Carissimi/e, abbiamo appena concluso le celebrazioni pasquali, che già dobbiamo volgere lo sguardo all’ estate. L'estate è un periodo dell'anno che cambia profondamente l'impostazione pastorale delle nostre comunità altopianesi: dalla sistematicità della impostazione liturgica e catechistica degli altri 9 mesi a una più variegata proposta. La conclusione dell'anno scolastico infatti permette anche a molte nostre famiglie di prendersi un minimo periodo di "ferie" da trascorrere fuori paese nel mese di giugno; da luglio ai primi di settembre poi, avremo una più nutrita presenza di ospiti, abituali od occasionali; ecc.... Tutto ciò comporterà diverse e varie iniziative, non solo economiche, e di intrattenimento e di cultura (vedi "Programma" specifico) ma anche di carattere pastorale. Cogliamo allora, l'occasione, presentando questa nostra abituale proposta di inizio estate, di augurarvi di poter fare esperienze nuove di crescita, in tutti i sensi; e che possiate gradire anche questa fatica che i nostri redattori hanno portato avanti. Un saluto particolare ai nostri affezionati lettori che risiedono in paesi "lontani" . La Santa Margherita, che festeggeremo il 20 luglio p.v., nella bella chiesa a Lei dedicata, interceda per tutti noi le necessarie grazie. Di cuore Don Pierangelo Rotzo, 29 giugno 2011; Solennità dei Ss. Pietro e Paolo. IL PADRE NOSTRO PREGARE con il Signore Gesù. Il "PADRE NOSTRO" Premessa: La "preghiera", intesa in senso ampio, potremmo dire che sia l' "attività" principale dell'uomo, ciò che più di ogni altra "attività" lo distingue dagli altri esseri viventi. A noi però, ciò che interessa qui, è la "PREGHIERA CRISTIANA", e, più in particolare la "preghiera insegnataci da Gesù", che chiamiamo "II Padre nostro". Il PREGARE visto non tanto come "parlare", ma come "ascoltare"; non tanto come un "ottenere", ma come un "diventare" (la preghiera come "attività" del costruire se stessi........ l'attività" più importante, appunto. Furono gli apostoli che un giorno chiesero a Gesù: "Insegnaci a pregare!". E fu allora che Gesù ci insegnò il "Padre nostro". Di questa preghiera i Vangeli ci danno due versioni: I^: Quella "secondo Matteo" (6, 9-13), che è quella usata tradizionalmente (e che nell' ultima versione CEI, per la Liturgia, ha avuto una modifica (di traduzione; che segnaleremo con il corsivo e la sottolineatura)); 2^: Quella (più breve) "secondo Luca" (11,2-4). "Secondo Matteo": (FORMA USATA TRADIZIONALMENTE, che suddivideremo in 3 parti): "T: Padre nostro, che sei nei cieli, 2^: sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. 3": Dacci oggi il nostro pane quotidiano,Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non c'indurre in tentazione, ma liberaci dal male. AMEN. (NUOVA TRADUZIONE C.E.I.): Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi rimettiamo i nostri debitori, Non dice: "Signore...Dio...ecc...; ma "PADRE" (a cui, potremmo aggiungere "MADRE")(II termine usato è "Ab, Abbà", che corrisponde al nostro "Babbo".. ..."Papà"....ecc....). a) E’ la "novità" cristiana. E' vero che anche nell'Antico Testamento (Prima Alleanza), il Signore Dio veniva "chiamato" "Padre", ma per indicare non il suo "modo di essere" ma il suo "modo di comportarsi", in genere in relazione al modo di comportarsi umano. Era come dire: "Come voi padri (e madri) vi comportate con i vostri figli, cosi io mi comporto con voi....". Per Gesù, invece, DIO E' PADRE, perchè questo è il suo modo di essere. Questo, innanzitutto, perché Dio è veramente il "Padre" (di Gesù); perché Gesù è il "Figlio", suo Figlio, Dio come il Padre (Nel "Padre nostro" Gesù ci rivela anche la TRINITÀ' DI DIO....). E in Gesù, il Figlio, Dio, il Padre, vuole farci tutti suoi FIGLI... e non abbandonarci alla tentazione ma liberaci dal male. "Secondo Luca": Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione. "PADRE..." (AMEN). (In questo numero faremo alcune brevi riflessioni sulla 1^ parte della versione tradizionale; in seguito rifletteremo sulle altre due). 1^ PARTE: "PADRE NOSTRO, CHE SEI NEI CIELI": b) Nella cultura semitica (della quale faceva parte anche il popolo ebreo, e perciò il testo dell'Antico Testamento), il PADRE è certamente colui che genera la VITA FISICA e la sostenta con il suo lavoro;..ma è anche colui che genera la VITA SPIRITUALE (religiosa..di Fede...).Lo fa educando personalmente i figli alla Fede, alle tradizioni degli antenati, alla conoscenza e osservanza della Legge (della Bibbia, diremmo noi). Per cui: c) INVOCARE DIO come PADRE è: - Una BENEDIZIONE (cioè, un "dire-bene" di Dio, colui che fa, e bene, tutte le cose....) - Un ATTO DI FEDE: nell'amore paterno, provvidente, di Dio.... - Partendo da me, innanzitutto, che sto pregando (la preghiera è personale, ma non individualistica); - E' ADORAZIONE, che riconosce il Signore come DIO, l'unico Dio..... - Raggiunge però, poi, la mia Comunità (familiare e parrocchiale...); quindi la Chiesa universale, e, di seguito, tutta l'Umanità... Non solo coloro che lo "conoscono" (lo riconoscono e lo amano come Padre); ma anche quelli che non lo "conoscono" ancora, ma che sono chiamati a "conoscerlo". - E' RICONOSCIMENTO: cioè ringraziamento...per ciò che Dio è e fa...per noi; - E' un CAMMINO (un IMPEGNO ad accogliere, vivere e realizzare ciò che Dio ha fatto in noi (e per noi): l'averci fatti suoi Figli (è impegnarci a comportarci di conseguenza. ...)). - E' IMPEGNARSI ad osservare, nei suoi confronti, non solo i primi 3 Comandamenti, ma anche il 4°: "ONORA (fa fare sempre bella figura a TUO PADRE(Dio) E TUA MADRE (la santa Madre Chiesa). - E' RESPONSABILITÀ', cioè risposta positiva alla proposta di Dio, accettando di essere, di farci trattare e comportarci come figli! - E' INVOCAZIONE: con cui domandiamo, chiediamo che tutto questo possa realizzarsi da parte nostra. . . . "NOSTRO": Non "mio" (perché solo Gesù può dire "Dio, mio Padre"). Noi possiamo dire solo "nostro". E dicendo cosi affermiamo anche la paternità universale di Dio. Una "paternità" non "naturale", ma "adottiva", pur sempre "autentica". Con questo aggettivo possessivo ("nostro" la nostra preghiera assume un carattere universale,che si amplia, si espande, a cerchi concentrici: Va' notato, perciò, la nostra "responsabilità": recitando il "Padre nostro" noi "rispondiamo positivamente" (responsabilità) alla proposta che Dio ci rivolge, di farlo "conoscere" a tutti....... "CHE SEI NEI CIELI": Con questa affermazione non si vuole, tanto, distinguere Dio dai padri (e dalle madri) della terra. E neppure indicare il luogo dove Dio abiterebbe (Dio è dappertutto!). Ma vuole indicare il "modo di essere di Dio": Egli infatti "trascende" (va al di là del) la nostra realtà di creature; è al di là di tutto, perché è alla radice di tutto, all'origine di tutto. Indica poi, che la nostra "patria" (che di per sé significa il "luogo del padre") è "nei cieli", cioè in Dio, con Dio, nella "realtà di Dio", dalla quale Gesù dapprima è "disceso" e poi è "asceso" (risorto) . . . In quei "cieli" che il peccato (di Adamo e della umanità) aveva chiusi, e chiude, ma che Gesù ha aperti (riaperti) e apre continuamente col suo perdono....per mezzo della sua Chiesa.... CRONISTORIA PARROCCHIALE DAL I" aprile al 15 giugno 2011. 08.04; Ven.: VIA CRUCIS all'aperto, in preparazione alla Settimana Santa (Ore 20.oo, in zona "Fagari" partendo dal Capitello di campagna); 17.04: Dom.: DOMENICA DELLE PALME: a tutte la Ss Messe "Benedizione degli Ulivi"; a quella delle 10.15 viene fatta precedere anche la Processione partendo dal cortile a fianco della chiesa. 19.04: Mar.: GIORNATA PENITENZIALE con due Liturgie penitenziali (ore 16.oo e 20.30); 21.04: Gio.: GIOVEDÌ* SANTO: durante la S.Messa nella Cena del Signore, i Ragazzi di Prima Comunione partecipano alla "Lavanda dei piedi"; 22.04: Ven.: ore 16.oo: SOLENNE VIA CRUCIS IN CHIESA; ore 20.30: Solenne LITURGIA DELLA CROCE, alla quale segue una breve processione, fino alla statua della Madonna Pellegrina; 23.04: Sab. SABATO SANTO: ore 20.30 solenne VEGLIA PASQUALE (partecipiamo, nel segno sacramentale, alla Risurrezione del Signore; 24.04: Dom.: DOMENICA DI RISURREZIONE nel segno sacramentale -liturgico partecipiamo alle apparizione del Signore risorto ai discepoli. 29.04 (Ven) - 04.05 (Mer): GITA parrocchiale annuale a BERLINO: (vedi "articolo specifico"). 1°.05: Dom.: A sostituire il parroco, impegnato nella Gita a Berlino, presiede le Ss.Messe un Padre missionario dei Comboniani di Padova. 06.05, Gio.: Iniziamo il FIORETTO DI MAGGIO, che ci porterà in pellegrinaggio nelle varie contrade del paese, ove vi sono immagini sacre in onore di Maria (Capitelli, nicchie, ecc....). Il bel tempo ha facilitato una folta partecipazione. 08.05: Dom.: Un paio di parrocchiani partecipa,(a Mestre) alla S.Messa in occasione della VISITA DEL PAPA alla Regione ecclesiastica del Triveneto. Un Gruppo di Alpini, col più vecchio partecipante (Cristiano Dal Pozzo, classe 1913) partecipa alla annuale FESTA DEGLI ALPINI (a Torino); A tutte le Ss.Messe preghiamo per le MAMME, nella GIORNATA della MAMMA. 09.05: Lun. Iniziamo la BENEDIZIONE PASQUALE ALLE FAMIGLIE, che impegnerà il parroco fino a tutto giugno. 15-16. 05: Dom-Lun.: ELEZIONI COMUNALI (vedi l'apposito articolo); 22.05. Dom.: PRIMA COMUNIONE (vedi foto e articolo); 25.05: Mer.: FIORETTO (rosario) in CIMBRO: a S.Margherita, a cura della "Scuola di Cimbro"/ Chiesetta piena. 29.05: Dom.: Con la Messa delle ore 10.15, concludiamo il periodo della Pastorale "ordinaria" e inauguriamo quello della Pastorale estiva..... 30.05; Lun.: Chiusura parrocchiale MESE DI MAGGIO, presso Statua Madonna Pellegrina. 31.05: Mar.: Chiusura vicariale MESE MAGGIO a Gallio Santuario del "Buso" (con folta partecipazione di nostri parrocchiani (e ragazzi della Prima Comunione). 05.05: Dom.: FESTA DELLA ASCENSIONE: 4" ROGAZIONE, a causa del tempo incerto, secondo il "tragitto breve" della Campagna. Ben riuscita, (vedi anche lo specifico articolo). ANGOLO RAGAZZI La "Dormitio Virginis" (Vedi il 15 agosto); Dopo l'Ascensione al cielo di Gesù, gli apostoli si riunirono nel Cenacolo, in preghiera, nell'attesa dello Spirito Santo, il Dono promesso da Gesù. Con loro c'era Maria, la mamma di Gesù. Maria desiderava tanto morire per andare dal suo Gesù su, ma gli apostoli, e la Chiesa che stava nascendo hanno ancora bisogno di Lei: è la mamma, attorno al la quale i figli si ritrovano, per raccontarsi le esperienze vissute, per progettare il futuro. Poco dopo la Pentecoste, gli apostoli iniziarono i loro viaggi di evangelizzazione, che li porteranno in tutto il mondo allora conosciuto. Ma quando, per vari motivi, ritornavano a Gerusalemme, una visita a Maria, per rinfrescare i ricordi di Gesù, non mancava mai. Passano gli anni, e anche Maria, pur rimanendo bellissima, invecchia. In Lei il desiderio di raggiungere Gesù si fa sempre più forte. Un bei giorno le appare l'angelo Gabriele, che le annuncia:"Fra tre giorni salirai al cielo". "Finalmente, dice Maria, ma vorrei che mi fosse concesso di rivedere per l'ultima volta, tutti riuniti, almeno gli apostoli" "Ogni tuo desiderio è un ordine -dice l'angelo- cosi sarà fatto". In effetti, già da qualche tempo, chi per un motivo chi per un altro, gli apostoli erano in viaggio per Gerusalemme. Cosi, proprio tre giorni dopo l'annuncio dell'angelo, si ritrovano tutti attorno a Maria, che, commossa, li abbraccia, se li guarda uno ad une li accoglie attorno alla sua mensa. Poi, circondata da loro, si distende a riposare un po'. Sono le tre del pomeriggio, l'ora in cui era morto Gesù, e Maria si addormenta, dolcemente, per sempre. La sua anima viene accolta dal coro festoso degli angeli e dei santi e Gesù la fa sedere alla sua destra, incoronandola Regina dell'universo. Appena se ne accorgono, gli apostoli, con gli occhi gonfi di lacrime, depongono il suo corpo in un sepolcro ero vuoto, lo ricoprono di fiori e poi chiudono la bocca del sepolcro con una grossa pietra. Presi da tante emozioni, non si erano però accorti che anche questa volta mancava Tommaso. Egli arrivò il giorno dopo. Irritato perché non lo avevano aspettato, pretese che venisse aperto il sepolcro. Voleva anche lui vedere, per l'ultima volta, il corpo della Madre del suo Signore e Dio. Alla fine la spuntò. La tomba venne aperta. Entrarono nella grotta-sepolcro, accolti da un intenso profumo di fiori, ma scostati i fiori non riuscirono a trovare il corpo di Maria. Lo cercarono dappertutto, nel sepolcro, ma non c'era proprio. Allora Tommaso esclamò: "Perdonatemi, fratelli. Ma davvero la più bella delle figlie di Sion è stata rapita nel cielo, come il Figlio suo, con l'anima e con il corpo". LA PAGINA UMORISTICA - Un ubriaco batte su per un lampione. L'amico che è con lui gli dice: "E* inutile che bussi, dentro non c'è nessuno!" "Lo dici tu, ma non vedi che c'è la luce accesa!". - Un uomo veramente avaro porge qualcosa al facchino che gli ha portato le valige, dicendo: "Si prenda un caffè..."Ma questa è una bustina di zucchero!", dice il facchino. E l'avaro: "Ah be', se lo preferisce amaro, me la riprendo". "La mia automobile non inquina" dice un tale. E l'amico: "E' ecologica?". "No, è rotta!". - "Pronto! Dottore, mia moglie ha la febbre". "E quanto è alta?", risponde il dottore. "Un metro e sessanta, perché?". " Un vecchio pirata dice al nipotino: "Ho perso un occhio in Cina e un braccio nelle Antille". E il bambino: "E non sei tornato indietro a cercarli?". - La sorella di Pierino sta sfogliando una margherita, dicendo: "M'ama o non m'ama?". E Pierino ne prende una anche lui, e la sfoglia dicendo: "Papa o non papa?". - Pierino chiede all'amico: "Quanto può vivere una persona senza cervello?". E l'amico: "Non saprei, ma tu quanti anni hai?" - Una lucciola si butta su un lampione ed esclama: "Papa!". - Un giorno fu chiesto a uno sfaticato: "Ma come fai a tenere in piedi la famiglia?" E lui: "Ho bruciato tutte le sedie!". VIAGGIO IN GERMANIA La Germania, quest’anno, è stata la meta della nostra gita parrocchiale con un programma fitto di visite a vari luoghi storici e culturali. Prevedeva un ricco itinerario per conoscere aspetti e vicende storiche di Norimberga, Lipsia, Berlino , Dresda e Ratisbona. Il tutto in sei giorni. 49 sono stati i partecipanti provenienti da varie parrocchie dell’altopiano e della pianura. La Germania è uno stato dell’Unione Europea e occupa il settore dell’Europa centrale che dall’arco alpino si estende verso il mare del Nord e il mar Baltico confinando con la Francia, il Belgio, il Lussemburgo, i Paesi Bassi, con la Polonia e la Cechia, l’Austria e la Svizzera. I gruppi montuosi si trovano a sud e hanno profili dolci e arrotondati, mentre verso nord si estende una vasta e fertile pianura con zone collinari e irregolari ondulazioni. E’ solcata da una fitta rete idrografica che riveste una notevole importanza perché i fiumi, Elba, Danubio, Oder-Neisse, Meno sono in gran parte navigabili e collegati da canali artificiali. Fu abitata anticamente da diversi popoli, conosciuti e documentati fin dal 100 a.C. ( tribù celtiche e germaniche). Venne a far parte del Sacro Romano Impero, ma raggiunse una propria identità con gli imperatori Federico l Barbarossa e Federico ll. In seguito si frantumò in tanti stati, principati, ducati, regni fino ad essere guidata dal Kaiser di Prussia Guglielmo l. Nel XVI secolo il nord della Germania divenne il centro della Riforma Protestante. Ora, dal punto di vista religioso, la possiamo dire divisa in tre: protestanti per il 41%, cattolici per il 40%, il resto è composto da mussulmani, ortodossi, ebrei, buddisti, induisti e agnostici e atei. Dopo la I^ guerra mondiale fu proclamata la repubblica, ma nel 1949 venne divisa in due stati separati: la Repubblica Democratica Tedesca (DDR- Germania orientale) e la Repubblica Federale di Germania (Germania occidentale) come conseguenza delle vicende del Reich nazista. Ora è una repubblica divisa in 16 lander con capitale Berlino. Il paese ha sviluppato un elevato standard di vita e detiene una posizione chiave negli affari europei ed è leader in vari settori scientifici e tecnologici. E’ uno stato fortemente industrializzato, industria che si sviluppa in tutti i settori che ebbe inizio fin dall’800, nella zona della Ruhr, ricca di carbone e dove anche molti altopianesi migrarono per lavorare nelle miniere. Conta più di 80 milioni di abitanti con 7 milioni di stranieri di cui 2 milioni di turchi, 600 mila italiani e altre minoranze. L’agricoltura è attività tipica delle zone pianeggianti e collinari, dove si coltivano soprattutto cereali, ortaggi, luppolo per la birra, patate, barbabietole, colza. Bellissima è stata infatti la vista di immensi campi di colza dai fiori gialli che si perdevano a vista d’occhio! Durante il nostro viaggio abbiamo potuto osservare numerosi impianti eolici con le grandi pale in movimento che sfruttano la forza del vento. Anche in Germania, infatti, si stanno cercando fonti di energia alternativa. La prima città visitata è stata Norimberga, nella Franconia parte settentrionale della Baviera, città nota anche per la produzione di giocattoli, dei quali ospita una fiera internazionale e un museo. Il centro storico conserva due possenti cinta di mura medioevali, quella interna è alta 8 metri e ha il camminamento, quella esterna alta 15 metri è circondata da un largo fossato. Lungo le mura furono costruiti e ancora si conservano 80 torri. Durante la II guerra mondiale il centro storico ha subito gravi danni e distruzioni, ma si possono ammirare belle chiese come quella tardoromanica di San Sebaldo, chiesa protestante, quella in stile gotico di San Lorenzo e la Frauenkirche o Chiesa di Nostra Signora che si apre sull’ampia piazza del mercato. Ancora si possono osservare il bel municipio e la rinascimentale fontana con le statue delle sette virtù. Norimberga è altresì nota in tutto il mondo perché vi si tenne il famoso processo contro i gerachi del nazismo per i crimini di guerra negli anni 194546. Il giorno dopo il nostro viaggio è continuato nella città di Lipsia conosciuta per la battaglia che vide la sconfitta di Napoleone. E’ una ridente città di circa 500 mila abitanti, definita anche una piccola Parigi per il suo clima divertente, vanta antiche tradizioni musicali e letterarie, basti ricordare Bach, Goete, Schiller, Mendelsonn. Il suo nucleo storico può essere percorso piacevolmente a piedi sotto i portici commerciali, nelle belle piazze per ammirare il Vecchio Municipio, la Auerbacher Keller, il Museo, La Nikolauskirche, l’Operahaus, la chiesa di San Tommaso, dove si riuniscono cristiani e non cristiani per pregare e per ascoltare concerti. Lipsia è stata ribattezzata”città degli eroi” perché nel 1989 i suoi abitanti si radunarono nella Nikolauskirche per pregare contro il regime comunista e così furono organizzate proteste e in ottobre di quell’anno centinaia di migliaia di persone si riversarono sulle strade, accesero ceri dappertutto fino al quartier generale della Stasi. In questa città maturò proprio quella rivoluzione democratica che portò alla caduta del regime sovietico e di conseguenza alla caduta del muro di Berlino. In seguito alla riunificazione delle due Germanie, Lipsia ha subito un tracollo del numero degli abitanti arrivando a perderne 300 mila. Ancor oggi la disoccupazione è molto alta, ma la grande disponibilità di alloggi la rende una delle città meno care d’Europa. Ed eccoci finalmente a Berlino, città stato con una popolazione di circa 3 milioni e mezzo di persone, una città grande, rumorosa, frenetica, in continuo fermento, posta sulle rive del fiume Sprea, capitale del Brandeburgo. Si presenta come una metropoli in continua espansione che sa conservare e mantenere ciò che era nel passato, ma rivolta al futuro. Visse un periodo molto particolare e tragico quando nell’agosto del 1961 fu divisa dal famigerato “ muro “ fino al 1989 e i berlinesi si trovarono a vivere in due realtà politiche e sociali completamente diverse. I monumenti principali visitati sono stati : la porta di Brandeburgo in stile dorico con la Pariser Platz, la colonna della Vittoria, il Reichstag o parlamento, l’Unter den Linden, bellissimo viale alberato, la Bebelplatz con la biblioteca statale e l’opera di stato, le Ghendarmenmarcht con i tre grandi edifici del teatro e le cattedrali francese e tedesca, il memoriale dell’Olocausto costruito in più di vent’anni e che fu fonte di diverse polemiche, la cattedrale di Santa Edvige, il checkpoint Charlie, famoso punto di passaggio fra le due Berlino, il Berliner Dom, il Rotes Rathaus, i resti del muro che sono stati dipinti con murales, la stazione ferroviaria, il Tiergarten, il Congres Hall e il palazzo della Cancelleria, La Philarmonie, l’isola dei Musei, la Posdamer Platz, il modernissimo centro Sony tutto vetro e acciaio , colorato e luminosissimo di notte e molte altre vie importanti della città dove si affollano numerosi negozi e grandi magazzini per lo shopping. Con l’autobus e la nostra guida abbiamo effettuato una comodissima visita in lungo e in largo di tutta la città, cogliendo informazioni e curiosità che ci hanno interessato e appassionato. Certamente per conoscerla meglio bisognerebbe girarla a piedi e prendersi il tempo di gironzolare e di vagabondare nelle sue piazze, nelle grandi vie fino a inoltrarsi nelle sue viuzze, entrare nei palazzi e visitare i molti musei. Nel pomeriggio eravamo a Posdam, una vera e propria opera d’arte per i suoi parchi, castelli e giardini; era d’obbligo visitare il Neues Palais e il Sans Soucis, ideato e voluto da Federico II per svagarsi dai pensieri dello stato, che rappresenta una delle opere principali del Rococò tedesco. Intorno ai due edifici si estende un grandissimo parco con fontane, l’orangerie, il Belvedere, i Romische baden, la casa del te cinese. E fu la volta di Dresda, città storica dall’inconfondibile profilo barocco, antica residenza dei reali sassoni, adagiata su un’ansa del fiume Elba, che mostra uno splendore architettonico straordinario tanto da essere soprannominata “ Firenze dell’Elba”. Quel giono il tempo infierì su noi turisti con un cielo plumbeo, una pioggia insistente e un vento freddo, ma non per questo non abbiamo apprezzato la bellezza dei suoi palazzi e della sue chiese. Abbiamo visitato il cosiddetto Zwinger, uno dei maggiori capolavori del barocco europeo, la piazza del teatro in cui si affacciano la Cattedrale e la Semperoper in stile rinascimentale italiano, il piccolo villaggio italiano, che sorge dove un tempo si trovavano i cantieri delle maestranze italiane, la Hofkirche o chiesa di corte in stile tardobatrocco, il Joanneum, il Furtenzüg, un lungo mosaico di 24 mila piastrelle, lungo 102 metri che rappresenta il corteo dei principi di Wettin, la Frauenkirche che nel 1945 fu preda delle fiamme e fu ridotta ad un cumulo di macerie. La ricostruzione della chiesa durò fino al 2004 e, grazie alla minuziosa documentazione ed alle stampe che la ritraevano fu possibile ricostruirla riutilizzando le pietre ritrovate e secondo le sembianze originali. Questa chiesa risorta dalle sue ceneri è divenuta simbolo di rinascita e ripresa, di riconciliazione e di pace. Nei musei di Dresda sono conservate opere pittoriche prestigiose e immortali di molti artisti come la Madonna Sistina di Raffaello. Dresda fu terribilmente colpita dai ripetuti bombardamenti nel febbraio del 1945, tanto da diventare un unico incendio, conosciuto come “ la tempesta di fuoco”. Negli ultimi anni sta recuperando. passo dopo passo, il suo antico aspetto ed oggi ci troviamo di fronte ad una città rinata e splendida. A sera arrivammo a Ratisbona (Regensburg, letteralmente borgo sul fiume Regen) , nella Baviera orientale, in cui visse ed insegnò anche papa Benedetto XVI. Dopo cena, a piedi, ci recammo nel centro storico , che fa parte del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, oltrepassando lo Steinerne Brücke (ponte di pietra) sul fiume Danubio. Si racconta che il ponte fosse stato costruito dal diavolo in cambio dell’anima del primo essere vivente che vi fosse passato. Fu costruito fra il 1135 e il 1146 a coprire il fiume per 310 metri; rivestì nell’antichità una grandissima importanza nei commerci e nei trasporti perché fu il primo passaggio sul Danubio. Il mattino dopo la guida ci ragguagliò su tanti edifici e parti della bella città. Ci parlò delle mura, della torre bella, della torre grande, della fontana, del museo nazionale, dell’Altes Rathaus, e, dulcis in fundo, dello stupendo duomo gotico dedicato a San Pietro, che è una delle cattedrali più importanti di tutta la Germania. La sua costruzione impegnò per 250 anni ed è famoso per le sue artistiche vetrate. In esso è conservata la statua dell’Angelo che sorride, il quale impersona l’Arcangelo Gabriele quando si presenta a Maria dicendo “Ave Maria gratia plena”. Venne l’ora del ritorno e ci fermammo per la sosta del pranzo in Austria, a Kufstein, bel centro sulle rive del fiume Inn. Il nostro viaggio, quest’anno di sei giorni, si è svolto senza imprevisti e inghippi; tutti i partecipanti sono stati puntuali agli appuntamenti e, come tradizione, si è creato un clima di affiatamento e di amicizia che ha contribuito a fare comunità. E allora diciamo, beneauguranti: “Alla prossima”. LUCIANA CERA 1^ COMUNIONE Domenica 22 maggio è stata una giornata importante per la nostra Comunità. Diciotto ragazzi (dieci di classe quinta e otto di classe quarta) hanno ricevuto il Sacramento dell’Eucarestia. E’ stata una cerimonia sentita e partecipata dalle famiglie dei ragazzi e da tutta la Comunità. La preparazione è iniziata qualche mese prima con degli incontri, preparati da Don Pierangelo, rivolti soprattutto ai genitori e a noi catechiste. Noi catechiste abbiamo approfondito con i ragazzi la conoscenza della S. Messa (Eucarestia); abbiamo cercato di trasmettere loro l’importanza che essa ha per un cristiano. Ci auguriamo possano averne compreso il vero significato che sta nella condivisione e nella comunione con i fratelli. Inoltre speriamo che quel poco che abbiamo cercato di seminare, possa in futuro produrre qualche frutto. Questo lo potremo vedere tra qualche tempo quando, con l’aiuto del Signore e con la testimonianza dei genitori e della Comunità, capiremo se i ragazzi avranno accolto questo grande dono. Per le catechiste Lucia Tumelero Abbiamo chiesto ai ragazzi cosa hanno provato quel giorno; riportiamo di seguito i pensieri che ci sono giunti da alcuni di loro. RUDY Alla Comunione mi sono sentito un po’ agitato e gioioso perché ho mangiato il corpo di Cristo e il sangue di Cristo e mi sono emozionato perché ho visto la mia mamma piangere. ANDREA Quando ho mangiato la particola mi sono sentito leggero e al settimo…anzi all’ottavo cielo! MARTINA Il giorno della mia Prima Comunione ho sentito Gesù che entrava dentro di me e l’ho accolto con molto amore. MARIA GIULIA Durante la mia Prima Comunione io ho provato gioia, emozione, felicità perché Gesù stava entrando nel mio cuore. FRANCESCO Nel giorno della mia Prima Comunione ero molto contento, ma anche spaventato perché avevo paura di sbagliare. Veramente qualcosa abbiamo sbagliato. FABIO Quando ho fatto la Prima Comunione ho provato tanta gioia perché ho ricevuto Gesù. Ero anche agitato perché pensavo di sbagliare. ELIA Per me è stata una giornata molto intensa e ricca di bellissime emozioni. MATTEO Io il giorno della mia prima comunione ho provato una serie di emozioni: all’inizio della giornata ero agitato e quando sono entrato in sala giochi lo ero ancora di più. Successivamente quando sono entrato in chiesa ancora ero impaziente di ricevere il Dono dell’Eucaristia e infine quando sono tornato a casa ero felicissimo del dono che avevo ricevuto, del dono che mi era stato concesso di avere, del dono che mi ha aiutato fino ad ora. LORENZO Il giorno della mia prima comunione ero molto emozionato. Cercavo di ricordarmi le cose che mi avevano insegnato il don Pierangelo e la Lucia (mia catechista ). Mi sono ricordato anche di recitare una preghiera per i miei cari come mi aveva chiesto il mio papà. E’ stata una giornata molto bella. SIMONE La Comunione per me è Gesù che si offre a noi completamente rimanendo nostro amico sempre, perdonandoci anche se sbagliamo. Gesù aiutami ed accompagnami nell’impegno di fedeltà all’Eucaristia vivendo ciò che il sacramento del corpo e del sangue del Signore comporta. GRUPPO MISSIONARIO ATTIVITA’ MISSIONARIE I gruppi missionari del nostro vicariato anche in questo anno pastorale si sono incontrati con scadenza mensile per un cammino di formazione sotto la guida di don Valentino Miotto. Il tema proposto era: PROFETI CERCASI– Comunità per generare alla fede e l’obiettivo generale, in comunione con gli orientamenti pastorali diocesani, era “lasciarci arricchire ed interpellare dalle testimonianze di missionari e missionarie impegnati nell’annuncio del Vangelo nei più diversi contesti del globo”. Negli incontri, pertanto, dopo un momento di preghiera e di riflessione è sempre stato dato spazio a testimonianze di persone presenti o attraverso un video che hanno presentato in quanti modi si può dimostrare e diffondere l’amore verso il prossimo quando è sostenuto dall’amore di Dio. Ritengo doveroso sottolineare almeno tre incontri perché danno l’idea che i gruppi missionari non si trovano solo per pregare, ma per allargare gli orizzonti della mente, per aprire il cuore a tutte quelle problematiche che provocano ingiustizie e povertà in ogni parte del pianeta. Nel primo incontro attraverso un DVD abbiamo riflettuto sull’opera svolta da sessant’anni dal CUAMM (ora Medici con l’Africa) di Padova in terra d’Africa. Il CUAMM è un’istituzione della diocesi di Padova nata nel 1950 come collegio per studenti di medicina, stranieri e italiani, con in animo l’impegno di prestare un servizio professionale e competente nei paesi poveri. L’idea originaria, sostanzialmente immutata nonostante gli adattamenti necessari per affrontare una realtà in continua evoluzione, è formare operatori sanitari per rendere i servizi accessibili a tutti, privilegiando i più poveri. Quel “con” esprime il legame intenso con l’Africa nella condivisione, una partecipazione profonda, uno scambio, un lavorare e soffrire insieme con interventi di cooperazione sanitaria di lungo periodo. La formazione del personale medico e paramedico è importantissima perché i missionari della salute devono lavorare fianco a fianco con le persone del posto sviluppando le conoscenze e migliorando le competenze professionali. Nell’incontro di gennaio abbiamo avuto il piacere di avere due testimonianze entrambe provenienti dall’America latina. La prima ci è stata presentata da don Nicola De Guio di Mezzaselva, tornato dall’Ecuador per un periodo di vacanza. Ci ha spiegato quanto è vasta la zona di sua competenza, le difficoltà di ogni giorno, le divisioni che ci sono tra le classi sociali, la presenza di tante sette, ma ci ha anche detto della collaborazione di tanti laici e del loro impegno nell’aiutare i pochi sacerdoti nella catechesi, di una chiesa viva e partecipe. La seconda ci è stata offerta dalla dott. Ornella Visentin di Vicenza che ci ha resi partecipi della sua esperienza in El Salvador, piccolo stato dell’America centrale. Recatasi là come turista nell’anno 2000, si è accorta che diversi abitanti del luogo avevano dei tumori della pelle, in particolare sul viso, e lei, da dermatologa esperta, cominciò a chiedere perché non andassero a curarsi. Ben presto si rese conto che ai poveri è impossibile avere certe cure per cui c’era una specie di rassegnazione alla situazione. La dottoressa allora si diede da fare e cominciò a svolgere anche là il lavoro che fa all’ospedale di Vicenza. Infatti ogni anno trascorre il suo mese di ferie a San Salvador e inoltre chiede un mese di aspettativa, in un periodo diverso, sempre per recarsi là a visitare e a operare chi ha bisogno delle sue cure. E’ riuscita a coinvolgere in questo desiderio di aiutare i salvadoregni altri medici e con l’aiuto anche di altre persone è stato costruito un piccolo ospedale per curare i sofferenti. A febbraio, durante il consueto incontro mensile, don Valentino ci ha fatto riflettere sulla figura di don Andrea Santoro, missionario nella diocesi di Anatolia (Turchia) mostrandoci un DVD, dove i luoghi e i pensieri di don Andrea stimolano alla ricerca della Parola e a seguire gli insegnamenti di Gesù. Don Andrea era intransigente nell’amore per Dio e i puntelli da cui prendeva linfa erano tre: 1. un’incessante preghiera quotidiana; 2. la radicalità nella Parola; 3. il rimanere inchiodati davanti al Santissimo, perché è solo da quell’INCONTRO che nasce tutto. Purtroppo Don Andrea non ha potuto continuare a trasmettere il messaggio cristiano perché è stato ucciso, ma ha lasciato il segno del suo passaggio in Turchia e in tutti coloro che sono venuti in contatto con la sua testimonianza. Per concludere vorrei invitare chi sente di poter fare qualcosa per le missioni a partecipare agli incontri dei gruppi missionari perché rappresentano un arricchimento e uno stimolo ad essere sensibili verso i deboli e gli indifesi. Paolina Costa GRUPPO AMICIAD Riportiamo di seguito l’articolo riguardante le attività svolte dalla Scuola dell’infanzia di Rotzo in collaborazione con il Gruppo Amiciad. Ricordiamo a tutti i lettori che per maggiori notizie o approfondimenti sul Gruppo Amiciad è ora possibile consultare il sito riguardante l’associazione all’indirizzo di posta elettronica www.amiciad.com SCUOLA DELL’INFANZIA DI ROTZO CONOSCIAMO l’AMICIAD Noi insegnanti della scuola dell’infanzia di Rotzo, in questo anno scolastico, abbiamo programmato un percorso educativo e didattico dal titolo “Crescere insieme” che, fra gli altri obiettivi, ha anche quello di proporre al bambino delle esperienze di incontro con gli altri e di attenzione nei loro confronti. In vista della festa di Natale si è pensato di invitare a scuola una rappresentante dell’associazione AMICIAD di Rotzo che presentasse con foto, filmati ed oggetti la comunità di Koko nel Ciad. I bambini hanno così potuto vedere una realtà ben diversa dalla nostra…. Ma hanno potuto anche conoscere la grande disponibilità del gruppo di volontari che tanto si impegna per aiutare la piccola comunità a garantire il mantenimento e l’istruzione dei bambini e ragazzi che la frequentano. Abbiamo anche voluto coinvolgere i nostri alunni in maniera concreta: è stato proposto ai genitori di acquistare delle scatole di pastelli da inviare in Africa in occasione del viaggio che alcuni rappresentanti dell’Amiciad avrebbero intrapreso a fine dicembre. Alla recita di Natale è stato commovente vedere i nostri bimbi avvicinarsi al Bambin Gesù porgendo il pacchettino per i bambini meno fortunati. Assieme ai colori sono stati inviati una lettera e un due bei disegni: uno rappresentava i bambini di Rotzo e l’altro alcuni bambini di Koko copiati dalle foto visionate. Al ritorno dal viaggio in Ciad ci sono stati fatti recapitare alcuni graditi segni di amicizia: delle foto, un video molto interessante, dei disegni, una lettera e alcuni sacchettini di karkadè coltivato da loro che abbiamo gustato con la merenda. I nostri bambini hanno apprezzato molto i doni ricevuti e, soprattutto, hanno potuto fare un esperienza di altruismo molto bella, concreta e coinvolgente che li ha fatti crescere e avvicinarsi a questa gente semplice e di una cultura diversa dalla nostra. E’ stato pure importante e di esempio, per loro, scoprire che in paese c’è chi si occupa degli altri donando tempo e fatica. Vivere il Natale all’insegna della solidarietà è stato meraviglioso! Stefani M.Teresa LA ROGAZIONE LA QUARTA ROGAZIONE DI ROTZO DEL 15 MAGGIO 2011 I temporali della notte precedente ed un acquazzone mattutino, non hanno permesso quest’anno di effettuare la rogazione lungo il solito percorso che conduce alla croce dell’Altaburg, ma tuttavia un nutrito gruppo di fedeli non ha voluto mancare all’importante appuntamento ed ha partecipato alla processione lungo la strada della Campagna intonando canti e preghiere in ricordo della grande rogazione dei nostri nonni. Partiti dal piazzale retrostante la Chiesa Parrocchiale, i fedeli, dopo la celebrazione della Santa Messa, hanno intrapreso il percorso della strada della campagna per concludere, dopo alcune tappe intermedie, la manifestazione nell’antica chiesetta di Santa Margherita. La cerimonia ha visto la presenza di una cinquantina di persone che, considerato il cambiamento del programma, può essere ritenuto un numero soddisfacente. I fedeli hanno cantato e pregato, implorando sulla comunità di Rotzo e sulla campagna le benedizioni dal cielo. Dal Pozzo Matteo LE ROGAZIONI PREMESSA: a) "ROGAZIONE" deriva dal verbo latino "rogare", che significa: domandare, chiedere, pregare.... Con questo termine vennero definite delle preghiere (accompagnate anche da sacrifici) che vengono fatte durante processioni tenute, possibilmente, in aperta campagna. b) Questo tipo di "riti o pratiche" è proprio del la religiosità umana o "naturale" ed è legato al mondo agricolo, per invocare la protezione divina sulle attività agricole. Essi trovavano vari modi espressivi nella religione romana (per esempio: in onore di "Rubigo" (divinità della ruggine del frumento), o di Cerere, la dea delle messi, ecc...). e) La Fede cattolica, in linea col metodo della "incarnazione" (del Dio che si "incarna" nelle realtà umane (il Figlio che si è "fatto carne" ( Giovanni 1,14) ha "assunto" i valori della religiosità naturale, purificandoli dagli aspetti paganeggianti (o idolatrici), dando, in questo caso, un carattere penitenziale al rito stesso. d) Dobbiamo notare poi che le Rogazioni sono legate più devozione popolare che alla spiritualità liturgica (per cui, la partecipazione alla Rogazione non può sostituire la partecipazione alla S.Messa domenicale....). e) La pratica o preghiera "caratteristica" delle Rogazioni sono le LITANIE DEI SANTI. LITANIA deriva dal greco "lite" (preghiera), da cui "litanèia", che indica una sequenza di preghiere, una serie di invocazioni, a cui si risponde con una piccola formula fissa (come, per esempio: "Prega per noi"..... Le ROGAZIONI cristiane: Nella tradizione cattolica (che è la nostra) vi sono DUE ROGAZIONI: A) ROGAZIONE MAGGIORE: si celebrava il 25 aprile. E' nata nella Chiesa di Roma, nel 590, per opera del diacono GREGORIO, (divenuto poi papa Gregorio 1°, detto Mag no (il grande), durante l'epidemia che portò alla morte il suo predecessore, papa Pelagio II. Fu definita anche "LITANIA SEPTIFORMIS" (Litania dalle sette forme) perché costituita da sette processioni che uscivano da altrettante chiese di Roma e convergevano verso una basilica, dove il Papa presiedeva alla S.Messa. Questa ROGAZIONE, diffusasi ben presto in tutto l'Occidente, è, attualmente, praticamente scomparsa da noi (e sostituita dalla Festa di S.Marco o da quella, civile, della Liberazione) B) ROGAZIONE MINORE: istituita nel 470 da Mamerto, vescovo di Vienne (in Francia, vicino a Lione) per i bisogni della sua Chiesa (devastazioni barbariche, pestilenze, carestie, ecc).e per invocare la protezione di Dio sulle messi e, in genere, sui prodotti agricoli (e, più tardi, per le vocazioni presbiterali). Si celebrano nei tré giorni precedenti la solennità dell'Ascensione (che di per sé cade di giovedì; solo da noi cade la domenica successiva). Nei secoli successivi, questa pratica si diffuse in tutta la Chiesa (a Roma ai tempi di papa Leone III (785-816) Inizialmente alla processione era legato anche il digiuno, che la Chiesa di Roma abolì, cadendo la Rogazione nel tempo pasquale. Questa "triplice Rogazione" si è arricchita, a seconda dei posti, di particolari aggiunte (soste presso le croci o i capitelli campestri, con piccoli rinfreschi; il "dono delle uova colorate"; ecc....) Anche questa ROGAZIONE, col passaggio alla società industriale è in gran parte scomparsa. Sopravvive solo in alcuni luoghi (vedi: Asiago; ecc...). Questa Rogazione è legata poi, in modo particolare, alla grande peste che colpì i nostri paesi nel 1630-31. Anche la maggior solennità che la Comunità di Asiago da al 3° giorno di rogazione (oggi il giorno sabato) detta "Grande Rogazione", nasce appunto, per voto, da quell’'avvenimento.(e non da ancestrali tradizioni germaniche). Vedi anche la sosta al "Lazzaretto" (o "Lazzarit"). A Rotzo, di "Lazzarit", ve ne sono tre erano i luoghi dove venivano isolati gli infettati dalla peste (il nome deriva da Lazzaro, il protagonista "buono" della parabola evangelica detta "del ricco epulone" (vedi Luca 16, 19-31), colpito da una malattia che fa pensare alla peste. Altra origine invece ha la nostra QUARTA ROGAZIONE. Essa nasce nel 2° seicento, quando il vescovo S. Gr egorio Barbarigo ordinò la soppressione della processione del Corpus Domini, che, da molto tempo raggiungeva la cima dell'Altaburg. La Comunità di Rotzo, preferì spostarla al giorno dell'Ascensione, dandole un nuovo significato e aggiungendola ai tre precedenti giorni di Rogazione (per questo si chiama 4" Rogazione!). Questa, soppressa nel 1939, è stata ripresa negli anni '90 e si svolge per tappe (con relative "benedizioni all'acqua, ai campi e boschi, e al paese") fino all'Altaburg. Poi si scende per altra strada per raggiungere la chiesa di S.Margherita. In caso di cattivi tempo (come anche quest'anno, si ripiega sul percorso "breve": dalla parrocchiale, per la strada di campagna, si raggiunge Castelletto (le Rendole) e poi si risale fino a S.Margherita. ADUNATA ALPINI TORINO 2011 Anche quest’anno era presente un nutrito numero di alpini e di cittadini rotzesi alla 84^ Adunata Nazionale degli alpini di Torino, tenutasi il 7 e l’8 maggio 2011. Non sono mancati neppure i nostri due “veci” alpini, Lino Slaviero e Cristiano Dal Pozzo che arricchiscono con la loro presenza e con la storia della loro vita militare questa importante manifestazione. Durante tutta la sfilata è stata commovente la partecipazione della cittadinanza torinese che ha tributato ai gruppi ed ai reduci una serie infinita di applausi e di ringraziamenti. In particolare Cristiano è stato al centro di un’autentica ovazione quando le persone presenti leggendo il cartello “Cristiano Dal Pozzo – Rotzo (VI) - Classe 1913 – Reduce dell’Abissinia” si rendeva conto dell’età avanzata e dell’importanza di questo vecio alpino che ogni anno sopporta viaggi e sacrifici per non mancare, per far capire alle nuove generazioni l’importanza degli alpini, delle loro eroiche imprese nella due guerre mondiali, del loro costante e continuo impegno anche ai nostri tempi, a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali. Il momento più commovente della manifestazione, allorché il Ministro della Difesa Ignazio la Russa è sceso dal palco assieme alle altre autorità, al Sottosegretario Carlo Giovanardi, al Presidente Nazionale degli Alpini Corrado Perona ed a diversi Generali e Colonnelli, per consegnarli personalmente una targa a ricordo della giornata. Cristiano ha ringraziato tutti, autorità e cittadini, inviando a tutti i suoi saluti ed i suoi baci, commovendosi durante tutta la sfilata nel vedere tanto affetto per lui. Nei tre giorni trascorsi a Torino, non sono mancate le visite alla città, al palazzo reale ed alle sue armerie, alla Basilica di Superga ed alla residenza reale di Venaria, da poco restaurata e aperta al pubblico. Un arrivederci alla prossima adunata nazionale, in quel di Bolzano, nel 2012, con la speranza di avere ancora fra noi i nostri due preziosi testimoni delle vicende belliche. Dal Pozzo Matteo LA STORIA DELLA FAMIGLIA LUCA TRA INSEGNAMENTO E GUERRA Con l'inizio dell'anno scolastico 1913, il maestro Luca passò alle dipendenze dello Stato. Non sappiamo se lo stipendio gli fu aumentato o diminuito. Il maestro Luca soleva dire: «Lo Stato ci dà poco, ma ce lo dà sicuramente». All'inizio dell'anno scolastico 1914, il 23 di settembre, ci fu una discussione nel Consiglio Comunale riguardante la riconferma stabile del maestro Luca, come insegnante a Mure. La proposta fu avanzata dal Sig. Nicolli cav. Antonio. Fece obiezione il Segretario comunale Dal Soglio, perché l'assunzione stabile di un maestro era riservata all'Autorità scolastica. Se questa l'avesse negata, la decisione del Consiglio comunale diverrebbe nulla. Il Cav. Nicolli rispose che, in ogni caso, un voto dell'Assemblea non sarebbe stato privo di valore, perché avrebbe procurato al maestro una ben meritata soddisfazione e avrebbe dimostrato come la popolazione «chiamavasi pienamente contenta dell'opera attiva e sapiente del maestro Luca». Con una votazione di 14 consiglieri favorevoli e uno contrario, il maestro Luca venne «confermato per tutta la vita a maestro della scuola mista di Mure». Tra i firmatari troviamo Lunardi Giacinto di nostra conoscenza e un certo Cera Gio Maria che diverrà un grande amico del maestro. Da questo documento si deduce anche che la scuola maschile del 1908 era diventata mista. L'anno seguente, nel maggio 1915, l'Italia si lasciava travolgere nel conflitto mondiale, che provocò tanti danni e tante stragi. Molti del paese furono chiamati alle armi. Il 17 ottobre nacque una bambina che Luca volle chiamare Teofila, «amante di Dio». Questa nascita ricompensava i due sposi della perdita del piccolo Augusto. Intanto la guerra continuava. Al paese giungevano ogni tanto i carabinieri a portare la notizia della morte di un soldato: un padre di famiglia o un giovane sul fior dell'età. Luca si recava a confortare le famiglie desolate. Poi venne anche per lui il momento di essere chiamato alle armi. Non andò al fronte. Fu destinato a Roma, come impiegato al Ministero della Guerra. Di là, ogni qualche mese, tornava per una breve licenza. Finalmente il 21 aprile del 1917 nacque un maschietto che chiamarono Augusto, con l'aggiunta di Giovanni, a ricordo dei nonni e quasi a far rivivere il primo bambino, rapito dalla morte. Al 14 di maggio 1916, gli austriaci avevano sferrato una terribile offensiva, chiamata « strafen-expedition», spedizione punitiva, perché gli Italiani avevano abbandonata la Triplice Alleanza ed erano passati al campo avversario. Gli austriaci avanzavano sul territorio dei Sette Comuni. La gente dovette emigrare in fretta. L'altopiano fu occupato dagli Austriaci. Tutto il comune di Rotzo fu evacuato. Tra i profughi c'erano Marietta ed Ettore. Questi portava con sé in un bauletto di legno leggero gli scritti di suo padre. Forse Ettore andò con i Dal Pozzo e gli altri profughi nella pianura oltre il Po. Mamma Marietta venne a Mure. O almeno doveva esserci nel 1917, quando nacque Augusto, perché c'era spesso questione tra lei e mamma Virginia riguardo all'ora di nascita del bambino. Il bambino fu registrato come nato dopo la mezzanotte del 21 aprile, mentre la nonna diceva che era nato prima della mezzanotte, cioè il 20. La sconfitta di Caporetto, nell'ottobre 1917, portò in casa Lunardi una famigliola di Udine, che occupò una stanza a pian terreno, prospiciente la strada. Vi restò a lungo se mi rimane il ricordo di una malagrazia, forse involontaria, di Marcello, il ragazzo della famiglia, che un giorno fece cadere la piccola Lucia in una pozza della calce. Chiamammo aiuto, i grandi accorsero e la bambina fu subito tirata fuori. Si doveva essere nel 1921 o22. Nel novembre 1918 terminò la guerra e il Comune di Molvena contò i suoi morti. Luca tornò alla scuola. La faceva con amore. Non essendoci sussidi preparati da qualche Casa Editrice, si formava i suoi cartelloni, i suoi disegni e perfino i suoi giochi didattici. Aveva dei vecchi libri di pedagogia che lo avevano guidato e lo guidavano ancora. Poi venne la rivista «Scuola Italiana Moderna», che contava nel gruppo fondatore e tra le collaboratrici più apprezzate, una sua cugina di Brescia, Ottavia Bonafin, figlia della zia Giulia. Forse la ricevette in omaggio o forse ne fece l'abbonamento: era una spesa, ma necessaria. E quella rivista lo accompagnò per tutta la sua carriera. Della sua scuola non posso dire niente, come ricordi personali, perché non ebbi mai la fortuna di essere nella sua classe. So però che gli scolari lo ricordavano anche dopo molti anni. Dicevano: - Era paziente e buono. Ma anche esigeva. Sapeva tener la disciplina e, se c'era bisogno di correggere, lo faceva in maniera positiva. Non diceva, per esempio: Sei cattivo, sei disordinato; ma: Cerca di essere buono; tieni in ordine il tuo quaderno. Egli pensava che tutto si doveva ottenere con la bontà. Amava i suoi scolari e si faceva amare. E qui voglio ricordare un fatto successo quando era anziano, vicino ai novant'anni. Tornò a casa una sera e lo raccontò, ridendo, a nostra madre: - Sai chi ho visto quest'oggi? Toni Marcelli, che è tornato dall'Australia. Stavo bevendo un bicchiere da Micheletto quando entrò un signore con tre o quattro amici, tutti chiassosi e allegri. Si sedettero e ordinarono da bere. A un tratto Toni si accorge di me, mi guarda fisso e poi si alza, mi viene vicino e dice: - Ma lei è il maestro Luca? - Sì, certo, rispondo io. - Ancora vivo! Oh, come sono contento di vederlo! - e mi abbracciò. Poi mi presentò ai compagni: - Ecco, questo è il mio maestro, quello che mi ha fatto scuola. Un maestro così buono... Insomma, come lui non se ne trovano altri. Poi si confuse e disse: - Insomma, non vedo l'ora che muoia per vedere il funerale che gli faranno! (da Ricordi di famiglia di padre Augusto Luca - 15a parte) PROGRAMMA STAGIONE ESTIVA PROGRAMMA di massima per la STAGIONE ESTIVA 2011 (a cura del COMUNE, della PRO LOCO e della PARROCCHIA di ROTZO) Mese di LUGLIO: MARTEDÌ' e MERCOLEDÌ' 12-13/07: PELLEGRINAGGIO mariano con GITA a TIRANO (SO), Ferrovia Bernina - StMORITZ - LIVIGNO e Val MONASTERO. DOMENICA 17/07: FESTA DELL' ANZIANO: Ore 10.30: S.Messa; ore 12.30: Pranzo (Scuole) con Tombolada (a cura dell'Amiciad) (prenotazioni e/o UFF. Pro Loco) MARTEDÌ' 19/07: Ore 20.45 (chiesa S.Margherita): I MARTEDI' DELLO SPIRITO (su temi biblici); MERCOLEDÌ' 20/07: FESTA DI S. MARGHERITA: ore 10.30: La COMUNITÀ' incontra i preti nativi od operanti in Altopiano. DOMENICA 24/07 : GIORNATA MISSIONARIA straordinaria (a cura dei Padri COMBONIANI, di Padova); LUNEDÌ' 25/07: Ore 20.45 (Scuole): "II FILO' DEI CIMBRI": 1" parte (cura di d.Sergio Stefani, Lauro Tondello e AnnaRosa Passuello); MARTEDÌ' 26/07: Ore 20.45 (in S.Margherita): I MARTEDÌ' DELLO SPIRITO (2° incontro); MERCOLEDÌ' 27/07: "CAMMINATA informazioni: chiamare in Parrocchia); IN COMPAGNIA" (per VENERDÌ' 28/07 : Ore 20.45 (Scuole): SERATA NATURALISTICA (a cura di Gianni Frigo). Mese di AGOSTO: LUNEDÌ' 1°/08: Ore 20.45 (Scuole): "IL FILO' DEI CIMBRI": 2" parte (a cura di d.Sergio Stefani, Lauro Tondello e AnnaRosa Passuello). MARTEDÌ' 02/08: Ore 20.45 (a S. Margherita): "I MARTEDI' DELLO SPIRITO". Ore 20.30: "FIACCOLATA DELL'ASSUNTA" (partendo dal Capitello del Bostel fino al Monumento "Madonna Pellegrina". MERCOLEDÌ' 03/08: "CAMMINATA informazioni chiamare in Parrocchia); MARTEDÌ' 16/08: Ore 9.oo (chiesa di S.Rocco: "FESTA DI SAN ROCCO" (Santa Messa); in COMPAGNIA" (per VENERDÌ' 05/08: ESCURSIONE DIDATTICA AL FORTE CAMPOLONGO (a cura di Archeidos). Informazioni e iscrizioni e/o Ufficio Pro Loco; Minimo 10 partecipanti); Ore 20.45 (Scuole): SERATA DI DIAPOSITIVE (a cura di Denis Lunardi); SABATO 06/08: Ore 10.00, Chiesetta di S.FRANCESCO a Campolongo: "PERDON D'ASSISI" (a cura OFS di BassanoCittadella) (S.Messa ore 10.30); Pomeriggio (Scuole): "SBALLON-DAY" (Torneo di calcio a 5; 7" edizione. Seguirà: Serata danzante. DOMENICA 07/08: Ore 20.45 (Chiesa parrocchiale): CONCERTO CON il "CORO ASIAGO". ore 20.45: (S.Margherita): "I MARTEDI' DELLO SPIRITO"; MERCOLEDÌ' 17/08: "CAMMINATA informazioni chiamare in Parrocchia); DOMENICA ROTZO". MARTEDÌ' SPIRITO". DOMENICA SCENA" ; IN COMPAGNIA" (per 21/08: Marcia non competitiva "PEDESCALANDO23/08: Ore 20.45 (S. Margherita): "I MARTEDI' DELLO 28/08: Ore 16.oo (Forte Campolongo): "FORTI IN Mese di SETTEMBRE: MARTEDÌ' 09/08: Ore 20.45 (S.Margherita): "I MARTEDI' DELLO SPIRITO". MERCOLEDÌ* 10/08: "CAMMINATA informazioni chiamare in Parrocchia); IN COMPAGNIA" (Per VENERDÌ' 12/08: In mattinata: ESCURSIONE DIDATTICA al FORTE CAMPOLONGO 'Informazioni e iscrizioni presso Ufficio Pro Loco. Minimo 10 partecipanti. Ore 20.45 (Scuole): "IL CAMMINO DI SANTIAGO"(a cura di Teti Boesso); VENERDÌ'-DOMENICA 2-4/09 : 35" FESTA DELLA PATATA (Scuole): Con stand gastronomico a base di PATATA, musica e ballo con orchestra e altre attrazioni......... DOMENICA 11/09:Ore 10.30: (chiesetta di S.Francesco a Campolongo): 11" FESTA DELLA MONTAGNA (nel 10° ann iversario dalla costruzione della chiesetta): S. Messa (con la partecipazione dell' O.F.S. di Bassano-Cittadella) e pranzo presso il Rifugio (prenotazioni direttamente al gestore del Rifugio stesso). SABATO 13/08: Ore 19.30 (Scuole): CENA AMICIAD. N.B.: a) Per i particolari: vedere manifesti appositi o gli "Avvisi" della domenica precedente sul "Foglietto parrocchiale" (o telefonare all’Ufficio Pro Loco o in Parrocchia). DOMENICA 14/08: In giornata: "FESTIVAL DELL'ARCHEOLOGIA" (a cura di Archeidos: laboratori, visite e in serata CENA e CONCERTO MUSICA ETNICA. b) Quanto contenuto nel "Programma" potrebbe subire qualche (rara) variazione; e soprattutto delle "aggiunte" (per informazioni: vedi sopra lettera a). IL PAPA NEL TRIVENETO IL PAPA A VENEZIA Sabato 7 e domenica 8 maggio, come annunciato da tempo, il Santo Padre Benedetto XVI ha visitato il Triveneto iniziando dalla basilica di Aquileia, chiesa madre delle diocesi del Nordest, e proseguendo poi per Venezia dove ha incontrato oltre trecentomila persone nell’immenso parco di San Giuliano. La folla presente alla Celebrazione Eucaristica proveniva da tutte le diocesi del Triveneto, dalla Croazia, dalla Slovenia e naturalmente anche da altre zone del nord d’Italia. Anche il nostro vicariato aveva organizzato un pullman e così una cinquantina di altopianesi, compresi noi due, erano presenti a quel grande incontro di cattolici che ha veramente reso l’idea dell’universalità della nostra religione. Tanto per fare un esempio solo della nostra Diocesi c’erano ben 160 pullman, molti dei quali partiti alle prime ore del mattino. Arrivati a Mestre, ci siamo subito resi conto dell’organizzazione con cui questo evento era stato preparato e, nonostante fossero appena le 7.30, ci siamo diretti nell’area che ci era stata riservata per la partecipazione alla Santa Messa programmata per le ore 10.00. Nel giro di poco tempo il parco si è riempito di pellegrini tutti ansiosi di poter vedere da vicino Sua Santità e di ascoltare la Sua parola. Forte è stata l’emozione di tutti quando il Papa è arrivato ed è passato tra la gente con la sua “papamobile” benedicendo e salutando. Alle ore 10.00 è iniziata la Santa Messa concelebrata da uno stuolo di sacerdoti provenienti da ogni diocesi e sostenuta dai canti di più corali. Nonostante l’innumerevole massa di persone dobbiamo dire che la celebrazione è stata seguita con devozione e partecipazione. Tutti poi hanno ascoltato con molta attenzione l’omelia nella quale il Santo Padre ha messo in risalto che “il Nordest è testimone ed erede di una storia ricca di fede, di cultura e di arte, i cui segni sono ancora ben visibili anche nell’odierna società secolarizzata. L’esperienza cristiana ha forgiato un popolo affabile, laborioso, tenace, solidale. Esso è segnato in profondità dal Vangelo di Cristo, pur nella pluralità delle sue identità culturali.” Ha quindi invitato a custodire, rafforzare e vivere questa preziosa eredità e a testimoniare l’amore di Dio per l’uomo con le opere e le scelte di vita. “Abbiate cura di mettere al centro della vostra attenzione la famiglia, culla dell’amore e della vita, cellula fondamentale della società e della comunità ecclesiale; questo impegno pastorale è reso più urgente dalla crisi sempre più diffusa della vita coniugale e dal crollo della natalità……..” Il Papa ha quindi espresso un pensiero per i giovani che vivono spesso una situazione di disagio, di insicurezza, di fragilità dovute all’incertezza per il futuro, ma “ portano nel cuore una grande fame e sete di Dio, che chiede costante attenzione e risposta.” Non sono poi mancati i richiami alle sfide del nostro tempo come la crisi economica e l’accoglienza degli immigrati; testimoniando che la bellezza dell’avvenimento di Gesù Cristo (via, verità e vita) è il fulcro della promozione del “bene comune”: il bene di tutti e di ciascuno. Nel contesto odierno solo la speranza affidabile di persone che credono può sviluppare l’impegno a suscitare una nuova generazione di uomini e donne capaci di assumersi responsabilità in ogni campo della vita terrena che, essendo un cammino verso il cielo, è pur sempre un anticipo di eternità. Sta a noi, abitanti del Triveneto, accogliere questo messaggio di speranza e comunicarlo con un atteggiamento carico di fede e con un adeguato stile di vita . Paolina e Cristiano LE NOTIZIE DI COSTA TIBERIO Come avevo promesso di fare con un articolo su Alta Burg la Voce per il libretto n. 79 del tempo di estate, in questo numero che vi aggiornerò con le Notizie dei Alcuni e ai vari Mesi di Autunnali e soprattutto Invernali quando nelle varie Pagine di 15 e 16 del 77° Libretto ho scritto delle mie Notizie di Costa Tiberio e lui si continua a Scrivere con queste cose che ci sono. Siamo giunti al termine quando si Conclude il Mese di Agosto e che poi si va verso il Mese di Settembre perché il nostro amico di tutti noi che siamo suoi Amici di questo Vescovo che si Chiama Antonio Mattiazzo che proviene dalla Città di Padova; e lui farà una Celebrazione Eucaristica per fare ad una Santa Messa durante la Mattinata nella cattedrale di Santa Giustina in Padova che si trova nel Piazzale che si chiama il Prato della Valle. Proprio lì si farà la Santa Messa dove vengono fatti dei alcuni e ai vari Libretti che si chiama L’Iniziazione Cristiana della Diocesi di Padova per quelli che ci sono degli Orientamenti Pastorali per le varie ed alcune Parrocchie di Padova e anche del nostro Altopiano Di Asiago con le sue Comunità Cristiana e Parrocchiali e sono rivolti ai seguenti Gruppi che si chiamano: Consigli Pastorali e Parrocchiali di ogni Parrocchia . Il Vescovo Antonio Mattiazzo che spiega questi orientamenti a tutte le Persone, la Gente, agli alcuni e ai vari Sacerdoti, Catechisti, Animatori e Animatrici. Nel Mese di Settembre ci sono con due Iniziative e perciò si dedica per la 1° Domenica ad una Festa che si chiama La 35° Festa delle Patate dove si trova nella nostra Parrocchia di Rotzo per 3 giorni tra il Venerdì 2 Sabato 3 e poi si va verso con una Grande serata delle Patate e si farà nella Domenica 4 di Settembre comprendente la Festa di Ringraziamento con una Solenne Concelebrazione e nella Eucaristica con alcuni e ai vari oggetti di quella giornata libera che facciamo tra di noi. Mentre poi nella 2° Domenica di Settembre si farà La Festa della Montagna che si svolge nella 11° Festa di una Chiesetta dedicata a San Francesco a Campolongo di Rotzo dove si va a Sciare sulla Neve nel tempo delle Vacanze Natalizie e poi anche il Tempo di Estate e si Organizzano e si Programma per andare a fare nelle Uscite e delle nostre Escursioni varie. Su queste Strade, e i Sentieri si va con la Bicicletta ma anche con le nostre Gambe per Camminare Fino al Passo Vezzena e poi si ritorna verso delle nostre Malghe di Rotzo; e poi con questa Festa si Conclude il Tempo di Estate. Nella 3° Domenica di Settembre si farà ad un Inizio del nuovo Anno Scolastico e IL Catechismo ma per tutti noi che siamo Le scuole, nel nostro Veneto riaprono Lunedì 12 di Settembre fino poi alle Vacanze Natalizie. Con la Stagione di Auturno si inizia il Catechismo e si comincerà al Mercoledì nel Pomeriggio Alle Ore 14,30 fino poi con il Tempo delle alcune e alle varie Vacanze Natalizie; e poi si farà ad ogni Sabato Pomeriggio alle Ore 15,00 varie Prove dei Canti per Il giorno seguente della Domenica Mattina. Durante la fine con il Mese di novembre e precisamente la Domenica con il Cristo Re dell’ Universo quando si conclude il Tempo Ordinario e si Ricomincia con un Nuovo Anno chiama Tempo di Avvento e in quel giorno si faranno nelle 4 domeniche delle Animazioni che si farà con dei alcuni e ai vari Ragazzi e alle varie Ragazze che ci frequentano il Catechismo e soprattutto con nei loro Catechisti. Con questo numero di 79° Libretto in Alta Burg la Voce ho scritto delle mie cose che si faranno insieme con queste mie Parole e scritte nel mio Pensiero che poi si va verso L’Estate e il prossimo libretto sarà nel Mese di Autunno con il seguente n 80° Libretto dove parlerò delle varie Ed alcune Iniziative e varie Attività. . COSTA Tiberio LA PAGINA DI VANIA Il giorno 17 marzo 2011 si è festeggiato il 150° anniversario della fondazione della Repubblica Italiana. In Cooperativa dove lavoro abbiamo fatto anche noi dei festeggiamenti ed io ho copiato per l’occasione questa poesia: LA REPUBBLICA ITALIANA Ed oggi compie gli anni la nazione Centocinquanta e li porta benone. Facciamole gli auguri e una sorpresa: restiamo sempre uniti in sua difesa! Di fronte ad ogni gioia e ogni dolore Restiam fedeli sempre al tricolore! Di fronte a ogni dolore e a ogni gloria Restiamo fedeli alla sua grande storia! CERATO Vania ELEZIONI COMUNALI ELEZIONI COMUNALI DEL 15 E 16 MAGGIO 2011 Si sono tenute Domenica 15 e Lunedì 16 Maggio 2011 a Rotzo le Elezioni Amministrative per il rinnovo del Sindaco e del Consiglio Comunale. Unico Comune dell’Altopiano chiamato alle urne, è stato anche il primo Comune a sperimentare le modifiche introdotte dal legislatore sulla riduzione dei componenti del Consiglio Comunale, scesi quest’anno a 10, compreso il Sindaco, contro i 13 che fino ad ora amministravano il Comune. Sette sono stati i Consiglieri eletti nella Maggioranza Consiliare e tre quelli del Gruppi di Minoranza. Le liste partecipanti alla competizione elettorale erano tre, la Lista n.1 “Per Rotzo”, la Lista n.2 “La Destra” e la Lista n.3 “Insieme per Rotzo”. Ha prevalso la Lista n.3, capeggiata da Lucio Spagnolo, attuale Presidente della Comunità Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, già Sindaco di Rotzo dal 1995 al 1999, che ha ottenuto 250 voti contro i 177 ottenuti dalla lista capeggiata da Michele Arcangelo Iuliani, Primario di Chirurgia all’Ospedale di Asiago che ha portato in Consiglio Comunale, oltre al candidato Sindaco, i Consiglieri Massimiliano Sartori, eletto con il maggior numero di preferenze (39) e Costantino Slaviero. La Lista n.2 “La Destra”, capeggiata da Toldo Livio, metalmeccanico di San Vito di Leguzzano, ha ottenuto 23 voti e non ha rappresentanti in Consiglio Comunale. Questi i risultati ottenuti da ciascun Consigliere: Lista n.3 “Insieme per Rotzo” - Candidati eletti: Massimiliano Pretto voti n.38, Luciano Cunico voti n.36, Sergio Marangoni voti n.29, Giorgio Dal Pozzo voti n.21, Giovanni Battafarano voti n.19, Aldo Pellizzari voti n.17. Candidati non eletti: Aldo Sacco Comis dell’Oste voti n.17, Andrea Rebeschini voti n.15 e Luciano Caldognetto voti n.7. Lista n.1 “Per Rotzo” - Candidati eletti: Michele Arcangelo Iuliani candidato Sindaco, Massimiliano Sartori, voti n.39, Costantino Slaviero voti n.22. Candidati non eletti: Massimo Vellar voti n.21, Patrizio Costa voti n.17, Lauro Tondello voti n.16, Mirco Sartori voti n.15, Luca Toldo voti n.13, Christian Sartori voti n.6 e Roland Spagnolo voti n.5. Lista n.2 “La Destra” nessun candidato eletto. Unico candidato ad ottenere preferenze, Paolo Marzari, voti n.4. Alla nuova compagne amministrativa i migliori auguri di un proficuo lavoro a beneficio della comunità di Rotzo ANNO XIX ° - N°79 A questo numero hanno collaborato: Cera Luciana, Cerato Vania, Costa Alberto, Costa Oscar, Costa Paolina, Costa Tiberio, Dal Pozzo Lidio, Dal Pozzo Matteo, Ferraresi Massimo,Ferraresi Matteo, Panozzo Don Pierangelo, Stefani Cristiano, Stefani Don Sergio, Stefani Maria Teresa, Tumelero Lucia Stampato in proprio e diffuso tra le famiglie Della Comunità Cristiana di Rotzo; Via Roma,72 – 36010 – ROTZO – Vicenza ITALIA Tel. e fax 0424 – 691004 Foto: In copertina: I ragazzi che hanno ricevuto il Sacramento della 1^ Comunione ; Sul retro: La Quarta campagna di Rotzo Rogazione ALTABURG “LA VOCE “ E TUTTO SU ROTZO SU: www.rotzo.net lungo la