di John Dryden – Musiche di Henry Purcell
regia e traduzione Elisabeth
Boeke
direzione musicale Silvia Girardi
coordinamento attori sul testo Ambra D’Amico
con il II corso attori
Stefano Accomo, Giulia Angeloni, Francesca Cassottana, Luca D’Addino, Sara Dho,
Alessandro Grima,Ivano La Rosa, Caterina Luciani, Marta Mungo,
Giuseppe Palasciano, Nazzareno Patruno, Martina Polla, Andrea Romano,
Selvaggia Tegon Giacoppo, Emanuele Turetta, Silvia Valsesia
Assistente alla regia Maria Vittoria Bellingeri
Inserti drammaturgici Emanuele Aldrovandi
Pianoforte Silvia Girardi - Clarinetto-flauto dolce Federico
Dragoni - Oboe Daniele Solca
Viola Giulia Sandoli - Violoncello Bruna Di Virgilio - Violino Francesca Ferrario
Tromba Mario Paudice
Realizzazione scene Roberto “Pio” Manzotti, Irene Bonifazi, Alice Capoani
Responsabile scene Stefano Accomo Responsabile attrezzeria Martina Polla
Costumi Enza Bianchini con Nunzia Lazzaro
Responsabile costumi Francesca Cassottana, C aterina Luciani
Luci Paolo Latini
Tecnico luci Simona Ornaghi
Responsabile luci Sara Dho
Coordinamento ODG canto Marta Mungo
Direttore di scena Giuseppe Palasciano
MILANO TEATRO SCUOLA PAOLO GRASSI - TEATRINO
4, 5, 6 MAGGIO 2011 ORE 19 - 7, 8 MAGGIO ORE 14
John Dryden (1631 –1700)
Dra mma turgo, collaboratore di Da venant nei primi anni della Res taura zione, ne di venta l ’erede
cul turale dopo la morte nel 1668: lo testi moniano l ’assidua sperimentazione dra mmaturgi ca , il
rapporto dialetti co con la tra dizione, con Shakespea re in pa rticolare e la ca ri ca di poeta laurea to, cui
si aggiunge quella di s toriogra fo reale, alla corte degli Stua rt. Atti vo sulla s cena cul turale inglese per
qua rant’anni , dalla res taurazione al 1700, abbina ai propri interessi la versa tilità del talento di cri ti co,
traduttore, poeta e dramma turgo. Nel novembre 1662 Dryden fu eletto nella Royal Society, delle cui
a tti vi tà si disinteressò ta nto da esserne espulso nel 1666 per non a ver paga to le tasse associati ve.
Con la riapertura dei tea tri dopo il bando puri tano, Dryden di venne un dramma turgo apprezzato, e
dal 1668 s crisse tre dra mmi all 'anno per la Compa gnia del Re. Scri ve la prima vera opera inglese
Albion a nd Albanus nel 1685. L’opera si dimos tra il terreno più ada tto per pra tica re l ’innesto di rima
e temati ca eroi ca : da The state of innocence a nd The Fall of Man (1674), Paradise Lost (1685) a King
Arthur, or the British Worthy (1691). Ma i s uccessi più gra ndi Dryden li ebbe quando s crisse versi
sati ri ci (Mac Flecknoe), poema eroicomi co in forma di libello in ci rcola zione dura nte gli anni in cui
Dryden era poeta a corte, che a tta cca va sa ti ri camente l o s cri ttore T. Shadwell . L’a rtista ,
appa rentemente contraddi ttori o e opportunista , costantemente dispos to a china rsi al potere, a
cambiare ba ndiera politi ca e religiosa (omaggio a Cromwell-Heroi c Stanzas , celebrazione di Cha rles
II-Astrea Redux) si convertì al ca ttoli cesimo, contemporanea mente alla successione al trono del
ca ttoli co James II (1685). Quando James II venne depos to, a ca usa delle sue posizioni morali e
religiose Dryden perdette il pos to di Poeta Laureato a corte, e venne sosti tui to da T. Shadwell. Da
quel momento dovette vi vere con ciò che guadagna va s cri vendo e traducendo. Dryden morì nel
1700 e fu sepol to nella Wes tmins ter Abbey. L'influenza di Dryden come poeta fu enorme durante
tutto l'a rco della sua vi ta , e alla sua morte mol te elegie in suo onore vennero s cri tte dalla comunità
lettera ria inglese. La Ri voluzione, il disordine, l ’umiliazione dell ’a rte, temi presenti in Dryden, sono
des tina ti a ri compa ri re nel tempo sotto va rie forme.
Henry Purcell (1659-1695)
Nas ce in una fami glia di musicis ti , suo padre, Henry Purcell il Vecchio, fu maestro del coro di
Westmins ter Abbey per tre a nni . Dopo la morte del padre, il giovane Henry venne segui to da suo zio
anch’egli Gentiluomo della Cappella Reale e succedette ad Henry La wes come liutista di corte. Grazie
al pres tigio dello zio, il giova ne Henry di venne cos ì coris ta nella Cappella Reale. Proprio in ques to
ambiente Henry tras corse la sua i nfanzia, s viluppando abilità sorprendenti . Il suo primo maestro fu
Cooke e poi Humphreys , che a veva la vora to s otto la guida di Lulli. Molto apprese della tecni ca di
Ca rissimi , assai in voga in quel periodo. John Blow gli succedette nel 1674 e si vantò di essere s tato il
maes tro di Purcell . Sui registri dell’Orchestra Reale Henry Purcell compa re “nelle funzi oni di cus tode,
fa bbri cante, ripa ra tore, accomoda tore ed accorda tore di organi , vi rginali, flauti e tutti gli altri
qualsivoglia strumenti a fiato di Sua Maestà ”. Nel 1683 John Blow si di mise dalla ca ri ca di organista
presso la Westmins ter Abbey, per fa vori re la ca rriera di Purcell che prese il suo nuovo ufficio in
quella da ta . Purcell compose opere tea trali famose tra cui The Liberti n e nel 1679 un inno per la
Cha pel-Royal . Durante il peri odo presso la Wes tminster Abbey, si dedi cò quasi es clusi vamente alla
s cri ttura di Musi ca Sacra , e per sei anni non si dedi cò più al tea tro. Nonostante ciò diede vi ta a due
importanti opere tea trali, quali la musi ca per Theodosius e per Vi rtuous Wife. La composizione della
sua opera Didone ed Enea , che ra ppresenta un’importante ta ppa nella s toria della musica
dra mma ti ca inglese, è a ttribui ta a ques to peri odo. Nel 1682, Purcell venne promosso ad organista
della cappella reale, simul taneamente a quella nell’abbazia . Negli anni seguenti s cri ve musi ca sacra ,
odi per il Re e la famiglia reale, ed al tre simili composizioni . Purcell riprese il suo la voro i n a mbi to
tea trale nel 1687, fornendo la musi ca per Tyranni c Love di Dryden. Tre anni dopo compose la
colonna sonora per The Tempes t di Shakespea re, ri presa da Dryden, e, nei mesi ed anni a veni re, ne
s crisse mol te al tre per di verse opere tea trali conosciute all’epoca . Purcell si cimentò sia in opere
tea trali nel nas cente genere dell’opera li ri ca, che i n composizioni s trumentali. Nei suoi brani
incorpora elementi s tilisti ci i taliani e francesi , e crea un pa rti cola re genere di musi ca ba rocca inglese
unico nel suo s tile. Ha composto 42 duetti ed oltre 100 canzoni, inni ed odi. Durante l'ul timo anno
della sua vi ta (1695) s crisse la semi-opera La Tempesta , uno dei suoi più grandi capola vori . Morì nel
1695, all’api ce della gloria ; sua moglie pubblicò pos tume numerose sue opere, tra cui l'ormai famoso
Orpheus Bri tanni cus . Purcell fu onora to da mol ti suoi contemporanei ; Händel lo prese a modello in
mol ti la vori musi cali. E’ inol tre uno dei pochi compositori barocchi che ha a vuto una di retta influenza
sui composi tori inglesi moderni, quali Benjamin Bri tten e persino musicis ti rock odierni come Pete
Townsend di The Who si sono ispi ra ti ai suoi capola vori .
King Arthur, semi-opera di Henry Purcell, prende spunto da una commedia pa triotti ca crea ta dallo
s tesso Dryden nel 1685. La composizione, ri cca di s cenografie, ma cchinerie, ca nto e danza consisteva
in un dramma eroi co dal soggetto mi tologi co-s tori co, con l ’intenzione di celebra re l ’anni versa rio
dell ’ascesa al trono di Cha rles II; ma il s ovrano non apprezzò, insistendo per una opera che si
ri facesse allo stile fra ncese, e la s toria Arturiana venne quindi a ccantona ta.
Dopo la Glorious Revolution del 1688, Dryden (la cui fede ca ttoli ca gli cos tò il posto di Poeta
Laurea to) fu cos tretto, per necessi tà economi che, a risus ci ta re il suo dramma adattandolo al gus to
del momento. Inviò una versione ri visi tata negli aspetti poli ti ci a Purcell , compositore che a mmi ra va
mol to. Questi a pportò al tre modi fiche in modo che vers o e musi ca fossero più i n a rmonia , anche se
non proprio secondo il gus to di Dryden, che infatti s cri ve: “Siccome questo genere di spettacolo è
principalmente destinato al piacere degli occhi e delle orecchie, la mia arte ha dovuto sottostare alla
sua!”. Il dra mma ha solo un lontano rapporto con Artù e i Ca valieri della Ta vola Rotonda. L’i ntreccio
è i nteramente inventato dallo scri ttore ad eccezione dell’episodio della selva i ncantata ,
appa rtenente al ca nto XVIII della Gerusalemme Libera ta , che abbia mo integra to nel libretto. Eppure,
nonos tante l’esiguità della ma teria , il poeta dimos tra il suo s traordina rio talento a rmoni zzando
l ’eroi c tragedy con le imi ta zioni dei classici creando la dra mati c opera . Le musi che sono pa rte
integrante del dra mma, includendo i “masques ”. Nella versione ori ginale gli uni ci persona ggi che
cantano e reci tano sono Philidel e Gri mbald: cosa eccezionale perché di solito le pa rti canta te nelle
semi -operas veni vano affida te a ca ntanti, e quelle reci tate a d a ttori professionisti . Nella nostra
versione è proprio la specifi ci tà del Corso Attori che ci dà l’opportuni tà di una messa in s cena dove
invece tutti i persona ggi cantano e reci tano.
Importante è inol tre l’aspetto meta tea trale dell ’opera, ri cca di battute che fanno ri ferimento al fa tto
che i pers onaggi sono a ttori che si trovano sul pal cos ceni co, o al fatto che gli spetta tori assistono a
una rappresentazione a tea tro. La finzione è in certa misura di chia ra ta, come era di moda all ’epoca
della restaura zione, in cui gli attori si ri volgevano di rettamente alla sala con ammi ccamenti e
provocazioni, in un dialogo cos tante tra finzione del palcosceni co e real tà della vi ta quotidiana .
La plurali tà di regis tri del dra mma (poli ti co, allegori co, bucolico, ma rziale, a moroso, i roni co,
sovra nna turale) genera un’infinità di prospetti ve possibili, che ci ha da to lo spunto per a rri cchi re
ul teriormente il libretto, ada ttandolo ad un cas t di 8 attori e 8 attri ci , utilizzando al tri autori (Swift,
Twain, Defoe, Villiers , Sha kespea re, Tasso, etc) e personaggi inerenti al periodo stori co (Cerva ntes,
l ’autri ce Aphra Behn, e La Contessa di Halifa x, moglie del Conte Halifa x, mecena te e fonda tore della
Ba nca d’Inghilterra ), canzoni e s cene di contemporanei (Monty Python, J. Lennon, E. Al drova ndi)
creando così ulteri ori masques, assecondando l ’interpreta zione musi cale offerta da Purcell in s ottile
dialettica con il tes to: il tono na zionalista del finale può cos ì risul ta re compromesso da una possibile
lettura pa rodis tica . Nel lieto fine della vi ttoria del Bene, la ri flessione di Arthur sul futuro è
comunque pervasa da incertezza e inquietudine …
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Programma di sala Who`s King Arthur