N° 3 SETTEMBRE 2014
iosocio
P E R IO D I C O T R I M E S T R A L E | Registrazione n. 203/2008 del 01/02/2008 Tribunale di Venezia | Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% CN% VE
EDITORIALE
Il ruolo del lavoro
LA BANCA
41 Festa della Banca
pr o d o tt i e ser v i z i
Libretto Risparmio Amico
f o nda z i o ne
Incontra Cultura 2014 / 2015
3
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20
a
iosocio
Presso Banca Santo Stefano
Piazza Vittoria, 11
30030 Martellago (VE)
tel. 041 54 04 044
[email protected]
Direttore Responsabile
Federica Zanata
Direttore Editoriale
Banca Santo Stefano
Hanno collaborato
Giuliana Barbiero
Daniela Gambato
Paolo Lenarda
Claudio Marchiori
Alessandra Pagin
Gloria Tosetto
Progetto Grafico
matteoscorsini.com
Stampa
Arcari s.r.l.
www.arcarionline.com
16
. Spazio soci |Convenzioni
golf / tennis / calcetto
17
. Fondazione
sommario
3
. L’editoriale
IL RUOLO Del L AVORO
di Onorato Zanata
Presidente di Banca Santo Stefano
4
. Attualità
notizie e curiosità
6
. La Banca
41 a festa della banca
9
. La Filiale
San Donà di piave
12
. Prodotti e servizi
Plafond casa
14
. Prodotti e servizi
Pos, un vantaggio per i tuoi incassi
15
. Prodotti e servizi
RISPARMIO AMICO
eventi
19
. Fondazione
CONCERTO DI SETTEMBRE
20
. Fondazione
INCONTRA CULTURA 2014 / 2015
22
. Fondazione
viaggio in provenza
24
. Il socio
crescente interni 1939
26
. Le mostre
TOMASO BUZZI
28
. Itinerari
ANTICA FIERA DI SANTA LUCIA
31
. La ricetta
tiramisù ai frutti rossi
33
. Fuori Fido
L A CRISI AI TEMPI DI TACITO
34
.Appuntamenti
Il territorio
la banca
E ditoriale
Il ruolo
del lavoro
di Onorato Zanata
Presidente di Banca Santo Stefano
A
UN’AZIENDA CHE NON
CURA IL PROPRIO
PERSONALE NON
HA FUTURO
ben vedere, da sempre gli obiettivi
del lavoro dell’uomo sono stati questi. Produrre prima di tutto beni
commestibili, successivamente articoli artigianali e industriali e quindi servizi. Tutto
questo per “riprodursi”cioè per poter mantenere sé stessi e la propria famiglia.
Semplificando il concetto possiamo aggiungere che molti economisti (e non solo) hanno
considerato il lavoro alla stregua di una qualsiasi merce che si può comprare e vendere.
Nel secolo scorso, con l’evoluzione del pensiero economico e sociale, le cose sono molto
cambiate: sono state introdotte regole, diritti
e – almeno nel mondo occidentale - tutti abbiamo acquisito una diversa consapevolezza
del valore del lavoro umano.
Svolgo queste brevi riflessioni perché in questi giorni si fa un gran parlare di riforma del
lavoro, di riscrittura delle regole, di divario fra
lavoratori super tutelati ed altri senza diritti.
Non voglio tuttavia addentrarmi in questo
dibattito al quale ho scarsi titoli per partecipare, né voglio aggiungere riflessioni di carattere morale da contrapporre a quelle economiche: desidero solo proporre una riflessione
che mi sembra interessante.
Il consumatore un tempo acquistava un pro-
dotto perché gli era necessario: il cibo, il vestiario,la sicurezza di un riparo,tutti i beni destinati a soddisfare bisogni vitali. Ora, invece,
complici anche la globalizzazione ed i nuovi
mezzi di comunicazione, il mercato si è molto
evoluto. Si acquistano ancora cose necessarie
ma che nel contempo appagano. Il cibo deve
essere abbondante ma anche di buona qualità, e magari “particolare”. Il maglione deve
riparare dal freddo ma deve essere leggero e
soprattutto in tendenza, e così via.
E qui torniamo al lavoro: una produzione
agricola particolare ha bisogno di un coltivatore capace ed appassionato, un maglione
raffinato, per essere prodotto necessita di personale con idee nuove e di abili maestranze
per realizzarlo. Questi beni – in sostanza – per
essere prodotti ed aver successo sul mercato
hanno bisogno di lavoro con un grande contenuto di qualità umana. In poche parole, il
lavoro non può essere distinto dall’uomo che
lo presta, pena l’insuccesso.
Questa riflessione – al di là di tutte le regole
giuridiche e morali – rivela una semplice verità: il ruolo essenziale del personale nell’affermazione di un’impresa. Un’azienda che
non cura il proprio personale non ha futuro:
Banca Santo Stefano lo sa da sempre.
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Attual i tà
n o t i z i e e cu r i o s i tà
_ 0.1 _
Italia in
deflazione per
la prima volta
dal 1959
Lo spauracchio tante volte evocato negli
ultimi mesi, quello della deflazione, si
materializza e va a braccetto con un nuovo scatto in avanti della disoccupazione.
In agosto l’indice dei prezzi al consumo
misurato dall’Istat ha segnato un calo
dello 0,1% rispetto allo stesso mese dello
scorso anno. Insomma, i prezzi hanno
invertito la rotta.
A luglio salivano ancora (+0,1%), come è
normale in un’economia in salute, ma in dieci
grandi città, tra cui Roma e Torino, erano già
in discesa. Un campanello di allarme che ora
suona come l’anticipazione di una tendenza
generalizzata. E quasi inedita: è la prima volta dal settembre del 1959, quando però l’economia era in forte crescita. A peggiorare il
quadro c’è il fatto che sono scesi anche i prezzi del cosiddetto carrello della spesa, cioè l’insieme dei beni essenziali che comprende l’alimentare e i prodotti per la cura della casa e
della persona. Il ribasso annuo in questo caso
è pari allo 0,2%, anche se in recupero rispetto
al -0,6% di luglio. E’ l’Italia, dunque, il primo
Paese dell’Eurozona a vedere concretizzarsi
lo spettro che, dopo la frenata di Germania e
Francia, è al centro del dibattito europeo. In
questo quadro, da Berlino arriva anche un
avvertimento a non aspettarsi troppo dalle
mosse della Banca centrale europea. A cui
i mercati guardano sperando in un rapido e
energico intervento per contrastare il calo
dei prezzi.Wolfgang Schaeuble, ministro delle
finanze tedesco, ha infatti detto in un’intervista a Bloomberg Tv che “la Banca centrale
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europea ha esaurito le munizioni per aiutare
l’Eurozona”. Il falco Schaeuble, aveva smentito l’interpretazione pro-flessibilità delle
recenti parole di Mario Draghi a Jackson
Hole, ha aggiunto: “Ad essere sinceri non penso che la politica monetaria della Bce abbia
gli strumenti per combattere la deflazione”.
E comunque “la liquidità sui mercati non è
troppo bassa, anzi è troppa”.
Un circolo vizioso che porta alla stagnazione
– La notizia dell’ingresso in deflazione è una
doccia gelata per il governo. Il calo dei prezzi
è una vera batosta, su molti fronti: sulle pri-
me può sembrare positivo per i consumatori,
ma innesca in realtà un circolo vizioso che
conduce alla stagnazione dell’economia. O
non le permette di uscirne. Perché i cittadini
rimandano gli acquisti più corposi sperando di poter risparmiare di più in futuro e di
conseguenza le aziende investono meno e non
assumono. Così la disoccupazione sale, nel
Paese circola meno denaro e l’intero motore
economico riduce i giri. Come è accaduto in
Giappone negli anni 90, non per niente noti
come “il decennio perduto” del Sol Levante.
Non basta: più scende l’inflazione più il tasso d’interesse reale pagato sui titoli di Stato
diventa svantaggioso. Il che, con un debito
pubblico a 2.168 miliardi, è l’ultima cosa di
cui l’Italia ha bisogno.
Disoccupazione di nuovo in salita.
Le donne senza lavoro aumentano del 9,3%
rispetto a luglio 2013 – Una spirale in cui di
fatto l’Italia è già precipitata, come dimostrano il nuovo ingresso in recessione nel secondo
trimestre dell’anno (quando il Pil è calato
dello 0,2%, come confermato dai dati definitivi dell’Istat) il ristagno delle vendite al dettaglio, il crollo della fiducia di consumatori e
imprese, le retribuzioni praticamente ferme e
i dati sui senza lavoro. Questi ultimi sono stati
aggiornati dall’istituto di statistica: in luglio
il tasso di disoccupazione è tornato al 12,6%,
in aumento dello 0,5% sui dodici mesi e dello
0,3% rispetto a giugno. Non prosegue dunque l’inversione di tendenza registrata prima
dell’estate, che aveva fatto ben sperare il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e indotto
Renzi (era il 10 luglio) a rivendicare “54mila
posti di lavoro in più”,“un dato che non passa
mentre quelli negativi sì”. Oggi però di dati
positivi da sottolineare non ce ne sono. Lo
scorso mese si è registrato un calo degli occupati pari a 35mila unità: come se si fossero
persi più di mille posti al giorno, ha calcolato
l’Ansa. In Italia i senza lavoro sono a questo
punto 3 milioni e 220 mila, in aumento del
Attual i tà
n o t i z i e e cu r i o s i tà
2,2% rispetto al mese precedente (+69mila)
e del 4,6% su base annua (+143mila), mentre
gli occupati calano a 22.360.000, 71mila in
meno su base annua. Rispetto al mese precedente la disoccupazione aumenta sia per la
componente maschile (+3,3%), sia per quella
femminile (+1%). Ma se il confronto è con luglio 2013, le disoccupate risultano in salita del
9,3% contro il +0,9% degli uomini. Il divario
tra uomini e donne sul mercato del lavoro, insomma, resta enorme. Lo attesta soprattutto il
tasso di occupazione, che per i primi è stato in
luglio del 64,7%, mentre le lavoratrici erano
solo il 46,5% del totale delle donne attive. Entrambi i dati sono in calo dello 0,1% sull’anno
prima.
L’incidenza dei disoccupati tra i giovani sale
dell’1,1% – L’unico segnale positivo arriva
dalla disoccupazione giovanile, con il tasso
che scende al 42,9%, -0,8 punti rispetto al
mese prima. Si può ipotizzare che sia l’effetto del lavoro stagionale, che fa anche salire il
numero degli occupati a 939mila, +36mila in
confronto a giugno. Ma allargando lo sguardo a un periodo di tempo più lungo si vede
come il tasso di disoccupazione resti più alto
del 2,9% rispetto al luglio 2013. Non solo:
l’incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di età è pari
all’11,8%, +1,1 punti su base annua.
Sempre più precari e lavoratori part time
Basta poi uno sguardo alla tabella Istat con i
dati sulla tipologia di occupazione per rendersi conto che gli assunti a tempo indeterminato
diminuiscono per lasciare il posto a lavoratori
precari e spesso a tempo parziale. Nel secondo
trimestre dell’anno gli “stabili” sono scesi di
44mila unità rispetto allo stesso periodo del
2013, mentre i dipendenti a termine sono saliti di 86mila unità di cui però 56mila a tempo
parziale.
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
_ 0.2 _
Imprese, default
in aumento
del 15,5%. E chi
resiste chiede
prestiti per
pagare le tasse
Sono 4044 le imprese italiane che hanno
aperto una procedura fallimentare nel
secondo trimestre.
Unioncamere parla di un incremento del
15,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso
anno, nonché di una stima totale di oltre 7600
casi di default nella prima metà dell’anno. La
maggior parte delle procedure fallimentari
(più del 77%) ha riguardato società di capitale, le più colpite dal fenomeno rispetto a
quelle di persone e altre forme giuridiche. Il
25% dei fallimenti registrati nel secondo trimestre riguarda attività commerciali (1015
casi, +29%), a cui seguono il comparto costruzioni (842 casi, +12,3%) e la manifattura (800
casi, +8%). Non sono rari nemmeno i casi di
aziende che chiedono prestiti alle banche per
pagare le tasse. E’ il dato che emerge da un
sondaggio del Centro studi di Unimpresa, che
stima che il 62% delle micro, piccole e medie
imprese italiane siano state costrette a ricorrere a un finanziamento per onorare le scadenze fiscali. L’Imu – Tasi è in cima alla lista
dei motivi che hanno spinto gli imprenditori
a rivolgersi agli istituti di credito.
Per ciò che riguarda i settori produttivi, sono
gli operatori turistici (per gli alberghi), le piccole industrie (per i capannoni) e la grande
distribuzione (per i supermercati) quelli più
esposti con le banche a causa dei versamenti fiscali sugli immobili. Nel 2013 le imposte
patrimoniali che gravano sui contribuenti
italiani hanno garantito alle casse dello Stato 41,5 miliardi di euro. Lo annuncia l’Ufficio
studi della CGIA che dopo averle individuate
ne ha calcolato l’impatto sulle tasche dei contribuenti. Il futuro non è dei più rosei: la situazione per l’anno in corso, infatti, è destinata a
peggiorare ulteriormente. “Con l’introduzione della Tasi”, commenta il segretario della
CGIA Giuseppe Bortolussi, “nel 2014 ritorneremo a pagare quanto abbiamo versato nel
2012: attorno ai 44 miliardi di euro. Si pensi
che dal 1990 il gettito è addirittura quintuplicato. Le più onerose sono l’Imu, l’imposta
di bollo, il bollo auto e l’imposta di registro: i
versamenti di queste quattro imposte incidono sul gettito totale per oltre l’89%”.
Fonte: ilgiorno.it
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la banca
eventi
41 FESTA
DELLA BANCA
a
Il prossimo 16 novembre al Park Hotel Villa Fiorita di Monastier ci troveremo per
la tradizionale Festa della Banca nel corso della quale saranno consegnate le Borse
di Studio agli studenti meritevoli e verranno premiati con la medaglia d’oro raffigurante l’immagine di Santo Stefano i venticinque soci che hanno raggiunto i 25
anni di appartenenza alla Banca.
Con l’occasione si terrà l’assemblea straordinaria che sottoporrà all’ approvazione
dei soci, la modifica del 4o comma dell’art. 25 dello Statuto Sociale che prevede di
diversificare il numero delle deleghe ricevibili. (Tre al momento, sia per l’assemblea
ordinaria che per la straordinaria).
Questo il nuovo testo proposto:
“Ogni Socio può ricevere non più di una delega in caso di assemblea ordinaria e non
più di tre deleghe in caso di assemblea straordinaria”.
La distinzione va ricercata dal fatto che le due assemblee, per essere validamente costituite ( in seconda convocazione), richiedono un numero di partecipanti diverso:
•
Qualunque sia il numero dei Soci intervenuti, in caso di assemblea ordinaria,
•
Almeno un decimo dei Soci, se straordinaria.
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la banca
LA FILIALE
San Donà
di Piave
Dedichiamo questo numero alla
filiale di San Donà di Piave.
A dirigerla dal 2012 è Mario Falcone.
Dott. Falcone, può stilarci un breve profilo della sua persona?
Sono dipendente di Banca Santo Stefano
dall’ottobre del 2002. Sono stato assunto con
l’apertura della filiale di Musile di Piave, nella
quale ha svolto la funzione di vice responsabile gestore retail e successivamente di responsabile di filiale e gestore pmi. Dal luglio
2012 sono responsabile di filiale e gestore
pmi a San Donà di Piave. Prima di arrivare
in Banca Santo Stefano ho lavorato nella rete
dei Promotori Finanziari del Banco Ambrosiano Veneto, della quale ho seguito l’evoluzione societaria conclusasi con Banca Intesa,
chiudendo l’esperienza nel ruolo di coordinatore. Precedentemente ho svolto mansioni
amministrative in società operanti nel terzo
settore.
Cosa mi può dire della filiale che dirige?
Da chi è composta la vostra squadra?
La filiale, aperta nel 2004, è situata in un palazzo d’epoca nel centro storico di San Donà
di Piave di fronte al Duomo.
Oltre al sottoscritto, il gruppo è composto da
Michela Valeri che è vice responsabile e gestore pmi, Stefano Pollon e Margherita Sfriso,
gestori retail, Francesca Marconati ed Enrico
Paoletti, cassieri.
Il gruppo è allargato ai colleghi Francesco
Minato del servizio corporate e Gianfranco
Mannerucci del servizio vigilanza crediti, che
nella filiale hanno un ufficio dedicato.
Quali sono le peculiarità della vostra
clientela?
Le peculiarità della nostra clientela emergono dall’analisi delle caratteristiche socio
economiche della piazza. L’area del Sandonatese è infatti la più importante del Veneto
Orientale.
Considerando la sola San Donà, essa conta
circa 42.000 residenti, con reddito procapite
nel 2012 di 13.787 euro mentre i nuclei familiari sono 17.300, con una media di 2,4 persone per famiglia.
Le imprese produttive sono circa 3.600, attive
prevalentemente nei settori di commercio, costruzioni, agricoltura, manifatturiero, ristorazione e turismo. Dalla relazione annuale della
Banca d’Italia emerge, fra l’altro, uno stock
di depositi bancari di 605.000.000 di euro e
un coefficiente di bancarizzazione delle famiglie pari a 1,7% e delle imprese pari a 2,4%.
A questo insieme di persone ed imprese offrono servizi bancari e finanziari 28 sportelli, 3
sportelli Bancoposta e 15 agenzie assicurative. Inoltre sono presenti diverse reti di Promotori Finanziari, oltre alla Coop Adriatica,
che raccoglie risparmio sotto forma di prestito sociale.
Tutto questo fa di San Donà una piazza con
offerta diversificata e competitiva, rivolta ad
una clientela evoluta e matura dal punto di
vista finanziario, esigente nella richiesta di
servizi, molto attenta alle condizioni offerte,
alla ricerca della personificazione del rapporto e sensibile alla relazione umana.
Negli ultimi anni la nostra Banca ha compiuto un cambiamento radicale, un salto di qua-
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la banca
LA FILIALE
lità nel modo di essere e di fare Banca.
La segmentazione della clientela e la formazione continua del personale, affinché sia
competente nel fornire consulenza per una
gestione attiva e personalizzata, sono alcune
delle strategie attraverso le quali si è estrinsecata la finalità di porre il cliente al centro
della nuova visione della Banca.
Personalmente ritengo, e i dati lo confermano,
che, se oggi la nostra Banca riesce ad avere un
risultato economico all’altezza delle aspettative - pur con tutte le evidenti difficoltà date
dalla difficile congiuntura economica e sociale - è proprio grazie all’oculatezza delle scelte
effettuate.
Ennio Doris, Patron di Banca Mediolanum, qualche tempo fa ha dichiarato
senza mezzi termini che le BCC sono,
nell’attuale panorama, “come carrozze
trainate da cavalli” destinate ad essere
travolte dall’implacabile avanzare della modernità, quindi senza più spazio e
futuro nell’economia del nostro Paese.
Qual’è il suo pensiero a proposito?
Per rispondere alle affermazioni di Ennio Doris è opportuna una premessa importante che
contestualizzi chi siamo e come agiamo.
Innanzitutto va considerato che il mondo delle BCC è composito e profondamente diverso
dalle altre Banche Nazionali. Ogni singola
entità è autonoma nello svolgimento di un
ruolo di supporto all’economia reale del territorio, ma è inserita in un più ampio contesto
associativo regionale e nazionale. A livello nazionale il Movimento delle BCC conta oltre
4.400 sportelli, con oltre 1.200.000 soci. Gli
impieghi rappresentano il 40% del totale dei
crediti ad imprese artigiane e a piccole imprese in generale, con il 18% all’agricoltura
e circa il 10% alle famiglie. Complessivamente siamo il terzo gruppo bancario nazionale,
caratterizzato da una grande peculiarità che
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concretizza il concetto di territorialità, nel
senso che, come è noto, possiamo prestare il
denaro raccolto dai nostri depositanti solo a
imprese e famiglie che risiedono nella nostra
zona di competenza, ovvero dove operano i
nostri sportelli, mentre solo il 5% può essere
prestato al di fuori di questa. Banca Santo
Stefano, se non erro, attualmente impiega entro la provincia di Venezia quasi il 100% delle
somme raccolte.
L’importante ruolo delle Banche di Credito
Cooperativo è stato peraltro riconosciuto anche dal Governatore Ignazio Visco nel suo in-
rischio di credito che crisi come quella attuale
comportano.
Appare pertanto evidente l’opportunità che
le BCC facciano rete tra loro, accentrando
taluni servizi e producendo così le necessarie
economie di scala.
A mio modesto parere gli investimenti in innovazione, e non solo tecnologica, sono possibili
anche per le piccole realtà bancarie, se esse
agiscono consorziandosi in reti efficienti, che
si diano strutture di secondo livello, come già
accade con Gruppo ICCREA e Cassa Centrale o tutelando maggiormente il risparmio,
tervento all’Assemblea Abi, dove ha ribadito
che la Banca d’Italia “riconosce il valore del
modello cooperativo”.
Ciò detto, va sottolineato che negli ultimi
anni, segnati da una crisi pesantissima e perdurante, le BCC stanno fronteggiando sfide
di una durezza probabilmente senza precedenti.Tale situazione ha messo in evidenza alcune problematiche già presenti, anche se fino
ad oggi latenti, nel sistema delle BCC, come la
necessità di aggregazione fra le piccole realtà,
in quanto dimensioni maggiori consentono di
affrontare meglio i costi che il sistema impone per investimenti nelle nuove tecnologie e il
come già sta avvenendo con la costituzione
del Fondo di Garanzia per gli obbligazionisti.
Il patrimonio del sistema BCC è di oltre 20
miliardi, con un Core Tier 1 medio (indicatore della solidità patrimoniale delle banche)
superiore al 14%: possiamo sostenere che le
Banche di Credito Cooperativo sono solide,
attive e con buone prospettive future.
Se non erro Doris è colui che costruisce la banca “intorno a Té”, tracciando un cerchio sulla
sabbia. Le BCC, invece, hanno solide basi e
sono realmente al servizio delle famiglie e delle imprese.
Fonti: Banca d’Italia, Comuni Italiani, Camera di Commercio Venezia
A mio modesto parere gli investimenti
in innovazione, e non solo tecnologica,
sono possibili anche per le piccole
realtà bancarie, se esse agiscono
consorziandosi in reti efficienti, che
si diano strutture di secondo livello...
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la banca
P R O D O T T I E S E RV I Z I
Plafond casa: mutui a
tasso agevolato
Coloro che vogliono acquistare o ristrutturare una casa possono chiedere un mutuo a tasso agevolato.
Banca Santo Stefano ha infatti aderito all’accordo tra Cassa Depositi e Prestiti e l’Abi finalizzato all’erogazione di
mutui a tasso agevolato per l’acquisto di immobili con priorità per le abitazioni principali con o senza interventi di
ristrutturazione con accrescimento dell’efficienza energetica.
Quali sono i requisiti per fare domanda?
Possono aderire al plafond casa tutte le persone fisiche, residenti in Italia.
Avranno priorità:
•
le giovani coppie (coniugi o conviventi da almeno 2 anni con un età non superiore, per l’uno a 35 anni, per l’altro a 40);
•
le famiglie numerose (con 3 figli o più);
•
le famiglie che hanno nel proprio nucleo un disabile.
Come funziona il plafond casa?
max 100 mila euro
per gli interventi di ristrutturazione con
miglioramento dell’efficienza energetica;
max 250 mila euro
per l’acquisto di un’abitazione principale
senza interventi di ristrutturazione;
Come fare domanda?
max 350 mila euro
per l’acquisto di un’abitazione principale
con interventi di ristrutturazione con
miglioramento dell’efficienza energetica
sulla stessa abitazione.
Se siete interessati, affrettatevi! Chiedete in filiale per maggiori approfondimenti e per una soluzione personalizzata.
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale.
Per le condizioni contrattuali ed economiche del prodotto illustrato é necessario
fare riferimento ai Fogli Informativi disponibili presso tutte le nostre Filiali e sul sito internet della Banca.
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acquistare o
ristrutturare
chiedendo un
mutuo a
tasso
agevolato.
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la banca
P R O D O T T I E S E RV I Z I
POS, un vantaggio
per i tuoi incassi
Scatta da fine giugno l’obbligo per i soggetti che effettuano l’attività di vendita
di prodotti e di prestazioni di servizi, anche professionali, di dotarsi di P.O.S.
Il P.O.S (Point Of Sale - punto di vendita) è il sistema più diffuso in tutto il
mondo per accettare in pagamento carte PagoBANCOMAT, Cartasì e carte di
credito dei circuiti internazionali American Express e Diners, con evidenti vantaggi sia per l’acquirente, che per l’esercente.
Dotandosi di un terminale POS, l’esercente non corre rischi di negoziare carte smarrite o rubate, non deve restituire resti, ed evita di tenere in cassa denaro a rischio di furti o banconote false; l’incasso viene
accreditato direttamente dalla Banca sul suo conto corrente.
Banca Santo Stefano offre varie tipologie
di POS ai propri clienti:
Standard: per tutti gli esercenti che dispongano di presa telefonica e
presa elettrica.
Cordless: senza fili, a radiofrequenza, con base collegata a linea telefonica fissa e presa elettrica.
Gprs: tipo cellulare con scheda telefonica e batteria. Per esercenti privi di rete telefonica fissa.
Mobile POS: nuovissimo servizio, a breve disponibile, che permette
di accettare le carte di pagamento attraverso lo smartphone/tablet in
modo comodo, veloce e sicuro.
Per maggiori informazioni rivolgiti alla tua filiale.
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informativi disponibili presso le filiali di Banca Santo Stefano o nella sezione ‘Trasparenza bancaria’ del
sito internet.
la banca
P R O D O T T I E S E RV I Z I
RISPARMIO
AMICO
Il libretto di risparmio
per costruire il tuo futuro
Per bambini dai 0 ai 17 anni
Il libretto “Risparmio Amico”è dedicato ai bambini da 0 a 17 anni e può essere intestato esclusivamente al minore. Permette ai genitori di accumulare i risparmi dei più piccoli e consente ai ragazzi che hanno compiuto 14 anni di iniziare a gestire i propri risparmi, secondo dei limiti
prestabiliti e con il controllo dei genitori (o tutori).Può essere aperto da entrambi i genitori oppure da un solo genitore delegato. E’ sufficiente
rivolgersi a qualsiasi filiale di Banca Santo Stefano con un documento d’identità valido ed il codice fiscale sia del minore che dei genitori.
Chiunque, purché maggiorenne, può effettuare i versamenti per un massimo di € 100 mensili: è sufficiente che presenti il Libretto al momento
del versamento.
Principali condizioni
Rendimento: 2,75% (tasso creditore)
Costi: Nessuna spesa di apertura e di gestione
Imposta di bollo a carico del cliente
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Filiali di Banca Santo Stefano.
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Per le condizioni contrattuali del prodotto illustrato e per quanto non espressamente indicato è necessario fare riferimento
ai Fogli Informativi, che sono a disposizione dei clienti anche su supporto cartaceo presso tutte le Filiali o sul sito internet
di Banca Santo Stefano, sezione ‘Trasparenza Bancaria’.
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la banca
S PA Z I O S O C I | C O N V E N Z I O N I
L’iniziativa si pone l’obiettivo di creare un circolo virtuoso tra soci
consumatori ed esercenti presenti sul territorio, presso i quali poter
beneficiare di sconti riservati esclusivamente ai soci della Banca. Intendiamo così contribuire a riportare il territorio al centro delle abitudini di consumo e di spesa, stimolando l’acquisto di prodotti e servizi
offerti sotto casa a chilometro zero.
Quali i vantaggi? Per gli esercenti il potenziale contatto con un bacino di circa 3000 utenti senza nessun costo se non gli sconti e le facili-
tazioni decisi dall’esercente stesso. Per i consumatori la possibilità di
trovare nel proprio territorio prodotti e servizi a costi ridotti. Per tutti,
la possibilità di valorizzare l’economia e la vita sociale del territorio.
Invitiamo pertanto commercianti, artigiani, aziende agricole, professionisti e chiunque possa essere interessato all’iniziativa a contattare il
servizio soci della Banca al n° 041.5404044.
Maggiori informazioni a breve sul sito
www.bancasantostefano.it
Tennis
Golf
LEZIONE INDIVIDUALE
Golf Club Prezzi
QUOTE ASSOCIATIVE
Quota di ISCRIZIONE GIOCATORE
€ 2.000.00
1 ORA
€ 50.00
1/2 ORA
€ 25.00
€ 1.400.00
LEZIONE COLLETTIVA
Frequentatore
€ 700.00
Lezione di gruppo di 1 ora per un
minimo di quattro ed un massimo
di otto persone
€ 600.00
green free
€ 40.00
Comprende 2 ore di tennis e 1 ora
di atletica il sabato mattina e due ore
di tennis e 1 ora di atletica
la domenica mattina
– min. 3 partecipanti
festivo
€ 80.00
€ 50.00
€ 100.00
CALCETTO
golf clinic
1 ORA
€ 70,00
Con il Pro Davide Villa
Vengono organizzate da un minimo di 6 partecipanti
ad un massimo di 20.Attrezzatura e palline campo
pratica compresi. Giorni da definire.
Da € 20,00 a persona
Ca’ della Nave
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Tariffe riservate 2014
Un nuovo servizio di Banca Santo Stefano per i soci.
FO N D A ZIO N E
EVENTI
Torneo
di Old Subbuteo
Il prossimo 5 ottobre i locali della Fondazione ospiteranno per la
prima volta un torneo di old subbuteo, il vecchio gioco di calcio
da tavolo, organizzato dall’Old Subbuteo Club “NoZeUnZogo”
di Mestre. La terza edizione delle Eredivisie (massimo livello del
campionato olandese) vedrà le 16 squadre olandesi più rappresentative fronteggiarsi, per un totale di 48 partecipanti. La manifestazione è aperta al pubblico per chi volesse assistere e magari
provare a giocare. In occasione dell’evento, sarà presente come
special guest Stephen Moreton dall’Inghilterra, divenuto oramai
una leggenda nel mondo Subbuteo per aver realizzato lo stadio
più grande del mondo (Stadium of Fingers con oltre 10.000 spettatori dipinti a mano).
Mostre
in Corte
Fondazione Banca Santo Stefano, fin dalla sua costituzione, è attenta promotrice dell’arte nelle sue diverse forme espressive. Ecco
che periodicamente la Corte si anima con esposizioni di artisti locali e non, offrendo la visione di opere realizzate secondo le diverse
tecniche artistiche. Lo scorso giugno la mostra “Delicate trasparenze”ha visto esposte gli acquerelli degli artisti Maria Antonietta
Pasquon e Alberto Cipolla; in autunno, con la ripresa delle attività,
sono altre le esposizioni in programma, la prossima dal 20 settembre al 5 ottobre. Il calendario aggiornato degli eventi è disponibile
nella sezione Fondazione del sito www.bancasantostefano.it/fondazione/eventi oppure inviando una e-mail a [email protected].
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FO N D A ZIO N E
EVENTI
Un viaggio nella
vita della regina del jazz.
Concerto del 14 settembre
in Corte Banca Santo Stefano
L’appuntamento che ha chiuso la stagione
culturale estiva in Corte, organizzato dalla
Fondazione Banca Santo Stefano, è stato
un vero e proprio viaggio nella vita della regina del jazz: Ella Fitzgerald. Protagonista
della serata la giovane e talentuosa Simona
Molinari, accompagnata da un quartetto di
musicisti di spessore come il celebre trombettista Fabrizio Bosso, insieme a Claudio
Filippini al pianoforte, Fabrizio Pierleoni
al basso e Fabio Colella alla batteria.
L
te l’artista che ha più influenzato gli studi e la formazione
della cantautrice. Il concerto si è sviluppato in un percorso narrativo in cui Simona Molinari ha portato in scena le
canzoni che hanno caratterizzato la carriera della cantante
e alcuni aneddoti biografici della vita privata della Fitzgerald. A completare questo racconto, alcune perle meno conosciute riviste in una chiave inedita, applaudite da una
platea di oltre seicento persone.
In occasione del concerto a Martellago, Simona Molinari
ha avuto il piacere di ospitare come special guest Fabrizio
Bosso; i due si si sono ritrovati nuovamente sul palco dopo
la collaborazione avvenuta per il Festival di Sanremo del
oving Ella è un progetto che Simona Molinari
2009, creando un’alchimia dalla quale era difficile non ri-
ha voluto regalare prima che al pubblico, innanzi
manere incantati.
tutto a se stessa: la regina del jazz è sicuramen-
Alessandra Pagin
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f o nda z i o ne
EVENTI
Si svolgerà in Sala Alfredo Barbiero, presso la Corte di Banca Santo Stefano venerdì 14 novembre 2014 alle ore 17.00 la
presentazione del ciclo di Incontra Cultura 2014/ 2015, comprendente incontri culturali pomeridiani e serali, concerti ed
uscite in Italia e all’estero.
a serie di conferenze pomeridiane, inizierà lunedì 17 novembre, presso la Sala in
Via Fapanni a Martellago, e proseguirà,
con frequenza bisettimanale, il lunedì e il mercoledì, dalle 16.00 alle 18.00. La rassegna potrà
contare sulla collaborazione di molti appezzati
professionisti in diversi settori, quali giornalisti, scrittori, storici, esperti di tutela dell’ambiente, di comunicazione, di viaggi.
Come lo scorso anno, ad alcune conferenze seguiranno delle visite guidate a Venezia.
Prima conferenza del pomeriggio: lunedì 17 novembre il dott. Davide Scarpa parlerà di ambiente e biodiversità.
L
Primo appuntamento serale: mercoledì 3 dicembre alle ore 20.30 con il dott. Luigino Maccatrozzo, primario di urologia a Treviso con il
tema:“Diagnosi e cura delle disfunzioni relative alla sessualità maschile”.
Nel 2015 vi sono due anniversari importanti:
cento anni dall’entrata nella Prima Guerra
mondiale e settanta dalla fine della seconda:
diverse conferenze saranno dedicate a questo
tema. Conferenze ed uscite, con il loro programma dettagliato saranno illustrati il giorno dell’inaugurazione.
A gennaio si pubblicherà poi il programma dei
Diverso il calendario delle conferenze serali: viaggi per l’anno 2015.
gli incontri, previsti in Sala Barbiero, presso la
Corte di Banca Santo Stefano avranno cadenza quindicinale, il mercoledì sera alle 20.30.Vi
i soci a seguire le nostre attività, nel sito della Fondazione
saranno quattro incontri a carattere medico, Invitiamo
www.bancasantostefano.it/fondazione o chiedendo informazioni
tema che ha suscitato molto interesse lo scorso su [email protected]
o telefonando in segreteria ai numeri 041.540.4072/73.
anno ed altri quattro, a carattere ambientale, E’ possibile anche essere informarti puntualmente delle attività
Fondazione fornendo alla segreteria il proprio indirizzo
cui seguiranno, come per gli incontri del pome- della
di posta elettronica.
riggio, delle piacevoli uscite sul territorio.
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Incontra
Cultura
2014
2015
Viaggio in Provenza
e Camargue
Il viola profumato dei campi di lavanda in fiore, il rosa dei fenicotteri
nella selvaggia Camargue, il giallo dei girasoli amati da Van Gogh, il
bianco dei cavalli ammirati durante la navigazione lungo“le petit Rhone”, l’aria tersa e fresca del mattino: il viaggio in Provenza è innanzitutto un lasciarsi travolgere dai colori e dai profumi che raggiungono il
loro splendore nella primavera inoltrata.
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f o nda z i o ne
V I AG G I
L
a visita di questa regione del Sud-est
della Francia è anche un cammino
nella storia e nella cultura: molte le
testimonianze della presenza dei Romani,
fin dalla seconda metà del II secolo a.C.; si-
gnificativa l’influenza in Europa, nel tardo
medioevo, della raffinata civiltà provenzale;
importante per la Storia della Chiesa la permanenza, ad Avignone, per ben settant’anni,
del Papato.
La visita è iniziata con Avignone, città attraversata dal Rodano, importante nodo
stradale-ferroviario e centro vivace dal punto
di vista culturale: il primo contatto visivo si
ha con la scenografica cinta delle Mura e con
l’imponente Palazzo dei Papi, ora trasformato in un Museo; infine, vale una sosta il celebre
Pont d’Avignon, cui si ispira una nota canzone popolare. Di seguito il percorso lungo
una strada tortuosa, circondata da boschi,
porta, al termine di una gola, alla meraviglia dell’Abbazia di Senanque, circondata da
campi di lavanda; luogo di una bellezza unica,
data dalla semplicità, che favorisce il raccoglimento e la preghiera.
Di ritorno da Senaque, sosta a Fontaine de
Vaucluse, in cui soggiornò il Petrarca, e compose i celebri versi del Canzoniere dedicati
a Laura:“Chiare, fresche e dolci acque ove le
belle membra pose colei che solo a me par
donna…”
Molto diverso il panorama per raggiungere la
Camargue, tra il Grande e il Piccolo Rodano,
sostando ad Aigues Mortes, zona salmastra,
sede di diverse saline. La città è circondata da
una fortezza dalle caratteristiche mura quadrangolari e fu scelta dal Re Luigi IX come
luogo di partenza per le Crociate.
In Camargue, zona protetta, è d’obbligo la
visita del Parco ornitologico di Pont De Gau,
ambiente ideale per gli uccelli di passo, che
permette di ammirare centinaia di eleganti
fenicotteri rosa e molte altre specie di volatili.
Molte ancora le città grandi e piccoli raggiunte nel nostro percorso, ma poco lo spazio
a disposizione, per cui possiamo dedicare loro
solo poche righe.
Ogni centro ha la sua particolarità: Saintes
Maries de la Mer con la Chiesa–Fortezza dove
i Gitani si recano in pellegrinaggio, Arles, capoluogo della Camargue (una tappa del famoso Cammino verso Santiago di Compostela) con la meravigliosa Arena, il Teatro antico,
i resti del Foro, la Chiesa di Saint.Trophine
dalla incredibile facciata interamente scolpita; quindi, arroccato su uno sperone roccioso,
il borgo medioevale di Les Baux de Provence,
dominato dall’antico Castello e circondato
da vigneti che si estendono per trecento ettari, con la produzione di diecimila ettolitri di
vino all’anno.
Sulla strada del ritorno, nel penultimo giorno
godiamo di un piccolo“assaggio”di Marsiglia,
seconda città della Francia, dopo Parigi, per
numero di abitanti, primo porto del Paese e
del Mediterraneo.
A Marsiglia passeggiamo nella zona del vecchio porto, ci facciamo incuriosire dalla vista
de “le Chateau d’If, nell’isolotto in cui venne
imprigionato il Conte di Montecristo e saliamo infine alla Basilica di Notre Dame della
Garde, con splendida veduta sulla città.
Un viaggio non si può mai riassumere in poche pagine, ognuno porta nel cuore un borgo,
un paesaggio, una storia particolare.
Una particolare emozione ha suscitato in noi
la visita dei luoghi in cui visse e dipinse Vincent Van Gogh, figura tormentata, dall’equilibrio psicologico instabile, dalla vita difficile,
conclusasi tragicamente. Nato in Olanda, si
spostò nel nord del suo Paese, poi in Inghilterra, quindi a Parigi, ma solo nel sud della Francia trovò il calore, la luce, i colori che cercava e
che trasferì nei suoi capolavori.
La sua salute mentale però, come sappiamo,
peggiorò e dopo un periodo di ricovero in una
clinica a San Rémy de Provenza, al colmo della disperazione e della confusione mentale, si
sparò un colpo di rivoltella al petto.
Morì a trentasette anni. Nella sua frenesia
dipinse, in circa nove anni, 800 quadri ed altrettanti acquarelli. In vita riuscì a vendere
un solo quadro; un solo articolo fu scritto su
di lui. Lasciò, in una lettera all’amato fratello
Theo, un insegnamento per tutti gli artisti:
“Fate brillare per gli uomini la vostra luce.
Questo è il dovere per ogni pittore”
Giuliana Barbiero
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I L S O C IO
Crescente Interni 1939
La crisi dell’edilizia ha comportato un conseguente mutamento anche nel mondo dell’arredamento. Quali sono le principali trasformazioni che hanno interessato questo mondo?
Come si è evoluta la domanda e l’offerta? Come affrontano i professionisti del settore
questo difficile momento? Lo abbiamo chiesto al nostro socio Andrea Crescente, titolare
della Crescente Interni di Mestre.
Sig. Crescente, come sono cambiati
in questi anni gli acquisti nel mondo
dell’arredo?
I consumi si sono ridotti a causa della crisi
economica: i giovani che acquistano l’arredamento hanno meno possibilità rispetto a
qualche anno fa ed i genitori non riescono più
ad aiutarli. Chi potrebbe valutare un rinnovo
dell’arredamento attende tempi migliori; nel
caso in cui invece non ci siano problemi economici, si è a volte frenati psicologicamente
dalla negatività che coinvolge tutto il sistema
Paese.Tutto questo fa si che ci si indirizzi verso soluzioni più economiche.
Come ha cercato di affrontare questa
trasformazione della domanda?
La nostra proposta è più ricercata rispetto ad
un tempo sia nell’offerta di design che nelle
soluzioni rivolte alla clientela più giovane:
personalizzate, belle e di buon prezzo. Progettazione e assistenza al cliente si sono elevate e
sono di qualità superiore rispetto alla grande
distribuzione che per flussi di ingresso non è
in grado, per quanto attrezzata, di essere al
livello del commercio al dettaglio. Personalizziamo gli interni attraverso arredi di falegnameria su misura, progettazione e realizzazione di opere e finiture interne. La nostra
realtà aziendale lavora con flussi di ingresso
inferiori rispetto a 10 anni fa ma con persone
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che hanno maggiore cognizione di quello che
desiderano e che vogliono spendere. E’ aumentato il lavoro sul web attraverso richieste
che arrivano via mail anche dall’estero grazie
alla promozione che facciamo con il sito, l’attività sui social e la comunicazione sui portali
di settore.
Come pensa sia possibile incentivare gli
acquisti o venire incontro alla clientela?
In questo scenario dove, come accennavo precedentemente, le persone spendono meno per
difficoltà oggettive o per un condizionamento psicologico determinato dalla situazione
economica generale, può essere utile incentivare le condizioni di pagamento rateali.
A questo proposito riscontro che il privato
spesso non risponde positivamente alla proposta di finanziamento. In alcuni casi perché
ha già altri finanziamenti in corso (il settore
auto ha sempre avuto come punto di forza il
pagamento rateale come politica commerciale) ma in molti casi perché il punto vendita di
arredi non è abituato a proporre il pagamento
rateale. Molto spesso lo proponiamo alla fine
della trattativa ed invece sarebbe opportuno
comunicarlo anticipatamente con una comunicazione visiva o diretta, come insegna la
grande distribuzione o il mercato dell’auto e
formalizzando il preventivo con le due formule di pagamento: alla consegna e rateale con
relative quotazioni.
Come è opportuno affrontare questo
difficile momento economico?
Per andare oltre la crisi è fondamentale essere molto motivati e pensare alle soluzioni
migliori per la propria attività. Si dice che
le difficoltà aguzzino l’ingegno ed è proprio
così. La mia attività presenta costantemente
le ultime novità del mondo dell’arredo e del
design con una vetrina sempre rinnovata.
Organizziamo mostre con eventi di inaugurazione sul mondo del design e dell’arte contemporanea. Aggiorniamo i professionisti del
settore che collaborano con noi, sulle ultime
novità e siamo un supporto ai loro progetti.
Favoriamo le proposte di giovani designer e
artigiani attraverso la nostra comunicazione
e la nostra vetrina. Seguiamo il cliente fino a
portarlo dentro la casa o l’ambiente di lavoro attraverso diverse fasi: il primo colloquio,
il rilievo in loco, la proposta progettuale, la
realizzazione e l’ eventuale assistenza post
vendita. Spesso quando le cose vanno bene ci
si gode il momento e c’è il rischio di fermarsi.
Le difficoltà invece, se affrontate nel modo
più corretto, ci possono migliorare. Io sto impegnandomi cercando di fare questo e per il
momento i risultati mi stanno dando ragione.
Federica Zanata
le m o stre
Tomaso Buzzi
alla Venini
Una mostra che celebra il gusto italiano degli anni Trenta
nelle opere in vetro del celebre architetto milanese.
Il 14 settembre 2014 ha aperto al pubblico sull’Isola di San
Giorgio Maggiore a Venezia la
mostra Tomaso Buzzi alla Venini a cura di Marino Barovier.
L
’architetto lombardo Tomaso Buzzi
(1900-1981) è stato un esponente di
spicco del cosiddetto “Neoclassicismo
Milanese”. Fu amico e collaboratore di Gio
Ponti e membro dell’associazione “Il Labirinto” – insieme ad architetti e imprenditori
come Gio Ponti, Michele Marelli e Paolo Venini, intenti a “promuovere la diffusione nella
casa delle moderne arti decorative.”
Proprio insieme a Ponti, Tomaso Buzzi è stato uno dei più importanti creatori del gusto
italiano degli anni ‘30, per l’eleganza e la
raffinatezza che ha saputo portare nelle arti
applicate. Architetto colto, designer curioso,
raffinato progettista d’interni, oltre che collaboratore della rivista Domus, lavorò per le
figure più importanti dell’alta borghesia del
nostro paese: Volpi, Cini, Visconti, solo per citarne alcuni.
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Tra il 1932 e il 1933 l’architetto milanese Tomaso Buzzi avvia un’attiva collaborazione
con la vetreria Venini, che prosegue episodicamente anche durante gli anni successivi. Il
contributo creativo di Buzzi si caratterizza
per il suo approccio sperimentale alla forma
e ai materiali. La sua ampia ricerca riguarda
anche l’illuminazione, dando così inizio a una
nuova veste a questo tradizionale settore del
vetro di Murano.
Quando nel 1932 arriva a Murano alla Venini,
Buzzi porta il suo notevole bagaglio culturale
e la sua profonda conoscenza dell’arte antica,
in particolare di quella etrusca, verso la quale
l’architetto ha una particolare attenzione.
Una tra le fonti di ispirazione nella produzione di Buzzi, è infatti rappresentata dalla tipologia dell’askòs, un vaso in ceramica con una
o due bocche a entrambe le estremità, di origine greca e diffuso in età etrusca, utilizzato
per contenere liquidi oleosi, spesso modellato
a figure zoomorfe, come volatili o animali cornuti. Non è un caso, infatti, che nel corso degli
anni venti l’arte etrusca fosse stata oggetto di
riscoperta e approfondimento: è qui che Buzzi cerca motivi di ispirazione, con la volontà
di creare manufatti nuovi e originali che
se da un lato non negano la loro ispirazione
storica, dall’altro esaltano le caratteristiche
plastiche e materiche del vetro. Ciò avviene
attraverso la sperimentazione con un nuovo
tessuto vitreo, il vetro incamiciato a più strati
di colore e applicazioni di foglia d’oro, e l’utilizzo di particolari zoomorfi (come chiocciole,
teste di cavallini e di capra) o elaborati collarini, nastri annodati e manici a forma di elmo
stilizzato.Tra gli oggetti più significativi, presentati alla Va Triennale di Milano, si distinse
la celebre “Coppa delle Mani”, sostenuta da
mani con polsi uniti e dita affusolate, decorati
da bracciali e anelli.
In concomitanza con la mostra Tomaso Buzzi
alla Venini, rimarrà aperto al pubblico anche
il padiglione temporaneo progettato dall’artista giapponese Hiroshi Sugimoto. “Glass
The House Mondrianӏ la prima opera architettonica di Sugimoto a Venezia.
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
14 settembre 2014 – 11 gennaio 2015
Dalle 10:00 alle 19:00, ingresso libero,
chiuso il mercoledì.
Per maggiori informazioni:
Fondazione Giorgio Cini
[email protected]
T: +39 041 2710280
www.cini.it
17 Rievocazione
storica dell’Antica
Fiera di Santa Lucia
a
Questa tappa del nostro itinerario soddisferà gli amanti
di usanze medievali e gli appassionati di mercatini, chincaglierie e oggetti curiosi.
iosocio_ pagina 28
I
l loro appuntamento
è per il 15 e 16 novembre 2014, giorni in cui,
l’Antica Fiera di Santa Lucia di Piave fa rivivere la
trecentesca tradizione di
portare nelle piazze, a scandire il corso delle stagioni, le
innovazioni introdotte con
il commercio dall’Oriente e
dal Nord Europa.
Ancora oggi prodotti agricoli, ceramiche,
stoffe, pelli e bestiame, fanno di questa festa
popolare una piacevole consuetudine che vivrà per millenni.
La fiera è legata ai lontani traffici sulla via
Hungarica e all’uso del guado di Lovadina
(passo obbligato tra il Nord e il Sud Europa),
ma anche ai commercianti di Venezia con
Germania,Austria, Fiandra.
i t i nerar i
mercato paleoveneto pagano di cavalli (poi
integrato con asini, buoi, ovini, suini, tessuti
pregiati, canapa e lane di Fiandra) in onore di
Lught, dio della Luce. L’antico patrono venne,
poi, sostituito dal culto cristiano in onore di
Santa Lucia de Sub Silva.
Ancora ai giorni nostri, cittadini del Tirolo e dell’Ungheria attestano di nonni commercianti di cavalli e abituali frequentatori
di questa fiera, mentre anziani del Polesine,
del Cadore e del Friuli, rammentano come il
mercato della canapa grezza e lana avesse il
suo importante centro nell’annuale appuntamento autunnale. Determinare con esattezza
l’antichità di quest’ultimo non è impresa facile. Alcune fonti farebbero risalire le origini
della mostra mercato al periodo anteriore
l’anno 661 d.C., sostenendo che il fenomeno
intitolato a Santa Lucia avrebbe preceduto
Sembra che anticamente la ricorrenza, che
attirava devoti, viaggiatori e mercanti diretquello di San Michele di Verona, riferito appunto al secolo VII.
ti o provenienti dalle fiere di Ungheria, Austria, Carinzia, Germania, si ricollegasse a un
pubblico di 30 mila persone, così come seguire
parate, mostre, concerti e conferenze a tema.
Unica nel suo genere sarà poi l’esperienza di
pagare con i soldi veneti antichi, cambiati dai
cambiavalute e assaggiare i prodotti tipici lo-
Sul filone di tale tradizione è inserita l’ipotesi (introdotta da un quotidiano del dopoguerra e portata ai giorni nostri) secondo cui
quest’anno ricorrerebbe la 1355ma edizione.
Sarà emozionante per il nostro versatile lettore partecipare ad una delle rievocazioni
storiche più importanti d’Italia con oltre 500
figuranti che sfilano in costumi d’epoca e un
cali di “casari”,“luganegheri”,“vinari”. Il tutto rallegrati da giullari, musici, saltimbanchi,
giocolieri, cavalieri, osti e fanti che ricreano
un’atmosfera magica e ricca di storia. Rievocando le antiche carovane di cavalli e mercanti, la Fiera di Santa Lucia di Piave è anche
un’importante ritrovo per camperisti a favore dei quali sono allestiti spazi e organizzati
momenti di festa. Nel corso della manifestazione, ogni anno, vengono premiati i vincitori
di due concorsi a tema, organizzati dal comitato promotore. Il primo è la competizione
europea “Scrivere il Medioevo” che prevede
la presentazione di uno scritto storico su tale
epoca, il secondo, di tipo fotografico, si intitola “Nel Medioevo… con un click”.
I concorrenti non professionisti, devono presentare opere inedite che trasmettano emozioni e, allo stesso tempo, rispettino i canoni
storici.
Fonte: 99 cose da fare e da vedere almeno una volta nella
vita a Treviso e nella sua provincia. Carrer - Rorato
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la r i cetta
Tiramisù
ai frutti rossi
Presentiamo in questo numero un
dolce leggero, facile e veloce da preparare.
A suggerirci la ricetta la signora
Maria di Salzano.
1 pacchetto di biscotti Pavesini
2 o 3 vasetti di yogurt ai frutti di bosco, panna spray q.b., frutti di bosco per guarnire.
In una pirofila di vetro stendete una base di yogurt e poi a strati i Pavesini.
Ripetete fino a formare a piacere 3 o 4 strati.
Potete mescolare vari tipi di yogurt - mirtillo, fragola, more - e poi in frigorifero.
Guarnite con panna e frutti di bosco.
Un consiglio: preparate questo dolce qualche minuto prima, poiche’ i Pavesini vanno messi asciutti nello yogurt.
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F U O R I FI D O
Ieri come oggi:la crisi
ai tempi di Tacito
Qui, come altrove, non scrivo un articolo. Racconto
una storia e la racconto a Te, caro Presidente, come
faccio spesso nelle occasioni dei nostri incontri professionali, e ti racconto la storia di una crisi.
N
on è la nostra crisi, ma è una crisi un
po’ più vecchia: siamo attorno al 33
a.C. e ne parla Tacito, storico che ha
vissuto a Roma dal 56 al 117 d.C. Lo scrive
nei capitoli 16 e 17 del sesto Libro degli “Annales”.
A quell’epoca non c’erano le banche ed erano
le ricche famiglie che facevano prestiti agli
imprenditori e raccoglievano denaro dei depositanti.
Giulio Cesare, dittatore dal 49 a 44 a.C., aveva
fatto una legge che imponeva alle famiglie di
prestare denaro per un importo notevolmente inferiore al loro patrimonio. Era una buona
garanzia per far fronte ad eventuali insoluti.
Ma le ricche famiglie, anche allora, erano
quelle che comandavano e i loro rappresentanti erano seduti in Senato e questa prudente norma di Giulio Cesare ha avuto, pertanto,
scarsa applicazione. Ricchi e potenti di Roma
hanno continuato a prestare soldi a loro giudizio, valutando, inoltre, con generosità le garanzie offerte dai debitori“giacchè l’interesse
pubblico viene posposto all’interesse privato”
dice scandalizzato Tacito al capitolo 16 degli
“Annales”
Una vecchia norma aveva, inoltre, stabilito
che “nessuno poteva praticare l’usura ad un
tasso di interesse superiore a 1/12 del capitale”.
In pratica i soldi dovevano essere prestati al
massimo ad un tasso dell’8,5% annuo. Ma anche questa clausola non era molto osservata.
Nel giro di poco tempo la situazione appare
ingestibile: prestiti facili con garanzie insufficienti servono per comprare fabbricati, ma
soprattutto terreni che aumentano sempre
di più il loro valore, iniziando quello che oggi
chiameremmo bolla speculativa. Questo attira l’attenzione dell’autorità che impone ai
ricchi un limite al finanziamento.
I terreni non si vendono più, e perdono velocemente valore.
Inizia la crisi, che peggiora nell’anno 33
quando l’imperatore Tiberio chiede l’applicazione della legge emanata una quindicina
di anni prima da Giulio Cesare. Decide inoltre
“che ciascuno investa nell’acquisto di terreni
in Italia, due terzi del capitale dato in prestito”(capitolo 6° punto 17).
Subito lo stesso imperatore cerca di correre ai
ripari addolcendo le direttive appena emanate.
Ma ormai la fiducia è persa.
Lo stato deve intervenire “a sanare le cose,
mettendo in circolazione per mezzo dei banchieri 100 milioni di sesterzi e concedendo la
facoltà di contrarre prestiti senza interesse
per un triennio”(capitolo 6° punto 17).
E qua mi fermo, caro Onorato. Forse, oggi, basta cambiare i nomi: Lehman Brother, derivati, subprime, ecc...
Alla fine del punto 17 Tacito, con due righe
di sollievo, ci racconta che “così fu ristabilito
il credito e gradatamente si trovarono anche
privati disposti a concedere prestiti …”.
Ciao,
Paolo Lenarda
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A P P U N TA M E N T I
ALTINATE DAL SILE AL PIAVE
CAVALLINO - TREPORTI
21 settembre
Wedding Farm 2014: Fiera degli Articoli
e Servizi per Sposi
Cavallino Sport Center
ore 11.00
Regata dea Sisola
Canale Rigà- Lio Piccolo
ore 16.00
JESOLO
26-27 settembre
2^ Torneo Internaz. Basket Città di Jesolo
Pala Arrex
02 ottobre
La festa dei Nonni
18-19 ottobre
Festa d’Autunno
14-21 dicembre
Natale in Piazza
MUSILE DI PIAVE
settembre-ottobre
Serate tematiche ambientali
8 - 10 novembre
San Martin: Sulle orme degli antichi veneti
5 gennaio
Pan e Vin
QUARTO D’ALTINO
settembre
Festa della Vendemmia
13 - 14 dicembre
Mercatini di Natale e Corsa dei Babbo Natale
24 dicembre
Arriva Babbo Natale
31 dicembre
Cin Cin Insieme
5 gennaio
PaneVin sul Sile
DECUMANO TERRA
DEI TIEPOLO
MARTELLAGO
20 settembre
Musical Sulle orme di Karol
Corte Banca Santo Stefano ore 21.00
26 settembre - 7 ottobre
Sagra del Rosario
Mostra di Pio X
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16 novembre
Concerti all’Auditorium – Martellago
Giacobbe Stevanato - Violino
14 dicembre
8 Trofeo Canoro Radicchio d’Argento
14 dicembre
Concerti all’Auditorium – Martellago
Fabio Grandesso – Fagotto
Monica Zacchello – Pianoforte
Anna Barbiero – Flauto Traverso
5 - 15 dicembre
27 ^ Mostra del Radicchio tardivo
19 dicembre
Teatro dei Ragazzi
MIRANO
19 -23 settembre
Fiera di San Matteo
27 - 28 settembre
A piedi in Centro a Mirano
8 -9 novembre
Fiera dell’oca con zogo dell’oca
1 -16 novembre
Mostra: I giochi dell’oca da Venezia
11 gennaio
Festa del Radicchio
Noale
2.a domenica mese
Mercatino dell’Antiquariato
28 -29 novembre
Noale Shoppind Days
5 gennaio
Pirola Parola
PIANIGA
27-28 settembre
All Motor’S Show
SALZANO
17 - 19 ottobre / 24 -26-31 ottobre 1-2 novembre
Festa della Zucca
8 dicembre- 6 gennaio
Natale Insieme
S. Maria di Sala
8 - 31 dicembre
Manifestazioni natalizie
SCORZE’
7 -23 novembre
33^ Festa del Radicchio
28 dicembre
Trofeo Cartoveneta di Ciclocross
26 dicembre - 5 gennaio
Concerto di Natale e Panevin
SPINEA
dicembre
Mostra dei 100 Presepi di Spinea
dicembre -6 gennaio
Feste di Natale a Spinea
RIVIERA DEL BRENTA
CHIOGGIA/Sottomarina
novembre
Spettacoli di mistero
dicembre
Premiazione Premio Letterario Città di Chioggia
dicembre
Natale in Piazza
DOLO
8 dicembre - 6 gennaio
Natale dolese e Befana a Dolo
FIESSO D’ARTICO
21 settembre
Palio del Ruzante
9 novembre
Quatro maroni e un goto de vin
14 dicembre – 6 gennaio
Natale insieme:Brusemo a vecia, Presepio vivente
VENEZIA
E TERRAFERMA
Venezia
21 novembre
Festa della Madonna
della Salute
fino al 27 ottobre
Rassegna Mestre“in Centro”
Scarica

IOsocio 03/2014 - Banca Santo Stefano