LE
ORME DELLE PAROLE
SILVANO TROLESE
Illustrazioni: Fulvia Morganti
Progetto grafico: Angela Boscardin
Marzo 2015
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Continuità Scuola dell’infanzia – Scuola primaria
Kontinuität Kindergarten - Grundschule
Cari bambini e cari genitori,
Avete raggiunto un importante traguardo con il completamento della
scuola dell’infanzia. Adesso sta per iniziare per voi una nuova avventura
alla scuola primaria.
Vogliamo che questo percorso avvenga con gioia e naturalezza. Abbiamo
pensato quindi ad una sorta di “kit” didattico che comprende anche questo libretto con il testo sia in italiano sia in tedesco L2, che possa facilitare l’entrata al gradino “superiore” e che Vi aiuti ad apprezzare la nuova
realtà che andrete ad affrontare.
A tutti i bambini quindi buona lettura, buon divertimento da condividere
con i genitori e con le nuove maestre e maestri e tanti auguri per questa
nuova avventura!
Christian Tommasini
Vicepresidente della Provincia Autonoma di Bolzano
Assessore alla Cultura, Istruzione e Formazione in lingua italiana.
Nicoletta Minnei
Sovrintendente Scolastica
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IN UN TEMPO MOLTO LONTANO, IN UNA CASETTA
NELLA FORESTA, VIVEVA UN FAMOSISSIMO
MAGO DI NOME ALFA.
IL MAGO AVEVA INVENTATO MOLTE COSE,
UNA DI QUESTE ERA L’IMBUTO.
MA COME AVEVA FATTO A SCOPRIRE L’IMBUTO?
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UN
GIORNO,
PASSANDO
ACCANTO AL RUSCELLO, ALFA
VIDE UN ORSETTO LAVATORE,
UN PROCIONE CHE SI LAVAVA
LE ORECCHIE CON L’ACQUA:
IL MAGO SI AVVICINÒ E VIDE
CHE RIMANEVANO PIENE DI
ACQUA.
GUARDÒ IL PROCIONE E D’IMPROVVISO CACCIÒ UN URLO CHE FECE
SPAVENTARE A MORTE IL POVERO ANIMALETTO CHE SCAPPÒ SUBITO
VIA.
PERCHÉ ALFA AVEVA URLATO?
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AVEVA URLATO PERCHÉ GLI ERA VENUTA UN’IDEA:
CON UNA FOGLIA DI QUERCIA ARROTOLATA
E INFILATA NELLA BOTTIGLIA POTEVA RIEMPIRLA
D’ACQUA SENZA SPANDERNE NEANCHE UNA
GOCCIA.
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ALFA ERA CONOSCIUTO DA
TUTTI GLI ABITANTI DELLA
FORESTA.
LE
RECAVANO
CHIEDERE
FARSI
DONNE
DA
SI
LUI
PER
CONSIGLI,
PER
DARE
LE
RICETTE
DELLE SUE PIETANZE.
IL MAGO SI ERA STANCATO DI RIPETERE LE SUE RICETTE PER CENTO, DUECENTO
VOLTE, ANCHE PERCHÉ LA SUA MEMORIA COMINCIAVA A FARE CILECCA E NON
SEMPRE SI RICORDAVA TUTTI GLI INGREDIENTI CHE SERVIVANO PER CUCINARE.
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UN GIORNO SI DIMENTICÒ DI RIPETERE AI
CUOCHI DEL REGNO DUE INGREDIENTI
PER FARE LA PIZZA: LA MOZZARELLA E
IL SALE.
IL RE E LA REGINA SI ARRABBIARONO
MOLTISSIMO E GLI DISSERO:
- SE DOVESSE CAPITARE ANCORA UNA
VOLTA, SARÀ SICURAMENTE L'ULTIMA! -
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IL POVERO MAGO USCÌ DAL PALAZZO
TRISTE E SENZA FORZE.
MENTRE CAMMINAVA, PENSAVA:
- COME RIUSCIRÒ A FARE RICORDARE
QUELLE
RICETTE,
TUTTE
QUELLE
PAROLE? COME FACCIO A PRETENDERE
CHE UN UOMO TENGA A MENTE TUTTE
QUELLE COSE? CI VOLEVA DUNQUE UNA SOLUZIONE E
AL PIÙ PRESTO!
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ALFA ARRIVÒ NELLA SUA PICCOLA CASA IN MEZZO AL BOSCO ED ENTRÒ NEL
LABORATORIO DOVE FACEVA I SUOI ESPERIMENTI. LÀ UN GIORNO AVEVA
INVENTATO UNA SPECIE DI STOFFA BIANCA E SOTTILE PER CONFEZIONARE IL
SUO VESTITO DI CARNEVALE.
MA COME AVEVA FATTO A INVENTARE QUESTO TIPO DI STOFFA?
UNA SERA AVEVA PESTATO SUL PAVIMENTO DELLE CORTECCE D’ALBERO
FINO A RIDURLE IN POLVERE. POI AVEVA ROTTO DELLE BOTTIGLIE D’ACQUA,
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STRAPPATO TUTTI I SACCHI DI FARINA E CREATO UNA GRAN MISCUGLIO
CON LA CORTECCIA SBRICIOLATA, L’ACQUA E LA FARINA. IL MATTINO
SEGUENTE IL PAVIMENTO ERA RICOPERTO DA UN SOTTILE STRATO BIANCO.
IL GRAN MISCUGLIO SI ERA TRASFORMATO IN UNA SORTA DI STOFFA RIGIDA,
CHE PERÒ SI POTEVA ANCHE PIEGARE.
IL MAGO ALFA UTILIZZÒ QUESTA STRANA STOFFA PER FARSI UN VESTITO
DI CARNEVALE.
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UN MATTINO USCÌ PER LAVARSI IL VISO AL RUSCELLO E VIDE CHE ERA NEVICATO.
TUTTO ERA SILENZIOSO E BIANCO, SI VEDEVANO SOLAMENTE ALCUNI PASSERI
CHE VOLAVANO VELOCI NELL'ARIA FREDDA E ALCUNI CERBIATTI CHE
ZAMPETTAVANO NELLA NEVE.
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RIENTRÒ IN CASA, SI MISE AI PIEDI DEI PEZZI DI PELLICCIA D’ORSO
PER STARE PIÙ CALDO, E USCÌ DI NUOVO A FARE LA SUA SOLITA PASSEGGIATA
MATTUTINA.
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MENTRE
GUARDAVA
GLI
ALBERI RICOPERTI DI NEVE
UNA
VOLPE
GLI
PASSÒ
ACCANTO, ALFA SI MISE A
RINCORRERLA
E
A
FARSI
RINCORRERE.
DOPO AVERE GIOCATO UN
PO', LA VOLPE CORSE VIA
LASCIANDO DIETRO DI SÉ LE
SUE ORME SULLA NEVE.
.
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A QUESTO PUNTO IL MAGO SI FERMÒ E
COMINCIÒ A URLARE:
- LE ORME
ORME,, LE ORME
ORME!! ORA HO CAPITO!
TUTTI GLI ANIMALI LASCIANO LE
ORME, I MIEI PIEDI LASCIANO LE
ORME, ANCHE LE PAROLE DEVONO
POTER LASCIARE LE ORME! LA VOLPE GLI SI AVVICINÒ E, PIANO
PIANO CON LA ZAMPA, GLI SPINSE LA
TESTA NELLA NEVE.
ED ECCO CHE ALFA VIDE LA SUA BOCCA
STAMPATA SUL MANTO BIANCO.
CON LE DITA TRACCIÒ IL CONTORNO
DELLA SUA BOCCA E, STAMPATO SULLA
NEVE, COMPARVE UN CERCHIO.
AVEVA SCOPERTO LA PRIMA TRACCIA
DEL SUONO
O.
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TORNATO A CASA PENSÒ: - DOVE POSSO FISSARE QUESTA ORMA? LA NEVE IN
PRIMAVERA SI SCIOGLIERÀ SICURAMENTE E LE ORME SCOMPARIRANNO. IN QUEL MOMENTO ENTRÒ DALLA FINESTRA UN MERLO, CHE SI POSÓ PRIMA
SUL TAVOLO, POI SULLA STUFA, POI SUL CARBONE AMMUCCHIATO VICINO AL
CAMINO E INFINE SULLA SOTTILE COSA BIANCA.
SPICCÒ DI NUOVO IL VOLO PER USCIRE E LASCIÒ LE PROPRIE ORME NERE SU
QUELLA STOFFA SCRICCHIOLANTE.
ALFA URLÒ NUOVAMENTE: LA SUA FELICITÀ ERA ALLE STELLE.
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QUEL GIORNO QUELLE PICCOLE ORME SIGNIFICAVANO TANTISSIMO, PERCHÉ
FINALMENTE DAVANO LA RISPOSTA ALLA SUA DOMANDA: - COME FAR
RICORDARE ALLE PERSONE TANTE PAROLE? CON IL CARBONE, INFATTI, POTEVA TRACCIARE SU QUELLA SPECIE DI STOFFA
LE ORME DEI SUONI.
COMINCIÒ CON LA
O, MA POI NON SEPPE COME ANDARE AVANTI, E COSI
CHIAMÒ TUTTI I SUOI AMICI MAGHI.
QUANDO FURONO TUTTI INSIEME NELLA SUA CASA, PARLARONO STUPITI
DELLA SUA NUOVA SCOPERTA.
DECISERO CHE I SEGNI DOVEVANO INVENTARLI LORO E COMINCIARONO A
TRACCIARNE ALCUNI SULLA STOFFA:
± ¥ ≠ MA NESSUNO DI QUESTI
PIACEVA AD ALFA.
A LUI PIACEVA SOLO LA SUA
O DI ORMA.
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IL NOSTRO VECCHIO MAGO CONTINUÒ PER GIORNI E MESI A CERCARE LE ORME
DELLE PAROLE.
VIDE UNA RANA E PROVÒ A SEGUIRNE IL PROFILO: ED ECCO LA
SEGUENDO I CONTORNI DI UNA MELA, TROVÒ LA
R DI RANA
RANA;
M DI MELA E COSI VIA FINO
A TROVARLE TUTTE.
AVEVA INTANTO TRACCIATO SU QUELLA STOFFA SPECIALE
O R M, MANCAVA
PERÒ UN ULTIMO SUONO.
SI GUARDÒ INTORNO E VIDE LA TENDA CHE USAVA PER OSPITARE I SUOI AMICI E
DECISE CHE QUELLA FORMA ANDAVA BENE PER L’ULTIMO SUONO MANCANTE,
LA
A, CHE ERA ANCHE L’ULTIMO SUONO DELLA PAROLA TENDA
TENDA.
AVEVA FINALMENTE TRACCIATO LA SUA PRIMA PAROLA:
O R M A.
AVEVA TROVATO UN NUOVO MODO DI RACCOGLIERE TUTTE LE PAROLE DELLE
SUE RICETTE E INVENZIONI E, NEI MESI SEGUENTI, LE RACCOLSE SULLA STOFFA.
NON DOVEVA PIÙ RICORDARLE TUTTE A MEMORIA.
POI PORTÒ TUTTO AL PALAZZO DEL RE E DELLA REGINA E DISSE LORO DI
CUSTODIRE TUTTE QUELLE PAROLE IN UN LUOGO SICURO.
I DUE REGNANTI, FELICI DI POTERSI FINALMENTE FIDARE, NON PIÙ DELLA
MEMORIA DEL MAGO, MA DELLE ORME DELLE SUE PAROLE, LO PREMIARONO E
LO NOMINARONO: MAGO SUPREMO DEL REGNO.
IN SEGUITO TUTTI IMPARARONO A DECIFRARE LE ORME DELLE PAROLE E A
TRACCIARLE.
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IL NOSTRO MAGO SUPREMO AVEVA INVENTATO UNA COSA MOLTO,
MOLTO IMPORTANTE:
SECONDO VOI CHE COSA AVEVA SCOPERTO ALFA?
MA, RIPENSANDOCI BENE, ERA VERAMENTE UN MAGO?
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Le orme delle parole