29 MARTEDÌ 4 OTTOBRE 2011 il Cittadino Sezione Cultura&Spettacoli n Una rassegna interamente dedica ta all’arte dell’incisione, che si ripete da tredici anni presentando insieme ad autori del territorio anche i più bei nomi della contemporaneità na zionale, rappresenta un successo. Questo considerando la poca popola rità di cui ancora soffre la grafica originale d’autore; e per contro, co me l’iniziativa dell’Associazione Monsignor Quartieri di Lodi sia riu scita nel tempo ad avvicinare ai se greti della grafica una fetta sempre più ampia del pubblico lodigiano. Le Carte d’arte inaugurate sabato alla chiesa dell’Angelo e visibili fino al 16 ottobre offrono nelle personalità dei protagonisti di quest’anno un ricco terreno di confronto, a patto che si prenda in considerazione il dato fon damentale per apprezzare la qualità di una stampa, cioè la conoscenza della tecnica, e si pratichi l’esercizio affascinante di scoprire con quali sensibilità e accorgimenti viene ap plicata, nell’elemento distintivo del segno. Trento Longaretti, Livio Ce schin, Gioxe De Micheli e Arian n a Va i ro : u n o sguardo ai 60 fo gli alle pareti (in più un omaggio a Gianni Dova) e balzano all’oc chio, oltre alle te matiche, i modi di restituire for me, volumi e luce, specificati poi nel linguaggio di ogni autore. Per il novantacinquen ne Longaretti, tra i pochi artisti vi venti ad avere attraversato tutto il se colo scorso, la tecnica in due lastre distinte dell’acquaforte e dell’acqua tinta a colori racconta la sua umani tà silenziosa, eternamente vagante; famiglie o madri in fuga al chiarore delle lune nella drammaticità delle lande desolate dove incontrano arlec chini malinconici e musicanti di ri cordo chagalliano, più espressioni sticamente eloquenti quando ottenu te dal tratto lineare e graffiante nella bicromia del bianco e nero. Sospesi tra il silenzio e il respiro dell’aria che sembra soffiare tra gli alberi e pene trare nella neve per esaltarne la leg gerezza, sono i paesaggi del trevisa no Livio Ceschin. La trasparenza del la luce, ottenuta con maestria dalla nitidezza del segno e dalla vibrazio ne chiaroscurale, si infiltra nei sotto boschi di be tulle o nello scorrere di acque; e, nei fogli di gran de formato con i quali Ceschin ama confrontar si, lungo le rovine di luoghi mo numentali descritti con altrettanta poesia. Una sicura scoperta è stata qui la grafica di Gioxe De Micheli: grafica di sapo re pittorico nei toni seppia e nella compattezza delle superfici incise al l’acquaforte con tratti brevi anche incrociati, per l’artista figlio di uno dei massimi critici d’arte del secolo scorso. Suo padre era Mario De Mi cheli, e nasce dalle frequentazioni dell’infanzia il percorso da lui defini to «al contrario», dalla contempora neità al passato, al Rinascimento che si intuisce dietro i volumi e le fronta IN MOSTRA A LODI LE OPERE DI TRENTO LONGARETTI, LIVIO CESCHIN, GIOXE DE MICHELI E ARIANNA VAIRO Carte d’arte, altri sguardi sull’incisione Quattro autori di prestigio per la mostra della “Monsignor Quartieri” FOLLA A LIVRAGA PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO CURATO DA ANNIBALE ZAMBARBIERI Quando la memoria “fa” la storia Il Lodigiano fra Settecento e Ottocento in un antico diario Nei due scatti in alto due momenti della inaugurazione della rassegna aperta all’ex chiesa dell’Angelo di Lodi; qui una natura morta di Gioxe de Micheli e un paesaggio di Livio Ceschin lità dei personaggi resi, con il peso fi sico della concretezza e la profondità prospettica, in contesti irreali e stra nianti ricchi di allusioni tutte da de cifrare. Giovane e aspra, di forte ca rattere, è la grafica dell’illustratrice Arianna Vairo che si confronta con il fantastico, le fiabe ma anche il mon do kafkiano, esasperando espressio nisticamente le figure tra superfici di colore squillante ottenute dalla li noleografia o dalla ceramolle. Marina Arensi LIVRAGA Il mon do contadino ri vive nelle parole di un antico ma noscritto, nella cornice del Mu seo del lavoro povero e nell’as saggio del piatto tipico della cam pagna, la polen ta: ha f atto il pieno di consen si sabato pome riggio la presen tazione del volu me Tempo e tem pi Memoria e scrittura della campagna tra ’700 e ’800 curato dal professor Annibale Zambar bieri ed edito per iniziativa della Bcc Centropadana per i tipi Bell&Tany Edizioni di Voghera. Il libro è stato presentato dall’au tore sabato pomeriggio a Livraga a Cascina Santa Croce nella sede del Museo del lavoro povero e del la civiltà contadina alla presenza del presidente della Bcc Serafino Bassanetti, del sindaco di Livraga Ettore Grecchi, del presidente del l’Associazione Amici del Museo Giovanni Della Valentina. I soci Bcc presenti sono stati omaggiati del libro, ma l’incontro ALLA CASA DEL POPOLO La sfida alla vita di Bruno Carati: sconfiggere l’handicap con l’arte n La vita di Bruno Carati non è stata facile, fin dalla sua nascita. Gravi problemi ai centri motori lo privarono dell’uso delle mani spin gendolo, fin da bambino, a trovare una strada alternativa per esprimersi. Con l’ausilio della bocca, già ai tempi dell’asilo, iniziò a mostra re grande passione e dedizione per l’arte. Le sue prime opere furono degli acquerelli che, per la vivacità che esprimevano, gli valsero di versi riconoscimenti, tra cui quello dato dal l’Associazione Internazionale Artisti che di pingono con la Bocca o col Piede, che lo inco raggiarono a migliorare e affinare le sue tec niche e capacità artistiche. Oggi Bruno carati espone, in una mostra sostenuta dal Pirellone, a Palazzo Lombardia la sua prima personale milanese, in cui l’artista – molto attivo anche all’estero con fortunate mostre in America e in Canada – si mette a nudo (Una vita a modo mio. Vita e opere di Bruno Carati, palazzo Lombardia, nucleo 3). Il tema della “diversi tà”, anzi della ricerca di una normalità è cen trale nelle sue tele. Questa mostra è l’occasio ne per conoscere una persona che ha sfidato l’handicap e lo ha trasformato in un’opportu nità: l’amore di sua moglie e la nascita del fi glio lo hanno spinto a cercare in prima perso na, sfruttando la sua creatività, risposte nuo ve alle sue esigenze. Con grande determina zione Carati ha elaborato progetti e oggetti in grado di facilitargli la quotidianità, come una vettura guidata con il solo ausilio della bocca, di un bacchetta e di una nutrita pulsantiera (un modello unico nato da modifiche di una comune auto). Oggi quella macchina è brevet tata, affinché possa essere di stimolo a rag giungere l’autonomia per molte persone in si tuazioni di disabilità come la sua. «Una storia può viaggiare di bocca in bocca fino a scuote re i sentimenti più profondi. Io voglio raccon tare la mia, per dare forza a quanti si trovano ad affrontare degli ostacoli che appaiono in sormontabili, per dimostrare che, se c’è deter minazione, la diversità fa della vita un’espe rienza differente, ma non per questo meno bella», ha commentato Bruno Carati davanti ai suoi quadri che sono un vero inno alla vita. F. Am. I minatori del Kentuchy secondo Portelli n Tra le cime dei Monti appalachiani del Kentucky sud orientale c’è una contea che si chiama Harlan County: è un luogo di miniere di carbone, di disastri ambientali, sfrutta mento del lavoro e lotte operaie. Un luogo da “America Pro fonda”, come recita il titolo del corposo saggio storico scrit to da Alessandro Portelli, ospite questa sera a Lodi del pri mo appuntamento con la rassegna culturale “L’altra Ame rica”, in programma presso la sede della Casa del popolo (in via Selvagreca). «Uno straordinario spaccato di una comunità di minatori nell’Harlan County, diventata il sim bolo del movimento sindacale statunitense e delle sue bat Il libro di Portelli taglie per affermare i diritti civili e sociali della classe la voratrice» così il giornalista del« Manifesto Bruno» Carto sio riassume il valore di questo libro, scritto da uno dei maggiori esperti di storia americana in Italia, docente di letteratura all’Università “La Sapien za” di Roma e fra i fondatori della cosiddetta storia orale, un metodo d’inda gine che si base sull’ascolto diretto delle fonti. Centinaia le interlocuzioni registrate da Portelli durante gli anni trascorsi fra i minatori di Harlan County, ordinate in un libro che racconta, attraverso la voce dei suoi protago nisti, gli scioperi repressi da guardie private assoldate dai padroni delle mi niere, le esecuzioni dei militanti sindacali, gli scavi che hanno devastato l’ambiente e la salute dell’uomo, ma anche la dignità di svolgere un mestiere duro come quello del minatore. «Non ho praticamente incontrato neanche una famiglia che non avesse un’esperienza di morte violenta, di invalidità, cecità, malattia» scrive Portelli, «e il sovrannaturale è altrettanto drammati co: la religione è carica di emotività». L’incontro odierno, promosso con la collaborazione della Libreria Sommaruga e il patrocinio del Comune di Lodi, partirà alle ore 21. Ingresso libero. (Silvia Canevara) Il professor Annibale Zambarbieri e il folto pubblico intervenuto a Livraga era era aperto a tutti, indistinta mente. Annibale Zambarbieri, professore ordinario al dipartimento di Sto ria dell’Università di Pavia, si è imbattuto per caso alla biblioteca Laudense in un breve manoscritto recante il titolo Libro del tempo dal 1793 al 1837, quaderno di ap punti vari tra riflessioni sul tem po atmosferico, sul passare quoti diano del tempo e delle stagioni, anche in chiave agricola, sul’epo ca in cui visse l’anonimo estenso re del libello. Volumetto semplice e senza ambizioni che restituisce però con sguardo disincantato e diretto la vita contadina nel Lodi giano tra XVIII e XIX secolo. Da quel libello è nata la pubblica zione promossa dalla Bcc, con una prima parte di saggio storico di Zambarbieri e una seconda parte di fedele edizione del libretto stes so, sgrammaticature comprese. Molto belle le antiche stampe di Lodi e della campagna sparse qua e là nel libro e riprodotte grazie al la ricerca dello studio Bellentani. «L’utilità documentaria del testo non diminuisce l’emozione di ri leggere importanti fatti storici, come l’invasione napoleonica, at traverso gli occhi semplici e one sti di un nostro concittadino del passato, uno sguardo schietto e pulito che è paradigma dei solidi valori che ancora oggi ci guidano» commenta il volume il presidente Bassanetti nella sua introduzione. E sabato a presentare l’autore e il contesto sono stati proprio il pre sidente Serafino Bassanetti e il vi cedirettore Bcc Centropadana Gianfranco Rossi, mentre Zam barbieri ha raccontato e spiegato il volume e la sua genesi. Al termine per tutti i presenti è scattato il ritorno al passato con tadino più genuino con una degu stazione di polenta. Andrea Bagatta