Julien Spiewak €8 9 788874 028436 La Parigi di San Vincenzo de Paoli e di Federico Ozanam Due secoli separano questi due uomini, hanno percorso una Parigi molto diversa e, oggi, molti posti testimoniano ancora la loro presenza. Questa guida vi aiuterà a scoprire questi luoghi ricchi della loro storia. Julien Spiewak LA PARIGI di San Vincenzo de Paoli e di Federico Ozanam La Parigi di San Vincenzo de Paoli e di Federico Ozanam La Parigi di San Vincenzo de Paoli e di Federico Ozanam Parigi, testimone viva delle loro opere San Vincenzo de Paoli e Federico Ozanam non sono nati a Parigi, tuttavia questa città ha visto nascere il loro apostolato. Ed è stata da loro amata. È il luogo in cui hanno sviluppato una vasta rete di carità per alleviare la miseria dei più poveri. Questi due uomini, benché due secoli li separino, hanno percorso in lungo e in largo una Parigi ben diversa da quella di oggi, anche se molti posti continuano a testimoniare la loro presenza. Questa piccola guida vi permetterà di scoprire questi luoghi, impregnati della loro storia. La Società di San Vincenzo de Paoli Cronistoria La carità è sempre giovane 8 15 Sulle orme di San Vincenzo de’ Paoli Biografia Cappella di San Vincenzo de Paoli Museo vincenziano Cappella N-D de la Médaille Miraculeuse Chiesa di Saint-Sulpice Chiesa di Saint-Laurent Priorato di Saint-Lazare Chiesa di Saint-Vincent-de-Paul 24 26 36 44 50 54 58 62 Sulle orme di Federico Ozanam Biografia Chiesa dicSaint-Joseph-des-Carmes Museo Frédéric Ozanam Chiesa di Saint-Etienne-du-Mont Chiesa di Saint-Médard Università della Sorbona Abitazioni di F. Ozanam e di E.Bailly Cattedrale Notre-Dame de Paris Cimitero di Montparnasse Giardinetto pubblico Frédéric Ozanam Società di San Vincenzo de Paoli, CGI Mappe Bibliografia 70 72 78 86 90 92 94 102 104 106 108 116 126 Cupola della chiesa di Saint-Joseph-des Carmes rappresentante Elia in cielo e vari episodi della sua vita. La Società di San Vincenzo de Paoli Cronistoria 8 La Società di San Vincenzo de Paoli ttt Cronistoria Dalla Conferenza di Storia alla Conferenza di Carità La Società di San Vincenzo de Paoli (SSVP) è nata a Parigi nel 1833, tra un gruppo di studenti riuniti nella “Conferenza di Storia”, che era animata da Emmanuel Bailly, fondatore del giornale «La Tribune Catholique». Bailly riuniva studenti cristiani per trattare argomenti di storia, di diritto e di filosofia. Tra questi c’era un giovane studente di diritto, Federico Ozanam. Alle volte le discussioni divenivano accese. Un giorno uno studente lanciò questa provocazione: «Un tempo il cristianesimo ha fatto prodigi, ma oggi è morto! Che cosa fate concretamente voi che vi vantate di essere cattolici?». Ozanam fu scosso da questa obiezione e così pure alcuni suoi amici che si dissero: «Non parliamo tanto di carità... piuttosto pratichiamola aiutando i poveri!». Uno di loro, Auguste Le Taillandier, propose di riunirsi tra giovani cattolici non più per parlare, ma per agire: creare una Conferenza di Carità. Proposero questa idea a Bailly e delegarono Ozanam a fondare un’o- La Sociéta di San Vincenzo de Paoli 9 pera di giovani, il cui ideale caritativo si concretizzasse nella visita ai poveri. Ecco come Ozanam ricorda quelle prime riunioni, in una lettera del 17 maggio 1838 all’amico François Lallier: «Quando mi tornano alla mente tutte quelle umili scene della nostra vita di studenti, hanno per me un fascino inesprimibile: le riunioni serali alle conferenze di M. Gerbet, che avevano un certo qual fascino di mistero e nelle quali iniziammo a conoscerci meglio, quelle discussioni storiche, filosofiche, nelle quali portavamo un ardore così sincero, dove si condividevano i successi con tutto il cuore, le piccole riunioni di Rue du Petit Bourbon Saint-Sulpice...». Nascita della Società di San Vincenzo de’ Paoli Il 23 aprile 1833 Emmanuel Bailly accoglie Federico Ozanam e i suoi amici François, Jules, Auguste, Félix e Paul, nella stamperia della Tribune Catholique al n. 38 di Rue Saint Sulpice, a quell’epoca Rue Petit-Bourbon-Saint Sulpice. È la riunione nella quale viene fondata la prima Conferenza di Carità che sarà posta sotto la protezione di San Vincenzo de Paoli nel 1834. Il gruppo propose che le riunioni fossero settimanali e che l’attività fondamentale fosse la visita ai poveri e, per fare ciò, si mise in contatto con Suor Rosalie Rendu, una Figlia della Carità che organizzava la distribuzione degli aiuti nel quartiere Mouffetard, uno dei più poveri di Parigi, vicino alla Chiesa di SaintEtienne-du-Mont. 10 I fondatori della Società di San Vincenzo de Paoli Le origini di questi giovani studenti parigini sono state una risorsa per lo sviluppo della Società di San Vincenzo de Paoli in Francia. Félix Clavé * 8 luglio 1811 a Tolosa 9 novembre 1853 a Pau Auguste Le Taillandier * 28 gennaio 1811 a Rouen 23 marzo 1886 a Rouen Jules Devaux * 18 luglio 1811 a Colombières 27 ottobre 1880 a Parigi I fondatori della Società di San Vincenzo de Paoli Federico Ozanam * 23 aprile 1813 a Milano 8 settembre 1853 a Marsiglia 11 Emmanuel Bailly * 9 marzo 1794 a Bryas 12 aprile 1861 a Parigi Paul Lamache * 18 luglio 1810 a Saint-Pierre-Eglise 28 luglio 1892 a Grenoble François Lallier * 22 giugno 1814 a Joigny 23 dicembre 1886 a Sens 12 Una crescita miracolosa Federico Ozanam scriveva a uno dei suoi cugini il 21 luglio 1834: «Vorrei che tutti i giovani che hanno un cervello e un cuore si unissero per fare opere di carità e che si formasse, in tutto il paese, una vasta associazione generosa per il sostegno delle classi popolari». Il suo desiderio non ha tardato ad essere realizzato: tra novembre e dicembre di quel medesimo anno il gruppo contava già oltre cento membri! Era dunque necessario dividersi e ciò avvenne non senza esitazioni e rimpianti. Il 24 gennaio 1835 furono create due sezioni e Ozanam fu nominato vice-presidente della prima di queste: era nata la Società di San Vincenzo de’ Paoli. Seguì a breve la diffusione nelle province: gli studenti che alla fine degli studi lasciavano Parigi e ritornavano alle loro case fondarono nuove Conferenze. Il 10 febbraio 1835 a Nîmes, il 16 agosto 1836 a Lione, poi a Rennes, a Nantes. Dopo lo sviluppo in Francia la Società di San Vincenzo de Paoli si diffuse rapidamente all’estero. Questo sviluppo quasi universale ha del prodigioso, se si pensa che avvenne nonostante la scarsità dei mezzi di comunicazione dell’epoca. Scrive Federico Ozanam all’amico Lallier il 9 aprile 1838: «La nostra forza morale proviene dalle Conferenze di Parigi e della Provincia. Questa solidarietà costituisce il nostro credito agli occhi del mondo, e al tempo stesso ci dà fiducia». Ed oggi? La Società di San Vincenzo de Paoli conta oggi circa 800.000 membri in 146 paesi. La Società ha superato molteplici prove, ha attraversato Il numero delle Conferenze e dei membri aumenta ogni anno Anno 1860 1913 1933 1983 2012 Conferenze 2 500 8 000 12 000 38 000 45 000 Membri 50 000 133 000 200 000 750 000 800 000 La Società di San Vincenzo de Paoli 13 rivoluzioni e guerre. La crescita della Società è una risposta ai bisogni che si manifestano secondo le epoche e nei vari paesi. La preoccupazione costante della Società, fedele allo spirito dei fondatori, è quella di rinnovarsi e di adattarsi alle condizioni che mutano con i mutamenti del mondo... «Nessuna opera di carità è estranea alla Società. La sua attività comprende ogni forma di aiuto portato per mezzo del contatto da persona a persona per alleviare le sofferenze e promuovere la dignità e l’integrità dell’Uomo» (Regolamento della Società). Scriveva Federico Ozanam a sua madre l’8 aprile 1832 queste parole, valide ancora al giorno d’oggi: «In mezzo a questi tristi spettacoli, la carità non si stanca mai». La Famiglia Vincenziana Raggruppa numerose istituzioni che vantano l’eredità del pensiero di San Vincenzo de Paoli e sono unite dalla medesima spiritualità: «Seguire Gesù Cristo, servitore ed evangelizzatore dei poveri» come faceva il loro santo patrono. Oggi la Società di San Vincenzo de Paoli rappresenta il ramo più numeroso della Famiglia Vincenziana con i suoi 800.000 membri. Rami della Famiglia Vincenziana: tMB$POHSFHB[JPOFEFMMB.JTTJPOF$.) tMF'JHMJFEFMMB$BSJUË'$ tM"TTPDJB[JPOF*OUFSOB[JPOBMFEFMMB$BSJUË"*$ tMB4PDJFUËEJ4BO7JODFO[PEF1BPMJ4471 tMB(JPWFOUá.BSJBOB7JODFO[JBOB+.7 tJ.JTTJPOBSJ-BJDJ7JODFO[JBOJ.*4&7* tM"TTPDJB[JPOFEFMMB.FEBHMJB.JSBDPMPTB".. tMF.JTTJPOJ1PQPMBSJ tJ3FMJHJPTJEJ4BO7JODFO[PEF1BPMJ347 tMF4VPSFEFMMB$BSJUËEJ4USBTCPVSH tMF4VPSFEJ4BOUB(JPWBOOB"OUJEB5PVSFU tMF4VPSFEFMMB$BSJUËEFMMB'FEFSB[JPOF4FUPO La Società di San Vincenzo de Paoli 15 < Thailandia. Volontari di Bangkok, 2010. La carità è sempre giovane .BOUFOFSFJMEJOBNJTNPFMFGmDJFO[B della prima Conferenza come modello di lavoro e di semplicità Come descrivere il ruolo che occupano i giovani nella Società di San Vincenzo de Paoli senza ritornare alla sorgente, la prima riunione dell’aprile 1833? Un gruppo di giovani laici cristiani, animati da Emmanuel Bailly, si riunisce per pregare, riflettere e lavorare assieme con lo scopo di alleviare la povertà. È l’epoca in cui tutta la gioventù francese è in fermento e si appassiona alle idee e alle lotte intellettuali. La prima Conferenza del 1833 rappresenta per noi oggi l’essenza stessa dello spirito vincenziano. La Società di San Vincenzo de Paoli è sempre stata animata da uno “spirito giovane” le cui caratteristiche essenziali sono descritte nel Regolamento: “entusiasmo, adattabilità e immaginazione creativa”. La nostra Società ha saputo mantenere questo spirito e ha saputo svilupparsi rapidamente in molti paesi. Le Conferenze hanno sempre saputo scoprire i problemi del loro tempo e rispondere all’aspettativa delle persone più povere dei luoghi dove operavano. Anche se i nostri gruppi non sempre sono composti da membri giovani, è importante che questo “spirito giovane” d’innovazione e di adattabilità sia presente nel cuore di ciascuno di noi. 16 I giovani nelle nostre Conferenze Non sempre è facile far entrare nuovi membri nella nostra Società. I giovani sono spesso impegnati nello studio, nei loro obiettivi professionali, negli svaghi o coi loro amici. Dobbiamo essere consapevoli di queste difficoltà e di conseguenza farci accoglienti e disponibili. Il Regolamento ci ricorda che «la Società è costantemente preoccupata di formare Conferenze di giovani e di favorire la loro accoglienza in tutte le Conferenze». Ci sono delle Conferenze che puntualmente chiedono l’aiuto dei giovani in occasioni specifiche. Come potrebbe un giovane rifiutare di aiutarci sentendosi rivolgere un appello alla “buona volontà” per una raccolta di generi alimentari, o per distribuire caffè a dei “senza fissa dimora”? Queste iniziative non comportano un impegno gravoso e permettono a numerosi giovani di scoprire la nostra attività. Questi appelli alla generosità e al dono di sé costituiscono occasioni preziose per incontrare nuovi membri e per far conoscere la Società. Se non è facile attirare nuovi membri, è anche difficile conservarli nel tempo nelle Conferenze: l’impegno vincenziano non è un impegno di breve durata. Vivere il carisma vincenziano significa rivedere la propria vita di fronte al modello di San Vincenzo de Paoli per essere in ogni momento al servizio dei più poveri. La Società di San Vincenzo de Paoli 17 < Spagna. Più di cento paesi erano rappresentati dai giovani di tutto il mondo alle giornate internazionali di studio della Gioventù Vincenziana a Salamanca nel 2008. Per vivere pienamente questa chiamata è importante che i giovani scoprano la bellezza del messaggio di San Vincenzo de Paoli. Capire questo messaggio permette a ciascuno di aprire il proprio cuore, di mettersi in ascolto e al servizio dei poveri. «Andrete dieci volte al giorno a visitare i poveri e dieci volte al giorno vi troverete Dio», dice San Vincenzo de Paoli. È lui che, con la testimonianza della sua vita, ha saputo farci scoprire la bellezza della visita ai poveri, perché nella visita prendiamo contatto e confidenza con quelli che aiutiamo. A poco a poco i giovani volontari scopriranno la gioia di appartenere ad un gruppo, ad una famiglia che offre loro amicizia, appoggio e fraternità. Ognuno di noi è responsabile dell’accoglienza di questi nuovi membri con spirito vincenziano. Dobbiamo lavorare per una “conversione personale” per meglio recepire questa chiamata alla fraternità e sviluppare il nostro dono dell’ascolto e della condivisione. Nel corso della vita dobbiamo a volte superare delle tappe dolorose, patire delle sconfitte o cambiare radicalmente modo di vivere. I giovani si trovano spesso di fronte a queste situazioni difficili. Interroghiamoci fin da oggi sulla capacità della nostra Società di essere presente in ognuna di queste tappe e particolarmente vicina ai giovani: in ogni momento essi devono sentirsi membri e parte attiva della nostra Società. 18 I giovani nella nostra struttura I giovani sono ben preparati ad affrontare le inquietudini del loro tempo e a sviluppare le capacità di risposta. Nelle giornate di studio della Gioventù Vincenziana a Salamanca (Spagna) del giugno 2008, i giovani hanno lavorato sul tema “Nuove forme di povertà”. Mi ha rattristato fare l’elenco delle povertà delle quali i giovani erano testimoni in prima persona: le malattie endemiche, la disoccupazione, la depressione, le tossicodipendenze, la prostituzione, il frantumarsi delle famiglie, la mancanza di spiritualità e di valori, le guerre civili, il moltiplicarsi delle catastrofi naturali, ecc. Sono problemi che si diversificano sempre di più e sempre più rapidamente. Sono rimasto molto stupito dalla vicinanza dei giovani a tutti questi problemi, ne parlavano con tristezza e con familiarità. Le diverse attività all’interno delle Conferenze li rendono veri attori che combattono le sofferenze del giorno d’oggi e pertanto i giovani devono sentirsi pienamente parte della nostra Società. È importante che siano ascoltati e che le loro proposte siano valorizzate. Da diversi anni il Consiglio Generale raccomanda ai Consigli Nazionali l’integrazione dei giovani nelle loro strutture e lo sviluppo dei Comitati Nazionali Giovani. Non si tratta di creare delle strutture parallele, ma di mantenere l’unità della nostra organizzazione. Però i giovani devono poter lavorare ai vari livelli della struttura per trasmettere le loro idee e condividere il più possibile le attività. L’impiego ormai invalso di La Società di San Vincenzo de Paoli 19 < Brasile. Incontro dei rappresentanti dell’America del Sud à Iguassu, 2010. Internet e la possibilità di lavorare in rete permettono a molti giovani di scambiare e condividere le loro esperienze. Questi nuovi mezzi di comunicazione favoriscono la diffusione delle informazioni ed estendono la consapevolezza di costituire un gruppo o una famiglia. Oltre la Conferenza, oggi si sono formati dei collegamenti più ampi, anche tra Conferenze appartenenti a paesi diversi. Per esempio, per mezzo del Comitato Internazionale Giovani, decine di giovani, provenienti dalle diverse parti del mondo, si sono riuniti in una rete internazionale per restare in contatto tra loro. Gli scambi sono molteplici e possono crearsi dei progetti di collaborazione su vasta scala. «Vorrei racchiudere il mondo intero in una rete di carità», questa frase profetica suona sempre attuale nelle prospettive della Società. La fondazione permanente Cari adulti, voi che spendete molta della vostra energia per alleviare le miserie dei nostri giorni, il vostro lavoro è testimonianza vera per tutti i giovani che scoprono la Società. Avete saputo vivere seguendo le orme di San Vincenzo de’ Paoli donando quello che avevate di più prezioso. È grazie alle vostre numerose opere che la Società è oggi così dinamica e sviluppata. I giovani ammirano e sono riconoscenti a tutti coloro che hanno fatto sì che la Società si sviluppasse e restasse al medesimo tempo così vicina ai poveri. Il Regolamento dice in proposito: «I mem- 20 bri, nonostante l’età, cercano di mantenere lo spirito giovane». Questo spirito giovane deve accompagnarci per essere sempre più vicini alle realtà dei giorni nostri. Se comprenderemo meglio le problematiche attuali, potremo agire in modo più efficace e più giusto. Conserviamo uno slancio di entusiasmo che favorisca la presenza dei giovani nelle nostre Conferenze e nella nostra struttura. I giovani sapranno perpetuare con impegno l’entusiasmo che ci permette di continuare ad essere testimoni audaci. Dobbiamo essere attenti a cogliere ogni spirito nuovo, dobbiamo essere perennemente in evoluzione. Accogliamo le iniziative dei più giovani come avevano intuito i nostri fondatori. Non dobbiamo avere timore ad utilizzare nuovi strumenti di lavoro e a sfruttare nuovi canali di comunicazione, non dobbiamo aver paura di sostenere i giovani perché possano realizzarsi nella nostra Società e apprezzare l’amicizia fraterna che unisce i suoi membri per formare un unico corpo. Serviamo tutti insieme coloro che soffrono Cari giovani, ho avuto la fortuna di incontrarvi in occasione di molte manifestazioni in questi ultimi anni. Quale gioia nel vedere la nostra Società irradiare in tutti i continenti la medesima spiritualità che tutti ci accomuna! Viviamo in regioni lontane le une dalle altre, abbiamo culture diverse, eppure tutti noi riconosciamo l’enorme lavoro fatto dai La Società di San Vincenzo de Paoli 21 < Italia. Incontro dei Giovani Vincenziani Europei a Roma, 2012. fondatori. Hanno saputo trasmetterci l’amore per i più poveri, lo spirito della carità e un tesoro spirituale al quale ognuno è invitato ad attingere per rigenerarsi. Il confrontarci col mondo della povertà rinforzerà la nostra fede e ci aprirà a nuove sfide. Non dobbiamo aver timore di assumerci responsabilità all’interno delle nostre Conferenze e nella nostra struttura nazionale: la Società di San Vincenzo de Paoli saprà accompagnarci nel nostro percorso. Le persone che incontriamo nelle varie attività, così come i volontari, diventeranno un po’ per volta degli amici prima, e una famiglia poi, con la quale raggiungeremo le grandi tappe della vita. Non dobbiamo aver timore di essere animati dalla bellezza e l’umiltà del messaggio di San Vincenzo de Paoli. Non dobbiamo aver paura di servire, tutti insieme, coloro che soffrono. Con l’entusiasmo di Federico Ozanam e di Emmanuel Bailly, costruiamo la Società di San Vincenzo de Paoli di domani e apriamo oggi stesso le porte delle nostre Conferenze e della nostra struttura ai giovani. Conserviamo il dinamismo e l’efficienza della prima Conferenza quali modelli di lavoro e di semplicità. Chiediamo allo Spirito Santo di guidarci nelle nostre decisioni e nella nostra attività di modo che la Società di San Vincenzo de Paoli possa svilupparsi per servire sempre meglio i più poveri. 18e 17e 19e 9e 10 e 8e 2e 3e 1e 11e 4e 7e 6e 12 e 5e 15e 14e 13 e Sui passi di San Vincenzo de Paoli 24 Sui passi di San Vincenzo de Paoli San Vincenzo de Paoli, patrono delle opere di carità Vincenzo de Paoli nasce il 24 aprile 1581 a Pouy, nelle Lande, da una numerosa famiglia contadina molto devota. Da questa riceve, nella semplicità “della gente dei campi”, il senso del lavoro, l’attenzione alle piccole cose e alla gente semplice, la fede che lo forgia. In questo ambiente Vincenzo ha anche la possibilità di studiare: sarà prete. Ritratto di san Vincenzo de Paoli, Viene ordinato sacerdote il 23 setminiatura su rame, scuola francese tembre 1600 dal vescovo di Périgueux a Château-L’Evêque. del XVII secolo, collezione privata. #JPHSBGJBEJTBO7JODFO[PEF1BPMJ 25 Parigi, un indirizzo decisivo Dopo anni alla ricerca di un’occupazione tranquilla, Vincenzo nel 1608 si reca a Parigi. Si dona a Dio e Dio lo dona ai poveri. Cappellano della regina Margherita di Valois nel 1610, frequenta poi Bérulle e l’Oratorio e nel 1612 diventa Curato di Clichy. Dal 1613 la sua vita cambia e prende un indirizzo preciso: Vincenzo è nominato precettore della nobile famiglia dei Gondi. Nel 1617 due eventi sono determinanti. Durante l’inverno a Gannes, nell’Oise, Vincenzo, confessando un contadino, si rende conto della povertà spirituale nelle campagne e dell’ignoranza del clero: “i poveri delle campagne”. Spinto dalla Signora Gondi lancia la missione: per cambiare la propria vita bisogna orientarsi verso Dio e lasciarsi riconciliare da Lui (Sermone di Folleville, 25 gennaio 1617). Nel 1625, grazie al finanziamento dei Gondi, fonda la Congregazione della Missione per l’evangelizzazione dei poveri e la formazione del clero. Nell’estate dello stesso anno, mentre è curato a Châtillon, incontra dei poveri e mobilita dei laici perché li aiutino: è nata la Confraternita della Carità, ed è lui stesso a dettarne il Regolamento. Da Châtillon nascono le Dame della Carità e nel 1633, grazie a Luisa di Marillac, nasce la Compagnia delle Figlie della Carità. .PMUFQMJDJUËEJPQFSF La carità conduce alla giustizia, specialmente sul piano sociale e ospedaliero. Per far fronte ai bisogni dei poveri, «che si moltiplicano all’infinito», Vincenzo de Paoli vuole racchiudere il mondo in una rete di carità: dalla regione parigina alle province devastate dalle guerre, fino alla Polonia e all’Italia, oltre i mari: dall’Africa del Nord (1645-1646) al Madagascar (1648). Vincenzo de Paoli muore a Parigi il 27 settembre 1660. Viene beatificato il 13 agosto 1720 e canonizzato il 16 giugno 1737. Papa Leone XIII lo nomina patrono di tutte le opere di carità esistenti o che traggono ispirazione da lui. In Francia San Vincenzo de Paoli è patrono della Assistenza pubblica. 2 3 4 7 9 Cappella di San Vincenzo de Paoli $BTB.BESFEFMMB$POHSFHB[JPOFEFMMB.JTTJPOF 1 > Entrata principale della $BTB.BESFEFMMB$POHSFHB[JPOF EFMMB.JTTJPOFSVFEF4ÒWSFT SVFEF4ÒWSFT1BSJTee .FUSP7BOFBV "QFSUPUVUUJJHJPSOJI¦I 5FM 28 $BQQFMMBEJ4BO7JODFO[PEF1BPMJ 29 < Teca ove riposa il corpo di San Vincenzo de Paoli. 2 Storia Vincenzo de Paoli è morto il 27 settembre 1660 nella Maison de Saint Lazare, in rue du Faubourg Saint-Denis, che era al tempo stesso un ospedale, un seminario ed un luogo per ritiri spirituali. È stato sepolto nel coro della chiesa di Saint Lazare. Durante la Rivoluzione la chiesa fu saccheggiata e trasformata in prigione. Le spoglie di San Vincenzo, restituite nel 1795, furono poste nella Cappella della Casa Madre della Congregazione della Missione fino al 1830. La prima pietra della Cappella di San Vincenzo fu posta il 17 agosto 1826 e la consacrazione avvenne il 1° novembre 1827 ad opera di Monsignor Hyacin-the-Louis de Quélen, arcivescovo di Parigi. Questa cappella è una bellissima testimonianza dello stile accurato dell’epoca di Carlo X. L’architettura La facciata, di stile antico, è composta da quattro pilastri sormontati da un fregio rappresen- tante delle croci greche legate alle iniziali di San Vincenzo: S e V. Nel timpano triangolare vi è l’iscrizione latina: Sancto Vincentio a Paolo sacrum. Sopra la porta si può vedere un medaglione con il busto del santo. La sobrietà della facciata contrasta con la ricchezza degli ornamenti all’interno. La navata è delimitata da ventidue colonne. Al centro l’altar maggiore, la teca di San Vincenzo e un trompe-l’oeil in cui San Vincenzo è rappresentato nella gloria al centro delle istituzioni da lui fondate. Entrando nella Cappella si notano due grandi quadri: a sinistra San Vincenzo che sale al cielo (XVIII secolo) e a destra La visione dei globi (1760). 3 4 7 9 L’Altar maggiore Padre Jean-Baptiste Etienne, superiore generale della Congregazione della Missione dal 1843 al 1874, fece erigere, nel 1854, un altar maggiore con due rampe di accesso alla teca di San Vincenzo. 30 L’altare maggiore è riccamente decorato da molte sculture di santi. Ai lati della croce dorata si trovano le reliquie dei due santi particolarmente legati a San Vincenzo: San Francesco di Sales (a sinistra) e Santa Giovanna di Chantal (a destra). Più in alto, ai lati della teca, troviamo le statue degli apostoli e degli evangelisti. Nel lato sinistro troviamo: Giovanni, Tommaso, Filippo, Bartolomeo, Giacomo il minore, Luca e Pietro. A destra: Paolo, Andrea, Marco, Giacomo il maggiore, Simone, Matteo e Giuda Taddeo. Teca di San Vincenzo de Paoli La teca dove riposa il corpo di San Vincenzo è d’argento massiccio. È stata offerta da Mons. Hyacinthe de Quélen grazie ad una sottoscrizione popolare e fu posta solennemente al di sopra dell’altar maggiore nel 1830. Sulla teca, una statua raffigura San Vincenzo che sale al cielo circondato da quattro angeli che rappresentano la religione, la $BQQFMMBEJ4BO7JODFO[PEF1BPMJ 31 < Nei due lati della navata centrale si trovano due serie di cinque altari laterali. 2 fede, la speranza e la carità. Da ogni lato della teca si possono vedere due orfanelli, un ragazzo ed una ragazza, con le mani giunte, che invocano San Vincenzo. Arco di trionfo 3 4 7 Sebbene le spoglie di San Vincenzo siano state nascoste e spostate più volte durante le guerre e le rivoluzioni, la teca ha ben conservato il suo corpo. Il viso e le mani sono incerate, il corpo del santo è vestito di un camice e una stola ricamate a filo d’oro. San Vincenzo tiene tra le mani la croce che gli è servita quando ha accompagnato re Luigi XIII sul letto di morte. Molti sono i pellegrini che durante l’anno vengono ad inginocchiarsi davanti al santo per pregare. Il dipinto semicircolare in trompe l’oeil «Apoteosi di San Vincenzo e delle sue istituzioni più importanti» è stato realizzato nel 1855 da François Carbonnier, lazzarista e allievo del celebre pittore Jean Auguste Dominique Ingres. Al di sotto del dipinto si trova l’iscrizione latina «Pertransiit bene faciendo (Passò facendo il bene)», citazione tratta dagli Atti degli Apostoli (10, 38) riferita a Gesù Cristo e qui applicata a San Vincenzo. A sinistra: San Vincenzo predica il vangelo ai poveri, San Francesco-Regis Clet con un crocifisso, San Gabriele Perboyre con una gran croce e San Vincenzo che insegna a degli ordinandi nell’ambito delle Conferenze 9 32 > San Vincenzo che sale al cielo (XVIII secolo) di François Carbonnier. del martedì. Al centro c’è San Vincenzo, poi Santa Luisa di Marillac con le Figlie della Carità, le Dame della Carità e alcuni feriti di guerra curati dalle Figlie della Carità. Altari, vetrate e cappelle Ai due lati della navata principale si trovano due serie di cinque altari laterali, diverse vetrate e due cappelle: a sinistra la cappella della Santa Vergine e a destra quella di San Giuseppe. Ogni altare è dedicato a un santo e ogni vetrata contiene dei medaglioni che rappresentano la vita di San Vincenzo, dalla nascita fino alla morte. È anche rappresentata la traslazione delle sue reliquie e l’invito a vivere oggi la carità a sua immagine. -FDBOUPSJF5SJCVOFT Comprendono una serie di altari laterali, dei confessionali e otto grandi dipinti. La cantoria di sinistra è dedicata alla Vergine Maria e contiene quattro quadri: la Presentazione di Maria al tempio, l’Annunciazione, la Visitazione e la Definizione dell’Immacolata Concezione. La cantoria di destra, dedicata a Gesù Cristo, è decorata con quattro quadri: l’Adorazione dei Magi, Gesù al tempio a dodici anni, il Discorso della Montagna e l’Ascensione. Da notare Federico Ozanam e i suoi com QBHOJDPOPTDFWBOPCFOFRVFTUP MVPHP'FEFSJDPJOQBSUJDPMBSFÒ venuto regolarmente a prega re in raccoglimento davanti al corpo di San Vincenzo. «Martedì scorso, festa di San Vincenzo de Paoli, ci siamo trovati assieme alla Messa del mattino nella Chiesa dei Lazzaristi ove riposa il corpo di San Vincenzo de Paoli» -FUUFSBBMMBNBESFEFMMVHMJP $BQQFMMBEJ4BO7JODFO[PEF1BPMJ 33 2 3 4 7 9 34 1 $BQQFMMBEJ4BO7JODFO[PEF1BPMJ Dall’entrata, iniziando dal corridoio di destra e continuando per il corridoio di sinistra, troviamo le seguenti vetrate (in coppia): t7JODFO[PQBTUPSFDBSJUBUFWPMF La prigionia di Vincenzo a Tunisi. t-F%BNFEFMMB$BSJUË (2) Le Confraternite di uomini. tIl catechismo. La predicazione di San Vincenzo. tLe Conferenze del martedì. I seminari. t*OTPDDPSTPEFJTPMEBUJGFSJUJ Le missioni all’estero. (1) t*M$POTJHMJPEJDPTDJFO[B(3) La morte di Luigi XIII. t San Vincenzo cappellano delle galere. La liberazione di un galeotto. tSan Vincenzo nominato Superiore delle Visitandine da San Francesco di Sales. La visione dei globi. tI trovatelli. L’ospedale del Santo Nome di Gesù. t-F$PTUJUV[JPOJEFMMB.JTTJPOF Le Regole delle Figlie della Carità. t4BO7JODFO[PSJDFWF l’Estrema Unzione. L’apoteosi di San Vincenzo. t-BUSBTMB[JPOFEFMMFSFMJRVJF di San Vincenzo. Le Figlie della Carità in missione all’estero. 35 2 3 4 7 9 2 3 Museo vincenziano $BTB.BESFEFMMB$POHSFHB[JPOFEFMMB.JTTJPOF 2 > Busto di San Vincenzo, da un calco in gesso del suo volto nel UFS[BTF[JPOFEFMNVTFP SVFEF4ÒWSFT1BSJTee .FUSP7BOFBV Visite su appuntamento 5FM 38 .VTFPWJODFO[JBOP 39 < Il Museo vincenziano è un tesoro ricco di storia e di emozioni. 2 1MBOJNFUSJBEFM.VTFPø 3 7 4 9 4 3 7 2 9 Andiamo a scoprirlo Nella Casa Madre della Congregazione della Missione si trova un Museo Vincenziano dove sono esposti numerosi ricordi di San Vincenzo de Paoli e di altri santi e beati della Famiglia Vincenziana. Scoprirete un vero tesoro ricco di storia e di emozioni: quadri, incisioni, disegni, sculture, reliquie, abiti, libri, medaglie... Nei vani in legno scolpiti, situati a sinistra e a destra della sala, troverete i ritratti di San Vincenzo de Paoli e di Santa Luisa di Marillac: sono opera di François Carbonnier, che è anche l’artefice di numerosi dipinti e ornamenti della Cappella. Due grandi reliquiari dei due santi sono situati ai lati della porta d’ingresso. Seguendo la pianta riportata qui sopra, troverete una selezione di oggetti legati a San Vincenzo de’ Paoli, esposti nelle 15 sezioni che compongono il museo. 40 .VTFPWJODFO[JBOP 41 < Il camice pieghettato nel quale il corpo di San Vincenzo de Paoli è stato trovato intatto, dopo cinquant’anni dalla morte. 2 t%PDVNFOUJDIFFWJEFO[JBOPJM ruolo che il Duca de Gondi, Generale delle Galere e sua moglie Margherita de Silly hanno avuto nella vita e nelle opere di San Vincen[PEF1BPMJt-BQSJNBCJPHSBmB di San Vincenzo de Paoli, datata 1664, quattro anni dopo la morte, ad opera di Louis Abelly. È aperta al capitolo che descrive la fondazione della Congregazione della Missione. 2 t Il busto di Monsignor Hyacinthe-Louis de Quélen (17781839), arcivescovo di Parigi. A lui si deve l’iniziativa dell’acquisto della teca d’argento ove riposa JM DPSQP EJ 4BO 7JODFO[P t %VF sculture lignee, L’Annunciazione e La Crocifissione, dono della Regina Anna d’Austria a San Vincenzo de Paoli. Erano poste nella sua stanza a Saint Lazare 3 t 6O NBOUFMMP TPUUP JM RVBMF dei bambini abbandonati erano stati raccolti da lui e dalle Suore. 3 4 t*MQSJNPSJUSBUUPEJ4BO7JODFOzo de Paoli realizzato di nascosto verso la fine della sua vita. Ha ispirato molti artisti per ritratti posteriori. 7 9 4 t%JWFSTJDJMJDJFDJOUVSFEJDSJOF e pungenti, strumenti di penitenza che usava San Vincenzo de Paoli. t6OBDPQJBEFMDBMJDFDPMRVBMF celebrava la Messa. Il camice pieghettato nel quale il suo corpo è stato trovato intatto, cinquant’anni dopo la sua morte. t*MSJUSBUUPEFMMB%VDIFTTBEh"Jguillon, Marie de Vignerod, una delle grandi benefattrici di San Vincenzo de Paoli. 42 t6OBTFSJFEJJNNBHJOJEJ&QJOBM che rappresentano scene della vita di San Vincenzo de Paoli. t%VFMFUUFSFPSJHJOBMJEJ-VJTBEF Marillac. t*MSJUSBUUPEJ.POTJHOPS+FBO François de Gondi, arcivescovo di Parigi al tempo di San Vincenzo EF1BPMJt3JDPSEJEJTVPS3PTBMJF Rendu, Figlia della Carità. Indirizzò Ozanam e i suoi compagni all’incontro con i poveri del quartiere Mouffetard a Parigi. 7 t6OBDPMMF[JPOFEJTJHJMMJVUJMJ[zati da San Vincenzo de Paoli per TJHJMMBSFMFTVFMFUUFSFt6OBMFUUFra di Vincenzo de’ Paoli al fratello Jean Parre datata 1658. t6OJNQPSUBOUFCVTUPSFMJRVJBrio argentato di San Vincenzo proWFOJFOUFEB"NJFOTEFMt Un paliotto della Casa Madre delle Figlie della Carità di rue du Bac 140 (7° arrondissement di Parigi). 9 t-BCJPHSBmBEJ4BO7JODFO[PEF Paoli aperta al capitolo della fondazione delle Figlie della Carità. t 5SF RVBESJ DIF JMMVTUSBOP come Luisa di Marillac, che personifica le Figlie della Carità, continua le opere iniziate da San VinDFO[P EF 1BPMJ t 6OB GPUPHSBmB di un testo che Luisa di Marillac portava sempre con sé. .VTFPWJODFO[JBOP 43 2 3 4 7 t 6OJODJTJPOF DIF JMMVTUSB JM saccheggio del Priorato di Saint Lazare, la notte del 12 luglio 1789, EVSBOUFMB3JWPMV[JPOFGSBODFTFt Un libretto di preghiere macchiato del sangue di uno dei settantasei preti massacrati il 3 settembre 1792 al seminario di San Firmino. t3JDPSEJEJUSFQSFUJEFMMB$POgregazione della Missione: San François-Régis Clet (1748-1820), San Jean-Gabriel Perboyre (18021840) e San Justin de Jacobis t6ORVBESPSJDBmato, ricordo di un laico e di otto missionari massacrati il 9 ottobre 1937 a Tcheng-ting-fou (Cina) da ausiliari dell’armata giapponese. t*NNBHJOJEFJNBSUJSJMB[[BSJTUJt-FTUBUVFEFMNBSUJSF+FBO Gabriel Perboyre, il suo scrittoio cinese, la sua Bibbia e un grande reliquiario. 9 t*NNBHJOFEFMHSVQQPGPOEBtore della Società di San Vincenzo de Paoli: Federico Ozanam, EmNBOVFM#BJMMZFJQSJNJNFNCSJt Una maschera mortuaria di Padre Guillaume Pouget (1847-1933), lazzarista, che ha vissuto gli ultimi venticinque anni della sua vita completamente cieco. Nonostante il suo handicap, ha saputo condividere la fede, l’amore per la Chiesa, il suo sapere con alcuni universitari cristiani. Cappella di Nostra Signora della Medaglia Miracolosa $BTB.BESFEFMMF'JHMJFEFMMB$BSJUË 3 > 3FMJRVJBSJPDPOUFOFOUFJMDVPSF di San Vincenzo de Paoli. 6ONPTBJDPTJNCPMFHHJBOUF MFmBNNFEFMMBDBSJUË circonda la statua del santo. SVFEV#BD1BSJTee .FUSP4ÒWSFT#BCZMPOF "QFSUPUVUUJJHJPSOJ I¦IFUI¦I NBSUFEÖøI¦I 5FM 46 > Statua di San Vincenzo de Paoli all’entrata di rue du Bac 140. Apparizioni La Cappella di Nostra Signora della Medaglia Miracolosa è stata costruita nel 1815; consacrata il 6 agosto 1816, è stata ampliata una prima volta nel 1849, quindi nel 1930 è stata oggetto di una vera e propria ricostruzione. È in questa cappella che la Vergine Immacola- ta è apparsa alla Figlia della Carità suor Caterina Labouré, e ha donato al mondo la Medaglia Miracolosa. Suor Caterina (1806-1876), novizia ventiquattrenne, ha avuto tre apparizioni nelle quali la Vergine Maria le ha affidato la missione di far coniare una medaglia con l’invocazione: «O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a Te». Sono più di due milioni i pellegrini che ogni anno vistano la Cappella. La Vergine dai raggi Al centro, l’altar maggiore è sormontato dalla statua della Vergine. Dalle sue mani escono dei raggi come aveva visto suor Caterina. Sono il simbolo delle grazie che Dio diffonde nel mondo per intercessione della Vergine. Al di sopra, un affresco di André Mériel Bussy, datato 1930, rappresenta la prima visione di suor Caterina con la Vergine seduta in poltrona che le affida la sua missione. Sotto l’altare di destra riposa il corpo di santa Caterina. Sopra l’altare c’è una statua della Ver- $BQQFMMBEJ/PTUSB4JHOPSBEFMMB.FEBHMJB.JSBDPMPTB 47 2 3 4 7 9 48 $BQQFMMBEJ/PTUSB4JHOPSBEFMMB.FEBHMJB.JSBDPMPTB 49 < Oltre due milioni di pellegrini vengono ogni anno a visitare la cappella di Nostra Signora della Medaglia Miracolosa. 2 3 gine Maria che porta un globo sormontato da una croce. I due fondatori Sopra l’altare di sinistra, in una teca, giace il corpo di Santa Luisa di Marillac (1591-1660). Si deve a lei e a San Vincenzo de Paoli la fondazione della Congregazione delle Figlie della Carità nel 1633. Al di sopra della teca un mosaico della scuola di Mauméjean rappresenta lo Spirito Santo che vola nella gloria smagliante lasciando cadere, tra due angeli in adorazione, raggi d’oro che avvolgono con la loro luce Santa Luisa. Un reliquiario posto sopra l’altare di destra contiene il cuore di San Vincenzo de Paoli. Il reliquiario è stato offerto da una delle Dame della Carità più generose, la Duchessa d’Aguillon, nipote del Cardinal Richelieu. Una grande statua realizzata nel 1930 dalla ditta Raff rappresenta l’apostolo della carità. Dietro, un altro mosaico della scuola Mauméjean circonda il santo con le fiamme della carità. Due angeli portano i sigilli delle due famiglie religiose, le Figlie della Carità e i Padri e Fratelli della Missione. Ai lati della statua si possono leggere le parole di san Vincenzo de Paoli; a sinistra: «La grazie della perseveranza è la più grande di tutte. Essa incorona tutte le altre grazie, e la morte che ci troverà con le armi in pugno è la più gloriosa e la più desiderabile»; a destra: «Amiamo Dio, ma questo si realizzi con la fatica delle braccia e il sudore della fronte». 4 7 9 Chiesa di Saint-Sulpice Fondazione della prima équipe delle Dame della Carità a Parigi 4 > Statua in marmo di San Vincenzo in una cappella a sinistra della navata. e 1MBDF4BJOU4VMQJDF1BSJTe .FUSP4BJOU4VMQJDF "QFSUPUVUUJJHJPSOJI¦I 5FM 52 San Vincenzo che sale in cielo circondato dagli angeli (1825). Due legami Jean-Jacques Olier, curato della parrocchia dal 1642, era grande amico di Vincenzo de Paoli. In varie occasioni lo ha aiutato nelle missioni a Parigi e nella provincia. Ha fondato il primo seminario francese e anche la Compagnia dei Preti di Saint-Sulpice (1642). San Vincenzo era legato a questa parrocchia anche per un altro aspetto: è qui che, nel 1630, fu fondato il primo gruppo parigino delle Dame della Carità (oggi, in Italia, Gruppo di Volontariato Vincenziano e, nel mondo, Associazione Internazionale della Carità, AIC). È la prima opera che Vincenzo de Paoli creò a Châtillon les Dombes, vicino a Lione, nel 1617, persino prima della fondazione della Congregazione della $IJFTBEJ4BJOU4VMQJDF 53 Targa commemorativa della cappella dedicata a San Vincenzo de Paoli. 2 Missione (1625) e delle Figlie della Carità (1633). 3 4 I dipinti della cappella La cappella a sinistra della navata è dedicata a San Vincenzo. Due magnifici affreschi, realizzati da Guillemot nel 1825, mostrano San Vincenzo che parla a due bambini trovati presso le Dame della Carità all’Hotel de Dieu, e San Vincenzo che assiste re Luigi XIII sul letto di morte. Il soffitto rappresenta San Vincenzo che sale al cielo circondato dagli angeli. Ai quattro angoli del soffitto si possono osservare scene della vita del santo: San Vincenzo che distribuisce cibo ai poveri, che visita le galere, che rifiuta un bicchiere di vino e mentre canta i salmi in prigionia. Infine, una grande statua rappresenta il Santo seduto con due bambini: è una riproduzione in marmo della statua originale che si trova a Châtillon-sur-Chalaronne nella regione del Rodano. 7 9 Chiesa di Saint-Laurent Parrocchia di San Vincenzo de Paoli 5 > San Vincenzo de Paoli compie opere di carità CE.BHFOUB1BSJTee .FUSP(BSFEFM&TU "QFSUP MVOFEÖI¦I NBSUFEÖFHJPWFEÖI¦ I NFSDPMFEÖI ¦ 22h TBCBUPI¦IFUI¦I EPNFOJDBI ¦ I 5FM 56 Architettura La costruzione della chiesa di San Lorenzo iniziò nel XV secolo e terminò con la costruzione del portico d’ingresso nel XIX secolo. L’architettura costituisce un magnifico insieme di stile gotico “fiammeggiante”. Sul timpano del grande portale si possono osservare degli smalti su lava raffiguranti momenti della vita di San Lorenzo. Vita parrocchiale San Lorenzo fu la chiesa parrocchiale di San Vincenzo de Paoli dal 1632 al 1660. Santa Luisa di Marillac vi fu inumata nella cappella di San Francesco di Sales (allora cappella della Visitazione) due giorni dopo la sua morte, il 17 marzo 1660. Il suo corpo restò nella cappella fino al 1755 prima di essere trasferito alla Casa Madre delle Figlie della Carità. Prima cappella a sinistra Le vetrate del XX secolo sono state realizzate da Gaudin di Parigi. Nella prima cappella a sinistra, la prima vetrata (1955) è dedicata alla Madonna di Lourdes. La seconda vetrata (1875) ricorda la fondazione delle Figlie della Carità da parte di San Vincenzo. Un quadro di Maillard (1922) posto sopra l’altare rappresenta santa Luisa di Marillac. Nella cappella successiva (originariamente dedicata alla Visitazione e oggi cappella di San Francesco di Sales) si trovava la tomba di Luisa di Marillac. $IJFTBEJ4BJOU-BVSFOU 57 2 3 4 7 9 Prima cappella di destra Questa cappella è quella del battistero con una magnifica scultura di San Giovanni Battista. Si può osservare una vetrata del 1934 in cui San Vincenzo de Paoli compie opere di carità verso i galeotti e gli schiavi di Algeri. A fianco, una vetrata del 1939 raffigura il battesimo di Clodoveo. Prima cappella di sinistra: La fondazione delle Figlie della Carità da parte di Vincenzo de Paoli. Vetrata del 1875. Priorato di Saint-Lazare (JBSEJOP"MCBO4BUSBHOF 6 > Monumento che segna la posizione della porta dell'edificio principale del Priorato di San Lazzaro e SVFEV'BVCPVSH4BJOU%FOJT1BSJTe .FUSP(BSFEFMh&TU %BWFEFSFTPMPBMMhFTUFSOP 60 > Monumentale ritratto di San Vincenzo realizzato dall’artista Yvaral, (Jean Pierre Vasarely) sul muro di un edificio di rue du Faubourg-Saint-Denis. $JORVBOUBEVFFUUBSJB1BSJHJ Il Priorato di Saint Lazare, all’epoca di Vincenzo de Paoli, formava un grande rettangolo delimitato dalla rue Faubourg-Saint Denis, il boulevard de la Chapelle, la rue du Faubourg-Poissonnière e la rue de Paradis. Il tutto ricopriva cinquantadue ettari! Saint Lazare fu la Casa Madre della Congregazione della Missione dal 1632 al 1792. Lì Vincenzo de Paoli visse dal 1632 fino alla morte, il 27 settembre 1660. Il suo corpo vi riposò in una cappella per lunghi anni. La Casa Saint Lazare rispondeva a molteplici finalità: formazione dei preti, rifugio per i ricercati in tempo di guerra, distribuzione di cibo per gli affamati. L’intera costruzione del priorato fu demolita nel 1933. Ritratto monumentale Da non perdere è il gigantesco ritratto di San Vincenzo nella rue du Faubourg-Saint Denis, realizzato nel 1988 dal celebre artista Yvaral (Jean Pierre Vasarely) sul muro dell’edificio. Quest’opera è stata concepita come un pannello pubblicitario, le cui lamelle di alluminio, pur rimanendo ferme, fanno sì che il volto del santo compaia e scompaia progressivamente a seconda della posizione assunta da chi guarda. Da vedere Il giardinetto Alban-Satragne, in rue du Faubourg-Saint Denis 107, è il riferimento che ricorda l’ingresso principale del Priorato Saint Lazare, costruito nel 1683. Nel giardinetto è stata posta una statua in pietra in memoria di San Vincenzo, con un medaglione con il ritratto del Santo che porta scritto: «Quanta pena provo per le vostre pene». Alle spalle del monumento si può vedere la cappella dell’Ospedale di Saint Lazare che è oggi sede di una facoltà di medicina di Parigi e contiene un’aula ad anfiteatro dedicata a San Vincenzo. 1SJPSBUPEJ4BJOU-B[BSF 61 2 3 4 7 9 La chiesa di San Vincenzo de Paoli *MQVOUPQJáBMUPEFMSJPOF4BJOU-B[BSF 7 Scultura di San Vincenzo de Paoli, apostolo della carità. > e 1MBDF'SBO[-JT[U1BSJTe .FUSP(BSFEV/PSE1PJTTPOJÒSF Aperto MVOFEÖI¦I NBSUFEÖBWFOFSEÖI¦IFUI¦I TBCBUPI¦IFUI¦I EPNFOJDBI¦IFUI¦I 5FM 64 La storia La chiesa di San Vincenzo de Paoli è stata costruita nel XIX secolo sul punto più alto del rione di Saint Lazare dove San Vincenzo svolse le sue attività dal 1632 fino alla morte. Fu costruita dall’architetto Jean Jaques Ignace Hittorf sullo stile delle basiliche latine. All’esterno Un magnifico frontone rappresenta la glorificazione di San Vincenzo de Paoli. Artefice dell’opera, nel 1846, fu Charles Leboeuf-Nanteuil. San Vincenzo vi appare circondato da due angeli, che rappresentano la fede e la carità. Le sculture ai lati evocano le sue attività: i -BDIJFTBEJ4BO7JODFO[PEF1BPMJ 65 < Nell’abside: Cristo incoronato di gloria benedice i bambini che san Vincenzo gli presenta (In bassorilievo) 2 3 forzati, un neo convertito, un prete lazzarista, Figlie della Carità e trovatelli. Al di sotto, un porticato ispirato ad un tempio greco, costituito da dodici colonne, simbolo dei dodici apostoli. portano gli strumenti della passione, tra i quali la corona di spine, la croce e i chiodi. Più sotto, in un fregio semicircolare sono riportati i sette sacramenti della Chiesa: il battesimo, l’eucarestia, la cresima, il matrimonio, l’ordinazione, la riconciliazione ed il sacramento dei malati. 4 7 9 All’interno Larghe colonne con capitelli ionici in basso, e corinzi in alto, delimitano le navate e le tribune. I volumi ricordano le prime chiese romaniche. Nell’abside, un Cristo incoronato di gloria troneggia su un fondo d’oro e benedice i bambini che San Vincenzo gli presenta (bassorilievo). Cristo è attorniato dagli arcangeli Michele e Gabriele e da due gruppi di sei angeli che %BWFEFSF %JFUSP MB DIJFTB DÒ SVF 4BJOU Vincent de Paul, con diverse indicazioni toponomastiche che recano il nome del Santo. Cappella di San Vincenzo de Paoli Cimitero di .POUQBSOBTTF .VTFPWJODFO[JBOP Cappella di Nostra Signora EFMMB.FEBHMJB.JSBDPMPTB .VTFP'FEFSJDP0[BOBN 4PDJFUËEJ4BO7JODFO[PEF1BPMJ$(* Chiesa di 4BJOU+PTFQIEFT$BSNFT Piazza Federico Ozanam $IJFTBEJ4BJOU4VMQJDF Casa di Federico Ozanam e &NNBOVFM#BJMMZ Chiesa di San Vincenzo de Paoli Cattedrale di /PUSF%BNFEF1BSJT La Parigi di San Vincenzo de Paoli e di Federico Ozanam 1SJPSBUPEJ4BJOU-B[BSF Chiesa di 4BJOU-BVSFOU Chiesa di 4BJOU&UJFOOFEV.POU Università -B4PSCPOB $IJFTBEJ4BJOU.ÏEBSE 18e 17e 19e 9e 10 e 8e 2e 3e 1e 11e 4e 7e 6e 12 e 5e 15e 14e 13 e Sui passi di Federico Ozanam 70 Sui passi di Federico Ozanam Ritratto a pastello di Ozanam all’età di vent’anni realizzato da Sophie Bouvet, su disegno di Louis Janmot in occasione della beatificazione di Federico Ozanam. Federico Ozanam, un santo laico per i nostri tempi Antonio Federico Ozanam, nato a Milano il 23 aprile 1813 e morto a Marsiglia l’8 settembre 1853, è una delle figure più brillanti del cattolicesimo del XIX secolo. Dopo gli studi secondari a Lione, durante i quali supera una difficile crisi spirituale, si trasferisce a Parigi per frequentare l’università. La difesa della verità e l’impegno sociale costituiscono i due poli della sua breve ma intensa e generosa vita. #JPHSBGJBEJ'FEFSJDP0[BOBN 71 Semplicità e successo Nel 1833 fonda, assieme ad alcuni amici, la Società di San Vincenzo de Paoli, che si diffonde rapidamente nei cinque continenti. Ozanam è anche legato alla nascita delle Conferenze Quaresimali di Notre-Dame a Parigi. Titolare della cattedra di Diritto commerciale a Lione, poi professore di Letterature straniere alla Sorbona, si dedica allo studio della civilizzazione nel V secolo, dei Germani prima del cristianesimo, della civilizzazione cristiana dei Franchi, dei poeti francescani in Italia, di Dante e della filosofia cattolica nel XIII secolo. 2 Testimone della carità in tutti gli aspetti della vita Nel 1848 Ozanam partecipa alla fondazione del giornale «L’Ere Nouvelle» nel quale s’impegna a «introdurre lo spirito cristiano nelle istituzioni repubblicane». Nello stesso anno si candida alle elezioni dell’Assemblea Nazionale. Il suo audace programma trae spunto dall’intuizione profetica che il fossato che divide la classe ricca da quella povera sia destinato a divenire sempre più profondo. Il suo pensiero ha influenzato moltissimo il cattolicesimo sociale e lo si ritrova nell’enciclica Rerum Novarum di Papa Leone XIII del 1891. Poiché le condizioni di salute lo allontanano dall’insegnamento, ritenuto da lui un apostolato, consacra le sue ultime forze alle ricerche storiche e alla Società di San Vincenzo de Paoli, prima di spegnersi a quarant’anni nell’abbandono totale a Dio. Figlio, sposo, padre e amico di rara delicatezza, ha segnato profondamente tutti quelli che l’hanno conosciuto. È stato testimone della carità in tutti gli aspetti della vita personale, familiare e civile. Il processo di beatificazione è stato aperto il 15 marzo 1925 e chiuso il 25 giugno 1966 con la firma del decreto pontificio in riconoscimento del miracolo ottenuto per la sua intercessione. Papa Giovanni Paolo II l’ha proclamato Beato il 22 agosto 1997 a NotreDame di Parigi durante la Giornata Mondiale della Gioventù. 7 3 4 9 Chiesa di Saint-Joseph-des-Carmes 5PNCBEJ'FEFSJDP0[BOBN 8 > Federico Ozanam andava a messa ogni HJPSOPBMMBDIJFTBEJ4BO(JVTFQQF dei Carmelitani, poi tenuto dai domenicani, USBJRVBMJUSPWÛJMTVPBNJDP)FOSJ-BDPSEBJSF e SVFEF7BVHJSBSE1BSJTe &OUSBUBJOTFUUJNBOBSVFE"TTBT1BSJTe .FUSP3FOOFT "QFSUVSBEFMMBDIJFTB EBMVOFEÖBWFOFSEÖI¦I FJXFFLFOEQFSMFNFTTF TBCBUPIEPNFOJDBI 7JTJUBEFMMBDSJQUBPHOJTBCBUPI 5FM e 74 $IJFTBEJ4BJOU+PTFQIEFT$BSNFT 75 < La presentazione al tempio, dipinto del XVII secolo. 2 3 Una chiesa ricca di storia I primi Carmelitani vi si installarono nel 1611. Alla fine del XVIII secolo, i rivoluzionari trasformarono il tempio in prigione. Molti sono i martiri morti il 2 settembre 1792 dopo essere stati rinchiusi nella chiesa. Se ne contano 110: 105 sacerdoti, 3 vescovi e 2 laici. Molte reliquie dei martiri riposano nella cripta adiacente a quella dove si trova ora la tomba di Federico Ozanam. Sopra l’altar maggiore un dipinto del XVII secolo rappresenta ed è intitolato La presentazione al tempio. I dipinti della cupola mostrano il profeta Elia rapito in cielo e altri episodi della sua vita (vedi pagg. 6-7) Le parti inferiori rappresentano episodi della vita dell’Ordine dei Carmelitani. Dal 1876 la chiesa e il convento dei Carmelitani ospitano l’Istituto Cattolico di Parigi, un’università cattolica. 4 7 9 76 -BUPNCBEJ'FEFSJDP0[BOBN Costeggiando il lato destro della chiesa, si accede ad una scala che scende nella cripta dove si trova la tomba di Federico Ozanam. Già prima della partenza per un viaggio nel sud della Francia ed in Italia – era la fine della primavera 1852 – Federico era gravemente malato e la moglie ebbe il presentimento che non sarebbe ritornato vivo a Parigi. Infatti, dopo un lungo soggiorno in Italia, Ozanam rientrò in patria passando per Marsiglia, dove morì l’8 settembre 1853. Nel suo testamento implorava la famiglia e gli amici di pregare molto per lui. Così fu celebrata una prima messa a Marsiglia, un’altra a Lione e poi a Parigi nella chiesa di Saint-Sulpice. La moglie Amélie desiderava che il corpo del marito riposasse in una chiesa, ma a quell’epoca le inumazioni di laici in luoghi sacri erano proibite. Il feretro fu così depositato provvisoriamente nella cripta di Saint-Sulpice, e poi trasportato notte tempo in quella di Saint-Joseph-des-Carmes. Con l’appoggio del Priore dei Domenicani e del grande predicatore Henri Lacordaire, Amélie ottenne l’autorizzazione verbale e ufficiosa del ministro per il culto, $IJFTBEJ4BJOU+PTFQIEFT$BSNFT 77 2 3 4 Hippolyte Fortoul, già discepolo di Ozanam, di lasciare definitivamente il feretro in quel luogo. Fu scavata una tomba e una piccola cappella venne eretta nello stile spoglio delle catacombe. Il medaglione posto all’entrata della cripta proviene dall’antica tomba di Federico Ozanam. 7 9 Nel 1913, in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita di Federico Ozanam, fu eretta una nuova tomba in marmo. Una esumazione canonica dei resti avvenne nel luglio del 1929 in vista della beatificazione. Per quell’esumazione l’archi- tettura attorno alla tomba venne demolita. Nel 1953, centenario della sua morte, l’artista francese René Dionnet dipinse un affresco rappresentante il buon samaritano. Il dipinto semicircolare orna il muro dietro la tomba. Da notare la rassomiglianza del volto del buon samaritano con quello di Ozanam. Il dipinto simbolizza la testimonianza sempre attuale data da Ozanam ai numerosi giovani che s’impegnano ogni giorno nella Società di San Vincenzo de Paoli in Francia e nel mondo. Museo Federico Ozanam Società San Vincenzo de Paoli, Consiglio di Parigi 9 > 6ORVBEFSOPEJ0[BOBN 2VFTUPQF[[PÒNPMUPQSF[JPTP ÒMhVOJDPMJCSPOPUPSJTBMFOUF all’infanzia di Ozanam. SVFEF4BJOU1ÏUFSTCPVSH1BSJTee .FUSP&VSPQF "QFSUPEBMVOFEÖBWFOFSEÖI¦ IFUI¦ I 4JDPOTJHMJBEJmTTBSFVOBQQVOUBNFOUP 5FM XXXTTWQQBSJTPSH 80 .VTFP'FEFSJDP0[BOBN 81 < Museo Federico Ozanam detto «Ricordo». 2 3 Realizzazione La denominazione «Ricordo Federico Ozanam» è stata preferita a quella di Museo, perché questo luogo è stato concepito più come una rievocazione vivente del principale fondatore della San Vincenzo che non come un rigido monumento commemorativo. Il «Ricordo Federico Ozanam» è stato creato da Amin A. de Tarrazi, ex presidente generale della Società di San Vincenzo de Paoli. Originariamente, nel 1985, questa istituzione era ospitata nella sede della Società – al tempo in rue du Pré aux Clercs n. 5. Nel 2007 il museo è stato trasferito nella sede del Consiglio di Parigi della Società in rue de Saint Petersbourg n. 8 (Paris 8°). L’inaugurazione ufficiale è avvenuta il 23 ottobre 2010 alla presenza dei discendenti di Federico Ozanam. La maggior parte dei mobili, oggetti, dipinti e incisioni è appartenuta a Ozanam e deriva da un lascito da parte delle tre pronipoti: Mlle Laporte, Mme Brémard e Mme Houssay. Poco dopo il trasferimento del museo al Consiglio di Parigi, il lascito è stato trasformato in donazione per volontà unanime di tutta la famiglia. A questi oggetti se ne sono successivamente aggiunti altri per ricordarne la vita, la testimonianza e le opere. Amin A. de Tarrazi, aiutato da Pascal Pesneau, ha cercato di presentare questa figura nei vari aspetti della sua troppo breve esistenza: familiare, professionale, civile, intellettuale, spirituale e vincenziana. Sulla parete di destra c’è una grande vetrina suddivisa in tre parti, il cui contenuto ci parla di Ozanam sotto diversi aspetti. t -B WFUSJOB EJ TJOJTUSB DPOUJFOF essenzialmente ricordi di famiglia, della sua nascita e della sua morte: documenti, ritratti e oggetti personali che fecero parte dell’ambiente quotidiano di Ozanam. 4 7 9 82 t-BWFUSJOBDFOUSBMFDPOUJFOFMB sua toga di professore della facoltà di lettere di Parigi e il decreto di beatificazione del 22 agosto 1997 recante l’emblema pontificio di Papa Giovanni Paolo II. t-BWFUSJOBEJEFTUSBNPTUSB1BSJHJ la fondazione della Società di San Vincenzo de Paoli, documenti e ricordi relativi alla Società. Le pareti della stanza sono ornate con disegni, stampe, acquerelli e pastelli, tutti relativi alla vita e al ricordo di Federico. Tutto l’insieme è presentato armoniosamente e ci fa sentire la presenza del beato in modo coinvolgente. Si tratta di un vero e proprio pellegrinaggio alle sorgenti della santità. Oggetti rari t*OOBO[JUVUUPJMCBVMFDIFMPIBBDcompagnato nei numerosi viaggi in Francia e all’estero. Il baule contiene diversi vestiti e biancheria che gli sono appartenuti. In una targhetta sul coperchio è inciso il suo nome. .VTFP'FEFSJDP0[BOBN 83 < Pastello che rappresenta la dimora ove Federico visse coi suoi parenti durante gli ultimi mesi ad Antignano. 2 3 4 7 t-BMFUUFSBEBVUFOUJDB[JPOFEFM crocefisso firmata da S.E. il Cardinale Jean Verdier, arcivescovo di Parigi, il 6 luglio 1938. 9 Insieme di ricordi degli ultimi momenti di Federico Ozanam nel settembre 1853: t%VFNFEBHMJPOJFEVOBDJPDDB di capelli prelevati dopo la sua morte. t 6O DSPDFmTTP F VOB NFEBHMJB che erano stati posti nella bara e poi ricuperati dai familiari in occasione della prima esumazione nel 1929. t6OTFSWJ[JPEBDBGGÒEJQJOUPTUJle direttorio, utilizzato in famiglia. 84 .VTFP'FEFSJDP0[BOBN 85 < Poema originale di Federico Ozanam per il suo amico François Lallier. 2 3 4 7 9 t*MCFSSFUUPFMBUPHBEJ0[BOBN professore aggiunto alla facoltà di lettere della Sorbona. Il colore giallo indica la facoltà di lettere. t "NÏMJFF.BSJF0[BOBNTQPTB e figlia di Federico. Fotografia tratta da un dagherrotipo. Chiesa di Saint-Etienne-du-Mont Prima Conferenza di San Vincenzo de’ Paoli 10 > La chiesa si trova sulla NPOUBHOB4BJOUF(FOFWJÒWF alle spalle del Pantheon. e 1MBDF4BJOUF(FOFWJÒWF1BSJTe .FUSP$BSEJOBM-FNPJOF-VYFNCPVSH "QFSUPEBNBSUFEÖBWFOFSEÖI¦ I TBCBUPI¦ IFUI¦I EPNFOJDBI¦ IFUI¦I 5FM 88 Scoprite la magnifica tribuna trasversale che separa il coro dalla navata. È stata costruita nel 1530 (MJJOJ[J La chiesa di Saint-Etienne-duMont fu testimone delle prime attività di Federico Ozanam e dei suoi compagni al servizio dei poveri, incoraggiati dall’Abbé Faudet. È in questa chiesa che è nata la prima Conferenza di San Vincenzo de Paoli. Non lontano da qui, si trova la Place de l’Estrapade sulla quale si apriva la pensione tenuta da Emmanuel Bailly, il professore tipografo che accompagnò la nascita della prima «Conferenza di Carità». Federico Ozanam abitò in quel quartiere per diversi anni. In una cappella laterale un medaglione con il suo ritratto e una targa incisa testimoniano le prime attività della Società di San Vincenzo de Paoli in quella parrocchia. $IJFTBEJ4BJOU&UJFOOFEV.POU 89 Un medaglione di Federico Ozanam posto in una cappella laterale a ricordo della fondazione della Società di San Vincenzo de Paoli 2 3 4 7 9 Corrispondenza Nella lettera del 7 novembre 1831 a sua madre Ozanam commenta: «Sono stato ricompensato di questa triste riflessione dalla bellezza della chiesa di Saint-Etienne-duMont, la mia parrocchia, il fasto delle cerimonie, la bellezza dei canti e dell’organo». Nella stessa lettera illustra alla madre il Pantheon: «Incomincio a conoscere Parigi, malgrado la pioggia che ieri è stata ininterrotta e oggi molto frequente. Ho visto il Pantheon, sia all’interno che all’esterno. Che monumento singolare! È un tempio pagano in mezzo ad una città in cui tutti gli abitanti sono cristiani oppure atei. Una magnifica cupola, mancante della croce che la coronerebbe così bene, facciata superba, il cui colore scuro indica un’origine molto anteriore alla sua stravagante destinazione». 90 Chiesa di Saint-Médard 2VBSUJFSF.PVGGFUBSE 11 SVF.PVGGFUBSE1BSJTe .FUSP$FOTJFS%BVCFOUPO "QFSUPJMMVOFEÖI¦I EBNBSUFEÖBTBCBUPI¦IFUI¦I FEPNFOJDBI¦IFI¦ I 5FM $IJFTBEJ4BJOU.ÏEBSE 91 2 3 4 7 9 Scultura posta in una cappella laterale dedicata a suor Rosalie Rendu Aiutare i più poveri All’epoca di Ozanam nel quartiere Mouffetard si potevano incontrare tutte le miserie di quel tempo. Nelle strade di quel quartiere, nel 1833, suor Rosalie Rendu, Figlia della Carità, conduceva il giovane Federico e i suoi compagni ad incontrare e aiutare le famiglie più povere. La parrocchia di suor Rosalie Rendu era quella di Saint Medard, in rue Mouffetard 141. In questa chiesa le è stata dedicata una cappella laterale con una scultura che rappresenta la suora che, col suo velo, abbraccia la parrocchia e le sue opere. 92 Università La Sorbona Studenti e insegnanti 12 QMBDFEFMB4PSCPOOF1BSJTe .FUSP$MVOZ-B4PSCPOOF Una visione dell’esterno 6OJWFSTJUË-B4PSCPOB 93 2 3 4 7 9 -B4PSCPOBMFHHFOEBSJB È in questa prestigiosa università che nel 1840 Federico Ozanam, allora ventisettenne, fu ammesso al concorso per l’aggregazione alla facoltà di lettere. Divenne insegnante e poi titolare della cattedra di Letteratura straniera comparata nel 1844. Molti edi- fici del quartiere sono collegati all’università. Al suo arrivo a Parigi, Federico Ozanam commenta questa facoltà in una lettera indirizzata all’amico Falconnet del 18 dicembre 1831: «Questa antica Sorbona fondata dal cristianesimo e la cui cupola è ancora coronata dal segno della Croce». Abitazioni di Federico Ozanam e di Emmanuel Bailly Parigi, un testimone privilegiato 13 96 "CJUB[JPOJEJ'FEFSJDP0[BOBNFEJ&NNBOVFM#BJMMZ 97 Prime impressioni Federico Ozanam, all’arrivo a Parigi per la prima volta nel 1831, ha solo diciotto anni. La grande capitale non lo conquista subito, e parla addirittura della «bruciante e pericolosa solitudine della capitale». Un mese dopo, scrive all’amico Pierre Balloffet: «Ho visto la celebre Parigi, la grande città di cui tanto spesso abbiamo parlato: l’ho vista, eccomi qua, non è un sogno, è proprio la vecchia Lutezia, con le sue bellezze e i suoi orrori, edifici e baracche, luci e corruzione. Ho visto quasi tutto ciò che si ammira: palazzi, chiese, monumenti di tutti i tipi, Louvre, Tuileries, Carrousel, ho visto tutto quello che bruciavamo dalla voglia di vedere, e non sono assolutamente soddisfatto. La realtà è ben al di sotto dell’idea che mi ero fatto» (Lettera a Pierre Balloffet del 10 dicembre 1831). Un attaccamento profondo Dopo qualche tempo, Ozanam inizia a sentirsi un po’ più a suo agio a Parig; ha allacciato amicizie ed ha scoperto le bellezze della ca- pitale. Nel 1835, all’avvicinarsi di una sua partenza da Parigi, scrive: «Mi rattrista il pensiero che l’anno prossimo sarà l’ultimo che passerò a Parigi ... sarà duro, sarà duro lasciare il luogo del mio esilio, dire addio a quelli che l’hanno reso sopportabile, dare l’addio alle riunioni fraterne...» (Lettera a François Lallier del 23 novembre 1835). 2 3 4 7 L’anno seguente si rallegra di rivedere Parigi: «Molti impegni mi obbligano a passare sei settimane a Parigi, e tra quattro giorni il battello a vapore mi porterà verso questa grande capitale di cui altre volte ho parlato tanto male, ma per la quale non saprei rinunciare all’attaccamento profondo, dal momento che vi ho lasciato tanti amici» (Lettera a Léonce Curnier del 10 ottobre 1836). Nel 1837 ammette persino: «In verità, dopo i fastidi del primo anno, la capitale mi ha dato molte consolazioni, e il tempo che vi ho trascorso non figurerà tra i giorni meno felici della mia vita» (Lettera a Pierre Balloffet del 23 gennaio 1837). 9 98 /FJQSFTTJEFM+BSEJOEFT1MBOUFT 1BSJTe «Da sabato sera mi sono sistemato nella pensione, in una cameretta che guarda a mezzogiorno, sul giardino, in uno dei quartieri più salubri vicino al Jardin des Plantes» (Lettera alla madre del 7 novembre 1831). 3VF.POHFBMMBOHPMPDPOSVFEV$BSEJOBM-FNPJOF 1BSJTe Ozanam abita, dalla fine di dicembre 1831 fino all’aprile 1833, presso il celebre fisico e chimico André Marie Ampère in rue des Fossés Saint-Victor, n. 5, oggi rue du Cardinal Lemoine. Lo stabile si trova all’angolo di questa via con rue Monge (Vedi pag. 96) «Oggi sto molto meglio, perché da due giorni mi trovo da M. Ampère... e sono sistemato in una camera bella e palchettata, con due porte che danno sul giardino, una biblioteca piena di libri tedeschi, italiani e persino svedesi e spagnoli» (Lettera al padre del 18-29 dicembre 1831). Ozanam si trova come in famiglia: «Mi ricordo della casa che si aprì per ospitare la mia inesperienza, la famiglia che mi ha considerato come uno dei suoi figli e colui che, in mezzo ai suoi impegni numerosi e agli onori che gli tributavano, trovò il tempo e non disdegnò di farmi da padre» (Lettera a Jean Jaques Ampère del 16 febbraio 1837). "CJUB[JPOJEJ'FEFSJDP0[BOBNFEJ&NNBOVFM#BJMMZ 99 2 3 3VF$VKBT 4 1BSJTe Ozanam si sistema presto nell’albergo dei suoi amici lionesi: «Fortunatamente c’erano due camere libere nell’albergo d’Arthaud e di Bouchacourt: ma non era un gran che ed era caro, così abbiamo fissato delle camere che saranno libere dal 20 prossimo all’albergo di Chaurand...» (Lettera alle madre del 16 aprile 1833). L’albergo dove alloggiava Chaurand era l’albergo Des Ecoles, in rue de Grès, n. 7, oggi rue Cujas, n. 11. 7 9 1JB[[BEFM1BOUIÏPO 1BSJTe «Il mio indirizzo è piazza del Pantheon, n. 3, al 5° piano. Sono sistemato bene per morire: il mio corpo non dovrebbe fare che due passi per essere sepolto con i grandi e la mia anima si troverebbe a metà strada per il cielo» (Lettera a Ferdinand Velay del 25 maggio 1835). 3VF4BJOU"OESÏEFT"SUT 1BSJTe Ozanam abitò con sua moglie in rue Saint-André des Arts al n. 54 dal dicembre 1841 a gennaio 1842. Il n. 54 oggi corrisponde al n. 46. 100 "CJUB[JPOJEJ'FEFSJDP0[BOBNFEJ&NNBOVFM#BJMMZ 101 3VFEF(SFOFMMFF3VF(BSBODJÒSF 1BSJTe Dopo un rapido passaggio a Nogent-sur-Marne, la coppia Ozanam abitò in rue de Grenelle, 10 e poi al primo piano lato giardino dell’immobile sito in rue Garancière, 7. Questa casa esiste tutt’oggi ed è dietro la chiesa di Saint-Sulpice. 2 3 3VFEF'MFVSVT 4 1BSJTe L’ultimo appartamento abitato da Federico Ozanam a Parigi fu quello in rue de Fleurs, 31-33, accanto alla chiesa di Saint-Joseph-des-Carmes. Questo caseggiato fu poi distrutto. 7 < "CJUB[JPOFEJ&NNBOVFM#BJMMZ JOSVF4BJOU4VMQJDF Vista dall’esterno -B MJTUB EFMMF BCJUB[JPOJ EJ 'F EFSJDP0[BOBNB1BSJHJÒMVOHB F QVSUSPQQP Ò EJGmDJMF TDPQSJSF RVFJ GBCCSJDBUJ B WPMUF BOEBUJ distrutti o che non hanno parti colare rilievo. Invece il 23 aprile &NNBOVFM#BJMMZBDDPHMJF Federico e i suoi amici François, +VMFT"VHVTUF'ÏMJYF1BVMBMO EFMMBUUVBMFSVF4BJOU4VMQJDF VOBWPMUBSVF1FUJ#PVSCPO4BJOU Sulpice. Si tratta della riunione in cui venne fondata la prima Conferenza di Carità, che dal TBSËQPTUBTPUUPMBQSPUF zione di San Vincenzo de Paoli. Una lapide che commemora l’e WFOUPÒTUBUBQPTUBTVMMBGBDDJBUB della casa. Le Conferenze nasco no rapidamente a Parigi. Ozanam OFMoDJORVFBOOJEPQPMB fondazione della Società di San 7JODFO[PEF1BPMJoTDSJWFWBEB -JPOFBMMBNJDP'SBOÎPJT-BMMJFS «I legami che ci uniscono alla Società di Parigi sono come quelli che univano quei celebri gemelli la cui separazione ne provocò la morte: il sangue e la vita vi circolano interiormente». 9 102 Cattedrale di Notre-Dame de Paris #FBUJmDB[JPOFEJ'FEFSJDP0[BOBN 14 1BSWJT/PUSF%BNF1MBDF+FBO1BVM**1BSJTe .FUSP$JUÏ "QFSUBUVUUJJHJPSOJI¦I IJMTBCBUPFMBEPNFOJDB 5FM $BUUFESBMFEJ/PUSF%BNFEF1BSJT 103 2 3 4 7 9 Conferenze wuaresimali Le «Conferenze di Notre-Dame» furono create grazie all’insistenza di Federico Ozanam e dei suoi compagni presso la gerarchia ecclesiastica. Tenute dal domenicano padre Lacordaire, questa istituzione continua ad avere un impatto importante in Francia, particolarmente durante la Quaresima. «A mezzogiorno e mezzo devo essere a Notre-Dame per ascoltare l’Abate Lacordaire che, sotto la presidenza dell’arcivescovo e di fronte a un numeroso uditorio, continua a tenere le conferenze iniziate lo scorso anno in una piccola cappella. Le sue conferenze sono magnifiche» (Lettera al padre, 15 marzo 1835). Una targa ricorda la cerimonia di beatificazione di Federico Ozanam, presieduta da Giovanni Paolo II, proprio a NotreDame il 22 agosto 1997, in occasione delle Giornate Mondiali della Gioventù. Una cappella della cattedrale è dedicata a San Vincenzo de Paoli e una sua bella statua troneggia sull’altar maggiore di quella cappella. Cimetero di Montparnasse Suor Rosalie 15 CE&EHBS2VJOFU1BSJTe e e 1PTJ[JPOFe division, 7eMJHOFO¡/PSE .FUSP&EHBS2VJOFU Apertura %BMNBS[PBMOPWFNCSFI¦I %BMOPWFNCSFBMNBS[PI ¦I *MTBCBUPBQFSUVSBBMMFI La domenica e i festivi apertura alle 9h $JNFUFSPEJ.POUQBSOBTTF 105 2 Suor Rosalie Rendu (17861856), Figlia della Carità, guidava Federico Ozanam e i suoi compagni nel quartiere Mouffetard per aiutare i più poveri. Suor Rosalie Rendu è stata beatificata a Roma da Papa Giovanni Paolo II nel 2003. Dare conforto agli infelici Il giornale ufficiale del tempo, «Le Moniteur universel», lodò l’azione caritativa di quella suora: «A suor Rosalie Rendu sono stati resi onori funebri con un lustro fuori del comune. La santa donna per cinquantadue anni ha dato ospitalità ai miserabili in un quartiere dove ci sono moltissimi infelici da confortare e tutti costoro, riconoscenti, l’hanno accompagnata in chiesa e al cimitero. Un picchetto d’onore faceva parte del corteo». 3 Numerosi visitatori vengono al cimitero di Montparnasse in raccoglimento sulla tomba di colei che fu davvero la provvidenza. Non fu facile trovare un recinto riservato alle Figlie della Carità, così il suo corpo fu deposto in un luogo molto più accessibile, più vicino all’entrata del cimitero. Sulla tomba, sormontata da una grande croce, sono incise queste parole: «Alla buona madre Rosalie, i suoi amici riconoscenti, ricchi e poveri». Mani sconosciute hanno ricoperto e continuano a ricoprire di fiori la tomba: omaggio discreto ma duraturo a questa umile Figlia della Carità. 4 7 9 106 Giardino Federico Ozanam Omaggio della Città di Parigi 16 CEEV.POUQBSOBTTF1BSJTe .ÏUSP.POUQBSOBTTF#JFOWFOàF (JBSEJOP'FEFSJDP0[BOBN 107 2 3 4 Riconoscenza La città di Parigi ha voluto rendere omaggio a Federico Ozanam dedicandogli un giardinetto situato lungo la chiesa di Notre-Damedes-Champs tra il Quartiere latino e Montparnasse. 7 9 Società di San Vincenzo de Paoli (SSVP) $POTJHMJP(FOFSBMF*OUFSOB[JPOBMF 17 > I preziosi volumi EFMMBCJCMJPUFDB SVFEF-POESFT1BSJTee .FUSP5SJOJUÏEh&TUJFOOFE0SWFT Apertura EBMVOFEÖBWFOFSEÖI¦IFUI¦ I DIJVTVSBBMMFIEFMWFOFSEÖ Visite su appuntamento, 5FM XXXTTWQHMPCBMPSH 110 Società di San Vincenzo de Paoli 111 < San Vincenzo de Paoli nella gloria. Quadro di Bury. 2 La sede del Consiglio Generale Internazionale (CGI) della Società di San Vincenzo de Paoli dal settembre 2005 si trova in rue de Londres n. 6 (Parigi, 9° arrondissement). Sulla facciata del palazzo sventola la bandiera con il logo della Società. L’interno accoglie l’ufficio del Presidente generale e quelli dei vari servizi che formano il CGI. Una cappella e diverse sale sono dedicate ai santi originari dei Paesi che hanno contribuito alla realizzazione del CGI. La cappella Nell’interrato si trova una cappella dedicata a suor Mary Mackillop, «la santa del popolo australiano». È la prima beata d’Australia. Ha dedicato la sua vita al servizio dei poveri e degli analfabeti ed ha fondato la congregazione delle Suore di San Giuseppe. Beatificata da Papa Giovanni Paolo II nel 1995 a Sidney, ci ha lasciato una incredibile eredità con la sua generosità e la sua determinazione nel rispondere con la carità di Cristo alle esigenze di quel vasto continente. 4BMB4BOUB.BSHIFSJUBEJ4DP[JB Nella sala delle Conferenze, al piano terreno, una serie di dieci incisioni decora le pareti e rappresenta gli aspetti più significativi della vita di San Vincenzo de Paoli. È in questa sala che i membri del Consiglio generale ed i volontari della Società appartenenti ai vari paesi si riuniscono periodicamente. 3 4 7 9 112 Società di San Vincenzo de Paoli 113 < La galleria dei ritratti dei Presidenti generali della SSVP . 2 3 Il pianerottolo del primo piano Sul pianerottolo del primo piano sono esposti alcuni ricordi: tGPUPHSBmFEFJWBSJQPOUFmDJDPO i diversi Presidenti Generali della SSVP; t VOB NJOJBUVSB DPNNFNPSBUJva delle nozze d’oro della SSVP (1833-1883); tVOCVTUPJOCSPO[PEJ'FEFSJDP Ozanam; tVOB HBMMFSJB EJ SJUSBUUJ EFJ WBSJ Presidenti generali della SSVP. una scultura in pietra del celebre scultore M. Dublos (1889-1974) intitolata Rami. Una scultura del medesimo autore che rappresenta Santa Genoveffa si trova nella Chiesa della Trinità, poco distante dalla sede del CGI. 4 7 9 -VGmDJPEFM1SFTJEFOUFHFOFSBMF Il Presidente generale svolge la sua attività in questo ufficio e nella adiacente sala riunioni, dedicata a Santa Teresa d’Avila. In questa sala sono esposti i doni offerti ai vari Presidenti nel corso delle loro visite ai Paesi dove la Società è presente. Nelle vetrinette sono esposte molte medaglie coniate in occasione di anniversari e cerimonie particolari. È esposta permanentemente C’è anche da osservare il quadro di Bury San Vincenzo de Paoli nella gloria, rappresentante il santo che veglia sulle opere della Congregazione dei Preti della Missione e della Compagnia delle Figlie della Carità. Nella parte superiore c’è un trittico in smalto del 1960 dell’artista italiano Maretto Il buon samaritano. Sulle pareti una lettera autografa di San Vincenzo de Paoli a Luisa di 114 Immagine commemorativa delle Nozze d'Oro della SSVP (1833-1883). Marillac, fondatrice e prima superiora della Compagnia delle Figlie della Carità. Vicino all’ufficio, un ritratto a matita di Ozanam del 1923, un’incisione rappresentante Emmanuel Bailly, Presidente della Società dal 1836 al 1844 e un’altra di Adolphe Baudon, Presidente dal 1848 al 1886. -BCJCMJPUFDBTVPS4V[BOOF"VCFSU DPOSJGFSJNFOUP BMMB/VPWB;FMBOEB La biblioteca è dedicata a suor Suzanne Aubert, missionaria in Oceania per sessantasei anni. Questa religiosa lionese è la fondatrice delle Suore della Compassione, è la “Madre Teresa” della Nuova Zelanda. In questa biblioteca sono conservate collezioni d’epoca: libri che costituiscono un vero tesoro per la Società di San Vincenzo de Paoli. Sulle pareti della biblioteca sono esposti ritratti dei papi dalla fondazione della SSVP fino ai giorni nostri. Federico Ozanam ha avuto un interesse particolare ad incontrare Gregorio XVI, che ha accordato alla Società di San Vincenzo de Paoli l’approvazione ufficiale nel 1845. Ozanam ha avuto il privilegio e la gioia di incontrare anche Pio IX. Società di San Vincenzo de Paoli 115 2 3 4 Sulle scaffalature della biblioteca si possono osservare: tJQSJNJSFOEJDPOUJEFMMFSJVOJPOJ del gruppo fondatore della SSVP; t J CPMMFUUJOJ JOUFSOB[JPOBMJ /FM 1836, tre anni dopo la prima riunione dei fondatori della Società di San Vincenzo, fu creato un Consiglio direttivo, poi sostituito dal Consiglio generale che tenne la prima riunione il 27 dicembre 1840. Il primo «Bollettino della Società», che aveva lo scopo di servire da legame tra i membri, è datato 1848. Il sogno di Ozanam veniva così realizzato: «Vorrei racchiudere il mondo intero in una rete di carità»; tJSBQQPSUJQBSUJDPMBSJEFMMF$POGFrenze, i Bollettini dei principali rami europei del XIX secolo, la Règle e altri libri che illustrano la storia della Società. Il logo della Confederazione Internazionale *MQFTDFÒTJNCPMPEFMMBDSJTUJB OJUË F RVJ SBQQSFTFOUB MB 4P cietà di San Vincenzo de Paoli. -PDDIJP EFM QFTDF Ò MPDDIJP vigile di Dio che cerca di aiu UBSFRVFMMJUSBOPJDIFTPOPOFM CJTPHOP-JODSPDJPoPJMOPEP o EFMMB DPEB SBQQSFTFOUB MV OJPOFFMBSNPOJBUSBJNFNCSJF al tempo stesso l’unione con le QFSTPOFJOEJGmDPMUË*MDFSDIJP che contorna il logo rappre senta la dimensione mondiale della SSVP, organizzazione in ternazionale. Il motto «Serviens in spexTJHOJmDB«Servire nella speranza». 7 9 116 Mappe da 1 a 6 Panoramica di Parigi Cappella di San Vincenzo de’ Paoli Museo vincenziano Cappella di N-D de la Médaille Miraculeuse Chiesa di Saint-Sulpice Chiesa di Saint-Laurent Priorato di Saint-Lazare Chiesa di Saint-Vincent-de-Paul Chiesa di Saint-Joseph-des-Carmes Museo Federico Ozanam Chiesa di Saint-Etienne-du-Mont Chiesa di Saint-Médard Universita La Sorbona Abitazione di F. Ozanam e di E. Bailly Cattedrale di Notre-Dame de Paris Cimitero di Montparnasse Piazza Federico Ozanam Società di San Vincenzo de’ Paoli $BSUB 18e 17e 19e Carte 2 Carte 3 9e 117 10 e 8e 2e 3e 1e 6e Carte 6 7e 4e Carte 4 Carte 1 12 e 5e 15e Carte 5 14e 11e 13 e Rue du Bac 118 Sèvres-Babylone spail Boulevard Ra Rue Cappella di Notre-Dame de la Médaille Miraculeuse res èv e Ru S de Vaneau Cappella di Saint-Vincent-de-Paul Museo vincenziano Rennes Saint-Placide s ne Re n de Rue Ru e Mappa 1 d irar g Vau de èvres de S Rue our du F Mabillon Abitazione di Federico Ozanam e di Emmanuel Bailly du V ieu xC olom bie Rue Guynemer Rue Bonaparte Saint-Sulpice Chiesa di Saint-Joseph-des-Carmes ce Rue Saint-Sulpi r Chiesa di Saint-Sulpice Rue Palatine Rue Garancière Rue Rue Mabillon $BSUB 119 r eva l Bou n ta age eM dd Gare du Nord Poissonnière aintD rg S u Fa ubou Rue d ette afay L Rue enis Chiesa di Saint-Vincentde-Paul Gare de l'Est Rue d u8M ai 19 45 Priorato di Saint-Lazare u Fa Sain ubo urg Chiesa di Saint-Laurent t-Ma rtin Sibo ur Rue d leva Bou Mappa 2 rd d e St rasb ourg Rue $BSUB 121 s olle rd d leva es ign Bat Place de Clichy Ru e de Sai ntP éte rsb ou rg Bou Ru ed eM os co e Clich Rue d y u Europe Museo Frédéric Ozanam ple Liège Ru ed eL on dre s Rue d'Amsterdam Ru Co e de ns tan tin o Società di San Vincenzo de Paoli Rue Trinité d'Estienne d'Orves Rue Sain t-Laz are Mappa 3 ome de R Saint-Lazare an Bou le Sain t R Sen te na -Ger mai n Rue Cluny La Sorbonne de C luny vard D ue Maubert Mutualité des Ecol es eM Ru leva rd S aint -Mic Rue h el de l a So rbon ne Rue Bou e ong Università della Sorbona Rue Cujas Cardinal Lemoine Chiesa di Saint-Etienne-du-Mont du e e Ru oin em L l Rue Clo Ca a in rd Panthéon Rue Descartes Rue Sain t-Ja cqu es vis Rue Mouffetard Place Monge Censier Daubenton Mappa 4 Chiesa di Saint-Médard sier Rue Cen $BSUB 123 Ru ed eR en ne s Notre-Dame-des-Champs Montparnasse Bienvenüe rna sse Bo ule var d Giardino Frédéric Ozanam du Mo nt nas se du Mo ntp a par Bo ule var ail Rasp Ru e Vavin uin e t Ru ed el Edgar Quinet dga rQ vard Boule aG aît é dE Cimitero di Montparnasse ux mil eva eE roid Ru eF Mappa 5 Ru eR ich ard Raspail 124 Sen na Voi e Ge org es Pom pid ou Rue Bou de leva la C rd d ité uP ala is Cité Cattedrale di Notre-Dame de Paris Qu ai Île de la Cité Sa int -M ich e l Sen na Mappa 6 $BSUB 125 Riepilogo indirizzi Cappella di Saint-Vincent-de-Paul 95 rue de Sèvres, Paris 6 Museo vincenziano 95 rue de Sèvres, Paris 6e Cappella di Notre-Dame de la Médaille Miraculeuse 140 rue du Bac, Paris 7e Chiesa di Saint-Sulpice Place Saint-Sulpice, Paris 6e Chiesa di Saint-Laurent 68 bd Magenta, Paris 10e Priorato di Saint-Lazare 107 rue du Faubourg-St-Denis, Paris 10e Chiesa di Saint-Vincent-de-Paul Place Franz Liszt, Paris 10e Chiesa di Saint-Joseph-des-Carmes 70 rue de Vaugirard, Paris 6e Museo Frédéric Ozanam 8 rue de Saint-Pétersbourg, Paris 8e Chiesa di Saint-Etienne-du-Mont Place Sainte-Geneviève, Paris 5e Chiesa di Saint-Médard 141 Rue Mouffetard, Paris 5e Università della Sorbona 17 rue de la Sorbonne, Paris 5e Abitazione di Emmanuel Bailly 38 rue Saint-Sulpice, Paris 6e Cattedrale di Notre-Dame de Paris Place Jean-Paul II, Paris 4e Cimetero di Montparnasse 3 bd Edgar Quinet, Paris 14e Giardino Frédéric Ozanam 91 bd du Montparnasse, Paris 6e Società di San Vincenzo de Paoli 6 rue de Londres, Paris 9e 126 > Lettera originale di San Vincenzo de Paoli (conservata al Consiglio Generale Internazionale di Parigi) Bibliografia t.BUUIJFV#SFKPOEF-BWFSHOÏF La Société de Saint-Vincent-de-Paul au XIXe siècle, Un fleuron du catholicisme social, Paris, Cerf-SSVP, 2008. t31$IBMVNFBVDN Guide de Saint Vincent de Paul à travers Paris, Paris, Editions CEFAG, 1960. t$IBOUBM$SÏQFZ Petit guide de la chapelle Notre-Dame de la Médaille Miraculeuse, Strasbourg, Editions du Signe, 2002. t:WFT%BOKPVDNEJSEFMBQVC Le guide de la Chapelle Saint-Vincent-de-Paul, Paris, Archiconfrérie de la Sainte-Agonie de Notre-Seigneur Jésus-Christ, 2010. t'SÏEÏSJD0[BOBN Lettres de Frédéric Ozanam, lettres de jeunesse (1819-1840), Paris, Editions Klincksieck, 1997. t+PIO&3ZCPMUDN Sur les pas de Saint Vincent de Paul, Bruyères-le-Châtel, Nouvelle Cité, 2010. Scoprire la SSVP in Italia: www.sanvincenzoitalia.it internazionale: www.ssvpglobal.org MonumentCity Editions 2011 t%JGGVTJPO%JTUSJCVUJPOø1BSJT$IÏSJ [email protected] www.parischeri-shop.com t.(*NQSJNFSJF 198 allée de Provence, 84210 Pernes t5FTUJFGPUPHSBmF Julien Spiewak t5SBEV[JPOFJOJUBMJBOP Marco Bétemps t1SPHFUUPHSBmDP e realizzazione: KvJ t3JOHSB[JBNFOUP a Maurizio Ceste Edizione italiana t&GGBUË&EJUSJDF Via Tre Denti, 1 10060 Cantalupa (To) Italy t'FCCSBJP ISBN : 978-88-7402-843-6 Stampa: ?????????????