cole,Chaos and Order in Industry, London, 1920; 6) Cole - Self-government in Industry, London, 1920. Ho ricevuto tre giorni fa l'Aristotle di ~oss, e ne ho già iniziato la traduzione che cercherò di portare a termine quanto prima sia possibile. Credo che al più tardi per la fine di settembre sarà pronto. Attendo la Vita del Marchese di Salisbury. Per sbrigare più rapidamente il lavoro mi sono associato un amico a cui detto, e a cui darò una certa parte del guadagno netto dalle spese per la carta e per l'inchiostro. Ricordatevi di avvisarmi in tempo utile della UE data dell'arrivo delle sorelle. Ho già impegnato la casa della "Pazzarella", ma non posso farlo in modo definitivo. AH Abbracci. HA E U AH UE HA E U Altiero CARTOLINA POSTALE 21) Ventotene, 11.7.1942 Cara Mamma, ho ricevuto il vaglia ed il telegramma che mi annunzia la venuta di Gigliola e Fiorella per il 17. Ho già UE impegnato le camere della Pazzarella, ed aspetto con impazienza che passino questi altri sei giorni. AH Se Fiorella fa in tempo dovrebbe andare ad ordinare al consorzio un altro sacco di risina - se ne hanno ancora. U Un altro piacere che mi dovreste fare è quello HA E di portarmi una scatolina di Oropax, cioè di quelle pallottoline di cera ed ovatta per la protezione delle orecchio per quando comincerò i bagni. AH UE Come sono andati gli esami per Cerilo? HA E U Ti abbraccio con affetto. Altiero CARTOLiNA POSTALE 23) Ventotene, 15.8. 1942 Carissima Asteria, immagino che qualche volta ti dirai: che immemore fratello ho, il quale non si ricorda quasi mai di scrivermi. Ma credo anche che immaginerai che talvolta anch'io mi dico: la miglior cosa sarà che ci perdoniamo a vicenda la nostra pigrizia. un po' AH Beh~ di scrivermi. UE che immemore sorella ho, la quale non si ricorda quasi mai Però vorrei che mi scrivessi più spesso. Ho saputo da Mamma che ora ti sei abba- U stanza rimessa in salute, e ciò mi fa molto piacere. HA E Mi dice Mamma che l'ottico con una gran risata ha detto che occorre una montatura nuova. Leggendo queste AH UE righe di Mamma fremevo di rabbia e mi veniva voglia di dar due pugni all'ottico che naturalmente preferisce mettere una montatura nuova perchè ci guadagna assai di più. Se qui ci fosse l'acetone (l'acetone, non il mastice - dite a quell' U imbecille dell'ottico, poichè l'acetone scioglie la celluloide) HA E non vi avrei mandato gli occhiali, ma li avrei riparati io stesso alla perfezione. Se fosse ancora in tempo dovresti riprendere gli occhiali e portarli ad un altro. La riparazione costerebbe l o 2 lire. Ti abbraccio affettuosamente. Altiero CARTOLINA POSTALE 22) Ventotene, 15.8.1942 Cara Mamma, ho scritto or ora ad Asteria spiegandole che t'ottico vi ha bellamente imbrogliate, dicendo che non è possi- UE bile riparare gli occhiali. Se avessi pensato a questo avrei dato più dettagliate spiegazioni a Gigliola. Ma ormai è suc- AH cesso. Non stare a preoccuparti della matita. Non fare spese inutili. L'ho già sostituita. Credo di averti già detto di U aver ricevuto il vaglia di lire cento, di cui ti ringrazio. HA E Di a Fiorella che i suoi occhiali hanno certo fatto la stessa fine della mia matita. Evidentemente ci voleva qui la tua presenza. Nella urgenza della partenza qual- AH UE cosa è andata perduta. Fiorella non si preoccupi della lista de l materiale elettrico poichè ho provveduto già altrimenti. Ho ricevuto il sacco del mangime. Desidero saperne il prezzo perchè se la spesa si aggira intorno alle 150 non U devi mandarmi il solito assegno per settembre, e se le supera HA E devi fare la trattenuta anche pel mese di ottobre. Avvisami sempre dei pagamenti che ti fanno per la traduzione, ma disponi tu del denaro, continuando a mandare a me sempre la stessa somma. Sei contenta, Mamma, della festa c he abbiamo fatto alle tllC vettovaglie? H~i ricevuto le nostre cartoline con su la caricatura del nostro pantagruelismo? Però, cara Mamma, non ci ricamar sopra pensieri tragici. Non voglio che vi priviate del necessario e che facciate spese eccessive per mandarmi pacchi. Pensa sempre prima a v voi ed in particolare a Cerilo e ad Asteria. Ho sempre non terminata la lettera che debbo mandare a Cerilo. I saluti di Tina mi hanno fatto molto piacere. Baci HA E U AH UE HA E U AH UE Altiero 6c 24) Ventotene, 22.8.1942 Carissime Gigliola e Fiorella, anzitutto liquido tutte le notizie: Ho ricevuto il pacchetto di Mamma con gli occhiali, le caramelle ed il resto. Ho ricevuto oggi in una cassetta di Kg. 9.500 il primo UE pacco da Chieti, contenente farina ed olio. Infiniti ringraziamenti ai parenti di Chieti e a Gigliola che ha cosi bril- AH lantememnte condotto la sua campagna. Ho ricevuto le sei copie della fotografia che U abbiam fatto qui. Mi dispiace assai che a Gigliola sia venuta HA E in tutt'e sei le copie una macchia che le deforma la bocca. Fiorella è venuta meglio, con la bocca amara di quando pesta i piedi esclamando: "~: .-. questo non posso tollerar lo~~; Io colla AH UE solita testa inclinata di babbeo malinconico. Contentiamoci (notate che quasi sembra che io abbia un paio di scarpe, di cui una un po' scalcagnata). Ve ne manderò tre copie per volta per non appésantire la lettera, e non dover pagare U doppio francobollo. Le due col motto in latino sond per voi, HA E se le volete; l'altra è per Mamma. G.A.F. è la sigla composta delle nostre iniziali. Forse era meglio scrivere F.A.G. con allusione al verbo greco "fago"= mangio. I libri di zio Umberto sono in perfette condizioni e quanto prima gli saranno restituiti con infiniti ringraziamenti, ed ultèriori richieste. - Con un certo spavento ho letto i dieci o dodici titoli dei libri di Barth. Ma mi manca il tempo per diventare un teologo protestante~ Mi contenterei solo del "Romerbrief" che credo sia l'opera più importante di Barth. Dice Miegge che in seguito ha completato la sua teolog~ con una rivalutazione dello spirito santo. Ma non so quale delle opere citate da te ci si riferisca. Qualche anno fa ho scritto una notarella sulla teologia di Barth. La rilegg8rÒ, e se mi sembrerà valere ancora qualcosa te la manderò. - Credo di aver scritto tutto ciò per cui era ~na lettera [ma ~ probabile che abbia UE necessario scrivere dimenticato qualcosa). -Così posso terminare con una non AH necessaria chiacchierata. San riuscito a leggere i 21 consigli. Erano già U accompagnati da un'apologia, una serie di controconsigli HA E (alcuni dei quali abbastanza riusciti) qualche dichiarazione e simili cianfrusaglie. Mi san sentito vecchio come Mefistofele, e ho aggiunto alcune glosse. In una ho sostenuto l'in- AH UE utilità del dar consigli e ho espresso l'opinione che si fa presa su un altro o facendolo lavorare o parlandogli di se senza curarsi di lui; in entrambi i casi i consigli sono superflui. In un'altra glossa ho messo in guardia _contro HA E U la facilità con cui gli spini, ed i loro diminutivi, pungono e si divertono a pungere. Per mantenere un po' di sussiego ho detto che per perdere questa spensierata malignità debbono avere superato i trent'anni. Senza di voi il mare mi ~ quest'anno un po' uggioso. Anche la pietra con cui vi lasciavate portare sul fondo del mare ~ scomparsa, visto che non andavo più a ripescarla ogni volta. Non mi fate nemmeno un cenno, n~ Cerilo si fa vivo, circa i commenti fatti da lui alle nostre stravaganti sentirv~ene giornate trascorse qui. Ha riso a parlare? Avrebbe voluto esserci anche lui? Certo che qui se ne sentiva la mancanza. I bagni mi stanno intorpidendo. La mia testa sta da una ventina di giorni a maggese. L'unica cosa che fo con diligenza è il lavoro di portare avanti le due traduzioni UE (l'Aristotele volge · a termine), che è un lavoro alquanto abbrutente perchè bisogna procedere lentissimamente per dar vivere 11 ittiosauricamente 11 , AH tempo allo scrivano di scrivere. Non posso nemmeno dire di come nelle estati scorse, poichè U allora c'era una certa animalesca pienezza di vitalità, mentre che HA E ora c'è uno stanco torpore. Comincio a capire fisicamente osa significa temperamento languido, ed il capirlo non me lo fa amare di più. AH UE A momenti vado pensando a qualcosa, ma tutto mi si spappola, e perciò metto da parte per quest'autunno quando farà meno caldo, saran cessati i bagni e spero di avere un po' più di vitalità di quanta ne abbia ora. Per esempio: • 11 Il mio paese ed il mio -Non l'ho più. L'ho regalato a Fiorella. Il regalo HA E popolo 11 U Due o tre son venuti a chiedermi fa parte di una specie di conversazione pedagogica che ho con lei e che ha per scopo la scoperta del modo di pensare epicureamente e vivere non epicureamente. Ecco un'idea da rinviare a ottobre. Ora mi stanca senza che · ci riesca a cavay nulla. Vi abbraccio affettuosamente Altiero Accludo il messaggio per Babbo. Dimenticavo di dire che il dente che Gigliola ha rimesso a posto è salvo e che perciò il suo proprietario, contentissimo di non avere una finestra in bocca ringrazia assai tutto il corpo medico che l'ha curato. 25) Ventotene, 29.8.1942 Cara Fiorella, ho ricevuto la lettera di Asteria che ringrazio assai ed a cui risponderò quanto prima; la lettera di mamma; il pacco coi dolci fatti da Mamma; e, stamattina un secondo mandare i ~iei UE pacco da Chieti con .lardo, farina e pasta. Non mancate di più entusiastici ringraziamenti ai parenti AH abbruzzesi. Se potessi lo farei molto volentieri direttamente. Ho anche ricevuto, ma non mi sono stati ancora consegnati, U La logica aristotelica, Tuono a sinistra, L'appello, ed un HA E libro di Biologia, che credo sia quello di cui mi hai parlato quando eri qui. Dimmi con precisione quali debbo restituirvi e quali posso tenermi. Non capisco perchè manchi Jouwence Huxle~. AH UE di Di a Mamma, che la minestrina Ciro preparata non per 8 na per 6 persone, viene ad essere un piatto di acqua scura con un sapore gradevole, parecchio salato (ma a me U piace la roba salata), in cui navigano in formazione sparsa HA E radi pezzetti di ortaggt bianchi e gialli e di buccie di lenticchie. Tenuto conto che, astraendo dalle spese di cottura, ogni piatto viene a costare L. 9.50:6=L. 1,583 (e mi fermo perchè viene un numero decimale periodico), mentre un minestrone, pur sempre molto acquoso, ma - meno di questa minestrina viene a costare, netto dalle spese di cottura, circa L. 1,10, bisogna concluderne che non conviene comprare altri pacchetti. Anche la bustina di verdura secca è ' troppo cara in rapporto al suo rendimento. - Le ciambelle eran tutte ottime, anche quelle non cresciute. Mi sono sorbito con molto piacere le bottiglietta di anisetta e quella di tamarindo. La marmellata era anche ottima. Ringrazia anche Erminia per i buoni biscotti da lei preparati. Se tu e Gigliola foste state qui, il pacco sarebbe certo stato un solido argomento per a]mentare una intera chiacchierata notturna. Ora che siete partite mi sono all'improvviso af- UE fiorate alla memoria un paio di domande banali che vi avrei ,. AH potuto rivolgere ed a cui avrei assai tenuto ad avere una risposta. Ma sono alquanto maligno anche con me stesso, ed U ho sorriso del loro apparire ora. - Attendo che prima che HA E si riaprano le scuole e che ti sprofondi di nuovo nei tuoi studi, tu mi scriva almeno un paio di lettere. - Da Cerilo vedo che per ora non mi conviene attender nulla, poichè è AH UE troppo occupato nella sua matematica. Che impressione gli fa il suo insegnante, il mio antico indimenticato professore di matematica? Ti mando le dtre tre fotografie. Come ricordo, U avrei preferito esser fotografato nel mezzo del mio orto HA E - conigliera - pollaio. Continuo ancora a raccogliervi pomidori. Una gallina, terminata la muta, ha cominciato a deporre uova. I conigli si san ridotti a 37, ma spero che la mortalità sia cessata, ora che l'ho affrontata in modo radicale, uccidendo e mangiando tutti i conigli fra 2 e 4 mesi di età, e conservando solo gli adulti riproduttori ed i lattanti. A settembre ricomincierà l'ascesa. Il mio aiutante è sempre esasperantemente sbadato. Non sono ancoraTiuscito a · fargli acquistare la difficile abitudine di ricordarsi di metter l'acqua ai polli ogni mattina. Io continuo ad essere un perfetto cretino, in attesa dell'autunno. Ho un attacco feroce di nostalgia per un po' di vita libera. Come va la periostite di Mamma? Ti abbraccio con affetto. HA E U AH UE HA E U AH UE Alti ero 26) Ventotene, 2.9.1942 Caro Cerilo, ho ricevuto ora la lettera tua e delle due sorelle. Dall'altro ieri sono terminati i bagni. L'ultimo giorno, sono riuscito ad ispirare coraggio ad un grazioso bambino ed a convincerlo a venire in alto stando aggrappato alle UE mie spalle. Lui era esultante per aver vinto la paura, e pretendeva poi che lo portassi di qua e di là da un capo AH all'altro dell'insenatura. Io, invece, che avevo negli anni scorsi fatto tante volte quest'esercizio anche con bimbi Faticavo maledettamente a HA E umiliato della mia debolezza! U più pesanti di lui, e senza difficoltà - come mi sono sentito reggermi a galla con quel leggero peso, bevevo abbondantemente, ed ero ansioso di raggiungere una roccia ove appoggiarmi AH UE e riposare. Comunque ora i bagni sono finiti e ho rimesso in attività la testa. Sono abbastanza carico di lavori da guadagno, come le traduzioni, e da ozio. Mi ritrovo sempre fra le mani la lettera per te, cominciata tre mes~ fa e non HA E U terminata mai. Mi decido a mandarti quel che avevo già scritto, poichè quanto alla seconda parte non riesco ora a concentrarmi abbastanza da portarla a termine. Poichè è però la parte che mi interessa di più la svolgerò in un'altra più comoda occasione e te la manderò. Eccoti intanto il principio: Da qualche tempo mi sono deciso a sprofondarmi nello studio ·di Pareto sociolego, di cui conoscevo già 'Fatti e teorie' e 'TrasfQrmazione della democrazia'. Ho letto ora i 'systèmes socialistes 1 (opera abbastanza ben scritta) e sto dibattendomi nella farraginosa, soffocante Sociologia. Che odioso scrittore. Se av~se composto piccole opere di un centinaio di pagine, la letteratura italiana avrebbe oggi qualche altro gioiello da mettere accanto al Principe. Invece ha scritto trattatoni completi, divisi in volumi, libri, capitoli, sezioni, para- UE grafi, sottoparagrafi raggruppati in numeri romani, numeri arabi, lettere dell'alfabeto latino, lettere dell'alfabeto AH greco e loro molteplici . combinazioni, zeppi di note e · ;invii; e ci ho rivomitato tutto quel che aveva in corpo. Non c'è U pericolo che lasci al lettore sviluppare per conto suo qualche HA E idea. Immancabilmente una .: nota ti avvisa che troverai tutti gli sviluppi fino alle ultime frattaglie nella tale o tale altra delle migliaia di pagine dell'opera. - Colla prosopopea AH UE dello scienziato positivista della scorsa fin de siècle, ti rintrona le orecchie ad ogni pie' sospinto colla sua pretesa di essere oggettivo, di non cercare altro che le uniformiindicate dall'esperienza e dall'osservazione. Uff, che fastidio~ - Ma pazienza, tiriamo innanzi, ignoriamo voluta- U t~ HA E mente questo Pareto maniaco delle raccolte di uniformit~ e delle minuzide classificazioni. Ce n'è sotto un altro assai più interessante. C'è il demolitore delle ideologie, che mostra come si formano le élites, come esse manovrano i sentimenti popolari, come mantengono duramente il potere, come si dissolvono nel vuoto umanitarismo. L'analisi è condotta spietatamente, irriverentemente. I confronti storici ti fanno vedere all'improvviso che un episodio di diecine di secoli fa è perfettamente uguale ad unoletto sui giornali di ieri.