Maria Paola Giobbi - Rossana Barbieri Guardando Lei La proposta di Francesco Antonio Marcucci 2 Maria Paola Giobbi Rossana Barbieri Guardando Lei La proposta di Francesco Antonio Marcucci Ascoli Piceno - 15 agosto 2007 @ 2007 Suore Pie Operaie dell’Immacolata Concezione Via san Giacomo, 3 – Ascoli Piceno E mail: [email protected] www.monsignormarcucci.com Casa generalizia: Via Cosimo Tornabuoni, 12 - 00166 Roma. A te, o Giovane O chiunque tu sia, che nel mare di questo mondo ti senti come sballottato tra marosi e tempeste, se non vuoi essere sommerso dai flutti, non distogliere gli occhi dal fulgore di questa stella, che mons. Francesco Antonio Marcucci ti indica: l ‘Immacolata concezione. Chi è mons. Marcucci? Leggi e medita questo libretto Che ti sarà guida sicura Per tutta la tua vita. Un tuo amico 5 Testi: Maria Paola Giobbi Disegni: Rossana Barbieri Foto: Domenico Oddi Progetto grafico e stampa: Centro Stampa Piceno Ap. Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo volumetto può essere riprodotta, memorizzata o trasmessa in alcuna forma o con alcun mezzo elettronico, in fotocopia, in disco o in altro modo, senza l’autorizzazione scritta dell’Editore Introduzione Caro ragazzo, A te piacciono le cose belle, buone e vere. Per questo ho pensato di raccontarti una storia che contiene questi tre aggettivi. Per riuscirci ho chiesto aiuto al buon Dio, alla Vergine Santa e a tanti amici. Tutti mi hanno risposto con amore: ho ricevuto suggerimenti, correzioni, proposte di tagli, chiarimenti e spostamenti. Ho accolto tutto, l’ho valutato e ho deciso. Le immagini che accompagnano il racconto sono state realizzate da Rossana Barbieri, decoratrice di ceramica a Roma, mamma di due ragazzi 7 Spero che darai un bel voto al nostro compito, anche perché dobbiamo dividerne il merito con tanti… Buona lettura! Un’ insegnante formata alla scuola del protagonista della storia 8 La nascita a Force A Force la mattina del 27 novembre 1717, mentre il sole annunciava il suo risveglio, nacque Francesco Antonio Marcucci in una bella abitazione isolata dal paese, tra il verde delle campagne che declinano verso 9 la vallata del fiume Aso. Era sabato, giorno dedicato alla devozione della Vergine Santa. Babbo Leopoldo scoppiava dalla gioia: 10 finalmente, la sua famiglia aveva un discendente! Chiamò subito i cocchieri e li incaricò di portare ad Ascoli la notizia all’anziana nonna Dioclezia Soderini, agli zii e agli amici. 11 Il Battesimo Senza indugio, Leopoldo si preoccupò dell’incombenza più importante: ottenere il Battesimo per la sua creatura. 12 Si recò a Force, salì con i padrini alla chiesa collegiata di san Paolo apostolo dove Padre Angelo Acciaioli li attendeva già sulla porta. Il bambino fu battezzato con il nome del nonno: Francesco Antonio; poi, come era uso a quel tempo, il sacerdote lo depose sull’altare del SS.mo Crocifisso e della Madonna per affidarlo alle loro cure. 13 La comunità dei monaci Benedettini intonò il canto del Vespro, mentre il piccolo corteo usciva composto e commosso dalla chiesa. Il sole stava tramontando silenzioso dietro i monti illuminandoli con una luce soffusa; faceva freddo. Giunsero a casa all’imbrunire; babbo Leopoldo mise Francesco Antonio tra le braccia della mamma: un nuovo cristiano era entrato nella loro famiglia e in quella del Popolo di Dio! 14 Il ritorno ad Ascoli e l’infanzia Scelsero la primavera per tornare nella casa di Ascoli, dove il piccolo fu accolto con grande affetto dalla nonna Dioclezia, dagli zii Domenico-Antonio e Francesca Gastaldi che vivevano con loro. Crebbe serenamente circondato dall’affetto di tutti i componenti la famiglia, specialmente della zia Francesca che non aveva figli. In estate, come era consuetudine tra i nobili ascolani, la famiglia si trasferiva in campagna. I Marcucci, fra le varie proprietà, sceglievano quella di Ancarano. Qui, a cinque anni, Francesco Antonio conobbe Tecla Relucenti, una ragazza più grande di lui che abitava 15 vicino alla sua casa e che egli ammirava tanto per la sua modestia e bontà. Insieme a lei, alla zia e ai suoi parenti, qui ascoltò per la prima volta la predica di un missionario che successivamente ispirerà la sua predicazione. Nella casa di Ascoli il bimbo cresceva sereno giocando anche con gli strumenti del lavoro femminile. Una volta, aveva circa sette anni, ingoiò un ago con il filo: sputava sangue e i medici dopo vari tentativi per salvarlo, 16 si dichiararono impotenti. I familiari che erano molto devoti a Sant’Antonio fecero un voto al santo di cui il bambino portava il nome e fu salvato. A sette anni e mezzo ricevette il sacramento della Cresima e della Prima Comunione nella chiesa di San Lorenzo Martire a Montedinove, un’antica cittadina poco distante da Ascoli. 17 La prima formazione culturale e religiosa A quei tempi non c’erano le scuole; studiavano solo i ragazzi nobili che potevano pagare i maestri privati. Francesco Antonio ricorda che il suo precettore era molto severo, aveva sempre la verga tra le mani, ma ogni volta che provava ad usarla, egli riusciva ad evitarla fuggendo. Il carattere aperto e l’intelligenza vivace gli permettevano 18 di fare progressi lusinghieri ed impensati nello studio. Era anche un ottimo autodidatta. I familiari lo educarono alla fede, alla preghiera e alla frequenza ai sacramenti; il padre, fin dalla tenera età, gli inculcò l’amore all’Immacolata Madre di Dio. 19