HIV e HCV nel contesto carcerario: dallo studio all’azione Firenze, ICAR 2011, 27 marzo 2011 Ralf Jürgens, Canada 1| Firenze, 27 March 2011 Ringraziamenti Annette Verster e Andrew Ball (OMS) Revisori UNODC, UNAIDS 2| Firenze, 27 March 2011 Premesse Tassi HIV in carcere / detenzione preventiva sono molto più alti che nella comunità esterna Anche quando i tassi HIV sono bassi, quelli dell’HCV restano alti – spesso superiori al 50% Altissimi tassi di coinfezione (coinfezione con HCV riscontrata in oltre il 90% dei detenuti sieropositivi di Genova) Fonti: OMS, UNODC, UNAIDS, 2007; Jürgens, Ball, Verster, 2009; Pontali , Ferrari, 2008; Dolan et al., 2007, Macalino et al., 2004, Dolan & Wodak, 1999; MacDonald, 2005; Bobrik et al., 2005; Taylor et al., 1995 3| Firenze, 27 March 2011 Prevalenza HIV in paesi selezionati Paese 4| Canada USA Brasile Italia Spagna Federazione russa Vietnam Indonesia Ucraina Firenze, 27 March 2011 Prevalenza HIV in carcere 1-12% 1,9% 3,2-20% 7% Fino al 14% Fino al 4% 28,4% 4-22% 16-32% (5 regioni) Prevalenza stimata HIV in pop. adulta 0,2-0,5% 0,4-1,0% 0,3-1,6% 0,3% 0,4-1,0% 0,7-1,8% 0,3-0,9% 0,1-0,2% 0,8-4,3% Comportamenti a rischio Molto diffusi nel contesto carcerario – Sesso consensuale e non consensuale – Consumo di droghe per via iniettiva – Tatuaggi – Scambio di rasoi e spazzolini da denti 5| Firenze, 27 March 2011 Attività sessuale Difficile ottenere dati attendibili – – – – Problemi metodologici ed etici I regolamenti carcerari vietano l’attività sessuale Vergogna e omofobia: i detenuti si rifiutano di partecipare agli studi Ammettere di essere stati stuprati è una violazione del codice di comportamento dei detenuti Tuttavia, le prove sono inconfutabili: nelle carceri si fa attività sessuale, consensuale e non 6| Firenze, 27 March 2011 Attività sessuale Africa: (Nigeria, Zambia, Mozambico): 4-5,5% Sudamerica: 10% (Brasile) Asia: 20% (Thailandia) Eurpa centro-orientale: – Russia (9,7-12%; molto più elevata per i detenuti a lungo termine) – Slovacchia: 19% delle donne, 5,6% degli uomini adulti, 8,3% dei giovani – Slovenia: 19,3% – Ungheria: 9% – Armenia: 2,9% con rapporti penetrativi (36% non consenzienti) Europa occidentale, Canada, Australia: 1-12% degli uomini, fino al 37% delle donne Fonte: OMS, UNODC, UNAIDS, 2007 7| Firenze, 27 March 2011 Consumo di stupefacenti in carcere Nelle carceri le droghe di fatto possono entrare, ed entrano Molti sono in carcere proprio per reati legati agli stupefacenti, e riescono a trovare il modo di drogarsi anche dentro Alcuni detenuti interrompono il consumo in carcere Altri iniziano proprio in carcere a consumare droghe (anche iniettive) Nessun paese è riuscito a risolvere il problema del consumo di stupefacenti nel contesto carcerario 8| Firenze, 27 March 2011 Consumo di droghe iniettive e scambio di siringhe in carcere Thailand RF Greece England Canada Australia high Australia Low USA Thailand RF high RF low Mauritius high Mauritius Greece England Canada high Canada low Australia high Australia low Firenze, 27 March 2011 9| % di scambi % droghe iniettive 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Cosa potrebbe accadere – cosa si può prevenire • Nelle carceri può verificarsi una trasmissione dilagante dell’HIV, il che contribuisce notevolmente alla diffusione dell’infezione nella popolazione generale. • Thailandia: la prevalenza dell’HIV tra consumatori di droghe iniettive è salito da una percentuale trascurabile a oltre il 40% tra il gennaio e il settembre 2008, alimentata dalla trasmissione nelle carceri. • Sei studi tra consumatori di droghe iniettive in Thailandia hanno concluso che esiste una significativa correlazione tra carcerazione e infezione da HIV. 10 | Firenze, 27 March 2011 Cosa potrebbe accadere – cosa si può prevenire • Documentate epidemie di HIV nelle carceri di vari paesi, tra cui Scozia, Australia, Lituania e Russia. • In Lituania, nel maggio 2002 il numero di nuove diagnosi di HIV tra detenuti in un arco di tempo di due settimane era pari a quello dei nuovi casi di HIV rilevati in tutto il paese nei due anni precedenti messi insieme. • Tra il maggio e l’agosto 2002 sono stati trovati sieropositivi 284 detenuti (15% della popolazione carceraria). 11 | Firenze, 27 March 2011 Le condizioni di vita in carcere: un problema nel problema Sovraffollamento Mancanza di occupazione Strutture fatiscenti Carenza di cure mediche adeguate Carenza di cibi sani e acqua pulita Abusi e corruzione Violenze di detenuti su altri detenuti 12 | Firenze, 27 March 2011 13 | Firenze, 27 March 2011 14 | Firenze, 27 March 2011 Implicazioni per la salute pubblica 1. Salute dei detenuti = questione di salute pubblica 2. L’intera popolazione italiana trarrebbe beneficio dal miglioramento delle condizioni di salute dei detenuti e dalla riduzione dell’incidenza delle malattie trasmissibili • • • detenuti e loro familiari personale carcerario le famiglie fuori dal carcere 3. Le malattie trasmissibili contratte in carcere non rimangono chiuse tra le sue mura. 15 | Firenze, 27 March 2011 Interventi contro l’HIV in carcere Sappiamo cosa funziona e cosa no: – – “Evidence for Action Papers” di OMS/UNODC/UNAIDS: Revisioni dell’efficacia degli interventi su HIV in contesti carcerari www.who.int/hiv/topics/idu/prisons/en/ Jürgens R, Ball A, Verster A. “Interventions to reduce HIV transmission related to injecting drug use in prison”. Lancet Infect Dis 2009; 9(1): 57-66 Fin dal 1993, gli esperti internazionali e le Nazioni Unite sostengono concordi che prevenzione e trattamento di HIV e HCV in carcere sono essenziali per salute pubblica/diritti umani 16 | Firenze, 27 March 2011 Educazione e informazione I programmi di educazione e informazione aumentano la consapevolezza (eg, Vaz, Gloyd & Trindade, 1996) Però ci sono poche prove che una maggior consapevolezza incida effettivamente sui comportamenti a rischio (Braithwaite, Hammett & Mayberry, 1996) È più efficace l’educazione tra pari (Grinstead et al, 1999) L’educazione non basta 17 | Firenze, 27 March 2011 Prevenzione della trasmissione sessuale Fornire preservativi in carcere è attuabile Non rilevati problemi di sicurezza o altre conseguenze I detenuti li usano quando possono procurarseli facilmente e in modo discreto – non dovrebbero mai doverli chiedere né essere visti quando li prendono Fonti: OMS, UNODC, UNAIDS, 2007; Correctional Service Canada, 1999; Dolan, Lowe & Shearer, 2004; May e Williams, 2002; Yap et al., 2007 18 | Firenze, 27 March 2011 Prevenzione della trasmissione sessuale Servono misure contro stupri e abusi sessuali – Va cambiata la cultura istituzionale che tollera la violenza sessuale in carcere – Occorre intervenire su più fronti: • Lavorare sulla prevenzione (educare i detenuti, proteggere la segretezza, fare interventi strutturali come migliorare l’illuminazione e mettere in sicurezza i luoghi dove i detenuti fanno la doccia e dormono) • Formare il personale, indagare, perseguire i colpevoli, assistere le vittime • Documentare gli episodi di violenza Va resa disponibile la profilassi post-esposizione (PEP) 19 | Firenze, 27 March 2011 Programmi di scambio aghi e siringhe (NSP) Nella comunità esterna sono programmi disponibili in molti paesi, Italia inclusa Secondo gli studi, questi programmi – riducono efficacemente la diffusione dell’HIV – non fanno aumentare il consumo di droga Istituiti per la prima volta nelle carceri in Svizzera nel 1992 Da allora sono stati introdotti in 12 paesi in Europa orientale e occidentale e in Asia centrale 20 | Firenze, 27 March 2011 Implementazione degli NSP in carcere Oggi sono disponibili in un numero sempre maggiore di paesi, in tutti i generi di istituti correzionali e sistemi carcerari: – In paesi con sistemi carcerari finanziati adeguatamente (Spagna, Svizzera, Germania) e in altri fortemente sotto-finanziati (Moldavia, Iran) – In carceri con sistemazione drasticamente diverse per l’alloggio dei detenuti, da celle singole a camerate – In carceri di tutte le dimesioni e di ogni grado di sicurezza – In carceri sia maschili che femminili 21 | Firenze, 27 March 2011 Prison Colony 18, Branesti, Moldova 22 | Firenze, 27 March 2011 Risultati implementazione NSP Carcere Incidenza HIV e HCV Scambio siringhe Am Hasenburg (GER) Basauri (ESP) No HIV Hannoversand (GER) Consumo stupefacenti Consumo per via iniettiva No aumento No aumento No aumento No aumento No aumento No aumento Hindelbank (CH) No HIV Diminuzione No aumento Lehrter Strasse & Lichtenburg (GER) No HIV ma HCV No aumento No aumento Linger 1 (GER) No HIV No aumento No aumento Realta (CH) No HIV Diminuzione No aumento Vechta (GER) No HIV No aumento No aumento Vierlande (GER) No HIV No aumento No aumento (Stöver & Nelles, 2003; Stark et al., 2005; Rutter et al., 2001) 23 | Firenze, 27 March 2011 Casi singoli Diminuzione minima Risultati implementazione NSP Nessuna conseguenza negativa – nessun aumento nel consumo di droghe, iniettive e non – nessun episodio di aghi usati come arma Aumento segnalazioni per programmi di disintossicazione Maggiore sicurezza per il personale 24 | Firenze, 27 March 2011 Come avviene lo scambio di siringhe? Possibili vari metodi per distribuire materiale per il consumo di droga per via iniettiva – Consegna diretta da parte di un/una infermiere/a e/o del medico del carcere – Scambio uno-a-uno da un distributore automatico – Distribuzione da parte di un detenuto appropriatamente formato (distribuzione tra pari) – Distribuzione da parte di una ONG esterna o un operatore sanitario che si reca appositamente nel carcere 25 | Firenze, 27 March 2011 26 | Firenze, 27 March 2011 Fattori determinanti per la riuscita degli NSP Accesso facile e confidenziale per i detenuti Accesso al tipo di materiale per il consumo di droghe iniettive desiderato dal detenuto Sostegno da parte dell’amministrazione carceraria, del personale e degli altri detenuti (nei programmi dovrebbero essere previsti interventi educativi specificamente mirati a questi gruppi) Iniziare con progetti pilota in carceri selezionate, monitorarli, valutarli, poi estenderli ad altre 27 | Firenze, 27 March 2011 Raccomandazioni per NSP in carcere OMS,UNODC, UNAIDS raccomandano: – di introdurre urgentemente gli NSP in carcere – di garantire un accesso facile e confidenziale – di privilegare lo scambio tra pari o la distribuzione attraverso le ONG 28 | Firenze, 27 March 2011 Gli NSP fanno passare il messaggio sbagliato? Possono essere scambiati per indulgenza verso la droga? – Per un atteggiamento tollerante o addirittura permissivo del consumo di droga in carcere? – Per una resa nella lotta al consumo di droga in carcere? No: il consumo di droga resta illegale e la lotta continua Ma la lotta contro l’HIV è altrettanto importante Non prendendo contromisure basate sulle evidenze non si fa che favorire la diffusione dell’HIV nella popolazione carceraria e di conseguenza poi anche in quella esterna 29 | Firenze, 27 March 2011 Costi degli NSP in carcere Molto bassi – v. esempio della Moldavia Gli NSP sono vantaggiosi – per ogni euro speso per la loro implementazione nelle carceri se ne risparmiano moltissimi che altrimenti servirebbero in seguito per il trattamento delle malattie infettive 30 | Firenze, 27 March 2011 L’uso candeggina può bastare? Gli studi dimostrano che fornire candeggina ai detenuti per disinfettare le siringhe è attuabile e non ha alcuna ripercussione sul piano della sicurezza Ma: L’efficacia è dubbia – Date le condizioni all’interno del carcere ci sono poche probabilità che la sterilizzazione sia efficace → Questi interventi non sostituiscono gli NSP Occorre essere chiari sulla loro limitata efficacia Occorre proseguire gli sforzi per introdurre gli NSP 31 | Firenze, 27 March 2011 L’implementazione degli NSP può bastare? Gli NSP sono molto importanti per ridurre il rischio di trasmissione dell’HIV per via iniettiva Da soli, però, non bastano ad azzerare il rischio Bisogna integrarli con trattamenti efficaci e basati sulle evidenze, in particolare la terapia di mantenimento con metadone (MMT) 32 | Firenze, 27 March 2011 Somministrazione MMT in carcere La MMT è disponibile in sempre più paesi e rappresenta il trattamento più efficace per la dipendenza da oppiacei – riduce il consumo di oppiacei, la mortalità, i comportamenti a rischio di trasmissione dell’HIV e le attività criminose MMT in carcere è attuabile ed efficace – beneficio più rilevante: riduce il consumo di droghe iniettive e il relativo scambio di siringhe, se il trattamento è adeguato quanto a dosaggio e durata 33 | Firenze, 27 March 2011 Somministrazione MMT in carcere Altri risvolti positivi comprovati della MMT in carcere, per il sistema carcerario, i detenuti e la società: – – – – favorisce inizio e adesione ai trattamenti dopo la scarcerazione diminuisce la percetuale di recidive effetto positivo su comportamento istituzionale contribuisce a ridurre il rischio di overdose alla scarcerazione Nessuna conseguenza negativa: – nessun problema per sicurezza o comportamenti violenti – rischio di rivendita del metadone controllato con successo 34 | Firenze, 27 March 2011 Raccomandazioni per MMT in carcere WHO, UNODC e UNAIDS raccomandano: – di introdurre e ampliare al più presto la somministrazione di MMT in carcere – di fare in modo che chi fruiva di MMT in libertà possa continuare a fruirne in caso di arresto e detenzione 35 | Firenze, 27 March 2011 NSP e MMT: la lezione della Spagna La Spagna ha introdotto e ampliato sia la somministrazione di MMT che i programmi di scambio aghi e siringhe Questo ha consentito una riduzione significativa della prevalenza e dell’incidenza di HIV e HCV 36 | Firenze, 27 March 2011 Spagna: prevalenza HIV nelle carceri 35% 30% 25% 32% 28% 20% 24% 23% 15% 22% 18% 10% 16% 13% 11% 5% 9% 8% 7% 0% 1989 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2009 46% dei detenuti avevano precedenti di consumo di droghe iniettive 37 | Firenze, 27 March 2011 Detenuti con MMT nelle carceri spagnole 10000 8816 8729 8778 8585 9000 8080 7567 7866 8000 7344 7431 7108 6589 7000 6000 5162 11% 5000 4000 3192 3000 1572 2000 1000 0 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 38 | Firenze, 27 March 2011 Evoluzione dei programmi di scambio siringhe 25000 40 35 30 25 15000 20 10000 15 10 5000 5 0 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Siringhe 2582 4943 7056 8584 11339 12970 18260 22356 22989 20626 13998 10582 10038 Carceri 39 | 1 Firenze, 27 March 2011 2 4 9 11 27 38 35 34 37 31 34 30 0 Prisons Needles 20000 Conversione per HIV e HCV 6% 5% 4% 3% 2% 1% 0% 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 % Conv. HIV 0,6% 0,7% 0,14% 0,15% 0,17% 0,15% 0,06% 0,16% 0,09% 0,08% % Conv. HCV 5,1% 4,0% 2,8% 2,4% 2,0% 2,0% 1,7% 1,7% 1,5% 1,5% 40 | Firenze, 27 March 2011 Ci sono alternative agli NSP e alla MMT? Mancano alternative altrettanto efficaci Gli interventi per vietare il consumo di droga sono estremamente costosi Essi riducono, ma non eliminano completamente il consumo di droga nel contesto carcerario 41 | Firenze, 27 March 2011 Riduzione domanda/offerta di stupefacenti In alcuni sistemi carcerari si sono fortemente intensificate le misure di controllo antidroga (cani, test effettuati con le moderne tecnologie, analisi delle urine, unità “drug-free”, etc) Il consumo è però rimasto elevato È importante documentare di più tali misure e valutare accuratamente i risultati ottenuti Nei sistemi carcerari con test antidroga bisognerebbe rimettere in discussione il test per la cannabis 42 | Firenze, 27 March 2011 HIV in carcere: altri interventi necessari Offrire attivamente (e raccomandare) il test per HIV e HCV Garantire la continuità del trattamento Ridurre il sovraffollamento e migliorare le condizioni di vita in carcere Dare la possibilità ai detenuti di svolgere un lavoro o altre attività significative 43 | Firenze, 27 March 2011 HIV in carcere: altri interventi necessari Fornire alternative alla detenzione per persone condannate per reati direttamente collegati alla tossicodipendenza (possesso di stupefacenti per uso personale o reati minori commessi per procurarsi la droga) “Alla luce dell’epidemia di AIDS e del suo impatto sulle carceri, potrebbe essere il caso che i governi rivedano la propria politica sul ricorso alla carcerazione, in particolare l’approccio penale al consumo di stupefacenti.” (OMS, 1987) 44 | Firenze, 27 March 2011 Conclusioni: dallo studio all’azione Tutti i detenuti hanno diritto a ricevere... strumenti di prevenzione pari a quelli disponibili al di fuori del carcere” (OMS, 1993) In Italia è giunta l’ora di passare dallo studio all’azione: serve urgentemente fornire accesso a preservativi, NSP, MMT, test e trattamento HIV e HCV su base volontaria, nell’ottica di una strategia globale di lotta a HIV e HCV durante la custodia preventiva e la detenzione 45 | Firenze, 27 March 2011