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START
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ISO 9660
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FORNASINI MICROFILM SERVICE '5
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PROPRIETE EXCLUSIVE DES
ARCHIVES HISJ;ORIQUES DE
L 'UNION EUROPEENNE.
TOUS LES DROITS DE
REPRODUCTION ET
D'EXPLOITATION LEUR SONT
STRICTEMENT RESERVES.
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-··- - - - - - - - - -·E;~CL lJSIVE
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· Hl.STORICAL ARCHIVES OF THE
EUROPEAN UNION.
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AS-309
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no 000309
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DOSSIER:
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ARCHIVES HISTORIQUES DE
L'UNION EUROPEENNE
1942
: Correspondance échangée
entre AS et sa famille
1942
In questo anno mancano le lettere dei
familiari all'infuori di 2 lettere di
Fiorella.
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Le lettere del 1.5. e 3.6.1942 sono
indirizzate a Fiorella, ma intese per
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Ursula.
--1
1)
Ventotene, 16.1.1942
Cara Mamma,
ho ricevuto il pacco col formaggio, ed i due sacchi
di risina pei conigli. Insieme a questa ti arriverà anche,
indirizzato a Fiorella, un vaglia di 315 lire per la risina.
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Ho calcolato la somma dell'altra volta, ma credo di aver
sbagliato poichè i conti non mi tornano. Dimmi con preci-
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sione quant'è (non quant'è in~ tutto quel che mi hai mandato,
ma quanto costano questi due sacchi). Ti manderò l'eventuale
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differenza quando arriveranno ancora altri sacchi.
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Se potete infatti provvedermi altri sacchi di
mangime (anche in farina, e sarebbe meglio), mandatemeli.
E fammi sempre sapere con precisione il prezzo, poichè ti
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rimborserò subito. Non posso continuare a non rimandarti
il denaro speso, e a scalare cento lire al mese, poichè non
potrei mai pagarti tutto il debito. Finchè il Consorzio vi
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mese.
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dà il mangime, ne ho bisogno per ben più di cento lire al
Non ti preoccupare per le saponette. Se ne trovate
con difficoltà, è meglio che ve le teniate quando riuscite
ad averne qualcuna. Io qui mi arrangio ugualmente. Invece
mi farà molto piacere il supplemento di sapone per la barba.
Non so se ti ho detto che mi son fatto di nuovo crescere
i baffi, trovando così un compromesso fra il tuo desiderio
di vedermi sbarbato ed il mio di non esserlo.
Attendo con ansia di sapere la sorte di Cerilo.
Spero che presto possa tornare con voi.
Appena puoi scrivere a Babbo fammelo sapere. Mandagli anche i miei auguri e mie notizie. - Credo però che
il sistema che hai letto sui giornali si riferisca alla corrispondenza coi prigionieri militari e non coi prigionieri
civili. Non so infatti se questi ultimi possano essere chiamati Prisoners of War (prigionieri di guerra).
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Qui ha fatto nelle settimane scorse un freddo
abbastanza rigido ed accompagnato da vento. Poi ha seguito
se ~ fosse
primaverile. Da quattro
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una settimana tepida, come
giorni piove quasi ininterrottamente, con frequenti e violente
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grandinate che fan diventare Ventotene bianca, come se fosse
molto freddo o no.
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E
caduta la neve. Come vedi non posso dirti senz'altro se fa
Comunque non aver paura per me. Sono
riparatissimo. Quando fa più freddo, pensa che porto addosso
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due paia di calze e gli stivaloni; due o tre paia di mutande,
di cui uno di lana, ed i pantaloni; una camicia, tre o quattro
fra maglie, pullover, argentina; una giacca, un paio d'occhiQli,
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un ombrello. Con tutta questa roba addosso posso prendermi
HA
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il lusso di andar sempre in giro senza soprabito. La notte
sono coperto da uno spessore di stoffe varie, di otto o nove
centimetri, poichè fra una coperta e l'altra si trovano distesi tutti i pantaloni, panciotti e giacche
vecchie che
posseggo. Solo il vestito nuovo si salva - anzi si salva
troppo, poichè da quando sei venuta a trovarmi tu, l'ho
indossato solo il giorno di Natale, che ero invitato ad un
pranzo, ed il giorno di Capodanno.
Come vedi, dunque
sto ben riparato sia il giorno che la notte.
L'allevamento dei conigli prospera. L'altro ieri
Ismene ha avuto sette piccoli, e la popolazione conigliera
è cosi salita a 37. Nel prossimo mese, se tutto va bene,
potrò cominciare la vendita regolare e l'azienda comincierà
a restituire tutto quel che ho dovuto investirei.
Come mai vi è accaduto che la caldaia del termosifone è scoppiata? Una sbadataggine di qualcuno, o una
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disgrazia?
Alla fine di gennaio terminerò i cinque anni di
tediosi~
E molto probabil-
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confino. Come sono stati lunghi e
mente non sono ancora finiti. Non potresti andare da Senise
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ad informarti che cosa hanno intenzione di fare ora di me?
HA
E
Ti abbraccio affettuosamente.
Altiero
AH
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P.S. Vorrei che Fiorella mi scrivesse. Come ha passato le
HA
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feste che doveva venire a trascorrere qui? .
CARTOLINA POSTALE
Ventotene, 14.1.1942
2)
Carissima Mamma,
ti ringrazio molto pel buon pacco contenente dolci,
noci calze e sapone da barba.
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Credo di .averti già detto che ho ricevuto i due
sacchi di risina. Ti è giunto il vaglia?
a~levare
i conigli che hanno ora
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Io continuo ad
raggjunto il numero di trentotto. Un rispettabile piccolo
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allevamento, non ti pare? Nel mese di febbraio conto di rag-
HA
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giungere la cinquantina. Dovresti vedere come si presentano
graziosamente nelle gabbie allineate i coniglietti delle
varie età. Ogni mese tutti fanno uno spostamento nella gabbia
AH
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successiva per lasciare il posto ai fratelli minori. A partire
da febbraio saranno finalmente piene le gabbie oltre le quali
si passa alla macellazione o alla riproduzione. Conto di
utilizzare in qualche modo anche le pelliccie. Vorrei che
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riusciste ad ottenere oltre due altri sacchi di risina, anche
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due di mangimi farinaccei.
Ti abbraccio affettuosamente.
Altiero
5
CARTOLINA POSTALE
3)
Ventotene, 27.1.1942
Cara Asteria,
oggi è l'ultimo giorno di confino, ma non so ancora nulla della mia sorte.
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Ho ricevuto il pacco di cui Mamma mi parlava.
Quantunque i piombini fossero intatti, la scatola sana, e
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non ci fossero vuoti, il contenuto non corrispondeva alle
indicazioni di mamma. C'erano infatti 3 e non 4 scatole di
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marmellata, e mancavano i due torroni ed il po' di lardo.
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Voglio sperare che non siano stati rubati, ma che solo voi
abbiate dimenticato di metterli, o che mancasse lo spazio.
Attendo i due nuovi sacchi di mangime. Quando
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saprò il prezzo vi rimborserò subito. Fatemi anche sapere
di quanto vi son debitore per i primi sacchi dopo aver scalato le successive 100 lire al mese, perchè ho perso il conto
e non mi raccapezzo più.
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Babbo?
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Avete poi avuto dalla radio qualche notizia di
Fiorella continua ad essere depressa, o si è ri-
messa in queste vacanze? Dille che non voglio assolutamente
che si ammali.
Quando vedrete Cerilo mandategli - i miei più affettuosi auguri.
Ringrazia Anemone per la cartolina che mi ha mandata da Saliceto.
Saluti e baci da
Altiero
CARTOLINA POSTALE
Ventotene, 7.2.1942
4)
Carissima Mamma,
ho ricevuto la cartolina in cui mi confermi che
il pacco era stato effettivamente saccheggiato. Mi dispiace.
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Vedo che ho un debito di L. 320. Suppongo che
sia tale, tenuto conto che ti ho mandato un vaglia di L.315
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per i due penultimi sacchi di risina, e che hai calcolato
la somma che ti dovrei per i due che ho ricevuto l'altro
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ieri. Confermami che le cose stanno effettivamente cosi.
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E dimmi se anche questi due ultimi sacchi vanno calcolati
a L. 325. Nella tua ultima mi avevi detto che Fiorella mi
avrebbe fatto spedire non risina, ma un miscuglio. Come mai
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non l'ha avuto? Per ora non cercare altra risina, ma sarei
molto contento se riuscissi a provvedermi qualche sacco di
mangimi farinosi - miscugli di crusca ed altri cereali.
d~
farli
Milano.
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venire
pos~ibile
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Fiorella potrebbe interessarsi di vedere se e
Scrivo oggi stesso a Cerilo dal quale ho ricevuto
tempo fa una lettera. Speravo che in questi giorni fosse
messo fuori come e accaduto per altri arrestati con lui,
ma vedo che la mia speranza era vana.
Mi dispiace assai che il messaggio di Babbo sia
andato perduto. Speriamo che stia sempre bene.
Tutto quel che san riuscito a sapere qui .è che
ho terminato il confino il giorno 27 (mentre credevo fosse
il 29) gennaio, e che dal ministero non è giunto nulla. Per-
Perchè io va dicendo scherzosamente che ormai sono un libero
cittadino. Però, quantunque non nutra speranze, mi piacerebbe
sapere con un po' di certezza quale sia la mia situazione
ora. Non potresti vedere se dopo tanti anni potessi avere
una licenza?
I miei conigli sono diventati 38, e ne ho quattro
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gravide che partoriranno in febbraio e marzo. Come vedi la
mia azienda prospera.
AH
Ti abbraccio affettuosamente
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Altiero
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Le calze sono di misura giusta. Ho ricevuto la bella
~genda.
5)
Ventotene, 14.2.1942
Cara Mamma,
ho ricevuto la tua del 10 u.s. e mi ha fatto molto
piacere leggere che avete ricevuto un messaggio direttamente
da Babbo.
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Ho ricevuto il numero della Revue de Métaph.
A tutt'oggi non so ancor nulla circa la mia sorte
anni ~ di
confino.
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dopo la fine dei cinque
Dovresti farmi un paio di favori. Scusami se torno
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sempre ad infastidirti.
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In primo luogo vorrei sapere se posso contare
su due sacchi di mangime in forma farinosa (non risina),
da Roma o da Milano.
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In secondo luogo dovresti mandarmi, se ne trovi
a Roma, un etto di tè e un pacco (postale, non ferroviario,
e perciò non superiore ai dieci chili) di lattine di latte
condensato. Sia per l'una che per l'altra cosa mi dirai quel
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che hai speso per comprare la merce, impaccarla e spedirla.
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Ti rimborserò subito per intero.
Infine dovresti chiedere a zio Umberto una spie-
gazione Ji scienza economica.
In Hicks, La teoria dei salari, p. 438, Vol. 11
della Nuova Collana di Economisti, e in RÒbinson - The Economics of Imperfect Competition, p. 256, si parla di elasticità
di sostituzione. Robinson la definisce cosi: "il mutamento
percentuale nel rapporto degli amrnontari dei fattori impiegati diviso per il mutamento percentuale nel rapporto dei
q
loro prezzi, ai quali esso è dovuto."
La frase è piuttosto sibillina. Sono riuscito
a costruire la formula matematica supponendo che ci fossero
solo due fattori. E non sono nemmeno sicuro di esserci veramente riuscito. Se poi i fattori sono più di due non capisco
nemmeno che cosa significhi quella definizione. Sarei molto
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grato a zio Umberto, se in un momento di ozio mi facesse
un esempio numerico che spieghi quella formula.
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E, dal momento che . siamo in economia, vorrei che
Fiorella si interessasse presso di lui, ed eventualmente
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presso Laterza, se fosse possibile pubblicare una traduzione
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di L. Robbins - An Essay on the Nature and Significance of
Economie Science. Si tratta di un libretto di un paio di
centinaia di pagine.
AH
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Quantunque i miei auguri giungano un po' in ritardo, di a Donatella che glieli mando ugualmente.
Vorrei che prima di chiedere di venire a trovarmi,
andassi un po' al Ministero a vedere se non fosse possibile
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concedermi una licenza di una settimana. Di che tu sei malata
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e non puoi muoverti facilmente, ed aggiungi che io san prigioniero da quindici anni, e che si potrebbe anche vedere se
non abbia qualche diritto di rivedere per qualche giorno
la mia casa e il mio paese. Sono abbastanza rassegnato a
restare ancora al confino, ma di tornare a -Roma per qualche
giorno ho in questi tempi veramente una voglia struggente.
Probabilmente non la vedrb realizzarsi, e la cosa più saggia
sarebbe stata non pensarci. Invece ho commesso l'errore di
non strozzare il sogno quando ha cominciato a sorridermi.
Era cosi modesto che l'ho lasciato tornare a visitarmi ogni
giorno, l'ho carezzato, ed ora mi costa un po' troppa sofferenza dargli addio. Lo farò tuttavia - ma prima guarda se
non puoi far valere la tua salute per risparmiare il viaggio
a te e farlo fare a me.
Son contento di sentire che le sorelle stanno
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tutte abbastanza bene. Cosi vorrei fosse anche per Cerilo,
a cui ho scritto una lettera la settimana scorsa
~ia
imputato?
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braio. Non sai di quale reato
il 7 feb-
Io sto sempre bene. Dimenticavo di pregarti di
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ringraziare Guido per quella crema da barba che mi ha mandata.
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Forse ti ho detto che farmi la barba è sempre stata una delle
mie pene, perchè ho una pelle che si sgrana facilmente e
che il sapone irrita. Questa crema mantiene invece tutto
AH
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quel che promette. In uno o due minuti la barba è fatta,
senza tagli nella pelle, senza irritazione. Radermi è diventato un piacere. Peccato che non conoscessi già prima questa
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crema. ChiedGgli perciò quanto costa un tubo, da chi si può
HA
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acquistare, e se se ne trova ancora o se scarseggia come
il sapone.
Vi abbraccio tutti con affetto.
Altiero
5)
Ventotene, 1.3.1942
Carissima Fiorella,
ho ricevuto oggi la cartolina di mamma e la tua
lettera.
Domani
porter~
la domanda per la licenza
motivan~
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dola colla malattia di mamma, colla prigionia di babbo, che
renderebbe utile un mio viaggio a Roma per sistemare gli
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affari della famiglia, coi miei quindici anni di prigionia,
e con le mie condizioni di salute che esigono una visita
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medica impossibile a Ventotene. Voglio sperare che mi sia
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concessa, ma comincio a sperarci poco.
Cerilo ha ricevuto la mia lettera con le indicazioni circa Pianosa?
AH
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Le notizie che Mamma mi dà circa zio Antonio mi
hanno molto addolorato.
Non insistete per il mio trasferimento, poichè
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se torno ad essere confinato preferisco ancora Ventotene
HA
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dove ho libri e compagnia anzichè andare a marcire in un
paesucolo sperduto.
Dato che non trovi altri due sacchi della miscela
farinosa, quali mi erano stati inviati l'anno scorso, fammi
il piacere di ordinarmene, prima che sia troppo tardi, due
altri di risina, che vi
rimborser~
subito. Sfruttiamo cosi
ancora un poco la simpatia che la signora Ursula ha saputo
suscitare, come dappertutto altrove, cosi anche presso l'impiegato del Consorzio. E in tale modo i miei conigli - che
sono ora giunti al cospicuo numero di 52 e cresceranno in
questo mese di un'altra ventina - avranno cibo secco, e consumandolo nella estate, potranno superare la stagione senza
erba.
La carne di coniglio è molto buona e nutriente
e la mangiamo con molto piacere. Mi dispiacerebbe di doverci
rinunziare in queste circostanze in cui è cosi difficile
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trovare del cibo discreto.
Ti ringrazio assai per il tè, ma cento lire l'etto
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e un prezzo troppo elevato per la mia borsa e ci rinunzio.
Non mi dici nulla circa il latte condensato che ti avevo
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altresi chiesto. Posso contare di riceverlo?
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Se verrò in licenza, penso che sarò come uno straniero e che toccherà a te e a Gigliola prepararmi un degno
ricevimento. Tieni d'occhio qualche bel film da andare a
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vedere, poichè io non conosco ancora il parlato, e prendi
in considerazione qualche bel giardino dove noi potremo andare a chiacchierare. Insomma sarete le mie ciceronesse.
Il più bello sarebbe se per allora ci fosse anche Cerilo.
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Ma, orsù, tacete, stupide speranze.
Ti abbraccio affettuosamente.
Altiero
CARTOLINA POSTALE
6)
Ventotene, 11.3.1942
Carissima Mamma,
ieri sera finalmente, mi è stato comunicato che
sono deferito alla commissione di Littoria per la riassegna-
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zione del confino. La commissione si riunirà domani, e penso
che per la prossima settimana saprò la decisione. Poi
inoltre~
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ro, per scrupolo di coscienza la domanda di licenza, quantunque tu e Fiorella mi scriviate che è molto difficile che
U
mi sia accordata.
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Ho ricevuto il vaglia di L. 150. Mi dispiace molto
che tu me l'abbia mandato. Sapendo che avete il denaro contato, non voglio pesare ancor di
pi~
sul vostro bilancio.
AH
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Nel mese di marzo ti ero debitore ancora di L. 220. Aggiungo
ora queste 150, in modo che per aprile toglierai 100 lire
da 370.
Ho ricevuto il pacco che, contrariamente alla
U
tua dichiarazione non era raccomandato. Era rotto, e ci man-
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cavano 250 grammi (di biscotti). Per i
prossimi pacchi sarà
bene che li spediate sempre con valore dichiarato. Si paga
una sovrattassa di L. 1 fino a 200 lire, ed il pacco viaggia
in un sacco piombato della posta, poichè se manca qualcosa
la posta deve versare 200 lire, mentre con pacco semplice
se il ladro è abbastanza bravo da eseguire il suo furto senza
farsi sorprendere, la posta non risarcisce nulla. Ringrazio
te per tutte le buone cose che mi hai mandato, ed il cugino
Franceschino per le ottime sigarette.
Nella mia prossima ti dirò se il latte in polvere
è buono e se devi mandarmene. Non dovevi privarti del tè.
Quando ti chiedo una cosa che voglio pagare, devi mandarla
solo se la trovi e dirmi il prezzo. Altrimenti mi metti nella
condizione di non chiederti nulla, anche se l'unica via per
avere una data merce sei tu. Fammi sapere subito notizie
UE
del processo di Cerilo.
Sono contento che possiate ora mandare notizie
gratulazioni colle sorelle.
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U
AH
UE
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U
Ti abbraccio.
AH
a Babbo. Vorrei anche io mandargliene e chiedergliene. Con-
Altiero
8)
Ventotene, 24.3.1942
Carissima Fiorella,
domani all'una ci sarà la distribuzione della
posta e spero di avere qualche riga da voi colla notizia
della scarcerazione di Cerilo.
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Ho finalmente spedito al Ministero la domanda
per la licenza. Non vedo l'ora di venire a capo anche di
AH
questa faccenda, rinunziando definitivamente al mio modesto
sogno di fare un viaggio a Roma, oppure ... ma è meglio non
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pensarci.
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Torno ad intrattenermi un po' con te. Sai che
scrivere una lettera significa per me perdere questo paio
d'ore di luce che ho fino alle 10. Non ho più una briciola
AH
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di carburo, ne una goccia di petrolio, ed alle 10 lo. scuro
mi caccia a letto. Non puoi immaginare quanto sia penoso
questo arresto improvviso nella lettura, o, mille volte peggio
se sto scrivendo. Probabilemnte mi fa bene alla salute il
HA
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dovermene andare a dormire regolarmente. Ma alla vita della
mente che ha un ritmo, diverso da quella fisiologica è fastidioso e dannoso. Annodare i vari pensieri, metterli in ordine
ed esprimerli non è una cosa che si possa fare dall'ora tale
all'ora tale. Una volta avvi~to questo lavoro debbo portarlo
avanti finchè la mente e non finchè il corpo sia
~d
stanco~
il corpo del resto capisce e si presta. Quando leggo una
cosa interessante, ad esempio, il sonno tarda a venire e
posso continare a vegliare fino a notte inottrata. Ma se
scrivo, una leggera ebbrezza mi pervade e talvolta ho vegliato,
senza sentire stanchezza, tutta la notte, mettendomi a dormire all'alba, dopo aver finito. Per fortuna che non sono
un poligr3fo. Altrimenti mi sarei già fracassata la salute.
Ma queste orgie sono ormai impossibili. Dopo le 10, finis.
O dovrei imparare a far funzionare il cervello con un metodo
diverso. Dovrei imparare a pensare ad occhi chiusi o allo
UE
scuro. C'è chi ha nella solitudine delle tenebre i pensieri
più profondi. Io non so farlo. Allo scuro mi riesce quasi
AH
impossibile pensare. Nelle tehebre il mio cervello diventa
quasi paralitico, continua ad aggirarsi disperatamente in-
U
torno ad una idea, o a correre disordinatamente dall'una
HA
E
all'altra, ed a poco a poco mi accorgo che ogni interesse
è stata tolta al suo affaccendarsi vacuo e che dal fondo
dell'animo si levano sensazioni, impressioni, passioni che
AH
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hanno ben poco a che fare coi ragionamenti, e che opprimono
o rallegrano a piacer loro. Capisco molto bene l'orrore che
il buon cristiano antico doveva avere per la notte, diabolica
per sua natura, e la gioia con cui salutava il sorgere del
HA
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sole, l'incatenamento del diavolo. Io non ho questi terrori
cristiani, e san sempre disposto a lasciar fiorire la fantasmagoria delle sensazioni notturne. Ma pur mi secca alquanto
che i limiti del dominio loro e del dominio della mente non
siano fissati da me, a seconda dei miei bisogni, ma da una
meccanica chiavetta in mano altrui che alle 10 fissa il confine fra i due regni. Per pensare ho bisogno di luce, e quasi
sempre di carta. Comincio a scrivere un'idea non perchè l'abbia già chiara, ma per renderla tale. La prima redazione
non è ancor terminata che mi accorgo di nessi prima non
notati e della necessità di riesporla in un ordine diverso.
Credo che ho scritto poche cose le quali non siano
state espresse in un primo momento in modo completamente
differente, talvolta addirittura contrario. Una volta mi
vergognavo segretamente di ciò. Come puoi pensare seriamente
la tale cosa se appena qualche ora fa hai scritto precisamente
perch~
ci crede
AH
mento dialogico. Non fa una affermazione
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l'inverso? Ma poi ho scoperto che la mia testa ha un tempera-
e per dimostrarla, ma per imbastirvi su un dialogo. Non si
U
ritiene perciò impegnata a quel che dice là per là. Come
che cominciano a fare i
HA
E
portare avanti il dialogo allo scuro, con tutto il frastuono
sentimenti, i quali sanno di avere
in me non un austero ascetico castigatore, ma un padrone
AH
UE
un po' beffardo e sprezzante ma in fondo benevolo?
Dovresti farmi il piacere di scrivere alla Signora
Ursula, se si trova ancora a Milano e pregarla di dire al
marito se vuole chiedere al Ministero, o se vuole che chieda
U
io, l'autorizzazione a corrispondere con me. Ho la . testa
HA
E
che mi scoppia pel bisogno di discutere varie idee di carattere scientifico e filosofico, e non ho press'a poco nessuno
con cui farlo.
Se la licenza non mi fosse concessa (ahi, ci ri-
siamo~)
per quando potrei contare di rivedervi?
28.3~1942
Ho ricevuto ora la cartolina di mamma colla notizia del deferimento di Cerilo alla commissione pel confino.
Me l'aspettavo. Vorrei che almeno fosse inviato qui. Potremmo
tenerci compagnia.
Ho ricevuto il pacco, perfettamente in regola
questa volta poichè era spedito con valore dichiarato. Vi
ringrazio molto di tutte le buone cose che mi avete mandato.
Di a Mamma che ho ricevuto anche il secondo vaglia
di 150 lire.
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La mia domanda per la licenza dovrebbe ormai essere
giunta a Roma.
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Adesso stesso scrivo la lettera per Babbo.
Non dimenticare di farmi sapere qualcosa per questa
U
traduzione dell'Aristotele. Vorrei far qualcosa per aiutarvi.
HA
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Se qualcuno di voi va a trovare zio Antonio portategli anche un pensiero affettuoso da parte mia.
HA
E
U
AH
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Ti abbraccio affettuosamente.
Altiero
Ventotene, 10.4.1942
9)
Carissima Fiorella,
l'ultima notizia ricevuta da voi è la cartolina
di mamma del 24 u.s., in cui mi parlava fra l'altro dell'invio del pacco. Credo di avervi già detto che l'ho ricevuto
4 sacchi
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in perfetto ordine. Non dimenticare di ordinare i
di risina.
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Ho preso ad andare ad assistere all'arrivo del
piroscafo, caso mai arrivasse Cerilo. Il mio animo oscilla
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fra l'egoismo che mi fa desiderare di averlo vicino a me,
HA
E
a lenire questo aridissimo deserto di affetti in cui vivo,
e l'amor fraterno che mi induce ad augurargli di esser mandato
in un comune dell'interno.
AH
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In attesa di qualche lettera vostra che spero
di avere domani, ti trascrivo una mia recente meditazione.
Fa parte di una serie di appunti che sto prendendo man mano
che mi vengono in mente, e che debbono servirmi per uno stu-
HA
E
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dio, cui sto pensando da vario tempo. Si tratta di un lavoretto
un po' complesso che richiederà probabilmente vari mesi per
e sser completato, e che voglio vedere se sara possibile far
pubblicare. Ho intenzione di battezzarlo "Machiavelli nel
secolo XX". Le righe che ti mando possono essere considerate
come un ulteriore svolgimento di quel mio commento al motto
di Meister Eckehardt: "Lavoro per lavorare". -Fammi sapere
che ne pensate tu e Gigliola.
Uno dei principali ingredienti della coscienza
dell'europeo moderno è il cristianesimo, il quale, sia pur
riassumendo in
s~
motivi ad esso molto anteriori, ha
elabo~
rata nella maniera più grandiosa e coerente quello che deve
essere il criterio fondamentale secondo cui gli uomini debbono comportarsi. Secondo questa dottrina l'uomo vive per
un fine che lo trascende, che non
~
formulato dall'uomo
stesso, ma gli si impone dall'alto. Chi non lo riconosce,
non accetta di rinunziare alla propria autonomia e di
UE
eh~
mettersi al servizio di quella superiore provvidenza
peccato~
la .volontà di stabilire da
AH
condannare. Il
propri fini.
~
s~
da
i
U
Un secolare lavoro di emancipazione da questa
HA
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veduta ha fatto si che ci si sia resi conto che la trascendenza di quei fini esisteva solo nella nostra immaginazione.
In realtà si trattava di fini, di valori posti dall'uomo.
AH
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Il processo di liberazione dalle vedute cristiane
~
il pro-
cesso mediante il quale gli Europei acquistano il coraggio
di guardare al proprio destino
c'~
qual'~
effettivamente. Non
tutela provvidenziale. Gli uomini diventano quel che
U
sanno e vogliano diventare. Rischi, frutti e veleni della
HA
E
creazione ricadono sulle loro spalle.
Questo atteggiamento
colla
11
~
nettamente contrastante
VirtÙ 11 dell'umiltà, insegnata da millennii dal cri-
st:ianesimo e penetrata fin nelle midolla delle nostre ossa.
Perciò chi non vuol più riconoscere l'ordine dei fini esistente, e ne vuole affermare un altro, sente in qualche modo
di fare un'opera diabolicamente presuntuosa. E' afflitto
dal senso di peccare di superbia. L'imperativo morale dell'
umiltà spinge il superbo a rientrare nei ranghi, o a crearsene
di nuovi in cui far rientrare la propria coscienza turbata
per la propria audacia, e convincerla che di nuovo serve.
Con mutate vesti si ripete l'illusione cristiana. Un nuovo
fine trascendente, una nuova divinità compare sull'orizzonte,
assume il comando delle cose umane, e dovere di tutti è quello
di prestarle omaggio ed ubbidienza. La virtù dell'umiltà
UE
torna ad essere sodd~sfatta, chè non io voglio questa tale
cosa, ma un Dio. Questo Dio potrà avere i più svariati nomi
AH
ed incarnazioni. Sempre abbi~mo un ente cui si attribuisce
una reale superiore esistenza e linea di sviluppo, ed al quale
HA
E
U
gli uomini servono come strumenti. L'orientamente cristiano,
esigente il sacrifizio dell'individuo al fine superiore
resta sempre intatto, e si manifesta nella corrente disap-
AH
UE
provazione morale per l'ambizioso, cioè per chi fa od aspira
a qualcosa senza umiliare la sua opera ad esecuzione di una
missione superiore.
Presupposto l'orientamento cristiano, il quale,
U
come si e visto, va molto oltre la sfera delle chiese cri-
HA
E
stiane, esiste il peccato della superbia. Esso non e solo
determinato oggettivamente come pretesa di far parte a se,
ma anche soggettivamente come squilibrio psicologico. Finchè
nell'animo resta anche solo una traccia della virtù dell'
umiltà, una voce che dica "devi servire" si può, si, riuscire
a ribellarsi, ma non si riesce ad esser superbi in modo naturale e spontaneo, poichè c'è un continuo risentimento contro
la propria stessa persistente tendenza a rientrare sotto
una quieta sicura tutela. La rivolta contro l'ordine stabilito impegna allora tutte le energie del ribelle; scopo della
sua vita diventa non l'affermativa attività di realizzazione
dei suoi fini, ma la bizzosa, ostinata, risentita rissa contro
i fini da lui negati, ma negati solo imperfettamente, ed
in realtà riveriti in fondo all'animo. L'eretico ha sempre
torto, è cioè sempre condannato alla sterilità, poichè non
sa volere qualcosa, sa solo non volere qualcosa.
UE
Ma superbia ed umiltà, e relative manifestazioni
psicologiche sono categorie morali sorgenti dalla problematica
AH
di tipo cristiano. Supposto un fine trascendente si è umili
o superbi, buoni o cattivi, a seconda che lo si accetti o
U
lo si respinga. Che cosa resta però di queste categorie una
HA
E
volta svanito radicalmente l'orientamento cristiano? Una
volta raggiunta la coscienza che gli uomini, i concreti
uomini, si stabiliscono da sè i propri fini, danno da sè
AH
UE
un senso alla propria vita? La psicologia di chi opera con
tale coscienza è identica, tolta l'ampoilosità delle metafore,
a quella che i teologi hanno attribuita a Dio - e la cosa
non deve meravigliare, poichè a Dio è stata trasferita appunto
U
la psicologia dell'uomo creatore. Dio è umile o superbo?
HA
E
La domanda non ha senso, poichè egli non ha nulla di fronte
a cui umiliarsi o insuperbire. Dio fa semplicemente la sua
opera con letizia ed amandola, perchè è la sua opera.
*
*
*
Conosci il motto di Turenne? E' stupendo: Carcasse
tu trembles? Tu tremblerais bien davantage si tu savais ~
je te mène.
11.4.1942
Oggi c'è stata la distribuzione della posta, ma
~------non
ho ricevuto nulla. Non capisco questo vostro
lungo silenzio. Immagino che non scriviate perchè non sapete
ancora quale sia la sorte di Cerilo.
Ho invece ricevuto il pacchetto di ricostituenti,
cioè la crema per la barba e gli ottimi cioccolattini, che
ho gustati con molto piacere. Ho visto che sono dell'Ambrosia,
UE
e me ne sono meravigliato. L'Ambrosia non aveva già da anni
cessato di esistere? Oppure era stata venduta e continua
AH
sempre a lavorare? Oppure appartiene a zio Ernesto?
Nel mio orto ho raccolto già per la seconda volta
U
vari chili di spinaci. Forse sono il solo produttore di spi-
HA
E
naci nell'isola. E dovresti vedere che superbe foglie vengono.
Deve essEre una semenza selezionata perchè le foglie vengono
di due decimetri quadrati di superficie all'incirca, e tuta-
AH
UE
via sono tenerissime. Anche la terra è divenuta ora molto
feconda per l'abbondanza di concime che contiene. In altri
due settori coltivo prezzemolo e insalata. Ora ho fatto degli
scassi di settanta centimetri di profondità e preparato cosi
U
il terreno per avere dei cavoli da foraggio che dovranno
HA
E
servirmi per i conigli. - Dà una certa soddisfazione veder
fruttare la terra, anche se si tratta solo di un fazzoletto.
Mi piacerebbe di averne un ettaro, con l'aggiunta di un paio
di buoi, di una moglie e di sette o otto figli. Sono modesto,
non ti sembra? - E dire che col mio bisogno di veder fiorire
la vita nelle sue innumerevoli forme intorno a me, non posso
invece nemmeno avere accanto quelli che sono i fiori prediletti.
Abbracci a tutti
Altiero
~------non
ho ricevuto nulla. Non capisco questo vostro
lungo silenzio. Immagino che non scriviate perchè non sapete
ancora quale sia la sorte di Cerilo.
Ho invece ricevuto il pacchetto di ricostituenti,
cioè la crema per la barba e gli ottimi cioccolattini, che
ho gustati con molto piacere. Ho visto che sono dell'Ambrosia,
UE
e me ne sono meravigliato. L'Ambrosia non aveva già da anni
cessato di esistere? Oppure era stata venduta e continua
app~rtiene
a zio Ernesto?
AH
sempre a lavorare? Oppure
Nel mio orto ho raccolto già per la seconda volta
U
vari chili di spinaci. Forse sono il solo produttore di spi-
HA
E
naci nell'isola. E dovresti vedere che superbe foglie vengono.
Deve essere una semenza selezionata perchè le foglie vengono
di due decimetri quadrati di superficie all'incirca, e tuta-
AH
UE
via sono tenerissime. Anche la terra è divenuta ora molto
feconda per l'abbondanza di concime che contiene. In altri
due settori coltivo prezzemolo e insalata. Ora ho fatto degli
scassi di settanta centimetri di profondità e preparato cosi
U
il terreno per avere dei cavoli da foraggio che dovranno
HA
E
servirmi per i conigli. - Dà una certa soddisfazione veder
fruttare la terra, anche se si tratta solo di un fazzoletto.
Mi piacerebbe di averne un ettaro, con l'aggiunta di un paio
di buoi, di una moglie e di sette o otto figli. Sono modesto,
non ti sembra? - E dire che col mio bisogno di veder fiorire
la vita nelle sue innumerevoli forme intorno a me, non posso
invece nemmeno avere accanto quelli che sono i fiori prediletti.
Abbracci a tutti
Altiero
(L'originale di questa lettera non c'è. E' stata copiata da
una trascrizione di Ursula)
11 )
Ventotene, 27.4.1942
Carissima Fiorella,
ti comincio a scrivere questa lettera senza impegnarmi a finirla oggi. Te la manderò quando sarò arrivato
alla fine della ultima facciata.
UE
Da parecchio tempo mi sentivo rivolgere il rimprovero di essere un nietzschiano. Non conoscevo di Nietzsche
AH
altro che il suo lavoro giovanile sull'Origine della tragedia
greca. Avevo avuto qualche volta per le mani 'Cosi parlò
U
Zaratustra', ma l'avevo lasciato andare infastidito. Quel
HA
E
che sapevo di lui me lo rendeva antipatico. Ora, sentendomi
chiamare Zaratustra io stesso, a mo' di rimprovero, ed avendo
saputo che qui c'era la sua biografia scritta dalla sorella
AH
UE
e 'Così parlò Zaratustral nel testo tedesco, mi san deciso
a leggere i due libri. Ed è stata per me una scoperta. Dopo
Goethe è il più grande poeta-filosofo che io conosca. E'
inferiore a Goethe, perchè non ha la smaliziata olimpicità
U
di lui. Nietzsche sembra che senta di aver a disposizione
HA
E
poco tempo, che la sua intelligenza si dissolverà prima ancora
del suo corpo, e si affretta a donare, con violenza, con
urgenza. Dà parecchi sassi, ma quante pietre
preziose~
Ti
voglio tradurre un brano che ho trovato riprodotto nella
sua biografia, e che mi è piaciuto assai.
S~ero
che anche
nella traduzione resti qualcosa della bellezza dell'originale:
"Legislatori del futuro - Dopo aver cercato a lungo ed
invano di unire alla parola 'filosofo' un concetto determinato (trovavo infatti caratteristiche numerose e
contraddittorie) ho infine riconosciuto che ci sono due
diverse specie di filosofi:
1) quelli che vogliono sta-
bilire un grande inventario di criteri di valore (logici
o morali); 2) quelli che sono legislatori di tali criteri
di valore. I primi cercano di impadronirsi del mondo esistente o passato riassumendo e compendiando in certi segni
il molteplice accadere: a loro importa rendere perspicuo,
UE
pensabile, afferrabile, maneggevole quel che è accaduto
sinora, - servono al compito dell'uomo di impiegare tutte
AH
le cose passate a vantaggio del suo futuro. I secondi
sono de~comandanti: dicono: 'Cosi dev'essere'. Sono loro
U
a determinare il'verso dove', lo 'a che scopo', l'utile,
HA
E
quel che è vantaggioso agli uomini; utilizzano i lavori
preliminari degli uomini di scienza, e tutto il sapere
è per loro un mezzo per creare . Questa seconda specie
AH
UE
di filosofi s'incontra di rado; e infatti la loro situazione è estremamente pericolosa. Quanto spesso si sono
inten ~ ionalmente
bendati gli occhi solo per non dover
vedere il sottile spazio che li separa dall'abisso e dal
U
crollo: per esempio, Platone, quando convinse sè stesso
HA
E
che il 'bene', quale egli lo voleva, non fosse il bene
di Platone, ma il 'bene in sè', l'eterno tesoro che un
uomo qualsiasi, di nome Platone, ha trovato sul suo cammino!
Questa stessa voluta cecità domina in forme molto più
grossolane presso i fondatori di religione: il loro 'tu
devi' non deve affatto risuonare alle loro orecchie come
'io voglio', -solo come seguendo l'ordine di un Dio,
osano perseguire il loro compito; solo se si presenta
come 'ispirazione', la loro legislazione dei valori è
un peso sopportabile sotto il quale la loro coscienza
non si spezza. Ora, una volta che questi due mezzi di
consolazione, quello di Platone, e quello di Maometto,
san caduti via, e nessun pensatore puo alleggerire la
sua coscienza coll'ipotesi di un 'Dio' o di 'valori eterni',
la formulazione di nuovi valori da parte del legislatore
UE
acquista una nuova e non ancora raggiunta paurosità. Ormai
quegli eletti, nel cui animo comincia a sorgere il . presen-
AH
timento di un tale dovere, faranno il tentativo di sottrarsi ancora 'in tempo utile' con un qualche salto late-
U
rale a questo dovere come al loro più grande pericolo:
o che
~
HA
E
convincendosi per esempio che il compito
~
già risolto,
insolubile, o che non hanno spalle sufficientemente
AH
UE
forti per tali pesi, o che san già sovraccarichi di altri
compiti più prossimi, o addirittura che questo nuovo lontano dovere
~
una seduzione, una tentazione, un allontana-
mento da tutti i doveri, una malattia, una specie di pazzia.
~ttraverso
U
Parecchi possono infatti riuscire a sfuggire:
HA
E
tutta la storia si scoprono tracce di questi fuggiaschi
e della loro cattiva coscienza. Per lo più però a questi
uomini del destino sopraggiunse l'ora liberatrice, l'ora
autunnale della maturità, in cui 'furono costretti'
a fare
quel che nemmeno 'volevano', e l'opera innanzi alla quale
avevan dapprima più temuto, cadde loro innanzi facilmente
ed involontariamente dall'albero, come un'opera fatta
senza arbitrio di scelta, quasi come un dono."
Tu che hai letto le mie, diciamo confessioni,
capirai
perch~
mi piace questo brano. La seconda parte, che
ho sottolineata è particolarmente interessante per l'esame
dei momenti drammatici impliciti in questo atteggiamento
volontaristico. -Eppure, eppure ... c'è qualcosa che non
mi va. Non vedi come è facile, seguendo questa pista, lasciarsi
andare ad un folle volo rettorico? Su un filo di rasoio si
cammina, fra la serietà ed il rettorico. In Nietzsche manca
UE
il grande antidoto dell'ebbrezza, cioè l'ironia. L'ironia
non uccide le grandi idee, ma dà loro la giusta misura, fa
\>
AH
si che si riesca a "penser en demi-dieu et vivre en bourgois"
non già tracciando una linea di divisione in compartimenti
U
stagni fra i pensieri e la vita, ma facendo vivere effetti-
HA
E
vamente quei pensieri - il che non può accadere altro che
prosaicamente, en bourgeois - deridendoli quando si aggirano
AH
UE
scrldisfatti nel regno delle parole.
San contento che tu abbia cominciato a studiare
la psicanalisi. E' uno studio pericoloso e quel che ne saprai
tirar fuori sarà una prova della forza del tuo spirito. Essa
U
ti dice infatti: "Ah, nobilissima anima, tu credevi di cono-
HA
E
scerti e di potere in complesso essere sodd~sfatta di te
stessa? Ma guardati, osservati bene. Sei fatta a strati,
e quelli di sotto sono i
più poderosamente operanti. Credi
di fare questo o quello per questo o quel motivo ben noto
ed approvato. Invece quasi sempre questi nessi fra i tuoi
atti sono apparenti e per scoprire quelli veri devi fare
una sezione verticale e scendere nelle profondità, ave troverai motivi inconfessati e che ti sforzerai ad ogni costo
di non confessare.
Ora quantunque ci sia un farisaico proverbio
secondo cui omnia munda mundis, il fatto è che nessuno si
trova mondo, nessuno che non arrossisca di fronte a sè stesso
di sé stesso. Quando senti uno che fa lo sdegnato, che si
rifiuta di considerare che nell 1 animo umano alberghino tali
brutture
di pure tranquillamente che si tratta di un ipo-
crita il quale si vergogna ancor
pi~
degli altri, e che non
vuol ammetter nulla poichè teme che tutti gli leggerebbero
nasconde~
oppure di uno pauroso di per-
UE
in fronte quel che
dersi. Ed un•altra forma di paura è quella che consiste nell'
AH
l>
occuparsi delle indagini della psicanalisi come di una cosa
U
che riguardi la psiche degli altri, ma non la propria.
HA
E
Ma lasciamo da parte costoro che in un modo o
nell'altro hanno tremato e si sono arrestati. Guardiamo i
coraggiosi. Ci san coloro - e sono i
pi~
- che erano stati
AH
UE
priylonieri di tutta !•impalcatura di costrizioni che la
società e la cultura hanno levato intorno all 1 animo umano.
Hanno subito la coazione finchè non si san resi conto che
era opera umana e che ci se ne poteva disfare. Ora che lo
U
scorgono il rancore degli impulsi animaleschi si fa sentire.
HA
E
Non ci siam che noi - dicono - ed ora vogliamo farci valere
senza
pi~
tutti gli ipocriti scrupoli morali. La psicana-
lisi, che è finora formulata abbastanza rozzamente, si presta
a queste deduzioni poichè sembra che le forze superiori
dell'animo siano semplici sovrastrutture.
I forti, i sani non sono coloro che non hanno
impulsi bestiali (questi "puri" non esistono), ma coloro
che li adoperano e dirigono con pugno fermo a servizio della
loro superiore è
pi~
complessa attività. Il forte sa di
avere schiavi poco puliti e riottosi al suo servizio, ma
sa di averli appunto al suo servizio. Le costrizioni, le
ha dapprima apprese grazie alla educazione ricevuta, ma ormai
non san più per lui tabù che accetta docilmente o contro
cu1 ereticamente si ribella, ma che comunque san sempre un
ordine che vien da fuori. Sono gli ordini che lui stesso
UE
si dà ora. Sono l'ordine che mantiene nel suo animo per fare
quel che vuol fare. Per costui lo studio della psicanalisi
AH
e fecondo, poichè impara a conoscere i meccanismi attraverso
1 quali si opera il potenziamento delle energie psichiche,
U
ed impara in conseguenza a modificarli e a renderli più pro-
HA
E
ficui, a scatenare le forze che gli sono state date incatenate, ma che egli, nell'equilibrio spirituale che si vien
creando, vuole lasciar fiorire libere, o ad Lncatenare quelle
AH
UE
che vuole reprimere. Non ha più nell'anima un censore, ma
è lui stesso diventato censore.
Per quel che ho potuto capire di te, credo che
tu sei un forte, capace di guardare senza raccapricciare
HA
E
U
e senza restare affascinata dagli abissi. Perciò buon pro
ti faccia il velenoso cibo. La lettera è finita in un batter
d'occhio. Ad un altra volta.
Auguri Altiero
30
1 2)
Ventotene, 1.5.1942
Carissima Mamma,
ho ricevuto la tuamalinconica lettera del 22 u. s.
Io spero che entro non molto tempo ci potremo rivedere, e
che potrai cosi concludere la tua vita lietamente. Comunque
UE
penso che puoi fin d'ora trarre una certa calma soddisfazione,
volgendoti indietro, nel contemplare le numerose e varie
da te create. Non ti crucciare troppo se non hanno in
AH
vi~
genere avuto molta fortuna. La fortuna è in larga parte un
U
caso, e bisogna prenderla come viene. Ma felici, cioè capaci
HA
E
di vivere equilibratamente sono stati, salvo qualche dolorosa
eccezione, abbastanza capaci, e questa è la cosa più importante. Un artista è contento dell'oggetto creato da lui anche
AH
UE
se gli e costato pene e sacrifizi.
Con gioia ho ricevuto il telegramma con l'inattesa
notizia del ritorno a casa di Cerilo. Fammi subito sapere
quali sono le sue condizioni di salute. Voglio sperare che
HA
E
U
non abbia sofferto troppo per questi mesi di carcere. Giorni
fa avevo ricevuto la sua seconda lettera da Regina Coeli
con l'annunzio che attendeva di sapere il comune in cui sarebbe stato internato. Immagino che avrete fatto una gran
festa quando ve lo siete visto ricapitare a casa. Com'è
andata. Eri già informata che sarebbe tornato, o è arrivato
all'improvviso senza che ne sapeste nulla? Vedi bene che
qualche fortuna anche tu la ricevi.
Fammi sapere un po' con precisione come è andata
a finire la faccenda della mia vecchia traduzione. C'è, o
non c'è un editore che la pubblica? E se c'è quanto paga,
e quando paga? Bada che qui non si tratta di cortesie, ma
di affari, e l'editore, dati gli aumenti dei prezzi, ha tutto
l'interesse a pagare il più tardi che sia possibile, mentre
è mio interesse di essere pagato il più presto possibile.
Se ci trovassimo in
u~fase
di prezzi decrescenti, vedresti
aveste ricevuto qualche anticipo, mandami
UE
che il mio scritto frutterebbe immediatamente. Comunque se
duec~nto
lire,
AH
che mi possono essere utili per fare qualche acquisto. Ed
adopera il resto per estinguere il debito che ho ancora con
U
te per la risina.
HA
E
Ho mandato un telegramma di condoglianze alla
famiglia del povero zio Antonio. Spero che non farà la fine
zio Ernesto.
AH
UE
della lettera che mandai in un'analoga triste occasione a
Ringrazia Decio per i buoni cioccolattini della
sua fabbrica.
Nella tua lettera non mi dici nulla delle tue
HA
E
U
condizioni di salute. Ti sei rimessa dalla bronchite? Io
ti sto scrivendo dal letto, poichè ieri ho avuto ancora una
volta una di quelle febbri da cavallo che inesplicabilmente
mi vengono ed inesplicabilmente se ne vanno una volta all'
anno, ormai da tre anni, nella primavera o nell'autunno.
Leggendo queste righe non stare ad allarmarti.
tranquilla, poichè non
si tratta di nulla di grave. Oggi
la febbre è già ridotta ad oscillare fra i
fra un paio di giorni al massimo
bilito.
Conservat~
sar~
37 ed i 38°, e
completamente rista-
Sono molto allegro alla prospettiva che Gigliola
e Fiorella forse verranno presto a trovarmi. Mi dispiace
che non possa venire anche tu.
Effettivamente l'orticello e la conigliera procedono abbastanza bene. Ora vado raccogliendo le prime carote
giunte a maturazione. Sono piccole, ma saporitissime. Non
UE
riesco a mandar giù però quel ritardo del consorzio nello
spedire la prima volta la risina, poichè a causa sua non
,
come si dice
AH
mi è stato possibile operare la 11 saldatura 11
nell'odierno linguaggio di economia bellica, per il nutri-
U
mento delle galline, e le ho dovuto uccidere tutte. Con l'at-
degli stessi conigli.
HA
E
tuale scarsità di uova esse sarebbero state molto più utili
Ho alcune pelli di coniglio, conciate da me (non
AH
UE
troppo bene), ed alcune solo seccate. Non sapresti dirmi
se è possibile venderle? Credo che siano pagate oggi abbastanza bene. Mi faresti proprio un piacere se ti informassi.
Altiero
HA
E
U
Ti abbraccio affettuosamente
P.S. Credo di averti detto che ho scritto a Babbo fin dal
28 marzo, secondo le indicazioni che mi avevi date tu.
Ricevo ora la tua cartolina del 29. Mandami questo stampato per scrivere a Babbo.
33
(L'originale di questa lettera non c'è. E' stata copiata da
una trascrizione di Ursula)
(una annotazione da Ursula che
questa lettera era intesa per lei)
Ventotene, 1.5.1942
Cara Fiorella,
ho ricevuto la tua del 23 aprile che mi è riuscita
UE
assai grata, poichè lusinga sempre un po' la vanità di chiunque
il sentirsi mettere fra le poche persone con cui si puo
AH
parlare.
Avevo cominciato a rispondere l'altro ieri sera.
41,4 ed ora mi trovo in quello stato quasi
HA
E
ha raggiunto i
U
Ma mi e piombata fra capo e collo una febbre che ieri sera
beato del dopo-febbre in cui sono digiuno e non sento la
farne; non sono stanco e resto volentieri a letto; leggo dieci
AH
UE
righe di un libro e fantastico per altre cinquanta senza
capire quel che leggo, ma senza sentir nemmeno il bisogno
di capire. E' difficile pensare una situazione di maggior
solitudine di questa, per chiacchierare di solitudine.
U
Quando anch'io ero prigioniero di quella sorta
HA
E
di realismo intriso di risentimento, che consiste nell'individuare i motivi altrui meschini e celati, ma veri, che irnpediscono loro di accogliere i nostri atti, i quali sono,
per definizione dettati da motivi superiori, allora anch'io
ero giunto alla conclusione che è pressochè inutile discutere
con altri. Non ne vengon fuori che due monologhi. Il vero
dialogo riesce, e non sempre, solo quando lo si fa con sé.
Allora non ci si vergogna troppo di cambiare posizidne e
opinione . E ne tiaevo motivo di disprezzo per gli altri
poiché non ragionavo sulle loro idee, e non facevan si da
accorgersi ad un certo momento che dovevan accettare le mie.
Quasi che io, poi, le mie le avessi ragionate, e che non
le avessi invece, dal più al meno, per motivi analoghi ai
loro. Essendo, e per maledetta disgrazia, il mondo diviso
in gente che non capiva più ed in gente che non capiva ancora,
non mi restava che la solitudine.
UE
E c'era in questa solitudine una specie di felicità,
ma era in fondo una magra felicità impastata di rinunzia.
AH
Il mio desiderio sarebbe ben ,· stato quello di essere in comunione con tutti, ma non riuscendoci mi restringevo ad esserlo
U
con alcuni pochi, eletti come me. Mi vien da ridere scrivendo
~
HA
E
queste righe, poiché ora so che questa solitudine ascetica
la solitudine del prigioniero che non osa più guardare
oltre le sbarre del mondo preclusogli, ma si siede volgen-
AH
UE
dogli le spalle all'inferriata e decidendo di essere d'ora
innanzi sufficiente a sé stesso, mentre in realtà ha sempre
l'oppressione di quei ferri che san dietro il suo dorso.
Quando, nella mia segregazione a Lucca, mi accadeva di far
HA
E
U
cosi, si verificava poi spesso che il sole tramontando scendeve dietro gli alberi e non proiettava perciò più sul muro
che era innanzi ai miei occhi solo le due ombre rigide delle
sbarr e , ma riempiva la par e te del tremolare di luci e di
ombre prodotto
dall'agi~tarsi
delle foglie. Ed allora mi
godevo veramente, dimentico di ogni risentimento, questo
spettacolo semplice, ma bello, non sentivo più il bisogno
di affacciarmi, ed avevo raggiunto la vera solitudiDe. La
quale non rinunzia ma accoglie. Ed è capace di accoglier
tutto, le cose grandi e le piccole, l'agitazione e l'inerzia,
gli intelligenti e gli stupidi. Non e povera, ma ricca. La
cosa più ricca e generosa di sé che possa esserci.
Chi abbiamo noi europei che possa esser contato
come un vero maestro in quest'arte della solitudine accettatrice? I due maggiori nomi che si possono dire credo siano
Epicuro e Goethe.
UE
Che c'è però che offusca la limpida grandezza
di questi due? E' la visibilità dello sforzo fatto per ragl~
coscienza di aver rinunziato
AH
giungere quest'equilibrio,
e di dover rinunziare a molto per mantenerlo, vale a dire
U
la permanente paura di perderlo e di perdersi. San come due
HA
E
magnifiche opere architettoniche che i costruttori han lasciate
avvolte e deformate dalle impalcature poichè temevano che
togliendole gli edifizi sarebbero caduti. Si può immaginare
AH
UE
il Partenone non sorretto dall'equilibrio delle masse che
lo compongono, ma da travi, traverse, soppalchi e palanche? Ora io non credo affatto che l'armonia della solitudine accetcostri~ioni.
Ciò
U
tatrice si possa conseguire senza sforzi e
HA
E
sarebbe possibile solo se uno avesse un solo fine, un solo
valore da realizzare. Allora la sua vita sarebbe il lineare
monotono processo di realizzazione. In realtà però ciascuno
ne ha innumerevoli e deve ben proporsi di armonizzarli, decidere quale operosità far fruttare di più e quale di meno.
Questa musica non si impara da nessuno, ma la si crea da
sé, ed in ciò consiste la solitudine. Se 1•armonia viene
stabilita reprimendo molto, lo sforzo deve essere continuo
per mantenere l'equilibrio. Se viene stabilita reprimendo
il meno possibile (qualcosa va pur sempre represso; chi non
ha cicatrici di più o meno antiche cauterizzazioni?), attribuendo invece agli impulsi che si vogliono subordinare funzioni di servitori, ma pur sempre funzioni in cui possono
esplicarsi, si vien modellando un tipo di vita che ha il
carattere della spontaneità artistica. In Epicuro ed in Goethe,
c'è ancora troppo di repressp , e perciò di rancore da parte
UE
degli impulsi soffocati, di necessità per quelli vittoriosi
di proclamare continuamente la loro vittoria, con frasi alti-
AH
sonanti, di mettere continuamente in guardia contro il nemico
che è sempre alle porte.
U
Ho cercato di immaginare quale risposta avrebbe
HA
E
dato ciascuno di loro ad una donnetta che avesse loro chiesto
un rimedio contro la biliosità del marito. Epicuro le avrebbe
probabilmente detto che solo nell'amicizia, nel godimento
AH
UE
comune dei puri piaceri intellettuali si può trovare il modo
di viver bene, che se perciò voleva esser felice rinunziasse
alle false felicità della vita comune dei sensi. Goethe
U
avrebbe spiegato che la donna avrebbe potuto trovare la sua
HA
E
felicità nel sottoporsi alla volontà del marito; rinunziasse
perciò a far valere contro di lui le pretese che lo irritavano. Ambedue avrebbero insomma concluso con la parola rinunzia.
Nessuno dei due avrebbe consigliato la donna a
mettere in bocca al marito una grossa pipa accesa. Chi fuma
la pipa non può allargare la bocca e strillare, perché deve
tener stretto tra i denti il bocchino. Chi ha avuto .il coraggio di dare consigli di questo genere, che mostrano la capacità
di far fare ad ogni cosa e ad ogni persona quel che son capaci
di fare, e non di costringerle ad un modello fisso, in un'idea,
sono stati i
Cinesi, per quel poco che so di loro. Una civiltà,
una forma di educazione alla cui base non sta un vangelo
di rinunzia, ma di solitudine accettatrice, com'è il Taote-king die Lao-tse. Non conosco nella catena che questo
primo anello e l'ultimo, cioè i due libii di Lin Yutang,
UE
ma si ricollegano cosi bene l'uno all'altro a distanza di
nu~
AH
circa 2500 anni, da farmi pensare che ci debbono essere
merosi anelli intermedi di notevole . interesse. E' interessante
il giudizio di Goethe su un romanzo cinese: "Quegli uomini
HA
E
U
pensano, agiscono e sentono quasi come noi, e ci si accorge
assai presto di essere loro uguali: soltanto che colà tutto
procede più chiaro, più puro, più costumato. E' un mondo
AH
UE
ragionevole, borghese, senza grandi passioni, e senza slanci
poetici." Il fatto è che i Cinesi non hanno avuto la duplice
scuola di ascetismo e di rinunzia dei Greci e dei Cristiani,
e perciò c'è una massa infinitamente minore di passioni,
U
cioè di impulsi il cui realizzarsi è sentito come una scon-
HA
E
fitta. Quasi tutte sono state convertite in forme di azioni,
di affermazioni.
Guardando le cose da questo punto di vista, si
cessa di disprezzare la gente che non capisce, o che non
capisce ancora, o che non capisce più. L'aspetto ridicolo
della faccenda non sta nella ostinatezza o nell'ignoranza
del non ragionatore, ma nella presunzione del sedicente ragionatore, il quale, malsicuro com'è della danza che vuol
proporre, si affanna a dimostrare che è la migliore, ed irato
nel veder la gente restare a danzare com'era solita, sbatte
3.
gli strumenti a terra ed esclama: "Noi vi abbiamo suonato
e voi non avete ballato; vi abbiam cantato canzoni lamentevoli e voi non avete pianto." Effettivamente una danza vale
l'altra.
C'è solo una volontà di crearne una. E questa
è labile, sforzata, impotente insomrna, se chi vuole realiz-
UE
zarla non vede altra via che quella della viulenza. Si tratta
in genere di trovar la pipa adatta da mettere in bocca.
AH
Ma ora sono stanco, mi duole la testa e perciò
mi fermo. Ricordami questa lettera quando sarò più sano e
U
meno saggio.
HA
E
U
AH
UE
HA
E
Altiero
13 )
Ventotene, 9.5.1942
Cara Mamma,
eccomi a rispondere fulmineamente, per questa
volta, alle tue lettere. Anzitutto mille ringraziamenti pel
pacco. E' arrivato proprio al momento giusto, quando dopo
UE
tre giorni di digiuno mi si era svegliata una fame da lupo.
Com'era dolce sgranocchiarsi il ciambellone e lasciar scio~a
cioccolata.
AH
gliere fra lingua e palato
Ora sono guarito completamente da vari giorni.
U
Come residuato della febbre ho una ... contusione al ginocchio
HA
E
sinistro che mi ha fatto zoppiccare per qualche giorno. Ho
infatti commesso la sventatezza di alzarmi dal letto guando
avevo la febbre a più di 41°, non sapendo che a quella tempe-
AH
UE
ratura le forze fisiche sono stroncate. Dopo una diecina
di passi sono svenuto e ancora adesso mi duole un po' il
ginocchio su cui sono caduto di peso.
Pare che si trattasse di una febbre di origine
U
intestinale. Comunque in due giorni e passata ed. ora sto
HA
E
di nuovo in piedi. Voglio sperare che anche la tua ferita
alla mano guarisca presto.
Con gran piacere ho letto della prossima venuta
di Gigliola e di Fiorella. Potranno venire ai primi di luglio,
in modo che potranno fare i bagni come l'anno scorso. Sono
tutto lieto di questa prospettiva.
Anemone ha
trent'anni~
Ho rifatto i conti sulle
dita ed ho dovuto constatare che san veramente tanti. Anch'io
non mi so ancor~ decidere a considerarla una signora, la
1-t_-
piccola antica mocciosa grassottella dai bei capelli biondi.
I miei conigli prosperano sempre. Ho superato
l'ottantina. Fra un paio di giorni avrò altri due parti.
Per quando verranno Gigliola e Fiorella potrò ammazzarne
un paio. Fammi sapere se tornando a Roma potranno portartene
due o tre uccisi, cosi come l'altra volta avete portato una
c se ci sarebbero difficoltà pel passaggio da una
UE
t~cchina,
provincia all'altra. Ma non credo. Se non sbaglio ho risposto
AH
in questa lettera ed in quella ,della settimana scorsa a tutto
quel che vorresti sapere.
U
Scusami se ti ho scritto di rado in questi ultimi
HA
E
tempi. Ho avuto troppo da fare con varie idee che mi ribollivano per la testa, e che ho dovuto mettere in ordine, senza
ancora esserci del tutto riuscito. Se zio Umberto fosse cosi
AH
UE
cortese da farmi avere una risposta alla mia domanda di tempo
fa, prenderei ciò come un indizio di interessamento e gli
manderei alcune mie riflessioni di economia. Ma vedo che
è solenne e silenzioso come un Budda. Buon pro gli faccia.
HA
E
U
Ti abbraccio con affetto.
P.S. Accludo il foglio per Babbo.
Altiero
Ventotene, 9.5.1942
Carissimo Cerilo,
devi sapere che una volta ho fatto una specie
di ricerca cabalistica sui legami che ci sono fra i vari
fratelli e sorelle, ed è venuto fuori un bel cerchio in cui
UE
sono tracciati armoniosamente un pentagono e due triangoli,
i cui vertici sono segnati con uno dei nostri nomi e colle
AH
date di nascita. Uno di questi triangoli congiunge il nome
mio, il tuo e quello di Fiorella, e le date sono tutt'e tre
U
multiple di 7 (7, 14, 21), che com'è noto è un numero perfetto.
HA
E
Cosi si spiega che le tue fortune siano un chè di medio fra
quelle di Fiorella e le mie, e che quel che a me accade sul
serio, ed a Fiorella non accade affatto, a te accada, per
AH
UE
cosi dire, in modo leggero e quasi scherzoso.
Quando
ho visto che la decisione della tua sorte tornava a coincidere con quella della mia, ero già sicuro che le cose si
sarebbero ripetute allo stesso modo. Immagino che se, poniamo,
U
la signora Agostinone leggesse fino a questo punto questa
HA
E
mia lettera, stupirebbe dapprima e poi si rallegrerebbe di
sapermi misteriosofo. Tu capirai, credo, che sto scherzando.
Scherzi a parte mi rallegro assai con te per la tua riacquistata libertà. Avrei voglia di parlarti a lungo di molte
cose a cui sono andato pensando, ma terno che dovrò attendere
alquanto prima di avere questo piacere.
Non conosco il libro di Pavese e non so perciò
che cosa dirti. In genere non arno molto, e perciò non li
leggo nemmeno molto, i giovani scrittori italiani. Scrivono
tutti parecchio bene, ma mi sembra che nessuno abbia nulla
da dire. Recentemente, ad esempio, ho
l~tto
Conversazioni
in Sicilia di Vittorini. Alcuni spunti di verismo verghiano
nel tratteggiare qualche figura di poveri o di poliziotti
siciliani, e poi divagazioni sul senso di nullità della letteratura italiana. Sarà. Io ci credo poco. Si tratta, come
povera gente che si
UE
nel caso di Moravia o di Bernard, di
lamenta piena di rancore perchè il mondo è divenuto vuoto
AH
ed arido, e loro non si sentono la forza di farlo rifiorire.
La mia antica avversione per i malati, che mi han sempre
U
l'aria di fingere di essere malati, di volerlo essere perchè
HA
E
ci provano un certo piacere, è tornato a farsi sentire anche
ora. Io credo di avere avuto in sorte finora una vita ben
poco bella. Eppure ci san momenti in cui mi sorprendo ad
felicità pari al
AH
UE
esclamare: chi ha potuto avere questo o quell'istante di
mio~
E ciò nonostante che nel complesso
sia pieno di disgusto per il mio dannato vegetare. Ma questa
gente invece si compiace di mostrare: ecco, io non sono e
U
non sono mai stato altro che vuoto insulso vegetare. Non
HA
E
c'è che da dir loro con Molière: Tu l'as voulu ... Stava a
loro coltivare il loro giardino e farlo fiorire.
Ti abbraccio con affetto.
Altiero
14 )
Ventotene, 13.5.1942
Cara Mamma,
ho ricevuto la tua lettera dell'8 e la cartolina
del 9. Credo che avrai ricevuto il modulo coi miei auguri
per Babbo.
UE
Ringrazia· l'impiegato del Consorzio agrario per
il sacco di risina. Cominciavo ad averne bisogno con una
AH
certa urgenza. Sono arrivato a 94 conigli, i quali mi fanno
veramente sudare; mangiano, non come conigli, ma come lupi.
U
Credo che ne dovrò diminuire la quantità, poichè il problema
HA
E
degli alimenti diventa troppo difficile per loro.
Ti ho già scritto nella mia ultima che sono guarito
ormai completamente, salvo il ginocchio sinistro che mi duole
AH
UE
ancora un poco. Ma si tratta di roba da niente e va scomparendo. Non sapevo che anche Babbo andasse soggetto a queste
febbri improvvise. Si vede che è un piccolo malanno ereditario che il padreterno ci ha mandato.
U
Fiorella ha saputo
pi~
nulla dalla
propo~ta
di
HA
E
traduzione det libro su Aristotele? Dille che dovrebbe cercare assolutamente di sapere qualcosa di preciso per quando
verra a trovarmi. Non mi dispiacerebbe di fare questa versione
nella seconda metà di quest'anno. E sarei anche contento
di leggere un libro su Aristotele, di cui conosco troppo
poco.
Ti scriverò in qualcuna delle mie prossime lettere
che cosa mi
Occorre per la venuta di Fiorella e Gigliola.
Ne prenderò appunto man mano che mi verrà in mente, perchè
ora, per quanto ci pensi mi sembra che non mi occorre nulla.
Una cosa che lei o Gigliola dovrebbero farmi il
piacere di ricordarsi e quella di informarsi della casa editrice e del prezzo de "I fondamenti della logica aristotelica"
di Calogero. Guardino anche, per un'ultima volta se fosse
possibile ottenere in prestito qual.che libro da zio Umberto.
UE
Altrimenti ditegli che lo rinnegherò come zio indegno.
Mi à fatto molto piacere la narrazione della in-
AH
aspettata liberazione di Cerilo. Gli ho scritto qualche giorno
fa, ma tornerò presto a scrivergli a lungo.
U
Leggendo Nietzsche mi sono improvvisamente ricor-
HA
E
dato che molti anni fa, credo nel 1928, Veniero mi aveva
scritto che lo leggeva con molto entusiasmo. Avrei tanta
voglia di stare ora a parlarne con lui, dopo che tanti anni
AH
UE
si son venuti ad accumulare colla loro beffarda srnaliziatezza,
sulle nostre spalle. Ma chissà quando potrò rivedere Veniero.
Di ad Anemone che le mando i miei auguri di pronta
guarigione per Claudio. Non si deve inquietare troppo per
rnor~
HA
E
U
le sue diavolerie. Mi ricordo che, quando lei ebbe il
billo, e zia Amelia faceva da infermiera, la sua carnera isolata era l'oggetto della nostra curiosità, ma anche del nostro
terrore, perchè col passar dei giorni, i nostri giocattoli,
libri illustrati, giornalini passavano nella sua carnera,
e nulla, letteralmente nulla si salvava dalla furia distruggitrice della sorella malata. Se glielo dici, potrai certamente
ricordarle molti altri particolari. Tanti auguri anche a
Donatella, che non sarà per nulla afflitta della malattia
sofferta, se ci ha guadagnato qualche settimana di soggiorno
4s
a casa della nonna. Anche tu sei certo molto contenta, poichè
puoi distrarti, ed hai la possibilità di esercitare ancora,
quasi come passatempo, il dono che hai ricevuto di insegnare
con in inita pazienza ed amore. Io non ho mai veramente capito
come si possa avere questa virtù. Il quadro del maestro
collo scolaro mi appare da lontano molto seducente, ma tutte
UE
le volte che mi ci san messo, fastidio ed impazienza si san
sempre fatti sentire prestissimo, e quasi regolarmente ho
AH
piantato lo scolaro, pregandolo di proseguire da solo. Tu
invece sei veramente ammirevole. Probabilmente bisogna avere
U
dei figli per imparare la virtù dell'insegnamento. Mi sono
HA
E
accorto che non amo veramente i bambini al disotto dei dieci
anni. Con essi mi sembra sempre che non si riesca mai a concluder
~ulla.
Mi sembrano molto più interessanti i ragazzi
AH
UE
intorno ai 12 o 13 anni, purchè siano intelligenti e vivaci.
Ma certamente il mio campo di esperienza è troppo ristretto.
Ecco che ti ho scritto una lunga lettera. Ora
debbo smettere, perchè la luce se ne è andata. Termino col
U
mio lucignolo, ma debbo fare economia di petrolio, perchè
HA
E
chissà quando riuscirò ad averne ancora un poco.
A proposito di lucignolo, ti dirò che nelle set-
timane scorso mi sono riletto Finocchio.
Bellissimo~
Ti abbraccio con affetto.
Altiero
CARTOLINA POSTALE
15 )
Ventotene, 23.5.1942
Cara Mamma,
ho ricevuto le tue cartoline del 16 e 17 u.s.,
nonchè il pacco del quale ti ringrazio molto. Ho ricevuto
anche il sacco di risina. Ho molto gustato la torta casa-
UE
linga che ho mangiata a poco a poco insieme alla cioccolata.
Ora sono completamente ristabilito ed anche il
ma~e.
Penso che i vestiti di Cerilo
AH
ginocchio non mi fa più
mi andranno un po' larghi. Puoi però mandarmene uno, purchè
perfettamente inutile che sciupi qui gli
U
non sia nuovo. E'
HA
E
abiti. Ho già un vestito nuovo e non lo adopero quasi mai.
Finiranno per mangiarlo le tignale. L'ho indossato l'ultima
volta quando mi sono alzato dalla malattia, e tornerò ad
AH
UE
indossarlo per accogliere degnamente, sia pur sudando alquanto,
le due sorelline.
Le aspetto con tanta impazienza, quantunque mi
addolori assai il fatto che questa volta tu non sarai con
U
loro. Ma Gigliola e Fiorella ti porteranno buone notizie
HA
E
di me, ti diranno che sto bene in salute, che sono elegantemente magro (dico elegantemente, non eccessivamente), che
sono quasi sempre perfettamente sbarbato, ed in genere di
buon umore.
Ti abbraccio con affetto.
Altiero
CARTOLINA POSTALE
Ventotene, 30.5.1942
16 )
Carissima Mamma,
ho ricevuto oggi le tue cartoline del 19 e del
21 corr. e la lettera graditissima di Fiorella a cui rispon-
UE
derò presto, ma con la quale conto anche presto di poter
parlare. Mi sembrerà che il mese di giugno non terminerà
AH
mai~
Per la tessera del vestiario ti ho già detto di
U
indicarmi tu quanti punti e a che scopo debbo farmi autoriz-
HA
E
zare dal podestà ad utilizzare per acquisti a Roma. A me
ora non occorre altro che un paio di matassine di filo. Ma
poichè per tutti i miei bisogni concernenti il vestiario
AH
UE
hai sempre provveduto tu, sei tu che devi darmi indicazioni
per utilizzar.e la mia tessera in modo da colmare gli eventuali
vuoti che ho fatto nelle vostre tessere. Perciò non mi chiedere da capo di che cosa ho bisogno io, ma dimmi di che cosa
U
hai bisogno tu in qualità di materfamilias.
HA
E
Cerilo ha ripreso a lavorare? Perchè non mi scrive?
Sarei stato molto contento di rivederlo anche quest'anno
ma non c'è evidentemente da pensarci. Se Einaudi promette
di pubblicare il 'Saggio sulla natura e sul significato della
scienza economica" di Robbins, poichè non pÒsso mandargli
il libro, che non è mio, gli manderò la traduzione, che posso
sbrigare rapidamente. Al ministero della Cultura pop. potrà
cosi presentare la traduzione anziché il testo. Son sicuro
che il Min. non troverà ostacolo, poichè si tratta di un
libro scientifico. Comunque glielo manderei senza impegno
da parte sua. Se il Min. non accettasse, l'ed. non avrebbe
che da restituirvi il manoscritto.
Ti abbracciiD-
HA
E
U
AH
UE
HA
E
U
AH
UE
Altiero
(L'originale di questa lettera non c'è. E' stata copiata da
una trascrizione di Ursula)
(secondo una annotazione da Ursula
questa lettera è intesa per lei)
Ventotene, 3.6.1942
Cara Fiorella,
ecco oggi, tre giugno, san quindici anni che san
UE
prigioniero, il 43% della mia vita totale, o, se si conta
la vita effettiva dai 15 anni in su, il 75%. Con un certo
AH
senso di orrore sto scrivendo queste cifre. Non credo che
ci sia molta gente al mondo che abbia battuto questi records.
U
E fra i pochi che hanno avuto questa sorte quanti hanno fatto
HA
E
della loro prigionia la pietra angolare della propria esistenza e dei propri risentimenti. Ripenso al Prometeo incatenato, al frammento della trilogia giunto a noi. Per Eschilo
AH
UE
alla dura superbia del Titano fa seguito la sua riconciliazione con Zeus. Ci voleva l'insulsa retorica stoica dell'eroe,
morale retorica che giunge sino a noi nei più inverosimili
U
travestimenti - per frantumare la visione molto più profonda
HA
E
del poeta ateniese, lasciare che il momento della riconciliazione andasse perduto, e conservarci isolata la figura dell'
incatenato come una figura ascendente ad una sempre maggiore
grandezza morale, mentre ad un più accurato esame della tragedia si scorge benissimo che siamo di fronte non ad una
ascesa, ma ad una degradazione. Il momento più sublime è
l'inizio, quando Prometeo apre la bocca ed invoca l'universo
intero ad ascoltare la sua sofferenza. Ma quando questo risponde al suo appello assistiamo al progressivo solidificarsi
del rancore vendicativo, al gelido inaridirsi dello spirito
5c
dell'incatenato. Se passiamo dalla poesia di Eschilo alla
prosa della prigionia, ritroviamo lo stesso sviluppo psicologico. Il prigioniero pone tutta la sua fierezza, la sua
ragione d'essere nel non piegarsi, nell'esser più duro ancora
delle sue catene.
Poich~
lo si vuole spezzare, egli porrà
tutte le sue energie nel diventare sempre più coerentemente,
~
caduto prigioniero.
UE
sempre più totalmente quel che era quando
Si chiude in sé nella tensione di durare. E gli accade di
perch~
la sua tensione, essendo
AH
finire per trovarsi bene,
diretta contro la prigione, gli ha fatto modellare su di
~
fiero. Ma si tratta di una perfezione vuota,
HA
E
stoica, e ne
U
essa tutto il suo animo. Egli raggiunge la dura perfezione
farisaica, di un equilibrio psicologico fra lui e le mura
d e l carce re. Ha finito con l'assllmere, per cos i dire, inte-
AH
UE
riormente la forma stessa del carcere e coll'essere rescisso
da ogni altra perturbante relazione. Molti che son prigionieri
per molti anni diventano farisei. Ma non
~
la prigionia che
li fa diventare tali. Se hai confidenza con loro vedrai con
HA
E
U
quanta frequenza ti confesseranno che nel momento in cui
la porta della cella si chiuse alle loro spalle, sentirono
come cadersi di dosso un peso: "Ecco, ora sono finalmente
sicuro dalle complicazioni. Ora sono tranquillo." Una tendenza
profonda alla quiete è quella che li converte in statue morali
prive di vita.
Io credo di essermi almeno sinora, salvato dalla
morte morale del prometeismo. Me lo attesta la possibilità
di conversare e di intendermi con persone vive ed intelligenti come te, che dovrebbero invece apparirmi gente di un
altro mondo se la mano presante della prigionia mi avesse
schiacciato e modellato secondo la sua forma. E se constato
di essere salvo, non lo fo con la fiera compiacenza di chi
e
riuscito a compiere a forza di buona volontà, malgrado
le circostanze avverse un difficile tour de force, ma con
una specie di riconoscente gratitudine, verso diciamo gli
UE
dei. Tutto il segreto è forse nell'aver accettato quel che
mi capitava come un dato di fatto e averlo ignorato, non
AH
averne fatto gran questione.
A me e capitato il contrario di quel che accadde
U
a Saul, che usci a cercare le asine del padre e trovò un
HA
E
regno. Io ero uscito a cercare un regno ed ho trovato delle
somare da pascolare, e mi san messo a fare il pastore. Evidentemente non è stato sempre facile accettare questo. Far
AH
UE
tacere la dispotica volontà che esigeva che tutto fosse asceticamente indirizzato nel mio animo riel senso voluto da lei,
scoprire che fra cielo e terra c'eran più cose di quante
ne sospettassi, abbandonarmi alle impressioni e agli impulsi
U
del momento (anche nella prigionia quanti ce ne sono e come
tumultuano), essere aperto ed accogliente verso quel che
HA
E
\
era diverso da me, ignorare la paura di perdermi. Queste
erano
l~
asine che mi era toccato di pascolare. Questo modo
di vivere che mi permetteva,
bench~
prigioniero, di spaziare
senza limiti e conversare con la più diversa gente, viva
e morta, è stata
u~scoperta
che ha riempito la mia vita.
Mi potrei fermare qui. E' qui che dimoro, cercando
di vivere armoniosamente, senza operare quasi nessuna re- .
pressione nel mio spirito, senza preoccuparmi di quel che
accadrà, poichè comunque avro asine da pascolare e prati
su cui ingrassarle.
Questa mia vita di pastore ha una storia non sempre
allegra, poiché strada facendo mi è accaduto di perdere più
di una somara. Ma ne ho trovate altre; ed il mio affetto
va più sulla prosperità della mandria delle mie fantasie
UE
che su questa o quella bestia. Fa parte della saggezza sibaritica amare ogni somara come se la si dovesse perdere
AH
da un momento all'altro, cioè _non amarla veramente, ma solo
rallegrarsi della lucentezza del suo mantello e del suo sco-
U
razzare pei campi.
HA
E
Successivamente ho però fatto un'altra scoperta.
Nel bel mezzo delle mie epicuree amicizie sbadatamente mi
capita di non brindare più coll'amico alla mia felicità,
AH
UE
ma alla sua, come se la sua dipendesse da me. L'amico si
tira indietro, diffidente di questa intrusione. C'è qualcosa
in me che lo urta, una minaccia all'indipendenza della sua
personalità. Non ho mai capito bene che gusto ci sia a preoc -
U
cuparsi sempre di conservare la propria personalità. Sotto
HA
E
l'affinità raffiora una differenza. Approssimativamente
l'esprimerei in questi termini: l'altro si è ritagliato un
piccolo mondo suo poiché solo in esso si sente sicuro e felice.
C'è in lui una paura di perdersi, se ne esce.
C'è una rinunzia piena di prudente saggezza. Anch'io occupo
un piccolo pezzo di mondo, ma non l'ho delimitato. Ho una
sicurezza di non perdermi se lo estendo o se ci lascio entrare
altri. L'amico è un cittadino, vive in un borgo circondato
da mura. Io sono un pastore di somare che vive all'aperto;
mia è la terra dove posso pascolare e non una terra segnata
da muri.
Paura di perdersi e sicurezza di non perdersi. Si, la differenza è veramente questa. A me non verrebbe oggi
più in mente di dire che mi sento forte e felice solo quando
sto per conto mio. Direi piuttosto: Mi sento forte e felice,
UE
e perciò sto per conto mio.
Sentirsi forte e felice significa sentirsi gra-
ta~e
AH
vido, ricco, aver bisogno di qonare, non riuscire a rispetgli altri. Lo starsene per conto proprio non e una con-
U
dizione, ma una conseguenza. Gli altri vogliono essere rispet-
HA
E
tati; accetteranno un giorno il dono, ma non vogliono ora
accettarlo, perchè è inquietante e non sanno se sia amaro
ed avvelenato o dolce e nutriente. Una volta stavo per conto
AH
UE
mio perchè ero incapace di comprendere e amare; poi sono
stato per conto mio perchè ero divenuto capace di comprendere,
ma non avevo nulla da dare; ora sto per conto mio perché
ho da dare ed è cosa meravigliosa vedere come quasi tutti
U
fuggono dinanzi ad un donatore, scambiandolo per un rapina-
HA
E
tore. In realtà lo è anche, in quanto ruba una tranquillità
certa per offrirne una problematica.
(Altiero)
CARTOLINA POSTALE
1 9)
Ventotene, 20.6.1942
Carissima Mamma, questa settimana non ho ricevuto nulla da
voi. Spero che stiate tutti bene.
Ti mando un elenco di libri che Fiorella e Gigliola
UE
dovrebbero assolutamente cercare di ottenere in prestito
da zio Umberto, lo sappia o non lo sappia (si alleino magari
i
restituirglieli per la fine
AH
con zio Luigino). Mi impegno
l'autorizzazione al Ministero.
U
dell'anno. Se li ottengono, dovrebbero naturalmente chiedere
Recherches
Lieben
su~la
(Pa~is,
HA
E
1) L'album di grafici aggiunto come volumetto a sè alle
Théorie des prix, par R. Auspitz e R.
1914);
Paris, 1900; ·
AH
UE
2) Anton Menger. Le droit au produit intégral du Travail,
3) Bohm-Bawerk, Histoire critique des théories de l'intéret
che
p~ò
trovare sul sindacalismo operaio (esclu-
HA
E
4) I libri
U
du capital, Paris, 1902 in 2 voll.;
dendo le opere dei Webb che già ho), specialmente per
lo studio dell'influenza dei contratti collettivi di
lavoro sul livello dei salari, sulla disoccupazione, sul
prezzo dei beni di co~mo ecc.;
5) Cole,Chaos and Order in Industry, London, 1920;
6) Cole - Self-government in Industry, London, 1920.
Ho ricevuto tre giorni fa l'Aristotle di
~oss,
e ne ho già iniziato la traduzione che cercherò di portare
a termine quanto prima sia possibile. Credo che al più tardi
per la fine di settembre sarà pronto. Attendo la Vita del
Marchese di Salisbury. Per sbrigare più rapidamente il lavoro
mi sono associato un amico a cui detto, e a cui darò una
certa parte del guadagno netto dalle spese per la carta e
per l'inchiostro.
Ricordatevi di avvisarmi in tempo utile della
UE
data dell'arrivo delle sorelle. Ho già impegnato la casa
della "Pazzarella", ma non posso farlo in modo definitivo.
AH
Abbracci.
HA
E
U
AH
UE
HA
E
U
Altiero
CARTOLINA POSTALE
21)
Ventotene, 11.7.1942
Cara Mamma,
ho ricevuto il vaglia ed il telegramma che mi
annunzia la venuta di Gigliola e Fiorella per il 17. Ho già
UE
impegnato le camere della Pazzarella, ed aspetto con impazienza che passino questi altri sei giorni.
AH
Se Fiorella fa in tempo dovrebbe andare ad ordinare
al consorzio un altro sacco di risina - se ne hanno ancora.
U
Un altro piacere che mi dovreste fare è quello
HA
E
di portarmi una scatolina di Oropax, cioè di quelle pallottoline di cera ed ovatta per la protezione delle orecchio per
quando comincerò i bagni.
AH
UE
Come sono andati gli esami per Cerilo?
HA
E
U
Ti abbraccio con affetto.
Altiero
CARTOLiNA POSTALE
23)
Ventotene, 15.8. 1942
Carissima Asteria,
immagino che qualche volta ti dirai: che immemore
fratello ho, il quale non si ricorda quasi mai di scrivermi.
Ma credo anche che immaginerai che talvolta anch'io mi dico:
la miglior cosa sarà che ci perdoniamo
a vicenda la nostra pigrizia.
un po'
AH
Beh~
di scrivermi.
UE
che immemore sorella ho, la quale non si ricorda quasi mai
Però vorrei che mi scrivessi
più spesso. Ho saputo da Mamma che ora ti sei abba-
U
stanza rimessa in salute, e ciò mi fa molto piacere.
HA
E
Mi dice Mamma che l'ottico con una gran risata
ha detto che occorre una montatura nuova. Leggendo queste
AH
UE
righe di Mamma fremevo di rabbia e mi veniva voglia di dar
due pugni all'ottico che naturalmente preferisce mettere
una montatura nuova perchè ci guadagna assai di più. Se qui
ci fosse l'acetone (l'acetone, non il mastice - dite a quell'
U
imbecille dell'ottico, poichè l'acetone scioglie la celluloide)
HA
E
non vi avrei mandato gli occhiali, ma li avrei riparati io
stesso alla perfezione. Se fosse ancora in tempo dovresti
riprendere gli occhiali e portarli ad un altro. La riparazione costerebbe l o 2 lire.
Ti abbraccio affettuosamente.
Altiero
CARTOLINA POSTALE
22)
Ventotene, 15.8.1942
Cara Mamma,
ho scritto or ora ad Asteria spiegandole che t'ottico vi ha bellamente imbrogliate, dicendo che non è possi-
UE
bile riparare gli occhiali. Se avessi pensato a questo avrei
dato più dettagliate spiegazioni a Gigliola. Ma ormai è suc-
AH
cesso. Non stare a preoccuparti della matita. Non fare spese
inutili. L'ho già sostituita. Credo di averti già detto di
U
aver ricevuto il vaglia di lire cento, di cui ti ringrazio.
HA
E
Di a Fiorella che i suoi occhiali hanno certo
fatto la stessa fine della mia matita. Evidentemente ci voleva qui la tua presenza. Nella urgenza della partenza qual-
AH
UE
cosa è andata perduta. Fiorella non si preoccupi della lista
de l materiale elettrico poichè ho provveduto già altrimenti.
Ho ricevuto il sacco del mangime. Desidero saperne
il prezzo perchè se la spesa si aggira intorno alle 150 non
U
devi mandarmi il solito assegno per settembre, e se le supera
HA
E
devi fare la trattenuta anche pel mese di ottobre.
Avvisami sempre dei pagamenti che ti fanno per
la traduzione, ma disponi tu del denaro, continuando a mandare
a me sempre la stessa somma. Sei contenta, Mamma, della festa
c he abbiamo fatto alle tllC vettovaglie? H~i ricevuto le
nostre cartoline con su la caricatura del nostro pantagruelismo? Però, cara Mamma, non ci ricamar sopra pensieri tragici. Non voglio che vi priviate del necessario e che facciate
spese eccessive per mandarmi pacchi. Pensa sempre prima a
v
voi ed in particolare a Cerilo e ad Asteria. Ho sempre non
terminata la lettera che debbo mandare a Cerilo. I saluti
di Tina mi hanno fatto molto piacere.
Baci
HA
E
U
AH
UE
HA
E
U
AH
UE
Altiero
6c
24)
Ventotene, 22.8.1942
Carissime Gigliola e Fiorella,
anzitutto liquido tutte le notizie: Ho ricevuto
il pacchetto di Mamma con gli occhiali, le caramelle ed il
resto. Ho ricevuto oggi in una cassetta di Kg. 9.500 il primo
UE
pacco da Chieti, contenente farina ed olio. Infiniti ringraziamenti ai parenti di Chieti e a Gigliola che ha cosi bril-
AH
lantememnte condotto la sua campagna.
Ho ricevuto le sei copie della fotografia che
U
abbiam fatto qui. Mi dispiace assai che a Gigliola sia venuta
HA
E
in tutt'e sei le copie una macchia che le deforma la bocca.
Fiorella è venuta meglio, con la bocca amara di quando pesta
i piedi esclamando:
"~: .-. questo
non posso tollerar lo~~; Io colla
AH
UE
solita testa inclinata di babbeo malinconico. Contentiamoci
(notate che quasi sembra che io abbia un paio di scarpe,
di cui una un po' scalcagnata). Ve ne manderò tre copie per
volta per non appésantire la lettera, e non dover pagare
U
doppio francobollo. Le due col motto in latino sond per voi,
HA
E
se le volete; l'altra è per Mamma. G.A.F. è la sigla composta
delle nostre iniziali. Forse era meglio scrivere F.A.G. con
allusione al verbo greco "fago"= mangio.
I libri di zio Umberto sono in perfette condizioni
e quanto prima gli saranno restituiti con infiniti ringraziamenti, ed ultèriori richieste. - Con un certo spavento ho
letto i dieci o dodici titoli dei libri di Barth. Ma mi manca
il tempo per diventare un teologo
protestante~
Mi contenterei
solo del "Romerbrief" che credo sia l'opera più importante
di Barth. Dice Miegge che in seguito ha completato la sua
teolog~
con una rivalutazione dello spirito santo. Ma non
so quale delle opere citate da te ci si riferisca. Qualche
anno fa ho scritto una notarella sulla teologia di Barth.
La rilegg8rÒ, e se mi sembrerà valere ancora qualcosa te
la manderò. - Credo di aver scritto tutto ciò per cui era
~na
lettera [ma
~
probabile che abbia
UE
necessario scrivere
dimenticato qualcosa). -Così posso terminare con una non
AH
necessaria chiacchierata.
San riuscito a leggere i 21 consigli. Erano già
U
accompagnati da un'apologia, una serie di controconsigli
HA
E
(alcuni dei quali abbastanza riusciti) qualche dichiarazione
e simili cianfrusaglie. Mi san sentito vecchio come Mefistofele, e ho aggiunto alcune glosse. In una ho sostenuto l'in-
AH
UE
utilità del dar consigli e ho espresso l'opinione che si
fa presa su un altro o facendolo lavorare o parlandogli di
se senza curarsi di lui; in entrambi i casi i consigli sono
superflui. In un'altra glossa ho messo in guardia _contro
HA
E
U
la facilità con cui gli spini, ed i loro diminutivi, pungono
e si divertono a pungere. Per mantenere un po' di sussiego
ho detto che per perdere questa spensierata malignità debbono
avere superato i trent'anni.
Senza di voi il mare mi
~
quest'anno un po' uggioso.
Anche la pietra con cui vi lasciavate portare sul fondo del
mare
~
scomparsa, visto che non andavo più a ripescarla ogni
volta.
Non mi fate nemmeno un cenno,
n~
Cerilo si fa
vivo, circa i commenti fatti da lui alle nostre stravaganti
sentirv~ene
giornate trascorse qui. Ha riso a
parlare? Avrebbe
voluto esserci anche lui? Certo che qui se ne sentiva la
mancanza.
I bagni mi stanno intorpidendo. La mia testa sta
da una ventina di giorni a maggese. L'unica cosa che fo con
diligenza
è il lavoro di portare avanti le due traduzioni
UE
(l'Aristotele volge · a termine), che è un lavoro alquanto
abbrutente perchè bisogna procedere lentissimamente per dar
vivere
11
ittiosauricamente 11
,
AH
tempo allo scrivano di scrivere. Non posso nemmeno dire di
come nelle estati scorse, poichè
U
allora c'era una certa animalesca pienezza di vitalità, mentre
che
HA
E
ora c'è uno stanco torpore. Comincio a capire fisicamente
osa significa temperamento languido, ed il capirlo non
me lo fa amare di più.
AH
UE
A momenti vado pensando a qualcosa, ma tutto mi
si spappola, e perciò metto da parte per quest'autunno quando
farà meno caldo, saran cessati i bagni e spero di avere un
po' più di vitalità di quanta ne abbia ora. Per esempio:
•
11
Il mio paese ed il mio
-Non l'ho più. L'ho regalato a Fiorella. Il regalo
HA
E
popolo 11
U
Due o tre son venuti a chiedermi
fa parte di una specie di conversazione pedagogica che ho
con lei e che ha per scopo la scoperta del modo di pensare
epicureamente e vivere non epicureamente. Ecco un'idea da
rinviare a ottobre. Ora mi stanca senza che · ci riesca a cavay
nulla.
Vi abbraccio affettuosamente
Altiero
Accludo il messaggio per Babbo. Dimenticavo di dire che il
dente che Gigliola ha rimesso a posto è salvo e che perciò
il suo proprietario, contentissimo di non avere una finestra
in bocca ringrazia assai tutto il corpo medico che l'ha curato.
25)
Ventotene, 29.8.1942
Cara Fiorella,
ho ricevuto la lettera di Asteria che ringrazio
assai ed a cui risponderò quanto prima; la lettera di mamma;
il pacco coi dolci fatti da Mamma; e, stamattina un secondo
mandare i
~iei
UE
pacco da Chieti con .lardo, farina e pasta. Non mancate di
più entusiastici ringraziamenti ai parenti
AH
abbruzzesi. Se potessi lo farei molto volentieri direttamente.
Ho anche ricevuto, ma non mi sono stati ancora consegnati,
U
La logica aristotelica, Tuono a sinistra, L'appello, ed un
HA
E
libro di Biologia, che credo sia quello di cui mi hai parlato
quando eri qui. Dimmi con precisione quali debbo restituirvi
e quali posso tenermi. Non capisco perchè manchi Jouwence
Huxle~.
AH
UE
di
Di a Mamma, che la minestrina Ciro preparata non
per 8 na per 6 persone, viene ad essere un piatto di acqua
scura con un sapore gradevole, parecchio salato (ma a me
U
piace la roba salata), in cui navigano in formazione sparsa
HA
E
radi pezzetti di ortaggt bianchi e gialli e di buccie di
lenticchie. Tenuto conto che, astraendo dalle spese di cottura, ogni piatto viene a costare L. 9.50:6=L. 1,583 (e mi
fermo perchè viene un numero decimale periodico), mentre
un minestrone, pur sempre molto acquoso, ma - meno di questa
minestrina viene a costare, netto dalle spese di cottura,
circa L. 1,10, bisogna concluderne che non conviene comprare
altri pacchetti. Anche la bustina di verdura secca è ' troppo
cara in rapporto al suo rendimento. - Le ciambelle eran tutte
ottime, anche quelle non cresciute. Mi sono sorbito con molto
piacere le bottiglietta di anisetta e quella di tamarindo.
La marmellata era anche ottima. Ringrazia anche Erminia per
i buoni biscotti da lei preparati. Se tu e Gigliola foste
state qui, il pacco sarebbe certo stato un solido argomento
per a]mentare una intera chiacchierata notturna.
Ora che siete partite mi sono all'improvviso af-
UE
fiorate alla memoria un paio di domande banali che vi avrei
,.
AH
potuto rivolgere ed a cui avrei assai tenuto ad avere una
risposta. Ma sono alquanto maligno anche con me stesso, ed
U
ho sorriso del loro apparire ora. - Attendo che prima che
HA
E
si riaprano le scuole e che ti sprofondi di nuovo nei tuoi
studi, tu mi scriva almeno un paio di lettere. - Da Cerilo
vedo che per ora non mi conviene attender nulla, poichè è
AH
UE
troppo occupato nella sua matematica. Che impressione gli
fa il suo insegnante, il mio antico indimenticato professore
di matematica?
Ti mando le dtre tre fotografie. Come ricordo,
U
avrei preferito esser fotografato nel mezzo del mio orto
HA
E
- conigliera - pollaio. Continuo ancora a raccogliervi pomidori. Una gallina, terminata la muta, ha cominciato a deporre
uova. I conigli si san ridotti a 37, ma spero che la mortalità sia cessata, ora che l'ho affrontata in modo radicale,
uccidendo e mangiando tutti i conigli fra 2 e 4 mesi di età,
e conservando solo gli adulti riproduttori ed i lattanti.
A settembre ricomincierà l'ascesa. Il mio aiutante è sempre
esasperantemente sbadato. Non sono ancoraTiuscito a · fargli
acquistare la difficile abitudine di ricordarsi di metter
l'acqua ai polli ogni mattina. Io continuo ad essere un perfetto cretino, in attesa dell'autunno. Ho un attacco feroce
di nostalgia per un po' di vita libera.
Come va la periostite di Mamma?
Ti abbraccio con affetto.
HA
E
U
AH
UE
HA
E
U
AH
UE
Alti ero
26)
Ventotene, 2.9.1942
Caro Cerilo,
ho ricevuto ora la lettera tua e delle due sorelle.
Dall'altro ieri sono terminati i bagni. L'ultimo giorno,
sono riuscito ad ispirare coraggio ad un grazioso bambino
ed a convincerlo a venire in alto stando aggrappato alle
UE
mie spalle. Lui era esultante per aver vinto la paura, e
pretendeva poi che lo portassi di qua e di là da un capo
AH
all'altro dell'insenatura. Io, invece, che avevo negli anni
scorsi fatto tante volte quest'esercizio anche con bimbi
Faticavo maledettamente a
HA
E
umiliato della mia debolezza!
U
più pesanti di lui, e senza difficoltà - come mi sono sentito
reggermi a galla con quel leggero peso, bevevo abbondantemente,
ed ero ansioso di raggiungere una roccia ove appoggiarmi
AH
UE
e riposare. Comunque ora i bagni sono finiti e ho rimesso
in attività la testa. Sono abbastanza carico di lavori da
guadagno, come le traduzioni, e da ozio. Mi ritrovo sempre
fra le mani la lettera per te, cominciata tre
mes~
fa e non
HA
E
U
terminata mai. Mi decido a mandarti quel che avevo già scritto,
poichè quanto alla seconda parte non riesco ora a concentrarmi
abbastanza da portarla a termine. Poichè è però la parte
che mi interessa di più la svolgerò in un'altra più comoda
occasione e te la manderò.
Eccoti intanto il principio: Da qualche tempo
mi sono deciso a sprofondarmi nello studio ·di Pareto sociolego, di cui conoscevo già 'Fatti e teorie' e 'TrasfQrmazione
della democrazia'. Ho letto ora i 'systèmes socialistes 1
(opera abbastanza ben scritta) e sto dibattendomi nella farraginosa, soffocante Sociologia. Che odioso scrittore. Se
av~se composto piccole opere di un centinaio di pagine, la
letteratura italiana avrebbe oggi qualche altro gioiello
da mettere accanto al Principe. Invece ha scritto trattatoni
completi, divisi in volumi, libri, capitoli, sezioni, para-
UE
grafi, sottoparagrafi raggruppati in numeri romani, numeri
arabi, lettere dell'alfabeto latino, lettere dell'alfabeto
AH
greco e loro molteplici . combinazioni, zeppi di note e · ;invii;
e ci ho rivomitato tutto quel che aveva in corpo. Non c'è
U
pericolo che lasci al lettore sviluppare per conto suo qualche
HA
E
idea. Immancabilmente una .: nota ti avvisa che troverai tutti
gli sviluppi fino alle ultime frattaglie nella tale o tale
altra delle migliaia di pagine dell'opera. - Colla prosopopea
AH
UE
dello scienziato positivista della scorsa fin de siècle,
ti rintrona le orecchie ad ogni pie' sospinto colla sua pretesa di essere oggettivo, di non cercare altro che le uniformiindicate dall'esperienza e dall'osservazione. Uff, che
fastidio~
- Ma pazienza, tiriamo innanzi, ignoriamo voluta-
U
t~
HA
E
mente questo Pareto maniaco delle raccolte di
uniformit~
e delle minuzide classificazioni. Ce n'è sotto un altro assai
più interessante. C'è il demolitore delle ideologie, che
mostra come si formano le élites, come esse manovrano i sentimenti popolari, come mantengono duramente il potere, come
si dissolvono nel vuoto umanitarismo. L'analisi è condotta
spietatamente, irriverentemente. I confronti storici ti fanno
vedere all'improvviso che un episodio di diecine di secoli
fa è perfettamente uguale ad unoletto sui giornali di ieri.
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Altiero Spinelli fonds - Historical Archives of the European Union