Sound and Music - Novità discografiche SETTEMBRE 2010 Il primoWagner di Gergiev Esce per l’etichetta Mariinsky la prima registrazione di Wagner diretta da Valery Gergiev. Un cast stellare per un cofanetto a prezzo speciale. MAR0508 Columns - SETTEMBRE 2010 In questo numero… Hyperion CPO Chandos Telarc Testament Tactus Urania Pegasus Playa Sound LINN Audio Fidelity NAIM OMR Audio Wave ORG Pure Pleasure Speakers Corner 2 6 9 12 12 14 16 17 17 18 19 20 20 23 23 24 25 Più premiati 27 Prima scelta 7 OTTORINO RESPIGHI LA BOUTIQUE FANTASQUE. GLI UCCELLI CPO777295 Orchestra Sinfonica del Teatro Massimo di Palermo, Marzio Conti 2 THE ROMANTIC PIANO CONCERTO – VOLUME 51 WILHELM TAUBERT – JACOB ROSENHAIN Tasmanian Symphony Orchestra, H. Shelley, pianoforte e direzione CDA67765 (CD alto prezzo) W. Taubert: Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra op. 18; Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra op. 189. J. Rosenhain: Concerto per pianoforte e orchestra op. 73. La serie Romantic Piano Concerto continua a sorprendere piacevolmente con un nuovo volume – il cinquantunesimo – dedicato al repertorio pianistico meno noto del XIX secolo. Il programma di questo disco comprende i due concerti per pianoforte e orchestra di Wilhelm Taubert e una delle due opere scritte per lo stesso organico da Jacob Rosenhain, due compositori contemporanei di Mendelssohn, Chopin, Schumann, Liszt, Wagner e Verdi. Il Concerto in la maggiore di Taubert fu descritto da Schumann come «uno dei più belli», anche per via delle numerose analogie con il Concerto op. 25 di Mendelssohn. In ogni caso, questi elementi in comune non impedirono a Taubert di scrivere musica di grande bellezza e originalità. Quest’opera venne scritta quasi mezzo secolo prima del Concerto n. 2 in la maggiore op. 189, un lavoro dal quale appaiono evidenti alcuni tratti stilistici di Taubert, come l’espansione armonica, lo sviluppo ciclico e un grado sempre maggiore di virtuosismo. Jacob Rosenhain è autore di due opere per pianoforte e orchestra, il Concertino in la minore op. 30 (scritto negli anni Quaranta del XIX secolo) e il Concerto in re minore op. 73 proposto in questo disco. Sebbene segua lo stile classico e non presenti elementi particolarmente innovativi, questo concerto strutturato in tre movimenti è caratterizzato da una inesauribile vena melodica e da una scrittura assolutamente impeccabile. Questi tre splendidi lavori vedono assoluto protagonista Howard Shelley, che dirige dal pianoforte la Tasmanian Symphony Orchestra, un connubio che ha fruttato alla Hyperion entusiastici commenti dalla stampa specializzata di tutto il mondo. Columns - SETTEMBRE 2010 AA.VV. – VOLUME 9 Jonathan Plowright, pianoforte BACH PIANO TRANSCRIPTIONS CDA67767 (CD alto prezzo) L. Borwick: Piccola Fuga BWV 578; O Lamm Gottes, unschuldig BWV 656 H. Cohen: Be contented, O my soul (Cantata BWV 155) M. Hess: Adagio BWV 564; Jesu, joy of man’s desiring (Cantata BWV 147) G. Bantock: Wachet auf, ruft uns die Stimme BWV 645 A. Bax: Fantasia BWV 572 G.H. Tyrwhitt-Wilson Lord Berners: In dulci iubilo BWV 729 A. Bliss: Das alte Jahr vergangen ist BWV 614 F. Bridge: Komm, süsser Tod BWV478 E. Goossens: Andante dal Concerto Brandeburghese n. 2 BWV 1047 H. Howells: O Mensch, bewein’ dein’ Sünde gross BWV 622 J. Ireland: Meine Seele erhebt den Herrn BWV 648 C. Lambert: Der Tag, der ist so freudenreich BWV 605 R. Vaughan Williams: Ach bleib’ bei uns, Herr Jesu Christ BWV 649 W. Walton: Herzlich tut mich verlangen BWV727 W. Gillies Whittaker: Wir glauben all an einen Gott BWV740) H. Foss: See what his love can do (Cantata BWV 85) H. Fryer: Sarabanda (Suite n. 6 per violoncello solo BWV 1012) R. Stevenson: Komm, süsser Tod BWV 478 Nel 1931 la celebre pianista e musa ispiratrice Harriet Cohen chiese ad alcuni dei suoi amici musicisti di scrivere un arrangiamento di un’opera di Johann Sebastian Bach per inserirlo in un album che sarebbe stato pubblicato dalla Oxford University Press. A distanza di quasi ottant’anni dalla sua uscita, il A Bach Book for Harriet Cohen viene registrato in prima mondiale per la Hyperion dall’eccezionale virtuoso Jonathan Plowright. Il programma di questo splendido disco è completato da otto brani di altrettanti compositori inglesi della prima metà del XX secolo. WOLFGANG AMADEUS MOZART INTEGRALE DEI QUINTETTI PER ARCHI Philip Dukes, Nash Ensemble CDA67861/3 (3 CD al prezzo di 2) W.A. Mozart: Quintetto per archi K.174; Quintetto per archi K.406; Quintetto per archi K.515; Quintetto per archi K.516; Quintetto per archi K.593; Quintetto per archi K.614 Secondo le tesi avanzate da alcuni musicologi, la combinazione strumentale relativamente inedita che Mozart utilizzò per i suoi quintetti per archi (due violini, due viole e un violoncello) gli sarebbe stata ispirata da un’opera di Michael Haydn, suo amico e collega nella cappella musicale del principe-arcivescovo di Salisburgo. Per tutta la sua vita Mozart dimostrò una grande simpatia per il timbro scuro e affascinante della viola, strumento che suonava ogni volta che aveva occasione di esibirsi con i suoi amici. Oltre a questa spiccata propensione, l’affascinante Notturno di Michael Haydn lo spinse a esplorare le risorse tecniche ed espressive di uno strumento che gli consentiva di arricchire le sue opere con sfumature di particolare bellezza. Con questo cofanetto doppio la Hyperion ci offre la possibilità di scoprire un lato ancora poco conosciuto della produzione del grande Salisburghese nella magnifica interpretazione del Nash Ensemble. MARC-ANDRÉ HAMELIN ÉTUDES Marc-André Hamelin, pianoforte CDA67789 (CD alto prezzo) M.-A. Hamelin: Dodici Études in tutte le tonalità minori; Little Nocturne; Con intimissimo sentimento; Theme and Variations Cathy’s Variations Hamelin suona Hamelin: questo straordinario disco ci offre la possibilità di scoprire il mondo musicale al tempo stesso favoloso e bizzarro di uno dei più grandi virtuosi di pianoforte in circolazione. Gli appassionati di pianoforte di tutto il mondo, che attendevano con febbrile impazienza questo disco da parecchio tempo, sono finalmente stati accontentati. Composti nell’arco di quasi 25 anni, i dodici Études di Hamelin sono già considerate opere di culto, riservate a pianisti dotati di doti tecniche e di un’espressività fuori dal comune. Al di là della loro scrittura molto complessa, va detto che queste opere sono miniature ricche di personalità e cesellate con estrema cura. Il fatto che queste splendide opere siano destinate a entrare nel repertorio di tutti i pianisti di maggior talento trova conferma nel fatto che nel momento dell’uscita di questo disco la Peters Editions di New York ne pubblicherà lo spartito. Il programma è completato da due altre composizioni di Hamelin: la tranquilla e riflessiva Con intimissimo sentimento e la poetica e sentimentale Cathy’s Variations. Nel suo insieme, questo disco offre la possibilità di approfondire la personalità e il mondo interiore di uno dei musicisti più complessi e stimolanti dei nostri tempi. 3 Columns - SETTEMBRE 2010 JONATHAN DOVE OPERE CORALI Jonathan Vaughn, organo Wells Cathedral Choir, Matthew Owens CDA67768 (CD alto prezzo) J. Dove: Bless the Lord, O my soul; Missa brevis; I am the day; Wellcome, all wonders in one sight!; The Star-Song; The Three Kings; Run, shepherds, run!; Ecce beatam lucem; In beauty may I walk; Seek him that maketh the seven stars; Into thy hands Le meravigliose opere corali di Jonathan Dove hanno garantito al cinquantenne compositore inglese un posto di spicco nel panorama musicale britannico. In particolare, il suo stile spontaneo ma stilisticamente molto originale ha suscitato un grande interesse sia tra gli addetti ai lavori sia tra i semplici appassionati. Le opere di Dove vengono eseguite in tutte le principali cattedrali del Regno Unito e la loro accurata scelta dei testi le rende particolarmente indicate per un gran numero di celebrazioni liturgiche. Tra le opere registrate in questo splendido disco la più recente è la Missa brevis, che è stata commissionata a Dove dalla Cathedral Organists’s Association per il loro convegno tenutosi nel maggio del 2009 presso la Wells Cathedral ed è stata eseguita per la prima volta dal coro della cattedrale diretto da Matthew Owens. Lo stesso coro e il medesimo direttore hanno registrato per la Hyperion questo meraviglioso lavoro con una interessante silloge di anthem dello stesso Dove. WILLIAM MATHIAS OPERE SACRE Jonathan Vaughn, organo Wells Cathedral Choir, Matthew Owens, direttore CDA67740 (CD alto prezzo) JOHANN SEBASTIAN BACH INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE Angela Hewitt, pianoforte CDS44421/35 (15 CD prezzo speciale) J.S. Bach: Invenzioni a due e tre voci BWV 772-801; Quattro Duetti BWV 802-805; Suites inglesi BWV 806811; Suites francesi BWV 812-817; Suite in fa minore BWV 823; Partite BWV 825-830; Ouverture francese BWV 831; Partita BWV 832; Il clavicembalo ben temperato 4 BWV 846-893 (registrazione del 2008); Preludio e Fuga BWV 894; Fantasia cromatica e Fuga BWV 903; Fantasia e Fuga BWV 904; Fantasia BWV 906; Toccate BWV 910-916; Piccoli Preludi BWV 924-928, BWV 930, BWV 933-943, BWV 999; Sonata BWV 963; Sonata BWV 964; Concerto italiano BWV 971; Variazioni Goldberg BWV 988; Aria variata alla maniera italiana BWV 989; Due Capricci BWV 992-993 Le straordinarie registrazioni delle opere per pianoforte di Bach realizzate da Angela Hewitt sono state accolte con unanime entusiasmo dalla stampa specializzata di tutto il mondo e oggi costituiscono il vanto delle collezioni di migliaia di appassionati, un fatto confermato dalle oltre 400.000 copie vendute dal 1994, anno in cui apparve il primo volume di questa imperdibile integrale, le Invenzioni a due e a tre voci. Per celebrare questi risultati – all’inizio del tutto inimmaginabili – la Hyperion raccoglie queste registrazioni in un cofanetto di 15 CD a un prezzo specialissimo, (più un bonus CD che contiene campioni di altre registrazioni non di Bach della pianista) che contribuisce a renderlo il regalo ideale sia per i pochi melomani che non hanno ancora avuto occasione di ascoltare le opere di Bach nell’esecuzione della grande pianista canadese sia per chi desidera innamorarsi una seconda (o terza) volta di un’interpretazione ritenuta ormai imprescindibile. ROBERT SCHUMANN INTEGRALE DEI LIEDER Solisti, Graham Johnson e Stephen Hough, pianoforte CDS44441/50 (10 CD prezzo speciale) La produzione liederistica di Robert Schumann è considerata tra i tesori più preziosi del Romanticismo tedesco e questo cofanetto di 10 CD costituisce l’omaggio ideale per celebrare il secondo centenario della nascita del grande compositore di Zwickau. Il programma comprende tutti i Lieder di Schumann presentati per la prima volta secondo l’ordine in cui vennero scritti, con un corposo booklet firmato da Graham Johnson che contiene il testo e un’ampia presentazione di ogni brano e un’accu- Columns - SETTEMBRE 2010 rata cronologia della vita e delle opere di Schumann. Come era già avvenuto per l’integrale dei Lieder di Franz Schubert, Johnson ha curato nei minimi dettagli il programma di ogni disco e ha scelto con estrema cura il gruppo dei cantanti, che conta alcuni dei migliori liederisti oggi in circolazione e alcuni giovani interpreti che presto faranno parlare molto di sé. Già disponibile: FRANZ SCHUBERT INTEGRALE DEI LIEDER Solisti, Graham Johnson, pianoforte CDS44201/40 (40 CD prezzo speciale) WILLIAM BYRD INTEGRALE DELLE OPERE PER TASTIERA Davitt Moroney CDS44461/7 (7 CD prezzo speciale) Vincitore qualche anno fa del prestigioso Gramophone Award, il clavicembalista Davitt Moroney ha trascorso oltre 15 anni a pianificare e a mettere a punto questo straordinario progetto. Per registrare l’integrale delle opere per tastiera di William Byrd, Moroney ha utilizzato ben sei strumenti diversi, due clavicembali, un muselar virginal, un clavicordo, un organo da camera e il maestoso organo Ahrend della Église-Musée des Augustins di Tolosa, le cui ampie e altissime navate creano un’eco della durata di quasi 15 secondi, un’acustica non molto diversa da quella della Cattedrale di Lincoln dove Byrd prestò servizio per molti anni come organista e come direttore del coro di voci bianche. «L’integrale delle opere per tastiera di Byrd realizzata da Moroney si pone senza dubbio come un’edizione definitiva e si colloca ai massimi livelli sotto tutti i punti di vista […] La qualità dell’interpretazione si mantiene costante in tutti i sette dischi […] Con ogni probabilità, si tratta dell’edizione discografica di maggior significato che abbia mai recensito. Nella lettura di Moroney ci sono così tanti dettagli degni di essere segnalati che mi è davvero difficile capire da che parte iniziare a esaminarli» (Gramophone). VINCITORE DEL GRAMOPHONE AWARD 100 GREATEST DISCS OF THE DECADE (CLASSIC CD) PREIS DER DEUTSCHEN SCHALLPLATTENKRITIK CAMILLE SAINT-SAËNS – EUGÈNE YSAŸE RARE TRASCRIZIONE PER VIOLINO E PIANOFORTE Philippe Graffin, violino - Pascal Devoyon, pianoforte CDH55353 (CD medio prezzo) C. Saint-Saëns: Caprice brillant; Notturno op. 62 n. 2 (Fryderyk Chopin); Caprice d’après l’Etude en forme de valse op. 52 n. 6 (Eugène Ysaÿe); Notturno op. 55 n. 2 (Fryderyk Chopin); Fantasia per violino e pianoforte dall’Oberon di Carl Maria von Weber; L’air de la pendule; Fantasia per violino e arpa op. 124 E. Ysaÿe: Valzer opera postuma (Fryderyk Chopin); Ballata n. 1 op. 231 Nel corso degli ultimi anni Philippe Graffin si è dedicato a un lavoro di ricerca di opere per violino poco conosciute di grandi compositori. Dopo l’uscita di un disco di opere francesi per violino e orchestra accolto con unanime entusiasmo dalla stampa specializzata di tutto il mondo (CDA67294), la Hyperion ripresenta nella collana Helios un disco di opere per violino e pianoforte che scaturisce dalla sue ricerche. Il programma comprende una serie di affascinanti trascrizioni di Camille Saint-Saëns e del non meno celebre violinista Eugène Ysaÿe. Dopo averle riportate alla luce, Graffin esegue queste opere con la sua ben nota eleganza e con il suo sbrigliato virtuosismo, accompagnato dall’eccellente pianista francese Pascal Devoyon. Un disco che educa, delizia e stupisce. JOHN STANLEY SEI CONCERTI IN SETTE PARTÍ OP. 2 The Parley of Instruments, Roy Goodman CDH55361 (CD medio prezzo) «Una registrazione dalla eccellente qualità sonora […] Caldamente raccomandato» (Fanfare, Stati Uniti) «Oltre a sfoggiare una padronanza tecnica assolutamente impeccabile, l’ensemble Parley of Instruments possiede una grazia e una leggerezza che non possono lasciare indifferenti» (BBC Music Magazine Top 1000 CDs Guide) «Un disco davvero gradevole» (Gramophone). 5 Columns - SETTEMBRE 2010 FELIX WEINGARTNER INTEGRALE DEI QUARTETTI PER ARCHI – VOL. 2 Petra Vahle, Sarastro Quartet CPO777252 (CD medio prezzo) F. Weingartner: Quartetto per archi n. 5 op. 81; Quintetto per archi op. 40 La CPO porta avanti la sua interessantissima integrale delle opere di Felix Weingartner con un nuovo disco dedicato alla musica da camera, un ambito repertoriale che per il grande direttore tedesco rivestì la stessa importanza delle sue opere orchestrali. Il Quartetto n. 5 e il Quintetto per archi costituiscono un’ulteriore prova della grande personalità, del buon gusto e dello straordinario talento di cui era dotato Weingartner. Il Quartetto presenta un gran numero di elementi molto originali, che si incastonano alla perfezione nella solida struttura in quattro movimenti che caratterizza la maggior parte delle sue opere. Anche il Quintetto denota una scrittura quanto mai eclettica, sfoggiando una stupefacente intensità espressiva in quasi tutta la costruzione tematica. «Ma, in fondo, questo», come scrive Eckhardt van der Hoogen, autore delle interessantissime note di copertina accluse al booklet, «non era altro che il suo stile, quello di un eroe della musica dalle mille sfaccettature». I fantasiosi quartetti per archi di Weingartner costituiscono una delle parti più importanti del repertorio del Sarastro Quartet, un formazione svizzera che si è dimostrata capace di «esprimere agli ascoltatori la bellezza del musica di Weingartner con grande musicalità, un intuito assolutamente infallibile e un approccio al tempo stesso convincente e accattivante» (Klassik Heute, settembre del 2008 a proposito del primo volume). FRANZ JOSEPH HAYDN DIVERTIMENTI PER FLAUTO, VIOLINO E VIOLONCELLO HOB.IV: VI-XI Ensemble Sans Souci Berlin CPO777511 (CD medio prezzo) Franz Joseph Haydn inserì per la prima volta il flauto nella sua produzione cameristica con i sei Divertimenti Hob. IV:6-11, pubblicati nel novembre del 1784. È interessante notare che questa raccolta venne scritta per una casa editrice londinese durante il secondo soggiorno di Haydn in Inghilterra, paese in cui verso la fine del XVIII secolo era presente un gran numero di “dilettanti” di flauto, che richiedevano sempre nuove opere per il loro strumento preferito. 6 Il fatto che i vari movimenti di queste opere siano stati scritti in luoghi e in epoche diverse non toglie nulla alla loro incantevole bellezza e alla coerenza stilistica di ciascuna opera. Con questi Divertimenti, Haydn fornì all’esigente pubblico inglese musica fresca e molto attraente, che a distanza di oltre due secoli continua a piacere anche al pubblico dei giorni nostri. ROBERT SCHUMANN SAMMLUNG VON MUSIK-STÜCKEN ALTER UND NEUER ZEIT CPO777595 (3 CD al prezzo di 2) R. Schumann: Opere di Felix Mendelssohn-Bartholdy, Adolph Henselt, Louis Spohr, Ignaz Moscheles, Pauline Viadot-Garcia, Johanna Mathieux-Kinkel, Leopold Schefer, Johann Sebastian Bach, Ludwig van Beethoven, Franz Schubert, Carl Maria von Weber, Clara Wieck-Schumann, Robert Schumann e altri Le celebrazioni degli anniversari dei grandi compositori si concentrano di solito su opere molto conosciute e solo in rari casi si dimostrano veramente utili, per esempio mettendo in evidenza aspetti poco conosciuti di autori ben noti. Questa è la missione che porta avanti da anni la CPO e che quest’anno viene estesa a Robert Schumann, di cui ricorre il secondo centenario della nascita. Nel 1834 Schumann fondò la Neue Zeitschrift für Musik (NZfM), con lo scopo di combattere quella che considerava una progressiva degenerazione della musica, di favorire la nascita e lo sviluppo di una sensibilità musicale sempre più raffinata tra i suoi lettori e di offrire un supporto concreto ai compositori più dotati dei suoi tempi. Schumann raggiunse questi obiettivi con il Sammlung von Musik-Stücken alter und neuer Zeit (Raccolta di opere musicali antiche e nuove), un volume comprendente di solito quattro opere che fu allegato ogni anno a quattro numeri della rivista. Alla fine vennero pubblicato sedici volumi con 69 opere di 39 compositori sia uomini sia donne, che oggi la CPO raccoglie in un cofanetto triplo che consente di farsi un’idea delle personalità musicali che facevano riferimento a casa Schumann. Ascoltando questi Lieder, pezzi per pianoforte, brani organistici e lavori corali eseguiti da alcuni dei migliori artisti in circolazione avrete la possibilità di compiere un esaltante viaggio nel tempo fino alla prima metà del XIX secolo. Solisti, C. Garben, K. Sticken, pianoforte; T. Benfer, organo; H.W. Kaufmann, chitarra; A. Vokalensemble, W. Helbich Columns - SETTEMBRE 2010 OTTORINO RESPIGHI LA BOUTIQUE FANTASQUE. GLI UCCELLI Orchestra Sinfonica del Teatro Massimo di Palermo Marzio Conti PRIMA SCELTA i migliori a prezzo speciale € 14,90 (prezzo consigliato - fino al 31.10.2010) Per Ottorino Respighi lo studio della storia della musica non costituiva solo un raffinato passatempo, ma anche una preziosa fonte di ispirazione. Nel 1927 Respighi scrisse quella che potrebbe essere definita una suite ornitologica per piccola orchestra intitolata Gli uccelli prendendo spunto da una serie di miniature per clavicembalo e per liuto. Con quest’opera Respighi rivelò di essere un osservatore molto attento dei fenomeni naturali, in grado di cogliere il lato pittoresco anche di cose apparentemente prosaiche e poco significative. Tutti i brani che compongono lo straordinario microcosmo de Gli uccelli presentano sfumature tanto semplici quanto caratteristiche, che enfatizzano al massimo grado i sentimenti più nascosti di Respighi con un ricchissimo panneggio sonoro. Nel 1919 Respighi iniziò a interessarsi a una serie di lavori di Rossini, un fatto che spinse i Ballets Russes di Diaghilev a commissionargli un balletto di bambole. Per La boutique fantasque Respighi concentrò la propria attenzione su una silloge di brevi lavori pianistici composti dal grande Pesarese, che non si limitò a orchestrare, raggruppandoli, modulandoli, abbreviandoli e strumentandoli fino a ottenere non una semplice suite, ma una serie di folgoranti immagini legate tra loro da un filo conduttore. La CPO presenta questi due capolavori del grande compositore bolognese nella splendida interpretazione dell’Orchestra Sinfonica del Teatro Massimo di Palermo, diretta con piglio e molto buon gusto da un ispiratissimo Marzio Conti. CPO777295 (SACD alto prezzo) Marzio Conti e Respighi su CPO: OTTORINO RESPIGHI (1879-1936) LA PENTOLA MAGICA. ARETUSA. LA SENSITIVA CPO777071 (SACD alto prezzo) 7 Columns - SETTEMBRE 2010 ROBERT SCHUMANN INTEGRALE DELLE OPERE PER VOCI MASCHILI Die Singphoniker CPO777521 (CD medio prezzo) R. Schumann: Mache Deinem Meister Ehre WoO 17; Sei Lieder op. 33; Tre Lieder op. 62; Drei nachgelassene Lieder WoO.; Ritornelle op. 65; Jagdlieder op. 137 I Singphoniker propongono in occasione del bicentenario della nascita un omaggio specialissimo alla figura di Robert Schumann. Schumann scrisse cinque cicli di opere per voci maschili, tre dei quali sono basati su testi dai contenuti molto progressisti scritti da poeti legati al movimento della Giovane Germania e ai moti rivoluzionari che sconvolsero l’Europa nel 1848. Per fare un solo esempio, Heinrich Laube, il poeta autore dei versi del Jagdlieder op. 137, fu uno dei fondatori di questo movimento e venne arrestato più di una volta sia per le sue idee liberali sia per l’intensa attività politica. Schumann condivise questi ideali e trovò nella formazione di voci maschili l’organico migliore per esprimerli. Questi Lieder per voci maschili esprimono con grande efficacia i valori civili dell’impegno patriottico e della resistenza alla Restaurazione che posero le basi di un movimento musicale realmente popolare. Va comunque detto che queste opere non incarnano semplici slogan inneggianti al potere al popolo, ma delineano il pensiero umano e sociale di uno dei compositori più sensibili del XIX secolo. Per i Singphoniker, questi lavori sono «oasi serene in cui ci si può abbandonare a profonde meditazioni, brani pervasi da una meravigliosa energia e pieni di sfide stimolanti da affrontare». Uno Schumann che vi stupirà. FRANZ DANZI INTEGRALE DELLE SINFONIE Orchestra della Svizzera Italiana, Howard Griffiths CPO777351 (2 CD alto prezzo) F, Danzi: Sinfonia P.222; Sinfonia P.220; Sinfonia P.218; Sinfonia P.223; Sinfonia P221; Sinfonia P.219 La fama attuale di Franz Danzi è legata quasi esclusivamente alla sua gradevole produzione cameristica per ensemble di strumenti a fiato, peraltro nota solo ai melomani più 8 accaniti. Sotto molti aspetti, Danzi si trovò nelle condizioni ideali per intraprendere una proficua carriera di compositore e di direttore dell’orchestra di corte. Purtroppo, in uno dei momenti cruciali della sua vita il destino gli riservò tristi sorprese, che afflissero il suo animo sensibile, obbligandolo all’inattività per lunghi periodi. Danzi era nato a Schwetzingen e in seguito si trasferì a Mannheim, Monaco, Stoccarda e Karlsruhe. A Stoccarda Danzi strinse una sincera amicizia con Carl Maria von Weber, compositore più giovane di lui di 23 anni di cui divenne maestro ed estimatore. I due compositori si impegnarono concretamente per definire un’opera “seria” in lingua tedesca che si spingesse oltre la forma ormai obsoleta del Singspiel settecentesco e che riuscisse a suscitare l’interesse del grande pubblico. Dopo aver scritto molte opere teatrali, tra il 1790 e il 1820 Danzi compose sei sinfonie. Caratterizzate da una scrittura molto originale e da un’orchestrazione brillante e variegata, queste sinfonie – che ci vengono proposte in questo disco nella splendida interpretazione dell’Orchestra della Svizzera Italiana diretta da un ispirato Howard Griffiths – spalancarono le porte al Romanticismo e ci consentono di capire su quali basi si fondasse la stima nutrita da Weber nei confronti del suo più anziano collega. JOHANN ADOLF HASSE OPERE SACRE Solisti, Sächsisches Vocalensemble, Batzdorfer Hofkapelle, Matthias Jung CPO777462 (CD alto prezzo) J.A. Hasse: Te Deum; Litaniae Lauretanae; Sub tuum praesidium; Tantum ergo; Tantum ergo; Regina coeli Sebbene a partire dagli anni Trenta del XVIII secolo Johann Adolph Hasse fosse considerato uno dei compositori più geniali d’Europa insieme a Händel e – più tardi – a Haydn, oggi il suo nome è praticamente sprofondato nell’oblio e già pochi anni dopo la sua morte il fatto che la sua produzione comprendesse soprattutto generi tradizionali come la cantata da camera e l’opera seria in italiano contribuì a farlo ritenere un autore irrimediabilmente legato al passato. Se Hasse era stimato dai suoi contemporanei soprattutto per le sue opere, gli appassionati moderni lo apprezzano soprattutto per i suoi splendidi lavori sacri. Anche se Hasse scrisse queste opere soprattutto per le funzioni che venivano celebrate nella cappella cattolica di Dresda, il suo splendido Te Deum del 1751 fece letteralmente il giro d’Europa, come dimostrano i numerosi Columns - SETTEMBRE 2010 manoscritti di quest’opera conservati nelle biblioteche delle principali città dell’Europa centrale. A partire dall’inizio del XIX secolo questo splendido lavorò soppiantò nella corte di Dresda tutte le altre opere sacre del genere, al punto da passare alla storia con il nome di Te Deum di Dresda. In ogni caso, sia quest’opera sia tutte le altre presentate in questo disco nella splendida interpretazione della Batzdorfer Hofkapelle diretta da Matthias Jung meritano di essere prese in seria considerazione. MIECZYSLAW WEINBERG INTEGRALE DEI QUARTETTI PER ARCHI Quatuor Danel – VOLUME 4 CPO777394 (CD medio prezzo) M. Weinberg: Quartetto per archi n. 5 op. 27; Quartetto per archi n. 9 op. 80; Quartetto per archi n. 14 op. 122 L’integrale dei quartetti per archi di Mieczyslaw Weinberg portata avanti dal Danel Quartet prosegue con un nuovo volume di grande interesse. Il Quartetto n. 5 rientra nel ristretto novero dei capolavori composti da Weinberg durante i primi tre anni del suo soggiorno moscovita ed è il primo dei suoi quartetti ad avere movimenti contrassegnati da titoli (Melodia, Humoresque, Scherzo, Improvvisazione e Serenata). Se quest’opera e il Quartetto n. 9 presentano ancora evidenti analogie con lo stile di Dmitri Shostakovich, con il Quartetto n. 14 Weinberg dimostrò la sua volontà di aprire una nuova stagione creativa. I cinque movimento in cui è strutturata quest’opera procedono senza soluzione di continuità, ma ognuno di essi possiede un carattere tematico completamente diverso rispetto agli altri. In particolare, Weinberg evitò accuratamente di descrivere il carattere e il tempo dei movimenti, comportandosi in maniera opposta a quanto aveva fatto nel caso del Quartetto n. 5. MUSICA SACRA HAMBURGENSIS 1600-1800 CARL PHILIPP EMANUEL BACH HAMBURGER QUARTALSMUSIKEN Himlische Cantorey, Les Amis de Philippe, Ludger Rémy CPO777594 (2 CD alto prezzo) C.P.E. Bach: Nun danket alle Gott H.805 (Pasqua); Herr, nun lehr uns zu tun H.817 (Pentecoste); Siehe! Ich begehre deiner Befehle H.812 (Festa di San Michele); Ehre sei Gott in der Höhe H.811 (Natale) Nel 1767 Carl Philipp Emanuel Bach ereditò da suo padrino Telemann la carica musicale più importante di Amburgo, che tra le altre cose gli imponeva di scrivere le cantate che venivano eseguite ogni domenica nelle cinque chiese principali della città. Tra le opere sacre più importanti che venivano eseguite ad Amburgo durante l’anno liturgico spiccano le Quartalsmusiken. A differenza delle cantate ordinarie, che venivano eseguite in una sola chiesa in una sola domenica dell’anno, le Quartalsmusiken erano proposte in tutte e cinque le chiese secondo un ordine basato sull’età di ogni chiesa. Le quattro Quartalsmusiken per le feste di Pasqua, Pentecoste, San Michele e Natale presentate in questo disco furono scritte per un organico che comprendeva anche tre trombe e i timpani per sottolineare la grandiosità dell’evento. Sotto l’aspetto stilistico, questi lavori possono essere definiti pasticci (lavori comprendenti parti di composizioni di altri autori, opere originali di Bach e rielaborazioni di brani da lui scritti per altre occasioni) e consentono di scoprire sia la concezione artistica del secondogenito del sommo Cantor lipsiense sia l’alto livello qualitativo delle opere sacre che furono eseguite nelle chiese amburghesi durante i vent’anni del suo servizio. Un nuovo imperdibile tassello della riscoperta dell’opera di uno degli autori più sottovalutati del XVIII secolo, grazie alla magistrale interpretazione della Himlische Cantorey e dell’ensemble Les Amis de Philippe diretti con la consueta grandiosità da Ludger Rémy. BÉLA BARTÓK CONCERTI PER PIANOFORTE E ORCHESTRA Jean-Efflam Bavouzet, pianoforte BBC Philharmonic Orchestra, Gianandrea Noseda CHAN10610 (CD alto prezzo) B. Bartók: Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra Sz 83; Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra Sz 95; Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra Sz 119 Dopo lo straordinario successo ottenuto dalla sua integrale delle opere per pianoforte di Clau9 de Debussy e l’uscita del primo volume di un’integrale delle sonate di Haydn che promette meraviglie, Bavouzet volge la sua attenzione a tre dei concerti più significativi del XX secolo, con la BBC Philharmonic Orchestra diretta da un ispirato Gianandrea Noseda. Béla Bartók scrisse il Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra nel 1926. Il primo movimento è caratterizzato da una ritmica molto accentuata e da un carattere molto drammatico, l’Andante centrale si compone di un dialogo tra il pianoforte solista e quattro strumenti a percussione che sfuma in una suggestiva “musica notturna”, mentre nel finale Bartók ripropone il piglio energico e brillante del primo tempo. Rispetto all’opera precedente, il Concerto n. 2 sfoggia una scrittura nettamente più melodica. L’intimo movimento lento viene bruscamente interrotta da uno scherzo brillante e pieno di energia, che verso la fine lascia di nuovo spazio all’atmosfera morbida e tranquilla delle prime battute. Il Finale chiude il concerto con un virtuosismo molto coinvolgente. Scritto negli ultimi mesi di vita del compositore ungherese, il Concerto n. 3 è caratterizzato da toni assai più introversi. A differenza della maggior parte delle opere scritte da Bartók, questo concerto non fu composto su commissione, ma venne concepito come dono di compleanno per la sua seconda moglie, Ditta Pásztory, che era una pianista di grandissimo talento. Caratterizzati da un incedere molto vivace e dalla ritmica accentuata tipica di Bartók, il primo e il terzo movimento sono separati da un movimento lento di grande serenità, anche in questo caso inframmezzati da una sezione dal carattere contrastante. Le ultime diciassette battute furono orchestrate dopo la morte dell’autore da Tibor Serly, che si basò sugli appunti lasciati dal suo grande maestro. WOLFGANG AMADEUS MOZART INTEGRALE DELLE SONATE PER VIOLINO E PIANOFORTE 3 Duo Amadè – VO- LUME CHAN0772 (CD alto prezzo) W.A. Mozart: Sonata per violino e pianoforte K.376; Sonata per violino e pianoforte K.378; Sonata per violino e pianoforte K.526 Considerata una delle pioniere del movimento filologico, Catherine Mackintosh ha dichiarato di considerare l’offerta fattale dalla Chandos di incidere l’intero corpus di opere per violino e pianoforte di Mozart il coronamento del sogno di una vita. Uscito negli ultimi mesi del 2008, il primo volume è stato insignito da Gramophone del prestigioso Editor’s Choice in considerazione della sua «interpretazione storicamente informata». Nel numero di dicembre del 2009 di Gramophone il secondo volume è stato premiato con il Critics’ Choice ed è stato descritto da Duncan Druce in questi termini: «Ho apprezzato moltissimo l’approccio entusiasta e coinvolgente che caratterizza il secondo volume dell’integrale delle sonate per violino e pianoforte di Mozart realizzato dal Duo Amadé. In queste opere Govier e la Mackintosh fanno dialogare i loro strumenti con la brillantezza e la vitalità proprie di un duetto operistico». Nel terzo volume di questa straordinaria integrale che comprende le Sonate KV.376, KV.378 e KV.526, il Duo Amadé si accosta alle partiture del Salisburghese con lo stesso spirito e la medesima eleganza. Govier suona un fortepiano realizzato sul modello di uno strumento di Anton Walter dal costruttore di Cluny Christopher Clarke, mentre il violino della Mackintosh è uno strumento costruito da Giovanni Grancino intorno al 1730. Questi strumenti regalano alle sonate di Mozart un’articolazione fresca e leggera, che si pone perfettamente in linea con lo spirito illuministico con cui furono scritte. ERICH WOLFGANG KORNGOLD QUARTETTI PER ARCHI NN. 1-3 Doric String Quartet CHAN10611 (CD alto prezzo) E.W. Korngold: Quartetto per archi n. 1; Quartetto per archi n. 2; Quartetto per archi n. 3 Dopo aver felicemente tagliato il traguardo del decimo di attività, il Doric String Quartet è oggi considerato uno dei migliori quartetti d’archi della giovane generazione e si esibisce regolarmente nei festival e nelle sale da concerto più prestigiose del Regno Unito, dell’Europa e dell’Asia. Conosciuto soprattutto per le sue colonne sonore dai toni meravigliosamente romantici, Erich Wolfgang Korngold compose anche un gran numero di opere sinfoniche, di lavori teatrali e tre quartetti per archi molto originali, apparsi tra il 1920 e il 1945. Korngold è stato uno dei talenti più precoci della storia della musica, come dimostra il fatto che quando iniziò a scrivere il suo Quartetto per archi n. 1 (portato a termine nel 1923) aveva già dato alle stampe quello che molti addetti ai lavori considerano il suo capolavoro, l’opera lirica Die tote Stadt (La città morta). I tre quartetti di Korngold presentano stili molto diversi tra loro, ma sono accomunati da una musica quanto mai seducente. Il Quartetto n. 1 si fa notare soprattutto per le sue audaci costruzioni armoniche, il Quartetto n. 2 (1933) per la sua straordinaria ricchezza melodica, mentre il Quartetto n. 3 (1945) è basato su temi tratti dalle sue celebri colonne sonore, che conferiscono a questa splendida pagina la tesa drammaticità dei film per cui furono scritte. JOSEF SUK SINFONIA IN MI MAGGIORE OP. 14; RIPENING OP. 34 New London Chamber Choir BBC Symphony Orchestra, Jiří Bělohlávek CHSA5081 (SACD alto prezzo) In questo splendido disco il famoso direttore ceco Jiří Bělohlávek esegue con la BBC Symphony Orchestra due opere del suo compatriota Josef Suk. Sotto l’aspetto stilistico, Suk si inserì nel solco della grande tradizione di Smetana e di Dvorák; da notare che quest’ultimo non fu solo il professore di compositore di Suk ma ne divenne anche il suocero, in quanto nel 1898 Suk sposò Otilie, la maggiore tra le figlie sopravvissute dell’autore della Sinfonia Dal Nuovo Mondo. Un altro legame tra i due grandi compositori è costituito dalla sinfonia Asrael, un’opera pervasa da una straordinaria intensità con cui Suk espresse il suo grande dolore per la morte del suo maestro nel 1904 seguita l’anno successivo dalla scomparsa della sua amatissima “Otilka”. Suk abbracciò con incontenibile entusiasmo la causa del suo paese, scrivendo le sue opere in un opulento stile tardo romantico, nel quale si possono notare numerosi elementi dell’impressionismo e delle tradizioni popolari ceche. Suk iniziò a scrivere i primi abbozzi della sua Prima Sinfonia durante il suo soggiorno londinese del 1897 e la portò a termine due anni più tardi. Ripening è un poema sinfonico dai toni meravigliosamente sostenuti e dall’orchestrazione molto brillante, con un coro a bocca chiusa che sottolinea l’apice emozionale dell’opera. A proposito di Ripening Suk affermò: «Ho lavorato alla composizione di quest’opera per quasi cinque anni. Si tratta di un lavoro molto coerente, in cui sono presenti tutte le emozioni umane. Scrivendo questo poema sinfonico mi sono immerso nelle gioie e dei dolori della vita di ogni giorno e nella grandiosa fuga del finale metto in evidenza che quest’opera costituisce il superamento di tutte le passioni. Dopo un irresistibile crescendo di tensione e di eccitazione, in prossimità della fine si scioglie un solenne inno che esprime la massima fiducia nei confronti della vita». AA.VV. TRIBUTE TO DAVID OISTRAKH Lydia Mordkovitch, violino Nicholas Walker, Marina Gusak-Grin, Clifford Benson, Julian Milford, pianoforte CHAN10612X (CD medio prezzo) P. Locatelli-E. Ysaÿe: Sonata Au tombeau P. Locatelli: Capriccio n. 23 Il laberinto armonico E. Ysaÿe: Sonata n. 2 E. Chausson: Poème D. Shostakovich: Sonata per violino e pianoforte S. Rachmaninov: Daises Considerato uno dei virtuosi di violino più carismatici dell’ultimo secolo, David Oistrakh (1908-1974) realizzò un gran numero di registrazioni discografiche e si vide dedicare da parecchi compositori suoi contemporanei opere di grande importanza. Tra i numerosi violinisti delle ultime generazioni che si sono ispirati al suo inimitabile stile, spicca il nome di Lydia Mordkovitch, una delle sue allieve di maggior talento. In questo disco Lydia Mordkovich esegue una serie di brani legati alla irripetibile parabola artistica di Oistrakh. Il programma è estremamente vario, spaziando da una silloge di pagine di Pietro Locatelli registrate appositamente per questo disco alla classica versione del Poème di Chausson. Naturalmente, in questo disco non poteva mancare Dmitri Shostakovich, di cui la Mordkovitch ci offre una magistrale lettura della Sonata per violino e pianoforte, scavando nella partitura fino a esprimere i suoi significati più dolorosi, senza peraltro indulgere al minimo sentimentalismo. Nel programma c’è anche spazio per Rachmaninov, di cui viene eseguita la deliziosa Daisies. Oistrakh regalò al suo pubblico stupefacenti letture delle trascendentali opere di Eugène Ysaÿe, uno degli scogli più ardui del repertorio violinistico di tutti i tempi, che la Mordkovitch supera con la stessa padronanza tecnica e la stessa autorevolezza espressiva che hanno reso immortale il grande virtuoso russo. RICHARD STRAUSS ARIADNE ON NAXOS. LE BOURGEOIS GENTILHOMME Christine Brewer, Robert Dean Smith, Gillian Keith, Scottish Chamber Orchestra, Sir Richard Armstrong CHAN3168(2) (2 CD alto prezzo) Il soprano americano vincitore del Grammy Award Christine Brewer riesce sempre a stregare il pubblico con il suo incon- Columns - SETTEMBRE 2010 fondibile timbro, al tempo stesso caldo e brillante, sostenuto da una personalità fuori dal comune e da una capacità di immedesimazione che ricorda i grandi soprani del passato. Il ruolo della protagonista dell’Ariadne auf Naxos di Strauss è da sempre uno dei suoi principali cavalli di battaglia. Questo cofanetto doppio costituisce da un lato la prima interpretazione discografica del personaggio di Ariadne da parte di Christine Brewer e dall’altro la prima versione in inglese del capolavoro operistico di Strauss. Grazie alla partecipazione di un cast stellare, questa edizione dell’Ariadne auf Naxos rappresenta uno dei vertici assoluti della collana Opera in English della Chandos. Il programma è completato dalla suite orchestrale da Le bourgeois gentilhomme op. 60. AA.VV. CONTEMPORARIES OF MOZART London Mozart Players, Matthias Bamert, direttore CHAN10628(5)X (5 CD al prezzo di 2) F. Krommer: Sinfonia op. 40; Sinfonia op. 102 C. Stamitz: Sinfonia op. 24 n. 3; Sinfonia op. 13/16 n. 5; Sinfonia op. 13/16 n. 4; Sinfonia La chasse I.J. Pleyel: Sinfonia op. 66 B.154; Sinfonia op. 68 B.156; Sinfonia B.147 L. Kozeluch: Sinfonia in re maggiore; Sinfonia in sol minore; Sinfonia in fa maggiore P. Wranitzky: Sinfonia op. 36; Sinfonia op. 11; Grande Sinfonia caratteristica per la pace con la Repubblica francese op. 31 Il progetto di Matthias Bamert Contemporaries of Mozart è una delle serie più fortunate e longeve mai varate dalla Chandos. Lo straordinario genio di Mozart ha finito per mettere in secondo piano la gradevole – e in non pochi casi splendida – produzione degli autori suoi contemporanei. La collana concepita e diretta da Bamert ha contribuito a svelare alcuni degli straordinari tesori di questo repertorio e ogni volume è stato accolto con unanime entusiasmo dalla stampa specializzata di tutto il mondo. Questo cofanetto raccoglie cinque tra i dischi più significativi della collana e – presentando una serie di opere poco rappresentate nei cataloghi discografici se non del tutto inedite – costituisce il punto di partenza ideale per esplorare questo incantevole repertorio, per giunta a un prezzo molto conveniente. 12 RICHARD STRAUSS GRANDI SCENE DA OPERE Christine Brewer, soprano Atlanta Symphony Orchestra, Donald Runnicles TELCD31755 (CD alto prezzo) Richard Strauss riservò alle protagoniste delle sue opere ruoli di primissimo piano. Tra di esse, infatti, non c’è solo la Marescialla di Der Rosenkavalier, ma vanno ricordate anche Salome, Elektra e la Contessa di Capriccio. Le più grandi cantanti di ogni tempo non si sono lasciate sfuggire la possibilità di interpretare questi ruoli, ognuno dei quali tratteggia l’immagine di una donna capace di prendere in mano il suo destino, con la meravigliosa orchestra di Strauss che le cuce addosso un vestito su misura, sostenendo la sua linea vocale, evocando i fatti avvenuti in precedenza e rivelando al pubblico sia i suoi stati d’animo sia le cose di cui non è ancora consapevole. Questo meraviglioso disco propone una serie di grandi scene per soprano tratte dalle opere di Strauss, alcune molto conosciute e altre assai meno note nella stupefacente interpretazione di Christine Brewer, per l’occasione affiancata dal grande baritono Eric Owens (nella Scena dell’agnizione di Elektra e nella Scena della prigione di Die Frau ohne Schatten) e dalla Atlanta Symphony Orchestra diretta da Donald Runnicles, con la consueta straordinaria qualità sonora della Telarc. TESTAMENT TENNSTEDT DIRIGE BACH E BRUCKNER Thomas Brandis, violino Berliner Philharmoniker, Klaus Tennstedt TES1447 (2 CD a prezzo speciale) J.S. Bach: Concerto per violino e orchestra BWV 1042 A. Bruckner: Sinfonia n. 8 Nato a Merseburg nel 1926, Klaus Tennstedt iniziò a studiare giovanissimo il violino e il pianoforte al Conservatorio di Lipsia segnalandosi tra gli esponenti più dotati di una generazione di grande talento. A soli 22 anni gli venne Columns - SETTEMBRE 2010 RICHARD WAGNER PARSIFAL Gary Lehman, Violeta Urmana, René Pape, Evgeni Nikitin, Alexei Tanovitski, Nikolai Putilin, Orchestra e Coro del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, Valery Gergiev MAR0508 (4 SACD al prezzo di 3) Per la sua prima registrazione di un’opera di Richard Wagner l’etichetta russa Mariinsky Live mette in campo un cast di cantanti di altissimo livello, guidato da René Pape, Gary Lehman e Violeta Urmana, Il Teatro Mariinsky ha sempre avuto un legame molto profondo con i capolavori del grande compositore tedesco. Lo stesso Wagner diresse diverse opere in questo teatro e nel 1863 vi eseguì una silloge di pagine tratte dall’Anello del Nibelungo, prima che venisse tenuto ufficialmente a battesimo. Nel corso degli ultimi dieci anni Valery Gergiev ha diretto sempre più spesso le opere di Wagner, segnalandosi come uno dei loro migliori interpreti, tuttavia questa è la prima registrazione in assoluto da lui de- dicata a questo repertorio. L’opera di Wagner si basa sul celebre poema arturiano di Wolfram von Eschenbach Parzival. Nonostante il suo rigoroso impianto cristiano, nel Parsifal Wagner inserì una serie di valori tratti da altre fedi, tra cui il buddismo e portò avanti gli “esperimenti armonici” che aveva adottato per il Tristano e Isotta, creando una musica di stupefacente bellezza che riflette i toni profondamente morali del poema di von Eschenbach. Il Parsifal costituisce la quarta opera della Mariinsky Live, dopo Il naso di Dmitri Shostakovich, The Enchanted Wanderer di Rodion Shchedrin e l’Oedipus Rex di Igor Stravinsky, tutti accolti con unanime entusiasmo dalla stampa internazionale. Shostakovich Stravinsky Shchedrin IL NASO OEDIPUS REX THE ENCHANTED WANDERER MAR0501 MAR0510 MAR0504 13 Columns - SETTEMBRE 2010 affidato il posto di primo violino nell’Orchestra del Teatro Municipale di Halle, che però dovette ben presto abbandonare a causa di un ggrave infortunio a un dito. Quelle che in un primo tempo si profilò come una disgrazia alla fine si rivelò una vera fortuna in quanto, dopo un breve periodo trascorso come preparatore dei cantanti del Teatro di Halle, iniziò una nuova luminosa carriera da direttore. Dopo aver ricoperto l’incarico di direttore dell’Opera di Dresda, nel 1971 Tennstedt chiese e ottenne asilo politico in Svezia e nel giro di pochi anni divenne uno dei direttori più richiesti del mondo, mettendosi particolarmente in evidenza nel repertorio tardo romantico. Nel 1983 una grave malattia gli rese sempre più difficile dirigere, costringendolo nel 1994 al ritiro definitivo. Per onorare questo grande direttore scomparso nel 1998 la Testament presenta questo mese i primi due volumi di una serie di cinque titoli che lo vedono sul podio dei Berliner Philharmoniker. Rimasterizzati dall’etichetta inglese con la consueta cura, questi due dischi finora del tutto inediti ripropongono una serie di concerti diretti da Tennstedt alla Philharmonie di Berlino, comprendenti alcuni dei suoi principali cavalli di battaglia, tra cui l’Ottava Sinfonia di Bruckner e l’ouverture da Das Käthchen von Heilbronn di Hans Pfitzner, un compositore per il quale Tennstedt provò sempre una grande simpatia. Una nuova iniziativa editoriale della Testament che consente di gettare luce sull’arte raffinata di un direttore ancora troppo conosciuto dal pubblico italiano. TENNSTEDT DIRIGE PFITZNER, MOZART E DVORÁK B. Hierholzer, pianoforte; Berliner Philharmoniker, K. Tennstedt TES1446 (CD alto prezzo) H. Pfitzner: Ouverture da Das Käthchen von Heilbronn op. 17 W.A. Mozart: Concerto n. 23 per pianoforte e orchestra K.488 A. Dvorák: Sinfonia n. 8 op. 88 14 ARTURO TOSCANINI E I MAESTRI DI PARMA LIRICHE PER CANTO E PIANOFORTE Simona Cianchi, Yuko Muratami, Dzenana Mustafic, Raffaele Cortesi, pianoforte TC820001 (CD alto prezzo) G. Bottesini: La nostra canzone G. Dacci: Eco dolorosa; Il tuo riso; La tradita morente G. Campanini: Amami; Tu sei partita A. Toscanini: Spes ultima dea; Son gelosa; Fior di siepe; Desolazione; Nevrosi; Canto di Mignon; V’amo; Autunno; Berceuse I. Pizzetti: I pastori; La vita fugge e non s’arresta un’ora; Quel rosignuol che sì soave piagne; Levommi il mio pensier in parte ov’era Negli ultimi decenni del XIX secolo Parma conobbe una fioritura musicale senza precedenti. Sulla scia tracciata da Giuseppe Verdi – diventato uno dei compositori più richiesti e amati d’Europa – il Conservatorio della città ducale formò un gran numero di musicisti di talento, che tra una schiera di apprezzati professori d’orchestra comprendeva anche diversi fuoriclasse destinati a far parlare molto di sé. Questo disco di sorprendente bellezza traccia un interessante spaccato del panorama musicale parmense di quegli anni, ruotando intorno alla figura di Arturo Toscanini, di cui vengono presentate otto liriche per canto e pianoforte e una deliziosa Berceuse per pianoforte composte alla fine degli anni Ottanta. Se nella condotta armonica di alcune liriche si avverte l’influenza del Lied tedesco, ciò che stupisce in queste opere sono le impennate, le intuizioni creative e le illuminazioni improvvise di un artista ormai maturo e dotato di un istinto straordinario. A questi lavori giovanili di Toscanini fa corona una serie di incantevoli pagine di Ildebrando Pizzetti (tre delle quali basate su sonetti di Francesco Petrarca e una sulla celebre I pastori di Gabriele D’Annunzio), Giovanni Bottesini (che possiamo scoprire in una veste diversa rispetto a quella arcinota di autore di opere per contrabbasso), Gustavo Campanini e Giusto Dacci, professore di composizione di un gran numero di giovani e dello stesso Toscanini e anima del Conservatorio parmense in una delle sue fasi cruciali. Come giusto, questo interessantissimo programma vede protagoniste tre allieve della prestigiosa istituzione parmense, Simona Cianchi, Yuko Muratami e Dzenana Mustafic, accompagnate al pianoforte con piglio e molto buon gusto da un ispirato Raffaele Cortesi. Columns - SETTEMBRE 2010 GIROLAMO FRESCOBALDI OPERA OMNIA PER TASTIERA A STAMPA Roberto Loreggian; Francesco Tasini; Sergio Vartolo, organo e clavicembalo, spinetta; Stefano Tincani, trombone tenore; Cappella Musicale di San Petronio, Nova Schola Gregoriana, Alberto Turco, direttoree TC580600 (12 CD prezzo speciale) G. Frescobaldi: Il Primo libro delle Fantasie a quattro; Ricercare et canzoni franzesi fatte sopra diversi oblighi in partitura; Toccate e partite d’intavolatura di cimbalo Libro primo; Il Primo libro di capricci, canzon franzese e recercari fatti sopra diversi soggetti, et arie in partitura; Il Secondo libro di toccate, canzone versi d’hinni magnificat, gagliarde, correnti et altre partite d’intavolatura di cimbalo et organo; Fiori musicali di diverse composizioni toccate, kirie, canzoni capricci, et recercari in partitura a quattro; Canzoni alla francese in partitura del signor Girolamo Frescobaldi. In vista del suo 25° anno di attività, la Tactus è orgogliosa di presentare al pubblico degli appassionati di musica antica il suo progetto più ambizioso di sempre, l’integrale delle opere per tastiera a stampa di Girolamo Frescobaldi in 12 CD offerta a un prezzo estremamente conveniente. Si può dire che questo monumentale progetto abbia avuto inizio con la casa discografica bolognese, voluto fortemente dal compianto fondatore Serafino Rossi, che nel 1986 ne commissionò il primo disco a Sergio Vartolo, uno degli specialisti più apprezzati del repertorio rinascimentale, che tra il 1989 e il 1990 realizzò i due cofanetti tripli dedicati ai due libri delle Toccate e partite d’intavolatura di cimbalo et organo, entrambi salutati con unanime entusiasmo dalla stampa specializzata. Per questi dischi sia Vartolo sia la Tactus profusero un grandissimo impegno per raggiungere il livello più alto possibile sia sotto il profilo dell’interpretazione sia sotto l’aspetto della qualità sonora. Sull’onda dell’entusiasmo, l’anno successivo vide la pubblicazione del cofanetto doppio con Il Primo libro di capricci, canzon franzese e recercari fatti sopra diversi soggetti, et arie in partitura, anche questo eseguito da Vartolo al clavicembalo. Nel 1999 il testimone passò a Roberto Loreggian con le Canzoni alla francese in partitura Libro IV (opera pubblicata due anni dopo la morte del grande compositore ferrarese) e Il primo libro di capricci, canzon francese e ricercari, e poi – ma questa è ormai storia recente – a Francesco Tasini, interprete degli ultimi due volumi di un’integrale su strumenti storici destinata a entrare negli annali della discografia. Il cofanetto è corredato da un corposo saggio nel quale Francesco Tasini prende in esame lo stile e la produzione tastieristica del più grande contemporaneo di Claudio Monteverdi. 15 Columns - SETTEMBRE 2010 CARLO MOSSO – PAUL HINDEMITH OPERE PER ORGANO Letizia Romiti, Organo Pinchi del Conservatorio Vivaldi di Alessandria TC931301 (CD alto prezzo) C. Mosso: Suite per organo; Liber organi; Tre Pezzi per harmonium su temi di Hindemith P. Hindemith: Sonate I Parallelamente alla riscoperta della produzione organistica di Marco Enrico Bossi salutata con grande entusiasmo dalla stampa specializzata, la Tactus presenta in prima registrazione mondiale tre opere organistiche di un altro compositore del XX secolo virtualmente sconosciuto. Nato in Francia nel 1931, Carlo Mosso si trasferì otto anni più tardi nella cittadina piemontese di Bra e compì i suoi studi musicali a Torino, dove ebbe tra i suoi insegnanti il grande Massimo Mila. Sotto il profilo stilistico, Mosso dimostrò un grande interesse per i maggiori protagonisti del panorama musicale della prima metà del Novecento, un fatto che si rispecchia in una serie di opere ispirate a Claude Debussy, Manuel de Falla e Paul Hindemith. In questo disco vengono presentate due delle quattro opere dedicate da Mosso all’organo e i Tre pezzi per armonium basati su melodie hindemithiane. Composti nel 1959, i Tre pezzi consentono di apprezzare l’innovativo percorso stilistico intrapreso dal ventiseienne Mosso sulle orme di Hindemith, mentre la Suite per organo e il Liber organi – scritti rispettivamente nel 1971 e nel 1975 – appartengono alla fase della maturità e si basano la prima su una scrittura dodecafonica e il secondo sul linguaggio modale che, come scrivono Letizia Romiti e Marco Santi nelle note di copertina, «per sensibilità, esprime meglio di qualunque altro il sentire musicale di Carlo Mosso». Il programma è completato dalla Sonate I di Paul Hindemith, un’opera caratterizzata da toni drammatici e da grandi contrasti sonori, che permette di contestualizzare nel modo migliore l’opera organistica di Mosso. Protagonista di questo disco è Letizia Romiti, organista di grande talento già presente nel catalogo Tactus con il disco L’organo di Grondona (TC.600008), che per l’occasione suona il grande organo Pinchi del Conservatorio «Antonio Vivaldi» di Alessandria, riportato all’antico splendore da un recente restauro. 16 HERMANN SCHERCHEN DIRIGE MAHLER M. Coertse, L. West; Coro dell’Opera di Stato di Vienna, London Philharmonic Orchestra, Hermann Scherchen URN421 (2 CD medio prezzo) G. Mahler: Sinfonia n. 1 Il titano; Sinfonia n. 2 Resurrezione Con Bruno Walter e Otto Klemperer, Hermann Scherchen è stato il primo dei grandi apostoli della grande rinascita mahleriana che, negli anni Cinquanta e Sessanta, ha segnato profondamente la discografia e la stessa storia della musica. Queste due straordinarie registrazioni stanno alla base della riscoperta di un autore ormai fondamentale quanto Beethoven e Brahms. Eccezionale la qualità sonora della registrazione originale Westminster. Registrazioni effettuate nel 1954 e nel 1958. SVIATOSLAV RICHTER INTERPRETA RACHMANINOV Sviatoslav Richter, pianoforte Grande Orchestra Sinfonica della Radiotelevisione dell’Unione Sovietica Orchestra Filarmonica di Leningrado, K. Sanderling URN422 (CD medio prezzo) S. Rachmaninov: Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra op. 1; Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra op. 18 Ormai entrato nella leggenda, il nome di Sviatoslav Richter si riallaccia in particolare al repertorio tradizionale russo, nel quale i concerti per pianoforte di Rachmaninov dominano incontrastati. Queste due preziose registrazioni, effettuate in Russia prima dell’inizio della sua carriera internazionale, sono tra le pietre miliari della discografia di Richter per potenza, impeto e coinvolgimento emotivo. Registrazioni effettuate nel 1955 e nel 1959. Columns - SETTEMBRE 2010 PEGASUS DANIELA SORIA LO SCOGLIO VERDE – MUSICA DELL’ISOLA D’ELBA PG012 (CD medio prezzo) Questo CD costituisce la prima raccolta pubblicata sulla tradizione orale dell’Isola d’Elba, in particolare su quella relativa al canto. La Toscana ha infatti un ricchissimo patrimonio dei cosiddetti “beni immateriali” anche se gli stessi toscani sembra che non se ne rendano perfettamente conto. L’Isola d’Elba contribuisce a questo “patrimonio di famiglia” con varie forme di canto che spaziano dal più popolare stornello, alle ninne nanne, ai rispetti, ai canti di questua (maggi e befenate) fino ai canti religiosi (Piangi, Stabat Mater, Miserere, ecc.). Questo disco è nato dall’appassionata collaborazione tra elbani cultori delle tradizioni popolari e musicisti “continentali” che hanno l’Elba nel cuore non solo come turisti. Nel CD viene proposta un’ampia selezione di stornelli, serenate, ninne nanne, befanate e carnevali diffusi nel territorio elbano che, un tempo, erano elemento essenziale di una socialità oramai rara. Particolare attenzione è stata rivolta alla tradizione dei “Maggi” dei quali all’Elba se ne rintracciano sia di origine molto antica che più recente. Il titolo della pubblicazione prende spunto da “L’isola verde”, operetta scritta da Giuseppe Pietri nel 1929 e dedicata alla sua terra natia. Lo stesso Pietri non disdegnò di dedicarsi al repertorio popolare, seppure con arrangiamenti colti, componendo ad esempio “La canzone alle bimbe elbane”, naturalmente qui riproposta con il testo di Mario Colivicchi. Per la prima volta su disco sono quattro brani di Giuseppe Pietri che danno sicuramente un notevole valore aggiunto alla pubblicazione. Tre struggenti serenate ed una mazurca che per alcuni minuti fanno rivivere melodie, arie ed immagini dell’Elba degli anni Venti e Trenta dello scorso secolo. Un libretto di 32 pagine in italiano ed inglese con testi sulla tradizione elbana, con la presentazione dei brani e con i relativi testi, arricchisce ulteriormente il prodotto rendendolo usufruibile ad un pubblico più vasto. RAJASTHAN: MUSICA TRADIZIONALE Artisti vari PSSA141202 (CD basso prezzo) il satara, il sarangi ed il khartal. Quest’album riunisce i brani più emblematici della musica popolare del Rajasthan. Le registrazioni sono state realizzate con i migliori musicisti professionisti nelle differenti provincie di quella regione dell’India. Un ghiotta occasione per scoprire strumenti singolari ed eccezionali come il dhol, il thali, TIROLO: CANZONI JODLER PSSA141203 (CD basso prezzo) stro paese. Questo CD è un omaggioa quel modo di cantare che alterna voce di testa e voce di petto.. Una tradizione che in Tirolo si chiama jodler, e risuona sulle Alpi austriache e svizzere e nella parte titolese italiana. Canti accompagnati da clarinetti, chitarre e fisarmonica. 20 brani per saperne di più su questa tradizione così vicina al no- ISOLA DI GIAVA: MUSICA TRADIZIONALE Artisti vari PSSA141204 (CD basso prezzo) Il kacapi suling è uno degli stili musicali principali della regione di Sunda nell’ovest di Giava. La musica è eseguita da due kacapi – uno strumento a corda pizzicata con diciotto o più corde metalliche collegate ad una cassa di risonanza-, e da un suling, un flauto di bamboo. Una musica contemplativa che ci apre una nuova visione su una delle più belle isole del mondo 17 Columns - SETTEMBRE 2010 GEORG FRIEDRICH HÄNDEL CONCERTI GROSSI OP. 6 Avison Ensemble, Pavlo Beznosiuk LINNCKD362 (3 SACD al prezzo di 1 e mezzo) G.F. Händel: Concerto grosso op. 6 n. 1 HWV 319; Concerto grosso op. 6 n. 2 HWV 320; Concerto grosso op. 6 n. 3 HWV 321; Concerto grosso op. 6 n. 4 HWV 322; Concerto grosso op. 6 n. 5 HWV 323; Concerto grosso op. 6 n. 5 HWV 324; Concerto grosso op. 6 n. 7 HWV 325; Concerto grosso op. 6 n. 8 HWV 326; Concerto grosso op. 6 n. 9 HWV 327; Concerto grosso op. 6 n. 10 HWV 328; Concerto grosso op. 6 n. 11 HWV 329; Concerto grosso op. 6 n. 12 HWV 330 Questa splendida registrazione dei Concerti Grossi op. 6 di Händel segna il debutto nel catalogo Linn dell’eccezionale formazione di strumenti originali Avison Ensemble. Diretto da Pavlo Beznosiuk, uno dei migliori violinisti barocchi attivi nel Regno Unito, l’Avison Ensemble ci offre un’interpretazione molto coinvolgente del capolavoro strumentale del grande compositore di Halle. I Concerti Grossi op. 6 di Händel sono unanimemente considerati tra gli esempi più luminosi di questo genere, sfoggiando una ricchezza timbrica, una raffinata architettura e una varietà di affetti che non teme confronti. Ispirata ai celeberrimi Concerti Grossi op. 6 di Arcangelo Corelli, questa raccolta si pone come una delle pietre miliari della letteratura strumentale barocca e dimostra l’inesauribile talento di Händel nelle creazione e nella variazione di melodie sempre nuove. Secondo Beznosiuk: «Questa nuova interpretazione offre la possibilità di riscoprire lavori conosciuti e molto amati, di riavvicinarci al genio di Händel e – soprattutto – di apprezzare alcune delle opere per complesso d’archi più belle della storia della musica». MAEVE O’ BOYLE ALL MY SINS Maeve O’Boyle, voce; Stuart McCredie, chitarra; Calum Malcolm, tastiere; Laurence Cottle, basso; Liam Bradley, batteria; John McCusker, violino LINNAKD318 (SACD alto prezzo) Old Greenwich Time; The Place You Became; Facing Home; Taxi; Swimming Upstream; Butterfly; Carnival Attraction; All My Sins; Romeo; Pray It Never Happens 18 La Linn è orgogliosa di presentare lo straordinario album d’esordio di Maeve O’Boyle All My Sins sia su SACD sia su LP da 180 grammi. Prodotto da Calum Malcolm (The Blue Nile), questo disco è considerato un vero capolavoro del pop melodico con qualche gradevole inflessione folk e vede tra gli autori delle diverse canzoni alcuni musicisti di grande talento come Ricky Ross (Deacon Blue) e Francis Macdonald (Teenage Fanclub). All My Sins esalta al massimo livello lo stile intimo, personale e ricco di significati delle canzoni di Maeve. Il suo originalissimo mix di pop melodico, folk e rock è stato accolto con grande entusiasmo da alcuni dei musicisti migliori in circolazione e saprà sicuramente stregare anche gli appassionati italiani. FIONA MACKENZIE ELEVATE Fiona Mackenzie, voce e chitarra acustica LINNAKD307 (SACD alto prezzo) LINNAKH364 (LP da 180 grammi) When the Sunny Sky Has Gone; In Between; Bye Bye; A Little While Longer; An Roghainn; At the Bottom of the Sea; Elevate; Lots of People; Duisg Mo Chridhe; Hi o Hé; Everybody Knows Disponibile contemporaneamente su SACD e su LP da 180 grammi, Elevate, fascinoso album d’esordio della cantante-cantautrice Fiona Mackenzie, è destinato a far parlare molto di sé. Il programma comprende una serie di brani in inglese e in gaelico caratterizzati da uno stile riconducibile chiaramente all’Europa settentrionale. In ogni caso, nelle canzoni scritte dalla Mackenzie è possibile riconoscere una serie di elementi provenienti dalla tradizione popolare ungherese, da Nick Cave, da Kate Bush, dai Cocteau Twins e da Bjork, oltre che dal retaggio scozzese e gaelico. Coprodotto dal mitico producer della Blue Nile Calum Malcolm, questo album fonde armoniosamente gli strumenti acustici a elementi elettronici, dando vita a una musica dalla concezione molto innovativa, ma sempre strettamente legata alla tradizione. Con i suoi testi intrisi di sincere emozioni, la Mackenzie tratteggia immagini indimenticabili, so- Columns - SETTEMBRE 2010 stenute da una musica dai suggestivi tratti celtici. Nata e cresciuta sull’isola di Lewis, situata a ovest della costa scozzese, Fiona Mackenzie è un’artista di grande talento, che merita di essere scoperta anche alle nostre latitudini. Altri artisti: Calum Malcolm, pianoforte, pianoforte elettrico, organo Hammond, fisarmonica e basso; Brian O’Eadhra, chitarra (vibrato), bouzouki e bodhran; Stuart MacCredie, chitarre elettriche; Quee McArthur, basso; Dave Stewart, batteria; Mairi Campbell, archi; Matt Becker, vibrato e chitarra; Julien Arguelles, sassofono KATE BUSH HOUNDS OF LOVE AFZLP087 (LP 180 grammi alto prezzo) Hounds of Love non è solo il capolavoro di Kate Bush, ma un capolavoro in assoluto. L’album è diviso in due suites “Hounds of Love” e “The Ninth Wave” per un totale di dodici brani. Kate usa la sala di ripresa come uno strumento creativo, creando una produzione art-rock ricca di melodie memorabili e arrangiamenti. L’album contiene anche “Running Up That Hill”, “Cloudbusting” e “Hounds of Love” che secondo la rivista inglese Q’ è al ventesimo posto della loro graduatoria dei 100 più grandi album inglesi di sempre. Il vinile è ‘marmorizzato’ come l’originale. Una grande registrazione per una grande interpretazione. loro canzone hanno invaso il mondo nonostante il fatto che il gruppo canti in un linguaggio che è un misto di francese, spagnolo e dialetto gitano. DEEP PURPLE MACHINE HEAD Deep Purple AFZ065 (CD Gold alto prezzo) Highway Star; Maybe I’m a Leo; Pictures of Home; Never Before; Smoke on the Water; Lazy; Space Truckin’ Molti addetti ai lavori considerano Machine Head, sesto disco realizzato in studio nel 1972 dai Deep Purple, l’album più importante della band inglese, nonché il loro titolo di maggior successo, come dimostra il fatto che fu in grado di conquistare e di mantenere per molto tempo i vertici delle hit-parade di tutto il mondo. La classica formazione dei Deep Purple comprende Ritchie Blackmore, che sfoggia riff taglienti e pieni di vitalità, lo straordinario tastierista Jon Lord e Ian Gillian, la cui voce dai tratti inconfondibilmente rock e blues viene adeguatamente sostenuta dall’originalissimo stile del bassista Roger Glover e dalla incontenibile energia del batterista Ian Paice. Inserito da Q Magazine tra i cinquanta dischi heavy metal più importanti di tutti i tempi, Machine Head è stato definito da Rolling Stone «una delle tre persone della Trinità del metal britannico e una vera e propria pietra miliare del metal classico», un giudizio molto lusinghiero che ha spinto la Audio Fidelity a proporne una riedizione su CD Gold che vi lascerà letteralmente a bocca aperta. RANDY NEWMAN 12 SONGS Randy Newman GIPSY KINGS GIPSY KINGS AFZLP078 (LP 180 grammi alto prezzo) L’omonimo album che ha proiettato i Gipsy Kings sulla scena mainstream internazionale, è stato in classifica per 40 settimane nelle maggiori charts del pianeta e contiene i due brani più famosi “Djobi Djoba” e il contagioso “Bamboleo.” Le AFZ070 (CD Gold alto prezzo) Have You Seen My Baby?; Let’s Burn Down the Cornfield; Mama Told Me Not To Come; Suzanne; Lover’s Prayer; Lucinda; Underneath the Harlem Moon; Yellow Man; Old Kentucky Home; Rosemary; If You Need Oil; Uncle Bob’s Midnight Blues 19 Columns - SETTEMBRE 2010 Uscito nel 1970, 12 Songs di Randy Newman segnò ufficialmente l’affermazione di un innovatore del rock destinato a far parlare molto di sé. I brani di questo disco sono basati su un gran numero di stili diversi, tra cui il rock, il R&B, il folk, il jazz e il blues. L’atmosfera lirica che caratterizza questi dodici brani dai toni al tempo stesso bui e tenebrosi e sorprendentemente brillanti pose le basi per lo stile dell’ultima fase della carriera di Newman, che quando nelle sue canzoni si metteva nei panni di personaggi di ogni genere riusciva sempre a esprimere un cinismo, un’amarezza e un sarcasmo molto coinvolgenti. Eseguito in maniera magistrale, questo splendido album – inserito dalla rivista Rolling Stone nella classifica dei 500 dischi più importanti di ogni tempo – rappresenta il sensazionale debutto di Newman e, in quanto tale, non poteva essere trascurato dalla Audio Fidelity, che ce ne offre una versione su CD Gold di incredibile realismo. B-52 COSMIC THING B-52 AFZ077 (CD Gold alto prezzo) Cosmic Thing; Dry Country; Deadbeat Club; Love Shack; Junebug; Roam; Bushfire; Channel Z; Topaz; Follow Your Bliss Pubblicato nel 1989, Cosmic Thing è considerato l’album di gran lunga più importante e rappresentativo dei B-52, che grazie a esso divennero una delle party band più gettonate del mondo. Prodotto da Nile Rodgers e da Don Was, questo disco regalò ai B-52 l’ingresso nella Top Ten grazie all’irresistibile brano dance di Fred Schneider “Love Shack” e un altro grande successo con “Roam”, un vero e proprio gioiello di Cindy Wilson preceduto da una deliziosa introduzione eseguita da un coro a cappella e caratterizzato da un incedere assolutamente travolgente. Da parte loro Cindy e Kate Pierson eseguono il pigro inno alla trasandatezza “Deadbeat Club”. Nel complesso, Cosmic Thing è un album brillante, divertente e degno (in fondo è stato uno dei 20 dischi più ascoltati nel 1989!) di essere riproposto dalla Audio Fidelity in questa strepitosa riedizione su CD Gold. GWYNETH HERBERT ALL THE GHOSTS Gwyneth Herbert, voce e pianoforte; Al Cherry, chitarra; Dave Price, percussioni; Sam Burgess, basso; Steve Holness, pianoforte e organo NALP145 (LP da 180 grammi alto prezzo) So Worm Out; Annie’s Yellow Bag; Lorelei; My Narrow Man; Jane into a Beauty Queen; Put You Mouth Where Your Money Is; Nataliya; My Mini and Me; Some Days I Forget / Rock’n’Roll Suicide Oltre a essere molto bella, Gwyneth Herbert possiede un grandissimo talento. Il suo esordio ad alto livello risale a sei anni fa, quando venne messa sotto contratto dalla Universal, i cui vertici l’avevano giudicata tra le cantanti jazz e crossover più interessanti in circolazione. Questo ruolo non si rivelò però adatto alla sensibilità di Gwyneth, che nel giro di poco tempo iniziò una promettente carriera da cantautrice, ispirandosi a Janis Ian, a Joni Mitchell, a Billie Holliday e a Nina Simone. Nel 2007 Seb Rochford (Acoustic Ladyland / Polar Bear) realizzò con Gwyneth un album che venne pubblicato dalla Blue Note. Il suo ultimo disco, All the Ghosts, si colloca in questo stesso solco. Il programma contiene dieci brani dai toni estremamente diretti e senza alcuna precisa connotazione stilistica. Nella loro spiccata immediatezza melodica e nella loro precisa caratterizzazione, i brani eseguiti da Gwyneth si avvicinano più a “Sgt Pepper” di John Lennon e Paul McCartney e a “Lola” di Ray Davies che a qualsiasi stereotipo jazz. Un disco davvero imperdibile, disponibile nel catalogo della NAIM anche in versione CD (NACD135). LINDA RONSTADT PRISONER IN DISGUISE Linda Ronstadt MFSL1-306 (LP da 180 grammi alto prezzo) 20 Columns - SETTEMBRE 2010 Love Is A Rose; Hey Mister, That’s Me Up On The Jukebox; Roll Um Easy; Tracks Of My Tears; Prisoner In Disguise; Heat Wave; Many Rivers To Cross; The Sweetest Gift; You Tell Me That I’m Falling Down; I Will Always Love You; Silver Blue Dopo il grande successo ottenuto con Heart Like A Wheel, nel 1975 Linda Ronstadt realizzò Prisoner in Disguise, un album che contribuì a rafforzare ulteriormente la sua fama di cantautrice più popolare d’America. Questo disco ruota intorno a due canzoni che ebbero una grande presa sul pubblico, i classici della Motown “Heat Wave” e “Tracks of My Tears”, di cui la Ronstadt diede due interpretazione semplicemente magistrali. Come se questo non bastasse ancora, il programma di questo disco comprende anche la versione con accompagnamento di banjo di “Love Is A Rose” di Neil Young, una intensissima lettura pop del classico del reggae “Many Rivers to Cross” di Jimmy Cliff e una deliziosa cover di “I Always Love You” di Dolly Parton. Con Prisoner in Disguise la Ronstadt offrì al vasto pubblico dei suoi fan una nuova serie di brani rock, pop e country curati nei minimi dettagli e dagli splendidi arrangiamenti, che misero in grande evidenza il suo talento e il suo buon gusto. Un’altra straordinaria aggiunta al catalogo della OMR, disponibile anche su CD Gold (MUDCD777). LINDA RONSTADT HASTEN DOWN THE WIND Linda Ronstadt MFSL1-319 (LP da 180 grammi alto prezzo) Lose Again; The Tattler; If He’s Ever Near; That’ll Be The Day; Lo Siento Mi Vida; Hasten Down the Wind; Rivers of Babylon; Give One Heart; Try Me Again; Crazy; Down So Low; Someone To Lay Down Beside Me Album di gran classe uscito nel 1976, a metà della prima fase della carriera di Linda Ronstadt, Hasten Down The Wind è uno dei dischi più coinvolgenti, maturi e – ebbene sì – coraggiosi che la cantante americana abbia mai realizzato. Il programma propone soprattutto ballate, con sapienti arrangiamenti pensati per enfatizzare al massimo grado la voce della Ronstadt (comprese alcune suggestive sezioni senza accompagnamento strumentale) che, canzone dopo canzone, sfoggia un temperamento e un’emozionalità che non possono lasciare indifferente nessuno. Basandosi sul talento di autori molto diversi tra loro come il compianto Warren Zevon, Ry Cooder, Willie Nelson e Karla Bonoff, Hasten Down The Wind è stato il primo album della Ronstadt a vincere il Disco di Platino e ad aggiudicarsi il Grammy come Miglior Disco Pop di una cantante donna di quell’anno. Questo titolo è disponibile nel catalogo OMR anche su CD Gold (MUDCD783). THE CARS SHAKE IT UP The Cars MUDCD788 (CD Gold alto prezzo) MFSL1-325 (LP da 180 grammi alto prezzo) Since You’re Gone; Shake It Up; I’m Not the One; Victim of Love; Cruiser; A Dream Away; This Could Be Love; Think it Over; Maybe Baby Facendo ritorno a uno stile organizzato dopo il disordinato Panorama uscito nel 1980, l’album Shake It Up dei Cars è caratterizzato da una profusione di sintetizzatori, percussioni, strumenti elettronici e gradevoli melodie, un mix esplosivo che lo rese uno dei dischi pop migliori dei primi anni Ottanta. Conosciuto in tutto il mondo, il brano che dà il titolo all’album dimostrò il grandissimo talento di arrangiatori dei membri della band e pose le basi di un disco da ascoltare tutto d’un fiato, ricco di spunti di grande interesse e di riff rock. Shake It Up contribuì anche a mettere in evidenza il crescente cinismo e lo spirito mordace di Ric Ocadek, l’autore e cantante principale della band. Sebbene i Cars non abbiano mai avuto una particolare propensione per le atmosfere romantiche e mielose, i brani presentati in questo disco sono pervasi da un inedito senso di cameratismo, malinconia e riservatezza. L’aspetto più apprezzabile dei dieci brani proposti in questo album consiste nel fatto che la musica sembra suggerire qualcosa di completamente diverso. Queste emozioni subliminali e i forti contrasti dinamici funzionano come magneti e la band suona come se non se ne accorgesse. 21 Columns - SETTEMBRE 2010 ELVIS COSTELLO THE YEAR’S MODEL Elvis Costello MFSL1-330 (LP da 180 grammi) No Action; This Year’s Girl; The Beat; Pump It Up; Little Triggers; You Belong to Me; Hand in Hand; (I Don’t Want to Go To) Chelsea; Lip Service; Living in Paradise; Lipstick Vogue; Night Rally; Radio, Radio Dopo aver licenziato i Clovers, onesti musicisti americani che lo avevano accompagnato nel suo primo album, Elvis Costello arruolò la leggendaria band Attractions e incise il suo album più esplosivo. È quello che ci vuole per imprimere il decisivo scatto in avanti; il suono nervoso e scarno del trio formato da Steve Nieve alle tastiere, dal bassista Bruce Thomas, e dal batterista Pete Thomas calza a pennello con le concise miniature rockeggianti del leader. A trent’anni di distanza dalla sua uscita, quest’album è ancora capace di lasciare l’ascoltatore senza fiato. Questa rimasterizzazione analogica offre una finestra trasparente sul suono di questo album indimenticabile. Un Costello come non l’avete mai ascoltato prima. FRANK SINATRA LIVE AT THE SANDS Frank Sinatra, Count Basie Orchestra, Quincy Jones MFSL2-332 (2 LP da 180 grammi) Come Fly with Me; I’ve Got a Crush on You; I’ve Got You Under My Skin; The Shadow of Your Smile; Street of Dreams; One for My Baby; Fly Me to the Moon; One O’Clock Jump; The Tea Break; You Make Me Feel So Young; All of Me; The September of My Years; Luck Be a Lady; Get Me to the Church on Time; It Was a Very Good Year; Don’t Worry ’Bout Me; Makin’ Whoopee; Where or When; Angel Eyes; My Kind of Town; A Few Last Words; My Kind of Town Frank Sinatra. Count Basie. Quincy Jones. Las Vegas. È davvero difficile mettere insieme un gruppo di artisti migliori in una location affascinante come la capitale del Nevada. Se 22 questo non bastasse ancora, aggiungiamo che Sinatra at the Sands propone un programma di rara bellezza. Comprendendo 22 celebri canzoni registrate dal vivo nel corso di cinque concerti tenutisi all’inizio del 1966 nella celebre Copa Room, questo album è considerato uno dei più grandi capolavori discografici dell’indimenticabile Ol’ Blue Eyes, frutto di un perfetto abbinamento di splendidi arrangiamenti, di una prestazione assolutamente irresistibile del cantante e di un’energia che non può lasciare indifferenti neanche le persone più flemmatiche. La OMR è orgogliosa di arricchire la sua collana dedicata agli album più significativi di Sinatra con questo splendido disco, che vanta una qualità sonora finora quasi inimmaginabile. Con questa versione virtualmente definitiva di Live at the Sands, gli ascoltatori verranno trasportati quasi per magia a un tavolo di fronte al palcoscenico, da dove potranno apprezzare le meravigliose canzoni di The Voice con una fedeltà sonora quasi uguale a quella che poterono sperimentare i fortunati spettatori di quei concerti di quasi mezzo secolo fa. LITTLE FEAT DIXIE CHICKEN Little Feat MUDCD784 (CD Gold alto prezzo) Dixie Chicken; Two Trains; Roll Um Easy; On Your Way Down; Kiss It Off; Fool Yourself; Walkin’ All Night; Fat Man In the Bathtub; Juliette; Lafayette Railroad Il terzo album dei Little Feat nacque decisamente sotto una buona stella. Una band di grandi dimensioni fornì infatti ai Feat una base ritmica più varia e consistente, Lowell George scrisse alcune delle sue canzoni più belle e – da parte loro – i Feat riuscirono a trovare un sound che calzava loro a pennello. Il brano che dà il titolo all’album, “Fat Man in a Bathtub” e “Two Trains” presentano ritmi molto coinvolgenti, il contributo di coristi di grande talento e testi molto espressivi che li collocano tra i massimi capolavori del soul-rock di ogni tempo. Sotto molti aspetti, Dixie Chicken pare un cugino – se non proprio un fratello – di Exile On Main Street dei Rolling Stones, che aveva suscitato grande clamore tra il pubblico degli appassionati l’anno precedente. Columns - SETTEMBRE 2010 THE BAND CAHOOTS The Band MUDSACD2045 (SACD alto prezzo) Life Is a Carnival; When I Paint My Masterpiece; Last of the Blacksmiths; Where Do We Go from Here?; 4% Pantomime; Shoot Out in Chinatown; The Moon Struck One; Thinkin’ Out Loud; Smoke Signal; Volcano; The River Hymn Considerato in una prospettiva storica, Cahoots è sicuramente uno dei dischi migliori di The Band, potendo contare tra le altre cose anche sul prezioso contributo dell’eccezionale pianista-arrangiatore Allen Toussaint e del bardo irlandese Van Morrison, il cui incandescente duetto con il cantante di The Band Richard Helm in “4% Pantomime” costituisce l’equivalente di due giocatori di poker impegnati a fronteggiarsi in una partita tiratissima, uno spirito che peraltro pervade tutti i brani di questo album. Se non possedete più questo disco o semplicemente non avete mai avuto occasione di ascoltarlo, vi consigliamo caldamente di non farvi sfuggire questa nuova uscita della OMR, che rappresenta il modo migliore per rivivere quegli anni. Rimasterizzato dagli esperti ingegneri del suono della casa discografica americana, questa rimasterizzazione basata sui master originali presenta un suono più aperto, dettagliato, caldo e coinvolgente della stampa originale. Un disco assolutamente imperdibile. LOU DONALDSON LD+3 suonavano con una forte dove di blus e potevano dare vita ad ogni altre combinazione sonora senza mai essere avari con il soul. Lo stesso può essere detto per il contraltista Lou Donaldson. Fortemente influenzato da Charlie Parker ma esecutore più orientato al blues, Donaldson tenne alcune sessioni di registrazioni Clifford Brown, Thelonious Monk e Jimmy Smith, mentre al contempo guadagnoò un forte seguito con la sua serie di registrazioni per la Blue Note. LD+3 è una registrazione molto speciale del 1959 che vede Donaldson affiancato dai Three Sounds veramente ispirati e con un forte sosteno collettivo. Il misto tra la furia del bebop con il soul fa di questo album della Blue Note una vera pietra miliare. JOHNNY COLES LITTLE JOHNNY C JVCAW0005 (XRCD24 Alto prezzo) Il trombettista Johnny Coles, caratteristico ed appassionato strumentista meglio conosciuto per la collaborazione con Gil Evans, con il grande quartetto del 1964 di Charlie Mingus, e con il sestetto di Herbie Hancock dei tardi anni ’60, incise come solista pochi album e solamente due prima del 1982. Quest’album, ‘Little Johnny C’ registrato nel 1963, è unanimemente riconosciuto come il suo miglio album solista. La tavolozza dei colori della tromba di Coles viene riproposta in forma superba, e spinge i limiti dell’hard bop ancora più avanti. Duke Pearson che era un’esperto pianista ed uno dei migliori arrangiatori degli anni ’60, contribuisce all’album con cinque pezzi originali. ‘Little Johnny C’ è il capolavoro di un artista al picco della sua cretività. Un album da assaporare ancora e ancora. La già splendida registrazione originale viene ulteriormente enfatizzata dal supporto in XRCD 24. Per tutti gli aficionados del grande jazz che non mancherà di entusiasmare anche i neofiti del genere e tutti gli audiofili che vogliono ascoltare buona musica. JVCAW0005 (XRCD24 Alto prezzo) I Three Sounds fu un gruppo molto popolare a cavallo tra i tardi anni ’50 e i primi del ’60. Il pianista Gene Harris, il bassista Andy Simpkins ed il batterista Bill Dowdy sapevano come rendere irresistibile ogni solco registrato. Infondevano ogni brano che COLONNA SONORA DEL FILM “IL GLADIATORE” ORGLP0050/45 (2 LP 45 giri) Colonna Sonora del film che ha vinto il Academy Award e Golden Globe del 2000 per la migliore colonna sonora che vede musica di Hans Zimmer e Lisa Gerrard (Dead Can Dance). 23 Columns - SETTEMBRE 2010 I due autori hanno lavorato insieme per comporre una musica da batticuore che vede ampio impiego di ottoni e percussioni, e musica al tempo stesso eterea ed erculea. Per la prima volta questo glorioso album è disponibile su LP doppio a 45 giri in edizione limitata e numerata. Quando uscì la versione su Cd venne scritto da Jeff Fritz (www.soundstage.com) “ Il Gladiatore è il test per la dinamica, la risposta in frequenza, la profondita e l’ampiezza del sound stage. La registrazione è fantastica ed ha tutti gli attributi per assere.Ascoltata: è è pulita, non compressa con frequenze basse estremea delicate alte frequenze. Il brano ‘La battaglia è perfetto per testare le capacità di attacco e decadimento anche dei più blasonati impianti stereo. Spengete le luci e alzate il volume e vi troverete ben presto nell’arena ! La remasterizzazione è sta effettuata dal grande Bernie Grundman utilizzando naturalmente i nastri master originali. Cosa pretendere di più ? In questo album la Krall è affiancata dal chitarrista Russell Malone, dai bassisti Ben Wolfe e John Clayton, con Jeff Hamilton e Lewis Nash che si alternano alla batteria. Una nuova imperdibile novità della ORG, caratterizzata come sempre da una qualità sonora di incredibile realismo. CHET BAKER CHET BAKER AND CREW Chet Baker Chet Baker, tromba; Phil Urso, sax tenore; Bobby Timmons, pianoforte; Jimmy Bond, contrabbasso; Peter Littman, batteria; Bill Loughbrough, boombam PPPJ1224 (2 LP da 180 grammi alto prezzo) DIANA KRALL WHEN I LOOK IN YOUR EYES Diana Krall ORGLP0035 (2 LP da 180 grammi) Let’s Face the Music and Dance; Devil May Care; Let’s Fall in Love; When I Look in Your Eyes; Popsicle Toes; I’ve Got You Under My Skin; I Can’t Give You Anything But Love; I’ll String Along With You; East of the Sun (West of the Moon); Pick Yourself Up; The Best Thing for You; Do It Again; Why Should I Care? L’album con cui la celebre cantante-pianista nominata per il Grammy Award debuttò nel catalogo Verve propone una serie di splendidi brani magistralmente orchestrati da Johnny Mandel. Se è vero – come è vero – che il livello artistico di un musicista non dipende dal numero di anni da cui calca il palcoscenico ma semplicemente dal suo talento, allora si può affermare senza tema di smentite che Diana Krall è ormai diventata una delle protagoniste più carismatiche del panorama jazz internazionale. Sotto questo aspetto, When I Look In Your Eyes rappresenta un nuovo passo avanti nella irresistibile scalata delle Krall verso successi sempre più luminosi. 24 To Mickey’s Memory; Slightly Above Moderate; Halema; Revelation; Something For Liza; Lucius Lu; Worrying The Life Out Of Me; Medium Rock; To Mickey’s Memory (versione alternativa); Jumpin’ Off A Clef; Chippyin’; Pawnee Junction; Music To Dance By; Line For Lyons Questo straordinario album doppio di Chet Baker venne registrato dal vivo con la band con cui si esibiva regolarmente al Forum Theater di Los Angeles nel luglio del 1956, dopo che il celebre trombettista aveva fatto ritorno da una lunga tournée in Europa. Il gruppo che accompagna Baker si dimostra molto agile e incredibilmente coeso in tutti gli elaborati passaggi di questi splendidi arrangiamenti. L’album in questione consentì al percussionista Bill Loughbrough di far sentire in tre brani il “boobam”, una sorta di timpano cromatico di sua invenzione. Columns - SETTEMBRE 2010 ELLA FITZGERALD LIVE AT CARNEGIE HALL Ella Fitzgerald PPAN32557 (2 LP da 180 grammi alto prezzo) Questo meraviglioso album è stato registrato nella prestigiosa Carnegie Hall di New York nel luglio del 1973 verso la fine della carriera di Ella Fitzgerald, come si può notare dal fatto che negli ultimi brani la grande cantante sembra aver quasi perso la voce, al contrario della venerazione del pubblico. Questo cofanetto doppio della Pure Pleasure ci offre la possibilità di sentire – come la consueta straordinaria qualità sonora – la grandissima Ella accompagnata da alcuni dei musicisti che lasciarono il segno più duraturo nella sua esaltante parabola artistica, vale a dire la ricostituita orchestra di Chick Webb, comprendente tra gli altri Ellis Larkins, Joe Pass e – naturalmente – Tommy Flanagan. Live at Carnegie Hall costituisce anche una preziosa testimonianza dell’ultima fase della carriera dell’orchestra di Webb, nella quale spiccava il grande “Lockjaw” Davis. Tra i brani più significativi di questo album assolutamente imperdibile per tutti gli appassionati di jazz meritano di essere segnalati “Nice Work If You Can Get It”, “Good Morning Heartache” (doveroso omaggio alla inarrivabile arte di Lady Day), “Miss Otis Regrets”, “Some of These Days” e “Lemon Drop”. WOLFGANG AMADEUS MOZART OPERE CAMERISTICHE Heinz Holliger, oboe; Bruno Hoffmann, glassharmonika; Auréle Nicolet, flauto; Herman Krebbers, violino; Karl Schouten, violino; Judith de Munk-Gerö, viola; Jean Decroos, violoncello SC-PH9500397 (LP da 180 grammi) W.A. Mozart: Quartetto in fa maggiore per oboe e archi K.370; Adagio e Rondò in do maggiore per glassharmonika e archi K.617; Quintetto in do minore per archi K.406 Di primo acchito, l’espressione “musica da camera” potrebbe far pensare a un genere quasi esoterico, concepito per un gruppo ristretto di eletti. In realtà, in molti casi queste opere per organico limitato vennero scritte per personalità di alto lignaggio o per grandi virtuosi che assicurarono loro una grandissima diffusione. Mozart scrisse il suo Quartetto per oboe e archi K.370 per Friedrich Ramm, primo oboe dell’orchestra del principe elettore della Baviera. In questo disco Heinz Holliger ricalca le orme del suo grande predecessore, dimostrandosene del tutto degno grazie a un suono ricco, morbido e pastoso e a un’espressività fuori dal comune. La stessa espressività viene adottata dall’ensemble d’archi per accompagnare nell’Adagio e Rondò in do maggiore K.617 le note lunghe e delicatissime della glassharmonika di Bruno Hoffmann, che riesce a trarre dal suo strumento una straordinaria varietà di sonorità, che spaziano da fili esilissimi e appena percettibili a suoni simili a quelli di una campanella. Il Quintetto in do minore per archi K.406 è una trascrizione operata dallo stesso Mozart della Serenata K.388, composta diversi anni prima. Holliger e gli altri protagonisti di questo splendido disco mettono in grande evidenza il carattere misterioso di questo brano, sottolineato dalla tonalità minore e da una struttura molto originale. Un nuovo trionfo della Speakers Corner, che ci offre la possibilità di apprezzare questo intramontabile classico del catalogo Philips con un realismo davvero sorprendente. MUDDY WATERS MUSSY WATERS AT NEWPORT SC-CHESS1449 (LP da 180 grammi) 25 Dello stesso autore sono disponibili su LP: MUDDY WATERS: Fathers and Sons SC-CHESS127 (Speakers Corner) MUDDY WATERS: The Best Muddy Water SC-CHESS1427 (Speakers Corner) MUDDY WATERS sings “Big Bill Broonzy SC-CHESS1444 (Speakers Corner) MUDDY WATERS: Folk Singer CRELPS1483 (Classi Records) 26 I dischi del catalogo Sound and Music che hanno ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali I grandi eventi musicali spesso nascono da energie positive e negative che si scontrano. Questo accadde appunto al Newport Festival che venne scosso da violenti tumulti prima ancora di partire. Il fascino perverso del denaro alzò la sua terribile testa; la band di Charlie Mingus chiese agli organizzatori un cifra che questi non vollero concedergli. La voce si sparse presto : Charlie Mingus e Max Roach organizzarono un loro festival privato nel vicino Cliff Walk Manor Hotel, e così nacquero i ‘Newport Rebels’. Durante il concerto del sabato serà gli animi si riscaldarono e sfociarono in una battaglia tra teenagers ubriachi e membri della sicurezza. Il Festival arrivò fin sull’orlo del disastro. Nel mezzo di questa esplosiva atmosfera e stanno sulle tavole rotte del palco, Muddy Waters eseguì dei brani che catturarono l’ascolto ed il cuore portando l’attenzione a questo monumento del Chicago blues. Per molti bianchi questa fu la prima volta che ascoltarono e videro dal vivo una band di uomini di colore. Titoli come “I Got My Brand On You”, “Hoochie Coochie Man”, e “Tiger In Your Tank” sono rimasti leggendari come I membri della band, primo fra tutti James Cotton con la sua armonica a bocca e Otis Spann al piano che ha contribuito come vocalist anche a ‘Goodbye Newport Blues’. Mezz’ora di canzoni in un concentrato di appassionate canzoni, del puro e non adulterato blues di Muddy Water. Registrato dal vivo al Newport Festival del 1960 I più premiati Columns - SETTEMBRE 2010 Columns - SETTEMBRE 2010 Premiati con 5 Stelle dalla rivista MUSICA SETTEMBRE 2010 Premiati dalla rivista AMADEUS AGOSTO/SETTEMBRE 2010 JULIUS REUBKE RODION SHCHEDRIN AA.VV. MAR0504 (2 SACD prezzo speciale) TELCD80673 (CD alto prezzo) INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANO E ORGANO P. Marzocchi, pianoforte Steinway L. Scandali, organo Friedrich Ladegast del Duomodi Schwerin CLAUDIO MERULO OPERE SACRE R. Loreggian, organo Schola Gregoriana Scriptoria, Dom Nicola M. Bellinazzo TC533803 (CD alto prezzo) CPO777467 (CD medio prezzo) OPERE ORCHESTRALI S. Aleksashkin, P. Kapustinskaya, E. Akimov, Orchestra e Coro del Teatro Mariinsky V. Gergiev, direttore TRANSMIGRATION N. Ford, baritono Atlanta Symphony Orchestra Chorus, Gwinnett Young Singers, Atlanta Symphony Orchestra, R. Spano, direttore ALFONSO X EL SABIO IDA HAENDEL SUONA BEETHOVEN E SIBELIUS I. Haendel, violino Czech Philharmonic Orchestra, K. Ančerl, direttore SU4024 (CD medio prezzo) WILHELM BACKHAUS INTERPRETA BEETHOVEN W. Backhaus, pianoforte Wiener Philharmoniker, Hans Schmidt-Isserstedt CANTIGAS DEL MAR CANTÁBRICO Música Antigua, E. Paniagua PNE1170 (CD alto prezzo) URN418 (3 CD al prezzo di 2) GRAMOPHONE Editor’s Choice SETTEMBRE 2010 THE RUSSIAN PIANO TRADITION - VOL. 13 THE GOLDENWEISER SCHOOL G. Ginzburg, pianoforte APR5672 (CD medio prezzo) FRYDERYK CHOPIN OPERE PER PIANOFORTE - VOL. 1 L. Lortie, pianoforte CHAN10588 (CD alto prezzo) JONATHAN DOVE TOBIAS AND THE ANGEL Solisti, The Young Vic, D. Charles Abell CHAN10606 (CD alto prezzo) 27 Columns C Col Co olu lumn lumn mnss - SE SETT SETTEMBRE TTEM TT EMBR EM BREE 20 BR 2010 10 28 Sound and Music Columns - SETTEMBRE 2010