SETTEMBRE 2008 Bollettino informativo n. 31 Sede: c/o Polivalente Morane – Via Morane n. 361 – 41100 Modena. Serata di incontro: lunedì ore 21.00. Recapiti: Francesco Messori, Via Tiraboschi n. 41 – 41041 Casinalbo (MO) -Tel. 059-510570 http://www.pescareamosca.com COMUNICAZIONE INTERNA INVIATA GRATUITAMENTE AI SOCI . Commissione di Bacino 2008 In veste di sostituto di Mauro Vecchi, rappresentante U NPeM alla Commiss. Ittica di Bacino del Panaro presso la Prov. di Modena, ho partecipato alla riunione convocata il p.m. del 3/7/08. Erano presenti: il tec. prov.le dr. Pagliai, il geom Coratza, nuovo rappresentante AIPO (Ag. Idraulica PO), Ferrari e Adamantini per FIPSAS/APAS e il sottoscritto. Solo 5 degli 11 membri titolati, e nessun uditore!! Odg.: 1) Regolamentaz. attività agonistica e campi gara; 2) Direttiva 2006/88CE Adempimenti sanitari, 3) Linee di indirizzo del nuovo Piano Ittico. Subito Pagliai illustra le variazioni dei campi gara e le nuove limitazioni, soprattutto dovute quando gli stessi interessano dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC). A seguire spiega vari punti della bozza di regolamento e quando parla di esche vive chiedo, senza ricevere alcuna obiezione, sia specificato il divieto dell’uso di pesce vivo (onde evitare di spargere alloctoni). Quando Pagliai prosegue citando l’introduzione del divieto all’uso delle nasse, per la tenuta in vivo delle catture, al di fuori delle gare (onde contrastare il fenomeno delle sfide clandestine), Adamantini deve rammentargli che le gare alla trota sono “a pesce morto”. Intervengo allora dicendo “noto che il pesce immesso per la gara deve essere di misura legale, se ne deve arguire che quello sottomisura non è d’immissione e deve essere tutto liberato, pertanto chiedo sia richiesto l’amo senza ardiglione”. Subito Adamantini fa presente che la fornitura di trote ha dei margini di tolleranza in termini di misura e qualche capo può risultare più corto, a l che puntualizzo che non si parla del fornitore, ma del pescatore. Per Pagliai la cosa si può fare ma per Adamantini è impossibile in quanto “il Reg. Naz. Gare. obbliga all’amo senza ardiglione solo poche competizioni”. Ribatto: “ma non lo vieta!”. Risponde allora “tale amo non è comunque compatibile con la nostra tecnica”. Qui l’aspettavo! “E allora come si spiega che avete chiesto e ottenuto no kill aperti alle esche naturali in zona trota, se la tecnica non lo consente?” Risposta dall’angolo “….perché quando uno pesca per sé anche se perde un pesce fa nulla, ma in gara la squadra non glielo perdona” poi aggiunge “e comunque potremmo chiedere che il R. Naz. gare obblighi all’uso degli ami con l’ardiglione”. Splendida risposta! E, in ogni caso, non mi sembra che la Provincia sia obbligata a produrre norme non in contrasto con i Regolamenti Naz. di una qualche Federazione. Il dr. Pagliai intanto prende nota. Prima di passare ad altro punto dell’o.d.g., leggo l’intervento già preparato: << Anzitutto in questa sede mi sento di rinnovare l’appunto che ho espresso in occasione della convocazione del 7/4/08, da parte dell’Assess. Caldana, delle società di pesca presenti in provincia in quanto, pur rappresentando un momento di esercizio di democrazia, era priva di interlocutori che la L.R. ha indicato come essenziali nella gestione della pesca, istituzionalizzandone la presenza in questa Commissione, mutilando così il significato di quell’incontro. Aggiungo che ritengo infelice la scelta della data odierna per la convocazione, stante il periodo di ferie estive. Ribadisco poi la forte amarezza motivata dal fatto che, a differenza di quanto avvenuto con la analoga Consulta Venatoria, questa Commissione sia ancora priva di un regolamento, nonostante la richiesta in tal senso indirizzata dal club che rappresento, con Racc. A.R. del 25/3/05 all’Assessore e nuovamente, in data 16/7/05, al dr. Formenti. Tale mancanza offende il principio di uguaglianza e denuncia scarsa attenzione nei confronti della Pesca, malgrado le parole che in tante occasioni a suo favore invece si spendono (da ultimo in occasione della presentazione di “Diritti e Benessere Animale in Provincia di Modena”). In ordine alle “belle parole” rilevo poi che, così come al convegno di Bentivoglio del 30/10/04 dal titolo “La pesca sportiva in Emilia Romagna”, anche al convegno avente lo stesso oggetto tenutosi alla Fiera di Bologna il 9/2/08, se non erro erano presenti per codesta Amministrazione solo due guardie provinciali, quando forse sarebbero sta ti apprezzati anche delegati più qualificati. Lamentare poi che dal 2005, nonostante anche le gravi e funeste calamità che si sono abbattute sull’Ente, soltanto oggi sia ripresa la convocazione della Consulta, non mi sembra eccessivo. Così come non mi sembra eccessivo stigmatizzare il fatto che l’Assessore tuttora in carica abbia deliberato in senso opposto al parere espresso dalla maggioranza dell’ultima Consulta. E, in tal senso, brevemente leggo ora articolo di stampa di certo non di parte. ==PESCASPORT n° 3/08 – pag. 9 – art. di Federico Ielli, biologo == La forte sensazione è che l’Amministrazione non segua con dovuta diligenza le direttive del P.I.R. e non ha ancora presentato il P.I.P. 2006 2010 (Non so se la Caccia lo avrebbe permesso!) Il cahier de dolences elenca poi un sacco di punti, fra i quali: Contenimento piscivori, D.M.V., Microcentrali, Passaggi per pesci, Sorveglianza, ecc. sui cui siamo certi di essere in completa sintonia con le altre associazioni piscatorie e con i restanti rappresentanti. Finisco notando ancora una volta l’assenza dell’Assessore e della Dirigenza del Servizio.>> “L’assessore ha dovuto partecipare ad una Consulta venatoria” “Ma guarda il caso! la programmazione degli impegni non è il suo forte!” Per il 2° punto dell’odg Pagliai spiega che mentre si stava ottenendo le condizioni per avere la dichiarazione di indennità dalle note ittiopatologie sul territorio gestito, sono cambiati i requisiti, anche se in senso meno restrittivo, ma il campo è stato esteso anc he ai laghetti privati, le cui autorizzazioni vengono rilasciate dai Comuni e le verifiche sono in capo ad ASL. Quanto al 3° p.to, che introduce al PIP 2006 2010, invita a leggere con comodo la documentazione appena distribuita e a fargli pervenire eventuali osservazioni. In chiusura il rappr. AIPo confessa di essere venuto per onorare la fresca nomina, ma si sente estraneo alle tematiche, tanto più che l’Ente cui appartiene reputa che i confini della propria competenza (limitata a Po, Secchia, Panaro e Naviglio) terminino alle casse d’espansione. Memore d’una vecchia questione sollevata dal CPM chiedo allora se risulta ancora necessaria quella traversa sul Secchia presso Bondeno (FE) che pare essere la responsabile della mancata risalita delle cheppie. La risposta è: “Rivolgersi al collega geom. Bottone”. Paolo Canova stralcio articolo citato …..In linea generale. gli interventi programmati dalle province in materia di gestione ittica seguono un iter preciso, che tiene conto dei dati conoscitivi, in continuo aggiornamento, forniti dalla Carta ittica regionale: strumento fondamentale di controllo e di gestione del territorio e delle risorse ittiofaunistiche in esso presenti. …..Tutto bene dunque? Non sempre, dato che gestire la fauna ittica non è un compit o semplice. Per citare un esempio, la trota adulta pronta pesca ha tuttora un nutrito numero di cultori, anche in montagna. Quindi, vuoi per tradizione, vuoi per egoismo o pigrizia, c’è ancora chi vuole la trota adulta pronta pesca nel torrente sotto casa, anche se si tratta di un corso d’acqua di pregio, ottimamente e naturalmente popolato da trote fario selvatiche, in grado di automantenersi. Con tutte le aggravanti che ne derivano, come la più che probabile competizione territoriale esercitata dai nuovi ospiti introdotti ed il rischio di ibridazione dei ceppi. Ma forse si tratta ancora del male minore. Capita talvolta che per accontentare qualche gruppo alcuni Regimi Speciali di Pesca vengano resi “democraticamente” fruibili ad ogni tecnica, esche na turali comprese. Con il risultato che, per concedere il classico “contentino”, si finisce per danneggiare irrimediabilmente tanti pregiati esemplari sottomisura. Inoltre, nell’attuale situazione di limitata sorveglianza – una vera emergenza nazionale (sare bbe ben diverso con guardie specificamente retribuite dalle Federazioni) – tali provvedimenti finiscono per rivelarsi di scarsa utilità……… LETTURE Il convegno tenuto dalla Regione Em -Rom. a Bologna, durante la fiera FishingShow, è stato occasione per la presentazione dell’ultima Carta Ittica: quella relativa alle zone B ed A, appena stampata (nel 2002 fu pubblicata quella della zona “D” e 2 anni dopo quella della zona “C”). Oltre ai volumi delle Carte Ittiche sono stati distribuiti ai presenti quello del Piano Ittico Regionale 2006 -2010, il compendio dei Progetti Finalizzati sinora presentati dalle Provincie della nostra Regione, un libretto sugli itinerari di pesca ed uno studio culturale sui cosiddetti bilancioni. Dalla lettura della Carta Ittica della Zona “C”, evidenzio i successivi punti. A pag. 74 si dice che nella Sezione 123, la stazione di rilevamento posta a “ponte Docciola”, si riscontra per tutte le specie una anomala assenza di novellame, malgrado il regime N-K. Domando: chi è il killer? (cormorani, escavazioni, ..) A pag. 159, al termine delle Conclusioni, nel corso delle analisi delle criticità si afferma che la pesca sportiva, pur non costituendo il principale fattore d’impatto per l’ittiofauna delle zone “C”, costituisce un ulteriore elemento destinato ad influire sulle popolazioni di alcune specie e pertanto ….occorre anche ricorrere alla limitazione del pescato ed alla tutela dei periodi critici (frega). Le specie ora più meritevoli di protezione sono: lasca, barbo canino, vairone e sanguinerola. Poco più avanti il discorso dice che <<le zone N K potrebbero essere in aree ove è stata individuata la presenza di specie importanti dal punto di vista naturalistico (quali le già citate lasca e barbo canino) tipiche delle zone “C”, in esse dovrebbe essere vietata qualunque forma di ripopolamento per la tutela delle suddette popolazioni>>. Infine si ammette che <<in regime di portate idriche molto ridotte un grave fattore impattante è dato dalla massiccia presenza di avifauna ittiofaga>> <<se il fenomeno della predazione da parte di cormorani ed ardeidi sarebbe forse trascurabile in ambienti naturali e con portate sufficienti, con regimi idrici alterati ed artificializzazioni dei corsi d’acqua questo appare molto grave e da non trascurare>> < <si evidenzia come la predazione da avifauna non vada sottovalutata e l’argomento meriti un approfondimento specifico, in modo da adottare strategie d’intervento adeguate>> Scorrendo le pagine del PIR 2006 -2010 sottolineo le seguenti affermazioni. A pag. 13 sta scritto <<Particolare attenzione dovrebbe essere rivolta anche al rilascio delle autorizzazioni allo svolgimento dell’attività agonistica in aree di tutela ambientale (siti SIC o ZPS). In questo caso è opportuno avviare un confronto con gli altri Enti predisposti alla gestione del territorio per valutare la compatibilità dell’attività agonistica con le finalità di tutela dell’area.>> Ecc. ecc.. Cioè proprio il casus belli che ha scatenato la denuncia (sino a livello di Comunità Europea) per la gara organizzata da APAS in comune di Novi (MO) sul canale Lama all’interno di una ZPS della Rete Natura 2000. A pag. 17 si parla dell’istituto delle Convenzioni di Programma, che, sostanzialmente, dovrebbero investire il nostro Gruppo Operativo. A pag. 21 si trova: <<L’istituzione di zone a “catch and release” è sicuramente da incoraggiare in virtù di una reale protezione verso le popolazioni ittiche autoctone e del loro valore didattico>>. A pag. 27 si introduce la figura della Guida di Pesca, in ottica ittiturismo Da pag. 41, a proposito di Interventi in alveo, riportiamo solo la frase <<Questo tipo di interventi dovrebbe inoltre permettere, almeno in parte, una parziale ricostruzione della tipologia ambientale precedente all’intervento>>. A pag. 44 il tema è il Deflusso Minimo Vitale. <<Tutte le nuove concessioni debbono rispettare il DMV. Per quanto riguarda invece le concessioni già esistenti, è prevista un’applicazione graduale della normativa. E’ così stato fissato al 31/12/08 la data ultima per adeguare t utte le derivazioni al DMV e al 31/12/2016 l’integrazione dei DMV con l’applicazione di fattori di correzione, se necessario>>. A pag. 47, parlando di trota si dice che bisogna rimuovere gli ostacoli al suo ciclo biologico, cominciare a privilegiare l’immissione di autoctoni, con l’obiettivo di affrancarsi dai ripopolamenti fatti con esemplari da allevamenti o da transfaunazioni, potenziare gli incubatoi di valle. Prioritario tutelare il fenotipo “mediterraneo”. Gli strumenti sono: divieto assoluto di pesca , limitazione numero giornate di pesca e del numero delle catture giornaliere o annuali, aumento delle misure minime e zone NK o a regime speciale di pesca. Dove presenti popolazioni naturali deve essere vietata l’immissione di soggetti d’allevamento. A pag. 60 si dichiara che il temolo, benchè alloctono in Regione, non sembra essere fonte di alcuna turbativa a carico delle locali popolazioni ittiche e pertanto può essere valutata la possibilità, prevista dalla Lex Reg., di procedere a sue immissioni. A pag. 65 si dice che i N-K sono “sicuramente da appoggiare” e dovrebbero essere istituiti in tratti di pregio, sia per la fauna ittica presente che per le caratteristiche ambientali. Se posti in aree ove sono popolazioni introdotte artificialmente è più opportuno parlare di “zone di pesca facilitata”. Nel caso dei salmonidi le tecniche meno invasive sono: pesca a mosca e spinning. Suggeriti corsi per la corretta liberazione delle catture. A pag. 71 si riconosce che le scale di rimonta si sono dimostrate valide solo quando progettate da esperti. A pag. 92 si chiarisce dove è possibile creare “zone di pesca facilitata” a fini ittiturismo. Paolo Canova CALENDARIO AUTUNNO 2008 06/10/08 Serata libera 13/10/08 Serata di costruzione con Enzo Bortolani 20/10/08 Immergersi nelle acque dolci con trote, siluri e storioni a cura di Armando Piccinini 27/10/08 Mostra dell'antiquariato e mercatino dell'usato 03/11/08 Serata libera 10/11/08 Serata di costruzione con Enzo Bortolani 17/11/08 Serata dedicata alla pesca in mare con Mario Miceli 24/11/08 Serata di costruzione con Peter Howard 01/12/08 Serata di costruzione con Marco Spelta 05/12/08 Cena sociale 15/12/08 Auguri di Natale con panettone e spumante