N.2 novembre 2009 giornalino per le classi elementari a distribuzione gratuita C’era una volta il C Con il patrocinio dell’ • Comitato Provinciale di Cagliari ari bambini, chi di voi ha mai sentito parlare del muro di Berlino? Chi sa che nel mese di novembre, il giorno 9, ricorre il 20° anniversario della sua caduta? Volete conoscerne la storia? Eccola! È una storia lunga 28 anni, dal 1961 al 1989. Tutto, però, in realtà comincia nel 1949 quando la Germania (come diretta conseguenza della 2a guerra mondiale), viene divisa in Germania URO orientale e occidentale. N e i primi anni 50 tuttavia, era ancora possibile passare il confine tra uno stato e l’altro ma con il passare del tempo le cose peggiorarono, e nel 1961 le forze armate della Germania dell’Est interruppero tutti i collegamenti tra i due stati e costruirono un muro insuperabile che divise in due la città di Berlino. I soldati ricevettero l’ordine di sparare su chi cercava di attraversare la zona. Fu con l’avvento di Gorbaciov, leader dell’Unione Sovietica, che le cose comincia- rono a trasformarsi. Tanto è vero che nel corso del 1989 le popolazioni della Germania dell’Est si ribellarono e si rifugiarono nelle ambasciate. Così, in un clima di grande tensione, quando la sera del 9 novembre un portavoce della Germania orientale annunciò una riforma della legge sui viaggi all’estero, la gente si riunì da una parte e dall’altra del muro. Alla fine, nella grande confusione, qualcuno diede l’ordine ai soldati di ritirarsi e finalmente, dopo 28 anni quell’odioso confine fu abbattuto. Silvia Gaspa Musicisti si nasce o si diventa ? O gni essere umano ha un naturale bisogno di musica, una musicalità interiore. Tutti, quando nascono, hanno capacità artistiche, soprattutto quella musicale. Già nel ventre materno i bambini riconoscono la musica. E, a pochi mesi di età, sono in grado di distinguere ritmi e successioni di suoni. Fare musica significa in primo luogo vivere fisicamente ed emotivamente l’evento musicale in tutte le sue componenti: gesti, movimenti, vocalità, strumenti musicali, in modo che si possa imparare attraverso l’esperienza concreta. In questo modo la musica potrà contribuire alla crescita e allo sviluppo globale del bambino che sin da piccolo l’avrà vissuta come esperienza viva, divertente e naturale. Inoltre la pratica musicale mette in moto un’utile collaborazione tra i due emisferi del cervello umano che migliora le capacità di apprendimento e facilita lo svolgimento di operazioni complesse della mente e del corpo. (mgg) scegli il tuo strumento musicale alle pagine 6 e 7 nell’isola alla sbarcano pagina 2 i fenici alla pagina 3 alla scoperta del castello di san michele la legge alla e’ uguale pagina per tutti 5 all’interno continuano le avventure di 2 numero 2 novembre 2009 pagina giornalino per le classi elementari ideato da KaddeoK DIRETTORE RESPONSABILE SILVIA GASPA CONDIRETTORE MARIA FRANCESCA CHIAPPE EDITORE EIDOS VIA BOTTEGO 24/B CAGLIARI AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI CAGLIARI N. 14 DEL 27 AGOSTO 2009 GRAFICA E IMPIANTI EIDOS CONSULENTE TECNICO IGNAZIO MUNDULA STAMPA LP GENOVA TIRATURA 10.000 COPIE IL NOSTRO NUMERO TELEFONICO 3394022244 LE NOSTRE MAIL C Circa 800 anni prima della nascita di Cristo sbarcò in Sardegna un popolo di marinai libanesi, meglio conosciuti con il nome di Fenici. L’isola era un approdo sicuro per le loro navi (la notte o in caso di maltempo) durante le rotte commerciali con la Britannia, con la Spagna e con la Provenza. I Fenici non volevano essere conquistatori, ma volevano mantenere buoni rapporti con i sardi e scambiare merci con loro. Questo conveniva assai ai re-pastori, i quali, tuttavia, preferirono prevenire eventuali attacchi futuri trasformando i nuraghi (vedi il numero di ottobre) in fortezze molto più massicce o in veri e propri castelli. Ma soprattutto si unirono in federazioni di tribù nuragiche (Corsi, Balàri e Ilièsi), che potevano rappresentare una forza comune notevole. Nonostante ciò permisero ai visitatori di colonizzare alcuni villaggi, che divennero prima [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] veri e propri mercati in cui caricare e scaricare le merci, poi piccole cittadine. Per esempio Caralis, Nora, Bithia, Sulci, Tharros, Bosa, Torres e Olbia. Nella loro struttura, questi villaggi riprendevano in tutto le storia della sardegna Un popolo di marinai che sbarcò nell’isola nell’800 a.C. La Sardegna, un approdo sicuro per i Fenici di Gianluca Basciu caratteristiche della madrepatria, erano quindi facilmente difendibili via terra e facilmente raggiungibili via mare. Furono loro a insegnarci la scrittura La convivenza con i Fenici portò ai sardi non pochi van- Non erano conquistatori ma volevano scambiare merci taggi, primo fra tutti l’introduzione della scrittura, che il popolo libanese ben conosceva, ma anche il culto di nuove divinità, Baal (Dio Sole) e Astarte (Grande Madre). In campo agricolo i nostri antenati impararono a coltivare palme e ulivi, e in generale a sfruttare le risorse che la terra offriva. Numerosi progressi si ebbero poi nell’attività estrattiva e di lavorazione dei metalli (i sardi conobbero ferro e oro) e questo fu l’inizio della produzione dei famosi bronzetti rinvenuti nei nuraghi. Infine guardarono con sempre minor diffidenza al mare: la pesca e l’estrazione del sale furono i primi passi verso la rottura dell’isolamento dagli altri popoli del Mediterraneo. Proprio uno di questi popoli, precisamente i Cartaginesi o Punici, comincerà, 200 anni dopo, una violenta campagna di conquista… e adesso... ripassiamo Chi erano i Fenici? Marinai Quali divinità prevedeva il nuovo culto? Falegnami Guerrieri Dove commerciavano? Provenza Spagna Una terra fertile Britannia La pittura Zeus e Minerva Palme e datteri Palme e noci Palme e ulivi Dove vennero ritrovati i bronzetti? Sole e mare Quale vantaggio portò la presenza dei Fenici in Sardegna? La scrittura Pollo e Apollo In campo agricolo quali coltivazioni si svilupparono? Che cosa trovarono un Sardegna? Un approdo Baal e Astarte La letteratura In casa dei Fenici Nei nuraghi Nelle navi Qual è l’altro nome dei Carteginesi? Punici Pulici Pudici 3 numero 2 novembre 2009 uarda Cagliari dall’alto e la città ricambia lo sguardo da moltissimi angoli. Non è un caso. Il Castello di San Michele era stato costruito su uno dei colli più alti per difendere Santa Igia, la capitale del giudicato di Cagliari. Succedeva tanto tempo fa, nel decimo secolo, e allora c’era una sola torre a svettare sulla città. Ma la storia di uno dei monumenti più importanti del capoluogo della Sardegna si arricchì tre secoli dopo, con i catalani: il re lo regalò a Berengario Carroz, conte di Quirra, che aveva contribuito alla cacciata dei pisani. Il feudatario spagnolo fece raddoppiare lo spessore dei muri della fortezza pisana e scavare un profondo fossato per difendersi da eventuali invasori; ordinò poi due torri da aggiungere a quelle preesistenti ma ne fu realizzata soltanto una. San Michele venne fortificato ancora nel 1369 e, durante la rivolta d'Arborea contro l'Aragona, fu utilizzato per la difesa. Poi, una volta deposte le armi, la famiglia Carroz riuscì a ottenere la concessione del castello come residenza familiare: divenne così una delle più lussuose dimore sarde. L’ultima esponente dei Carroz ad abitare il castello, nel 1500, fu la contessa Violante, la Sanguinaria. Aveva un mari- Ma che bel castello... di Maria Francesca Chiappe to e un amante la nobildonna, e il monaco di corte non volle chiudere un occhio. Fu la sua fine: la contessa lo fece giustiziare e poi ordinò che il corpo del monaco fosse appeso a una torre. Negli anni il castello cambiò più volte destinazione: fu adibito a lazzaretto durante l’epidemia di peste e poi a caserma per invalidi sotto il regno dei Savoia. Quando fu ceduto, nel 1895, ai marchesi di San Tommaso, l’architetto Dionigi Scano si occupò del restauro e sugli scoscesi pendii tutto intorno prese vita la pineta. Solo ai giorni nostri i lavori di scavo hanno svelato che i Carroz avevano utilizzarono marmi e fregi provenienti dalla Basilica di San Saturno di Cagliari per ripristinare le murature. Oggi è un monumento naziona- le che al suo interno offre uno spazio per mostre e conferenze mentre l’esterno è un magnifico parco urbano. e adesso ripassiamo... Il Castello sorge su un alto colle Vero Falso Serviva per difendere la capitale del giudicato d’Arborea Vero Falso Fu costruito nell’undicesimo secolo Vero Falso Passò nelle mani di Berengario Carroz Vero Falso Il nuovo proprietario non apportò modifiche alla struttura Vero Falso Nel 1369 vennero aggiunte ulteriori fortificazioni Vero Come si arriva il monumento Agenzia Rosas Press G pagina Falso Divenne dimora privata della famiglia Carroz Vero Falso Il soprannome dell’ultima nobildonna che vi abitò è la Pazza Vero Falso Durante l’epidemia di peste fu adibito a lazzaretto Vero Falso Per rinforzare le mura furono usati marmi provenienti dalla Cattedrale Vero Falso Oggi è ancora abitato da privati Vero Falso 4 numero 2 novembre 2009 i consigli della dottoressa Maria Paola Basciu Quante volte avrete sentito frasi tipo: “Ho fatto una passeggiata”, ” Sono andato a piedi fino a…”. Camminare dovrebbe essere la cosa più semplice e naturale del mondo, ma il più delle volte quando qualcuno ve lo propone le risposte sono: “Ci sono i cartoni in TV!!”, ”Sono troppo stanco…”, “Voglio giocare con la playstation”, “Sono già andato in palestra!“. Insomma, il trionfo della pigrizia. In realtà per mantenere il nostro corpo sano e in forma non c’è solo l’attività sportiva, anche il camminare è importante ed è ugualmente piacevole e divertente. Non immaginate nemmeno quali grandi benefici apporti alla salute fare una passeggiata di almeno 30 minuti possibilmente ogni giorno. A trarne vantaggio sono soprattutto i muscoli, le articolazioni, le ossa e l’appa- pagina rato cardiocircolatorio cioè il cuore e i vasi sanguigni. E poi muoversi a piedi favorisce l’attività dei polmoni, aiuta a evitare il sovrappeso e regala energia e buonumore. Dunque è, per voi bambini, una ulteriore occasione per lo sviluppo armonioso ed equilibrato del corpo, della mente e della personalità. Pensate sia difficile trovare ogni giorno il tempo per fare una bella camminata? Ci sono tante occasioni che vanno sfruttate e che vi permettono di muovervi a piedi magari coinvolgendo anche mamma e papà: andare o ritornare da scuola, recarvi in palestra, al parco giochi, a casa dei nonni, dagli amici... E ancora: salire e scendere le scale tutte le volte che è necessario evitando ascensori e scale mobili e fare lunghe passeggiate nei fine settimana possibilmente a contatto con la natura. Quante buone abitudini si possono prendere per il nostro benessere! LA LEGGENDA Per lunghissimo tempo la montagna Kok fu un luogo sereno e bellissimo. I campi erano fioriti,il cielo era limpido ed i boschi risplendevano di un verde intenso.Anche gli animali convivevano pacificamente con gli uomini. Nei villaggi si narrava la leggenda della fata Violetta con un cappello magico. Il suo cappello portava in tutto il paese allegria, in estate faceva splendere il sole e d’inverno scintillare la neve. Però,come in ogni leggenda,anche in questa esisteva un malvagio.Kaddeok,il pastore dei boschi oscuri, spesso giocava brutti scherzi agli uomini e agli animali sulla montagna Kok. Ed un bel giorno fece una cosa terribile: rubò alla fata il suo cappello magico! Ora voi bambini avete la possibilità di aiutare gli abitanti del bosco a ritrovare il cappello magico. SPIEGAZIONE DEL GIOCO Bambini,siete arrivati sulla montagna delle leggende,la montagna Kok. Immergetevi nel mondo degli indovinelli e concentratevi,perché altrimenti non riuscirete a scoprire la parola magica. il sussidiario la “buona” parola di... padre Christian Steiner Ma Gesù va a scuola? 2ª puntata Enrico sgrana e strofina gli occhi. Si sforza di inghiottire lo spavento. Per qualche secondo rimane senza parole, ma al tempo stesso avverte una profonda pace e tanta gioia. Talmente tanta e intensa è la contentezza che Enrico comincia a riprendersi. Il suo viso esterrefatto, a poco a poco, diventa dolce e rilassato. “Ma non sei morto?”, esclama Enrico. In chiesa non ci andava quasi mai, tranne a Natale e Pasqua quando i suoi lo costringevano. L’unica cosa certa che di Gesù aveva in mente era la sua immagine crocifissa che da sempre è appesa in cucina. Perciò doveva essere morto. Gli occhi di Gesù si illuminano. Sono di una bellezza straordinaria. Sono regali e allo stesso tempo di una simpatia sconcertante. Con un viso divertito risponde: “Hai ragione Enrico, sono morto.” A Enrico viene la pelle d’oca. Mai aveva sentito pronunciare il suo nome da qualcuno con così tanto rispetto e con così tanto amore. Quella voce gli faceva sentire tanta dignità. “Sono morto, caro, ma subito dopo sono risorto. Perciò sono qui.” continua I fiori e i frutti del mese di Novembre Questo è il mese dei crisantemi... ... e delle castagne i disegni delle avventure di Kaddeok sono di Francesca Caruso Seguite le indicazioni,non fidatevi di Kaddeok e rispondete alle domande che vi saranno poste. Il vostro compito ora è quello di ritrovare il cappello che è stato rubato alla fata Violetta,in modo che sulla montagna Kok possano ritornare il bel tempo e l’allegria.In ogni numero del giornalino affronterete una nuova sfida.Se riuscirete a vincerla,sarete un passo più vicino al cappello e conoscerete il simbolo giusto che vi consentirà di scoprire la parola magica.Conservatelo sino alla fine della storia. Il destino della montagna Kok è nelle vostre mani.Comincia l’avventura… 5 pagina gli appuntamenti lo sapevate che.... l’esperimento di Isabella Carli di Gina Tore Per vivere tutti insieme è necessario che ognuno di noi rispetti l’altro. Proprio per questo motivo 61 anni anni fa è stato scritto una sorta di libretto delle istruzioni che regola il rapporto di tutti noi con chi ci sta a fianco a scuola, nello sport, nel gioco, nell’amicizia e, da grandi, nel lavoro. Si chiama Costituzione e stabilisce i nostri diritti e i nostri doveri. Almeno una volta a ognuno di noi è capitato di aver avuto l’impressione che la maestra abbia preferito un nostro compagno e ci siamo rimasti male perché abbiamo intuito di meritare tutti la stessa attenzione. Intuizione giusta: se andiamo a leggere la Costituzione scopriamo che esiste un principio importantissimo, quello di uguaglianza. «Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge». Significa che maschi e femmine, bianchi e neri, cattolici e musulmani, ricchi e poveri, grandi e piccini hanno uguali diritti e doveri. Gli uccelli migratori (ossia quelli che si spostano di continente in continente nei vari periodi dell’anno), in particolare gli appartenenti alla famiglia dei passeracei, durante le loro soste diminuiscono la temperatura corporea di parecchi gradi. In questo modo ingrassano più velocemente e accumulano l’energia per affrontare i lunghi viaggi. Gli scienziati, per esempio, hanno monitorato la temperatura corporea e il peso di un gruppo di capinere dirette in Sudafrica, durante una delle loro soste in Israele. La temperatura media diurna degli uccelli, pari a 42 gradi, scendeva a 33 gradi di notte, con un conseguente aumento della massa corporea. Prendete un pezzo di cartone. Appoggiandovi sopra una tazza un po’ grande, disegnate con una matita un cerchio. Quindi ritagliatelo con un paio di forbici. A questo punto, con matita e righello, dividetelo in sette spicchi. Colorate ogni spicchio con un colore diverso tra questi che vi indico: rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto. In pratica i colori dell’arcobaleno. Ora, con una matita appuntita o con una bacchetta (che poi lascerete inserita) fate un foro al centro del cerchio. Fate girare il tutto velocemente come fosse una trottola e al posto di tanti colori vedrete un cerchio completamente bianco. Questo perché la luce, che a noi appare bianca, in realtà è formata dall’unione dei sette colori dell’arcobaleno. Al via la seconda edizione della rassegna “Microfono d’argento”, dedicata allo storico Fernando Pilia. Questi gli appuntamenti di novembre: il 13 e il 27, dalle ore 10 alle 11 in diretta su Radiolina. L’Unicef organizza, in collaborazione con l'assessorato comunale delle Politiche sociali, la giornata della convenzione internazionale dei diritti dell'infanzia. L'appuntamento è per il 24 novembre, presso il Lazzaretto, dalle ore 9 alle 13.30. fata Violetta le avventure di Adesso sei entrato in una foresta fitta e tenebrosa.Scopri quante monete ci sono nei tre scrigni che Kaddeok ha nascosto tra gli alberi. Moltiplica il numero degli scrigni per 100.Al numero ottenuto togli 50 e poi ancora 50.E per finire aggiungi il numero che corrisponde alle pagine di questo giornale: 308 208 204 Se volete conoscere le lettere che vi permetteranno di scoprire la parola magica, scrivete all’indirizzo [email protected] il simbolo da voi scelto,aggiungete il vostro nome e cognome, la classe e l’istituto di appartenenza. Fate presto perché avete tempo sino al 15 del mese prossimo. 6 numero 2 novembre 2009 pagina Prime note La propedeutica rappresenta la primissima fascia d’istruzione musicale “seria”. Si dovrebbe incominciare da un’età di quattro/cinque anni per almeno un biennio. Di forte potere aggregativo dovrebbe sempre precedere lo studio strumentale perché in realtà ne ma che musica... facilita la scelta. Salvo poche eccezioni il primo contatto con lo strumento può avvenire già dal 6°/ 7° anno di età. Ma quasi mai questo momento coincide con l’effettivo inizio del percorso ufficiale degli studi. In buona sostanza, chi si avvicina al pianoforte all’età di sei anni non è detto che si diplomi a quindici. ETÀ PRIMO APPROCCIO DURATA STUDI ACCADEMICI CARATTERISTICHE E REQUISITI RICHIESTI ARPA 6 anni arpa celtica 10-11 anni arpa diatonica 9 anni Richiede un ottimo orecchio musicale per essere in grado di accordare anche lo strumento e una buona conformazione della mano BATTERIA 6 anni – Ha forte potere aggregativo in quanto, non essendo uno strumento solistico, è sempre inserita in gruppi musicali soprattutto nel Jazz CANTO LIRICO 16-17 anni 5 anni – CANTO MODERNO 7-8 anni – – CHITARRA CLASSICA 6-7 anni 10 anni Richiede un ottimo orecchio musicale per essere in grado di accordare anche lo strumento CHITARRA ELETTRICA E CHITARRA BASSO Qualche anno dopo la chitarra classica – – CLARINETTO 10-11 anni 7 anni Si richiede una buona dentatura nonché l'assenza di patologie di tipo respiratorio CLAVICEMBALO – 3 anni – CONTRABBASSO 14-15 anni 7 anni Richiede un ottimo orecchio musicale CORNO 10-11 anni 6 anni Richiede una buona conformazione del labbro nonché l'assenza di patologie di tipo respiratorio FAGOTTO 11 anni 7 anni Si richiede una buona dentatura nonché l'assenza di patologie di tipo respiratorio FISARMONICA 5 anni 10 anni È uno degli strumenti il cui approccio è tra i più precoci FLAUTO 7-8 anni 7 anni E' importante l'assenza di patologie di tipo respiratorio FLAUTO DOLCE 4-5 anni 7 anni L'approccio può essere molto precoce, addirittura fin dalla fase propedeutica OBOE 10-11 anni 7 anni Si richiede una buona dentatura e l’assenza di patologie di tipo respiratorio ORGANO 8-9 anni 10 anni – PIANOFORTE 6-7 anni 10 anni PERCUSSIONI 4-5 anni (Strumentario Orff) 8 anni Forte potere aggregativo SASSOFONO 10-11 anni 7 anni Si richiede una buona dentatura e l'assenza di patologie di tipo respiratorio TROMBA 10-11 anni 6 anni Richiede una buona conformazione del labbro nonché l'assenza di patologie di tipo respiratorio TROMBONE 10-11 anni 6 anni Richiede una buona conformazione del labbro nonché l’assenza di patologie di tipo respiratorio VIOLA 7-8 anni 10 anni Richiede un ottimo orecchio musicale. È indispensabile una buona conformazione della mano con particolare attenzione alla lunghezza del 5° dito VIOLINO 7-8 anni 10 anni Richiede un ottimo orecchio musicale. È indispensabile una buona conformazione della mano con particolare attenzione alla lunghezza del 5° dito VIOLONCELLO 7-8 anni 10 anni Richiede un ottimo orecchio musicale. È indispensabile una buona conformazione della mano con particolare attenzione alla lunghezza del 5° dito È indispensabile una buona conformazione della mano con particolare attenzione alla lunghezza del 5° dito A cura del maestro Stefano Figliola Concertista - Docente di Pianoforte Principale al Conservatorio di Musica di Cagliari 7 maestro pagina Le età per un primo contatto con gli strumenti musicali sono verosimili ma indicative poiché diverse variabili potrebbero intervenire e contribuire a farne ritardare l’inizio. I vantaggi psicologici della pratica strumentale sono comuni un po’ a tutti gli strumenti: sviluppo della concentrazione, sviluppo della memoria, sviluppo del proprio autocontrollo, autodisciplina. CONTROINDICAZIONI OSSERVAZIONI COSTO BASE DELLO STRUMENTO Può dare fastidi alla schiena – € 290 arpa celtica € 600 arpa diatonica – Non esiste il percorso accademico tradizionale (se non inserito negli strumenti a percussione) € 170 Può creare, se l’organo vocale è mal adoperato, problemi di varia natura alle corde vocali Può essere molto utile lo studio del pianoforte come supporto alla voce – Può creare, se l’organo vocale è mal adoperato, problemi di varia natura alle corde vocali Può essere molto utile lo studio del pianoforte come supporto alla voce – Può causare problemi infiammatori ai tendini E' bene cominciare con strumenti di dimensioni ridotte € 50 – Sarebbe opportuno lo studio preventivo della chitarra classica per l'acquisizione di maggiori competenze tecniche € 110 chitarra elettrica € 210 chitarra basso – – € 130 – Al percorso tradizionale di questo strumento si accede dopo aver conseguito il diploma di pianoforte o di organo € 3.000 Può causare problemi alla schiena – € 490 – – € 390 – – € 850 – Non in tutti i Conservatori è istituita una classe di insegnamento € 450 Può causare tensione alle spalle – € 130 Può causare tensione alle spalle – €6 – – € 850 – Lo studio dell’organo non può prescindere da una buona conoscenza del pianoforte. Parallelamente si intraprende lo studio dell'armonia e delle forme compositive € 1.200 Può causare problemi infiammatori ai tendini e/o problemi di tensione muscolare – € 1.500 – L’approccio può essere molto precoce perchè nella fase propedeutica si incomincia proprio dagli strumentini a percussione – – – € 300 – – € 170 – – € 180 – – € 350 – – € 55 – – € 180 L’accademia FANNY dove si impara a VIVERE insieme Matteo ha cinque anni e da quando ha pestato i primi tasti non vuol più neanche andare a dormire senza la tastiera. Sandro ha 78 anni e ha finalmente coronato il sogno di quando aveva 5 anni: suonare il sassofono. Tutti e due sono allievi della Accademia Fanny dove la musica si vive. Tutti insieme. L’idea è dell’imprenditore Massimo Cellino: tutti conoscono la sua passione per il calcio, pochi sanno che nelle sue vene scorre da sempre la musica: il nonno era il grande compositore Lao Silesu le cui opere furono eseguite perfino dal famosissimo pianista Ravel. Cellino ha dedicato la scuola alla madre, Fanny, e in poco tempo la sua creatura ha conquistato un importante ruolo nel panorama musicale della Sardegna. Gli allievi suonano in una sede bella ed accogliente, ampie aule perfettamente attrezzate consentono agli alunni di cimentarsi nella quotidiana conquista della musica. C’è posto per tutti, a cominciare dai più piccoli, anzi, i bambini sono gli allievi prediletti perché sviluppano l’orecchio musicale molto meglio degli adulti. Tutti possono imparare a suonare, quelli più dotati che già strimpellano senza un maestro e quelli che non mollano davanti alle prime difficoltà conmaestri giovani e preparati. Attualmente sono 200 gli iscritti ai corsi di chitarra, tastiera moderna, pianoforte, batteria e percussioni, sassofono e clarinetto. La scuola propone anche un corso di musica d’insieme. Non solo: i bambini ogni mese incontrano musicisti di fama internazionale, come, per esempio, il chitarrista Cesareo il prossimo 21 novembre. Silvio Dal Maso Consigliere dell’Accademia Fanny