c’erano dei bambini che urlavano, mi sarei sparata!!!
In giardino ci siamo arrampicati su un albero e io sono caduta mille volte addosso a Giulia. Che risate!! Giulia e la
mamma di Gabriele hanno aiutato Laura e me a salire. Io
ho rischiato di cadere perché Enrico e la stessa Laura nel
tentativo di aiutarmi mi tiravano per i piedi.
Sofia
Alla fine Giulia ha regalato a ognuno di noi un libretto per
ricordare la nostra prima comunione, dei portachiavi della
Juventus, dell’Inter, del Milan e del Cagliari e una medaglietta con il calice e il pane.
Enrico L.
Siamo tornati sul prato dove c’era un albero meraviglioso
con tanti rami grossi. Elisa ed Enrico sono arrivati all’apice dell’albero.
Sembravano scimmie.
Poi Giulia ci ha offerto un gelato.
Laura
Giornalino informativo n°13
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/201
18/5
Una giornata speciale
Domenica 11 maggio con la mia classe e gli amici dell’altra, siamo andati a Flumini per il ritiro spirituale della Prima
comunione.
Ci siamo incontrati in chiesa verso le 9, abbiamo aspettato
tutti i compagni e le altre catechiste e poi siamo partiti.
Ci siamo divisi fra tutte le macchine disponibili e via. Io ho
scelto due femmine da portare in macchina con mia nonna:
Elisa e Laura. Anche se il viaggio era di 40 minuti, per me
sono stati 5 secondi., e “fium..” eravamo arrivati!
Prima di tutto siamo andati a messa da Don Carlo Rotondo,
un uomo che mi fa morire
dalle risate.
La chiesa era enorme, con
l’altare un po’ piccolo, ma
molto bello.
All’inizio della messa credevo fosse noiosissima, ma al
momento dell’omelia, si vedeva che Don Carlo era molto simpatico. Ha raccontato
una storia da risata assoluta,
però la cosa triste
è che nella storia
è morto un topolino di nome Pagna
Moanihy.
Ops!! Mi sono
dimenticato la cosa più importante
dell’omelia: Don
Carlo ha detto che
“le malattie sono
brutte, ma i malati
sono belli”.
Finita la messa siamo andati nel giardino ricoperto da erba verdissima. Io ho mangiato un grande panino alla mortadella e poi
ho iniziato a girare e girare e a giocare sino a quando non ci
hanno chiamato per scendere nella sala dove dovevamo incontrare Don Giuseppe.
Però noi dovevamo compilare un libretto dove, oltre ad alcune
domande, c’era un cruciverba e altri giochi.
Al termine abbiamo pranzato.
Mi è sembrato che certi non avessero abbastanza da mangiare,
allora, siccome avevo molta roba, ho dato da mangiare a un mio
amico. Dopo di che siamo usciti di nuovo a giocare e io e alcuni
miei amici ci siamo arrampicati su un albero. Altri bambini sono andati a prendere un sorbetto.
Poi siamo andati a trovare le bambine, che sono delle ragazze
grandi, malate. Abbiamo regalato loro delle caramelle, erano
molto felici.
Abbiamo giocato di nuovo e infine siamo andati via, molto felici per la bella giornata.
Gabriele T.
Quando siamo arrivati abbiamo aspettato che la chiesa aprisse i
portoni e dopo siamo entrati e abbiamo ascoltato la messa che
celebrava Don Carlo.
Ci ha raccontato di una foresta che bruciava e tutti gli animali
scappavano, eccetto un topolino che cercava di spegnere il fuoco sputando acqua. Ma naturalmente non ce la fece e morì. Però
quando morì cadde sul seme di un frutto che così si salvò. Dopo cinquant’anni la foresta si ricreò grazie al semino che il topolino aveva salvato con il suo corpo. Allora Dio tolse la corona al leone e la mise al topolino.
Elisa
Siamo andati in chiesa e abbiamo assistito alla messa: la predica è stata molto bella e interessante e io sono stato attento.
Gabriele D
Dopo pranzo siamo tornati in giardino e abbiamo fatto molti
giochi diversi: nascondino, bandierina e calcio. La mia squadra
ha vinto.
Mentre eravamo in giardino, Giulia ci ha fatto notare che le palme erano vive e in buone condizioni e non danneggiate dal punteruolo rosso.
Nicholas
Mentre giocavo a
calcio Nicholas mi
ha tirato due pallonate nello stomaco,
ma io sono forte!!!
Siamo poi ritornati
nella sala per completare il libretto:
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