Sound and Music - Novità discografiche SETTEMBRE 2010
Il primoWagner
di Gergiev
Esce per l’etichetta Mariinsky
la prima registrazione di Wagner
diretta da Valery Gergiev.
Un cast stellare per un cofanetto
a prezzo speciale.
MAR0508
Columns - SETTEMBRE 2010
In questo numero…
Hyperion
CPO
Chandos
Telarc
Testament
Tactus
Urania
Pegasus
Playa Sound
LINN
Audio Fidelity
NAIM
OMR
Audio Wave
ORG
Pure Pleasure
Speakers Corner
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25
Più premiati
27
Prima scelta
7
OTTORINO RESPIGHI
LA BOUTIQUE FANTASQUE. GLI UCCELLI
CPO777295
Orchestra Sinfonica del Teatro Massimo di Palermo, Marzio Conti
2
THE ROMANTIC PIANO CONCERTO – VOLUME 51
WILHELM TAUBERT – JACOB ROSENHAIN
Tasmanian Symphony Orchestra,
H. Shelley, pianoforte e direzione
CDA67765 (CD alto prezzo)
W. Taubert: Concerto n.
1 per pianoforte e orchestra op. 18; Concerto n.
2 per pianoforte e orchestra op. 189.
J. Rosenhain: Concerto
per pianoforte e orchestra op. 73.
La serie Romantic Piano
Concerto continua a sorprendere piacevolmente
con un nuovo volume – il cinquantunesimo – dedicato al
repertorio pianistico meno noto del XIX secolo. Il programma di questo disco comprende i due concerti per
pianoforte e orchestra di Wilhelm Taubert e una delle due
opere scritte per lo stesso organico da Jacob Rosenhain,
due compositori contemporanei di Mendelssohn, Chopin,
Schumann, Liszt, Wagner e Verdi.
Il Concerto in la maggiore di Taubert fu descritto da Schumann come «uno dei più belli», anche per via delle numerose analogie con il Concerto op. 25 di Mendelssohn.
In ogni caso, questi elementi in comune non impedirono a
Taubert di scrivere musica di grande bellezza e originalità.
Quest’opera venne scritta quasi mezzo secolo prima del
Concerto n. 2 in la maggiore op. 189, un lavoro dal quale
appaiono evidenti alcuni tratti stilistici di Taubert, come
l’espansione armonica, lo sviluppo ciclico e un grado sempre maggiore di virtuosismo.
Jacob Rosenhain è autore di due opere per pianoforte e
orchestra, il Concertino in la minore op. 30 (scritto negli
anni Quaranta del XIX secolo) e il Concerto in re minore
op. 73 proposto in questo disco. Sebbene segua lo stile
classico e non presenti elementi particolarmente innovativi, questo concerto strutturato in tre movimenti è caratterizzato da una inesauribile vena melodica e da una scrittura assolutamente impeccabile.
Questi tre splendidi lavori vedono assoluto protagonista
Howard Shelley, che dirige dal pianoforte la Tasmanian
Symphony Orchestra, un connubio che ha fruttato alla
Hyperion entusiastici commenti dalla stampa specializzata di tutto il mondo.
Columns - SETTEMBRE 2010
AA.VV.
– VOLUME 9
Jonathan Plowright, pianoforte
BACH PIANO TRANSCRIPTIONS
CDA67767 (CD alto prezzo)
L. Borwick: Piccola Fuga
BWV 578; O Lamm Gottes,
unschuldig BWV 656 H. Cohen: Be contented, O my soul
(Cantata BWV 155) M.
Hess: Adagio BWV 564;
Jesu, joy of man’s desiring
(Cantata BWV 147) G. Bantock: Wachet auf, ruft uns die
Stimme BWV 645 A. Bax:
Fantasia BWV 572 G.H.
Tyrwhitt-Wilson Lord Berners: In dulci iubilo BWV 729 A. Bliss:
Das alte Jahr vergangen ist BWV 614 F. Bridge: Komm, süsser Tod
BWV478 E. Goossens: Andante dal Concerto Brandeburghese n. 2
BWV 1047 H. Howells: O Mensch, bewein’ dein’ Sünde gross BWV
622 J. Ireland: Meine Seele erhebt den Herrn BWV 648 C. Lambert: Der Tag, der ist so freudenreich BWV 605 R. Vaughan Williams: Ach bleib’ bei uns, Herr Jesu Christ BWV 649 W. Walton:
Herzlich tut mich verlangen BWV727 W. Gillies Whittaker: Wir
glauben all an einen Gott BWV740) H. Foss: See what his love can
do (Cantata BWV 85) H. Fryer: Sarabanda (Suite n. 6 per violoncello solo BWV 1012) R. Stevenson: Komm, süsser Tod BWV 478
Nel 1931 la celebre pianista e musa ispiratrice Harriet Cohen chiese ad alcuni dei suoi amici musicisti di scrivere un
arrangiamento di un’opera di Johann Sebastian Bach per
inserirlo in un album che sarebbe stato pubblicato dalla
Oxford University Press. A distanza di quasi ottant’anni
dalla sua uscita, il A Bach Book for Harriet Cohen viene
registrato in prima mondiale per la Hyperion dall’eccezionale virtuoso Jonathan Plowright. Il programma di questo
splendido disco è completato da otto brani di altrettanti
compositori inglesi della prima metà del XX secolo.
WOLFGANG AMADEUS MOZART
INTEGRALE DEI QUINTETTI PER ARCHI
Philip Dukes, Nash Ensemble
CDA67861/3 (3 CD al prezzo di 2)
W.A. Mozart: Quintetto per archi K.174; Quintetto per archi
K.406; Quintetto per archi K.515; Quintetto per archi K.516;
Quintetto per archi K.593; Quintetto per archi K.614
Secondo le tesi avanzate da alcuni musicologi, la combinazione strumentale relativamente inedita che Mozart utilizzò per i
suoi quintetti per archi (due violini, due viole e un violoncello) gli sarebbe stata ispirata da un’opera di Michael Haydn,
suo amico e collega nella cappella musicale del principe-arcivescovo di Salisburgo.
Per tutta la sua vita Mozart
dimostrò una grande simpatia per il timbro scuro e
affascinante della viola,
strumento che suonava
ogni volta che aveva occasione di esibirsi con i suoi
amici. Oltre a questa spiccata propensione, l’affascinante Notturno di Michael Haydn lo spinse a
esplorare le risorse tecniche ed espressive di uno strumento
che gli consentiva di arricchire le sue opere con sfumature di
particolare bellezza. Con questo cofanetto doppio la Hyperion
ci offre la possibilità di scoprire un lato ancora poco conosciuto della produzione del grande Salisburghese nella magnifica
interpretazione del Nash Ensemble.
MARC-ANDRÉ HAMELIN
ÉTUDES
Marc-André Hamelin, pianoforte
CDA67789 (CD alto prezzo)
M.-A. Hamelin: Dodici
Études in tutte le tonalità
minori; Little Nocturne;
Con intimissimo sentimento; Theme and Variations
Cathy’s Variations
Hamelin suona Hamelin:
questo straordinario disco
ci offre la possibilità di
scoprire il mondo musicale al tempo stesso favoloso e bizzarro di uno dei più grandi virtuosi di pianoforte in
circolazione. Gli appassionati di pianoforte di tutto il mondo,
che attendevano con febbrile impazienza questo disco da parecchio tempo, sono finalmente stati accontentati. Composti
nell’arco di quasi 25 anni, i dodici Études di Hamelin sono
già considerate opere di culto, riservate a pianisti dotati di doti
tecniche e di un’espressività fuori dal comune. Al di là della
loro scrittura molto complessa, va detto che queste opere sono
miniature ricche di personalità e cesellate con estrema cura.
Il fatto che queste splendide opere siano destinate a entrare
nel repertorio di tutti i pianisti di maggior talento trova conferma nel fatto che nel momento dell’uscita di questo disco
la Peters Editions di New York ne pubblicherà lo spartito. Il
programma è completato da due altre composizioni di Hamelin: la tranquilla e riflessiva Con intimissimo sentimento e la
poetica e sentimentale Cathy’s Variations. Nel suo insieme,
questo disco offre la possibilità di approfondire la personalità
e il mondo interiore di uno dei musicisti più complessi e stimolanti dei nostri tempi.
3
Columns - SETTEMBRE 2010
JONATHAN DOVE
OPERE CORALI
Jonathan Vaughn, organo
Wells Cathedral Choir, Matthew Owens
CDA67768 (CD alto prezzo)
J. Dove: Bless the Lord,
O my soul; Missa brevis;
I am the day; Wellcome,
all wonders in one
sight!; The Star-Song;
The Three Kings; Run,
shepherds, run!; Ecce
beatam lucem; In beauty
may I walk; Seek him
that maketh the seven
stars; Into thy hands
Le meravigliose opere corali di Jonathan Dove hanno garantito al cinquantenne compositore inglese un posto di
spicco nel panorama musicale britannico. In particolare,
il suo stile spontaneo ma stilisticamente molto originale
ha suscitato un grande interesse sia tra gli addetti ai lavori
sia tra i semplici appassionati. Le opere di Dove vengono
eseguite in tutte le principali cattedrali del Regno Unito
e la loro accurata scelta dei testi le rende particolarmente
indicate per un gran numero di celebrazioni liturgiche. Tra
le opere registrate in questo splendido disco la più recente
è la Missa brevis, che è stata commissionata a Dove dalla
Cathedral Organists’s Association per il loro convegno tenutosi nel maggio del 2009 presso la Wells Cathedral ed è
stata eseguita per la prima volta dal coro della cattedrale
diretto da Matthew Owens. Lo stesso coro e il medesimo
direttore hanno registrato per la Hyperion questo meraviglioso lavoro con una interessante silloge di anthem dello
stesso Dove.
WILLIAM MATHIAS
OPERE SACRE
Jonathan Vaughn, organo
Wells Cathedral Choir, Matthew Owens, direttore
CDA67740 (CD alto prezzo)
JOHANN SEBASTIAN BACH
INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE
Angela Hewitt, pianoforte
CDS44421/35 (15 CD prezzo speciale)
J.S. Bach: Invenzioni a due e tre voci BWV 772-801;
Quattro Duetti BWV 802-805; Suites inglesi BWV 806811; Suites francesi BWV 812-817; Suite in fa minore
BWV 823; Partite BWV 825-830; Ouverture francese BWV
831; Partita BWV 832; Il clavicembalo ben temperato
4
BWV 846-893 (registrazione del 2008); Preludio e Fuga
BWV 894; Fantasia cromatica e Fuga BWV 903; Fantasia e Fuga BWV 904; Fantasia BWV 906; Toccate BWV
910-916; Piccoli Preludi BWV 924-928, BWV 930, BWV
933-943, BWV 999; Sonata BWV 963; Sonata BWV 964;
Concerto italiano BWV 971; Variazioni Goldberg BWV
988; Aria variata alla maniera italiana BWV 989; Due
Capricci BWV 992-993
Le straordinarie registrazioni delle opere per pianoforte di Bach realizzate da Angela Hewitt sono
state accolte con unanime entusiasmo dalla
stampa specializzata di
tutto il mondo e oggi costituiscono il vanto delle
collezioni di migliaia di
appassionati, un fatto
confermato dalle oltre 400.000 copie vendute dal 1994,
anno in cui apparve il primo volume di questa imperdibile
integrale, le Invenzioni a due e a tre voci. Per celebrare
questi risultati – all’inizio del tutto inimmaginabili – la
Hyperion raccoglie queste registrazioni in un cofanetto di
15 CD a un prezzo specialissimo, (più un bonus CD che
contiene campioni di altre registrazioni non di Bach della
pianista) che contribuisce a renderlo il regalo ideale sia
per i pochi melomani che non hanno ancora avuto occasione di ascoltare le opere di Bach nell’esecuzione della
grande pianista canadese sia per chi desidera innamorarsi
una seconda (o terza) volta di un’interpretazione ritenuta
ormai imprescindibile.
ROBERT SCHUMANN
INTEGRALE DEI LIEDER
Solisti, Graham Johnson e Stephen Hough, pianoforte
CDS44441/50 (10 CD prezzo speciale)
La produzione liederistica di Robert Schumann è
considerata tra i tesori
più preziosi del Romanticismo tedesco e questo
cofanetto di 10 CD costituisce l’omaggio ideale
per celebrare il secondo
centenario della nascita
del grande compositore
di Zwickau. Il programma comprende tutti i Lieder di Schumann presentati per la
prima volta secondo l’ordine in cui vennero scritti, con un
corposo booklet firmato da Graham Johnson che contiene
il testo e un’ampia presentazione di ogni brano e un’accu-
Columns - SETTEMBRE 2010
rata cronologia della vita e delle opere di Schumann.
Come era già avvenuto per l’integrale dei Lieder di Franz
Schubert, Johnson ha curato nei minimi dettagli il programma di ogni disco e ha scelto con estrema cura il gruppo dei cantanti, che conta alcuni dei migliori liederisti
oggi in circolazione e alcuni giovani interpreti che presto
faranno parlare molto di sé.
Già disponibile:
FRANZ SCHUBERT
INTEGRALE DEI LIEDER
Solisti, Graham Johnson, pianoforte
CDS44201/40 (40 CD prezzo speciale)
WILLIAM BYRD
INTEGRALE DELLE OPERE PER TASTIERA
Davitt Moroney
CDS44461/7 (7 CD prezzo speciale)
Vincitore qualche anno
fa del prestigioso Gramophone Award, il clavicembalista Davitt Moroney ha trascorso oltre 15
anni a pianificare e a
mettere a punto questo
straordinario progetto.
Per registrare l’integrale
delle opere per tastiera di
William Byrd, Moroney
ha utilizzato ben sei strumenti diversi, due clavicembali,
un muselar virginal, un clavicordo, un organo da camera e
il maestoso organo Ahrend della Église-Musée des Augustins di Tolosa, le cui ampie e altissime navate creano
un’eco della durata di quasi 15 secondi, un’acustica non
molto diversa da quella della Cattedrale di Lincoln dove
Byrd prestò servizio per molti anni come organista e come
direttore del coro di voci bianche. «L’integrale delle opere
per tastiera di Byrd realizzata da Moroney si pone senza
dubbio come un’edizione definitiva e si colloca ai massimi livelli sotto tutti i punti di vista […] La qualità dell’interpretazione si mantiene costante in tutti i sette dischi
[…] Con ogni probabilità, si tratta dell’edizione discografica di maggior significato che abbia mai recensito. Nella
lettura di Moroney ci sono così tanti dettagli degni di essere segnalati che mi è davvero difficile capire da che parte
iniziare a esaminarli» (Gramophone).
VINCITORE DEL GRAMOPHONE AWARD
100 GREATEST DISCS OF THE DECADE (CLASSIC CD)
PREIS DER DEUTSCHEN SCHALLPLATTENKRITIK
CAMILLE SAINT-SAËNS – EUGÈNE YSAŸE
RARE TRASCRIZIONE PER VIOLINO E PIANOFORTE
Philippe Graffin, violino - Pascal Devoyon, pianoforte
CDH55353 (CD medio prezzo)
C. Saint-Saëns: Caprice
brillant; Notturno op. 62
n. 2 (Fryderyk Chopin);
Caprice d’après l’Etude
en forme de valse op. 52
n. 6 (Eugène Ysaÿe);
Notturno op. 55 n. 2
(Fryderyk Chopin); Fantasia per violino e pianoforte dall’Oberon di Carl
Maria von Weber; L’air
de la pendule; Fantasia per violino e arpa op. 124 E.
Ysaÿe: Valzer opera postuma (Fryderyk Chopin); Ballata
n. 1 op. 231
Nel corso degli ultimi anni Philippe Graffin si è dedicato
a un lavoro di ricerca di opere per violino poco conosciute
di grandi compositori. Dopo l’uscita di un disco di opere francesi per violino e orchestra accolto con unanime
entusiasmo dalla stampa specializzata di tutto il mondo
(CDA67294), la Hyperion ripresenta nella collana Helios
un disco di opere per violino e pianoforte che scaturisce
dalla sue ricerche. Il programma comprende una serie di
affascinanti trascrizioni di Camille Saint-Saëns e del non
meno celebre violinista Eugène Ysaÿe. Dopo averle riportate alla luce, Graffin esegue queste opere con la sua ben
nota eleganza e con il suo sbrigliato virtuosismo, accompagnato dall’eccellente pianista francese Pascal Devoyon.
Un disco che educa, delizia e stupisce.
JOHN STANLEY
SEI CONCERTI IN SETTE PARTÍ OP. 2
The Parley of Instruments, Roy Goodman
CDH55361 (CD medio prezzo)
«Una registrazione dalla
eccellente qualità sonora
[…] Caldamente raccomandato» (Fanfare, Stati
Uniti) «Oltre a sfoggiare
una padronanza tecnica
assolutamente impeccabile, l’ensemble Parley of
Instruments possiede una
grazia e una leggerezza
che non possono lasciare
indifferenti» (BBC Music Magazine Top 1000 CDs Guide)
«Un disco davvero gradevole» (Gramophone).
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Columns - SETTEMBRE 2010
FELIX WEINGARTNER
INTEGRALE DEI QUARTETTI PER ARCHI – VOL. 2
Petra Vahle, Sarastro Quartet
CPO777252 (CD medio prezzo)
F. Weingartner: Quartetto
per archi n. 5 op. 81; Quintetto per archi op. 40
La CPO porta avanti la
sua interessantissima integrale delle opere di Felix
Weingartner con un nuovo
disco dedicato alla musica
da camera, un ambito repertoriale che per il grande
direttore tedesco rivestì la
stessa importanza delle sue opere orchestrali. Il Quartetto n. 5 e
il Quintetto per archi costituiscono un’ulteriore prova della grande personalità, del buon gusto e dello straordinario talento di cui
era dotato Weingartner. Il Quartetto presenta un gran numero di
elementi molto originali, che si incastonano alla perfezione nella
solida struttura in quattro movimenti che caratterizza la maggior parte delle sue opere. Anche il Quintetto denota una scrittura quanto mai eclettica, sfoggiando una stupefacente intensità
espressiva in quasi tutta la costruzione tematica. «Ma, in fondo,
questo», come scrive Eckhardt van der Hoogen, autore delle interessantissime note di copertina accluse al booklet, «non era
altro che il suo stile, quello di un eroe della musica dalle mille
sfaccettature». I fantasiosi quartetti per archi di Weingartner costituiscono una delle parti più importanti del repertorio del Sarastro Quartet, un formazione svizzera che si è dimostrata capace
di «esprimere agli ascoltatori la bellezza del musica di Weingartner con grande musicalità, un intuito assolutamente infallibile e
un approccio al tempo stesso convincente e accattivante» (Klassik Heute, settembre del 2008 a proposito del primo volume).
FRANZ JOSEPH HAYDN
DIVERTIMENTI PER FLAUTO, VIOLINO E VIOLONCELLO HOB.IV: VI-XI
Ensemble Sans Souci Berlin
CPO777511 (CD medio prezzo)
Franz Joseph Haydn inserì per la prima volta il flauto nella sua
produzione cameristica con i sei Divertimenti Hob. IV:6-11,
pubblicati nel novembre del 1784. È interessante notare che
questa raccolta venne scritta per una casa editrice londinese durante il secondo soggiorno di Haydn in Inghilterra, paese in cui
verso la fine del XVIII secolo era presente un gran numero di
“dilettanti” di flauto, che richiedevano sempre nuove opere per
il loro strumento preferito.
6
Il fatto che i vari movimenti
di queste opere siano stati
scritti in luoghi e in epoche
diverse non toglie nulla alla
loro incantevole bellezza e
alla coerenza stilistica di
ciascuna opera. Con questi
Divertimenti, Haydn fornì
all’esigente pubblico inglese musica fresca e molto
attraente, che a distanza di
oltre due secoli continua a piacere anche al pubblico dei giorni
nostri.
ROBERT SCHUMANN
SAMMLUNG VON MUSIK-STÜCKEN ALTER UND NEUER ZEIT
CPO777595 (3 CD al prezzo di 2)
R. Schumann: Opere di
Felix Mendelssohn-Bartholdy, Adolph Henselt,
Louis Spohr, Ignaz Moscheles, Pauline Viadot-Garcia,
Johanna Mathieux-Kinkel,
Leopold Schefer, Johann
Sebastian Bach, Ludwig
van Beethoven, Franz
Schubert, Carl Maria von
Weber, Clara Wieck-Schumann, Robert Schumann e altri
Le celebrazioni degli anniversari dei grandi compositori si concentrano di solito su opere molto conosciute e solo in rari casi si
dimostrano veramente utili, per esempio mettendo in evidenza
aspetti poco conosciuti di autori ben noti. Questa è la missione
che porta avanti da anni la CPO e che quest’anno viene estesa
a Robert Schumann, di cui ricorre il secondo centenario della
nascita. Nel 1834 Schumann fondò la Neue Zeitschrift für Musik
(NZfM), con lo scopo di combattere quella che considerava una
progressiva degenerazione della musica, di favorire la nascita e
lo sviluppo di una sensibilità musicale sempre più raffinata tra i
suoi lettori e di offrire un supporto concreto ai compositori più
dotati dei suoi tempi. Schumann raggiunse questi obiettivi con
il Sammlung von Musik-Stücken alter und neuer Zeit (Raccolta
di opere musicali antiche e nuove), un volume comprendente di
solito quattro opere che fu allegato ogni anno a quattro numeri
della rivista. Alla fine vennero pubblicato sedici volumi con 69
opere di 39 compositori sia uomini sia donne, che oggi la CPO
raccoglie in un cofanetto triplo che consente di farsi un’idea
delle personalità musicali che facevano riferimento a casa Schumann. Ascoltando questi Lieder, pezzi per pianoforte, brani organistici e lavori corali eseguiti da alcuni dei migliori artisti in
circolazione avrete la possibilità di compiere un esaltante viaggio nel tempo fino alla prima metà del XIX secolo.
Solisti, C. Garben, K. Sticken, pianoforte; T. Benfer, organo;
H.W. Kaufmann, chitarra; A. Vokalensemble, W. Helbich
Columns - SETTEMBRE 2010
OTTORINO RESPIGHI
LA BOUTIQUE FANTASQUE. GLI UCCELLI
Orchestra Sinfonica del Teatro Massimo di Palermo
Marzio Conti
PRIMA SCELTA
i migliori a prezzo speciale
€ 14,90
(prezzo consigliato - fino al 31.10.2010)
Per Ottorino Respighi lo studio della storia della musica
non costituiva solo un raffinato passatempo, ma anche
una preziosa fonte di ispirazione. Nel 1927 Respighi
scrisse quella che potrebbe essere definita una suite
ornitologica per piccola orchestra intitolata Gli uccelli
prendendo spunto da una serie di miniature per clavicembalo e per liuto. Con quest’opera Respighi rivelò di
essere un osservatore molto attento dei fenomeni naturali, in grado di cogliere il lato pittoresco anche di cose
apparentemente prosaiche e poco significative. Tutti i
brani che compongono lo straordinario microcosmo de
Gli uccelli presentano sfumature tanto semplici quanto caratteristiche, che enfatizzano al massimo grado i
sentimenti più nascosti di Respighi con un ricchissimo
panneggio sonoro. Nel 1919 Respighi iniziò a interessarsi a una serie di lavori di Rossini, un fatto che spinse
i Ballets Russes di Diaghilev a commissionargli un balletto di bambole. Per La boutique fantasque Respighi
concentrò la propria attenzione su una silloge di brevi
lavori pianistici composti dal grande Pesarese, che non
si limitò a orchestrare, raggruppandoli, modulandoli,
abbreviandoli e strumentandoli fino a ottenere non una
semplice suite, ma una serie di folgoranti immagini legate tra loro da un filo conduttore. La CPO presenta
questi due capolavori del grande compositore bolognese nella splendida interpretazione dell’Orchestra Sinfonica del Teatro Massimo di Palermo, diretta con piglio
e molto buon gusto da un ispiratissimo Marzio Conti.
CPO777295 (SACD alto prezzo)
Marzio Conti e Respighi su CPO:
OTTORINO RESPIGHI (1879-1936)
LA PENTOLA MAGICA. ARETUSA. LA SENSITIVA
CPO777071 (SACD alto prezzo)
7
Columns - SETTEMBRE 2010
ROBERT SCHUMANN
INTEGRALE DELLE OPERE PER VOCI MASCHILI
Die Singphoniker
CPO777521 (CD medio prezzo)
R. Schumann: Mache Deinem Meister Ehre WoO 17;
Sei Lieder op. 33; Tre Lieder
op. 62; Drei nachgelassene
Lieder WoO.; Ritornelle op.
65; Jagdlieder op. 137
I Singphoniker propongono in occasione del bicentenario della nascita un
omaggio specialissimo alla
figura di Robert Schumann.
Schumann scrisse cinque cicli di opere per voci maschili, tre
dei quali sono basati su testi dai contenuti molto progressisti
scritti da poeti legati al movimento della Giovane Germania e ai
moti rivoluzionari che sconvolsero l’Europa nel 1848. Per fare
un solo esempio, Heinrich Laube, il poeta autore dei versi del
Jagdlieder op. 137, fu uno dei fondatori di questo movimento
e venne arrestato più di una volta sia per le sue idee liberali sia
per l’intensa attività politica. Schumann condivise questi ideali
e trovò nella formazione di voci maschili l’organico migliore
per esprimerli. Questi Lieder per voci maschili esprimono con
grande efficacia i valori civili dell’impegno patriottico e della
resistenza alla Restaurazione che posero le basi di un movimento musicale realmente popolare. Va comunque detto che queste
opere non incarnano semplici slogan inneggianti al potere al popolo, ma delineano il pensiero umano e sociale di uno dei compositori più sensibili del XIX secolo. Per i Singphoniker, questi
lavori sono «oasi serene in cui ci si può abbandonare a profonde
meditazioni, brani pervasi da una meravigliosa energia e pieni
di sfide stimolanti da affrontare». Uno Schumann che vi stupirà.
FRANZ DANZI
INTEGRALE DELLE SINFONIE
Orchestra della Svizzera Italiana, Howard Griffiths
CPO777351 (2 CD alto prezzo)
F, Danzi: Sinfonia P.222;
Sinfonia P.220; Sinfonia
P.218; Sinfonia P.223; Sinfonia P221; Sinfonia P.219
La fama attuale di Franz
Danzi è legata quasi
esclusivamente alla sua
gradevole produzione cameristica per ensemble di
strumenti a fiato, peraltro
nota solo ai melomani più
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accaniti. Sotto molti aspetti, Danzi si trovò nelle condizioni
ideali per intraprendere una proficua carriera di compositore
e di direttore dell’orchestra di corte. Purtroppo, in uno dei
momenti cruciali della sua vita il destino gli riservò tristi
sorprese, che afflissero il suo animo sensibile, obbligandolo
all’inattività per lunghi periodi. Danzi era nato a Schwetzingen e in seguito si trasferì a Mannheim, Monaco, Stoccarda
e Karlsruhe. A Stoccarda Danzi strinse una sincera amicizia
con Carl Maria von Weber, compositore più giovane di lui
di 23 anni di cui divenne maestro ed estimatore. I due compositori si impegnarono concretamente per definire un’opera “seria” in lingua tedesca che si spingesse oltre la forma
ormai obsoleta del Singspiel settecentesco e che riuscisse a
suscitare l’interesse del grande pubblico. Dopo aver scritto
molte opere teatrali, tra il 1790 e il 1820 Danzi compose sei
sinfonie. Caratterizzate da una scrittura molto originale e da
un’orchestrazione brillante e variegata, queste sinfonie – che
ci vengono proposte in questo disco nella splendida interpretazione dell’Orchestra della Svizzera Italiana diretta da un
ispirato Howard Griffiths – spalancarono le porte al Romanticismo e ci consentono di capire su quali basi si fondasse
la stima nutrita da Weber nei confronti del suo più anziano
collega.
JOHANN ADOLF HASSE
OPERE SACRE
Solisti, Sächsisches Vocalensemble,
Batzdorfer Hofkapelle, Matthias Jung
CPO777462 (CD alto prezzo)
J.A. Hasse: Te Deum; Litaniae Lauretanae; Sub
tuum praesidium; Tantum
ergo; Tantum ergo; Regina coeli
Sebbene a partire dagli
anni Trenta del XVIII
secolo Johann Adolph
Hasse fosse considerato
uno dei compositori più
geniali d’Europa insieme
a Händel e – più tardi – a Haydn, oggi il suo nome è praticamente sprofondato nell’oblio e già pochi anni dopo la sua
morte il fatto che la sua produzione comprendesse soprattutto generi tradizionali come la cantata da camera e l’opera
seria in italiano contribuì a farlo ritenere un autore irrimediabilmente legato al passato. Se Hasse era stimato dai suoi
contemporanei soprattutto per le sue opere, gli appassionati
moderni lo apprezzano soprattutto per i suoi splendidi lavori sacri. Anche se Hasse scrisse queste opere soprattutto
per le funzioni che venivano celebrate nella cappella cattolica di Dresda, il suo splendido Te Deum del 1751 fece
letteralmente il giro d’Europa, come dimostrano i numerosi
Columns - SETTEMBRE 2010
manoscritti di quest’opera conservati nelle biblioteche delle
principali città dell’Europa centrale. A partire dall’inizio del
XIX secolo questo splendido lavorò soppiantò nella corte di
Dresda tutte le altre opere sacre del genere, al punto da passare alla storia con il nome di Te Deum di Dresda. In ogni
caso, sia quest’opera sia tutte le altre presentate in questo
disco nella splendida interpretazione della Batzdorfer Hofkapelle diretta da Matthias Jung meritano di essere prese in
seria considerazione.
MIECZYSLAW WEINBERG
INTEGRALE DEI QUARTETTI PER ARCHI
Quatuor Danel
– VOLUME 4
CPO777394 (CD medio prezzo)
M. Weinberg: Quartetto
per archi n. 5 op. 27;
Quartetto per archi n. 9
op. 80; Quartetto per archi n. 14 op. 122
L’integrale dei quartetti
per archi di Mieczyslaw
Weinberg portata avanti
dal Danel Quartet prosegue con un nuovo volume di grande interesse.
Il Quartetto n. 5 rientra nel ristretto novero dei capolavori
composti da Weinberg durante i primi tre anni del suo soggiorno moscovita ed è il primo dei suoi quartetti ad avere
movimenti contrassegnati da titoli (Melodia, Humoresque,
Scherzo, Improvvisazione e Serenata). Se quest’opera e il
Quartetto n. 9 presentano ancora evidenti analogie con lo
stile di Dmitri Shostakovich, con il Quartetto n. 14 Weinberg dimostrò la sua volontà di aprire una nuova stagione
creativa. I cinque movimento in cui è strutturata quest’opera procedono senza soluzione di continuità, ma ognuno di
essi possiede un carattere tematico completamente diverso
rispetto agli altri. In particolare, Weinberg evitò accuratamente di descrivere il carattere e il tempo dei movimenti,
comportandosi in maniera opposta a quanto aveva fatto nel
caso del Quartetto n. 5.
MUSICA SACRA HAMBURGENSIS 1600-1800
CARL PHILIPP EMANUEL BACH
HAMBURGER QUARTALSMUSIKEN
Himlische Cantorey, Les Amis de Philippe, Ludger Rémy
CPO777594 (2 CD alto prezzo)
C.P.E. Bach: Nun danket alle Gott H.805 (Pasqua); Herr,
nun lehr uns zu tun H.817 (Pentecoste); Siehe! Ich begehre deiner Befehle H.812 (Festa di San Michele); Ehre sei
Gott in der Höhe H.811 (Natale)
Nel 1767 Carl Philipp
Emanuel Bach ereditò da
suo padrino Telemann la
carica musicale più importante di Amburgo, che
tra le altre cose gli imponeva di scrivere le cantate che venivano eseguite
ogni domenica nelle cinque chiese principali della città. Tra le opere sacre più importanti che venivano
eseguite ad Amburgo durante l’anno liturgico spiccano le
Quartalsmusiken. A differenza delle cantate ordinarie, che
venivano eseguite in una sola chiesa in una sola domenica
dell’anno, le Quartalsmusiken erano proposte in tutte e
cinque le chiese secondo un ordine basato sull’età di ogni
chiesa. Le quattro Quartalsmusiken per le feste di Pasqua,
Pentecoste, San Michele e Natale presentate in questo disco furono scritte per un organico che comprendeva anche
tre trombe e i timpani per sottolineare la grandiosità
dell’evento. Sotto l’aspetto stilistico, questi lavori possono essere definiti pasticci (lavori comprendenti parti di
composizioni di altri autori, opere originali di Bach e rielaborazioni di brani da lui scritti per altre occasioni) e consentono di scoprire sia la concezione artistica del secondogenito del sommo Cantor lipsiense sia l’alto livello qualitativo delle opere sacre che furono eseguite nelle chiese
amburghesi durante i vent’anni del suo servizio. Un nuovo
imperdibile tassello della riscoperta dell’opera di uno degli autori più sottovalutati del XVIII secolo, grazie alla
magistrale interpretazione della Himlische Cantorey e
dell’ensemble Les Amis de Philippe diretti con la consueta
grandiosità da Ludger Rémy.
BÉLA BARTÓK
CONCERTI PER PIANOFORTE E ORCHESTRA
Jean-Efflam Bavouzet, pianoforte
BBC Philharmonic Orchestra, Gianandrea Noseda
CHAN10610 (CD alto prezzo)
B. Bartók: Concerto n. 1
per pianoforte e orchestra Sz 83; Concerto n. 2
per pianoforte e orchestra Sz 95; Concerto n. 3
per pianoforte e orchestra Sz 119
Dopo lo straordinario
successo ottenuto dalla
sua integrale delle opere
per pianoforte di Clau9
de Debussy e l’uscita del primo volume di un’integrale
delle sonate di Haydn che promette meraviglie, Bavouzet
volge la sua attenzione a tre dei concerti più significativi
del XX secolo, con la BBC Philharmonic Orchestra diretta da un ispirato Gianandrea Noseda. Béla Bartók scrisse
il Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra nel 1926. Il
primo movimento è caratterizzato da una ritmica molto
accentuata e da un carattere molto drammatico, l’Andante
centrale si compone di un dialogo tra il pianoforte solista
e quattro strumenti a percussione che sfuma in una suggestiva “musica notturna”, mentre nel finale Bartók ripropone il piglio energico e brillante del primo tempo. Rispetto
all’opera precedente, il Concerto n. 2 sfoggia una scrittura
nettamente più melodica. L’intimo movimento lento viene
bruscamente interrotta da uno scherzo brillante e pieno di
energia, che verso la fine lascia di nuovo spazio all’atmosfera morbida e tranquilla delle prime battute. Il Finale
chiude il concerto con un virtuosismo molto coinvolgente.
Scritto negli ultimi mesi di vita del compositore ungherese, il Concerto n. 3 è caratterizzato da toni assai più introversi. A differenza della maggior parte delle opere scritte
da Bartók, questo concerto non fu composto su commissione, ma venne concepito come dono di compleanno per
la sua seconda moglie, Ditta Pásztory, che era una pianista
di grandissimo talento. Caratterizzati da un incedere molto
vivace e dalla ritmica accentuata tipica di Bartók, il primo
e il terzo movimento sono separati da un movimento lento
di grande serenità, anche in questo caso inframmezzati da
una sezione dal carattere contrastante. Le ultime diciassette battute furono orchestrate dopo la morte dell’autore
da Tibor Serly, che si basò sugli appunti lasciati dal suo
grande maestro.
WOLFGANG AMADEUS MOZART
INTEGRALE DELLE SONATE PER VIOLINO E PIANOFORTE
3
Duo Amadè
– VO-
LUME
CHAN0772 (CD alto prezzo)
W.A. Mozart: Sonata
per violino e pianoforte
K.376; Sonata per violino e pianoforte K.378;
Sonata per violino e pianoforte K.526
Considerata una delle
pioniere del movimento filologico, Catherine
Mackintosh ha dichiarato
di considerare l’offerta
fattale dalla Chandos di incidere l’intero corpus di opere
per violino e pianoforte di Mozart il coronamento del sogno di una vita. Uscito negli ultimi mesi del 2008, il primo
volume è stato insignito da Gramophone del prestigioso
Editor’s Choice in considerazione della sua «interpretazione storicamente informata». Nel numero di dicembre
del 2009 di Gramophone il secondo volume è stato premiato con il Critics’ Choice ed è stato descritto da Duncan Druce in questi termini: «Ho apprezzato moltissimo
l’approccio entusiasta e coinvolgente che caratterizza il
secondo volume dell’integrale delle sonate per violino e
pianoforte di Mozart realizzato dal Duo Amadé. In queste
opere Govier e la Mackintosh fanno dialogare i loro strumenti con la brillantezza e la vitalità proprie di un duetto
operistico». Nel terzo volume di questa straordinaria integrale che comprende le Sonate KV.376, KV.378 e KV.526,
il Duo Amadé si accosta alle partiture del Salisburghese
con lo stesso spirito e la medesima eleganza. Govier suona
un fortepiano realizzato sul modello di uno strumento di
Anton Walter dal costruttore di Cluny Christopher Clarke, mentre il violino della Mackintosh è uno strumento
costruito da Giovanni Grancino intorno al 1730. Questi
strumenti regalano alle sonate di Mozart un’articolazione
fresca e leggera, che si pone perfettamente in linea con lo
spirito illuministico con cui furono scritte.
ERICH WOLFGANG KORNGOLD
QUARTETTI PER ARCHI NN. 1-3
Doric String Quartet
CHAN10611 (CD alto prezzo)
E.W. Korngold: Quartetto per archi n. 1;
Quartetto per archi n. 2;
Quartetto per archi n. 3
Dopo aver felicemente tagliato il traguardo
del decimo di attività, il
Doric String Quartet è
oggi considerato uno dei
migliori quartetti d’archi
della giovane generazione e si esibisce regolarmente nei festival e nelle sale da
concerto più prestigiose del Regno Unito, dell’Europa e
dell’Asia. Conosciuto soprattutto per le sue colonne sonore dai toni meravigliosamente romantici, Erich Wolfgang
Korngold compose anche un gran numero di opere sinfoniche, di lavori teatrali e tre quartetti per archi molto originali, apparsi tra il 1920 e il 1945. Korngold è stato uno dei
talenti più precoci della storia della musica, come dimostra il fatto che quando iniziò a scrivere il suo Quartetto
per archi n. 1 (portato a termine nel 1923) aveva già dato
alle stampe quello che molti addetti ai lavori considerano
il suo capolavoro, l’opera lirica Die tote Stadt (La città
morta). I tre quartetti di Korngold presentano stili molto
diversi tra loro, ma sono accomunati da una musica quanto
mai seducente. Il Quartetto n. 1 si fa notare soprattutto
per le sue audaci costruzioni armoniche, il Quartetto n. 2
(1933) per la sua straordinaria ricchezza melodica, mentre
il Quartetto n. 3 (1945) è basato su temi tratti dalle sue celebri colonne sonore, che conferiscono a questa splendida
pagina la tesa drammaticità dei film per cui furono scritte.
JOSEF SUK
SINFONIA IN MI MAGGIORE OP.
14; RIPENING OP. 34
New London Chamber Choir
BBC Symphony Orchestra, Jiří Bělohlávek
CHSA5081 (SACD alto prezzo)
In questo splendido disco il famoso direttore
ceco Jiří Bělohlávek esegue con la BBC Symphony Orchestra due opere
del suo compatriota Josef
Suk. Sotto l’aspetto stilistico, Suk si inserì nel
solco della grande tradizione di Smetana e di
Dvorák; da notare che
quest’ultimo non fu solo il professore di compositore di
Suk ma ne divenne anche il suocero, in quanto nel 1898
Suk sposò Otilie, la maggiore tra le figlie sopravvissute
dell’autore della Sinfonia Dal Nuovo Mondo. Un altro legame tra i due grandi compositori è costituito dalla sinfonia Asrael, un’opera pervasa da una straordinaria intensità
con cui Suk espresse il suo grande dolore per la morte del
suo maestro nel 1904 seguita l’anno successivo dalla
scomparsa della sua amatissima “Otilka”. Suk abbracciò
con incontenibile entusiasmo la causa del suo paese, scrivendo le sue opere in un opulento stile tardo romantico,
nel quale si possono notare numerosi elementi dell’impressionismo e delle tradizioni popolari ceche. Suk iniziò
a scrivere i primi abbozzi della sua Prima Sinfonia durante il suo soggiorno londinese del 1897 e la portò a termine
due anni più tardi. Ripening è un poema sinfonico dai toni
meravigliosamente sostenuti e dall’orchestrazione molto
brillante, con un coro a bocca chiusa che sottolinea l’apice
emozionale dell’opera. A proposito di Ripening Suk affermò: «Ho lavorato alla composizione di quest’opera per
quasi cinque anni. Si tratta di un lavoro molto coerente, in
cui sono presenti tutte le emozioni umane. Scrivendo questo poema sinfonico mi sono immerso nelle gioie e dei
dolori della vita di ogni giorno e nella grandiosa fuga del
finale metto in evidenza che quest’opera costituisce il superamento di tutte le passioni. Dopo un irresistibile crescendo di tensione e di eccitazione, in prossimità della
fine si scioglie un solenne inno che esprime la massima
fiducia nei confronti della vita».
AA.VV.
TRIBUTE TO DAVID OISTRAKH
Lydia Mordkovitch, violino
Nicholas Walker, Marina Gusak-Grin,
Clifford Benson, Julian Milford, pianoforte
CHAN10612X (CD medio prezzo)
P. Locatelli-E. Ysaÿe:
Sonata Au tombeau P.
Locatelli: Capriccio n.
23 Il laberinto armonico
E. Ysaÿe: Sonata n. 2 E.
Chausson: Poème D.
Shostakovich: Sonata
per violino e pianoforte
S. Rachmaninov: Daises
Considerato uno dei virtuosi di violino più carismatici dell’ultimo secolo, David
Oistrakh (1908-1974) realizzò un gran numero di registrazioni discografiche e si vide dedicare da parecchi compositori suoi contemporanei opere di grande importanza. Tra
i numerosi violinisti delle ultime generazioni che si sono
ispirati al suo inimitabile stile, spicca il nome di Lydia
Mordkovitch, una delle sue allieve di maggior talento. In
questo disco Lydia Mordkovich esegue una serie di brani
legati alla irripetibile parabola artistica di Oistrakh. Il programma è estremamente vario, spaziando da una silloge
di pagine di Pietro Locatelli registrate appositamente per
questo disco alla classica versione del Poème di Chausson.
Naturalmente, in questo disco non poteva mancare Dmitri
Shostakovich, di cui la Mordkovitch ci offre una magistrale lettura della Sonata per violino e pianoforte, scavando
nella partitura fino a esprimere i suoi significati più dolorosi, senza peraltro indulgere al minimo sentimentalismo.
Nel programma c’è anche spazio per Rachmaninov, di cui
viene eseguita la deliziosa Daisies. Oistrakh regalò al suo
pubblico stupefacenti letture delle trascendentali opere di
Eugène Ysaÿe, uno degli scogli più ardui del repertorio
violinistico di tutti i tempi, che la Mordkovitch supera
con la stessa padronanza tecnica e la stessa autorevolezza espressiva che hanno reso immortale il grande virtuoso
russo.
RICHARD STRAUSS
ARIADNE ON NAXOS. LE BOURGEOIS GENTILHOMME
Christine Brewer, Robert Dean Smith, Gillian Keith,
Scottish Chamber Orchestra, Sir Richard Armstrong
CHAN3168(2) (2 CD alto prezzo)
Il soprano americano vincitore del Grammy Award Christine
Brewer riesce sempre a stregare il pubblico con il suo incon-
Columns - SETTEMBRE 2010
fondibile timbro, al tempo stesso caldo e brillante, sostenuto da una personalità fuori dal comune e da una capacità di
immedesimazione che ricorda i grandi soprani del passato.
Il ruolo della protagonista
dell’Ariadne auf Naxos di
Strauss è da sempre uno
dei suoi principali cavalli
di battaglia. Questo cofanetto doppio costituisce
da un lato la prima interpretazione discografica
del personaggio di Ariadne da parte di Christine
Brewer e dall’altro la prima versione in inglese del capolavoro operistico di Strauss.
Grazie alla partecipazione di un cast stellare, questa edizione
dell’Ariadne auf Naxos rappresenta uno dei vertici assoluti
della collana Opera in English della Chandos. Il programma
è completato dalla suite orchestrale da Le bourgeois gentilhomme op. 60.
AA.VV.
CONTEMPORARIES OF MOZART
London Mozart Players, Matthias Bamert, direttore
CHAN10628(5)X (5 CD al prezzo di 2)
F. Krommer: Sinfonia op.
40; Sinfonia op. 102 C.
Stamitz: Sinfonia op. 24 n.
3; Sinfonia op. 13/16 n. 5;
Sinfonia op. 13/16 n. 4; Sinfonia La chasse I.J. Pleyel:
Sinfonia op. 66 B.154; Sinfonia op. 68 B.156; Sinfonia B.147 L. Kozeluch:
Sinfonia in re maggiore;
Sinfonia in sol minore; Sinfonia in fa maggiore P. Wranitzky: Sinfonia op. 36; Sinfonia
op. 11; Grande Sinfonia caratteristica per la pace con la Repubblica francese op. 31
Il progetto di Matthias Bamert Contemporaries of Mozart è una
delle serie più fortunate e longeve mai varate dalla Chandos. Lo
straordinario genio di Mozart ha finito per mettere in secondo
piano la gradevole – e in non pochi casi splendida – produzione
degli autori suoi contemporanei. La collana concepita e diretta
da Bamert ha contribuito a svelare alcuni degli straordinari tesori di questo repertorio e ogni volume è stato accolto con unanime
entusiasmo dalla stampa specializzata di tutto il mondo. Questo cofanetto raccoglie cinque tra i dischi più significativi della
collana e – presentando una serie di opere poco rappresentate
nei cataloghi discografici se non del tutto inedite – costituisce il
punto di partenza ideale per esplorare questo incantevole repertorio, per giunta a un prezzo molto conveniente.
12
RICHARD STRAUSS
GRANDI SCENE DA OPERE
Christine Brewer, soprano
Atlanta Symphony Orchestra, Donald Runnicles
TELCD31755 (CD alto prezzo)
Richard Strauss riservò
alle protagoniste delle
sue opere ruoli di primissimo piano. Tra di esse,
infatti, non c’è solo la
Marescialla di Der Rosenkavalier, ma vanno
ricordate anche Salome,
Elektra e la Contessa di
Capriccio. Le più grandi
cantanti di ogni tempo
non si sono lasciate sfuggire la possibilità di interpretare
questi ruoli, ognuno dei quali tratteggia l’immagine di una
donna capace di prendere in mano il suo destino, con la
meravigliosa orchestra di Strauss che le cuce addosso un
vestito su misura, sostenendo la sua linea vocale, evocando i fatti avvenuti in precedenza e rivelando al pubblico
sia i suoi stati d’animo sia le cose di cui non è ancora consapevole. Questo meraviglioso disco propone una serie di
grandi scene per soprano tratte dalle opere di Strauss, alcune molto conosciute e altre assai meno note nella stupefacente interpretazione di Christine Brewer, per l’occasione affiancata dal grande baritono Eric Owens (nella Scena
dell’agnizione di Elektra e nella Scena della prigione di
Die Frau ohne Schatten) e dalla Atlanta Symphony Orchestra diretta da Donald Runnicles, con la consueta straordinaria qualità sonora della Telarc.
TESTAMENT
TENNSTEDT DIRIGE BACH E BRUCKNER
Thomas Brandis, violino
Berliner Philharmoniker, Klaus Tennstedt
TES1447 (2 CD a prezzo speciale)
J.S. Bach: Concerto per violino e orchestra BWV 1042 A.
Bruckner: Sinfonia n. 8
Nato a Merseburg nel 1926, Klaus Tennstedt iniziò a studiare giovanissimo il violino e il pianoforte al Conservatorio di Lipsia segnalandosi tra gli esponenti più dotati di
una generazione di grande talento. A soli 22 anni gli venne
Columns - SETTEMBRE 2010
RICHARD WAGNER
PARSIFAL
Gary Lehman, Violeta Urmana, René Pape,
Evgeni Nikitin, Alexei Tanovitski, Nikolai Putilin,
Orchestra e Coro del Teatro Mariinsky
di San Pietroburgo, Valery Gergiev
MAR0508 (4 SACD al prezzo di 3)
Per la sua prima registrazione di un’opera di Richard
Wagner l’etichetta russa Mariinsky Live mette in campo
un cast di cantanti di altissimo livello, guidato da René
Pape, Gary Lehman e Violeta Urmana, Il Teatro Mariinsky ha sempre avuto un legame molto profondo con i
capolavori del grande compositore tedesco. Lo stesso
Wagner diresse diverse opere in questo teatro e nel
1863 vi eseguì una silloge di pagine tratte dall’Anello
del Nibelungo, prima che venisse tenuto ufficialmente a
battesimo. Nel corso degli ultimi dieci anni Valery Gergiev ha diretto sempre più spesso le opere di Wagner,
segnalandosi come uno dei loro migliori interpreti, tuttavia questa è la prima registrazione in assoluto da lui de-
dicata a questo repertorio. L’opera di Wagner si basa sul
celebre poema arturiano di Wolfram von Eschenbach
Parzival. Nonostante il suo rigoroso impianto cristiano,
nel Parsifal Wagner inserì una serie di valori tratti da
altre fedi, tra cui il buddismo e portò avanti gli “esperimenti armonici” che aveva adottato per il Tristano e
Isotta, creando una musica di stupefacente bellezza che
riflette i toni profondamente morali del poema di von
Eschenbach. Il Parsifal costituisce la quarta opera della
Mariinsky Live, dopo Il naso di Dmitri Shostakovich, The
Enchanted Wanderer di Rodion Shchedrin e l’Oedipus
Rex di Igor Stravinsky, tutti accolti con unanime entusiasmo dalla stampa internazionale.
Shostakovich
Stravinsky
Shchedrin
IL NASO
OEDIPUS REX
THE ENCHANTED WANDERER
MAR0501
MAR0510
MAR0504
13
Columns - SETTEMBRE 2010
affidato il posto di primo violino nell’Orchestra del Teatro
Municipale di Halle, che però dovette ben presto abbandonare a causa di un ggrave infortunio a un dito.
Quelle che in un primo
tempo si profilò come
una disgrazia alla fine si
rivelò una vera fortuna in
quanto, dopo un breve
periodo trascorso come
preparatore dei cantanti
del Teatro di Halle, iniziò una nuova luminosa
carriera da direttore.
Dopo aver ricoperto l’incarico di direttore dell’Opera di Dresda, nel 1971 Tennstedt chiese e ottenne asilo politico in Svezia e nel giro di
pochi anni divenne uno dei direttori più richiesti del mondo, mettendosi particolarmente in evidenza nel repertorio
tardo romantico. Nel 1983 una grave malattia gli rese sempre più difficile dirigere, costringendolo nel 1994 al ritiro
definitivo. Per onorare questo grande direttore scomparso
nel 1998 la Testament presenta questo mese i primi due
volumi di una serie di cinque titoli che lo vedono sul podio
dei Berliner Philharmoniker. Rimasterizzati dall’etichetta
inglese con la consueta cura, questi due dischi finora del
tutto inediti ripropongono una serie di concerti diretti da
Tennstedt alla Philharmonie di Berlino, comprendenti alcuni dei suoi principali cavalli di battaglia, tra cui l’Ottava
Sinfonia di Bruckner e l’ouverture da Das Käthchen von
Heilbronn di Hans Pfitzner, un compositore per il quale
Tennstedt provò sempre una grande simpatia. Una nuova
iniziativa editoriale della Testament che consente di gettare luce sull’arte raffinata di un direttore ancora troppo conosciuto dal pubblico italiano.
TENNSTEDT DIRIGE PFITZNER,
MOZART E DVORÁK
B. Hierholzer, pianoforte; Berliner Philharmoniker, K. Tennstedt
TES1446 (CD alto prezzo)
H. Pfitzner: Ouverture da
Das Käthchen von Heilbronn op. 17 W.A. Mozart: Concerto n. 23 per
pianoforte e orchestra
K.488 A. Dvorák: Sinfonia
n. 8 op. 88
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ARTURO TOSCANINI E I MAESTRI DI PARMA
LIRICHE PER CANTO E PIANOFORTE
Simona Cianchi, Yuko Muratami,
Dzenana Mustafic, Raffaele Cortesi, pianoforte
TC820001 (CD alto prezzo)
G. Bottesini: La nostra
canzone G. Dacci: Eco
dolorosa; Il tuo riso; La
tradita morente G. Campanini: Amami; Tu sei
partita A. Toscanini:
Spes ultima dea; Son gelosa; Fior di siepe; Desolazione; Nevrosi; Canto
di Mignon; V’amo; Autunno; Berceuse I. Pizzetti: I pastori; La vita
fugge e non s’arresta un’ora; Quel rosignuol che sì soave
piagne; Levommi il mio pensier in parte ov’era
Negli ultimi decenni del XIX secolo Parma conobbe una
fioritura musicale senza precedenti. Sulla scia tracciata da
Giuseppe Verdi – diventato uno dei compositori più richiesti e amati d’Europa – il Conservatorio della città ducale
formò un gran numero di musicisti di talento, che tra una
schiera di apprezzati professori d’orchestra comprendeva
anche diversi fuoriclasse destinati a far parlare molto di sé.
Questo disco di sorprendente bellezza traccia un interessante spaccato del panorama musicale parmense di quegli
anni, ruotando intorno alla figura di Arturo Toscanini, di cui
vengono presentate otto liriche per canto e pianoforte e una
deliziosa Berceuse per pianoforte composte alla fine degli
anni Ottanta. Se nella condotta armonica di alcune liriche
si avverte l’influenza del Lied tedesco, ciò che stupisce in
queste opere sono le impennate, le intuizioni creative e le
illuminazioni improvvise di un artista ormai maturo e dotato di un istinto straordinario. A questi lavori giovanili di
Toscanini fa corona una serie di incantevoli pagine di Ildebrando Pizzetti (tre delle quali basate su sonetti di Francesco Petrarca e una sulla celebre I pastori di Gabriele D’Annunzio), Giovanni Bottesini (che possiamo scoprire in una
veste diversa rispetto a quella arcinota di autore di opere per
contrabbasso), Gustavo Campanini e Giusto Dacci, professore di composizione di un gran numero di giovani e dello
stesso Toscanini e anima del Conservatorio parmense in una
delle sue fasi cruciali. Come giusto, questo interessantissimo programma vede protagoniste tre allieve della prestigiosa istituzione parmense, Simona Cianchi, Yuko Muratami e
Dzenana Mustafic, accompagnate al pianoforte con piglio e
molto buon gusto da un ispirato Raffaele Cortesi.
Columns - SETTEMBRE 2010
GIROLAMO FRESCOBALDI
OPERA OMNIA PER TASTIERA A STAMPA
Roberto Loreggian; Francesco Tasini;
Sergio Vartolo, organo e clavicembalo, spinetta;
Stefano Tincani, trombone tenore;
Cappella Musicale di San Petronio,
Nova Schola Gregoriana,
Alberto Turco, direttoree
TC580600 (12 CD prezzo speciale)
G. Frescobaldi: Il Primo libro delle Fantasie a quattro;
Ricercare et canzoni franzesi fatte sopra diversi oblighi
in partitura; Toccate e partite d’intavolatura di cimbalo
Libro primo; Il Primo libro di capricci, canzon franzese e
recercari fatti sopra diversi soggetti, et arie in partitura;
Il Secondo libro di toccate, canzone versi d’hinni magnificat, gagliarde, correnti et altre partite d’intavolatura di
cimbalo et organo; Fiori musicali di diverse composizioni
toccate, kirie, canzoni capricci, et recercari in partitura
a quattro; Canzoni alla francese in partitura del signor
Girolamo Frescobaldi.
In vista del suo 25° anno di attività, la Tactus è orgogliosa di presentare al pubblico degli appassionati di musica
antica il suo progetto più ambizioso di sempre, l’integrale delle opere per tastiera a stampa di Girolamo Frescobaldi in 12 CD offerta a un prezzo estremamente conveniente. Si può dire che questo monumentale progetto
abbia avuto inizio con la casa discografica bolognese,
voluto fortemente dal compianto fondatore Serafino Rossi, che nel 1986 ne commissionò il primo disco a Sergio
Vartolo, uno degli specialisti più apprezzati del repertorio
rinascimentale, che tra il 1989 e il 1990 realizzò i due
cofanetti tripli dedicati ai due libri delle Toccate e partite d’intavolatura di cimbalo et organo, entrambi salutati
con unanime entusiasmo dalla stampa specializzata.
Per questi dischi sia Vartolo sia la Tactus profusero un
grandissimo impegno per raggiungere il livello più alto
possibile sia sotto il profilo dell’interpretazione sia sotto
l’aspetto della qualità sonora. Sull’onda dell’entusiasmo,
l’anno successivo vide la pubblicazione del cofanetto
doppio con Il Primo libro di capricci, canzon franzese e
recercari fatti sopra diversi soggetti, et arie in partitura,
anche questo eseguito da Vartolo al clavicembalo. Nel
1999 il testimone passò a Roberto Loreggian con le
Canzoni alla francese in partitura Libro IV (opera pubblicata due anni dopo la morte del grande compositore
ferrarese) e Il primo libro di capricci, canzon francese
e ricercari, e poi – ma questa è ormai storia recente
– a Francesco Tasini, interprete degli ultimi due volumi
di un’integrale su strumenti storici destinata a entrare
negli annali della discografia. Il cofanetto è corredato da
un corposo saggio nel quale Francesco Tasini prende in
esame lo stile e la produzione tastieristica del più grande
contemporaneo di Claudio Monteverdi.
15
Columns - SETTEMBRE 2010
CARLO MOSSO – PAUL HINDEMITH
OPERE PER ORGANO
Letizia Romiti,
Organo Pinchi del Conservatorio Vivaldi di Alessandria
TC931301 (CD alto prezzo)
C. Mosso: Suite per organo; Liber organi; Tre Pezzi per harmonium su temi
di Hindemith P. Hindemith: Sonate I
Parallelamente alla riscoperta della produzione organistica di Marco
Enrico Bossi salutata con
grande entusiasmo dalla
stampa specializzata, la
Tactus presenta in prima registrazione mondiale tre opere
organistiche di un altro compositore del XX secolo virtualmente sconosciuto. Nato in Francia nel 1931, Carlo
Mosso si trasferì otto anni più tardi nella cittadina piemontese di Bra e compì i suoi studi musicali a Torino, dove
ebbe tra i suoi insegnanti il grande Massimo Mila. Sotto il
profilo stilistico, Mosso dimostrò un grande interesse per
i maggiori protagonisti del panorama musicale della prima
metà del Novecento, un fatto che si rispecchia in una serie
di opere ispirate a Claude Debussy, Manuel de Falla e Paul
Hindemith. In questo disco vengono presentate due delle
quattro opere dedicate da Mosso all’organo e i Tre pezzi
per armonium basati su melodie hindemithiane. Composti
nel 1959, i Tre pezzi consentono di apprezzare l’innovativo percorso stilistico intrapreso dal ventiseienne Mosso
sulle orme di Hindemith, mentre la Suite per organo e il
Liber organi – scritti rispettivamente nel 1971 e nel 1975 –
appartengono alla fase della maturità e si basano la prima
su una scrittura dodecafonica e il secondo sul linguaggio
modale che, come scrivono Letizia Romiti e Marco Santi
nelle note di copertina, «per sensibilità, esprime meglio
di qualunque altro il sentire musicale di Carlo Mosso».
Il programma è completato dalla Sonate I di Paul Hindemith, un’opera caratterizzata da toni drammatici e da
grandi contrasti sonori, che permette di contestualizzare
nel modo migliore l’opera organistica di Mosso. Protagonista di questo disco è Letizia Romiti, organista di grande talento già presente nel catalogo Tactus con il disco
L’organo di Grondona (TC.600008), che per l’occasione
suona il grande organo Pinchi del Conservatorio «Antonio
Vivaldi» di Alessandria, riportato all’antico splendore da
un recente restauro.
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HERMANN SCHERCHEN DIRIGE MAHLER
M. Coertse, L. West; Coro dell’Opera di Stato di Vienna,
London Philharmonic Orchestra, Hermann Scherchen
URN421 (2 CD medio prezzo)
G. Mahler: Sinfonia n. 1
Il titano; Sinfonia n. 2 Resurrezione
Con Bruno Walter e Otto
Klemperer,
Hermann
Scherchen è stato il primo dei grandi apostoli
della grande rinascita
mahleriana che, negli anni
Cinquanta e Sessanta, ha
segnato profondamente la
discografia e la stessa storia della musica. Queste due straordinarie registrazioni stanno alla base della riscoperta di
un autore ormai fondamentale quanto Beethoven e Brahms.
Eccezionale la qualità sonora della registrazione originale
Westminster. Registrazioni effettuate nel 1954 e nel 1958.
SVIATOSLAV RICHTER
INTERPRETA RACHMANINOV
Sviatoslav Richter, pianoforte
Grande Orchestra Sinfonica
della Radiotelevisione dell’Unione Sovietica
Orchestra Filarmonica di Leningrado, K. Sanderling
URN422 (CD medio prezzo)
S. Rachmaninov: Concerto n. 1 per pianoforte e
orchestra op. 1; Concerto
n. 2 per pianoforte e orchestra op. 18
Ormai entrato nella leggenda, il nome di Sviatoslav Richter si riallaccia
in particolare al repertorio tradizionale russo, nel
quale i concerti per pianoforte di Rachmaninov dominano incontrastati. Queste due
preziose registrazioni, effettuate in Russia prima dell’inizio
della sua carriera internazionale, sono tra le pietre miliari
della discografia di Richter per potenza, impeto e coinvolgimento emotivo. Registrazioni effettuate nel 1955 e nel 1959.
Columns - SETTEMBRE 2010
PEGASUS
DANIELA SORIA
LO SCOGLIO VERDE – MUSICA DELL’ISOLA D’ELBA
PG012 (CD medio prezzo)
Questo CD costituisce la
prima raccolta pubblicata sulla tradizione orale
dell’Isola d’Elba, in particolare su quella relativa
al canto.
La Toscana ha infatti un
ricchissimo patrimonio
dei cosiddetti “beni immateriali” anche se gli
stessi toscani sembra che
non se ne rendano perfettamente conto. L’Isola d’Elba
contribuisce a questo “patrimonio di famiglia” con varie
forme di canto che spaziano dal più popolare stornello,
alle ninne nanne, ai rispetti, ai canti di questua (maggi e
befenate) fino ai canti religiosi (Piangi, Stabat Mater, Miserere, ecc.). Questo disco è nato dall’appassionata collaborazione tra elbani cultori delle tradizioni popolari e
musicisti “continentali” che hanno l’Elba nel cuore non
solo come turisti.
Nel CD viene proposta un’ampia selezione di stornelli,
serenate, ninne nanne, befanate e carnevali diffusi nel territorio elbano che, un tempo, erano elemento essenziale
di una socialità oramai rara. Particolare attenzione è stata
rivolta alla tradizione dei “Maggi” dei quali all’Elba se ne
rintracciano sia di origine molto antica che più recente. Il
titolo della pubblicazione prende spunto da “L’isola verde”, operetta scritta da Giuseppe Pietri nel 1929 e dedicata
alla sua terra natia.
Lo stesso Pietri non disdegnò di dedicarsi al repertorio
popolare, seppure con arrangiamenti colti, componendo
ad esempio “La canzone alle bimbe elbane”, naturalmente qui riproposta con il testo di Mario Colivicchi. Per la
prima volta su disco sono quattro brani di Giuseppe Pietri
che danno sicuramente un notevole valore aggiunto alla
pubblicazione.
Tre struggenti serenate ed una mazurca che per alcuni minuti fanno rivivere melodie, arie ed immagini dell’Elba
degli anni Venti e Trenta dello scorso secolo.
Un libretto di 32 pagine in italiano ed inglese con testi
sulla tradizione elbana, con la presentazione dei brani e
con i relativi testi, arricchisce ulteriormente il prodotto
rendendolo usufruibile ad un pubblico più vasto.
RAJASTHAN: MUSICA TRADIZIONALE
Artisti vari
PSSA141202 (CD basso prezzo)
il satara, il sarangi ed il khartal.
Quest’album riunisce i brani
più emblematici della musica
popolare del Rajasthan. Le registrazioni sono state realizzate
con i migliori musicisti professionisti nelle differenti provincie di quella regione dell’India.
Un ghiotta occasione per scoprire strumenti singolari ed eccezionali come il dhol, il thali,
TIROLO: CANZONI JODLER
PSSA141203 (CD basso prezzo)
stro paese.
Questo CD è un omaggioa quel
modo di cantare che alterna
voce di testa e voce di petto..
Una tradizione che in Tirolo si
chiama jodler, e risuona sulle
Alpi austriache e svizzere e
nella parte titolese italiana.
Canti accompagnati da clarinetti, chitarre e fisarmonica. 20
brani per saperne di più su questa tradizione così vicina al no-
ISOLA DI GIAVA: MUSICA TRADIZIONALE
Artisti vari
PSSA141204 (CD basso prezzo)
Il kacapi suling è uno degli stili
musicali principali della regione di Sunda nell’ovest di Giava. La musica è eseguita da due
kacapi – uno strumento a corda
pizzicata con diciotto o più corde metalliche collegate ad una
cassa di risonanza-, e da un suling, un flauto di bamboo. Una
musica contemplativa che ci
apre una nuova visione su una delle più belle isole del mondo
17
Columns - SETTEMBRE 2010
GEORG FRIEDRICH HÄNDEL
CONCERTI GROSSI OP. 6
Avison Ensemble, Pavlo Beznosiuk
LINNCKD362
(3 SACD al prezzo di 1 e mezzo)
G.F. Händel: Concerto
grosso op. 6 n. 1 HWV 319;
Concerto grosso op. 6 n. 2
HWV 320; Concerto grosso
op. 6 n. 3 HWV 321; Concerto grosso op. 6 n. 4 HWV
322; Concerto grosso op. 6
n. 5 HWV 323; Concerto
grosso op. 6 n. 5 HWV 324;
Concerto grosso op. 6 n. 7
HWV 325; Concerto grosso
op. 6 n. 8 HWV 326; Concerto grosso op. 6 n. 9 HWV 327; Concerto grosso op. 6 n. 10 HWV 328; Concerto grosso op. 6 n. 11
HWV 329; Concerto grosso op. 6 n. 12 HWV 330
Questa splendida registrazione dei Concerti Grossi op. 6 di
Händel segna il debutto nel catalogo Linn dell’eccezionale
formazione di strumenti originali Avison Ensemble. Diretto
da Pavlo Beznosiuk, uno dei migliori violinisti barocchi attivi nel Regno Unito, l’Avison Ensemble ci offre un’interpretazione molto coinvolgente del capolavoro strumentale
del grande compositore di Halle. I Concerti Grossi op. 6 di
Händel sono unanimemente considerati tra gli esempi più luminosi di questo genere, sfoggiando una ricchezza timbrica,
una raffinata architettura e una varietà di affetti che non teme
confronti. Ispirata ai celeberrimi Concerti Grossi op. 6 di Arcangelo Corelli, questa raccolta si pone come una delle pietre
miliari della letteratura strumentale barocca e dimostra l’inesauribile talento di Händel nelle creazione e nella variazione di melodie sempre nuove. Secondo Beznosiuk: «Questa
nuova interpretazione offre la possibilità di riscoprire lavori
conosciuti e molto amati, di riavvicinarci al genio di Händel
e – soprattutto – di apprezzare alcune delle opere per complesso d’archi più belle della storia della musica».
MAEVE O’ BOYLE
ALL MY SINS
Maeve O’Boyle, voce; Stuart McCredie, chitarra;
Calum Malcolm, tastiere; Laurence Cottle, basso;
Liam Bradley, batteria; John McCusker, violino
LINNAKD318 (SACD alto prezzo)
Old Greenwich Time; The Place You Became; Facing Home;
Taxi; Swimming Upstream; Butterfly; Carnival Attraction;
All My Sins; Romeo; Pray It Never Happens
18
La Linn è orgogliosa di
presentare lo straordinario album d’esordio di
Maeve O’Boyle All My
Sins sia su SACD sia su
LP da 180 grammi. Prodotto da Calum Malcolm
(The Blue Nile), questo
disco è considerato un
vero capolavoro del pop
melodico con qualche gradevole inflessione folk e vede
tra gli autori delle diverse canzoni alcuni musicisti di
grande talento come Ricky Ross (Deacon Blue) e Francis
Macdonald (Teenage Fanclub). All My Sins esalta al massimo livello lo stile intimo, personale e ricco di significati
delle canzoni di Maeve. Il suo originalissimo mix di pop
melodico, folk e rock è stato accolto con grande entusiasmo da alcuni dei musicisti migliori in circolazione e saprà sicuramente stregare anche gli appassionati italiani.
FIONA MACKENZIE
ELEVATE
Fiona Mackenzie, voce e chitarra acustica
LINNAKD307 (SACD alto prezzo)
LINNAKH364 (LP da 180 grammi)
When the Sunny Sky Has
Gone; In Between; Bye
Bye; A Little While Longer; An Roghainn; At the
Bottom of the Sea; Elevate; Lots of People; Duisg
Mo Chridhe; Hi o Hé;
Everybody Knows
Disponibile contemporaneamente su SACD e su
LP da 180 grammi, Elevate, fascinoso album d’esordio della cantante-cantautrice
Fiona Mackenzie, è destinato a far parlare molto di sé.
Il programma comprende una serie di brani in inglese e
in gaelico caratterizzati da uno stile riconducibile chiaramente all’Europa settentrionale. In ogni caso, nelle canzoni scritte dalla Mackenzie è possibile riconoscere una
serie di elementi provenienti dalla tradizione popolare ungherese, da Nick Cave, da Kate Bush, dai Cocteau Twins e
da Bjork, oltre che dal retaggio scozzese e gaelico. Coprodotto dal mitico producer della Blue Nile Calum Malcolm,
questo album fonde armoniosamente gli strumenti acustici
a elementi elettronici, dando vita a una musica dalla concezione molto innovativa, ma sempre strettamente legata
alla tradizione. Con i suoi testi intrisi di sincere emozioni, la Mackenzie tratteggia immagini indimenticabili, so-
Columns - SETTEMBRE 2010
stenute da una musica dai suggestivi tratti celtici. Nata e
cresciuta sull’isola di Lewis, situata a ovest della costa
scozzese, Fiona Mackenzie è un’artista di grande talento,
che merita di essere scoperta anche alle nostre latitudini.
Altri artisti: Calum Malcolm, pianoforte, pianoforte
elettrico, organo Hammond, fisarmonica e basso; Brian
O’Eadhra, chitarra (vibrato), bouzouki e bodhran; Stuart
MacCredie, chitarre elettriche; Quee McArthur, basso;
Dave Stewart, batteria; Mairi Campbell, archi; Matt
Becker, vibrato e chitarra; Julien Arguelles, sassofono
KATE BUSH
HOUNDS OF LOVE
AFZLP087 (LP 180 grammi alto prezzo)
Hounds of Love non è solo
il capolavoro di Kate
Bush, ma un capolavoro
in assoluto.
L’album è diviso in due
suites “Hounds of Love”
e “The Ninth Wave” per
un totale di dodici brani.
Kate usa la sala di ripresa
come uno strumento creativo, creando una produzione art-rock ricca di melodie memorabili e arrangiamenti.
L’album contiene anche “Running Up That Hill”, “Cloudbusting” e “Hounds of Love” che secondo la rivista inglese
Q’ è al ventesimo posto della loro graduatoria dei 100 più
grandi album inglesi di sempre. Il vinile è ‘marmorizzato’
come l’originale. Una grande registrazione per una grande
interpretazione.
loro canzone hanno invaso il mondo nonostante il fatto
che il gruppo canti in un linguaggio che è un misto di francese, spagnolo e dialetto gitano.
DEEP PURPLE
MACHINE HEAD
Deep Purple
AFZ065 (CD Gold alto prezzo)
Highway Star; Maybe I’m
a Leo; Pictures of Home;
Never Before; Smoke on
the Water; Lazy; Space
Truckin’
Molti addetti ai lavori
considerano
Machine
Head, sesto disco realizzato in studio nel 1972
dai Deep Purple, l’album
più importante della band
inglese, nonché il loro titolo di maggior successo, come dimostra il fatto che fu in grado di conquistare e di mantenere
per molto tempo i vertici delle hit-parade di tutto il mondo.
La classica formazione dei Deep Purple comprende Ritchie
Blackmore, che sfoggia riff taglienti e pieni di vitalità, lo
straordinario tastierista Jon Lord e Ian Gillian, la cui voce dai
tratti inconfondibilmente rock e blues viene adeguatamente
sostenuta dall’originalissimo stile del bassista Roger Glover
e dalla incontenibile energia del batterista Ian Paice. Inserito
da Q Magazine tra i cinquanta dischi heavy metal più importanti di tutti i tempi, Machine Head è stato definito da Rolling
Stone «una delle tre persone della Trinità del metal britannico
e una vera e propria pietra miliare del metal classico», un
giudizio molto lusinghiero che ha spinto la Audio Fidelity a
proporne una riedizione su CD Gold che vi lascerà letteralmente a bocca aperta.
RANDY NEWMAN
12 SONGS
Randy Newman
GIPSY KINGS
GIPSY KINGS
AFZLP078 (LP 180 grammi alto prezzo)
L’omonimo album che ha
proiettato i Gipsy Kings
sulla scena mainstream
internazionale, è stato in
classifica per 40 settimane nelle maggiori charts
del pianeta e contiene i
due brani più famosi
“Djobi Djoba” e il contagioso “Bamboleo.” Le
AFZ070 (CD Gold alto prezzo)
Have You Seen My Baby?;
Let’s Burn Down the Cornfield; Mama Told Me Not
To Come; Suzanne; Lover’s Prayer; Lucinda;
Underneath the Harlem
Moon; Yellow Man; Old
Kentucky Home; Rosemary; If You Need Oil; Uncle
Bob’s Midnight Blues
19
Columns - SETTEMBRE 2010
Uscito nel 1970, 12 Songs di Randy Newman segnò ufficialmente l’affermazione di un innovatore del rock destinato a far parlare molto di sé. I brani di questo disco sono
basati su un gran numero di stili diversi, tra cui il rock,
il R&B, il folk, il jazz e il blues. L’atmosfera lirica che
caratterizza questi dodici brani dai toni al tempo stesso
bui e tenebrosi e sorprendentemente brillanti pose le basi
per lo stile dell’ultima fase della carriera di Newman, che
quando nelle sue canzoni si metteva nei panni di personaggi di ogni genere riusciva sempre a esprimere un cinismo,
un’amarezza e un sarcasmo molto coinvolgenti. Eseguito
in maniera magistrale, questo splendido album – inserito
dalla rivista Rolling Stone nella classifica dei 500 dischi
più importanti di ogni tempo – rappresenta il sensazionale
debutto di Newman e, in quanto tale, non poteva essere
trascurato dalla Audio Fidelity, che ce ne offre una versione su CD Gold di incredibile realismo.
B-52
COSMIC THING
B-52
AFZ077 (CD Gold alto prezzo)
Cosmic Thing; Dry
Country;
Deadbeat
Club; Love Shack; Junebug; Roam; Bushfire;
Channel Z; Topaz; Follow Your Bliss
Pubblicato nel 1989, Cosmic Thing è considerato
l’album di gran lunga
più importante e rappresentativo dei B-52, che grazie a esso divennero una delle
party band più gettonate del mondo. Prodotto da Nile Rodgers e da Don Was, questo disco regalò ai B-52 l’ingresso
nella Top Ten grazie all’irresistibile brano dance di Fred
Schneider “Love Shack” e un altro grande successo con
“Roam”, un vero e proprio gioiello di Cindy Wilson preceduto da una deliziosa introduzione eseguita da un coro
a cappella e caratterizzato da un incedere assolutamente
travolgente. Da parte loro Cindy e Kate Pierson eseguono il pigro inno alla trasandatezza “Deadbeat Club”. Nel
complesso, Cosmic Thing è un album brillante, divertente
e degno (in fondo è stato uno dei 20 dischi più ascoltati nel
1989!) di essere riproposto dalla Audio Fidelity in questa
strepitosa riedizione su CD Gold.
GWYNETH HERBERT
ALL THE GHOSTS
Gwyneth Herbert, voce e pianoforte; Al Cherry, chitarra;
Dave Price, percussioni; Sam Burgess, basso;
Steve Holness, pianoforte e organo
NALP145 (LP da 180 grammi alto prezzo)
So Worm Out; Annie’s Yellow Bag; Lorelei; My
Narrow Man; Jane into a
Beauty Queen; Put You
Mouth Where Your Money
Is; Nataliya; My Mini and
Me; Some Days I Forget /
Rock’n’Roll Suicide
Oltre a essere molto bella,
Gwyneth Herbert possiede un grandissimo talento.
Il suo esordio ad alto livello risale a sei anni fa, quando venne
messa sotto contratto dalla Universal, i cui vertici l’avevano giudicata tra le cantanti jazz e crossover più interessanti
in circolazione. Questo ruolo non si rivelò però adatto alla
sensibilità di Gwyneth, che nel giro di poco tempo iniziò
una promettente carriera da cantautrice, ispirandosi a Janis
Ian, a Joni Mitchell, a Billie Holliday e a Nina Simone. Nel
2007 Seb Rochford (Acoustic Ladyland / Polar Bear) realizzò con Gwyneth un album che venne pubblicato dalla
Blue Note. Il suo ultimo disco, All the Ghosts, si colloca
in questo stesso solco. Il programma contiene dieci brani dai toni estremamente diretti e senza alcuna precisa
connotazione stilistica. Nella loro spiccata immediatezza
melodica e nella loro precisa caratterizzazione, i brani eseguiti da Gwyneth si avvicinano più a “Sgt Pepper” di John
Lennon e Paul McCartney e a “Lola” di Ray Davies che
a qualsiasi stereotipo jazz. Un disco davvero imperdibile,
disponibile nel catalogo della NAIM anche in versione CD
(NACD135).
LINDA RONSTADT
PRISONER IN DISGUISE
Linda Ronstadt
MFSL1-306
(LP da 180 grammi alto prezzo)
20
Columns - SETTEMBRE 2010
Love Is A Rose; Hey Mister, That’s Me Up On
The Jukebox; Roll Um
Easy; Tracks Of My Tears; Prisoner In Disguise; Heat Wave; Many Rivers To Cross; The Sweetest Gift; You Tell Me
That I’m Falling Down; I
Will Always Love You;
Silver Blue
Dopo il grande successo ottenuto con Heart Like A Wheel,
nel 1975 Linda Ronstadt realizzò Prisoner in Disguise, un
album che contribuì a rafforzare ulteriormente la sua fama
di cantautrice più popolare d’America. Questo disco ruota intorno a due canzoni che ebbero una grande presa sul
pubblico, i classici della Motown “Heat Wave” e “Tracks
of My Tears”, di cui la Ronstadt diede due interpretazione
semplicemente magistrali. Come se questo non bastasse
ancora, il programma di questo disco comprende anche
la versione con accompagnamento di banjo di “Love Is
A Rose” di Neil Young, una intensissima lettura pop del
classico del reggae “Many Rivers to Cross” di Jimmy Cliff
e una deliziosa cover di “I Always Love You” di Dolly
Parton. Con Prisoner in Disguise la Ronstadt offrì al vasto
pubblico dei suoi fan una nuova serie di brani rock, pop e
country curati nei minimi dettagli e dagli splendidi arrangiamenti, che misero in grande evidenza il suo talento e il
suo buon gusto. Un’altra straordinaria aggiunta al catalogo
della OMR, disponibile anche su CD Gold (MUDCD777).
LINDA RONSTADT
HASTEN DOWN THE WIND
Linda Ronstadt
MFSL1-319
(LP da 180 grammi alto prezzo)
Lose Again; The Tattler;
If He’s Ever Near;
That’ll Be The Day; Lo
Siento Mi Vida; Hasten
Down the Wind; Rivers
of Babylon; Give One
Heart; Try Me Again;
Crazy; Down So Low;
Someone To Lay Down
Beside Me
Album di gran classe
uscito nel 1976, a metà della prima fase della carriera di
Linda Ronstadt, Hasten Down The Wind è uno dei dischi
più coinvolgenti, maturi e – ebbene sì – coraggiosi che
la cantante americana abbia mai realizzato. Il programma
propone soprattutto ballate, con sapienti arrangiamenti
pensati per enfatizzare al massimo grado la voce della
Ronstadt (comprese alcune suggestive sezioni senza accompagnamento strumentale) che, canzone dopo canzone,
sfoggia un temperamento e un’emozionalità che non possono lasciare indifferente nessuno. Basandosi sul talento
di autori molto diversi tra loro come il compianto Warren
Zevon, Ry Cooder, Willie Nelson e Karla Bonoff, Hasten
Down The Wind è stato il primo album della Ronstadt
a vincere il Disco di Platino e ad aggiudicarsi il Grammy come Miglior Disco Pop di una cantante donna di
quell’anno. Questo titolo è disponibile nel catalogo OMR
anche su CD Gold (MUDCD783).
THE CARS
SHAKE IT UP
The Cars
MUDCD788 (CD Gold alto prezzo)
MFSL1-325
(LP da 180 grammi alto prezzo)
Since You’re Gone; Shake It Up; I’m Not the
One; Victim of Love;
Cruiser; A Dream Away;
This Could Be Love;
Think it Over; Maybe
Baby
Facendo ritorno a uno
stile organizzato dopo il
disordinato Panorama
uscito nel 1980, l’album
Shake It Up dei Cars è caratterizzato da una profusione di
sintetizzatori, percussioni, strumenti elettronici e gradevoli melodie, un mix esplosivo che lo rese uno dei dischi pop
migliori dei primi anni Ottanta.
Conosciuto in tutto il mondo, il brano che dà il titolo
all’album dimostrò il grandissimo talento di arrangiatori
dei membri della band e pose le basi di un disco da ascoltare tutto d’un fiato, ricco di spunti di grande interesse e di
riff rock. Shake It Up contribuì anche a mettere in evidenza il crescente cinismo e lo spirito mordace di Ric Ocadek,
l’autore e cantante principale della band. Sebbene i Cars
non abbiano mai avuto una particolare propensione per le
atmosfere romantiche e mielose, i brani presentati in questo disco sono pervasi da un inedito senso di cameratismo,
malinconia e riservatezza.
L’aspetto più apprezzabile dei dieci brani proposti in questo album consiste nel fatto che la musica sembra suggerire qualcosa di completamente diverso. Queste emozioni
subliminali e i forti contrasti dinamici funzionano come
magneti e la band suona come se non se ne accorgesse.
21
Columns - SETTEMBRE 2010
ELVIS COSTELLO
THE YEAR’S MODEL
Elvis Costello
MFSL1-330 (LP da 180 grammi)
No Action; This Year’s
Girl; The Beat; Pump It
Up; Little Triggers; You
Belong to Me; Hand in
Hand; (I Don’t Want to Go
To) Chelsea; Lip Service;
Living in Paradise; Lipstick Vogue; Night Rally;
Radio, Radio
Dopo aver licenziato i
Clovers, onesti musicisti
americani che lo avevano accompagnato nel suo primo album, Elvis Costello arruolò la leggendaria band Attractions
e incise il suo album più esplosivo. È quello che ci vuole
per imprimere il decisivo scatto in avanti; il suono nervoso e scarno del trio formato da Steve Nieve alle tastiere, dal
bassista Bruce Thomas, e dal batterista Pete Thomas calza a
pennello con le concise miniature rockeggianti del leader. A
trent’anni di distanza dalla sua uscita, quest’album è ancora
capace di lasciare l’ascoltatore senza fiato. Questa rimasterizzazione analogica offre una finestra trasparente sul suono di
questo album indimenticabile. Un Costello come non l’avete
mai ascoltato prima.
FRANK SINATRA
LIVE AT THE SANDS
Frank Sinatra, Count Basie Orchestra, Quincy Jones
MFSL2-332 (2 LP da 180 grammi)
Come Fly with Me; I’ve
Got a Crush on You; I’ve
Got You Under My Skin;
The Shadow of Your Smile; Street of Dreams; One
for My Baby; Fly Me to
the Moon; One O’Clock
Jump; The Tea Break; You
Make Me Feel So Young;
All of Me; The September
of My Years; Luck Be a
Lady; Get Me to the Church on Time; It Was a Very Good
Year; Don’t Worry ’Bout Me; Makin’ Whoopee; Where or
When; Angel Eyes; My Kind of Town; A Few Last Words; My
Kind of Town
Frank Sinatra. Count Basie. Quincy Jones. Las Vegas. È davvero difficile mettere insieme un gruppo di artisti migliori
in una location affascinante come la capitale del Nevada. Se
22
questo non bastasse ancora, aggiungiamo che Sinatra at the
Sands propone un programma di rara bellezza. Comprendendo 22 celebri canzoni registrate dal vivo nel corso di cinque
concerti tenutisi all’inizio del 1966 nella celebre Copa Room,
questo album è considerato uno dei più grandi capolavori discografici dell’indimenticabile Ol’ Blue Eyes, frutto di un
perfetto abbinamento di splendidi arrangiamenti, di una prestazione assolutamente irresistibile del cantante e di un’energia che non può lasciare indifferenti neanche le persone più
flemmatiche. La OMR è orgogliosa di arricchire la sua collana dedicata agli album più significativi di Sinatra con questo
splendido disco, che vanta una qualità sonora finora quasi
inimmaginabile. Con questa versione virtualmente definitiva
di Live at the Sands, gli ascoltatori verranno trasportati quasi per magia a un tavolo di fronte al palcoscenico, da dove
potranno apprezzare le meravigliose canzoni di The Voice
con una fedeltà sonora quasi uguale a quella che poterono
sperimentare i fortunati spettatori di quei concerti di quasi
mezzo secolo fa.
LITTLE FEAT
DIXIE CHICKEN
Little Feat
MUDCD784 (CD Gold alto prezzo)
Dixie Chicken; Two Trains;
Roll Um Easy; On Your Way
Down; Kiss It Off; Fool
Yourself; Walkin’ All Night;
Fat Man In the Bathtub; Juliette; Lafayette Railroad
Il terzo album dei Little Feat
nacque decisamente sotto
una buona stella. Una band
di grandi dimensioni fornì infatti ai Feat una base ritmica
più varia e consistente, Lowell George scrisse alcune delle sue
canzoni più belle e – da parte loro – i Feat riuscirono a trovare
un sound che calzava loro a pennello. Il brano che dà il titolo
all’album, “Fat Man in a Bathtub” e “Two Trains” presentano
ritmi molto coinvolgenti, il contributo di coristi di grande talento
e testi molto espressivi che li collocano tra i massimi capolavori
del soul-rock di ogni tempo. Sotto molti aspetti, Dixie Chicken
pare un cugino – se non proprio un fratello – di Exile On Main
Street dei Rolling Stones, che aveva suscitato grande clamore tra
il pubblico degli appassionati l’anno precedente.
Columns - SETTEMBRE 2010
THE BAND
CAHOOTS
The Band
MUDSACD2045 (SACD alto prezzo)
Life Is a Carnival; When I
Paint My Masterpiece; Last
of the Blacksmiths; Where
Do We Go from Here?; 4%
Pantomime; Shoot Out in
Chinatown; The Moon
Struck One; Thinkin’ Out
Loud; Smoke Signal; Volcano; The River Hymn
Considerato in una prospettiva storica, Cahoots
è sicuramente uno dei dischi migliori di The Band, potendo
contare tra le altre cose anche sul prezioso contributo dell’eccezionale pianista-arrangiatore Allen Toussaint e del bardo
irlandese Van Morrison, il cui incandescente duetto con il
cantante di The Band Richard Helm in “4% Pantomime” costituisce l’equivalente di due giocatori di poker impegnati a
fronteggiarsi in una partita tiratissima, uno spirito che peraltro pervade tutti i brani di questo album. Se non possedete più
questo disco o semplicemente non avete mai avuto occasione
di ascoltarlo, vi consigliamo caldamente di non farvi sfuggire
questa nuova uscita della OMR, che rappresenta il modo migliore per rivivere quegli anni. Rimasterizzato dagli esperti
ingegneri del suono della casa discografica americana, questa
rimasterizzazione basata sui master originali presenta un suono più aperto, dettagliato, caldo e coinvolgente della stampa
originale. Un disco assolutamente imperdibile.
LOU DONALDSON
LD+3
suonavano con una forte dove di blus e potevano dare vita ad
ogni altre combinazione sonora senza mai essere avari con il
soul. Lo stesso può essere detto per il contraltista Lou Donaldson. Fortemente influenzato da Charlie Parker ma esecutore
più orientato al blues, Donaldson tenne alcune sessioni di registrazioni Clifford Brown, Thelonious Monk e Jimmy Smith,
mentre al contempo guadagnoò un forte seguito con la sua
serie di registrazioni per la Blue Note. LD+3 è una registrazione molto speciale del 1959 che vede Donaldson affiancato dai
Three Sounds veramente ispirati e con un forte sosteno collettivo. Il misto tra la furia del bebop con il soul fa di questo album della Blue Note una vera pietra miliare.
JOHNNY COLES
LITTLE JOHNNY C
JVCAW0005 (XRCD24 Alto prezzo)
Il trombettista Johnny Coles, caratteristico ed appassionato strumentista
meglio conosciuto per la
collaborazione con Gil
Evans, con il grande quartetto del 1964 di Charlie
Mingus, e con il sestetto di
Herbie Hancock dei tardi
anni ’60, incise come solista pochi album e solamente due prima del 1982. Quest’album, ‘Little Johnny C’ registrato nel 1963, è unanimemente
riconosciuto come il suo miglio album solista. La tavolozza
dei colori della tromba di Coles viene riproposta in forma
superba, e spinge i limiti dell’hard bop ancora più avanti.
Duke Pearson che era un’esperto pianista ed uno dei migliori
arrangiatori degli anni ’60, contribuisce all’album con cinque
pezzi originali. ‘Little Johnny C’ è il capolavoro di un artista
al picco della sua cretività. Un album da assaporare ancora e
ancora. La già splendida registrazione originale viene ulteriormente enfatizzata dal supporto in XRCD 24. Per tutti gli
aficionados del grande jazz che non mancherà di entusiasmare anche i neofiti del genere e tutti gli audiofili che vogliono
ascoltare buona musica.
JVCAW0005 (XRCD24 Alto prezzo)
I Three Sounds fu un gruppo molto popolare a cavallo tra i tardi anni ’50 e i
primi del ’60. Il pianista
Gene Harris, il bassista
Andy Simpkins ed il batterista Bill Dowdy sapevano
come rendere irresistibile
ogni solco registrato. Infondevano ogni brano che
COLONNA SONORA DEL FILM “IL GLADIATORE”
ORGLP0050/45 (2 LP 45 giri)
Colonna Sonora del film che ha vinto il Academy Award e Golden Globe del 2000 per la migliore colonna sonora che vede
musica di Hans Zimmer e Lisa Gerrard (Dead Can Dance).
23
Columns - SETTEMBRE 2010
I due autori hanno lavorato insieme per comporre
una musica da batticuore
che vede ampio impiego
di ottoni e percussioni, e
musica al tempo stesso
eterea ed erculea.
Per la prima volta questo
glorioso album è disponibile su LP doppio a 45
giri in edizione limitata e
numerata. Quando uscì la versione su Cd venne scritto da Jeff
Fritz (www.soundstage.com) “ Il Gladiatore è il test per la
dinamica, la risposta in frequenza, la profondita e l’ampiezza
del sound stage. La registrazione è fantastica ed ha tutti gli
attributi per assere.Ascoltata: è è pulita, non compressa con
frequenze basse estremea delicate alte frequenze. Il brano
‘La battaglia è perfetto per testare le capacità di attacco e decadimento anche dei più blasonati impianti stereo. Spengete
le luci e alzate il volume e vi troverete ben presto nell’arena !
La remasterizzazione è sta effettuata dal grande Bernie
Grundman utilizzando naturalmente i nastri master originali.
Cosa pretendere di più ?
In questo album la Krall è affiancata dal chitarrista Russell
Malone, dai bassisti Ben Wolfe e John Clayton, con Jeff
Hamilton e Lewis Nash che si alternano alla batteria. Una
nuova imperdibile novità della ORG, caratterizzata come
sempre da una qualità sonora di incredibile realismo.
CHET BAKER
CHET BAKER AND CREW
Chet Baker
Chet Baker, tromba; Phil Urso, sax tenore;
Bobby Timmons, pianoforte; Jimmy Bond, contrabbasso;
Peter Littman, batteria; Bill Loughbrough, boombam
PPPJ1224
(2 LP da 180 grammi alto prezzo)
DIANA KRALL
WHEN I LOOK IN YOUR EYES
Diana Krall
ORGLP0035 (2 LP da 180 grammi)
Let’s Face the Music and
Dance; Devil May Care;
Let’s Fall in Love; When I
Look in Your Eyes; Popsicle Toes; I’ve Got You Under My Skin; I Can’t Give
You Anything But Love;
I’ll String Along With You;
East of the Sun (West of
the Moon); Pick Yourself
Up; The Best Thing for
You; Do It Again; Why Should I Care?
L’album con cui la celebre cantante-pianista nominata per
il Grammy Award debuttò nel catalogo Verve propone una
serie di splendidi brani magistralmente orchestrati da Johnny Mandel. Se è vero – come è vero – che il livello
artistico di un musicista non dipende dal numero di anni
da cui calca il palcoscenico ma semplicemente dal suo talento, allora si può affermare senza tema di smentite che
Diana Krall è ormai diventata una delle protagoniste più
carismatiche del panorama jazz internazionale. Sotto questo aspetto, When I Look In Your Eyes rappresenta un nuovo passo avanti nella irresistibile scalata delle Krall verso
successi sempre più luminosi.
24
To Mickey’s Memory; Slightly Above Moderate; Halema;
Revelation; Something For Liza; Lucius Lu; Worrying The
Life Out Of Me; Medium Rock; To Mickey’s Memory (versione alternativa); Jumpin’ Off A Clef; Chippyin’; Pawnee
Junction; Music To Dance By; Line For Lyons
Questo straordinario album doppio di Chet Baker venne
registrato dal vivo con la band con cui si esibiva regolarmente al Forum Theater di Los Angeles nel luglio del
1956, dopo che il celebre trombettista aveva fatto ritorno
da una lunga tournée in Europa. Il gruppo che accompagna Baker si dimostra molto agile e incredibilmente coeso
in tutti gli elaborati passaggi di questi splendidi arrangiamenti. L’album in questione consentì al percussionista Bill
Loughbrough di far sentire in tre brani il “boobam”, una
sorta di timpano cromatico di sua invenzione.
Columns - SETTEMBRE 2010
ELLA FITZGERALD
LIVE AT CARNEGIE HALL
Ella Fitzgerald
PPAN32557
(2 LP da 180 grammi alto prezzo)
Questo meraviglioso album è stato registrato
nella prestigiosa Carnegie Hall di New York nel
luglio del 1973 verso la
fine della carriera di Ella
Fitzgerald, come si può
notare dal fatto che negli
ultimi brani la grande
cantante sembra aver
quasi perso la voce, al
contrario della venerazione del pubblico.
Questo cofanetto doppio della Pure Pleasure ci offre la
possibilità di sentire – come la consueta straordinaria qualità sonora – la grandissima Ella accompagnata da alcuni
dei musicisti che lasciarono il segno più duraturo nella
sua esaltante parabola artistica, vale a dire la ricostituita
orchestra di Chick Webb, comprendente tra gli altri Ellis
Larkins, Joe Pass e – naturalmente – Tommy Flanagan.
Live at Carnegie Hall costituisce anche una preziosa testimonianza dell’ultima fase della carriera dell’orchestra
di Webb, nella quale spiccava il grande “Lockjaw” Davis.
Tra i brani più significativi di questo album assolutamente
imperdibile per tutti gli appassionati di jazz meritano di
essere segnalati “Nice Work If You Can Get It”, “Good
Morning Heartache” (doveroso omaggio alla inarrivabile
arte di Lady Day), “Miss Otis Regrets”, “Some of These
Days” e “Lemon Drop”.
WOLFGANG AMADEUS MOZART
OPERE CAMERISTICHE
Heinz Holliger, oboe; Bruno Hoffmann, glassharmonika; Auréle Nicolet, flauto; Herman Krebbers, violino;
Karl Schouten, violino; Judith de Munk-Gerö, viola;
Jean Decroos, violoncello
SC-PH9500397 (LP da 180 grammi)
W.A. Mozart: Quartetto in fa maggiore per oboe e archi
K.370; Adagio e Rondò in do maggiore per glassharmonika e archi K.617; Quintetto in do minore per archi K.406
Di primo acchito, l’espressione “musica da camera” potrebbe far pensare a un genere quasi esoterico, concepito
per un gruppo ristretto di eletti.
In realtà, in molti casi queste opere per organico limitato
vennero scritte per personalità di alto lignaggio o per grandi virtuosi che assicurarono loro una grandissima diffusione. Mozart scrisse il suo Quartetto per oboe e archi K.370
per Friedrich Ramm, primo oboe dell’orchestra del principe elettore della Baviera. In questo disco Heinz Holliger
ricalca le orme del suo grande predecessore, dimostrandosene del tutto degno grazie a un suono ricco, morbido e
pastoso e a un’espressività fuori dal comune.
La stessa espressività viene adottata dall’ensemble d’archi
per accompagnare nell’Adagio e Rondò in do maggiore
K.617 le note lunghe e delicatissime della glassharmonika
di Bruno Hoffmann, che riesce a trarre dal suo strumento una straordinaria varietà di sonorità, che spaziano da
fili esilissimi e appena percettibili a suoni simili a quelli di una campanella. Il Quintetto in do minore per archi
K.406 è una trascrizione operata dallo stesso Mozart della
Serenata K.388, composta diversi anni prima. Holliger e
gli altri protagonisti di questo splendido disco mettono in
grande evidenza il carattere misterioso di questo brano,
sottolineato dalla tonalità minore e da una struttura molto originale. Un nuovo trionfo della Speakers Corner, che
ci offre la possibilità di apprezzare questo intramontabile
classico del catalogo Philips con un realismo davvero sorprendente.
MUDDY WATERS
MUSSY WATERS AT NEWPORT
SC-CHESS1449
(LP da 180 grammi)
25
Dello stesso autore sono disponibili su LP:
MUDDY WATERS: Fathers and Sons
SC-CHESS127 (Speakers Corner)
MUDDY WATERS: The Best Muddy Water
SC-CHESS1427 (Speakers Corner)
MUDDY WATERS sings “Big Bill Broonzy
SC-CHESS1444 (Speakers Corner)
MUDDY WATERS: Folk Singer
CRELPS1483 (Classi Records)
26
I dischi del catalogo Sound and Music
che hanno ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali
I grandi eventi musicali
spesso nascono da energie positive e negative
che si scontrano. Questo
accadde appunto al
Newport Festival che
venne scosso da violenti
tumulti prima ancora di
partire. Il fascino perverso del denaro alzò la sua
terribile testa; la band di
Charlie Mingus chiese agli organizzatori un cifra che questi non vollero concedergli.
La voce si sparse presto : Charlie Mingus e Max Roach organizzarono un loro festival privato nel vicino Cliff Walk
Manor Hotel, e così nacquero i ‘Newport Rebels’. Durante
il concerto del sabato serà gli animi si riscaldarono e sfociarono in una battaglia tra teenagers ubriachi e membri
della sicurezza. Il Festival arrivò fin sull’orlo del disastro.
Nel mezzo di questa esplosiva atmosfera e stanno sulle
tavole rotte del palco, Muddy Waters eseguì dei brani che
catturarono l’ascolto ed il cuore portando l’attenzione a
questo monumento del Chicago blues.
Per molti bianchi questa fu la prima volta che ascoltarono e videro dal vivo una band di uomini di colore. Titoli
come “I Got My Brand On You”, “Hoochie Coochie Man”,
e “Tiger In Your Tank” sono rimasti leggendari come I
membri della band, primo fra tutti James Cotton con la
sua armonica a bocca e Otis Spann al piano che ha contribuito come vocalist anche a ‘Goodbye Newport Blues’.
Mezz’ora di canzoni in un concentrato di appassionate
canzoni, del puro e non adulterato blues di Muddy Water.
Registrato dal vivo al Newport Festival del 1960
I più premiati
Columns - SETTEMBRE 2010
Columns - SETTEMBRE 2010
Premiati con 5 Stelle dalla rivista MUSICA SETTEMBRE 2010
Premiati dalla rivista AMADEUS AGOSTO/SETTEMBRE 2010
JULIUS REUBKE
RODION SHCHEDRIN
AA.VV.
MAR0504 (2 SACD prezzo speciale)
TELCD80673 (CD alto prezzo)
INTEGRALE DELLE OPERE PER
PIANO E ORGANO
P. Marzocchi, pianoforte Steinway
L. Scandali, organo Friedrich
Ladegast del Duomodi Schwerin
CLAUDIO MERULO
OPERE SACRE
R. Loreggian, organo
Schola Gregoriana Scriptoria,
Dom Nicola M. Bellinazzo
TC533803 (CD alto prezzo)
CPO777467 (CD medio prezzo)
OPERE ORCHESTRALI
S. Aleksashkin,
P. Kapustinskaya, E. Akimov,
Orchestra e Coro
del Teatro Mariinsky
V. Gergiev, direttore
TRANSMIGRATION
N. Ford, baritono
Atlanta Symphony Orchestra Chorus,
Gwinnett Young Singers,
Atlanta Symphony Orchestra,
R. Spano, direttore
ALFONSO X EL SABIO
IDA HAENDEL
SUONA BEETHOVEN E SIBELIUS
I. Haendel, violino
Czech Philharmonic Orchestra,
K. Ančerl, direttore
SU4024 (CD medio prezzo)
WILHELM BACKHAUS
INTERPRETA BEETHOVEN
W. Backhaus, pianoforte
Wiener Philharmoniker,
Hans Schmidt-Isserstedt
CANTIGAS DEL MAR CANTÁBRICO
Música Antigua, E. Paniagua
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TRADITION - VOL. 13
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G. Ginzburg, pianoforte
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L. Lortie, pianoforte
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TOBIAS AND THE ANGEL
Solisti, The Young Vic,
D. Charles Abell
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Sound and Music Columns - SETTEMBRE 2010
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