Redazione: allievi laboratorio facoltativo di lettere 2A, M. Milletarì, M. Morassi, F. Porosnicu. Il perché di un giornalino … “Ragazzi, che ne direste di scrivere un giornalino?”. Ecco la proposta della prof. di italiano per il laboratorio del lunedì pomeriggio di quest’ anno. “Perché no? Dev’ essere affascinante trasformarsi in piccoli giornalisti a caccia di argomenti e notizie, in segugi con block notes, penna e macchina fotografica” molti di noi hanno pensato. E così è iniziata questa esperienza che ci ha visti prima analizzare la struttura dei quotidiani, le sezioni interne con i diversi articoli e le loro caratteristiche, poi passare alla parte operativa: redazione, riunione, scelta degli argomenti, ricerca delle informazioni, stesura al computer e impaginazione. Nel nostro piccolo ci abbiamo messo tanta passione e, pur sapendo che c’è molto da migliorare il risultato ci soddisfa. Speriamo che anche a voi lettori (quanti sarete?) piaccia. Pag. 1- 4: Scuola e dintorni. Pag. 5,6: Attualità giovani. Pag. 7,8: Cult- scrittura. Pag. 9: Spettacolo. Pag. 10,11: Sport. Pag. 12,13: Passatempi. Ci si diverte anche con la matematica. A Udine per i giochi matematici. Lunedì 20 marzo, a Udine, presso il liceo scientifico N. Copernico, si sono tenuti i giochi matematici per scuole medie e istituti superiori. Vedi pag. 4 . Che gita ragazzi! Studenti di 2A e 2B alla scoperta di Verona. 7 maggio, ore7 del mattino: 2A e 2B riuniti nel cortile della scuola ad aspettare la corriera che ci avrebbe portati a… VERONA!!!! Vedi pag. 3. Bullismo: c’è anche in rosa! Il fenomeno si diffonde anche tra le ragazze. Quando si sente la parola “bullo” , molto spesso ci viene in mente un ragazzo che, forse per debolezza o per mancanza di sicurezza in sè stesso, ha l’ obbiettivo di distruggere fisicamente o psicologicamente una persona più piccola o più debole di lui. Vedi pag. 5. Pagina 1 SCUOLA E DINTORNI LA TANTO DESIDERATA RICREAZIONE Inchiesta della pausa di metà mattina nella nostra scuola. Ore 9.55 :drin! Finalmente ha inizio la tanto desiderata ricreazione. rando soprattutto di fatti personali (79%). Il 55% porta la merenda da casa; il 72% si rilassa passeggiando per il cortile, solo il 12% vorrebbe riposarsi stando seduto e il 17% giocherebbe con giochi di società o di movimento. Alcuni ripassano le lezioni o eseguono compiti non svolti a casa (24%). Una massa di alunni di diverse età varcano le varie uscite. Chi fa a gara ad arrivare primo alle macchinette e chi cerca di acciuffarsi il posto migliore in cortile. Questi 15 minuti per tutti noi sono molto importanti, quasi vitali (e qualche minuto in più non guasterebbe!!!) non solo perché possiamo consumare la merenda, sgranchirci le gambe dopo due ore di “dure” lezioni seduti e fermi (o quasi) ognuno nel proprio banco, ma soprattutto perché possiamo incontrare gli amici e socializzare, riposare e ricaricare la “batteria”. E per chi ama le storie d' amore... quanti flirt nascono durante la ricreazione, quanti dolci sentimenti sbocciano durante questa pausa! Alcuni corrono per il cortile, altri si siedono sull'unica panchina disponibile da qualche mese: anzi, c'è la caccia al posto seduti, per cui sarebbe un' ottima idea aumentare il corredo del giardino. Infatti, solo quattro o cinque di tutti quelli che avrebbero voluto sedersi riusciranno a farlo , tutti gli altri dovranno rassegnarsi a stare in piedi o a sedersi sulle fredde scalinate degli ingressi. Diversi ragazzi usufruiscono delle macchinette distributrici di merendine, biscotti, salatini, panini, bevande; spesso la fila si snoda per diversi metri e c'è chi passa tutta la ricreazione aspettando il proprio turno, delle volte senza ricevere ciò per cui ha aspettato tanto (sigh!). Per questo consigliamo di portare il cibo da casa: non si perde tempo e la varietà è più ampia. La ricreazione esterna è di gran lunga caldeggiata dalla maggioranza degli allievi (86%). Infine, il questionario chiedeva dei suggerimenti per gli spazi e per il modo di trascorrere questo tempo scolastico. Tra le proposte più interessanti ci sono un maggior numero di panchine disseminate nel cortile e alcune aree delimitate dove si possa giocare a calcio, calcetto, pallavolo e ping-pong. La discussione in classe, le conversazioni informali con ragazzi di altri classi, ma sopratutto le risposte al questionario ci hanno comunque confermato che il momento della ricreazione è sentito da quasi tutti come molto importante nella quotidianità scolastica. A volte, quando piove o la temperatura è troppo rigida, siamo costretti a restare dentro: più di 300 ragazzi si A. Fabiani, C. Moroldo muovono, alcuni “si scatenano”, nei corridoi interni della scuola dove qualcuno canta, altri urlano rincorrendosi o cercando di comunicare con quelli del piano superiore..., in alcuni momenti riesce difficile persino sentire le parole di chi è a fianco, a meno di dieci centimetri di distanza. Non importa, è pur sempre uno dei momenti più attesi della giornata! Per saperne di più abbiamo somministrato un questionario anonimo sull'argomento ad ottanta ragazzi delle sedici classi presenti nella nostra scuola. Dai dati risulta che il64% aspetta ricreazione per incontrare gli amici o l'innamorata, che il 76% vorrebbe questa pausa più lunga (attenzione, si allunga anche il tempo scuola!) e che l'86% la trascorre sempre con gli stessi compagni, chiacchie- Pagina 2 CIAC: SI GIRA! Attività di frase video nelle classi seconde È tradizione che le classi seconde della Scuola Media Statale “costruiscano” un breve video che prende il nome di “Frase Video”. Questo progetto comprende due fasi: nella prima il docente di tecnologia mostra qualche lavoro degli anni passati e spiega i tipi di inquadratura (campi e piani), l'angolazione, i movimenti di macchina, insomma il linguaggio del cinema. Con l' insegnante di italiano si discute poi del soggetto e si prepara la sceneggiatura della storia. Naturalmente all'idea della storia si arriva dopo averne parlato molto in classe; infatti si deve trovare un soggetto fattibile, cioè che si possa facilmente tradurre in riprese a scuola. Di solito la storia riguarda aspetti della vita scolastica, con alcuni spunti divertenti, finali a sorpresa, presa in giro dei comportamenti di studenti e insegnanti: per esempio la lotta contro i compiti, i bigliettini per copiare in classe, i rapporti con gli insegnanti in diverse situazioni... Si procede compilando lo story board, uno schema dove si disegnano le diverse inquadrature e si scrivono le relative battute e spiegazioni. E a questo punto...la classe si trasforma in un set cinematografico! A ciascun ragazzo viene affidato un compito, tenendo anche conto delle diverse attitudini e preferenze: c'è chi ha il ruolo di attore, chi controlla i colori e la luce, chi riprende, chi sostiene il microfono e verifica l’audio, chi coordina il tutto... Si procede con la prove degli attori e, finalmente, si arriva alle riprese. Le inquadrature vengono poi “incollate” ovvero montate al computer; si può anche aggiungere la colonna musicale e sbizzarrirsi in qualche effetto speciale. . L'attività è senz'altro interessante e utile perché fa capire che per realizzare un video servono molte persone; non ci sono solo quelli che recitano e che si vedono a prodotto finito, dietro l' obbiettivo c'è un mondo di addetti: operatore audio, operatore luci, regista, cameraman ecc. Ci vuole molta pazienza perché a volte si devono ripetere le scene per errori di recitazione o tecnici: chi non ricorda la battuta, sul video si vede il microfono, un pulsante non viene pigiato... Inoltre gli alunni imparano a mettere insieme le loro forze e competenze per ottenere un risultato : tutti danno il loro contributo. L'attività è anche importante perché ci fa conoscere il linguaggio del cinema; possiamo poi guardare la televisione o recarci al cinematografo un po' più” esperti” e riuscire così a collegare il tema del film al modo in cui sono state eseguite le riprese Insomma, è un’ attività didattica davvero interessante, unisce tecnologia, recitazione, scrittura, disegno, ed ognuno può esprimere le proprie attitudini e lavorare con i compagni per un progetto comune. G. Moser Pagina 3 Scuola e dintorni Che gita ragazzi!!! protagonista della famosa tragedia “Giulietta e Romeo” di Shakespeare. Studenti di 2^A e 2^ B Abbiamo poi visitato l'elegante Piazza dei Signori, il luogo degli edifici civili sedi degli antichi magistrati e Signori. Al centro si trova la statua di Dante, ospite dei Della Scala durante il suo esilio. alla scoperta di Verona 7 maggio, ore 7 del mattino: 2^A e 2^B riunite nel Davanti ad una chiesetta vicina, si ergono le Arche Scaligere, i monumenti funebri di Cangrande I, Mastino II e Cansignorio: questi sono raffigurati sopra un sarcofago in posizione supina e sovrastati da una cortile della scuola ad aspettare la corriera che ci avrebbe portati a … … Verona!!! Dopo un lungo viaggio ( più di 4 ore) siamo finalmente arrivati nella città veneta dove, come prima tappa, abbiamo visitato l'Arena , L'enorme anfiteatro romano, eretto nel primo secolo, Verona: Ponte Scaligero e Castel Vecchio ospitava lotte tra gladiatori, combattimenti con animali feroci e persino simulazioni di battaglie navali. Era in grado di ospitare più di 22.000 persone. Ora ospita concerti ed è il più famoso teatro lirico all'aperto nel mondo. Seconda tappa: Castel Vecchio, voluto da Cangrande II della Scala. Con il Ponte Scaligero ad esso collegato, era un grande complesso difensivo che in caso di pericolo permetteva ai signori di Verona di fuggire al di là del fiume Adige. Poi tutti verso Piazza delle Erbe, passando sotto Porta Borsari, così chiamata per la richiesta di dazi sulle merci in transito. La piazza, sede dell'antico mercato ortofrutticolo, è ancor'oggi rallegrata da bancarelle colorate che vendono le merci più varie, dai prodotti tipici ai souvenir. Meritata sosta in una pizzeria vicina: abbiamo pranzato in allegria, ci siamo riposati per affrontare il secondo round, quello pomeridiano. Infatti ci siamo diretti verso la Casa di Giulietta, statua equestre che vuole ricordarli nel momento della loro gloria in vi- ta. Ed infine, l'ultima tappa: il Duomo. La facciata mostra elementi di stile romanico e gotico e l'interno a tre navate, imponente, conserva varie opere tra cui una pala del Tiziano. Dopo tanta storia e cultura, momenti di libertà nei negozietti e nel mercatino del centro per lo shopping finale, accompagnato da gelato. Ore 17.00 circa: inizia il grande rientro. Ci dirigiamo verso la corriera, siamo un po' stanchi e qualcuno ha male ai piedi, ma siamo anche contenti di aver conosciuto questa splendida città. Ore 21.00 circa: il viaggio è finito, siamo arrivati a Tolmezzo , dove ci attendevano i nostri familiari e, soprattutto, il nostro caro lettuccio… Y. Della Ianna Verona: l’Arena Pagina 4 Scuola e dintorni CI SI DIVERTE ANCHE CON LA MATEMATICA concentrazione ed anche una piccola svista poteva costare cara. Naturalmente esistono dei criteri secondo i quali chi corA Udine per i Giochi Ma- regge attribuisce dei punteggi ad ogni singolo esercizio. La nostra scuola si è fatta valere e quattro ragazzi delle tematici classi seconde si sono qualificati per le finali nazionali a Lunedì 20 marzo 2010, a Udine, presso Milano: bravissimi! Sarebbe bellissimo arrivare alle finali il liceo scientifico N. Copernico, si sono europee di Parigi. tenuti i Giochi Matematici per scuole Intanto la nostra scuola ha partecipato con una squadra medie ed istituti superiori. alle finali dei giochi Kangorou a Cervia e Mirabilandia, doTutti gli alunni e gli insegnanti iscritti ve ha unito l'utile al dilettevole (beata lei!). Ottimo il risi sono cimentati in estenuanti eserci- sultato: nono posto in Italia, primo in Regione. Complimenzi di logica, matematica e geometria. ti anche a loro. Per prima cosa i partecipanti sono stati sistemati in diverse stanze, poi è stato consegnato loro un foglio con i test da risolvere. E' scattato il conto alla rovescia: 90 minuti a disposizione per concludere, o tentare di farlo!, la prova. All'inizio un'ora e mezza a diversi è sembrato un tempo lunghissimo, ma poi si sono ricreduti perchè alcuni problemi erano molto difficili. Anch'io ho preso parte alla manifestazione di Udine e a mio parere, e secondo quello dei miei compagni d'avventura, questi giochi rappresentano un approccio diverso alla matematica: ci si appassiona di più alla disciplina e ci si confronta con ragazzi di altre scuole. Davvero un'esperienza interessante! S. Piazza I quesiti, di diversa difficoltà a seconda dell'età degli allievi, richiedevano la massima ATTENTI AL CANE Notizie sulla struttura tolmezzina che accoglie gli amici a quattro zampe Il Canile Comprensoriale della Carnia (il vero nome del canile di Tolmezzo) è sostenuto dall'Ente Nazionale Protezione Animali ed è gestito dal Sig. Piazza Giobatta. Si trova in via degli Artigiani, nella zona industriale di Tolmezzo. È stato recentemente ristrutturato, con l'introduzione di cinque nuove strutture: ora può ospitare quaranta cani, anche se attualmente ce ne sono di meno. I cani ospitati possono provenire da padroni non più in grado di mantenerli, alcuni sono stati abbandonati, altri sequestrati dalle forze dell'ordine perché maltrattati o perché trafficati illegalmente. La struttura offre anche il servizio di soggiorno temporaneo per gli animali le cui famiglie si allontanano per le vacanze. I cani sono tenuti in box la cui capienza varia da due a tre. Ogni box ha due zone, una scoperta e una coperta provvista di cuccia. Il canile è aperto tutti i giorni, anche la domenica, dalle ore 10.00 alle ore 12.00 ed il lunedì ed il mercoledì po- meriggio delle 16.00 alle 18.00 d'estate e dalle 15.00 alle17.00 d'inverno. Diversi volontari sfamano, giocano e portano a passeggiare i cani. Infatti, a poca distanza dalla struttura, c'è il fiume Tagliamento: nel greto e prati che lo costeggiano si possono liberare i cani e farli correre. All'uscita di alcuni supermercati o altri negozi si possono fare delle offerte per aiutare questo servizio; ciò permette di comprare collari, guinzagli, spazzole, medicinali per gli ospiti. Nel canile opera un veterinario che cura i cani malati e li munisce di microchip. Io amo gli animali in generale: potevo non considerare l'idea di dedicare un po' del mio tempo a loro? Da diversi anni i fine settimana (compiti permettendo!!) li passo portando a passeggiare alcuni degli ospiti del canile e posso assicurare che è veramente un'esperienza emozionante. Vorrei continuarla, nonostante da un po' di settimane anche a casa mia sia arrivato un cucciolo… M. Marcuzzi Pagina 5 ATTUALITA` GIOVANI. STRAGI DEL SABATO SERA … Sempre più incidenti nel fine settimana spezzano giovani vite Sabato sera. Uscite in discoteca, alcool, corse in macchina... ecco quello che succede di solito in questo giorno; ma non sempre le serate finiscono serenamente... Sono purtroppo frequenti gli incidenti stradali: la nostra regione è al quarto posto in Italia per numero di incidenti mortali e la provincia di Udine è la prima del Friuli. Poco tempo fa, vicino al nostro paese, un'auto con tre ragazzi è uscita di strada e si è schiantata contro un albero. Due ragazzi non ce la hanno fatta, il terzo è stato ricoverato in gravi condizioni all'ospedale. Erano tutti molto giovani: età compresa tra i 19 e i 23 anni. Ecco ancora un esempio di tragedia, di come può finire una serata iniziata serenamente tra amici, chiacchierando, scherzando, ballando... A volte si esagera un po' e la serata può finire così: non si fa più ritorno a casa, non si rivedranno più i propri amici, i parenti e le persone che ti hanno sempre voluto bene. Questo, tutto questo solo per aver bevuto un po' troppo, per aver voluto bruciare le tappe, per voler essere più grandi!! La gran parte degli incidenti è infatti causata dall'alta velocità e dall'uso di sostanze alcoliche o stupefacenti. Noi pensiamo al dolore che queste tragedie provocano. Vorremmo che non si commettessero più stupidi errori che possono fare del male ai giovani e alle persone che li circondano, che tengono a loro. Non abbiamo la ricetta magica per risolvere subito il problema, ma crediamo che per evitare queste tragedie sia importantissima la prevenzione: bisogna moltiplicare le iniziative che insegnano ai giovani i pericoli che si corrono guidando in stato di ebbrezza o troppo stanchi o troppo velocemente. Se ne deve parlare a casa, a scuola, nello stesso gruppo di amici, perchè la vita è una sola e bisogna viverla, non buttarla via! E. Iob, A. Pillinini. Pagina 6 Bullismo: c’è anche in rosa Quando si sente la parola “bullo”, molto spesso, ci viene in mente un ragazzo che, forse per debolezza o per mancanza di sicurezza in sè stesso, ha l'obbiettivo di distruggere fisicamente o psicologicamente una persona più piccola o più debole di lui. Come? I modi possono essere tanti e diversi: a volte il bullo pretende dei soldi, altre ruba degli oggetti cari alla vittima, talora arriva perfino alla violenza fisica. Ah, le ragazze! Quanto sono fortunate! Loro se ne stanno beate, senza preoccuparsi di nulla, a giocare, ridere e a divertirsi! Tra le ragazze si va sempre d'amore e d'accordo! Ma il bullismo è veramente un problema soltanto maschile? Certo che no: ormai, il fenomeno è anche femminile, sempre più presente nei corridoi e nelle aule delle scuole, nelle vie delle città. Le ragazze, di solito, tendono a discriminare le loro coetanee escludendole da attività comuni, deridendole pubblicamente, facendole sentire nullità. Ma perché? A volte la ragione ha a che fare con l'aspetto fisico: spesso il fatto di essere un po' più grassa o di avere un naso storto o di essere bassa è considerato una colpa da chi è affascinato dalla perfezione del corpo e disprezza ogni minimo difetto altrui. Inoltre può succedere che il comportamento di una ragazza venga considerato diverso: studia troppo per la sua età, è una “secchiona”, oppure non è interessata agli argomenti che attirano di più quali gossip, moda e ragazzi”, o ha difficoltà ad integrarsi con gli altri solo perché un po' timida. Queste sono le vittime ideali e più facilmente prese di mira da una bulla. Le ragioni sopra indicate sono solo alcune per le quali una ragazza viene isolata, trattata male ed esclusa dal gruppo. Ma credete che queste “bullette” si limitino soltanto a ciò? … Beh, ricredetevi! Infatti anche le ragazze, molte volte considerate più gentili, comprensive, leali e dolci rispetto ai maschi, sono capaci di arrivare alla violenza! Non ci si riferisce solo a qualche sberla o tirata di capelli, le vere bulle possono malmenare una ragazza con la stessa forza e aggressività dei maschi, se non peggio! Ciò avviene soprattutto quando la vittima è indifesa ed ha paura di chiedere aiuto agli adulti o di denunciare i soprusi alle forze dell'ordine. Le bulle ne approfittano crudelmente, senza avere alcuna “pietà” per la ragazza presa di mira che, a volte, non viene aiutata né dai compagni né dagli amici; dai quotidiani risulta che a volte nemmeno gli insegnanti se ne occupano, ma, per fortuna questa indifferenza non si presenta spesso. Ci tengo a precisare che le vittime possono rimanere segnate per tutta la vita da questa esperienza negativa: alcune si chiudono a riccio e possono isolarsi, perdendo fiducia negli altri, in loro stesse e nella giustizia. La cronaca sempre più spesso riporta casi di bullismo, anche rosa: sicuramente dietro il comportamento aggressivo di una bulla ci sono delle ragioni (insicurezza, mancanza di dialogo e confronti, modelli di comportamento sbagliati...), ma occorre respingere senza incertezza qualsiasi tipo di violenza. Tutti, studenti, professori e genitori, non dovrebbero rimanere indifferenti nei confronti di questo fenomeno, perché sia nei casi più pesanti che in quelli meno gravi, sia tra le ragazze che tra i maschi, il bullismo è un atto di grave mancanza di rispetto verso il prossimo e perciò non dev'essere sottovalutato o addirittura ignorato. I casi di violenza vanno subito denunciati, senza paura, perché nessuno ha il diritto di picchiare, di offendere o di discriminare l'altro, anche se diverso. Ognuno ha uguale dignità, una propria sensibilità e personalità che devono essere rispettate. Pagina 7 CULT– SCRITTURA. Dopo tanti anni lo ricordo come se fosse oggi. CONCORSO GIRALIBRO Per me e le mie sorelle era un momento quasi magico e aspettavamo con trepidazione che arrivasse. Era un rito che la mamma ci leggesse una storia prima che ci addorAnche quest' anno abbiamo partecipato al concorso Gira- mentassimo. libro che chiedeva di parlare del primo libro letto o regaDi libri ce ne ha letti tanti, ma di uno mi ricordo in partilato o consigliato o di cui ci si ricorda Qui di seguito colare: era grosso, con la copertina rossa e raccoglieva le presentiamo due testi che evidenziano quanto un libro, per motivi anche diversi, possa essere significativo per la fiabe dei fratelli Grimm. propria crescita. Se oggi sento la parola “fiaba”, ripenso immediatamente a Quando ero molto piccola e non sapevo ancora leggere, mia madre mi regalò il mio primo libro: “Pinocchio”. Era l' edizione più sintetica che potesse esistere, uno di quei libretti per piccoli dove ci sono tante immagini a colori e la storia è riassunta in poche frasi a caratteri enormi su pagine di cartone spesso. quel librone, a noi che, dopo aver lavato i denti, correvamo in camera, ci infilavamo sotto le coperte e cercavamo la posizione ideale per ascoltare. La mamma si sedeva su uno sgabello vicino all' uscio e incominciava a leggere. Ogni sera ascoltavamo incantate una storia diversa, la nostra Ora conosco bene la trama di Pinocchio, ma non ricordo fantasia entrava in com'era raccontata in quel libretto. Mi sono invece rima- azione e ci immedesisti impressi altri particolari ad esso legati, ad esempio mavamo nei personagquello di tenerlo gelosamente chiuso in una scatola apgi. Pensavamo che un poggiata sulla mensola vicino al mio letto: ogni volta che giorno anche noi, covolevo potevo prenderlo e sfogliarlo per guardare le im- me Cenerentola ( la magini al suo nostra fiaba preferiinterno. ta ) avremmo avuto dei vestiti eleganti ed un principe azzurro. Quanti sogni! Il ricordo più nitido sono Alla fine della storia ci addormentavamo felici, soddisfatproprio quelle te perchè ancora una volta il Bene aveva avuto la meglio immagini che sul Male. non mi stanDelle volte ci chiedevamo cosa sarebbe successo dopo ai cavo di osprotagonisti, come sarebbero stati e cosa avrebbero fatto servare per dopo il “vissero felici e contenti”. scoprire ogni volta nuovi Quelle fiabe, quando sono cresciuta, le ho lette da sola, particolari: alcune mi hanno fatto ancora sognare, altre mi sono piaciuGeppetto che te un po' meno o non mi hanno emozionato come a quel manda Pinoctempo, ma spero anch' io di riuscire un giorno, come ha chio a scuola, fatto mia madre con me, a trasmettere ai miei figli e ai il grillo parlante che lo rimprovera, l'incontro del burat- miei nipoti il piacere di ascoltare, di leggere e di volare tino con la fata turchina, il suo naso diventato lunghissi- con le ali della fantasia. mo dopo una bugia, con tanti uccellini appoggiati sopra, C. Moroldo come fosse il ramo di un albero. Insomma, di quel mio primo libro non ricordo molto, ma chissà che proprio grazie ad esso non abbia imparato che non si devono mai raccontare bugie... E. Iob Pagina 8 Cult-scrittura SCRITTURA CREATIVA E se il finale fosse diverso? I film e i racconti horror riscuotono molto successo tra i ragazzi e la nostra classe rientra nello standard. Infatti da un sondaggio effettuato già in prima è risultato che questo genere è il nostro preferito. Tra i racconti letti quest'anno uno in particolare ci ha colpito: “Il gatto nero” del maestro del brivido Edgar Allan Poe. Narra di un uomo che, divenuto un alcolizzato, cambia talmente il carattere da arrivare ad uccidere prima il suo gatto e poi la moglie. Il finale è inquietante poiché lo spirito del gatto riuscirà a vendicarsi. La prof. ci ha proposto di scrivere un finale diverso e noi ci abbiamo provato. Quello che segue parte dalla perquisizione della casa dell'assassino da parte della polizia. Lo scrittore statunitense E. A. Poe “Percossi due volte la parete dove avevo murato la mia tenera sposa, sicuro che non sarebbe capitato nulla, infatti così accadde e i poliziotti, porgendomi le loro scuse, se ne andarono. La mia vita proseguì tranquillamente, fino a una sera, quando, dalla poltrona davanti al fuoco sulla quale ero beatamente seduto, sentii dei rumori provenire dalla cantina. Rabbrividii, ma mi feci coraggio e mi incamminai per raggiungerla. I rumori continuavano, ma ormai non erano più tenui ticchettii, erano diventati colpi forti e netti. Trattenni il fiato e aprii leggermente la porta, mi bastò per notare che la parete era crollata. Pensai “ E` impossibile, lei è morta e nessuno è entrato qui! ”. Mi affacciai per controllare e scesi i tre gradini della parte più interrata per avere una migliore visuale. Il cadavere era scomparso! Ero inebetito, non capivo… quando con la coda dell'occhio vidi un'ombra sulla parete di fianco, si avvicinava e diventava sempre più grande. Scattai come una molla e cercai di risalire velocemente verso l'ingresso, ma davanti all' uscio, ad aspettarmi c' era Lui, il mostro nero, il gatto tanto amato dalla mia sposa. Mi fissava con odio e, allo stesso tempo, sembrava piegare il muso in un ghigno raccapricciante. Per lo spavento inciampai e caddi malamente, rompendomi l' osso del collo. La mia ora era arrivata, ne ero certo, ma prima di chiudere gli occhi notai un'altra ombra, molto più piccola: avanzava verso di me. Poi sentii una carezza sul viso. Lo sapevo, era lo spirito di mia moglie, io l'avevo uccisa ed ora lei mi accarezzava! Quel tocco sulla mia guancia divenne gelido, poi lo sentii sul petto che premeva. Aprii la bocca per esalare il mio ultimo respiro, sentii una lacrima che mi accarezzava la guancia ed un' unica parola da quella che era stata la mia dolce metà: “Addio”. E poi, finalmente, ci abbandonammo al nostro destino, insieme. A. Pillinini Pagina 9 SPETTACOLO CHE CONCERTO RAGAZZI ! Applausi scroscianti per l’esibizione musicale della scuola in Duomo. Il giorno 12 dicembre, in Duomo, noi, ben 170 ragazzi della Scuola Media Statale, abbiamo partecipato all'ormai tradizionale concerto di Natale. Quest’appuntamento si ripete da 5 anni e vede la presenza, oltre che delle autorità locali e dei genitori, di una delegazione di Simbach am Inn, città della Germania gemellata con Tolmezzo. Ogni anno il sindaco di Simbach anima la manifestazione arrivando vestito da San Nicolò (Santa Klaus), con seguito di angeli e krampus. Noi ragazzi, già alle 15:00 abbiamo preso posto sull'altare maggiore: i coristi in piedi nella parte posteriore, gli strumentisti seduti davanti (quattro ragazzi alla chitarra classica, due alla chitarra elettrica, tre al piano e ben 136 al flauto!). La professoressa Giovannacci Paola, coordinatrice del progetto e direttrice del coro, ha eseguito le ultime prove e ha controllato che tutto funzionasse bene. Alle ore 16:00 Mons. Don Angelo Zanello ha accolto tutti i partecipanti evidenziando l'importanza del ritrovarsi così numerosi nel periodo che ricorda la nascita di Gesù. Subito dopo la prof. Marcolini ha ringraziato allievi e insegnanti per la collaborazione e l'impegno dimostrati e ha ricordato che noi ”rappresentiamo il futuro”. E poi... è iniziato il concerto. pianoforte, guidati dai loro maestri. Questa prima parte si é conclusa con la tradizionale “Jingle Bells” suonata da tutti loro insieme. E'iniziata poi la seconda parte: preparati dai proff. Giovannacci e Sepini, abbiamo eseguito brani natalizi in italiano, inglese e tedesco, tra i quali “Tu Scendi dalle stelle“, “Notte silente” e “Adeste fideles”. A metà esibizione, Letizia Rilla, un'ex allieva della scuola, con la sua splendida voce ha cantato tre brani: la dolcissima “Halleluja”, la struggente “Soummertime” e la più moderna “What the world needs”. Noi coristi abbiamo poi continuato con altre canzoni natalizie,terminando con la classica “Jingle Bells”, accompagnata con entusiasmo dal pubblico che batteva le mani. Prima di distribuire i doni, San Nicolò ha raccontato la storia di questa importante figura cristiana vissuta tra il III e IV secolo. Si narra che Nicolò abbia donato a tre sorelle, destinate alla prostituzione dal padre troppo povero, tre sacchetti d'oro, salvandole così da un triste destino. Da allora si continua ancora oggi ad appendere la calza in attesa di qualche regalo da parte del generoso Santa Klaus. La manifestazione è stata un grande successo, tutti abbiamo dato il massimo, pur avendo avuto poco tempo per imparare le canzoni. Eravamo molto emozionati, ma anche felici per la bellissima esperienza.. L. Nonino , L. Rossitti Per primi si sono esibiti gli allievi della 1D, classe della sezione musicale attiva da quest'anno. Hanno suonato brani con violino, chitarra classica, flauto traverso e AVATAR IL FILM DELL’ ANNO Sale piene per il nuovo film di Cameron Un successo immediato. Il film Avatar è riuscito ad ottenere tre Oscar: per la fotografia, per la scenografia e per gli effetti speciali, di cui è ricchissimo. E' veramente il top per tutti coloro che amano le storie d'avventura, ma è stato anche molto apprezzato per la tecnica del digital 3D, che ha fatto traboccare le sale di spettatori. Il film ha per protagonista Jake Sully, un marine che, per sostituire suo fratello scomparso, si offre di aiutare degli scienziati nel progetto “Avatar”, che lo porterà ad affrontare un viaggio verso il pianeta Pandora, popolato da creature chiamate Navi. Qui scoprirà un punto di vista diverso che gli farà dubitare di ciò in cui prima credeva. L'uso del tridimensionale ha soprattutto la funzione di “far entrare” lo spettatore nel mondo extraterrestre, rendendo più verosimili gli esseri che lo popolano, l'ambiente che li circonda e i grandi scenari costruiti in digitale in cui è ambientata la storia. Per il regista James Cameron l'Oscar non è una novità: con il film Titanic del 1997 ne aveva vinti ben 11! Quest'anno sei statuette, compresa quella per la miglior regia, le ha invece portate a casa la regista Kathryn Bigelowad, sua ex moglie... Ma Cameron non si dà per vinto e pensa già ad Avatar 2, ad una nuova storia che sconvolgerà ancora il grande schermo. Chissà se la prossima volta riuscirà a vincere più Oscar della sua ex. .. R. Cortiula Pagina 10 SPORT INTERVENTI TECNICI SPORTIVI Lezioni di operatori esterni per conoscere l’atletica e il judo Quest'anno, nell'ambito dell'educazione motoria, sono intervenuti a scuola degli esperti in diverse discipline sportive. Il primo è stato un allenatore di atletica, il signor Franco, che innanzitutto ci ha parlato delle varie specialità: salto in lungo, in alto, corsa , lancio del disco e del peso... Poi siamo passati alla pratica: riscaldamento e stretching per preparare i muscoli ed evitare così strappi; percorsi con ostacoli di diversa altezza, naturalmente iniziando da quelli più bassi e più facili da superare. Sotto gli occhi vigili dell'allenatore, ci siamo immersi in questa disciplina ed abbiamo potuto chiedere chiarimenti od esprimere dubbi e opinioni, sicuri di avere delle risposte chiare e competenti. Per quasi tutti è stata una lezione diversa e stimolante. L’intervento di operatori esterni è continuato qualche settimana dopo. Infatti, durante la mattina di martedì 12/01/2010, in palestra, abbiamo incontrato un'allenatrice di judo, la sig.ra Anna, che ci ha insegnato le mosse base di questa disciplina di origine giapponese. La lezione è iniziata con esercizi di riscaldamento, poi abbiamo provato, seguendo le spiegazioni e l'esempio dell'istruttrice, le mosse fondamentali, sia in piedi che in ginocchio. A coppie le abbiamo poi ripetute più volte. Durante la lezione l' allenatrice ci ha anche spiegato a quale livello corrispondono i diversi colori della cintura che stringe la vita della divisa, dal bianco del judoca principiante al nero del più esperto. Abbiamo concluso con una breve lotta a coppie: a molti di noi il minuto di tempo stabilito non è bastato per tenere dieci secondi l'avversario fermo a terra. Insomma, ci siamo resi conto che alcuni passaggi non sono così facili come sembra. L'incontro (o scontro) con questo sport è stato davvero interessante, ci siamo divertiti e speriamo di avere una seconda occasione per conoscerlo meglio. G. Pati, G. Silvestri CORSA CAMPRESTE Alcuni allievi ”volano” verso la gara di Palmanova Il 25 novembre 2009 alcuni ragazzi della scuola hanno sostenuto una prova di corsa campestre. Erano divisi in tre gruppi: seconde e terze maschili, seconde e terze femminili più prime maschili, prime femminili. La gara si è tenuta nel cortile della scuola e per ogni categoria c' era un percorso ben preciso e di diversa lunghezza: per la prima categoria il percorso era lungo 1600 metri, per la seconda 1200 e per la terza 600. I primi quattro ragazzi classificati di ogni categoria si sono qualificati per la corsa nel campo di atletica presso il centro studi di Tolmezzo, giovedì 3 dicembre 2009. Per i maschi la gara ha visto passare il turno R. Aiello, D. Cappellari e F. Calì, per le femmine C. Dorigo, S. Veritti e E. Gressani. Questi super corridori gareggeranno prossimamente nel campo di atletica di Palmanova: a tutti loro un augurio di buona fortuna! G. Pati, G. Silvestri Pagina 11 Sport a Tolmezzo? Sì, grazie! L’offerta sportiva nella nostra cittadina A chi ama lo sport e l'attività fisica in generale, Tolmezzo offre diverse possibilità. Nel campo d'atletica in via A. Moro, nella bella stagione, diversi ragazzi possono allenarsi e sostenere prove nelle specialità scelte; d'inverno la vicina palestra permette di continuare la preparazione sotto il vigile controllo degli allenatori. Presso la piscina comunale la società Aquarius gestisce i corsi e le gare dei tanti appassionati del nuoto e della tintarella, visto che da tempo è stato aperto anche il solarium. Gli amanti della racchetta non devono far altro che raggiungerei campi da tennis al chiuso e all'aperto situati nella zona sud est della nostra cittadina: sono aperti tutti i giorni, con insegnanti che garantiscono lezioni individuali e di gruppo. Proprio nell'area verde di fronte al “regno” dei tennisti, c'è quello degli arcieri, dove spiccano i diversi bersagli collocati a differenti distanze l'uno dall'altro. Ragazzi e ragazze, donne e uomini possono mettere alla prova concentrazione e mano ferma, col vantaggio di essere all'aperto e di godersi aria pura e natura. E non è finita qui. Due passi ed entriamo nel mondo del Judo: con divise bianche e cinture i cui colori indicano il grado di abilità, i lottatori si fronteggiano e si esibiscono in agili mosse, a volte molto spettacolari. Ci spostiamo nella palestra della scuola elementare di via Dante e troviamo altri sportivi con doti di destrezza e forza allo stesso tempo: i pattinatori. Diverse allenatrici seguono gli allievi insegnando loro i primi passi e poi via via salti e piroette. Il pubblico numeroso e partecipe presente ai saggi periodici in cui i vari gruppi si esibiscono premia il loro impegno. E' così anche per le numerose danzatrici che frequentano le scuole di danza presenti nel territorio: esercizi, prove, ancora esercizi e prove, quanta tenacia! Ma i saggi finali ripagano la fatica e l'impegno perchè sono sempre un successone. Per chi preferisce gli sport di squadra, diverse società permettono di praticare il basket, il calcio, la pallavolo. Le strutture che ospitano gli allenamenti, i tornei e le partite sono abbastanza vicine, collocate nell'area del centro studi. Sono il campo di calcio di via Val di Gorto, il Palazzetto dello Sport in Via A. Moro e la palestra Falcone in via XXV Aprile. Moltissimi tifosi carnici seguono le vicissitudini della squadra del cuore, a volte accompagnandola anche in trasferta per sostenerla. Insomma, ci sembra che a Tolmezzo ci siano diverse possibilità di praticare lo sport e di tenersi in forma, basta aver voglia di “darsi una mossa”. G. Pugnetti , E. Valle Pagina 12 PASSATEMPI CUCINA FACILE Siete soli in casa, avete finito i compiti (o quasi), la vostra amica arriverà più tardi per la solita chiacchierata, non avete un film interessante da vedere e di leggere... per oggi basta libri! E`il momento dell’estro culinario. L' occorrente è poco e di facile reperimento: cinque barrette di Mars una confezione circa di cioccoriso due cucchiai di latte una noce di burro L' esecuzione è semplice e non richiede doti particolari. Sciogliete i Mars tagliati a pezzetti in una pentola antiaderente, insieme al burro e al latte. Mescolate a fuoco lento, per evitare che la cioccolata si bruci, fino al completo scioglimento. Otterrete una crema densa e omogenea. Aggiungete il riso soffiato (tre quarti della scatola) e amalgamate bene con un cucchiaio di legno. Versate il composto in una teglia tonda imburrata alla quale sia possibile togliere il bordo esterno. Lasciate raffreddare per qualche ora (se la mettete in frigo, naturalmente, serve meno tempo). Tutto qui, operazione finita e, vedrete, sicuramente sarà un successo! Chi ha detto che cucinare è sempre noioso e difficile? E. Iob A CACCIA DI PROVERBI Conoscete i proverbi, piccole perle di saggezza? Provate a completare i seguenti (attenzione: non tutti hanno la rima). 1) TANTO VA - - - - - - - LO - - - - - - - LARDO CHE CI - - - - - - -. 2) L'AMARIANA COL CAPPELLO LASCIA PRENDI IL - - - - - - - - -. 3) NE UCCIDE PIU’ LA 4) CHI - - PIANO 5) - - - DORME NON - - - - - - - - CHE LA - - - - - - - – - - - - 6) QUANDO IL - - - - - NON C'E’ NO. 7) CHI - - - - - - - - - - - - - - - - - - - , - - - - - - - - - - - - - - - - - -. - - - - - - - - - BALLA- STRINGE. 8) NON - - - - - - - - - IL - - - - CHE DORME. 9) - - - - - - SOLI CHE - - - - ACCOMPAGNATI. 10) CHI DI - - - - - FERISCE DI - - - - D. Dionisio PERISCE. Pagina 13 Passatempi VERTICALI S. Piazza , A. Righini 1. Non e una penna. 2. Dipinto con l’ acqua. 3. Può cancellare. 4. Fa entrare ed uscire.