1° DICEMBRE 2013
Abbiamo bisogno di Dio?
Tiratura di ciascun numero:
44.978.000 IN 210 LINGUE 1° DICEMBRE 2013
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Vol. 134, No. 23
DECEMBER 1, 2013
Semimonthly
ITALIAN
QUESTA RIVISTA, La Torre
di Guardia, rende onore a Geova
Dio, il Sovrano dell’universo. Reca
conforto con la buona notizia che
presto il celeste Regno di Dio
`
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eliminera tutta la malvagita e
`
trasformera la terra in un paradiso.
`
Incoraggia a riporre fede in Gesu
`
´
Cristo, che morı affinche potessimo
ottenere la vita eterna e che ora
governa come Re del Regno di Dio.
Questa rivista si pubblica
ininterrottamente dal 1879 e non
ha carattere politico. Si attiene
strettamente alla Bibbia.
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Questa pubblicazione non e in vendita. Viene distribuita nell’ambito di un’opera mondiale di istruzione
biblica sostenuta mediante contribuzioni volontarie.
Salvo diversa indicazione, le citazioni della Bibbia
sono tratte dalla Traduzione del Nuovo Mondo delle
Sacre Scritture con riferimenti.
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La Torre di Guardia e un periodico quindicinale
edito in Italia dalla Congregazione Cristiana dei
Testimoni di Geova, Via della Bufalotta 1281,
Roma. Direttore responsabile: Romolo Dell’Elice.
Reg. Trib. Roma n. 14289 - 10/1/1972.
Stampata in Germania da: Wachtturm Bibel- und
Traktat-Gesellschaft der Zeugen Jehovas, e. V.,
Selters/Taunus.
Druck und Verlag: Wachtturm Bibel- und
Traktat-Gesellschaft der Zeugen Jehovas, e. V.,
Selters/Taunus. Verantwortliche Redaktion:
Ramon Templeton, Selters/Taunus.
5 2013 Watch Tower Bible and Tract Society
of Pennsylvania. Tutti i diritti sono riservati.
Printed in Germany.
IN COPERTINA
Abbiamo bisogno di Dio?
Perché porsi il problema? 3
Perché abbiamo bisogno di Dio 4
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IN QUESTO STESSO NUMERO
Ho fatto del servizio a Geova la mia carriera 8
Accostiamoci a Dio:
“Ecco, faccio ogni cosa nuova” 11
‘Dai monti caverai il rame’ 12
Insegnatelo ai bambini:
Gesù Cristo: Cosa sta facendo ora? 14
Bibbia: domande e risposte 16
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DOMANDE FREQUENTI
SUI TESTIMONI DI GEOVA:
Perché vi chiamate Testimoni di Geova?
(Nella sezione CHI SIAMO > DOMANDE FREQUENTI >
ATTIVITÀ)
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1° DICE M BRE 201 3
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Abbiamo bisogno di Dio?
IN COPERTINA
Perché porsi il problema?
“Vivete bene senza Dio? Milioni di persone sì”. Era
questo il messaggio di una campagna ideata da
un’associazione di atei. I promotori evidentemente ritengono di non aver bisogno di Dio.
D’altra parte, molti che affermano di credere in
Dio vivono come se egli non esistesse. Parlando
dei membri della sua stessa chiesa, l’arcivescovo cattolico Salvatore Fisichella ha detto: “Osservandoci probabilmente nessuno direbbe che siamo cristiani, perché il nostro stile di vita è identico
a quello dei non credenti”.
Alcuni sono troppo occupati per pensare a Dio.
Lo considerano troppo distante o inaccessibile
perché possa avere un ruolo significativo nella loro
vita. Nella migliore delle ipotesi si rivolgono a Dio
solo quando attraversano momenti difficili o hanno bisogno di qualcosa, quasi come fosse un servo ai loro ordini.
Altri non vivono secondo i dettami della loro
chiesa, forse perché non pensano che siano di
qualche utilità. Per fare un esempio, in Germania
il 76 per cento dei cattolici crede che un uomo e
una donna possano convivere prima del matrimonio, un’idea contraria sia agli insegnamenti della
loro chiesa che della Bibbia (1 Corinti 6:18; Ebrei
13:4). Ovviamente i cattolici non sono i soli a percepire un divario del genere tra la loro appartenenza religiosa e il loro stile di vita. Ecclesiastici di svariate confessioni lamentano che gli aderenti alle
loro chiese si comportano da “atei di fatto”.
Questi esempi fanno sorgere la domanda: abbiamo davvero bisogno di Dio? La questione non è
certo una novità. Se ne parla già nelle prime pagine della Bibbia, quando fu sollevata per la prima
volta. Per rispondere esaminiamo altre questioni
esposte nel libro biblico di Genesi.
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Perché abbiamo bisogno di Dio
Gli esperti di salute mentale sostengono che per
essere davvero felici abbiamo bisogno di valori
spirituali. Questo è evidente dal fatto che le persone hanno il desiderio di dedicarsi a una nobile
causa o a un’ideologia che dia un senso alla loro
vita. Per soddisfare questo bisogno, nel tempo libero alcuni si dedicano alla natura, all’arte, alla
musica e così via. Tuttavia la maggioranza non
trova un appagamento profondo e duraturo in
queste attività.
Il bisogno innato di spiritualità non è un concetto nuovo per chi legge la Bibbia. I capitoli iniziali di Genesi spiegano che, dopo averli creati,
Dio comunicava regolarmente con il primo uomo
e la prima donna, permettendo loro di stringere
una relazione spirituale con lui (Genesi 3:8-10).
Dio non fece gli esseri umani perché vivessero in
maniera indipendente da lui; essi hanno bisogno
di comunicare con il loro Creatore, un bisogno
cui la Bibbia fa spesso riferimento.
Ad esempio, Gesù dichiarò: “Felici quelli che si
rendono conto del loro bisogno spirituale” (Matteo 5:3). Da queste parole possiamo concludere
che un ingrediente fondamentale per una vita
felice e soddisfacente è l’appagamento del nostro innato desiderio di spiritualità. Gesù indicò
come soddisfare questo desiderio quando disse:
“L’uomo non deve vivere di solo pane, ma di ogni
espressione che esce dalla bocca di Geova” (Matteo 4:4). In che modo “ogni espressione” di Dio,
cioè le sue istruzioni e i suoi pensieri contenuti
nella Bibbia, ci permettono di vivere una vita felice e significativa? Consideriamo tre aspetti.
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Abbiamo bisogno di
una guida valida
Oggi ci sono innumerevoli esperti e specialisti
pronti a dispensare consigli su rapporti umani,
amore, famiglia, soluzione dei conflitti, felicità e
perfino sul senso della vita. Eppure, chi è il più
qualificato per dare una guida valida ed equilibrata in tutti questi campi se non il Creatore dell’uomo, Geova Dio?
Facciamo un esempio: quando compriamo un
nuovo dispositivo elettronico, come una fotoca-
Come un manuale di istruzioni, la Bibbia
è una guida per la vita
LA TORRE DI GUARDIA
“Io, Geova, sono il tuo Dio, Colui che ti insegna per il tuo beneficio, Colui
che ti fa calcare la via per la quale devi camminare. Oh se tu realmente
prestassi attenzione ai miei comandamenti! Allora la tua pace diverrebbe
proprio come un fiume, e la tua giustizia come le onde del mare”
(Isaia 48:17, 18)
mera o un computer, ci aspettiamo di trovare
un libretto o un manuale di istruzioni che spieghi come usare al meglio il prodotto acquistato.
La Bibbia può essere paragonata a un libretto di
istruzioni. È un manuale per la vita dell’uomo
che Dio, il “produttore”, ha reso disponibile a
noi “utenti”. Questo “libretto di istruzioni” spiega per cosa è stato concepito il prodotto e come
usarlo in modo da ottenere i risultati migliori.
Come un accurato manuale, la Bibbia avvisa i
lettori di stare attenti a pratiche che potrebbero
compromettere il buon funzionamento del “prodotto”, ovvero la nostra vita. Scorciatoie e consigli offerti da altri potrebbero sembrare invitanti
e vantaggiosi, ma non è logico pensare che, seguendo le istruzioni del Creatore, otterremo i risultati migliori ed eviteremo problemi?
Geova Dio ci provvede una guida e ci fornisce
consigli, ma non ci obbliga ad accettarli. Piuttosto, poiché ci ama e desidera aiutarci, ci rivolge
questa accorata esortazione: “Io, Geova, sono il
tuo Dio, Colui che ti insegna per il tuo beneficio,
Colui che ti fa calcare la via per la quale devi camminare. Oh se tu realmente prestassi attenzione
ai miei comandamenti! Allora la tua pace diverrebbe proprio come un fiume, e la tua giustizia
come le onde del mare” (Isaia 48:17, 18). Quindi,
seguendo la guida di Dio vivremo meglio. In altre parole, per vivere bene ed essere felici abbiamo bisogno di Dio.
Abbiamo bisogno di risposte
agli interrogativi della vita
Alcuni pensano di non aver bisogno di Dio perché nella vita ci sono molte questioni che li lasciano sconcertati e che considerano inconciliabili con la fede in un Dio amorevole. Per esempio,
si chiedono: “Perché i buoni soffrono?”, “Perché
bambini innocenti nascono con delle malformazioni?”, “Perché la vita è così ingiusta?” Si tratta senz’altro di interrogativi importanti; trovare
una risposta soddisfacente può avere un profondo impatto sulla vita delle persone. Ma invece di
liquidare la faccenda incolpando Dio, vediamo
come la sua Parola, la Bibbia, fa luce su questi
argomenti.
Nel terzo capitolo di Genesi si narra di quando Satana, servendosi di un serpente, cercò di indurre la prima coppia umana a infrangere il comando di Geova Dio di non mangiare il frutto
dell’albero della conoscenza del bene e del male.
Dio aveva detto loro che, se avessero disubbidito,
sarebbero morti. Ma Satana disse a Eva: “Positivamente non morirete. Poiché Dio sa che nel medesimo giorno in cui ne mangerete i vostri occhi
davvero si apriranno e voi sarete davvero simili a
Dio, conoscendo il bene e il male” (Genesi 2:
16, 17; 3:4, 5).
Con queste parole Satana non solo accusò Dio
di essere un bugiardo ma lasciò anche intendere
che il Suo modo di governare fosse ingiusto. Il
Diavolo asserì che se gli esseri umani avessero invece ascoltato lui sarebbero stati meglio. Come si
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potevano risolvere quelle questioni? Geova decise di lasciare che gli eventi seguissero il loro corso così da permettere a tutti di capire se le accuse mosse contro di lui erano vere o false. Così
facendo, stava in effetti dando a Satana, e a coloro che si sarebbero schierati con lui, la possibilità
di dimostrare se gli esseri umani possono vivere
bene senza Dio.
A vostro giudizio, qual è la risposta alle asserzioni di Satana? Gli uomini possono vivere e governarsi bene senza Dio? Da secoli sofferenze, ingiustizie, malattie e morte, nonché criminalità,
degrado morale, guerre, genocidi e altre atrocità piagano l’umanità: sono prove innegabili del
fatto che i tentativi dell’uomo di governarsi in
maniera indipendente da Dio si sono rivelati un
totale fallimento. Anziché dimostrare che Dio è
responsabile dei problemi dell’umanità, la Bibbia
ne indica una causa preponderante: “L’uomo ha
dominato l’uomo a suo danno” (Ecclesiaste 8:9).
Tenendo conto di tutto ciò, non è forse chiaro
che abbiamo bisogno di rivolgerci a Dio non solo
per trovare risposta agli sconcertanti interrogativi della vita, ma anche per avere la soluzione dei
problemi? Che cosa farà Dio?
Abbiamo bisogno
dell’aiuto di Dio
Da lungo tempo gli esseri umani desiderano
essere liberati da malattie, vecchiaia e morte.
Per raggiungere questo obiettivo hanno investito
enormi quantità di tempo, energie e risorse ma
senza risultati apprezzabili. Alcuni hanno sperato di trovare questa liberazione andando dietro a
miti come l’elisir di lunga vita, la fonte dell’eterna giovinezza e così via. Ma tutti questi tentativi
si sono rivelati vani.
Dio vuole che gli esseri umani vivano bene e
siano felici. Era questo il suo proposito quando
creò l’uomo, e tale proposito non è cambiato (Genesi 1:27, 28; Isaia 45:18). Geova Dio ci ha dato la
garanzia che tutto quello che si propone si avvererà infallibilmente (Isaia 55:10, 11). La Bibbia
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LA TORRE DI GUARDIA
Nella Bibbia troviamo i consigli e l’aiuto
di cui abbiamo bisogno
presenta la promessa di Dio di ristabilire le condizioni paradisiache perdute dalla prima coppia
umana. Nell’ultimo libro della Bibbia troviamo
queste parole: “Egli [Geova Dio] asciugherà ogni
lacrima dai loro occhi, e la morte non ci sarà più,
né ci sarà più cordoglio né grido né dolore. Le
cose precedenti sono passate” (Rivelazione [Apocalisse] 21:4). Come farà Dio a realizzare queste
condizioni meravigliose e come possiamo trarre
beneficio da questa promessa?
Gesù Cristo, il Figlio di Dio, insegnò ai suoi seguaci a pregare che venisse fatta la volontà di Dio
quando pronunciò le parole contenute nel “Padrenostro”. Molti che conoscono questa preghiera ripetono spesso: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno.
Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra” (Matteo 6:9, 10). Il Regno di Dio è quindi lo strumento che Geova Dio impiegherà per
cancellare i tristi risultati del governo dell’uomo
e portare il giusto nuovo mondo che ha promes-
so (Daniele 2:44; 2 Pietro 3:13). Cosa dobbiamo
fare per vedere l’adempimento della promessa di
Dio?
Gesù Cristo ci indica cosa dobbiamo fare:
“Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu
hai mandato, Gesù Cristo” (Giovanni 17:3). Con
l’aiuto di Dio, la vita eterna nel promesso nuovo
mondo non è un’utopia. Questa prospettiva può
senz’altro convincervi di un’altra ragione ancora
per rispondere affermativamente alla domanda:
abbiamo bisogno di Dio?
È il momento di cercare Dio
Duemila anni fa, mentre si trovava all’Areopago di Atene, l’apostolo Paolo pronunciò un discorso rivolto agli ateniesi, persone che amavano
il sapere. Riguardo a Dio, disse: “Egli stesso dà a
Per ulteriori informazioni su come questo Regno farà in
modo che si compia la volontà di Dio sulla terra, vedi il capitolo 8 del libro Cosa insegna realmente la Bibbia?, edito dai Testimoni
di Geova, disponibile online e scaricabile dal sito www.jw.org.
tutti la vita e il respiro e ogni cosa. [...] Poiché mediante lui abbiamo la vita e ci muoviamo ed esistiamo, come anche certi poeti fra voi hanno detto: ‘Poiché siamo pure sua progenie’” (Atti 17:
25, 28).
Le parole pronunciate da Paolo agli ateniesi
sono valide anche oggi. Il nostro Creatore, Geova, ci provvede l’aria che respiriamo, il cibo di cui
ci nutriamo e l’acqua che beviamo. Senza le buone cose che lui ci provvede, semplicemente non
potremmo vivere. Ma perché continua a fare questi doni a tutti gli esseri umani, anche se molti di
loro non pensano a lui? Paolo dichiarò: “Perché
cerchino Dio, se possono andare come a tastoni
e realmente trovarlo, benché, in effetti, non sia
lontano da ciascuno di noi” (Atti 17:27).
Vi piacerebbe conoscere meglio Dio imparando di più sui suoi propositi e sui consigli che ci
dà per vivere bene ora e per sempre? In tal caso,
vi invitiamo a parlare con la persona che vi ha
dato questa rivista o a contattare gli editori: saranno felici di aiutarvi.
Dio vuole che gli uomini siano
felici ora e per sempre
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BIOGRAFIA
Ho fatto del servizio
a Geova la mia carriera
NARRATO DA BILL WALDEN
Dopo essermi diplomato nel gennaio del 1937 mi
iscrissi all’Università Statale dell’Iowa, vicino al luogo dove
abitavamo, nel Middle West degli Stati Uniti. Dovendo
frequentare i corsi e lavorare per pagarmi gli studi non mi
restava molto tempo per altro. Lo studio di edifici alti e ponti
sospesi era stato la mia passione sin da ragazzo.
Agli inizi del 1942, poco dopo il coinvolgimento degli
Stati Uniti nel secondo conflitto mondiale, frequentavo il quinto anno di università e mi mancavano pochi
mesi alla laurea in ingegneria civile. Dividevo l’appartamento con altre due persone. Uno di loro mi suggerì di fare una chiacchierata con l’uomo che “faceva visita ai ragazzi del piano di sotto”. Fu così che conobbi
John O. (Johnny) Brehmer, un testimone di Geova. Era
sorprendente: riusciva a trovare nella Bibbia la risposta a ogni domanda. Colpito, mi misi a studiare regolarmente la Bibbia con Johnny e finii per accompagnarlo nell’opera di predicazione tutte le volte che potevo.
Otto, il padre di Johnny, era diventato Testimone
mentre era direttore di banca a Walnut, nell’Iowa.
Per dedicarsi a tempo pieno all’opera di predicazione
aveva dato le dimissioni. Il suo esempio e quello della sua famiglia mi spinsero poi a prendere un’importante decisione.
IL MOMENTO DELLA SCELTA
Un giorno il preside di facoltà mi disse che i miei
voti stavano peggiorando e che non potevo laurearmi
per i meriti acquisiti in passato. Ricordo che pregai
Geova Dio intensamente chiedendogli di indicarmi il
da farsi. Subito dopo fui convocato per un colloquio
con il mio professore di ingegneria. Mi disse che gli
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LA TORRE DI GUARDIA
era arrivata una richiesta per un posto da ingegnere
e che si era preso la libertà di rispondere al telegramma dicendo che avrei accettato quell’impiego. Ringraziai il professore ma gli spiegai perché ero deciso
a fare del servizio a Geova la mia carriera. Il 17 giugno del 1942 mi battezzai e di lì a poco cominciai a
prestare servizio come pioniere, termine con cui i Testimoni di Geova chiamano chi svolge l’opera di predicazione a tempo pieno.
Nel corso dello stesso anno ricevetti la cartolina
precetto e dovetti comparire davanti alla commissione di leva e spiegare che per motivi di coscienza non
potevo andare in guerra. Presentai delle dichiarazioni
giurate sottoscritte da alcuni professori che attestavano il mio comportamento esemplare e la mia spiccata predisposizione per l’ingegneria civile. Nonostante le dichiarazioni a mio favore, comunque, alla fine
fui condannato a pagare una sanzione di 10.000 dollari e a scontare cinque anni nel penitenziario federale di Leavenworth, nel Kansas.
IN PRIGIONE
Oltre a me, più di 230 giovani Testimoni erano stati
condannati a scontare una pena presso la tenuta agricola del penitenziario federale di Leavenworth. Qui
lavoravamo sotto la sorveglianza di diversi agenti, al-
cuni dei quali erano a conoscenza della nostra posizione neutrale ed erano favorevoli alle nostre idee.
C’erano degli agenti che dimostravano un atteggiamento collaborativo permettendoci di continuare
a riunirci per studiare la Bibbia. Inoltre facevano in
modo che ricevessimo pubblicazioni bibliche in prigione. Il direttore del carcere addirittura si abbonò
alla rivista Consolazione (oggi Svegliatevi!).
SCARCERAZIONE E SERVIZIO MISSIONARIO
Dopo aver scontato tre dei cinque anni a cui ero
stato condannato, il 16 febbraio 1946, pochi mesi
dopo la fine della seconda guerra mondiale, fui rimesso in libertà. Immediatamente ricominciai a prestare servizio come pioniere. Il mio incarico prevedeva che tornassi a Leavenworth. L’idea mi spaventava
a motivo del forte pregiudizio che la gente del posto
nutriva nei confronti dei testimoni di Geova. Fu difficile trovare un lavoro e fu ancora più difficile trovare un alloggio.
Ricordo che un giorno, mentre andavo di casa in
casa per parlare della Bibbia, un agente del carcere
dove ero stato mi intimò urlando: “Fuori dalla mia
proprietà!” Quando vidi che aveva in mano una mazza da baseball, subito me ne andai spaventato. In
un’altra casa, una donna disse: “Aspetti un momento”, e chiuse la porta. Aspettai fino a quando di colpo vidi aprirsi una finestra al piano di sopra, da dove
mi gettarono addosso dell’acqua usata per lavare i
piatti; ero completamente fradicio. Ciò nonostante la
mia attività produsse buoni risultati: in seguito venni
a sapere che alcuni che avevano accettato da me delle pubblicazioni bibliche erano diventati Testimoni.
Nel 1943 fu istituita una nuova scuola per missionari che aveva la sua sede nella parte settentrionale
dello Stato di New York. Fui invitato a frequentarla come studente della decima classe, e mi diplomai
l’8 febbraio 1948. La scuola prese il nome di Watchtower Bible School of Gilead (Scuola biblica di Galaad). Dopo il diploma, fui inviato nella Costa d’Oro,
l’attuale Ghana.
Al mio arrivo nella Costa d’Oro, il mio incarico
prevedeva che predicassi ai funzionari del governo e
agli europei. Nel fine settimana partecipavo alle at-
Incontro con un capo locale nella Costa d’Oro, ora Ghana
Il penitenziario federale di Leavenworth oggi.
Fummo circa 230 a essere rinchiusi qui
tività di una congregazione dei Testimoni di Geova
e collaboravo con i suoi componenti predicando di
casa in casa. Mi recavo anche in zone in cui c’erano alcuni Testimoni isolati e li addestravo per il ministero. Inoltre prestavo servizio come sorvegliante
viaggiante nella vicina Costa d’Avorio.
Mentre mi trovavo in quelle zone, imparai a vivere alla maniera dei nativi: dormivo in una capanna
di fango, mangiavo con le mani e, come gli israeliti nel deserto, facevo i bisogni all’aperto (Deuteronomio 23:12-14). Questo atteggiamento permise sia
a me che agli altri missionari di farci una buona
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reputazione. Le mogli di alcuni funzionari locali cominciarono a studiare la Bibbia con noi. Così quando
alcuni oppositori ci causarono dei problemi e fecero
passare un provvedimento per revocare i nostri visti,
le mogli dei funzionari fecero pressione sui loro mariti e alla fine la decisione fu annullata.
Com’era già successo a molti missionari in Africa,
alla fine anch’io contrassi la malaria. Mi venivano forti brividi di freddo e la febbre alta mi faceva delirare.
A volte dovevo addirittura tenere ferma la mandibola per non farla tremare. Nonostante ciò, il servizio
continuava a darmi gioia e soddisfazione.
Nei miei primi quattro anni in Africa mi mantenni in contatto per lettera con Eva Hallquist, che avevo conosciuto prima di lasciare gli Stati Uniti. Venni
a sapere che stava frequentando la 21a classe della
Scuola di Galaad e che si sarebbe diplomata il 19 luglio 1953 all’assemblea internazionale dei Testimoni
di Geova allo Yankee Stadium di New York. Presi accordi con il capitano di una nave diretta negli Stati
Uniti; in cambio del passaggio avrei lavorato a bordo.
Dopo 22 giorni di navigazione, alcuni dei quali nel
mare in burrasca, arrivai a New York e mi diressi alla
sede mondiale dei Testimoni di Geova per incontrare Eva. Lì sul tetto di un edificio che offriva uno splendido panorama del porto e della città di New York le
chiesi di sposarmi. In seguito Eva venne a prestare
servizio con me nella Costa d’Oro.
RESPONSABILITÀ FAMILIARI
Io ed Eva eravamo da diversi anni in Africa quando arrivò una lettera con cui mia madre mi informaCon Betty
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LA TORRE DI GUARDIA
va che mio padre aveva un tumore allo stadio terminale. Dopo aver ottenuto il permesso di assentarci,
io ed Eva rientrammo negli Stati Uniti. La salute di
papà degenerò rapidamente, e nel giro di poco tempo morì.
Eravamo tornati in Ghana da quasi quattro anni
quando venimmo a sapere che mia madre stava molto male. Alcuni amici ci suggerirono di tornare a
casa per prenderci cura di lei. Quella fu la decisione
più difficile che avessimo mai dovuto prendere. Dopo
15 anni di servizio missionario, 11 dei quali insieme,
tornammo negli Stati Uniti.
Nel corso degli anni a turno ci prendemmo
cura della mamma, accompagnandola anche alle
adunanze quando poteva. Il 17 gennaio 1976, all’età di 86 anni, morì. Ma subii un colpo ancora
più forte nove anni dopo, quando a Eva fu diagnosticato il cancro. Combattemmo la malattia
con tutte le nostre forze, ma alla fine Eva perse la battaglia e il 4 giugno 1985, quando aveva
70 anni, morì.
ALTRI CAMBIAMENTI NEL CORSO
DI UNA CARRIERA GRATIFICANTE
Nel 1988 fui invitato all’inaugurazione dei nuovi
edifici della filiale del Ghana. Fu un evento indimenticabile. Quarant’anni prima, al mio arrivo in Ghana
dopo essermi diplomato a Galaad, c’erano solo alcune centinaia di Testimoni. Nel 1988 erano arrivati a
oltre 34.000; oggi sono quasi 114.000.
Due anni più tardi, il 6 agosto 1990, sposai Betty
Miller, una cara amica di Eva. Insieme abbiamo continuato a fare del servizio a Geova la nostra carriera.
Non vediamo l’ora che arrivi il giorno in cui potremo
riabbracciare i nostri nonni, i genitori ed Eva quando
saranno risuscitati nel Paradiso qui sulla terra (Atti
24:15).
Mi vengono le lacrime agli occhi quando ripenso
allo stupendo privilegio che ho avuto di essere impiegato da Geova per oltre 70 anni. Lo ringrazio spesso per avermi guidato nel maturare la decisione di
mettere la mia vita completamente al suo servizio.
Sebbene io abbia ormai superato i 90 anni, Geova, il
supremo ingegnere dell’universo, continua a infondermi la forza e il coraggio necessari per proseguire
la mia carriera al suo servizio.
ACCOSTIAMOCI A DIO
“Ecco, faccio
ogni cosa nuova”
Desiderate buona salute e lunga vita per voi e per
la vostra famiglia? Anelate a vivere in un mondo
in cui dolore, sofferenze e morte saranno cose
del passato? Un giusto nuovo mondo non appartiene alla fantasia, anzi, presto diverrà realtà
perché Geova Dio se lo è proposto. Notate con
quali parole viene espresso l’adempimento del
suo proposito in Rivelazione (Apocalisse) 21:3-5.
(Leggi.)
“[Dio] asciugherà ogni lacrima dai loro occhi”
(Rivelazione 21:4). Che tipo di lacrime asciugherà Dio? Non certo le lacrime di gioia o quelle
che servono a proteggere i nostri occhi, ma quelle causate da sofferenze e dolore. Dio non solo
asciugherà questo tipo di lacrime ma le cancellerà del tutto eliminandone le cause.
“La morte non ci sarà più” (Rivelazione 21:4).
C’è qualcosa che ha causato più lacrime della
morte, la nostra grande nemica? Geova libererà gli esseri umani ubbidienti dalla sua stretta.
E lo farà eliminandone la vera causa: il peccato
che abbiamo ereditato da Adamo (Romani 5:12).
Geova porterà l’umanità ubbidiente alla perfezione per mezzo del sacrificio di riscatto di Gesù. Allora, “come ultimo nemico, sarà ridotta a nulla la
morte” (1 Corinti 15:26). Gli esseri umani fedeli
potranno quindi vivere per sempre e con una salute perfetta, proprio come Dio si era proposto.
“Né ci sarà più [...] dolore” (Rivelazione 21:4).
Di che dolore si tratta? Di tutto quel dolore
— mentale, emotivo o fisico — che è una conseguenza del peccato e dell’imperfezione e che
rende la vita infelice a milioni di persone.
Una vita senza lacrime, morte e dolore sarà
presto una realtà. “Ma dove?”, forse vi chiedete. “La promessa di Dio si riferisce forse al paradiso in cielo?” No, ed ecco perché. Primo, questa promessa è introdotta dalle parole: “La tenda
di Dio è col genere umano”, e il “genere umano” vive sulla terra (Rivelazione 21:3). Secondo,
la promessa parla di un mondo in cui “la morte
non ci sarà più”, ovvero un mondo in cui la morte un tempo esisteva ma poi smetterà di esistere. La morte non è mai esistita in cielo, ma sulla
terra ha una lunga storia. Dunque non ci sono
dubbi che l’adempimento della promessa di una
vita migliore avrà luogo proprio qui sulla terra.
Per saperne di più sul sacrificio di riscatto di Cristo, vedi il capitolo 5 del libro Cosa insegna realmente la Bibbia?, edito dai Testimoni di Geova.
LETTURA BIBLICA SUGGERITA PER DICEMBRE
Dio asciugherà i fiumi di lacrime
versate a causa di sofferenze e
dolore
Geova desidera che noi riponiamo fede nella
sua promessa di un giusto nuovo mondo. Subito
dopo la descrizione delle benedizioni che verranno, egli suggella la sua promessa dicendo: “Ecco,
faccio ogni cosa nuova”. E poi aggiunge: “Queste
parole sono fedeli e veraci” (Rivelazione 21:5).
Perché non approfondite l’argomento per sapere
come voi e i vostri cari potete unirvi ai gioiosi servitori di Dio che vedranno le sue promesse diventare una meravigliosa realtà?
1 Pietro 1 – Rivelazione 22
‘Dai monti
caverai il rame’
Un’équipe di archeologi stava esplorando le gole e le caverne
del deserto della Giudea. A un certo punto notarono una caverna
nella parte alta di un dirupo: avrebbero trovato qualcosa di prezioso,
forse manufatti o manoscritti antichi simili ai Rotoli del Mar Morto?
Con loro sorpresa scoprirono un vero e proprio tesoro, chiamato in
seguito “tesoro di Nahal Mishmar”.
Photograph © Israel Museum,
Jerusalem; courtesy of Israel
Antiquities Authority
ASCOSTA in una fenditura della roccia e avvolta in una stuoia di canne, la collezione, ritrovata nel marzo del 1961, consisteva di oltre 400
oggetti, perlopiù di rame. Fra loro c’era un vasto
assortimento di corone, scettri, utensili, mazze e
altre armi. Questo ritrovamento è di grande interesse per i lettori della Bibbia visto che in Genesi
4:22 si parla di Tubal-Cain come di un “forgiatore
di ogni sorta di arnese di rame e di ferro”.
Per quanto riguarda la storia di questi preziosi oggetti, restano molti interrogativi. La loro scoperta, comunque, indica che nei paesi biblici l’estrazione e la fusione del rame erano attività note
sin dall’antichità.
N
IL RAME NELLA TERRA PROMESSA
Quando Israele era sul punto di entrare nella Terra Promessa, Mosè disse riguardo al paese:
‘Dai monti caverai il rame’ (Deuteronomio 8:7-9).
Gli archeologi hanno scoperto in Israele e in Giordania alcuni antichi siti per l’estrazione e la fusione del rame, come ad esempio Feinan, Timna e
Khirbat en-Nahas. Cosa rivelano quei siti?
12
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LA TORRE DI GUARDIA
Il paesaggio di Feinan e Timna è costellato di
buche poco profonde; in questi luoghi i minatori estrassero il rame per un periodo di almeno 2.000 anni. Ancora oggi il visitatore può trovare frammenti di minerale di rame chiazzati di
verde. Nell’antichità i minatori estraevano il rame
dagli strati superficiali della roccia scalpellandola
con arnesi di pietra. Quando il rame in superficie si esauriva, ingrandivano le caverne e scavavano pozzi e gallerie in profondità con l’ausilio di
attrezzi metallici. Nel libro biblico di Giobbe troviamo una descrizione di operazioni minerarie di
questo genere (Giobbe 28:2-11). Si trattava di un
lavoro fisico molto duro; per questo, dal III al V secolo E.V. (ovvero d.C.), le autorità romane condannavano i criminali incalliti e altri detenuti a
lavorare nelle miniere di rame di Feinan.
A Khirbat en-Nahas (nome che significa “rovine di rame”) ci sono ancora enormi mucchi di
scorie, il che fa pensare che in quel luogo si svolgessero attività di fusione del rame su scala industriale. Gli studiosi credono che il minerale venisse trasportato lì dalle miniere vicine, come ad
esempio quelle di Feinan e Timna. Per separare il
rame dal minerale era necessario un procedimento di otto-dieci ore: si utilizzava fuoco di carbone che, con l’impiego di mantici a pedale e soffioni, doveva raggiungere la temperatura di circa
1.200°C. Di solito ci volevano cinque chili di minerale per ricavare un chilo di lingotti di rame da
cui si potevano ottenere vari oggetti.
L’IMPIEGO DEL RAME NELL’ANTICO ISRAELE
Al monte Sinai, Geova Dio aveva espressamente ordinato di usare per la costruzione del tabernacolo questo lucente metallo estratto nella zona;
in seguito, per costruire il tempio di Gerusalemme, si fece la stessa cosa (Esodo, capitolo 27).
Forse gli israeliti avevano certe nozioni di metallurgia già prima di andare in Egitto, o forse le avevano acquisite lì. All’epoca dell’Esodo furono in
grado di fare un vitello di metallo fuso. Fabbricarono anche i molti oggetti di rame necessari per
il servizio presso il tabernacolo, tra cui un grande bacino, recipienti, teglie, palette e forchettoni
(Esodo 32:4).
In seguito, durante il viaggio nel deserto, gli
israeliti arrivarono nei pressi di Punon (presumibilmente la moderna Feinan). Forse è proprio
mentre si trovavano in questa zona ricca di rame
che si lamentarono per la manna e l’acqua. Per
punirli Geova mandò dei serpenti velenosi, e molti morirono. Dopo che gli israeliti si furono pentiti, Mosè intercedette e Geova gli disse di fare una
figura di rame a forma di serpente e di fissarla su
un palo. Il racconto biblico dice: “In effetti avvenne che se un serpente aveva morso un uomo ed
egli guardava fisso il serpente di rame, allora rimaneva in vita” (Numeri 21:4-10; 33:43).
IL RAME DEL RE SALOMONE
Il re Salomone usò una grande quantità di rame
per fare gli arredi del tempio di Gerusalemme.
Gran parte di quel rame era frutto delle conquiste di suo padre Davide in Siria (1 Cronache 18:
6-8). Il “mare di metallo fuso”, il grande bacino di
rame usato dai sacerdoti per lavarsi, aveva una capacità di 66.000 litri e poteva pesare 27 tonnellate
(1 Re 7:23-26, 44-46). All’ingresso del tempio c’e-
Molte parti del tempio di Gerusalemme
erano di rame
rano poi due colossali colonne di rame alte 8 metri e coronate da capitelli alti circa 2 metri. Erano
cave, con uno spessore di 7,5 centimetri, e avevano un diametro di 1,7 metri (1 Re 7:15, 16; 2 Cronache 4:17). È davvero sorprendente pensare alla
quantità di rame che venne usata per fabbricare
anche solo queste cose.
Nei tempi biblici il rame veniva usato estesamente anche nella vita quotidiana. Leggiamo ad
esempio di armi, ceppi, strumenti musicali e porte, tutti realizzati in rame (1 Samuele 17:5, 6; 2 Re
25:7; 1 Cronache 15:19; Salmo 107:16). Gesù parlò di monete di “rame” e l’apostolo Paolo menzionò “Alessandro il ramaio” (Matteo 10:9; 2 Timoteo
4:14).
Archeologi e storici hanno ancora molte domande sulla provenienza della gran quantità di
oggetti di rame dei tempi biblici, nonché sul misterioso “tesoro di Nahal Mishmar”. Resta tuttavia
il fatto, come attesta la Bibbia, che il paese che
gli israeliti ereditarono era davvero ‘un buon paese, dai cui monti cavarono il rame’ (Deuteronomio
8:7-9).
1° DICEMBRE 2013
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INSEGNATELO AI BAMBINI
Gesù Cristo
COSA STA FACENDO
ORA?
A dicembre in tutto il mondo è comune vedere
raffigurazioni di Gesù bambino in una mangiatoia,
un grosso recipiente dentro il quale si mette il fieno per gli animali. Ma dovremmo pensare a Gesù
solo come a un neonato? — Tutt’altro. Scopriamo
qualcosa di più importante su di lui da ciò che una
notte capitò ad alcuni pastori nei campi vicino a
Betleem.
All’improvviso appare un angelo, che dice ai pastori: “Vi è nato oggi un Salvatore, che è Cristo il
Signore”. L’angelo aggiunge che i pastori troveranno
Gesù “avvolto in fasce e a giacere in una mangiatoia”. Subito appaiono molti altri angeli che iniziano
a lodare Dio.
Che sentimenti proveresti se sentissi degli angeli che lodano Dio? — I pastori sono molto contenti!
Si dicono: “Andiamo in ogni modo fino a Betleem
e vediamo questa cosa che è avvenuta”. Là trovano “Maria e Giuseppe, e il bambino a giacere nella
mangiatoia”.
Non passa molto che anche altre persone arrivano a Betleem dove sono Maria e Giuseppe. Quando
i pastori raccontano cos’è successo, tutti rimangono
meravigliati. Tu sei contento di sapere queste cose
straordinarie? — Tutti noi che vogliamo bene a Dio
siamo contenti di saperle. Ora vediamo come mai
sono tutti così felici della nascita di Gesù. Per scoprirlo, torniamo indietro a quando Maria non era ancora sposata.
Un giorno, un angelo di nome Gabriele fa visita a
Maria. Le promette che avrà un bambino che “sarà
grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo”. “Egli
regnerà”, dice Gabriele, “e del suo regno non ci sarà
fine”.
Maria vuole sapere com’è possibile una cosa del
genere, dato che non ha mai avuto rapporti con un
Se leggete questo articolo con un bambino, la lineetta vi ricorda di fermarvi e incoraggiarlo a esprimersi.
uomo. Allora Gabriele le spiega: “La potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra” e “quello che nascerà sarà chiamato santo, Figlio di Dio”. Infatti Dio
prende la vita di suo Figlio in cielo e la trasferisce nel
grembo di Maria: davvero un miracolo straordinario!
Hai mai visto immagini o rappresentazioni in cui
ci sono i tre “Re Magi” che vanno a fare visita a
Gesù bambino insieme ai pastori? — A Natale è facile vederle. Ma le cose non andarono proprio così.
Quei “Re Magi” in realtà erano astrologi, e Dio condanna l’astrologia. Vediamo cosa successe quando
arrivarono. La Bibbia dice: “Entrati nella casa videro il fanciullino con sua madre Maria”. Quindi Gesù
non era più un neonato in una mangiatoia; era un
bambino e viveva in una casa insieme a Giuseppe e
Maria.
Come fecero gli astrologi a trovare Gesù? — Grazie a una “stella”, che però non li portò subito a Betleem ma a Gerusalemme dal re Erode. La Bibbia
dice che Erode voleva trovare Gesù per ucciderlo. Rifletti. Secondo te, chi usò quella “stella” per guidare gli astrologi da Erode? — Non fu il vero Dio, Geova, ma il suo nemico, Satana il Diavolo.
Oggi Satana cerca di far credere alla gente che
Gesù sia solo un neonato indifeso. Ma l’angelo Gabriele disse a Maria: “Egli regnerà [...] e del suo regno non ci sarà fine”. Ora Gesù è Re in cielo e presto distruggerà tutti i nemici di Dio. È così, quindi,
che dovremmo immaginarcelo. Perché non ne parli
anche ad altri?
LEGGI NELLA TUA BIBBIA
Luca 1:26-35; 2:8-18
Matteo 2:7-12; 1 Pietro 5:8
Rivelazione (Apocalisse) 19:19-21
1 Giovanni 2:17
1° DICEMBRE 2013
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15
BIBBIA: DOMANDE E RISPOSTE
Qual è lo scopo
del ritorno di Cristo?
Prima di ascendere al cielo nel 33, Gesù Cristo
promise che sarebbe tornato. Si paragonò a un
nobile che si reca in un paese lontano per poi
tornare dopo molto tempo, investito del potere
regale. Lo scopo del ritorno di Gesù è quello di
dare all’umanità un buon governo. (Leggi Luca
19:11, 12.)
Come torna Cristo? Egli fu risuscitato come persona spirituale invisibile (1 Pietro 3:18). Poi andò
in cielo e si sedette alla destra di Dio (Salmo
110:1). Molto tempo dopo Gesù “ottenne accesso
presso l’Antico di Giorni”, Geova Dio, che gli conferì il potere di governare l’umanità. Gesù, pertanto,
non torna come uomo ma come Re invisibile. (Leggi Daniele 7:13, 14.)
Cosa farà Gesù
quando arriverà?
Quando arriverà con i suoi angeli in maniera invisibile agli occhi umani, Gesù giudicherà l’umanità.
Distruggerà i malvagi ma concederà la vita eterna
a coloro che lo avranno accettato come Re. (Leggi Matteo 25:31-33, 46.)
Con il suo governo, il Re Gesù Cristo trasformerà la terra in un paradiso. Inoltre risusciterà i morti perché possano vivere in quel Paradiso. (Leggi
Luca 23:42, 43.)
Gesù darà un buon governo
all’umanità
Per maggiori
informazioni, vedi
le pagine 73-85 di
questo libro, edito dai
Testimoni di Geova
COSA INSEGNA
realmente
LA BIBBIA?
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