ANNO XL - N° 4 - SETTEMBRE 2008
100° Anniversario della consacrazione della Chiesa Antica.
Il dipinto de “La Cena di Emmaus” recentemente restaurato.
COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008
IN QUESTO NUMERO:
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Editoriale del Parroco. Celebrare un centenario
Una svolta epocale: collaborazione tra le Parrocchie di Canegrate e S. Giorgio su Legnano
Lavori in corso
La catechesi adulti
La Famiglia nella vita della nostra Parrocchia - La Commissione Famiglia
Vallarga 2008 - di Doriano Soffiato
Caritas e comunità parrocchiale - a cura di Giorgio Villa
Dalla Commissione Missionaria
Articolo di Massimo Camisasca su: Il Lavoro, la strada per imparare ad amare
Intervista a suor Teresa - di Paola Nebuloni
Cent’Anni di Storia. Parte XXXVIII - a cura di Danilo Zardin
Offerte da metà giugno a metà settembre 2008
Anagrafe parrocchiale
Inserto speciale degli Oratori - articoli di don Andrea, Nicoletta & Christian e Annalisa Cresta
Redazione: Innocente Campesato, Andrea Colombo, Emanuela Incicco, Claudio Mezzalira, Paola
Nebuloni, i sacerdoti di Canegrate.
Impaginazione e grafica: Giuseppino Pigaiani
Stampa: Giovanni Incicco
Copertina: Emanuela Incicco.
Rilegatura: Alex De Paoli e altri.
Diffusione: Innocente Campesato, Giorgio Villa.
E-mail: [email protected]
Sito Internet: www.oratoriocanegrate.it (“Comunità” scaricabile in Pdf)
INIZIO ANNO PASTORALE
2008 - 2009
Affidamento a Maria
A te, Maria Assunta
affidiamo la nostra comunità parrocchiale.
Tu vedi il nostro camminare
Chiesa, del mondo.
sulle strade di Canegrate, della
Vedi le nostre speranze, i nostri desideri più belli, i nostri slanci di
bene, le nostre intenzioni di autenticità.
Vedi i nostri sforzi, la nostra buona volontà, il nostro darci da fare, il
nostro impegno sincero.
Ma vedi pure le nostre cattiverie, le nostre incomprensioni, anche tra di noi cristiani.
Vedi i contrasti tra noi, che dovremmo invece essere segno di fraternità autentica.
Vedi anche le nostre falsità che sporcano la comunità e la dividono.
Vedi che parliamo di umiltà e pecchiamo a volte di superbia e di
protagonismo.
A volte abbiamo la sensazione che non sia proprio possibile sperare
in una comunità più bella, in un mondo più umano, in una Chiesa più
fedele a Dio.
Per questo ci rivolgiamo a te: capiamo che non sarà con la nostra
presunzione che riusciremo a cambiare.
Non ci resta che affidarci a Te con lucidità, impegno e umiltà, consapevoli che solo così il nostro cuore cambierà.
E tra noi sarà vera comunione.
Amen
COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008
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COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
ANNO XL
N°
4 - SETTEMBRE 2008
Editoriale - don Gino
CELEBRARE UN CENTENARIO
A
netrare più in profondità.
che serve celebrare
un centenario o un
settantesimo? Di una chiesa ,
per di più.
Centenario (di consacrazione) di un edificio chiesa
che risale al 1500…o al
1938…
Che significato può avere
oggi?
I più giovani rischiano di
non capire, i vecchi rischiano
di fermarsi alla nostalgia e
sia l’una come l’altra sono
posizioni sbagliate.
*
*
*
Ma, da dove viene l’edificio
chiesa?
La chiesa è considerata un
luogo sacro cioè “separato” da
altri luoghi.
Perché un luogo così?
Capisco a che cosa serve la casa,
la scuola, il capannone, l’ufficio, lo
stadio, il teatro, ma … la chiesa?
Sembra un luogo inutile!
Si potrebbe dire: la chiesa serve
a pregare, a celebrare i riti sacri …
Già, ma questa non è una risposta; in realtà la domanda è solo
“spostata”, perché immediatamente
viene da chiedersi: ma a che serve
pregare? A che serve celebrare riti?
La risposta più profonda viene
dall’ esperienza dell’uomo.
Da sempre l’uomo ha pensato
all’esistenza di una divinità e da
sempre l’uomo ha cercato di comunicare con essa.
Con due caratteristiche:
• pur trovando Dio nella natura,
l’uomo ha sempre cercato anche
dei luoghi speciali per rivolgersi
a Dio, luoghi diversi da tutti gli
altri, per indicare l’eccezionalità
di questo rapporto e per vivere
questo rapporto in maniera intensa e approfondita.
• L’uomo non si è fermato al rapporto personale, individuale con
Dio, ma ha vissuto questo rapporto insieme agli altri, in forma
comunitaria, sociale.
Su questi presupposti, almeno, si
basano tutti i luoghi sacri delle
varie religioni, e quindi anche la
chiesa.
Allora la chiesa edificio c’è per
dire che la realtà è molto più ampia di quello che materialmente
uno constata e sperimenta.
È un segnale formidabile, dunque.
Anzi determinante e altamente
chiarificatore.
La chiesa edificio non ci astrae
dalla realtà, al contrario ce la fa pe2
E poi la chiesa edificio diventa
luogo in cui gli individui, i
singoli si scoprono collegati
fra loro, aldilà e oltre le loro
diversità e differenze.
Diventa luogo in cui si scopre
visibilmente che il rapporto con
Dio non potrà mai essere estraneo al rapporto con gli altri e
viceversa.
È il luogo in cui i tanti, da massa diventano comunità.
Ecco perché la chiesa edificio è
così sentita dalla gente.
Ecco perché tanta gente sente
attaccamento non solo alla
Chiesa popolo di Dio, segno
sacramentale di Cristo Gesù,
ma anche alla chiesa edificio
del proprio paese.
Quell’edificio è la materializzazione delle grandi idealità di un
popolo, è la visibilità della profonda unione del nostro popolo in
Cristo Gesù.
Dire chiesa S. Maria Assunta a
Canegrate non significa solo parlare
di un edificio, ma significa raccontare un pezzo di storia del paese, storia che tuttora continua, con il dono
e il compito per i cristiani di essere
sale che dà sapore al tutto.
Per questo la gente si sente
“attaccata” alla sua chiesa.
Per questo auguro a tutti di vivere questo centenario non fermandosi
alle esteriorità, ma vivendo le celebrazioni in modo tale che:
Cresca in noi la consapevolezza
che avere fede significa avere il
dono della verità sulla storia;
e insieme cresca il nostro sentirci
comunità per il bene di tutto il
paese.
COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008
Potremmo dire che, sostanzialmente, non si tratta di
cose nuove, ma di un modo nuovo per realizzare di più e
sul serio quella comunione-corresponsabilità di cui si
parla da sempre.
Su questa linea, anche Canegrate e S. Giorgio su Legnano sono state invitate dal Vicario episcopale a tentare
appunto un lavoro d’insieme.
Nella primavera scorsa il Vicario Episcopale ha incontrato i singoli Consigli Pastorali per ascoltare e proporre, finché martedì 1 luglio i Consigli Pastorali Parrocchiali delle due Parrocchie si sono trovati insieme per
un primo incontro.
Naturalmente, come ogni inizio, ci sono stati e ci sono paure e speranze, entusiasmi e preoccupazioni, certezze e dubbi: ma la consapevolezza di essere guidati
dallo Spirito Santo e uniti al Vescovo ci permetterà di
fare i passi necessari nel migliore dei modi.
Intanto avremo modo, cammin facendo, di capire
meglio, perché nessuno può dire già ora come si camminerà in futuro.
Per questo noi cercheremo via via di dare tutte le informazioni utili a capire, mentre tutti insieme pregheremo il Signore che ci illumini e guidi.
Intanto qui sotto pubblichiamo alcuni spezzoni della
Le Parrocchie di
Canegrate e
San Giorgio su Legnano
avvieranno una
collaborazione speciale
A
dire il vero, da tempo c’è “movimento” in
Diocesi.
Si è parlato e si parla di unità pastorale, di comunità
pastorale, di area omogenea…
Il tutto, pur con le varie differenze, per indicare un
invito forte a lavorare di più insieme.
Le motivazioni possono essere di vario genere: alcune per rispondere ad alcune emergenze (per esempio
carenza del clero), altre, più profondamente, per vivere
una maggiore comunione tra parrocchie.
Sarebbe riduttivo pensare semplicemente ad una migliore organizzazione delle risorse perché, in realtà, richiede anche un cambio di mentalità e di relazioni all’interno delle singole comunità.
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COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
significativa omelia tenuta il Giovedì Santo 2008 dal Cardinale, che
può essere considerata fondamento
di un modo di essere Chiesa più lucido, più consapevole, più comunionale, più…cristiano.
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“Vorrei ricordare in modo speciale l’esortazione apostolica postsinodale Christifideles laici, che
riprende e sviluppa i temi conciliari
utilizzando la parabola evangelica
della vigna (Mt 20) con l’invito
<<Andate anche voi nella mia vigna>>, che <<non riguarda soltanto i Pastori, i sacerdoti, i religiosi e
le religiose, ma si estende a tutti:
anche i fedeli laici sono personalmente chiamati dal Signore, dal
quale ricevono una missione per la
Chiesa e per il mondo. Lo ricorda S.
Gregorio Magno che, predicando al
popolo, così commenta la parabola
degli operai della vigna: “Guardate
al vostro modo di vivere, fratelli
carissimi, e verificate se siete già
operai del Signore. Ciascuno valuti
quello che fa e consideri se lavora
ANNO XL
nella vigna del Signore”>> (n. 2).
La citazione di san Gregorio
Magno, da parte della Christifideles
laici, è un invito a non dimenticare
che la coscienza della comune dignità dei fedeli, dell’impegno di tutti, compresi i laici, per il Regno di
Dio, della partecipazione di ogni
battezzato all’ufficio sacerdotale,
profetico e regale di Cristo non è
propria di questi ultimi decenni, ma
fa parte da sempre del tesoro prezioso della Chiesa, in particolare
nei primi secoli del suo cammino.”
₪ ₪ ₪ ₪ ₪
“Anche le forme più diffuse – ma
non per questo meno significative –
di corresponsabilità pastorale, all’interno delle parrocchie, delle comunità pastorali, dei decanati, dovrebbero essere viste maggiormente
come espressione di una profonda
comunione. Penso in particolare ai
Consigli pastorali, che sto incontrando durante la visita pastorale
decanale. Sappiamo che non è sempre facile vivere l’esperienza di questi consigli, né è semplice valoriz-
N°
4 - SETTEMBRE 2008
zarne tutte le potenzialità. Ma alla
radice delle difficoltà, prima ancora
che l’esistenza di problemi organizzativi – che pure non vanno trascurati (a cominciare dalla preparazione degli incontri, dalla corretta e
ordinata loro conduzione, dalla verifica di quanto deciso e attuato,
ecc.) – non c’è forse una mancanza
di vera comunione tra presbiteri e
laici impegnati nella stessa comunità?
Una comunione che deve essere
molto concreta. Per esempio: ci si
sente “controparte” o non invece
tutti dediti con passione e generosità alla vita e alla crescita di una
comunità? Esiste una stima reciproca autentica e costante, nella diversità di caratteri, sensibilità, accentuazioni? Che ne è del monito così
grave, o meglio, dell’appello evangelicamente così esaltante e coinvolgente di Paolo ai Romani:
<<gareggiate nello stimarvi a vicenda>> (Romani 12,10)? Fa male
sentire, talvolta, giudizi negativi da
parte dei laici sui loro preti e da
parte dei preti sui laici impegnati in
parrocchia e disponibili alla collaborazione.”
LAVORI IN CORSO
Gestire i soldi della comunità è molto più difficile che gestire i propri. La cosa è evidente.
Per questo cerchiamo di dare tutte le informazioni e spiegazioni possibili, così che voi sappiate come vengono usati.
Orgoglio della Parrocchia è quello di “stare in piedi economicamente” solo per l’affetto, la convinzione e quindi le
offerte della gente.
Tutti sapete che siamo impegnati in opere quanto mai utili per la collettività, sia nel presente che per il futuro.
Senza passi avventati, ma anche con un po’ di fiducia nella Provvidenza.
In una busta contenente un’offerta per i lavori, ho trovato scritto così: “Una goccia nell’oceano dei restauri. Coraggio
don! La Provvidenza c’è!”
In un’altra: “Con la speranza che i miei ora piccoli nipoti lo frequentino”.
Elenco interventi relativi ai fabbricati
realizzati nel 2007-2008
da realizzare
nel corso dei prossimi anni
CHIESA PARROCCHIALE
- Sistemazione tegole sopra navate laterali
- Rifacimento canali perimetrali tetti
- Riparazioni varie
- Controsoffitto wc
- Sostituzione abbaino in copertura
- Restauro quadri
- Sistemazione pluviali
- Rifacimento copertura abside
- Definire pedonalizzazione zona
piazza contro gradini
- Sistemazione sagrato d'ingresso e
gradini con corrimano (preventivo
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COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008
- Accordi con il Comune per sistemazione piazza
Bortollon)
- Riscaldamento zona coro
- Vetrate e tinteggiatura navata centrale
- Passerelle esterne per manutenzione
- Adeguamento impianto elettrico
(progetto + certificazione)
PER UN TOTALE DI EURO 43.986,76
_____________________________________________________________
ANTICA PARROCCHIALE
- Documentazione e pratica Curia per vendita
abitazione (perizia, fotografie, disegni, ecc.)
- Pratica catastale con separazione cortile
- Bozza compromesso vendita
- Completamento lotto 2 di restauro (volta
presbiterio)
- Completamento lotto 2A di restauro (pareti
presbiterio)
- Completato quadro elettrico ed impianto
elettrico generale
- Eseguito impianto di illuminazione
- Predisposto progetto esecutivo per restauro
volta dell'aula (lotto 3) con relative pratiche
in Curia ed in Comune
- Sistemazione gradini
- Definire impianto riscaldamento
- Allacciamento in fognatura
- Pratiche con confinanti
- Demolire tettoia
- Lavori lotto 3
- Servizio igienico
PER UN TOTALE FINORA DI EURO 136.631,94
_____________________________________________________________
S. COLOMBA
- Scala accesso al campanile
- Certificazione impianto elettrico
- Sistemazione tegole e varie
PER UN TOTALE DI EURO 7.020,00
___________________________________________________________
S. PIETRO – CASCINETTE
- Completato termoventilante con relative
certificazioni
- Acquistate nuove caldaie per riscaldamento
- Sistemati canali e pluviali
- Montaggio caldaie e impianto
- Messa a norma cucina
- Verifica impermeabilizzazioni
- Adeguamento impianto elettrico e
certificazione piano interrato
- Definire rimborso spese Cooperativa
- Mantenimento rustico e relativa
pratica catastale
- Sistemazione copertura
PER UN TOTALE DI EURO 6.548,48
_________________________________________________________
S. ANTONIO – BAGGINA
- Certificazione impianto riscaldamento
- Certificazione impianto elettrico
PER UN TOTALE DI EURO 4.600,00
_________________________________________________________
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COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
ANNO XL
ORATORIO MASCHILE
- Pratica finanziamento PICS
- Definito progetto per ristrutturazione
- Pratica alla Curia per ristrutturazione
- Ritirato permesso di Costruire
- Iniziati i lavori 1° lotto
N°
4 - SETTEMBRE 2008
- Definire rustici e box nel cortile
abitazione Don Andrea
- Completare lavori 1° lotto
PER UN TOTALE DI EURO 12.436,96
_________________________________________________________
ORATORIO FEMMINILE
- Definire zone riscaldamento, orari funzionamento,
gestione
- Sistemazione e verifica quadro elettrico caldaia
- Schema quadro elettrico caldaia + certificazione
- Certificazione impianto riscaldamento
- Completamento pratica agibilità
PER UN TOTALE DI EURO 7.074,34
_______________________________________________________
CASA CANONICA
- Destinazione/utilizzo ambienti
- Sistemazione alberi
- Controllare infiltrazioni dal tetto
- Rappezzi in gesso vano scala
- Adeguamento impianto elettrico e
certificazione
- Valutare sistemazione interrato per
ampliamento Caritas (progetto e
preventivo)
______________________________________________________
ABITAZIONI VIA GAIO
- Completamento agibilità e collaudo DIA
- Sostituzione caldaia
PER UN TOTALE DI EURO 1427,28
______________________________________________________
ABITAZIONE VIA F.LLI BANDIERA
- Certificazione caldaia e impianto riscaldamento
- Controllo e verifica impianto elettrico + certificazione
- Autobloccanti zona ingresso carraio
Come vedete, il totale dei soldi spesi per le nostre strutture (manutenzione, restauro, ristrutturazione) dal 1 gennaio
2007 al 31 luglio 2008 è di Euro 219.725,76
Sono tanti i soldi spesi, ma ce ne sono ancora di più da spendere. Ci appelliamo sempre alle vostre convinzioni ed alla
vostra generosità. Per offerte piccole e grandi! Grazie.
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COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
I
llustriamo qui sotto le diverse
forme (sono 5) di CATECHESI
ADULTI che sono offerte nella nostra
parrocchia, così che ciascuno possa
scegliere consapevolmente.
Resta chiaro che un cristiano
adulto, senza catechesi, si priva di
poter vivere corresponsabilmente la
propria fede nella propria comunità.
Quindi … non perdiamo questa
possibilità!
Un caro arrivederci a tutti.
• La forma degli incontri con un
N°
ANIMATORI
•
•
•
•
ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008
relatore su un determinato tema
all’Oratorio Maria Immacolata
(in due cicli, prima e dopo Natale, per un insieme di circa otto
incontri)
La catechesi dei martedì di Quaresima del Cardinale.
La forma dei GRUPPI di ASCOLTO
della PAROLA di DIO nelle case
(quest’anno su S. Paolo)
La forma dei GRUPPI di COPPIE
su temi familiari.
La forma degli INCONTRI dei GENITORI dei RAGAZZI dell’INIZIAZIONE CRISTIANA.
FAMIGLIE
N.B.
1. La 5° forma è legata all’età dei
figli, quindi occasionale e anche
piuttosto minimale.
2. Delle altre sarebbe bene che ciascuno ne scelga almeno due da
frequentare con regolarità
3. Qui sotto mettiamo i riferimenti
per i Gruppi di Ascolto della Parola di Dio per facilitare i contatti a chi pensa di potersi inserire.
Niente vieta, naturalmente, di
formarne di nuovi, mettendosi
insieme tra amici e conoscenti
INDIRIZZO
1 ALFANO Anna
0331 405081 FOGAGNOLO Adalgisa
Via Pordoi, 3
0331 405398
2 Bressan Virginia
0331 402184 FORNARA Letizia
Via Bramante, 32
0331 403486
3 CASTIGLIONI Antonio 348 8045315 GALIMBERTI
CASTALDI Giovanna
(pomeriggio)
Via Olona, 30
0331 410839 BERGOMI Antonietta
Vicolo Monviso, 1
0331 403582
5 CASTALDI Giovanna
0331 410839 RADAELLI Sergio
Via Manzoni, 54
0331 410826
6 CHIERA Rossella
0331 412064 FERRÈ Luciana
Via Garibaldi, 47
0331 401086
7 CRESPI (coniugi)
0331 551045 RONDA Luigi
Via Ravenna, 1
0331 410827
8 GAREGNANI Marco
0331 402426 VENEGONI Luigi
Via Milano, 39
0331 403117
9 INCICCO Giovanni
0331 410538 PISA Annamaria
Via Milano, 15
0331 401831
10 MEMMO (coniugi)
0331 401295 PESTONI Enrico
Via Verona, 13
0331 410618
0331 403731
PRANDONI Renzo
0331 412191
Via Leopardi, 3
0331 403784
12 MORETTO Franco
0331 402705 FIERRO Renata
Via Bologna
0331 403359
13 PILU luca
340 5849236 POZZONI Virginia
Via Mestre, 8
0331 401857
14 SCIOCCO (coniugi)
0331 402387 ZANZOTTERA Crespi Pierina Via F.lli Bandiera, 66 0331 403826
15 VILLA Giorgio
0331 410558 VILLA Dario
4
11
SOLBIATI Luisa
D’ACUNTO Antonio
Via Alatri, 1
0331 410460
4. Per i Gruppi di coppie su temi familiari, sarà bene farsi avanti, riferendosi alla Commissione Famiglia o a don Gino.
1. La catechesi è il ministero più specificamente ordinato a promuovere una consapevolezza personale approfondita
della verità della fede, particolarmente urgente nell’odierno contesto culturale. Essa infatti è un’educazione della
fede dei fanciulli, dei giovani e degli adulti. L’importanza della catechesi è tale per cui essa deve raggiungere anche coloro che sono in particolari condizioni di disagio fisico, psichico e sociale.
2. Fonte originaria di ogni forma di catechesi è la Parola di Dio, custodita nella sacra Scrittura, proclamata nella liturgia, interpretata dalla tradizione della Chiesa. Pertanto, la catechesi abbia come costante riferimento i testi della
sacra Scrittura, anche facendo oggetto di specifico approfondimento, e preveda un insegnamento organico e sistematico della dottrina cristiana e l’assidua riflessione sull’esperienza umana nell’ottica della fede.
(Sinodo 47° n° 33 paragrafo 1 e 2)
7
COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
ANNO XL
N°
4 - SETTEMBRE 2008
Nella vita della nostra Parrocchia
ormai il 3° anno questo in cui il Cardinale ci invita
fortemente a riflettere sulla presenza della FAMIGLIA nella nostra comunità.
L’obiettivo è quello di vivere l’attività pastorale della
parrocchia non pensando di rivolgersi esclusivamente a dei
“singoli”, bensì di accogliere e sfruttare tutta la ricchezza
che la FAMIGLIA IN QUANTO TALE porta con sé.
È piuttosto riduttivo vivere la fede “individualmente”; è
necessario invece diventare consapevoli che ogni “individuo”
viene al mondo e vive dentro una famiglia, e questo non è
elemento secondario. L’essere dentro una famiglia ci impregna fortemente, ci segna, ci forma in maniera sostanziale
perché la famiglia è il primo luogo di relazione e l’uomo “è”
relazione. Non è possibile pensare l’uomo positivamente se
non pensando al suo essere in una famiglia!
Speriamo quanto prima di dare inizio a questo servizio
prezioso.
È
*
*
• C’è poi un terzo “capitolo” che la Commissione ha preso
in considerazione e per il quale ci affidiamo alla iniziativa coraggiosa di chi accetta di rispondere agli inviti dello Spirito Santo.
L’idea e la proposta è quella di favorire la nascita di
GRUPPI DI COPPIE che decidano di riunirsi a scadenza
fissa per momenti di formazione.
Magari coppie già amiche che vogliono approfondire e
dare ancor più contenuto alla loro amicizia: forza, un
po’ di coraggio!
Magari coppie che non si conoscono molto, eppure vogliono tentare di far compiere un passo avanti al loro
rapporto.
Le modalità e i contenuti dell’incontrarsi potrebbero
essere, per esempio, due:
quello di inserirsi nel percorso già collaudato dei
GRUPPI di ASCOLTO della PAROLA di DIO. Però con
quella caratteristica propria di essere un GRUPPO DI
COPPIE e quindi con un taglio e un contesto precisi.
oppure seguire un percorso su temi legati propriamente alla FAMIGLIA, con sussidi appropriati, che diano
sostanza agli incontri.
*
In questo senso, negli ultimi anni abbiamo cercato di
metterci in ascolto della parola del Cardinale e, ancor più,
della famiglia in quanto tale, e così
• dopo il 1° anno abbiamo cercato di costituire una COMMISSIONE FAMIGLIA,
che fosse nella comunità come
un’antenna che capta e un trasmettitore, per aiutare
tutti a scoprire e sfruttare tutte le ricchezze insite nella
famiglia stessa.
Questa Commissione si sta riunendo mensilmente, con
uno sguardo a 360° sul tema. In questo momento sta
riflettendo per esempio sui cosiddetti “Corsi di preparazione al Matrimonio” per coinvolgere altre coppie sposate a fare da guida per i fidanzati: avvertiamo che il corso è un momento particolarmente significativo e avvertiamo anche che in queste occasioni parecchi fidanzati
sono disponibili gioiosamente ad una revisione della loro
vita e della loro fede.
Che ne dite?
C’è qualcuno che con umile coraggio, è disposto a guardarsi in giro, a chiedere, a proporre …?
La Commissione famiglia è disponibile a dare tutto l’aiuto possibile.
Sarebbe anche questo un modo di fare CATECHESI ADULTI cioè di curare la formazione interiore dei singoli.
Immaginatevi un po’: con proposte di questo tipo, la
nostra comunità (e quindi anche ciascuno singolarmente
preso) senza operazioni vistose, edilizie, organizzative, cresce invece nell’interiorità dei singoli ed è proprio questo che
costruisce una comunità.
Pensate un po’ quanto queste proposte diano sostanza
alla nostra vita personale e anche al tessuto sociale del nostro paese.
E se volete “buttarvi” in qualcuna di queste iniziative …
Dio sicuramente vi benedice e vi rinforza!
• Al termine del 2° anno, la Commissione ha dato il via,
aderendo sempre alle parole del Cardinale, ad un gruppo
di persone disponibili per la PASTORALE BATTESIMALE
È bello che dei laici non si fermino a fare cose materiali e
tecniche (pur molto utili), ma si impegnino a “toccare”
temi esplicitamente di fede e di catechesi.
Con tremore, ma anche con fiducia nello Spirito Santo
che ci guida.
La Commissione Famiglia
8
COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
Il
Luciano:” Il Capo sono io...”
La Daniela:” cos’è il Capo?”
Il Luciano:” Il capo comanda tutto e
tutti…”
La Daniela:” Allora non sei tu il
capo, il capo è Dio!!”
Il Luciano sorridendo:”Eh sì! Hai
ragione Dani io sono il Vice capo
allora! Ti va bene?”
Così inizia la vacanza 2008 a Vallarga (un po’ più su di Bressanone)
delle famiglie della parrocchia di
Canegrate.
Partiti col bollino nero e tornati col
bollino rosso mi sembrava di essere
come le banane della Chiquita (sono
andato in internet a vedere e si scrive così - niente commenti!!) ma la
mente umana non ha confini, quindi
perché non sfruttare al meglio la
coda in autostrada per fregarsene e
fare un bel giro sul Lago di Garda…
grandi queste famiglie! Una risorsa
dietro l’altra. Così l’estenuante attesa diventa invece motivo di divertimento per un pranzo lacustre, un
pomeriggio rilassante e quando il
traffico dà segni di vivibilità, via
verso le montagne (vi lascio immaginare il seguito del viaggio di Emanuele dopo la frase del Luciano:
“Dori, il Lele può bagnare i piedi
nel lago?”).
Per inciso: non ho mai ricordato, in
vita mia, un nome di un posto di
montagna visitato, e non ho l’intenzione di iniziare adesso, non chiedetemi il tal lago come si chiamava,
o il tal rifugio com’era nominato
perché non mi ricordo niente…non
è colpa mia, è stato l’Innocente a
chiedermi di fare l’articolo non l’ho
ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008
chiesto io…
Il cuore va subito alle montagne
comunque, che favola le montagne
della Val Pusteria, ogni foto può
diventare una cartolina (se non hai
fatto la foto ai tuoi piedi).
In pace col Creato, questo si prova
a guardare vallate ampissime e verdi
come non ho mai visto.
Siamo tutti sereni, soprattutto chi
avrebbe dovuto cucinare, perché la
Signora Rosi, autoctona che si destreggia con una lingua che non sente per niente sua: l’italiano, col suo
staff ci permette di non pensare a
spesa, pentoloni, tempi da rispettare
ecc.
Non mancano comunque le regole
per i bambini nel gestirsi il modo di
giocare, e non manca, la sera prima
di coricarci il fatidico “…diamo gli
avvisi” del Luciano, coadiuvato da
Condoleeza Rise (oh la Nadia Zocca
non ci è stata mica ad avere un ruolo
inferiore – abbiamo provato con
impiegata, segretaria, vice del vice
niente da fare…. ma come cambiano
‘ste donne).
Presenti la famiglia Ascorti al completo, veramente disposti a stare
assieme a tutti, ed un grazie di cuore
per la loro spontaneità, la bontà di
Luca con i più piccoli di lui e la dolcezza di Martina con le sue amiche
che belli! Imparo ogni volta da Fabio ed Annalisa ad essere me stesso
senza troppe menate e fronzoli, con
franchezza. I coniugi Bressan Rosi e
Giorgio e il loro figlio Riccardo a
loro un grazie per lo spirito di servizio che li ha caratterizzati sempre
pronti a offrirsi agli altri durante i
9
pasti, grazie! Famiglia Vignati Letizia e Rossano e prole per me un novità non avevo mai sentito parlare
così Letizia e Rossano (non ne ho
mai avuto occasione sono solo un
po’ più giovani di me) stoici e con
grande fede, coniugi Gaio Antonella
e Renzo (caro Renzo io il prossimo
anno se fossi in te non mi butterei
più in piscina con l’acqua a due gradi, il prossimo è un anno in più; ad
Antonella dico di prendere più dimestichezza con gli animali perché
io non la difendo più dal cigno incacchiato) un grazie per il lavoro di
mediazione durante i momenti di
preghiera, ho pianto quando ve ne
siete andati prima, cara coscritta, i
coniugi Meraviglia Tiziana e Luciano col Luca e il Marco, qui ci sarebbe da aprire un capitolo a parte del
libro, un Capo eccezionale, ogni
giorno una gita adeguata al tempo e
alle possibilità (limitate) della
“combriccola”, concreto coi piedi
ben piantati per terra e poi per la
prima volta non mi sono perso per le
valli perché al posto del Tom Tom
avevo in macchina al mio fianco
fino al ritorno la Titti come la chiamava la Dani. Oh! ma che brava è la
Tiziana (no grazie, preferisco il salato...è dedicato a Te, Tizi) con le
strade, i collegamenti, i nomi, vai di
qua, vai di là, ma perché il Luci non
fa quella strada che facciamo prima…favoloso! dovevo solo fare
quello che mi diceva. Qualcuno dice
che appena la conosci sembra, per
così dire, brusca ma dopo…che donna; non ce l’avrei fatta senza la famiglia Meraviglia a gestire Daniela
ed Emanuele un grazie di cuore per
disponibilità, solidarietà, esperienza;
COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
ANNO XL
N°
4 - SETTEMBRE 2008
Non ho dimenticato nessuno spero, ed ho voluto ringraziare perché di tutti ho sentito la mancanza quando sono
venuto a casa, tranne della famiglia Garegnani ovviamente.
i coniugi Bruni Nadia e Didi con Martina ed Anna. Didi
effettivo organizzatore delle gite, silenzioso ma non passivo, un punto di riferimento per me, (se non c’era il Didi ero ancora lì a parlare delle massime del mondo, dei
massimi sistemi che reggono l’universo senza accorgermi che non era realtà e che è importante essere più concreto e meno chiaccherone….grazie Didi) tutta la famiglia un esempio per l’essenzialità; che bello ascoltare la
Nadia che mi insegna a non sprecare niente, all’attenzione agli altri nella vita quotidiana, poi Daniela e Alberto
Bressan (il figlio del Giorgio e della Rosi e consorte per
intenderci) un grazie perché hanno pazientemente ascoltato tutti noi, ecco sì! ho ammirato la loro pazienza (e
dire che l’Alberto me lo ricordavo incontenibile).
Un grazie va anche a loro: da quando sono arrivati non
mi sono occupato più dei pasti della Dani facevano tutto
la Claudia (mamma vera!) e l’Anna. Che dire dei “cugi”
cioè il Giacomo e il Giorgio hanno dato una svolta esilarante al settore mini-club. Ed infine il clou del gruppo
quelli che chiamavamo i “Ragazzotti”: il Marco Meraviglia che mi ricorda Coppi perché gli batte il cuore una
volta ogni dieci minuti ed in bici pedala a sforzo zero,
l’Alessandro, campione regionale di pentatlon, invidio il
suo fisico praticamente, così:
Comunque funzionava così: il Luciano ha avuto l’idea
bellissima di fare un cartellone (realizzato dall’Anna
Gare) dove, per ogni giorno della vacanza, una coppia
volontaria scriveva il nome della famiglia ed il tema che
preparava durante la giornata per il momento di preghiera, prima di cena, per soli “grandi”. Ed è stata lì la grandezza della vacanza, il centro di tutto.
I dubbi che riuscisse erano tanti, in genere non parla nessuno quando lo si deve fare tutti assieme, in genere si
preferisce farlo con gli amici più intimi ed invece da subito le cose sono venute fuori, di getto, e tutti abbiamo
aperto il cuore. I temi ci toccavano grazie anche a don
Gino che ci ha consigliato un libretto bellissimo
€ 6.50, Edizioni San Paolo. Ognuno ha voluto dire sui
sacrifici e la provvidenza, sulla quotidianità, sul discernimento, sugli errori le cadute, ecc. insomma temi all’apparenza generali ma presentati benissimo con un’introduzione, un brano evangelico una riflessione a mo’ di
provocazione e la preghiera finale.
Ma non è stato solo il libretto, mi è sembrato che questo
sia il metodo che vogliamo per fare gruppo famiglia, il
dialogo (non la discussione, quindi con rispetto e sensibilità da parte di tutti) su qualcosa che stimola, fa pensare ai temi della famiglia. Ognuno dentro di sé portava
preoccupazioni, situazioni difficili, e queste cose possono portare lo scoraggiamento a lasciarsi andare.
senza steroidi o porcate del genere, tutto “nature” un po’
come la mia pancia coltivata molto naturalmente senza
concimi chimici ma solo a strudel, sacher torte, ecc.
(Nadia per favore non dire niente ad Alessandra) e il
Davide Vignati figlio dell’Eliana e del Massimo, partito
come cavallo non favorito in realtà (ovviamente senza
genitori ci si trasforma) una rivelazione:tornavamo in
salone prima di cena e nessuno bambino era morto, mal
ridotto o con contusioni o traumi di qualsiasi tipo anzi lì
tutti tranquilli a giocare e con la tavola preparata da loro,
un grazie a tre ragazzi d’oro (il prossimo anno, per favore, almeno uno che mi faccia vedere come si fa a tacchinare la cameriera carina, quest’anno siete stati un po’
sottotono).
Ho trovato delle persone, dei genitori, dei mariti e delle
mogli attaccati alla volontà di condividere la nostra vita
senza falsità, paroloni o che altro. Penso che la parola
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COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
chiave sia stata la VOLONTÀ: nel
nostro cuore avevamo voglia di parlare di noi, dei nostri figli, dei nostri
limiti, dei nostri dubbi, delle nostre
sofferenze, dei nostri “comunque
faccio fatica a….” senza pensare a
questo lo conosco poco, questo mi
sta sull’anima, ecc. Il trovarsi, cominciare con il segno della croce e
finire con una preghiera e poi dopo
continuare, Signore mi viene da
piangere se penso a quei momenti.
Anche i silenzi tra un intervento e
l’altro erano pieni e non silenzi
vuoti. Non è enfasi, sentimentalismo è umanità, questa è Fede e non
è superbia perché non sono state
ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008
fatte imprese epiche o scelte incredibili (cavolo, adesso che ci penso sì:
Didi il grande e i tre ragazzotti nella
prima gita 140 km ultimi 20 in salita
e nella seconda quasi lo stesso ma
più dura come ripidità!! E senza
doping…andavano a strudel…) c’erano persone che stanno faticando
non poco nel quotidiano e da queste
fatiche è uscita la voglia di stare
attaccati a Cristo ed anche non capendo il perché delle cose che ti
succedono, di starci a condividere
un pezzettino piccolo di strada. Un
abbraccio a tutti, un grazie di cuore
e una buon cammino verso la santità.
Ah! Ma come ho fatto a dimenticarmi di Lui, eravamo un gregge senza
il Pastore (senza nulla togliere al
Nostro grande Don Gino), era presente in mezzo a noi anche se ora è
in Guinea, Davide, Padre Davide
per la precisione, (non per creare
distacco ma per riconoscere in Davide l’uomo nuovo con la vocazione
voluta da Dio) il nostro non è stato
un: “aver imparato a camminare da
soli”senza Davide, ma un camminare assieme con “diversità di carismi”
dentro una sola Chiesa quella voluta
da Gesù.
Dio, Padre Buono,ti presentiamo i nostri lunedì, martedì, mercoledì…
i nostri giorni feriali e più ordinari.Donaci di amarli per quello che offrono,
insegnaci a vedere in essi l’occasione preziosa che Tu ci dai
per riuscire a modellare il nostro cuore su quello del “figlio del carpentiere”,
Gesù:è il Tuo Figlio Unigenito che, venendo al mondo, ha assunto la nostra umanità
e,vivendo il nostro quotidiano,l’ha innalzata a dignità sublime.
Signore, non si inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo;
non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze. (Sal. 130,1).
11
COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
ANNO XL
La
Caritas
parrocchiale, oltre a prendersi cura di quanti
ad essa si rivolgono,
ha il compito di rendere alla comunità
quanto va scoprendo nell'esercizio delle sue
funzioni. Negli ultimi tempi ci siamo occupati
di alcuni casi nei quali la fonte del forte disagio era causato dall'aver contratto un matrimonio misto con musulmani/e. Avendo letto
nella stampa un breve articolo che tratta l'argomento, mi è sembrato utile farlo conoscere ai
nostri parrocchiani affinché circolino idee
chiare. Invitiamo comunque ad usare queste
informazioni con carità, provando rispetto e
simpatia per chi compie certi passi e se ci capitasse di parlare con qualcuno o qualcuna che
sta meditando un tale passo, si possano trasmettere buone informazioni.
N°
4 - SETTEMBRE 2008
sulmana non può sposare un uomo di un'altra religione; un musulmano può sposare
una cristiana o un'ebrea ma dev'essere
chiaramente stipulato
che i figli saranno educati nella religione islamica. Per l'islam il matrimonio è un contratto
rigorosamente normato dal Corano e dal diritto islamico, e l'idea che un musulmano sia coinvolto in un legame matrimoniale meramente
«naturale», non regolato dalla sua religione,
non ha senso. Quando questa mentalità entra
in contatto con il diritto occidentale iniziano i
problemi. Per cominciare, in Italia una donna
ha diritto di sposare chi vuole, prescindendo
dalla religione. Ma una donna musulmana che
non sia cittadina italiana in pratica avrà molte difficoltà a sposare un non musulmano. Il
suo consolato, nella maggior parte dei casi, le
negherà il nulla osta matrimoniale. Se il fidanzato italiano non ha una forte identità cristiana si presenterà al consolato per una «falsa»
conversione all'islam. In mancanza di conversione dello sposo più o meno fasulla, ci sono oggi sentenze dei nostri tribunali che permettono
a donne musulmane straniere di sposarsi in
Italia anche senza il nulla osta del Paese di origine. Ma per il loro Paese questo matrimonio è
illecito, e se tornano in patria le conseguenze
possono essere molto serie. In realtà in Italia
sono più spesso donne cristiane a sposare immigrati musulmani. Non mancano casi di poligamia, i più gravi, perché il matrimonio poligamo per la legge italiana non esiste e la seconda
(o terza, o quarta) moglie potrà essere ripudiata senza godere di alcuna tutela giuridica. La
Chiesa sa però che anche i matrimoni misti monogamici spesso falliscono. L'uomo musulmano
ha difficoltà a rinunciare all'idea del ripudio
facile, evidentemente incompatibile con la nozione cattolica di matrimonio, e certamente
non accetta che nel percorso educativo ai figli
sia proposto il cristianesimo. Ha ragione - per
una volta - Tariq Ramadan: il romanticismo
non è un sostituto per la prudenza, e i richiami
all'amore non bastano a superare una differenza culturale che si rivela nella maggior parte
dei casi insormontabile.
Giorgio Villa
Articolo del vaticanista Massimo Introvigne
del giorno 2 settembre 2008.
La Chiesa cattolica italiana ha ormai una
vasta esperienza di matrimoni misti fra cattolici e musulmani. Ha condotto diverse indagini
interne, e dispone di enti come il Centro Federico Peirone a Torino che da anni sono vicini
alle coppie miste. La disponibilità all'aiuto in
tutti i casi concreti non significa che la Chiesa
non segnali con realismo i rischi. Del resto, su
questo punto la posizione dei vescovi italiani
non è lontana da quella di un combattivo apologista dell'islam come Tariq Ramadan, il quale usa parole piuttosto severe nei confronti di
quei musulmani che sposano un coniuge cristiano con una buona dose di superficialità,
andando incontro nella maggior parte dei casi
a un inevitabile fallimento. Il problema è anzitutto teologico. La nozione del matrimonio non
è la stessa nel cristianesimo e nell'islam. Il diritto islamico - sia pure con precisazioni e limitazioni - ammette la poligamia, e permette al
marito di ripudiare la moglie semplicemente
dichiarandolo, mentre la donna per divorziare
deve passare attraverso un tribunale. Una mu12
COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008
Sono stati prodotti circa
22 cartelloni che sono
stati esposti durante la
festa dell’oratorio S. Luigi ed in Chiesa Parrocchiale, dopodiché sono
stati inviati in originale
alla parrocchia di Mansoa
tramite una spedizione in
partenza per la Guinea
Bissau.
Alcuni ragazzi hanno raccontato con un disegno e
delle parole i momenti
importanti del loro cammino (Battesimo, Penitenza, Eucarestia, Cresima), altri hanno raccontato come si svolge la loro
giornata, altri hanno scritto:
Per
consuetudine durante la quaresima ogni
anno proponiamo un progetto a favore di una chiesa lontana. Quest’anno in occasione del ritorno di P.
Davide in Guinea Bissau, abbiamo
deciso di raccogliere fondi per la
parrocchia di Mansoa. Per questa
iniziativa oltre agli adulti della ns.
comunità sono stati coinvolti anche i
ragazzi delle varie catechesi.
Proprio per rendere il contatto
con la parrocchia africana più vicino
abbiamo coinvolto i ragazzi di quinta elementare e di prima media in un
lavoro di reciproca conoscenza.
Durante un paio di incontri di
catechesi abbiamo proposto alle singole classi di catechismo di scrivere
su un cartellone un messaggio per il
ragazzi di Mansoa.
Abbiamo comunicato loro che i
cartelloni sarebbero stati fotografati
e mandati attraverso internet a Padre
Davide che avrebbe provveduto a
tradurli e consegnarli ai ragazzi di
Mansoa.
Il risultato è stato sorprendente.
−
−
−
−
− Il catechismo un cammino insieme in cui impariamo che Dio ci chiama per nome, ci chiede di
chiamarlo papà, ci insegna la
legge dell’amore, ci perdona, ci
parla, ci chiama tutti intorno a
Gesù, ci incontra, ci manda a
testimoniare ed annunciare Cristo
Nel sacramento della
Confermazione grazie
al dono dello spirito i
cristiani sono resi capaci di vivere più intensamente il loro battesimo e di testimoniare nel proprio ambiente il regno di Dio.
Chi appartiene a Cristo è erede delle promesse di Dio
Il catechismo è: Amore, gioia, incertezza,
curiosità, cambiamento, timore, dubbio,
Eucarestia, conoscenza, amicizia, nervosismo, felicità, novità,
idee, emozioni.
Cari amici di Mansoa
non importa essere
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−
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−
−
−
lontani importa essere uniti con
Dio e avere una grande fede
Sono stati quattro anni magnifici
fantastici stupendi per tutto quello che hanno fatto le catechiste.
Ci siamo confermati in Te Cristo
Signore. Partendo dalla confessione poi con la comunione ed
ora con la cresima. Ricevere la
Cresima è stato bellissimo.
Con questo percorso di catechesi
mi sono avvicinata di più a Dio
ed ho imparato molte più cose su
di Lui.
Dio ama tutto il mondo
Beati coloro che si impegnano
per realizzare il regno di Dio
Lo Spirito Santo è sceso su di noi
e ci ha donato i suoi sette doni
Vorrei avere delle braccia grandi
come il mondo per abbracciarvi
Stiamo in posti lontani ma siamo
vicini nel cuore
Ma abbiamo fatto un passo in
più, abbiamo chiesto anche ai ragazzi di Mansoa di fare lo stesso lavoro
COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
ANNO XL
N°
4 - SETTEMBRE 2008
loro”
2. Jesus cu meninos... “Gesù con i
bambini. Noi crediamo in te. Gesù mostraci il Cammino. Noi ti
amiamo”
3. Djinta tudu poco... “ Tu hai riunito i popoli in un’unica famiglia. Noi cecrhiamo il tuo volto.
Mostraci il tuo volto. Signore,
grazie per la vita e per tutti i doni. Gesù Parola di Dio, parola di
vita. Lasciate che i bambini vengano a me, e non glie lo probite,
perchè il Regno dei Cieli è per
chi è come loro”
e così è avvenuto.
Come ci ha scritto P. Davide i
loro cartelloni sono molto semplici
però trasmettono la loro vita e la
semplicità di sentirsi voluti bene da
Gesù.
Così c’è scritto:
1. Bo dixa pa mininus ... “Lasciate
che i bambini vengano a me, e
non glie lo probite, perchè il Regno dei Cieli è per chi è come
Purtroppo non possiamo riportare tutti i cartelloni, ma vogliamo
ringraziare i ragazzi per il loro grande entusiasmo e per come si sono
lasciati coinvolgere dall’iniziativa.
Infine un ringraziamento particolare alle catechiste per la preziosa
collaborazione …
ALLA PROSSIMA
abbia, il lavoro decide della nostra
vita. Quando manca il lavoro, l’uomo non può esprimere se stesso,
perde il rapporto con la realtà, non si
sente amato e non ama.
È stato certamente uno dei tanti
meriti del magistero di Giovanni
Paolo II, che era stato operaio negli
Non
intendiamo interrompere
la
nostra riflessione sul tema del cristiano e il lavoro, che ci ha impegnati in questi ultimi mesi. È troppo importante. Offriamo qui un
altro bel contributo.
Il secolo ventesimo sarebbe dovuto essere il secolo del lavoro. E,
in un certo senso, lo è stato. Il lavoro è diventato tema di studi, di lotte,
di guerre, ha segnato la nascita di
partiti e di associazioni. Interi movimenti che hanno attraversato il secolo si sono ispirati alla promozione
dei lavoratori, come, per esempio, il
movimento comunista, quello socialista e quello cattolico. Ci sono stati
però anche milioni e milioni di lavoratori uccisi, perché non rientravano
nello schema della rivoluzione programmata. Il nazismo, poi, ha fatto
scrivere sarcasticamente
sulla porta di Auschwitz «il
lavoro rende liberi». Anche
la Chiesa ha parlato di lavoro ai lavoratori. Soprattutto dopo Leone XIII, esso
ha occupato una parte importante nella dottrina sociale che si è andata sviluppando e diffondendo anche
attraverso le grandi encicliche di Pio XI, Pio XII, Giovanni XXIII, e Paolo VI.
Ma, più in generale, il
novecento ha visto, soprattutto nella sua seconda parte, un grande offuscarsi del
senso e del gusto per il lavoro. Ritengo che questo
sia uno dei mali più gravi
della nostra società. Perché
qualunque vocazione si
14
COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
anni della sua giovinezza, di riportare al centro dell’attenzione degli
uomini la realtà del lavoro e della
sua contraffazione. E certamente vi
è una profonda similitudine tra ciò
che ha detto Giovanni Paolo II e il
cuore del magistero di don Giussani
sul lavoro, raccolto nel volume L’io
il potere, le opere.
I. Un rapporto creativo
Il lavoro dell’uomo, qualunque
esso sia, non riguarda un aspetto
marginale della sua personalità.
L’uomo matura attraverso il lavoro,
perché attraverso di esso prende coscienza di se stesso e della realtà, da
cui dipende, ma che può anche contribuire a cambiare e a trasformare.
Si capisce perciò come mai il lavoro
coincida con la nostra vocazione.
Quando la persona non è stata
educata a lavorare, o di fatto non
può lavorare, rimane come rattrappita, si chiude su se stessa, non conosce più la vita e la promessa d’infinito, la speranza che vi è contenuta.
Invece, attraverso il lavoro l’uomo
entra in rapporto con le persone e le
cose. Accade sempre così, sempre
l’uomo necessita di un rapporto creativo con la realtà.
Il suo conoscere se stesso e il
mondo procedono assieme.
II Purificazione
Quando Adamo ed Eva vengono
cacciati dal paradiso terrestre, Dio,
che aveva posto l’uomo nel giardino
dell’Eden perché lo custodisse e lo
coltivasse (Gn 2,15), rivolge a loro
delle parole molto significative e
terribili. Dice che a causa della loro
disobbedienza, il suolo della terra
sarebbe stata maledetto. Avrebbe
dato ancora i suoi frutti, ma attraverso il duro lavoro. Il pane avrebbe
richiesto il sudore del volto (Gn
3,17-19). Proprio queste parole ci
spiegano la stretta relazione fra l’uomo, il lavoro, e Dio. Non soltanto
attraverso il lavoro conosciamo noi
stessi, non soltanto partecipiamo
all’opera della creazione, ma, più in
profondità, realizziamo quella purificazione che ci fa tornare a Dio.
Dio ci chiama a servire il suo disegno attraverso il lavoro.
Il lavoro non è dunque soltanto
condanna. Non è soltanto fatica,
ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008
peso. Tutto ciò è una condizione
inevitabile, ma non l’essenza. Purtroppo oggi molti sono chiusi a una
considerazione intera del lavoro, e
vedono soltanto la fatica, e cercano
di sfuggire ad essa. Ma in questo
modo, sfuggono alla loro crescita
umana. L’uomo infatti non ha mai
un rapporto soltanto speculativo con
la realtà, e neppure uno ludico. Non
pensa soltanto e non gioca soltanto,
ma vuole anche creare e trasformare. Per questo Dio ha creato un mondo incompiuto e ha affidato all’uomo il suo compimento.
III. Entrare nell’opera di Dio
Ma ancora di più, per coloro che
credono, che sono stati battezzati, il
lavoro è la strada fondamentale per
la loro partecipazione all’edificazione del corpo di Cristo. Attraverso di
esso, quando è vissuto nella memoria di Cristo, le cose ritrovano lentamente il loro posto, le persone il
senso della loro vita, il creato l’unità
perduta nel peccato originale. Non è
un caso che san Benedetto abbia
legato la preghiera al lavoro, vedendoli non come due momenti successivi della giornata, ma come due
espressioni della nostra vita che si
integrano e si correggono a vicenda.
Non si può vivere infatti solo per
lavorare, non si può sacrificare tutto
al lavoro. Esso non è un bene assoluto, serve in quanto porta l’uomo a
collaborare al disegno del creatore,
ad entrare nell’opera di Dio, a partecipare all’edificazione del Regno.
Per questo il silenzio all’inizio della
giornata ha un peso decisivo ed è
ancora più importante di quello della sera.
Il desiderio del lavoro unito a
quello del giusto riposo è l’espressione di una vita cristiana sana. Non
ci può essere vita cristiana senza
desiderio di lavoro. è per me un’esperienza terribile vedere persone
che hanno come ideale della vita
lavorare meno, o non lavorare affatto, persone terrorizzate dalla fatica,
che non sentono bruciare dentro di
sé la passione per l’incompiutezza
del mondo.
IV. Servire Cristo
Il lavoro è la strada fondamentale
della nostra partecipazione all’edifi15
cazione del corpo di Cristo. Questo
è infatti il senso esauriente dell’esistenza: servire Cristo.
La strada per imparare ad amare
è cominciare a servire. È proprio la
quotidianità del servire che fa entrare nel ritmo dell’amore. Il ritmo dell’amore vero, dell’amore maturo, è
la fedeltà. Soltanto il servire fa entrare in questo ritmo. A poco a poco
non ci si accorge quasi neanche più
di servire. Ci si accorge soltanto di
amare.
Attraverso questa strada, la quotidianità del lavoro, si realizza la
cosa più grande che esista al mondo:
si impara ad amare Cristo.
Massimo Camisasca
PREGHIERA DI UN CRISTIANO
CHE LAVORA
Signore,
del mio lavoro rischio di vedere
solo i problemi, le fatiche, le difficoltà, le contraddizioni, le ingiustizie.
Ci sono, è vero, ma c’è anche altro.
Tu infatti mi fai capire che il mio
lavoro è la mia collaborazione
con Te, alla tua creazione, per
“portarla a compimento”.
Mi fai capire che attraverso il lavoro cresce la mia personalità,
perché in esso posso esprimere
tante mie qualità e risorse.
Mi fai capire che così imparo anche a stabilire “scambi” con gli
altri, relazionandomi con vicini e
lontani.
E anche a vivere la solidarietà con
tutta l’umanità.
Infine, offrendone il salario alla
mia famiglia, il lavoro mi permette
di manifestare il mio amore per i
miei cari.
Allora, Signore, insegnami a lavorare bene, ogni giorno.
Non solo tecnicamente, bensì come dovrebbe farlo una PERSONA
consapevole, generosa, serena.
Fa’ che vada al lavoro così. Credo che lo farò con tanta pace e
maggior frutto.
Amen.
COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
ANNO XL
N°
4 - SETTEMBRE 2008
Sono entrata in convento a 21 anni – esordisce la
nostra suora – quando all’epoca si raggiungeva la
maggiore età. Io, in realtà, già da tempo ci pensavo,
ma i miei genitori erano un po’ restii.
Come ha capito che quella della vita consacrata sarebbe stata la strada giusta per lei?
− Nel mio paese natale le suore gestivano sia l’oratorio che le elementari, quindi ho potuto osservare a
lungo la loro vita, e ho scoperto che mi piaceva. In
più, crescendo, iniziavo a sentire che per il mio cuore
non bastava più l’amore umano: volevo un amore
divino, quello che si raggiunge con la donazione a
Dio.
Quali sono stati i paesi in cui ha lavorato?
− La mia prima esperienza l’ho avuta a Corsico, poi
sono stata a Lazzate, a Ossona, dove ho conosciuto
don Mario, a Terrazzano di Rho e a Varese in comunità con servizio diurno a Gavirate.
Appena nominata Gavirate, vedo che gli occhi di
suor Teresa iniziano a fissare un punto nel vuoto: i
suoi pensieri vanno a quella comunità che lei ha tanto
amato e nella quale ha lavorato per vent’anni. Approfitto di quell’istante di pausa per guardarmi in giro e il
mio sguardo si ferma sulle due foto messe sul mobile:
eccole lì, suor Caterina e suor Enrica che guardano sorridenti e benevole dal portafotografie! Quanti ricordi
mi scaturiscono nella testa, a mia volta.
da circa un mese che non metto piede all’asilo
È
e che non vedo le nostre suore, quindi, quando
sono andata a trovarle pochi giorni fa, l’atmosfera era
Mi rigiro verso suor Teresa, la quale mi sorride,
pronta a continuare la nostra conversazione; così le
faccio le ultime domande:
Cos’ ha pensato quando le hanno comunicato la sua
nuova destinazione?
− Già da tempo si sapeva che sarei dovuta andare via,
perché la casa di Varese doveva essere ristrutturata,
e quando mi hanno detto che sarei dovuta venire a
Canegrate, ho ripetuto il sì dell’obbedienza.
E come si trova qui a Canegrate?
− Mi trovo molto bene, perché ho visto che ci sono
delle persone molto cordiali!
quella della festa, la stessa festa che si fanno persone
legate tra loro dopo un periodo di lontananza. Dovevamo aggiornarci sull’ultimo mese, raccontare brevemente
come avevamo passato le ferie e avevamo la faccia lieta
di chi rivede gli affetti più cari; ma quando le ho detto
che di lì a poco sarebbe iniziata la nostra intervista, ho
visto suor Teresa letteralmente pietrificarsi e imbarazzarsi molto, e ho capito come fosse umile e riservata
questa nuova presenza, che ci è stata donata dal Cottolengo e che è stata per noi una manna dal cielo, un vero
dono della Provvidenza. Dopo un primo momento di
imbarazzo, però, rompiamo il ghiaccio: suor Teresa capisce che non si può sottrarre al mio interrogatorio!
Nebu
16
COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
Le
annotazioni del Libro
cronico tornano a farsi
più distese sotto la data del 1963.
Era la grande storia della Chiesa nel
suo insieme che si faceva sentire
investendo la vita abitudinaria della
comunità parrocchiale, mettendola
di fronte al prestigio e agli alti meriti delle figure di spicco che ne reggevano i destini, aprendola al contatto con gli impulsi di rinnovamento che chiamavano anche le singole
realtà locali a mettere in discussione
la loro fedeltà alla tradizione e ad
‘aggiornarsi’ misurandosi con le
nuove sfide del mondo moderno.
Il 3 giugno del 1963 si spense il
“papa buono”, Giovanni XXIII.
Dandone l’annuncio ufficiale alla
diocesi, l’arcivescovo cardinale
Montini lo ricordava con parole di
commosso elogio: “È il papa del
concilio che è morto, il papa dell’enciclica sociale Pacem in terris e
della Mater et magistra, che tracciano le linee della moderna e ordinata
convivenza umana. Un grande papa,
un papa dal cuore semplice e schietto, dall’animo mansueto e buono, un
papa che segna nella storia della
Chiesa e del mondo un punto di luce
amica e fedele”. Due giorni dopo si
tenne nella chiesa di Canegrate una
solenne ufficiatura di suffragio, intensamente partecipata. Dal conclave riunito a Roma per la nomina del
successore, uscì eletto papa, il 21
giugno, proprio l’arcivescovo di
Milano Giovanni Battista Montini,
che prese il nome di Paolo VI. La
cerimonia dell’incoronazione avvenne il 30 dello stesso mese. Il Libro
cronico commenta: “Abbiamo perduto un grande arcivescovo, ma
dobbiamo godere che Dio l’abbia
voluto alla direzione della cattolicità
intera dalla cattedra di san Pietro”.
In sostituzione del cardinale Montini, fu promosso alla guida della
Chiesa di Milano, il 15 agosto, monsignor Giovanni Colombo, che già
ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008
aveva avuto modo di farsi conoscere
e apprezzare per le sue doti intellettuali e il suo impegno pastorale, in
particolare come rettore maggiore
dei seminari diocesani per la formazione del nuovo clero.
Il legame con la Chiesa universale non si poteva ovviamente esaurire
nell’assistere dall’esterno alle vicende che interessavano i suoi vertici di
comando. Bisognava alimentarsi
alla linfa della loro parola autorevole, imparare a condividere sul serio
le preoccupazioni comuni, e prima
di tutto tentare di mettere in pratica
suggerimenti, proposte e decisioni
che dai centri di Milano e prima ancora di Roma rifluivano incessantemente verso la periferia dell’intero
mondo cattolico. Anche se il nostro
Libro cronico lo accenna appena,
non si può dimenticare che a Roma
si era aperto nel 1962 il concilio
Vaticano II, destinato a concludersi
nel 1965 sotto la guida di Paolo VI.
Soprattutto dai lavori del concilio
cominciava a essere nutrita un’ondata di idee e di visioni nuove, che
costringevano preti e laici a ridiscutere molti aspetti consolidati dello
stile religioso ereditato dalla tradizione, a ripensare in profondità istituzioni e forme di comportamento
per spingersi verso modi diversi di
far incontrare l’annuncio della Chiesa e la vita concreta del mondo. I
riflessi della svolta che lentamente
andava profilandosi si colgono anche scorrendo le note vergate nelle
ultime pagine del registro delle cronache parrocchiali, che termina con
il 1966 (al 1966, dunque, dobbiamo
arrestarci nel nostro resoconto dell’ultimo secolo di storia di Canegrate: dei cinquant’anni successivi, prima o poi si dovrà riferire in altri
contesti, muovendo da altre fonti
idonee).
Sotto la data del 1964 si ricorda
per esempio la settimana liturgica
tenuta da due padri francescani,
17
“riuscitissima con frequenza straordinaria anche degli uomini”, in preparazione dei festeggiamenti per il
sessantesimo anniversario di messa
del parroco don Peruzzotti – sui
quali torneremo fra poco. L’anno
successivo si attesta coscienziosamente: “Attuazione in pieno degli
ordini del nostro cardinale arcivescovo in merito alla nuova liturgia”.
Nel 1966 si diede vita a una speciale
“settimana della fede”, che però deluse in parte le attese: “si aspettava
maggior frequenza da parte dei giovani”. Il rinnovamento liturgico, che
portò alla coraggiosa scelta della
sostituzione della lingua italiana al
glorioso latino di secoli di storia
cristiana, investì anche la materia
delle cerimonie funebri: un nodo
molto importante e delicato, in una
cornice religiosa che trovava nella
cura della buona morte e nella tessitura di una fittissima rete di rapporti
con il mondo dei defunti uno dei
suoi pilastri fondamentali di sostegno. L’arcivescovo Giovanni Colombo emanò il 15 maggio 1965
una serie di articolate disposizioni,
in base alle quali a partire dal 30
giugno era abolita la distinzione in
classi di diverso prestigio per la celebrazione dei funerali. Li si voleva
rendere “uguali per tutti i fedeli defunti, eccetto che per gli ecclesiastici e le autorità civili a norma delle
leggi liturgiche”. Erano vietate le
“parate funebri” con addobbi sontuosi all’interno delle chiese, anche
per gli uffici di suffragio. Si tollerava soltanto l’esposizione di un
“cartello” con il nome dell’estinto e
un paramento funebre ridotto ai mi-
COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
nimi termini. Il numero dei sacerdoti ammessi alla celebrazione del rito
era ridotto a tre. Si imponeva di contenere il più possibile la quantità
delle candele e come norma di unire
al funerale la celebrazione della santa messa. Un solo sacerdote avrebbe
dovuto d’ora in poi accompagnare la
salma al cimitero. Anche la celebrazione degli uffici funebri a suffragio
dei defunti era semplificata e resa
uniforme per tutti senza distinzioni
di rango. Veniva chiesto di abbandonare l’uso di allestire “catafalchi”
nella chiesa, limitandosi a distendere per terra un semplice “drappo
nero”. La messa da celebrare doveva
essere, di regola, quella del giorno,
con l’aggiunta di una “espressa
menzione del defunto o defunti” nel
quadro dell’orazione dei fedeli al
termine delle letture della prima parte del rito liturgico. Il Libro cronico
attesta esplicitamente che era stato
lo “spirito del concilio” a esigere la
soppressione del sistema delle
“tariffe obbligatorie” per gli uffici e
i funerali. “Il dovere del popolo cristiano di sovvenire alle necessità
della Chiesa” sarebbe stato da lì in
avanti affidato alla “caritatevole
offerta con la quale i fedeli, in proporzione delle loro possibilità”, avrebbero potuto “liberamente riconoscere i bisogni e le angustie della
chiesa a cui appartengono, e di cui
godono i vantaggi e i servizi”.
Legame con Roma e comunione
aperta al respiro della Chiesa universale erano tenuti vivi dall’onore
reso alle figure di chi deteneva l’autorità somma sul corpo universale
dei fedeli, che spingeva a cercare di
accostarle il più possibile da vicino,
rilanciando periodicamente la tradizione del pellegrinaggio parrocchiale alla città eterna. Se ne organizzò
un altro sempre nel corso del 1964,
guidato dal parroco don Peruzzotti
insieme a don Giovanni Brandolese.
Vi aderirono una quarantina di parrocchiani, che parte in treno, parte in
aereo raggiunsero Roma l’1 settembre. Il giorno 2 furono ammessi all’udienza pontificia a Castelgandolfo. Il santo padre Paolo VI donò al
parroco e al sindaco del paese una
medaglia d’argento commemorativa
del concilio, insieme ad altre medaglie più semplici per i comuni par-
ANNO XL
rocchiani. I pellegrini risposero donando al pontefice “diversi paramenti per le chiese povere”.
È questa la circostanza nella quale si incontra per la penultima volta
il nome di don Giovanni nel Libro
cronico, perché nel 1965, si dice “in
seguito a regolare concorso”, egli
“veniva promosso all’importante
parrocchia cittadina di Pescarenico
dalla stima e fiducia del nostro cardinale arcivescovo, come molto meritevole”. A Canegrate fu chiamato a
prenderne il posto don Egidio Broggini, trasferito dopo i dieci anni trascorsi al collegio De Filippi di Arona, dove era diventato vicerettore,
segnalandosi per le sue doti di
“esimio educatore”. Don Egidio arrivò in parrocchia il 22 luglio. Il 25
luglio, festa del S. Cuore, celebrò la
messa solenne in ricordo del decimo
anniversario di ordinazione e inaugurò il suo ministero in paese predicando una “bella adorazione alle
ragazze dell’Oratorio femminile”. I
riti di accoglienza proseguirono alla
sera con una devota processione
lungo le vie del rione di S. Colomba, chiusa dal festeggiato “con adatte parole ben sentite di fede e di ringraziamento a tutta la popolazione,
che rimase profondamente commossa”. Già prima della fine del 1964,
del resto, il ricambio con più fresche
energie dei sacerdoti impegnati nel
servizio pastorale dei canegratesi era
stato assicurato dalla nomina da parte dell’arcivescovo di un secondo
coadiutore, nella persona del neoordinato don Giuseppe Corti. Arrivò
nel mese di agosto, provenendo dal
collegio di Cantù, dove aveva trascorso l’ultimo anno di teologia come vicerettore. Annota il Libro cronico: “Subito gli fu assegnato come
campo speciale del suo lavoro l’Oratorio maschile, alla direzione del
quale si accinse con tutto l’entusiasmo di ottimo sacerdote”.
Nonostante l’avvicendamento di
forze nuove, alla testa della parrocchia di Canegrate restava però ancora per qualche anno l’inamovibile
don Peruzzotti, giunto ormai all’invidiabile traguardo dei sessant’anni
di milizia sacerdotale, eccezionalmente trascorsi senza mai cambiare
di sede. La cronaca minuziosa dei
“solenni festeggiamenti” allestiti per
18
N°
4 - SETTEMBRE 2008
rendergli omaggio, a partire dall’ultima settimana del mese di maggio
del 1964, è affidata all’ampio resoconto giornalistico di un’intera pagina speciale del settimanale cattolico
di zona, il «Luce», ricca anche di
numerose fotografie e incollata all’interno delle pagine del Libro cronico. In gran numero, i “vecchi” e
questa volta anche i “nuovi cittadini
di Canegrate” si strinsero con affetto
intorno al loro pastore, rispondendo
alle proposte degli organizzatori
delle feste “con la coscienza e l’azione di una comunità parrocchiale
forte di una fede antica e allo stesso
tempo giovane nelle iniziative”.
L’avvio fu dato con la processione per il trasporto della Madonna
del Carmine dal santuario di S. Colomba alla chiesa parrocchiale, sabato 23 settembre: l’intenzione esplicita era quella di mettere tutta
l’organizzazione delle celebrazioni
sotto la protezione di Maria. Il giorno seguente, domenica 24, si aprì la
settimana liturgica. I due predicatori
invitati erano “specialisti nella restaurazione della vita liturgica, quale è voluta oggi dalla costituzione
sulla Sacra Liturgia, emanata dal
papa Paolo VI, in unione con i padri
del concilio Vaticano II”. La settimana liturgica aveva lo scopo di
aiutare tutti a “vivere da vicino il
mistero della messa” e ad approfondire il significato della celebrazione
dei sacramenti. Si partiva dall’illustrazione didascalica di ogni momento del rito sacro, rendendolo
attraente con la cura anche scenograficamente efficace dei suoi atti
fondamentali. Si celebrò solennemente il battesimo davanti alla comunità riunita. Il secondo giorno fu
predisposto per la prima volta l’altare rivolto al popolo. Per dare risalto
alla liturgia della Parola, fu organizzato il “trionfo del Vangelo”, introducendo lo scambio di battute dialogate tra i ministri dell’azione di culto e i diversi gruppi di fedeli raccolti
in chiesa. Il “trionfo del Crocifisso”
consentì poi di solennizzare il momento della “liturgia sacrificale”, a
ricordo dell’immolazione del Redentore sul monte del Golgota. Il
sabato sera il colloquio tra il celebrante e il popolo che assisteva ai
sacri riti introdusse il gesto della
COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
riconciliazione con il perdono reciproco e lo scambio dell’abbraccio di
pace. Come aiuto didattico per meglio assimilare l’insegnamento trasmesso, presso l’Asilo delle suore fu
allestita anche una mostra liturgica,
esponendo alla visione di tutti i parrocchiani i diversi oggetti che solitamente si utilizzavano nel rituale ecclesiastico, contornati da appropriate
scritte di spiegazione. Si cercava in
questo modo di ribadire l’idea centrale che le azioni della liturgia erano il prolungamento dei gesti fisici
di Cristo nella storia dell’uomo, attraverso i quali si poteva continuare
a entrare in contatto con Lui, “nella
Chiesa che ci dona i suoi sacramenti”. La domenica 31 maggio, culmine di tutto il calendario delle iniziative intraprese, alle otto del mattino,
la solenne messa giubilare si aprì
con una lunga processione per la
presentazione delle offerte da parte
dei chierichetti, delle associazioni
cattoliche e del popolo dei fedeli. Il
dono più gradito lo portò quel giorno l’arcivescovo monsignor Colombo in persona, che volle lui stesso
onorare con la sua presenza e la sua
parola il parroco di Canegrate. Al
termine del rito, l’arcivescovo abbracciò l’anziano sacerdote e, davanti alla folla degli abitanti radunati per rendergli omaggio, ne elogiò i
meriti di tenace lavoratore nella vigna del Signore, attraverso il quale
per così lunghi anni era stato per
tutti possibile incontrare la realtà di
Gesù Cristo che “battezza, che perdona, che consola, che benedice i
fratelli partenti verso la patria del
cielo”. La cronaca del giornale sottolinea come dato di speciale rilievo
l’alto numero dei parrocchiani anche
di provenienza meridionale coinvolti nell’espressione della comune
riconoscenza nei riguardi di don
Peruzzotti: la divisione interna fra i
due gruppi distinti di popolazione e
la difficoltà di coinvolgimento dei
nuovi venuti, altre volte segnalate
come inconvenienti che minavano la
solidità della vita religiosa del paese, sembravano ora attenuarsi davanti alla straordinarietà di una ricorrenza assolutamente fuori dal
comune.
Strascichi dei festeggiamenti si
ebbero anche nelle giornate succes-
ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008
sive. Il primo giugno fu distribuita
la seconda comunione ai bambini e
la messa solenne fu celebrata da
monsignor Renato Corbella, da poco
elevato alla dignità di “prelato domestico di Sua Santità”. Nella predica, il religioso chiamato a tenere
l’omelia, rendendo omaggio al neomonsignore, sottolineava che “tutti i
sacerdoti canegratesi” erano, per
don Angelo Peruzzotti, la “corona
più preziosa del suo apostolato sacerdotale”. La pioggia non favorì gli
altri appuntamenti della giornata.
Un numero cospicuo di parrocchiani
si riunì ugualmente, il pomeriggio,
per accompagnare la statua di sant’Antonio “alla sua nuova dimora nella stupenda chiesetta del rione Baggina”, benedetta da mons. Corbella
con una seconda celebrazione liturgica arricchita di nuovo dalle “voci
innocenti dei pueri cantores”, che
conferivano ai riti sacri “un sapore
nuovo e una suggestiva nota di gioia
e di freschezza”.
L’attenzione riservata al coinvolgimento degli immigrati trovò la sua
manifestazione più esplicita nella
giornata a loro espressamente dedicata, il martedì 2 giugno, con la partecipazione di Sua Eccellenza mons.
Giuseppe Schiavini. Durante la messa egli rivolse “ai meridionali presenti il suo paterno saluto e l’incoraggiante invito a considerarsi i benvenuti nella famiglia parrocchiale e
nella terra ambrosiana”. Amministrata la cresima, si recò alla chiesa
di S. Antonio per la consacrazione
delle nuove campane. Prima di lasciare il paese, il presule volle esprimere “la sua grande soddisfazione
per la riuscita ed utile iniziativa a
favore degli immigrati”, e “si compiacque per la loro entusiastica corrispondenza e per le loro pubbliche
manifestazioni di fede, sgombre dal
pesante nostrano complesso di rispetto umano, offerte alla edificata
folla dei canegratesi”. Che le parti si
potessero dunque scambiare e capovolgere, tra “vecchi” abitanti difensori delle tradizioni locali e nuovi
arrivati portatori di nuove energie e
di stili diversi, divenne ancora più
evidente in seguito all’esibizione del
coro della Sila, “ospite graditissimo” della comunità di Canegrate
per tutti i tre giorni dei festeggia19
menti. Ciò che aveva reso possibile
la trasferta era stata l’amicizia che
legava il sindaco di Cosenza a don
Giovanni Brandolese. Tutti, e in
modo particolare i calabresi emigrati
al nord per le esigenze di sistemazione familiare e di lavoro, rimasero
impressionati dallo spettacolo in cui
si faceva sfoggio del vivace folklore
della terra calabra, tradotto nella
melodia originale dei suoi canti e
nell’esuberanza delle danze praticate “nei ricchi costumi tradizionali”.
L’ascolto del coro dei calabresi non
fu, del resto, l’unico risvolto di tipo
culturale e ricreativo incluso nella
serie dei festeggiamenti. Oltre alla
“riuscitissima” mostra liturgica, si
svolse in paese l’ottava biennale
regionale di pittura, ospitata nella
palestra del Comune, con la presentazione di oltre 200 opere, 60 delle
quali selezionate ed esposte. La sera
del lunedì si tenne, nell’austera cornice della chiesa parrocchiale, il
concerto polifonico vocale della
corale S. Cecilia di Rho. Il 2 giugno
lo spazio maggiore venne assorbito
dallo sport, con varie partite di calcio (a una di queste parteciparono i
giocatori di una rappresentativa del
Legnano), che segnarono anche la
conclusione del quarto torneo
“Lavoratori” (ACLI, Borletti, Parrucchiere Ferrè…). Le feste per il
sessantesimo di don Peruzzotti si
conclusero in grande stile con
“l’eccezionale spettacolo pirotecnico allestito dalla ditta Fontana di
Como nel rione Baggina, alla presenza di una folla difficilmente calcolabile”, “fra tuoni assordanti,
splendore di luci e mosaici di girandole”. “Parecchie manifestazioni –
commenta in chiusura il cronista del
settimanale “Luce” – diverranno,
col tempo, solo un caro nostalgico
ricordo; diverse iniziative, invece,
che hanno preso l’avvio dai festeggiamenti, daranno nuovo impulso
alle già fiorenti attività della nostra
parrocchia, sotto la sicura guida e la
vitale veneranda giovinezza dell’amato pastore canonico don Angelo
Peruzzotti”. Il suo instancabile ministero sacerdotale si sarebbe chiuso
solo nel 1968.
Danilo Zardin
COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
ANNO XL
N°
4 - SETTEMBRE 2008
OFFERTE DA METÀ GIUGNO A METÀ SETTEMBRE
BATTESIMI
€
685,00
MATRIMONI
€
730,00
FUNERALI
€
2.000,00
Visita agli ammalati
€
450,00
Oratorio Maria Immacolata (uso aule)
€
1.005,00
Cassetta offerte Santa Colomba
€
559,97
Festa di S. Colomba
€
815,00
San Pietro (uso aule)
€
1.881,00
San Pietro (bar gennaio - luglio)
€
110,00
Rinnovamento nello Spirito
€
150,00
O.M.I. (bar gennaio - luglio)
€
1.940,00
PROVENIENTI DA:
IN MEMORIA DI:
Boni Lio (per chiesa Antica
€
30,00
Colombo Giuseppina (sorelle e nipoti)
€
160,00
Zanzottera Bambina
€
300,00
Parrocchia in genere
€
840,00
Chiesa Antica
€
730.00
Obolo di San Pietro
€
100,00
Santa Colomba
€
80,00
Sant’Antonio (N. N.)
€
260,00
Ristrutturazione O.S.L.
€
550,00
€
500,00
A FAVORE DI:
IN OCCASIONE DI:
Grazia ricevuta (N. N.)
Ricordiamo che il Battesimo viene celebrato normalmente la
1a Domenica di ogni mese.
20
COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008
ANAGRAFE PARROCCHIALE
(riferita al periodo Giugno - Luglio - Agosto)
NUOVI FIGLI DI DIO E DELLA CHIESA
Ferrazzo Silvia - Legnano - 10 dicembre 2007
Colombo Clelia Silvia - Milano - 4 gennaio 2008
Todeschini Arianna - Busto A. - 4 febbraio 2008
Bollati Marta - Rho - 2 aprile 2008
Delfitto Sofia - Legnano - 8 gennaio 2008
Verulento Kevin - Legnano - 14 gennaio 2008
Medici Elisa - Legnano - 18 gennaio 2008
Lavazza Aurora - Busto A. - 4 marzo 2008
Rizzi Davide Luigi Maria - Varese - 5 dicembre 2007
Moroni Giorgio - Rho - 15 gennaio 2008
Gualtieri Sara - Milano - 8 gennaio 2008
Masetti Samuele - Milano - 28 ottobre 2007
Magistrelli Sara - Rho - 23 gennaio 2008
Sardella Giorgia - Legnano - 24 novembre 2007
Lorenzo Anna - Rho - 8 marzo 2008
Padula Giulia - Milano - 12 febbraio 2008
Savino Davide - Legnano - 6 gennaio 2008
Moretto Morena - Milano - 15 luglio 2007
Bonifacci Angelica - Rho - 20 dicembre 2007
Perego Alessandro - Legnano - 31 marzo 2008
Veneroni Francesco - Legnano - 24 marzo 2008
Rasera Alessandro - Tradate - 30 gennaio 2008
Caruso Giulia Neema - Legnano - 4 gennaio 2007
Caprera Riccardo - Tradate - 7 maggio 2008
Ferioli Sofia - Rho - 7 febbraio 2008
Procopio Francesca Diem - Thai Nguyen (Vietnam) - 29 aprile 2007
NUOVE FAMIGLIE
Ometto Marco con Meraviglia Katia
Guzzo Luca con Mazzucco Nadia
Allucci Adriano con Leveque Federica
Circiello Daniele con Ermacora Raffaella
De Toffol Daniele con Contino Monica
Veropalumbo Francecso con De Stefano Simona
Alfano Pietro con Martignoni Paola
Cartabbia Andrea con Oriani Cristina
I NOSTRI DEFUNTI
De Caro Pasqualina, di anni 66; Mancini Clelia, di anni 95; Battello Florentina, di anni 88;
Meraviglia Giovanni, di anni 85; Cavaleri Giovanna, di anni 89; Vignati Piera, di anni 64;
Venegoni Giordano, di anni 66; Mele Vincenzo, di anni 74; Moroni Gabriella, di anni 57;
Cavalleri Romana Carolina, di anni 88; Callegari Valter Agostino, di anni 81; Ferrara
Francesco, di anni 69; Landonio Ezio, di anni 87; Primon Lina, di anni 95; Mattioli Lide, di anni
81; Zanzottera Bambina, di anni 87; Reggiani Lido, di anni 62; Colombo Giuseppina, di anni ;
Sgroi Umberto, di anni 67; Ceresoli Iolanda, di anni 94; Romeo Francesca, di anni 84; Gizzi
Donato, di anni 92; Utelli Maria, di anni 83; Grindati Angelo, di anni 80.
21
ORARI DELLE CELEBRAZIONI
Sante Messe feriali
PARROCCHIALI
Ÿ
Lunedì
Sante Messe domenicali e festive
Vigiliare:
ore 18.00
Nel giorno:
ore 78.30
Ÿ
Ÿ
8.30
20.30
8.30
Chiesa Parrocchiale
Martedì
18.30
ore 10.00
ore 11.30
8.30
Mercoledì
In S. Antonio
ore 8.30
In S. Pietro
ore 9.30
Venerdì
18.30
0331
0331
0331
0331
0331
411803
403907
403341
407703
403462
Mercoledì
8.30
Chiesa Parrocchiale
8.30
Chiesa Parrocchiale
Venerdì
Ore
1° Venerdì del mese
Ore
21.00 – 22.30
Sabato
Ore
15.00 – 17.45
Venerdì
Sabato
è
09.00 – 10.00
Ÿ
18.00 – 19.30
0331 – 403462
09.15 – 10.30
Il CENTRO ASCOLTO CARITAS è aperto nei seguenti giorni:
Domenica dalle ore 10.00 alle 12.00 per: Ascolto, Dispensa, Guardaroba, Oggetti
Lunedì
Chiesa Antica
Sante Confessioni
La SEGRETERIA PARROCCHIALE
aperta nei seguenti giorni
Lunedì
Chiesa Antica
Chiesa Parrocchiale
18.30
Sabato
Numeri telefonici
Parroco: don Gino Mariani
Coadiutore: don Andrea Terruzzi
Residente: Msg. Gaetano Sirtori
Reverende Suore
Sede Caritas
8.30
7.00
Santa Colomba
Chiesa Parrocchiale
ore 18.00
Giovedì
Chiesa Parrocchiale
dalle ore 15.00 alle 17.00 per: Lavoro, Oggetti
Mercoledì dalle ore 15.00 alle 17.00 per: Lavoro, Oggetti
Il BAR dell’Oratorio S. Luigi osserva i seguenti orari di apertura:
Da lunedì a venerdì dalle 17.45 alle 19.00 e dalle 21.00 alle 24.00
Sabato e domenica dalle 14.00 alle 19.00 e dalle 21.00 alle 24.00
Il prossimo numero uscirà il 30 novembre 2008
COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008
24.00; giochi, canti, balli e la serata finale
con il teatro e i fuochi d’artificio… tutto
questo sempre con la massima armonia e
gioia di stare insieme. Quest’anno non si
sono registrati problemi di nessun tipo,
ne incidenti, ne litigi e penso che da parte
di tutti si possa parlare di un sentimento
Ricordare, come spesso ho ripetuto in di grande soddisfazione.
predica nelle Sante Messe, significa porSubito dopo l’Oratorio feriale estivo le
tare nel cuore; troppo spesso siamo portaproposte non si sono fermate ma sono
ti a guardare in avanti al futuro e, pur
continuate con lo splendido campeggio
comprendendo che non sia sbagliato, a
vissuto a Temù in val Camonica con i tre
volte rischiamo di vivere senza fermarci
turni, ragazze, ragazzi e misto adolescenmai a riflettere; senza tornare agli eventi
ti.
vissuti, la memoria rischia di perdersi e
tante esperienze positive passano senza Anche questa esperienza è stata vissuta
da tutti come indimenticabile e davvero
lasciare segno.
appaganti per tutti gli organizzatori sono
Ora che siamo pronti a ricominciare con
un nuovo anno pastorale è molto importante invece, fare memoria soprattutto
dell’ultimo periodo.
Siamo
pronti a ricominciare con l’anno
pastorale nuovo e ci lasciamo le grandi
feste di settembre alle spalle e soprattutto tutto il periodo estivo che è stato particolarmente entusiasmante e soprattutto
ricco e fecondo.
L’estate è partita molto bene e sebbene il
tempo non abbia agevolato l’organizzazione delle Feste di giugno e il periodo estivo, il risultato finale è stato sicuramente
positivo.
I ragazzi iscritti all’oratorio feriale estivo
sono stati veramente stupendi. Abbiamo
registrato l’iscrizione di più di quattrocento ragazzi e i due oratori si sono suddivisi in maniera equilibrata sia di ragazzi, sia di animatori, cosa che ha garantito
veramente un’organizzazione efficiente
ed efficace. Sono particolarmente contento di quest’anno d’oratorio feriale estivo
che ha visto piccole novità come la collaborazione tra animatori e la gita insieme
con la parrocchia di San Giorgio su Legnano, il calcio saponato per una settimana intera, l’esperienza di teatro per i ragazzi delle medie…
In modo particolare vorrei sottolineare i
laboratori proposti ai bambini e ragazzi
di quest’anno che a parere di molti sono
stati veramente belli. La scelta è stata
quella di offrire ai ragazzi dei laboratori
più elaborati e impegnativi per un certo
verso, ma dall’altro più soddisfacenti e
coinvolgenti. Tutti hanno realizzato qualcosa di utile e soprattutto curato nei minimi particolari con risultati davvero
stupefacenti!
Gli animatori si sono rivelati capaci di
curare i ragazzi, di organizzare le giornate e davvero d’esempio per la partecipazione alle lodi mattutine, ai vesperi e alla
Santa Messa settimanale.
Le giornate sono passate settimana dopo
settimana, ben sei settimane dal mattino
alle ore 7.00 alla sera alle ore 17.30 e poi
ancora con l’apertura serale dell’Oratorio
San Luigi dalle ore 21.00 fino alle ore
zionate per i defunti e i vivi della nostra
comunità di Canegrate e tutte sono state
celebrate con la presenza di tutti i ragazzi e gli adolescenti in modo sublime. Sarà
stato il clima, sarà stata l’aria, ma i ragazzi e gli adolescenti giungevano a Messa pronti per celebrare, attenti e col desiderio di cantare, pregare e animare. Nel
sito internet si possono vedere tante foto
che testimoniano i diversi momenti vissuti in campeggio da tutti; i sorrisi dei ragazzi e l’impegno che hanno messo tutti
per realizzare il campeggio sono davvero
importante per la nostra comunità, una
ricchezza da non perdere, una gioia da
condividere, un esempio da seguire.
Sentiti ringraziamenti vanno a tutte le
persone che mi fermano per strada per
fare i complimenti sull’organizzazione
dell’Oratorio feriale estivo e del campeggio; grandi ringraziamenti ai genitori che
sono venuti a trovarci in campeggio nelle
domeniche insieme e soprattutto a tutti i
papà e le mamme, al gruppo pensionati
per il grande lavoro che precede e segue il
campeggio nel montaggio e smontaggio
delle strutture così come nella cura delle
stesse. In modo particolarissimo poi vorrei ringraziare Andrea Giovesi per i preparativi e le gite, Annalisa Cresta per
l’aiuto e il sostegno in tutti e tre i turni di
campeggio e Christian Fornara per la sua
grande disponibilità in tutto; a loro un
grazie di cuore per l’aiuto organizzativo,
per la collaborazione e la simpatia con cui
state la soddisfazione e la gioia dei ragazhanno svolto i loro incarichi.
zi che avuto la possibilità di vivere una
L’anno prossimo saremo ancora a Temù,
simile vacanza.
ma non sarà certo la stessa esperienza…
Tutte le giornate, tutte le sere e a volte
ci sono novità in ballo, nuove scommesse,
anche la notte, sono state vissute appieno
nuove idee, ma la stessa voglia di fare e
tra giochi, canti, preghiera e tanta voglia
fare bene, lo stesso entusiasmo che ha
di stare insieme. Siamo convinti che il
portato anche quest’anno ad avere un’enostro campeggio possa diventare sempre
state e un campeggio davvero indimentipiù significativo per i nostri ragazzi di
cabili.
Canegrate e l’impegno nostro sarà sempre quello di renderlo il più appetibile Allora, come sempre, l’invito a tutti è
possibile con una proposta di vita comu- quello di partecipare, di sostenere e pubnitaria e di preghiera sempre più profon- blicizzare queste esperienze e perché no,
da e significativa. Stiamo lavorando con se a qualcuno fosse possibile inserirsi
nuovi progetti per ampliare le strutture come aiuto nei gruppi che già ruotano
del campeggio e migliorarle… stiamo intorno all’ambiente oratorio e alle sue
studiando nuovi progetti per radunare iniziative… Senza paura e senza farsi
più ragazzi e far vivere loro momenti problemi, basta presentarsi alle riuniodavvero indimenticabili.
ni organizzative e vedrete che sarete
Sinceramente penso che davvero l’esperienza della vita comune in campeggio
possa essere utile per tutti per mettersi
alla prova e vivere al meglio in compagnia di amici, compagni e persone adulte.
Credo di poter affermare di aver imparato moltissimo io stesso e tanta gioia mi è
stata data dai ragazzi e dal loro modo di
vivere ogni momento. Le Sante Messe
celebrate in campeggio erano tutte inten-
I
sempre bene accetti.
Un saluto e un augurio di buona partenza di un nuovo anno pastorale ricco
di esperienze che ci avvicinano a Dio e
agli nostri fratelli nella fede! Buon
cammino a tutti di cuore.
Don Andrea
COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008
sposti i lavori dei vari laboratori manuali.
Eccoci
qua, come
ogni anno, pronti
ad
intraprendere
un nuovo anno lavorativo, scolastico
ed anche oratoriale. Ma come dimenticare questi 3 mesi appena trascorsi
pieni di fantastiche esperienze comunitarie e personali? E' proprio tra
queste esperienze che si colloca quella del consueto oratorio estivo che
quest'anno si è sviluppato lungo 6
settimane, dall’8 giugno al 18 luglio.
Sei settimane che inizialmente spaventavano un po' noi animatori e che
nonostante siano state effettivamente intense, ci hanno lasciato come
sempre insegnamenti importanti da
conservare.
La giornata oratoriale iniziava alle
7.30 di mattina, con il pre-oratorio
per i bambini i cui genitori, per motivi di lavoro, non avrebbero potuto
curarli fino all'apertura ufficiale delle 9.00. La mattina continuava poi
con varie proposte: i laboratori, i
compiti, ma anche proposte più spirituali sia per i bambini, con preghiere
e la messa del mercoledì, sia per gli
animatori con le Lodi mattutine e i
vesperi serali. Vi era poi la possibilità di fermarsi al servizio mensa in
compagnia delle suore, dei preti e
GIORNI
ESSENZIALMENTE
INDISPENSABILI
Il campeggio 2008 è stato un po’ come
un match, una partita in cui giocarsi...
tra sali e scendi sono riuscita però ad
assaporare tutti e tre i turni…qualcuno
mi ha detto sei pazza??!! Già forse mi
credevano più pazza di quella che già
mi considerano, beh qualcuno leggendo
capirà, qualcun altro manterrà l’idea che
sono pazza!!
Sono stati giorni belli, intensi, carichi,
emozionanti, riflessivi, pensierosi, spen-
La festa si è poi conclusa con
la premiazione con delle fasce,
con i balli di gruppo, l'anguriata
ed
i fuochi d'artificio posizionati
degli animatori. Il pomeriggio si aad
arte
da alcuni animatori.
priva alle 13.30, momento in cui i
bambini venivano separati per clas- Per tutto questo bisogna ringraziare
si: all'OMI per asilo ed elementari tutti coloro che hanno aiutato nei
fino alla 4° classe; all'OSL per la 5° laboratori, le mamme per quelli maelementare, la 1° e 2° media. Di con- nuali, la palestra Fitness Club e l'inseguenza anche noi 43 animatori ci segnante di musica; i volontari che
dividevamo pronti per un pomeriggio hanno costruito le scenografie del
di giochi, preghiere, e merende.
palcoscenico; tutti gli animatori per
Non tutti i giorni però si svolgevano la costanza e l'impegno dimostrato in
in questo modo: vanno ricordate le queste settimane. Un grazie va angite allo Zoo safari con l'oratorio di che a coloro che hanno tenuto aperto
San Giorgio, al parco acquatico “Le il bar dell'OSL tutte le sere, gruppo
Vele” e a Gardaland, e i più tradizio- giovani e famiglie. Infine un grazie
nali pomeriggi alla piscina di Legna- particolare a Suor Agnese e a Suor
no, nonostante gli imprevisti del Teresa, che si è integrata subito e ci
tempo. Per quanto riguarda i labora- ha dato una grossa mano; a don Antori, tutta la fatica fatta è stata ri- drea e don Gino (premio Animatore
compensata dalla riuscita della festa 2008), per la loro versatilità e voglia
finale, durante la quale è stato pro- di mettersi in gioco insieme a noi
posto lo spettacolo “Robin Hood” dal facendoci capire che essere animatolaboratorio di teatro, con la parteci- re non vuol dire solo giocare con i
ragazzi, ma anche insegnare loro
pazione di quello di ballo.
quanto è rilevante la presenza del
Anche i ragazzi del fitness hanno Signore nella nostra vita.
proposto un balletto che purtroppo
per motivi tecnici, non abbiamo potuto ammirare. Vi erano inoltre eNicoletta & Christian
sierati, frenetici, surreali, strani, diversi,
estivi, lunghi, contrastanti. Giorni con
delle aspettative soddisfatte o meno,
giorni che nel bene e nel male qualcosa
smuovono, giorni dove ti sembra di essere su un altro pianeta, giorni in cui
non hai la cognizione del tempo e dell’ora, e puoi mollare orologio e cellulare e
goderti al 100% quello che ti circonda
(per questo ogni tanto eravamo irraggiungibili). Giorni in cui la tua casa è
una tenda dove quello che cerchi sicuramente non lo trovi, giorni in cui puoi
gridare, urlare…(almeno fino a quando
il prete non riceve la visita dei vigili…);
giorni in cui guardare ciò che ti circonda
e rimanere a bocca aperta, uno sguardo
meraviglioso che è vedere senza chiedersi nulla, vedere e basta queste montagne, uno sguardo che non prende ma
riceve, nel silenzio più assoluto della
mente, un semplice stare davanti noi e il
II
panorama.
E cosi nel viaggio di ritorno da questa
full di campeggio ho un’infrenabile frenesia addosso e correndo verso la città è
come se riscattassi i pensieri lasciati a
farmi da sentiero. Uno dopo l’altro sono
immagini, frammenti di ricordi, parole
che si sommano e mi investono senza
darmi il tempo di ordinarli…sensazioni
a migliaia dunque…
Tutti raccontano questo campeggio, è
bello che sia così, ognuno a suo modo…
ma non importa… non smetteremo mai
di raccontarlo, perché nessuno possa
scordarsi quanto sia bello e, perché
no??!??, scoprire di appassionarsi. E’
un’occasione per imparare a vivere concretamente giorno per giorno la logica
della gratuità, per farmi comprendere
quanto è bello donare il proprio tempo e
COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
le proprie risorse a chi incontri…
Nonostante qualche difficoltà è stata
una chiara manifestazione di quanto a
volte il dare e il donare coincidano con
un ricevere inaspettatamente a propria volta moltissimo (e mi riferisco
anche e soprattutto a chi si occupa del
dietro le quinte…non c’è nessuna magia che ci fa trovare il campeggio pronto ad essere usato).
E la fatica e la stanchezza del prima è
stata ampiamente superata dal durante e dal dopo…ed è qui che arrivi a
dire ne è valsa davvero la pena… lo
sforzo era necessario (non fraintendeci
non preferiamo il lavoro duro… quindi
vi aspettiamo per aiutarci…)
Qualcuno mi ha chiesto ma chi te lo fa
fare? Cosa ti porti a casa da una vacanza così, se quando torni sei più
stanca di prima? Già… non nego che
per riprendersi servirebbe un mese
alle Maldive, ma non so dire esattamente cosa mi porto a casa, un’umanità così forte e presente che non può
lasciarti indifferente, che ti trascina
con la sua energia, con i suoi colori
forti e vivaci non sempre allegri, con la
sua forza, i suoi sguardi, i suoi riti e le
cose non dette… e tutto questo non lo
trovi in una vacanza qualsiasi neanche nelle migliori agenzie… non posso
pensare ad un’estate senza il campeggio….(almeno un weekend… altrimenti non è estate)… è un po’ come per la
nutella… che mondo sarebbe senza??
(lo penso davvero… non ho bevuto!!).
Vedere i ragazzi e stare con loro mi da
sempre una carica particolare…vederli
pieni di entusiasmo, sentirli ridere e
scherzare, vederli correre e riflettere,
avvertire la loro curiosità davanti alle
nuove proposte che si fanno e vederli
stupiti di qualcosa in realtà molto
semplice….tutte queste cose ti spronano a volare sempre più in alto… e cancellano tutta la fatica per arrivare fino
a lì e ti fanno urlare senza più dubbi
“ne è valsa davvero la pena”… e fa’
niente se la doccia era sempre ghiacciata, se eravamo sempre di corsa, se
tutte le sere si faceva l’una e più per
organizzare la giornata, se si è alzata
un po’ la voce perché qualcosa non an-
ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008
dava, se hai rinunciato a qualcosa perché d’altronde non si può fare tutto, se
per giorni non ti ricordi neanche più
chi sei, se già prima di partire sei cotta
e ti chiedi “ma chi me l’ha fatto fare?”,
se la sera prima di partire la valigia
vuota ti guarda speranzosa di essere
riempita, se per esserci percorri Temù
– Canegrate più e più volte…
A volte è sempre più difficile trovare
gli stimoli per proseguire, a volte sembra sempre che si ripeta tutto identico
e non ci sia nulla di nuovo; forse mi
capita di sentire cosi perché ormai le
ho fatte- rifatte e strafatte tante esperienze della vita oratoriana… eppure
non sono mai sazia… e allora quando
vedo i ragazzi e vedo nei loro occhi la
gioia e la meraviglia della novità riscopro l’entusiasmo che si è perso lungo
la strada e li ringrazio per farmi notare l’importanza delle piccole cose che
mi aiutano a rivedere il mondo con gli
occhi da bambino facendomi capire che
la vita è una cosa meravigliosa e spettacolare e non dobbiamo mai smettere
di emozionarci e stupirci di fronte ad
essa. Abbiamo viaggiato con il Piccolo
Principe alla ricerca dell’essenziale,
spesso invisibile agli occhi, e ci siamo
lasciati affascinare da quel mondo magico.
Lui ci ha insegnato come vedere le
cose in maniera diversa da solito, usare lo zoom, allargare il campo. Il segreto sta nel nostro modo di comunicare,
muoverci, ascoltare, riscoprire e conoscere l’altro andando oltre l’apparenza,
attraverso un dialogo che superi sms
ed e-mail, e che recuperi il guardarsi
negli occhi e il poter condividere un’esperienza come questa a 360°…. Le
parole sono un gioco meraviglioso ma
non bastano per addomesticarci, quello che abbiamo vissuto non può ridursi
nei caratteri Arial Black di una pagina
del nostro Comunità, non può ridursi
all’esperienza di un momento o consumarsi nell’eccezionalità dell’evento…
bisogna continuare… splendidamente
in cammino... E scopriremo di essere
stati addomesticati.
E così spesso mi ritrovo a pensare con
un sorriso a tutti i momenti condivisi e
mi rendo conto che sono davvero tanti…. Penso ai vari giochi all’aperto in
mezzo al prato; penso alle serate passate in pagoda; penso a tutte le cantate a squarciagola; penso alle gite e alla
solita domanda di rito “quanto manca??” (anche se eravamo appena partiti); penso al pomeriggio passando da
un albero all’altro, al gelato insieme;
penso a noi tutti intorno al falò; penso
III
alla mitica caccia al tesoro che vi ha
fatto perdere quei 4-5 kg; penso ai momenti di preghiera e alla vostra partecipazione spontanea alla celebrazione;
penso alle corse sfrenate per poter rispettare gli orari, penso all’ordine sovrano che regnava in ogni tenda
(soprattutto quella del team dell’animazione); penso agli scherzi, ai dopo
serata in cucina o per il campo; penso
alle chiacchierate al ritorno dalle gite
o nei momenti liberi; penso a tutte le
figure che abbiamo fatto; penso alla
sfilata di moda (realizzazioni che superano di gran lunga gli stilisti più in
voga)… penso alle courvè trasformate
in puro divertimento (obiettivo era
bagnare qualcuno con la spugna o cantare a squarciagola per far scappare
ospiti indesiderati), penso agli allenamenti nei tornei più disparati (quasi
un distaccamento delle olimpiadi Pechino 2008); penso all’ebbrezza di aver
fatto parte dell’esercito dei giustizieri
e, dopo innumerevoli prove, essere
stati arruolati con differenti gradi;
penso alla giornata seguendo il perfetto stile di vita da manager con tanto di
pranzo in un MacDonald realizzato
per l’occasione…insomma chi più ne
ha più ne metta.
Abbiamo anche realizzato la nostra
maglietta ricordo (anche se abbiamo
messo più colore sui tavoli e sulle mani che sulla stoffa... ma sono dettagli!!). Penso penso penso penso… e
tutto diventa immagine e scorre come
la pellicola di un film… penso penso
penso che sia stata davvero una bella
esperienza… anzi ne ho la certezza!!
Spero che tutti abbiano potuto constatare l’entusiasmo del gioco, la gioia
della fatica condivisa, la ricchezza che
viene dalle relazioni autentiche che ti
arricchiscono e ti fanno dire a chi incontri: perché non provi anche tu???
Ti aspettiamo a gioire, sudare con noi,
a condividere preoccupazioni, valori,
ideali, obiettivi, a divertirti con noi…
insomma, a fare un tratto di strada
insieme… vedrai che ne vale la pena!!!
Annalisa Cresta
COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE
ANNO XL N° 4 - SETTEMBRE 2008
Per voi un titolo, per noi un motto! O più precisamente un augurio che abbiamo consegnato agli adolescenti
alla fine della vacanza insieme! Un dado che sia simbolo dell’estate trascorsa, ma che sia anche sostegno e
stimolo per le attività oratoriane che li attendono come protagonisti, perché anche se a volte si arranca, si
cade e ci si lamenta…ricordatevi che abbiamo un piano e sembra forte!!!
GIUDIZIO FINALE?
Non vi nascondo che è forse il
turno più delicato, diverso,
dubbioso, turbolento….ma
TREMENDAMENTE
bello, ricco, serio e profondo..in
cui a volte faticavo a capire il
mio ruolo, ma poi ho compreso
che l’importante era proprio
essere lì, disponibile, pronta a
fare ciò di cui di volta in volta
c’era bisogno…dalle cose più
banali a quelle in cui ogni tanto
bisognava rilanciare il dado per
scoprire nuovi stimoli!
CREDERCI SEMPRE ARRENDERSI MAI!!
Il segreto per vivere bene questi giorni??
GIOCARSI….naturalmente!!
Vivere a contatto con loro, accettarli, spendere del tempo per
e con loro, manifestare voglia e
piacere di condividere i loro
gusti e le loro esigenze (nei limiti ovviamente ☺ ), accordare
fiducia anche alle loro capacità
e tollerare quello che è passeggero, occasionale (per non arrabbiarsi a volte non basterebbe contare neanche fino a 1000), perdonare silenziosamente
quello che è involontario, frutto
di spontaneità o immaturità….
In
miglioramento….qualcosa
ancora si può sistemare, qcs
ancora
può
cambiare…vogliamo essere ottimisti!
In alcuni momenti la stanchezza, la rabbia, la delusione ti
soffocano ma mi piace pensare
che gli “scontri”, i momenti un
po’ così servano per crescere…INSIEME…
…Un gruppo piccolo, ma forse
altri decideranno di giocare la
partita…
Perché ne sono cosi certa??
“…non vedevo l’ora di far parte
di questo gruppo…e ora non me
lo lascio più scappare”….
Le parole che mi hanno colpito
di più….
L’oratorio
ha
bisogno
di
voi….ma soprattutto voi di lui!
Ma insomma cosa facevate tutto il giorno?? Dormivate??
Ma siete pazzi!! Bivaccare?? Noi?? Non conosciamo questa parola, è stata abolita o meglio bandita dal nostro vocabolario!!
La sveglia suonava presto per la S. Messa….ed era meglio che ti alzavi subito altrimenti la sveglia umana piombava in tenda e li si che erano guai….e dopo la colazione si dava il via alla giornata e devo dire che abbiamo trascorso giornate e serate tutt’altro che noiose tra tornei, giochi vari, tour in paese o in pulmino (i più gettonati…chissà come mai??..forse perché alla ricerca di informazioni stradali?), gite, progettazione scherzi, canti intorno al falò, visione di alcuni film, servizio fotografico in centro a edolo (no komment!), caccia al tesoro (con anche il
test di prova sulle bici dei vicini), bagni al torrente…non ci crederete ma abbiamo anche fatto la spesa e cucinato…. Tutto estremamente…FACILE!!
Il gioco era affiancato dai momenti di preghiera in apertura e chiusura della giornata, che ci hanno accompagnato
giorno dopo giorno…dando alla nostra vacanza quella sfumatura in più!
Insomma di cose da raccontare ce ne sarebbero tante
semplicemente GRAZIE!
IV
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Settembre `08 - Parrocchia di Canegrate