Novembre_2011_INT 7-11-2011 8:55 Pagina 32 CANARINI Lo Standard ufficiale F.O.I. del Gloster: una scelta sofferta na normativa della C.O.M. prevede che ogni Paese affiliato adotti e rispetti lo Standard di perfezione in vigore nel Paese dov’è stata creata ogni singola razza. Questa norma in Italia è stata (ed è tuttora) in parte disattesa. Il caso più eclatante riguarda sicuramente la razza Gloster il cui Standard ha una storia davvero speciale. Dal 1976 (anno nel quale sono diventato giudice dei C.F.P.L.) ad oggi ho seguito da vicino e con particolare interesse i diversi passaggi con i quali, di volta in volta, è stato modificato lo Standard. Posso affermare che le norme della U M Figura 1A 32 C.O.M. sono state certamente rispettate soltanto nel periodo che va dal 1979 al 1991. In quegli anni la nostra Federazione adottò per il Gloster lo Standard ufficiale inglese (fig.1) fermo al 1974 e, strano ma vero, tuttora in vigore, tale e quale, in Gran Bretagna. Nel 1992, dopo tredici anni di rispettosa osservanza venne abbandonato lo Standard inglese per far posto ad uno Standard tutto italiano. Ebbe inizio così nel nostro Paese un capitolo completamente nuovo per questa splendida razza. Ma per meglio capire tale novità è bene tornare indietro nel tempo di qualche anno perché fu nel 1982 a Udine che Italo Feregotto, personaggio assai noto nel mondo dell’ornitologia amatoriale del nostro Paese e cultore del Gloster, promosse la nascita del primo Club Italiano del Gloster. Lo stesso Feregotto creò lo Standard per il Club, di nuovissima concezione e dalle forme rivoluzionarie (fig.2). Dopo pochi anni il Club si sciolse ma non fu certamente dimenticato lo Standard sulle caratteristiche del quale la nostra CTN lavorò per la stesura di uno Standard del Gloster da inserire in una dispensa, LIBRETTO GIALLO 1992, riguardante gli standards e i criteri di giudizio di tutte le razze dei CFPL rico- M Figura 1B Novembre 2011 Novembre_2011_INT 7-11-2011 8:56 Pagina 33 lo standard ufficiale f.o.i. del gloster: una scelta sofferta nosciuti a quel tempo dalla nostra Federazione. Con la pubblicazione di questa dispensa, la prima del genere e approvata dal Consiglio Federale, nasceva lo STANDARD UFFICIALE F.O.I. del GLOSTER (fig.3), studiato e voluto dalla nostra CTN ma con la fattiva collaborazione dei giudici del Collegio, nonché con il contributo, quale disegnatore, dello stesso Italo Feregotto. Dunque uno Standard F.O.I. con caratteristiche assai diverse da quelle dello Standard inglese e delle quali, lo sottolineo, si parlò tanto e non solo in Italia. Ma al di là di ogni dire lo Standardrestò fermamente in vigore e rispettato dai giudici italiani. Nel 2000/2001con lo studio per la stesura di un’aggiornata edizione dei criteri di giudizio si manifestò la necessità di effettuare una scelta che consisteva nel continuare nella selezione che lo L Figura 2 StandardF.O.I. richiedeva oppure tornare alla selezione dell’immutato vecchio Standardinglese, con tutto quello che ne conseguiva. Poiché ero direttamente coinvolto come membro della CTN, considerato che in dieci anni lo StandardF.O.I. aveva indirizzato gli allevatori italiani verso una selezione che aveva dato risultati più che soddisfacenti nei riguardi delle belle forme, optai di concerto con i colleghi della CTN per lo Standarddella F.O.I.. In quella nuova edizione lo StandardF.O.I. (fig.4) (tuttora in vigore), venne sostanzialmente sottoposto ad un solo cambiamento importante. La taglia venne ridotta e portata a cm 11 per uniformarla a quella dello Standardufficiale della C.O.M.. Per quanto riguardava le altre caratteristiche, come forme e proporzioni, le sostanziose differenze fra i due Standardrimasero invariate, compresa la posizione più eretta, quella dello Standarddella F.O.I.. Il nostro Standarddunque quest’anno Novembre 2011 festeggia il suo ventesimo anno di vita e, ad essere sincero, devo ammettere che non dà segni di invecchiamento, necessita semmai di essere soltanto perfezionato. Come ho già sostenuto in altre occasioni, sarebbe opportuno rivedere le CANARINI misure di due importanti attributi: la larghezza delle spalle e lo spessore del corpo perché queste due differenti grandezze, se possedute ambedue nella misura indicata dallo standard, incidono negativamente sulla formazione di una buona rotondità del corpo. Inoltre, per migliorare ulteriormente la lettura dello Standardstesso, sarebbe bene corredarlo di un’altra figura, quella del soggetto visto dall’alto. Questa è la storia, così come io l’ho recepita e vissuta, dello Standard F.O.I. del Gloster il quale, come innanzi menzionato (ma che merita di essere ripetuto), se pur nato al di fuori del regolamento della C.O.M., é stato accettato e rispettato per quasi vent’anni da tutti i giudici italiani ed ha il merito di aver indirizzato gli allevatori italiani (e non solo) verso una selezione moderna che ha dato vita a soggetti dalle forme nuove e piacevolissime, assai apprezzate dagli allevatori ed appassionati di questa razza. Personalmente difendo questo Standarde sono contrario a qualsiasi proposta di cambiamento, da qualunque parte essa provenga, che possa snaturare o pasticciare le belle caratteristiche di cui M Figura 3 33 Novembre_2011_INT CANARINI 7-11-2011 8:56 Pagina 34 lo standard ufficiale f.o.i. del gloster: una scelta sofferta il nostro Standardè portatore, sia nella parte descrittiva che in quella figurativa. Ribadisco con convinzione il mio pensiero riguardante il perfezionamento ottenuto nella parte da me innanzi descritta ed invito la nuova CTN a tenerne seriamente conto. Per quanto concerne un eventuale ritorno allo Standard Inglese che qualcuno auspica, considerata la diversa storia ma soprattutto i diversi valori contenuti nei due standards, ritengo sia possibile, e lo dico rispettosamente, soltanto dopo che l’Inghilterra avrà aggiornato il proprio Standard in maniera confacente con la selezione moderna praticata su questa razza ormai in tutta Europa. Solo successivamente si potrà pervenire, una volta per tutte, al riconoscimento e al rispetto dello Standard del Paese che ha creato la razza: l’Inghilterra, come previsto dalle norme C.O.M., da parte di tutti i Paesi dove si allevano e si espongono ai concorsi canarini Gloster. 34 L Figura 4 Infine mi pare utile ricordare che il modello di perfezione nei C.F.P.L., disegno od altro, deve necessariamente essere prodotto seguendo in maniera scrupolosa le indicazioni dello Standarddescrittivo. Questo vale anche per la taglia, in quanto si tratta di un vero e pro- prio identikit. Soltanto così i due standards (descrittivo e figurativo) possono dar vita ad un unico standard, dove l’uno risulta complementare all’altro. • Testo di Gastone Masini Foto di Redazione Novembre 2011