Confederazione Generale Italiana del Lavoro
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n. 12 - giugno 2006
NUOVO GOVERNO: PRIME DECISIONI
Le prime decisioni dei due nuovi ministri dell’Istruzione e dell’Università e Ricerca vanno nella
direzione della discontinuità indicata dalla CGIL.
Il Ministro Fioroni ha sospeso la sperimentazione del decreto sul secondo ciclo , a cui avevano
aderito solo 54 scuole e che aveva provocato un duro contrasto con le Regioni, molte della quali
avevano presentato ricorsi al Tar e alla Corte Costituzionale.
Ora la CGIL chiede che sia bloccato il decreto di attuazione della legge 53, incompatibile con
l’innalzamento dell’obbligo di istruzione a 16 anni, e indicazioni alle scuole sulla possibilità di non
attuare il decreto sul primo ciclo in attesa della sua riscrittura.
Inoltre il nuovo ministro ha bloccato i prezzi dei libri di testo .
IL Ministro Mussi ha ritirato importanti atti attuativi della “riforma Moratti” dell’università
(introduzione del percorso a Y, programmazione del sistema universitario, rideterminazione delle
classi di laurea) e ha preso decisioni riguardanti la trasparenza e l’attenzione agli standard di
qualità (ritiro dell’accreditamento dell’università privata “Ranieri” di Reggio Calabria, il riesame
dell’autorizzazione all’avvio delle nuove università telematiche, una direttiva per il
ridimensionamento dei crediti attribuiti all’esperienza professionale attraverso convenzioni).
Inoltre il nuovo ministro ha ritirato la firma dell'Italia alla "Dichiarazione etica" con cui cinque Stati
membri avevano espresso una pregiudiziale contraria alla ricerca sulle cellule staminali embrionali.
Ora la CGIL chiede iniziative di valorizzazione e rilancio dell’autonomia delle Università e degli Enti
di ricerca e un percorso di valutazione dell’esperienza della riforma universitaria del ‘99 (laurea
triennale e laurea specialistica).
Pubblichiamo a proposito un articolo di Fabrizio Dacrema e due appelli del Tavolo “Fermiamo la
Moratti”
REFERENDUM COSTITUZIONALE
La CGIL, insieme al comitato “Salviamo la Costituzione” presieduto dal presidente Scalfaro è
impegnata in prima linea per la vittoria del NO.
La nuova riforma della Costituzione approvata dal centrodestra introduce una prospettiva di
divisione e frammentazione anche del sistema formativo italiano.
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Per quanto riguarda l’istruzione, l’attribuzione alle Regioni della competenza legislativa esclusiva in
materia organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di definizione della parte dei
programmi scolastici di interesse specifico della Regione introduce un pesante vulnus all’unitarietà
del sistema nazionale di istruzione e formazione, aggravando inevitabilmente le già gravi disparità
tra nord e sud, regioni ricche e regioni povere.
L’ulteriore riassetto costituzionale non si limita a rendere possibili venti sistemi scolastici diversi,
ma crea una confusione di ruoli e competenze destinata a moltiplicare i conflitti e a creare una vera
e propria situazione di paralisi gestionale e organizzativa.
La devoluzione in via esclusiva di materie e competenze alle Regioni sull’istruzione in ordine a
programmazione dell’offerta formativa, la gestione degli istituti scolastici e sulla parte dei
programmi scolastici di interesse regionale è, infatti, destinata a entrare in conflitto con la
competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di norme generali. Le materie di
competenza esclusiva delle Regioni non sono, infatti, del tutto scorporabili dalle competenze statali
sull’istruzione in ordine alle norme generali, né possono essere intese in modo indipendente
rispetto ai principi fondamentali che da esse derivano, pena lo svuotamento della loro funzione
unificante.
L’attività di programmazione, organizzazione e gestione di competenza delle regioni, sviluppata al
di fuori di un quadro solidale, è destinata a produrre inevitabilmente effetti di separazione e di
accentuazione delle disuguaglianze territoriali.
La nuova norma costituzionale in questo modo spezza ogni possibile equilibrio tra nuovo ruolo
delle autonomie locali e funzione unitaria e nazionale del sistema di istruzione e formazione,
optando per una logica di separazione e contrapposizione di poteri in cui la frantumazione
localistica può convivere con rigurgiti di centralismo nazionale attraverso il ricorso discrezionale
all’istituto sulla salvaguardia dell’interesse nazionale.
INCONTRO MINISTRI G8
Importante incontro a Mosca dei ministri dell’istruzione del G8 per preparare la riunione dei capi di
governo che si terrà a luglio, per la prima volta, sul tema dell’istruzione.
Sono stati affrontati i temi del rinnovamento dell’insegnamento, del rilancio del prestigio sociale e
della qualificazione professionale degli insegnanti, dell’innalzamento degli esiti dell’apprendimento.
Nel documento finale è emersa una forte convergenza sull’educazione come bene pubblico per
garantire a tutti eguaglianza delle opportunità
LIGURIA: NUOVA LEGGE SUL DIRITTO ALLO STUDIO
La nuova legge regionale sul diritto alla studio elimina la franchigia che escludeva dai benefici gli
alunni delle scuole pubbliche, superando uno degli aspetti più negativi prevista dalla legge sui
buoni scuola introdotta dalla precedente giunta di centrodestra. La CGIL ligure considera il nuovo
provvedimento un passo avanti, ma contesta l’eccessivo finanziamento diretto ancora alle scuole
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private, che rappresentano solo l’8% della popolazione scolastica. La CGIL ha proposto una legge
di sistema con nuovi fondi diretti per le scuole pubbliche.
Alleghiamo l’Ordine del giorno approvato dal Comitato direttivo FLC Liguria
CAMPANIA: DELIBERA SULLA FORMAZIONE CONTINUA
Importante delibera sulla formazione continua approvata dalla Regione Campania, in particolare
per il ruolo significativo attribuito alla bilateralità
Delibera regionale e osservazioni Cgil
FORMAZIONE CONTINUA: NUOVI DECRETI MINISTERIALI
Due i nuovi Decreti predisposti dal Ministero del Lavoro, in seguito a un lungo confronto con le
parti sociali, che assegnano alle Regioni e Province Autonome ingenti risorse per la formazione dei
lavoratori. Sono previsti bandi regionali a seguito di accordi con le parti sociali e l’utilizzo del 5%
delle risorse per interventi di informazione.
Le risorse previste da questi due provvedimenti, unitamente alle quelle gestite dai Fondi
interprofessionali per la formazione continua, consentirebbero di attivare, nell’arco di un anno,
interventi formativi per circa 500.000 lavoratori. Inoltre, grazie alle procedure di confronto con le
parti sociali previste, consentiranno di sperimentare per la prima volta il modello di confronto con le
Regioni, che abbiamo previsto nell’Accordo tecnico tra Regioni, Parti Sociali e Ministero del
Lavoro del marzo scorso.
SCHEDA ALLEGATA
D.D. 107/2006 del 10/5/2006
assegna 143.657.020 Euro per il finanziamento di
• piani formativi aziendali, territoriali, settoriali e individuali concordati tra le parti sociali;
• vaucher aziendali definiti nell’ambito di accordi tra le parti sociali, prioritariamente
destinati ad imprese con meno di 15 dipendenti;
• iniziative formative a domanda individuale (sotto forma di vaucher), destinate
prioritariamente ad alcune tipologie contrattuali previste dal D.L.276 del 10/9/2003
compreso l’apprendistato, a over 45 e a lavoratori in possesso del solo titolo di licenza
elementare o dell’obbligo.
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Il Decreto prevede che siano le Regioni e Province Autonome, in seguito a un accordo con le
parti sociali, a definire, nell’ambito dei bandi che dovranno emanare, gli ambiti prioritari di
intervento dei piani e dei vaucher aziendali (settori, territori, filiere, aree distrettuali ecc.) e le
priorità e i destinatari dei vaucher individuali.
D.D. che applica l’art.6 della Legge 53/2000 (dovrà essere ratificato dalla Conferenza StatoRegione nelle prossime settimane)
assegna 15.493.706,97 Euro per il finanziamento di
• progetti presentati dalle imprese che sulla base di accordi contrattuali, prevedano
quote di riduzione dell’orario di lavoro;
• progetti presentati direttamente dai singoli lavoratori
Anche in questo caso il Decreto prevede che le Regioni e Provincie Autonome ripartiscano le
risorse, attraverso appositi bandi, in seguito a un confronto con le parti sociali.
I due Decreti prevedono inoltre che Regioni e Province Autonome possano utilizzare il 5% delle
risorse per interventi di informazione alle imprese, ai lavoratori e alle organizzazioni dei lavoratori e
degli imprenditori, usufruendo anche dell’assistenza tecnica dell’ISFOL.
E’ evidente l’importanza dei due provvedimenti, non solo per l’entità delle risorse impegnate, che,
unitamente a quelle gestite dai Fondi interprofessionali per la formazione continua,
consentirebbero di attivare, nell’arco di un anno, interventi formativi per circa 500.000 lavoratori,
ma anche perché, grazie alle procedure di confronto con le parti sociali previste, consentiranno di
sperimentare per la prima volta il modello di confronto con le Regioni, che abbiamo previsto
nell’Accordo tecnico tra Regioni, parti sociali e Ministero del lavoro del marzo scorso, che vi
rinviamo in allegato.
Anche grazie a questi decreti, una volta trasformati in bandi regionali, sarà più facile costruire, a
partire da un rapporto con CISL e UIL, modalità di confronto permanente con ogni Regione o
Provincia Autonoma, che consenta di individuare le priorità formative per i lavoratori e le imprese
del territorio, in coerenza con le politiche di sviluppo definite in appositi accordi, e concordare degli
orientamenti per indirizzare in modo più razionale sia le risorse regionali che quelle frutto degli
avvisi dei fondi interprofessionali, anche coinvolgendo le articolazioni regionali dei fondi stessi,
dove esistono.
Tali confronti permetterebbero anche di sperimentare alcuni interventi che raccordino più
strettamente bandi regionali – anche relativi al Fondo Sociale Europeo - con interventi finanziati da
alcuni Fondi interprofessionali, nel rispetto delle reciproche autonomie e delle normative vigenti.
FONDI INTERPROFESSIONALI: NUOVI AVVISI E ACCORDO FONDIMPRESA
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Pubblichiamo una sintesi informativa degli avvisi in corso o in via di predisposizione da parte dei
Fondi interprofessionali ed inoltre l’accordo sulla formazione continua siglato con Confindustria, i
testi del nuovo statuto, il regolamento di Fondimpresa che ora dovranno essere ratificati dal
Ministero del Lavoro.
FONDO SOCIALE EUROPEO
Nel corso di questi ultimi mesi, in seguito al lavoro di numerosi tavoli di confronto nazionali,
coordinati dal Dipartimento per lo sviluppo del Ministero dell’economia, cui hanno partecipato
Regioni e Parti Sociali, l’Italia ha predisposto una prima Bozza Tecnica del Quadro Strategico
Nazionale, che farà da cornice, unitamente ai Programmi di ciascuna Regione e Provincia
Autonoma e di alcuni ministeri, ancora da definire, all’impianto dei Fondi Strutturali per il periodo
2007-2013.
La bozza, che ora dovrà essere oggetto di confronto con i decisori politici, a livello nazionale e
regionale, e con le parti sociali, pur mantenendosi su un livello abbastanza generale, costituisce
comunque un utile strumento di confronto per quanto riguarda le tematiche relative alla
formazione, che dovranno prevalentemente riferirsi agli interventi del Fondo Sociale Europeo.
Naturalmente il prosieguo del lavoro dovrà misurarsi con le scelte politiche del nuovo governo e
con le risorse, che non sono ancora definite.
Documenti e nota 21 febbraio 2006 .
LIBRETTO FORMATIVO
Al fine di condividere progressivamente tutti i documenti relativi allo stato dell’arte sul libretto, è
stato creato un link
riservato all’area del sito web PNR sul Libretto Formativo:
http://www.europass-italia.it/NrpItalia/VET/SperLibrFormativo.htm Il link è riservato poiché non
raggiungibile dal resto del sito ma solo digitando l'indirizzo che vi inviamo. Successivamente sarà
attivato l’accesso differenziato con password. Si tratta per ora di un primo passo per caricare e
condividere progressivamente tutti i documenti e i materiali di lavoro che l’ISFOL sta realizzando
per il supporto metodologico alle Regioni e agli operatori che utilizzeranno il Libretto in questa
prima fase sperimentale. In seguito questa sezione del sito si arricchirà delle pagine dedicate al
monitoraggio.
IFTS
In data 16 marzo 2006 la Conferenza Unificata Stato-Regioni ha deliberato l' ''Accordo-ponte per
la definizione degli standard minimi delle competenze tecnico-professionali relativi a figure
professionali di riferimento del settore Trasporti maritimi''. Su richiesta delle Regioni (così come
discusso in Comitato nazionale IFTS), in attesa di definire un nuovo e più ampio accordo sulle
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figure professionali relative ai percorsi IFTS si è convenuto di istituire in via sperimentale gli
standard minimi delle competenze tecnico-professionali relativamente alle seguenti 3 figure
professionali del settore trasporti marittimi: -ufficiale di coperta -ufficiale di macchina -commissario
di bordo
CONVEGNO CGD DI CASTIGLIONCELLO
Nei giorni 5/6/7 maggio si è tenuto il XVI° incontro internazionale di Castiglioncello
Il bambino ir-reale (annullare la richiesta password di rete) organizzato dal Coordinamento
Genitori Democratici, anche in collaborazione con la CGIL.
Il convegno ha fornito un’occasione importante di analisi e riflessione sui temi dell’infanzia e
dell’adolescenza.
CONVEGNO
sull’educazione permanente “Se non sai non sei”
Roma, 19 maggio 2006
AGENDA
Lombardia
Convegno a Milano “La formazione professionale in Lombardia: che fare adesso?”organizzato
dalla Cgil e FLC Regionale il 14 giugno sulla formazione professionale
Piacenza
Convegno “Prima di tutto i bambini: la CGIL e le politiche dell’infanzia” organizzato dalla Cgil il 17
giugno sui temi della vertenza infanzia
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nuovo governo: prime decisioni referendum costituzionale