il sirino ANNO X - N. 12 DIC. 2005 \ GENNAIO 2006 mobili arredamenti s.r.l. LAGONEGRO C.da Verneta tel. 0973 21902 fax 0973 41900 Mensile di informazione, cultura e sport del Lagonegrese Metalfiore srl SERRAMENTI Loc. PECORONE Redazione: Via R. Margherita, 123/2 - 85040 NEMOLI (Pz) - telefax 0973 40512 Autorizzazione Tribunale di Lagonegro n. 3 /95 • Stampato su carta FREELIFE riciclata ed ecologica da: Grafiche ZACCARA - Lagonegro (PZ) - tel. 0973 41300 Abbonamento c.c.p. n. 11961851 • Ordinario Euro 12,91 - Sostenitore Euro 25,82 - Benemerito Euro 51,65 tel. 0973 821080 fax 0973 821921 LAURIA (PZ) BASILICATA/Ombre sullo sviluppo, treni fantasma, voli di grifoni e corse di lupi spezzate Bocciato il Parco al petrolio nella Val d’Agri-Lagonegrese La Regione contro la proposta del Governo che esclude il Monte Caperrino di SALVATORE LOVOI asilicata, “anche per oggi non si vola…”, lo slogan, nulla ha che fare con lo sciopero nazionale, tantomeno col decollo della Pista Mattei, previsto per l’estate. Il fatto è che qualcuno vuole tarparci le ali e impedirci di volare (nel senso di sviluppo, crescita socio-economica). Non è retorica o vittimismo ma qui si continua a prendere a schiaffi la nostra Regione con disservizi e rinvii. Le Ferrovie dello Stato – ancora ferme ad Eboli o giù di lì – si permettono di prenderci in giro con spot natalizi: “Vado a trovare lo zio Pietro a Matera” su una tratta insistente, attesa da vent’anni, e poi chiudono stazioni come Ferrandina, sopprimono convogli per Potenza, pongono nel dimenticatoio la Sicignano-Lagonegro. Il Governo nazionale impedisce la nascita del Parco nazionale Val d’Agri-Lagonegrese escludendo dal perimetro il monte Caperrino, contro una precisa e ferma decisione della Giunta Regionale lucana. Nel contempo, a Sant’Angelo le Fratte – si scopre un branco di lupi avvelenati e ai confini con la Calabria la stessa sorte, pare, sia toccata a due grifoni, appena reintrodotti nel Parco Nazionale del Pollino B Si tratta di due casi emblematici di quanto necessaria sia l’istituzione dell’area protetta sull’Appennino meridionale, che fungerà da corridoio tra quelli del Cilento e il Pollino. Contro l’arroganza del Governo, che impone devolution e dictat, necessitava serrare le fila e pretendere l’autodeterminazione. Bene ha fatto, dunque, il presidente Vito De Filippo, prima a non sedersi al tavolo e poi a ribadire la volontà della Regione, ad includere la montagna – territorio di naturale congiunzione con le riserve regionali di Gallipoli Cognato e delle Dolomiti Lucane - (in linea col predecessore, Bubbico, che aveva sottoscritto un accordo con le compagnie petrolifere nel 2004). “La Basilicata ha intrapreso da tempo e con forte motivazione quella via della sostenibilità ambientale, capace di assicurare una gestione coerente ed equilibrata delle risorse del suo territorio e saprà opporsi con tenacia ad ogni possibilità di modifica” – ha scritto De Filippo. Con questi validi argomenti - in sede di Conferenza Stato-Regioni – è avvenuta la bocciatura della proposta del Ministro dell’Ambiente, Matteoli, tendente ad estromettere il Caperrino. La puzza di “bruciato” si sentiva da lontano. Così si è ribadito il no alle logiche di politici e petrolieri, ad uno sviluppo distorto, a strisce verdi e nere. Ancora una volta, quindi, la piccola Basilicata nel ruolo di “Davide” si è trovata a combattere – leggi alla mano - con il “gigante Golia”. Verso quel Ministro che già aveva cercato di rifilarci il deposito nazionale delle scorie nucleari a Scanzano. Come sostengono le Associazioni ambientaliste parchi e petrolio sono inconciliabili. I lucani – da popolo sovrano - hanno fatto la loro scelta. Una scelta che va rispettata. L’EVENTO/Fra due anni, nel 2008, la quarta edizione/Ok del Consiglio Comunale A Nemoli la festa nazionale dei piccoli comuni d’Italia I l Comune di Nemoli destinato ad ospitare l’edizione 2008 della Festa Nazionale dei Piccoli comuni italiani. Ne ha dato notizia il sindaco, Antonio Filardi, all’indomani del Congresso nazionale dei membri del Comitato Direttivo dell’Anpci, svoltosi a Roma, per discutere, tra gli altri, della Legge Finanziaria, di indicazioni migliorative per i piccoli comuni e i loro abitanti. Quale rappresentante eletto, per la Basilicata, il primo cittadino valnocino, partecipa attivamente alla vita dell’Associazione Nazionale dei Piccoli Comuni d’Italia. In più occasioni ha portato all’attenzione, dei suoi colleghi, le istanze provenienti dalle comunità lucane al di sotto dei 5mila abitanti, realtà che - come sostiene il presidente della Repubblica -vanno esaltate. Nella nostra regione sono quasi la totalità, essendo 98 su 131. In Italia, invece, sono 5.868 su circa 8.100 paesi 5.868. “Da qui l’esigenza di far sentire la propria voce” - sostiene Filardi e quale occasione migliore di una platea nazionale”. La manifestazione itinerante ha già toccato il sud nel 2005, quest’anno si svolgerà in Sardegna a Valledoria (Ss), il prossimo a Palazzolo sul Segno (Fi) e nel 2008 si sposterà a Nemoli. Nell’esprimere soddisfazione per l’evento, il sindaco, aggiunge “E’ un’occasione da non sottovalutare, che deve coinvolgere tutta la regione che ne potrà trarre evidenti ricadute. Certo si tratterà di un impegno gravoso ma, noi lucani, siamo abituati a lavorare e abbiamo un senso spiccato dell’ospitalità. Ho reso partecipe subito il Consiglio Comunale, che ha aderito all’unanimità; avvieremo l’iter organizzativo in tempo utile”. Nella prima festa dell’Anpci, svoltasi a Pietrelcina - la patria di San Pio, elevato a santo Protettore dei piccoli centri - quasi 700 su 2.000 amministrazioni iscritte, hanno discusso sul loro futuro. Dalla qualità della vita e al rilancio di realtà, spesso destinate alla sopravvivenza, per mancanza di servizi (scuole, poste, trasporti, sanità) riduzione di trasferimenti statali, scarse opportunità occupazionali. Così si farà a Nemoli che, a Pietrelcina, si è distinta per la partecipazione e la bontà dello stand allestito. Una presenza che non è passata inosservata tant’è che ha ricevuto gli elogi della presidente Anpci, Franca Biglio e l’approvazione come sede del quarto Raduno nazionale. Scusate il ritardo stiamo lavorando per un giornale migliore IN QUESTO NUMERO REGIONE/Solidale APPELLO per la Sa-Rc MEMORIE TRADIZIONI/LIBRI NOTIZIE DA NEMOLI SPORT/Calcio RUBRICHE E ANNUNCI a pag. 2 a pag. 3 a pag. 4 a pag. 6 a pag. 8 a pag. 14 a pag. 15 I N O M AG G I O AG L I A B B O NAT I I L CA L E N DA R I O D E “ I L S I R I NO ” 2 / il sirino PRIMO PIANO I DS/“La Basilicata può farcela”/Assemblea territoriale a Lagonegro CITTADINANZA SOLIDALE/Il bando scade il 24 marzo L’Area Sud protagonista nel rilancio dello sviluppo lucano Dalla Regione aiuti per i redditi minimi Sussidi integrativi fino a 350 euro al mese Impulsi dalla Lauria-Candela, turismo e infrastrutture del Golfo di Policastro, l’area industriale di Galdo I democratici di Sinistra pensano che l’Area Sud lucana – per le sue caratteristiche territoriali e la posizione strategica in cui si trova – debba svolgere un ruolo da protagonista nel rilancio delle politiche di sviluppo dell’intera regione. Il partito della Quercia ne ha discusso, a Lagonegro, evidenziando i punti di forza e criticità del comprensorio meridionale, nel’ambito del documento “La Basilicata può farcela”. Tanti gli esponenti politici e amministratori diessini che, ai vari livelli, hanno sostenuto la tesi. Dal capogruppo regionale, Vincenzo Folino, al coordinatore del partito, Piero Lacorazza, l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Colangelo, l’europarlamentare Gianni Pittella, al consigliere regionale, Marcello Pittella. “Il Lagonegrese – in sintesi – avrebbe tutte le potenzialità per dare un impulso non solo alle comunità locali ma all’intera regione. Secondo il Ds, nei prossimi anni, bisognerà spingere verso il potenziamento delle reti ferroviarie e stradali (la Lauria-Candela dovrà diventare l’asse principale di collegamento fra il Tirreno e l’Adriatico, canalizzando anche i flussi nord-sud). Poi rilancia- re le ricchezze architettoniche, paesaggistiche e ambientali della zona e far diventare realtà concreta l’area industriale di Galdo, inserendo nella programmazione regionale fondi per far crescere produzioni artigianali e industriali. Altro ruolo fondamentale lo può giocare il turismo, oggetto di un approfondita relazione da parte del sindaco di Maratea, Francesco Ambrosio. Il settore dovrà essere lucano nel marketing e meridionale nella strategia – questa l’idea lanciata dal coordinatore regionale ds, Piero Lacorazza. Da qui la necessità di creare un maggiore e più qualificato incontro fra domanda e offerta del comparto in un sistema ampio interregionale. A conforto di tale ipotesi – passando alle infrastrutture – il Golfo di Policastro potrebbe svolgere un ruolo primario se relazionato ai porti di Salerno e Gioia Tauro e agli aeroporti di Pontecagnano e Scalea. Si tratta di un sistema che contribuirebbe a liberare le potenzialità, dell’area sud, permettendo di attrarre risorse utili a rilanciare l’occupazione e bloccare l’emorragia di lavoratori e studenti. Regione e Comune pronti a sostenere un serio piano industriale bambini. Comunque sia, l’importante è “salvaguardare i livelli occupazionali” – ha detto il primo cittadino marateota, Francesco Ambrosio, dichiaratosi disponibile a sostenere imprenditori che facciano sul serio. Naturalmente si attendono proposte concrete e la presentazione di un piano industriale. Nel naufragio della Lucana Calzature fallita per il mancato sostegno del Governo, verso un settore in crisi come quello calzaturiero – si contano 270 lavoratori in mobilità. Se ci sarà un progetto credibile anche la Regione Basilicata si è detta pronta ad investire. Diversamente nessuno lascerà che altri “ci facciano le scarpe”. La Regione chiede al Governo più fondi per gli uffici ricostruzione Inserire nel decreto “milleproroghe” una proposta sulla ricostruzione del Lagonegrese colpito nel terremoto del 1998: lo chiede al governo l’assessore lucano alle infrastrutture, Francesco Mollica. La giunta regionale lucana ha, infatti, approvato una proposta di legge per consentire la regolare prosecuzione e il completamento delle attività di ricostruzione nonché lo snellimento ed il controllo delle procedure, nelle aree colpite dal terremoto del 9 settembre 1998. Il provvedimento prevede l’utilizzo, da parte dei Comuni, di una percentuale pari al 4 per cento delle risorse destinate alla ricostruzione per il potenziamento degli uffici comunali, preposti alle pratiche che, diversamente, rischierebbero di bloccarsi. il sirino Direttore Responsabile: SALVATORE LOVOI Redazione: ANTONELLA CANTISANI, MARIO CARRAZZONE, GIUSEPPE CIUFFO, VINCENZO DEL DUCA, BIANCA G. IELPO, ANNA PAPALEO, NICOLA PONGITORE, FRANCESCO ZACCARA Grafica e impaginazione: MARZIO AMOROSI Il Sirino non ha fini di lucro, offre esclusivamente un servizio. La collaborazione è gratuita, per invito e per accettazione e non instaura nessun rapporto di lavoro. Gli articoli rispecchiano le idee degli autori che se ne assumono la responsablità. Tutti gli avvisi pubblicitari ospitati sono a titolo di omaggio a ditte che offrono un contributo di sostegno al giornale. L’intervento può interessare: - i residenti in Basilicata di età superiore a 18 anni; i residenti, comunitari ed extracomunitari, in Basilicata da almeno 24 mesi; - i lucani rientrati dall’estero e residenti in Basilicata alla data del 20 gennaio 2005; - i senza fissa dimora domiciliati in uno dei Comuni lucani da almeno 24 mesi. E’ possibile presentare una sola domanda per famiglia. Chi è interessato, dopo la pubblicazione del Bando sulla cittadinanza solidale sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata, si può recare presso uno dei CAAF convenzionati che assisteranno gratuitamente, nella verifica della tua situazione economica e nella compilazione della domanda. Il bando è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata del 23 Gennaio 2006. Per informazioni rivolgersi al Contact Center 800.29.20.20 Calamità naturale per la neve del 2005 Lucana Calzature: interessati greci e italiani SISMA ‘98/Le pratiche rischiano di bloccarsi La Regione Basilicata vara il Programma di promozione della cittadinanza solidale, realizzando un intervento a favore delle famiglie lucane che si trovano in gravi difficoltà economiche e sociali. Al centro del programma la famiglia che - attraverso uno dei suoi componenti - ha l’opportunità di migliorare le proprie condizioni di vita. In cambio di un sostegno economico sarà attivato un percorso formativo di avvicinamento al mondo del lavoro. Il percorso inizia con la firma del Contratto d’inserimento, da parte del Comune e della famiglia, cui segue un periodo di orientamento e poi la realizzazione del progetto concordato. L’importo dell’assegno sarà pari alla differenza tra il reddito familiare effettivo e la soglia prevista dal bando. L’assegno verrà pagato a patto che vengano rispettati gli impegni del Contratto d’inserimento. AGRICOLTURA/Dalla Regione contributi alle aziende LAVORO/Speranze per 270 dipendenti in mobilità per il fallimento Per ora nessuna certezza ma più gruppi imprenditoriali sembrano interessarsi al rilancio della Lucana Calzature. L’azienda di Maratea, infatti, dopo le voci di un’entrata in campo di una cordata greca - collegata al noto Diego Della valle (presidente della Fiorentina) - è anche sotto osservazione, da parte di imprenditori di Ancona. In attesa della visita della delegazione ellenica lo stabilimento, di Passo la Colla, è stato oggetto di un sopralluogo di tecnici marchigiani – alla presenza del curatore fallimentare, il sindaco di Maratea, rappresentanti sindacali e altre personalità politiche. A quanto è dato di sapere il gruppo anconetano produrrebbe scarpe di boutique, mentre quello greco calzature per dic.‘05/gennaio 2006 Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha dichiarato lo stato di calamità naturale per le nevicate che hanno colpito la provincia di Potenza da gennaio a marzo 2005. Per le Aziende agricole scattano provvedimenti come la proroga per il pagamento de contributi Inps e di 24 mesi sulle cambiali agrarie in scadenza nel 2005, al tasso di riferimento. La Regione Basilicata, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Gaetano Fierro, ha approvato una delibera per contributi alle imprese agricole, alle cooperative di raccolta, lavorazione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e alle organizzazioni di produttori, ricadenti nelle zone interessate. I comuni del Lagonegrese, inseriti nel decreto sono: Calvera, Carbone, Castelluccio Inferiore e Superiore, Castelsaraceno, Chiaromonte, Episcopia, Fardella, Lagonegro, Latronico, Lauria, Nemoli, Rotonda, Teana, Viggianello. COMUNE/Per le dimissioni di 7 consiglieri (3 di maggioranza) Si torna a votare a Castelluccio Inferiore Con Lagonegro, Lauria e Trecchina alla prossima tornata elettorale, per le amministrative, si voterà anche a Castelluccio Inferiore. I castelluccessi torneranno alle urne per la sospensione del Consiglio Comunale, disposto dal Prefetto di Potenza, Mauriello, in seguito alle dimissioni di 7 consiglieri su 13. Eletta nel 2004 l’Amministrazione – civica di centrosinistra, guidata dal sindaco Egidio Altieri (ds) – è stata sfiduciata da 3 consiglieri della mag- gioranza (2 diessini e un indipendente) e da 4 della minoranza (civica). Alla base delle dimissioni la stasi amministrativa e assenza di dialogo con la gente. Per l’ex sindaco, sin dall’inizio, si è avuto a che fare con persone senza indirizzo politico e la sua caduta è stata causata da interessi personali. In attesa dello scioglimento dell’assise consiliare, la gestione provvisoria è stata assunta dal Commissario Prefettizio, Roberto Amantea. L a b o r a t o r i o I . P. M . s . a . s . “I . P. M .” Laboratorio prove - Materiali da costruzione Autorizzazione Ministero L.L.P.P. N. 23401 del 31-3-1983 T O R T O R A (CS) - Via Provinciale Loc. Poiarelli - telefax 0985 764445 il sirino / 3 R IFLET TOR I S U. .. dic.‘05/gennaio 2006 A3 SALERNO-REGGIO/Urge l’adeguamento del Km 131 sul Lago Sirino “Quell’asfalto mortale grida giustizia al cospetto di Dio” Appello del Parroco di Nemoli al Presidente del Consiglio Berlusconi L’AUTOSTRADA DELLA MORTE Tre giovani vite si sono spente alla vigilia di Capodanno, sull’Autostrada Salerno – Reggio Calabria. Tre ragazzi ventenni di Lagonegro hanno trovato la morte all’altezza dello svincolo di Padula-Buonabitacolo, in una delle assurde “strozzature” per lavori in corso. Aldilà delle cause, che hanno stroncato l’esistenza di Giuseppe Alberti, Pasquale Greco e Ilario Iacovino, l’ennesimo sinistro mortale deve essere di monito, alla classe dirigente, che dimostra di non avere a cuore la sicurezza e il rispetto della persona. Dal Vescovo Mons. Nolè al sindaco di Lagonegro, Costanza – che hanno denunciato un’autostrada che non può definirsi tale – alle tante voci mute, che hanno salutato le tre vittime, giunge il “grido” a rendere giustizia. L’appello - lanciato prima della tragedia - dal Parroco di Nemoli sull’ammodernamento del Km 131 (che pubblichiamo a parte) è emblematico della vergognosa e, ormai insostenibile, situazione in cui versa la A3 Sa-Rc. Speriamo non resti inascoltato. La Chiesa si fa “carne” e, in nome dei suoi figli, lancia il suo “Sos” per l’adeguamento del chilometro 131 della Salerno-Reggio Calabria. L’appello del Parroco di S. Maria delle Grazie, di Nemoli - indirizzato al Presidente del Consiglio Berlusconi - è l’ultimo “grido” di una comunità stanca di attese e impotente verso i tanti incidenti anche mortali, verificatisi nella strozzatura. Da otto anni alla guida della parrocchiale nemolese, don Massimiliano Scalici, ribadisce la pericolosità del “tratto della morte”, caratterizzato da un’unica tortuosa corsia, a doppio senso di circolazione (posta ad alte quote e soggetta a neve e ghiaccio) “Prima che in veste del mio ufficio ecclesiale, le scrivo come uomo, come cittadino, come cristiano, come sacerdote che vuol dare voce al sangue di tante vittime che da quell’asfalto mortale grida giustizia al cospetto di Dio!” scrive il prete, ribadendo che si tratta di questioni che suscitano perplessità a indignazione. Come mai prima che si aprisse il primo cantiere della Sa-Rc, non è stato preso in considerazione il segmento sul Lago Sirino? In assenza di traffico sostenuto, qui non serve la terza corsia come nel salernitano - continua la missiva - “Qui il problema è più serio e prioritario, trattandosi della vita o della morte di tanti automobilisti e camionisti. Eppure, a più di sei anni dall’inizio dei lavori di ammodernamento tutto è rimasto fermo e sul “pericoloso budello, ogni anno, trovano la morte gli sfortunati viaggiatori di turno!” Altra questione, sulla quale si sofferma il giovane parroco, è il progetto di spostamento a monte della sede autostradale (in tunnel). Progetto non ancora appaltato per mancanza di fondi. “E’ possibile organizzare una gara di appalto se poi non ci sono i fondi necessari per realizzare i lavori? Intanto, quanto tempo passerà prima che i suddetti vengano appaltati?” Ammesso che ciò avvenga il prossimo anno il completamento non sarà certamente breve. “Nel frattempo, egregio SANITA’/Nella zona oltre mille donazioni, raccolte dall’Avis nel 2005 Inaugurato Centr o Trasfusionale a Lagonegr o di FRANCESCO ZACCARA Un passo avanti nella gestione dell’autonomia sanitaria. Così è stata commentata dai numerosi presenti, l’inaugurazione presso il presidio Ospedaliero di Lagonegro, del primo Centro Trasfusionale dell’Azienda Sanitaria Usl n. 3 di Lagonegro. “Nel mondo complesso e complicato della sanità – ha dichiarato il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria USL n 3 di Lagonegro, dott. Mario Marra – abbiamo aggiunto sicuramente un piccolissimo tassello. Un tassello per dare risposte tempestive nel rispetto di una sanità efficiente ed efficace”. Il dottor Marra ha inquadrato l’apertura del Centro in una serie di iniziative volte a far diventare il territorio dell’Asl n. 3 un punto di riferimenti regionale “per la buona prevenzione e la buona riabilitazione”. Presente all’incontro anche i volontari dell’Avis, con i vari presidenti delle sezioni territoriali del lagonegrese ed il presidente Regionale Maurio Nardozza. Aver portato le donazioni in tutte le aree della Regione, ha spiegato Nardozza, ha permesso all’Asl 3 di superare le 1000 donazioni per il 2005, facendo diventare quello della Basilicata un modello sanitario che va verso l’autosufficienza del “sangue”. “L’apertura del Centro Trasfusionale, la collaborazione tra Avis e Azienda Sanitaria – ha dichiarato il presidente Nardozza – è una scelta di garanzia e di qualità”. La Solenne Benedizione del nuovo Centro Trasfusionale è stata impartita dal monsignor Francesco Nolè, Vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro, il quale ha visitato i reparti e gli ammalati del nosocomio. Alla manifestazione hanno preso parte anche i sindaci e amministratori dei comuni del Lagonegrese, insieme a rappresentanti della Provincia e della Regione. La chiusura dell’incontro è stata affidata al presidente della Regione, Vito De Filippo il quale ha ribadito l’impegno del governo regionale per atti che “vanno nella direzione del sostegno della sanità”. Per la prima volta, ha spiegato De Filippo, sono state messa a disposizione del settore, risorse che lo Stato destina alle Regioni più povere. “La sanità nella Basilicata – ha concluso De Filippo – è una questione tra le più preminenti”. S U P E R M E R CATO “G R AN SO LE ” tel. 0973 40493 S.S. 19 LAGO SIRINO - NEMOLI (PZ) Presidente, Nemoli, avrà raccolto altri cadaveri da quell’asfalto maledetto” aggiunge la lettera. Da qui la richiesta di prendere a cuore la causa e - in attesa della realizzazione ex novo dell’autosole - di intervenire con un’immediato aggiustamento dell’attuale percorso raddoppiando le corsie, così da migliorarlo attenuandone la pericolosità. “Glielo chiedo come primo atto concreto di giustizia per le vittime, degli anni passati (l’ultima risale all’estate scorsa). Glielo chiedo come atto concreto di difesa e prevenzione per la salvaguardia della vita umana, priorità assoluta ad ogni altra emergenza!” conclude Don Scalici, speranzoso che l’appello non rimanga inascoltato. Riuscirà la voce di un Ministro di Dio - laddove non sono riusciti amministratori e politici - a fare breccia nel “cuore” del Palazzo? (S.L.) Convegno del Rotary sulla cardiochirurgia Relatori i proff. Marcelletti e Caparotti Il cuore al centro di una tavola rotonda, di respiro interregionale, svoltasi presso il Midi Hotel di Lagonegro. Per l’iniziativa il Rotary Club di Lauria ha chiamato a dissertare sull’argomento, due relatori d’eccezione quali i proff. Carlo Marcelletti e Sergio Caparotti. Il primo - primario presso l’Ospedale Civile di Palermo – ha parlato della “Cardiochirurgia pediatrica tra scienza e società”; il secondo - primario all’Ospedale S. Carlo di Potenza - del tema “Dalla chirurgia nuove soluzioni per lo scompenso cardiaco”. Non di meno il ruolo di moderatore, affidato al dal Governatore del Distretto 2100 del Rotary International, dott. Alfredo Focà - Ordinario di microbiologia all’Università di Catanzaro, che ha anche concluso i lavori. Davanti ad un nutrito e qualificato uditorio, hanno fatto gli onori di casa il presidente del Rotary Club di Lauria, Antonio Vecchione, ed il sindaco di Lagonegro, Francesco Costanza che hanno portato i loro saluti, dopo il rituale saluto alle bandiere. Svoltosi nello spirito di servizio, che anima il sodalizio, l’incontro - che rientra nel programma sociale 2005/06 - è stato patrocinato dalla Regione Basilicata, la Provincia di Potenza e la Comunità Montana Lagonegrese. Coinvolti nell’interclub rotariani lucani, calabresi e campani (Lauria, CoriglianoRossano “Sybaris”, Cosenza Nord, PollinoCastrovillari, Rossano “Bisantium” e Sala Consilina). Arredamenti Elettrodomestici Via Isola del Bosco - NEMOLI (PZ) tel. 0973 40494 - fax 0973 40914 4 / il sirino MEMORIE dic.‘05/gennaio 2006 UN TESTIMONE RACCONTA/All’Arbeit Kommando 55/GW di Gross Veitch in Austria Le conseguenze di una Comunione nel Campo di lavoro tedesco Da soldati a prigionieri, sottoposti a inumani trattamenti a temperature polari di GUIDO EMANUELE* LA VITA NEL CAMPO Sopra una montagna che avevamo chiamata “Purgatorio”, sia perché aveva somiglianza col grafico del Dorè relativo al purgatorio dantesco, sia perché, simili ad anime purganti, scontavamo dure pene senza sapere per quale colpa. Svolgevamo quotidianamente il lavoro riservato ai deportati. Vegetavamo, avviliti, sulle pendici dei ripiani, esaurendo i resti delle nostre già stremate capacità fisiche per l’estenuante, immane lavoro e tante volte imploravamo la morte liberatrice. Su ciascuno di quei terrazzi, che si susseguivano l’uno sull’altro e che l’ultimo superava i mille metri di altitudine, simili ad ombre di esseri umani, sferzati spietatamente dalla ferocia nazista che ci aveva distrutto il corpo e lo spirito, iniziavamo all’alba il lavoro di scavo, rottura, rimozione e carico di massi di roccia dalla miniera di magnesite (1) di Gross Veitch. Quel lavoro inumano, che non ammetteva soste, incapacità, inefficienza fisica si protraeva sino a sera inoltrata e quando sopraggiungeva l’oscurità, entravano in azione riflettori all’uopo installati. Alla fine, dopo aver posto in ordine gli arnesi di lavoro, ciascuno di noi elevava lo sguardo al cielo ringraziando il Signore per la giornata trascorsa ed invocando protezione per quella successiva. I carrelli, il cui numero da riempire veniva stabilito dal “Gobbo” (un aguzzino caporale della Wermacht che comandava quel campo) e che attentamente sorvegliava il procedimento del lavoro com’era sua intenzione, pronto ad intervenire con la baionetta “francese” a forma di spiedo, giacevano fermi e vuoti, quasi che mostrassero pietà per quei martiri che avrebbero rivisti all’alba del giorno successivo. A proposito della baionetta devo aggiungere che il “Gobbo” (lo chiamavano così perché aveva la spalla marcatamente curva) era disponibilissimo a sguainarla per percuotere od infilarne la punta, nelle membra di chi non aveva obbedito con prontezza ai suoi ordini, ridendo con sadismo dopo che aveva infierito sull’inerme malcapitato. E mentre la notte col suo silenzio invadeva i posti di lavoro, in gruppetti, muti come ombre, producendo soltanto rumore con gli zoccoli “olandesi” che alzavamo, ci portavamo incolonnati nel recinto di filo spinato che attorniava la baracca-alloggio posta quasi sulla sommità del monte. Il viottolo che conduceva al recinto, come l’area di lavoro erano sempre sgombre dalla neve che cadeva spesso in quei giorni; ovviamente anche lo sgombro della neve veniva fatto da noi. Ed ecco i più volenterosi mettersi all’opera per accendere la stufa, sacra a tutti sia per il calore che nella baracca sopperiva alla mancanza di indumenti di lana requisiti dai tedeschi al sopraggiungere dell’inverno, sia perché i suoi lati e lo spazio, sino ad una certa altezza del tubo fumario, di comune accordo, avevano degli assegnatari di turno. Tali spazi servivano, quando si aveva la fortuna di farlo per aver racimolato qualche patata dai civili che lavoravano alla miniera o per effetto di qualche baratto, per appiccicarvi sopra, rispettando i limiti di appartenenza, le fettine ricavate dalle patate senza averle private della buccia. Anche questa operazione doveva avvenire di nascosto dal “Gobbo” che, ovviamente, avrebbe voluto notizie sulla provenienza delle patate. Le fettine, appena cotte da entrambi i lati venivano staccate da quel rustico “medagliere”, custodite nel coperchio della gavetta e, dopo il contrappello e la chiusura della baracca da parte delle guardie, venivano ingerite con avidità da chi aveva la fortuna di possederle. Quelle umili “prelibatezze”, quando c’erano, integravano il rancio di fine giornata consistente in mezza gavetta di patate macerate; unitamente alla buccia, frammiste di farina non ben diluita le cui palline si disfacevano in bocca producendo emissione di farina. Una fetta di circa cento grammi di pane (era composto anomalo indefinibile) completava le vivande. Queste condizioni di vita e numerosi episodi di barbarie che ci facevano sentire sempre più vicini alla morte, ci indussero a chiedere la venuta di un nostro Cappellano, che avesse potuto celebrare una Messa su quel calvario, somministrandoci la S. Comunione. Partecipammo al Gobbo il nostro desiderio e ci assicurò che avrebbe trasmesso la richiesta al Comando. L’ATTESA COMUNIONE Nella mattinata di una domenica successiva, giunse alla baracca l’ambito ospite. Era una domenica di febbraio e quel povero Frate Francescano, per poterci raggiungere, si era dovuto inerpicare sulle pendici superando la spessa coltre di neve ed il ghiaccio e, sebbene stanco degli scivoloni e con i piedi violacei che emergevano negli zoccoli, senza neppure rifocillarsi, si unì al nostro pianto commosso, sentendosi fratello nello stesso martirio, italiano tra gli altri uniti nella tragedia della deportazione. Lo attorniammo avidi di scrutarne il volto diverso da quelli di tutti i giorni, impietosi ed autoritari; gli parlammo ed egli si rese conto delle nostre angosce, confortandoci per la mancanza assoluta di notizie dalle famiglie; soprattutto per noi del Sud; successivamente prese posto in un cantuccio per confessarci, uno per volta. Le confessioni duravano un po’ di secondi. Fu pure così breve quella del nostro amico, che di tanto in tanto veniva condotto a valle come uomo di fatica, per portare le provviste sulle spalle, e che in una di quelle circostanze aveva conosciuto una Russa, molto graziosa, scambiandovi qualche tenera frase mentre il cuore gli serrava la gola per l’emozione. Quando il Padre ebbe terminata la confessione (in meno di un’ora oltre cento) si preparò per celebrare la S. Messa con dei modestissimi paramenti presi da una cassettina che portava con sé. Dall’agosto 1943 non avevamo assistito ad una Messa e quella venne celebrata sul modesto tavolo che serviva per il pranzo, le conversazioni, per scrivere ecc. Ci vide così tutti prostrati intorno in un commosso raccoglimento. Non vi fu alcun digiuno preparatorio alla S. Comunione ed i piccolissimi frammenti di particole che ci somministrò, ci dettero conferma fino a che punto arrivassero le restrizioni belliche. Dopo aver assolto il suo compito, quel Frate, accompagnato da una guardia che non lo aveva lasciato un solo istante sin dal luogo di provenienza, ridiscese il monte che qualche ora prima aveva salito, per raggiungere un altro campo italiano dislocato nella zona. Seguì il solito rancio di mezzogiorno e poi venne l’epilogo di quella S. Comunione. LA RAPPRESAGLIA Il Gobbo, mediante l’usuale fischietto, ordinò l’adunata generale all’aperto e dopo aver lamentato che nei colloqui avuti, sia collettivamente che isolatamente con il cappellano italiano, si era discusso di antinazismo, ordinò la sua rappresaglia. Tre barbieri, fatti affluire premeditatamente dal vicino villaggio, forse durante la mattinata, e nascosti nella sede del Comando, disposero nei pressi della baracca-Kommando tre tosatrici elettriche e, per disposizione del Gobbo, ci rasero a tutti i capelli a zero. Non si volle tenere neppure presente che in quei giorni la temperatura era scesa a diciotto gradi sotto lo zero. Terminata l’operazione “tosatura” volle rafforzare con maggiore crudeltà qual suo provvedimento e, dopo averci fatti disporre uno a fianco all’altro, con la fronte rivolta a lui, su due file parallele e con avanti i piedi la spessa coltre di neve, ordinò che al comando Ein (uno) avremmo dovuto infilare il capo nella neve, tirandolo fuori al comando Zwei (due). Quelli Ein-Zwei, piuttosto celeri, si susseguirono per circa venti minuti dopo di che, ridendo divertito, ordinò che rientrassimo in baracca. Avemmo l’impressone di avere sul corpo una testa fatta di ghiaccio nella quale le vertigini, per i movimenti insoliti effettuati, ci costrinsero ad andarci a sdraiare sul giaciglio di trucioli per riprenderci da quella inumana rappresaglia. Ci portammo poi attorno alla stufa, col capo cereo come spettri, commentando l’episodio di quella domenica che avrebbe dovuto costituire una parentesi all’ininterrotta settimana di lavoro e che si concluse invece con maggiore tristezza degli altri giorni. Dopo la fantasiosa, solita rassegna di progetti per l’avvenire, ci andammo nuovamente a sdraiare sul giaciglio ove la notte, che precedette altre giornate piene di innumerevoli episodi raccapriccianti, giunse col suo silenzio, interrotto di tanto in tanto, dal rumore dei tacchi delle sentinelle che li battevano per difendersi dal freddo, stando fuori della baracca. Il sonno improvviso fermò bruscamente il movimento delle labbra intente a sussurrare la preghiera che, lungo le vie del cielo, si incrociava con quella della Mamma lontana, ignara dell’esistenza o meno in vita della sua creatura. * Deportato n. 33335 – XVIII/A (già Direttore della Banda di Roccanova) ____________ 1) Il magnesite è un minerale che per la sua resistenza al calore è adoperato per la costruzione di altiforni a calorie elevate. La località a cui fa riferimento il racconto si trova nella Stira, in Austria. GOLDENFRUTTA Ingrosso e dettaglio di ANTONIO VICECONTI AGENZIA DI LAURIA - tel. 0973 821019 C.da Capraro di Rosa 211 L A U R I A (PZ) tel. 0973 821543 - fax 0973 821914 cell. 338 4848623 - 335 73538404 dic.‘05/gennaio 2006 il sirino / 5 RUBRICHE L’ANGOLO GIURIDICO Della pena e delle sue finalità a cura dell’avv. FERNANDO LETTIERI Il 4° comma dell’art. 13 Costituzione punisce “ ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizione di libertà”, e, dunque, sancisce l’illiceità di comportamenti che implichino compressioni della libertà della persona violente e antidemocratiche: materialmente coartatrici del corpo e della mente e/o che alterano o tendono ad alterare l’autonomia della volontà mediante racconti grotteschi o con l’uso di sieri e di strumenti sofisticati; anche l’arresto o il fermo, la perquisizione e l’ispezione personale, se poste in essere, con abuso di poteri, e nei modi e casi non previsti dalla legge, integrano ipotesi illecite. (1). Tale ambito è tutelato dall’ampia riserva di legge dell’art. 25, comma 2°, della Cost.: la pena deve essere determinata e tipizzata prima della commissione del fatto; non può operare che per le fattispecie sanzionate da norme vigenti. Di qui i limiti spazio-temporali e interpretativi, anch’essi a tutela delle garanzie costituzionali: la legge deve essere vigente, territorialmente applicabile, tassativamente specificata. L’ordinamento ha voluto concepirsi così; ha voluto evitare interpretazioni “cerebrine” cioè personali e gratuite ed elusive; ha voluto affermare l’obbedienza democratica ai comandi dello Stato. In tal senso, rileva il principio di irretroattività, volto ad evitare che il cittadino possa essere punito per comportamenti o fatti non penalmente rilevanti al tempo della loro commissione. Tali principi ridondano negli artt. 1 e 2 del C.P. Con riferimento, invece, alla consistenza e alle finalità della pena, rilevante appare l’art. 27 Cost., comma 3, che subordina e finalizza le pene al senso di umanità e alla rieducazione del condannato: nessuna vendetta; nessuna legge del taglione. Lo Stato democratico non riconosce la legittimità di alcuna sommaria esecuzione. Nei predetti richiami ribadisce il rispetto della persona e della sua libertà; il divieto di torture corporali e psichiche. La pena è finalizzata ad impedire e prevenire la commissione di nuovi reati e predisporre le misure e modalità, affinché il cittadino condannato possa reinserirsi nella società, con la dignità di ogni altro cittadino e in condizioni di parità ed eguaglianza: virtù dello Stato democratico. (2) Tutto ciò nulla toglie alla durezza ed asprezza della legge, quando essa punisce,necessariamente punisce, posto che “la esperienza” a giudizio dell’au- tore,” ha fatto vedere che la moltitudine non adotta stabili principi di condotta … se non con motivi che immediatamente percuotono i sensi e di continuo si affacciano alla mente per controbilanciare le forti impressioni delle passioni… che si oppongono al bene universale: né l’eloquenza, né le declamazioni, nemmeno le più sublimi verità sono bastate a frenare per lungo tempo le passioni eccitate dalle vive percosse degli oggetti presenti” (3). L’autore qualifica le pene come “motivi sensibili” contro coloro che infrangono le leggi e, con riferimento alle finalità asserisce che: ”Il fine delle pene non è di tormentare o affliggere il condannato … né di disfare un delitto già commesso…Il fine dunque non è altro che d’impedire il reo dal far nuovi danni ai suoi cittadini e di rimuovere gli altri dal farne uguali”. (4) Di qui la condanna di pene contrarie ai principi di umanità e di rieducazione, sanciti anche dalla nostra Costituzione, così come la primarietà del diritto, la obbligatorietà della legge e la sua autorità, “per la difesa delle condizioni essenziali di esistenza della società e dello Stato” (5), al fine “di togliere alla pena ogni contenuto di vendetta” (6) e conferirle i requisiti della utilità sociale e della prevenzione delle offese. Appare, infine, opportuno, entro queste linee di ragionamento, radicate nella cultura illuministica e ampiamente recepite dalla cultura giuridica, richiamare come metro di analisi storica, la seguente riflessione in epigrafe all’opera citata di C. Beccarla: ”In tutte le cose, e particolarmente nelle più difficili, non ci si deve aspettare di seminare e di mietere contemporaneamente, ma è necessario che vi sia una preparazione affinché esse maturino in modo graduale”. Così per le vicende complesse, per le coscienze, per le visioni nuove dell’esistenza. “ Codice Penale operativo …” a cura di AA.VV. – Edizione Simone – Esselibri – 2002: “Diritto penale” di Ferrando Mantovani – Ed. Cedam – 1987 – p. 713 e ss.. (3) “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria – Ed. Garzanti – 1987 – p. 11. Opera cit., p. 29. “Mario Pagano alle origini della scienza penalistica del secolo XIX” di Elio Palombi – Giannini Editori – 1979 – p. 63. Opera cit., p. 70. REGIONE/SCADE IL 17 MARZO 2006 BANDO PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE Scade il 17 marzo 2006 il termine per la presentazione delle domande del quarto bando per l’imprenditoria femminile (legge 215/92). La circolare ministeriale (n. 946342 del 5/12/2005) è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale (n. 292 del 16/12/2005 Supplemento ordinario n 204). La circolare contiene, oltre alla modulistica, tutte le norme esplicative relative sia alle modalità di compilazione delle richieste che alle modalità di presentazione delle domande. Le risorse a disposizione per il bando 2005 ammontano a 1.389.186,10 di parte nazionale, integrati di 500.000 messi a disposizione dalla Regione Basilicata, per un importo complessivo di 1.889.186,10. Tale stanziamento permetterà di finanziare iniziative imprenditoriali “al femminile” per investimenti presentati da imprese, anche artigiane, operanti nei settori dell’agricoltura, dell’industria, del commercio, dei servizi e del turismo. L’importo delle agevolazioni è calcolato in base a quanto previsto dagli artt. 5 e 6 del DPR 28/07/2000 n. 314 ed è concesso per il 50% nella forma di contributo in conto capitale e per il restante 50% nella forma di finanziamento a tasso agevolato. Le istanze di finanziamento possono essere presentate alla Regione Basilicata – Dipartimento Attività Produttive, Politiche dell’Impresa ed Innovazione Tecnologica – viale della Regione Basilicata n. 12 – Potenza. La relativa modulistica, la circolare e il bando sono reperibili su www.basilicatanet.it Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Dipartimento Attività Produttive, Politiche dell’Impresa ed Innovazione “Ricam Ar t ” di SILVANA LOVOI Laboratorio Artigianale di Ricamo Produzione e vendita di capi per Corredo - Arredo - Articoli da regalo - Ricamati o dipinti a mano Via R. Margherita, 52 - NEMOLI (Pz) tel. 0973 40450 - cell. 339 2475438 Tecnologica Tel. 0971/668624 o telefonando all’Ufficio Regimi di Aiuti Tel. 0971/668640. Ulteriori informazioni possono essere richieste anche al numero verde 800292020, attivo tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 8,00 alle ore 20,00 ed il sabato dalle ore 8,00 alle ore 14,00. L’Assessore alle Attività Produttive, Politiche dell’Impresa ed Innovazione Tecnologica, Donato Salvatore, ha espresso soddisfazione per la pubblicazione del bando. “E’ un provvedimento atteso da tempo dalle imprenditrici lucane, e che finalmente consentirà loro di avviare e consolidare le proprie attività. La Giunta regionale, conclude l’Assessore Salvatore, è particolarmente attenta alle problematiche femminili. La Regione ha previsto uno stanziamento di 500 mila euro che si aggiungerà ai fondi stanziati dal Ministero, perché crediamo che le donne lucane possono rappresentano un momento importante a favore dello sviluppo economico del nostro territorio”. LAUREA A NEMOLI Nuovo dottore in Comunicazione Internazionale in Basilicata. Si tratta di Alfonso Dragone, laureatosi di recente a Perugia, presso l’Università per stranieri (con la votazione di 108/110). “L’universalismo in crisi? Occidente ed Islam”, questo il titolo della tesi discussa - relatore la prof.ssa Anna Loretoni, correlatore il prof. Carlo Simonbelli. Ad Alfonso e alla sua famiglia le più vive congratulazioni. Hotel Ristorante Pizzer ia LA QUIETE PPP S.S. 585 Fondovalle del Noce Km 14,900 TRECCHINA (PZ) tel. 0973 826677 fax 0973 826198 www.la-quiete.com e-mail: [email protected] 6 / il sirino TRADIZIONI dic.‘05/gennaio 2006 RADUNO/All’XI edizione più partecipanti e interesse della stampa Le zampogne della tradizione a Tr ecchina In memoria dei “Bbone Feste” una Rassegna più sentita e apprezzata di ANNA PAPALEO Giunto alla sua undicesima edizione il tradizionale raduno delle zampogne di Trecchina, continua a riscuotere successo di partecipanti. Quest’anno, nonostante l’inclemenza del tempo, che non ha permesso la sfilata in piazza e per le vie, agli habitué dell’appuntamento – provenienti dal Pollino, Sirino, Calabria e Campania - si sono aggiunte nuove presenze. In totale 16 i musici, convenuti, di tutte le fasce di età, dal più anziano, Eugenio Scotellaro, 79 anni di Sapri, al più giovane, il 15enne Michele Mancino, di Montesano, destinatario del “Memorial “Giacomo D’Imperio” (consegnato dalle mani della commossa Minuccia Iorio, madre del compianto ragazzo del posto, scomparso prematuramente). Nel 1993, quando ebbe inizio il raduno, Giacomo con il nonno Pasquale Iorio – erede e geloso custode di una tradizione familiare – furono tra i primi adepti dell’iniziativa, nata per rilanciare e preservare la memoria più antica dei “Bbone feste” “Viene viene la Befana vien dai monti a notte fonda. Com’è stanca! La circonda neve, gelo e tramontana. Viene, viene la Befana…” G. Pascoli Forse tutti vorremmo vivere da grandi, per una volta sola, l’incanto della notte di Epifania, quando credevamo ciecamente nella vecchina generosa che di notte, sulla scopa magica, si infilava nei nostri camini, mentre il vento si divertiva a fischiare, come un monello scanzonato e dispettoso, nella nera cappa. Ma in quella notte speciale noi ragazzi non volevamo che il vento soffiasse nella cappa nera di fumo, affinché la vecchina vi passasse veloce e senza intoppi fin nella antica cucina, dove le ruvide calze di lana aspettavano, appese ai capitoni, di essere riempite. Tanti anni fa, la sera della Befana, si respirava un’aria particolare nella grande cucina: la mamma ci invitava a scrivere la letterina per infilarla nel camino, mentre si accingeva a raccontarci “la favola bella” per conciliare il nostro sonno. Ma l’ansia e una strana inquietudine tenevano sbarrati i nostri occhi. Molti i pensieri e gli interrogativi: che, tra la notte di S. Silvestro e il primo dell’anno, portavano gli auguri in tutte le case del paese. Le cosiddette “compagnie” in trio (due strumentisti e un canterino), un tempo essendo più di una, si suddividevano le zone cittadine. Nei villaggi di Parrutta e Piano dei Peri, invece, gli auguri venivano portati dallo scomparso non ritroviamo più nelle mattine dei nostri capodanni ma solo nei ricordi, riaccesi dal riproporsi di queste melodie. Motivi che, anche quest’anno, dall’auditorium della Scuola Media, con una mostra di immagini fotografiche, hanno riecheggiato lungo tutti gli angoli del borgo. Un vero e proprio Nicola Limongi. Nei quadri del pittore, Emilio Larocca, queste figure rivivono in tutta la loro autenticità. Il maestro, nel ritrarli ripropone la scena davanti all’uscio (i “suoni”, un questuante con un vassoio in mano, con sopra un’arancia, nella quale era conficcata una monetina e altre intorno onde invitare ad emulare il gesto del dono. Oltre che in soldi anche in natura: fichi, noci, nocciole riposte in una capiente bisaccia. Un quadro che, purtroppo, concerto, realizzato dall’esecuzione di brani antichi e altri più moderni, sia dalle singole coppie che dal gruppo di questi virtuosi, molti dei quali anche esperti costruttori degli strumenti. In particolare i cesellatori Antonio Forestieri di Lauria, Domenico Cosentino di Tortora e Vincenzo Bloise di Lauria. La continuità della rassegna, negli anni, è stata garantita oltre che dalle Amministrazioni Comunali e dalle Pro Loco, succedutesi, dalla sensibi- lità dei suonatori, che vogliamo menzionare. Su tutti la famiglia di Antonio Bloise, di Laino borgo - presente con i suoi quattro figli (Angelo, Giuseppe, Massimo e Vincenzo), due dei quali protagonisti di una tournée tra i lucani del Canada, a Natale 2004. Poi gli affezionati: Alfredo Iantorno, Domenico Cosentino e Luigi Russo di Tortora; Antonio Lovisi di Praia a mare, Michele Maimone di Maratea, Pasquale Bianco di Moliterno, Pasquale Mancino di Montesano, Vincenzo Comuniello di Padula, Arturo Castelluccio di Teggiano, il duo Mario e Bernardino Filardi di Nemoli. Stessa sensibilità ha trovato conferma nella presenza del sindaco, Corrado Morelli, nell’interesse dimostrato dagli studiosi, dalle testate giornalistiche e dal TG3 di Basilicata. Minore l’attenzione della gente del posto e lamentata dal giovane presidente della Pro Loco, Antonio Casella, affiancato dalla vice Mimma Chiarelli. Dal canto nostro rinnoviamo l’invito che fu di Scotellaro, alle nuove generazioni, future eredi della nostra cultura: “Oh! Qui non si può morire/ venite chi vuole venire:/ suoneremo le nostre zampogne/ soffiando nella pelle della capra”. MEMORIA E SENTIMENTO/Oggi la figura e bistrattata C’era una volta la cara Befana… di MARUZZA FITTIPALDI MAINIERI “Ce la farà la Befana ad arrivare con tanta neve?” “Si potrà infilare col suo sacco nello stretto camino?” L’incanto della notte rivestiva di magia i nostri pensieri, mentre, finalmente, i nostri occhi si chiudevano pesantemente su tanto mistero. Fuori, nel biancore della neve, una voce dolcissima sussurrava la nenia al suo bambino. La meraviglia del mattino dopo si apriva su fichi secchi, arance, qualche caramella e un bel po’ di cenere e carbone che faceva capolino dalle lunghe calze. Ma il tempo passava e sulla nostra sicurezza incombevano i primi cedimenti: “Sarà vero?” SUPERMERCATO "Le Cime" Via E. Schettini, 53 tel. 0973 826906 TRECCHINA “Esiste veramente la Befana?” E volevamo sentirci né delusi né frustrati, perché la notte dell’Epifania era ormai nostra, viva e palpitante, per sempre. Intanto il tempo scorreva implacabile, e riflettendo sui bambini poveri che non ricevevano nessun regalo dalla Befana, la magia andava offuscandosi, e gli interrogativi continuavano a ruotarci intorno senza risposta. Anche la Befana fa le sue discriminazioni? Qui, nel nostro mondo, i ricchi hanno sempre di più, i poveri hanno sempre di meno, ma… non può essere così nel mondo fantastico della Befana, dove la bontà è bontà e i poveri ricevono più dei ricchi o quanto i ricchi. Inconsciamente rifiutavamo di crescere! Oggi la Befana dei bambini del 2000 è veramente satura. Non più sogni e desideri intensi, ma richieste e aspettative tutte soddisfatte. Tutto ciò che i bambini chiedono trabocca dai più sfavillanti negozi, le loro camerette sono piene zeppe di giocattoli, e nulla è impossibile ed irrealizzabile. Si chiederanno i bambini d’oggi perché la Befana non premia i buoni ed i poveri? Si chiederanno perché nel mondo magico della Befana esiste l’indifferenza e l’ingiustizia come nel nostro mondo reale? Certamente se lo chiederanno, ma forse con minore intensità e con molto disincanto. LAVANDERIA A CQ U AD A E O CC NTI A SE OR A ELLE R I ST GG I O P I I N P A R V E LA CA IA P H ER CI ANC I ODI B M EZZI GG I O R E L P NO PASQUALINA ALAGIA LAGO SIRINO (Nemoli) tel. 0973 40240 - Cell. 0368 3428467 RECENSIONI/”Sahara Consilina” di Vincenzo Corraro Il Sud di uno scrittore lucano tra partenze, sradicamenti e ritorni di MARIA PINA CIANCIO Un romanzo denuncia e una spietata riflessione sui tempi moderni definirei il romanzo di Vincenzo Corraro che si dilata e si restringe dal macrocosmo al microcosmo e viceversa, attraversando a raggiera tutte le problematiche politiche, sociali e culturali della nostra epoca. E’ una storia ambientata tutta a Sud quella di Sahara Consilina, ma l’elemento di novità dirompente è che il sud di Corraro non è quello della mafia, della ndrangheta, del brigantaggio, è bensì quello dei nostri giorni, la storia comune e normale di un gruppo di giovani studenti fuorisede che vive in una città del nord “Era l’inverno del 1993. Era Bologna…”. Si tratta insomma dei figli della nuova emigrazione, quella acculturata, attraversata come tutte dal dramma dello sradicamento, che per riscatto e amore ritorna nella terra dei padri, perché è lì che hanno la propria casa, gli amici, la voglia di concretizzare i propri ideali civili e le proprie passioni, ma soprattutto ritrovare e riappropriarsi delle proprie radici. Ecco allora che l’elemento attorno a cui si concretizza il viaggio di rientro al Sud di Johnny (voce narrante) e i suoi amici Antonio Vittorio, Mimmo, Jimmy, Thomas, sono le elezioni politiche del paese, con le riunioni, le assemblee, gli incontri zonali, la stesura del programma e della lista, i comizi, lo scrutinio, tutto vissuto giorno per giorno insieme agli amori, le attese e le speranze. Illusioni e delusioni di un gruppo che sa ed è consapevole che “niente è scontato perché il viaggio di ritorno è sempre un rischio -come scrive Salvatore De Siena sul risvolto di copertina - il rischio di essere andati troppo avanti o di essere rimasti troppo indietro rispetto ai cambiamenti che avvengono nei luoghi di partenza, rimanendo così nuovamente stranieri”. E proprio da un testo del mitico gruppo musicale “il parto delle nuvole pesanti” di cui De Siena è componente, Vincenzo Corraro trae lo spunto che dà l’avvio alla storia e al suggestivo titolo del romanzo. Un libro in movimento, dallo sviluppo dinamico, non solo per la lingua, ma soprattutto per le tante storie che vi si intrecciano, per i numerosi personaggi, i commenti, le opinioni, le perplessità di un’intera Italia e un’intera classe politica e televisiva che l’attraversa in passerella, come dimostra un accurato indice dei nomi e delle citazioni di coloro che “hanno partecipato – al libro - senza il sirino / 7 LIBRI dic.‘05/gennaio 2006 saperlo”. Un’opera aperta insomma, che consente di essere letta e gustata a pieno in qualsiasi punto del narrato ci si trovi. Originale ed efficace, immediata e diretta è anche la lingua di Corraro, che si sviluppa in periodi ampi e complessi; vicina al parlato, al gergo giovanile, agli idiomi e ai regionalismi del nord e del sud Italia. Ma è anche una lingua quella di Corraro, come scrive la linguista Gabriella Conti “che sa di intimo ed evoca l’intimo”; una prosa a tratti poetica dove i versi non si vedono, ma si sentono. Eccovene un esempio nello stralcio che segue. “L’inverno che arriva di nuovo, improvviso e gelato al paese. Arriva insieme ad altre mille sempiterne certezze, tipo i ricci e le castagne (...) Lo senti che sibila nei pullman per Napoli delle cinque e dieci, sei e un quarto a Lagonegro, dalle fessure del riscaldamento guastato, lo scorgi dai vetri sui capannoni bianchi di brina dell’area industriale di Polla, appena dopo Sala, lo vedi nel volo corto e basso dei piccioni che non sanno prendere via come i compagni, sulla vernice metallizzata delle concessionarie adiacenti all’autostrada. Lo capisci dai discorsi degli studenti in programmazione modulare per argomenti-madre tipo l’affitto da pagare, nuovi inquilini da cercare, il calendario dei corsi e i semestri intasati di lezioni e scadenze tra la vita e la morte. Lo senti addosso più forte, quando vedi l’autista che lascia il volante, soffia forte svelto dentro le mani a coppa e scuote le spalle abbandonando il cambio d’aria e di marcia in uno sbadiglio. Dopo ricomincia a imprecare sui pulsanti dell’aria calda che non vanno, a maledire la ditta che non fa i dovuti controlli, tenendoci a dire da buon cristiano che lui è fuori da ogni responsabilità se uno studente si ammala durante il viaggio”. Nessuna ricercatezza o artificio linguistico, in Sahara Consilina è sempre la concretezza, la realtà e la semplicità a restituirci con forza, la magia dei sapori, degli odori e dei colori della terra Lucana. Un romanzo a tratti autobiografico e intimo, in cui l’autore sa guardare in prospettiva alla materia del narrato e sa dosare tra le righe quella giusta ironia capace anche far sorridere. Sahara Corraro, Vincenzo Consilina, Ed. Palomar (collana diretta da Michele Trecca), Bari 2004, p. 280, euro 15,00 Loc. S. Caterina - SS. 585 - tel. 0973 826081 - TRECCHINA (Pz) In edicola il nuovo libro di Angelo Guzzo Il rifugio dei “Paesi della memoria” di SERGIO DE NICOLA Si chiama “Paesi della memoria” la nuova pubblicazione di Angelo Guzzo, apparsa in questi giorni nelle edicole e nelle librerie di Sapri, del Cilento e del Vallo di Diano. Nel libro, stampato dalla “Duminuco Editrice” di Sapri, l’autore, noto giornalista e scrittore, impegnato da anni nella valorizzazione del patrimonio storico, ambientale e culturale del Golfo di Policastro, ha raccolto alcuni suoi articoli apparsi, una diecina di anni or sono, sulla pagina culturale del quotidiano di Salerno e provincia “La Città”. Si tratta di trenta piccole monografie su altrettanti paesi del basso salernitano, coincidenti, in gran parte, con l’area del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, in cui emerge l’affascinante cammino di autentici rifugi dello spirito, dove è ancora possibile rivivere atmosfere e sapori di un tempo. Una sorta di antologia di ricordi e di memorie che raccoglie e descrive la ricchezza e il fascino di paesi raccolti e straordinari, aggrappati alle alture, immersi nel verde dei campi o distesi lungo le marine assolate, dove a rompere il silenzio sono solo i rintocchi dell’orologio del campanile che scan- disce vita e speranze della gente. “Sono paesi che rappresentano, forse, le ultime isole dello spirito” - dice l’autore nella prefazione - “riserve privilegiate di vivibilità in un mondo in cui stiamo sempre più affogando, illusi dalla meticolosa perfezione dei villaggi globali e delle città cablate”. La raccolta, che si avvale della presentazione di Andrea Manzi, docente di giornalismo presso l’Università di Salerno, fondatore e primo direttore del quotidiano “La Città”, non è solo un atto d’amore verso il mitico Golfo di Policastro, ma è anche un attestato di fiducia verso la gente di questa terra solare e generosa, nella consapevolezza che, riscoprendo il passato e riappropriandosi delle proprie radici, saprà costruire, nella serenità e nella concordia, un futuro di benessere, di prosperità e di progresso. Superfluo sottolineare, ben conoscendo la prosa incisiva e seducente di Angelo Guzzo, quanto godibile ed emozionante sia la lettura del libro, corredato da bellissimi disegni di Emilio Ventura, giovane e talentuoso artista saprese di sicuro avvenire. RIVELLO/Più nati nel 2005, che meraviglia Quando i bambini faranno “Oh!” In omaggio una raccolta ninnenanne del prof. Ferrari Per omaggiare l’abbodanza di nuovi nati a Rivello, nel 2005, il prof. Biagio Ferrari ha raccolto una serie di ninnenanne e moine in dialetto. Il ricercatore (insegnante in congedo) ha voluto mettere a disposizione, delle numerose mamme, un mezzo linguistico-canoro che le aiuti a trasmettere, ai propri figli, momenti delle generazioni precedenti, come scambio di esperienze con quelle future. Parafrando la canzone di Povia, Ferrari, ha intitolato il libretto “Quando i bambini a Rivello faranno oh! Che meraviglia!”. Il testo è impreziosito da un’illustrazione del pittore-scultore, Antonio Canone, e dall’allegoria della vita che continua (incisa nel coro della Chiesa di S. Antonio, protettore dei piccoli). “Ninnenanne e moine, sussurrate con dolcezza materna, erano e sono elementi d’istintiva didattica – dice l’autore - perché acquietano il bambino che apprende, così, il linguaggio ed i messaggi della cultura locale”. Esse parlano di santi, di affetto, di luoghi e animali e rappresentano un valido metodo per stimolare i bimbi alla parola, oltre che conciliare il sonno nel cullarli. Eccone una: “Stu figghje u mìje/è màle abituate, nu pigghje suònne/ se no è cunate… Noooo…ooo…/ S’addòrme sembe sènze a sbbadigghje,/ stu figgje u mìje/ chi o làsse e chi u pìgghie…/ Nooo…ooo… E’ jànghe e ròsse/ còmme na cerase,/ stu figghje mìje/ chi u pìzzeghe… e chi u vàse…/Nooo…ooo. Duòrme e repuòse/ ‘nde stu bèlle lettìne,/ stu figghje u mìje/ vòle èsse prengepìne. Nooo…ooo. QUI NEMOLI 8 / il sirino FRANE/La Protezione civile stanzia 350mila euro Fondi per interventi sui dissesti Sotto il Lago-Giammichele e Canuso Le frane, acuitesi con le precipitazioni di fine anno, fruiranno di interventi di sistemazione entro il primo semestre del 2006. E’ quanto ha disposto la Protezione Civile Nazionale, su richiesta della Regione Basilicata per Nemoli e altri 11 comuni lucani. Si tratta di fondi, per 350mila euro, destinati a lavori di somma urgenza, da realizzare nei siti più a rischio, interessati dalla presenza di aste fluviali. Prossimi ad una trentina di abitazioni tali smottamenti hanno già portato allo sgombero di una famiglia e all’interdizione di terreni, in località Giammichele. Sotto il Lago è interrotta da marzo la ex Statale 104 Sapri-Ionio. Più in generale, i dissesti coinvolgono strade comunali, manufatti pubblici e privati, elettrodotti e acquedotti ad uso potabile ed irriguo. I contributi - previsti sui movimenti in atto - sono stati ripartiti in due tranche. La prima, di 200mila euro, prevede l’esecuzione di opere nelle località Taggine-Maschera-Lago Sirino, e sono finalizzate al ripristino di idonee condizioni di deflusso, regimentazione delle acque e impluvi del torrente Sonante. Gli altri 150mila euro saranno destinati a lavori, di identica natura, sul torrente Torbido, all’altezza delle contrade Giammichele e Canuso. Il decreto prevede la progettazione e l’appalto dei lavori, alle imprese esecutrici, in procedura d’urgenza entro trenta giorni e l’ultimazione entro sei mesi dall’affidamento. Per il momento non si sa se vi saranno altri stanziamenti, per fronteggiare in maniera radicale il fenomeno diffuso in tanti centri della regione. E’ un primo riconoscimento al lavoro svolto sul fronte dell’emergenza - ha commentato il sindaco, Filardi che ha lanciato continui appelli e seguito l’evoluzione del caso, con interventi miranti a scongiurare pericoli per persone o cose. In costante contatto con Regione e Prefettura, l’Amministrazione, ha discusso della questione anche in assemblee pubbliche e nell’ultimo Consiglio Comunale. Con 96mila euro campo di pallavolo e basket Impianti sportivi a completamento Il completamento degli impianti sportivi nel capoluogo si appresta a diventare realtà. Il Dipartimento delle Attività Produttive, della Regione Basilicata, infatti, ha pubblicato l’apposito Decreto del Ministero delle Attività Culturali, che prevede l’utilizzo di fondi a favore dell’impiantistica sportiva. Per effetto di tale provvedimento è stata finanziata per 96mila euro la richiesta di mutuo, avanzata dall’Amministrazione Comunale. Classificatasi seconda su trentuno istanze - nell’ambito dell’apposita graduatoria quella riguardante il centro sportivo nemolese, mira a chiudere un mosaico di strutture avviato da già qualche tempo. Con la somma stanziata si dovrà realizzare un campo attrezzato per la palla- volo e la pallacanestro, dotandolo di illuminazione, gradinate e recinzione. Eventuali avanzi saranno, invece, destinati per ultimare un campo di bocce, sistemare o rendere funzionali altri spazi ed edifici già esistenti (campo di bocce, pattinaggio e spogliatoio), alcuni dei quali usurati o sottoposti anche ad atti di vandalismo. Già dotati di un campo di calcetto illuminato e pavimentato in erba sintetica, un campo da tennis, una pista di pattinaggio e altri spazi, gli impianti - in continuità col centro urbano - si collegano con un parco giochi, in via di arredamento, il monumento a San Pio e il Centro Polifunzionale (palestra, sala riunioni e Guardia Medica). Il paese che già dispone di uno stadio comunale, di altri impianti sportivi e un parco-giochi al Lago Sirino, con questa ulteriore “tessera”, potrà offrire ad abitanti e turisti, una serie di opportunità per lo sport ed il tempo libero. Per il completamento dell’area, in questione, è stata già affidato l’incarico di progettazione, non resta che attendere gli adempimenti di rito e dare il via ai lavori, previsti entro la prossima estate. ex edra disco pub PIZZERIA - BIRRERIA LAGO SIRINO (Nemoli) tel. 0973 40050/40586 dic.‘05/gennaio 2006 Positivo il bilancio del triennio 2002/05 Nuovo Direttivo alla Pro Loco Chiesta la partecipazione popolare Al termine del naturale mandato rinnovato il Consiglio d’Amministrazione della Pro Loco. L’Assemblea dei Soci ha prima approvato il consuntivo triennale e annuale, apprezzando il lavoro svolto da quello presieduto da Antonello Lombardi. Nella relazione evidenziati i passi compiuti, a livello promozionale con la partecipazione a vetrine e manifestazioni lucane ed extraregionali: dalla Giornata delle Pro Loco a Scanzano, la Fiera dei Comuni a Miggiano (Le), la Festa Nazionale dei Piccoli Comuni a Pietrelcina (Bn). Quindi la valorizzazione delle tradizioni locali – nel segno della continuità – il crescente successo del cartellone estivo, il trentennale, l’attivazione di un sito Internet ecc. Tra gli ultimi risultati raggiunti il prossimo avvio dell’importante servizio Internet Social Point, presso i locali del Municipio. Un’eredità che sarà raccolta dal nuovo Direttivo che agirà col vecchio, insediandosi appena dopo Carnevale, in vista della Sagra della Polenta. Questi gli eletti: Nicola Pongitore, Lentini Giuseppe, Lombardi Pietro, Pansardi Mario, Salvatore Lovoi, Michele Liberatore e Filardi Francesco (a questi vanno aggiunti Biagio Crusca e Giovannipaolo Ferrari, in rappresentanza del Consiglio Comunale). Componenti del Collegio dei Revisori dei Conti, invece, sono: Savoia Nicola, Martino Vito e Cresci Domenico. Presentata durante la Visita Pastorale del Vescovo L’Attività della Croce Rossa a Nemoli Nel 2006 un nuovo Corso per Volontari del Soccorso In occasione della visita pastorale di S. E. il Vescovo, Mons. Francesco A. Nolè, sono stati pesentati l’attività e i servizi del gruppo dei Volontari del Soccorso della Croce Rossa Italiana di Nemoli. Nell’anno 2001-2002, viene iniziato un corso per VV. D. S. CRI - voluto e organizzato dal diacono permanente Gaetano Perretta (già Vds Cri proveniente dal gruppo di Lauria) che, per due anni, fu il Responsabile. Questo fino alle elezioni dell’ispettore di gruppo, tenute nel 2004, e che vedevano eletta la sottoscritta, coadiuvata da un viceispettore nella persona di Vincenza Curzio e successivamente anche da Anna Zaccara. Il corso ha come obiettivi quello di mettere in grado i soccorritori di praticare interventi più urgenti e di prevenire ulteriori incidenti, in attesa di un rapido arrivo di soccorsi più qualificati, quali i medici; e di mettere i soccorritori in grado di far fronte a compiti più impegnativi e delicati come ad esempio, il trasporto di urgenza dei traumatizzati. Dopo il corso abbiamo sostenuto un esame e dal 2003 esistono i Vvds come gruppo autonomo. Il gruppo è costituito da 32 iscritti, uomini e donne, che dedicano parte del loro tempo libero in un servizio utile per la comunità o per altre persone bisognose, in quanto ammalate sole o in difficoltà. Le attività, svolte in modo particolare dai Vvds Cri di Nemoli, vanno dal trasporto infermi dalle proprie case all’ospedale o viceversa. Nel 2003 con il Comune, nella persona del sindaco Domenico Carlomagno, si è avviato un rapporto di collaborazione al fine di migliorare l’efficacia dei servizi chiedendo alla Cri di effettuare servizi di assistenza. Ciò in occasione delle feste e ricorrenze; assistenza agli anziani e persone sole con “ pronto farmaco” e “pronto spesa” e assistenza ai disabili. Inoltre è stato effettuato il servizio sulle piste sciistiche, in collaborazione con le Cri di Lagonegro e Rivello, e, ultimo intervento importante e impegnativo, il servizio prestato sull’autostrada SA-RC al km 131, considerato uno dei punti di più alta mortalità. Abbiamo effettuato turni di 24 ore su 24 insieme con la Cri di Lauria nei giorni più critici dell’esodo estivo. Si opera nello spirito di servire e amare i bisognosi anche se non mancano le difficoltà perché purtroppo i gruppi piccoli non sempre sono aiutati a crescere a questo non ci permette di effettuare tanti altri servizi perché siamo ancora poco attrezzati del materiale che serve. Speriamo pertanto nella generosità di tutti per poter offrire sempre di più e ringraziamo chi già si è prodigato in tal senso. Maria Grazia Anania Ispettrice di gruppo VV.D.S. CRI Nemoli EDILIZIA ARTIGIANA G IO VAN N I ALBAN ESE Via R. Margherita,146 tel. 0973 40337 - NEMOLI (PZ) QUI NEMOLI dic.‘05/gennaio 2006 Dopo 8 anni parte don Scalici e arriva don Giacoia Nuova guida alla Parrocchia di Nemoli A settembre si conoscerà il nome del nuovo Parroco “Cambio di guardia” alla guida della Parrocchia di S. Maria delle Grazie di Nemoli. Dopo oltre otto anni, infatti, don Massimiliano Scalici torna nella sua città d’origine, nell’Archidiocesi di Palermo, a servizio della Chiesa del Rosario, nel rione di Cruillas. E’ stato, insieme alle innovazioni, forse proprio questo distacco dalla Diocesi di Tursi-Lagonegro, dove il sacerdote siciliano si era formato - come diacono sotto l’egida di don Francesco Sirufo a Lauria S. Nicola - a suscitare tanto calore tra i nemolesi che lo avevano accolto 27enne, nel settembre del 1997. La sua partenza è stata salutata con una cerimonia, svoltasi durante la celebrazione eucaristica. Il reverendo ha lasciato i suoi parrocchiani con parole toccanti abbracciandoli e donando loro un pieghevole che guarda alla missione trascorsa e quella futura. La comunità civile lo ha omaggiato, tramite il sindaco Antonio Filardi, il suo vice, Raffaele Franco, l’assessore provinciale, Domenico Carlomagno, con pensieri e targhe ricordo. Quella religiosa, per bocca del diacono, Gaetano Perretta, e l’accolito, Elia Carrazzone, con un quadro raffiguranti La Madonna delle Grazie e la S. Famiglia. Fra le tante “opere” spirituali e materiali di Padre Scalici, si ricordano quelle per il Giubileo, la costituzione del Consiglio Pastorale, la Caritas, la Peregrinatio Mariae, i campi estivi, quelle strutturali a Nemoli e al Lago ecc. Non ultimo l’appello al Presidente Berlusconi per risolvere l’annoso problema presente al chilometro 131 dell’autostrada Salerno-Reggio C., all’altezza del Lago Sirino. Durante il commiato, un deferente saluto di benvenuto e di un proficuo ministero pastorale è stato rivolto al nuovo rettore della parrocchia. Un posto che il Vescovo diocesano, Mons. F. Antonio Nolè, ha voluto affidare a don Maurizio Giacoia di Lauria. Ordinato sacerdote il 19 di giugno, don Maurizio, 24 anni - attualmente economo del seminario Minore di Potenza - rivestirà il ruolo di amministratore parrocchiale. Soltanto nel prossimo mese di settembre si conoscerà il nome del 23mo parroco del paese. Per la cronaca l’avvicendamento, avvenuto a cavallo tra il vecchio ed il nuovo anno, coincide con due anniversari degni di nota. Nel 2005 sono trascorsi 280 anni dall’elevazione a Vicariale curata della Parrocchia, al tempo dipendente dal Vescovo di Policastro. Affidata al clero di Rivello, 170 anni fa venne eretta Parrocchia, il 12 dicembre del 1835 (un anno dopo l’autonomia comunale, decretata dai borboni). Anagrafe & Demografia Abitanti al 31.12.2005 n. 1.566 (M. 760 - F. 806) Famiglie n. 564 NATI n. 6 MATRIMONI n. 6 MORTI n. 21 Perretta Nicola Maria, di anni 92, il 10.12.05 (pensionato c.da Lago Sirino ); Perretta Maria, di anni 94, il 30.12.05 (pensionata, C.da Roccazzo); Orlando Giovanni, di anni, il 29.12.05 a Lagonegro (pensionato c.da Ventrone); Anno 2006 Cascelli Nicola, di anni 77, il 13.01.2006 (pensionato c.da Tempa Castagna) Forastiero Vito, di anni 93, il 31.1.06 (pensionato c.da Paccione). Erboristeria H ER RB BA AS AN N HE SA della dott.ssa Margherita Santarsiero FITOTERAPIA - ALIMENTAZIONE NATURALE - FITOCOSMESI FIORI DI BACH - INTEGRATORI PER LO SPORT - OGGETTISTICA Via Cairoli, 9 - tel. 0973 823285 LAURIA - RIONE INFERIORE Fiori - Piante Articoli da regalo L’ANGOLO DEI FIORI Via Roma, 39 - tel .0973 40498 N E M O L I (PZ) il sirino / 9 Don Massimiliano…arrivederci! di ANTONELLA CANTISANI “In questi “strani” giorni d’autunno, i miei pensieri sono come le foto di un album di famiglia che sfoglio in ricordo degli otto anni trascorsi insieme.” Queste le prime righe della lettera del parroco, don Massimiliano Scalici, ai fedeli di Nemoli, in vista della sua incardinazione dell’Arcidiocesi di Palermo, sua città natia… Pochi anni fa, in questo stesso spazio, scrivevo di un sacerdote che, dopo vicissitudini varie, approdava qui, nella nostra comunità, e suscitava tanto scalpore per via della sua giovane età, del suo carattere esigente, delle idee “rivoluzionarie”…pensavamo allora! Ben presto quelle idee divennero fatti concreti, così come la nostra adesione-conversione ad un progetto che non sapevamo ancora fosse tutt’altro che “di natura umana”. Con passare dei mesi, e poi degli anni, negli animi di molti cominciava a farsi spazio l’autentica consapevolezza che il “cambiamento” avveniva pro e per una volontà Divina, quella di Dio Padre, al cui affetto e alla cui grazia tutti aspiravamo… Salutato dai suoi collaboratori più stretti, dai fedeli tutti, da sacerdoti e diaconi della zona, dal sindaco, Antonio Filardi, e dall’Amministrazione Comunale, don Massimiliano non ha mancato, anche nella sua ultima omelia come nostro parroco, di sottolineare - e questo è di conforto per quelli che oggi avvertono la sua assenza - l’importanza di ascoltare, comprendere ed attuare la volontà di Dio, pur se lontana dalla nostra…L’eredità che lascia a tutti noi è fatta di eventi tangibili, tracce visibili. Eventi di cui la comunità nemolese e lui stesso, sono stati protagonisti, artefici e spettatori… Eventi che hanno, radicalmente e per sempre, mutato e consolidato il nostro modo di vivere la cristianità: la costituzione del CPP (Consiglio Pastorale Parrocchiale) e dei gruppi degli operatori pastorali, la riorganizzazione del coro, del gruppo dei ministranti e dei ministri straordinari dell’Eucarestia, dei catechisti e del gruppo OFS (Ordine Francescano Secolare), del gruppo Caritas… Nel corso degli anni non è mai mancata l’attenzione per i “segni” che, in tutti i periodi dell’anno, forti od ordinari, hanno reso “fresche e vive” le liturgie celebrate nella nostra piccola, ma sempre più rappresentativa ed essenziale chiesetta! Soprattutto però il “cambiamento” è oggi tangibile sui volti, nei cuori, nella vita di ognuna delle persone che in questi anni, partecipando attivamente alle catechesi formative, ai periodici ritiri spirituali, alla settimanale preghiera comunitaria, alla peregrinatio in ogni contrada tutti gli anni, alle discussioni, alle più disparate iniziative…ha imparato che la Parola di Dio è vita vera e quotidiana, non il racconto di civiltà lontane o la raccolta di comandi difficilmente osservabili… E’ il “manuale” che sprona e corregge, sorregge e conforta chiunque ha la costanza e la perseveranza, ma prima ancora l’umiltà, di sfogliarne avidamente le pagine! Non è per possedere la verità od ostentarla che si insiste nel cercare d’esser cristiani, ma per giungere al Cristo: via, Verità e vita! In tutto questo don Massimiliano Scalici è stato nostro maestro e nostra guida, spesso necessariamente, ma utilmente, “severa”… Nella sua, succitata, lettera non mancano poi i ringraziamenti a tutti per “avergli voluto bene e dato fiducia”…E’ un grazie che però rimbalza da noi a lui, poiché a tutti ha parlato di Cristo, in modi e misure differenti, ma sempre senza timori e con estrema fermezza… Continua nella lettera: “Dalla Lucania mi porto via tanti valori: l’amore alla famiglia, l’accoglienza dell’altro, la generosità verso gli ultimi. Andando in città chissà se troverò ancora queste cose… (…) In caso contrario, mi impegnerò a trasmetterle, raccontando di voi.”… E ancora: “Ho bisogno di sapervi sereni e pieni di speranza…(…)…sono orgoglioso di essere stato il vostro parroco! E spero di essere anch’io per voi motivo di vanto!” Ora i nemolesi sono chiamati a continuare il cammino con un “nuovo parroco” che viene dalla vicina Lauria, sac. don Maurizio Giacoia, presentato alla nostra comunità da S.E. Mons. Francescantonio Nolè, il 18 dicembre scorso. Sarà lui adesso il “canale” diretto col Padre, di cui noi abbiamo tanto bisogno. CALZATURE A prezzi incredibili! Via R. Margherita tel 0973.40157 N E M O L I (Pz) ONORANZE FUNEBRI DOM EN ICO LENTI N I Arredi sacri e religiosi Via R. Margherita - N E M O L I (Pz) tel 0973 40610 - 338 9837298 10 / i l s i r i n o TURISMO & AMBIENTE TARANTO/Presentato il video “Le stagioni dell’acqua” Presenza Lucana si gemella con S. Severino Lucano L’Associazione Presenza Lucana, dopo aver chiuso il 15° anno d’attività culturale sul territorio, si è presentato ai soci ed al pubblico di Taranto, con il primo appuntamento ufficiale del 2006: “Le stagioni dell’acqua, San Severino Lucano”. La serata è stata aperta dal banditore, figura tipica nei paesi, seguita dall’entrata del Gruppo di Musica Popolare di Terranova del Pollino, al suono di una tarantella lucana. Il passaggio della zampogna, ”totarella” (ciaramella), organetto e tamburello, tra il pubblico, ha creato il giusto clima festoso per gustare meglio il documentario. Il Presidente dell’associazione, Santoro, ha illustrato un progetto “Turismo di paese” che l’associazione cura, per creare una cultura necessaria a sviluppare radicali iniziative per evitare che molti paesini, dell’entroterra lucano scompaiano per spopolamento. La regia ha inserito la poesia, filo conduttore in questi 15 anni degli incontri, con le splendide voci di Imma Naio, Mario Calzolaro e Angelo Bommino, che ha curato la lettura dei testi per accompagnare lo spettatore nella magnifica terra di Basilicata e, in particolare, nel Parco Nazionale del Pollino. Il professor Pio Rasulo, nativo di Stigliano, ha curato una relazione dal titolo “I colori del Pollino”. Un intermezzo musicale - affidato alla bravura di Cristina Spaziani al pianoforte e da Apollonia Briulotta al flauto traverso - ha presentato il Concerto in sol Maggiore del tedesco C. Willibald Gluck, creando quelle suggestioni ed atmosfere necessarie a presentare il documentario, ben curato e con una fotografia affascinante. Alla fine un applauso, sincero, tributato agli autori - Videouno era presente con Michele Buono curatore della fotografia. Il sindaco di San Severino Lucano, Francesco Fiore, ha illustrato le difficoltà in cui operano gli amministratori di un piccolo centro che, dopo la costituzione del Parco Nazionale, non ha ancora, del tutto, avuto quella crescita, sperata, sia per l’inadeguatezza delle strutture ricettive sia per la mancanza di pubblicità. Il Sindaco ha descritto, la molteplicità di paesaggi, non tralasciando il patrimonio lasciato da antiche civiltà, che possono essere mostrati ai turisti. Il dvd prioiettato sarà, con certezza, il veicolo per richiamare i turisti in una delle più belle terre del Sud. L’associazione ha offerto la disponibilità per un gemellaggio, come già avvenuto con altri centri, per rappresentare S. Severino, le sue tradizione, feste e rappresentazioni nella città. L’Assessore tarantino alla cultura, Emanuele Basile, ha espresso il proprio apprezzamento per l’incontro ed ha auspicato che Puglia e Basilicata, diventino, almeno idealmente, la stessa regione, poiché è il passato comune che le lega. L’iniziativa si è conclusa con lo scambio di doni tra le istituzioni e la consegna di pergamene da parte di Presenza Lucana. Michele Santoro ENTE PARCO DEL POLLINO Filippo Maria Aliquò è il nuovo direttore Filippo Maria Aliquò, 43 anni, di Reggio Calabria, dottore in Scienze Agrarie, è il nuovo direttore dell’Ente Parco Nazionale del Pollino. Aliquò, nominato con decreto del Ministro dell’Ambiente, e indicato nella terna di candidati dal Consiglio direttivo del Parco, si è insediato col nuovo anno. Tra le sue attività, Aliquò vanta ruoli dirigenziali nel Consiglio dell’Ordine dei Dottori Agrari della Provincia di Reggio Calabria, una lunga militanza in associazioni ambientaliste e ruoli di consulenza presso l’Assessorato regionale alla Forestazione, nella precedente legislatura. dic.‘05/gennaio 2006 NEMOLI/Micromondo promuoverà il geoturismo Aperto il Parco geologico sul Lago Sirino Una struttura visitabile non solo dalle scuole “Il vero viaggio di scoperta non consiste nell’esplorare nuove terre ma avere nuovi occhi”: è questa massima di Michel Proust ad ispirare il primo Parco tematico lucano e del meridione sulla geologia “Il Micromondo”. Il contenitore - ubicato sulle sponde del Lago Sirino - è stato tenuto a battesimo, con il sostegno morale della Presidenza della Provincia di Potenza e dell’Amministrazione Comunale di Nemoli. La struttura museale - aperta ufficialmente dal 4 febbraio, tutti i sabato e domeniche, dalle ore 9 alle 13 e dalle 16 alle 20 - si propone con un percorso accattivante. Con l’ausilio di miniature tridimensionali, realizzate dall’artista Luigi Santoro, sono riprodotti i principali processi geologici ed evolutivi del Globo: orogenesi, vulcanismo, carsismo, terremoti ecc. Ai modellini è affiancata una collezione di rocce, fossili e minerali, dell’Appennino lucano per narrare, in maniera nuova ed insolita, la storia della Basilicata considerata “un laboratorio a cielo aperto”. Di questo ed altro hanno parlato i promotori dell’iniziativa i geologi potentini Patrizia Magnotti e Dario Rizzo che hanno illustrato il progetto - finanziato con i fondi di Sviluppo Italia e realizzato in collaborazione dell’Ateneo Lucano. I responsabili si sono avvalsi, per questo, dell’esperienza della prof. Angela Laviano. L’attività del Parco unirà all’esposizione l’esplorazione del territorio, sui sentieri del Lagonegrese, per lanciare l’idea di una nuova forma di approccio coi luoghi: il “geoturismo” interagendo con varie figure e storici del posto. Oltre che su questi itinerari ci si muoverà anche con pacchetti e offerte variegate, interessanti tutta l’area. Richiamo quindi non solo per gli studenti ma anche per curiosi e turisti. Un’idea da plaudire, che arricchisce e valorizza il territorio – ha sostenuto il sindaco di Nemoli, Antonio Filardi. Micromondo è un’intuizione rilevante che va nella direzione dei percorsi da noi tracciati ha detto il consigliere provinciale Vito Di Lascio. Annunciata l’istituzione, da parte della Provincia, di una borsa di studio, intitolata all’illustre studioso Giuseppe De Lorenzo, per incentivare la conoscenza delle risorse ambientali e culturali come l’iscrizione all’Università di Basilicata. “Un’iniziativa coraggiosa ed interessante” – l’ha definita il prof. Giacomo Prosser - associato del Dipartimento Scienze geologiche dell’Università lucana - in quanto rivolta alla divulgazione scientifica carente in regione. Con questo museo si spera cresca la conoscenza, la voglia di ricerca e sperimentazione.” Forse avvelenati due grifoni reintrodotti nell’area Il volo spezzato nel Parco del Pollino Sarebbero stati avvelenati i due grifoni, rinvenuti morti nel Parco Nazionale del Pollino, a Civita. Questa, infatti, la causa più probabile della morte degli uccelli, reintrodotti qualche anno fa nelle gole del Raganello. Sono in corso esami per averne certezza, mentre esperti stanno monitorando la specie L’Ente Parco esprime sdegno e preoccupazione per l’accaduto - ha detto il presidente, Francesco Fino. Se l’ipotesi trovasse conferma, con la condanna, è necessario sensibilizzare l’opinione pubblica contro simili episodi. Non è ancora chiaro se fossero i grifoni i destinatari del gesto tuttavia, Fino – appurate le cause - non esclude iniziative che coinvolgano le popolazioni. Il progetto è strategico per la valorizzazione del territorio. Il grande avvoltoio - dall’apertura alare di quasi 3 metri - è tornato a volare tra le pareti rocciose del versante calabro, dal 2002. Il fine è quello di ovviare alla scomparsa, avvenuta per cause antropiche. Molto sviluppati in Spagna, vennero rilasciati col progetto “Ecologia e conservazione dei Rapaci”. Quindici esemplari arrivarono dal Centro di recupero “Grefa”, di Madrid, tutore di numerosi progetti in Europa. Successivamente ne arrivarono altri, temporaneamente rinchiusi nelle gabbie di acclimatamento. Il grifone, ha un valore faunistico e turistico essendo particolarmente gradevole da osservare in volo negli incantevoli paesaggi del Pollino. (Roberto Fittipaldi) T U T T O P E R L’A G R I C O LT U R A Cereali - Mangimi - Sementi Fertilizzanti - Fitofarmaci - Ferramenta Prodotti per la casa e la persona Via Pozzodonato, 123 - Tel. 0973/826657 TRECCHINA (PZ) dic.‘05/gennaio 2006 Nuovi successi per la Rete della Cultura della Provincia di Potenza Importante avvio del 2006 per la Rete della Cultura della Provincia di Potenza che in questi giorni sta raccogliendo riconoscimenti e soddisfazioni. Il caso Leone. Il successo della mostra dell’artista Giuseppe Antonello Leone continua a porre la Rete della Cultura della Provincia di Potenza in un panorama nazionale di primo piano. In seguito all’esposizione al museo provinciale, è giunta la richiesta di avere opere di Leone in prestito per la mostra “Bologna si rivela”, che si inaugurerà a Bologna alla fine di gennaio, presso la sede della fondazione Carsibo. Philippe Daverio. Continua e si intensifica la collaborazione con il noto critico d’arte Philippe Daverio che, dopo aver curato la mostra “Il caso Leone”, torna a Potenza per una nuova iniziativa della Rete della Cultura. Sarà inaugurata il 4 febbrai prossimo la mostra “13x17”, curata dall’associazione PadiglioneItalia con la consulenza, appunto, di Daverio. Gerardo Cosenza. In virtù di un’intesa raggiunta con gli eredi, sarà la Rete della Cultura della Provincia di Potenza ad omaggiare l’artista lucano recentemente scomparso con una retrospettiva di 30-35 opere da allestire presso la Pinacoteca Provinciale nel periodo tra febbraio e marzo 2006. 25 anni dalla morte di Leonardo Sinisgalli. Il prossimo 31 gennaio ricor- il sirino / 1 1 AV V E N I M E N T I rono 25 anni dalla morte del poeta ed intellettuale lucano Leonardo Sinisgalli. La Provincia di Potenza, compartecipa alle iniziative del Comune di Montemurro e sarà tra i fondatori della Fondazione Sinisgalli, il cui protocollo d’intesa verrà firmato, congiuntamente alla Regione Basilicata ed al comune di origine di Sinisgalli, proprio in occasione delle celebrazioni del 31 gennaio 2006. Giornata della Memoria. Il 27 gennaio ricorre la Giornata della Memoria, per celebrare le vittime della Shoah, ed anche quest’anno la Provincia di Potenza, nell’ambito della Rete della Cultura, propone un cartellone di eventi che partiranno dal 24 gennaio e si concluderanno il 22 febbraio 2006, con il coinvolgimento delle scuole lucane. “Il nostro è un impegno – ha detto il Presidente della Provincia di Potenza, Sabino Altobello – finalizzato a trovare una sintesi ottimale tra la qualità dell’azione volta alla promozione culturale e le risorse a disposizione. I risultati che stiamo ottenendo danno sicuramente ragione a questa nostra scelta poiché il riscontro positivo giunge soprattutto da un territorio ricco di potenzialità culturali a cui tentiamo di dare forza con l’opera di coordinamento e di centralità che la Provincia di Potenza può svolgere, valorizzando le grandi ricchezze della nostra storia e della nostra identità”. Lo stabilimento visitato dall’Upel di Maratea-Trecchina Onori al merito alla Marlane di Praia a mare Il 10 gennaio u.s., cortesemente accolti e guidati dal dirigente dell’Ufficio Personale, Giuseppe Pepe, e da Eugenio De Rosa, già capo reparto, i soci della Università Popolare della Età Libera di Maratea-Trecchina (Upel) hanno avuto l’opportunità di visitare lo stabilimento della Marlane di Praia a Mare che, negli ultimi tempi, è diventato persino materia di ricerca per tesi di laurea presso varie Università italiane. La Marlane, infatti, suscita interesse non solo sul piano socio-economico, ma anche sul piano industriale. Basti rilevare che per entità di finanziamenti da parte dello Stato, e per numero di maestranze impiegate, questo stabilimento - voluto, con quello di Maratea, da Stefano Rivetti - è stato l’ultimo grosso polo industriale realizzato nel Mezzogiorno d’Italia nel periodo compreso tra gli anni ’50 e ’90; qualcosa di analogo pare che sia avvenuto, soltanto nella seconda metà degli anni ’90, con l’apertura della FIAT a Melfi. E, purtroppo, dopo quasi 50 anni di attività, sta per chiudere i battenti questo stabilimento, che ha offerto le prime radici per lo sviluppo delle popolazioni della costa tirrenica calabro-lucana, oltre che del suo hinterland. Se è vero che apparecchiature e telai vengono smontati e trasferiti in stabilimenti del Nord d’Italia, o dei paesi dell’Est europeo, ove, essendo ancora efficienti, continueranno a svolgere la loro funzione, non è la obsolescenza a determinare la delocalizzazione di questa attività produttiva da Praia a Mare. E’ la economia ultraliberista e competitiva, a livello globale, che porta ad insediare i nuovi processi industriali prevalentemente là dove il lavoro, o il movimento delle merci, costa meno. Peccato! Le maestranze degli stabilimenti di Praia a Mare e Maratea hanno prodotto tessuti di grande qualità, i cui campioni non potranno non essere ospitati in un apposito museo, così come alcuni strumenti, e le pagine pubblicitarie degli stessi stabilimenti apparse sui più diffusi periodici nei primi anni di attività: da Epoca al Il Tempo, a Marie Claire, etc. Rimane un cruccio: le opportunità economiche offerte alle famiglie di centinaia di lavoratori non sono state colte per sensibilizzare e avviare i propri figli verso quegli studi che stimolano la cultura d’impresa nel settore tessile. Si sono preferiti, come per il passato, gli studi che portano alle cosiddette professioni liberali, o intellettuali, e alla emigrazione dal nostro Sud. Nel tributare gli onori al merito a dirigenti e lavoratori della Marlane che, comunque, per quasi cinquant’anni hanno dato prestigio al settore tessile italiano, è d’obbligo l’auspicio che nell’inevitabile processo di riconversione dell’attività industriale abbia spazio un settore che ben si inserisca nella vocazione turistica del territorio. Rosanna Papaleo L’opera della giornalista-pubblicista Marianna Trotta Un libro su Stefano Rivetti a Maratea Osannato da alcuni, contrastato da altri, il Conte Stefano Rivetti di Valcervo, ha avuto sicuramente un ruolo di primo piano nella vita sociale e nello sviluppo economico del Golfo di Policastro, ed in particolare a Maratea, negli anni ’60 e ’70. A fine dicembre, presso la sala consiliare di Maratea, è stato presentato un libro di approfondimento sugli anni trascorsi nella cittadina Tirrenica dall’imprenditore biellese. Il volume – che s’intitola “Il Conte Stefano Rivetti, l’imprenditore gentiluomo” - è stato scritto dalla giornalista pubblicista Marianna Trotta di Maratea. Quello che sta per chiudersi, è stato un anno particolare per la figura del Conte Rivetti. Infatti, come hanno avuto modo di ricordare nel corso del dibattito, il sindaco di Maratea, Francesco Ambrosio, l’assessore, Loredana Stoppelli, e Tina Tannini, dirigente dell’Apt di Maratea, il 4 settembre, pro- prio alla memoria di Rivetti, è stata intitolata una strada a Fiumicello e dedicata una mostra fotografica. Il testo di Marianna Trotta è il risultato di un attento e meticoloso lavoro di ricerca. L’opera ripercorre i momenti significativi della permanenza di Rivetti a Maratea, segnata dal suo impegno nel settore industriale e dalle molteplici intuizioni turistiche per lo sviluppo della cittadina e dell’intera area circostante. “E’ stato un lavoro di ricerca, per alcuni versi, complicato – ha dichiarato l’autrice – ma sicuramente entusiasmante e stimolante, perché le idee che ha avuto Rivetti sono di straordinaria grandezza sia da un punto di vista industriale sia turistico, per Maratea e per tutta l’area sud”. Idee che si sono rivelate estremamente attuali. Come quella di realizzare un Azienda di Soggiorno e Turismo del Golfo di Policastro con Maratea comune capofila. Un concetto, come ha precisato Lanterna Verde di Salvatore Ruggiero Bar • Ristorante • Pizzeria SPECIALITÀ LOCALI - APERTO TUTTO L’ANNO Piazza del Popolo, 25 - tel. 0973/826216 TRECCHINA l’assessore regionale Gaetano Fierro, presente alla manifestazione, ripreso ultimamente dal progetto Policastro. O come “Sirinia” e “Pollinia”, un’idea, quest’ultima, che anticipava di gran lunga il Parco Nazionale del Pollino. Inoltre, avvalendosi delle testimonianze dirette di coloro che hanno conosciuto, stretto rapporti di amicizia e lavorato con il Conte Rivetti, l’autrice traccia un profilo umano di una figura carismatica avvalendosi anche di una preziosa documentazione fotografica. Per avere un idea della vasta eco che le gesta del Conte ebbero negli anni ’60, basta ricordare un articolo pubblicato da Indro Montanelli il 4 settembre del 1957 sul Corriere della Sera - così come riportato nel libro – dal titolo: “Qualcuno ha svegliato Maratea in letargo”. Un momento significativo della serata è stata la proiezione di un filmato della Rai, reperito da Trotta, del 1962: “La borsa della Spesa”. Un programma di economia, dove si tratta “il caso Rivetti” intervistando i suoi dipendenti, gli abitanti di Maratea e Praia a Mare e il Rivetti in uno dei suoi stabilimenti. All’incontro sono state ascoltate anche le testimonianze degli ex sindaci di Maratea Antonio Brando e Mario Di Trani. Mentre la conclusione è stata affidata al senatore a vita Emilio Colombo, amico del Conte. “Il libro di Trotta è il primo lavoro di ricomposizione, nel tempo, dei personaggi che hanno collaborato con Rivetti – ha dichiarato Colombo – E’ un libro che riassume tutta l’opera del Conte”. Francesco Zaccara EDIL I Z I A ART I G I A NA di Giuseppe Ferrari NEMOLI (PZ) - tel. 0973 40478 - cell. 338 6989449 Specializzato anche in: IMPERMEABILIZZAZIONE TERRAZZE COIBENTATURE - FORNI - CAMINETTI - LAVORI IN PIETRA CARTONGESSO - PITTURAZIONI VARIE ecc. 12 / i l s i r i n o FAT T I & P E R S O N E ROTARY/Uno spirito eclettico In memoria di Angelo Osnato MARATEA/Suor Maria Elena Buonanno ci ha lasciato Cara maestra… un pensiero per te Fu presidente del Club di Lauria nel 1995/96 Il 18 settembre dell’anno scorso si diffuse in paese una notizia molto triste: Angelo Osnato non era più tra noi. Nei mesi precedenti aveva combattuto con impegno la sua personale battaglia contro quello che nel Novecento venne definito “il male del secolo” e che ancora oggi miete tante vittime, ma niente lasciava presagire che un fisico reso vigoroso e vitale dalle attività sportive molto praticate in gioventù potesse spegnersi in modo tanto repentino e in un’età tutt’altro che avanzata. A distanza di oltre un anno la mente ancora non riesce a capacitarsi di come un carissimo amico, persona attiva, energica, dinamica, a tratti quasi esuberante, non debba far più sentire la sua voce. Noi abitavamo di fronte, ai due lati della stessa strada. Ci vedevamo perciò quasi tutti i giorni e conversavamo di tante cose, poiché Angelo era uno spirito eclettico, con conoscenze e interessi a largo raggio. Parlavamo di politica, di economia, di problemi dei figli, di prospettive di lavoro, di moralità della vita pubblica. Sapeva ascoltare e farsi ascoltare, e il suo dire non era mai banale, poiché metteva a frutto le esperienze di una vita attiva in molti settori anche a prima vista eterogenei. Ma non è di Angelo padre, marito, lavoratore che io voglio parlare, eppure avrei tanto da dire poiché Pina e i figli occupavano un posto preminente nella sua mente e nel suo cuore, e il lavoro rappresentava per lui una missione più che un’attività professionale. Mi piace invece ricordarlo come rotariano. Era entrato a far parte del Club di Lauria nel 1981 e sin dai primi momenti si era distinto per entusiasmo e spirito di servizio, tanto che dopo soli tre anni fu chiamato a coprire per il biennio 84/86 la carica di Segretario. Ma per l’intero arco dei 23 anni della sua appartenenza al Sodalizio non ha fatto mai mancare la sua collaborazione, fattiva, disinteressata e al di sopra di ogni interesse personale, come recita il nostro motto e come d’altra parte si addiceva pienamente alla sua personalità. Anche insieme a chi vi parla, con cui aveva condiviso migliaia di chilometri e lunghe serate per mettere a punto iniziative che potessero dare lustro al Club, fu assiduamente presente a tutte le manifestazioni rotariane, dalle Assemblee ai Congressi, dai Forum ai convegni distrettuali su temi di natura culturale, filantropica o sociale. Sono rimasti memorabili alcuni suoi giudizi espressi con linguaggio preciso, sintetico e calzante Lo scopo che ci accomunava era quello di assicurare importanza e visibilità al nostro Club e di farne crescere l’importanza a livello distrettuale. I risultati furono brillanti e di rilievo, anche duraturo nel tempo, al punto che i Soci del Club con unanime sentire ritennero di dare ampio riconoscimento alla sua opera valida e ininterrotta designandolo alla Presidenza del Club nell’anno rotariano 1995/96, mandato che egli assolse, è finanche superfluo dirlo, con la passione, l’impegno e la competenza che metteva in ogni suo atto. Gli stessi Soci che a mio nome desiderano porgere ai familiari i sensi delle condo-glianze più sentite e al caro Angelo l’assicurazione che occuperà sempre, e per sempre, un posto di rilievo nella nostra stima e nella nostra memoria. Addio, Angelo. Vincenzo Policastro Azienda con Sistema Qualità Certificato UNI EN ISO 9002 SOCIETÀ LAGONEGRESE AUTOMOBILISTICA Servizi di Linea e Turismo Viaggi Nazionali ed Internazionali Gite scolastiche - Pellegrinaggi - Congressi - Escursioni Via Roma, 6 - LAGONEGRO (PZ) tel. 0973 21016 - 41416 di MARTA DE NICOLA Il mio primo volo fuori dal nido familiare mi vide stretta a te in un tiepido settembre del 1985. Era il primo giorno dell’asilo, mia mamma mi affidò a te, e, con occhi bagnati di lacrime, scandì con lentezza i passi sul selciato, i primi che ci divisero. Molti ricordi, per niente sbiaditi dal tempo, di quegli anni sereni con te che, nelle ore di asilo, ti trasformavi in mamma premurosa e severa insieme. Ma, forse, la sensazione che tu fossi anche severa era dovuta alla tua imponenza, noi eravamo piccoli, i tuoi piccoli. Una marea di pulcini, una marea di grembiulini bianchi tutt’intorno a te correva nell’atrio e tu, sorridente, godevi di quell’infantile scalpiccio. Te la si leggeva in viso l’allegria, il tuo sorriso mai stanco, le tue mani sempre pronte a donare carezze. Tu, maestra, sei stata la figura che ha accompagnato il tempo della spensieratezza. Ho voluto scrivere due semplici parole, non pretenziose, guardandoti non con gli occhi della donna di oggi ma con gli occhi della bambina che ero. E con quegli occhi ricordare una mia ricorrente marachella di quelle che solo i bambini sanno fare. Ero inappetente e dovevo assolutamente eludere il famoso “controllo del piatto”. Camminavi infatti adagio e imponente tra i piccoli banchetti colorati ed osservavi tutti noi scrutando attentamente chi, come me, era molto lento nel mangiare. Stranamente, e con tua grande soddisfazione notasti un repentino cambiamento. Il mio piattino era candito prima degli altri, cosa che ti rese molto felice. Ma ecco la marachella! Tutto quello che non era nel piatto era finito impacchettato con cura e riposto nelle tasche del grembiule. Questa dunque la mia marachella. Ma quante ne avrai viste tu, cara maestra, in tanti anni di prezioso amore per i bambini? Ti voglio ricordare perché è proprio nell’età infantile che hai insegnato a noi bambini i fondamentali valori della vita, l’amore per la famiglia, il rispetto reciproco, l’amicizia… valori che molto spesso da adulti dimentichiamo. Risuonano mentre ti scrivo nella mia mente le note di “Vorrei essere come te”, commovente canzone da te insegnataci in occasione della festa del papà. La notizia della tua scomparsa mi ha raggiunta quando, per motivi di studio, ero fuori Maratea. Mi rammarico di non poterti portare oggi neanche un fiore. Possa essere questo, un piccolo gesto d’amore per te, che di amore ne hai donato tanto a me come a tante generazioni di bambini di Maratea e della zona. Un pensiero che è mio ma, sono sicura, sarà fatto proprio da chi, come me, ha conosciuto il tuo amorevole sorriso. Un fiore che si esprime in queste semplici parole: maestra ti voglio bene. Ricordati con una cerimonia i minatori scomparsi Festa di S. Barbara tra Lauria e Nemoli Significativa cerimonia, in memoria dei minatori defunti, fra Lauria e Nemoli in occasione della Festività di S. Barbara. Giunta alla quattordicesima edizione la manifestazione commemorativa ha coinvolto lavoratori in attività, pensionati, familiari e amministratori comunali delle due cittadine e rappresentanti politici. Insieme, organizzatori e ospiti, hanno partecipato alla celebrazione di una S. Messa e poi deposto corone nei cimiteri di Nemoli, Lauria superiore e inferiore. Nel ringraziare i promotori, il sindaco, Antonio Filardi, ha ricordato i tanti concittadini che, con il loro duro lavoro nei cantieri in galleria - e miniere in Italia e all’estero - hanno contribuito alla crescita e al benessere delle loro famiglie e della comunità. Con loro, un pensiero è stato rivolto anche ai vigili del Fuoco, gli artiglieri, i soldati e quelli che hanno a che fare con il fuoco e materiale esplosivo (tutti posti sotto l’ala protettrice di S. Barbara). I festeggiamenti si sono conclusi E U RO G O M M E DI dic.‘05/gennaio 2006 HOTEL RISTORANTE GIUSEPPE GRECO G O M M I S TA A U T O L AVA G G I O A U T O M A T I C O L AVA G G I O T A P P E Z Z E R I A Via Roma - NEMOLI (PZ) - tel. 0973 40459 oi i tu nti r e e p m evi ric nella contrada Rosa di Lauria - storica località dove alta è stata, nel tempo, la presenza di ex minatori - con discorsi di autorità, brindisi augurali e l’incendio di fuochi artificiali notturni. PER PRENOTAZIONI RIVOLGERSI IN Via F. Turati, 21 PRAIAA MARE (CS) tel. 0985 72297 fax 0985 777163 dic.‘05/gennaio 2006 S P E T TAC O L I & M U S I C A Successo per “E’ asciuto pazzo ‘o parrucchiano” di G. Di Maio Teatro a Nemoli con la Compagnia E.V.A. Tutto esaurito per lo spettacolo teatrale di fine anno nel centro valligiano. Per iniziativa dell’Amministrazione Comunale, la Pro Loco e il patrocinio della Provincia di Potenza presentata la celebre commedia in due atti di Gaetano ed Olimpia di Maio, “E’ asciuto pazzo ‘o parrucchiano”. La rappresentazione in vernacolo, ad opera della Compagnia E.V.A. di Sala Consilina, si è svolta sulle tavole del centro polifunzionale, davanti ad un numerosa ed attenta platea. Il testo scritto negli anni settanta dall’autore napoletano, scomparso nel 1991, è la classica espressione della commedia dell’arte partenopea. Uscita come “Nu paese mmieze ‘e guaie”, viene modificata negli anni ‘90 nel titolo “E’ impazzito il parroco” riscuotendo un successo di critica e pubblico e tradotta anche in dialetto siciliano. Scrittore, poeta intenso e colto, l’autore riesce con il suo tono ironico e accattivante a raccontare, servendosi dei suoi personaggi, molte magagne presenti nella società. Ricca di colpi di scena la commedia vede il protagonista, don Sandro - colpito da progressiva pazzia - che cerca di arginare, con i suoi metodi, la crisi della fede religiosa dei suoi parrocchiani, restituendola a ricchi e poveri. Con lui e la perpetua, altre originalissime figure, si alternano e si mescolano sul palco in simpatici siparietti che divertono e inducono alla riflessione. Alla fine applausi a scena aperta per gli interpreti della Compagnia Eva, alcuni dei quali, al di sopra del livello amatoriale. E sono meritatissimi i giudizi per il gruppo salese, nato una diecina di anni fa, per iniziativa di tre gentil donne capaci di sedurre e attrarre all’arte di Plauto anche l’altro sesso, giovani ed anziani di varia professione. Alla sua prima in Basilicata, dopo aver calcato una diecina di “piazze” campane, il lavoro si avvale della regia di Tonya Filomena, migliore attrice al “Premio Sele” di Oliveto Citra. Tutti apprezzati - come dicevamo - gli attori cimentatisi nell’importante e complessa commedia calatisi in toto nei vari ruoli, richiesti dal copione. Ecco i 14 personaggi e interpreti: Roberto (Natale Nappo), Modestino (Ernesto Coccoli), don Sandro (Vincenzo Terracciano), donna Rosa (Anna Pizzone), Menico (Antonio Rivellese), donna Bianca (Fortunata Spinelli), Matilde (Teresa D’Elia), Contadino (Carmine Calicchio), Ninetta (Maria Cappelli), Andrea (Nicola Puglia), Vittorio (Francesco Palladino), Celeste (Dora Beltotti), Renato (Mario Tierno), Elvira (Elisabetta Lauria). COLLETTIVA D’ARTISTI LAURIOTI PER LA FESTA DEL BEATO LENTINI TELEVISIONE/Rispolverato il termine “raguseo” Signora di Rivello ad “Affari tuoi” La giovane vince 16mila euro in televisione di BIAGIO FERRARI Maria Pettinato, giovane e simpatica sig.ra di Rivello, mercoledì 14 dicembre 2005, come rappresentante della Basilicata, ha vinto euro 16.000 ad “Affari Tuoi”, il popolare gioco televisivo, condotto con bravura dal famoso cantante Pupo. Il giorno precedente già aveva vinto il libro “Vincitori e Vinti” di Bruno Vespa. La signora lavora alla Fiat di Melfi, risiede in Lavello, è sposata a Rocca Imperiale con il sig. Franco Moliterni ed è felice madre d’Alessandro, un bel bimbo di sei anni. Durante la trasmissione, Maria è stata seguita da numerosi Rivellesi, con attenzione e partecipazione: sono state ammirate la disinvoltura, le qualità canore e la scelta dell’epiteto “raguseo” per “l’infame”. Raguseo, abitante di Ragusa (di Dubrovnik), è un appellativo molto usato a Rivello, per indicare un tirchio, una persona spilorcia, tirata, com’è nel gioco “l’infame”. Il termine, secondo le mie ricerche, indica gli Sloveni della colonia costituita, intorno all’anno 885, nel territorio Plaga Sclavorum, oggi Praia a Mare, dal condottiero bizantino Niceforo Foca, per difendere la fede cristiana dalle incursioni Saracene. I Ragusei della colonia erano motivati a difendere la fede cristiana, perché devoti di S. Biagio, patrono di Dubrovnik (Ragusa), culto vivo anche a Tortora ed a Maratea. Alla brava Maria complimenti vivissimi ed infiniti auguri. MUSICA/Novità discografiche Dal 24 al 26 febbraio prossimo, in occasione della festività del Beato Domenico Lentini, a Lauria, in località Caffaro, nei locali adiacenti al Presepe Lentiniano permanente, sarà allestita una mostra collettiva. La rassegna è organizzata dall’eclettico artista Domenico Viceconte e dalla nota pittrice Antonietta Di Lascio. I due rappresentanti dell’arte lauriota, vogliono ripetere l’esperienza positiva dell’anno scorso, quando, in occasione della festività del Beato, insieme ad altri esponenti del settore realizzarono una rassegna a più voci, che riscosse il favore di numerosi visitatori. Si potrebbe così inaugurare una buona tradizione artistica lauriota. MUSEI E MOSTRE ROTONDA Museo Naturalistico del Mercure tel. 0973 667321 LAGONEGRO Oasi di Spiritualità, Monastero S. Maria degli Angeli BIBLIOTECHE Centro Culturale Maratea tel. 0973 876411 CINEMA-TEATRO Nuovo Cinema Iris – Lagonegro tel. 0973 41410 Nuova Italia – Latronico tel. 0973 859000 Sala Atomium – Lauria tel. 3470816149 Columbia – Francavilla tel. 0973 574447 NEMOLI – LAGO SIRINO “Il Micromondo” Parco tematico sulla geologia tel. 0973 40632 RIVELLO Mostra Archeologica del Lagonegrese – Monastero di S. Antonio tel. 0973 46004 (Municipio) MARATEA Mostra “Archeologia tra terra e mare” – Palazzo De Lieto – tel. 0973 876676 LAURIA Fondazione “Beato D. Lentini” tel. 0973 823373 LATRONICO Museo Civico Archeologico/Grotte – Mostra della Civiltà Contadina, loc. Calda Terme tel. 0973 853111 (Municipio) CASTELLUCCIO INF. Museo della Civiltà Contadina, Chiesa Madonna della Neve il sirino / 1 3 PARCO ZOO LAGONEGRO “Giada” tel. 0973 21767 GROTTE MARATEA – Marina 0973 876393 DOVE SCIARE LAGONEGRO- Lago Laudemio LAURIA - Conserva ROTONDA-VIGGIANELLO Nuovo Cd di Gianmarco Natalina Il giovane lucano primo al Festival di Potenza E’ una delle promesse del panorama canoro lucano Gianmarco Natalina. Figlio d’arte, nella casa di Gallicchio – dove vive col padre Pino, musicista e compositore - si può dire che sia cresciuto a “pane e musica”. A sei anni lo vediamo cimentarsi con la tastiera del pianoforte. Poi partecipe ad alcuni concorsi pianistici e canori dove ottiene risultati interessanti. A 14, nel 2003, incide il primo Cd contenente 10 cover ed un inedito dal titolo “In qualche modo”. Oggi, sedicenne, alterna i suoi studi liceali, in quel di Sant’Arcangelo, e la sua passione canora cogliendo successi in diverse manifestazioni. Tra questi a settembre 2005, a Rifreddo di Pignola, la vittoria al Festival “Una voce per la vita” e, ad ottobre, la replica classificandosi primo al Festival di Potenza - interpretando il brano “Io in una storia”, scritto dal padre e rielaborato da lui musicalmente. Di recente realizzazione il Cd che contiene due brani “Io in una storia” e “Fiore del male” che verrà distribuito nella nostra regione e nelle radio locali e nazionali. Si tratta di due pezzi che il pubblico saprà certamente apprezzare in quanto esprimono buone sonorità e testi significativi. “LA CASERECCIA” TRATTORIA - PIZZERIA - BAR Forno a legna loc. Parrutta - TRECCHINA (PZ) 200 mt Fondovalle Noce tel. 0973 826096-826078 14 / i l s i r i n o S P O RT PROMOZIONE/Obiettivo salvezza centrabile TERZA CATEGORIA/Premia la nuova formula Posizione tranquilla per l’FC Nemoli Nemus, terzo posto e migliore difesa Lo sport come aggregazione e conoscenza dei luoghi Specialista in pareggi (e pali) sconta infortuni e squalifiche Si attesta in una posizione di tranquillità, agli inizi del girone di ritorno, il Football Club Nemoli. Partita con l’intenzione di far bene la società - presieduta dal rag. Tonino Cavallaro - poteva centrare anche altri obiettivi, visto l’andamento altalenante del campionato di calcio di Promozione. Il sodalizio - che unisce realtà come Nemoli e Trecchina - è partito con un organico che, per varie vicende, non è stato mai al completo, al momento di scendere in campo. Sul rendimento della squadra hanno pesato, non poco, diversi infortuni (da Carlomagno a Carrazzone a Borreca…) e squalifiche, con colpe non sempre addebitabili ai calciatori. La compagine rossoblu - che gioca le sue gare nello stadio comunale di Trecchina, per la misura non regolamentare dell’impianto di Nemoli - agli ordini del tecnico Bernardino Filardi – si è dimostrata specialista in pareggi. Alla 18^ giornata, sono ben 8 (di cui 3 in casa e 5 fuori) le vittorie, invece, sono 6 (4 interne), le sconfitte 4 (2 esterne). Riguardo ai gol: quelli realizzati ammontano a 25, quelli subiti a 16. Molti dei punti mancanti all’appello sono anche da addebitare a certi arbitraggi e alla sfortuna. Il Nemoli - distrazioni difensive a parte - infatti, gioca ma non finalizza e, spesso, impatta con i pali: ben tre colpiti ad Armento, altrettanti col Vietri, uno con Murese, Pescopagano e Santarcangiolese. “Tuttavia l’obiettivo primario della salvezza, che ci eravamo prefissi, è sempre alla nostra portata – dice il presidente Cavallaro - che non prevede altri innesti nel collettivo, nonostante le defaillance in corso d’opera. PORTIERI: Rosario Vigorito, Domenico Manfredelli. DIFENSORI: Donato Boccia, Toni Borreca, Antonello Chintemi, Raffaele Cresci, Domenico Iaria, Antonello Lombardi. CENTROCAMPISTI: Domenico Carlomagno, Andrea Carrazzone, Nico Ciorciaro, Alessandro Falabella, Pasquale Marino Giampietro Messuti, Giuseppe Messuti. ATTACCANTI: Francesco Bruno, Carmine Cantisani, Rosario Lardo. LA DIRIGENZA: Antonio Cavallaro (presidente), Domenico Cresci e Giuseppe Ferrari (vicepresidenti), Giuseppe Di Lascio (direttore generale), Salvatore Ruggiero (direttore sportivo), Antonello Lombardi (segretario), Gaetano Anania (cassiere), dott. Alfonso Chiacchio (medico sociale), Pietro Anania, Michele Battaglia, Nicola Carlomagno, Luciano Cresci e Biagio Lombardi (consiglieri), Bernardino Filardi (allenatore), Carmelo Bifano (preparatore atletico). CLASSIFICHE ECCELLENZA 22a giornata PROMOZIONE 18a giornata PRIMA CAT. 17a giornata dic.‘05/gennaio 2006 Non è fine al solo gioco del calcio l’attività del Nemus. La Società, presieduta dal dott. Angelo Di Lascio, unisce allo sport momenti di aggregazione e la cultura della scoperta dei luoghi. Coi motivi della giornata, ogni domenica atleti e dirigenti anticipano la partenza per visitare i paesi e conoscerne la gastronomia (a volte seguiti da tifosi e famiglie). Una formula che funziona, a giudicare dai risultati. Ma ci sono altre ragioni dietro. Il Nemus, infatti, dopo l’esordio dello scorso campionato, all’insegna della “goliardia”, ha “svecchiato” i suoi ranghi e si è presentato con un organico rinnovato. Sempre improntato alla valorizzazione delle risorse locali la compagine si è arricchita della guida tecnica di Rosario Cantisani, giocatore con esperienze in Eccellenza, come capitan Mario Priante, e di altre importanti pedine quali i fratelli Summa, Giovanni Ielpo – che ha militato in promozione così l’ultimo arrivo Alessandro Cozzi, in gol e subito infortunato (unico “straniero”, di Trecchina, ma “col cuore” a Nemoli). Il ruolino di marcia è positivo. Al secondo anno nel girone D, del campionato di terza categoria, il Nemus è terza forza del torneo (su 10 partecipanti). Poteva essere seconda se non pareggiava in casa; ha la migliore difesa con soli 9 gol subiti e il terzo miglior attacco 21 reti realizzate. Ha perso una sola gara, ne ha vinte 5 e pareggiate 3. Ecco i fautori che, soddisfatti, rilanciano gli obiettivi della vigilia. Far crescere i giovani nel calcio, attraverso quella partecipazione e sano agonismo, auspicati dal barone De Coubertin. La dirigenza: presidente Angelo Di Lascio, vicepresidente Felice Dragone, segretario e direttore tecnico, Gerardo Melchionda, allenatore, Rosario Cantisani, consiglieri: Nicola Carrazzone, Giuseppe Ferrari, Francesco Filardi, Gianfranco Papaleo, Nicola Pesce, Sante Pesce, Hicham Santina, Nicola Savoia, Antonio Vigorito. La rosa – portieri: Domenico Carlomagno, Giuseppe Cascelli, Giuseppe Ferrari, Vincenzo Summa; difensori: Domenico Cantisani, Biagio Di Lascio, Domenico Ielpo, Giovanni Ielpo, Biagio Rocco, Giovanni Rocco, Gianluca Scala, Luca Summa, Stefano Vigorito; centrocampisti: Domenico Di Lascio, Francesco Filardi, Gianfranco Papaleo, Mario Priante, Giuseppe Vigorito; attaccanti: Giannicola Castelluccio, Alessandro Cozzi, Domenico Cresci, Domenico Gugliotti, Giuseppe Gugliotti, Roberto Lombardi, Hicham Santina. SECONDA CAT. 15a giornata TERZA CAT. girone D andata 33 Viggiano 30 Rotondella 29 Roccanova 22 Senise Rivello 20 Lagonegro 19 S. Martino 16 Montemurro 15 15 Teana Chiaromonte 14 Paterno 12 Corleto 10 Marsico 7 Episcopia (esclusa) G.M. SPORT ARTICOLI PER LA PESCASPORTIVA Sali e Tabacchi Via Perillo, 1 NEMOLI (Pz) tel. 0973 40452 Via P. Longo, 103 - PRAIA A MARE (CS) Tel./fax 0985.777630 - cell. 339. 2504982 e-mail: [email protected] RUB R ICA & ANN UNCI dic.‘05/gennaio 2006 L’ANGOLO DELL’ERBORISTA VENDO - COMPRO - AFFITTASI - AFFARI Acerola e rosa canina, piante nemiche del raffreddore IL CONDOMINIO a cura della dott.ssa MARGHERITA SANTARSIERO Siamo ormai in pieno inverno e questa stagione è portatrice di raffreddamenti e influenze. La natura ci offre come valido aiuto, oltre gli agrumi, due piante che sono fonti eccezionali di vitamina C: l’Acerola e la Rosa canina, capaci di stimolare il nostro sistema immunitario. L’ACEROLA è il frutto di una pianta tropicale diffusa in America. In portoghese viene chiamata “Cereja das Antilhas” (ciliegia delle Antille) perché la sua forma ricorda la ciliegia, il suo nome latino è Malpighia glabri. E’ una pianta originaria delle regioni settentrionali dell’America del Sud, ma cresce anche nelle Antille, Messico e nella fascia meridionale degli Usa. La maggiore diffusione si ha in Brasile, dove si trova sia allo stato selvatico che coltivata. La pianta è una sempre verde, il cui frutto è una drupa, color rosso vivo, sferica, delle dimensioni di una ciliegia. Questa pianta non sopporta basse temperature ed è sensibile al freddo. Si adatta alla coltivazione in vaso e si trova in vendita anche in Italia. Studi chimici hanno dimostrato che l’acerola contiene circa 150 componenti diversi, ma il suo maggior costituente è la vitamina C, il cui contenuto può arrivare al 4,5 per cento, mentre quello di un’arancia sbucciata è soltanto dell’0,05%. Il frutto acerbo contiene il doppio di vit. C rispetto a quello maturo il suo contenuto in magnesio e potassio è circa il doppio di quello delle arance. Il contenuto di vitamina A è paragonabile a quello delle carote. Il frutto viene utilizzato sotto forma di succo e la sua diffusione, nei luoghi d’origine, è paragonabile a quella del succo d’arancia in Europa. Nel mercato erboristico, l’acerola, è presente soprattutto sotto forma di compresse. Il suo uso è legato all’alto contenuto di vitamina C, è quindi indicata nel rafforzamento delle difese organiche, coadiuvante negli stati influenzali, raffreddori e debolezza. Un’altra pianta, anch’essa spontanea, fonte naturale (anche se in quantità nettamente inferiore) di vitamina C, è la ROSA CANINA. “Senza riguardo per il fascino del suo fiore, che scintilla fra cespugli come una stella in una seta preziosa, impregnato di un’aroma fine e discreto, né per la grazia robusta del suo frutto, armoniosamente contornato e rivestito da una scintillante corazza di corallo, i botanici greci, così sensibili alle bellezze della natura, non hanno trovato altro termine per designare questa pianta, che quello di Kunorrodon la cui tradizione è Rosa canina”. Così scrive Leclerc, famoso fitoterapeuta francese, descrivendo il contrasto tra la bellezza della pianta ed il nome attribuitole. In realtà questo nome sembra alludere alle virtù terapeutiche della pianta e cioè, secondo gli antichi, capace di guarire i morsi dei cani affetti da rabbia. Le spine dell’arbusto, infatti, erano paragonati alle zanne affilate di un cane ed era pertanto logico, seguendo la teoria della signatura, stabilire una relazione tra il graffio, provocato dalle spine della pianta, ed i morsi di un cane per cui la pianta era capace di guarire questi ultimi. La rosa canina (detta anche rosa selvatica, rosa spina, spina novella) è una rosa selvatica che cresce spontanea nelle nostre campagne. La parte della pianta utilizzata sono i falsi frutti che, essiccati, contengono i veri frutticini, i quali, per la ricchezza in vitamina C, ne fanno un ottimo coadiuvante negli stati carenziali e possono considerarsi un valido presidio nella prevenzione e nel trattamento delle affezioni invernali, a carico dell’apparato respiratorio. Il maggior contenuto di vit. C è nei frutti freschi delle gemme, perché con l’essiccamento circa il 45 per cento di Vit. C viene distrutta. Per evitare di assumere uno scarso quantitativo di Vit. C è possibile utilizzare il gemmoderivato di rosa canina che, se usato già in autunno è utile rimedio preventivo. La rosa canina rientra nella composizione di molte tisane (insieme al karkadè) esercitando una blanda azione diuretica e rinfrescante, a scopo alimentare, viene utilizzata per la preparazione di conserve dal gusto gradevole e dall’azione blandamente lassativa. Inoltre, per il contenuto in flavonoidi, la rosa canina viene utilizzata in pomate o creme per pelli sensibili e delicate. Consigliando l’uso di acerola o la rosa canina in questo periodo, Auguro Buona Salute a tutti. TACCUINO NEMOLI Municipio/Polizia Urbana Carabinieri Rivello Guardia Medica –Uff. sanitario Farmacia dott.ssa Vertulli Studio Medico dott. Di Lascio Ufficio Postale Parrocchia S. M. Grazie Scuola Secondaria I Grado Scuola Primaria Nemoli Scuola dell’Infanzia Nemoli Scuole dell’Obbligo Lago Sirino Istituto Comprensivo Trecchina Posto Telefonico (Alim. Garofalo) Il Sirino (Redazione) 0973 40001 0973 46003 0973 40024 0973 40492 0973 40511 0973 40194 0973 40016 0973 40064 0973 40526 0973 40462 0973 42972 0973 826035 0973 40090 0973 40512 MERCATO: 2° e 4° Lunedì del mese NUMERI UTILI LAGONEGRESE Compagnia Carabinieri Lagonegro Polizia Stradale Lagonegro Vigili del Fuoco Lauria Tenenza di Finanza Lauria Guardia di Finanza Maratea Ispettorato Forestale Lagonegro ASL n. 3 - Ospedale Lagonegro 0973 41291 0973 232011 0973 823079 0973 823134 0973 876923 0973 41517 0973 48111 di GELSOMINA PICARELLA Vico I° S. Pietro, 1 - LAGONEGRO (Pz) Tel/fax. 0973 22379 - Cell. 328 8848087 - VENDESI a Lagonegro in Via Portella (centro storico), abitazione ristrutturata di mq. 55 circa, composta da cucina-soggiorno, due camere da letto, bagno e ripostiglio. Raggiungibile facilmente e comodamente. Legnaia in prossimità dell’abitazione. - AFFITTASI a Lagonegro, in Via S. Antuono, appartamento di mq 120 circa composto da cucina, salone, tre camere da letto, bagno, ampia balconata, terrazzino, veranda con bagno di servizio. Termoautonomo, piano secondo. - VENDESI a Trecchina, località Parrutta (SS 585 Valle del Noce) abitazione indipendente composta da mq 90 al piano terra e mq 90 al primo piano, garage ed annesso terreno di pertinenza. - VENDESI a Nemoli, località Lago Sirino, villetta di mq. 100 circa composta da due vani ed accessorio al piano terra e n. 4 vani ed accessorio al piano primo, sottotetto di mq. 90, garage di mq. 12 circa e limitrofo terreno pertinente di circa mq. 160. - AFFITTASI a Lagonegro, Piazza Trieste, locale seminterrato di mq. 100 circa con accessorio. - VENDESI a Lagonegro, Viale Colombo, appartamento di mq. 110 composto da n. 5 vani ed accessorio, locale seminterrato di mq. 46. Piano secondo. CERCHIAMO IMMOBILI PER LA NOSTRA CLIENTELA SELEZIONATA VENDESI A NEMOLI, C.DA ISOLA DEL BOSCO-VENTRONE: TERRENO IRRIGABILE DI MQ. 7000 CIRCA, CON CASA NON ABITABILE servito strada comunale. Per informazioni rivolgersi 0362 931148 VENDESI NEMOLI, LOCALITA’ QUINO, TERRENO IRRIGABILE DI TRE ETTARI ca., CON CASA RURALE ABITABILE (di tre vani piu’ servizi) e annessi agricoli Raggiungibile strada comunale. Per informazioni: tel. 0332/892606 - 349/ 3204407 VENDESI NEMOLI VIA R. MARGHERITA FABBRICATO NUOVO DI MQ. 120 su due livelli, piu’ seminterrato (interni da completare) con Terreno di mq. 800. - Info tel. 0973 40452 - 40537 Ospedale Lauria Ospedale Maratea Ospedale Chiaromonte Tribunale Lagonegro Capitaneria di Porto Maratea Comunità Montana Lauria Agenzia Entrate Lagonegro Inps Lagonegro Inail Lagonegro Azienda Turismo Maratea Anas Lagonegro Ferrovie-Stazione Maratea Stazione Sapri Autolinee SLA Lagonegro Acquedotto Lucano Lauria Compagnia Italiana Gas Lauria Enel 0973 621111 0973 875111 0973 641111 0973 41270 0973 876859 0973 823909 0973 236411 0973 236311 0973 41485 0973 876908 0973 21831 0973 876906 0973 91907 0973 41416 0973 629689 0973 629109 800900800 EMERGENZE Pronto Soccorso Carabinieri Polizia Vigili del Fuoco Forestale il sirino /1 5 118 112 113 115 1515 GLI ENTI Regione Basilicata Provincia di Potenza Comunità Montana Lauria Ente Parco del Pollino 800 292020 0971 417111 0973 823909 0973 661692 MUNICIPI CASTELLUCCIO INF. CASTELLUCCIO SUP. CASTELSARACENO EPISCOPIA LAGONEGRO LATRONICO LAURIA MARATEA NEMOLI RIVELLO ROTONDA TRECCHINA VIGGIANELLO 0973 663994 0973 662083 0973 832589 0973 655013 0973 41330 0973 853111 0973 627111 0973 874111 0973 40001 0973 46004 0973 661005 0973 826002 0973 664311 il sirino 16 di c.‘05/g en naio 2006 PRO LOCO NEMOLI con il patrocinio di AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI NEMOLI APT BASILICATA – PROVINCIA DI POTENZA COMUNITA’ MONTANA LAGONEGRESE organizza la SAGRA DELLA POLENTA Martedì 28 febbraio 2006 Nemoli PROGRAMMA Sabato 25 febbraio - ore 21,00: Giro dei “Frazzuogni” (maschere) per il centro storico, al suono di cupi-cupi e organetto e strumenti tipici Domenica 26 febbraio - ore 12,00: “La Polenta della Solidarietà” Distribuzione locale della Polenta (al domicilio di anziani ed ammalati) - ore 14,30: Trecchina - Gemellaggio col Carnevale Sfilata, “Cantacronze” e… gastronomia Lunedì 27 febbraio - ore 10,00: “Carnevale dei Ragazzi” Sfilata e Drammatizzazioni Scuole dell’Istituto Comprensivo Martedì 8 febbraio: SAGRA DELLA POLENTA - ore 9,00: Passeggiata musicale del Complesso Bandistico “Euterpe” di S. Cristoforo (Sa) per annunciare la festa al Lago Sirino e nel Centro Storico - ore 10,00: Ritrovo dei “Mastri Polentari” presso “l’Angolo dello Spizio” Inizio rito di preparazione della polenta nei 4 calderoni - ore 15,00: Ritrovo e iscrizione di carri, gruppi e maschere presso il bivio Nemoli-Fondovalle Noce - ore 16,00: Sfilata per il Centro storico - ore 17,00: DISTRIBUZIONE DELLA POLENTA Il piatto, preparato in caldaie di rame, secondo la ricetta plurisecolare all’aperto - in p.za Umberto I - sarà offerto gratuitamente insieme a salsiccia, pancetta e vino locale - ore 18,00: Esibizione del “Gruppo Folcloristico del Sirino” di Lagonegro - ore 20,00: Premiazione delle Maschere (primi tre Carri più artistici, Gruppi più simpatici e Maschere più originali, con coppe e trofei) Per le iscrizioni rivolgersi al Parrucchiere “Da Pietro” tel. 0973 40296 o via e.mail: [email protected] - ore 20,30: Sorteggio dei “CESTONI DI CARNEVALE” L’Organizzazione rivolge a tutti i graditi ospiti un cordiale, sincero saluto di benvenuto. Ringrazia tutti i cittadini, i “Mastri polentari”, i i l s i r i n o ABBONATEVI A Contributo Ordinario Euro 12,91 Sostenitore Euro 25,82 Benemerito Euro 51,65 sul Conto Corrente Postale n° 11961851 intestato a: I L S I R I NO Via R. Margherita, 123/2 - 85040 - NEMOLI (PZ) Bar - Ristorante - Pizzeria L’Orchidea NEMOLI tel. 0973 40346 Pizze con forno a legna tutte le sere