nità col suo celeste Sposo. Egli fa dono
alla sposa della purificazione. Al matrimonio i Magi portano agli sposi i loro
regali. Il banchetto è abbondante e rallegrato dal miglior vino. Da parte sua la
sposa accoglie l'invito di vivere da qui in
poi solo per lo Sposo, seguendone le indicazioni.
Ecco l'antifona: "Oggi la Chiesa si unisce al suo celeste Sposo che laverà i suoi
peccati nell'acqua del Giordano. Coi loro
doni accorrono i Magi alle nozze del Figlio del Re, e il convito si allieta di un
vino mirabile. Nei nostri cuori risuona la
voce del Padre che rivela a Giovanni il
Salvatore: 'Questi è il figlio che amo:
ascoltate la sua parola!' ".
Un consiglio. Dovremmo abituarci di
più a gustare la nostra religione con il
calore dell'amore. Viviamo infatti il rapporto con Dio con l'atteggiamento del
servo che deve obbedire. Oppure anche
con la villania del mercante che punta
sempre al profitto e considera Dio come
uno dal quale spillare il più possibile.
Oppure anche con la freddezza dell'intellettuale che si limita ad analizzare per
cercare di capire e riduce la religione a un
fatto dell'intelligenza.
Legge meglio la realtà chi la guarda con
gli occhi del cuore. È una legge che vale
per tutto. "Non si comprende che con il
cuore", leggiamo nel Piccolo Principe.
Concordo appieno. La Liturgia di questi
giorni in fondo ci ha ripetuto continua-
13 gennaio 2013
BATTESIMO DI GESU’
LA PORTA PRIVILEGIATA
"Mi baci con i baci della sua bocca". "Il
mio amato è mio e io sono sua. Mettimi
come sigillo sul tuo cuore, come sigillo
sulla tua bocca, perché forte come la
morte è l'amore". Chi ha partecipato alle
messe in settimana si sarà stupito delle
letture proposte dalla Liturgia: sempre
un brano del Cantico dei Cantici e una
paginetta del Vangelo della quale al centro è sempre la figura dello sposo, o più
precisamente Gesù stesso presentato come lo Sposo. Senz'altro ha imparato dalla
celebrazione a ripensare al Natale e a
gustarne la suggestione nella prospettiva
dell'amore tra sposo e sposa. A Natale
Dio "sposa" l'uomo!
È la prospettiva suggerita dall'antifona
alla comunione del giorno dell'Epifania,
poche righe che però sono di una bellezza
unica. L'Epifania la ricordiamo come la
festa dei Magi il cui incontro con il figlio
di Maria è come un fascio di luce sulla
identità del Bambino. Rievoca però anche
altri episodi come l'episodio del battesimo
al Giordano, della trasformazione dell'acqua in vino alle nozze di Cana, della moltiplicazione dei pani, anch'essi "misteri
della luce". In quell'antifona sono tutti
riletti appunto nella cornice di uno sposalizio. E così il Natale è l'unione dell'uma1
Con l’Incarnazione del Figlio di Dio avviene una nuova creazione, che
dona la risposta completa alla domanda «Chi è l’uomo?». Solo in Gesù si
manifesta compiutamente il progetto di Dio sull’essere umano: Egli è
l’uomo definitivo secondo Dio. Il Concilio Vaticano II lo ribadisce con
forza: «In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce
il mistero dell’uomo... Cristo, nuovo Adamo, manifesta pienamente l’uomo all’uomo e gli svela la sua altissima vocazione» (Cost. Gaudium et
spes, 22; cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 359). In quel bambino, il
Figlio di Dio contemplato nel Natale, possiamo riconoscere il vero volto,
non solo di Dio, ma il vero volto dell’essere umano; e solo aprendoci all’azione della sua grazia e cercando ogni giorno di seguirlo, noi realizziamo
il progetto di Dio su di noi, su ciascuno di noi.
Benedetto XVI
mente che la nascita di Betlemme é un
fatto d'amore, immerge nell'amore di Dio,
come il "bacio della bocca" nell'amore
verso l'Amato del cuore. Abbiamo urgenza di questo slancio affettivo verso Dio
che non soltanto dilata il cuore, ma appaga anche la mente.
Qualcuno può rimanere perplesso dinanzi a certe immagini della Bibbia, in
particolare del libretto del "Cantico dei
cantici", normalmente ritenute, se non
proprio poco pulite, senz'altro stridenti o
almeno estranee allo stile religioso. Io
invece mi permetterei di consigliare (pur
nella certezza che ciò che sto per dire
meriterebbe qualche parola di spiegazione) l'atteggiamento contrario, di apertura
gioiosa: non rileggere quelle suggestioni
amorose con l'inquinamento del nostro
egoismo passionale che finisce per
"sporcarle", ma sublimarle con lo slancio
dell'amore.
Se si "pulisse" questo ambito importantissimo dell'esperienza, si scoprirebbe
stupiti una fonte incredibile di felicità
umana, non solo: si entrerebbe nello
splendore della religione attraverso una
porta privilegiata.
don Gregorio
Dal 18 al 25 gennaio
LA SETTIMANA DI PREGHIERA
PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI
A chi si chiede oggi, come nei tempi passati, cosa si debba fare per essere graditi
agli occhi di Dio, «in realtà il Signore ha
insegnato agli uomini quel che è bene,
quel che esige da noi: praticare la giustizia, ricercare la bontà e vivere con umiltà
davanti al nostro Dio» (Michea 6, 6-8). È
l’insegnamento su cui i cristiani di tutto il
mondo sono invitati a riflettere nella Settimana ecumenica di preghiera per l’unità
(18-25 gennaio). Si tratta di mettersi in
cammino guardando la realtà e seguendo
gli insegnamenti che, passo dopo passo,
possiamo accogliere e mettere in pratica.
A Milano, a inaugurare la Settimana sarà
la celebrazione ecumenica in Sant’Angelo, venerdi 18 gennaio, alle 19. La chiusura della Settimana ecumenica a Milano
sarà a San Giorgio al Palazzo (piazza San
Giorgio 2), il 25 gennaio alle 20.30, con
le corali a offrire spunti di spiritualità di
diverse tradizioni cristiane. Dal lunedì al
venerdi, alla chiesa di San Vito al Pasquirolo, la comunità ortodossa russa ospiterà
mezz’ora di silenzio e preghiera ecumenica (dalle 12.30 alle 13).
2
Vittoria. È il primo figlio che li raggiunge.
Non si tratta di visioni sentimentali, ma di
certezze che nascono appunto dalla fede. La
fede è luce per le tenebre del grande mistero
della morte. Le nostre case si svuotano inesorabilmente a poco a poco. Erroneamente le
pensiamo stabili, in realtà sono simili a tende
di un campeggio per natura sua provvisorio.
Chi le lascia non si sperde nel nulla, assicura
la fede, ma entra nella grande casa di Dio. Il
momento che stiamo vivendo, il periodo natalizio, è conforto al nostro dolore. Il Verbo di Dio
ha posto la sua tenda tra le nostre per indicarci e guidarci a quella casa che è la casa del
Padre di tutti, e assicurarci che là troveremo la
pienezza della luce e della vita nella gioia più
piena.
il parroco
GRAZIE PER LA PREGHIERA
Sento il dovere di ringraziare i tanti che sono
stati vicini alla mia famiglia in occasione dell’imprevista morte di un mio fratello. Mi permetto di ricordarlo come ho fatto durante l’omelia del funerale, riprendendo una pagina del
mio diario datata 28 dicembre 12.
Ricevo la brutta notizia: Renzo, uno dei
"sette fratelli", colpito da emorragia cerebrale,
sta per lasciarci. Doveva pur esserci il primo,
dopo papà e mamma. Non pensavo mi dispiacesse tanto. È il fratello più sfortunato, nessuno ha avuto una vita tanto difficile fin da ragazzo. Da sposato, dopo pochi anni di felicità
con i due figli Gianlorenzo e Gianmarco, anni
lunghissimi di immensa fatica per accudirli, in
attesa della loro inevitabile morte. Morti prima
Gianlorenzo e poi dopo alcuni anni Gianmarco, altri anni di attesa della morte della moglie
Franca, allettata per sclerosi multipla, ridotta a
pelle e ossa.
Lo consolavano i cani. In questi ultimi anni
erano un chiaro punto di riferimento.
Tanto dolore Renzo non l'ha mai fatto pesare. Sembrava non esistesse, oppure che facesse parte del "panorama". Quanto soffrisse
dovevi intuirlo in certi gesti nascosti. Siamo
uomini e non ci piace molto "fare scena". Non
gli piaceva esibirsi.
Tanto dolore l'ha reso però attento e gioviale. Mancherà molto la sua compagnia. È sempre stato pronto alle trovate, a volte molto
argute. Il suo carattere assomiglia al suo fisico, rotondo, senza spigoli.
Lo smarrimento inevitabile in chi gli vuol
bene per la sua perdita viene superato da
visioni più ampie, che sono quelle della verità,
che solo gli occhi del cuore illuminati dalla
fede intuiscono. Renzo si riunisce ai suoi cari,
si ricompone in Dio l'unità della sua famiglia,
senza le difficoltà, i dolori, le asprezze e le
incomprensioni di quaggiù.
Si continua anche a comporre la nostra
famiglia attorno a papà Virginio e mamma
Venerdì prossimo è in programma una
sessione del Consiglio pastorale.
All’o.d.g tre punti:
La catechesi degli adulti: quale è la situazione attuale, quali le prospettive per il
futuro
L’itinerario quaresimale nell’anno della
fede
In vista del 50,mo della nostra parrocchia
Che celebreremo alla prima domenica di
ottobre.
S.Antonio al Campazzo: il giorno 16 p.v.
alle ore 20.45 ci sarà il tradizionale falò di
s. Antonio cui seguirà la benedizione degli animali.
Ricordiamo che è ripresa l’adorazione
eucaristica il venerdì sera dopo la messa
delle 18 che si conclude che la recita dei
Vesperi alle 19.15.
PREGHIAMO PER I DEFUNTI
Lopez Vito di a.57
Valerio Renzo di a. 69
3
La mia comunità, la mia famiglia.
BELLISSIMA LA FESTA
Ho un grande debito con questa comunità. Non solo mi ha accolto ormai
circa 20 anni fa, non solo mi ha fatto
crescere e mi ha accompagnato in
tutti questi anni ma mi ha anche festeggiato in grande per il grande e
desiderato traguardo della tesi. E’ stata per me una fortissima emozione
avere vicino la mia famiglia, i miei
parenti, gli amici di una vita, i “miei”
giovani… e non! (piccoli, medi e
grandi!) e tutte le persone con le quali
in questi anni ho condiviso tutto.
DALL'ORATORIO
Da lunedì 14 gennaio riprendono
tutti gli incontri dei vari gruppi di
catechismo.
In particolare:
- lunedì 14 gennaio, alle ore 18.00,
il gruppo adolescenti;
- lunedì 14 gennaio, alle ore 21.00,
presso il nostro oratorio, si terranno gli incontri decanali per i 18enni, orientati alla preparazione e
alla stesura delle regola di vita. Il
primo incontro sarà guidato da Michele Rabaiotti,
direttore del Consultorio Gianna
Beretta Molla;
Ripensando ora con calma a quei
giorni frenetici, mi è sempre più chiaro che non avrei voluto altre persone
accanto e non avrei voluto festeggiare
in altro luogo: la SAMZ è come la
mia famiglia e l’oratorio come la mia
casa. E questa grande famiglia mi ha
ancora una volta dimostrato la forza e
il significato che ha il condividere con
semplicità ed allegria quello che si è
e quello che si ha.
- martedì 15 gennaio, alle ore
21.00, Mons.Carlo Faccendini,
Vicario Episcopale per la Città di
Milano, incontrerà tutti coloro
che operano in oratorio;
- mercoledì 16 gennaio, alle ore
18.00, incontro per i genitori della
squadra di calcio Under 10;
- giovedì 17 gennaio, alle ore
18.00, incontro per i genitori della
squadra di calcio Under 11;
- sabato 19 gennaio alle ore 21.00
e domenica 20 gennaio alle ore
16.00 ci sarà Samzremo;
- domenica 20 gennaio, dalle 9.00
sino al pranzo, ci sarà in oratorio il
ritiro per i bambini di III elementare e i loro genitori.
Cercherò quindi di onorare il mio debito ringraziando tutti e ciascuno per
la bellissima festa ma anche cercando
di restituire tutto ciò che mi è stato
donato in tutti questi anni (...a partire
dal campeggio a Valbondione del
1993 … fino ad arrivare a Parigi-Ado
2012) e che ogni giorno, ad ogni incontro e ad ogni esperienza vissuta
insieme mi viene donato.
Rossella Gotti
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13 gennaio 13.pub