POESIA E ANAGRAMMI
GIAMPAOLO SASSO
L’importanza degli anagrammi
• Saussure, il fondatore della linguistica, è il primo che, durante gli
anni 1907-1909, si è occupato di anagrammi nel testo poetico. Egli
cercava le tracce di parole-chiave pensate dall’autore (soprattutto
nomi), e riversatesi nel testo come paragrammi o anagrammi della
sequenza delle lettere originaria.
•
Ad esempio, per Saussure, la parola hystérie, che chiude un verso
del «Vieux saltimbanque di Baudelaire», è già preannunziata nella
parte del verso che precede: «Je sentIS ma gorge Serrée
par la main TERRIblE de l’hYSTÉRIE».
• Saussure non pubblicò i suoi risultati, poco precisabili, e in parte in
contrasto con la definizione del segno da lui introdotta in linguistica.
Le sue ricerche sono state pubblicate solo nel 1964, da Starobinsky.
• Lo studio dell’anagramma negli anni seguenti ha destato molti
interessi teorici, ma con pochi risultati. Gli anagrammi sono
numerosissimi (in un sonetto possono essere più di 200), e
crescono con il quadrato della lunghezza del testo. Sono necessari
programmi appositi per la loro analisi e la loro visualizzazione,
senza i quali non è possibile riconoscerne le caratteristiche.
Lo studio degli anagrammi
• Lo studio degli anagrammi in poesia ha come scopo il
chiarimento dei numerosi processi che organizzano il testo
poetico, sia semantici che formali.
• La loro natura risiede nella complessità dei processi combinatori
che hanno origine spontaneamente dalle parole di un testo. Le
lettere delle parole formano una sequenza continua, a
somiglianza del flusso acustico, e gli anagrammi sono trovati
dal calcolatore.
LELE-ttered-ELLE-paroleformanounasequenzacontinuaa-SOMI-GLIAN-za
Delflussoacusticoe-GLIAN-agram-MISO-n-OTRO-vatidalcalcola-TOR-e
• L’analisi del testo poetico al calcolatore permette di chiarire
che l’anagramma non è un fenomeno combinatorio casuale,
bensì strutturale, e quali sono i metodi di studio più adatti per
l’esplorazione e comprensione della poesia.
La numerosità degli anagrammi
R=2 N=390
R=3 N=177
R=4 N=68
La numerosità degli anagrammi
R=5 N=26
R=7 N=7
R=9 N=1
Il segno linguistico
• Il segno linguistico (seguendo la definizione di Saussure) è un legame
stabile tra un concetto (il significato) e la sua codificazione acustica o
grafica (il «significante»).
• Il segno linguistico è arbitrario, cioè dipende da una convenzione
culturale che ne definisce la funzione nel sistema dei segni.
• La stabilità del legame significato-significante è a fondamento
dell’organizzazione ordinaria dei legami grammaticali e sintattici tra le
parole.
CONCETTO
IMMAGINE ACUSTICA
SIGNIFICATO
SIGNIFICANTE
Le aree specializzate del linguaggio
LOBI FRONTALI
AREA DI BROCA
AREA DI WERNICKE
AREE ACUSTICHE
AREE VISIVE
DEL SIGNIFICANTE.
• Il linguaggio si forma da un’interazione continua tra l’area di
Broca e quella di Wernicke.
• I processi ideativi convergono dal lobo frontale nell’area di
Broca.
• La regolazione dei significanti converge dalle aree acustiche e
visive sull’area di Wernicke.
Il flusso linguistico ordinario
Silvia rimembri ancora
quel tempo di tua vita mortale
quando beltà splendea…
CONCETTO
SIGNIFICATO 1
CONCETTO
IMMAGINE ACUSTICA
SIGNIFICANTE 1
IMMAGINE ACUSTICA
…..
MORTALE
SIGNIFICATO 2
SIGNIFICANTE 2
QUANDO
CONCETTO
SIGNIFICATO 3
IMMAGINE ACUSTICA
SIGNIFICANTE 3
BELTÀ
Durante la produzione dell’enunciato la sequenza dei significanti
segue un ordine lineare. Il flusso dei significati si integra invece
nella mente secondo un ordine non lineare. i significati vengono
confrontati tra loro, in modo da precisare il loro contenuto
concettuale nel testo. Ciò produce una continua interazione tra i
significati, regolata e ordinata dalla grammatica e dalla sintassi.
Il flusso linguistico anagrammatico
Silvia rimembri ancora
quel tempo di tua vita mortale
quando beltà splendea…
CONCETTO
SIGNIFICATO 1
CONCETTO
IMMAGINE ACUSTICA
SIGNIFICANTE 1
IMMAGINE ACUSTICA
…..
MORTALE
mor-TALE
SIGNIFICATO 2
SIGNIFICANTE 2
QUANDO
CONCETTO
SIGNIFICATO 3
IMMAGINE ACUSTICA
SIGNIFICANTE 3
BELTÀ
b-ELTÀ
L’anagramma forma un legame tra le parole che rende stabile
nella mente il loro confronto e può precisarne il significato nel
testo. L’anagramma può in questo modo cooperare con l’ordine
mentale regolato dalla grammatica e sintassi.
La sensibilizzazione prodotta dall’anagramma
• Il poeta ha una particolare sensibilità inconscia nel rilevare
i legami combinatori tra le parole, e se ne serve come
guida tanto nel sistema ritmico e timbrico, quanto in
quello formale e semantico.
• Il modo più semplice per comprendere il significato
dell’anagramma è interpretarlo come un legame sublimale
percettivo, acustico e grafemico, tra le parole del testo.
L’anagramma è simile ai legami percettivi che il pittore
stabilisce tra gli elementi figurali di un quadro: richiami
cromatici e formali che organizzano la percezione globale
della composizione.
• Questa analogia permette di comprendere gli aspetti più
evidenti delle strutture formali anagrammatiche: esse
guidano la percezione inconscia delle parole, favorendone
il rilievo, e quindi evidenziandone il significato tematico e
simbolico nel testo.
Le funzioni strutturali dell’anagramma
• In genere le strutture anagrammatiche di maggiore
importanza dipendono da tre nuclei generativi
principali, l’inizio e la fine del primo verso, e la fine
dell’ultimo verso.
• Le strutture significative hanno caratteristiche formali
molto evidenti, e sono facilmente interpretabili dal
punto di vista semantico e metaforico.
• I processi intralinguistici sono inconsci, e le loro
proprietà semantiche e simboliche che possono essere
integrate con le procedure dell’analisi testuale
conosciute.
• L’analisi intralinguistica è tipicamente strutturale, cioè
privilegia gli aspetti evidenziabili delle strutture
effettivamente utili all’interpretazione del testo.
•
Aree principali di sensibilizzazione
Aree del generatore
iniziale e intermedio
del primo verso
Sensibilizzazione
dell’inizio-verso
Area del generatore
terminale del primo
o dei primi versi
Sensibilizzazione
della fine-verso
Area del generatore
terminale dell’ultimo
verso
La prima strofa di A SILVIA
Silvia rimembri ancora
quel tempo di tua vita mortale
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?
Uno pseudotesto publicitario
Confronto tra i flussi
I nuclei originari vengono
raggruppati.
Gli anagrammi formano vincoli
maggiori.
Il flusso diventa semplice e preciso. Il flusso tende ad essere formalizzato.
O Rose di W. Blake
O rose, thou art sick !
The invisible worm
That flies in the night,
In the howling storm,
Has found out thy bed
Of crimson joy :
And his dark secret love
Does thy life destroy.
O rosa, tu sei malata !
L’invisibile verme
Che vola nella notte,
Nella ululante tempesta,
Ha scoperto il tuo letto
di gioia scarlatta:
E il suo oscuro segreto amore
La tua vita distrugge.
Il sonetto A Zacinto di Foscolo
Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell'onde
del greco mar da cui vergine nacque
Venere e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l'inclito verso di colui che l'acque
cantò fatali, ed il diverso esiglio
per cui bello di fama e di sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.
Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura.
Il generatore iniziale del primo verso (R=3, R=4)
Il generatore finale del primo verso (R=3, R=4)
Il generatore finale dell’ultimo verso (R=4)
Il mottetto Mia Vita di E. Montale
Mia vita, a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto ormai lo stesso
sapore han miele e assenzio.
Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Cosi suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.
L’anagramma come sostituto della rima
“Primo grido” di G. Ungaretti
Quando mi desterò
dal barbaglio della promiscuità
in una limpida e attonita sfera
Quando il mio peso mi sarà leggero
Il naufragio concedimi Signore
di quel giovane giorno al primo grido.
Lo studio comparativo della rete associativa
di una parola in due diversi testi
Un di', s'io non andro' sempre fuggendo
di gente in gente, mi vedrai seduto
su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
il fior de' tuoi gentili anni caduto:
la madre or sol, suo tardo di' traendo,
parla di me col tuo cenere muto;
ma io deluse a voi le palme tendo;
e se da lunge i miei tetti saluto,
sento gli avversi numi, e le secrete
cure che al viver tuo furon tempesta;
e prego anch'io nel tuo porto quiete:
questo di tanta speme oggi mi resta!
Straniere genti, l'ossa mia rendete
allora al petto della madre mesta.
Or poserai per sempre,
Stanco mio cor. Peri' l'inganno estremo,
Ch'eterno io mi credei. Peri'. Ben sento,
In noi di cari inganni,
Non che la speme, il desiderio e' spento.
Posa per sempre. Assai
Palpitasti. Non val cosa nessuna
I moti tuoi, ne' di sospiri e' degna
La terra. Amaro e noia
La vita, altro mai nulla; e fango e' il mondo
T'acqueta omai. Dispera
L'ultima volta. Al gener nostro il fato
Non dono' che il morire. Omai disprezza
Te, la natura, il brutto
Poter che, ascoso, a comun danno impera
E l'infinita vanita' del tutto
La variante sovvienti-rimembri
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