ISTITUTO TECNICO STATALE PER IL SETTORE ECONOMICO
“Raffaele Piria”
Indirizzi: Amministrazione Finanza e Marketing – SIA – Turismo
Sede Centrale Via Piria n° 2, 89127 REGGIO CALABRIA -  0965 28547 - 499444 – Fax 0965324158
Polo Turistico Via Pensilvania n° 6, 89123 REGGIO CALABRIA 0965 25695
CF/PIVA 80008080808 - E mail: [email protected]; [email protected]
Sito WEB: www.itepiria.it
DOCUMENTO
DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Il presente Documento di Valutazione dei Rischi è stato realizzato nella sua prima
stesura nel 1997, dai Servizi Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL)Dipartimento di Prevenzione - dell’Az. USL di Reggio Emilia, nell’ambito del progetto
“Prevenzione Scuola Lavoro”.
E’ stato rivisto nel 2002, su mandato del M.I.U.R. da un Gruppo di lavoro coordinato
dall’Ufficio Scolastico Regionale della Regione Emilia-Romagna incaricato di realizzare la
piattaforma e-learning di formazione per i Dirigenti delle Istituzioni Scolastiche a livello
nazionale, dal titolo “Approfondimenti normativi sulla sicurezza” (attualmente pubblicato su
Trampi).
Nuovamente rivisto nel Febbraio 2006, dai SPSAL, in occasione della presentazione
degli “Indirizzi Interpretativi sull’applicazione del D.Lgs. 626 nella Scuola”, quale naturale
compendio e aiuto ai Dirigenti Scolastici per adempiere ai disposti del D.Lgs. 626/94.
In ragione dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 81 del 09.04.2008
“Norme generali di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”, e del successivo
aggiornamento del 03.08.2009 Decreto Legislativo n. 106, i Servizi di Prevenzione e
Sicurezza Ambienti di Lavoro dell’Az. USL di Reggio Emilia ne hanno curato
l’aggiornamento. Il documento è alla sua quinta revisione.
Il Dirigente scolastico, prof. Ugo Neri, ha inteso utilizzare il presente documento in
virtù della sua consolidata efficacia nella gestione dei rischi in ambienti scolastici, avendolo
già sperimentato nel periodo in cui ha prestato servizio in Emilia Romagna
1

DOCUMENTO
DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione n. 5 - Aggiornamento: 14.02.2013
Istituto Tecnico Statale per il settore Economico “Raffaele Piria”
Indirizzo: Via Piria n° 2 89127 Reggio Calabria
Anno scolastico 2013/2014.
Data redazione: 30 dicembre 2013
Prot. n. 9378/A31
Anno scolastico 2014/2015
Data aggiornamento: 17 novembre 2014
2
Prot. n. 10235/A31
Il presente DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI (art.17 e
art. 28 D.Lgs. 81/08) è stato elaborato dal Dirigente scolastico ing. Ugo Neri
anche nella qualità di RSPP. Il presente documento è stato aggiornato per
l’anno scolastico 2014/2015
Il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione:
(firma)
Ing. Ugo Neri
__________________________
Il Medico Competente (indicare solo se nominato):
(Nome e Cognome)
________________________________
(firma)
__________________________
Il Documento è stato elaborato previa consultazione del Rappresentante
dei Lavoratori per la Sicurezza
Per presa visione:
il Rappresentante/i dei Lavoratori per la Sicurezza:
(firma)
Prof. Maria Grazia Sollazzo
__________________________
Il Dirigente Scolastico:
Ing. Ugo Neri
Data: 17 novembre 2014
(data certa di elaborazione - art.28 comma 2 D.Lgs.81/08)
SOTTOSCRIZIONE DEL DOCUMENTO
Il presente documento si compone di n° 200 pagine ed è corredato dagli allegati planimetrici
dell’Istituto, dalle schede di valutazione del rischio, delle documentazioni e certificazioni in
possesso della scuola e di pertinenza del proprietario dell’edificio.
DOVRÀ ESSERE SOTTOPOSTO A COSTANTE REVISIONE E AGGIORNAMENTO E
CUSTODITO PRESSO L’UFFICIO DI PRESIDENZA DEL’ISTITUZIONE SCOLASTICA.
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A - GENERALITA’
A 1 - IDENTIFICAZIONE E RIFERIMENTI GENERALI
RAPPRESENTANTE LEGALE:
Dirigente scolastico ing. Ugo Neri, nato a Reggio Calabria il 19/07/1952, a seguito di
accettazione di titolarità dell’attività e di incarico di Dirigenza presso la sede legale
dell’Istituto Tecnico Economico “Raffaele Piria”, Via Piria, n° 2, Cap. 89127, Reggio
Calabria; (Provincia di Reggio Calabria)
SEDI COORDINATE E PLESSI DECENTRATI:
1. Plesso Via Pensilvania n° 6, 89123 Reggio Calabria
NOTE
1. l’organizzazione del personale, la formazione delle classi , il numero di insegnanti e di
allievi dipende dal dirigente scolastico;
2. la messa a norma dell’immobile, la manutenzione e tutto ciò che riguarda lavori edili,
impiantistici dipende dal proprietario Amministrazione provinciale di Reggio
Calabria;
3. la dotazione e il reperimento di attrezzature, componenti di arredo, macchinari dipende
dalla Amministrazione provinciale e dal Miur;
4. il personale ausiliario dipende da Miur;
4
A.1.1 - IDENTIFICAZIONE E RIFERIMENTI PER OGNI PLESSO
SEDE DEL PLESSO PRINCIPALE
Istituto Tecnico Economico “Raffaele Piria” – SEDE CENTRALE
Via Raffaele Piria n° 2 – 89127 Reggio Calabria (RC)
Tel. 096528547 – 0965499444.
e-mail: [email protected]; [email protected];
SEDE DEL POLO TURISTICO
Istituto Tecnico Economico “Raffaele Piria” – SEDE STACCATA
Via Pensilvania n° 6 – 89123 Reggio Calabria (RC)
Tel. 0965 25695 ; Fax. 0965 25695
PROPRIETARIO DELL’EDIFICIO
Ragione sociale Amministrazione Provinciale
Piazza Italia – 89125 Reggio Calabria (RC)
Referente per l’edificio scolastico: Ing. Pietro Foti
Settore 17 Edilizia e Impiantistica sportiva
Via Aschenez n° 239 - 89125 Reggio Calabria (RC)
Tel. 0965364445 - Fax. 0965897023
e-mail: [email protected]
DATI OCCUPAZIONALI ANNO SCOLASTICO 2014 /2015
STUDENTI
N. Totale Istituto
1390
N. Totale Diurno 1267
N. Totale Serale 123
N. femmine
650
608
42
N. maschi
740
659
81
PERSONALE
N. Totale N. femmine
132
100
7
1
10
7
18
6
5
4
172
118
CORPO DOCENTE
ASSISTENTI TECNICI
ASSISTENTI AMMINISTRATIVI
COLLABORATORI SCOLASTICI
ALTRO (LSU e PSICOLOGA)
TOTALE
5
N. maschi
32
6
3
12
1
54
A 1.2 ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA PREVENZIONISTICO
COSTITUZIONE DEL SERVIZIO
Il Dirigente scolastico ha provveduto all’organizzazione della sicurezza nei luoghi di lavoro,
mediante la costituzione del un Servizio di Prevenzione e Protezione. Ai componenti sono
stati riconosciuti mezzi e tempi adeguati per lo svolgimento dei compiti loro assegnati.
Compiti e funzioni sono definiti nell’Allegato “1”Assetto Organizzativo del Sistema
Prevenzionistico.
Il SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE , è costituito dalle seguenti figure:
RSPP
Ing. Ugo Neri nato a Reggio Calabria il 19/07/1952 e residente in Via Botteghelle 51- Reggio
Calabria, nominato con lettera Prot. n° 6069/A31 del 10 settembre 2013 in possesso del
seguente titolo di studio:
 diploma di istruzione secondaria superiore _____________________________________
 laurea in _Ingegneria ______________________________________________________
 laurea specifica (esonerato da modulo A e B) 
 alla data 13.08.2003 stava svolgendo tali funzioni ed aveva già maturato 6 mesi di esperienza
- dirigente scolastico autonominato (art 34 D.Lgs. 81/08)
 dopo il 31.12.1996 ha frequentato un corso di 16 ore
 dopo il 15.05.2008 ha frequentato un corso da 16 a 48 ore
 ha frequentato il corso di aggiornamento
 ha frequentato il corso di aggiornamento
/ n. ore 24 data marzo/aprile 2010
/ n. ore 04 data 19/5/2011
/ n. ore 04 data 19/5/2012 Mod B
ADDETTI AL SPP
Obbligo di nomina degli addetti in caso di RSPP esterno (art. 32 comma 10) .
E’ opportuno che siano nominati, i Responsabili di laboratori, il coordinatore dell’ufficio tecnico laddove
presente, il coordinatore degli insegnanti di sostegno, il coordinatore progetti “stage Scuola-Lavoro” degli
studenti e comunque tutti coloro che sono portatori di conoscenze utili all’individuazione di misure di
prevenzione e protezione.
I sigg. Danila Laganà, incarico svolto: coordinatore ufficio tecnico,
designata con lettera Prot. N°7094/FP del 5 ottobre 2013.
prof Giuseppe Anamiati, incarico svolto: supporto al dirigente,
designato con lettera Prot. N°7082/FP del 5 ottobre 2013.
- per ogni addetto nominato devono essere presenti i seguenti requisiti (art.32 D.Lgs. 81/08)
 diploma di istruzione secondaria superiore ___________________________________________
 alla data 13.08.2003 stava svolgendo tali funzioni ed aveva già maturato 6 mesi di esperienza;
ha frequentato i corsi di formazione e aggiornamento
 mod. A (28 ore)  esonero
 mod. B (24 ore) ATECO 8 n. ore ____ data _________
 esonero
 n. ore aggior. (28 ore) 1° anno ____ 2° anno ____ 3° anno ____ 4° anno ____ 5° anno ____
6
PREPOSTI
Possono essere nominati, gli insegnanti tecnico-pratici, i docenti di area scientifica che operano concretamente in
laboratori, il coordinatore del personale ausiliario, il coordinatore dell’ufficio tecnico laddove presente, il
coordinatore degli insegnanti di sostegno, il coordinatore progetti “stage Scuola-Lavoro”, ecc…
Sono identificati preposti le seguenti figure con indicazione dei corsi specifici al ruolo (art.37
comma 7 D.Lgs. 81/08):
I sigg. Stefano Romeo, incarico svolto: assistente tecnico laboratorio informatica polo
turistico
 corso base (12 ore) Prot. N° 2677 data 09.05.2013  aggiornamento (6 ore) data _____
Giuseppe Scopelliti, incarico svolto: coordinatore personale ausiliario
 corso base (12 ore) Prot. N° 2677 data 09.05.2013  aggiornamento (6 ore) data ____
Diego Geria, incarico svolto: coordinatore progetti alternanza Scuola – Lavoro
 corso base (8 ore) ) Prot. N° 2677 data 09.05.2013  aggiornamento (6 ore) data ____
Sant’Ambrogio, incarico svolto: coordinatore insegnanti di sostegno.
 corso base (8 ore) ) Prot. N° 2677 data 09.05.2013  aggiornamento (6 ore) data ____
NB. Si intende preposto identificato colui che viene ascritto nel presente documento
DIRIGENTI
Possono essere nominati, il Direttore Servizi Generali Amministrativi, il vicario del D.S. , i responsabili o
referenti di plesso, i Responsabili di laboratori, ecc…
Sono identificati preposti le seguenti figure con indicazione dei corsi specifici al ruolo (art.37
comma 7 D.Lgs. 81/08):
I sigg. Maria Pietropaolo ,incarico svolto:Direttore Servizi Generali e Amministrativi
 corso base (16 ore) data ___________  aggiornamento (6 ore) data ___________
Diego Geria, incarico svolto: collaboratore vicario del dirigente
 corso base (8 ore) ) Prot. N° 2677 data 09.05.2013  aggiornamento (6 ore) data ____
Francesca Maria Morabito: incarico svolto: collaboratore responsabile corso serale
 corso base (8 ore) ) Prot. N° 2677 data 09.05.2013  aggiornamento (6 ore) data ____
Catarina Mazzù: incarico svolto: collaboratore responsabile plesso turistico
 corso base (8 ore) ) Prot. N° 2677 data 09.05.2013  aggiornamento (6 ore) data ____
NB. Si intende dirigente identificato colui che viene ascritto nel presente documento
ALTRE FIGURE :
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS)
sig.ra Maria Grazia Sollazzo, qualifica: docente
comunicata la elezione nella riunione sulla sicurezza di cui al verbale n. 1 del 23/9/2013.
 corso base (32 ore) Prot. 2981 del 22.04.2013  aggiornamento annuale (4 ore o 8 ore)
Medico Competente (se nominato) M.C.
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Dr. (Nome e Cognome)………………………..…………
incaricato con lettera n. …………. del………………..
Coordinatore alla Prevenzione Incendi
sig. Maria Grazia Sollazzo, qualifica: docente, designato con lettera Prot. n°7175 del
8.10.2013
Coordinatore alla Gestione dell’emergenza ed evacuazione plesso principale
sig. Geria Diego, qualifica: docente collaboratore vicario, designato con Decreto N. 963 del
22.07.2014
Coordinatore alla Gestione dell’emergenza ed evacuazione polo turistico
sig.ra Catarina Mazzù: incarico svolto: collaboratore responsabile plesso turistico,
designato con lettera Prot. N.8581/FP del 06.10.2014
Coordinatore alla Gestione dell’emergenza ed evacuazione corso serale
sig.ra Francescamaria Morabito: incarico svolto: collaboratore responsabile corso serale,
designato con lettera Prot. N. 8583/FP del 06.10.2014
Coordinatore al Primo Soccorso sede principale sig.ra Maria Fracapane, qualifica:
assistente amministrativa, designato con lettera Pr. N. 7170/FP del 7.10.2013.
Coordinatore al Primo Soccorso sede polo turistico
sig.ra Antonietta Laface, qualifica: collaboratore scolastico, designato con lettera Pr. N.
7171/FP del 7.10.2013
Coordinatore al Primo Soccorso sede corso serale
sig. Antonio Marra, qualifica: collaboratore scolastico, designato con lettera Pr. N. 7172/FP
del 7.10.2013
Addetto alla Prevenzione Incendi sede principale prof. Caterina Chisari, designato con
lettera Pr. N. 7249/FP del 9.10.2013
Addetto alla Prevenzione Incendi polo turistico sig. Demetrio Fulco, qualifica:
collaboratore scolastico, designato con lettera Pr. N. 7248/FP del 9.10.2013
Addetti alla Prevenzione Incendi corso serale prof. Giuseppe Calì, designato con lettera Pr.
N. 7247/FP del 9.10.2013
Addetti al Primo Soccorso i sigg. Maria Fracapane assistente amministrativa designata con
lettera Prot. N° 7170/FP del 7 ottobre 2013, Antonietta Laface collaboratore scolastico
designata con lettera Prot N° 7171/FP del 7 ottobre 2013, Antonio Marra collaboratore
scolastico designato con lettera Prot. N° 7172/FP del ottobre 2013;
E’ stata data informazione a tutto il personale dell’Istituto dell’organizzazione del
sistema prevenzionistico (componenti e funzioni SPP) con circolare informativa Prot. n.
7250/A31 del 9.10.2013 e Collegio docenti del 18.10.2013.
8
Sarà data ulteriore informazione con apposito incontro collegiale previsto nel novembre
2014.
RIUNIONE PERIODICA DELLA SICUREZZA
La riunione, almeno annuale, per la sicurezza è convocata con adeguato preavviso e con
ordine del giorno scritto.
Oggetto della riunione (art.35 D.Lgs. 81/08):
a) analisi del Documento di Valutazione dei Rischi tramite esame dei programmi di verifica e dei risultati, con
relativo aggiornamento;
b) andamento degli infortuni e delle malattie professionali e della sorveglianza sanitaria;
c) criteri di scelta, caratteristiche tecniche ed efficacia dei DPI ,
c) programmi di informazione e formazione dei dirigenti, preposti e lavoratori;
Nel corso della riunione posso essere individuati:
d) codici di comportamento e buone prassi per prevenire i rischi di infortuni e malattie professionali;
e) obiettivi di miglioramento della sicurezza complessiva sulla base delle linee guida per un sistema di gestione
della salute e sicurezza sul lavoro.
Si consiglia di integrare gli argomenti con il coordinamento con il proprietario dell’edificio.
Ulteriori riunioni sono convocate immediatamente in concomitanza di particolari situazioni di
rischio all’interno della scuola o di significative variazioni.
I verbali di tali riunioni sono conservati presso l’ufficio di presidenza al fascicolo relativo alla
sicurezza
COORDINAMENTO PER L’ATTIVITA’ DI PREVENZIONE
I maggiori problemi di gestione della sicurezza nei lavori di manutenzione degli edifici si
riscontrano sul coordinamento, collaborazione e comunicazione tra il proprietario
dell’immobile, l’impresa esecutrice dei lavori e l’istituto scolastico.
Ciò riguarda sia interventi di piccola manutenzione ordinaria (come ad esempio sostituzione
di lampade o arredi, tinteggiatura, ecc…), sia di manutenzione straordinaria (come ad
esempio rifacimento impianto elettrico, gas, riparazione tetti, ampliamenti per vani ascensori
ecc…).
L’articolo 26 del D.Lgs. 81/2008 prevede, in caso di tali interventi, l’individuazione e la
gestione degli eventuali rischi legati alle interferenze tra le attività svolte dai diversi soggetti
operanti, che viene esplicitata nel Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze
(DUVRI).
La titolarità di stesura del DUVRI è del Datore di Lavoro Committente che nella scuola può
essere individuato, a seconda della tipologia di intervento, nell’Ente proprietario dell’edificio
oppure nel Dirigente Scolastico.
Si precisa che se la durata dei lavori è inferiore ai due giorni, non è necessario elaborare il
DUVRI.
A titolo esemplificativo si riportano alcune casistiche, tipiche della scuola:
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- Caso A. Appalti definiti dall’Ente proprietario, come ad esempio: manutenzione
ordinaria, riparazioni di guasti (impianto di illuminazione- porte ecc..); servizi di pulizia
e/o di mensa.
Il DUVRI deve essere elaborato dall’Ente proprietario, dopo aver acquisito dalla
scuola le informazioni utili per la redazione del documento.
La scuola deve fornire all’Ente proprietario le informazioni utili alla redazione del
documento (es: articolazione orario scolastico, attività didattiche particolari, informazioni
sulla gestione delle emergenze, ecc.).
NB. Per opere di tipo edilizio l’Ente proprietario deve nominare il Coordinatore per la
sicurezza in fase di progettazione, il quale ha il compito di elaborare il Piano di Sicurezza e
Coordinamento che tiene conto dei rischi di interferenza tra le attività; in tal caso il PSC
sostituisce il DUVRI.
Quando le opere edili vengono eseguite da una unica impresa, il D.Lgs. 81/2008 non prevede
l’obbligo di nominare il coordinatore; in tal caso non viene elaborato il PSC e diventa
necessario redigere il DUVRI.
- Caso B. La scuola definisce e gestisce direttamente l’appalto come ad esempio: servizio
pulizia, servizio mensa ecc.
Il DUVRI deve essere elaborato direttamente dalla scuola sotto la responsabilità del
Dirigente Scolastico in qualità di committente delle opere
- Caso C. Lavori eseguiti direttamente da personale dipendente dall’Ente proprietario
dell’edificio, come ad esempio piccole manutenzioni su strutture o arredi, indipendenti
dalla durata.
Non è necessario elaborare il DUVRI ma l’Ente proprietario deve acquisire dalla scuola
tutte le informazioni utili ad individuare le misure di prevenzione e protezione dai rischi
(es: articolazione orario scolastico, attività didattiche particolari, informazioni sulla
gestione delle emergenze, ecc.).
- Caso D. La scuola definisce e gestisce direttamente una fornitura come ad esempio
Servizio merenda (macchinette ) – forniture materiali vari
Non è necessario elaborare il DUVRI ma la scuola fornisce le informazioni utili allo
svolgimento in sicurezza dell’attività (es: informazioni sulla gestione delle emergenze,
ecc.).
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A 2 - Caratteristiche generali dell’edificio scolastico
Nella documentazione è riportata la planimetria completa della scuola, dalla quale si possono
desumere le ubicazioni delle diverse aree, le strutture che ospitano laboratori o veri e propri
impianti, i corpi tecnici ed in generale i diversi luoghi coperti o all’aperto.
Breve descrizione degli edifico scolastici:
PLESSO SEDE PRINCIPALE
- edificio in cemento armato con muratura in laterizi
- n. piani fuori terra: 2
- n. piani interrati o seminterrati: 1
- area esterna complessiva (cortile interno)
PLESSO SEDE POLO TURISTICO
- edificio in cemento armato con muratura in laterizi
- n. piani fuori terra: 3
- n. piani interrati o seminterrati: 0
- area esterna complessiva (cortile interno)
Ai fini del procedimento adottato di Valutazione dei Rischi lavorativi (Capitolo B) l’istituto in
esame è stato suddiviso nelle seguenti aree operative omogenee per rischio:
1. Area didattica normale
(si considerino le aule dove non sono presenti particolari attrezzature)
2. Area tecnica
(si considerino i laboratori scientifici, i locali tecnici, i luoghi attrezzati con macchine e
apparecchiature, laboratori linguistici, informatici, centro stampa, ecc.)
3. Area attività collettive
(si considerino le aule e gli spazi per attività particolari che comportino la presenza di più
classi contemporaneamente, aula magna, la mensa, la biblioteca e simili, spazi ricreativi)
4. Area attività sportive
(si considerino le palestre e gli spazi attrezzati esterni)
5. Area uffici
(locali ufficio, locale fotocopiatrici o stampanti, ecc.).
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A 3.1 - Documentazione OBBLIGATORIA GENERALE
(di pertinenza dell’Istituto scolastico)
esistente
si
no
Presidenza
Presidenza
Presidenza
Presidenza
nome persona
referente
Dirigente scol.
Dirigente scol.
Dirigente scol.
Dirigente scol.
X
Presidenza
Dirigente scol.
X
presidenza
Dirigente scol.
segreteria
DSGA
Documento sulla valutazione dei RISCHI
Nomina del Responsabile S.P.P. e relativi attestati
Designazione Addetti SPP e relativi attestati
Designazione Addetti emergenza e relativi attestati
(gestione emergenze - primo soccorso)
Incarico Medico Competente
(l’eventuale incarico sarà definito all’esito della
valutazione RLC)
Riunione Periodica – convocazione e verbale
(comunicazione h, i)
Lettera di “richiesta d’intervento” al Proprietario
dell’edificio
Documento valutazione RISCHIO INCENDIO
(v. check list 12- o documento specifico)
Piano di Emergenza di ciascun edificio (comprensivo
del Piano di Evacuazione) da conservare presso
l’edificio di riferimento
Piano di Primo Soccorso
Registro Infortuni
X
X
X
X
(di pertinenza del Proprietario dell’edificio)
esistente
12
Ufficio/Ente
X
X
X
X
X
si
Agibilità . (solo per il plesso principale)
Certificato Prevenzione Incendi CPI
Nulla Osta Prevenzione Incendi . (solo per il plesso
principale)
Impianti elettrici:
 Progetto impianti elettrici installati o modificati
dopo 01.03.92 a firma di tecnico abilitato
In alternativa (solo per impianti antecedenti).
 Fino al 27/03/08, atto notorio a firma del datore
di lavoro di rispondenza alle normative in vigore
all’epoca dell’installazione(D.P.R.392/94)
 Dopo il 27/03/08, Dichiarazione di rispondenza
di cui al D.M. 37/08.
 dichiarazione di conformità ai sensi della Legge
46/90, relativi agli impianti elettrici installati o
modificati dopo il 01.03.92, od ai sensi
D.M.37/08 per i realizzati dopo il 27/03/08
 Documenti necessari per lo svolgimento delle
verifiche e delle manutenzioni (schemi,
reperibile presso
no
X
reperibile presso
ente
presidenza
nome persona
referente
Dirigente scol.
presidenza
Dirigente scol.
X
X
X
X
X
X
dimensionamenti, classificazioni e valutazione
del rischio dovuto al fulmine)
 Verbale di verifica periodica all'impianto di
messa a terra ai sensi del D.P.R. 462/01 con data
non antecedente a 2 anni o, in alternativa, lettera
d’accettazione
d’incarico
di
organismo
individuato da Min.Sviluppo Economico con data
nell’anno solare
Impianti
di
protezione
dalle
scariche
atmosferiche:
Valutazione del rischio di fulminazione realizzata
secondo le Norme CEI 81-1 e 81-4 (relazione di
autoprotezione)
Solo se l’edificio che ospita la scuola ha più di un
piano ed è destinato a contenere più di 500
persone:
Verbale di verifica periodica dell'impianto di
protezione dalle scariche atmosferiche ai sensi del
D.P.R. 462/01, con data non antecedente a 2 anni o in
alternativa lettera d’accettazione d’incarico di
organismo individuato da M.S.E. con data nell’anno
solare della richiesta di autorizzazione
Impianto di riscaldamento:
 dichiarazione di conformità ai sensi della L. X
46/90 per impianti costruiti dopo il 5/3/90, ai
sensi del D.M. 37/08 per impianti costruiti dopo
il 27/03/08. (solo per il plesso principale)
Per impianti ad acqua calda o surriscaldata con
potenzialità superiore a 35kW (30.000 kCal/h) :
 progetto secondo D.M. 1.12.75
 verbale di omologazione ISPESL
inoltre, solo per detti impianti con potenzialità
superiore a 116 kW (100.000 kCal/h):
 Verbali di verifica periodica ai sensi del
D.M.1.12.75 eseguiti da AUSL con data non
antecedente a 5 anni
Analisi del rischio esplosione (ATEX)
n.p.
Relazione di analisi del rischio esplosione per gli
ambienti con presenza di sostanze infiammabili
(es., laboratori di chimica, presenza di saldature a fiamma libera ecc) ai
sensi dell’art. 290 DLgs 81/08 (centrale termica e cucine sono
a carico del proprietario dell’edificio)
13
X
X
X
Presidenza
X
X
X
Dirigente scol.
(di pertinenza dei lavoratori e loro organizzaz.)
esistente
si
Verbale e comunicazione elezione R.L.S.
Circolare informativa su nomine addetti
Comunicazione al Dirigente Scolastico dello stato di
gravidanza o di post-parto della lavoratrice
14
no
reperibile presso
Ufficio/Ente
nome persona
referente
X
X
X
Presidenza
Presidenza
Dirigente scol.
Dirigente scol.
A 3.2 - Documentazione OBBLIGATORIA SPECIFICA
N.B. indicare nella colonna “esistente” se tale documentazione non è pertinente mediante la
sigla n.p.
(di pertinenza dell’Istituto scolastico)
esistente
si
apparecchi di sollevamento con portata > 200 kg
se costruiti prima del 19/9/1996 (DPR 459/96)
 Libretto matricolare ENPI od ISPESL
 Verbale di verifica periodica rilasciato da AUSL
se costruiti dopo il 19/9/1996 (DPR 459/96)
 Certificato CE di conformità
 Verbale di verifica periodica rilasciato da AUSL
Istruzioni per l’uso macchine marcate CE
Giustificazione Rischio Rumore (allegato 11)
Giustificazione Rischio Chimico (allegato 16)
Giustificazione Rischio Vibrazioni (allegato 17)
Elenco lavoratori soggetti ad Accertamento Sanitario
/ protocollo sanitario / elenco idoneità / relazione
sanitaria annuale
Modulo informativo per le lavoratrici madri
dell’esito della valutazione dei rischi specifica
(comunicazione o)
Prescrizioni e/o Disposizioni organi vigilanza
Documentazione vaccinazioni
Patentini per acquisto - uso fitosanitari
Documentazione di denuncia emissioni in atmosfera
Documentazione smaltimento rifiuti speciali
15
no
reperibile presso
Ufficio/Ente
nome persona
referente
n.p.
n.p.
X
X
X
Presidenza
Presidenza
Presidenza
X
X
X
X
n.p.
n.p.
n.p.
Dirigente scol.
Dirigente scol.
Dirigente scol.
(di pertinenza del Proprietario dell’edificio)
esistente
si
reperibile presso
no
Ente
Impianti Elettrici in luoghi con pericolo di
esplosione (se presenti):
X
Presidenza
nome persona
referente
Dirigente scol.
 Documentazione di classificazione delle aree
X
Presidenza
Dirigente scol.
(centrale termica e cucina sono escluse se rispondenti al DPR
661/96
 Verbale di omologazione degli impianti elettrici
X
installati in luoghi con pericolo d'esplosione
rilasciato, ai sensi del D.P.R. 462/01 (ex art. 336
del D.P.R. 547/55), dall'AUSL; dopo 2 anni
successivo verbale di verifica periodica, a scelta
o Az. USL o di altro Organismo abilitato dal
M.S.E., e che ne abbia accettato l’incarico. (N.B.
l'obbligo sussiste nel caso siano presenti impianti
elettrici in zone di tipo 0,1 oppure 20, 21 ai sensi
dell’allegato XLIX del D.Lgs 81/08 e s.m.)
Impianti a pressione (se presenti
e solo se capacità > 24 l)
(autoclavi per acqua e recipienti per aria compressa )
X
Se costruiti prima del 29/05/2002:
 Libretto matricolare ANCC od ISPESL inoltre,
se PxV[bar x litri]> 8000 o P bollo>12 bar
 Richiesta omologazione a INAIL (ex-ISPESL)
 Verbale di omologazione INAIL (ex-ISPESL)
 Verbale verifica periodica ASL
Se costruiti dopo il 29/05/2002:
 Certificato CE di conformità (con evidenziato
X
X
rispondenza a direttiva 97/23/CE oppure a 87/404/CE)
 Comunicazione di messa in servizio a INAIL (exISPESL) e AUSL (art 19 DLgs 93/2000)
 Verbale installazione primo impianto INAIL (exISPESL)
 Verbale di verifica periodica rilasciato dall’ASL
Impianti Ascensori con portata > 25 kg e corsa > 2
mt. (se presenti):
 Libretto d’impianto e matricola rilasciata dal
comune.
 Affidamento della manutenzione periodica a
Ditta abilitata.
 Documento
comprovante
l'accettazione
d'incarico, rilasciato dall'ASL o da altro
Organismo notificato, per l'espletamento delle
verifiche periodiche biennali sugli ascensori e
montacarichi.
Prescrizioni e/o Disposizioni organi vigilanza
16
X
X
X
X
X
A 3.3 - Documentazione NECESSARIA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
(di pertinenza dell’Istituto scolastico)
esistente
si
Organizzazione sistema prevenzione (Allegato 1)
X
Orario scolastico – Elenco del personale e degli allievi X
Planimetria della scuola con destinazione d’uso dei X
locali
Lay-out dei locali adibiti ad attività di laboratorio
Documentazione attività Formativa - Informativa - X
Addestramento , programmi e attestati (allegato 2,3)
Elenco procedure e istruzioni operative (allegato 4)
X
Elenco e caratteristiche D.P.I. (+ modulo di consegna)
(allegato 5,6)
Procedura Organizzazione Pronto Soccorso con X
elenco dei presidi sanitari, loro ubicazione e contenuto
e modulo di controllo (allegato 7 ,8)
Elenco Esposti con obbligo di sorveglianza sanitaria
(allegato 9)
Elenco dei presidi antincendio, loro ubicazione e X
registro controlli (Piano di emergenza allegatiRegistro controlli e manutenzioni allegato PE)
Elenco degli agenti chimici utilizzate nei laboratori e n.p.
in altre lavorazioni – schede di sicurezza(allegato 12)
Elenco dei materiali utilizzati per le pulizie e schede
di sicurezza (allegato 12)
Elenco delle macchine/attrezzature e VDT (all. 13)
Dichiarazione uso VDT (allegato 14)
Caratteristiche degli impianti di ventilazione
n.p.
generale, localizzata e di condizionamento
Certificato di conformità
Documentazione dei verbali di esercitazioni
X
(evacuazioni ecc.)
17
no
reperibile presso
Ufficio/Ente
Presidenza
Presidenza
Presidenza
nome persona
referente
Dirigente scol.
Dirigente scol.
Dirigente scol.
Presidenza
Dirigente scol.
Presidenza
Dirigente scol.
Presidenza
Dirigente scol.
Presidenza
Dirigente scol.
Presidenza
Dirigente scol.
X
X
X
X
B - METODOLOGIA
B 1 - Fattori di RISCHIO
Classificazione e definizione dei rischi lavorativi presenti negli ambienti di lavoro, in
conseguenza dello svolgimento delle attività lavorative, possono essere divisi in tre grandi
categorie:
 Rischi per la sicurezza e la salute dovuti a:
(rischi di tipo cosiddetto trasversale)
Organizzazione del lavoro
Fattori psicologici
Fattori ergonomici
Condizioni di lavoro difficili
 Rischi per la salute dovuti a:
(rischi di natura igienico ambientale)
Agenti chimici
Agenti fisici
Agenti biologici
 Rischi per la sicurezza dovuti a :
(rischi di natura infortunistica)
Strutture
Macchine
Impianti elettrici
Agenti Chimici
Incendio - Esplosioni
La metodologia seguita nell’analisi dei fattori di rischio ha tenuto conto del contenuto
specifico del D. Lgs. 81/2008. L’analisi è stata effettuata utilizzando elenchi già esistenti
adattati alle realtà scolastiche, elencando i fattori di rischio di competenza degli Istituti
scolastici.
Non sono stati elencati i fattori di rischio di stretta competenza degli Enti proprietari
degli edifici scolastici.
I fattori di rischio sopra riportati sono contenuti, nell’elenco seguente, in un ordinamento di
tipologie organizzative e di lavoro più utile alle procedure di valutazione dei rischi.
Ciascuno dei punti dell’elenco sarà oggetto di una lista di controllo (check-list) che farà da
guida alle persone incaricate della valutazione.
18
B 2 - Criteri utilizzati
Nel seguito si descrivono i criteri adottati per la Valutazione dei rischi attraverso una descrizione
dei passi da compiere per identificare i mezzi più opportuni per eliminare i rischi, ovvero per
controllarli.
La valutazione dei rischi deve essere effettuata in collaborazione con il Responsabile del S.P.P., con
il Medico Competente se previsto, e previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la
Sicurezza.
L’obiettivo della valutazione dei rischi consiste nel fornire al datore di lavoro gli elementi utili a
prendere i provvedimenti che sono effettivamente necessari per salvaguardare la sicurezza e la
salute dei lavoratori.
L’intervento operativo di valutazione dei rischi deve portare a:
1. suddividere le attività in relazione agli ambienti specifici in cui vengono svolte
2. identificare i fattori di rischio (potenziali fonti di pericolo)
3. identificare i lavoratori esposti
4. quantificare i rischi (stima dell’entità dell’esposizione e della gravità degli effetti)
5. definire le priorità degli interventi necessari
6. individuare, programmare e mettere in atto le misure di prevenzione necessarie.
B. 2.1 Identificazione dei fattori di rischio (potenziali fonti di pericolo)
Tale fase viene eseguita attraverso una breve ma dettagliata descrizione di tutte le attività che
vengono svolte in ciascuna tipologia di ambiente di lavoro.
La valutazione deve riguardare i rischi che risultino ragionevolmente prevedibili.
E’ opportuno fare una prima valutazione complessiva per separare i rischi in due categorie: quelli
ben noti per i quali si identificano prontamente le misure di controllo, e i rischi per i quali è
necessario un esame più attento e dettagliato.
L’identificazione dei fattori di rischio sarà guidata dalle conoscenze disponibili su norme di legge e
standard tecnici, dai dati desunti dall’esperienza e dalle informazioni raccolte, dai contributi
apportati da quanti, a diverso titolo, concorrono all’effettuazione della stessa valutazione:
responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza,
medico competente, altre figure che possono essere utilmente consultate nel merito (docenti, non
docenti, responsabili di laboratorio, ecc.).
Questo procedimento consentirà di identificare i pericoli non soltanto in base ai principi
generalmente noti, ma anche all’esistenza di fattori di rischio peculiari delle condizioni in cui ha
luogo l’attività lavorativa.
Si avrà cura di controllare l’influenza che su tale identificazione può esercitare la percezione
soggettiva del rischio, che talvolta può portare a sottostimare o sovrastimare un pericolo sulla base
dell’abitudine al rischio o dell’eccessiva fiducia concessa alle impressioni sensoriali.
B. 2.2 Identificazione dei lavoratori esposti
In relazione alle situazioni pericolose messe in luce dalla prima fase della valutazione, si
evidenzierà il numero dei lavoratori che è possibilmente esposto ai fattori di rischio,
individualmente o come gruppo omogeneo.
E’ opportuno che i lavoratori esposti siano identificati nominalmente o come gruppi omogenei per
la programmazione dei successivi interventi di informazione/formazione.
Tale fase non potrà prescindere da una modalità partecipativa dei lavoratori nella raccolta delle
informazioni necessarie.
19
A questo proposito si fa presente come l’uso di check list; se pur di utilità al RSPP, non può essere
considerato come l’unico mezzo per la valutazione. La check list infatti:
 può rivelarsi a volte eccessivamente dettagliata, altre generica a seconda del tipo di lavorazione o
attrezzatura utilizzata.
 non sostituisce la conoscenza e le informazioni pregiate di cui dispongono i lavoratori
direttamente interessati sulle specifiche situazioni di rischio.
B. 2. 3 Quantificazione dei rischi (stima dell’entità dell’esposizione e della gravità degli effetti)
La quantificazione del rischio deriva dalla possibilità di definire il rischio come prodotto della
Probabilità (P) di accadimento per la gravità del Danno (D) atteso:
R=PxD
La definizione della scala di Probabilità fa riferimento principalmente all’esistenza di una
correlazione più o meno diretta tra la carenza riscontrata e la probabilità che si verifichi l’evento
indesiderato, tenuto conto della frequenza e della durata delle operazioni/lavorazioni che
comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori:
Valore
Livello probabilità
3
molto probabile
2
Probabile
1
poco probabile
Definizioni/Criteri
Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata e il
verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori.
Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata
nella stessa Azienda o in aziende simili.
Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non
susciterebbe alcuno stupore.
La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non
in modo automatico e diretto.
E’ noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto
seguito il danno.
Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe sorpresa.
La mancanza rilevata può provocare un danno solo in
circostanze sfortunate di eventi.
Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi o addirittura
nessun episodio.
Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande
sorpresa e incredulità.
Tale giudizio può essere misurato in modo indiretto attraverso il livello di sorpresa che l’evento
provocherebbe, secondo una interessante prassi interpretativa in uso nei paesi anglosassoni.
20
La definizione della scala di gravità del Danno fa riferimento principalmente alla reversibilità o
meno del danno:
Valore
Livello gravità danno
3
Grave
2
Medio
1
Lieve
Definizioni/Criteri
Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di
invalidità totale o addirittura letale.
Esposizione cronica con effetti totalmente o
parzialmente irreversibili e invalidanti.
Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità
reversibile.
Esposizione cronica con effetti reversibili.
Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità
rapidamente reversibile.
Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili.
L’incidente con rischio di conseguenze mortali, anche se improbabile, va considerato come priorità
nella programmazione delle misure di prevenzione.
N.B.: Deve essere preso in considerazione il danno più grave che può essere associato al rischio in
esame: a tal fine non può essere utilizzato il solo dato statistico aziendale che mostra un basso
numero di incidenti di quel tipo: di per sè tale dato non autorizza ad adottare misure di sicurezza
meno restrittive.
Definiti la Probabilità (P) e la gravità del Danno (D), il rischio (R) viene calcolato con la formula R
= P x D e si può raffigurare in una rappresentazione a matrice, avente in ascisse la gravità del Danno
ed in ordinate la Probabilità del suo verificarsi.
P
3
3
6
9
2
2
4
6
1
1
2
3
1
2
3
D
In tale matrice i rischi maggiori occupano le caselle in alto a destra, quelli minori le posizioni in
basso a destra, con tutta la serie disposizioni intermedie.
Una tale rappresentazione è un importante punto di partenza per la definizione delle priorità e la
programmazione temporale degli interventi di prevenzione e protezione da adottare. La valutazione
numerica e cromatica del livello di rischio permette di identificare la priorità degli interventi da
effettuare, ad es.:
21
R6
Azioni correttive immediate
3R4
Azioni correttive da programmare con urgenza
1R2
Azioni correttive/migliorative da programmare nel breve-medio termine
B. 2.4 Definizione delle priorità degli interventi necessari.
In base al risultato di classificazione dei rischi e della loro quantificazione con il metodo sopra
riportato il Datore di Lavoro avrà semplificato il compito di stabilire un ordine di priorità con il
quale attuare le misure di prevenzione/protezione individuate per ciascun rischio.
Si nota come tale scala di priorità sia fondamentale in situazioni complesse per poter organizzare la
programmazione delle misure necessarie.
Il metodo utilizzato è un valido aiuto per cercare di rendere il più oggettivo possibile il giudizio sui
vari rischi presenti, in quanto scompone la decisione di priorità in una serie di scelte successive più
semplici.
All’inevitabile soggettività che sempre rimarrà nella scelta della scala di probabilità e di gravità del
danno, si potrà ovviare con il confronto continuo con più operatori, e con coloro che di fatto
eseguono le varie operazioni o utilizzano le varie attrezzature.
L’ordine di priorità delle misure da attuare dovrebbe prescindere dal discorso economico, ma
naturalmente i vincoli economici possono suggerire modifiche all’ordine che deriva dalla pura
applicazione del metodo seguito.
B.2.5 Individuazione, programmazione e messa in atto delle misure di prevenzione/protezione
necessarie.
L’individuazione delle misure di prevenzione e protezione rispetterà quanto indicato all’art. 15 del
D.Lgs. 81/2008 (Misure generali di tutela) ed in particolare farà riferimento ai principi gerarchici
della prevenzione dei rischi in esso indicati:
 evitare i rischi
 utilizzare al minimo gli agenti nocivi
 sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non è pericoloso o che lo è meno
 combattere i rischi alla fonte
 applicare provvedimenti collettivi di protezione piuttosto che individuali
 limitare al minimo il numero di lavoratori che sono o che possono essere esposti al rischio
 adeguarsi al progresso tecnico
 cercare di garantire un miglioramento del livello di protezione
 integrare le misure di prevenzione/protezione con quelle tecniche e organizzative
Il piano di attuazione dovrà contemplare i tempi previsti per la realizzazione degli interventi, la
verifica della loro effettiva messa in opera, la verifica della loro efficacia, la revisione periodica in
merito ad eventuali variazioni intercorse nelle operazioni svolte o nell’organizzazione del lavoro
che possano compromettere o impedire la validità delle azioni intraprese (istituire un registro delle
verifiche con relative procedure).
22
B 3 - Obiettivi specifici perseguiti
Nel seguito si forniscono alcune indicazioni relative agli argomenti che prevedono l’integrazione tra
il D.Lgs.81/08 e altre norme specifiche (es. prevenzione incendi) al fine di facilitare la compilazione
delle check-list.
Aspetti organizzativi e gestionali
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
Esiste l’elenco dettagliato del numero, della qualifica e del profilo professionale dei lavoratori (docenti, non
docenti) e degli studenti che fanno uso di laboratori.
L’assegnazione dei compiti lavorativi è fatta rispettando i profili professionali d’assunzione, coinvolgendo
gli interessati e garantendo l’aggiornamento sull’introduzione di nuove macchine, attrezzature e procedure
di lavoro.
INFORMAZIONE - FORMAZIONE
Tutti i lavoratori ricevono una informazione e formazione sufficiente ed adeguata specificamente incentrata
sui rischi relativi alla mansione ricoperta. (art. 4, 37 e 37 D.Lgs. 81/08), con particolare riguardo a preposti e
dirigenti
È stato definito un programma di formazione per il raggiungimento di obiettivi concreti in tema di
prevenzione dei rischi (art. 18 D.Lgs. 81/08).
PARTECIPAZIONE
Il lavoro è svolto secondo procedure chiare e note ai lavoratori, alla formulazione delle quali gli stessi sono
stati chiamati a contribuire (art. 15 D.Lgs. 81/08).
STRESS LAVORO-CORRELATO
La valutazione del rischio stress lavoro-correlato è da realizzare entro il 01/08/2010; utile riferimento risulta
(art. 15 D.Lgs. 81/08).
TUTELA LAVORATRICI MADRI
Si considerano per l’eventuale cambio mansione, anticipo o prolungamento dell’astensione obbligatoria, sia
i rischi presenti nel documento di valutazione che quelli previsti dalla Normativa specifica per la tutela delle
lavoratrici madri (Artt. 7, 11 e 12 D.L.gs. 151/01).
EMERGENZA E PRONTO SOCCORSO
Esiste un Piano di Emergenza che comprende un Piano antincendio ed un Piano di evacuazione, il cui
contenuto è adeguato alle necessità della Scuola, noto ai lavoratori e periodicamente simulato (almeno due
volte nel corso dell’anno scolastico) (art. 15, 43 e 44 D.Lgs. 81/08 - D.M. 26.8.92).
La popolazione scolastica è stata informata e formata sulle modalità di autoprotezione, di evacuazione, di
comportamenti da tenere in caso di emergenza. Esistono accessi all'area per l'intervento agevole dei mezzi di
soccorso dei Vigili del Fuoco. (art. 46 D.Lgs. 81/08).
Relativamente alla classificazione prevista dal D.L.gs. 388/03, le scuole sono inserite nelle aziende del
gruppo B in ragione del numero di dipendenti superiore a 3 e dell’indice INAIL inferiore a 4; esistono
procedure di Pronto Soccorso e di controllo dei presidi sanitari contenuti nelle cassette di PS (art. 45 D.Lgs.
81/08) (D.L.gs.388/2003).
SORVEGLIANZA SANITARIA/VACCINAZIONI
Solo nel caso sussistano particolari rischi per i quali è prevista una sorveglianza sanitaria, deve essere
nominato il Medico Competente e i lavoratori sono da lui sottoposti a specifici controlli sanitari (art. 18 e 25
D.Lgs. 81/08). Le cartelle sanitarie e i dati relativi ai singoli lavoratori sono conservati secondo le modalità
previste dalla legge.
Gli studenti in alternanza scuola-lavoro sono equiparati ai lavoratori ai sensi dell’Art. 2 D.L.gs. 81/08. Nel
caso in cui lo studente sia inserito in una azienda e venga adibito a mansioni a rischio per le quali sussista
l’obbligo di Sorveglianza Sanitaria, deve essere sottoposto a visita medica da parte del Medico Competente
dell’azienda.
23
E’ prevista la vaccinazione Antitetanica obbligatoria per chi lavora a contatto con metalli ferrosi, legno,
terreno ed escrementi di animali, lavori edili (Legge 292/63 e s.m.); è consigliabile, laddove la Valutazione
dei rischi l’abbia evidenziata, la vaccinazione antirubeolica (solo personale femminile), anti Epatite B,
antitifica per gli insegnanti di sostegno di soggetti disabili non autosufficienti.
LAVORI IN APPALTO/FORNITURE
Se sono affidati lavori in appalto da parte della scuola, il Committente fornisce agli appaltatori, e viceversa,
informazioni relative ai rischi specifici esistenti nell’ambiente di lavoro in cui operano, e le procedure a cui
dovranno attenersi, alla presenza di eventuali impianti ed attrezzature pericolose. Redigere il Documento
Unico di Valutazione dei rischio da Interferenze nei casi previsti (art. 26 D.Lgs. 81/08).
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti
IMPIANTO ELETTRICO
L'impianto elettrico interno ai locali è conforme alla normativa, anche se non è presente tutta la relativa
documentazione di sicurezza e subisce regolare manutenzione. Non esistono rischi di contatto diretto con
parti nude in tensione, normalmente accessibili e nei locali sono previste prese e spine conformi alle Norme
CEI.
In caso di manutenzione straordinaria o ampliamenti/rifacimenti sostanziali dell’impianto elettrico è stata
rilasciata una dichiarazione di conformità alle norme CEI da parte della ditta installatrice. E’ stata effettuata
la richiesta agli Enti preposti per le verifiche periodiche obbligatorie per legge.
ANTINCENDIO/VIE ED USCITE D’EMERGENZA
Le strutture, gli impianti, i mezzi di protezione e di estinzione, le vie di uscita e di emergenza, in generale,
sono conformi a quanto indicato negli artt. 43 e 46 del D.Lgs. 81/08 e nel DM 26.8.92 (Norme di
prevenzione incendi per l’edilizia scolastica - G.U. n. 218 del 16.9.92). E’ stato predisposto il programma
per le verifiche periodiche obbligatorie per legge.
Nella sottostante tabella vengono riportati, in funzione del numero complessivo di
degli edifici scolastici, gli adempimenti minimi obbligatori previsti dalla Normativa.
Indicare con una crocetta quale tipo di scuola si sta valutando.
Tipo
N°
CPI Allarme
Altoparlante Formazione Esame
Scuola persone
con
per allarme Addetti
VVFF
campanella audio
Antincendio
Tipo 0 Fino a 100 NO
Sì
NO
corso 4 ore
NO
Tipo 1 Da 101 a
Sì
Sì
NO
corso 8 ore
NO
300
Tipo 2 Da 301 a
500
Sì
Sì
NO
corso 8 ore
Tipo 3 Da 501 a
800
Sì
Sì
Sì
corso 8 ore
Tipo 4 Da 801 a
1200
Sì
Sì
Sì
corso 16 ore
Tipo 5 Oltre 1200 Sì
Sì
Sì
corso 16 ore
24
presenze all’interno
Rete di
idranti
NO
Idranti DN
45 o naspi
DN25
SI’
Idranti DN
45 o naspi
DN25
SI’
Idranti
DN 45 o
naspi
DN25
SI’ (se
Solo
occupanti idranti
> 1000)
DN45
SI’
Solo
idranti
DN45
Scuola
in esame
(X)
X
X
RISCHIO CHIMICO
Devono essere sempre valutati i rischi per la salute e per la sicurezza derivanti dall’utilizzo di agenti chimici
pericolosi (art. 223 D.Lgs. 81/08), considerando in particolare: le loro proprietà pericolose; le
informazioni contenute nella Scheda di Sicurezza; il livello, il modo, la durata dell’esposizione; le
circostanze in cui viene svolto il lavoro, tenuto conto delle quantità degli stessi; i valori limite di
esposizione professionale o i valori limite biologici; gli effetti delle misure preventive e protettive da
adottare; se disponibile le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria.
La valutazione dei rischi può includere la giustificazione che la natura e l’entità dei rischi connessi
con gli agenti chimici pericolosi rendano non necessaria una ulteriore valutazione maggiormente
dettagliata dei rischi (vedi allegato VR16). E’ ad esempio il caso della scuola Primaria laddove le
operazioni di pulizia vengano eseguite da personale esterno alla scuola, e/o dove si faccia uso di piccoli
quantitativi di agenti chimici (vernici, spray o altro) nei laboratori di scienze o di Educazione Artistica.
Una valutazione dettagliata si rende invece necessaria se si effettuano operazioni di pulizia da parte dei
collaboratori scolastici e/o in presenza di laboratori (chimica, meccanica, ecc.)
Nel caso in cui l’esito della valutazione del rischio ad agenti chimici evidenzi la presenza di rischio
Superiore a basso per la sicurezza e irrilevante per la salute, dovrà essere attivata la Sorveglianza Sanitaria
ad opera del medico Competente.
MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI
Il rischio da movimentazione manuale da valutare in ambiente scolastico va riferito a due diverse tipologie
di carichi:
 carichi inanimati (MMC =Movimentazione Manuale dei Carichi), cioè oggetti ed attrezzature di
qualsiasi tipo in tutte le scuole di ogni ordine e grado;
 carichi animati (MMB =Movimentazione manuale Bambini) dovuto alla presenza di ragazzi disabili
e/o non in grado di deambulare autonomamente in tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Le due diverse tipologie di rischio richiedono l’utilizzo di differenti metodiche di analisi. Quella più
comunemente utilizzata per valutare il rischio da MMC è la metodica NIOSH, applicata
conformemente all’Allegato XXXIII al D.Lgs. 81/08 (ISO 11228-1-2-3).
Per la valutazione del rischio da MMB non sono disponibili metodiche altrettanto validate, utile riferimento
può essere quello pubblicato in Atti IV congresso Nazionale SIE, 1988.
A fronte dell’evidenza di un rischio non trascurabile viene attivata la Sorveglianza Sanitaria degli addetti.
MICROCLIMA
Condizionamento (pochi ambienti)
I lavoratori non sono esposti a correnti d'aria fastidiose e non ci sono lamentele per carenze di ricambi
d’aria. In caso di fuori servizio dell’impianto è possibile l’apertura delle finestre. Esiste un programma di
manutenzione preventiva dell'impianto di aria condizionata.
Riscaldamento
Gli ambienti sono provvisti di impianto di riscaldamento funzionante e opportunamente regolato. Il controllo
della corretta posa in opera degli impianti di riscaldamento è avvenuto tramite collaudo di cui si conserva la
certificazione. La temperatura degli ambienti adibiti ad usi scolastici, in condizioni invernali ed estive non
dà luogo a lamentele. La temperatura dei locali di riposo, servizi igienici, palestre e pronto soccorso è
confortevole. Le correnti di aria fredda e calda che investono le persone sono opportunamente controllate. È
garantita, ai fini di mantenere il livello di purezza dell'aria previsto dalla legge, l'introduzione di portate
d'aria esterna, mediante opportuni sistemi (Punto 1.9 Allegato IV D.Lgs. 81/08 e D.M. 18.12.75 e
successive modifiche).
RISCHIO FUMO
Ai sensi dell’art. 51 della Legge 16.01.03, n.3, è vietato fumare in tutti i locali chiusi (DPCM 23.12.03).
Nelle Scuole è vietato fumare in qualsiasi locale e non deve essere previsto alcun locale fumatori. Il
Dirigente scolastico deve nominare e formare gli agenti accertatori i cui nominativi devono essere
riportati nella segnaletica prevista dal Decreto suddetto, affissa nei locali.
25
ILLUMINAZIONE
Tutti i locali hanno un livello di illuminazione adeguato e nei luoghi di lavoro è realizzato uno stretto
rapporto di integrazione dell'illuminazione naturale con quella artificiale; la luce naturale è sufficiente per
salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere dei lavoratori. In tutti i luoghi di lavoro è garantita la
protezione dai fenomeni di abbagliamento sia diretto che indiretto o zone d'ombra. I locali di passaggio, i
corridoi e le scale hanno buoni livelli di illuminazione. I luoghi di lavoro sono dotati di illuminazione di
sicurezza di sufficiente intensità. (Punto 1.10 Allegato IV D.Lgs. 81/08 e D.M. 18.12.75 e successive
modifiche).
ARREDI
L'arredamento in generale è previsto di forma e dimensione adeguati alle varie classi di età degli studenti ed
al tipo di scuola. I tavoli e le sedie degli studenti rispettano le disposizioni di legge e le norme di buona
tecnica (UNI), rettangolari e di dimensioni adatte, combinabili tra loro per consentire attività di gruppo
variamente articolate. Le lavagne, i tavoli e le sedie degli insegnanti rispettano le disposizioni di legge e le
norme di buona tecnica (UNI). Le superfici di lavoro sono di materiale idoneo con bordi arrotondati e
spaziose. (D.M. 18.12.1975)
Le superfici trasparenti o traslucide delle porte e dei portoni sono costituite da materiali di sicurezza al fine
di evitare lo sfondamento e il ferimento dei lavoratori in caso di rottura. (Punto 1.3 Allegato IV D.Lgs.
81/08) .
ATTREZZATURE
Macchine.
Le macchine acquistate dopo il 21/09/1996 sono dotate di marcatura CE; sono disponibili le Istruzioni per
l’uso fornito a corredo della macchina stessa; le macchine già in uso prima del 21/09/1996 devono
rispondere ai requisiti dell’Allegato V del D.Lgs. 81/08.
Protezioni
Gli elementi mobili delle macchine che intervengono nel lavoro sono completamente isolati per
progettazione, costruzione e/o ubicazione. Esistono protezioni fisse che impediscono l'accesso ad organi
mobili se non in caso di manutenzione, sostituzione, ecc.
Se esistono le protezioni mobili delle macchine, esse, in caso di apertura, restano unite alla macchina,
eliminano il rischio di proiezioni di oggetti, in caso questo esista, sono associate a meccanismi che
controllano l'arresto e la messa in marcia della macchina in sicurezza
Comandi
Gli organi di azionamento e di arresto di motori e macchine sono chiaramente visibili ed identificabili.
Esistono uno o più dispositivi di arresto di emergenza rapidamente accessibili (si escludano le macchine in
cui detti dispositivi non riducono il rischio. I comandi delle macchine (esclusi quelli di arresto) sono protetti,
al fine di evitare avviamenti accidentali.
Manutenzione
Esistono attrezzature e dispositivi a corredo della macchina o di sue parti pericolose che garantiscano
l'esecuzione in sicurezza di operazioni di riparazione, manutenzione o pulizia.
Informazione formazione addestramento
L'operatore è stato formato ed addestrato nella conduzione della macchina. Esiste un Manuale di Istruzioni
in cui si specifica come realizzare in modo sicuro le distinte operazioni sulla macchina: messa a punto,
funzionamento, manutenzione, pulizia ecc. (artt. 37 e 73 D.Lgs. 81/08).
Scale
Le scale manuali si utilizzano solo in modo occasionale e vengono usate correttamente (per raggiungere la
quota o per brevissime operazioni e non per lavori prolungati nel tempo).Per gli acquisti di nuove scale si
richiede la corrispondenza alla UNI EN 131.
Nessun lavoratore si trova sulla scala quando se ne effettua lo spostamento.
Scale semplici portatili
Le scale semplici portatili (a mano) sono sufficientemente resistenti nell’insieme e nei singoli elementi e
hanno dimensioni appropriate al tipo di uso.
Sono provviste di dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità inferiori dei due montanti, ganci di trattenuta o
appoggi antisdrucciolevoli alle estremità superiori.
Scale ad elementi innestati
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Le modalità d'uso delle scale manuali sono corrette ed in particolare è previsto, qualora sussista pericolo di
sbandamento, che una persona ne assicuri il piede.
Scale doppie
Le scale doppie a compasso sono di lunghezza non superiore a 5 m e sono corredate di catena o altro
dispositivo che ne impedisca l'apertura oltre il limite di sicurezza. (allegato IV D.Lgs. 81/08).
Rischi legati alle attività svolte in ambienti specifici
L'atrio e gli spazi per le attività complementari sono opportunamente dimensionati, come gli spazi per gli
uffici, l’amministrazione, e le scienze motorie in modo corrispondente alle dimensioni standard previste
dalla normativa (D.M. 18.12.75 e successive modifiche).
AULE PER ATTIVITA’ DIDATTICHE NORMALI
Le aule per le attività didattiche normali hanno caratteristiche tecniche dimensionali conformi alla
normativa. L'altezza netta dell'aula non è inferiore a 300 cm nel caso di soffitto piano e a 270 cm in caso di
soffitto inclinato. Le dimensioni e la disposizione delle finestre è tale da garantire una sufficiente
illuminazione e aerazione naturale. Le aule per le attività didattiche normali non sono ubicate in locali
interrati o seminterrati La disposizione dei banchi all'interno dell'aula non ostacola la via di fuga in caso
di emergenza. La pavimentazione è realizzata con materiali antisdrucciolo, facilmente lavabile. Le porte
sono dimensionate in modo conforme a quanto indicato all’allegato IV D.Lgs. 81/08. All'interno dell'aula
non vengono depositati attrezzature che possono creare condizioni di pericolo da parte degli studenti
professori o che possono impedire la fruizione dello spazio in tutte le sue parti.
All'interno degli armadi eventualmente presenti non vengono conservati materiali infiammabili o altri
materiali a rischio chimico, biologico o di qualsiasi natura non attinente all'attività didattica.
L'aula è dotata di tutti gli impianti ed attrezzature necessarie per la normale sua fruizione (impianto elettrico,
climatizzazione, illuminazione). L'impianto elettrico ha un numero sufficiente di punti luce, prese,
interruttori da rendere agevole l'utilizzo di attrezzature elettriche.
Se i docenti eseguono esperienze scientifiche in aule didattiche, non attrezzate ad uso “laboratorio”
tali esperienze sono eseguite in sicurezza, secondo procedure di lavoro idonee al fine di minimizzare i
possibili rischi per insegnanti e studenti, usando materiali, sostanze e preparati non pericolosi.
AULE PER ATTIVITA’ DIDATTICHE SPECIALI / LABORATORI
Il pavimento degli spazi di lavoro è adeguato alle condizioni d'uso (per resistenza, caratteristiche
antisdrucciolo, etc.), è regolare, uniforme, pulito e libero di sostanze sdrucciolevoli. Le porte dei locali di
lavoro consentono una rapida uscita dei lavoratori (insegnanti, assistenti e studenti) verso l'esterno, sono
apribili dall'interno, libere da impedimenti all'apertura e di larghezza adeguata ed in numero sufficiente. La
larghezza minima della porta nei locali ove si effettuano lavorazioni a rischio di incendio/esplosione è
pari a 1.20 m (con tolleranza in meno del 5%).( Punto 1.6 Allegato IV D.Lgs. 81/08).
Se le esercitazioni richiedono l'uso di sostanze chimiche sono presenti e facilmente consultabili tutte le
schede di sicurezza rispondenti ai requisiti del Regolamento CE 1907/2006 (REACH). Tutti i recipienti sono
a tenuta e i reattivi sono sempre conservati e depositati in modo corretto e in luoghi idonei ed eventualmente
separati in ragione della loro incompatibilità chimica. I laboratori sono forniti di cappa aspirante ad
espulsione d’aria verso l’esterno, mantenute sempre efficienti e la manipolazione di sostanze pericolose
avviene sempre sotto cappa d’aspirazione. (Punto 2.1.4 Allegato IV D.Lgs. 81/08).
Sono a disposizione, mantenuti efficienti e sempre indossati tutti i DPI necessari nelle diverse operazioni.
Sono presenti tutti i dispositivi di sicurezza e di emergenza necessari e sono rispettate tutte la misure
igieniche generali e le corrette procedure di lavoro.
AULA MAGNA / AUDITORIUM
Esiste un auditorio per attività didattiche di grande gruppo, spettacoli, assemblee, riunioni di genitori.
L'auditorio garantisce le condizioni di sicurezza stabilite dalle vigenti norme per la prevenzione incendi ed
evacuazione. L'auditorio è dotato di almeno un nucleo di servizi igienici che prevede un bagno accessibile ai
portatori di handicap e adeguatamente attrezzato.
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UFFICI (DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE)
I locali per la segreteria permettono un contatto con il pubblico attraverso banconi che risultano a norma per
dimensioni, materiali ecc. Ai locali di segreteria è annesso un locale archivio opportunamente attrezzato con
arredi a norma. La sala insegnanti è attrezzata per contenere anche gli scaffali dei docenti e consentire le
riunioni dei Consiglio d'Istituto. Sono presenti servizi igienici per la presidenza e per gli insegnanti.
La distribuzione delle mansioni e dei compiti lavorativi comportanti l'uso di videoterminali evita il più
possibile la ripetitività e la monotonia delle operazioni. Non esistono addetti che lavorano per più di 4 ore
consecutive giornaliere al VDT (come definito dalla legge). Il datore di lavoro assicura informazione e
formazione adeguata ai lavoratori in ordine alle modalità di svolgimento dell'attività comportante uso di
videoterminali, ai rischi connessi e alle misure per evitarli. (art. da 177 D.Lgs. 81/08 e Allegato XXXIV).
BIBLIOTECA
Esiste una biblioteca e sono rispettate le eventuali prescrizioni dei VV.F. in particolare per il numero
necessario dei mezzi estinguenti. Gli scaffali per libri sono disposti in modo da essere facilmente accessibili
da parte degli allievi e per limitare l’uso di scale mobili portatili.
ATTIVITA’ SPORTIVE (PALESTRA E SPAZI ESTERNI ATTREZZATI)
Esiste uno spazio attrezzato esterno per l’attività sportiva. È prevista una zona destinata a depositi per
attrezzi e materiali vari necessari e per la manutenzione. Lo spazio per il gioco è opportunamente attrezzato
e la pavimentazione è tale da ridurre al minimo i danni conseguenti alle cadute. Le sorgenti di illuminazione
sono tali da consentire la installazione degli attrezzi senza compromettere gli indici di illuminazione previsti
e sono adeguatamente protette contro gli urti. Le finestre sono in vetro antiurto o provviste di adeguate
protezioni. (D.M. 18.12.75 e successive modifiche).
SERVIZI E SPOGLIATOI
Nei locali per i servizi igienici, il numero di WC per gli studenti è di 0,5 per ogni classe oltre alcuni WC
supplementari per servire gli spazi lontani dalle aule. Il locale che contiene i WC è illuminato e aerato
direttamente; se tale locale non è illuminato ed aerato direttamente sono stati installati efficienti impianti di
aerazione e ventilazione in sostituzione dell'aerazione diretta. I bagni sono separati per sesso, sono costituiti
da box sollevati dal pavimento le cui pareti divisorie siano alte non meno di 2,10 m e non più di 2,30 m, con
porte apribili verso l'esterno e sono munite di chiusura dall'interno tale però che si possa aprire dall'esterno
in caso di emergenza. Almeno un locale igienico (opportunamente attrezzato) per ogni piano è agibile al
disabile in carrozzina. (art. 63 D.Lgs. 81/08; DM 18.12.75).
BARRIERE ARCHITETTONICHE
Caratteristiche esterne e interne.
Nell'area esterna di accesso all'edificio scolastico tutti i dislivelli sono opportunamente superati da rampe o
scivoli. I marciapiedi sono mantenuti liberi da ostacoli (auto, moto, biciclette in sosta, sacchi spazzatura,
ecc.), la fruibilità dei marciapiedi non è ridotta dalla presenza mal localizzata di paletti, pali segnaletici,
sono previste aree di sosta regolamentari ed opportunamente segnalate per veicoli per disabili. All'interno
dell'edificio scolastico i dislivelli che possono creare intralcio alla fruizione del disabile in carrozzina sono
superati per mezzo di rampe dimensionalmente. L'edificio è servito da ascensore o montascale di
caratteristiche e dimensioni rispondenti a quanto indicato dal DM 14.6.89 n. 236. Almeno un locale igienico
per ogni piano è agibile al disabile in carrozzina (180 x180 e opportunamente attrezzato). I materiali con cui
sono realizzate porte e spigoli sono resistenti all'urto e all'usura specialmente entro un'altezza di 0,40 cm dal
pavimento. Le porte realizzate con materiali trasparenti sono dotate di accorgimenti atti ad assicurare
l'immediata percezione. L'apertura delle porte avviene mediante una leggera pressione ed è accompagnata da
apparecchiature per il ritardo della chiusura Nei percorsi aventi caratteristica di continuità, i pavimenti sono
realizzati con materiali antisdrucciolo, di superficie omogenea (DM 14.6.89 N. 236).
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C - Coinvolgimento del personale
Nell’individuazione e valutazione dei fattori di rischio, nell’individuazione delle misure preventive
e protettive, nell’elaborazione delle procedure di sicurezza, nella stesura dei programmi di
informazione e formazione, ci si è avvalsi del Responsabile del SPP e degli altri suoi collaboratori.
Nella effettuazione della Valutazione si è tenuto conto dei commenti e delle osservazioni dei
lavoratori coinvolti; in particolare è stato consultato il Rappresentante dei Lavoratori per la
Sicurezza:
Prof. Sollazzo Maria Grazia.
Prof. Anamiati Giuseppe.
Prof. Malavenda Fortunato.
Nel corso dei sopralluoghi negli ambienti di lavoro sono stati coinvolti i seguenti lavoratori:
Prof. Anamiati Giuseppe insegnante
Prof. Malavenda Fortunato insegnante
Sig. Giarmoleo Antonino personale ATA
Sig. __________ __________ studente
Il medico competente, Dott. ____________________, ha comunicato le proprie osservazioni al
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. (da compilare solo se necessario).
Dai Verbali n° 2 e 3 AS 2013/2014 del Collegio Docenti, risulta che tutti sono stati informati del
contenuto del Documento, nonché dei nominativi dei lavoratori designati ai vari incarichi del
sistema di prevenzione.
Dal Verbale n° 3 AS 2013/2014 del Collegio Docenti, risulta essere stato formalizzato il programma
dell’attività di informazione-formazione relativa ai rischi specifici di mansione, di nuova
assunzione, di cambio di mansione, prevenzioni incendi e primo soccorso.
Dal Verbale n° 3 AS 2014/2015 del Collegio Docenti, risulta che tutti sono stati informati del
contenuto del Documento, nonché dei nominativi dei lavoratori designati ai vari incarichi del
sistema di prevenzione e risulta essere stato formalizzato il programma dell’attività di
informazione-formazione relativa ai rischi specifici di mansione, di nuova assunzione, di cambio di
mansione, prevenzioni incendi e primo soccorso.
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D – Risultati della valutazione – Programma di attuazione
Conformemente alla Metodologia di cui al Punto B, è stata effettuata la Valutazione dei Rischi e
sono state applicate e compilate le liste di controllo per ambedue gli edifici scolastici di via Piria e
di via Pensinvania (Paragrafo G).
La compilazione delle liste di controllo ha consentito di individuare e quantificare i rischi, di
definire gli interventi di miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene del lavoro con un
programma di attuazione basato su priorità ben definite.
Tali priorità di intervento, definite in base alla metodologia di cui al Capitolo B3, verranno
rispettate seguendo un programma di attuazione che associ scadenze più ravvicinate a quelle misure
aventi rischio maggiore, secondo il seguente criterio e i seguenti tempi:
Livello di rischio
R6
3R4
1R2
Tipo di urgenza
Azioni correttive immediate
Azioni correttive da programmare con
urgenza
Azioni
correttive/migliorative da
programmare nel breve-medio termine
Data max di attuazione
prevista
30 aprile 2015
31 agosto 2015
31 agosto 2016
Pertanto viene stabilito il seguente programma d’attuazione degli interventi di miglioramento delle
condizioni di sicurezza e di igiene del lavoro; tali interventi sono stati individuati durante la
Valutazione dei rischi, in un ordine decrescente di livello di rischio e quindi di priorità.
All’interno di ogni livello di rischio essi sono stati suddivisi per tipologia di scheda della check list.
I tempi indicati per la realizzazione sono commisurati all’entità dei rischi e alla complessità della
verifica.
Il dettaglio dei tempi di attuazione previsti per i singoli interventi è rilevabile direttamente
nell’apposita colonna delle schede della Check List.
La realizzazione del programma d’attuazione degli interventi di miglioramento delle condizioni di
sicurezza e di igiene del lavoro definito, con le priorità stabilite, sarà oggetto di verifiche periodiche.
Le verifiche dell’efficienza delle misure attuate e di realizzazione di quelle programmate saranno
svolte con cadenza almeno annuale, in occasione della riunione del Servizio di Prevenzione e
Protezione.
L’organizzazione delle suddette verifiche sarà curata dal Servizio di Prevenzione e Protezione.
Il Servizio di Prevenzione e Protezione potrà avvalersi, se necessario, di supporti professionali
specifici esterni.
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PROGRAMMA D’ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO DELLE
CONDIZIONI DI SICUREZZA E DI IGIENE DEL LAVORO
RISCHIO R = 9
LAVORATRICI MADRI
 Collaboratrice scolastica - Cambio mansione in gravidanza e, nei 7 mesi dopo il parto (punto
6.a.1 divieto di sollevare pesi).
RISCHIO R = 6
LAVORATRICI MADRI
 Collaboratrice scolastica - Cambio mansione in gravidanza e nei 7 mesi dopo il parto (punto
6.a.2 divieto di esposizione ad agenti biologici di gruppo 2,3,4 – punto 6.a.3 divieto di
esposizione a sostanze chimiche).
 Collaboratrice scolastica - Cambio mansione in gravidanza (punto 6.a.11 divieto di svolgere
mansioni per cui occorre stare in piedi per più di metà dell’orario di lavoro o in posizioni
particolarmente affaticanti – punto 6.a.10 divieto di lavorare su scale o impalcature)
 Assistente amministrativa – Modifica dell’organizzazione del lavoro (punto 6.a.13 qualora
rientra nella categoria dei videoterminalisti, con oltre 20 ore settimanali, verrà ridotto con
ordine di servizio il suo lavoro a VDT a meno di 20 ore settimanali)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
 Scegliere i DPI accertandosi della marcatura CE e della loro idoneità all’uso previsto (punto
7.02).
EMERGENZA E PRIMO SOCCORSO
 DSGA - Organizzare le presenze in modo che personale incaricato e formato per il PS sia
sempre presente durante le attività scolastiche (punto 8.03).
 ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO - Verificare il contenuto delle cassette di Pronto Soccorso
e posizionare in ogni cassetta l’elenco dei presidi sanitari richiesti, ubicare le cassette e
verificare la chiusura con serratura e chiave facilmente reperibile (punti 8.04.01 – 8.04.02 ).
 DSGA – Reperire un locale da adibire ed attrezzare ad infermeria (punti 8.04.03 – 8.04.04 –
8.04.05)
SORVEGLIANZA SANITARIA
 DOCENTE TUTOR - Valutare l’eventuale inserimento in mansioni a rischio per cui vige
l’obbligo della Sorveglianza Sanitaria effettuata dal Medico Competente aziendale per gli
studenti in alternanza scuola lavoro (punto 9.04).
LAVORI IN APPALTO/FORNITURE
 DIRIGENTE SCOLSTICO - Fornire alla Ditta di fornitura con distributori automatici di
bevande ed alimenti ed alla Ditta dei servizi di pulizia le informazioni relative
all’organizzazione scolastica e del sistema di prevenzione (vedi comunicazione m). Richiedere
documentazione circa le modalità dell’esecuzione del servizio e le procedure seguite. Adottare i
provvedimenti necessari ad evitare interferenze con l’attività scolastica o altri lavori in atto
(punto 10.03.
31
IMPIANTO ELETTRICO
 Sostituire i cavi elettrici con parti nude in tensione (punto 11.01).
 Evitare l’uso continuato di adattatori multipli (prese triple) aumentando il numero di prese al
momento della revisione dell’impianto elettrico e in attesa di tali modifiche utilizzando prese
multiple in linea (ciabatte, preferibilmente solo di tipo preformate dal costruttore con il relativo
cavo) tensione (punto 11.02.02).
 Alimentare le utenze in modo che i cavi non costituiscano intralcio al lavoro o al passaggio
(punto 11.03).
 Sostituire le prolunghe con alimentazione costituita da cavi fissi di portata idonea. (punto 11.04).
 Prevedere periodicamente un controllo generale ad esempio del corretto funzionamento dei
dispositivi differenziali, dello stato dei cavi, pressacavi, spine, ecc. (punto 11.05).
 Verificare che gli eventuali controlli e manutenzioni vengano effettuate da personale
specializzate dipendenti da ditte qualificate iscritte alla Camera del Commercio (punto
11.05.01).
ANTINCENDIO/VIE DI EMERGENZA
 Acquisire il Certificato di Prevenzione Incendi valido, con relativi disegni e relazioni o un
progetto di adeguamento approvato dai VV.F. e la dichiarazione degli Enti Locali di esecuzione
entro i termini di legge (punto 12.01).
 Acquisire il Certificato di Prevenzione Incendi relativo all’attività delle centrali termiche dove
vengono usati gas combustibili di potenzialità superiore a 116 kW? (100.000 kcal/h) (punto
12.02).
 Redigere il Documento di Valutazione del rischio incendio in presenza dei seguenti ambienti:
servizi tecnologici: centrale termica; spazi per depositi senza presenza continuativa di
personale; spazi per informazione e attività parascolastiche: aule magna (punto 12.03).
 Rivedere il massimo affollamento ipotizzabile secondo i parametri fissati al punto 5.0
dell'allegato al DM 26.8.92. La capacità di deflusso non deve essere superiore a 60 per ogni
piano. Organizzare le vie di uscita e dimensionarle secondo tali parametri. Tale valutazione va
fatta con particolare riferimento all’edificio della sede centrale (punto 12.03).
 Segnalare e mantenere sgombre le vie e le uscite di emergenza (punto 12.03.06).
 Sede centrale: Nelle aule didattiche dove è superata la presenza massima di 25 persone le porte
devono avere una larghezza almeno di 1,2 m e devono essere apribili nel senso dell’esodo
(punto 12.03.11).
 Nel plesso della sede centrale fare redigere ed esporre ad ogni piano il disegno in pianta del
piano stesso con la segnalazione evidente delle vie di fuga, della posizione degli estintori/idranti
e delle procedure di evacuazione (punto 12.04.02).
 Richiedere all’Ente provinciale che venga installato un sistema di allarme con comando in luogo
costantemente presidiato durante il funzionamento della scuola. Per le scuole con presenze
contemporanee oltre a 500 persone, oltre l’impianto a campanelli usato per le lezioni, deve
essere previsto anche un impianto di altoparlanti (punto 12.06.01).
 Controllare che esistono estintori portatili di capacità estinguente non inferiore 13A, 89B, in
numero di almeno uno ogni 200 m2 di pavimento- Nel caso si rilevino estintori mancanti nelle
loro postazioni provvedere ad installarli (punto 12.07).
 Verificare la segnaletica di sicurezza ed ove necessario provvedere a posizionare la segnaletica
necessaria come indicato dal titolo V D.Lgs. 81/08 (punto 12.08).
 Predisporre un registro dei controlli periodici con tutti gli interventi e i controlli dell'efficienza
degli impianti e dei presidi antincendio (punto 12.09).
RISCHIO FUMO
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 Organizzare il controllo del divieto di fumare in ogni locale della scuola compresa la nomina
degli agenti accertatori e la predisposizione degli strumenti per le sanzioni (punto 16.a.01).
 Collocare in tutti i locali ben visibili cartelli di divieto conformi ai modelli contenuti nel
D.P.C.M. 23.12.2003 (punto 16.a.01).
ATTREZZATURE
 Munire le scale semplici portatili di dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità inferiori dei due
montanti (punto 19.01.01).
AULE DIDATTICHE PER ATTIVITA’ NORMALI
 Nella sede centrale modificare le finestre dei piani fuori terra e le parti apribili delle stesse
perché l’apertura è pericolosa per rischio urti con il capo delle persone che passano vicino (punto
20.07).
 Sostituire i vetri dei lucernari con altri di sicurezza infrangibili (punto 20.10).
LABORATORIO DI CHIMICA
 Per le sostanze pericolose usare recipienti a tenuta, muniti di buona chiusura ed etichettati
secondo la normativa vigente in modo leggibile ed inequivocabile (punto 21a.07).
 Evitarne l’uso di sostanze classificate cancerogene o mutagene o se non è possibile rispettare
tutti gli adempimenti relativi al Titolo IX del D.Lgs. 81/08 (punto 21a.07.01).
 In laboratorio detenere esclusivamente la minima indispensabile quantità di reagenti per le
correnti esercitazioni e predisporne lo stoccaggio in un locale separato, ed aerato in armadi
metallici con scaffali dotati di bacino di contenimento (punto 21a.07.02) .
 Al fine di tenere conto della incompatibilità delle scorte dei reagenti predisporre lo stoccaggio in
armadi metallici chiusi a chiave con scaffali dotati di bacino di contenimento al di fuori del
laboratorio (punto 21a.09.01).
 Per manipolazione di sostanze volatili e infiammabili, le reazioni che sviluppano gas e vapori
tossici, infiammabili o maleodoranti devono essere effettuate sempre sotto cappa d’aspirazione.
Nel caso non esista installare la cappe di aspirazione mancante (punto 21a.10).
 Predisporre un sistema di raccolta differenziata. I rifiuti devono essere raccolti in appositi
contenitori, secondo le loro caratteristiche chimico – fisiche e chiaramente contrassegnati.
Travasare sempre sotto cappa d’aspirazione (punto 21a.11).
 Neutralizzare, raccogliere, prelevare e smaltire le sostanze tossiche o nocive secondo quanto
previsto dalle normative vigenti in materia (punto 21a.11.01).
 Utilizzare i DPI verificando la corretta scelta tenendo conto della natura delle sostanze
impiegate e della tipologia delle operazioni effettuate (punto 21a.12).
 Ove si faccia uso di sostanze pericolose per gli occhi dotare il laboratorio di dispositivi
lavaocchi (punto 21a.24).
AULA MAGNA
 Modificare le finestre e le parti apribili delle stesse perché l’apertura è pericolosa per rischio urti
con il capo delle persone che passano vicino (punto 22.01).
 Sostituire i vetri dei lucernari con altri di sicurezza infrangibili (punto 22.07).
UFFICI
 Modificare le finestre e le parti apribili delle stesse perché l’apertura è pericolosa per rischio urti
con il capo delle persone che passano vicino (punto 23.01).
 Sostituire i vetri dei lucernari con altri di sicurezza infrangibili (punto 23.06).
33
BIBLIOTECA
 Provvedere alla redazione del Documento di valutazione del rischio incendio (punto 24.01).
 Distribuire le scaffalature e i volumi in modo da permettere una facile accessibilità con i mezzi
messi a disposizione. Utilizzare scale portatili sicure (punto 24.02).
 Fissare saldamente fissati a terra o a parete gli armadi/scaffali e arredi vari presenti in modo da
evitare il loro ribaltamento (punto 24.03).
R=4
EMERGENZA E PRIMO SOCCORSO
 DSGA - Predisporre un PE che contenga il programma degli interventi, le modalità di
cessazione delle attività, evacuazione e comportamenti corretti in caso d’emergenza dei
lavoratori (punto 8.01.03).
ALTRI IMPIANTI TECNOLOGICI
 Per gli impianti di sollevamento con portata superiore a 200 kg reperire la documentazione
tecnica idonea (libretto matricolare ENPI od ISPESL o dichiarazione di conformità CE).
Provvedere ad effettuare le opportune comunicazioni di installazione ed eseguire le verifiche
periodiche per questo tipo di apparecchi (punto 11.a.03).
MICROCLIMA
 Nelle aule speciali (laboratori) e ad alto affollamento (aula magna) garantire l’introduzione
d’aria esterna, mediante opportuni sistemi, con coefficiente di ricambio in funzione di
destinazione d’uso dei locali, affollamento, tipo ecc..nel rispetto delle norme UNI. (punto
16.03).
ILLUMINAZIONE
 I locali di lavoro devono essere dotati d’illuminazione di sicurezza che in assenza di energia
consente un sicuro deflusso delle persone. L’illuminazione di sicurezza, compresa quella
indicante i passaggi, le uscite ed i percorsi delle vie di esodo, deve garantire un livello di
illuminazione non inferiore a 5 lux (punto 17.02).
LABORATORIO DI CHIMICA
 Predisporre un elenco di tutte le sostanze utilizzate aggiornato (punto 21a.05).
 Raccogliere tutte le schede di sicurezza delle sostanze utilizzate e controllare la rispondenza ai
requisiti specifici del Regolamento CE 1907/2006 (punto 21a.06) .
 Programmare la sostituzione delle cappe a ricircolo d’aria. Predisporre un programma di
manutenzione periodica con documentazione scritta dei controlli effettuati secondo quanto
previsto dalla norma UNICHIM 192/3 (punto 21a.10.01)
AULA MAGNA
 Garantire l’accesso all’aula magna ai portatori di handicap e dotare di almeno un nucleo di
servizi igienici che prevede un bagno accessibile ai portatori di handicap adeguatamente
attrezzato (punto 22.06).
UFFICI
 Evitare la necessità d’uso continuato di adattatori multipli (prese triple) aumentando il numero
di prese al momento della revisione dell’impianto elettrico e in attesa di tali modifiche
utilizzando prese multiple in linea (ciabatte) (punto 23.02).
34
 Alimentare le utenze in modo che i cavi mobili non costituiscano intralcio al lavoro o al
passaggio (punto 23.02.01) .
 Sostituire le prolunghe con alimentazione costituita da cavi fissi (punto 23.02.02) .
 Utilizzare schermi dei VDT orientabili e facilmente inclinabili; orientare gli schermi
parallelamente le finestre e leggermente rivolti verso il basso; schermare (veneziane, tende) le
finestre (punto 23.03).
 Rivedere le postazioni di lavoro organizzandole secondo i principi dell’ergonomia (Allegato
XXXIV D.Lgs. 81/08) (punto 23.03.01) .
ATTIVITA’ SPORTIVE (i campi a servizio della sede di via Pensilvania debbono essere ancora
valutati)
 Sostituire la pavimentazione con altra più idonea (punto 23.06).
 Se presenti alle pareti parti sporgenti ad altezza d’uomo toglierle o coprirle con materiali
antiurto (punto 23.08).
 Le linee che delimitano il campo da gioco devono essere sufficientemente distanti dai muri
perimetrali onde evitare il pericolo di urti (punto 23.09).
 Le attrezzature mobili devono essere vincolate saldamente alle pareti o al pavimento durante
l’utilizzo, in particolare le porte da calcetto, canestri, ecc. (punto 23.10).
 Sostituire i corpi illuminanti o dotarli di griglie (punto 23.11).
SERVIZI E SPOGLIATOI
 Prevedere la costruzione di altri locali ad uso servizi igienici. In modo che il numero dei WC
sia conforme a quanto indicato nel DM 18.12.75 (punto 27.01).
BARRIERE ARCHITETTONICHE
 Negli spazi esterni e sino all’accesso dell’edificio realizzare almeno un percorso utilizzabile
direttamente dai parcheggi e con caratteristiche tali da consentire la mobilità delle persone con
ridotte o impedite capacità motorie ed ai non vedenti conforme ai criteri di progettazione ed alle
specifiche funzionali e dimensionali previsti dai punti 4.2.1 e 8.2.1 del DM 236/89 (punto
28.01).
 Nell’area di parcheggio esterno è presente un posto auto riservato ai veicoli di persone disabili
ma tale posto non è ubicato sono ubicati correttamente in quanto non, conforme ai criteri di
progettazione ed alle specifiche funzionali e dimensionali previsti dai punti 4.2.3 e 8.2.3 del DM
236/89 (punto 28.01.02).
 All’esterno e all’interno dell’edificio scolastico realizzare la segnaletica ed adottare gli
accorgimenti previsti dal punto 4.3 del DM 236/89 mediante la presenza di cartelli di
indicazione per facilitare l’orientamento e la fruizione degli spazi, per informare sulle modalità
previste per l’accessibilità di persone con ridotte o impedite capacità motorie e adottare
accorgimenti per facilitare l’orientamento non vedenti (punto 28.03).
R=3
MICROCLIMA
 Rivedere la regolazione dell’impianto di riscaldamento, in modo che siano verificate i valori di
temperatura che tengano conto della concomitante umidità e velocità dell’aria (punto 16.01).
ARREDI
35
 I banchi sono parzialmente adeguati per dimensioni alle varie classi di età degli studenti ed il
tipo di scuola Adeguare gli arredi alle norme di legge (D.M. 18.12.75) e alle norme UNI (18.01).
 Fissare sono saldamente fissati a terra o a parete eventuali armadi/scaffali e arredi vari presenti,
in modo da evitare il loro ribaltamento (18.05).
LABORATORIO DI CHIMICA
 Programmare una verifica dell’impianto di ventilazione generale e gli interventi di
manutenzione periodica Verificare che gli impianti sono progettati e dimensionati in modo da
evitare il ristagno e/o l’accumulo di gas e vapori tossici e/o infiammabili all’interno del
laboratori e che siano mantenuti in buona efficienza (punto 21a.17).
 Prevedere lo spostamento del deposito di bombole di gas compressi liquefatti o disciolti in
locale chiuso a chiave e accessibile solo da personale autorizzato posto all’esterno dell’edificio
(punto 21a.18).
R=2
EMERGENZA E PRIMO SOCCORSO
 Predisporre un PE che preveda i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia
di lotta antincendio e gestione delle emergenze (punto 8.01.01).
SCALE
 Definire un programma per la revisione e manutenzione delle scale prevedendone la sostituzione
quando usurate (punto19a.01).
 Munire le scale di appositi dispositivi antisdrucciolevoli (punto19a.02).
 Rivedere le modalità d’uso ed addestrare il personale all’uso corretto delle scale portatili,
prevedendo in particolare, qualora sussista pericolo di sbandamento, che ne sia assicurata la
stabilità o la trattenuta al piede da altra persona antisdrucciolevoli (punto19a.04).
 All’atto dell’acquisto preferire le scale con piedi di appoggio snodabili alle estremità inferiori
dei due montanti (punto19a.08).
 Munire le scale di appositi dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità inferiori dei due montanti
(punto19a.09).
 Utilizzare scale doppie a compasso di lunghezza non superiore a 5 m che siano corredate di
catena o altro dispositivo che ne impedisca l’apertura oltre il limite di sicurezza (punto19a.10).
 Preferire le scale dotate di dispositivo guarda corpo che permette al corpo di trovare un migliore
appoggio ed equilibrio (punto19a.11).
LABORATORIO DI CHIMICA
 Rivestire le pareti fino ad una altezza di almeno 2 metri di materiale resistente alla corrosione e
facilmente lavabile e dotare i pavimenti di materiale simile e antisdrucciolevole (punto 21a.03).
 Individuare un locale spogliatoio distinto per sesso e adeguatamente arredato (punto 21a.04).
 Disporre di adeguate scorte di vetreria di ricambio. Evitare operazioni di lavorazione del vetro.
Controllare costantemente l’integrità e l’efficienza di tutta la vetreria (punto 21a.14).
 Maneggiare gli oggetti di vetro con cautela, usando idonei DPI, durante tutte le operazioni che
comportano il rischio di improvvisa rottura della vetreria (punto 21a.14.01).
 Raccogliere i frammenti di vetreria rotta in appositi contenitori con indicazione “contenitori
vetri rotti” (punto 21a.14.02).
 Programmarne la sostituzione ove è possibile, di tubi, canne, tappi e raccordi di vetro con altri in
plastica o materiale metallico (punto 21a.14.03).
36
 Impartire procedure di lavoro idonee per l’uso di fiamme libere, piastre riscaldanti, ghiaccio
secco e azoto liquido seguendo procedure di lavoro corrette e con la massima cautela, usando
DPI idonei (punto 21a.15).
 Impartire procedure di lavoro idonee per le operazioni comportanti l’uso di apparecchiature
sotto vuoto (essiccazioni, distillazioni, filtrazioni) e sotto pressione usando DPI idonei (punto
21a.16).
AREA CORTILIVA
 Indicare e mantenere sgombre le aree di raccolta esterne. Disporre apposita segnaletica e
controllare che le indicazioni e le procedure date vengano seguite (punto 29.02).
Si rileva peraltro che tale scadenziario di massima dovrà essere supportato da successivi programmi
attuativi di dettaglio, finalizzati ai singoli interventi.
Ogni programma di dettaglio sarà verificato in corso d’opera in funzione della effettiva praticabilità
dei singoli interventi.
37
E - Aggiornamenti programmati
Aggiornamenti del Documento
A
Generalità
n° revisione
data approvazione
B
C
Metodologi Coinvolgim
a della
ento del
valutazione personale
D
E
F
Risultati Aggiorname
Check List
della
nti
valutazione programma
Programma
ti
di
attuazione
1
1
1
1
1
1
30/12/2013 30/12/2013 30/12/2013 30/12/2013 30/11/2014 30/09/2013
firma Dir. Scol.
X
X
X
X
firma RSPP
X
X
X
X
firma RLS Lavoratori
X
X
X
X
2
2
2
2
firma Medico Comp.
n° revisione
data approvazione
2
2
30/11/2014 30/11/2014 30/11/2014 30/11/2014 30/11/2015 30/09/2014
firma Dir. Scol.
X
X
X
X
firma RSPP
X
X
X
X
firma RLS Lavoratori
X
X
X
X
firma Medico Comp.
Criteri di revisione:
I Punti del presente documento, in particolare i Punti A ed E, sono singolarmente passibili di
revisione secondo i criteri temporali prescritti dal D.Lgs. 81/2008. In linea generale le revisioni
sono richieste:
 in occasione di modifiche significative ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori;
 all’atto della scelta di nuove attrezzature di lavoro, sostanze o preparati chimici
35della attività;
impiegati, sistemazione dei luoghi di lavoro, in relazione alla natura
38
 in ogni caso ogni tre anni qualora siano presenti agenti cancerogeni o biologici.
F - Lista di controllo (Check List)
NOTA:
LE CHECK-LIST SONO DI DUE TIPI:
Quelle generali possono essere compilate un’unica volta per ciascun
Istituto:
Check-list: 1, 2, 3, 4, 5, 5.a, 6, 6.a, 7, 9, 10
Quelle specifiche devono essere compilate per ogni plesso scolastico
(sempre che esse abbiano pertinenza con l’uso dei locali esistenti):
Check-list: 8, da 11 a 30.
35
39
1
n.
1.01.
1.01.01.
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
oggetto della valutazione
E’ stato predisposto l’organigramma dei
ruoli e delle funzioni del personale,
comprese quelle riguardanti la sicurezza?
Tutto il personale è a conoscenza
dell’organigramma?
1.02.
La preparazione dei lavoratori è adeguata
alla natura del lavoro da svolgere?
1.03.
Le funzioni svolte da ogni lavoratore sono
chiaramente definite?
1.03.01.
I lavoratori sono informati sui livelli di
sicurezza raggiunti durante il lavoro svolto?
1.04.
I lavoratori vengono coinvolti nella
definizione degli aspetti di sicurezza
riguardanti la loro attività?
L’introduzione di nuovi metodi e di nuove
apparecchiature è discussa con i lavoratori
interessati?
L’organizzazione del lavoro comporta
definizione di calendario in modo che sia
sempre presente personale incaricato della
gestione delle emergenze?
1.04.01.
1.05.
Aspetti organizzativi e gestionali
misure adottabili / note
P
D
R (P x D)
Predisporre l’organigramma
(vedi allegati 1VR e 1PE)
1
1
1
Dare copia dell’organigramma e
organizzare
un
incontro
informativo su di esso.
Fornire
informazioni
e/o
addestramento
ulteriore
al
lavoratore
Identificare e fornire per iscritto
le funzioni svolte da ciascun
lavoratore
Informare i lavoratori sui risultati
raggiunti inerenti agli infortuni,
agli
incidenti
accaduti,
a
situazioni pericolose verificatesi
Predisporre
strumenti
di
partecipazione, indire apposite
riunioni, istituire gruppi di lavoro
Predisporre
meccanismi
di
consultazione
1
1
1
1
3
3
1
3
3
1
1
1
1
1
1
1
1
1
Definire un calendario di lavoro
che tenga conto della presenza di
personale
incaricato
della
gestione delle emergenze
1
1
1
Pagina 40 di 203
osservazioni del valutatore
Data/AS
2013/2014
2014/2015
2
n.
2.01.
2.02.
2.02.01.
2.03.
COMPITI, FUNZIONI E RESPONSABILITA’
Aspetti organizzativi e gestionali
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
Sono stati definiti i principi di attuazione
per lo sviluppo della prevenzione dei rischi
lavorativi e il miglioramento delle
condizioni di lavoro?
E’ stato organizzato il SPP della scuola e
nominato l’RSPP?
P
D
R (P x D)
Definire
per
iscritto
un
documento
d’intenti
e
trasmetterlo a tutto il personale
1
1
1
Organizzare all’interno della
scuola il SPP e nominarne il
Responsabile
Il SPP è adeguato sia per il numero dei Adeguare il SPP ai compiti che
componenti, sia per la loro preparazione e gli sono assegnati
capacità, sia per i mezzi a loro disposizione,
al fine di far fronte ai compiti che gli sono
assegnati?
Sono chiaramente definite le funzioni Coinvolgere tutta la struttura
relative alla prevenzione dei rischi sul organizzativa della scuola nella
lavoro, per ciascun livello della struttura prevenzione; ad ogni livello
gerarchica della scuola?
gerarchico competono doveri e
responsabilità in merito, secondo
la rispettive competenze
1
1
1
1
3
3
1
1
1
Pagina 41 di 203
osservazioni del valutatore
Data/AS
2013/2014
2014/2015
3
n.
3.01.
3.01.01.
3.01.02.
3.01.03.
3.01.04.
3.02.
ANALISI, PIANIFICAZIONE E CONTROLLO
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
E’ stato stabilito un programma, con
priorità ben definite, per la realizzazione
degli obiettivi e delle attività di prevenzione
necessarie con l’individuazione dei singoli
referenti?
Stabilire un programma scritto
d’interventi di prevenzione, che
contempli le priorità delle azioni
da
intraprendere
e
la
programmazione delle stesse con
i tempi necessari.
Sono stati forniti al personale incaricato Dotare il SPP e il personale
delle varie funzioni i mezzi e le risorse incaricato delle varie funzioni
umane adeguati per
realizzare il delle risorse adeguate
programma di prevenzione?
Sono stati stabiliti sistemi di raccolta e Prevedere un flusso adeguato
trattamento delle informazioni riguardanti d’informazioni tra le diverse
le attività programmate?
figure coinvolte
Sono stati predisposti mezzi per attuare la Predisporre
iniziative
di
formazione e l’informazione necessarie al formazione e informazione per
conseguimento degli obiettivi prefissati di tutti i lavoratori
prevenzione?
Si effettua periodicamente un controllo sul Predisporre strumenti idonei
conseguimento
degli
obiettivi
di controlli periodici
prevenzione previsti nel programma?
La programmazione delle misure di Stabilire il Programma di
prevenzione è stata predisposta in un prevenzione in un documento
Documento scritto?
scritto,
approvato
dalla
Direzione, previa consultazione
dell’RLS e a disposizione di tutti
i lavoratori
Pagina 42 di 203
Aspetti organizzativi e gestionali
osservazioni del valutatore
P
D
R (P x D)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
Data/AS
2013/2014
2014/2015
3.03.
Si svolge regolarmente almeno una volta Prevedere la riunione periodica di
l’anno la riunione periodica di prevenzione prevenzione alla presenza di:
e protezione dai rischi?
capo d’Istituto, RSPP, RLS, e
con i rappresentanti dell’Ente
proprietario dell’immobile
Pagina 43 di 203
1
1
1
4
n.
4.01.
4.02.
4.03.
4.04.
INFORMAZIONE-FORMAZIONE
Aspetti organizzativi e gestionali
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
I lavoratori (compresi gli studenti se ad essi
equiparati) e i RLS ricevono informazioni
circa i rischi per la salute e la sicurezza
presenti nella scuola e specifici dell’attività
svolta e circa le misure e attività di
prevenzione e protezione applicate?
Sono stati informati tutti i lavoratori circa il
Medico Competente, il RSPP, RLS i
nominativi degli incaricati del servizio di
Pronto Soccorso, di Evacuazione ed
Antincendio e circa i contenuti dei relativi
piani di sicurezza?
Esiste una raccolta, consultabile dai
lavoratori, contenente la schede di sicurezza
di tutti i prodotti/preparati usati?
Tutti i lavoratori e gli studenti ricevono una
formazione sufficiente ed adeguata sui
metodi di lavoro e la prevenzione dei rischi
in occasione dell’assunzione o del cambio
di mansioni o quando viene introdotta una
nuova tecnologia o dell’inizio dell’attività
scolastica?
P
D
R (D x P)
Prevedere
incontri
di
informazione
e
materiale
informativo per tutti i lavoratori
(compresi gli studenti se ad essi
equiparati) e in particolare per gli
RLS
Prevedere
incontri
di
informazione
e
materiale
informativo per tutti i lavoratori
(compresi gli studenti se ad essi
equiparati)
1
1
1
1
1
1
Richiedere la schede di sicurezza
e raccoglierle in un luogo noto ed
accessibile
Organizzare all’inizio dell’anno
scolastico momenti di formazione
a tema indirizzati in particolare ai
nuovi lavoratori (compresi gli
studenti se ad essi equiparati).
Prevedere altri momenti di
formazione secondo le necessità
1
1
1
1
1
1
Pagina 44 di 203
osservazioni del valutatore
Data/AS
2013/2014
2014/2015
4.04.01.
4.04.02.
4.04.03.
4.04.04.
4.04.05.
4.05.
4.06.
4.07
La
formazione
dei
lavoratori
è
specificatamente incentrata sui rischi
relativi alla mansione che essi ricoprono
con particolare attenzione al miglioramento
delle loro abitudini nello svolgimento delle
mansioni, della loro capacità di far fronte in
modo adeguato al rischio?
La formazione dei lavoratori viene
aggiornata all’evoluzione dei rischi ed
all’introduzione di nuovi?
La formazione dei lavoratori viene impartita
durante l’orario di lavoro?
Gli insegnanti sono direttamente coinvolti
nella formazione dei lavoratori/studenti?
Si dispone di materiale didattico (lucidi,
diapositive, video) per facilitare l’azione
formativa?
I RLS ricevono formazione specifica
adeguata?
I lavoratori incaricati dell’attività di
antincendio ed evacuazione ricevono una
formazione adeguata?
I lavoratori incaricati dell’attività di Primo
Soccorso
ricevono
una
formazione
adeguata?
una
alla
1
1
1
Garantire ai lavoratori una
formazione aggiornata che tenga
conto di nuove situazioni che
influenzano il livello di rischio
Impartire la formazione durante
l’orario di lavoro
Coinvolgere gli insegnanti nella
formazione
Prevedere un’azione formativa
che si appoggi su materiale
adeguato
Organizzare corsi di formazione
appositi per gli RLS
Organizzare corsi di formazione
appositi per i lavoratori incaricati
di tale attività documentando i
programmi
svolti
e
la
partecipazione dei singoli.
Organizzare corsi di formazione
di 12 ore (8 teoriche e 4 pratiche)
e ripetere la parte pratica ogni 3
anni
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
Garantire ai lavoratori
formazione
specifica
mansione
Pagina 45 di 203
4.08.
4.09.
La formazione comprende i risultati della Nella formazione evidenziare i
Valutazione dei Rischi ed i mezzi di rischi, i risultati della Valutazione
prevenzione e protezione previsti?
e i mezzi di prevenzione e
protezione previsti
E’ stato definito un programma di Definire annualmente nell’ambito
formazione per il raggiungimento di del normale aggiornamento i
obiettivi concreti in tema di prevenzione dei programmi di formazione in tema
rischi?
di sicurezza
Pagina 46 di 203
1
1
1
1
1
1
5
n.
5.01.
5.02.
5.03.
5.04.
PARTECIPAZIONE
Aspetti organizzativi e gestionali
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
Alla riunione periodica (almeno annuale) di
prevenzione e protezione dai rischi,
partecipano preside, responsabile del SPP,
medico
competente
(ove
previsto),
consulenti esterni, rappresentante dell’Ente
proprietario dell’edificio e RLS?
Vengono organizzati incontri con RSPP,
RLS, consulenti, medico competente e
lavoratori interessati, in occasione di scelte
significative, inerenti la sicurezza?
Il RLS esercita le attribuzioni previste dalla
legge (è consultato in merito alla
valutazione dei rischi e collabora con il
SPP?)?
P
D
R (P x D)
Convocare le riunioni periodiche
invitando esplicitamente le figure
elencate
1
1
1
Organizzare incontri prima delle
scelte significative inerenti la
sicurezza
invitando
esplicitamente le figure elencate
Consultare il RLS sui contenuti
del documento di valutazione dei
rischi, sulle istruzioni in merito la
sicurezza e formazione, garantire
il diritto ad accedere ai luoghi di
lavoro
E’ presente un sistema che permette la Prevedere
un
sistema
di
partecipazione dei lavoratori nelle questioni partecipazione adeguato
di Sicurezza e Salute del lavoro?
Consultare i lavoratori interessati
relativamente agli aspetti di
igiene e sicurezza del lavoro
1
1
1
1
1
1
1
1
1
Pagina 47 di 203
osservazioni del valutatore
Data/AS
2013/2014
2014/2015
5.a STRESS LAVORO-CORRELATO
n.
5.a0
5.a1
oggetto della valutazione
Aspetti organizzativi e gestionali
misure adottabili / note
E’stata avviata l’attività di valutazione del
rischio stress lavoro correlato secondo i
contenuti dell’ACCORDO EUROPEO SULLO
STRESS SUL LAVORO (8/10/2004) e nel
rispetto delle indicazioni della Commissione
consultiva permanente?
osservazioni del valutatore
Indicare la programmazione Avviata
la
temporale delle attività di preliminare
valutazione e l’indicazione del
termine finale di espletamento
delle stesse nel documento di
valutazione dei rischi (es. tempo
necessario per la valutazione
preliminare,
eventuale
monitoraggio,
eventuale
pianificazione/adozione
interventi correttivi, valutazione
approfondita)
Sono stati presi in esame i “gruppi omogenei” Il criterio di omogeneità da
di lavoratori presenti nella scuola (docenti, non rispettare è quello relativo alla
docenti)? *
natura del problema da
analizzare. In alcuni casi potrà
riguardare una caratteristica della
mansione lavorativa (es. docenti,
non
docenti),
in
altri
l’omogeneità rispetto al soggetto
da cui dipende l’organizzazione
del lavoro (una struttura che fa
capo ad una figura dirigenziale).
Pagina 48 di 203
valutazione
P
D
R (P x D)
1
1
1
Data/AS
2013/2014
2014/2015
5.a2
Nella VALUTAZIONE PRELIMINARE
(indicatori oggettivi e verificabili)
quali eventi sentinella sono stati analizzati?
1
1
1
1
1
1
1
1
1
 alto assenteismo
 elevata rotazione del personale
 conflitti interpersonali o lamentele frequenti
altro__________________________
5.a3
I predetti eventi sentinella sono stati Gli eventi sentinella andranno
valutarti sulla base dell’andamento nel comparati con i propri dati storici
tempo?
(andamento ogni 3 anni) e, se
necessario, con quelli di scuole
analoghe del territorio
Nella VALUTAZIONE PRELIMINARE Prendere in considerazione i
(indicatori oggettivi e verificabili) quali i FATTORI
DI
RISCHIO
Fattori di contenuto del lavoro sono stati “CONTENUTO
“DELL’
analizzati?
AGENZIA EUROPEA PER LA
 ambiente di lavoro ed attrezzature
SICUREZZA E LA SALUTE
 pianificazione dei compiti
DEL LAVORO. E’ possibile
 carichi, ritmi di lavoro
prendere come riferimento la
 orario di lavoro, turni
check list proposta dal Network
Nazionale per la Prevenzione
Disagio Psicosociale nei Luoghi
di Lavoro dell’ISPESL
Pagina 49 di 203
5.a4
Nella VALUTAZIONE PRELIMINARE
(indicatori oggettivi e verificabili) quali i
Fattori di contesto del lavoro sono stati
analizzati?
 funzione e cultura organizzativa
 ruolo nell’ambito dell’organizzazione
 l’evoluzione e lo sviluppo di carriera
 autonomia decisionale e controllo
 rapporti interpersonali al lavoro
 interfaccia casa-lavoro
5.a5
Dalla
VALUTAZIONE
Prendere in considerazione i
FATTORI
DI
RISCHIO
“CONTESTO”
DELL’
AGENZIA EUROPEA PER LA
SICUREZZA E LA SALUTE
DEL LAVORO. E’ possibile
prendere come riferimento la
check list proposta dal Network
Nazionale per la Prevenzione
Disagio Psicosociale nei Luoghi
di Lavoro dell’ISPESL
PRELIMINARE Occorre ottenere una valutazione
EMERGONO elementi di rischio?
oggettiva, complessiva e, quando
possibile, parametrica (bassomedio-alto)
Se NON EMERGONO elementi
di rischio: prevedere un piano
monitoraggio
Se EMERGONO elementi di
rischio
prevedere
la
pianificazione/adozione
interventi correttivi
Pagina 50 di 203
1
1
1
5.a6
Quali azioni sono state intraprese?
5.a7
Quali azioni sono da intraprendere?
5.a8
 supporto (anche da esperti)
 formazione, informazione
 adozione di regolamenti
scolastici/procedure/codici di
condotta
 ricorso ad Accertamento
medico in Commissione Medica
di Verifica
altro_____________________
_____
 supporto (anche da esperti)
 formazione, informazione
 adozione di regolamenti
scolastici/procedure/codici di
condotta
 ricorso ad Accertamento
medico in Commissione Medica
di Verifica
altro_____________________
_____
La pianificazione/adozione interventi correttivi sono SE INEFFICACI: pianificazione
stati efficaci?
valutazione successiva
Pagina 51 di 203
5.a9
Quali strumenti sono stati utilizzati per la
VALUTAZIONE APPROFONDITA
(percezione soggettiva )?
 questionari
 focus group
 interviste semi-strutturate
Lo scopo è quello di individuare
con maggior precisione la natura
del rischio da stress lavorocorrelato, al fine di definire le
priorità
ed
intraprendere
interventi di eliminazione o
riduzione del rischio.
Per analizzare l’efficacia degli interventi è
previsto un monitoraggio nel tempo
(valutazione periodica)?
Pagina 52 di 203
6
n.
6.01.
6.01.01.
6.01.02.
NORME E PROCEDURE DI LAVORO
Aspetti organizzativi e gestionali
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
La scuola ha dettato norme scritte
sull’esecuzione in sicurezza delle diverse
mansioni e/o lavorazioni che possono
esporre gli addetti a diversi rischi dovuti ad
esempio alla manipolazione di oggetti
(ferite schiacciamenti), scivolamenti, cadute
dall’alto, esposizione o contatto con agenti
chimici quali detergenti disinfettanti ecc.?
Le procedure operative di lavoro sono
adeguatamente divulgate a tutti gli
interessati (personale e studenti)?
Esiste un sistema di controllo chiaramente
definito sull’adempimento effettivo delle
norme e delle procedure?
Predisporre procedure scritte per
tutte le mansioni/lavorazioni che
comportano l’esposizione del
personale addetto ai rischi citati.
Includere in tutte le procedure di
lavoro le norme di sicurezza e
divulgarle per iscritto a tutti gli
interessati
Provvedere affinché lavoratori e
studenti conoscano le procedure
di lavorazione in sicurezza
Predisporre un sistema di
controllo chiaramente definito
sull’adempimento effettivo delle
norme e delle procedure, con
particolare riguardo a quelle
rivolte agli studenti.
Predisporre procedure scritte per
tutte le sperimentazioni che
comportano l’esposizione del
personale addetto o degli studenti
a rischi.
Adottare la segnaletica di
sicurezza prevista dall’apposito
Titolo V D.Lgs. 81/2008
6.02.
Le attività didattiche effettuate nei
laboratori (lavorazioni, sperimentazioni
ecc.) avvengono nel rispetto di norme
scritte sulla loro esecuzione in sicurezza?
6.03.
Viene correttamente applicata la vigente
legislazione in materia di segnaletica di
sicurezza nei luoghi di lavoro?
Pagina 53 di 203
osservazioni del valutatore
P
D
R (P x D)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
Data/AS
2013/2014
2014/2015
6.a TUTELA LAVORATRICI MADRI
n.
6.a.1
6.a.2
6.a.3
6.a.4
6.a.5
6.a.6
6.a.7
6.a.8
oggetto della valutazione
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti
misure adottabili / note
osservazioni del valutatore
Esistono carichi (attrezzi, cose, persone) da Cambio mansione in gravidanza e Docenti
sollevare, spingere, tirare?
nei 7 mesi dopo il parto
Coll. scol.
Ass. amm.
Esiste esposizione ad agenti biologici di Cambio mansione in gravidanza e Docenti
gruppo 2,3,4?
nei 7 mesi dopo il parto
Coll. scol.
Ass. amm.
Esiste esposizione a sostanze chimiche?
Cambio mansione in gravidanza e Docenti
nei 7 mesi dopo il parto
Coll. scol.
Ass. amm.
Esiste esposizione a polveri di legno duro? Cambio mansione in gravidanza e Docenti
nei 7 mesi dopo il parto
Coll. scol.
Ass. amm.
Si lavora a contatto con fonti di calore o Cambio mansione in gravidanza e Docenti
escursioni termiche?
nei 7 mesi dopo il parto
Coll. scol.
Ass. amm.
Si utilizzano strumenti vibranti o si lavora Cambio mansione in gravidanza Docenti
in postazioni dove si è esposti a vibrazioni
Coll. scol.
meccaniche?
Ass. amm.
Si è esposti a rumore?
Cambio mansione in gravidanza, Docenti
nei 7 mesi dopo il parto qualora Coll. scol.
si effettui la sorveglianza Ass. amm.
sanitaria obbligatoria
Si è esposti a radiazioni non ionizzanti?
Cambio mansione in gravidanza Docenti
Coll. scol.
Ass. amm.
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P
D
R (P x D)
1
3
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1
Data/AS
2013/2014
2014/2015
6.a.9
6.a.10
6.a.11
6.a.12
6.a.13
Vengono effettuate le visite mediche Cambio mansione in gravidanza e
preventive e periodiche obbligatorie per nei 7 mesi dopo il parto
esposizione a rischi professionali?
C’è la necessità di lavorare su scale, o Cambio mansione in gravidanza
impalcature?
Occorre stare in piedi per più di metà
dell’orario di lavoro o in posizioni
particolarmente affaticanti?
Si utilizza l’auto o un qualsiasi mezzo di
trasporto durante il lavoro e per conto
dell’azienda?
Si lavora a computer per più di 20 ore alla
settimana?
Docenti
Coll. scol.
Ass. amm.
Docenti
Coll. scol.
Ass. amm.
Cambio mansione in gravidanza Docenti
Coll. scol.
Ass. amm.
Cambio mansione in gravidanza Docenti
Coll. scol.
Ass. amm.
Modifica dell’organizzazione del Docenti
lavoro inserendo adeguate pause Coll. scol.
in gravidanza e nei 7 mesi dopo il Ass. amm.
parto (se non possibile, cambio
mansione).
Pagina 55 di 203
qualora l’assistente
amm.
rientrasse
nella categoria dei
videoterminalisti,
con oltre 20 ore
settimanali, verrà
ridotto con ordine
di servizio il suo
lavoro a VDT a
meno di 20 ore
settimanali.
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1
1
6
7
n.
7.01.
7.02.
7.03.
7.04.
7.05.
7.06.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
Nei laboratori, in altri posti o mansioni di Predisporre l’uso di DPI, ove
lavoro è necessario l’uso di DPI?
necessario
ai
sensi
della
normativa vigente, quando i
rischi presenti non possono essere
sufficientemente ridotti, con altri
mezzi preventivi
Nella scelta ed acquisto di DPI si verifica il Scegliere il DPI che soddisfa tutte
grado di protezione, le possibili interferenze le esigenze di legge , in
con il processo di lavoro e la coesistenza di particolare
accertarsi
della
rischi simultanei?
marcatura CE e della loro
idoneità all’uso previsto
I lavoratori e i loro Rappresentanti Provvedere affinché i lavoratori
intervengono nella scelta dei DPI più interessati
partecipino
idonei?
direttamente alla scelta dei DPI.
I responsabili verificano il corretto uso dei Promuovere ed incentivare un
DPI, da parte degli addetti e degli studenti corretto utilizzo dei DPI
quando necessario?
I lavoratori sono adeguatamente informati e Prevedere
iniziative
formati circa la necessità ed addestrati circa d’informazione e formazione al
il corretto uso dei DPI?
corretto uso dei DPI. Prevedere
l’addestramento all’uso dei DPI
ove necessario
Esiste una normativa interna che regola Prevedere delle procedure interne
l’uso di DPI nei posti di lavoro o per le scritte per l’obbligo d’uso dei
mansioni ove sono previsti, specificandone DPI
e
adottare
l’idonea
l’obbligatorietà?
segnaletica
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Aspetti organizzativi e gestionali
osservazioni del valutatore
P
D
R (P x D)
1
1
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1
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1
1
1
1
1
1
Data/AS
2013/2014
2014/2015
7.07.
7.08.
Esiste un controllo effettivo della messa a
disposizione e dell’uso corretto dei DPI da
parte del personale interessato?
I DPI sono adatti alle caratteristiche
anatomiche dei lavoratori/studenti che li
utilizzano e ne viene garantita l’efficienza e
l’igiene
mediante
manutenzione,
riparazione e sostituzione?
7.09.
I DPI sono disponibili in numero sufficiente
rispetto al fabbisogno e vengono
tempestivamente
sostituiti
quando
necessario?
7.10.
Sono state stabilite procedure di riconsegna
dei DPI da parte dei lavoratori/studenti al
termine dell’utilizzo e tali procedure
vengono osservate?
Sono state previste le procedure per il
lavaggio, la disinfezione e la conservazione
ordinata, igienica e sicura dei DPI ad uso
comune?
7.11.
Predisporre
tale
controllo.
Rilevare eventuali problemi
nell’utilizzazione
Predisporre
DPI
adeguati,
garantendone l’efficienza, e nel
caso le circostanze richiedano
l’uso
da
parte
di
più
lavoratori/studenti,
adottare
misure atte ad escludere ogni
rischio igienico o di sicurezza per
gli utilizzatori
Predisporre procedure di verifica
dei quantitativi di DPI necessari e
di quelli disponibili. Attivare
procedure per la tempestiva
sostituzione dei DPI quando
necessario
Stabilire adeguate procedure di
riconsegna dei DPI da parte dei
lavoratori/studenti ed accertarsi
che vengano osservate
Stabilire le procedure e i referenti
per il lavaggio, la disinfezione e
la conservazione dei DPI ad uso
comune.
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1
8
n.
8.01.
8.01.01.
EMERGENZA E PRIMO SOCCORSO
Aspetti organizzativi e gestionali
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
Esiste un piano d’emergenza (PE) che
comprende un piano antincendio ed un
piano d’evacuazione?
Il PE comprende i necessari rapporti con i
servizi pubblici competenti in materia di
lotta antincendio e gestione delle
emergenze?
Predisporre il PE, comprendente
il
piano
antincendio
e
d’evacuazione dei lavoratori
Predisporre un PE che preveda i
necessari rapporti con i servizi
pubblici competenti in materia di
lotta antincendio e gestione delle
emergenze
Predisporre un PE che preveda la
designazione
dei
lavoratori
incaricati di attuare le misure di
pronto soccorso, salvataggio,
prevenzione
incendi,
lotta
antincendio e gestione delle
emergenze
Predisporre un PE che contenga il
programma degli interventi, le
modalità di cessazione delle
attività,
evacuazione
e
comportamenti corretti in caso
d’emergenza dei lavoratori
Predisporre per iscritto un idoneo
PE al fine di potenziare
l’efficienza delle risorse di
prevenzione e protezione e
divulgarlo a tutti i lavoratori e
studenti
8.01.02.
Il PE prevede la designazione dei lavoratori
incaricati di attuare le misure di primo
soccorso, prevenzione incendi, lotta
antincendio, esodo e gestione delle
emergenze?
8.01.03.
Il PE contiene il programma degli
interventi, le modalità di cessazione delle
attività, evacuazione e comportamenti
corretti in caso d’emergenza dei lavoratori?
8.01.04.
Il contenuto del PE è adeguato in termini
generali alle necessità della scuola ed è
conosciuto a sufficienza dai lavoratori e
dagli studenti?
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osservazioni del valutatore
P
D
R (P x D)
1
1
1
1
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Data/AS
2013/2014
2014/2015
8.01.05.
8.01.06.
8.01.07
8.02.
Si realizzano verifiche periodiche del PE
mediante simulazioni d’addestramento e
comunque all’inizio dell’attività scolastica?
Vengono effettuate 2 prove di evacuazione
all’anno di cui una a sorpresa, e si tiene
registrazione della modalità di effettuazione
e dei tempi ottenuti?
Il PE prevede accessi all’area scolastica
agevoli per i mezzi di soccorso (ambulanze,
VV.FF ecc.)?
Esiste un Servizio di Primo Soccorso, con
presidi sanitari e personale all’uopo
formato?
8.03.
Il personale incaricato del Primo Soccorso è
sempre presente durante le diverse attività
scolastiche?
8.04.
La cassetta di Pronto Soccorso è
posizionata in prossimità dei luoghi a
maggior rischio (laboratori, cucine, ecc.?)
Realizzare periodiche verifiche
del PE e simulazioni almeno
all’inizio dell’attività scolastica.
Effettuarne una ad inizio anno
scolastico e una nelle seconda
parte dell’anno.
Aggiornare registro
Identificare con chiarezza nel PE
le vie d’accesso dei mezzi di
soccorso.
Predisporre il Servizio di PS
idoneo, tenuto conto delle
dimensioni della scuola, dei
rischi presenti e del parere del
Medico
Competente,
se
nominato.
Organizzare le presenze in modo
che personale incaricato e
formato per il PS sia sempre
presente durante le attività
scolastiche.
Identificare con chiarezza nel
Piano
di
Emergenza
la
collocazione della cassette di
Pronto Soccorso e divulgare
l’informazione
a
tutto
il
personale.
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3
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4
8.04.01.
8.04.02.
8.04.03
8.04.04.
8.04.05.
Ogni cassetta di Pronto Soccorso contiene i Verificare
il
contenuto
e
presidi sanitari previsti dal D.Lgs. 388/03? posizionare in ogni cassetta
l’elenco dei presidi sanitari
richiesti (vedi Documento di
Valutazione dei Rischi - Allegato
7).
Ogni cassetta è chiusa a chiave? La chiave è Ogni cassetta deve essere dotata
facilmente reperibile?
di serratura. La chiave deve
essere posizionata in modo tale
da essere facilmente visibile e
raggiungibile
dal
personale
adulto.
Sono stati predisposti i punti di Dove presenti verificare il
medicazione a contenuto di presidi contenuto dei presidi sanitari
semplificato?
consigliati (vedi Documento di
Valutazione dei Rischi –
Procedura PS).
La cassetta di pronto soccorso e i punti di - E’ necessario valutare almeno
medicazione vengono controllati almeno ogni 3 mesi lo stato di
ogni 3 mesi?
conservazione, la quantità, la
data di scadenza dei singoli
presidi sanitari.
Esistono nella cassetta di Primo Soccorso Posizionare all’interno della
indicazioni scritte sulle principali procedure cassetta di Pronto Soccorso un
di Pronto Soccorso ed eventualmente manuale contenente nozioni di
indicazioni di comportamento per la Pronto Soccorso e le indicazioni
prevenzione delle malattie a trasmissione di comportamento per malattie a
ematica (es. epatite B, epatite C, AIDS)?
trasmissione
ematica
(vedi
Documento di Valutazione dei
Rischi - Allegato 8)
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2
2
4
2
3
6
2
3
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2
3
6
2
3
6
9
n.
9.01.
9.02.
9.03.
9.04.
SORVEGLIANZA SANITARIA / VACCINAZIONI
Aspetti organizzativi e gestionali
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
osservazioni del valutatore
P
D
R (P x D)
Dalla valutazione sono emersi rischi di
esposizione per cui si rende necessaria la
sorveglianza sanitaria (visite mediche
preventive e periodiche nonché eventuali
esami integrativi) del personale dipendente?
Il Medico Competente adempie agli
obblighi previsti dalla normativa per quanto
di sua competenza?
Nominare il Medico Competente
In caso di risposta negativa
passare al punto 9.03.
NON NECESSARIO
1
1
1
NO
1
1
1
2
3
6
Il Medico Competente deve
effettuare
quanto
previsto
dall’art. 25 del D.Lgs. 81/08,
deve visitare il luogo di lavoro
almeno una volta l’anno, deve
partecipare
alle
riunioni
periodiche.
E’ presente nella scuola personale che Concordare con il Servizio di
svolge mansioni particolari per cui sono Igiene Pubblica l’esecuzione dei
previste vaccinazioni obbligatorie per legge protocolli vaccinali .
(ad es. antitetanica) o consigliabili
(antirubeolica, anti-epatite B, antitifica)?
Esistono studenti in alternanza scuola- Valutare l’eventuale inserimento
lavoro?
in mansioni a rischio per cui vige
l’obbligo della Sorveglianza
Sanitaria effettuata dal Medico
Competente aziendale
Pagina 61 di 203
Data/AS
2013/2014
2014/2015
10
n.
10.01.
10.01.01
10.01.02.
10.01.03.
10.02.
LAVORI IN APPALTO/FORNITURE
oggetto della valutazione
Aspetti organizzativi e gestionali
misure adottabili / note
Sono affidati lavori in appalto di tipo edile? In caso di risposta negativa
(vedi Allegato X D.Lgs.81/2008)
passare al punto 10.02.
Le opere verranno affidate a più imprese?
In caso di risposta affermativa:
designare il Coordinatore per la
Sicurezza per la Progettazione
per la redazione del PSC e prima
dell’inizio
dei
lavori
il
Coordinatore per l’esecuzione dei
lavori
In caso di risposta negativa:
redigere il DUVRI (vedi ……….)
Vengono
fornite
al
Coordinatore Fornire informazioni per iscritto e
informazioni relative: ai rischi specifici tenerne documentazione.
esistenti nell’ambiente di lavoro in cui
operano, a eventuali procedure a cui
dovranno attenersi, un estratto del piano di
emergenza, l’organizzazione del sistema
prevenzionistico interno con i nominativi,
modalità di effettuazione ed orario
dell’attività scolastica?
Vengono verificate le idoneità tecnico- Acquisire la documentazione atta
professionali delle imprese appaltatrici ad accertare l’idoneità tecnico(iscrizione camera di commercio)?
professionale ai lavori da affidare
agli appaltatori. (vedi Allegato
XVII del D.Lgs. 81/2008)
Sono affidati lavori in appalto che non Redigere il DUVRI (vedi ……)
rientrano al punto 10.01?
Pagina 62 di 203
osservazioni del valutatore
No
P
D
R (P x D)
Data/AS
2013/2014
2014/2015
10.03.
10.04.
10.05.
Viene affidata a Ditte esterne la fornitura di Fornire alla Ditta informazioni Si – Servizi di pulizia – Distributori
servizi?
relative
all’organizzazione automatici alimenti e bevande
scolastica e del sistema di
prevenzione (vedi comunicazione
m)
Richiedere documentazione circa
le modalità dell’esecuzione del
servizio e le procedure seguite.
Adottare
i
provvedimenti
necessari ad evitare interferenze
con l’attività scolastica o altri
lavori in atto.
L’Ente proprietario esegue lavori presso la Fornire all’Ente proprietario
NO
scuola direttamente con propri dipendenti? informazioni
relative
all’organizzazione scolastica e
del sistema di prevenzione (vedi
comunicazione m)
Richiedere documentazione circa
le modalità dell’esecuzione del
servizio e le procedure seguite.
Adottare
i
provvedimenti
necessari ad evitare interferenze
con l’attività scolastica o altri
lavori in atto.
Viene compilato il Registro degli interventi
NO
predisposto secondo le modalità definite
con il proprietario dell’edificio?
Pagina 63 di 203
3
2
6
11
n.
IMPIANTO ELETTRICO
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
11.01.
Esistono rischi di contatto diretto con parti
nude in tensione, normalmente accessibili?
- I quadri elettrici sono provvisti delle
idonee coperture modulari e degli sportelli
di chiusura?. Il riarmo dei dispositivi di
sezionamento avviene senza aprire alcun
sportello che dia accesso alle parti in
tensione?
11.02.
Le prese e le spine di corrente presenti sono
conformi alle norme CEI? Presentano gli
alveoli protetti dall’infilaggio accidentale di
oggetti? Sono installate ad altezza idonea
per evitare influenze esterne (es acqua
lavaggio pavimenti) o rischi meccanici
Le prese di corrente sono compatibili
(stesse caratteristiche strutturali e di portata)
con le spine degli utilizzatori? Le spine
shuko (spina tedesca rotonda) sono
connesse solo a prese idonee e mai infilate
in prese a poli allineati (con conseguente
perdita del contatto di messa a terra)?
11.02.01.
P
D
R (P x D)
Provvedere
al
corretto
isolamento. Gli sportelli dei
quadri elettrici devono essere
apribili solo dopo aver tolto
tensione o chiusi con chiave o
attrezzo e tale chiave deve essere
disponibile solo al responsabile
della conduzione dell’impianto
elettrico
Tale controllo deve essere
effettuato
da
personale
qualificato che provvederà a
sostituire il materiale non
conforme alle norme.
1
1
1
1
1
1
Rendere compatibili mediante
sostituzione le prese e le relative
spine o dotare queste ultime degli
adattatori previsti dalle norme.
1
1
1
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osservazioni del valutatore
Data/AS
2013/2014
2014/2015
11.02.02.
11.03.
11.04.
11.05.
11.05.01.
Il numero di prese di corrente è sufficiente Occorre evitare la necessità d’uso
ad alimentare il numero di utenze presenti? continuato di adattatori multipli
(prese triple) aumentando il
numero di prese al momento
della revisione dell’impianto
elettrico e in attesa di tali
modifiche utilizzando prese
multiple in linea (ciabatte,
preferibilmente solo
di tipo
preformate dal costruttore con il
relativo cavo).
I cavi mobili di alimentazione attraversano Le
utenze
devono
essere
pavimenti o luoghi di lavoro o passaggio?
alimentate in modo che i cavi non
costituiscano intralcio al lavoro o
al passaggio.
Vengono usate prolunghe in modo stabile? Sostituire le prolunghe con
alimentazione costituita da cavi
fissi di portata idonea.
Esiste un programma di controllo generale e Prevedere periodicamente un
di manutenzione delle varie apparecchiature controllo generale ad esempio del
elettriche?
corretto
funzionamento
dei
dispositivi differenziali, dello
stato dei cavi, pressacavi, spine,
ecc.
I controlli e le manutenzioni vengono Incaricare dei controlli ditte
effettuate da personale specializzato?
qualificate come da iscrizione
alla Camera di Commercio.
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2
3
6
2
3
6
2
3
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6
2
3
6
11.a ALTRI IMPIANTI TECNOLOGICI
n.
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
11.a.01.
Sono presenti compressori o autoclavi con
serbatoio di capacità maggiore di 24 lt,
serbatoi per gas criogenici , caldaie a
vapore, sterilizzatrici a vapore ?
11.a.02.
Sono presenti impianti di produzione calore
ad acqua calda, sia con camera di
combustione sia a scambio termico (da rete
teleriscaldamento o da scambiatore vapore
/acqua)?
Reperire la documentazione
tecnica
idonea
(libretto
matricolare ANCC od ISPESL o
dichiarazione di conformità CE).
Provvedere
a
eseguire
le
opportune
omologazioni
e
verifiche periodiche per questo
tipo di apparecchi in base alla
capacità e pressione di bollo
Reperire la documentazione
tecnica idonea (dichiarazione di
conformità D.M. 37/08 o L
46/90, progetto secondo DM
1.12.75).
Provvedere
a
eseguire
le
opportune
omologazioni
e
verifiche periodiche per questo
tipo di apparecchi in base alla
potenzialità termica
Pagina 66 di 203
osservazioni del valutatore
NO
P
D
R (P x D)
1
1
1
NO
1
1
1
Data/AS
2013/2014
2014/2015
11.a.03.
11.a.04.
Sono presenti impianti di sollevamento con Reperire la documentazione
portata superiore a 200 kg?
tecnica
idonea
(libretto
matricolare ENPI od ISPESL o
dichiarazione di conformità CE).
Provvedere ad effettuare le
opportune comunicazioni di
installazione ed eseguire le
verifiche periodiche per questo
tipo di apparecchi
Sono presenti ascensori o montacarichi con Reperire la documentazione
portata >25 Kg e corsa > 2mt?
tecnica
idonea
(libretto
matricolare rilasciato dal comune
dove è installato l’impianto).
Affidare
l’incarico
di
manutenzione.
Provvedere
a
eseguire
le
opportune verifiche periodiche
per questo tipo di apparecchi
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SI
2
2
4
NO
1
1
1
12
n.
12.01
12.02
12.03
ANTINCENDIO / VIE ED USCITE D’EMERGENZA
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
Sono presenti prevedibilmente alunni, Acquisire il Certificato di
personale docente e non docente in numero Prevenzione Incendi valido, con
complessivamente superiore a 100?
relativi disegni e relazioni o un
progetto
di
adeguamento
approvato dai VV.F. e la
dichiarazione degli Enti Locali di
esecuzione entro i termini di
legge.
Sono presenti impianti dove vengono Acquisire il Certificato di
utilizzati gas combustibili di potenzialità Prevenzione Incendi relativo
superiore a 116 kW? (100.000 kcal/h)
all’attività
Sono presenti ambienti a rischio specifico Redigere il Documento di
di incendio?
Valutazione del rischio incendio
in presenza dei seguenti ambienti:
spazi per esercitazioni escluso
laboratori informatici, di lingua o
similari
servizi tecnologici: centrale
termica
spazi per depositi senza
presenza
continuativa
di
personale
spazi per informazione e
attività
parascolastiche:
auditori, aule magne, sale per
rappresentazioni
Pagina 68 di 203
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti
osservazioni del valutatore
P
D
R (P x D)
SI – Non si conosce la situazione per
il plesso staccato. Per la sede centrale
esiste un nulla osta provvisorio dei
VV.F
2
3
6
Le attività delle centrali termiche sono
in atto gestite dall’Ente Provincia
2
3
6
2
3
6
Data/AS
2013/2014
2014/2015
12.02.
12.03.
12.03.01.
Se nella scuola le presenze prevedibili di
alunni, personale docente e non docente
sono complessivamente inferiori a 100, le
strutture orizzontali e verticali, il vano scala
e il vano ascensore hanno resistenza la
fuoco non inferiore a R/REI 30?
L’edificio è provvisto di un sistema
organizzato di vie d’uscita dimensionato in
base al massimo affollamento ipotizzabile
in funzione della capacità di deflusso?
Adottare le protezioni o le
modifiche necessarie a garantire
la resistenza al fuoco richiesta.
Calcolare
il
massimo Prestare attenzione al piano terra
affollamento ipotizzabile secondo della sede centrale
i parametri fissati al punto 5.0
dell'allegato al DM 26.8.92.
La capacità di deflusso non deve
essere superiore a 60 per ogni
piano.
Organizzare le vie di uscita e
dimensionarle
secondo
tali
parametri.
La scuola è dotata di almeno 2 uscite verso Individuare luoghi sicuri (spazio
luoghi sicuri?
scoperto
o
compartimento
antincendio) con caratteristiche
idonee
a
contenere
un
predeterminato
numero
di
persone o a consentirne il
movimento ordinato.
Incrementare le uscite.
Pagina 69 di 203
1
1
1
2
3
6
1
1
1
12.03.02.
12.03.03
12.03.04
12.03.05.
12.03.06
12.03.07.
Se l'edificio si sviluppa su più Le persone disabili sono collocate
piani, prevedere ambienti protetti negli ambienti al piano terra degli
opportunamente distribuiti ed in edifici scolastici
numero adeguato, resistenti al
fuoco e facilmente raggiungibili
in modo autonomo da parte delle
persone disabili, ove attendere i
soccorsi.
Per i luoghi normalmente frequentati da Prevedere ed indicare le strategie
persone disabili è stata individuata una
strategia di evacuazione?
L'altezza minima delle vie e delle uscite Adeguare le dimensioni che
SI
verso un luogo sicuro è di m 2 e la risultano inferiori.
larghezza è multipla di 0,60 m e non
inferiore a 1,20 m?
La lunghezza delle vie di uscita, misurata Ridurre i percorsi individuando
SI
dal luogo sicuro alla porta più vicina di ogni luoghi sicuri a distanze inferiori a
locale frequentato, è inferiore a 60 m?
60 m.
Le vie e le uscite d’emergenza sono Segnalare e mantenere sgombre Alcune vie non sono segnalate e le vie
segnalate e mantenute sgombre da qualsiasi le vie e le uscite di emergenza.
sono parzialmente ingombre
materiale?
Le uscite verso un luogo sicuro sono Adeguare il verso e il sistema di
SI
apribili nel verso dell'esodo e, se chiuse, apertura..
possono essere aperte facilmente e
immediatamente da parte di qualsiasi
persona?
Sono previsti una adeguata distribuzione
degli ambienti e specifici accorgimenti
tecnici per contenere i rischi di incendio
anche nei confronti delle persone con
ridotta o impedita capacità motoria o
sensoriale?
Pagina 70 di 203
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
3
6
1
1
1
12.03.08
12.03.09
12.03.10
12.03.11.
12.04.
12.04.01.
12.04.02.
Installare scale esterne o adeguare
alla normativa vigente le scale
esistenti.
SI
1
1
1
Adeguare le dimensioni della
scala e eliminare ostacoli e
restringimenti
Se le aule didattiche prevedono una Adeguare la dimensione delle
presenza massima di 25 persone la porta ha porte
almeno larghezza di 0,8 m?
Nelle aule didattiche con più di 25 persone Adeguare la larghezza e il verso
è presente una porta ogni 50 persone di di apertura delle porte
larghezza almeno 1,2 m apribili nel senso
dell’esodo?
E’ stato predisposto un piano di emergenza? Predisporre il piano di emergenza
tenendo conto dei rischi specifici,
delle dimensioni dell'edificio, del
numero delle persone presenti.
Sono stati designati e debitamente formati i Nominare gli incaricati e
lavoratori incaricati di attuare le misure di predisporre per questi specifici
prevenzione incendi e lotta antincendio?
corsi di formazione.
Le planimetrie del piano d’emergenza è Esporre ad ogni piano il disegno
esposto ad ogni piano dell’edificio in pianta del piano stesso con la
scolastico e indica la vie di fuga?
segnalazione evidente delle vie di
fuga, della posizione degli
estintori/idranti e delle procedure
di evacuazione.
SI
1
1
1
SEDE Centrale NO
SEDE Staccata SI
2
1
3
1
6
1
NO
2
3
6
SI
1
3
3
SI
1
1
1
SEDE Centrale NO
SEDE Staccata SI
2
1
3
1
6
1
Se gli spazi frequentati dagli alunni o dal
personale docente e non docente sono
distribuiti su più piani, è presente, oltre la
scala per il normale afflusso, una scala di
sicurezza esterna o una scala a prova di
fumo o a prova di fumo interna?
La larghezza delle scale è almeno di m 1,20
e le rampe non presentano restringimenti?
Pagina 71 di 203
12.04.03.
12.05.
12.06.
12.06.01.
12.07.
12.08.
Il personale e gli studenti sono stati formati Prevedere
momenti
di
e informati sulle procedure di evacuazione? formazione e di informazione,
effettuare prove pratiche di
evacuazione almeno due volte
nell’anno scolastico.
Per il riscaldamento sono utilizzate stufe Eliminare tali stufe e dotarsi di
funzionanti a combustibile liquido o impianti di produzione calore
gassoso?
conformi alle disposizioni di
prevenzione incendi.
Esiste
l’illuminazione
di
sicurezza Predisporre illuminazione di
alimentata da apposita sorgente distinta da sicurezza con autonomia della
quella ordinaria?
sorgente non inferiore a 30 min.
Esiste un sistema di allarme con comando Predisporre un sistema di allarme
in luogo presidiato?
con
comando
in
luogo
costantemente presidiato durante
il funzionamento della scuola.
Per le scuole con presenze
contemporanee oltre a 500
persone, oltre l’impianto a
campanelli usato per le lezioni,
deve essere previsto anche un
impianto di altoparlanti.
Esistono estintori portatili di capacità Provvedere ad installare un
estinguente non inferiore 13A, 89B, in numero di estintori adeguato alla
numero di almeno uno ogni 200 m2 di superficie con un minimo di 2
pavimento?
estintori per piano
Esiste un sistema di segnaletica di Provvedere a posizionare tutta la
sicurezza, finalizzato alla sicurezza segnaletica necessaria come
antincendio?
indicato dal titolo V D.Lgs.
81/08.
Pagina 72 di 203
SI
1
1
1
NO
1
1
1
SI
1
1
1
NO
2
3
6
NO – Nella sede centrale alcuni
estintori sono stati rimossi
2
3
6
NO – Nella sede centrale alcuni
segnali sono stati rimossi
2
3
6
12.09
E' stato predisposto un registro dei controlli
periodici con tutti gli interventi e i controlli
dell'efficienza degli impianti e dei presidi
antincendio?
Predisporre
e
tenere NO – Il registro sarà istituito
costantemente aggiornato
il
registro dei controlli e degli
interventi effettuati
2
3
6
In caso di risposta affermativa ad una delle domande 12.01, 12.02, 12.03, è necessario procedere alla redazione del documento di valutazione del rischio
incendio.
Negli altri casi procedere con la sola compilazione della check-list
Pagina 73 di 203
13
n.
RUMORE E COMFORT ACUSTICO
oggetto della valutazione
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti
misure adottabili / note
osservazioni del valutatore
P
D
R (P x D)
13.01.
E’ presente la valutazione del rumore?
Procedere alla Giustificazione
(v. allegato 10 VR) per assenza
palese di fonti di rumore
rilevante
che
comunque
comportano ai lavoratori un
livello di esposizione personale
fino a 80 Lex dB(A).
SI
1
1
1
13.01.01.
E’ rispettata la periodicità quadriennale di Programmare per tempo la
revisione della valutazione?
revisione della valutazione del
rischio rumore
Sono presenti sorgenti particolarmente Prevedere misure tecniche
rumorose?
(insonorizzazione)
organizzative o procedurali che
consentano
di
ridurre
l’esposizione
personale
a
rumore
Sono presenti locali o spazi in cui il Prevedere ad effettuare i
riverbero è particolarmente fastidioso?
necessari
interventi
sulle
superfici delle pareti, dei soffitti
e dei pavimenti, in modo da
aumentarne
l’assorbimento
acustico.
SI
1
1
1
NO
1
1
1
NO
1
1
1
13.02.
13.03.
Pagina 74 di 203
Data/AS
2013/2014
2014/2015
14
n.
14.1
14.2
14.3
RISCHIO CHIMICO
oggetto della valutazione
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti
misure adottabili / note
Esiste un elenco di tutte le sostanze/miscele Predisporre un elenco di tutte le
e prodotti utilizzati?
sostanze/miscele/prodotti
utilizzati aggiornato.
(Vedi Allegato 12VR)
Sono presenti e facilmente consultabili tutte Raccogliere tutte le schede di
le
schede
di
sicurezza
delle sicurezza e conservarne copia nel
sostanze/miscele/prodotti utilizzati?
luogo dove vengono utilizzate le
sostanze/miscele/prodotti.
(Vedi Allegato 12VR)
Esistono sostanze / miscele / prodotti Se la risposta è NO, oppure se in
classificati pericolosi?
base alla natura e all’entità dei
Sono noti: il livello, il modo, la durata, le rischi connessi con gli agenti
circostanze e le quantità degli agenti chimici non si rende necessaria
chimici utilizzati?
una valutazione maggiormente
dettagliata,
procedere
alla
giustificazione.
(vedi Allegato 16VR)
Se la risposta è SI procedere alla
valutazione dettagliata dei rischi
per la salute e per la sicurezza dei
lavoratori.
Pagina 75 di 203
osservazioni del valutatore
R (P x D)
Vedi scheda All. 12
Vedi scheda All. 12
Data/AS
2013/2014
2014/2015
14.4
Esistono
reazioni/processi/attività
che Se la risposta è NO, oppure se in
possono generare agenti chimici pericolosi? base alla natura e all’entità dei
rischi connessi con gli agenti
chimici pericolosi non si rende
necessaria
una
valutazione
maggiormente
dettagliata,
procedere alla giustificazione
(vedi Allegato 16VR)
Se la risposta è SI: predisporre
elenco reazioni/processi/attività
che generano agenti chimici
pericolosi comprensivo delle
quantità giornaliere dei materiali
di partenza dai quali si possono
generare gli agenti pericolosi e
procedere
alla
valutazione
dettagliata dei rischi.
Pagina 76 di 203
14.5
Sono state predisposte tutte le misure e i Predisporre le misure generali di
principi generali di prevenzione dei rischi? prevenzione dei rischi chimici:
- fornire ai lavoratori le
attrezzature idonee per il lavoro
specifico e i DPI necessari
- ridurre al minimo il numero dei
lavoratori esposti
- ridurre al minimo la durata e
l’intensità dell’esposizione dei
lavoratori
- ridurre al minimo strettamente
necessario alla lavorazione la
quantità degli agenti chimici
presenti sul posto di lavoro
- metodi di lavoro per garantire la
sicurezza nella manipolazione,
immagazzinamento e trasporto
degli agenti chimici e dei rifiuti
prodotti
Pagina 77 di 203
14.6
14.7
Se la risposta è SI’: mantenere
attive le misure di prevenzione e
protezione e aggiornare la
valutazione del rischio in caso di
mutamenti delle condizioni di cui
al punto 14.3
Se la risposta è NO: attivare la
Sorveglianza Sanitaria ad opera
del
Medico
Competente
nominato ed effettuare le
misurazioni periodiche degli
agenti pericolosi, in base alle
metodiche standardizzate previste
dall’allegato XLI del D.Lgs.
81/08
E’ previsto l’aggiornamento o revisione L’aggiornamento è previsto in
della valutazione del rischio per la salute e caso
di
modifiche
delle
la sicurezza derivante dalla presenza di condizioni di cui al punto 14.3.
agenti chimici pericolosi?
In caso di introduzione di agenti
chimici
nuovi
predisporre
preventivamente la valutazione
dei rischi e le misure di
prevenzione
Il risultato della valutazione ha dimostrato
che in base a tipo, quantità, modalità e
frequenza di esposizione agli agenti chimici
vi è solo un rischio basso per la sicurezza e
irrilevante per la salute dei lavoratori e le
misure di prevenzione sono sufficienti a
contenere il rischio?
Pagina 78 di 203
14.a RISCHIO AMIANTO
n.
14.a.1
oggetto della valutazione
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti
misure adottabili / note
Esistono tettoie, pavimenti o rivestimenti in Individuare e segnalare la
materiali contenenti amianto?
presenza dell’amianto nei locali
interni o nell’area esterna della
scuola.
Richiedere
al
proprietario
dell’edificio il monitoraggio
periodico del degrado e la
rimozione o il confinamento.
14.b RISCHIO ESPLOSIONE
osservazioni del valutatore
P
D
R (P x D)
NO
1
1
1
Data/AS
2013/2014
2014/2015
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti
n.
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
osservazioni del valutatore
P
D
R (P x D)
14.b.1
Vengono utilizzate sostanze infiammabili
quali gas vapori nebbie o polveri che in
miscela con l’aria possono formare una
“atmosfera esplosiva”?
Individuare e segnalare la
presenza di tali sostanze tramite
idonea cartellonistica.
Introdurre procedure scritte per la
manipolazione, l’utilizzo e la
richiusura dei contenitori.
Definire
luoghi
chiusi
e
idoneamente
areati
per
l’immagazzinamento
di
tali
sostanze.
Eseguire la valutazione del
rischio esplosione ai sensi della
direttiva ATEX e dell’ art. 290
D.Lgs 81/08.
NO
1
1
1
Pagina 79 di 203
Data/AS
2013/2014
2014/2015
15
n.
15.01.
15.02.
15.03.
MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI
oggetto della valutazione
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti
misure adottabili / note
Esistono carichi inanimati o animati Valutare i rischi con metodica
(attrezzi, cose, bambini/ragazzi) gravosi da NIOSH per i carichi inanimati e
sollevare non occasionalmente?
altri riferimenti per carichi
animati
La valutazione ha evidenziato la presenza di Adottare ogni misura tecnica,
un rischio?
organizzativa,
procedurale, di
informazione e formazione, che
possa eliminare o ridurre lo
sforzo fisico.
A seguito delle misure tecniche, Nominare il Medico Competente
organizzative,
procedurali
adottate e attivare la Sorveglianza
permane un rischio non trascurabile?
Sanitaria per monitorare i rischi
per la salute
Pagina 80 di 203
osservazioni del valutatore
P
D
R (P x D)
NO
1
1
1
NO
1
1
1
NO
1
1
1
Data
AS
2013/2014
16
n.
16.01.
16.02.
16.03.
16.04.
16.04.01.
MICROCLIMA
oggetto della valutazione
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti
misure adottabili / note
Gli ambienti sono provvisti di impianto di Rivedere
la
regolazione
riscaldamento opportunamente regolato e la dell’impianto di riscaldamento, in
temperatura non dà luogo a lamentele?
modo che siano verificate i valori
di temperatura che tengano conto
della concomitante umidità e
velocità dell’aria.
Le correnti di aria fredda e calda Adottare provvedimenti atti a
provenienti
da
impianti
di controllare velocità e direzione
riscaldamento/raffrescamento che incidono delle correnti d’aria in ingresso.
sulle persone sono opportunamente Velocità indicataive v=0,15-0,25
controllate?
m/s.
Sono previsti ricambi d’aria forzata nelle Garantire l’introduzione d’aria
aule speciali (laboratori) e ad alto esterna, mediante opportuni
affollamento (aula magna)?
sistemi, con coefficiente di
ricambio
in
funzione
di
destinazione d’uso dei locali,
affollamento,
tipo
ecc..nel
rispetto delle norme UNI.
Esiste un programma di manutenzione Prevedere idoneo programma di
preventiva
dell’impianto
di
aria manutenzione da parte di una
condizionata eventualmente presente?
ditta specializzata.
Il programma di manutenzione comprende Prevedere procedure di pulizia
le operazioni di pulizia periodica di tutti gli tali da evitare la formazione di
apparecchi? (eliminazione della sporcizia, focolai di contaminazione e da
sostituzione o lavaggio dei filtri dei mantenere
l’efficienza
del
ventilconvettori, raccolta della condensa)
sistema.
Pagina 81 di 203
osservazioni del valutatore
P
D
R (P x D)
1
3
3
2
2
4
N.P.
N.P.
N.P.
Data/AS
2013/2014
2014/2015
16a RISCHIO FUMO
n.
16a.01
16a.01
oggetto della valutazione
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti
misure adottabili / note
Sono state definite le procedure per
l’accertamento delle infrazioni, la relativa
modulistica, nominati gli agenti accertatori
abilitati ad emettere sanzioni?
Organizzare il controllo del
divieto di fumare in ogni locale
della scuola compresa la nomina
degli agenti accertatori e la
predisposizione degli strumenti
per le sanzioni.
Sono stati affissi in tutti i locali della Collocare in tutti I locali ben
Scuola appositi cartelli, adeguatamente visibili cartelli di divieto
visibili, che evidenziano il divieto di conformi ai modelli contenuti nel
fumare?
D.P.C.M. 23.12.2003
Pagina 82 di 203
osservazioni del valutatore
P
D
R (P x D)
2
3
6
2
3
6
Data/AS
2013/2014
2014/2015
17
n.
ILLUMINAZIONE
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
P
D
R (P x D)
17.01.
osservazioni del valutatore
sistema Diversi corpi illuminanti sono
modo da parzialmente efficienti
I locali della scuola sono dotati di corpi
illuminanti
che
consentono
un’illuminazione artificiale sufficiente?
(Aule, sale riunioni, palestre, corridoi,
scale, servizi, ecc.)
1
2
2
17.02.
I
locali
di
lavoro
sono
dotati
d’illuminazione di sicurezza
(che in
assenza di energia consente un sicuro
deflusso delle persone) di sufficiente
intensità?
Adeguare
il
d’illuminazione in
garantire
un’illuminazione
sufficiente per salvaguardare la
sicurezza, la salute e il benessere
dei lavoratori (valori minimi:
D.M. 18.12.75).
L’illuminazione di sicurezza,
compresa quella indicante i
passaggi, le uscite ed i percorsi
delle vie di esodo, deve garantire
un livello di illuminazione non
inferiore a 5 lux
2
2
4
Pagina 83 di 203
Data/AS
2013/2014
2014/2015
18
n.
18.01.
18.02.
18.03.
18.04.
18.05.
ARREDI
oggetto della valutazione
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti
osservazioni del valutatore
L’arredamento è previsto di forma e Adeguare gli arredi alle norme di I banchi sono parzialmente
dimensioni adeguati alle varie classi di età legge (D.M. 18.12.75) e alle adeguati per dimensioni
degli studenti ed il tipo di scuola?
Sono presenti negli spogliatoi armadietti
individuali per il personale che utilizza abiti
da lavoro?
Le superfici di lavoro sono di materiale
idoneo con bordi arrotondati?
Le pareti (anche esterne) e le porte
trasparenti o traslucide sono chiaramente
segnalate e costituite da materiale di
sicurezza?
Gli eventuali armadi/scaffali e arredi vari
presenti sono saldamente fissati a terra o a
parete, in modo da evitare il loro
ribaltamento?
misure adottabili / note
norme UNI.
Nel
caso
essi
effettuino
lavorazioni insudicianti o in
presenza di olii, polveri, agenti
chimici o biologici gli armadietti
dovranno essere del tipo a doppio
scomparto.
Sostituire gli arredi con altri
conformi..
Segnalarne
la
presenza e
sostituirle, in caso non siano di
materiale di sicurezza, fino
all’altezza di 1 m. Ciò vale in
particolare
per
le
pareti
completamente
vetrate
che
devono essere costituite di vetri
di sicurezza (Norme UNI 7697)
Segnalarne la presenza e fissare
saldamente.
Pagina 84 di 203
P
D
R (P x D)
1
3
3
1
1
1
1
3
3
N.P.
N.P.
Data/AS
2013/2014
2014/2015
19
n.
19.01
19.02
ATTREZZATURE
oggetto della valutazione
Le macchine marcate CE (acquistate dopo il
21.9.96) sono dotate di istruzioni per l’uso
per la installazione, messa a punto,
regolazione, funzionamento, manutenzione,
pulizia, dismissione?
Gli elementi mobili delle macchine sono
dotati di ripari o dispositivi di sicurezza che
non consentano il contatto con gli organi
pericolosi?
19.03
I dispositivi di comando delle macchine
sono chiaramente identificabili e protetti
contro gli azionamenti accidentali?
19.04
Le macchine sono dotate di dispositivi di
arresto di emergenza immediatamente
azionabili?
19.05
Coloro che lavorano alle macchine sono
stati formati e addestrati al loro utilizzo?
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti
misure adottabili / note
osservazioni del valutatore
le
N.P.
Dotare le macchine di ripari fissi
oppure mobili interbloccati o
installare idonei dispositivi di
sicurezza tali da non consentire
l’accesso dei lavoratori alle zone
pericolose.
Apporre la chiara indicazione
della funzione comandata da
ciascun dispositivo e dotarli di
protezioni contro gli azionamenti
accidentali.
Dotare le macchine di dispositivi
di arresto di emergenza conformi
ai requisiti previsti dall’Allegato
V (macchine “vecchie”) o alle
norme UNI EN ISO 13850 - CEI
EN 60204 (macchine marcate
CE)
Prevedere appositi momenti
formativi specifici per l’uso delle
diverse macchine.
N.P.
Richiedere al costruttore
istruzioni per l’uso.
Pagina 85 di 203
N.P.
N.P.
N.P.
P
D
R (P x D)
Data/AS
2013/2014
2014/2015
19a SCALE
Salute e sicurezza di lavoratori e studenti
Piedino snodabile con
denti o in gomma
zigrinata.
SM 8.1.1
n.
19a.01.
19a.02
19a.03
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
Le scale portatili in legno o in alluminio Definire un programma per la
sono in buono stato, con pioli integri e del revisione e manutenzione delle
tipo ad incastro sui montanti?
scale
prevedendone
la
sostituzione quando usurate.
Le scale semplici portatili sono dotate di Munire le scale di appositi
dispositivi antisdrucciolevoli alle estremità dispositivi antisdrucciolevoli.
inferiori dei due montanti?
Le scale portatili ad innesto sono dotate di Munire le scale di idonei
appositi adattatori di raccordo?
adattatori o sostituirle con scale a
norma (UNI EN 131).
Pagina 86 di 203
osservazioni del valutatore
P
D
R (P x D)
1
2
2
1
2
2
1
1
1
Data/AS
2013/2014
2014/2015
19a.04
19a.05
19a.06
19a .07
19a.08
19a.09
19a.10
19 a.11
Le modalità d’uso delle scale portatili sono
corrette ed in particolare è previsto, qualora
sussista pericolo di sbandamento, che ne sia
assicurata la stabilità o la trattenuta al piede
da altra persona?
Le scale di lunghezza superiore a 8 m. sono
munite di rompitratta per ridurre la freccia
di inflessione?
E' espressamente vietata la presenza di
lavoratori sulle scale quando se ne effettua
lo spostamento?
Marchi di omologazione
Le scale sono dotate di piedi di appoggio
snodabili alle estremità inferiori dei due
montanti?
Le scale
sono dotate di dispositivi
antisdrucciolevoli alle estremità inferiori
dei due montanti?
Le scale doppie a compasso sono di
lunghezza non superiore a 5 m ?
Sono corredate di catena o altro dispositivo
che ne impedisca l’apertura oltre il limite di
sicurezza?
Dispositivo guarda corpo
Rivedere le modalità d’uso ed
addestrare il personale all’uso
corretto.
1
1
1
1
1
1
Regolamentare l’uso delle scale,
formare ed informare i lavoratori
1
1
1
Per le scale portatili è preferibile
scegliere quelle dotate di marchio
apposto dal costruttore che
certifica la rispondenza delle
stesse alla norma UNI EN 131.
All’atto dell’acquisto preferire le
scale con piedi di appoggio
snodabili..
Munire le scale di appositi
dispositivi antisdrucciolevoli.
1
1
1
1
2
2
1
2
2
Munire la scale di catena o
dispositivo contro la apertura o
sostituirle con altre a norma.
1
2
2
Preferire le scale dotate di
dispositivo guarda corpo che
permette al corpo di trovare un
migliore appoggio ed equilibrio.
1
2
2
Munire di rompitratta le scale di
lunghezza superiore a 8 m.
Pagina 87 di 203
NON ESISTONO
20
n.
AULE DIDATTICHE PER ATTIVITA’ NORMALI
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
20.01.
Il
pavimento
delle
aule
dei
corridoi/passaggi è realizzato con materiali
idonei
(non
infiammabili,
lavabili,
antisdrucciolo, impermeabili, ecc.), è
regolare ed uniforme, è mantenuto pulito?
20.02.
Gli spazi destinati a corridoi di disimpegno
ad uso degli allievi hanno una larghezza
non inferiore a 2 m, al netto degli arredi?
La larghezza dei corridoi ove sono ubicati
gli appendiabiti/armadietti per il vestiario è
di almeno 2,50 m al netto degli arredi?
Sostituire le pavimentazioni non
qualitativamente idonee.
Rendere uniformi le superfici
delle aree di transito, levigando i
materiali di pavimentazione,
addolcendo i passaggi da un
pavimento all’altro, adottando
scivoli e non gradini, coprendo
buchi / sporgenze pericolose.
Migliorare le condizioni di
pulizia.
Delimitare gli spazi destinati agli
arredi ed adeguare le dimensioni
dei corridoi.
Adeguare
i
corridoi
alle
dimensioni o rimuovere gli
arredi, destinando altri locali o
vani a tale uso specifico.
Dotare le scale e i pianerottoli di
parapetti alti almeno 1 m, di
corrimano, NON SCALABILI e
dispositivi antiscivolamento se
necessari.
Se le altezze sono inferiori
destinare il locale ad altro uso.
20.03.
20.04.
Le scale e i pianerottoli sono provvisti di
ogni possibile accorgimento al fine di
evitare incidenti (parapetto di altezza
adeguata, corrimano, ecc.)?
20.05.
L’altezza netta dell’aula è almeno 3 m e, se
il soffitto è inclinato, l’altezza minore è
almeno 2,70 m?
Pagina 88 di 203
Rischi in ambienti specifici
osservazioni del valutatore
P
D
R (P x D)
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
Data/AS
2013/2014
2014/2015
20.06
20.07.
20.08.
20.09.
20.10.
Sono soddisfatti gli indici standard di Scuole
dell’infanzia,
scuole
superficie?
primarie, scuole secondarie di
primo grado: 1,8 mq/alunno
scuole secondarie di secondo
grado: 1,96 mq/alunno
Le dimensioni e la disposizione delle Modificare le finestre e le parti L’apertura delle finestre è
finestre è tale da garantire una sufficiente apribili delle stesse.
pericolosa per rischio urti con il
illuminazione e aerazione naturale?
capo
1
1
1
2
3
6
Le aule per le attività didattiche sono Modificare la destinazione d’uso
ubicate in locali interrati o seminterrati?
e trasferire le aule nei piani fuori
terra.
La disposizione dei banchi all’interno Disporre i banchi in modo da non
dell’aula ostacola la via di fuga in caso ostacolare l’esodo.
d’emergenza?
I lucernari sopra le porte sono realizzate con Sostituire i vetri con altri
vetro di sicurezza infrangibile?
infrangibili
1
1
1
1
1
1
2
3
6
Pagina 89 di 203
NO
21
n.
21.01.
21.02.
21.03.
21.04.
21.05.
21.06.
21.07.
AULE DIDATTICHE PER ATTIVITA’ SPECIALI
oggetto della valutazione
Rischi in ambienti specifici
misure adottabili / note
osservazioni del valutatore
Le dimensioni e la disposizione delle Modificare le finestrature e le L’apertura delle finestre è pericolosa
finestre è tale da garantire una sufficiente parti apribili delle stesse.
per rischio urti con il capo
illuminazione e aerazione naturale?
Le aule sono ubicate in locali interrati o Modificare la destinazione d’uso
seminterrati?
e trasferire le aule nei piani fuori
terra.
La disposizione dei banchi all’interno Disporre i banchi in modo da non
dell’aula non ostacola la via di fuga in caso ostacolare l’esodo.
d’emergenza?
La pavimentazione è realizzata con Sostituire la pavimentazione con
materiali
antisdrucciolo,
facilmente altra più idonea o applicare
lavabili?
strisce adesive antisdrucciolo.
All’interno dell’aula vengono depositati Sgombrare qualsiasi deposito
macchinari o cose che possono creare anche momentaneo di materiale.
condizioni di pericolo per gli alunni/docenti
o che possono impedire la fruizione dello
spazio in tutte le sue parti?
All’interno degli armadi eventualmente Eliminare qualsiasi materiale e
presenti vengono conservati materiali conservarlo
in
appositi
infiammabili o altri materiali a rischio spazi/armadi al di fuori dell’aula.
chimico, biologico?
Il docente compie tutte le operazioni in Seguire idonee procedure di
sicurezza, usa attrezzature sicure, seguendo lavoro.
idonee procedure di lavoro, al fine di Accertarsi
che
tutte
le
limitare tutti i possibili rischi, sia per sè che attrezzature siano sicure ed usate
per gli studenti?
in modo specifico.
Pagina 90 di 203
P
D
R (P x D)
2
3
6
1
1
1
1
1
1
1
1
1
NO
1
1
1
NO
1
1
1
SI
1
1
1
Data/AS
2013/2014
2014/2015
21.08.
21.09.
Sono presenti tutte le schede di sicurezza Recuperare tutte le schede
dei prodotti in uso dai lavoratori?
relative presso i fornitori ed
attenersi alle istruzioni.
Tutte le esperienze implicano l’uso di Accertarsi della non pericolosità
materiali biologici, sostanze o miscele di materiali, sostanze o miscele.
pericolose per la salute di insegnanti e Sostituire
possibilmente
le
studenti?
sostanze e le miscele pericolose
con altre non pericolose o meno
pericolose.
Seguire idonee procedure di
lavoro, eventualmente contattare
un esperto.
Pagina 91 di 203
NO
1
1
1
1
1
1
21a
LABORATORI DI CHIMICA
Rischi in ambienti specifici
n.
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
21a.01.
Le dimensioni e la disposizione delle
finestre è tale da garantire una sufficiente
illuminazione e aerazione naturale?
La disposizione dei banchi all’interno del
laboratorio non ostacola la via di fuga in
caso d’emergenza?
Le pareti sono rivestite fino ad una altezza
di almeno 2 metri di materiale resistente
alla corrosione e facilmente lavabile ed i
pavimenti sono di materiale simile e
antisdrucciolevole?
Sono presenti spogliatoi per gli addetti con
armadietti a doppio scomparto?
21a.02.
21a.03.
21a.04.
osservazioni del valutatore
P
D
R (P x D)
Modificare le finestrature e le
parti apribili delle stesse.
1
1
1
Disporre i banchi in modo da
non ostacolare l’esodo.
1
1
1
Programmare la sostituzione
degli elementi non rispondenti ai
requisiti richiesti
1
2
2
Individuare un locale spogliatoio
distinto
per
sesso
e
adeguatamente arredato
1
2
2
Predisporre un elenco di tutte le
sostanze utilizzate aggiornato.
Raccogliere tutte le schede di
sicurezza.
Controllare la presenza dei
requisiti specifici.
Usare recipienti a tenuta.
Etichettare tutti i recipienti in
modo sempre leggibile e
inequivocabile.
2
2
4
2
2
4
2
3
6
Rischi derivanti dall’uso di sostanze chimiche
21a.05.
21a.06.
21a.07.
Esiste un elenco di tutte le sostanze
utilizzate?
Sono presenti e facilmente consultabili
tutte le schede di sicurezza delle sostanze
utilizzate rispondenti ai requisiti del
Regolamento CE 1907/2006?
Tutti i recipienti contenenti sostanze
pericolose sono a tenuta, muniti di buona
chiusura ed etichettati secondo la
normativa vigente?
Pagina 92 di 203
Data/AS
2013/2014
2014/2015
21a.07.01.
21a.07.02.
21a.08.
21a.09.
21a.09.01.
21a.10.
Esistono sostanze in uso classificate Evitarne l’uso o se non è
cancerogene o mutagene?
possibile rispettare tutti gli
adempimenti relativi al Titolo IX
del D.Lgs. 81/08.
In laboratorio è presente esclusivamente la Predisporre lo stoccaggio in un
minima indispensabile quantità di reagenti locale separato, ed aerato in
per le correnti esercitazioni?
armadi metallici con scaffali
dotati di bacino di contenimento
Le scorte di sostanze liquide infiammabili Se sì, predisporre il CPI
superano i 0,200 m3 complessivi?
Le scorte di sostanze liquide infiammabili Predisporre lo stoccaggio in un
superano i 20 litri complessivi?
locale separato, ed aerato in
armadi metallici con scaffali
dotati di bacino di contenimento
Le scorte dei reagenti tengono conto della Predisporre lo stoccaggio in
loro incompatibilità?
armadi metallici chiusi a chiave
con scaffali dotati di bacino di
contenimento possibilmente al di
fuori del laboratorio.
La manipolazione di sostanze volatili e Installare le cappe di aspirazioni
infiammabili, le reazioni che sviluppano mancanti.
gas e vapori tossici, infiammabili o Impartire procedure di lavoro
maleodoranti sono effettuate sempre sotto conseguenti.
cappa d’aspirazione?
Pagina 93 di 203
2
3
6
2
3
6
NO
1
1
1
NO
1
1
1
2
3
6
2
3
6
21a.10.01.
21a.10.02
21a.10.03.
21a.11.
21a.11.01.
21a.11.02
Le cappe d’aspirazione sono ad espulsione Programmare la sostituzione
d’aria e mantenute sempre efficienti?
delle cappe a ricircolo d’aria.
Predisporre un programma di
manutenzione periodica con
documentazione
scritta
dei
controlli
effettuati
secondo
quanto previsto dalla norma
UNICHIM 192/3
La velocità frontale dell’aria in ingresso Predisporre una manutenzione
alla cappa a saliscendi sollevato di 40 cm straordinaria alla cappa per
dal piano di lavoro è compresa tra 0,4 e l’adeguamento alle velocità
0,85 m/sec?
richieste dalla norma UNICHIM
192/3
Le cappe d’aspirazione sono tenute Provvedere,
impartendo
costantemente in funzione, durante lo opportuni ordini di servizio.
svolgimento delle esercitazioni?
I rifiuti sono raccolti in appositi Predisporre un sistema di
contenitori, secondo le loro caratteristiche raccolta differenziata.
chimico – fisiche e chiaramente Travasare sempre sotto cappa
contrassegnati?
d’aspirazione.
Le sostanze tossiche o nocive sono Predisporre un piano di raccolta,
neutralizzate, raccolte, prelevate e smaltite, smaltimento secondo quanto
secondo quanto previsto dalle normative previsto dalle norme vigenti.
vigenti in materia?
Sono presenti materiali radioattivi?
Predisporre lo smaltimento o la
conservazione
secondo
la
Normativa vigente in appositi
contenitori debitamente segnalati
Pagina 94 di 203
NO
2
2
4
1
1
1
1
1
1
2
3
6
2
3
6
1
1
1
21a.12.
21a.13.
21a.14.
La scelta dei DPI è stata effettuata tenendo
conto della natura delle sostanze impiegate
e della tipologia delle operazioni
effettuate?
Rischi di tipo infortunistico
I cristalli dei saliscendi delle cappe di
aspirazione sono di vetro temperato di
sicurezza?
E’ tenuta sotto controllo costante l’integrità
e l’efficienza di tutta la vetreria?
21a.14.01.
21a.14.02.
21a.14.03.
21a.15.
- Verificare la corretta scelta ed
utilizzo dei DPI.
2
3
6
Programmarne la sostituzione
1
1
1
1
2
2
1
2
2
1
2
2
1
2
2
1
2
2
Disporre di adeguate scorte di
vetreria di ricambio
Evitare operazioni di lavorazione
del vetro
Gli oggetti di vetro sono maneggiati con Predisporre idonee procedure di
cautela, usando idonei DPI, durante tutte le lavoro
operazioni che comportano il rischio di Verificare l’uso corretto dei DPI
improvvisa rottura della vetreria?
I frammenti di vetro sono raccolti in un Raccogliere i frammenti di
apposito contenitore di metallo?
vetreria
rotta
in
appositi
contenitori
con
indicazione
“contenitori vetri rotti”
Sono sostituiti, ove è possibile, tubi, canne, Programmarne la sostituzione
tappi e raccordi di vetro con altri in plastica
o materiale metallico?
Tutte le operazioni comportanti l’uso di Impartire procedure di lavoro
fiamme libere, piastre riscaldanti, ghiaccio idonee
secco, e azoto liquido sono eseguite con la Verificare l’uso corretto dei DPI
massima cautela, seguendo procedure di
lavoro corrette, usando DPI idonei?
Pagina 95 di 203
21a.16.
Tutte le operazioni comportanti l’uso di Impartire procedure di lavoro
apparecchiature sotto vuoto (essiccazioni, idonee
distillazioni, filtrazioni) e sotto pressione, Verificare l’uso corretto dei DPI
sono eseguite in modo corretto, usando
DPI idonei?
1
2
2
Programmare
una
verifica
dell’impianto e interventi di
manutenzione periodica
1
3
3
Prevederne lo spostamento in
locale chiuso a chiave e
accessibile solo da personale
autorizzato
Dotare le tubazioni di opportune
fascette e provvedere alla
colorazione dei tubi e delle
maniglie d’apertura secondo le
colorazioni
previste
dalla
normativa vigente
Prevedere un controllo periodico
1
3
3
NON ESISTONO
1
1
1
NON ESISTONO
1
1
1
NON ESISTONO
1
1
1
Rischi connessi agli impianti di sicurezza
21a.17.
21a.18.
Gli impianti di ventilazione generale sono
progettati e dimensionati in modo da
evitare il ristagno e/o l’accumulo di gas e
vapori tossici e/o infiammabili all’interno
del laboratori e mantenuti in buona
efficienza?
Il deposito di bombole di gas compressi
liquefatti o disciolti è posto all’esterno
dell’edificio?
21a.18.01.
Le reti di adduzione dei diversi gas si
differenziano per colore e sono costruite a
norma UNI-CIG comprese le tubazioni
flessibili?
21a.19.
E’ controllata periodicamente l’efficienza
delle condutture metalliche di gas
combustibile?
I tubi in gomma d’adduzione del gas Sostituire i tubi in gomma prima
combustibile sono muniti di data di della data di scadenza con tubi a
scadenza e vengono periodicamente norma UNI-CIG
sostituiti?
21a.19.01.
Pagina 96 di 203
21a.20.
21a.21.
Tutti gli apparecchi utilizzatori di gas di Munire tali apparecchi di
rete (bunsen, stufe, ecc..)sono muniti di dispositivi di rilevazione della
dispositivi di sicurezza?
fiamma ed intercettazione del
gas.
L’impianto elettrico è dotato delle Adeguare l’impianto elettrico
necessarie caratteristiche previste per verificando nel contempo la
l’attività specifica del laboratorio e in presenza della dichiarazione di
particolare le apparecchiature elettriche conformità
rilasciata
da
hanno i requisiti atti a prevenire il pericolo impiantista abilitato
di contatti diretti (contatto con parti Di seguito sono indicate le
normalmente in tensione) e indiretti misure di protezione più comuni,
(contatto con masse metalliche in tensione che dovranno essere scelte anche
a seguito di un guasto)?
in base al tipo di attività svolta:
misura di protezione per
separazione elettrica su ogni
banco
(trasformatore
di
isolamento);
circuiti alimentati a bassissima
tensione di sicurezza (circuiti
SELV);
protezione dei circuiti con
dispositivi differenziali con Idn 
30 mA;
Pagina 97 di 203
NON ESISTONO
1
1
1
1
1
1
Prevedere l’installazione di
apparecchiature con idoneo
grado di protezione IP per i
banchi di lavoro che ne
necessitano.
I cavi elettrici devono essere
protetti meccanicamente dallo
schiacciamento,
dall’usura
meccanica e dalle temperature
elevate.
Sostituire prese e spine non
conformi alle norme CEI
Limitare l’uso degli adattatori
multipli
21a.21.01.
I quadri elettrici, gli accessori elettrici e le
prese per i banchi sono:
1) adeguatamente protette dalle influenze
esterne (polveri, umidità, spruzzi)?
2) alimentate tramite cavi elettrici ubicati e
protetti in modo da non essere soggetti a
danni e danneggiamenti?
21a.21.02.
Le prese e le spine sono del tipo idoneo per
l’ambiente
d’installazione
e
per
l’assorbimento
delle
apparecchiature
collegate ed è stato verificato che non siano
in uso prese e/o riduzioni che non
garantiscono il collegamento a terra?
E’ presente un dispositivo per il Programmarne
l’installazione
sezionamento in caso di emergenza della evidenziandone la funzione e
linea di alimentazione elettrica, collocato l’ubicazione
in zona facilmente raggiungibile e
opportunamente segnalato?
21a.21.03.
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
Dispositivi di sicurezza ed emergenza
21a.22.
21a.23.
E’ stato valutato il rischio specifico di Provvedere alla redazione del
incendio?
Documento di valutazione del
rischio incendio
Sono
presenti
idonee
sostanze Disporre di idonee sostanze
neutralizzanti, materiali assorbenti e/o neutralizzanti
e
materiali
adeguati sistemi di contenimento da assorbenti
utilizzare nel caso di spandimento di Predisporre adeguati sistemi di
sostanze pericolose?
contenimento
Pagina 98 di 203
21a.24.
21a.25.
21a.26.
21a.27.
21a.28.
21a.29.
21a.30.
Sono presenti dispositivi lavaocchi, in ogni Dotare ogni laboratorio di
locale laboratorio ove si faccia uso di dispositivi lavaocchi
sostanze pericolose per gli occhi?
E’
presente
un
dispositivo
per Programmarne l’installazione
l’intercettazione generale a monte della
rete di distribuzione del gas, collocato
all’esterno del laboratorio?
E’ presente un dispositivo per il Programmarne l’installazione
disinserimento istantaneo della linea di
alimentazione
elettrica,
collocato
all’ingresso del laboratorio, presso il
quadro generale?
Misure igieniche generali e principali aspetti organizzativi
E’ presente e visibile a tutti un estratto Affiggere un manifesto con
delle norme di sicurezza comprendente i pittogrammi e indicazioni di
pittogrammi , le indicazioni di pericolo e i pericolo, consigli di prudenza e
consigli di prudenza S?
azioni di primo intervento in
caso di piccoli incidenti
Tutti gli elementi costituenti l’arredo sono Programmare la sostituzione
prodotti con materiale, inattaccabili da degli elementi non rispondenti ai
acidi, facilmente lavabile ispezionabili in requisiti richiesti
ogni loro parte?
I piani di lavoro sono dotati di margini Adeguare i piani e i posti di
sagomati antidebordamento e costituiti di lavoro
materiale idoneo alle esperienze che Puntualizzare l’organizzazione
vengono eseguite?
delle esperienze di laboratorio
E’ assicurata una sistematica e regolare Formulare procedure scritte
pulizia dei locali, impianti ed attrezzature, Controllare costantemente la loro
nonché di DPI ed indumenti protettivi?
applicazione
Pagina 99 di 203
2
3
6
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
21a.31.
21a.32.
21a.33.
Tutti gli operatori interessati sono
adeguatamente informati sui rischi
derivanti dall’attività di laboratorio?
Sono rispettate le norme di sicurezza,
vengono adottati comportamenti adeguati
in relazione all’ambiente, alle sostanze
impiegate, agli strumenti e macchinari
utilizzati?
All’interno dell’aula sono previsti luoghi di
deposito di cartelle ed altri materiali non
utilizzati durante le esercitazioni che non
pregiudichino la fruizione dello spazio in
tutte le sue parti?
Informare e formare gli studenti
e il personale addetto sui tutti
rischi specifici
Formulare procedure scritte
Controllare costantemente la loro
applicazione
1
1
1
1
1
1
Individuare le modalità
deposito di tali materiali.
1
1
1
Pagina 100 di 203
di
21b LABORATORI DI INFORMATICA
n.
21b.01.
21b.02.
21b.03.
21b.04.
21b.05.
Rischi in ambienti specifici
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
Le dimensioni e la disposizione delle
finestre è tale da garantire una sufficiente
illuminazione e aerazione naturale?
Le finestre sono dotate di tende od altri
sistemi che ne consentano l’oscuramento
atto ad evitare riflessi od illuminazione
indebita sulle postazioni VDT
La disposizione dei banchi all’interno del
laboratorio non ostacola la via di fuga in
caso d’emergenza?
La pavimentazione è realizzata con
materiali
antisdrucciolo,
facilmente
lavabili?
L’impianto elettrico è dotato delle
necessarie caratteristiche previste per
l’attività specifica del laboratorio (numero e
tipologia prese, ubicazione, ecc.)?
21b.06.
Tutti gli schermi dei VDT sono orientabili e
facilmente inclinabili e nessuno schermo
presenta riflessi (sia da luce naturale che
artificiale) tali da causare fastidio agli
utilizzatori?
21b.07.
Esistono prese elettriche a pavimento
nell’area sottostante o circostante i tavoli da
lavoro a VDT?
P
D
R (P x D)
Modificare le finestrature e le
parti apribili delle stesse.
1
1
1
Dotare le finestre le di tende od
altri sistemi per l’oscuramento
1
1
1
Disporre i banchi in modo da non
ostacolare l’esodo.
1
1
1
Sostituire la pavimentazione con
altra più idonea o applicare
strisce adesive antisdrucciolo.
Adeguare l’impianto elettrico
verificando nel contempo la
presenza della dichiarazione di
conformità
rilasciata
da
impiantista abilitato
Utilizzare schermi orientabili e
facilmente inclinabili; orientare
gli schermi parallelamente le
finestre e leggermente rivolti
verso il basso; schermare
(veneziane, tende) le finestre.
Limitarne l’uso e programmarne
la sostituzione con altre calate da
soffitto.
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
Pagina 101 di 203
osservazioni del valutatore
Data/AS
2013/2014
2014/2015
21b.08.
21b.09.
Esistono cavi d’alimentazione volanti sul
pavimento o sulle pareti?
Sono utilizzate prese/riduzioni (triple e
“grappoli”) che non garantiscono il
collegamento a terra?
Programmarne l’eliminazione a
breve termine.
Occorre evitare la necessità d’uso
continuato di adattatori multipli
(prese triple) aumentando il
numero di prese al momento
della revisione dell’impianto
elettrico e in attesa di tali
modifiche utilizzando prese
multiple in linea (ciabatte).
Pagina 102 di 203
1
1
1
1
1
1
21.f LABORATORIO DI FISICA
n.
21f.01.
21f.02.
21f.03.
21f.04.
21.f.05.
Rischi in ambienti specifici
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
Le dimensioni e la disposizione delle
finestre è tale da garantire una sufficiente
illuminazione e aerazione naturale?
La disposizione dei banchi all’interno del
laboratorio non ostacola la via di fuga in
caso d’emergenza?
La pavimentazione è realizzata con
materiali
antisdrucciolo,
facilmente
lavabili?
E’ stato valutato il rischio specifico di
incendio?
P
D
R (P x D)
Modificare le finestrature e le
parti apribili delle stesse.
1
1
1
Disporre i banchi in modo da non
ostacolare l’esodo.
1
1
1
Sostituire la pavimentazione con
altra più idonea o applicare
strisce adesive antisdrucciolo.
Provvedere alla redazione del
Documento di valutazione del
rischio incendio
L’impianto elettrico è dotato delle Adeguare l’impianto elettrico
necessarie caratteristiche previste per verificando nel contempo la
l’attività specifica del laboratorio ?
presenza della dichiarazione di
conformità
rilasciata
da
installatore abilitato
1
1
1
1
1
1
1
1
1
Pagina 103 di 203
osservazioni del valutatore
Data/AS
2013/2014
2014/2015
21.f.05.01
21.f.05.02
21.f.06.
21.f.07.
Sui banchi e pannelli per prove elettriche
ed elettroniche, sono state adottate misure
per prevenire il pericolo di contatti diretti
e indiretti?
Di seguito sono indicate le
misure di protezione più comuni ,
che dovranno essere scelte anche
in base al tipo di attività svolta:
misura
di
protezione
per
separazione elettrica su ogni
banco
(trasformatore
di
isolamento);
circuiti alimentati a bassissima
tensione di sicurezza (circuiti
SELV);
protezione dei circuiti con
dispositivi
differenziali
ad
altissima sensibilità Idn  30 mA;
Gli spinotti, le boccole ed i morsetti, Utilizzare spinotti, boccole e
impiegati nei collegamenti, sono costruiti morsetti isolati correttamente
con accorgimenti tali da evitare il contatto cosiddetti di sicurezza.
delle dita con le parti attive a tensione
pericolosa?
L’allievo ha conoscenze tecniche e Fornire sufficienti conoscenze
ricevuto le istruzioni specifiche che gli tecniche per prevenire i rischi
permettono di prevenire i pericoli dell’elettricità in relazione al tipo
dell'elettricità, in relazione alle operazioni di operazione.
che deve compiere?
Sono presenti materiali radioattivi?
Predisporre
lo
smaltimento
immediato
della
sostanza,
verificando che il contenitore sia
di piombo e sigillato.
Pagina 104 di 203
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
21.f.08.
L’allievo
opera
sotto
sorveglianza da parte del
docente e tecnico?
adeguata Provvedere alla sorveglianza da
personale parte dei docenti e dei tecnici di
tutte le operazioni svolte dagli
studenti
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1
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1
22
n.
22.01.
22.02.
22.03.
22.04.
22.05.
22.06.
22.07.
AULA MAGNA
oggetto della valutazione
Rischi in ambienti specifici
osservazioni del valutatore
Le dimensioni e la disposizione delle Modificare le finestre e le parti L’apertura delle finestre è pericolosa
finestre è tale da garantire una sufficiente apribili delle stesse.
per rischio urti con il capo
illuminazione e aerazione naturale?
La pavimentazione è realizzata con
materiali
antisdrucciolo,
facilmente
lavabili?
E’ stato valutato il rischio specifico di
incendio?
Esiste un auditorio per attività didattiche a
scala di grande gruppo, spettacoli,
assemblee, riunioni di genitori che
garantisca le condizioni di sicurezza
stabilite dalle vigenti norme per la
protezione civile e antincendio?
L’aula magna o l’auditorio sono ubicati in
locale fuori terra o se nel piano 1° interrato
la quota minima è superiore a -7,50 m?
E’ garantito l’accesso all’auditorio ai
portatori di handicap ed esso è dotato di
almeno un nucleo di servizi igienici che
prevede un bagno accessibile ai portatori di
handicap e adeguatamente attrezzato?
I lucernari sopra le porte sono realizzate con
vetro di sicurezza infrangibile?
misure adottabili / note
Sostituire la pavimentazione con
altra più idonea o applicare
strisce adesive antisdrucciolo.
Provvedere alla redazione del
Documento di valutazione del
rischio incendio
-Verificare tutti i parametri di
sicurezza,
richiedere
la
certificazione VV.F, contattando
l’amministrazione di competenza.
vetri
con
altri
Pagina 106 di 203
D
R (P x D)
2
3
6
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
2
4
2
3
6
NO
Il locale non può essere utilizzato
Piano primo
a questi scopi; destinarlo ad altri
usi.
Modificare un servizio igienico Servizio igienico per portatori di
ampliandolo alle misure stabilite handicap al piano
dalla normativa e dotandolo degli
accessori necessari..
Sostituire i
infrangibili
P
NO
Data/AS
2013/2014
2014/2015
23
n.
23.01.
23.02.
23.02.01.
23.02.02.
23.03.
UFFICI
oggetto della valutazione
Rischi in ambienti specifici
misure adottabili / note
osservazioni del valutatore
Le dimensioni e la disposizione delle Modificare le finestre e le parti L’apertura delle finestre è pericolosa
finestre è tale da garantire una sufficiente apribili delle stesse.
per rischio urti con il capo
illuminazione e aerazione naturale?
Il numero di prese di corrente è sufficiente Occorre evitare la necessità d’uso
ad alimentare il numero di utenze presenti? continuato di adattatori multipli
(prese triple) aumentando il
numero di prese al momento
della revisione dell’impianto
elettrico e in attesa di tali
modifiche utilizzando prese
multiple in linea (ciabatte).
I cavi mobili di alimentazione attraversano Le
utenze
devono
essere
pavimenti o luoghi di lavoro o passaggio?
alimentate in modo che i cavi non
costituiscano intralcio al lavoro o
al passaggio.
Vengono usate prolunghe in modo stabile? Sostituire le prolunghe con
alimentazione costituita da cavi
fissi.
Tutti gli schermi dei VDT sono orientabili e Utilizzare schermi orientabili e
facilmente inclinabili e nessuno schermo facilmente inclinabili; orientare
presenta riflessi (sia da luce naturale che gli schermi parallelamente le
artificiale) tali da causare fastidio agli finestre e leggermente rivolti
utilizzatori?
verso il basso; schermare
(veneziane, tende) le finestre.
Pagina 107 di 203
P
D
R (P x D)
2
3
6
2
2
4
2
2
4
2
2
4
2
2
4
Data
AS
2013/2014
23.03.01
23.04.
23.05.
23.06.
Le postazioni di lavoro al VDT utilizzate
dai “lavoratori” sono dotate dei necessari
requisiti ergonomici (schermo, tastiera,
sedia, piano di lavoro, posizionamento
rispetto a superfici illuminanti, ecc.)?
Il datore di lavoro assicura informazione e
formazione adeguata ai lavoratori in ordine
alle modalità di svolgimento dell’attività
comportante uso di VDT, ai rischi connessi
e alle misure per evitarli?
I lavoratori che operano al VDT per più di
20 ore settimanali, in modo sistematico e
abituale sono sottoposti a sorveglianza
sanitaria?
I lucernari sopra le porte sono realizzate con
vetro di sicurezza infrangibile?
Rivedere le postazioni di lavoro
organizzandole secondo i principi
dell’ergonomia (Allegato XXXIV
D.Lgs. 81/08).
2
2
4
Procedere
ad
opportuna
informazione e formazione dei
lavoratori.
1
1
1
Consultare il medico competente
e organizzare la sorveglianza
sanitaria.
NO
1
1
1
Sostituire i
infrangibili
NO
2
3
6
vetri
con
altri
Pagina 108 di 203
24
n.
24.01.
24.02.
24.03.
BIBLIOTECA
oggetto della valutazione
Rischi in ambienti specifici
misure adottabili / note
E’ stato valutato il rischio specifico di Provvedere alla redazione del
incendio?
Documento di valutazione del
rischio incendio
Gli scaffali per i libri sono disposti in modo Distribuire le scaffalature e i
da essere facilmente accessibili da parte volumi in modo da permettere
degli allievi e per limitare l’uso di scale una facile accessibilità con i
mobili portatili?
mezzi messi a disposizione.
Utilizzare scale portatili sicure.
Gli armadi/scaffali e arredi vari presenti Segnalarne la presenza e fissare
sono saldamente fissati a terra o a parete, in saldamente.
modo da evitare il loro ribaltamento?
Pagina 109 di 203
osservazioni del valutatore
P
D
R (P x D)
2
3
6
2
3
6
2
3
6
Data/AS
2013/2014
2014/2015
26
n.
26.01.
26.02.
26.03
26.04.
26.05.
26.06.
26.07.
26.08.
ATTIVITA’ SPORTIVE
Rischi in ambienti specifici
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
Le dimensioni e la disposizione delle
finestre è tale da garantire una sufficiente
illuminazione e aerazione naturale?
La pavimentazione è realizzata con
materiali
antisdrucciolo,
facilmente
lavabili?
E’ prevista una zona destinata agli
insegnanti costituita da uno o più ambienti e
corredata da servizi igienico-sanitari e da
una doccia?
La zona di servizi per gli studenti è
costituita da spogliatoi, locali per servizi
igienici e docce separati per sesso?
E’ prevista una zona destinata a depositi per
attrezzi e materiali vari?
La pavimentazione è tale da ridurre al
minimo i danni conseguenti alle cadute?
Le finestre e le porte vetrate sono in vetro di
sicurezza o dotate di adeguate protezioni?
P
D
R (P x D)
Modificare le finestrature e le
parti apribili delle stesse.
1
1
1
Sostituire la pavimentazione con
altra più idonea o applicare
strisce adesive antisdrucciolo.
Destinare
una
zona
opportunamente corredata di tutti
i servizi necessari, destinata agli
insegnanti.
Attrezzare la zone di servizi per
gli allievi in conformità alla
normativa vigente
Destinare una zona al deposito
degli attrezzi e materiali vari.
Sostituire la pavimentazione con
altra più idonea.
Sostituirle, in caso non siano di
materiale di sicurezza. Ciò vale
in particolare per le porte
completamente
vetrate
che
devono essere costituite di vetri
di sicurezza (Norme UNI 7697).
Apporre adeguate protezioni se
mancanti.
Alle pareti ci sono parti sporgenti ad altezza Se presenti toglierle o coprirle
d’uomo?
con materiali antiurto.
1
1
1
1
1
1
2
2
4
1
1
1
2
2
4
Pagina 110 di 203
osservazioni del valutatore
NO
NO
verificare
Data/AS
2013/2014
2014/2015
26.09.
26.10.
26.11.
Le linee che delimitano il campo da gioco
sono sufficientemente distanti dai muri
perimetrali?
Le attrezzature mobili sono ancorate
stabilmente
durante
l’utilizzo?
(in
particolare le porte da calcetto, canestri,
ecc.)
I corpi illuminanti sono dotati di griglie di
protezione?
Se esiste il pericolo di urto,
valutare la possibilità di rivestirle
in materiali antiurto.
Devono
essere
vincolate
saldamente alle pareti o al
pavimento
Sostituire i corpi illuminanti o
dotarli di griglie
Pagina 111 di 203
SI
2
2
4
2
2
4
2
2
4
27
SERVIZI E SPOGLIATOI
n.
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
Nei locali per i servizi igienici, il numero
dei WC è conforme a quanto indicato nel
DM 18.12.75?
I locali che contengono i servizi igienici e
gli spogliatoi sono illuminati e aerati
direttamente dall’esterno?
Se il locale dell’antibagno non è illuminato
ed aerato direttamente, sono stati installati
efficienti
impianti
d’aerazione
e
ventilazione?
Gli spogliatoi hanno una larghezza minima
di 1,60 m e sono dotati di arredi e
attrezzature adeguati per numero e
caratteristiche?
27.01.
27.02.
27.03.
27.04.
27.05.
Rischi in ambienti specifici
P
D
R (P x D)
Prevedere la costruzione di altri
locali ad uso servizi igienici.
2
2
4
Adeguare il locale alla normativa
o trasferire i servizi igienici in
luogo più idoneo.
Installare efficienti impianti
d’aerazione ed illuminazione.
1
1
1
2
3
6
Spostare lo spogliatoio in un
locale idoneo e dotarlo di panche,
appendiabiti, armadietti in caso si
faccia
uso
di
materiali
insudicianti per i quali si faccia
uso di appositi indumenti.
Le porte dei WC sono apribili verso Modificare l’apertura.
l’esterno?
1
1
1
1
1
1
Pagina 112 di 203
osservazioni del valutatore
Data/AS
2013/2014
2014/2015
28
n.
28.01.
28.01.01.
28.01.02.
28.02.
BARRIERE ARCHITETTONICHE
Rischi in ambienti specifici
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
osservazioni del valutatore
P
D
R (P x D)
Negli spazi esterni e sino all’accesso
dell’edificio è previsto almeno un percorso
utilizzabile direttamente dai parcheggi e con
caratteristiche tali da consentire la mobilità
delle persone con ridotte o impedite
capacità motorie ed ai non vedenti?
La pavimentazione del percorso esterno
pedonale è antisdrucciolevole e gli elementi
che la costituiscono sono tali da non
impedire il transito di una persona su sedia
a ruote o determinare ostacolo o pericolo
rispetto a ruote, bastoni di sostegno o
simili?
Nell’area di parcheggio sono presenti posti
auto riservati ai veicoli di persone disabili e
tali posti sono ubicati correttamente,
complanari o raccordati ai percorsi
pedonali, in numero sufficiente e con
dimensioni tali da consentire il movimento
del disabile nelle fasi di trasferimento?
La porta di accesso all’edificio ha
dimensioni, posizionamento, manovrabilità
e spazi antistanti e retrostanti tali da
consentire un agevole transito anche da
parte di una persona su sedia a ruote?
Realizzare un percorso di accesso
all’edificio conforme ai criteri di
progettazione ed alle specifiche
funzionali e dimensionali previsti
dai punti 4.2.1 e 8.2.1 del DM
236/89.
Realizzare una pavimentazione
conforme
ai
criteri
di
progettazione ed alle specifiche
funzionali e dimensionali previsti
dai punti 4.2.2 e 8.2.2 del DM
236/89.
NO
2
2
4
1
1
1
Realizzare posti auto riservati Esiste parcheggio esterno (su strada
conformi
ai
criteri
di comunale)
progettazione ed alle specifiche
funzionali e dimensionali previsti
dai punti 4.2.3 e 8.2.3 del DM
236/89.
2
2
4
-Realizzare porta di accesso e
spazi antistanti e retrostanti
conformi
ai
criteri
di
progettazione ed alle specifiche
funzionali e dimensionali previsti
dai punti 4.1.1 e 8.1.1 del DM
236/89.
1
1
1
Pagina 113 di 203
Data/AS
2013/2014
2014/2015
28.02.01.
I
pavimenti
dell’edificio
sono
antisdrucciolevoli, complanari tra loro o
raccordati e privi di ostacoli o pericoli per il
transito di una persona su sedia a ruote?
28.02.02.
Ad ogni livello utile dell’edificio ed in ogni
nucleo di servizi igienici sono presenti
servizi igienici distinti per sesso e con
dimensioni ed apparecchi sanitari tali da
garantire le manovre e l’utilizzo degli
apparecchi anche alle persone su sedie a
ruote?
I corridoi ed i passaggi hanno larghezza ed
allargamenti tali da garantire il facile
accesso ai locali e l’inversione di direzione
ad una persona su sedie a ruote?
28.02.03.
28.02.04.
28.02.05
Le scale hanno andamento regolare e le
rampe hanno gradini, larghezza, lunghezza,
protezioni verso il vuoto, corrimani ed
accorgimenti tali permetterne la sicura e
comoda utilizzazione da parte di chiunque
ed anche ai non vedenti?
Le rampe per superare differenze di livello
hanno caratteristiche tali da poter essere
percorse senza affaticamento, ostacoli o
pericoli da una persona su sedia a ruote?
Realizzare pavimenti conformi ai
criteri di progettazione ed alle
specifiche
funzionali
e
dimensionali previsti ai punti
4.1.2 e 8.1.2 del DM 236/89.
Predisporre
servizi
igienici
distinti per sesso ad ogni piano
conformi
ai
criteri
di
progettazione ed alle specifiche
funzionali e dimensionali previsti
dai punti 4.1.6 e 8.1.6 del DM
236/89.
Realizzare corridoi e passaggi
conformi
ai
criteri
di
progettazione ed alle specifiche
funzionali e dimensionali previsti
dai punti 4.1.9 e 8.1.9 del DM
236/89.
Realizzare scale conformi ai
criteri di progettazione ed alle
specifiche
funzionali
e
dimensionali previsti dai punti
4.1.10 e 8.1.10 del DM 236/89.
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
-Realizzare rampe conformi ai
criteri di progettazione ed alle
specifiche
funzionali
e
dimensionali previsti dai punti
4.1.11, 8.1.10 e 8.1.11 del DM
236/89.
1
1
1
Pagina 114 di 203
28.02.06.
L’ascensore e lo spazio antistante hanno
caratteristiche tali da permetterne l’uso ad
una persona su sedia a ruote ed ai non
vedenti?
28.02.07.
Se, in alternativa ad ascensore o a rampe,
sono installati servoscala o piattaforme
elevatrici, questi sono tali da garantire
l’agevole accesso e stazionamento della
persona in piedi, seduta o su sedia a ruote e
la sicurezza sia delle persone trasportate che
di quelle che possono venire in contatto con
l’apparecchiatura in movimento?
Se l’edificio scolastico è a più piani senza
ascensore e non sono installati servoscala o
piattaforma elevatrice, la classe frequentata
da un alunno non deambulante è situata in
un’aula al piano terra e questa è
raggiungibile mediante un percorso
continuo orizzontale o raccordato con
rampe?
L'arredamento, i sussidi didattici e le
attrezzature necessarie per assicurare lo
svolgimento delle attività didattiche hanno
le caratteristiche particolari per ogni caso di
invalidità?
28.02.08.
28.02.09.
Realizzare
una
ascensore
conforme
ai
criteri
di
progettazione ed alle specifiche
funzionali e dimensionali previsti
dai punti 4.1.12 e 8.1.12 del DM
236/89.
Realizzare
servoscala
o
piattaforme elevatrici conformi ai
criteri di progettazione ed alle
specifiche
funzionali
e
dimensionali previsti dai punti
4.1.13 e 8.1.13 del DM 236/89.
1
1
1
1
1
1
1
1
N.P.
- Collocare al piano terra l’aula Le classi frequentate da alunni
frequentata
dall’alunno
e portatori di handicap sono collocate
realizzare percorsi conformi ai a piano terra
criteri di progettazione ed alle
specifiche
funzionali
e
dimensionali previsti dai punti
4.1.2, 8.1.2, 4.1.9, 8.1.9, 4.1.11,
8.1.10 e 8.1.11 del DM 236/89.
Dotarsi di arredamenti, sussidi ed
attrezzature
(banchi,
sedie,
macchine da scrivere, materiale
Braille, spogliatoi, ecc.) adeguate
all’invalidità dell’alunno.
Pagina 115 di 203
1
28.03.
All’esterno e all’interno dell’edificio Realizzare la segnaletica ed
scolastico sono presenti cartelli di adottare gli accorgimenti previsti
indicazione per facilitare l’orientamento e la dal punto 4.3 del DM 236/89.
fruizione degli spazi, per informare sulle
modalità previste per l’accessibilità di
persone con ridotte o impedite capacità
motorie e sono adottati accorgimenti per
facilitare l’orientamento non vedenti?
Pagina 116 di 203
NO
2
2
4
9
n.
29.01
29.02
29.03.
29.04.
AREA CORTILIVA
Rischi in ambienti specifici
oggetto della valutazione
misure adottabili / note
osservazioni del valutatore
P
D
R (P x D)
Sono individuati con idonea segnaletica i
percorsi preferenziali delle auto e motocicli
separati da quelli pedonali?
Sono indicate e mantenute sgombre le aree
di raccolta esterne?
delimitare e segnalare i percorsi
pedonali e/o le aree destinate
solamente ai pedoni.
Disporre apposita segnaletica e
controllare che le indicazioni e le
procedure date vengano seguite.
Realizzare un percorso di accesso
all’edificio conforme ai criteri di
progettazione ed alle specifiche
funzionali e dimensionali previsti
dai punti 4.2.1 e 8.2.1 del DM
236/89.
Realizzare una pavimentazione
conforme
ai
criteri
di
progettazione ed alle specifiche
funzionali e dimensionali previsti
dai punti 4.2.2 e 8.2.2 del DM
236/89.
Non esistono parcheggi interni nei
cortili
1
1
1
2
1
2
1
1
1
1
1
1
Negli spazi esterni e sino all’accesso
dell’edificio è previsto almeno un percorso
utilizzabile direttamente dai parcheggi e con
caratteristiche tali da consentire la mobilità
delle persone con ridotte o impedite
capacità motorie ed ai non vedenti?
La pavimentazione del percorso esterno
pedonale è antisdrucciolevole e gli elementi
che la costituiscono sono tali da non
impedire il transito di una persona su sedia
a ruote o determinare ostacolo o pericolo
rispetto a ruote, bastoni di sostegno o
simili?
Pagina 117 di 203
Non esistono parcheggi interni nei
cortili
Data/AS
2013/2014
2014/2015
DOCUMENTO
DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Ai sensi del D.Lgs. 81/2008
Revisione n. 5 - Aggiornamento: 14.02.2013
Indice – capitolo H del documento di valutazione dei rischi
H - Elenco Allegati
1. Assetto organizzazione prevenzione
2. Programma annuale di Formazione Informazione Addestramento
3. Ricognizione corsi di formazione con allegati programmi e attestati
4. Elenco procedure e istruzioni operative
5. Elenco Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)
6. Modulo di consegna di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)
7. Procedura Organizzazione Pronto Soccorso con elenco Presidi Sanitari per la
cassetta di Pronto Soccorso,ubicazione e modulo di controllo
8. Istruzione operativa per "Prevenzione delle malattie a trasmissione ematica”
9. Elenco Esposti con obbligo di Sorveglianza Sanitaria
10.Elenco Presidi Antincendio e loro ubicazione (inserito nel Piano di emergenza)
11.Giustificazione Rischio Rumore
12.Elenco Agenti chimici pericolosi
13. Elenco Attrezzature
14. Dichiarazione datore di lavoro e lavoratore sulle modalità d'uso dei VDT
14bis. Dichiarazione datore di lavoro e lavoratore sulle modalità d'uso dei VDT
16. Giustificazione Rischio Chimico
17. Giustificazione Rischio Vibrazioni
Pagina 118 di 203
(Allegato n°1 )
CHECK LIST N.1
ASSETTO ORGANIZZATIVO DEL SISTEMA PREVENZIONISTICO
ANNO SCOLASTICO 2014/2015
Protezione civile: Prefettura di
Reggio Calabria
Dirigente Scolastico
Ing. Ugo Neri
Proprietario edificio: Amministrazione
Provinciale - Referente: Ing. Pietro
Foti
Vicario
Prof. Diego Geria
RSPP
Medico competente
(se nominato)
(Nome e Cognome)
Responsabile Servizio
Prevenzione e Protezione
D.S. ing. Ugo Neri
Cognome)
Rappresentante dei
Lavoratori per la Sicurezza
Prof. Maria G. Sollazzo
Servizio Prevenzione e Protezione
Addetti S.P.P.
Coordinatore al Primo
Soccorso
Addetti S.P.P.
Coordinatori alla Prevenzione
Incendi – Gestione Emergenze
v. Organigramma Piano
Emergenza
v. Organigramma Piano Emergenza
Addetti Servizio
Prevenzione e Protezione
Arch. Anamiati,
A.T. Laganà
Pagina 119 di 203
Lavoratori dipendenti
Studenti
RUOLI E FUNZIONI DEI SOGGETTI DEL SISTEMA PREVENZIONISTICO a.s. 2014/2015
QUALIFICA
RUOLO
DIRIGENTE
SCOLASTICO
DATORE DI
LAVORO
-----
DIRIGENTE
VICARIO
DOCENTE
DOCENTI
ITP
UFFICIO
TECNICO
ADDETTO
SERVIZIO
PREVENZIONE
PROTEZIONE
SUPPORTO AL DS
ADDETTI
SERVIZIO
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
FUNZIONI
Definisce gli interventi, le priorità, le necessità finanziarie, riguardo ai problemi della didattica della
gestione e della sicurezza nella scuola.
Prerogative del Dirigente Scolastico sono:
 Designare il Responsabile e gli addetti del Servizio di Prevenzione e Protezione.
 Designare gli addetti alla gestione delle emergenze (prevenzione incendi e pronto soccorso).
 Incaricare il Medico Competente.
 Individuare i rischi presenti nelle attività scolastiche.
 Elaborare un Documento di Valutazione dei Rischi.
 Elaborare il Piano di Emergenza.
 Elaborare il Documento di Valutazione del Rischio Incendio
 Assicurare al personale una idonea formazione in ragione dell’attività svolta.
 Fornire a lavoratori, ed agli studenti equiparati, ove necessario, i D.P.I.
 Consultare il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.
Assume tutte le funzioni del Dirigente Scolastico in sua assenza.
Collabora con il Dirigente Scolastico in relazione ai problemi di sicurezza nella scuola.
Individua e valuta i rischi
Elabora misure di prevenzione e protezione e procedure di sicurezza
Progetta e fornisce formazione e informazione ai lavoratori
Collaborano con l’RSPP per la individuazione e gestione delle misure di prevenzione collettive ed
individuali, la manutenzione, il controllo, la riparazione d’attrezzature, strutture e parti specifiche in
accordo con i docenti preposti.
Pagina 120 di 203
RUOLI E FUNZIONI DEI SOGGETTI DEL SISTEMA PREVENZIONISTICO a.s. 2014 /2015
QUALIFICA
RUOLO
RESPONSABILI
LABORATORI
PREPOSTI AL
SERVIZIO
PREVENZIONE E
PROTEZIONE
FUNZIONI
Collaborano con l’R.S.P.P. per i problemi di sicurezza relativi ai laboratori al fine di:
 Conoscere le norme di sicurezza e le segnaletiche presenti in laboratorio,
 Essere presente in laboratorio per tutta la durata degli esperimenti.
 Fornire agli studenti i necessari Dispositivi di Protezione Individuali (DPI).
 Istruire gli studenti all’uso di strumenti di sicurezza e D.P.I.
 Informare gli studenti sulle metodologie operative.
 Vigilare sulla idoneità, efficienza delle misure di sicurezza.
 Attuare le misure di sicurezza e di igiene del lavoro.
 Disporre ed esigere che gli studenti osservino le norme di sicurezza e d’igiene ed usino i D.P.I
 Custodire le sostanze nocive o pericolose in armadi con chiusura a chiave.
 Mantenere sempre libero l’accesso ai mezzi d’emergenza del locale.
Controlla che nel laboratorio siano garantite le condizioni di sicurezza, e non avvengano
manomissioni ad apparecchi e attrezzature.
Conoscere le misure di prevenzione e protezione.
DOCENTI
RAPPRESENTANTE Interpreta le esigenze dei lavoratori in relazione alla sicurezza:
DEI LAVORATORI
 Si confronta con RSPP e con il Dirigente Scolastico per proporre lavori e verificarne l’esito.
PER LA SICUREZZA  Ha il diritto di ricevere informazioni e la documentazione relativa alla valutazione dei rischi,
misure di prevenzione, sostanze pericolose, le macchine, gli impianti, l’organizzazione del
lavoro e la certificazione relativa all’agibilità degli edifici
 Ha la facoltà, nell’ambito della consultazione, di formulare proposte sulle tematiche in oggetto
da verbalizzare con apposizione della firma.
 Partecipa alle Riunioni Periodiche
DOCENTI
Tutti coloro che a vario titolo operano nella scuola devono:
ITP
LAVORATORI
 Prendersi cura della propria salute e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro
ASSIS. AMM.
 Osservare le disposizioni impartite dal RSPP e dai preposti.
COLL. SCOLAS.
 Utilizzare correttamente macchine, apparecchi, dispositivi di sicurezza e protezione
STUDENTI
 Segnalare al RSPP, preposti, i guasti o i difetti di funzionamento di macchine e impianti.
 Non manomettere dispositivi di sicurezza, segnalazioni ecc.
 Non compiere di propria iniziativa operazioni non di loro competenza..
Pagina 121 di 203
PROGRAMMAZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE a.s. 2014/2015
ATTIVITA’
DEFINIZIONE DELL’ATTIVITA
ESECUTORE
VERIFICA DELLA
DISTRIBUZIONE DELLE
CLASSI NEGLI EDIFICI.
VERIFICA DEL
PERSONALE IN SERVIZIO
PERMANENTE.
 Valutazione del numero d’alunni per classe in rapporto alla superficie dell’aula.
 Presenza d’alunni portatori di handicap.
Dirigente Scolastico o
suo rappresentante
 Controllo dei ruoli svolti dal personale nelle attività di prevenzione e protezione.
RSPP
NOMINE DEL PERSONALE
E CONTROLLO
FORMAZIONE
DISTRIBUZIONE DEL
PERSONALE
NELL’EDIFICIO.
RIUNIONE PERIODICA DI
PREVENZIONE E
PROTEZIONE DAI RISCHI
AGGIORNAMENTI
DOCUMENTAZIONE
 Nomine dal personale delle attività di prevenzione e protezione vacanti.
 Dirigente Scolastico
 RSPP
 Addetti SPP
 Responsabili dei laboratori / preposti
 Coordinatori gestione emergenze (Prev. Incendi – Primo Soccorso)

Controllo della formazione obbligatoria.
 Distribuzione del personale addetto alle emergenze secondo esigenze di sicurezza
(antincendio e primo soccorso).
 Almeno una volta all’anno scolastico, nei primi 3 mesi
 Documento di programmazione delle misure di prevenzione
A inizio dell’anno scolastico aggiornamento dei documenti:
 Valutazione dei rischi
 Check-list
 Programma degli interventi
 Piano d’emergenza
 Valutazione rischio incendio
Pagina 122 di 203
Dirigente Scolastico o
suo rappresentante
Dirigente Scolastico o
suo rappresentante
Dirigente Scolastico,
RSPP, RLS, MC ove
nominato
Dirigente Scolastico
RSPP
PROGRAMMAZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE a.s. 2014/2015
ATTIVITA’
DEFINIZIONE DELL’ATTIVITA
VERIFICA DEL
CORRETTO
FUNZIONAMENTO DI
STRUMENTI E
ATTREZZATURE
Verifica della funzionalità delle attrezzature in relazione alle norme di sicurezza:
 Controllo dei regolamenti specifici.
 Revisione procedure specifiche
 Verifica dei presidi di prevenzione e protezione.
 Programmazione dell’attività di formazione specifica.
AGGIORNAMENTO DEGLI A inizio dell’anno scolastico invio di una nuova notifica al Proprietario dell’Edificio
ADEMPIMENTI A CARICO contenente delle ulteriori misure di prevenzione a suo carico:
DEL PROPRIETARIO
Valutazione dei rischi – programma degli interventi
DELL’EDIFICIO
ATTIVITÀ’ DI
FORMAZIONE E
INFORMAZIONE
ATTIVITÀ’ DI
FORMAZIONE
ATTIVITÀ’ DI
INFORMAZIONE
Stesura e formalizzazione del programma di formazione e informazione:
 Controllo della formazione dei lavoratori
 Controllo della formazione dei preposti
 Controllo della formazione dei dirigenti
 Controllo della formazione degli addetti alle emergenze
 Controllo programmi formativi per gli studenti equiparati
 Controllo informazione a tutti gli studenti
Programmazione con enti esterni di attività da sviluppare nell’anno scolastico (Protezione
Civile,Az.USL ecc…):
Programmazione per tutto il personale e gli studenti:
 nuovo lay-out scolastico
 variazioni e modifiche del piano d’emergenza
 documento di programmazione delle misure di prevenzione
 procedure di sicurezza relative alle varie attività
Nelle classi prime all’interno del progetto accoglienza:
 diritti e doveri
 lay-out scolastico
 regolamenti e comportamento
 illustrazione del piano d’emergenza
Pagina 123 di 203
ESECUTORE
RSPP
Ai responsabili dei lab.di
Chimica, Fisica,
Informatica, ecc…
Dirigente Scolastico o
suo rappresentante
RSPP
RSPP
POOL
ACCOGLIENZA
(Allegato n°2 )
CHECK LIST N.4
DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIOE DELLE ATTIVITA’ DI
FORMAZIONE E INFORMAZIONE
ANNO SCOLASTICO 2014/2015
Legenda: I: Informazione F: Formazione
DATA
Da 01/09/14 a
31/10/14
Da 01/11/14 a
30/11/14
Da 01/11/14 a
30/11/14
Da 15/09/14 a
31/10/14
DESCRIZIONE dell’ATTIVITA’
IMPEGNO
ORARIO
L’attività di informazione rivolta al personale docente e
non docente illustrata dal RSPP è relativa a:
 nuovo lay-out scolastico
 variazioni e modifiche del piano di emergenza
(attività rivolta al personale in servizio)
L’attività di formazione rivolta al personale docente e
non docente illustrata dal RSPP è relativa a:
 formazione base sicurezza sul lavoro
 procedure di emergenza
(attività rivolta al personale in servizio di nuova nomina)
L’attività di formazione rivolta ai preposti identificati
ruolo e responsabilità
L’attività di formazione e informazione rivolta agli
studenti delle prime classi da docenti incaricati e dal
RSPP è relativa a:
 lay-out scolastico
 regolamenti e comportamento
 illustrazione del piano di emergenza
 organizzazione del sistema prevenzionistico
Parte dell’attività sarà effettuata nell’ambito del progetto
accoglienza durante la prima settimana di lezione.
Pagina 124 di 203
MATERIALI
UTILIZZATI
E
CONSEGNATI
ATTIVITA
ESECUZIONE
SI - NO
2h
I
SI
10 h
F
SI
F
Video
“SCUOLA
SICURA”
consegna
“LIBRETTO
F
DATA
Da 20/09/14 a
10/10/14
Da 10/10/14 al
20/10/14
Da 10/10/14 a
10/11/14
Da 01/11/14 a
10/11/14
DESCRIZIONE dell’ATTIVITA’
IMPEGNO
ORARIO
L’attività di formazione e informazione rivolta agli Intervento sul
studenti delle classi che affrontano specifiche attività di gruppo classe:
laboratorio per la prima volta è relativa a:
Da 1h a 2 h
 la sicurezza nei laboratori: rischi, danni,
prevenzione
 Procedure di sicurezza: utilizzo di macchine,
impianti, attrezzature, sostanze
 Utilizzo DPI
L’attività è stabilita dai singoli docenti a
seconda delle necessita e della specificità del
lavoro programmato durante l’anno.
L’attività di informazione rivolta al nuovo personale
docente e non docente illustrata dal RSPP
 lay-out scolastico
 regolamenti e comportamento
 illustrazione del piano di emergenza
 organizzazione del sistema prevenzionistico
(attività rivolta al personale che non era in servizio
all’inizio dell’anno scolastico in servizio)
L’attività di formazione e informazione rivolta agli
studenti delle classi 2°, 3°, 4°, 5° è relativa a:
prove di evacuazione:la conoscenza delle modalità di
comportamento individuali che garantiscono la sicurezza
collettiva
L’attività di formazione rivolta al personale addetto alla
gestione delle emergenze effettuata dal RSPP è relativa
a:
 valutazione delle funzioni individuali
nell’evacuazione (prima prova)
Pagina 125 di 203
4h
MATERIALI
UTILIZZATI
E
CONSEGNATI
ATTIVITA
N.B.: I
programmi
svolti sono
indicati sul
registro di
classe.
F
I
N.B.: in
collaborazione
possibilmente
con la
Protezione
Civile
F
F
ESECUZIONE
SI - NO
SI
DATA
DESCRIZIONE dell’ATTIVITA’
Da 01/11/14 a
10/11/14
L’attività di formazione rivolta al personale (studenti o
ausiliari) addetti all’assistenza ai disabili dal RSPP è
relativa a:
 Comportamenti specifici durante l’evacuazione
Da 10/10/14 a
10/11/14
L’attività di formazione rivolta a tutti i presenti nei locali
della scuola è relativa a:
 Prova di evacuazione
L’attività d’informazione rivolta a tutti i docenti durante
il collegio è relativa a:
 Presentazione assetto Sistema Prevenzionistico
 Risultati della prova di evacuazione
 Elezione e/o funzione del RLS
Da 25/11/14 a
30/11/14
Da 10/12/14 a
31/08/15
Data da definire
__/02/15
Data da definire
__/05/15
IMPEGNO
ORARIO
MATERIALI
UTILIZZATI
E
CONSEGNATI
ATTIVITA
N.B.:attività
concordata con
il coordinatore
degli
insegnanti di
sostegno
F
F
N.B.: attività
verbalizzata
I
L’attività di formazione rivolta al personale nominato
alla gestione emergenze in corsi specifici è relativa a:
 Formazione di base
 Prevenzione incendi
 Esami da sostenere presso i VVF
 Primo soccorso
L’attività d’informazione rivolta a tutti i docenti durante
il collegio è relativa a:
 Comunicazioni sulla sicurezza
 Attuazione interventi programmati
N.B.: v.
programmi e
attestati
F
N.B.: attività
verbalizzata
I
L’attività d’informazione rivolta a tutti i docenti durante
il collegio è relativa a:
 Comunicazioni sulla sicurezza
 Attuazione interventi programmati
N.B.: attività
verbalizzata
I
Pagina 126 di 203
ESECUZIONE
SI - NO
DATA
DESCRIZIONE dell’ATTIVITA’
IMPEGNO
ORARIO
MATERIALI
UTILIZZATI
E
CONSEGNATI
ATTIVITA
N.B.:attività
concordata con
il coordinatore
degli
insegnanti di
sostegno
F
10/05/15
al
20/05/15
L’attività di formazione rivolta al personale addetto alla
gestione delle emergenze effettuata dal RSPP è relativa
a:
 valutazione delle funzioni individuali
nell’evacuazione (seconda prova)
10/05/15
al
20/05/15
L’attività di formazione rivolta al personale (studenti o
ausiliari) addetti all’assistenza ai disabili dal RSPP è
relativa a:
 Comportamenti specifici durante l’evacuazione
F
20/05/15
al
30/05/15
L’attività di formazione rivolta a tutti i presenti nei locali
della scuola e monitorata dalla protezione civile è
relativa a:
 Prova di evacuazione
L’attività d’informazione rivolta a tutti i docenti durante
il collegio è relativa a:
 Comunicazioni sulla sicurezza
 Attuazione interventi programmati
F
14/06/15
Pagina 127 di 203
N.B.: attività
verbalizzata
I
ESECUZIONE
SI - NO
RICOGNIZIONE PERSONALE FORMATO PROGRAMMI– ATTESTATI
(Allegato n° 3 )
CHECK LIST N.4
ANNO SCOLASTICO 2014/2015
Ricognizione effettuata da DSGA dott.ssa Pietropaolo Maria in data settembre 2013 con la collaborazione della
assistente amministrativa Fracapane Maria
Legenda: Per il personale formato mettere nelle caselle il n. di ore di formazione effettuate - Inserire se esiste il programma
del corso di formazione e se il personale è in possesso dell’attestato.
Per il personale da formare indicare con una X nella casella corrispondente la formazione necessaria – Inserire nell’ultima
colonna le informazioni relative alla formazione.
N.
NOMINATIVO
PERSONALE
ESISTENZA
ATTESTATO
SI - NO
FORMAZIONE OBBLIGATORIA
DATA
FORMAZIONE
LAVORATORI
RSPP
ASPP
DIRIGENTI
PREPOSTI
RLS
PRIMO
SOCCORSO
PREVENZIONE
INCENDI
81 BASE
4 ORE
81 SPEC.
4-8 ORE
STUDENTI
EQUIPARATI
NERI UGO
RSPP
ANAMIATI GIUSEPPE
ASPP
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
LAGANÀ DANILA
ASPP
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
X
SI
SI
14.02.2013
15.04.2003
X
SI
SI
SI
SI
13.02.2013
15.04.2003
08.05.2008
15 APRILE 2003
X
SI
SI
13.02.2013
15.04.2013
SOLLAZZO MARIA
GRAZIA
X
X
X
X
CHISARI CATERINA
X
X
CALÌ GIUSEPPE
X
FULCO DEMETRIO
X
FRACAPANE MARIA
X
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
LAFACE ANTONIETTA
X
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
Pagina 128 di 203
N.
NOMINATIVO
PERSONALE
ESISTENZA
ATTESTATO
SI - NO
FORMAZIONE OBBLIGATORIA
DATA
FORMAZIONE
LAVORATORI
RSPP
ASPP
DIRIGENTI
PREPOSTI
MARRA ANTONINO
RLS
PRIMO
SOCCORSO
PREVENZIONE
INCENDI
X
81 BASE
4 ORE
81 SPEC.
4-8 ORE
STUDENTI
EQUIPARATI
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
GERIA DIEGO
X
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
MAZZU’ CATARINA
X
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
MORABITO FRANCESCA
MARIA
X
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
X
SI
SI
13.02.2013
15.04.2013
X
SI
SI
13.02.2013
15.04.2013
CALABRESE
GIUSEPPE
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
CALABRÒ
ANTONINO
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
CAVALIERI
LOREDANA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
CREA
ANNUNZIATA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
D'ANGELO
GIOVANNA CARMELA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
DODDIS
SALVATORE
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
GATTUSO
PAOLA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
GIARMOLEO
ANTONIO
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
LABATE MORO
GIUSEPPINA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
LAGANA'
DANILA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
ARCO
PASQUALE
X
AZZARA'
AURELIO
X
FOTIA
VINCENZA
IMPALA’
ROMANO
Pagina 129 di 203
N.
NOMINATIVO
PERSONALE
ESISTENZA
ATTESTATO
SI - NO
FORMAZIONE OBBLIGATORIA
DATA
FORMAZIONE
LAVORATORI
RSPP
ASPP
DIRIGENTI
PREPOSTI
RLS
PRIMO
SOCCORSO
PREVENZIONE
INCENDI
81 BASE
4 ORE
81 SPEC.
4-8 ORE
STUDENTI
EQUIPARATI
LEGATO
MARIA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
LO GIUDICE
VITTORIO
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
MALLAMACI
GIUSEPPE
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
MARRA
ANTONINO
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
MOTTA
MARIO GIOVANNI
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
PAVIGLIANITI
CONSOLATO
PELLICANO’
MARIA ANTONIETTA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
PENNESTRI'
SALVATORE
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
PIETROPAOLO
MARIA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
POLIMENO
SERGIO
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
ROMEO
STEFANO
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
X
SI
7 GIUGNO 1999
X
SI
SI
13.02.2013
15.04.2013
TRIPODO
MARIA ANGELA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
VERDUCI
MARIA ANTONIA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
AMADEO
ANTONIETTA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
AMEDEO
GIROLAMA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
X
PUTORTI’
ROSALBA
SCOPELLITI
GIUSEPPE
X
SGRO'
ANTONIETTA
ABBAGNATO
EMILIA
Pagina 130 di 203
N.
NOMINATIVO
PERSONALE
ESISTENZA
ATTESTATO
SI - NO
FORMAZIONE OBBLIGATORIA
DATA
FORMAZIONE
LAVORATORI
RSPP
ASPP
DIRIGENTI
PREPOSTI
RLS
PRIMO
SOCCORSO
PREVENZIONE
INCENDI
81 BASE
4 ORE
81 SPEC.
4-8 ORE
STUDENTI
EQUIPARATI
AMODEO
FELICIA GIUSEPPINA
ARIENTI
CESIRA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
AROMATO
MARIA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
ARTUSO
ANTONIA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
ASCRIZZI
DANIELA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
ATTANASI
FRANCESCO
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
X
SI
SI
13.02.2013
17.03.2008
BARRECA
ROBERTA MANUELA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
BENEDETTO
ANNA ANGELINA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
BRANCA
MARIA CONCETTA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
SI
15 APRILE 2003
BAEZ
CLARA ELIZABETH
X
BARBARO
SAVERIA
BARILLA'
FRANCESCA
BARILLA’
PAOLA
BRANCATI
ANNA MARIA
CALI'
GIUSEPPE
X
CANALE
ANTONIO
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
CANTARELLA
GIUSEPPE
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
CARDO
SANTA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
CARNEVALE
MARIA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
Pagina 131 di 203
N.
NOMINATIVO
PERSONALE
ESISTENZA
ATTESTATO
SI - NO
FORMAZIONE OBBLIGATORIA
DATA
FORMAZIONE
LAVORATORI
RSPP
ASPP
DIRIGENTI
PREPOSTI
RLS
PRIMO
SOCCORSO
PREVENZIONE
INCENDI
81 BASE
4 ORE
81 SPEC.
4-8 ORE
X
CARTELLA
GRAZIA
X
CATANOSO
ANNA MARIA
CHISARI
CATERINA
X
STUDENTI
EQUIPARATI
SI
13 FEBBRAIO 2013
SI
15 APRILE 2003
18 APRILE 2003
09 MAGGIO 2013
08 MAGGIO 2008
13 FEBBRAIO 2013
CIANCIA
MARIA LETIZIA
X
SI
SI
SI
SI
CICALA
CATERINA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
CITRO
GIOVANNI
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
COLISTRA
MONICA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
COMO
PAOLO
X
NO
CONDELLO
GAETANA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
X
SI
SI
13 FEBBRAIO
CONDEMI
MARIA GIULIA
X
SI
20132006
13 FEBBRAIO 2013
CORDOVA
ANGELICA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
CORSARO
GIUSEPPE
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
SI
AS 2008-2009
X
X
CONDELLO
GRAZIA MARIA
X
CREA
VINCENZINA
CREACO
DEMETRIO
X
CRIACO
FABIO
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
CRUPI
ORAZIO CLAUDIO
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
DE ROSA
ANNA
Pagina 132 di 203
N.
NOMINATIVO
PERSONALE
ESISTENZA
ATTESTATO
SI - NO
FORMAZIONE OBBLIGATORIA
DATA
FORMAZIONE
LAVORATORI
RSPP
ASPP
DIRIGENTI
PREPOSTI
RLS
PRIMO
SOCCORSO
PREVENZIONE
INCENDI
81 BASE
4 ORE
81 SPEC.
4-8 ORE
STUDENTI
EQUIPARATI
ERRIGO
MARIANNA
FARALDI
EMISIA
FAVA
CATERINA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
FAVA
CARMELA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
FORTUGNO
FRANCESCA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
FRENO
GIOVANNA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
FUCA'
GIOVANNI
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
GERIA
DIEGO
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
GIORDANO
ANNUNZIATA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
X
SI
SI
13.02.2013
15.04.2003
IRACA'
GIULIA
X
NO
LA FRONTE
ROSA ANTONIA VERA
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
X
SI
SI
13.02.2013
15.04.2003
GRECO
MARIANO
IACOPINO
MARIA CARMEN
IERECITANO
GIUSEPPA
INTERDONATO
GABRIELLA
X
LA GATTUTA
FRANCESCA
LA VALVA
GIUSEPPE
LAGANA’
FRANCESCA
LAMPANTE
ANNA MARIA
X
Pagina 133 di 203
N.
NOMINATIVO
PERSONALE
ESISTENZA
ATTESTATO
SI - NO
FORMAZIONE OBBLIGATORIA
DATA
FORMAZIONE
LAVORATORI
RSPP
ASPP
DIRIGENTI
PREPOSTI
RLS
PRIMO
SOCCORSO
PREVENZIONE
INCENDI
81 BASE
4 ORE
81 SPEC.
4-8 ORE
STUDENTI
EQUIPARATI
LEONE
RACHELE
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
LEOTTA
VINCENZO
X
SI
13 FEBBRAIO 2013
LIGATO
DOMENICO
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
LUCA'
VINCENZO
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
LUPOLI
ANTONINA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
MAGGIO
VINCENZA RITA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
MAZZEO
ADALGISA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
MINNITI
MATTIA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
MORACE
MARIANGELA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
MORICCA
GIUSEPPE
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
MORISANO
IOLANDA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
MUSOLINO
FRANCESCA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
MALARA
GIOVANNI
MALAVENDA
FORTUNATO
MANTI
DOMENICO
MARRARA
GIUSEPPINA
MARTINO
ANGELA
NASONE
DOMENICO
NERI
GRAZIA
Pagina 134 di 203
N.
NOMINATIVO
PERSONALE
ESISTENZA
ATTESTATO
SI - NO
FORMAZIONE OBBLIGATORIA
DATA
FORMAZIONE
LAVORATORI
RSPP
ASPP
DIRIGENTI
PREPOSTI
RLS
PRIMO
SOCCORSO
PREVENZIONE
INCENDI
81 BASE
4 ORE
81 SPEC.
4-8 ORE
STUDENTI
EQUIPARATI
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
PALMISANO
LILIANA AUSILIA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
PARRA
ANNALISA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
PELUSO
RITA MARIA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
PENSABENE
FRANCESCA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
PIZZIMENTI
ANNA TERESA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
PLUTINO
ELISABETTA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
POLIMENO
ANTONIA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
PRATICO'
FRANCESCO
PRATICÒ
PATRIZIA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
PROVAZZA
ROSA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
RIPOLI
TIZIANA GIOVANNA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
ROMEO
ANNA MARIA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
NERI
TIZIANA LUCIA
NESTICO’
FILOMENA
NETO
GIULIA FORTUNATA
PALAMARA
FRANCESCO
PENSABENE
ANTONINO EMANUELE
PLUTINO
CARMELA
PRINCI
IMMACOLATA
Pagina 135 di 203
N.
NOMINATIVO
PERSONALE
ESISTENZA
ATTESTATO
SI - NO
FORMAZIONE OBBLIGATORIA
DATA
FORMAZIONE
LAVORATORI
RSPP
ASPP
DIRIGENTI
PREPOSTI
RLS
PRIMO
SOCCORSO
PREVENZIONE
INCENDI
81 BASE
4 ORE
81 SPEC.
4-8 ORE
STUDENTI
EQUIPARATI
ROMEO
FRANCESCO GIUSEPPE
ROMEO
FEDERICA MARIA PIA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
ROMEO
MARIA PIA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
ROSSOMANDO
ROSSANA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
X
SI
SI
14.02.2013
15.04.2003
SCALI
ROSANNA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
SCAMBELLURI
ROSALBA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
SCRIVO
PAOLA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
SCUNCIA
CARMELA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
SIRIO
ELVIRA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
SMORTO
LAURA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
SPADARO
ASSUNTA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
SPATARO
ANNA MARIA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
SPINA
MARIA ANTONIETTA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
SANT'AMBROGIO
CARLO YURI
SANTORO
FORTUNATA
X
SCARCELLA
VINCENZO
SCIARRONE
MARIANTONELLA
SCORDO
ANNAMARIA
SPINELLA FRANCESCA
Pagina 136 di 203
N.
NOMINATIVO
PERSONALE
ESISTENZA
ATTESTATO
SI - NO
FORMAZIONE OBBLIGATORIA
DATA
FORMAZIONE
LAVORATORI
RSPP
ASPP
DIRIGENTI
PREPOSTI
RLS
PRIMO
SOCCORSO
PREVENZIONE
INCENDI
81 BASE
4 ORE
81 SPEC.
4-8 ORE
STUDENTI
EQUIPARATI
SURACE
MARIA
SVELO
CLAUDIA SANTA
TAVERRITI
MARIA PIA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
VOLLARO
MARINA
X
SI
SI
SI
SI
05.10.2013
08.10.2012
03.10.2013
14 FEBBRAIO 2013
ZAFFIRO
ANNAMARIA
X
SI
14 FEBBRAIO 2013
TRIOLO
CARMELA GIOVANNA
TRIPODI
GRAZIA
TURANO
DOMENICA
TURRISI
GIUSEPPINA
TUSCANO
MONICA
X
VICARI
NICOLA
X
X
ZUMBO LUIGI
FRANCESCA
Allegati:
 Attestati di partecipazione di ogni corso
Pagina 137 di 203
(Allegato n° 4 ) CHECK LIST N.6
ELENCO PROCEDURE – ISTRUZIONI OPERATIVE
AUTORIZZATE
ANNO SCOLASTICO 2014/2015
po
Legenda: PO procedura operativa; PG procedura gestionale; IO istruzione operativa
ARGOMENTO
Tipo
Data
Es. DPI – scelta e
utilizzo
Lista di
distribuzione
Luogo di affissione
Conservazione
Archiviazione
Elenco del Indicare il tipo di locale in
Devono essere
personale a
cui sono affisse.
indicati i tempi
cui è stata
insieme alla
distribuita per
persona che ne ha
tipo di
la responsabilità
mansione
ORGANIZZAZIONE DEL
PRONTO
SOCCORSO
SCOLASTICO
ALTERNANZA SCUOLA
LAVORO
PO
5/12/2013
ADDETTI PRIMO
SOCCORSO
BACHECA ALBO
UFFICIO
PRESIDENZA
PO
5/12/2013
BACHECA ALBO
PREVENZIONE
TRASMISSIONE
MALATTIE
EMATICHE
PULIZIA E
DISINFEZIONE
AMBIENTI
SCOLASTICI
PIANO DI
EMERGENZA
IO
5/12/2013
DOCENTI
TUTOR
ADDETTI PRIMO
SOCCORSO
UFFICIO
PRESIDENZA
UFFICIO
PRESIDENZA
PO
3/01/2014
PO
20/11/2013 TUTTO IL
COLLAB.RI
SCOLASTICI
LSU
PERSONALE
ELENCO DI ALCUNE PROCEDURE OPPORTUNE:
Istruzione Procedura “Prevenzione trasmissione malattie
ematiche” nelle cassette di Pronto Soccorso
Procedure “Emergenze” previste nel Piano di Emergenza
Procedura “Infortuni”
Procedura “Acquisti”
Procedura “Appalti”
CASSETTE PRONTO
SOCCORSO
BACHECA ALBO
UFFICIO
PRESIDENZA
SITO ISTITUZIONALE
ALBO PLESSO CENTRALE E
SEDE STACCATA
UFFICIO
PRESIDENZA
Procedure - Regolamenti “Laboratori – uso struttura,
macchine, impianti e DPI”
Procedura “Smaltimento rifiuti”
Procedure “Gestione progetto alternanza Scuola-Lavoro”
Procedure “Lavoratrici Madri”
Procedura “Verifica Divieto di fumo”
Pagina 138 di 203
(Allegato n°5 ) CHECK LIST N.7
ELENCO DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE (Titolo III D. Lgs. 81/2008)
ANNO SCOLASTICO 2013/2014
Legenda: Da fotocopiare e compilare per ogni LABORATORIO – LAVORAZIONE
Da tenere allegato al modulo di consegna dei DPI
LABORATORIO di CHIMICA
NB.: indicare il tipo di DPI necessario
PARTI
DEL
CORPO
Docente
Ass.Tecnico
cranio
MANSIONI
Ass. Amministrativo
udito
occhi
vie
respiratorie
volto
mani
braccia
piedi
gambe
pelle
tronco
addome
Pagina 139 di 203
Studente
Altro
(Allegato n° 6)
MODULO DI CONSEGNA DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALE
Prot. n.
OGGETTO: Consegna D.P.I. – dispositivi di protezione individuale (titolo III D. Lgs. 81/2008)
Dichiarazione di accettazione del lavoratore
Il sottoscritto
in servizio presso l'Istituto, dichiara di
aver ricevuto in data
, i dispositivi di protezione individuali oltre alle note informative
specifiche per il proprio mansionario e per il loro utilizzo, indicate nel libretto personale. Dichiara
altresì di essere a conoscenza di quanto il D.Lgs. 81/2008, prevedono in merito all'utilizzo dei
dispositivi di protezione individuali, essendo stato informato e formato sul loro impiego. Si
impegna pertanto a farne uso, in base alla formazione ricevuta e in relazione alle disposizioni di
servizio, in materia di sicurezza. Dichiara quindi di conservare e utilizzare con cura i dispositivi di
protezione individuale presi in consegna e a segnalare tempestivamente al Datore di Lavoro,
eventuali malfunzionamenti o danneggiamenti delle stesse.
Luogo e data …………………………..
Per accettazione:
(Nome e Cognome)
Allegati
Tabella caratteristiche DPI consegnati.
Pagina 140 di 203
(Allegato n°7. ) CHECK LIST N.8
ISTITUTO TECNICO
ECONOMICO
“RAFFAELE PIRIA”
REGGIO CALABRIA
NUMERO
PROCEDURA
1
ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO SCOLASTICO
Data
5/12/2013
Pagina 1 di 5
INDICE
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
SCOPO
CAMPO DI APPLICAZIONE
TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI
RESPONSABILITÀ
DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ
RIFERIMENTI
ARCHIVIAZIONE
ALLEGATI
LISTA DI DISTRIBUZIONE
Agli Addetti designati alla gestione dell’emergenza – Pronto Soccorso
Al personale docente e non docente interessato
NOME
NERI UGO
REDAZIONE
DATA
FIRMA
APPROVAZIONE
AUTORIZZAZIONE
AGGIORNAMENTO
VERS./DATA
VERS./DATA
VERS./DATA
EMISSIONI
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VERS./DATA
VERS./DATA
VERS./DATA
ISTITUTO TECNICO
ECONOMICO
“RAFFAELE PIRIA”
REGGIO CALABRIA
NUMERO
PROCEDURA
1
ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO SCOLASTICO
Data
5/12/2013
Pagina 2 di 5
1.scopo
Definire le responsabilità e i compiti per la corretta organizzazione del Primo Soccorso e del Pronto
Soccorso all’interno della Scuola/Istituto.
Garantire una corretta modalità di gestione della cassetta di pronto soccorso e dei punti di
medicazione.
2. campo di applicazione
A tutto il personale che, all’interno della scuola, può svolgere a vario titolo un intervento di primo e
pronto soccorso, sia sul personale sia sugli allievi.
3. terminologia e abbreviazioni
- D.S.: Dirigente Scolastico;
- PS : Pronto Soccorso;
- RSPP : Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione;
- RLS: Rappresentante Lavoratori Sicurezza;
- PRIMO SOCCORSO: Semplici manovre orientate a mantenere in vita l’infortunato e a
prevenire complicazioni;
- CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO: contenitore conforme per posizionamento, custodia,
accessibilità, etichettatura, contenuto, completezza e corretto stato d’uso dei presidi all’art.2
Decreto 388/03;
- PUNTI DI MEDICAZIONE: contenitori con presidi di primo soccorso a tipologia e quantità
semplificata, rispetto a quelli della Cassetta di Pronto Soccorso di cui all’art. 2 Decreto 388/03;
- PIANO DI PRONTO SOCCORSO: Indica cosa fare in caso di interventi di pronto soccorso. E’
definito dal D.S. in collaborazione con il RSPP e deve essere portato a conoscenza degli addetti
al PS e al RLS .Contiene le informazioni su chi, come e quando attivare il 118. Tale piano è
parte integrante del piano di emergenza.
4 .responsabilità
Vedi paragrafo seguente.
5. descrizione delle attività
Compiti e responsabilità dei vari dei soggetti
Il D.S. secondo quanto previsto dalle norme vigenti (D.Lgs. 81/2008 e dal Decreto 388/2003), ha la
responsabilità di:
- designare gli addetti all’emergenza per le misure di PS, in numero sufficiente;
- garantire la formazione specifica;
- assicurare la presenza di adeguate attrezzature;
- prendere i provvedimenti necessari in materia di pronto soccorso tenendo conto anche di altre
eventuali persone presenti sul luogo di lavoro.
I lavoratori nominati non possono rifiutare la designazione se non per giustificato motivo.
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ISTITUTO TECNICO
ECONOMICO
“RAFFAELE PIRIA”
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NUMERO
PROCEDURA
1
ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO SCOLASTICO
Data
5/12/2013
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Compiti dell’addetto al PS
Conoscere il piano di Pronto Soccorso previsto all’interno del piano di emergenza e i regolamenti
dell’istituto.
Attuare tempestivamente e correttamente, secondo la formazione avuta, le procedure di intervento e
soccorso.
Tenere un elenco delle attrezzature e del materiale di medicazione, controllandone efficienza e
scadenza.
Tenersi aggiornato sulla tipologia degli infortuni che accadono, confrontandosi con il Responsabile
del Servizio Prevenzione e Protezione della scuola.
Essere di esempio per il personale lavorando in sicurezza e segnalando le condizioni di pericolo.
Cassetta di Pronto Soccorso e punti di medicazione
Il DS deve mettere a disposizione dei lavoratori e dei soggetti ad essi equiparati la Cassetta di
Pronto Soccorso, custodita in un luogo facilmente accessibile ed individuabile con segnaletica
appropriata, in cui siano costantemente assicurati la completezza ed il corretto stato d’uso dei
presidi in essa contenuti, per garantire un primo soccorso rapido ed efficace.
Al fine di raggiungere il medesimo obiettivo è opportuno che il DS renda inoltre disponibili,
all’interno della scuola, contenitori dotati di presidi di pronto soccorso analoghi a quelli contenuti
nella Cassetta di PS, definibili Punti di Medicazione.
Ciò si rende necessario per la presenza costante di persone “non lavoratori”, ad es. gli allievi, e la
complessità logistico-organizzativa delle strutture scolastiche.
Per rendere più semplice l’individuazione delle aree in cui collocare la cassetta di Pronto Soccorso
ed i Punti di Medicazione il DS deve operare una disamina riguardo:
- n. di lavoratori presenti o ad essi equiparati (Decreto 388/2003);
- le aree (aule scolastiche, corridoi, palestre, laboratori) dell’edificio scolastico nelle quali si
sono
verificati eventi infortunistici;
- n. di allievi presenti;
- dislocazione delle aule su più piani e/o in diversi edifici;
- aule con attività “a rischio”;
- particolari condizioni sanitarie di allievi o personale presenti all’interno dell’istituto.
I Punti di Medicazione devono essere dotati come minimo di: sapone, guanti non sterili,
disinfettante clorato, garze, cerotti.
Solo a titolo esemplificativo si suggerisce:
- il posizionamento della Cassetta di PS presso l’Ambulatorio (ove presente), o presso l’aula
insegnanti o presso il magazzino delle pulizie
- il posizionamento dei punti di medicazione ad ogni piano della scuola, in Palestra, nelle
adiacenze dei laboratori.
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NUMERO
PROCEDURA
1
ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO SCOLASTICO
Data
5/12/2013
Pagina 4 di 5
Risulta inoltre utile dotare le classi e/o sezioni, di un pacco di guanti non sterili da indossare durante
il soccorso ad un bambino nel caso di possibile contatto con fluidi biologici.
Caratteristica della cassetta di PS
Ogni cassetta di Pronto Soccorso deve essere:
- segnalata con cartello di salvataggio quadrato: croce bianca in campo verde;
- dotata di chiusura, ma non chiusa a chiave;
- posizionata a muro, in luogo protetto, possibilmente vicino ad un lavandino per potersi
lavare le mani prima e dopo l’intervento;
- contrassegnata con un numero o con etichetta specifica, in modo da agevolare le
operazioni di reintegro dei presidi;
- facilmente asportabile in caso di bisogno.
Il contenuto della cassetta di PS viene presentato in allegato con alcune integrazioni proposte
dal sistema di emergenza sanitario locale e dai servizi AUSL.
Gestione della cassetta di PS e dei punti di medicazione
a) utilizzo corrente
La cassetta di PS e i punti di medicazione sono utilizzabili, oltre che dall’addetto al PS, anche dal
resto del personale.
In tal caso è importante che in un momento successivo sia data informazione all’addetto
dell’utilizzo del contenuto della cassetta di PS o del punto di medicazione, al fine di ripristinare i
presidi usati.
b) controllo periodico
E’ fondamentale da parte dell’addetto PS, definito responsabile della tenuta di quella determinata
cassetta di ps o punto di medicazione, il controllo periodico per mantenerne il contenuto in quantità
e stato di conservazione adeguati.
Il controllo deve essere eseguito :
- una volta al mese;
- successivamente in occasione di un infortunio per il quale si possa pensare o si ha la certezza che
il contenuto della cassetta sia significativamente alterato.
Si suggerisce quindi di verificare:
- la presenza dei presidi per tipologia e quantitativo;
- la integrità;
- le date di scadenza del presidio integro;
- le indicazioni specifiche di conservazione e di durata del presidio aperto.
Se al termine del controllo emerge la necessità di acquistare dei presidi, l’addetto al PS informerà il
RSPP, che vi provvederà.
Il reintegro deve avvenire nel minore tempo possibile.
Il DS valuta l’opportunità di tenere una scorta di presidi.
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ISTITUTO TECNICO
ECONOMICO
“RAFFAELE PIRIA”
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NUMERO
PROCEDURA
1
ORGANIZZAZIONE DEL PRONTO SOCCORSO SCOLASTICO
Data
5/12/2013
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6.riferimenti
D.Lgs. 81/2008
Ministero della sanità- ISS- Ministero della Pubblica istruzione “Linee guida per gli interventi di
educazione alla salute e di prevenzione delle infezioni da HIV nelle scuole” 1992
Decreto 388 del 15 luglio 2003
7.archiviazione
La presente procedura viene consegnata agli operatori in indirizzo.
E’ custodita in originale nell’ufficio dal RSPP nel contenitore Procedure.
Sarà responsabilità dello stesso sottoporla al Dirigente Scolastico per gli aggiornamenti ogni due
anni.
Le procedure precedenti sono archiviate e conservate nel medesimo luogo.
8.allegati
Allegato 1 “Elenco dei presidi sanitari contenuti nella cassetta di pronto soccorso”
Allegato 1 bis “Modulo di controllo presidi sanitari cassetta di pronto soccorso”
Allegato 2 Istruzione Operativa “Prevenzione delle malattie a trasmissione ematica”
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Allegato n°1
ELENCO PRESIDI SANITARI PER LA CASSETTA DI PRONTO
SOCCORSO
L’elenco dei presidi è quello previsto dall’allegato 1 del D.Lgs. 388/2003, "REGOLAMENTO RECANTE
DISPOSIZIONI SUL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE”, integrato con alcuni presidi (in corsivo nel
testo) ritenuti utili dal Sistema di Emergenza Sanitaria Locale e dai Servizi AUSL.
Ogni cassetta di Pronto Soccorso, (opportunamente segnalata e dotata di chiusura) deve essere
posizionata a muro. Deve essere inoltre facilmente asportabile in caso di intervento; deve contenere
almeno:

























N. 1 confezione di sapone liquido (integrato)
N. 5 paia di guanti sterili monouso
N. 1 confezione di guanti monouso in vinile o in lattice (integrato)
N. 1 flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 litro
N. 3 flaconi di soluzione fisiologica (sodio cloruro – 0,9%) da 500 ml
N. 1 confezione di acqua ossigenata F.U. 10 vol. da 100 g (integrato)
N. 1 confezione di clorossidante elettrolitico al 10% pronto ferita (ad es. Amuchina o altri
prodotti analoghi) (integrato)
N. 1 rotolo benda orlata alta 10 cm (integrato)
N. 2 rotoli di cerotto alto 2,5 cm
N. 2 confezione di cerotti di varie misure.
N. 1 confezione di cotone idrofilo da 100 g.
N. 10 compresse di garze sterili 10x10 in buste singole.
N. 2 compresse di garza sterile 18x40 in buste singole .
N. 1 confezione di rete elastica di misura media.
N. 2 confezioni di ghiaccio pronto uso.
N. 3 lacci emostatici.
N. 2 teli sterili monouso
N. 1 coperta isotermica monouso (integrato)
N. 1 termometro.
N. 1 paio di forbici con punta arrotondata (integrato)
N. 2 paia di pinzette da medicazione sterili monouso.
N. 2 sacchetti monouso per la raccolta dei rifiuti sanitari.
N. 1 Visiera Paraschizzi
N. 1 Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa
N. 1 Pocket Mask (integrato)
Libretto con nozioni di Pronto Soccorso
Elenco dei presidi contenuti
Istruzione “Prevenzione delle malattie a trasmissione ematica”
Istruzioni sull’uso dei presidi e dei dispositivi di protezione individuale contenuti
NOTA BENE
PUNTI DI MEDICAZIONE: contenitori con presidi di primo soccorso a tipologia e quantità
semplificata, rispetto a quelli della Cassetta di Pronto Soccorso di cui all’art. 2 Decreto 388/03.
I Punti di Medicazione devono essere dotati come minimo di: sapone, guanti non sterili,
disinfettante clorato (es. Amuchina o altri analoghi), garze, cerotti.
Pagina 146 di 203
Allegato n°1 bis
MODULO CONTROLLO PRESIDI SANITARI
CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO N.______
)
ANNO SCOLASTICO 2013/2014
Legenda
Firma addetto:
Firma leggibile dell’addetto che esegue il controllo.
Data controllo:
Scrivere la data
Compilazione tabella:
indicare con una X
Conform
eSostituir
e/
integrare
Conform
eSostituir
e/
integrare
Conform
eSostituir
e/
integrare
Conform
eSostituir
e/
integrare
Firma addetto __________________________________________________________________
Data controllo
--/--/---- --/--/---- --/--/-----/--/---N.
Stato del presidio
Contenuto
1
5
1
1
3
1
1
1
2
2
1
10
2
1
2
3
2
1
1
1
2
2
1
1
Confezione di sapone liquido
Paia di Guanti sterili monouso
Confezione di guanti monouso in vinile o in
lattice
Flac. di soluz. cutanea iodopovidone al 10% di
iodio 1 l
Flac. di soluz. fisiologica (sodio cloruro –
0,9%) 500 ml
Confezione di acqua ossigenata F.U. 10 vol.
100 g.
Conf. di clorossidante elettrolitico al 10%
(Amuchina o altri prodotti analoghi)
Rotolo di benda orlata alta 10 cm
Rotolo di cerotto alto 2,5 cm
Confezione di cerotti di varie misure
Confezione di cotone idrofilo da 100 g
Compresse di garze sterili 10x10 in buste
singole
Compresse di garza sterile 18x40 in buste
singole
Confezione di rete elastica di misura media
Confezione di ghiaccio pronto uso istantaneo
Lacci emostatici
Teli sterili monouso
Coperta isotermica monouso
Termometro
Paio di forbici con punta arrotondata
Paio di pinzette in confezione sterile monouso
Sacchetti monouso per raccolta dei rifiuti
sanitari
Visiera Paraschizzi
Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa
E’ presente 1’apparecchio nella CASSETTA PS
posizionata nel ________________________________
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1
Pocket Mask
1
1
1
1
Libretto con nozioni di Pronto Soccorso
Elenco dei presidi contenuti
modulo per la verifica del controllo
Istruzione “Prevenzione malattie a trasmissione
ematica”
1 Istruzioni sull’uso dei presidi e dei D.P.I.
Alla data del controllo la cassetta è risultata:
 conforme
 con necessità di reintegro dei presidi indicati.
Per l’acquisto una copia del presente modulo è stata consegnato in data ___________________ a
(Nome Cognome) __________________________.
All’arrivo del materiale richiesto consegnare all’addetto di PS (Nome Cognome) _______________
Pagina 148 di 203
Allegato n° 2
Istruzione Operativa
“PREVENZIONE DELLE MALATTIE A TRASMISSIONE EMATICA”
LISTA DI DISTRIBUZIONE
Da affiggere all’interno della cassetta di Pronto Soccorso
A tutti i collaboratori scolastici
A tutti gli addetti al Pronto soccorso
NOME
DATA
FIRMA
REDAZIONE
APPROVAZIONE
AUTORIZZAZIONE
AGGIORNAMENTO
VERS./DATA
VERS./DATA
VERS./DATA
VERS./DATA
VERS./DATA
VERS./DATA
EMISSIONI
1. SCOPO
Procedura Operativa utile ad evitare rischi di trasmissione di malattie ematiche durante le
operazioni di soccorso, disinfezione di ferite.
2. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ
Al fine di evitare la trasmissione di malattie che si trasmettono con liquidi organici infetti, in
particolare sangue (epatite B - epatite C - AIDS etc.), si danno le seguenti indicazioni:
 E’ necessario indossare guanti monouso ogni volta si preveda di venire in contatto con
liquidi organici di altre persone (es. per medicazioni, igiene ambientale)
 Gli strumenti didattici taglienti (forbici, punteruoli, cacciaviti ecc.) devono essere
preferibilmente personali e comunque, qualora si imbrattino di sangue, devono essere
opportunamente disinfettati.
 Il disinfettante da utilizzare per le superfici e/o i materiali imbrattati di sangue o altri liquidi
organici è una soluzione di cloro attivo allo 0,5% che si ottiene diluendo 1 parte di
candeggina in 9 parti di acqua (es 1 bicchiere di candeggina in 9 di acqua)
Per la disinfezione delle superfici e delle attrezzature si procede come indicato di seguito:
- indossare guanti monouso
- allontanare il liquido organico dalla superficie con carta assorbente
- detergere la superficie con soluzione detergente
- disinfettare con una soluzione di cloro attivo allo 0,5% preparata come detto sopra e lasciare
agire la soluzione per un tempo minimo di 10 minuti
- sciacquare con acqua
-
allontanare tutto il materiale utilizzato direttamente nel sacchetto apposito per la raccolta dei rifiuti
sanitari
togliere i guanti, gettarli nel sacchetto porta-rifiuti, chiudere il sacchetto contenente i rifiuti e
smaltirlo
lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone
N.B.: è necessario controllare la composizione del prodotto a base di Ipoclorito di sodio a
disposizione, ed assicurarsi che abbia una concentrazione di cloro attivo al 5-6%.
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ISTITUTO TECNICO
ECONOMICO
“RAFFAELE PIRIA”
REGGIO CALABRIA
NUMERO
PROCEDURA
2
Data
5/12/2013
GESTIONE PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
Pagina 1 di 6
LISTA DI DISTRIBUZIONE
Docenti impegnati nei progetti alternanza scuola
lavoro
NOME
DS Ugo NERI
REDAZIONE
DATA
5/12/2013
FIRMA
APPROVAZIONE
AUTORIZZAZIONE
AGGIORNAMENTO
VERS./DATA
VERS./DATA
VERS./DATA
EMISSIONI
Pagina 150 di 203
VERS./DATA
VERS./DATA
VERS./DATA
ISTITUTO TECNICO
ECONOMICO
“RAFFAELE PIRIA”
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NUMERO
PROCEDURA
2
GESTIONE PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
Data
5/12/2013
Pagina 2 di 6
1. scopo
A norma dell’art.1 del D. Lgs n. 77/2005 l’Alternanza Scuola-Lavoro è disciplinata come modalità
di realizzazione di corsi del secondo ciclo, nel sistema dell’istruzione, per assicurare ai giovani,
oltre alle conoscenze di base le competenze spendibili nel mercato del lavoro.
2. campo di applicazione
Stage in Azienda – Alternanza scuola lavoro. L’alternanza scuola lavoro è una modalità didattica,
pertanto non costituisce RAPPORTO DI LAVORO.
3. terminologia e abbreviazioni
Lavoratore: persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro con
rapporto di lavoro subordinato anche speciale. Sono equiparati ai lavoratori gli utenti dei servizi di
orientamento o di formazione scolastica, universitaria e professionale per agevolare o per
perfezionare le loro scelte professionali.
Studente = Lavoratore
4. responsabilità
SCUOLA
Dirigente Scolastico: responsabile istituzione scolastica
Tutor interno docente:
(Art. 5 comma 2 D. Lgs. 77/05) svolge il ruolo di assistenza e guida
degli studenti che seguono percorsi in alternanza e verifica, con la
collaborazione del tutor esterno, il corretto svolgimento del percorso di
alternanza
AZIENDA
Datore di lavoro
: responsabile azienda
Tutor esterno aziendale: (Art. 5 comma 3 D. Lgs. 77/05) favorisce l’inserimento dello studente nel
contesto operativo, lo assiste nel percorso di formazione sul lavoro e fornisce
all’istituzione scolastica ogni elemento atto a verificare e valutare le attività
dello studente e l’efficacia dei processi formativi
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“RAFFAELE PIRIA”
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NUMERO
PROCEDURA
2
Data
5/12/2013
GESTIONE PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
FIGURA CHE SVOLGE
L’ATTIVITÀ 
 DESCRIZIONE
DELL’ATTIVITÀ
Valutazione rischi
Coordinamento interno
Formazione
Dispositivi di protezione individuale
Sorveglianza sanitaria
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Dirigente
Scolastico
Tutor
interno
Responsabile
Azienda
Tutor esterno
®
©
®
©
©
©
®
©
®
©
©
©
®
®
®
®
®
®
® = Responsabile © = Coinvolto
5. Descrizione delle attività
La scuola progetta percorsi per l’acquisizione di competenze in situazioni lavorative, da parte degli
studenti.
Vengono individuate le aziende che aderiscono al progetto di alternanza scuola lavoro.
Il progetto educativo è oggetto di una convenzione tra SCUOLA e AZIENDA, che regola i rapporti
e la responsabilità dei soggetti coinvolti.
Durante la realizzazione del progetto lo STUDENTE entra fisicamente in un luogo di lavoro e la sua
equiparazione a lavoratore diviene completa. Pertanto l’applicazione delle leggi di tutela della
SALUTE E SICUREZZA diviene un obbligo preciso a carico della Scuola e dell’Azienda
Pertanto preliminarmente all’avvio degli stage in azienda la SCUOLA prevede una FORMAZIONE
GENERALE tenuta per gli studenti, partecipanti al progetto, in ambiente scolastico dal TUTOR
interno e/o dal RSSP per n° 4 ore.
Inoltre preliminarmente all’avvio degli stage l’Azienda è tenuta realizzare una FORMAZIONE
SPECIFICA ed un ADDESTRAMENTO per gli studenti, partecipanti al progetto, in ambiente di
lavoro tenuta dal TUTOR aziendale per n° X di ore da concordare secondo eventuali accordi
locali.
SCUOLA – FORMAZIONE GENERALE
Contenuti
1. Quadro normativo in materia di igiene e sicurezza:

Obblighi e responsabilità del datore di lavoro e dei lavoratori

Organizzazione del sistema prevenzionistico aziendale

Valutazione dei rischi e misure di prevenzione e protezione
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2. Concetti generali di Rischio, Danno e Prevenzione:

Rischi chimici, fisici, biologici, infortuni, organizzazione del lavoro

Misure di prevenzione collettiva

Misure di protezione individuale – DPI

Norme generali – segnaletica di sicurezza
Modalità
Corso: “L’ABC della sicurezza e igiene sul lavoro” . Lezioni da 4 ore . Sussidio didattico CD L’ABC della sicurezza e igiene sul lavoro
AZIENDA – FORMAZIONE SPECIFICA
Contenuti

Caratteristiche del luogo di lavoro

Organizzazione del sistema prevenzionistico aziendale

Rischi presenti

Misure di prevenzione collettiva e individuale adottate

Procedure operative di sicurezza (pronto soccorso e emergenza
Modalità
N. di ore da definire (secondo gli accordi locali)
CRITICITA’

Disponibilità delle AZIENDE

Elenco Aziende “SICURE”

Disagio degli studenti al primo approccio lavorativo

Studente equiparato a lavoratore a tutti gli effetti ma più vulnerabile

Studente spesso utilizzato per sostituire altri

Tutor assenti

Scarsa attenzione alla formazione alla SICUREZZA

Infortuni durante l’ALTERNANZA
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NUMERO
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SCUOLA
 Organizzazione Sistema Prevenzionistico
 Attrezzature
 Emergenze
AZIENDA
 Organizzazione Sistema Prevenzionistico
 Attrezzature
 Misure di prevenzione collettiva
 Procedure
 DPI Dispositivi di Protezione Individuali
COORDINAMENTO SICUREZZA
Il datore di lavoro aziendale fornisce dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti
nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza
adottate.
I datori di lavoro:
a) cooperano all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro
incidenti sull’attività lavorativa;
b) coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i
lavoratori informandosi reciprocamente.
COORDINAMENTO ATTIVITA’ FORMATIVA -
LE CONVENZIONI
A norma dell’ART. 3 COMMA 4 DEL D.Lgs. 77/05 il coordinamento dell’attività formativa
è regolata da apposita Convenzione tra l’Istituzione scolastica e le Imprese, in relazione al
progetto formativo, disciplinando i rapporti e le responsabilità dei diversi soggetti coinvolti
nei percorsi di alternanza, ivi compresi gli aspetti relativi alla tutela della salute e della
sicurezza dei partecipanti.
CONTENUTI DELLE CONVENZIONI
La convenzione è lo strumento che definisce compiti e responsabilità.
SCUOLA
COMPETENZE SPECIFICHE
FORMAZIONE GENERALE
PROGETTO FORMATIVO
VERIFICHE
TUTOR SCUOLA
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NUMERO
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GESTIONE PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
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5/12/2013
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AZIENDA
ADEMPIMENTO DELLE NORME DI SICUREZZA
INFORMAZIONI SUL SISTEMA PREVENZIONISTICO AZIENDALE
FORMAZIONE SUI RISCHI SPECIFICI AMBIENTE E MACCHINE
FORNITURA DPI E FORMAZIONE ALLO USO
PROCEDURE GESTIONE EMERGENZE
VISITA MEDICA
TUTOR AZIENDALE
SORVEGLIANZA SANITARIA
Si consiglia che gli studenti in Alternanza Scuola/Lavoro NON siano adibiti a
mansioni a rischio. In caso contrario deve essere sottoposto a VISITA MEDICA effettuata
dal Medico Competente dell’Azienda. Tale sorveglianza e da considerarsi una visita di
idoneità alla mansione specifica tesa ad individuare eventuali controindicazioni.
Il Dirigente Scolastico
Ing. Ugo NERI
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PULIZIE E DISINFEZIONE AMBIENTI SCOLASTICI
NUMERO
3
Data
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INDICE
1.
2.
3.
4.
6.
6.
SCOPO
CAMPO DI APPLICAZIONE
TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI
RESPONSABILITÀ
DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ
RIFERIMENTI
LISTA DI DISTRIBUZIONE
Collaboratori Scolastici
Personale esterno LSU addetto alle pulizie
NOME
DATA
FIRMA
REDAZIONE
APPROVAZIONE
AUTORIZZAZIONE
AGGIORNAMENTO
VERS./DATA
VERS./DATA
VERS./DATA
EMISSIONI
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VERS./DATA
VERS./DATA
VERS./DATA
ISTITUTO TECNICO
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PULIZIE E DISINFEZIONE AMBIENTI SCOLASTICI
NUMERO
3
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1.scopo
Definire le responsabilità e i compiti per la corretta pulizia igienica dei locali scolastici.
Quando ci si preoccupa dell’igiene come prevenzione della trasmissione di malattie contagiose si
pensa all’igiene ospedaliera, all’igiene nella produzione degli alimenti, ma poca attenzione viene
data all’igiene degli ambienti di vita nella trasmissione di infezioni comunitarie.
Nella strategia di prevenzione delle malattie contagiose oltre all’utilizzo razionale degli antibiotici e
l’importanza dei vaccini, è necessario includere le norme comportamentali igieniche individuali e la
“prevenzione attraverso l’igiene degli ambienti di vita”, includendo la vita in collettività.
Uno dei punti critici nel raggiungimento della corretta igiene nell’ambiente di vita è l’adeguata
formazione del personale coinvolto, affinché vi sia un approccio responsabile all’utilizzo di
detergenti e disinfettanti, evitando l’uso indiscriminato di tali prodotti che potrebbe risultare
pericoloso e inefficace.
Un ambiente visibilmente pulito non significa necessariamente sicuro dal punto di vista
igienico.
L’obiettivo deve essere quello di pulire “igienicamente” un ambiente al fine di prevenire la
trasmissione di germi patogeni attraverso oggetti e superfici contaminate.
2. campo di applicazione
Tutto il personale collaboratore scolastico ed al personale LSU addetto alle pulizie.
3. terminologia e abbreviazioni
- PULIZIA rimozione meccanica dello sporco e del materiale organico da superfici, oggetti, cute e
mucose. E’ eseguita di norma con l’impiego di acqua, con o senza detergenti.
-
-
-
DETERGENTI sostanze che modificano la tensione superficiale. Il grasso e lo sporco in genere
sono adesi alle superfici con forze di tensione superficiale: il detergente, diminuendo la tensione
superficiale fra sporco e superficie, favorisce l’asportazione dello sporco stesso.
PRODOTTI DI PULIZIA
Per la pulizia degli ambienti si ritengono indispensabili i seguenti prodotti:
• Detergente per superfici.
• Detergente per pavimenti.
• Crema detergente abrasiva per i sanitari.
• Disincrostante.
• Per la disinfezione di alcuni "punti critici" si utilizza l'ipoclorito di sodio.
USO DEI PRODOTTI
I prodotti per la pulizia annoverano, fra i loro componenti, un certo numero di sostanze
(fragranze, solventi) che, se inalate o manipolate senza guanti, possono causare irritazione alle
mucose respiratorie o alla pelle, fino a conseguenze più gravi nelle persone (sia operatori che
alunni) allergiche a tali sostanze. Il rischio di raggiungere concentrazioni pericolose per la salute
non si può escludere in specifiche condizioni ambientali, quali un inadeguato ricambio dell'aria
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sia naturale che artificiale, le ridotte dimensioni degli ambienti, gli utilizzi impropri (dosi
eccessive, uso di più prodotti miscelati ecc.).
Non bisogna sottovalutare infine, il problema della diffusione di detergenti e disinfettanti che
finiscono nell'ambiente con possibili ripercussioni nell'ecosistema.
• Evitare dosi eccessive di prodotto.
• Evitare usi impropri (simultanei di prodotti diversi).
• Seguire le istruzioni del produttore. La diluizione dei prodotti deve essere effettuata
seguendo scrupolosamente le indicazioni della scheda tecnica.
• Scegliere preferibilmente detergenti privi di cere (per rischio di scivolamento) e prodotti
senza solventi e profumi aggiunti. Se queste sostanze sono presenti, è preferibile che, in
etichetta o sulla scheda tecnica, siano indicate la tipologia della sostanza e la sua
concentrazione, privilegiando l'utilizzo di prodotti alla più bassa concentrazione.
• Non eccedere nell'uso dei disincrostanti per evitare una eccessiva esposizione degli
operatori a prodotti irritanti e per non incorrere nella corrosione delle superfici trattate che
favorirebbe il ristagno della sporcizia al pari della presenza delle incrostazioni. A questo
proposito è importante usare acidi tamponati e non mescolare il disincrostante con altri
prodotti (detergenti o disinfettanti). Può eventualmente essere preso in considerazione
l'adozione di disincrostanti "ecologici", formulati tramite l'impiego di acidi organici deboli
(acido acetico, acido citrico).
-
ATTREZZATURE PER LA PULIZIA
Per la pulizia degli ambienti si ritengono indispensabili le seguenti attrezzature:
• Panni-spugna differenziati per codice colore e teli monouso per la spolveratura.
• Scope trapezoidali e scope tradizionali.
• Asta pulivetro, vello lavavetro.
• Sistema MOP. Si sottolinea la necessità di utilizzare più sistemi MOP in base alle zone da
pulire: uno per i servizi igienici, uno per gli ambienti in genere
• Dispositivi di protezione individuale (camice, guanti, scarpe antiscivolo).
• Macchina lavapavimenti.
• Lavatrice.
-
MANUTENZIONE DELLE ATTREZZATURE
Tutto il materiale per la pulizia deve essere regolarmente pulito dopo l'uso in quanto spugne,
stracci, telini possono essere importante veicolo di infezioni crociate.
• Alla fine delle operazioni di pulizia le frange MOP, le garze, i panni devono essere lavati
con acqua calda e disinfettati.
• Si consiglia di utilizzare il lavaggio in lavatrice ad alta temperatura (> 60° C) che consente
una più efficace pulizia e una adeguata disinfezione a calore.
• L'uso della lavatrice presenta alcuni vantaggi: si evita l'uso di disinfettanti chimici, si
abbreviano le procedure di pulizia del materiale lavabile, si riduce il ricorso a materiale
monouso.
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•
•
•
•
In alternativa alla lavatrice si deve eseguire la pulizia manuale in un lavandino adibito
unicamente a questo scopo, seguita da immersione in soluzione acquosa di cloro allo 0,5%
per almeno 10 minuti (cfr. capitolo Disinfezione), avendo cura di eseguire separatamente il
lavaggio dei materiali precedentemente usati per la pulizia del bagno.
Evitare di lasciare in ammollo gli stracci per periodi superiori a quelli necessari per una
corretta disinfezione (l0-20 minuti).
Tutti i contenitori (secchi, anche quelli del MOP) usati per le operazioni di pulizia, le scope
delle latrine ed altre attrezzature per i servizi igienici devono essere lavati con acqua e
detergente e successivamente disinfettati con una soluzione acquosa di cloro allo 0,5% per
almeno 10 minuti.
L'umidità favorisce la crescita microbica: gli stracci, le spugne, le frange, le scope delle
latrine vanno asciugati in ambiente aerato, quando è possibile con l'esposizione diretta al
sole.
-
CONSERVAZIONE DELLE ATTREZZATURE
• Individuare un locale, rigorosamente chiuso a chiave, destinato a ripostiglio per la
conservazione di tutti i prodotti e le attrezzature.
• Mantenere, nei limiti del possibile, le confezioni originali dei prodotti con annesse schede
tecniche e di sicurezza facilmente consultabili. Nel caso occorra travasare i prodotti (ad
esempio quando la fornitura è in confezioni molto grandi), i nuovi contenitori devono essere
chiaramente etichettati, indicando il nome del prodotto ed i rischi associati.
• Dopo l'uso, richiudere accuratamente le confezioni del detergente e del disinfettante.
• E' fondamentale etichettare e riporre materiale e strumenti a seconda delle aree (materiale
separato per bagni, cucine, aule e sezioni) e a seconda dell' utilizzo (per water, lavandino,
altre superfici). Questo, oltre a rispondere a esigenze igieniche, faciliterà l'utilizzo delle
attrezzature da parte del personale assegnato per le sostituzioni.
-
TECNICHE DI PULIZIA
1. SPOLVERATURA AD UMIDO/DETERSIONE SUPERFICI
• Inumidire il telo/panno-spugna con l'apposito detergente.
• Piegare il telo in quattro (non raccoglierlo casualmente).
• Passarlo sulla superficie eseguendo movimenti paralleli ed a S.
• Girare spesso il telo.
• Una volta utilizzate tutte le facce del telo, gettarlo se monouso.
• Se si usa un panno riutilizzabile, lavarlo accuratamente in soluzione detergente e sciacquarlo.
• Cambiare spesso la soluzione detergente.
2. SCOPATURA AD UMIDO
• Non utilizzare la scopa tradizionale perché la polvere viene sollevata e torna a depositarsi.
• Avvolgere la frangia dell' aliante con l'apposita garza inumidita.
• Si procede sempre avanzando, per non perdere lo sporco, eseguendo movimenti ad S.
• Sostituire spesso la garza.
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• Al termine delle operazioni di pulizia si devono lavare ed asciugare sia le frange che
le garze.
3. DETERSIONE PAVIMENTI
E' consigliato il sistema MOP perché:
- permette all'operatore di mantenere una posizione eretta;
- consente di evitare il contatto con l'acqua sporca;
- diminuisce la possibilità di allergie, rendendo superfluo il contatto delle mani con il detergente.
• Immergere la frangia nell'apposito secchio con acqua e detergente.
• Iniziare dalla parte opposta della porta.
• Disporre a ventaglio le frange sul pavimento ed arretrare con movimenti ad S.
• Lavare nell'altro secchio il MOP e strizzare.
• Ripetere l'immersione del MOP nella soluzione detergente.
Per ambienti ampi (corridoi, palestre) si possono utilizzare le macchine lavapavimenti.
4. RISCIACQUO
Il risciacquo deve avvenire rispettando le seguenti regole:
• secchio e straccio puliti e diversi da quelli utilizzati per il lavaggio;
• l'acqua deve essere calda ed abbondante;
• in ambienti ampi (palestre, corridoi) è opportuno cambiare più frequentemente l'acqua.
-
DISINFEZIONE
Per disinfezione si intende una procedura che abbassa sino a livelli di sicurezza la
concentrazione dei microrganismi patogeni e non patogeni.
La disinfezione non elimina tutti i microrganismi, ma solo una percentuale notevolmente
variabile, che dipende da vari fattori:
• quantità e resistenza dei microrganismi presenti
• presenza di materiale organico o sporco, che può inattivare i disinfettanti o proteggere i
microrganismi.
• presenza di materiale organico o sporco, che può inattivare i disinfettanti o proteggere i
microrganismi
• concentrazione del disinfettante. Deve essere quella raccomandata perché una
concentrazione inferiore può essere inefficace, una concentrazione superiore è inutile o può
essere addirittura meno efficace, creando forme di resistenza ai disinfettanti, oltre ad essere
svantaggiosa economicamente e tossica per l'ambiente e per l'operatore
• tempi di contatto: devono essere quelli raccomandati perché tempi inferiori rendono
inefficace la disinfezione
• geometria e rugosità della superficie da disinfettare: una superficie irregolare può rendere
difficoltoso il contatto con il disinfettante.
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I disinfettanti si distinguono in:
• Disinfettanti fisici: calore (secco o umido), radiazioni ultraviolette.
• Disinfettanti chimici: cloro, iodio, sali di ammonio quaternario, clorexidina, ecc.
• La disinfezione ambientale routinaria è consigliata solo per alcuni "punti critici" a rischio
infettivo elevato: superfici dei sanitari, pavimenti attigui alla turca e superfici critiche
(maniglie delle porte dei bagni, corda/pulsante dello sciacquone, rubinetteria ed erogatori del
sapone).
• Una disinfezione straordinaria si effettuerà ogni qualvolta lo si renda necessario (ad esempio
imbrattamento di superfici con sangue o materiale fecale ).
• Normalmente una semplice ma corretta detersione determina una riduzione marcata di tutti i
tipi di microrganismi presenti, comprese le spore batteriche, per tutti gli ambienti e le
superfici.
• Sono idonei da soli a garantire un'azione antimicrobica efficace in situazioni a basso rischio
infettivo;
• Sono premessa necessaria a garantire il successo delle procedure di disinfezione: con
l'allontanamento del materiale organico, si favorisce il necessario contatto tra l'agente
biocida ed i microrganismi residui sulla superficie.
I prodotti che si ritengono più idonei per efficacia battericida-virucida, sia per facilità d'uso che
per il basso costo sono i composti del CLORO.
I prodotti a base di cloro sono disponibili in diverse formulazioni e con diverse caratteristiche:
• prodotti per la pulizia (candeggina e prodotti ad uso professionale a base di ipoclorito di
sodio)
• disinfettanti registrati come “presidi medico chirurgici” quali, ad esempio, Amuchina e
Milton
La candeggina è generalmente più concentrata dei “presidi medico chirurgici” (dal 5% di cloro
attivo nei prodotti di uso comune al 10 % in quelli di uso professionale);
Un’alternativa alla candeggina è costituita da prodotti solidi che sciolti in acqua liberano cloro
attivo.
I disinfettanti registrati come “presidi medico chirurgici” sono generalmente più diluiti e
presentano caratteristiche di purezza e stabilità superiori.
I prodotti a base di cloro, sulla base delle loro differenti caratteristiche, risultano pertanto
consigliati per utilizzi diversificati:
• Candeggina per la disinfezione di pavimenti, pareti lavabili, sanitari, arredi in genere.
• Disinfettanti registrati come “presidi medico chirurgici” per la disinfezione di tettarelle,
giocattoli per neonati.
Per la disinfezione di superfici e oggetti in situazioni di rischio infettivo è opportuno evitare
l'utilizzo di prodotti commerciali che siano associazioni detergente-disinfettante in quanto è
fondamentale far precedere l'intervento di pulizia a quello di disinfezione. L'uso eccessivo di
questi prodotti può inoltre associarsi alla selezione di ceppi batterici resistenti.
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-
INDICAZIONI PER L'UTILIZZO DEI DISINFETTANTI
Per una ottimale efficacia dei disinfettanti si deve prestare particolare attenzione a:
• Concentrazione. Dovrà essere quella indicata sulle istruzioni di uso presenti sulla confezione
e sulla scheda tecnica.
• Tempo di contatto. Va tenuto conto che il non rispetto dei tempi può inficiare il risultato del
processo di disinfezione, dal momento che i tempi non sufficientemente lunghi possono dare
luogo ad una minore azione, mentre i tempi troppo lunghi non aumentano l'attività di
disinfezione.
Per la disinfezione di superfici ed oggetti a maggior rischio la candeggina deve essere
utilizzata alla concentrazione di cloro attivo pari allo 0,5 % che si ottiene:
• con una candeggina che riporti in etichetta una concentrazione del 5% (come risulta
frequentemente nei prodotti per la pulizia) diluendo una parte di disinfettante in 9 parti
d'acqua (es: l bicchiere di candeggina in 9 bicchieri d'acqua).
• Negli altri casi può essere utilizzata una soluzione più diluita (0,05% che equivale a 500
ppm di cloro attivo) che si ottiene diluendo 0,1 litri di candeggina al 5% di cloro attivo in 10
litri di acqua.
E' importante che il prodotto acquistato indichi in etichetta la concentrazione precisa di cloro
presente così da permettere di raggiungere la concentrazione dello 0,5%. A questa
concentrazione il tempo di contatto minimo consigliato è di 10 minuti.
-
AVVERTENZE PER L'USO
• Usare sempre il prodotto diluito.
• Diluire il prodotto poco prima dell'uso perché il disinfettante perde rapidamente efficacia, il
prodotto rimanente alla fine della giornata deve essere quindi eliminato.
• Non diluire con acqua calda (liberazione vapori tossici).
• Non usare in presenza di acidi (liberazione di vapori tossici).
• Non mescolare mai i prodotti tra di loro o con detergenti.
• Risciacquare abbondantemente le superfici metalliche dopo la disinfezione con cloro per
evitarne la corrosione.
• Aerare gli ambienti durante l'utilizzo.
• Indossare durante l'utilizzo dispositivi individuali di sicurezza (DPI) adeguati per le mani
(guanti protettivi). L'utilizzo di DPI per le vie respiratorie (mascherine con filtri specifici per
vapori di cloro) va riservato solo al personale addetto che dovesse presentare intolleranza ai
vapori di cloro anche a debole concentrazione.
• La scheda tecnica va accuratamente conservata a cura del personale e consultata prima
dell'utilizzo.
-
PULIZIA DEI PAVIMENTI
Per la pulizia dei pavimenti è necessario procedere inizialmente alla scopatura ad umido,
seguita da lavaggio, detersione e risciacquo con dispositivo MOP ed eventuale disinfezione in
caso di necessità (imbrattamento con materiale organico).
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•
Atrio e corridoi: lavaggio quotidiano con detergente.
Aule: lavaggio quotidiano con detergente.
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PULIZIA DEGLI ARREDI
Spolveratura ad umido a giorni alterni di tutti gli arredi e lavaggio una volta alla settimana.
Aule:
• Scaffalature aperte e materiale didattico nelle aule: spolveratura ad umido almeno tre volte
alla settimana;
• Banchi e altri arredi: spolveratura ad umido quotidiana. Lavaggio con acqua e detergente
seguito da risciacquo almeno tre volte la settimana per i banchi e almeno una volta la
settimana per gli altri arredi.
-
PULIZIA DI ALTRE SUPERFICI
Vetri: lavaggio dei vetri interni ed esterni, davanzali interni ed esterni, intelaiature, tapparelle e
cassonetti, con idonei prodotti detergenti. La frequenza dell' intervento dovrà essere in ogni caso
idonea a contrastare quelle condizioni ambientali (pioggia, polvere..) che possano favorire
l'accumularsi di sporco sui vetri, anche al fine di garantire una buona illuminazione naturale
degli ambienti ed in particolare dell'aula scolastica.
Sedie, veneziane, caloriferi, lampadari, apparecchiature informatiche: spolveratura a secco
con panno antistatico per le apparecchiature elettroniche (computer, lampade…), per tutte le
altre spolveratura ad umido o lavaggio ogni qualvolta la presenza di sporco lo renda necessario.
Cestini portarifiuti: cambio frequente, accurato lavaggio, detersione e abbondante risciacquo.
-
PULIZIA DEI SERVIZI IGIENICI
Deve avvenire alla fine delle attività ed ogni qual volta si renda necessario. Qualora le attività
proseguono anche al pomeriggio si rileva la necessità di effettuare le pulizie sia al termine
della mattinata che alla fine del turno pomeridiano.
• Le attrezzature per la pulizia dei bagni devono essere utilizzate solo in questi locali.
• Le attrezzature (scope, MOP, spugne, tubi di gomma...) non devono essere accessibili agli
alunni
• Per il lavaggio dei sanitari è opportuno utilizzare panni monouso o panni-spugna
diversificati per codice-colore a seconda che vengano utilizzati per lavandini/docce o wc.
• I guanti per la pulizia dei wc devono essere riservati solamente a questo uso.
• La detersione di wc e lavandini deve essere effettuata con creme abrasive liquide, seguita da
un efficace risciacquo possibilmente con acqua calda.
• Occorre procedere prima alla pulizia dei vasi e successivamente a quella dei lavandini.
• Si consiglia di lavare il pavimento con sistema MOP.
• Gli erogatori di sapone liquido vanno lavati con detergente tutte le volte che si esauriscono,
evitare quindi di aggiungere sapone prima che sia terminato.
• Si consiglia di effettuare periodicamente il lavaggio delle superfici verticali (pareti
piastrellate, porte e docce delle palestre).
• E' opportuno che la pulizia sia seguita dalla disinfezione, con i prodotti e le modalità
precedentemente indicati, per:
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PULIZIE E DISINFEZIONE AMBIENTI SCOLASTICI
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1-pavimenti dei locali wc
2-maniglia della porta
3-pulsante erogatore di sapone.
4-corda/pulsante dello sciacquone
5-sanitari
6-rubinetteria.
4 .responsabilità
Vedi paragrafo seguente.
5. descrizione delle attività
Compiti e responsabilità dei vari dei soggetti
Il D.S. secondo quanto previsto dalle norme vigenti (D.Lgs. 81/2008 e dal Decreto 388/2003), ha la
responsabilità di:
- sorvegliare affinchè i locali della scuola e i suoi arredi nonché i suppellettili siano mantenuti
costantemente in condizioni di pulizia ed adeguata igiene;
- garantire la formazione specifica;
- assicurare la presenza di adeguate attrezzature;
- prendere i provvedimenti necessari in materia di pulizia ed igiene tenendo conto anche delle
responsabilità del personale dipendente dalla ditta di pulizia esterna e della stessa ditta.
I lavoratori addetti alle pulizie debbono prestare la propria opera con la diligenza e la professionalità
adeguate al loro compito prestando la massima premura affinché vengano rimosse le eventuali
condizioni di scarsa igiene che dovessero manifestarsi nei locali scolastici e nei suoi arredi.
6.riferimenti
D.Lgs. 81/2008
Ministero della sanità- ISS- Ministero della Pubblica istruzione “Linee guida per gli interventi di
educazione alla salute e di prevenzione delle infezioni da HIV nelle scuole” 1992
Decreto 388 del 15 luglio 2003
7.archiviazione
La presente procedura viene consegnata agli operatori in indirizzo.
E’ custodita in originale nell’ufficio dal RSPP nel contenitore Procedure.
Sarà responsabilità dello stesso sottoporla al Dirigente Scolastico per gli aggiornamenti ogni due
anni.
Le procedure precedenti sono archiviate e conservate nel medesimo luogo.
Il Dirigente Scolastico
Ing. Ugo NERI
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NUMERO
PROCEDURA
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INFORTUNI IN AMBITO SCOLASTICO ED EXTRASCOLASTICO
Data
5/11/2014
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LISTA DI DISTRIBUZIONE
Assistenti amministrativi
Addetti primo soccorso
DSGA
Docenti
Collaboratori scolastici
Alunni
Albo pretorio
NOME
NERI UGO
REDAZIONE
DATA
FIRMA
APPROVAZIONE
AUTORIZZAZIONE
AGGIORNAMENTO
VERS./DATA
VERS./DATA
VERS./DATA
EMISSIONI
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VERS./DATA
VERS./DATA
VERS./DATA
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PROCEDURA
5
INFORTUNI IN AMBITO SCOLASTICO ED EXTRASCOLASTICO
Data
5/11/2014
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1. scopo
La procedura di seguito descritta ha lo scopo di:
a) indicare le modalità per istruire una pratica di infortunio fino all’archiviazione della
stessa, al fine di operare in modo omogeneo, organico, e controllato, rispettando i
termini di legge;
b) individuare le responsabilità dei soggetti interessati.
2. campo di applicazione
Procedura da applicare ogni volta che un dipendente, un tirocinante o un lavoratore
parasubordinato subisce un infortunio sul lavoro.
Rientrano altresì in detta categoria, quei casi, se riconosciuti dall’Ente Assicuratore, di
infortunio occorsi durante il tempo di percorrenza per raggiungere la sede di lavoro dalla
propria abitazione (in itinere).
3. terminologia e abbreviazioni
Infortuni sul lavoro: rientrano nella categoria di specie tutti i casi avvenuti per causa
violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata la morte o una inabilità permanente al
lavoro, assoluta e parziale, o una inabilità temporanea assoluta che determini l’astensione
dal lavoro per più di tre giorni.
Rientrano altresì in detta categoria quei casi di infortunio, se riconosciuti dall’Ente
Assicuratore, occorsi durante il tempo di percorrenza per raggiungere la sede di lavoro
dalla propria abitazione (in itinere).
Lavoratore: persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro
con rapporto di lavoro subordinato anche speciale. Sono equiparati ai lavoratori gli utenti
dei servizi di orientamento o di formazione scolastica, universitaria e professionale per
agevolare o per perfezionare le loro scelte professionali.
Studente = Lavoratore
4. modalità operative
4.1 Compiti del dipendente o del soggetto infortunato
L’operatore infortunato o un suo delegato deve contattare il Responsabile del Registro
Infortuni per:
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PROCEDURA
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5/11/2014
1) comunicargli,
immediatamente,
con
qualsiasi
mezzo
(telefonicamente, per iscritto, ecc.) l’infortunio occorsogli;
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a
disposizione
2) fargli pervenire con tempestività, direttamente o indirettamente, l’apposito modello
compilato in ogni sua parte, dettagliando in particolare la descrizione e le modalità
di accadimento dell’infortunio stesso;
3) consegnargli direttamente il certificato medico rilasciato sull’apposito modulo, dal
Servizio di Pronto Soccorso della struttura ospedaliera;
(Qualora l’infortunato, in casi eccezionali, sia impossibilitato ad effettuare quanto sopra,
dovrà provvedere il Responsabile della sede di lavoro, interessando eventuali testimoni).
4.2 Compiti del Responsabile del Registro Infortunio
Il Responsabile deve:
1) Far protocollare immediatamente il certificato rilasciato dal Servizio di Pronto Soccorso
della struttura ospedaliera, consegnato dall’infortunato o da un suo incaricato;
2) Iscrivere la comunicazione secondo i criteri stabiliti dalla legge sul Registro Infortunio;
la registrazione deve essere effettuata secondo le seguenti modalità:
a) nome e cognome dell’infortunato
b) età
c) data dell’infortunio
d) data prevista ripresa lavoro
e) qualifica professionale
f) descrizione delle cause e delle circostanze dell’infortunio
g) natura e sede della lesione
h) prognosi
3) Verificare che l’apposita modulistica sia stata compilata correttamente e in ogni sua
parte dall’infortunato per poi farla pervenire alla U.O. incaricata della gestione della pratica
o al DS;
4) Verificare che la prognosi sia superiore a giorni tre , nel qual caso:
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PROCEDURA
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5) Compilare correttamente ed in ogni sua parte il modello di denuncia di infortunio
dell’INAIL, composto da n.5 copie a ricalco, contenente tutti i dati relativi al soggetto
infortunato ed all’incidente occorsogli, compresi quelli relativi al trattamento economico;
6) Inviare, entro due giorni dalla data di arrivo, alla sede INAIL di riferimento,
esclusivamente per via telematica:
a) copia del certificato medico del Servizio di Pronto Soccorso della Struttura
Ospedaliera;
b) modello di denuncia di infortunio;
c) nel caso di infortunio, se mortale o se sia previsto il pericolo di morte, lettera di
trasmissione con firma del Responsabile debitamente protocollata, sulla quale deve
essere apposto il visto per la ricevuta dell’addetto al ritiro dell’INAIL va inviata
anche a mezzo di raccomandata a mano; la lettera deve essere inviata entro 24 ore
dal momento;
7) Comunicare l’infortunio, via fax, alla Sede dell’Autorità di Pubblica Sicurezza del
Comune dove è avvenuto l’infortunio, ed inviare entro 2 giorni una raccomandata
contenente:
a) copia del certificato medico del Servizio di Pronto Soccorso della struttura ospedaliera;
b) modello di denuncia di infortunio;
8) Trasmettere, secondo i casi, all’addetto al Responsabile Ufficio del Personale o al
Responsabile Ufficio Didattica al fine di inserire e conservare nel fascicolo personale
dell’infortunato:
a) copia delle lettere di trasmissione;
b) copia del modello di denuncia;
c) originale del certificato medico del Pronto Soccorso della struttura ospedaliera;
d) dichiarazione di infortunio, costituita dalla modulistica .
9) Trasmettere al R.S.S.P. e R.L.S. al fine della analisi e valutazione dei dati e relative
strategie di intervento:
- copia del certificato del Pronto Soccorso 4
- apposita modulistica debitamente compilata (mod. 2, per gli infortuni a potenziale
rischio biologico e mod.1 per tutti gli altri infortuni).
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4.3 Compiti della U.O. Staff Prevenzione e Protezione - RSPP
L’U.O. Staff Prevenzione e Protezione dovrà:
1. Effettuare un’analisi e una valutazione degli eventi connessi all’infortunio,
eventualmente, fissando delle strategie d’intervento;
2. annualmente, rendere disponibili i dati riepilogativi degli infortuni a tutti i dipendenti
aziendali, richiedendone la pubblicazione su sito aziendale.
5. responsabilità
SCUOLA
Dirigente Scolastico: responsabile istituzione scolastica
Responsabile del Registro Infortuni: Il Responsabile del Registro Infortuni ha il dovere di
osservare puntualmente quanto previsto nella presente procedura nel caso in cui
l’infortunio coinvolga un dipendente, un tirocinante o un lavoratore parasubordinato
dell’Azienda, un alunno.
Soggetto infortunato: Il soggetto infortunato deve :
- Rispettare quanto previsto nella presente procedura;
- Comunicare tempestivamente l’infortunio, pena la perdita del diritto alla indennità
per inabilità temporanea assoluta per i giorni antecedenti la data della relativa
notifica.
6. archiviazione
La pratica conclusa viene conservata:
- per il periodo di attività lavorativa dell’infortunato nei fascicoli personale/alunni presso
l’ufficio competente;
- per il periodo successivo alla cessazione dell’attività dell’infortunato, nei medesimi
fascicoli, trasferiti presso un apposito archivio.
7. descrizione delle attività
Il problema della denuncia degli infortuni del personale e degli studenti assume notevole
rilevanza in relazione alle responsabilità del personale della scuola nell’avvio dell’intero
procedimento ad essi legato.
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Il sollecito contributo nel denunciare l’accaduto, anche se di lieve entità, al D.S. o, in sua
assenza, a chi ne fa le veci, infatti, consentirà di eseguire correttamente il relativo
procedimento amministrativo a beneficio sia dell’infortunato, sia a tutela di tutte le
componenti presenti nella scuola.
La presente direttiva, pertanto, con il richiamo alla normativa e con la descrizione delle
diverse procedure, vuole costituire un utile strumento di lavoro per una corretta
applicazione della procedura specifica da seguire, INDEROGABILMENTE
7.1 procedure infortuni in: AULA,
ACCOMPAGNAMENTO ALUNNI
LABORATORIO,
PALESTRA,
TRAGITTO
7.1.1. Doveri del docente di classe:
a) prestare assistenza all'alunno e avvisare il Dirigente Scolastico o, in sua assenza, i suoi
collaboratori;
b) avvisare i genitori o gli esercenti la patria potestà;
c) stilare una relazione dettagliata dell’accaduto entro e non oltre lo stesso giorno
dell’evento infortunistico, seguendo gli indirizzi del modulo allegato e consegnarla
direttamente in segreteria, acquisendone il protocollo.
7.1.2. Dovere della famiglia:
a) far pervenire, con la massima urgenza, in segreteria, il referto medico originale
per ogni infortunio a cui sia seguito un accertamento ospedaliero o del medico
curante, anche se l’alunno è assente dalle lezioni.
7.1.3. Doveri da parte del Personale ATA:
a) Il personale ATA deve stilare, sul modulo predisposto, la descrizione dell’infortunio
avvenuto nell’ambito della propria zona di vigilanza e consegnarlo, prima di lasciare la
scuola, direttamente in segreteria.
7.1.4. Doveri da parte della segreteria:
a) Registrare l’infortunio sull’apposito registro infortuni. Su tale registro vanno annotati,
cronologicamente, gli infortuni che comportano un’assenza di almeno un giorno;
b) assumere a protocollo il certificato medico prodotto.
N.B.: In caso di prognosi minore o uguale a tre giorni, decade l’obbligo di denuncia
all’INAIL e all’autorità di Pubblica Sicurezza.
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In caso di prognosi superiore a tre giorni seguire quanto di seguito indicato:
a)
b)
Compilare l’apposita modulistica per la denuncia d’infortunio (predisposta in quattro
copie): le prime 2 copie (A e B) devono essere inviate, entro due giorni dalla data di
assunzione al protocollo della certificazione medica, con lettera raccomandata oppure
a mano all’INAIL, con richiesta di ricevuta, o per via telematica se abilitata.
La terza copia (C) deve essere inviata, entro due giorni dalla data di assunzione al
protocollo della certificazione medica, all’autorità di P.S. della zona dov’è accaduto
l’infortunio, o a mano con richiesta di ricevuta o tramite raccomandata o per via
telematica se abilitata.
Allegare alla documentazione copia del:
▪ certificato medico;
▪ quarta copia (D);
N. B: - conservare agli atti della scuola:
- documentazione originale nel fascicolo personale;
- fotocopia della documentazione agli atti.
Nel caso in cui l’inabilità per infortunio prognosticato guaribile entro tre giorni, si prolunga
al quarto giorno o oltre, il termine per la denuncia decorre dal giorno di assunzione a
protocollo del certificato medico attestante il prolungamento (i giorni di prognosi vanno
sommati). In questo caso occorre seguire la procedura già indicata precedentemente.
c)
Compilare la denuncia per l’assicurazione, secondo le modalità fornite dalla stessa.
d)
Fornire alla famiglia e/o all’infortunato il foglio informativo dell’assicurazione,
richiamando all’attenzione dello stesso che, ai fini della richiesta del rimborso spese,
non bisogna far trascorrere più di 1 anno, pena la prescrizione come previsto dall’art.
2592, secondo comma, del Codice Civile.
e)
Nel caso di richiesta, da parte dell’infortunato, di rimborso spese, trasmettere,
secondo le modalità fornite dall’assicurazione ed entro il termine di 1 anno, tutta la
documentazione medica e le fatture, in originale.
7.2. procedure infortuni DURANTE LE VISITE GUIDATE E VIAGGI D’ISTRUZIONE
7.2.1. Doveri del Docente:
a) Portare con sé il modello di relazione d’infortunio;
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c) prestare assistenza allo studente, accompagnare lo stesso in ospedale e
richiedere la certificazione medica con prognosi;
d) trasmettere via fax o mail, con la massima urgenza, all’ufficio di segreteria della
scuola la relazione d’infortunio ed il certificato medico con prognosi;
e) consegnare, al rientro, in segreteria la relazione, il certificato medico con
prognosi, altra documentazione medica ed eventuali ricevute di spese
sostenute.
7.2.2. Doveri da parte della segreteria:
a) Tutto come prima specificato al punto 7.1.4.
7.3. procedure infortuni OCCORSI IN SERVIZIO A TUTTO IL PERSONALE
(DIRIGENTE SCOLASTICO, DOCENTI, PERSONALE ATA) IN QUALSIASI LUOGO
DELL’ISTITUTO O NELLE IMMEDIATE VICINANZE O DURANTE LE VISITE GUIDATE
E I VIAGGI D’ISTRUZIONE.
7.3.1. Doveri dell’infortunato:
a) comunicare, immediatamente, qualsiasi infortunio al Dirigente Scolastico o, in sua
assenza, a chi ne fa le veci;
b) stilare il rapporto d’infortunio e consegnarlo direttamente in segreteria prima di lasciare
l’Istituto o, in ogni caso, al rientro dal lavoro;
c) se l’infortunio avviene durante le visite guidate e i viaggi d’istruzione:
·
recarsi in ospedale e richiedere la certificazione medica con prognosi;
·
trasmettere, con la massima urgenza via fax, al personale di segreteria la relazione
d’infortunio ed il certificato medico con prognosi;
·
consegnare, al rientro, in segreteria ed in originale la relazione, il certificato medico con
prognosi, altra documentazione medica ed eventuali ricevute di spese sostenute.
7.3.2 Doveri da parte della segreteria:
a) Tutto come previsto dal punto 7.1.4.
7.4. procedure infortuni OCCORSI A PERSONALE NON DIPENDENTE
DALL’ISTITUTO, COME DOCENTI O PERSONALE A.T.A. PARTECIPANTI A CORSI DI
FORMAZIONE, DITTE ESTERNE, ECC.
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7.4.1. Doveri da parte della segreteria:
Il personale di segreteria dovrà:
a) avvisare, immediatamente, il Dirigente Scolastico tramite fonogramma;
b) sincerarsi che venga presentata la relativa denuncia d’infortunio, richiedendone copia
da tenere agli atti
Sono amministrativamente sanzionate:
a) l’omessa o ritardata denuncia dell’infortunio alla Pubblica Sicurezza;
b) la mancata registrazione sul registro dell’infortunio stesso;
c) l’omessa o ritardata denuncia all’INAIL.
7.5. Controllo e mantenimento dell'igiene dei locali
I docenti sono tenuti a controllare che l'aula loro assegnata sia mantenuta in condizioni di
pulizia e decoro.
L'applicazione del D.P.R. 303/56 attribuisce precise responsabilità in materia ai preposti.
In caso di condizioni igieniche non accettabili i docenti DEVONO, immediatamente,
avvertire la Dirigenza Scolastica per non incorrere nei provvedimenti della citata
normativa.
7.6. NORMATIVA
Il D.P.R. n. 547 del 27/4/1955 che fissa le norme relative alla prevenzione degli infortuni
sul lavoro recita, all’art. 1, che a tale normativa sono soggette tutte le attività alle quali
siano addetti lavoratori subordinati o ad essi equiparati.
L’art.3 del D.P.R. 547/55 precisa che agli effetti dell’art. 1 sono equiparati ai lavoratori
subordinati gli allievi degli Istituti di istruzione nei quali si faccia uso di laboratori,
macchine, attrezzature e utensili ed apparecchiature in genere.
Il D.P.R. 30/6/1965 n. 1124, concernente l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni
sul lavoro e le malattie professionali, prevede, al n. 5 dell’art. 4, che fra i soggetti compresi
nell’assicurazione vi siano i docenti e gli alunni delle scuole o istituti di istruzione di
qualsiasi ordine e grado che attendano ad esperienze tecnico-scientifiche od esercitazioni
pratiche.
Nei casi di infortuni occorsi durante le predette attività con prognosi superiore a 3 giorni, il
Dirigente Scolastico è tenuto all’obbligo di denuncia disciplinato dagli artt. 53 e 54 del
DPR n. 1124/65.
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Il Ministero della Pubblica Istruzione, con circolare n. 311 del 3 Novembre 1992., ha
prescritto che anche le attività curriculari di Educazione Fisica sono coperte
dall’assicurazione INAIL e, pertanto, disciplinate dagli artt. 53 e 54 dello stesso DPR
1124/65.
Entro due giorni dalla ricezione del certificato medico, il datore di lavoro ha l’obbligo di
denunciare, sia all’INAIL che all’autorità di pubblica sicurezza, l’infortunio con prognosi
superiore a tre giorni
(Circ. n. 92/96 del 4/7/1996, Ministero del Lavoro, interpretativa dell’art. 54 DPR 30 giugno
1965)
Qualora l’inabilità per infortunio prognosticato guaribile entro tre giorni si prolunghi al
quarto, il termine per la denuncia decorre da quest’ultimo giorno (art. 53 D.P.R.
30/06/1965 n. 1124).
L’accertamento di inabilità al lavoro spetta soltanto al medico (Cassazione penale,
sentenza n. 6029 del 14/6/1993).
Le denunce per infortunio possono essere effettuate, tramite fax, nei termini di legge
previsti (Circ. n.92/96 del 4/7/1996 del Ministero del Lavoro), fermo restando la necessità
di inoltrare successivamente l’originale della denuncia stessa .
Per dare tempestiva attuazione agli adempimenti previsti dalla normativa vigente è
indispensabile che docenti, alunni, personale non docente e famiglie procedano
immediatamente a comunicare, con rapporto scritto, al personale dell’ufficio di segreteria
la dinamica dell’infortunio per dare corso alla prescritta denuncia.
La ritardata denuncia comporta pesanti sanzioni pecuniarie amministrative.
Denuncia infortuni:
· sentenza cassazione n. 1204 del 20 ottobre 1972 e n. 949 del 21 maggio 1973;
· cassazione penale sezione III – 16 maggio 1970 n. 6247;
· corte di cassazione sez. I penale, sentenza n. 4967/18. 11. ’91 – 4. 02. ’92,
Pres.Carnevale.
L’articolo 52 D.P.R. 30/06/1955 n.1124 primo comma concerne l’avviso al Dirigente
Scolastico di qualsiasi infortunio, da parte dell’infortunato.
L’art. 4 del D.P.R. 547/55 e l’art. 4 del D.P.R. 303/56 stabilisce che il preposto è
corresponsabile della sicurezza del proprio reparto in cui opera.
Il Dirigente Scolastico
Ing. Ugo NERI
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(Allegato n° 9 ) CHECK LIST N.9
ELENCO ESPOSTI con obbligo di sorveglianza sanitaria
ANNO SCOLASTICO 2014/2015
Nota: in questo elenco sono riportati solo i lavoratori per i quali vige l’obbligo di sorveglianza
sanitaria secondo quanto stabilito nella valutazione dei rischi.
Legenda:
Cognome Nome / Mansione
Es.
Indicare il nominativo e la
mansione
RISCHIO:
CHIMICO
ES. solventi
FISICO
Es. Rumore
Cognome
Nome
Mansione
PROTOCOLLO SANITARIO
Indicare il riferimento del protocollo relativo alla
mansione contenuto nella relazione sanitaria del
Medico Competente
RISCHIO
CHIMICO FISICO
MOVIMEN BIOLOG.
MANUALE
CARICHI
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PROTOCOLL
O SANITARIO
VDT
(Allegato n° 10) CHECK LIST N.12
ELENCO PRESIDI ANTINCENDIO ( da ritenersi non esaustiva e
da integrarsi dopo aver effettuato il PIANO DI EVACUAZIONE)
Data di compilazione 18/11/2014
ANNO SCOLASTICO _2014/2015________
LegendaMezzi di estinzione:
I = Idrante, N = Naspo,
Tipo:
P = Polvere, AC = Acqua, CO2 = Anidride carbonica
M = Manichetta, E = Estintore
S = Schiuma
SEDE CENTRALE
UBICAZIONE
MEZZI di
ESTINZIONE
PIANO SEMINTERRATO
6
E - parete
5
E - soffitto
3
E - parete
4
I
PIANO TERRA
7
E - parete
4
E - parete
3
I
PIANO PRIMO
7
E - parete
2
E - parete
3
I
ESTERNO EDIFICIO
2
I
1
E - parete
TIPO
CONTROLLO
SEMESTRALE
VARIE
P
P
CO2
AC
Non effettuato
Non effettuato
Non effettuato
P
CO2
AC
2 non controllati
Non effettuato
OK
Manca un estintore
Manca un estintore
P
CO2
AC
Non effettuato
Non effettuato
OK
Mancano 3 estintori
Manca un estintore
AC
CO2
Mancano tubi
Non effettuato
Manca un estintore
Tolto un estintore
Manca un tubo
2 idranti + presa VV.F.
Centrale idrica
SEDE POLO TURISTICO
UBICAZIONE
MEZZI di
TIPO
CONTROLLO
VARIE
ESTINZIONE
SEMESTRALE
PIANO TERRA
6
E - parete
P
11/2013
Manca un estintore
2
I
AC
OK
PIANO PRIMO
4
E - parete
P
11/2013
2
I
AC
OK
ESTERNO EDIFICIO
1
I
AC
presa VV.F.
Controllo dei presidi antincendio - verifica di:
- condizioni generali di estintori, manichette, raccordi e valvole;- peso dell'estintore;- pressione
interna mediante manometro;- integrità del sigillo.
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(Allegato n° 11 )
CHECK LIST N.13
ISTITUTO TECNICO STATALE PER IL SETTORE ECONOMICO
“Raffaele Piria”
Indirizzi: Amministrazione Finanza e Marketing – SIA – Turismo
Sede Centrale Via Piria n° 2, 89127 REGGIO CALABRIA -  0965 28547 - 499444 – Fax 0965324158
Polo Turistico Via Pensilvania n° 6, 89123 REGGIO CALABRIA 0965 25695 (anche Fax)
CF/PIVA 80008080808 - E mail: [email protected]; [email protected]; [email protected] Sito WEB: www.itepiria.it
Giustificazione RISCHIO RUMORE
art. 181 comma 3 D.Lgs. 81/08
Anno Scolastico 2013/2014_________
Protocollo n°9374/A31.
Reggio Calabria, 30 dicembre 2013
Oggetto: Valutazione Rischio Rumore
Il sottoscritto ing. Ugo Neri in qualità di Dirigente Scolastico dell’Istituto Tecnico Statale per il
Settore Economico “Raffaele Piria” con sede in Reggio Calabria, Via Piria 2
DICHIARA
Che presso i plessi scolastici della sede centrale e della sede staccata dell’Istituto Tecnico Statale
per il Settore Economico “Raffaele Piria”:
 gli occupati nell’Istituto corrispondono all’elenco allegato al documento di valutazione dei rischi;
 nei locali di lavoro non si esercitano attività rumorose che prevedano lavorazioni con emissioni
sonore sopra il limite inferiore di azione;
 di aver potuto escludere quindi il superamento degli 80 Lex dB(A) sulla base:
X della palese assenza di sorgenti rumorose;
 di misurazioni in situazioni analoghe;
 di informazioni derivanti da studi su fonti sonore analoghe;
 di aver consultato il rappresentante dei lavoratori (R.L.S.) Prof. Maria Grazia Sollazzo;
 che la Valutazione in oggetto, salvo l’obbligo di ripeterla ad ogni variazione consistente del
rumore prodotto, verrà ripetuta ogni 4 anni.
Sulla base delle suddette considerazioni si
Autocertifica
che la natura e l’entità del rischio rumore, non rende necessaria una ulteriore valutazione più
dettagliata , pertanto l’esito è la
Giustificazione.
Il Dirigente Scolastico
Ing. Ugo Neri
Per presa visione:
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
Prof. Maria Grazia Sollazzo
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
(Allegato n° 12) CHECK LIST N.14-21a
ELENCO AGENTI CHIMICI PERICOLOSI
(Titolo IX D.Lgs. 81/2008)
ANNO SCOLASTICO 2014/2015
Legenda:
Schede di sicurezza:
(da richiedere al fornitore e
da conservare nel luogo in
cui sono utilizzate le
sostanze per una loro rapida
consultazione).
scrivere se sono
presenti
SI o NO
INDICAZIONI
DI
PERICOLO:
RIPORTARE SE PRESENTE IL
SIMBOLO
INDICATO
IN
ETICHETTA/SCHEDA
DI
SICUREZZA
(ES. CORROSIONE CUTANEA)
E le frasi di rischio R o indicazioni di
pericolo H
Luogo:
indicare il
luogo in cui
vengono
utilizzate:
(es.
laboratorio
di__________,
ripostiglio
pulizie, ecc…)
Quantità Modalità di
stoccaggio:
indicare il
quantitativo e il
modo con cui
sono conservati
(in armadio
aperto, chiuso a
chiave, ecc.)
INDICAZIONI PER LO STOCCAGGIO:
Etichettatura: Tutti i contenitori devono essere correttamente etichettati e non devono essere presenti
contenitori anonimi.
Infiammabili : non più di 20 litri nello stesso armadio sigillato e antideflagrante.
Tossico: in armadio aerato possibilmente aspirato.
Liquido Aggressivo (acidi, basi) :armadio aerato con vasca di contenimento.
Agente chimico
Schede di
sicurezza
Simbolo e
indicazioni
di Pericolo
Luogo di
utilizzo
Pagina 178 di 203
Quantità
Modalità di stoccaggio
In lavorazione
A
Magazzino
Note:
(Allegato n°13 ) CHECK LIST N.19
ELENCO ATTREZZATURE (Titolo III D. Lgs. 626/94 e D.P.R. 459/96)
(Titolo II D.Lgs. 81/2008)
ANNO SCOLASTICO 2014/2015
Legenda:
Tipo di
attrezzatura:
indicare la tipologia
Locale: indicare il
locale in cui
vengono utilizzate
es.:laboratorio
di____________,
ecc.
Marcatura CE
Libretto
d’istruzioni
Procedure di
sicurezza:
scrivere se sono
presenti
SI o NO
Frequenza
controlli e
manutenzioni:
devono essere
indicati i tempi
insieme alla
persona che ne
ha la
responsabilità
Responsabile:
indicare la
persona che ha
la responsabilità
del controllo e
manutenzione
delle attrezzature
Check –list n. XX
Tipo di
Attrezzatura
Locale
Marcat Libretto Procedure Frequenza
ura CE istruzione
di
controlli/man
d’uso
sicurezza
utenzione
Pagina 179 di 203
Responsabile
(Allegato n°14) CHECK LIST N.23
ISTITUTO TECNICO STATALE PER IL SETTORE ECONOMICO
“Raffaele Piria”
Indirizzi: Amministrazione Finanza e Marketing – SIA – Turismo
Sede Centrale Via Piria n° 2, 89127 REGGIO CALABRIA -  0965 28547 - 499444 – Fax 0965324158
Polo Turistico Via Pensilvania n° 6, 89123 REGGIO CALABRIA 0965 25695 (anche Fax)
CF/PIVA 80008080808 - E mail: [email protected]; [email protected]; [email protected] Sito WEB: www.itepiria.it
Protocollo n°9375.
Reggio Calabria, 30 dicembre 2013
DICHIARAZIONE SULLA MODALITA’ DI
LAVORO AI VIDEOTERMINALI 1/2
Oggetto:“Dichiarazione sulla modalità di lavoro ai videoterminali” (titolo VII del D. Lgs.
81/2008) Dichiarazione del dirigente scolastico
Il sottoscritto ing. Ugo Neri in qualità di Dirigente Scolastico dell’Istituto Tecnico Statale per il
Settore Economico “Raffaele Piria” con sede in Reggio Calabria, Via Piria 2
DICHIARA
-
-
di aver dato disposizioni organizzative al personale amministrativo, in modo da evitare il più
possibile la ripetitività e la monotonia delle operazioni connesse con le mansioni affidate e
comunque evitando che detto personale permanga a videoterminale per un tempo superiore
alle 20 ore settimanali (ovvero con un media giornaliera di 3 ore e 20 minuti e con una pausa
di 15 minuti o cambio di attività ogni periodo di lavoro al VDT di 2 ore consecutive);
di aver provveduto a informare e formare detti lavoratori su quanto previsto dalle norme in
materia di utilizzo dei Videoterminali.
Si allega l’elenco dei lavoratori addetti ai videoterminali e le relative dichiarazioni sulla modalità di
lavoro.
Il Dirigente Scolastico
Ing. Ugo Neri
Per presa visione:
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
Prof. Maria Grazia Sollazzo
Pagina 180 di 203

(Allegato n° 14 bis)
ISTITUTO TECNICO STATALE PER IL SETTORE ECONOMICO
“Raffaele Piria”
Indirizzi: Amministrazione Finanza e Marketing – SIA – Turismo
Sede Centrale Via Piria n° 2, 89127 REGGIO CALABRIA -  0965 28547 - 499444 – Fax 0965324158
Polo Turistico Via Pensilvania n° 6, 89123 REGGIO CALABRIA 0965 25695 (anche Fax)
CF/PIVA 80008080808 - E mail: [email protected]; [email protected]; [email protected] Sito WEB: www.itepiria.it
Protocollo n°………..
Reggio Calabria, 18 novembre 2014
DICHIARAZIONE MODALITA’ DI LAVORO AI
VIDEOTERMINALI 2/2
OGGETTO: Dichiarazione “Modalità di lavoro ai videoterminali”: caratteristiche della
postazione e organizzazione del lavoro (titolo VII del D. Lgs. 81/2008)
Dichiarazione del lavoratore
Il sottoscritto __________________________________qualifica__________________
in servizio presso l'Istituto,
DICHIARA
- di essere a conoscenza di quanto il D.Lgs. 81/2008 e seguenti, prevedono in merito all'utilizzo dei
Videoterminali essendo stato informato e formato sul loro impiego;
- si impegna pertanto a farne uso in base alla formazione ricevuta e in relazione alle disposizioni di
servizio in materia di sicurezza;
- che il numero di ore di lavoro medio al videoterminale a settimana è:

superiore a 20 ore
 inferiore a 20 ore
Per accettazione:
(Nome e Cognome)
Pagina 181 di 203

(Allegato n° 16 )
CHECK LIST N.14
ISTITUTO TECNICO STATALE PER IL SETTORE ECONOMICO
“Raffaele Piria”
Indirizzi: Amministrazione Finanza e Marketing – SIA – Turismo
Sede Centrale Via Piria n° 2, 89127 REGGIO CALABRIA -  0965 28547 - 499444 – Fax 0965324158
Polo Turistico Via Pensilvania n° 6, 89123 REGGIO CALABRIA 0965 25695 (anche Fax)
CF/PIVA 80008080808 - E mail: [email protected]; [email protected]; [email protected] Sito WEB: www.itepiria.it
Protocollo n° 9376/A31

Reggio Calabria, 30 dicembre 2013
Giustificazione RISCHIO CHIMICO
art. 223 comma 5 D.Lgs. 81/08
Anno Scolastico 2013/2014
Oggetto: Valutazione Rischio chimico
Il sottoscritto ing. Ugo Neri in qualità di Dirigente Scolastico dell’Istituto Tecnico Statale per il
Settore Economico “Raffaele Piria” con sede in Reggio Calabria, Via Piria 2
CONSIDERATO



la natura e pericolosità degli agenti chimici utilizzati, di cui all’allegato 12;
il livello il modo e la durata dell’esposizione;
le circostanze in cui viene svolto il lavoro, comprese le quantità,
DICHIARA
che nei plessi scolastici della sede centrale e della sede staccata dell’Istituto Tecnico Statale per il
Settore Economico “Raffaele Piria”:
 gli occupati nella Scuola/Istituto corrispondono all’elenco allegato al documento di valutazione
dei rischi;
 di aver consultato il rappresentante dei lavoratori (R.L.S.) Prof. Maria Grazia Sollazzo;
 che la Valutazione in oggetto verrà rivista in caso di introduzione di nuove sostanze o miscele.
Sulla base delle suddette considerazioni si
Autocertifica

che la natura e l’entità dei rischi connessi con l’impiego di agenti chimici pericolosi
rendono non necessaria una valutazione maggiormente dettagliata dei rischi pertanto l’esito è la
Giustificazione.
Il Dirigente Scolastico
Ing. Ugo Neri
Per presa visione:
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
Prof. Maria Grazia Sollazzo
182
(Allegato n° 17 )
CHECK LIST N.13bis
ISTITUTO TECNICO STATALE PER IL SETTORE ECONOMICO
“Raffaele Piria”
Indirizzi: Amministrazione Finanza e Marketing – SIA – Turismo
Sede Centrale Via Piria n° 2, 89127 REGGIO CALABRIA -  0965 28547 - 499444 – Fax 0965324158
Polo Turistico Via Pensilvania n° 6, 89123 REGGIO CALABRIA 0965 25695 (anche Fax)
CF/PIVA 80008080808 - E mail: [email protected]; [email protected]; [email protected] Sito WEB: www.itepiria.it

Giustificazione RISCHIO VIBRAZIONI
art. 181 comma 3 D.Lgs. 81/08
Anno Scolastico 2013/2014
Protocollo n°9377/A31
Reggio Calabria, 30 dicembre 2013
Oggetto:Valutazione Rischio vibrazioni
Il sottoscritto ing. Ugo Neri in qualità di Dirigente Scolastico dell’Istituto Tecnico Statale per il Settore
Economico “Raffaele Piria” con sede in Reggio Calabria, Via Piria 2
DICHIARA
che nei plessi scolastici della sede centrale e della sede staccata dell’Istituto Tecnico Statale per il Settore
Economico “Raffaele Piria”:
 che gli occupati nell’Istituto corrispondono all’elenco allegato al documento di valutazione dei rischi;
 di aver valutato che all’interno della scuola non vi sono mansioni/lavorazioni che superano i valori di azione
sia per il sistema mano-braccio che per il corpo intero;
 di aver consultato il rappresentante dei lavoratori (R.L.S.) Prof. Maria Grazia Sollazzo;
 che la Valutazione in oggetto, salvo l’obbligo di ripeterla in caso di introduzione di nuove attrezzature che
comportano l’esposizione a rischio vibrazioni,verrà ripetuta ogni 4 anni.
Sulla base delle suddette considerazioni si
Autocertifica

che la natura e l’entità del rischio vibrazione, non rende necessaria una ulteriore valutazione più
dettagliata , pertanto l’esito è la
Giustificazione.
Il Dirigente Scolastico
Ing. Ugo Neri
Per presa visione:
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
Prof. Maria Grazia Sollazzo
183
ISTITUTO TECNICO STATALE PER IL SETTORE ECONOMICO
“Raffaele Piria”
Indirizzi: Amministrazione Finanza e Marketing – SIA – Turismo
Sede Centrale Via Piria n° 2, 89127 REGGIO CALABRIA -  0965 28547 - 499444 – Fax 0965499443
Polo Turistico Via Pensilvania n° 6, 89123 REGGIO CALABRIA 0965 25695 (anche Fax)


CF/PIVA 80008080808 - E mail: [email protected];
[email protected]; [email protected] - Sito WEB: www.itepiria.it
Prot. n° 6069/A31
Reggio Calabria, lì 10 settembre 2013
Ai Docenti
Al personale ATA
Al DSGA Dott.ssa Pietropaolo Maria
Al RLS Prof. Sollazzo Maria Grazia
All’Albo dell’Istituto
SEDE
Dichiarazione di svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di prevenzione e
protezione dai rischi ai sensi dell’art.34 comma 1 dlgs 81/2008.
Il sottoscritto Ugo NERI nato a Reggio Calabria il 19/07/1952 e residente in Via Botteghelle 51, Reggio
Calabria in qualità di Dirigente Scolastico dell’Istituto Tecnico Statale per il settore Economico “Raffaele
Piria” di Reggio Calabria con sede legale in Reggio Calabria via Piria n° 2,
- avente le seguenti altre sedi:
1. Plesso staccato con sede in via Pensilvania Reggio Calabria;
-
avente per l’anno scolastico 2013-2014:
1. Personale docente, n° 139 e Personale non docente n°37;
2. Studenti 1523;
3. Altro personale 11;
-
rientrando l’attività nei casi citati all’allegato 2 del D.Lgs.81/2008 ed essendo esclusa dai casi citati
all’art.31 comma 6 del medesimo decreto,
visto l’art. 32 comma 5 del D.lgs 81/2008;
DICHIARA
Che a far data dal 1/09/2013 svolgerà direttamente le funzioni di Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione ai sensi dell’art.34 comma 1 del D.Lgs.81/2008
184
DICHIARA INOLTRE
1. Di possedere adeguate capacità per lo svolgimento di tali compiti;
2. Di aver frequentato e di essere in possesso del relativo attestato di partecipazione, apposito corso di
formazione conforme ai contenuti ed alla durata previsti dall’art.3 del DM 16.01.1997
3. Di avere valutato tutti i rischi per la sicurezza e per la salute dei lavoratori, all’interno della attività
lavorativa, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, anche nella
scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella
sistemazione dei luoghi di lavoro.
4. Di avere esaminato, all'esito della valutazione di cui sopra relativamente alla sede principale sita in via
Piria n° 2, un documento contenente:
a. una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro, nella
quale sono specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;
b. l'individuazione delle misure di prevenzione e di protezione e dei dispositivi di protezione
individuale, conseguente alla valutazione di cui alla lettera a);
c. il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza.
5. Di accingersi ad elaborare, all’esito della valutazione di cui al punto 3 soprascritto e relativamente alla
sede di via Pensilvania un analogo documento di cui al soprascritto punto 4.
6. Che i D.V.R. di cui al punto 4 e al punto 5 saranno riuniti in un unico Documento di Valutazione dei
Rischi
7. Che il documento di valutazione dei rischi è custodito presso l'azienda ovvero unità produttiva.
8. Che si dà contestuale informazione al RLS e si impegna comunque ad informarlo sullo svolgimento
dei compiti di cui sopra.
Il Dirigente Scolastico
Ing. Ugo Neri
185
ISTITUTO TECNICO STATALE PER IL SETTORE ECONOMICO
“Raffaele Piria”
Indirizzi: Amministrazione Finanza e Marketing – SIA – Turismo
Sede Centrale Via Piria n° 2, 89127 REGGIO CALABRIA -  0965 28547 - 499444 – Fax 0965324158
Polo Turistico Via Pensilvania n° 6, 89123 REGGIO CALABRIA 0965 25695 (anche Fax)
CF/PIVA 80008080808 - E mail: [email protected]; [email protected]; [email protected] Sito WEB: www.itepiria.it
Prot. N° 7170/FP

Reggio Calabria, li 7 ottobre 2013
Egr. Sig.ra Maria Fracapane
SEDE
OGGETTO: Designazione dei lavoratori addetti alla gestione dell’emergenza per le misure di:

Primo Soccorso.

Prevenzione Incendi.
ai sensi degli art. 18 comma 1 lettera b e 37 comma 9del D.Lgs. 81/2008
Il sottoscritto Ugo Neri in qualità di Dirigente Scolastico dell’Istituto Tecnico Statale per il Settore Economico
“Raffaele Piria” con sede legale in Reggio Calabria, Via Piria n° 2 e con le seguenti altre sedi: Polo turistico,
Reggio Calabria, via Pensilvania n° 6 tenuto conto delle Sue attitudini e capacità, previa consultazione con il
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, ritiene di designarla quale incaricato di attuare le misure di:
 Prevenzione incendi e lotta antincendio, evacuazione, gestione emergenze
 Primo Soccorso
presso il plesso scolastico Istituto sede centrale dell’Istituto Tecnico Economico “Raffaele Piria” – Reggio
Calabria
La Sua attività sarà svolta conformemente alle istruzioni e con i mezzi che Le saranno forniti.
Secondo quanto previsto dal Decreto suddetto, Le sarà inoltre erogata una formazione specifica ed adeguata in
materia.
Si evidenzia che la presente designazione non può essere da Lei rifiutata se non per giustificato motivo, che
dovrà esserci notificato per iscritto.
DICHIARA INOLTRE
 Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza prof. Maria Grazia Sollazzo è stato consultato sulla
presente designazione;
Distinti saluti.
Il Dirigente Scolastico
Ing. Ugo Neri
Data e firma per presa visione dell’incaricato:
(Maria Fracapane) ________________________
186
ISTITUTO TECNICO STATALE PER IL SETTORE ECONOMICO
“Raffaele Piria”
Indirizzi: Amministrazione Finanza e Marketing – SIA – Turismo
Sede Centrale Via Piria n° 2, 89127 REGGIO CALABRIA -  0965 28547 - 499444 – Fax 0965324158
Polo Turistico Via Pensilvania n° 6, 89123 REGGIO CALABRIA 0965 25695 (anche Fax)
CF/PIVA 80008080808 - E mail: [email protected]; [email protected]; [email protected] Sito WEB: www.itepiria.it
Prot. N° 7171/FP

Reggio Calabria, li 7 ottobre 2013
Egr. Sig.ra Antonietta Laface
SEDE
OGGETTO: Designazione dei lavoratori addetti alla gestione dell’emergenza per le misure di:

Primo Soccorso.

Prevenzione Incendi.
ai sensi degli art. 18 comma 1 lettera b e 37 comma 9del D.Lgs. 81/2008
Il sottoscritto Ugo Neri in qualità di Dirigente Scolastico dell’Istituto Tecnico Statale per il Settore Economico
“Raffaele Piria” con sede legale in Reggio Calabria, Via Piria n° 2 e con le seguenti altre sedi: Polo turistico,
Reggio Calabria, via Pensilvania n° 6 tenuto conto delle Sue attitudini e capacità, previa consultazione con il
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, ritiene di designarla quale incaricato di attuare le misure di:
 Prevenzione incendi e lotta antincendio, evacuazione, gestione emergenze
 Primo Soccorso
presso il plesso scolastico Polo turistico dell’Istituto Tecnico Economico “Raffaele Piria” – Reggio Calabria
La Sua attività sarà svolta conformemente alle istruzioni e con i mezzi che Le saranno forniti.
Secondo quanto previsto dal Decreto suddetto, Le sarà inoltre erogata una formazione specifica ed adeguata in
materia.
Si evidenzia che la presente designazione non può essere da Lei rifiutata se non per giustificato motivo, che
dovrà esserci notificato per iscritto.
DICHIARA INOLTRE
 Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza prof. Maria Grazia Sollazzo è stato consultato sulla
presente designazione;
Distinti saluti.
Il Dirigente Scolastico
Ing. Ugo Neri
Data e firma per presa visione dell’incaricato:
(Antonietta Laface) ________________________
187
ISTITUTO TECNICO STATALE PER IL SETTORE ECONOMICO
“Raffaele Piria”
Indirizzi: Amministrazione Finanza e Marketing – SIA – Turismo
Sede Centrale Via Piria n° 2, 89127 REGGIO CALABRIA -  0965 28547 - 499444 – Fax 0965324158
Polo Turistico Via Pensilvania n° 6, 89123 REGGIO CALABRIA 0965 25695 (anche Fax)
CF/PIVA 80008080808 - E mail: [email protected]; [email protected]; [email protected] Sito WEB: www.itepiria.it
Prot. N° 7172/FP

Reggio Calabria, li 7 ottobre 2013
Egr. Sig. Antonio Marra
SEDE
OGGETTO: Designazione dei lavoratori addetti alla gestione dell’emergenza per le misure di:

Primo Soccorso.

Prevenzione Incendi.
ai sensi degli art. 18 comma 1 lettera b e 37 comma 9del D.Lgs. 81/2008
Il sottoscritto Ugo Neri in qualità di Dirigente Scolastico dell’Istituto Tecnico Statale per il Settore Economico
“Raffaele Piria” con sede legale in Reggio Calabria, Via Piria n° 2 e con le seguenti altre sedi: Polo turistico,
Reggio Calabria, via Pensilvania n° 6 tenuto conto delle Sue attitudini e capacità, previa consultazione con il
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, ritiene di designarla quale incaricato di attuare le misure di:
 Prevenzione incendi e lotta antincendio, evacuazione, gestione emergenze
 Primo Soccorso
presso il plesso scolastico Istituto sede centrale dell’Istituto Tecnico Economico “Raffaele Piria” – Reggio
Calabria - Corso serale.
La Sua attività sarà svolta conformemente alle istruzioni e con i mezzi che Le saranno forniti.
Secondo quanto previsto dal Decreto suddetto, Le sarà inoltre erogata una formazione specifica ed adeguata in
materia.
Si evidenzia che la presente designazione non può essere da Lei rifiutata se non per giustificato motivo, che
dovrà esserci notificato per iscritto.
DICHIARA INOLTRE
 Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza prof. Maria Grazia Sollazzo è stato consultato sulla
presente designazione;
Distinti saluti.
Il Dirigente Scolastico
Ing. Ugo Neri
Data e firma per presa visione dell’incaricato:
(Antonino Marra) ________________________
188
ISTITUTO TECNICO STATALE PER IL SETTORE ECONOMICO
“Raffaele Piria”
Indirizzi: Amministrazione Finanza e Marketing – SIA – Turismo
Sede Centrale Via Piria n° 2, 89127 REGGIO CALABRIA -  0965 28547 - 499444 – Fax 0965324158
Polo Turistico Via Pensilvania n° 6, 89123 REGGIO CALABRIA 0965 25695 (anche Fax)
CF/PIVA 80008080808 - E mail: [email protected]; [email protected]; [email protected] Sito WEB: www.itepiria.it
Prot. N° 7175/FP

Reggio Calabria, li 8 ottobre 2013
Egr. Prof. Maria Grazia Sollazzo
SEDE
OGGETTO: Designazione del coordinatore dei lavoratori addetti alla gestione dell’emergenza per le
misure di:

Primo Soccorso.

Prevenzione Incendi.
ai sensi degli art. 18 comma 1 lettera b e 37 comma 9del D.Lgs. 81/2008
Il sottoscritto Ugo Neri in qualità di Dirigente Scolastico dell’Istituto Tecnico Statale per il Settore Economico
“Raffaele Piria” con sede legale in Reggio Calabria, Via Piria n° 2 e con le seguenti altre sedi: Polo turistico,
Reggio Calabria, via Pensilvania n° 6 tenuto conto delle Sue attitudini e capacità, previa consultazione con il
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, ritiene di designarla quale incaricato di attuare il coordinamento
delle misure di:
 Prevenzione incendi e lotta antincendio, evacuazione, gestione emergenze
 Primo Soccorso
presso i plessi scolastici dell’Istituto Tecnico Economico “Raffaele Piria” – Reggio Calabria.
La Sua attività sarà svolta conformemente alle istruzioni e con i mezzi che Le saranno forniti.
Secondo quanto previsto dal Decreto suddetto, Le sarà inoltre erogata una formazione specifica ed adeguata in
materia.
Si evidenzia che la presente designazione non può essere da Lei rifiutata se non per giustificato motivo, che
dovrà esserci notificato per iscritto.
DICHIARA INOLTRE
 Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza prof. Maria Grazia Sollazzo è stato consultato sulla
presente designazione;
Distinti saluti.
Il Dirigente Scolastico
Ing. Ugo Neri
Data e firma per presa visione dell’incaricato:
(Maria Grazia Sollazzo) ________________________
189
ISTITUTO TECNICO STATALE PER IL SETTORE ECONOMICO
“Raffaele Piria”
Indirizzi: Amministrazione Finanza e Marketing – SIA – Turismo
Sede Centrale Via Piria n° 2, 89127 REGGIO CALABRIA -  0965 28547 - 499444 – Fax 0965324158
Polo Turistico Via Pensilvania n° 6, 89123 REGGIO CALABRIA 0965 25695 (anche Fax)
CF/PIVA 80008080808 - E mail: [email protected]; [email protected]; [email protected] Sito WEB: www.itepiria.it
Prot. N° 7249/FP

Reggio Calabria, li 9 ottobre 2013
Egr. Prof. Caterina Chisari
SEDE
OGGETTO: Designazione dei lavoratori addetti alla gestione dell’emergenza per le misure di:

Primo Soccorso.

Prevenzione Incendi.
ai sensi degli art. 18 comma 1 lettera b e 37 comma 9del D.Lgs. 81/2008
Il sottoscritto Ugo Neri in qualità di Dirigente Scolastico dell’Istituto Tecnico Statale per il Settore Economico
“Raffaele Piria” con sede legale in Reggio Calabria, Via Piria n° 2 e con le seguenti altre sedi: Polo turistico,
Reggio Calabria, via Pensilvania n° 6 tenuto conto delle Sue attitudini e capacità, previa consultazione con il
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, ritiene di designarla quale incaricato di attuare le misure di:
 Prevenzione incendi e lotta antincendio, evacuazione, gestione emergenze
 Primo Soccorso
presso il plesso scolastico Istituto sede centrale dell’Istituto Tecnico Economico “Raffaele Piria” – Reggio
Calabria
La Sua attività sarà svolta conformemente alle istruzioni e con i mezzi che Le saranno forniti.
Secondo quanto previsto dal Decreto suddetto, Le sarà inoltre erogata una formazione specifica ed adeguata in
materia.
Si evidenzia che la presente designazione non può essere da Lei rifiutata se non per giustificato motivo, che
dovrà esserci notificato per iscritto.
DICHIARA INOLTRE
 Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza prof. Maria Grazia Sollazzo è stato consultato sulla
presente designazione;
Distinti saluti.
Il Dirigente Scolastico
Ing. Ugo Neri
Data e firma per presa visione dell’incaricato:
(Caterina Chisari) ________________________
190
ISTITUTO TECNICO STATALE PER IL SETTORE ECONOMICO
“Raffaele Piria”
Indirizzi: Amministrazione Finanza e Marketing – SIA – Turismo
Sede Centrale Via Piria n° 2, 89127 REGGIO CALABRIA -  0965 28547 - 499444 – Fax 0965324158
Polo Turistico Via Pensilvania n° 6, 89123 REGGIO CALABRIA 0965 25695 (anche Fax)
CF/PIVA 80008080808 - E mail: [email protected]; [email protected]; [email protected] Sito WEB: www.itepiria.it
Prot. N° 7248/FP

Reggio Calabria, li 9 ottobre 2013
Egr. Sig. Demetrio Fulco
SEDE
OGGETTO: Designazione dei lavoratori addetti alla gestione dell’emergenza per le misure di:

Primo Soccorso.

Prevenzione Incendi.
ai sensi degli art. 18 comma 1 lettera b e 37 comma 9del D.Lgs. 81/2008
Il sottoscritto Ugo Neri in qualità di Dirigente Scolastico dell’Istituto Tecnico Statale per il Settore Economico
“Raffaele Piria” con sede legale in Reggio Calabria, Via Piria n° 2 e con le seguenti altre sedi: Polo turistico,
Reggio Calabria, via Pensilvania n° 6 tenuto conto delle Sue attitudini e capacità, previa consultazione con il
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, ritiene di designarla quale incaricato di attuare le misure di:
 Prevenzione incendi e lotta antincendio, evacuazione, gestione emergenze
 Primo Soccorso
presso il plesso scolastico Polo turistico dell’Istituto Tecnico Economico “Raffaele Piria” – Reggio Calabria
La Sua attività sarà svolta conformemente alle istruzioni e con i mezzi che Le saranno forniti.
Secondo quanto previsto dal Decreto suddetto, Le sarà inoltre erogata una formazione specifica ed adeguata in
materia.
Si evidenzia che la presente designazione non può essere da Lei rifiutata se non per giustificato motivo, che
dovrà esserci notificato per iscritto.
DICHIARA INOLTRE
 Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza prof. Maria Grazia Sollazzo è stato consultato sulla
presente designazione;
Distinti saluti.
Il Dirigente Scolastico
Ing. Ugo Neri
Data e firma per presa visione dell’incaricato:
(Demetrio Fulco) ________________________
191
ISTITUTO TECNICO STATALE PER IL SETTORE ECONOMICO
“Raffaele Piria”
Indirizzi: Amministrazione Finanza e Marketing – SIA – Turismo
Sede Centrale Via Piria n° 2, 89127 REGGIO CALABRIA -  0965 28547 - 499444 – Fax 0965324158
Polo Turistico Via Pensilvania n° 6, 89123 REGGIO CALABRIA 0965 25695 (anche Fax)
CF/PIVA 80008080808 - E mail: [email protected]; [email protected]; [email protected] Sito WEB: www.itepiria.it
Prot. N° 7247/FP

Reggio Calabria, li 9 ottobre 2013
Egr. Prof. Giuseppe Calì
SEDE
OGGETTO: Designazione dei lavoratori addetti alla gestione dell’emergenza per le misure di:

Primo Soccorso.

Prevenzione Incendi.
ai sensi degli art. 18 comma 1 lettera b e 37 comma 9del D.Lgs. 81/2008
Il sottoscritto Ugo Neri in qualità di Dirigente Scolastico dell’Istituto Tecnico Statale per il Settore Economico
“Raffaele Piria” con sede legale in Reggio Calabria, Via Piria n° 2 e con le seguenti altre sedi: Polo turistico,
Reggio Calabria, via Pensilvania n° 6 tenuto conto delle Sue attitudini e capacità, previa consultazione con il
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, ritiene di designarla quale incaricato di attuare le misure di:
 Prevenzione incendi e lotta antincendio, evacuazione, gestione emergenze
 Primo Soccorso
presso il plesso scolastico Istituto sede centrale dell’Istituto Tecnico Economico “Raffaele Piria” – Reggio
Calabria - Corso serale.
La Sua attività sarà svolta conformemente alle istruzioni e con i mezzi che Le saranno forniti.
Secondo quanto previsto dal Decreto suddetto, Le sarà inoltre erogata una formazione specifica ed adeguata in
materia.
Si evidenzia che la presente designazione non può essere da Lei rifiutata se non per giustificato motivo, che
dovrà esserci notificato per iscritto.
DICHIARA INOLTRE
 Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza prof. Maria Grazia Sollazzo è stato consultato sulla
presente designazione;
Distinti saluti.
Il Dirigente Scolastico
Ing. Ugo Neri
Data e firma per presa visione dell’incaricato:
(Giuseppe Calì) ________________________
192
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Protocollo n°7250/A31

Reggio Calabria, 9 ottobre 2013
Al Personale
dell’Istituto Scolastico
SEDE
Oggetto: Circolare informativa per il personale scolastico inerente le nomine del personale facente parte
del Sistema di Prevenzione dell’Istituto secondo quanto previsto dal D.Lgs. 81/2008.
Nell’ambito degli adempimenti legislativi inerenti la sicurezza e la prevenzione negli ambienti di lavoro con la
presente Vi informo che per l’anno scolastico 2013-2014 il personale nominato per ricoprire i ruoli previsti dal
Sistema di Prevenzione dell’Istituto, sono i seguenti:
Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP) il sig. Ugo Neri D.S.;
Addetti al Servizio Prevenzione e Protezione la sig.ra Danila Laganà, coordinatore ufficio tecnico:
coordinatore ufficio tecnico, designata con lettera Prot. N°7094/FP del 5 ottobre 2013;
prof Giuseppe Anamiati, incarico svolto: supporto al dirigente,
designato con lettera Prot. N°7082/FP del 5 ottobre 2013;
Medico Competente il dr. (Nome e Cognome - si procederà alla nomina ove dalle risultanze della valutazione
RLC risuilterà necessario);
Coordinatore alla Prevenzione Incendi la prof. Maria Grazia Sollazzo designato con lettera Prot. n°7175 del
8.10.2013;
Addetti alla Prevenzione Incendi la prof. Chisari Caterina (sede principale) designato con lettera Prot. N.
7249/FP del 9.10.2013 , il prof. Calì Giuseppe (corso serale) designato con lettera Pr. N. 7247/FP del 9.10.2013
, il sig. Fulco Demetrio (polo turistico) qualifica: collaboratore scolastico, designato con lettera Pr. N. 7248/FP
del 9.10.2013;
Addetti al Primo Soccorso i sigg. Maria Fracapane assistente amministrativa designata con lettera Prot. N°
7170/FP del 7 ottobre 2013, Antonietta Laface collaboratore scolastico designata con lettera Prot N° 7171/FP
del 7 ottobre 2013, Antonio Marra collaboratore scolastico designato con lettera Prot. N° 7172/FP del
ottobre 2013;
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) la prof. Maria Grazia Sollazzo, comunicata la
elezione nella riunione sulla sicurezza di cui al verbale n. 1 del 23/9/2013
 corso base (32 ore) Prot. 2981 del 22.04.2013  aggiornamento annuale (4 ore o 8 ore) ;
193
Coordinatore alla Gestione dell’emergenza ed evacuazione plesso principale prof. Patrizia Praticò,
qualifica: docente collaboratore vicario, designato con lettera Prot. N. 5881/FP del 05.09.2013;
Coordinatore alla Gestione dell’emergenza ed evacuazione polo turistico prof. Catarina Mazzù: incarico
svolto: collaboratore responsabile plesso turistico, designato con lettera Prot. N.5882/FP del 05.09.2013;
Coordinatore alla Gestione dell’emergenza ed evacuazione corso serale prof. Francesca Maria Morabito:
incarico svolto: collaboratore responsabile corso serale designato con lettera Prot. N. 5883/FP del 05.09.2013;
Coordinatore al Primo Soccorso sede principale sig.ra Maria Fracapane, qualifica: assistente
amministrativa designato con lettera Pr. N. 7170/FP del 7.10.2013;
Coordinatore al Primo Soccorso sede polo turistico sig.ra Antonietta Laface, qualifica: collaboratore
scolastico designato con lettera Pr. N. 7171/FP del 7.10.2013;
Coordinatore al Primo Soccorso sede corso serale sig. Antonio Marra, qualifica: collaboratore scolastico
designato con lettera Pr. N. 7172/FP del 7.10.2013;;
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) la prof. Maria Grazia Sollazzo.
Si auspica una proficua collaborazione da parte di tutti per una migliore ed efficace gestione della sicurezza
all’interno della scuola.
Si rimane a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Tale circolare verrà esposta in bacheca per consentire una migliore diffusione.
Distinti saluti.
Il Dirigente Scolastico
(Ing. Ugo Neri)
194
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Prot. n° 10239/A31

Reggio Calabria, 17 novembre 2014
Al RSPP ing. Neri Ugo (dirigente autonominato)
Al DSGA dott. Pietropaolo Maria
Al RLS Prof. Sollazzo Maria Grazia
Al ASPP Prof. Anamiati Giuseppe
Ai COLLABORATORI
Prof. Geria Diego
Prof. Mazzù Catarina
Prof. Morabito Francescamaria
Loro Sedi
Oggetto: Convocazione della Riunione Periodica per la Prevenzione e Protezione dai rischi (art. 35 D.Lgs.
81/2008).
Con la presente si comunica che la Riunione Periodica per la Prevenzione e Protezione dai rischi è convocata
per il giorno 23 settembre 2013 alle ore 16,00, presso l’ufficio di presidenza, con il seguente ordine del giorno;
 analisi del Documento di Valutazione dei Rischi tramite esame dei programmi di verifica e dei risultati,
con relativo aggiornamento;
 andamento degli infortuni e delle malattie professionali e della sorveglianza sanitaria;
 criteri di scelta, caratteristiche tecniche ed efficacia dei DPI ,
 programmi di informazione e formazione dei dirigenti, preposti e lavoratori.
 coordinamento con il proprietario dell’edificio;
 varie ed eventuali
Nel corso della riunione posso essere individuati:
 codici di comportamento e buone prassi per prevenire i rischi di infortuni e malattie professionali;
 obiettivi di miglioramento della sicurezza complessiva sulla base delle linee guida per un sistema di
gestione della salute e sicurezza sul lavoro;
Distinti saluti.
Il Dirigente Scolastico
Ing. Ugo Neri
195
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
[email protected];
[email protected]; [email protected] - Sito WEB: www.itepiria.it
Protocollo n° 10241/A31
CF/PIVA 80008080808 - E mail:

Reggio Calabria, li 17/11/2014
Alla Amministrazione Provinciale
Sett. 17 Edilizia e Impiantistica sportiva
Via Aschenez n° 239
89125 Reggio Calabria
Proprietaria degli Istituti Scolastici:
a) Istituto Tecnico Economico Raffaele Piria
Via Piria 2 Reggio Calabria;
b) Plesso Scolastico
Via Pensilvania 1 Reggio Calabria.
Oggetto:Richiesta d’intervento e di documentazione edifici scolastici.
In base a quanto previsto dall’art. 18 comma 3 D.Lgs. 81/2008 gli obblighi relativi agli interventi strutturali e
di manutenzione necessari per assicurare, ai sensi del presente decreto, la sicurezza dei locali e degli edifici
assegnati in uso a pubbliche amministrazioni o a pubblici uffici, ivi comprese le istituzioni scolastiche e
educative, restano a carico dell'amministrazione tenuta, per effetto di norme o convenzioni, alla loro
fornitura e manutenzione.
In tal caso gli obblighi previsti dal presente decreto, relativamente ai predetti interventi, si intendono assolti,
da parte dei dirigenti o funzionari preposti agli uffici interessati, con la richiesta del loro adempimento
all'amministrazione competente o al soggetto che ne ha l'obbligo giuridico.
Si richiede al proprietario dell’edificio in indirizzo di effettuare i necessari interventi strutturali e di
manutenzione per l’adeguamento a quanto previsto dalla normativa sopra indicata.
Si richiedono inoltre i documenti, elencati nel foglio allegato, necessari per la predisposizione del documento
complessivo sulla valutazione e riduzione dei rischi.
Si richiede di restituire compilata al Dirigente scolastico allegando (eventualmente) i documenti richiesti la
tabella di seguito, una per ciascun edificio scolastico
Certi di un sollecito e puntuale riscontro si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.
Il Dirigente Scolastico
Ing. Ugo NERI
196
Documentazione di pertinenza del
PROPRIETARIO
(TIMBRO DELLA SCUOLA)
NON
ALLEG.
PERTIN
.
DISPONI
BILE
PRESSO
Planimetria dell’Istituto con destinazione d’ uso dei locali
Agibilità
Certificato Prevenzione Incendi
Impianti elettrici:
 Progetto impianti elettrici installati o modificati dopo 01.03.92 a firma di
tecnico abilitato
In alternativa (solo per impianti antecedenti).
 atto notorio a firma del datore di lavoro di rispondenza alle normative in
vigore all’epoca dell’installazione
dichiarazione di conformità relativi agli impianti elettrici installati o modificati
dopo lo 01.03.92
Verbale di verifica periodica all'impianto di messa a terra, con data non
antecedente a 2 anni o in alternativa lettera d’accettazione d’incarico di organismo
abilitato con data nell’anno solare
Impianti Elettrici in luoghi con pericolo di esplosione (se presenti):
Documentazione di classificazione delle aree (centrale termica e cucina sono
escluse se rispondenti al DPR 661/96).
 Denuncia degli impianti all’UOIA.
 Verbale di omologazione UOIA (I° verifica) dei detti impianti elettrici , di non
oltre 2 anni e Verbale di verifica periodica successiva all’omologazione
Impianti di protezione dalle scariche atmosferiche:
Valutazione del rischio di fulminazione realizzata secondo le Norme CEI 81-1 e
81-4 (relazione di autoprotezione)
Solo se l’edificio che ospita la scuola ha più di un piano ed è destinato a
contenere più di 500 persone:
Verbale di verifica periodica dell'impianto di protezione dalle scariche
atmosferiche ai sensi del D.P.R. 462/01, con data non antecedente a 2 anni o in
alternativa lettera d’accettazione d’incarico di organismo abilitato con data
nell’anno solare della richiesta di autorizzazione
Impianto di riscaldamento:
 Per gli impianti realizzati dopo il 27/03/08,dichiarazione di conformità
dell’installatore abilitato
Inoltre;per impianti ad “ acqua calda” ( no ad aria) con potenzialità superiore a
35kW (30.000 kcal/h) :
 progetto secondo D.M. 1.12.75 Approvato da ISPESL.
 verbale di omologazione ISPESL
inoltre, solo per impianti ad “ acqua calda” con potenzialità superiore a 116 kW
(100.000 kcal/h):
verbali di verifica periodica eseguiti da UOIA con data non antecedente a 5 anni
197
Impianti a pressione (se presenti e solo se capacità > 24 lt)
(autoclavi per acqua e recipienti per aria compressa)
Se costruiti prima del 29/05/2002:
 Libretto matricolare ISPESL o ANCC
inoltre, se PxV[bar x litri]> 8000 o P bollo>12 bar
 Richiesta omologazione a ISPESL (PC)
 Verbale di omologazione ISPESL (PC)
 Verbale verifica periodica UOIA (RE)
Se costruiti dopo il 29/05/2002:
 Certificato CE di conformità (con evidenziato rispondenza a direttiva
97/23/CE oppure a 87/404/CE)
 Comunicazione di messa in servizio a ISPESL (PC) e UOIA (RE) (art 19
DLgs 93/2000)
 Verbale installazione primo impianto rilasciato da ISPESL
 Verbale di verifica periodica rilasciato da UOIA
Impianti Ascensori/Montacarichi (portata < 25 kg e corsa < 2 m):
 Libretto d’impianto e targa in cabina con matricola rilasciata dal comune.
Documento comprovante l'accettazione d'incarico, rilasciato dall'UOIA o da
altro Organismo Notificato, per l'espletamento delle verifiche periodiche
biennali sugli ascensori o montacarichi.
 Verbale di verifica periodica UOIA/ Organismo Notificato con data < 2 anni.
Impianti piattaforme per disabili con corsa > 2 m
 Targa con n° di matricola rilasciato dal comune
 Certificato CE di conformità
indicazione della Ditta Manutentrice
verifica biennale di Organismo Notificato.
Prescrizioni e/o Disposizioni organi vigilanza
Elenco dei presidi antincendio e loro ubicazione
Elenco delle macchine/attrezzature e VDT di vostra proprietà
Caratteristiche degli impianti di ventilazione generale, localizzata e di
condizionamento di vostra proprietà
N.B. - Per il Proprietario, da restituirsi compilato al Dirigente scolastico allegando (eventualmente) i
documenti richiesti.
198
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Protocollo n°

Reggio Calabria, li
Al Dirigente Scolastico
Ing. Ugo Neri
dell’Istituto Tecnico Economico
“Raffaele Pira” Reggio Calabria
OGGETTO: Comunicazione al Dirigente Scolastico della condizione di lavoratrice gestante,
puerpera o in periodo di allattamento.
La sottoscritta __________________________________
Comunica, ai sensi dell’art.6, c. 1 del D.Lgs. 151/2001 di trovarmi nello stato di:
 gestante
 puerpera
 allattamento fino a 7 mesi dopo il parto
La lavoratrice (firma)
__________________________________
199
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Protocollo n° 10242/A31

Reggio Calabria, li 17 novembre 2014
Alle Signore
Ruolo Docenti
Ruolo Assistenti Amministrative
Ruolo Collaboratrici scolastiche
dell’Istituto Tecnico Economico
“Raffaele Pira” Reggio Calabria
Al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Prof. Maria Grazia Sollazzo
Oggetto: informazione ex art. 11 comma 2 D.Lgs 151/01 in tema di risultati della valutazione del rischio e
delle conseguenti misure di protezione e di prevenzione adottate per le lavoratrici in gravidanza e fino a
sette mesi di età del figlio.
IL D.Lgs. 151/01 è il testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e
della paternità, a norma dell’art. 15 della L. 8 marzo 2000, n. 53.
Il Capo II di tale decreto prescrive misure per la tutela della sicurezza e della salute delle lavoratrici durante il
periodo di gravidanza e fino a sette mesi di età del figlio, che hanno informato il datore del proprio stato,
conformemente alle disposizioni vigenti.
La valutazione dei rischi ha permesso di evidenziare per ogni ruolo professionale rischi nei confronti dei quali
verranno attuati provvedimenti diversificati durante la gravidanza e fino a sette mesi di età del figlio che
comprenderanno di caso in caso: la riorganizzazione della mansione svolta, lo spostamento ad altra mansione,
l’interdizione dal lavoro in gravidanza e fino a sette mesi di età del figlio.
Negli allegati le specifiche per ogni ruolo professionale.
Il Dirigente Scolastico
Ing.Ugo Neri
Per presa visione:
Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
Prof Maria Grazia Sollazzo
200
Indice
A - Generalità
Pag. 4
1 - Identificazione e riferimenti generali
1.1.Identificazione e riferimenti plesso
1.2 Organizzazione del Sistema Prevenzionistico
2 - Caratteristiche generali dell’edificio scolastico
3.1 - Documentazione obbligatoria generale
3.2 - Documentazione obbligatoria specifica
3.3 - Documentazione necessaria per la valutazione dei rischi
04
05
06
11
12
15
17
B – Metodologia
18
1 - Riferimenti alle normative tecniche
2 - Criteri utilizzati
2.1 Identificazione fattori di rischio
2.2 Identificazione lavoratori esposti
2.3 Quantificazione dei rischi
2.4 Definizione delle priorità degli interventi
2.5 Individuazione, programmazione messa in atto delle misure
3 - Obiettivi specifici perseguiti
18
19
19
19
20
22
22
23
C - Coinvolgimento del personale
29
D - Risultati della valutazione - Programma di attuazione
RISCHIO R = 9
RISCHIO R = 6
RISCHIO R = 4
RISCHIO R = 3
RISCHIO R = 2
30
E - Aggiornamenti programmati
38
F - Lista di controllo (Check List)
39
31
31
34
36
36
ASPETTI ORGANIZZATIVI GESTIONALI
1. Organizzazione del Lavoro
2. Compiti, Funzioni, Responsabilità
3. Analisi, Pianificazione e Controllo
4. Informazione-Formazione
5. Partecipazione
5.a. Stress lavoro correlato
6. Norme e procedure di lavoro
6.a. Tutela Lavoratrici Madri.
7. Dispositivi di Protezione Individuale
8. Emergenza e Pronto Soccorso
9. Sorveglianza Sanitaria / Vaccinazioni
40
41
42
44
47
48
53
54
56
58
61
201
10. Lavori in appalto/forniture
62
SALUTE E SICUREZZA LAVORATORI E STUDENTI
11. Impianto Elettrico
11.a. Altri impianti tecnologici
12. Antincendio/Vie ed uscita di emergenza
13. Rumore e comfort acustico
14. Rischio Chimico
14.a. Rischio Amianto
14.b. Rischio Esplosione
15. Movimentazione Manuale Carichi
16. Microclima
16.a. Rischio fumo
17. Illuminazione
18. Arredi
19. Attrezzature
19.a. Scale
64
66
68
74
75
79
79
80
81
82
83
84
85
86
RISCHI IN AMBIENTI SPECIFICI
20. Aule per attività didattiche normali
21. Aule per attività didattiche speciali
21.a. Laboratori di Chimica
21.b. Laboratori di Informatica
21.f. Laboratorio di Fisica
22. Aula magna
23. Uffici
24. Biblioteca
26. Attività sportive
27. Servizi spogliatoi
28. Barriere architettoniche
29. Area cortiliva
88
90
92
101
103
106
107
109
110
112
113
117
H - Elenco Allegati
1. Assetto organizzazione prevenzione
2. Programma annuale di Formazione Informazione Addestramento
3. Ricognizione corsi di formazione con allegati programmi e attestati
4. Elenco procedure e istruzioni operative
5. Elenco Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)
6. Modulo di consegna di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)
7. Procedura Organizzazione Pronto Soccorso con elenco Presidi Sanitari
8. Istruzione operativa per "Prevenzione delle malattie a trasmissione ematica”
9. Procedura Alternanza Scuola Lavoro
10.Procedura Pulizia e Disinfezione Ambienti Scolastici
11.Procedura infortuni in ambito scolastico ed extrascolastico
12. Elenco Esposti con obbligo di Sorveglianza Sanitaria
13.Elenco Presidi Antincendio e loro ubicazione (inserito nel Piano emergenza)
14.Giustificazione Rischio Rumore
15.Elenco Agenti chimici
16. Elenco Attrezzature
17. Dichiarazione datore di lavoro e lavoratore sulle modalità d'uso dei VDT
18. Giustificazione Rischio Chimico
19. Giustificazione Rischio Vibrazioni
119
124
128
138
139
140
141
149
150
156
165
175
176
177
178
179
180
182
183
202
I - Elenco Comunicazioni
a. Dichiarazione di svolgimento diretto DDL=RSPP
b. Designazione addetti SPP
c. Designazione addetti emergenze
d. Incarico medico competente
e. Verbale elezione RLS
f. Comunicazione alla direzione dell'istituto dell'elezione dell'RLS
g. Circolare informativa su nomine RSPP, addetti e elezione RLS
h. Convocazione della riunione periodica
i. Verbale riunione periodica
l. Lettera al proprietario dell'edificio
m. Lettera per impresa – lavori in appalto
n. Comunicazione Lavoratrici Madri
o. Comunicazione esito della valutazione dei rischi specifica per lavoratrici madri
184
186
189
193
195
196
199
200
203
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Documento Valutazione Rischi