Se vuoi amarmi, per null’altro sia
Se non per amore.
Mai non dire:
“l’amo per il sorriso, e per la chioma,
Per le dolci parole ed i pensieri
Che somigliano ai miei; perché oggi mi ha dato
Un dolce sentimento di quiete.
Poiché possono tali cose, o Amato,
Per se stesse cambiare, o in te; e l’amore
Così posto , morrebbe. E non amarmi
Per asciugare il pianto alle mie ciglia,
Potrebbe non piangere più chi s’ebbe
Il tuo conforto, e ne morrebbe amore.
Amami solo per amore:s’ama così per sempre,
Per l’eternità.
G.Barret Browning
Nella maggior parte delle culture il matrimonio
è un legame fra un uomo e una donna allo
scopo di formare una famiglia.
L'articolo 16 della Dichiarazione universale dei
diritti dell’uomo afferma:
Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di
sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna
limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi
hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante
il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.
Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il
libero e pieno consenso dei futuri coniugi.
La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della
società e ha diritto ad essere protetta dalla società e
dallo stato.
La poligamia è il rapporto stabilito con vari scopi, tra cui
principalmente quello a fini riproduttivi, tra un individuo
di sesso maschile e due o più individui della stessa specie
di sesso femminile.
Nel caso di rapporti tra appartenenti al genere umano il
termine diviene più restrittivo in quanto ci si riferisce ad
una pratica matrimoniale molto antica, e tuttora
ammessa in alcuni paesi, ma che nella legislazione degli
stati occidentali è considerata reato.
IL PENSIERO UTOPICO DI PLATONE RIGUARDO LA FAMIGLIA
I punti fondamentali del suo pensiero sono:
-Gli uomini migliori si uniranno con le migliori donne con il fine di creare una
società eccellente.
-La prole dei migliori sarà allevata diversamente dalla prole dei mediocri.
-Le donne non devono vivere privatamente con nessuno.
-I figli devono essere comuni e i genitori non devono riconoscere la prole.
-I figli dei peggiori verranno nascosti per il bene dello stato.
-Verranno fatti artifici affinché le madri non riconoscano i loro figli.
-Si dovrà generare solo nel fiore dell’età compreso tra i 20 e i 40 anni.
-Se due persone generano pur essendo nell’età giusta ma si congiungono senza un
magistrato commettono peccato.
Presentiamo qui di seguito alcuni stralci dell’intervista all’Imam Cheikh Abdelkader
Sul rapporto uomo-donna:
A SUO PARERE, LA DONNA è UGUALE ALL’UOMO?
No. Esempio : non ha il diritto di lavorare insieme agli uomini, perché potrebbe essere
tentata da adulterio.
LA DONNA DEVE ESSERE NECESSERIAMENTE SOTTOMESSA ALL’UOMO?
Si,perché il capo famiglia è sempre l’uomo.
Ma deve essere equo con sua moglie: non deve batterla senza motivo, né considerarla come una schiava.
È PER QUESTO CHE LEI è FAVOREVOLE ALLA POLIGAMIA?
Si, un musulmano può avere più mogli.
Attenzione però, non più di quattro! E poi ci sono delle condizioni.
PERCHE’ LA DONNA NON Può AVERE Più MARITI?
Perché non si saprebbe più chi è il padre dei figli!
LEI E’ FAVOREVOLE ALLA LAPIDAZIONE DELLE DONNE?
Si, perché battere la propria moglie è autorizzato dal Corano, ma a certe condizioni,
In particolare se tradisce suo marito.
Attenzione però: l’uomo non ha il diritto di batterla ovunque : non nel viso, ma sotto,
alle gambe, allo stomaco, sulle natiche.
Può batterla forte per farle paura, affinché non ricominci!
Con il multiculturalismo si gettano al macero i diritti delle donne in nome di una cieca
tolleranza verso qualunque cultura e tradizione , anche verso quella che cancella
iI diritto dell’uomo e delle donne.
Il multiculturalismo, accettando la poligamia, sta facendo danni soprattutto verso la
donna e la sua dignità, quindi combattere per la monogamia è un battaglia giusta
per riuscire ad affermare i diritti delle donne.
Prendiamo il Corano alla Sura 4, versetto 34 e si legge:
“ gli uomini hanno autorità sulle donne a causa della preferenza che Allah concede
agli uni rispetto alle altre, e perché spendono (per esse) i loro beni.
Le donne virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha
preservato nel sesso .
Quanto a quelle di cui temete l’insubordinazione, ammonitele, lasciatele sole nei
loro letti, battetele.
Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse.
Allah è altissimo e grande”
In Senegal l’articolo 113 del codice di famiglia offre tra possibilità differenti di
accordo in caso di matrimonio: la poligamia ( con un massimo di quattro spose), la
poligamia limitata ( due o tre spose) e la monogamia.
Le donne però su questa scelta la pensano così:
“quando mi sposerò non mi piacerebbe che mio marito avesse un’altra donna,
Mi ricordo quando mio papà ha sposato la sua seconda moglie: non è stato facile
per noi abituarci.
Sono musulmana,credo in Dio, ma non penso che la poligamia sia una buona cosa.
Anche firmare per la monogamia però non è facile, spesso le famiglie non sono
d’accordo e fanno di tutto per evitarlo “
“quando tuo marito arriva e ti dice che ha sposato un’altra donna lo devi accettare
È diverso dall’accettare che tuo marito esca con un’altra donna .
Quello è molto più difficile, se ti dice che esce con un’altra donna farai di tutto
per impedirglielo. Se invece sei una buona musulmana e ti dice che ha sposato una
altra donna, l’accogli nella tua casa .
Questo non significa che tu sia felice ma devi fare ogni cosa per mascherare a tuo
marito la tua scontentezza .”
Ingiurie, vendette e tradimenti: quando l´offesa si lavava col sangue
L´articolo 587 del codice penale riconosceva l´offesa all´onore.
..
Finivano sempre con grandi applausi quei processi in Corte di Assise. In
aula si scatenava il putiferio, i parenti e gli amici stavano lì in adorazione dell’
imputato. Era un esempio per tutti, un vero uomo. Fu così anche quella
mattina del marzo dell ‘81, quando a Salvatore V. concessero le famigerate
attenuanti. Il giudice citò solennemente l´articolo 587 del codice penale e
riconobbe per l´ultima volta in Italia il delitto d´onore.
Faceva il portalettere, Salvatore, e con Maria abitava a Misilmeri, tra i
giardini della Conca d´Oro. Un giorno di sei anni prima aveva detto a sua
moglie che il direttore delle Poste l´aveva convocato a Palermo: tornò a casa
e trovò Maria con il cognato Giovanni. Erano nella stanza da letto, lui nudo e
lei in vestaglia. Tirò fuori il revolver e li uccise. In primo grado lo
condannarono a 13 anni, in appello a 6 «per aver difeso l´onore suo».
Per corna o per qualunque altra offesa a quella che in ogni sua sfumatura
era considerata dignità, si sono versati fiumi di sangue e fiumi di inchiostro
nelle alcove e nei palazzi di giustizia sparsi per il nostro Sud
L´articolo del codice era sempre quello, il numero 587 che così recitava:
«Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell´atto in
cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d´ira determinato
dall´offesa recata all´onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da 3 a
7 anni». Qualcuno cercò di abolirlo già nel 1968. Il primo fu il ministro della
Giustizia Oronzo Reale, poi Giuliano Vassalli. Ma le loro proposte si arenarono
in Parlamento. Solo dopo il referendum sul divorzio e quello sull´aborto l´odioso
articolo fu cancellato. La legge è la numero 442 del 5 agosto 1981.
Eserciti di avvocati si sono arrampicati anche sui muri per sostenere le ragioni
di quegli assassini. Come Giuseppe Casalinuovo, principe del foro di Reggio
Calabria, che difese con successo un certo Annibale Mazzone con una
sbalorditiva arringa: «E´ il disonore che ci devasta, che ci rende folli. In noi c´è
il fuoco dei nostri vulcani... se sei tradito uccidi, te lo gridano i tuoi avi da
millenni, te lo gridano i tuoi morti da tutte le fosse. Uccidi, se no sei disonorato
due volte».
REPUBBLICA 25 MARZO 2006
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l`amo per il sorriso, e per la chioma, Per le dolci parole ed i pensieri