Il Flash in Pratica By sandra On 29 settembre 2009 Ovvero come usare il flash elettronico portatile per ottenere foto piacevoli e risultati professionali: un tutorial in italiano su come gestire esposizione, diaframmi, tempi, fill-in, luce riflessa e uso del flash come luce principale senza che sembri la classica “foto col flash”. Approcciando la fotografia, si scopre ben presto che la luce non è sempre quella che vorremmo. Arriva il momento in cui il prode niubbo decide di partire alla ricerca dei segreti della luce perfetta e si imbatte in una serie di tips&tricks tra cui ricordo affettuosamente quello di un fotografo che mi disse: “se la luce non c’è, la creo io!”… il mio primo pensiero fu “allora esisti!”… poi capii che non era che mi trovassi al cospetto dell’Onnipotente: probabilmente costui si serviva di un flash. Il flash, o lampeggiatore elettronico, è il miglior amico del fotografo… ma spesso il fotografo non lo sa. Rimandando le spiegazioni scientifiche ad un secondo momento, vorrei farla corta e rendervi partecipi di un tutorial scritto da Neil van Niekerk: le sue spiegazioni – e soprattutto le sue foto (di cui vedrete esempi leggendo di seguito) – mi hanno fatto venire voglia di imparare ad usare il flash con criterio e così gli ho chiesto di permesso di tradurre il suo tutorial in italiano, lui ha acconsentito e quindi procediamo. Innanzi tutto, stiamo parlando di flash portatili (a slitta, a torcia, a zolfo, ecc…). Neil van Niekerk usa attrezzature professionali e flash dedicati – cioè se usa la Canon ha il flash Canon e se usa la Nikon usa il flash Nikon – io, avendo una Minolta, cercherò di integrare anche per coloro che non possono permettersi di più che una reflex e un flash generico (nella fattispecie un Metz 45 CL-4). Neil e’ solito porre la fotocamera in modalita’ di esposizione manuale, mentre il flash viene settato in modalita’ manuale o TTL (automatica) a seconda delle situazioni. Noi col Metz metteremo ugualmente la fotocamera in modalità manuale (anche perchè non si puo’ fare altrimenti) e il flash in modalità automatica: la differenza consiste nel fatto che dovremo essere noi ad impostare i diaframmi sulla ghiera del flash (vedi immagine), mentre i flash TTL si regolano da soli comunicando con la fotocamera. Vi sono due modi di usare il flash: sovrastando la fonte di luce principale, qualora essa sia poco piacevole o insufficiente; in questo caso si hanno i problemi maggiori riguardo alla resa e alla piacevolezza dell’immagine, dato che la luce del flash usata senza accorgimenti difficilmente produce belle immagini riempiendo le ombre create dalla luce principale; questa situazione è relativamente più semplice, dato che la qualità della luce è data da altro e non dal flash Utilizzodelflashcomefontediluceprincipale Solitamente, le “foto col flash” vengono male: brutte ombre, soggetti bruciati e sfondo scuro, riflessi strani e occhi rossi, ecc ecc… Il flash diretto da ombre dure perchè una fonte di luce piccola: l’unico modo per ammorbidire è rendere la fonte più grande e la maniera migliore per farlo con un flash portatile è far sì che la luce da esso emessa rimbalzi su qualche superficie riflettente. Un muro a lato, o dietro di noi, si trasforma in una fonte di luce molto grande e ciò è quello che fa la differenza. Si può rimbalzare il flash anche sul soffitto, a patto di usare il giusto angolo. Ruotando e sollevando la testa del flash si controllano gli angoli di incidenza e di riflessione, ottenendo illuminazioni direzionali e non piatte: avendo in mente un minimo di fondamenti di fisica, è semplice capire dove rimbalzare per ottenere i risultati voluti. E’ opportuno ricordare che il lampo, rimbalzando, riduce considerevolmente la sua luminosità, ma usando il flash in automatico o in TTL questa perdita viene compensata senza bisogno che ce ne preoccupiamo (a patto di restare all’interno del range di capacità di flash, il che è una questione di calcoli e distanze, ma a meno che non si debba fotografare un lontano e folto gruppo di persone in condizioni di luce scarsa e facendo pure rimbalzare il flash – o situazioni estreme simili – un flash con numero guida intorno o superiore a 45 dovrebbe essere più che sufficiente per la maggior parte delle esigenze). Ecco alcuni esempi di foto con rimbalzo: In questa foto non si nota l’uso del flash: la luce è stata fatta rimbalzare oltre la spalla sinistra del fotografo. 1/250 @ f/4 @ 400 iso TTL flash: +1 ev Il tempo veloce di scatto è stato scelto per non bruciare via i colori della vetrata: la sposa è illuminata completamente dalla luce rimbalzata del flash, quindi il tempo di scatto influenza esclusivamente l’esposizione dell’ambiente (l’argomento sarà approfondito più avanti). Avendo usato una superficie riflettente non bianca (il muro color sabbia), i colori della foto vengono influenzati da una dominante che però è semplice correggere in post-produzione regolando il bilanciamento del bianco. L’esposizione del flash è compensata a +1 ev, cioè a uno stop in più: i toni chiari del soggetto avrebbero probabilmente falsato la lettura dell’esposimetro sia della fotocamera (per il flash TTL) sia del nostro Metz, la compensazione invece ha dato migliori risultati. Per regolare la compensazione dell’esposizione sui flash dedicati, dovreste trovare indicazioni sul libretto di istruzioni del vostro lampeggiatore. Sul nostro Metz, invece, l’esposizione viene determinata generalmente impostando diaframma e iso uguali sul flash e sulla macchina e regolando il tempo di scatto a seconda delle situazioni: in questo caso, per ottenere uno stop in più, sarebbe stato sufficiente portare la fotocamera da f/4 a f/2.8 o il Metz da f/4 a f/5.6 (oppure alzare gli iso a 800, ma chi vuole più noise?). In quest’altra foto, il flash è stato fatto rimbalzare sul muro direttamente dietro al fotografo, dimostrando che non per forza c’è bisogno di un soffitto per usare questa tecnica: guardatevi intorno per trovare altre superfici adatte allo scopo. La ragione principale per cui si fa rimbalzare la luce del flash è che la sorgente di luce diventa più grande rispetto alla parabolina del flash e, di conseguenza, più morbida. Prima di preparare lo scatto, il fotografo ha fatto qualche prova per determinare la corretta esposizione delle luci dello sfondo, dopodichè ha posizionato la coppia. 1/20 @ f/4 @ 640 iso TTL flash: -1.7 ev Il tempo lento è stato selezionato per permettere la registrazione delle luci dello sfondo. La compensazione dell’esposizione a quasi -2 stop è stata probabilmente usata per rendere meglio l’atmosfera notturna. Con il Metz avremmo avuto bisogno di portare la fotocamera da f/4 a f/8: in questo caso non sarebbe stato possibile intervenire sul flash, perchè il diaframma più basso è f/2.8 ed è solo uno stop in meno rispetto a f/4, nè sugli iso, perchè da 640, alzando di 2 stop, si sarebbero superati i 1600 (se voi avete una fotocamera che produce foto usabili oltre il 1600 iso, invece, avreste potuto provare). Questa è stata scattata con il flash rimbalzato sopra la spalla sinistra del fotografo sul muro e sul soffitto dietro di lui. 1/100 @ f/2.8 @ 640 iso TTL flash: +0.7 ev Le regolazioni della fotocamera sono state dettate dalla luce ambiente: il fotografo voleva che si vedesse abbastanza della luce proveniente dalla finestra e voleva che la luce della lampada dietro la sposa fosse abbastanza brillante, ma non tanto da bruciare i dettagli del velo. Se la lampada fosse stata più luminosa, avrebbe regolato un tempo di scatto più veloce e avrebbe dovuto tralasciare la luce della finestra, affidandosi solo al flash rimbalzato per avere una buona luce sul viso. Per questa foto il flash è stato fatto rimbalzare ancora una volta sopra la spalla sinistra del fotografo, sul muro e il soffitto retrostante, a simulare la luce morbida proveniente da una grande finestra: rimbalzando direttamente sul soffitto dalla posizione in cui il fotografo si trovava, il risultato non avrebbe dato una luce così morbida e bella. 1/125 @ f/2.8 @ 400 iso TTL flash: +1 ev Con il Metz avremmo potuto portare il diaframma del flash da f/2.8 a f/4 per ottenere la stessa sovraesposizione. Questa è stata ripresa durante la cerimonia in una chiesa in cui la luce permetteva di scattare a 1/80 di secondo a f/2.8 con 1600 iso. Siccome le pareti erano di una tinta molto chiara e tenue, il fotografo ha scattato qualche istantanea della sposa con il flash: osservando la direzione della luce sul viso, vediamo immediatamanete dove il lampo ha rimbalzato, cioè sul muro in alto, sulla destra del fotografo. Bilanciareilflashelaluceambiente Ciò che fa veramente differenza nella riuscita di una foto col flash è l’attenzione alla luce ambiente, la quale si controlla attraverso la regolazione degli iso e dei tempi di scatto: in generale, tempi lenti e alti iso permettono di registrarne una maggiore quantità, amalgamando la luce flash (rimbalzata o non) con l’atmosfera generale. Vediamo alcuni esempi esplicativi: La foto qui accanto è stata scattata a f/2, con il flash rimbalzato direttamente dietro il fotografo verso l’ambiente aperto, in modo che avesse un effetto schiarente sulle ombre. 1/125 @ f/2 @ 400 iso TTL flash: -1.7 ev La scelta dei parametri di esposizione qui è stata dettata dalla luce ambiente, ed è stato aggiunto giusto un accenno di flash facendo rimbalzare la luce nel grande ambiente retrostante: scattando con un diaframma molto aperto ed avendo solo bisogno di schiarire un po’ le ombre, cio’ ha funzionato nonostante la dimensione dell’ambiente. Con il Metz si sarebbe impostata ugualmente l’esposizione per la luce ambiente e si sarebbero abbassati gli iso sul flash da 400 a 200. Nelle immagini seguenti abbiamo la comparazione di uno scatto con il flash e di uno senza. Il flash è stato fatto rimbalzare sul muro della chiesa, che era grande e aveva il soffitto alto: scattando in verticale, la testa del flash è stata alzata completamente e il lampo è rimbalzato sulla parete a sinistra del fotografo. In questo modo la luce è stata sufficiente per migliorare l’immagine. L’esposizione è stata impostata sempre per la luce ambiente: 1/125 @ f/2.8 @ 1000 iso; TTL flash: 0 ev. Questa volta non è stato necessaria alcuna compensazione: con il nostro Metz sarebbe stato sufficiente impostare iso e diaframmi coincidenti con quelli della macchina fotografica. Per migliorare l’esposizione dello scatto in sola luce ambiente avremmo potuto regolare un tempo di scatto più basso, e rischiare così il mosso, o alzare gli iso, aumentando anche il rumore. Inoltre la luce ambiente non era esattamente l’ideale: con il flash il fotografo ha avuto molto più controllo sulla resa finale dell’immagine. La foto sotto è stata scattata in un ristorante: la luce all’interno era talmente fioca che, anche col cielo serale coperto, l’esterno era più luminoso. Usando il flash si sono potute bilanciare le due aree. E’ stata misurata l’esposizione all’esterno, come dimostra questo primo scatto: 1/15 @ f/4 @ 800. Dopodichè è stato aggiunto il flash rimbalzato sul soffitto dietro e a detra rispetto al fotografo: uno scatto di prova ha dimostrato che era necessario un minimo di compensazione dell’esposizione, intorno al +0.7 ev. Anche se il tempo di scatto era molto lento, non c’era pericolo di mosso perchè il pianista era troppo scuro (senza il flash) perchè eventuali vibrazioni della macchina fossero rilevate: il lampo del flash dura una piccolissima frazione di secondo e riesce a congelare il movimento qualsiasi sia il tempo di scatto utilizzato (bisogna precisare che “qualsiasi” si riferisce a tempi di scatto più lenti rispetto a quello proprio di sincronizzazione della fotocamera, il quale dipende dal tipo di otturatore; i flash dedicati hanno delle funzioni speciali che permettono di usare anche tempi velocissimi se montati sulle macchine compatibili e ciò e’ utile ad esempio nei ritratti in controluce in cui si voglia evitare di bruciare lo sfondo pur mantenendolo sfuocato utilizzando diaframmi aperti). Per chiarire meglio il concetto di cui sopra, ecco un altro esempio: sinistra: 1/15 @ f/4.5 @ 400 iso destra: 1/60 @ f/5.6 @ 400 iso La foto a sinistra è stata scattata dal fotografo, quella a destra da un suo collaboratore. I toni della pelle e la camincia bianca rivelano che l’esposizione dello sposo è accurata per entrambi gli scatti, ma la foto a sinistra appare migliore, l’atmosfera è resa meglio: ciò è dovuto al fatto che il fotografo ha tenuto conto della luce ambiente nel determinare l’esposizione, mentre il lampo del flash si e’ occupato di congelare il movimento e di assicurare una corretta esposizione del soggetto principale. Ciò è facilmente ottenibile con il Metz: il lampo è determinato dal diaframma e dalla sensibilità iso settati sul flash e dalla lettura della fotocellula esposimetrica puntata verso il soggetto; impostando la stessa sensibilità iso e lo stesso diaframma anche sulla macchina ci assicuriamo la corretta esposizione del soggetto principale, mentre cambiando il tempo di scatto lavoriamo sull’esposizione globale della luce ambiente. Solitamente, per una buona resa dell’atmosfera, è sufficiente che l’esposizione della luce ambiente sia uno stop e mezzo o due sotto a quella ottimale: questo garantisce abbastanza dettaglio per lo sfondo, mentre il soggetto sara’ esposto correttamente tramite l’uso del flash. Usareilflashperschiarireleombre Il flash, sia rimbalzato che diretto, puo’ essere usato con successo per schiarire le ombre (=diminuire il contrasto) sia in ambienti chiusi che all’aperto. Vediamo subito alcuni esempi: Qui il fotografo ha voluto schiarire il lato in ombra, quindi doveva far rimbalzare il flash in modo che la luce provenisse da quella direzione. Non essendoci superfici utili nelle vicinanze, ha rivolto il flash dietro di lui nella direzione voluta e la quantità di luce tornata indietro è stata sufficiente per ridurre il contrasto delle ombre. 1/125 @ f/1.4 @ 200 iso TTL flash: 0 ev Il diaframma così aperto è stato determinato dalla scelta del fotografo di avere una scarsa profondità di campo, mentre la sensibilità iso è stata tenuta bassa per ridurre la luminosità della luce ambiente a questa apertura. E ora il flash di riempimento in esterni: qui esporre correttamente per la luce ambiente e capire bene le correlazioni tra tempo, diaframa e iso è fondamentale. Le foto che seguono sono scattate con il flash diretto (senza rimbalzo), ma la compensazione dell’esposizione è stata abbassata di qualche stop. Flash diretto, ma compensato in negativo per avere solo un tocco di luce di riempimento. 1/125 @ f/3.5 @ 200 iso TTL flash: -1.7 ev L’ampia apertura di diaframma è stata scelta per avere una profondità di campo minima. L’esposizione è stata calcolata per avere una buona resa della pelle anche senza flash. Stessa tecnica della foto precedente: esposizione presa per la luce ambiente e flash sottoesposto. 1/250 @ f/2.8 @ 100 iso TTL flash: -3 ev Notare la variazione degli stop di compensazione tra la foto precedente e questa: ciò dipende dalla diversa attrezzatura usata da Neil van Niekerk che ha appurato la diversa resa tra i flash Canon e i flash Nikon. Per quanto riguarda il Metz, è sufficiente fare qualche prova in varie situazioni aprendo i diaframmi sul flash o chiudendo i diaframmi sulla macchina (es: misurazione per la luce ambiente a f/5.6 -> o si porta a 4.5 o meno il Metz o si porta a 8 o più la macchina) per capire di quanto le ombre verranno schiarite. Prendiamo adesso un’immagine in controluce. A meno che non si voglia ottenere uno sfondo bruciato o aree in ombra completamente nere, si è obbligati a bilanciare la luminosità delle zone di contrasto. Cosa che si può fare abbastanza tranquillamente con un flash: in questa foto la luce del flash è molto più forte rispetto agli esempi precedenti e si nota di più, ma è stato necessario a causa della forte escursione luminosa tra le varie zone. L’esposizione è stata presa come al solito per lo sfondo, dopodichè il flash, senza compensazione stavolta, ha provveduto alla corretta resa dei soggetti principali. 1/250 @ f/8 @ 200 iso TTL flash: 0 ev