ANNO XL - N° 4 - SETTEMBRE 2008 100° Anniversario della consacrazione della Chiesa Antica. Il dipinto de “La Cena di Emmaus” recentemente restaurato. COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 IN QUESTO NUMERO: 2 3 4 7 8 9 12 13 14 16 17 20 21 Editoriale del Parroco. Celebrare un centenario Una svolta epocale: collaborazione tra le Parrocchie di Canegrate e S. Giorgio su Legnano Lavori in corso La catechesi adulti La Famiglia nella vita della nostra Parrocchia - La Commissione Famiglia Vallarga 2008 - di Doriano Soffiato Caritas e comunità parrocchiale - a cura di Giorgio Villa Dalla Commissione Missionaria Articolo di Massimo Camisasca su: Il Lavoro, la strada per imparare ad amare Intervista a suor Teresa - di Paola Nebuloni Cent’Anni di Storia. Parte XXXVIII - a cura di Danilo Zardin Offerte da metà giugno a metà settembre 2008 Anagrafe parrocchiale Inserto speciale degli Oratori - articoli di don Andrea, Nicoletta & Christian e Annalisa Cresta Redazione: Innocente Campesato, Andrea Colombo, Emanuela Incicco, Claudio Mezzalira, Paola Nebuloni, i sacerdoti di Canegrate. Impaginazione e grafica: Giuseppino Pigaiani Stampa: Giovanni Incicco Copertina: Emanuela Incicco. Rilegatura: Alex De Paoli e altri. Diffusione: Innocente Campesato, Giorgio Villa. E-mail: [email protected] Sito Internet: www.oratoriocanegrate.it (“Comunità” scaricabile in Pdf) INIZIO ANNO PASTORALE 2008 - 2009 Affidamento a Maria A te, Maria Assunta affidiamo la nostra comunità parrocchiale. Tu vedi il nostro camminare Chiesa, del mondo. sulle strade di Canegrate, della Vedi le nostre speranze, i nostri desideri più belli, i nostri slanci di bene, le nostre intenzioni di autenticità. Vedi i nostri sforzi, la nostra buona volontà, il nostro darci da fare, il nostro impegno sincero. Ma vedi pure le nostre cattiverie, le nostre incomprensioni, anche tra di noi cristiani. Vedi i contrasti tra noi, che dovremmo invece essere segno di fraternità autentica. Vedi anche le nostre falsità che sporcano la comunità e la dividono. Vedi che parliamo di umiltà e pecchiamo a volte di superbia e di protagonismo. A volte abbiamo la sensazione che non sia proprio possibile sperare in una comunità più bella, in un mondo più umano, in una Chiesa più fedele a Dio. Per questo ci rivolgiamo a te: capiamo che non sarà con la nostra presunzione che riusciremo a cambiare. Non ci resta che affidarci a Te con lucidità, impegno e umiltà, consapevoli che solo così il nostro cuore cambierà. E tra noi sarà vera comunione. Amen COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 1 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 Editoriale - don Gino CELEBRARE UN CENTENARIO A netrare più in profondità. che serve celebrare un centenario o un settantesimo? Di una chiesa , per di più. Centenario (di consacrazione) di un edificio chiesa che risale al 1500…o al 1938… Che significato può avere oggi? I più giovani rischiano di non capire, i vecchi rischiano di fermarsi alla nostalgia e sia l’una come l’altra sono posizioni sbagliate. * * * Ma, da dove viene l’edificio chiesa? La chiesa è considerata un luogo sacro cioè “separato” da altri luoghi. Perché un luogo così? Capisco a che cosa serve la casa, la scuola, il capannone, l’ufficio, lo stadio, il teatro, ma … la chiesa? Sembra un luogo inutile! Si potrebbe dire: la chiesa serve a pregare, a celebrare i riti sacri … Già, ma questa non è una risposta; in realtà la domanda è solo “spostata”, perché immediatamente viene da chiedersi: ma a che serve pregare? A che serve celebrare riti? La risposta più profonda viene dall’ esperienza dell’uomo. Da sempre l’uomo ha pensato all’esistenza di una divinità e da sempre l’uomo ha cercato di comunicare con essa. Con due caratteristiche: • pur trovando Dio nella natura, l’uomo ha sempre cercato anche dei luoghi speciali per rivolgersi a Dio, luoghi diversi da tutti gli altri, per indicare l’eccezionalità di questo rapporto e per vivere questo rapporto in maniera intensa e approfondita. • L’uomo non si è fermato al rapporto personale, individuale con Dio, ma ha vissuto questo rapporto insieme agli altri, in forma comunitaria, sociale. Su questi presupposti, almeno, si basano tutti i luoghi sacri delle varie religioni, e quindi anche la chiesa. Allora la chiesa edificio c’è per dire che la realtà è molto più ampia di quello che materialmente uno constata e sperimenta. È un segnale formidabile, dunque. Anzi determinante e altamente chiarificatore. La chiesa edificio non ci astrae dalla realtà, al contrario ce la fa pe2 E poi la chiesa edificio diventa luogo in cui gli individui, i singoli si scoprono collegati fra loro, aldilà e oltre le loro diversità e differenze. Diventa luogo in cui si scopre visibilmente che il rapporto con Dio non potrà mai essere estraneo al rapporto con gli altri e viceversa. È il luogo in cui i tanti, da massa diventano comunità. Ecco perché la chiesa edificio è così sentita dalla gente. Ecco perché tanta gente sente attaccamento non solo alla Chiesa popolo di Dio, segno sacramentale di Cristo Gesù, ma anche alla chiesa edificio del proprio paese. Quell’edificio è la materializzazione delle grandi idealità di un popolo, è la visibilità della profonda unione del nostro popolo in Cristo Gesù. Dire chiesa S. Maria Assunta a Canegrate non significa solo parlare di un edificio, ma significa raccontare un pezzo di storia del paese, storia che tuttora continua, con il dono e il compito per i cristiani di essere sale che dà sapore al tutto. Per questo la gente si sente “attaccata” alla sua chiesa. Per questo auguro a tutti di vivere questo centenario non fermandosi alle esteriorità, ma vivendo le celebrazioni in modo tale che: Cresca in noi la consapevolezza che avere fede significa avere il dono della verità sulla storia; e insieme cresca il nostro sentirci comunità per il bene di tutto il paese. COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 Potremmo dire che, sostanzialmente, non si tratta di cose nuove, ma di un modo nuovo per realizzare di più e sul serio quella comunione-corresponsabilità di cui si parla da sempre. Su questa linea, anche Canegrate e S. Giorgio su Legnano sono state invitate dal Vicario episcopale a tentare appunto un lavoro d’insieme. Nella primavera scorsa il Vicario Episcopale ha incontrato i singoli Consigli Pastorali per ascoltare e proporre, finché martedì 1 luglio i Consigli Pastorali Parrocchiali delle due Parrocchie si sono trovati insieme per un primo incontro. Naturalmente, come ogni inizio, ci sono stati e ci sono paure e speranze, entusiasmi e preoccupazioni, certezze e dubbi: ma la consapevolezza di essere guidati dallo Spirito Santo e uniti al Vescovo ci permetterà di fare i passi necessari nel migliore dei modi. Intanto avremo modo, cammin facendo, di capire meglio, perché nessuno può dire già ora come si camminerà in futuro. Per questo noi cercheremo via via di dare tutte le informazioni utili a capire, mentre tutti insieme pregheremo il Signore che ci illumini e guidi. Intanto qui sotto pubblichiamo alcuni spezzoni della Le Parrocchie di Canegrate e San Giorgio su Legnano avvieranno una collaborazione speciale A dire il vero, da tempo c’è “movimento” in Diocesi. Si è parlato e si parla di unità pastorale, di comunità pastorale, di area omogenea… Il tutto, pur con le varie differenze, per indicare un invito forte a lavorare di più insieme. Le motivazioni possono essere di vario genere: alcune per rispondere ad alcune emergenze (per esempio carenza del clero), altre, più profondamente, per vivere una maggiore comunione tra parrocchie. Sarebbe riduttivo pensare semplicemente ad una migliore organizzazione delle risorse perché, in realtà, richiede anche un cambio di mentalità e di relazioni all’interno delle singole comunità. 3 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE significativa omelia tenuta il Giovedì Santo 2008 dal Cardinale, che può essere considerata fondamento di un modo di essere Chiesa più lucido, più consapevole, più comunionale, più…cristiano. ₪ ₪ ₪ ₪ ₪ “Vorrei ricordare in modo speciale l’esortazione apostolica postsinodale Christifideles laici, che riprende e sviluppa i temi conciliari utilizzando la parabola evangelica della vigna (Mt 20) con l’invito <<Andate anche voi nella mia vigna>>, che <<non riguarda soltanto i Pastori, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, ma si estende a tutti: anche i fedeli laici sono personalmente chiamati dal Signore, dal quale ricevono una missione per la Chiesa e per il mondo. Lo ricorda S. Gregorio Magno che, predicando al popolo, così commenta la parabola degli operai della vigna: “Guardate al vostro modo di vivere, fratelli carissimi, e verificate se siete già operai del Signore. Ciascuno valuti quello che fa e consideri se lavora ANNO XL nella vigna del Signore”>> (n. 2). La citazione di san Gregorio Magno, da parte della Christifideles laici, è un invito a non dimenticare che la coscienza della comune dignità dei fedeli, dell’impegno di tutti, compresi i laici, per il Regno di Dio, della partecipazione di ogni battezzato all’ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo non è propria di questi ultimi decenni, ma fa parte da sempre del tesoro prezioso della Chiesa, in particolare nei primi secoli del suo cammino.” ₪ ₪ ₪ ₪ ₪ “Anche le forme più diffuse – ma non per questo meno significative – di corresponsabilità pastorale, all’interno delle parrocchie, delle comunità pastorali, dei decanati, dovrebbero essere viste maggiormente come espressione di una profonda comunione. Penso in particolare ai Consigli pastorali, che sto incontrando durante la visita pastorale decanale. Sappiamo che non è sempre facile vivere l’esperienza di questi consigli, né è semplice valoriz- N° 4 - SETTEMBRE 2008 zarne tutte le potenzialità. Ma alla radice delle difficoltà, prima ancora che l’esistenza di problemi organizzativi – che pure non vanno trascurati (a cominciare dalla preparazione degli incontri, dalla corretta e ordinata loro conduzione, dalla verifica di quanto deciso e attuato, ecc.) – non c’è forse una mancanza di vera comunione tra presbiteri e laici impegnati nella stessa comunità? Una comunione che deve essere molto concreta. Per esempio: ci si sente “controparte” o non invece tutti dediti con passione e generosità alla vita e alla crescita di una comunità? Esiste una stima reciproca autentica e costante, nella diversità di caratteri, sensibilità, accentuazioni? Che ne è del monito così grave, o meglio, dell’appello evangelicamente così esaltante e coinvolgente di Paolo ai Romani: <<gareggiate nello stimarvi a vicenda>> (Romani 12,10)? Fa male sentire, talvolta, giudizi negativi da parte dei laici sui loro preti e da parte dei preti sui laici impegnati in parrocchia e disponibili alla collaborazione.” LAVORI IN CORSO Gestire i soldi della comunità è molto più difficile che gestire i propri. La cosa è evidente. Per questo cerchiamo di dare tutte le informazioni e spiegazioni possibili, così che voi sappiate come vengono usati. Orgoglio della Parrocchia è quello di “stare in piedi economicamente” solo per l’affetto, la convinzione e quindi le offerte della gente. Tutti sapete che siamo impegnati in opere quanto mai utili per la collettività, sia nel presente che per il futuro. Senza passi avventati, ma anche con un po’ di fiducia nella Provvidenza. In una busta contenente un’offerta per i lavori, ho trovato scritto così: “Una goccia nell’oceano dei restauri. Coraggio don! La Provvidenza c’è!” In un’altra: “Con la speranza che i miei ora piccoli nipoti lo frequentino”. Elenco interventi relativi ai fabbricati realizzati nel 2007-2008 da realizzare nel corso dei prossimi anni CHIESA PARROCCHIALE - Sistemazione tegole sopra navate laterali - Rifacimento canali perimetrali tetti - Riparazioni varie - Controsoffitto wc - Sostituzione abbaino in copertura - Restauro quadri - Sistemazione pluviali - Rifacimento copertura abside - Definire pedonalizzazione zona piazza contro gradini - Sistemazione sagrato d'ingresso e gradini con corrimano (preventivo 4 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 - Accordi con il Comune per sistemazione piazza Bortollon) - Riscaldamento zona coro - Vetrate e tinteggiatura navata centrale - Passerelle esterne per manutenzione - Adeguamento impianto elettrico (progetto + certificazione) PER UN TOTALE DI EURO 43.986,76 _____________________________________________________________ ANTICA PARROCCHIALE - Documentazione e pratica Curia per vendita abitazione (perizia, fotografie, disegni, ecc.) - Pratica catastale con separazione cortile - Bozza compromesso vendita - Completamento lotto 2 di restauro (volta presbiterio) - Completamento lotto 2A di restauro (pareti presbiterio) - Completato quadro elettrico ed impianto elettrico generale - Eseguito impianto di illuminazione - Predisposto progetto esecutivo per restauro volta dell'aula (lotto 3) con relative pratiche in Curia ed in Comune - Sistemazione gradini - Definire impianto riscaldamento - Allacciamento in fognatura - Pratiche con confinanti - Demolire tettoia - Lavori lotto 3 - Servizio igienico PER UN TOTALE FINORA DI EURO 136.631,94 _____________________________________________________________ S. COLOMBA - Scala accesso al campanile - Certificazione impianto elettrico - Sistemazione tegole e varie PER UN TOTALE DI EURO 7.020,00 ___________________________________________________________ S. PIETRO – CASCINETTE - Completato termoventilante con relative certificazioni - Acquistate nuove caldaie per riscaldamento - Sistemati canali e pluviali - Montaggio caldaie e impianto - Messa a norma cucina - Verifica impermeabilizzazioni - Adeguamento impianto elettrico e certificazione piano interrato - Definire rimborso spese Cooperativa - Mantenimento rustico e relativa pratica catastale - Sistemazione copertura PER UN TOTALE DI EURO 6.548,48 _________________________________________________________ S. ANTONIO – BAGGINA - Certificazione impianto riscaldamento - Certificazione impianto elettrico PER UN TOTALE DI EURO 4.600,00 _________________________________________________________ 5 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XL ORATORIO MASCHILE - Pratica finanziamento PICS - Definito progetto per ristrutturazione - Pratica alla Curia per ristrutturazione - Ritirato permesso di Costruire - Iniziati i lavori 1° lotto N° 4 - SETTEMBRE 2008 - Definire rustici e box nel cortile abitazione Don Andrea - Completare lavori 1° lotto PER UN TOTALE DI EURO 12.436,96 _________________________________________________________ ORATORIO FEMMINILE - Definire zone riscaldamento, orari funzionamento, gestione - Sistemazione e verifica quadro elettrico caldaia - Schema quadro elettrico caldaia + certificazione - Certificazione impianto riscaldamento - Completamento pratica agibilità PER UN TOTALE DI EURO 7.074,34 _______________________________________________________ CASA CANONICA - Destinazione/utilizzo ambienti - Sistemazione alberi - Controllare infiltrazioni dal tetto - Rappezzi in gesso vano scala - Adeguamento impianto elettrico e certificazione - Valutare sistemazione interrato per ampliamento Caritas (progetto e preventivo) ______________________________________________________ ABITAZIONI VIA GAIO - Completamento agibilità e collaudo DIA - Sostituzione caldaia PER UN TOTALE DI EURO 1427,28 ______________________________________________________ ABITAZIONE VIA F.LLI BANDIERA - Certificazione caldaia e impianto riscaldamento - Controllo e verifica impianto elettrico + certificazione - Autobloccanti zona ingresso carraio Come vedete, il totale dei soldi spesi per le nostre strutture (manutenzione, restauro, ristrutturazione) dal 1 gennaio 2007 al 31 luglio 2008 è di Euro 219.725,76 Sono tanti i soldi spesi, ma ce ne sono ancora di più da spendere. Ci appelliamo sempre alle vostre convinzioni ed alla vostra generosità. Per offerte piccole e grandi! Grazie. 6 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE I llustriamo qui sotto le diverse forme (sono 5) di CATECHESI ADULTI che sono offerte nella nostra parrocchia, così che ciascuno possa scegliere consapevolmente. Resta chiaro che un cristiano adulto, senza catechesi, si priva di poter vivere corresponsabilmente la propria fede nella propria comunità. Quindi … non perdiamo questa possibilità! Un caro arrivederci a tutti. • La forma degli incontri con un N° ANIMATORI • • • • ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 relatore su un determinato tema all’Oratorio Maria Immacolata (in due cicli, prima e dopo Natale, per un insieme di circa otto incontri) La catechesi dei martedì di Quaresima del Cardinale. La forma dei GRUPPI di ASCOLTO della PAROLA di DIO nelle case (quest’anno su S. Paolo) La forma dei GRUPPI di COPPIE su temi familiari. La forma degli INCONTRI dei GENITORI dei RAGAZZI dell’INIZIAZIONE CRISTIANA. FAMIGLIE N.B. 1. La 5° forma è legata all’età dei figli, quindi occasionale e anche piuttosto minimale. 2. Delle altre sarebbe bene che ciascuno ne scelga almeno due da frequentare con regolarità 3. Qui sotto mettiamo i riferimenti per i Gruppi di Ascolto della Parola di Dio per facilitare i contatti a chi pensa di potersi inserire. Niente vieta, naturalmente, di formarne di nuovi, mettendosi insieme tra amici e conoscenti INDIRIZZO 1 ALFANO Anna 0331 405081 FOGAGNOLO Adalgisa Via Pordoi, 3 0331 405398 2 Bressan Virginia 0331 402184 FORNARA Letizia Via Bramante, 32 0331 403486 3 CASTIGLIONI Antonio 348 8045315 GALIMBERTI CASTALDI Giovanna (pomeriggio) Via Olona, 30 0331 410839 BERGOMI Antonietta Vicolo Monviso, 1 0331 403582 5 CASTALDI Giovanna 0331 410839 RADAELLI Sergio Via Manzoni, 54 0331 410826 6 CHIERA Rossella 0331 412064 FERRÈ Luciana Via Garibaldi, 47 0331 401086 7 CRESPI (coniugi) 0331 551045 RONDA Luigi Via Ravenna, 1 0331 410827 8 GAREGNANI Marco 0331 402426 VENEGONI Luigi Via Milano, 39 0331 403117 9 INCICCO Giovanni 0331 410538 PISA Annamaria Via Milano, 15 0331 401831 10 MEMMO (coniugi) 0331 401295 PESTONI Enrico Via Verona, 13 0331 410618 0331 403731 PRANDONI Renzo 0331 412191 Via Leopardi, 3 0331 403784 12 MORETTO Franco 0331 402705 FIERRO Renata Via Bologna 0331 403359 13 PILU luca 340 5849236 POZZONI Virginia Via Mestre, 8 0331 401857 14 SCIOCCO (coniugi) 0331 402387 ZANZOTTERA Crespi Pierina Via F.lli Bandiera, 66 0331 403826 15 VILLA Giorgio 0331 410558 VILLA Dario 4 11 SOLBIATI Luisa D’ACUNTO Antonio Via Alatri, 1 0331 410460 4. Per i Gruppi di coppie su temi familiari, sarà bene farsi avanti, riferendosi alla Commissione Famiglia o a don Gino. 1. La catechesi è il ministero più specificamente ordinato a promuovere una consapevolezza personale approfondita della verità della fede, particolarmente urgente nell’odierno contesto culturale. Essa infatti è un’educazione della fede dei fanciulli, dei giovani e degli adulti. L’importanza della catechesi è tale per cui essa deve raggiungere anche coloro che sono in particolari condizioni di disagio fisico, psichico e sociale. 2. Fonte originaria di ogni forma di catechesi è la Parola di Dio, custodita nella sacra Scrittura, proclamata nella liturgia, interpretata dalla tradizione della Chiesa. Pertanto, la catechesi abbia come costante riferimento i testi della sacra Scrittura, anche facendo oggetto di specifico approfondimento, e preveda un insegnamento organico e sistematico della dottrina cristiana e l’assidua riflessione sull’esperienza umana nell’ottica della fede. (Sinodo 47° n° 33 paragrafo 1 e 2) 7 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 Nella vita della nostra Parrocchia ormai il 3° anno questo in cui il Cardinale ci invita fortemente a riflettere sulla presenza della FAMIGLIA nella nostra comunità. L’obiettivo è quello di vivere l’attività pastorale della parrocchia non pensando di rivolgersi esclusivamente a dei “singoli”, bensì di accogliere e sfruttare tutta la ricchezza che la FAMIGLIA IN QUANTO TALE porta con sé. È piuttosto riduttivo vivere la fede “individualmente”; è necessario invece diventare consapevoli che ogni “individuo” viene al mondo e vive dentro una famiglia, e questo non è elemento secondario. L’essere dentro una famiglia ci impregna fortemente, ci segna, ci forma in maniera sostanziale perché la famiglia è il primo luogo di relazione e l’uomo “è” relazione. Non è possibile pensare l’uomo positivamente se non pensando al suo essere in una famiglia! Speriamo quanto prima di dare inizio a questo servizio prezioso. È * * • C’è poi un terzo “capitolo” che la Commissione ha preso in considerazione e per il quale ci affidiamo alla iniziativa coraggiosa di chi accetta di rispondere agli inviti dello Spirito Santo. L’idea e la proposta è quella di favorire la nascita di GRUPPI DI COPPIE che decidano di riunirsi a scadenza fissa per momenti di formazione. Magari coppie già amiche che vogliono approfondire e dare ancor più contenuto alla loro amicizia: forza, un po’ di coraggio! Magari coppie che non si conoscono molto, eppure vogliono tentare di far compiere un passo avanti al loro rapporto. Le modalità e i contenuti dell’incontrarsi potrebbero essere, per esempio, due: quello di inserirsi nel percorso già collaudato dei GRUPPI di ASCOLTO della PAROLA di DIO. Però con quella caratteristica propria di essere un GRUPPO DI COPPIE e quindi con un taglio e un contesto precisi. oppure seguire un percorso su temi legati propriamente alla FAMIGLIA, con sussidi appropriati, che diano sostanza agli incontri. * In questo senso, negli ultimi anni abbiamo cercato di metterci in ascolto della parola del Cardinale e, ancor più, della famiglia in quanto tale, e così • dopo il 1° anno abbiamo cercato di costituire una COMMISSIONE FAMIGLIA, che fosse nella comunità come un’antenna che capta e un trasmettitore, per aiutare tutti a scoprire e sfruttare tutte le ricchezze insite nella famiglia stessa. Questa Commissione si sta riunendo mensilmente, con uno sguardo a 360° sul tema. In questo momento sta riflettendo per esempio sui cosiddetti “Corsi di preparazione al Matrimonio” per coinvolgere altre coppie sposate a fare da guida per i fidanzati: avvertiamo che il corso è un momento particolarmente significativo e avvertiamo anche che in queste occasioni parecchi fidanzati sono disponibili gioiosamente ad una revisione della loro vita e della loro fede. Che ne dite? C’è qualcuno che con umile coraggio, è disposto a guardarsi in giro, a chiedere, a proporre …? La Commissione famiglia è disponibile a dare tutto l’aiuto possibile. Sarebbe anche questo un modo di fare CATECHESI ADULTI cioè di curare la formazione interiore dei singoli. Immaginatevi un po’: con proposte di questo tipo, la nostra comunità (e quindi anche ciascuno singolarmente preso) senza operazioni vistose, edilizie, organizzative, cresce invece nell’interiorità dei singoli ed è proprio questo che costruisce una comunità. Pensate un po’ quanto queste proposte diano sostanza alla nostra vita personale e anche al tessuto sociale del nostro paese. E se volete “buttarvi” in qualcuna di queste iniziative … Dio sicuramente vi benedice e vi rinforza! • Al termine del 2° anno, la Commissione ha dato il via, aderendo sempre alle parole del Cardinale, ad un gruppo di persone disponibili per la PASTORALE BATTESIMALE È bello che dei laici non si fermino a fare cose materiali e tecniche (pur molto utili), ma si impegnino a “toccare” temi esplicitamente di fede e di catechesi. Con tremore, ma anche con fiducia nello Spirito Santo che ci guida. La Commissione Famiglia 8 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE Il Luciano:” Il Capo sono io...” La Daniela:” cos’è il Capo?” Il Luciano:” Il capo comanda tutto e tutti…” La Daniela:” Allora non sei tu il capo, il capo è Dio!!” Il Luciano sorridendo:”Eh sì! Hai ragione Dani io sono il Vice capo allora! Ti va bene?” Così inizia la vacanza 2008 a Vallarga (un po’ più su di Bressanone) delle famiglie della parrocchia di Canegrate. Partiti col bollino nero e tornati col bollino rosso mi sembrava di essere come le banane della Chiquita (sono andato in internet a vedere e si scrive così - niente commenti!!) ma la mente umana non ha confini, quindi perché non sfruttare al meglio la coda in autostrada per fregarsene e fare un bel giro sul Lago di Garda… grandi queste famiglie! Una risorsa dietro l’altra. Così l’estenuante attesa diventa invece motivo di divertimento per un pranzo lacustre, un pomeriggio rilassante e quando il traffico dà segni di vivibilità, via verso le montagne (vi lascio immaginare il seguito del viaggio di Emanuele dopo la frase del Luciano: “Dori, il Lele può bagnare i piedi nel lago?”). Per inciso: non ho mai ricordato, in vita mia, un nome di un posto di montagna visitato, e non ho l’intenzione di iniziare adesso, non chiedetemi il tal lago come si chiamava, o il tal rifugio com’era nominato perché non mi ricordo niente…non è colpa mia, è stato l’Innocente a chiedermi di fare l’articolo non l’ho ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 chiesto io… Il cuore va subito alle montagne comunque, che favola le montagne della Val Pusteria, ogni foto può diventare una cartolina (se non hai fatto la foto ai tuoi piedi). In pace col Creato, questo si prova a guardare vallate ampissime e verdi come non ho mai visto. Siamo tutti sereni, soprattutto chi avrebbe dovuto cucinare, perché la Signora Rosi, autoctona che si destreggia con una lingua che non sente per niente sua: l’italiano, col suo staff ci permette di non pensare a spesa, pentoloni, tempi da rispettare ecc. Non mancano comunque le regole per i bambini nel gestirsi il modo di giocare, e non manca, la sera prima di coricarci il fatidico “…diamo gli avvisi” del Luciano, coadiuvato da Condoleeza Rise (oh la Nadia Zocca non ci è stata mica ad avere un ruolo inferiore – abbiamo provato con impiegata, segretaria, vice del vice niente da fare…. ma come cambiano ‘ste donne). Presenti la famiglia Ascorti al completo, veramente disposti a stare assieme a tutti, ed un grazie di cuore per la loro spontaneità, la bontà di Luca con i più piccoli di lui e la dolcezza di Martina con le sue amiche che belli! Imparo ogni volta da Fabio ed Annalisa ad essere me stesso senza troppe menate e fronzoli, con franchezza. I coniugi Bressan Rosi e Giorgio e il loro figlio Riccardo a loro un grazie per lo spirito di servizio che li ha caratterizzati sempre pronti a offrirsi agli altri durante i 9 pasti, grazie! Famiglia Vignati Letizia e Rossano e prole per me un novità non avevo mai sentito parlare così Letizia e Rossano (non ne ho mai avuto occasione sono solo un po’ più giovani di me) stoici e con grande fede, coniugi Gaio Antonella e Renzo (caro Renzo io il prossimo anno se fossi in te non mi butterei più in piscina con l’acqua a due gradi, il prossimo è un anno in più; ad Antonella dico di prendere più dimestichezza con gli animali perché io non la difendo più dal cigno incacchiato) un grazie per il lavoro di mediazione durante i momenti di preghiera, ho pianto quando ve ne siete andati prima, cara coscritta, i coniugi Meraviglia Tiziana e Luciano col Luca e il Marco, qui ci sarebbe da aprire un capitolo a parte del libro, un Capo eccezionale, ogni giorno una gita adeguata al tempo e alle possibilità (limitate) della “combriccola”, concreto coi piedi ben piantati per terra e poi per la prima volta non mi sono perso per le valli perché al posto del Tom Tom avevo in macchina al mio fianco fino al ritorno la Titti come la chiamava la Dani. Oh! ma che brava è la Tiziana (no grazie, preferisco il salato...è dedicato a Te, Tizi) con le strade, i collegamenti, i nomi, vai di qua, vai di là, ma perché il Luci non fa quella strada che facciamo prima…favoloso! dovevo solo fare quello che mi diceva. Qualcuno dice che appena la conosci sembra, per così dire, brusca ma dopo…che donna; non ce l’avrei fatta senza la famiglia Meraviglia a gestire Daniela ed Emanuele un grazie di cuore per disponibilità, solidarietà, esperienza; COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 Non ho dimenticato nessuno spero, ed ho voluto ringraziare perché di tutti ho sentito la mancanza quando sono venuto a casa, tranne della famiglia Garegnani ovviamente. i coniugi Bruni Nadia e Didi con Martina ed Anna. Didi effettivo organizzatore delle gite, silenzioso ma non passivo, un punto di riferimento per me, (se non c’era il Didi ero ancora lì a parlare delle massime del mondo, dei massimi sistemi che reggono l’universo senza accorgermi che non era realtà e che è importante essere più concreto e meno chiaccherone….grazie Didi) tutta la famiglia un esempio per l’essenzialità; che bello ascoltare la Nadia che mi insegna a non sprecare niente, all’attenzione agli altri nella vita quotidiana, poi Daniela e Alberto Bressan (il figlio del Giorgio e della Rosi e consorte per intenderci) un grazie perché hanno pazientemente ascoltato tutti noi, ecco sì! ho ammirato la loro pazienza (e dire che l’Alberto me lo ricordavo incontenibile). Un grazie va anche a loro: da quando sono arrivati non mi sono occupato più dei pasti della Dani facevano tutto la Claudia (mamma vera!) e l’Anna. Che dire dei “cugi” cioè il Giacomo e il Giorgio hanno dato una svolta esilarante al settore mini-club. Ed infine il clou del gruppo quelli che chiamavamo i “Ragazzotti”: il Marco Meraviglia che mi ricorda Coppi perché gli batte il cuore una volta ogni dieci minuti ed in bici pedala a sforzo zero, l’Alessandro, campione regionale di pentatlon, invidio il suo fisico praticamente, così: Comunque funzionava così: il Luciano ha avuto l’idea bellissima di fare un cartellone (realizzato dall’Anna Gare) dove, per ogni giorno della vacanza, una coppia volontaria scriveva il nome della famiglia ed il tema che preparava durante la giornata per il momento di preghiera, prima di cena, per soli “grandi”. Ed è stata lì la grandezza della vacanza, il centro di tutto. I dubbi che riuscisse erano tanti, in genere non parla nessuno quando lo si deve fare tutti assieme, in genere si preferisce farlo con gli amici più intimi ed invece da subito le cose sono venute fuori, di getto, e tutti abbiamo aperto il cuore. I temi ci toccavano grazie anche a don Gino che ci ha consigliato un libretto bellissimo € 6.50, Edizioni San Paolo. Ognuno ha voluto dire sui sacrifici e la provvidenza, sulla quotidianità, sul discernimento, sugli errori le cadute, ecc. insomma temi all’apparenza generali ma presentati benissimo con un’introduzione, un brano evangelico una riflessione a mo’ di provocazione e la preghiera finale. Ma non è stato solo il libretto, mi è sembrato che questo sia il metodo che vogliamo per fare gruppo famiglia, il dialogo (non la discussione, quindi con rispetto e sensibilità da parte di tutti) su qualcosa che stimola, fa pensare ai temi della famiglia. Ognuno dentro di sé portava preoccupazioni, situazioni difficili, e queste cose possono portare lo scoraggiamento a lasciarsi andare. senza steroidi o porcate del genere, tutto “nature” un po’ come la mia pancia coltivata molto naturalmente senza concimi chimici ma solo a strudel, sacher torte, ecc. (Nadia per favore non dire niente ad Alessandra) e il Davide Vignati figlio dell’Eliana e del Massimo, partito come cavallo non favorito in realtà (ovviamente senza genitori ci si trasforma) una rivelazione:tornavamo in salone prima di cena e nessuno bambino era morto, mal ridotto o con contusioni o traumi di qualsiasi tipo anzi lì tutti tranquilli a giocare e con la tavola preparata da loro, un grazie a tre ragazzi d’oro (il prossimo anno, per favore, almeno uno che mi faccia vedere come si fa a tacchinare la cameriera carina, quest’anno siete stati un po’ sottotono). Ho trovato delle persone, dei genitori, dei mariti e delle mogli attaccati alla volontà di condividere la nostra vita senza falsità, paroloni o che altro. Penso che la parola 10 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE chiave sia stata la VOLONTÀ: nel nostro cuore avevamo voglia di parlare di noi, dei nostri figli, dei nostri limiti, dei nostri dubbi, delle nostre sofferenze, dei nostri “comunque faccio fatica a….” senza pensare a questo lo conosco poco, questo mi sta sull’anima, ecc. Il trovarsi, cominciare con il segno della croce e finire con una preghiera e poi dopo continuare, Signore mi viene da piangere se penso a quei momenti. Anche i silenzi tra un intervento e l’altro erano pieni e non silenzi vuoti. Non è enfasi, sentimentalismo è umanità, questa è Fede e non è superbia perché non sono state ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 fatte imprese epiche o scelte incredibili (cavolo, adesso che ci penso sì: Didi il grande e i tre ragazzotti nella prima gita 140 km ultimi 20 in salita e nella seconda quasi lo stesso ma più dura come ripidità!! E senza doping…andavano a strudel…) c’erano persone che stanno faticando non poco nel quotidiano e da queste fatiche è uscita la voglia di stare attaccati a Cristo ed anche non capendo il perché delle cose che ti succedono, di starci a condividere un pezzettino piccolo di strada. Un abbraccio a tutti, un grazie di cuore e una buon cammino verso la santità. Ah! Ma come ho fatto a dimenticarmi di Lui, eravamo un gregge senza il Pastore (senza nulla togliere al Nostro grande Don Gino), era presente in mezzo a noi anche se ora è in Guinea, Davide, Padre Davide per la precisione, (non per creare distacco ma per riconoscere in Davide l’uomo nuovo con la vocazione voluta da Dio) il nostro non è stato un: “aver imparato a camminare da soli”senza Davide, ma un camminare assieme con “diversità di carismi” dentro una sola Chiesa quella voluta da Gesù. Dio, Padre Buono,ti presentiamo i nostri lunedì, martedì, mercoledì… i nostri giorni feriali e più ordinari.Donaci di amarli per quello che offrono, insegnaci a vedere in essi l’occasione preziosa che Tu ci dai per riuscire a modellare il nostro cuore su quello del “figlio del carpentiere”, Gesù:è il Tuo Figlio Unigenito che, venendo al mondo, ha assunto la nostra umanità e,vivendo il nostro quotidiano,l’ha innalzata a dignità sublime. Signore, non si inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze. (Sal. 130,1). 11 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XL La Caritas parrocchiale, oltre a prendersi cura di quanti ad essa si rivolgono, ha il compito di rendere alla comunità quanto va scoprendo nell'esercizio delle sue funzioni. Negli ultimi tempi ci siamo occupati di alcuni casi nei quali la fonte del forte disagio era causato dall'aver contratto un matrimonio misto con musulmani/e. Avendo letto nella stampa un breve articolo che tratta l'argomento, mi è sembrato utile farlo conoscere ai nostri parrocchiani affinché circolino idee chiare. Invitiamo comunque ad usare queste informazioni con carità, provando rispetto e simpatia per chi compie certi passi e se ci capitasse di parlare con qualcuno o qualcuna che sta meditando un tale passo, si possano trasmettere buone informazioni. N° 4 - SETTEMBRE 2008 sulmana non può sposare un uomo di un'altra religione; un musulmano può sposare una cristiana o un'ebrea ma dev'essere chiaramente stipulato che i figli saranno educati nella religione islamica. Per l'islam il matrimonio è un contratto rigorosamente normato dal Corano e dal diritto islamico, e l'idea che un musulmano sia coinvolto in un legame matrimoniale meramente «naturale», non regolato dalla sua religione, non ha senso. Quando questa mentalità entra in contatto con il diritto occidentale iniziano i problemi. Per cominciare, in Italia una donna ha diritto di sposare chi vuole, prescindendo dalla religione. Ma una donna musulmana che non sia cittadina italiana in pratica avrà molte difficoltà a sposare un non musulmano. Il suo consolato, nella maggior parte dei casi, le negherà il nulla osta matrimoniale. Se il fidanzato italiano non ha una forte identità cristiana si presenterà al consolato per una «falsa» conversione all'islam. In mancanza di conversione dello sposo più o meno fasulla, ci sono oggi sentenze dei nostri tribunali che permettono a donne musulmane straniere di sposarsi in Italia anche senza il nulla osta del Paese di origine. Ma per il loro Paese questo matrimonio è illecito, e se tornano in patria le conseguenze possono essere molto serie. In realtà in Italia sono più spesso donne cristiane a sposare immigrati musulmani. Non mancano casi di poligamia, i più gravi, perché il matrimonio poligamo per la legge italiana non esiste e la seconda (o terza, o quarta) moglie potrà essere ripudiata senza godere di alcuna tutela giuridica. La Chiesa sa però che anche i matrimoni misti monogamici spesso falliscono. L'uomo musulmano ha difficoltà a rinunciare all'idea del ripudio facile, evidentemente incompatibile con la nozione cattolica di matrimonio, e certamente non accetta che nel percorso educativo ai figli sia proposto il cristianesimo. Ha ragione - per una volta - Tariq Ramadan: il romanticismo non è un sostituto per la prudenza, e i richiami all'amore non bastano a superare una differenza culturale che si rivela nella maggior parte dei casi insormontabile. Giorgio Villa Articolo del vaticanista Massimo Introvigne del giorno 2 settembre 2008. La Chiesa cattolica italiana ha ormai una vasta esperienza di matrimoni misti fra cattolici e musulmani. Ha condotto diverse indagini interne, e dispone di enti come il Centro Federico Peirone a Torino che da anni sono vicini alle coppie miste. La disponibilità all'aiuto in tutti i casi concreti non significa che la Chiesa non segnali con realismo i rischi. Del resto, su questo punto la posizione dei vescovi italiani non è lontana da quella di un combattivo apologista dell'islam come Tariq Ramadan, il quale usa parole piuttosto severe nei confronti di quei musulmani che sposano un coniuge cristiano con una buona dose di superficialità, andando incontro nella maggior parte dei casi a un inevitabile fallimento. Il problema è anzitutto teologico. La nozione del matrimonio non è la stessa nel cristianesimo e nell'islam. Il diritto islamico - sia pure con precisazioni e limitazioni - ammette la poligamia, e permette al marito di ripudiare la moglie semplicemente dichiarandolo, mentre la donna per divorziare deve passare attraverso un tribunale. Una mu12 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 Sono stati prodotti circa 22 cartelloni che sono stati esposti durante la festa dell’oratorio S. Luigi ed in Chiesa Parrocchiale, dopodiché sono stati inviati in originale alla parrocchia di Mansoa tramite una spedizione in partenza per la Guinea Bissau. Alcuni ragazzi hanno raccontato con un disegno e delle parole i momenti importanti del loro cammino (Battesimo, Penitenza, Eucarestia, Cresima), altri hanno raccontato come si svolge la loro giornata, altri hanno scritto: Per consuetudine durante la quaresima ogni anno proponiamo un progetto a favore di una chiesa lontana. Quest’anno in occasione del ritorno di P. Davide in Guinea Bissau, abbiamo deciso di raccogliere fondi per la parrocchia di Mansoa. Per questa iniziativa oltre agli adulti della ns. comunità sono stati coinvolti anche i ragazzi delle varie catechesi. Proprio per rendere il contatto con la parrocchia africana più vicino abbiamo coinvolto i ragazzi di quinta elementare e di prima media in un lavoro di reciproca conoscenza. Durante un paio di incontri di catechesi abbiamo proposto alle singole classi di catechismo di scrivere su un cartellone un messaggio per il ragazzi di Mansoa. Abbiamo comunicato loro che i cartelloni sarebbero stati fotografati e mandati attraverso internet a Padre Davide che avrebbe provveduto a tradurli e consegnarli ai ragazzi di Mansoa. Il risultato è stato sorprendente. − − − − − Il catechismo un cammino insieme in cui impariamo che Dio ci chiama per nome, ci chiede di chiamarlo papà, ci insegna la legge dell’amore, ci perdona, ci parla, ci chiama tutti intorno a Gesù, ci incontra, ci manda a testimoniare ed annunciare Cristo Nel sacramento della Confermazione grazie al dono dello spirito i cristiani sono resi capaci di vivere più intensamente il loro battesimo e di testimoniare nel proprio ambiente il regno di Dio. Chi appartiene a Cristo è erede delle promesse di Dio Il catechismo è: Amore, gioia, incertezza, curiosità, cambiamento, timore, dubbio, Eucarestia, conoscenza, amicizia, nervosismo, felicità, novità, idee, emozioni. Cari amici di Mansoa non importa essere 13 − − − − − − − lontani importa essere uniti con Dio e avere una grande fede Sono stati quattro anni magnifici fantastici stupendi per tutto quello che hanno fatto le catechiste. Ci siamo confermati in Te Cristo Signore. Partendo dalla confessione poi con la comunione ed ora con la cresima. Ricevere la Cresima è stato bellissimo. Con questo percorso di catechesi mi sono avvicinata di più a Dio ed ho imparato molte più cose su di Lui. Dio ama tutto il mondo Beati coloro che si impegnano per realizzare il regno di Dio Lo Spirito Santo è sceso su di noi e ci ha donato i suoi sette doni Vorrei avere delle braccia grandi come il mondo per abbracciarvi Stiamo in posti lontani ma siamo vicini nel cuore Ma abbiamo fatto un passo in più, abbiamo chiesto anche ai ragazzi di Mansoa di fare lo stesso lavoro COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 loro” 2. Jesus cu meninos... “Gesù con i bambini. Noi crediamo in te. Gesù mostraci il Cammino. Noi ti amiamo” 3. Djinta tudu poco... “ Tu hai riunito i popoli in un’unica famiglia. Noi cecrhiamo il tuo volto. Mostraci il tuo volto. Signore, grazie per la vita e per tutti i doni. Gesù Parola di Dio, parola di vita. Lasciate che i bambini vengano a me, e non glie lo probite, perchè il Regno dei Cieli è per chi è come loro” e così è avvenuto. Come ci ha scritto P. Davide i loro cartelloni sono molto semplici però trasmettono la loro vita e la semplicità di sentirsi voluti bene da Gesù. Così c’è scritto: 1. Bo dixa pa mininus ... “Lasciate che i bambini vengano a me, e non glie lo probite, perchè il Regno dei Cieli è per chi è come Purtroppo non possiamo riportare tutti i cartelloni, ma vogliamo ringraziare i ragazzi per il loro grande entusiasmo e per come si sono lasciati coinvolgere dall’iniziativa. Infine un ringraziamento particolare alle catechiste per la preziosa collaborazione … ALLA PROSSIMA abbia, il lavoro decide della nostra vita. Quando manca il lavoro, l’uomo non può esprimere se stesso, perde il rapporto con la realtà, non si sente amato e non ama. È stato certamente uno dei tanti meriti del magistero di Giovanni Paolo II, che era stato operaio negli Non intendiamo interrompere la nostra riflessione sul tema del cristiano e il lavoro, che ci ha impegnati in questi ultimi mesi. È troppo importante. Offriamo qui un altro bel contributo. Il secolo ventesimo sarebbe dovuto essere il secolo del lavoro. E, in un certo senso, lo è stato. Il lavoro è diventato tema di studi, di lotte, di guerre, ha segnato la nascita di partiti e di associazioni. Interi movimenti che hanno attraversato il secolo si sono ispirati alla promozione dei lavoratori, come, per esempio, il movimento comunista, quello socialista e quello cattolico. Ci sono stati però anche milioni e milioni di lavoratori uccisi, perché non rientravano nello schema della rivoluzione programmata. Il nazismo, poi, ha fatto scrivere sarcasticamente sulla porta di Auschwitz «il lavoro rende liberi». Anche la Chiesa ha parlato di lavoro ai lavoratori. Soprattutto dopo Leone XIII, esso ha occupato una parte importante nella dottrina sociale che si è andata sviluppando e diffondendo anche attraverso le grandi encicliche di Pio XI, Pio XII, Giovanni XXIII, e Paolo VI. Ma, più in generale, il novecento ha visto, soprattutto nella sua seconda parte, un grande offuscarsi del senso e del gusto per il lavoro. Ritengo che questo sia uno dei mali più gravi della nostra società. Perché qualunque vocazione si 14 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE anni della sua giovinezza, di riportare al centro dell’attenzione degli uomini la realtà del lavoro e della sua contraffazione. E certamente vi è una profonda similitudine tra ciò che ha detto Giovanni Paolo II e il cuore del magistero di don Giussani sul lavoro, raccolto nel volume L’io il potere, le opere. I. Un rapporto creativo Il lavoro dell’uomo, qualunque esso sia, non riguarda un aspetto marginale della sua personalità. L’uomo matura attraverso il lavoro, perché attraverso di esso prende coscienza di se stesso e della realtà, da cui dipende, ma che può anche contribuire a cambiare e a trasformare. Si capisce perciò come mai il lavoro coincida con la nostra vocazione. Quando la persona non è stata educata a lavorare, o di fatto non può lavorare, rimane come rattrappita, si chiude su se stessa, non conosce più la vita e la promessa d’infinito, la speranza che vi è contenuta. Invece, attraverso il lavoro l’uomo entra in rapporto con le persone e le cose. Accade sempre così, sempre l’uomo necessita di un rapporto creativo con la realtà. Il suo conoscere se stesso e il mondo procedono assieme. II Purificazione Quando Adamo ed Eva vengono cacciati dal paradiso terrestre, Dio, che aveva posto l’uomo nel giardino dell’Eden perché lo custodisse e lo coltivasse (Gn 2,15), rivolge a loro delle parole molto significative e terribili. Dice che a causa della loro disobbedienza, il suolo della terra sarebbe stata maledetto. Avrebbe dato ancora i suoi frutti, ma attraverso il duro lavoro. Il pane avrebbe richiesto il sudore del volto (Gn 3,17-19). Proprio queste parole ci spiegano la stretta relazione fra l’uomo, il lavoro, e Dio. Non soltanto attraverso il lavoro conosciamo noi stessi, non soltanto partecipiamo all’opera della creazione, ma, più in profondità, realizziamo quella purificazione che ci fa tornare a Dio. Dio ci chiama a servire il suo disegno attraverso il lavoro. Il lavoro non è dunque soltanto condanna. Non è soltanto fatica, ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 peso. Tutto ciò è una condizione inevitabile, ma non l’essenza. Purtroppo oggi molti sono chiusi a una considerazione intera del lavoro, e vedono soltanto la fatica, e cercano di sfuggire ad essa. Ma in questo modo, sfuggono alla loro crescita umana. L’uomo infatti non ha mai un rapporto soltanto speculativo con la realtà, e neppure uno ludico. Non pensa soltanto e non gioca soltanto, ma vuole anche creare e trasformare. Per questo Dio ha creato un mondo incompiuto e ha affidato all’uomo il suo compimento. III. Entrare nell’opera di Dio Ma ancora di più, per coloro che credono, che sono stati battezzati, il lavoro è la strada fondamentale per la loro partecipazione all’edificazione del corpo di Cristo. Attraverso di esso, quando è vissuto nella memoria di Cristo, le cose ritrovano lentamente il loro posto, le persone il senso della loro vita, il creato l’unità perduta nel peccato originale. Non è un caso che san Benedetto abbia legato la preghiera al lavoro, vedendoli non come due momenti successivi della giornata, ma come due espressioni della nostra vita che si integrano e si correggono a vicenda. Non si può vivere infatti solo per lavorare, non si può sacrificare tutto al lavoro. Esso non è un bene assoluto, serve in quanto porta l’uomo a collaborare al disegno del creatore, ad entrare nell’opera di Dio, a partecipare all’edificazione del Regno. Per questo il silenzio all’inizio della giornata ha un peso decisivo ed è ancora più importante di quello della sera. Il desiderio del lavoro unito a quello del giusto riposo è l’espressione di una vita cristiana sana. Non ci può essere vita cristiana senza desiderio di lavoro. è per me un’esperienza terribile vedere persone che hanno come ideale della vita lavorare meno, o non lavorare affatto, persone terrorizzate dalla fatica, che non sentono bruciare dentro di sé la passione per l’incompiutezza del mondo. IV. Servire Cristo Il lavoro è la strada fondamentale della nostra partecipazione all’edifi15 cazione del corpo di Cristo. Questo è infatti il senso esauriente dell’esistenza: servire Cristo. La strada per imparare ad amare è cominciare a servire. È proprio la quotidianità del servire che fa entrare nel ritmo dell’amore. Il ritmo dell’amore vero, dell’amore maturo, è la fedeltà. Soltanto il servire fa entrare in questo ritmo. A poco a poco non ci si accorge quasi neanche più di servire. Ci si accorge soltanto di amare. Attraverso questa strada, la quotidianità del lavoro, si realizza la cosa più grande che esista al mondo: si impara ad amare Cristo. Massimo Camisasca PREGHIERA DI UN CRISTIANO CHE LAVORA Signore, del mio lavoro rischio di vedere solo i problemi, le fatiche, le difficoltà, le contraddizioni, le ingiustizie. Ci sono, è vero, ma c’è anche altro. Tu infatti mi fai capire che il mio lavoro è la mia collaborazione con Te, alla tua creazione, per “portarla a compimento”. Mi fai capire che attraverso il lavoro cresce la mia personalità, perché in esso posso esprimere tante mie qualità e risorse. Mi fai capire che così imparo anche a stabilire “scambi” con gli altri, relazionandomi con vicini e lontani. E anche a vivere la solidarietà con tutta l’umanità. Infine, offrendone il salario alla mia famiglia, il lavoro mi permette di manifestare il mio amore per i miei cari. Allora, Signore, insegnami a lavorare bene, ogni giorno. Non solo tecnicamente, bensì come dovrebbe farlo una PERSONA consapevole, generosa, serena. Fa’ che vada al lavoro così. Credo che lo farò con tanta pace e maggior frutto. Amen. COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 Sono entrata in convento a 21 anni – esordisce la nostra suora – quando all’epoca si raggiungeva la maggiore età. Io, in realtà, già da tempo ci pensavo, ma i miei genitori erano un po’ restii. Come ha capito che quella della vita consacrata sarebbe stata la strada giusta per lei? − Nel mio paese natale le suore gestivano sia l’oratorio che le elementari, quindi ho potuto osservare a lungo la loro vita, e ho scoperto che mi piaceva. In più, crescendo, iniziavo a sentire che per il mio cuore non bastava più l’amore umano: volevo un amore divino, quello che si raggiunge con la donazione a Dio. Quali sono stati i paesi in cui ha lavorato? − La mia prima esperienza l’ho avuta a Corsico, poi sono stata a Lazzate, a Ossona, dove ho conosciuto don Mario, a Terrazzano di Rho e a Varese in comunità con servizio diurno a Gavirate. Appena nominata Gavirate, vedo che gli occhi di suor Teresa iniziano a fissare un punto nel vuoto: i suoi pensieri vanno a quella comunità che lei ha tanto amato e nella quale ha lavorato per vent’anni. Approfitto di quell’istante di pausa per guardarmi in giro e il mio sguardo si ferma sulle due foto messe sul mobile: eccole lì, suor Caterina e suor Enrica che guardano sorridenti e benevole dal portafotografie! Quanti ricordi mi scaturiscono nella testa, a mia volta. da circa un mese che non metto piede all’asilo È e che non vedo le nostre suore, quindi, quando sono andata a trovarle pochi giorni fa, l’atmosfera era Mi rigiro verso suor Teresa, la quale mi sorride, pronta a continuare la nostra conversazione; così le faccio le ultime domande: Cos’ ha pensato quando le hanno comunicato la sua nuova destinazione? − Già da tempo si sapeva che sarei dovuta andare via, perché la casa di Varese doveva essere ristrutturata, e quando mi hanno detto che sarei dovuta venire a Canegrate, ho ripetuto il sì dell’obbedienza. E come si trova qui a Canegrate? − Mi trovo molto bene, perché ho visto che ci sono delle persone molto cordiali! quella della festa, la stessa festa che si fanno persone legate tra loro dopo un periodo di lontananza. Dovevamo aggiornarci sull’ultimo mese, raccontare brevemente come avevamo passato le ferie e avevamo la faccia lieta di chi rivede gli affetti più cari; ma quando le ho detto che di lì a poco sarebbe iniziata la nostra intervista, ho visto suor Teresa letteralmente pietrificarsi e imbarazzarsi molto, e ho capito come fosse umile e riservata questa nuova presenza, che ci è stata donata dal Cottolengo e che è stata per noi una manna dal cielo, un vero dono della Provvidenza. Dopo un primo momento di imbarazzo, però, rompiamo il ghiaccio: suor Teresa capisce che non si può sottrarre al mio interrogatorio! Nebu 16 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE Le annotazioni del Libro cronico tornano a farsi più distese sotto la data del 1963. Era la grande storia della Chiesa nel suo insieme che si faceva sentire investendo la vita abitudinaria della comunità parrocchiale, mettendola di fronte al prestigio e agli alti meriti delle figure di spicco che ne reggevano i destini, aprendola al contatto con gli impulsi di rinnovamento che chiamavano anche le singole realtà locali a mettere in discussione la loro fedeltà alla tradizione e ad ‘aggiornarsi’ misurandosi con le nuove sfide del mondo moderno. Il 3 giugno del 1963 si spense il “papa buono”, Giovanni XXIII. Dandone l’annuncio ufficiale alla diocesi, l’arcivescovo cardinale Montini lo ricordava con parole di commosso elogio: “È il papa del concilio che è morto, il papa dell’enciclica sociale Pacem in terris e della Mater et magistra, che tracciano le linee della moderna e ordinata convivenza umana. Un grande papa, un papa dal cuore semplice e schietto, dall’animo mansueto e buono, un papa che segna nella storia della Chiesa e del mondo un punto di luce amica e fedele”. Due giorni dopo si tenne nella chiesa di Canegrate una solenne ufficiatura di suffragio, intensamente partecipata. Dal conclave riunito a Roma per la nomina del successore, uscì eletto papa, il 21 giugno, proprio l’arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini, che prese il nome di Paolo VI. La cerimonia dell’incoronazione avvenne il 30 dello stesso mese. Il Libro cronico commenta: “Abbiamo perduto un grande arcivescovo, ma dobbiamo godere che Dio l’abbia voluto alla direzione della cattolicità intera dalla cattedra di san Pietro”. In sostituzione del cardinale Montini, fu promosso alla guida della Chiesa di Milano, il 15 agosto, monsignor Giovanni Colombo, che già ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 aveva avuto modo di farsi conoscere e apprezzare per le sue doti intellettuali e il suo impegno pastorale, in particolare come rettore maggiore dei seminari diocesani per la formazione del nuovo clero. Il legame con la Chiesa universale non si poteva ovviamente esaurire nell’assistere dall’esterno alle vicende che interessavano i suoi vertici di comando. Bisognava alimentarsi alla linfa della loro parola autorevole, imparare a condividere sul serio le preoccupazioni comuni, e prima di tutto tentare di mettere in pratica suggerimenti, proposte e decisioni che dai centri di Milano e prima ancora di Roma rifluivano incessantemente verso la periferia dell’intero mondo cattolico. Anche se il nostro Libro cronico lo accenna appena, non si può dimenticare che a Roma si era aperto nel 1962 il concilio Vaticano II, destinato a concludersi nel 1965 sotto la guida di Paolo VI. Soprattutto dai lavori del concilio cominciava a essere nutrita un’ondata di idee e di visioni nuove, che costringevano preti e laici a ridiscutere molti aspetti consolidati dello stile religioso ereditato dalla tradizione, a ripensare in profondità istituzioni e forme di comportamento per spingersi verso modi diversi di far incontrare l’annuncio della Chiesa e la vita concreta del mondo. I riflessi della svolta che lentamente andava profilandosi si colgono anche scorrendo le note vergate nelle ultime pagine del registro delle cronache parrocchiali, che termina con il 1966 (al 1966, dunque, dobbiamo arrestarci nel nostro resoconto dell’ultimo secolo di storia di Canegrate: dei cinquant’anni successivi, prima o poi si dovrà riferire in altri contesti, muovendo da altre fonti idonee). Sotto la data del 1964 si ricorda per esempio la settimana liturgica tenuta da due padri francescani, 17 “riuscitissima con frequenza straordinaria anche degli uomini”, in preparazione dei festeggiamenti per il sessantesimo anniversario di messa del parroco don Peruzzotti – sui quali torneremo fra poco. L’anno successivo si attesta coscienziosamente: “Attuazione in pieno degli ordini del nostro cardinale arcivescovo in merito alla nuova liturgia”. Nel 1966 si diede vita a una speciale “settimana della fede”, che però deluse in parte le attese: “si aspettava maggior frequenza da parte dei giovani”. Il rinnovamento liturgico, che portò alla coraggiosa scelta della sostituzione della lingua italiana al glorioso latino di secoli di storia cristiana, investì anche la materia delle cerimonie funebri: un nodo molto importante e delicato, in una cornice religiosa che trovava nella cura della buona morte e nella tessitura di una fittissima rete di rapporti con il mondo dei defunti uno dei suoi pilastri fondamentali di sostegno. L’arcivescovo Giovanni Colombo emanò il 15 maggio 1965 una serie di articolate disposizioni, in base alle quali a partire dal 30 giugno era abolita la distinzione in classi di diverso prestigio per la celebrazione dei funerali. Li si voleva rendere “uguali per tutti i fedeli defunti, eccetto che per gli ecclesiastici e le autorità civili a norma delle leggi liturgiche”. Erano vietate le “parate funebri” con addobbi sontuosi all’interno delle chiese, anche per gli uffici di suffragio. Si tollerava soltanto l’esposizione di un “cartello” con il nome dell’estinto e un paramento funebre ridotto ai mi- COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE nimi termini. Il numero dei sacerdoti ammessi alla celebrazione del rito era ridotto a tre. Si imponeva di contenere il più possibile la quantità delle candele e come norma di unire al funerale la celebrazione della santa messa. Un solo sacerdote avrebbe dovuto d’ora in poi accompagnare la salma al cimitero. Anche la celebrazione degli uffici funebri a suffragio dei defunti era semplificata e resa uniforme per tutti senza distinzioni di rango. Veniva chiesto di abbandonare l’uso di allestire “catafalchi” nella chiesa, limitandosi a distendere per terra un semplice “drappo nero”. La messa da celebrare doveva essere, di regola, quella del giorno, con l’aggiunta di una “espressa menzione del defunto o defunti” nel quadro dell’orazione dei fedeli al termine delle letture della prima parte del rito liturgico. Il Libro cronico attesta esplicitamente che era stato lo “spirito del concilio” a esigere la soppressione del sistema delle “tariffe obbligatorie” per gli uffici e i funerali. “Il dovere del popolo cristiano di sovvenire alle necessità della Chiesa” sarebbe stato da lì in avanti affidato alla “caritatevole offerta con la quale i fedeli, in proporzione delle loro possibilità”, avrebbero potuto “liberamente riconoscere i bisogni e le angustie della chiesa a cui appartengono, e di cui godono i vantaggi e i servizi”. Legame con Roma e comunione aperta al respiro della Chiesa universale erano tenuti vivi dall’onore reso alle figure di chi deteneva l’autorità somma sul corpo universale dei fedeli, che spingeva a cercare di accostarle il più possibile da vicino, rilanciando periodicamente la tradizione del pellegrinaggio parrocchiale alla città eterna. Se ne organizzò un altro sempre nel corso del 1964, guidato dal parroco don Peruzzotti insieme a don Giovanni Brandolese. Vi aderirono una quarantina di parrocchiani, che parte in treno, parte in aereo raggiunsero Roma l’1 settembre. Il giorno 2 furono ammessi all’udienza pontificia a Castelgandolfo. Il santo padre Paolo VI donò al parroco e al sindaco del paese una medaglia d’argento commemorativa del concilio, insieme ad altre medaglie più semplici per i comuni par- ANNO XL rocchiani. I pellegrini risposero donando al pontefice “diversi paramenti per le chiese povere”. È questa la circostanza nella quale si incontra per la penultima volta il nome di don Giovanni nel Libro cronico, perché nel 1965, si dice “in seguito a regolare concorso”, egli “veniva promosso all’importante parrocchia cittadina di Pescarenico dalla stima e fiducia del nostro cardinale arcivescovo, come molto meritevole”. A Canegrate fu chiamato a prenderne il posto don Egidio Broggini, trasferito dopo i dieci anni trascorsi al collegio De Filippi di Arona, dove era diventato vicerettore, segnalandosi per le sue doti di “esimio educatore”. Don Egidio arrivò in parrocchia il 22 luglio. Il 25 luglio, festa del S. Cuore, celebrò la messa solenne in ricordo del decimo anniversario di ordinazione e inaugurò il suo ministero in paese predicando una “bella adorazione alle ragazze dell’Oratorio femminile”. I riti di accoglienza proseguirono alla sera con una devota processione lungo le vie del rione di S. Colomba, chiusa dal festeggiato “con adatte parole ben sentite di fede e di ringraziamento a tutta la popolazione, che rimase profondamente commossa”. Già prima della fine del 1964, del resto, il ricambio con più fresche energie dei sacerdoti impegnati nel servizio pastorale dei canegratesi era stato assicurato dalla nomina da parte dell’arcivescovo di un secondo coadiutore, nella persona del neoordinato don Giuseppe Corti. Arrivò nel mese di agosto, provenendo dal collegio di Cantù, dove aveva trascorso l’ultimo anno di teologia come vicerettore. Annota il Libro cronico: “Subito gli fu assegnato come campo speciale del suo lavoro l’Oratorio maschile, alla direzione del quale si accinse con tutto l’entusiasmo di ottimo sacerdote”. Nonostante l’avvicendamento di forze nuove, alla testa della parrocchia di Canegrate restava però ancora per qualche anno l’inamovibile don Peruzzotti, giunto ormai all’invidiabile traguardo dei sessant’anni di milizia sacerdotale, eccezionalmente trascorsi senza mai cambiare di sede. La cronaca minuziosa dei “solenni festeggiamenti” allestiti per 18 N° 4 - SETTEMBRE 2008 rendergli omaggio, a partire dall’ultima settimana del mese di maggio del 1964, è affidata all’ampio resoconto giornalistico di un’intera pagina speciale del settimanale cattolico di zona, il «Luce», ricca anche di numerose fotografie e incollata all’interno delle pagine del Libro cronico. In gran numero, i “vecchi” e questa volta anche i “nuovi cittadini di Canegrate” si strinsero con affetto intorno al loro pastore, rispondendo alle proposte degli organizzatori delle feste “con la coscienza e l’azione di una comunità parrocchiale forte di una fede antica e allo stesso tempo giovane nelle iniziative”. L’avvio fu dato con la processione per il trasporto della Madonna del Carmine dal santuario di S. Colomba alla chiesa parrocchiale, sabato 23 settembre: l’intenzione esplicita era quella di mettere tutta l’organizzazione delle celebrazioni sotto la protezione di Maria. Il giorno seguente, domenica 24, si aprì la settimana liturgica. I due predicatori invitati erano “specialisti nella restaurazione della vita liturgica, quale è voluta oggi dalla costituzione sulla Sacra Liturgia, emanata dal papa Paolo VI, in unione con i padri del concilio Vaticano II”. La settimana liturgica aveva lo scopo di aiutare tutti a “vivere da vicino il mistero della messa” e ad approfondire il significato della celebrazione dei sacramenti. Si partiva dall’illustrazione didascalica di ogni momento del rito sacro, rendendolo attraente con la cura anche scenograficamente efficace dei suoi atti fondamentali. Si celebrò solennemente il battesimo davanti alla comunità riunita. Il secondo giorno fu predisposto per la prima volta l’altare rivolto al popolo. Per dare risalto alla liturgia della Parola, fu organizzato il “trionfo del Vangelo”, introducendo lo scambio di battute dialogate tra i ministri dell’azione di culto e i diversi gruppi di fedeli raccolti in chiesa. Il “trionfo del Crocifisso” consentì poi di solennizzare il momento della “liturgia sacrificale”, a ricordo dell’immolazione del Redentore sul monte del Golgota. Il sabato sera il colloquio tra il celebrante e il popolo che assisteva ai sacri riti introdusse il gesto della COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE riconciliazione con il perdono reciproco e lo scambio dell’abbraccio di pace. Come aiuto didattico per meglio assimilare l’insegnamento trasmesso, presso l’Asilo delle suore fu allestita anche una mostra liturgica, esponendo alla visione di tutti i parrocchiani i diversi oggetti che solitamente si utilizzavano nel rituale ecclesiastico, contornati da appropriate scritte di spiegazione. Si cercava in questo modo di ribadire l’idea centrale che le azioni della liturgia erano il prolungamento dei gesti fisici di Cristo nella storia dell’uomo, attraverso i quali si poteva continuare a entrare in contatto con Lui, “nella Chiesa che ci dona i suoi sacramenti”. La domenica 31 maggio, culmine di tutto il calendario delle iniziative intraprese, alle otto del mattino, la solenne messa giubilare si aprì con una lunga processione per la presentazione delle offerte da parte dei chierichetti, delle associazioni cattoliche e del popolo dei fedeli. Il dono più gradito lo portò quel giorno l’arcivescovo monsignor Colombo in persona, che volle lui stesso onorare con la sua presenza e la sua parola il parroco di Canegrate. Al termine del rito, l’arcivescovo abbracciò l’anziano sacerdote e, davanti alla folla degli abitanti radunati per rendergli omaggio, ne elogiò i meriti di tenace lavoratore nella vigna del Signore, attraverso il quale per così lunghi anni era stato per tutti possibile incontrare la realtà di Gesù Cristo che “battezza, che perdona, che consola, che benedice i fratelli partenti verso la patria del cielo”. La cronaca del giornale sottolinea come dato di speciale rilievo l’alto numero dei parrocchiani anche di provenienza meridionale coinvolti nell’espressione della comune riconoscenza nei riguardi di don Peruzzotti: la divisione interna fra i due gruppi distinti di popolazione e la difficoltà di coinvolgimento dei nuovi venuti, altre volte segnalate come inconvenienti che minavano la solidità della vita religiosa del paese, sembravano ora attenuarsi davanti alla straordinarietà di una ricorrenza assolutamente fuori dal comune. Strascichi dei festeggiamenti si ebbero anche nelle giornate succes- ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 sive. Il primo giugno fu distribuita la seconda comunione ai bambini e la messa solenne fu celebrata da monsignor Renato Corbella, da poco elevato alla dignità di “prelato domestico di Sua Santità”. Nella predica, il religioso chiamato a tenere l’omelia, rendendo omaggio al neomonsignore, sottolineava che “tutti i sacerdoti canegratesi” erano, per don Angelo Peruzzotti, la “corona più preziosa del suo apostolato sacerdotale”. La pioggia non favorì gli altri appuntamenti della giornata. Un numero cospicuo di parrocchiani si riunì ugualmente, il pomeriggio, per accompagnare la statua di sant’Antonio “alla sua nuova dimora nella stupenda chiesetta del rione Baggina”, benedetta da mons. Corbella con una seconda celebrazione liturgica arricchita di nuovo dalle “voci innocenti dei pueri cantores”, che conferivano ai riti sacri “un sapore nuovo e una suggestiva nota di gioia e di freschezza”. L’attenzione riservata al coinvolgimento degli immigrati trovò la sua manifestazione più esplicita nella giornata a loro espressamente dedicata, il martedì 2 giugno, con la partecipazione di Sua Eccellenza mons. Giuseppe Schiavini. Durante la messa egli rivolse “ai meridionali presenti il suo paterno saluto e l’incoraggiante invito a considerarsi i benvenuti nella famiglia parrocchiale e nella terra ambrosiana”. Amministrata la cresima, si recò alla chiesa di S. Antonio per la consacrazione delle nuove campane. Prima di lasciare il paese, il presule volle esprimere “la sua grande soddisfazione per la riuscita ed utile iniziativa a favore degli immigrati”, e “si compiacque per la loro entusiastica corrispondenza e per le loro pubbliche manifestazioni di fede, sgombre dal pesante nostrano complesso di rispetto umano, offerte alla edificata folla dei canegratesi”. Che le parti si potessero dunque scambiare e capovolgere, tra “vecchi” abitanti difensori delle tradizioni locali e nuovi arrivati portatori di nuove energie e di stili diversi, divenne ancora più evidente in seguito all’esibizione del coro della Sila, “ospite graditissimo” della comunità di Canegrate per tutti i tre giorni dei festeggia19 menti. Ciò che aveva reso possibile la trasferta era stata l’amicizia che legava il sindaco di Cosenza a don Giovanni Brandolese. Tutti, e in modo particolare i calabresi emigrati al nord per le esigenze di sistemazione familiare e di lavoro, rimasero impressionati dallo spettacolo in cui si faceva sfoggio del vivace folklore della terra calabra, tradotto nella melodia originale dei suoi canti e nell’esuberanza delle danze praticate “nei ricchi costumi tradizionali”. L’ascolto del coro dei calabresi non fu, del resto, l’unico risvolto di tipo culturale e ricreativo incluso nella serie dei festeggiamenti. Oltre alla “riuscitissima” mostra liturgica, si svolse in paese l’ottava biennale regionale di pittura, ospitata nella palestra del Comune, con la presentazione di oltre 200 opere, 60 delle quali selezionate ed esposte. La sera del lunedì si tenne, nell’austera cornice della chiesa parrocchiale, il concerto polifonico vocale della corale S. Cecilia di Rho. Il 2 giugno lo spazio maggiore venne assorbito dallo sport, con varie partite di calcio (a una di queste parteciparono i giocatori di una rappresentativa del Legnano), che segnarono anche la conclusione del quarto torneo “Lavoratori” (ACLI, Borletti, Parrucchiere Ferrè…). Le feste per il sessantesimo di don Peruzzotti si conclusero in grande stile con “l’eccezionale spettacolo pirotecnico allestito dalla ditta Fontana di Como nel rione Baggina, alla presenza di una folla difficilmente calcolabile”, “fra tuoni assordanti, splendore di luci e mosaici di girandole”. “Parecchie manifestazioni – commenta in chiusura il cronista del settimanale “Luce” – diverranno, col tempo, solo un caro nostalgico ricordo; diverse iniziative, invece, che hanno preso l’avvio dai festeggiamenti, daranno nuovo impulso alle già fiorenti attività della nostra parrocchia, sotto la sicura guida e la vitale veneranda giovinezza dell’amato pastore canonico don Angelo Peruzzotti”. Il suo instancabile ministero sacerdotale si sarebbe chiuso solo nel 1968. Danilo Zardin COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 OFFERTE DA METÀ GIUGNO A METÀ SETTEMBRE BATTESIMI € 685,00 MATRIMONI € 730,00 FUNERALI € 2.000,00 Visita agli ammalati € 450,00 Oratorio Maria Immacolata (uso aule) € 1.005,00 Cassetta offerte Santa Colomba € 559,97 Festa di S. Colomba € 815,00 San Pietro (uso aule) € 1.881,00 San Pietro (bar gennaio - luglio) € 110,00 Rinnovamento nello Spirito € 150,00 O.M.I. (bar gennaio - luglio) € 1.940,00 PROVENIENTI DA: IN MEMORIA DI: Boni Lio (per chiesa Antica € 30,00 Colombo Giuseppina (sorelle e nipoti) € 160,00 Zanzottera Bambina € 300,00 Parrocchia in genere € 840,00 Chiesa Antica € 730.00 Obolo di San Pietro € 100,00 Santa Colomba € 80,00 Sant’Antonio (N. N.) € 260,00 Ristrutturazione O.S.L. € 550,00 € 500,00 A FAVORE DI: IN OCCASIONE DI: Grazia ricevuta (N. N.) Ricordiamo che il Battesimo viene celebrato normalmente la 1a Domenica di ogni mese. 20 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 ANAGRAFE PARROCCHIALE (riferita al periodo Giugno - Luglio - Agosto) NUOVI FIGLI DI DIO E DELLA CHIESA Ferrazzo Silvia - Legnano - 10 dicembre 2007 Colombo Clelia Silvia - Milano - 4 gennaio 2008 Todeschini Arianna - Busto A. - 4 febbraio 2008 Bollati Marta - Rho - 2 aprile 2008 Delfitto Sofia - Legnano - 8 gennaio 2008 Verulento Kevin - Legnano - 14 gennaio 2008 Medici Elisa - Legnano - 18 gennaio 2008 Lavazza Aurora - Busto A. - 4 marzo 2008 Rizzi Davide Luigi Maria - Varese - 5 dicembre 2007 Moroni Giorgio - Rho - 15 gennaio 2008 Gualtieri Sara - Milano - 8 gennaio 2008 Masetti Samuele - Milano - 28 ottobre 2007 Magistrelli Sara - Rho - 23 gennaio 2008 Sardella Giorgia - Legnano - 24 novembre 2007 Lorenzo Anna - Rho - 8 marzo 2008 Padula Giulia - Milano - 12 febbraio 2008 Savino Davide - Legnano - 6 gennaio 2008 Moretto Morena - Milano - 15 luglio 2007 Bonifacci Angelica - Rho - 20 dicembre 2007 Perego Alessandro - Legnano - 31 marzo 2008 Veneroni Francesco - Legnano - 24 marzo 2008 Rasera Alessandro - Tradate - 30 gennaio 2008 Caruso Giulia Neema - Legnano - 4 gennaio 2007 Caprera Riccardo - Tradate - 7 maggio 2008 Ferioli Sofia - Rho - 7 febbraio 2008 Procopio Francesca Diem - Thai Nguyen (Vietnam) - 29 aprile 2007 NUOVE FAMIGLIE Ometto Marco con Meraviglia Katia Guzzo Luca con Mazzucco Nadia Allucci Adriano con Leveque Federica Circiello Daniele con Ermacora Raffaella De Toffol Daniele con Contino Monica Veropalumbo Francecso con De Stefano Simona Alfano Pietro con Martignoni Paola Cartabbia Andrea con Oriani Cristina I NOSTRI DEFUNTI De Caro Pasqualina, di anni 66; Mancini Clelia, di anni 95; Battello Florentina, di anni 88; Meraviglia Giovanni, di anni 85; Cavaleri Giovanna, di anni 89; Vignati Piera, di anni 64; Venegoni Giordano, di anni 66; Mele Vincenzo, di anni 74; Moroni Gabriella, di anni 57; Cavalleri Romana Carolina, di anni 88; Callegari Valter Agostino, di anni 81; Ferrara Francesco, di anni 69; Landonio Ezio, di anni 87; Primon Lina, di anni 95; Mattioli Lide, di anni 81; Zanzottera Bambina, di anni 87; Reggiani Lido, di anni 62; Colombo Giuseppina, di anni ; Sgroi Umberto, di anni 67; Ceresoli Iolanda, di anni 94; Romeo Francesca, di anni 84; Gizzi Donato, di anni 92; Utelli Maria, di anni 83; Grindati Angelo, di anni 80. 21 ORARI DELLE CELEBRAZIONI Sante Messe feriali PARROCCHIALI Lunedì Sante Messe domenicali e festive Vigiliare: ore 18.00 Nel giorno: ore 78.30 8.30 20.30 8.30 Chiesa Parrocchiale Martedì 18.30 ore 10.00 ore 11.30 8.30 Mercoledì In S. Antonio ore 8.30 In S. Pietro ore 9.30 Venerdì 18.30 0331 0331 0331 0331 0331 411803 403907 403341 407703 403462 Mercoledì 8.30 Chiesa Parrocchiale 8.30 Chiesa Parrocchiale Venerdì Ore 1° Venerdì del mese Ore 21.00 – 22.30 Sabato Ore 15.00 – 17.45 Venerdì Sabato è 09.00 – 10.00 18.00 – 19.30 0331 – 403462 09.15 – 10.30 Il CENTRO ASCOLTO CARITAS è aperto nei seguenti giorni: Domenica dalle ore 10.00 alle 12.00 per: Ascolto, Dispensa, Guardaroba, Oggetti Lunedì Chiesa Antica Sante Confessioni La SEGRETERIA PARROCCHIALE aperta nei seguenti giorni Lunedì Chiesa Antica Chiesa Parrocchiale 18.30 Sabato Numeri telefonici Parroco: don Gino Mariani Coadiutore: don Andrea Terruzzi Residente: Msg. Gaetano Sirtori Reverende Suore Sede Caritas 8.30 7.00 Santa Colomba Chiesa Parrocchiale ore 18.00 Giovedì Chiesa Parrocchiale dalle ore 15.00 alle 17.00 per: Lavoro, Oggetti Mercoledì dalle ore 15.00 alle 17.00 per: Lavoro, Oggetti Il BAR dell’Oratorio S. Luigi osserva i seguenti orari di apertura: Da lunedì a venerdì dalle 17.45 alle 19.00 e dalle 21.00 alle 24.00 Sabato e domenica dalle 14.00 alle 19.00 e dalle 21.00 alle 24.00 Il prossimo numero uscirà il 30 novembre 2008 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 24.00; giochi, canti, balli e la serata finale con il teatro e i fuochi d’artificio… tutto questo sempre con la massima armonia e gioia di stare insieme. Quest’anno non si sono registrati problemi di nessun tipo, ne incidenti, ne litigi e penso che da parte di tutti si possa parlare di un sentimento Ricordare, come spesso ho ripetuto in di grande soddisfazione. predica nelle Sante Messe, significa porSubito dopo l’Oratorio feriale estivo le tare nel cuore; troppo spesso siamo portaproposte non si sono fermate ma sono ti a guardare in avanti al futuro e, pur continuate con lo splendido campeggio comprendendo che non sia sbagliato, a vissuto a Temù in val Camonica con i tre volte rischiamo di vivere senza fermarci turni, ragazze, ragazzi e misto adolescenmai a riflettere; senza tornare agli eventi ti. vissuti, la memoria rischia di perdersi e tante esperienze positive passano senza Anche questa esperienza è stata vissuta da tutti come indimenticabile e davvero lasciare segno. appaganti per tutti gli organizzatori sono Ora che siamo pronti a ricominciare con un nuovo anno pastorale è molto importante invece, fare memoria soprattutto dell’ultimo periodo. Siamo pronti a ricominciare con l’anno pastorale nuovo e ci lasciamo le grandi feste di settembre alle spalle e soprattutto tutto il periodo estivo che è stato particolarmente entusiasmante e soprattutto ricco e fecondo. L’estate è partita molto bene e sebbene il tempo non abbia agevolato l’organizzazione delle Feste di giugno e il periodo estivo, il risultato finale è stato sicuramente positivo. I ragazzi iscritti all’oratorio feriale estivo sono stati veramente stupendi. Abbiamo registrato l’iscrizione di più di quattrocento ragazzi e i due oratori si sono suddivisi in maniera equilibrata sia di ragazzi, sia di animatori, cosa che ha garantito veramente un’organizzazione efficiente ed efficace. Sono particolarmente contento di quest’anno d’oratorio feriale estivo che ha visto piccole novità come la collaborazione tra animatori e la gita insieme con la parrocchia di San Giorgio su Legnano, il calcio saponato per una settimana intera, l’esperienza di teatro per i ragazzi delle medie… In modo particolare vorrei sottolineare i laboratori proposti ai bambini e ragazzi di quest’anno che a parere di molti sono stati veramente belli. La scelta è stata quella di offrire ai ragazzi dei laboratori più elaborati e impegnativi per un certo verso, ma dall’altro più soddisfacenti e coinvolgenti. Tutti hanno realizzato qualcosa di utile e soprattutto curato nei minimi particolari con risultati davvero stupefacenti! Gli animatori si sono rivelati capaci di curare i ragazzi, di organizzare le giornate e davvero d’esempio per la partecipazione alle lodi mattutine, ai vesperi e alla Santa Messa settimanale. Le giornate sono passate settimana dopo settimana, ben sei settimane dal mattino alle ore 7.00 alla sera alle ore 17.30 e poi ancora con l’apertura serale dell’Oratorio San Luigi dalle ore 21.00 fino alle ore zionate per i defunti e i vivi della nostra comunità di Canegrate e tutte sono state celebrate con la presenza di tutti i ragazzi e gli adolescenti in modo sublime. Sarà stato il clima, sarà stata l’aria, ma i ragazzi e gli adolescenti giungevano a Messa pronti per celebrare, attenti e col desiderio di cantare, pregare e animare. Nel sito internet si possono vedere tante foto che testimoniano i diversi momenti vissuti in campeggio da tutti; i sorrisi dei ragazzi e l’impegno che hanno messo tutti per realizzare il campeggio sono davvero importante per la nostra comunità, una ricchezza da non perdere, una gioia da condividere, un esempio da seguire. Sentiti ringraziamenti vanno a tutte le persone che mi fermano per strada per fare i complimenti sull’organizzazione dell’Oratorio feriale estivo e del campeggio; grandi ringraziamenti ai genitori che sono venuti a trovarci in campeggio nelle domeniche insieme e soprattutto a tutti i papà e le mamme, al gruppo pensionati per il grande lavoro che precede e segue il campeggio nel montaggio e smontaggio delle strutture così come nella cura delle stesse. In modo particolarissimo poi vorrei ringraziare Andrea Giovesi per i preparativi e le gite, Annalisa Cresta per l’aiuto e il sostegno in tutti e tre i turni di campeggio e Christian Fornara per la sua grande disponibilità in tutto; a loro un grazie di cuore per l’aiuto organizzativo, per la collaborazione e la simpatia con cui state la soddisfazione e la gioia dei ragazhanno svolto i loro incarichi. zi che avuto la possibilità di vivere una L’anno prossimo saremo ancora a Temù, simile vacanza. ma non sarà certo la stessa esperienza… Tutte le giornate, tutte le sere e a volte ci sono novità in ballo, nuove scommesse, anche la notte, sono state vissute appieno nuove idee, ma la stessa voglia di fare e tra giochi, canti, preghiera e tanta voglia fare bene, lo stesso entusiasmo che ha di stare insieme. Siamo convinti che il portato anche quest’anno ad avere un’enostro campeggio possa diventare sempre state e un campeggio davvero indimentipiù significativo per i nostri ragazzi di cabili. Canegrate e l’impegno nostro sarà sempre quello di renderlo il più appetibile Allora, come sempre, l’invito a tutti è possibile con una proposta di vita comu- quello di partecipare, di sostenere e pubnitaria e di preghiera sempre più profon- blicizzare queste esperienze e perché no, da e significativa. Stiamo lavorando con se a qualcuno fosse possibile inserirsi nuovi progetti per ampliare le strutture come aiuto nei gruppi che già ruotano del campeggio e migliorarle… stiamo intorno all’ambiente oratorio e alle sue studiando nuovi progetti per radunare iniziative… Senza paura e senza farsi più ragazzi e far vivere loro momenti problemi, basta presentarsi alle riuniodavvero indimenticabili. ni organizzative e vedrete che sarete Sinceramente penso che davvero l’esperienza della vita comune in campeggio possa essere utile per tutti per mettersi alla prova e vivere al meglio in compagnia di amici, compagni e persone adulte. Credo di poter affermare di aver imparato moltissimo io stesso e tanta gioia mi è stata data dai ragazzi e dal loro modo di vivere ogni momento. Le Sante Messe celebrate in campeggio erano tutte inten- I sempre bene accetti. Un saluto e un augurio di buona partenza di un nuovo anno pastorale ricco di esperienze che ci avvicinano a Dio e agli nostri fratelli nella fede! Buon cammino a tutti di cuore. Don Andrea COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 sposti i lavori dei vari laboratori manuali. Eccoci qua, come ogni anno, pronti ad intraprendere un nuovo anno lavorativo, scolastico ed anche oratoriale. Ma come dimenticare questi 3 mesi appena trascorsi pieni di fantastiche esperienze comunitarie e personali? E' proprio tra queste esperienze che si colloca quella del consueto oratorio estivo che quest'anno si è sviluppato lungo 6 settimane, dall’8 giugno al 18 luglio. Sei settimane che inizialmente spaventavano un po' noi animatori e che nonostante siano state effettivamente intense, ci hanno lasciato come sempre insegnamenti importanti da conservare. La giornata oratoriale iniziava alle 7.30 di mattina, con il pre-oratorio per i bambini i cui genitori, per motivi di lavoro, non avrebbero potuto curarli fino all'apertura ufficiale delle 9.00. La mattina continuava poi con varie proposte: i laboratori, i compiti, ma anche proposte più spirituali sia per i bambini, con preghiere e la messa del mercoledì, sia per gli animatori con le Lodi mattutine e i vesperi serali. Vi era poi la possibilità di fermarsi al servizio mensa in compagnia delle suore, dei preti e GIORNI ESSENZIALMENTE INDISPENSABILI Il campeggio 2008 è stato un po’ come un match, una partita in cui giocarsi... tra sali e scendi sono riuscita però ad assaporare tutti e tre i turni…qualcuno mi ha detto sei pazza??!! Già forse mi credevano più pazza di quella che già mi considerano, beh qualcuno leggendo capirà, qualcun altro manterrà l’idea che sono pazza!! Sono stati giorni belli, intensi, carichi, emozionanti, riflessivi, pensierosi, spen- La festa si è poi conclusa con la premiazione con delle fasce, con i balli di gruppo, l'anguriata ed i fuochi d'artificio posizionati degli animatori. Il pomeriggio si aad arte da alcuni animatori. priva alle 13.30, momento in cui i bambini venivano separati per clas- Per tutto questo bisogna ringraziare si: all'OMI per asilo ed elementari tutti coloro che hanno aiutato nei fino alla 4° classe; all'OSL per la 5° laboratori, le mamme per quelli maelementare, la 1° e 2° media. Di con- nuali, la palestra Fitness Club e l'inseguenza anche noi 43 animatori ci segnante di musica; i volontari che dividevamo pronti per un pomeriggio hanno costruito le scenografie del di giochi, preghiere, e merende. palcoscenico; tutti gli animatori per Non tutti i giorni però si svolgevano la costanza e l'impegno dimostrato in in questo modo: vanno ricordate le queste settimane. Un grazie va angite allo Zoo safari con l'oratorio di che a coloro che hanno tenuto aperto San Giorgio, al parco acquatico “Le il bar dell'OSL tutte le sere, gruppo Vele” e a Gardaland, e i più tradizio- giovani e famiglie. Infine un grazie nali pomeriggi alla piscina di Legna- particolare a Suor Agnese e a Suor no, nonostante gli imprevisti del Teresa, che si è integrata subito e ci tempo. Per quanto riguarda i labora- ha dato una grossa mano; a don Antori, tutta la fatica fatta è stata ri- drea e don Gino (premio Animatore compensata dalla riuscita della festa 2008), per la loro versatilità e voglia finale, durante la quale è stato pro- di mettersi in gioco insieme a noi posto lo spettacolo “Robin Hood” dal facendoci capire che essere animatolaboratorio di teatro, con la parteci- re non vuol dire solo giocare con i ragazzi, ma anche insegnare loro pazione di quello di ballo. quanto è rilevante la presenza del Anche i ragazzi del fitness hanno Signore nella nostra vita. proposto un balletto che purtroppo per motivi tecnici, non abbiamo potuto ammirare. Vi erano inoltre eNicoletta & Christian sierati, frenetici, surreali, strani, diversi, estivi, lunghi, contrastanti. Giorni con delle aspettative soddisfatte o meno, giorni che nel bene e nel male qualcosa smuovono, giorni dove ti sembra di essere su un altro pianeta, giorni in cui non hai la cognizione del tempo e dell’ora, e puoi mollare orologio e cellulare e goderti al 100% quello che ti circonda (per questo ogni tanto eravamo irraggiungibili). Giorni in cui la tua casa è una tenda dove quello che cerchi sicuramente non lo trovi, giorni in cui puoi gridare, urlare…(almeno fino a quando il prete non riceve la visita dei vigili…); giorni in cui guardare ciò che ti circonda e rimanere a bocca aperta, uno sguardo meraviglioso che è vedere senza chiedersi nulla, vedere e basta queste montagne, uno sguardo che non prende ma riceve, nel silenzio più assoluto della mente, un semplice stare davanti noi e il II panorama. E cosi nel viaggio di ritorno da questa full di campeggio ho un’infrenabile frenesia addosso e correndo verso la città è come se riscattassi i pensieri lasciati a farmi da sentiero. Uno dopo l’altro sono immagini, frammenti di ricordi, parole che si sommano e mi investono senza darmi il tempo di ordinarli…sensazioni a migliaia dunque… Tutti raccontano questo campeggio, è bello che sia così, ognuno a suo modo… ma non importa… non smetteremo mai di raccontarlo, perché nessuno possa scordarsi quanto sia bello e, perché no??!??, scoprire di appassionarsi. E’ un’occasione per imparare a vivere concretamente giorno per giorno la logica della gratuità, per farmi comprendere quanto è bello donare il proprio tempo e COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE le proprie risorse a chi incontri… Nonostante qualche difficoltà è stata una chiara manifestazione di quanto a volte il dare e il donare coincidano con un ricevere inaspettatamente a propria volta moltissimo (e mi riferisco anche e soprattutto a chi si occupa del dietro le quinte…non c’è nessuna magia che ci fa trovare il campeggio pronto ad essere usato). E la fatica e la stanchezza del prima è stata ampiamente superata dal durante e dal dopo…ed è qui che arrivi a dire ne è valsa davvero la pena… lo sforzo era necessario (non fraintendeci non preferiamo il lavoro duro… quindi vi aspettiamo per aiutarci…) Qualcuno mi ha chiesto ma chi te lo fa fare? Cosa ti porti a casa da una vacanza così, se quando torni sei più stanca di prima? Già… non nego che per riprendersi servirebbe un mese alle Maldive, ma non so dire esattamente cosa mi porto a casa, un’umanità così forte e presente che non può lasciarti indifferente, che ti trascina con la sua energia, con i suoi colori forti e vivaci non sempre allegri, con la sua forza, i suoi sguardi, i suoi riti e le cose non dette… e tutto questo non lo trovi in una vacanza qualsiasi neanche nelle migliori agenzie… non posso pensare ad un’estate senza il campeggio….(almeno un weekend… altrimenti non è estate)… è un po’ come per la nutella… che mondo sarebbe senza?? (lo penso davvero… non ho bevuto!!). Vedere i ragazzi e stare con loro mi da sempre una carica particolare…vederli pieni di entusiasmo, sentirli ridere e scherzare, vederli correre e riflettere, avvertire la loro curiosità davanti alle nuove proposte che si fanno e vederli stupiti di qualcosa in realtà molto semplice….tutte queste cose ti spronano a volare sempre più in alto… e cancellano tutta la fatica per arrivare fino a lì e ti fanno urlare senza più dubbi “ne è valsa davvero la pena”… e fa’ niente se la doccia era sempre ghiacciata, se eravamo sempre di corsa, se tutte le sere si faceva l’una e più per organizzare la giornata, se si è alzata un po’ la voce perché qualcosa non an- ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 dava, se hai rinunciato a qualcosa perché d’altronde non si può fare tutto, se per giorni non ti ricordi neanche più chi sei, se già prima di partire sei cotta e ti chiedi “ma chi me l’ha fatto fare?”, se la sera prima di partire la valigia vuota ti guarda speranzosa di essere riempita, se per esserci percorri Temù – Canegrate più e più volte… A volte è sempre più difficile trovare gli stimoli per proseguire, a volte sembra sempre che si ripeta tutto identico e non ci sia nulla di nuovo; forse mi capita di sentire cosi perché ormai le ho fatte- rifatte e strafatte tante esperienze della vita oratoriana… eppure non sono mai sazia… e allora quando vedo i ragazzi e vedo nei loro occhi la gioia e la meraviglia della novità riscopro l’entusiasmo che si è perso lungo la strada e li ringrazio per farmi notare l’importanza delle piccole cose che mi aiutano a rivedere il mondo con gli occhi da bambino facendomi capire che la vita è una cosa meravigliosa e spettacolare e non dobbiamo mai smettere di emozionarci e stupirci di fronte ad essa. Abbiamo viaggiato con il Piccolo Principe alla ricerca dell’essenziale, spesso invisibile agli occhi, e ci siamo lasciati affascinare da quel mondo magico. Lui ci ha insegnato come vedere le cose in maniera diversa da solito, usare lo zoom, allargare il campo. Il segreto sta nel nostro modo di comunicare, muoverci, ascoltare, riscoprire e conoscere l’altro andando oltre l’apparenza, attraverso un dialogo che superi sms ed e-mail, e che recuperi il guardarsi negli occhi e il poter condividere un’esperienza come questa a 360°…. Le parole sono un gioco meraviglioso ma non bastano per addomesticarci, quello che abbiamo vissuto non può ridursi nei caratteri Arial Black di una pagina del nostro Comunità, non può ridursi all’esperienza di un momento o consumarsi nell’eccezionalità dell’evento… bisogna continuare… splendidamente in cammino... E scopriremo di essere stati addomesticati. E così spesso mi ritrovo a pensare con un sorriso a tutti i momenti condivisi e mi rendo conto che sono davvero tanti…. Penso ai vari giochi all’aperto in mezzo al prato; penso alle serate passate in pagoda; penso a tutte le cantate a squarciagola; penso alle gite e alla solita domanda di rito “quanto manca??” (anche se eravamo appena partiti); penso al pomeriggio passando da un albero all’altro, al gelato insieme; penso a noi tutti intorno al falò; penso III alla mitica caccia al tesoro che vi ha fatto perdere quei 4-5 kg; penso ai momenti di preghiera e alla vostra partecipazione spontanea alla celebrazione; penso alle corse sfrenate per poter rispettare gli orari, penso all’ordine sovrano che regnava in ogni tenda (soprattutto quella del team dell’animazione); penso agli scherzi, ai dopo serata in cucina o per il campo; penso alle chiacchierate al ritorno dalle gite o nei momenti liberi; penso a tutte le figure che abbiamo fatto; penso alla sfilata di moda (realizzazioni che superano di gran lunga gli stilisti più in voga)… penso alle courvè trasformate in puro divertimento (obiettivo era bagnare qualcuno con la spugna o cantare a squarciagola per far scappare ospiti indesiderati), penso agli allenamenti nei tornei più disparati (quasi un distaccamento delle olimpiadi Pechino 2008); penso all’ebbrezza di aver fatto parte dell’esercito dei giustizieri e, dopo innumerevoli prove, essere stati arruolati con differenti gradi; penso alla giornata seguendo il perfetto stile di vita da manager con tanto di pranzo in un MacDonald realizzato per l’occasione…insomma chi più ne ha più ne metta. Abbiamo anche realizzato la nostra maglietta ricordo (anche se abbiamo messo più colore sui tavoli e sulle mani che sulla stoffa... ma sono dettagli!!). Penso penso penso penso… e tutto diventa immagine e scorre come la pellicola di un film… penso penso penso che sia stata davvero una bella esperienza… anzi ne ho la certezza!! Spero che tutti abbiano potuto constatare l’entusiasmo del gioco, la gioia della fatica condivisa, la ricchezza che viene dalle relazioni autentiche che ti arricchiscono e ti fanno dire a chi incontri: perché non provi anche tu??? Ti aspettiamo a gioire, sudare con noi, a condividere preoccupazioni, valori, ideali, obiettivi, a divertirti con noi… insomma, a fare un tratto di strada insieme… vedrai che ne vale la pena!!! Annalisa Cresta COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008 Per voi un titolo, per noi un motto! O più precisamente un augurio che abbiamo consegnato agli adolescenti alla fine della vacanza insieme! Un dado che sia simbolo dell’estate trascorsa, ma che sia anche sostegno e stimolo per le attività oratoriane che li attendono come protagonisti, perché anche se a volte si arranca, si cade e ci si lamenta…ricordatevi che abbiamo un piano e sembra forte!!! GIUDIZIO FINALE? Non vi nascondo che è forse il turno più delicato, diverso, dubbioso, turbolento….ma TREMENDAMENTE bello, ricco, serio e profondo..in cui a volte faticavo a capire il mio ruolo, ma poi ho compreso che l’importante era proprio essere lì, disponibile, pronta a fare ciò di cui di volta in volta c’era bisogno…dalle cose più banali a quelle in cui ogni tanto bisognava rilanciare il dado per scoprire nuovi stimoli! CREDERCI SEMPRE ARRENDERSI MAI!! Il segreto per vivere bene questi giorni?? GIOCARSI….naturalmente!! Vivere a contatto con loro, accettarli, spendere del tempo per e con loro, manifestare voglia e piacere di condividere i loro gusti e le loro esigenze (nei limiti ovviamente ☺ ), accordare fiducia anche alle loro capacità e tollerare quello che è passeggero, occasionale (per non arrabbiarsi a volte non basterebbe contare neanche fino a 1000), perdonare silenziosamente quello che è involontario, frutto di spontaneità o immaturità…. In miglioramento….qualcosa ancora si può sistemare, qcs ancora può cambiare…vogliamo essere ottimisti! In alcuni momenti la stanchezza, la rabbia, la delusione ti soffocano ma mi piace pensare che gli “scontri”, i momenti un po’ così servano per crescere…INSIEME… …Un gruppo piccolo, ma forse altri decideranno di giocare la partita… Perché ne sono cosi certa?? “…non vedevo l’ora di far parte di questo gruppo…e ora non me lo lascio più scappare”…. Le parole che mi hanno colpito di più…. L’oratorio ha bisogno di voi….ma soprattutto voi di lui! Ma insomma cosa facevate tutto il giorno?? Dormivate?? Ma siete pazzi!! Bivaccare?? Noi?? Non conosciamo questa parola, è stata abolita o meglio bandita dal nostro vocabolario!! La sveglia suonava presto per la S. Messa….ed era meglio che ti alzavi subito altrimenti la sveglia umana piombava in tenda e li si che erano guai….e dopo la colazione si dava il via alla giornata e devo dire che abbiamo trascorso giornate e serate tutt’altro che noiose tra tornei, giochi vari, tour in paese o in pulmino (i più gettonati…chissà come mai??..forse perché alla ricerca di informazioni stradali?), gite, progettazione scherzi, canti intorno al falò, visione di alcuni film, servizio fotografico in centro a edolo (no komment!), caccia al tesoro (con anche il test di prova sulle bici dei vicini), bagni al torrente…non ci crederete ma abbiamo anche fatto la spesa e cucinato…. Tutto estremamente…FACILE!! Il gioco era affiancato dai momenti di preghiera in apertura e chiusura della giornata, che ci hanno accompagnato giorno dopo giorno…dando alla nostra vacanza quella sfumatura in più! Insomma di cose da raccontare ce ne sarebbero tante semplicemente GRAZIE! IV