N.2
novembre 2009
giornalino
per le classi elementari
a distribuzione
gratuita
C’era una volta il
C
Con il patrocinio dell’
• Comitato Provinciale di Cagliari
ari bambini, chi di voi ha mai
sentito parlare del muro di
Berlino? Chi sa che nel mese di
novembre, il giorno 9, ricorre il
20° anniversario della sua caduta? Volete conoscerne la storia?
Eccola! È una storia lunga 28
anni, dal 1961 al 1989. Tutto,
però, in realtà comincia nel 1949
quando la Germania (come diretta
conseguenza della 2a guerra mondiale), viene divisa in Germania
URO
orientale e
occidentale.
N e i
primi
anni 50 tuttavia, era ancora
possibile passare il confine tra
uno stato e l’altro ma con il passare del tempo le cose peggiorarono, e nel 1961 le forze armate
della Germania dell’Est interruppero tutti i collegamenti tra i
due stati e costruirono un muro
insuperabile che divise in due la
città di Berlino.
I soldati ricevettero l’ordine di
sparare su chi cercava di attraversare la zona. Fu con l’avvento
di Gorbaciov, leader dell’Unione
Sovietica, che le cose comincia-
rono a trasformarsi. Tanto è vero
che nel corso del
1989 le popolazioni della Germania dell’Est si ribellarono e si
rifugiarono nelle ambasciate.
Così, in un clima di grande tensione, quando la sera del 9 novembre un portavoce della Germania orientale annunciò una
riforma della legge sui viaggi all’estero, la gente si riunì da una
parte e dall’altra del muro. Alla
fine, nella grande confusione,
qualcuno diede l’ordine ai soldati di ritirarsi e finalmente, dopo
28 anni quell’odioso confine fu
abbattuto.
Silvia Gaspa
Musicisti si nasce o si diventa ?
O
gni essere umano ha un naturale bisogno di
musica, una musicalità interiore. Tutti, quando nascono, hanno capacità artistiche, soprattutto quella musicale. Già nel ventre materno i
bambini riconoscono la musica. E, a pochi mesi
di età, sono in grado di distinguere ritmi e successioni di suoni.
Fare musica significa in primo luogo vivere fisicamente ed emotivamente l’evento musicale in
tutte le sue componenti: gesti, movimenti, vocalità, strumenti musicali, in modo che si possa
imparare attraverso l’esperienza concreta. In
questo modo la musica potrà contribuire alla
crescita e allo sviluppo globale del bambino che
sin da piccolo l’avrà
vissuta come esperienza viva, divertente e naturale.
Inoltre la pratica
musicale mette in
moto un’utile collaborazione tra i due
emisferi del cervello
umano che migliora le capacità di apprendimento e facilita lo svolgimento di operazioni
complesse della mente e del corpo.
(mgg)
scegli il tuo strumento musicale
alle pagine 6 e 7
nell’isola alla
sbarcano pagina
2
i fenici
alla
pagina
3
alla scoperta
del castello
di san michele
la legge alla
e’ uguale pagina
per tutti 5
all’interno
continuano
le avventure di
2
numero 2
novembre 2009
pagina
giornalino per le classi elementari
ideato da KaddeoK
DIRETTORE RESPONSABILE SILVIA GASPA
CONDIRETTORE MARIA FRANCESCA CHIAPPE
EDITORE EIDOS VIA BOTTEGO 24/B CAGLIARI
AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI CAGLIARI
N. 14 DEL 27 AGOSTO 2009
GRAFICA E IMPIANTI EIDOS
CONSULENTE TECNICO IGNAZIO MUNDULA
STAMPA LP GENOVA
TIRATURA 10.000 COPIE
IL NOSTRO NUMERO TELEFONICO
3394022244
LE NOSTRE MAIL
C
Circa 800 anni
prima della nascita
di Cristo sbarcò in Sardegna un
popolo di marinai libanesi, meglio conosciuti con il nome di
Fenici. L’isola era un approdo sicuro per le loro navi (la notte o
in caso di maltempo) durante le
rotte commerciali con la Britannia, con la Spagna e con la Provenza. I Fenici non volevano
essere conquistatori, ma volevano mantenere buoni rapporti
con i sardi e scambiare merci
con loro. Questo conveniva
assai ai re-pastori, i quali, tuttavia, preferirono prevenire
eventuali attacchi futuri trasformando i nuraghi (vedi il numero di ottobre) in fortezze
molto più massicce o in veri e
propri castelli. Ma soprattutto
si unirono in federazioni di
tribù nuragiche (Corsi, Balàri e
Ilièsi), che potevano rappresentare una forza comune notevole. Nonostante ciò permisero
ai visitatori di colonizzare alcuni villaggi, che divennero prima
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
veri e propri mercati in cui caricare e scaricare le merci, poi
piccole cittadine. Per esempio
Caralis, Nora, Bithia, Sulci,
Tharros, Bosa, Torres e Olbia.
Nella loro struttura, questi villaggi riprendevano in tutto le
storia della sardegna
Un popolo di marinai
che sbarcò nell’isola nell’800 a.C.
La Sardegna,
un approdo sicuro
per i Fenici
di Gianluca Basciu
caratteristiche della madrepatria, erano quindi facilmente difendibili via terra e facilmente
raggiungibili via mare.
Furono loro
a insegnarci
la scrittura
La convivenza con i Fenici
portò ai sardi non pochi van-
Non erano
conquistatori
ma volevano scambiare
merci
taggi, primo fra tutti l’introduzione della scrittura, che il popolo libanese ben conosceva,
ma anche il culto di nuove divinità, Baal (Dio Sole) e Astarte
(Grande Madre). In campo agricolo i nostri antenati impararono a coltivare palme e ulivi, e in
generale a sfruttare le risorse
che la terra offriva. Numerosi
progressi si ebbero poi nell’attività estrattiva e di lavorazione
dei metalli (i sardi conobbero
ferro e oro) e questo fu l’inizio
della produzione dei famosi
bronzetti rinvenuti nei nuraghi.
Infine guardarono con sempre
minor diffidenza al mare: la
pesca e l’estrazione del sale furono i primi passi verso la rottura dell’isolamento dagli altri popoli del Mediterraneo. Proprio
uno di questi popoli, precisamente i Cartaginesi o Punici,
comincerà, 200 anni dopo, una
violenta
campagna di conquista…
e adesso... ripassiamo
Chi erano i Fenici?
Marinai
Quali divinità prevedeva il nuovo culto?
Falegnami
Guerrieri
Dove commerciavano?
Provenza
Spagna
Una terra fertile
Britannia
La pittura
Zeus e Minerva
Palme e datteri
Palme e noci
Palme e ulivi
Dove vennero ritrovati i bronzetti?
Sole e mare
Quale vantaggio portò la presenza dei Fenici in Sardegna?
La scrittura
Pollo e Apollo
In campo agricolo quali coltivazioni si svilupparono?
Che cosa trovarono un Sardegna?
Un approdo
Baal e Astarte
La letteratura
In casa dei Fenici
Nei nuraghi
Nelle navi
Qual è l’altro nome dei Carteginesi?
Punici
Pulici
Pudici
3
numero 2
novembre 2009
uarda Cagliari dall’alto e la città ricambia
lo sguardo da moltissimi angoli. Non è un caso. Il Castello di
San Michele era stato costruito
su uno dei colli più alti per difendere Santa Igia, la capitale
del giudicato di Cagliari.
Succedeva tanto tempo fa, nel
decimo secolo, e allora c’era
una sola torre a svettare sulla
città. Ma la storia di uno dei
monumenti più importanti del
capoluogo della Sardegna si arricchì tre secoli dopo, con i catalani: il re lo regalò a Berengario Carroz, conte di Quirra,
che aveva contribuito alla cacciata dei pisani. Il feudatario
spagnolo fece raddoppiare lo
spessore dei muri della fortezza pisana e scavare un profondo fossato per difendersi da
eventuali invasori; ordinò poi
due torri da aggiungere a quelle preesistenti ma ne fu realizzata soltanto una.
San Michele venne fortificato
ancora nel 1369 e, durante la
rivolta d'Arborea contro l'Aragona, fu utilizzato per la difesa. Poi, una volta deposte le
armi, la famiglia Carroz riuscì a
ottenere la concessione del castello come residenza familiare: divenne così una delle più
lussuose dimore sarde.
L’ultima esponente dei Carroz
ad abitare il castello, nel
1500, fu la contessa Violante,
la Sanguinaria. Aveva un mari-
Ma che bel
castello...
di Maria Francesca Chiappe
to e un amante la nobildonna,
e il monaco di corte non volle
chiudere un occhio. Fu la sua
fine: la contessa lo fece giustiziare e poi ordinò che il corpo
del monaco fosse appeso a una
torre.
Negli anni il castello cambiò
più volte destinazione: fu adibito a lazzaretto durante l’epidemia di peste e poi a caserma per invalidi sotto il
regno dei Savoia. Quando fu
ceduto, nel 1895, ai marchesi
di San Tommaso, l’architetto
Dionigi Scano si occupò del
restauro e sugli scoscesi pendii tutto intorno prese vita la
pineta.
Solo ai giorni nostri i lavori di
scavo hanno svelato che i Carroz avevano utilizzarono marmi
e fregi provenienti dalla Basilica di San Saturno di Cagliari
per ripristinare le murature.
Oggi è un monumento naziona-
le che al suo interno offre uno
spazio per mostre e conferenze
mentre l’esterno è un magnifico parco urbano.
e adesso ripassiamo...
Il Castello sorge su un alto colle
Vero
Falso
Serviva per difendere la capitale del giudicato d’Arborea
Vero
Falso
Fu costruito nell’undicesimo secolo
Vero
Falso
Passò nelle mani di Berengario Carroz
Vero
Falso
Il nuovo proprietario non apportò modifiche alla struttura
Vero
Falso
Nel 1369 vennero aggiunte ulteriori fortificazioni
Vero
Come si arriva
il monumento
Agenzia Rosas Press
G
pagina
Falso
Divenne dimora privata della famiglia Carroz
Vero
Falso
Il soprannome dell’ultima nobildonna che vi abitò è la Pazza
Vero
Falso
Durante l’epidemia di peste fu adibito a lazzaretto
Vero
Falso
Per rinforzare le mura furono usati marmi
provenienti dalla Cattedrale
Vero
Falso
Oggi è ancora abitato da privati
Vero
Falso
4
numero 2
novembre 2009
i consigli della dottoressa
Maria Paola Basciu
Quante volte avrete sentito
frasi tipo: “Ho fatto una passeggiata”, ” Sono andato a
piedi fino a…”.
Camminare dovrebbe essere la
cosa più semplice e naturale
del mondo, ma il più delle
volte quando qualcuno ve lo
propone le risposte sono: “Ci
sono i cartoni in TV!!”, ”Sono
troppo stanco…”, “Voglio giocare con la playstation”, “Sono
già andato in palestra!“.
Insomma, il trionfo della pigrizia. In realtà per mantenere il
nostro corpo sano e in forma
non c’è solo l’attività sportiva,
anche il camminare è importante ed è ugualmente piacevole e divertente. Non immaginate nemmeno quali grandi benefici apporti alla salute fare
una passeggiata di almeno 30
minuti possibilmente ogni
giorno. A trarne vantaggio
sono soprattutto i muscoli, le
articolazioni, le ossa e l’appa-
pagina
rato cardiocircolatorio cioè il
cuore e i vasi sanguigni. E poi
muoversi a piedi favorisce l’attività dei polmoni, aiuta a evitare il sovrappeso e regala
energia e buonumore. Dunque
è, per voi bambini, una ulteriore occasione per lo sviluppo
armonioso ed equilibrato del
corpo, della mente e della personalità.
Pensate sia difficile trovare
ogni giorno il tempo per fare
una bella camminata? Ci sono
tante occasioni che vanno
sfruttate e che vi permettono
di muovervi a piedi magari coinvolgendo anche mamma e
papà: andare o ritornare da
scuola, recarvi in palestra, al
parco giochi, a casa dei nonni,
dagli amici... E ancora: salire e
scendere le scale tutte le volte
che è necessario evitando
ascensori e scale mobili e fare
lunghe passeggiate nei fine
settimana possibilmente a
contatto con la natura.
Quante buone abitudini si
possono prendere per il nostro
benessere!
LA LEGGENDA
Per lunghissimo tempo la montagna Kok fu un luogo sereno e bellissimo.
I campi erano fioriti,il cielo era limpido ed i boschi risplendevano di un
verde intenso.Anche gli animali convivevano pacificamente con gli uomini.
Nei villaggi si narrava la leggenda
della fata Violetta con un cappello magico.
Il suo cappello portava in tutto il paese allegria,
in estate faceva splendere il sole
e d’inverno scintillare la neve.
Però,come in ogni leggenda,anche in questa esisteva
un malvagio.Kaddeok,il pastore dei boschi oscuri,
spesso giocava brutti scherzi agli uomini e agli animali
sulla montagna Kok. Ed un bel giorno fece una cosa terribile:
rubò alla fata il suo cappello magico! Ora voi bambini avete la possibilità di
aiutare gli abitanti del bosco a ritrovare il cappello magico.
SPIEGAZIONE DEL GIOCO
Bambini,siete arrivati sulla montagna delle leggende,la montagna Kok.
Immergetevi nel mondo degli indovinelli e concentratevi,perché altrimenti
non riuscirete a scoprire la parola magica.
il sussidiario
la “buona”
parola di...
padre Christian Steiner
Ma Gesù va a scuola?
2ª puntata
Enrico sgrana e strofina gli occhi. Si sforza
di inghiottire lo spavento. Per qualche secondo
rimane senza parole, ma al
tempo stesso avverte una profonda pace e tanta gioia. Talmente tanta e intensa è la contentezza che Enrico comincia a
riprendersi. Il suo viso esterrefatto, a poco a poco, diventa
dolce e rilassato.
“Ma non sei morto?”, esclama
Enrico. In chiesa non ci andava
quasi mai, tranne a Natale e
Pasqua quando i suoi lo costringevano. L’unica cosa certa
che di Gesù aveva in mente era
la sua immagine crocifissa che
da sempre è appesa in cucina.
Perciò doveva essere morto.
Gli occhi di Gesù si illuminano. Sono di una bellezza
straordinaria. Sono regali e allo stesso tempo di
una simpatia sconcertante. Con un viso divertito risponde: “Hai
ragione Enrico, sono
morto.” A Enrico viene la
pelle d’oca. Mai aveva sentito
pronunciare il suo nome da
qualcuno con così tanto rispetto e con così tanto amore.
Quella voce gli faceva sentire
tanta dignità. “Sono morto,
caro, ma subito dopo sono risorto. Perciò sono qui.”
continua
I fiori e i frutti del mese di Novembre
Questo è il mese
dei crisantemi...
... e delle castagne
i disegni delle avventure di Kaddeok
sono di Francesca Caruso
Seguite le indicazioni,non fidatevi di Kaddeok e rispondete alle domande che vi saranno poste.
Il vostro compito ora è quello di ritrovare il cappello che è stato rubato alla fata Violetta,in modo che
sulla montagna Kok possano ritornare il bel tempo e l’allegria.In ogni numero del giornalino
affronterete una nuova sfida.Se riuscirete a vincerla,sarete un passo più vicino al cappello e conoscerete
il simbolo giusto che vi consentirà di scoprire la parola magica.Conservatelo sino alla fine della storia.
Il destino della montagna Kok è nelle vostre mani.Comincia l’avventura…
5
pagina
gli
appuntamenti
lo sapevate
che....
l’esperimento
di Isabella Carli
di Gina Tore
Per vivere tutti insieme è necessario che ognuno di noi rispetti l’altro. Proprio per questo
motivo 61 anni anni fa è stato
scritto una sorta di libretto delle
istruzioni che regola il rapporto
di tutti noi con chi ci sta a fianco a scuola, nello sport, nel
gioco, nell’amicizia e, da grandi,
nel lavoro. Si chiama Costituzione e stabilisce i nostri diritti
e i nostri doveri.
Almeno una volta a ognuno di
noi è capitato di aver avuto
l’impressione che la maestra
abbia preferito un nostro compagno e ci siamo rimasti male
perché abbiamo intuito di meritare tutti la stessa attenzione.
Intuizione giusta: se andiamo
a leggere la Costituzione scopriamo che esiste un principio importantissimo, quello
di uguaglianza.
«Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge». Significa che
maschi e femmine, bianchi e
neri, cattolici e musulmani, ricchi e poveri, grandi e piccini
hanno uguali diritti e doveri.
Gli uccelli migratori (ossia
quelli che si spostano di continente in continente nei vari
periodi dell’anno), in particolare gli appartenenti alla famiglia dei passeracei, durante le
loro soste diminuiscono la
temperatura corporea di parecchi gradi. In questo modo ingrassano più velocemente e
accumulano l’energia per affrontare i lunghi viaggi.
Gli scienziati, per esempio,
hanno monitorato la
temperatura
corporea e il
peso di un
gruppo di
capinere
dirette
in Sudafrica, durante
una delle loro
soste in Israele. La temperatura media
diurna degli uccelli, pari a 42 gradi,
scendeva a 33 gradi di
notte, con un conseguente
aumento della massa corporea.
Prendete un pezzo di cartone. Appoggiandovi sopra una
tazza un po’
grande, disegnate con
una matita
un cerchio.
Quindi ritagliatelo con
un paio di forbici. A questo
punto, con matita e righello,
dividetelo in sette spicchi. Colorate ogni spicchio con un colore diverso tra questi che vi indico: rosso, arancione, giallo,
verde, azzurro, indaco e violetto. In pratica i colori dell’arcobaleno. Ora, con una matita
appuntita o con una bacchetta
(che poi lascerete inserita) fate
un foro al centro del cerchio.
Fate girare il tutto velocemente
come fosse una trottola e al posto di tanti
colori vedrete un
cerchio completamente bianco. Questo perché la luce,
che a noi appare
bianca, in realtà è
formata dall’unione dei sette colori dell’arcobaleno.
Al via la seconda edizione
della rassegna
“Microfono d’argento”,
dedicata allo storico
Fernando Pilia.
Questi gli appuntamenti
di novembre: il 13 e il 27,
dalle ore 10 alle 11
in diretta su Radiolina.
L’Unicef organizza,
in collaborazione
con l'assessorato comunale
delle Politiche sociali,
la giornata della
convenzione internazionale
dei diritti dell'infanzia.
L'appuntamento è per
il 24 novembre,
presso il Lazzaretto,
dalle ore 9
alle 13.30.
fata
Violetta
le avventure di
Adesso sei entrato in una foresta fitta e tenebrosa.Scopri quante monete ci sono nei tre scrigni che Kaddeok ha nascosto tra gli alberi.
Moltiplica il numero degli scrigni per 100.Al numero ottenuto togli 50
e poi ancora 50.E per finire aggiungi il numero che corrisponde alle
pagine di questo giornale:
308
208
204
Se volete conoscere le lettere che vi permetteranno
di scoprire la parola magica,
scrivete all’indirizzo [email protected]
il simbolo da voi scelto,aggiungete il vostro nome e cognome,
la classe e l’istituto di appartenenza.
Fate presto perché avete tempo sino al 15 del mese prossimo.
6
numero 2
novembre 2009
pagina
Prime note
La propedeutica rappresenta la primissima fascia d’istruzione musicale “seria”. Si dovrebbe incominciare da un’età di quattro/cinque anni per almeno un biennio. Di forte potere aggregativo dovrebbe sempre precedere lo studio strumentale perché in realtà ne
ma che musica...
facilita la scelta. Salvo poche eccezioni il primo contatto con lo
strumento può avvenire già dal 6°/ 7° anno di età.
Ma quasi mai questo momento coincide con l’effettivo inizio del
percorso ufficiale degli studi. In buona sostanza, chi si avvicina
al pianoforte all’età di sei anni non è detto che si diplomi a quindici.
ETÀ PRIMO APPROCCIO
DURATA STUDI
ACCADEMICI
CARATTERISTICHE
E REQUISITI RICHIESTI
ARPA
6 anni arpa celtica
10-11 anni arpa diatonica
9 anni
Richiede un ottimo orecchio musicale per essere in grado di accordare
anche lo strumento e una buona conformazione della mano
BATTERIA
6 anni
–
Ha forte potere aggregativo in quanto, non essendo uno strumento solistico,
è sempre inserita in gruppi musicali soprattutto nel Jazz
CANTO LIRICO
16-17 anni
5 anni
–
CANTO MODERNO
7-8 anni
–
–
CHITARRA CLASSICA
6-7 anni
10 anni
Richiede un ottimo orecchio musicale per essere in grado di accordare
anche lo strumento
CHITARRA ELETTRICA
E CHITARRA BASSO
Qualche anno dopo
la chitarra classica
–
–
CLARINETTO
10-11 anni
7 anni
Si richiede una buona dentatura nonché l'assenza
di patologie di tipo respiratorio
CLAVICEMBALO
–
3 anni
–
CONTRABBASSO
14-15 anni
7 anni
Richiede un ottimo orecchio musicale
CORNO
10-11 anni
6 anni
Richiede una buona conformazione del labbro
nonché l'assenza di patologie di tipo respiratorio
FAGOTTO
11 anni
7 anni
Si richiede una buona dentatura nonché l'assenza
di patologie di tipo respiratorio
FISARMONICA
5 anni
10 anni
È uno degli strumenti il cui approccio è tra i più precoci
FLAUTO
7-8 anni
7 anni
E' importante l'assenza di patologie di tipo respiratorio
FLAUTO DOLCE
4-5 anni
7 anni
L'approccio può essere molto precoce, addirittura fin dalla fase propedeutica
OBOE
10-11 anni
7 anni
Si richiede una buona dentatura e l’assenza di patologie di tipo respiratorio
ORGANO
8-9 anni
10 anni
–
PIANOFORTE
6-7 anni
10 anni
PERCUSSIONI
4-5 anni
(Strumentario Orff)
8 anni
Forte potere aggregativo
SASSOFONO
10-11 anni
7 anni
Si richiede una buona dentatura e l'assenza di patologie di tipo respiratorio
TROMBA
10-11 anni
6 anni
Richiede una buona conformazione del labbro nonché l'assenza di patologie
di tipo respiratorio
TROMBONE
10-11 anni
6 anni
Richiede una buona conformazione del labbro nonché l’assenza di patologie
di tipo respiratorio
VIOLA
7-8 anni
10 anni
Richiede un ottimo orecchio musicale. È indispensabile una buona
conformazione della mano con particolare attenzione alla lunghezza del 5° dito
VIOLINO
7-8 anni
10 anni
Richiede un ottimo orecchio musicale. È indispensabile una buona
conformazione della mano con particolare attenzione alla lunghezza del 5° dito
VIOLONCELLO
7-8 anni
10 anni
Richiede un ottimo orecchio musicale. È indispensabile una buona
conformazione della mano con particolare attenzione alla lunghezza del 5° dito
È indispensabile una buona conformazione della mano con particolare
attenzione alla lunghezza del 5° dito
A cura del maestro Stefano Figliola Concertista - Docente di Pianoforte Principale al Conservatorio di Musica di Cagliari
7
maestro
pagina
Le età per un primo contatto con gli strumenti musicali sono verosimili ma indicative poiché diverse variabili potrebbero intervenire e contribuire a farne ritardare l’inizio.
I vantaggi psicologici della pratica strumentale sono comuni un
po’ a tutti gli strumenti: sviluppo della concentrazione, sviluppo
della memoria, sviluppo del proprio autocontrollo, autodisciplina.
CONTROINDICAZIONI
OSSERVAZIONI
COSTO BASE
DELLO STRUMENTO
Può dare fastidi alla schiena
–
€ 290 arpa celtica
€ 600 arpa diatonica
–
Non esiste il percorso accademico
tradizionale (se non inserito
negli strumenti a percussione)
€ 170
Può creare, se l’organo vocale è mal adoperato,
problemi di varia natura alle corde vocali
Può essere molto utile lo studio
del pianoforte come supporto alla voce
–
Può creare, se l’organo vocale è mal adoperato,
problemi di varia natura alle corde vocali
Può essere molto utile lo studio
del pianoforte come supporto alla voce
–
Può causare problemi infiammatori
ai tendini
E' bene cominciare con strumenti
di dimensioni ridotte
€ 50
–
Sarebbe opportuno lo studio preventivo
della chitarra classica per l'acquisizione
di maggiori competenze tecniche
€ 110 chitarra elettrica
€ 210 chitarra basso
–
–
€ 130
–
Al percorso tradizionale di questo strumento
si accede dopo aver conseguito il diploma
di pianoforte o di organo
€ 3.000
Può causare problemi alla schiena
–
€ 490
–
–
€ 390
–
–
€ 850
–
Non in tutti i Conservatori è istituita
una classe di insegnamento
€ 450
Può causare tensione alle spalle
–
€ 130
Può causare tensione alle spalle
–
€6
–
–
€ 850
–
Lo studio dell’organo non può prescindere
da una buona conoscenza del pianoforte.
Parallelamente si intraprende lo studio
dell'armonia e delle forme compositive
€ 1.200
Può causare problemi infiammatori ai tendini
e/o problemi di tensione muscolare
–
€ 1.500
–
L’approccio può essere molto precoce perchè
nella fase propedeutica si incomincia
proprio dagli strumentini a percussione
–
–
–
€ 300
–
–
€ 170
–
–
€ 180
–
–
€ 350
–
–
€ 55
–
–
€ 180
L’accademia FANNY
dove si impara
a VIVERE insieme
Matteo ha cinque anni e da
quando ha pestato i primi tasti
non vuol più neanche andare a
dormire senza la tastiera. Sandro ha 78 anni e ha finalmente
coronato il sogno di quando
aveva 5 anni: suonare il sassofono. Tutti e due sono allievi
della Accademia Fanny dove la
musica si vive. Tutti insieme.
L’idea è dell’imprenditore Massimo Cellino: tutti conoscono
la sua passione per il calcio,
pochi sanno che nelle sue vene
scorre da sempre la musica: il
nonno era il grande compositore Lao Silesu le cui opere furono eseguite perfino dal famosissimo pianista Ravel.
Cellino ha dedicato la scuola
alla madre, Fanny, e in poco
tempo la sua creatura ha conquistato un importante ruolo
nel panorama musicale della
Sardegna.
Gli allievi suonano in una sede
bella ed accogliente, ampie
aule perfettamente attrezzate
consentono agli alunni di cimentarsi nella quotidiana conquista della musica. C’è posto
per tutti, a cominciare dai più
piccoli, anzi, i bambini sono
gli allievi prediletti perché sviluppano l’orecchio musicale
molto meglio degli adulti.
Tutti possono imparare a suonare, quelli più dotati che già
strimpellano senza un maestro
e quelli che non mollano davanti alle prime difficoltà conmaestri giovani e preparati.
Attualmente sono 200 gli
iscritti ai corsi di chitarra, tastiera moderna, pianoforte,
batteria e percussioni, sassofono e clarinetto. La scuola propone anche un corso di musica
d’insieme.
Non solo: i bambini ogni mese
incontrano musicisti di fama
internazionale, come, per
esempio, il chitarrista Cesareo
il prossimo 21 novembre.
Silvio Dal Maso
Consigliere dell’Accademia Fanny
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