Rio De Janeiro (continua da pag. 1) La decisione di ‘eliminare’ i due ragazzini, senza alcun motivo, è stata registrata dalla telecamera nell’abitacolo dell’auto: “Andiamo là in cima?” hanno detto tra loro gli agenti. Dopo la sosta per uccidere i ragazzini, i poliziotti sono risaliti in macchina e sono andati via, archiviando la pratica con un “Meno due”. Il procuratore che indaga, Homero Freitas Filho, ha confermato: “Se una delle vittime non fosse sopravvissuta, per i soldati l’impunità sarebbe stata garantita”. E sull’impunità puntavano anche i poliziotti che hanno stuprato tre donne nella favela di Jacarezinho ad agosto. Dopo essere state seguite in casa con la scusa di un controllo, le tre donne di 35,18 e 16 anni, sono state portate in un vicolo buio, denudate e poi rinchiuse in una baracca. Lì seviziate e stuprate sotto la minaccia delle armi. La denuncia, e la conferma da parte di un poliziotto che era con i tre accusati ma che non aveva partecipato alle violenze, hanno fatto venire a galla la vicenda. Lettere al Direttore Solo alcuni dei numerosi episodi inquietanti che Il Dottor A. C. caratterizzano la quotidianità di violenza a Rio. Stimatissimo Direttore Storie e numeri che mostrano la terribile Ancora una volta mi piacerebbe avere un suo situazione nella quale versa la città, che tra meno di due anni ospiterà milioni di visitatori e illuminato parere circa il ridicolo di cui si sono coperti gli amministratori del comune di Genova atleti per le olimpiadi. proclamando l'allerta 2 (cataclismi naturali) nei giorni scorsi. Ella, nella Sua specchiata correttezza, potrebbe dirmi che è stato un eccesso di prudenza dovuto ad un senso di protezione e rispetto nei confronti dei cittadini..... Ebbene mi sento di risponderLe che è stato solo un modo per pararsi il c... Visto il trascorso e gli avvisi di garanzia, questo comportamento è il solito dei nostri splendidi Non importa che il Brasile sia un politici. Che cosa ne pensa? Sentitamente Suo. paese "barbarico" con i suoi cittadini. Quello che conta è il business: prima i Belin, ho consigliato a mondiali di calcio del 2014, poi le Matteo Renzi di diminuire olimpiadi del 2016 a qualunque costo! il numero di parlamentari! IO NON VOTO NEWS e se proprio devo … Voto Beppe Grillo [email protected] Savona Giovedì 13 Novembre 2014 Fondato nel 2012 – Anno III NUMERO 111 http://www.iononvotonews.altervista.org/ Rio de Janeiro Rio de Janeiro: stupri ed esecuzioni grazie all’impunità. Così agisce la polizia Le statistiche e le storie di chi è scampato alla barbarie testimoniano della violenza con cui possono operare gli agenti della città che tra due anni ospiterà le olimpiadi. 24 agosto 2014 Luigi Spera €0 L’ANGOLO DEL RELAX Il Quizzone Qual’è il cesso più adatto a Renzi e perché? a. b. c. Casaleggio, gli influencer e il nuovo potere Come prendiamo le nostre decisioni? Davvero sono potenti gli influencer di cui tanto parla Casaleggio? Herbert Alexander Simon è stato un illustre economista, psicologo e informatico che ha contraddetto la visione della razionalità di tipo neoclassico, che nel momento decisionale considera soltanto i vincoli esterni all’azione umana cioè quei vincoli di risorse e di informazione disponibili per il soggetto. Simon nella sua teoria decisionale comprende anche gli aspetti psicologici del processo decisionale. La sua teoria della razionalità considera anche i vincoli interni all’individuo. Gli esseri umani possiedono una razionalità limitata a causa della loro - stupidity (limitate capacità di calcolo) - ignorance (impossibilità di conoscere tutte le alternative possibili) - passion (emozioni). Teniamo bene a mente questi limiti quando qualcuno afferma di non essere influenzabile: ognuno di noi è condizionato dai propri limiti cognitivi ed emotivi quanto dalla complessità dell’ambiente in cui si trova ad operare. Come agisce un leader influencer con un grosso potere comunicativo? Ovviamente gioca su questi handicap cognitivi propri di ognuno: 1. limiti attenzionali e di memoria: non riusciamo a seguire nel contempo più eventi e non possiamo riflettere consapevolmente che su un numero limitato di informazioni. Il leader lo sa e manipola le informazioni per renderle ridondanti. 2. limiti nella coerenza delle conoscenze: è impossibile confrontare tutte le nostre credenze in modo da poterle rendere coerenti. Il leader ripete all’infinito gli stessi concetti rendendoli coerenti al posto nostro. Questa individua potrebbe andare a lavorare ... di Barbara Collevecchio Se la mente umana difficilmente riesce a considerare più di 6 o 7 variabili alla volta è evidente che non siamo esseri completamente razionali e che sia comodo per la nostra psiche che qualcuno scelga per noi, anche se non ce ne rendiamo conto. Grazie alle neuroscienze sappiamo che per il nostro cervello: 1. le decisioni diventano problematiche se si hanno troppe informazioni (Per questo un esperto di comunicazione politica ripete sempre lo stesso concetto di base declinandolo in forme diverse) 2. se le informazioni sono troppe prendiamo decisioni peggiori e comunque insoddisfacenti (Per questo spesso la migliore strategia è semplificare, dare soluzioni semplici a problemi complessi con naturalezza, che poi siano soluzioni infattibili gli elettori lo scopriranno troppo tardi) 3. la vigilanza e l’attenzione calano con il numero di elementi da considerare (Più che dare informazioni e scendere nella complessità meglio che il leader parli in modo semplicistico, infarcendo il tutto di battute o invettive) 4. le prestazioni peggiorano se le informazioni ci arrivano ravvicinate nel tempo, pesano maggiormente le ultime informazioni arrivate (Per questo è strategico dosare le interviste e le apparizioni in pubblico e i confronti diretti ) 5. alcune delle decisioni migliori sono emotive o inconsce ( per questo il leader deve incarnare l’uomo comune e la sua immagine deve permettere all’elettore un identificazione) Cosa succede se applichiamo tutto questo al web e alla propaganda politica? Siamo convinti che avere questo potere nel web sia poi così diverso da chi ne ha possedendo delle televisioni? Paragonare il potere delle televisioni con quello del Web ... Soluzione a fondo pagina Consigliagli anche di eliminare il Sindaco e tutti gli assessori del comune di Genova! Quanto da Lei esposto è già risposta alla sua stessa domanda e Lei sa quanto io odi (e non solo cordialmente) i politici sciagura dell’umanità che ne sta causando la rovina. Fra tali esseri abominevoli non possono non figurare due esimi, come molti affermano, “ciarlatani”: Berlusconi Silvio e Renzi Matteo (in rigoroso ordine alfabetico) ritenuti ambedue immensi “cialtroni”, boss al comando di truppe infami, composte dai rifiuti della politica italiana: PDL e PD, un cancro da eliminare in qualunque modo. Posso poi aggiungere qualcosa di più personale, ispirandomi al famosissimo film di Sergio Leone degli anni ’60 “Il buono, il brutto il cattivo” partorendo: “Il mondo si divide in due categorie quelli che tendono a pararsi il culo e quelli che per il culo sono presi”. Noi ovviamente siamo i secondi. E volendo concludere in bellezza ci sarebbe da augurare agli amministratori di Genova un simpatico incontro con un Charles Bronson, redivivo si, ma nei panni dell’interprete del famosissimo film “Il giustiziere della notte”. Il Direttore Matteo sei un animale da zoo! Chi me? Calma Beppe, cerchiamo di non offendere! ... invece di sparare tutte queste cazzate!!! ... è semplicemente demenziale!!! Rio de Janeiro - Quando era ancora in corso la coppa del mondo, con gli obiettivi del pianeta puntati sull’evento sportivo e sulla repressione delle manifestazione di piazza, la sicurezza in città è stata assicurata con maggiore discrezione, ma con i soliti metodi. Quelli violenti, che garantiscono da sempre agli agenti carioca una posizione di vertice tra le polizie più dure del pianeta. Le statistiche dei primi sei mesi dell’anno hanno fatto strappare alla Pmerj nuovamente il primato di agenti che più uccidono al mondo, grazie a un + 42,5 di omicidi registrati nel primo semestre 2014. Adolescenti poveri, neri, residenti delle favelas e senzatetto: queste le principali vittime degli abusi. E con la fine del mondiale di calcio, le cose sono anche peggiorate. Nella sola favela di Acarì, tra il 15 luglio e il 4 agosto, i morti nel corso di operazioni della polizia sono stati nove, ben 30 dall’inizio dell’anno. In città, complessivamente si sono registrati 285 omicidi. In base ai dati diffusi dall’Istituto di Pubblica Sicurezza, si tratta del primo aumento dall’avvio del processo di pacificazione di alcune favelas con le Upp, la cui crisi è evidente anche in questi numeri. La prima Upp è del dicembre 2008. Nei primi sei mesi di quell’anno, gli omicidi da parte della polizia erano stati 757. Ben 561 nei primi mesi del 2009. Da quel momento però, grazie anche a un inizio incoraggiante per le Upp, le percentuali erano crollate. Di fronte a una lunga crisi degli ultimi due anni, gli indici sono di nuovo impazziti. E le cause sono molteplici. Per Atila Roque, direttore di Amnesty International Brasile, “nel Paese c’è una classe ‘pericolosa’, composta da giovani neri e residenti delle periferie. E’ con questa premessa che opera la repressione della polizia, spesso con l’appoggio di un a vasta parte della società che accetta di buon grado le uccisioni, soprattutto per come crimini e criminali sono riportati dalla stampa”. Le ragioni della violenza sono molteplici: una polizia formata per la ‘guerra’ e l’eliminazione del ‘nemico’, agenti impreparati tecnicamente e psicologicamente, formati con una dottrina di pura repressione e controllo delle classi pericolose”. E con la Upp le cose non sono cambiate molto. L’atmosfera è pesante, e i sentimenti emergono forti nelle parole dei favelados. Per Andrè, residente nella favela Babilonia: “La storia che Upp sia una polizia diversa è una bugia è la stessa polizia militare creata 205 anni fa, la stessa che fu creata all’epoca dell’Impero, per difendere interessi della Corona portoghese, per uccidere e per arrestare neri schiavizzati”. Il problema però non è solo nel numero di morti. La questione è che quelli che vengono definiti ‘atti di resistenza’ sono spesso vere e proprie esecuzioni. Alcuni episodi gravi delle ultime settimane hanno messo in luce uno dei principale problemi della polizia carioca: l’impunità. Le storie di abuso sono trasversali tra i vari battaglioni, corpi speciali, Upp e senza distinzione territoriale. Da brivido la vicenda raccontata da un 15enne. Fermato l’11 giugno per strada in pieno centro con un suo coetaneo con la scusa di aver commesso un furto, anziché in commissariato, il ragazzino è stato portato in una località remota non lontano dalla favela Morro do Sumarè. Lì i poliziotti lo hanno ferito a colpi di fucile. Il ragazzino si è salvato fingendosi morto. Non è andata meglio all’altro ragazzo. Colpito a morte con un proiettile alla testa. Dalla denuncia del sopravvissuto sono partite le indagini. La ricostruzione è stata possibile anche grazie alle telecamere interne alle auto della polizia. (continua a pag. 2) Soluzione: c - perché è rosso come il suo partito. Naturalmente sto scherzando! a pag. 2 · Continua da pag. 1 · Lettere al Direttore · Casaleggio, gli influencer e il nuovo ... a pag. 3 · La crescita economica e la scienza · Immigrazione e dintorni ... · Che cosa è più prezioso a pag. 4 · L’angolo della fantascienza · Storia della fantascienza · Rassegna di URANIA a pag. 5 · Quesiti di matematica · Commento al campionato di calcio 2014–2015 · L’angolo della cucina a pag. 6 · Tre canzoni per voi La crescita economica e la scienza delle decisioni assurde Non c’è un politico, oggi, che non parli di “far ripartire la crescita” come il modo di risolvere tutti i problemi economici che abbiamo. Ma su cosa si basa questa idea? Certamente se ne potrebbe discutere a lungo, ma i politici che parlano tanto di crescita sanno di cosa parlano? Io credo di no e provo a spiegarvi perché la penso così per mezzo di una storia che è successa veramente dalle mie parti. Qualche anno fa, quando il sindaco è venuto a inaugurare un nuovo edificio vicino a dove lavoro, si è accorto che una stradina della zona era “ancora a doppio senso”. Scandalizzato, pare che abbia decretato seduta stante che dovesse essere trasformata in strada a senso unico e così è stato fatto poco dopo. In realtà, la stradina era un po’ stretta, si, ma con un po’ di attenzione ci si poteva passare benissimo in due e in tanti anni non era mai successo niente. Ci passava poca gente: era poco più di un vicolo di campagna. Trasformata a senso unico, invece, è successo un disastro. La gente ci passava a tutta velocità, alcuni andavano in contro mano per evitare di dover fare un giro di tre chilometri per arrivare a cento metri di distanza. Infine, qualcuno si era accorto che era una scorciatoia; il traffico era aumentato e cominciavano a passarci anche i mezzi pesanti. Alla fine, un tale che andava contromano ha messo sotto un bambino. Per fortuna il bambino non si è fatto niente di grave, ma in comune si devono essere accorti che forse c’era un problema. Così, hanno dovuto espropriare dei terreni per allargare la strada e trasformarla in una strada a doppio senso – come era prima! Un bel pezzo di terreno agricolo cementificato e denaro pubblico speso per una strada di cui non c’era nessun bisogno. Ora, ci possono essere delle ottime ragioni per mettere certe strade a senso unico. Però credo che questa storia illustra bene il concetto che molte decisioni, anche importanti, sono prese senza pensare alle conseguenze. Esiste, in effetti, tutta una “scienza delle decisioni assurde”. Fra i tanti studi nel campo, ce n’è uno particolarmente interessante di Jay Forrester che ha parlato di un errore comune con i “punti leva” con i quali si può agire sui sistemi sociali, economici e di altro tipo. Secondo Forrester, gli esseri umani sono bravi a capire quali sono i punti leva, il problema è che tendono ad tirare la leva al contrario, ottenendo l’effetto opposto di quello che vorrebbero. Ne parla in dettaglio un articolo piuttosto famoso di Donella Meadows che purtroppo non è mai stato tradotto in italiano. Potete leggere qualcosa in proposito in un mio articolo. Da questi studi, si deduce che siano sindaci, assessori, dirigenti di industria, o chi altro, spesso non si rendono conto che le loro decisioni possono avere conseguenze inaspettate. Per esempio, trasformare una strada da doppio senso in una a senso unico sembra una buona idea: sembra farla diventare più larga e comoda per chi ci passa. Ma poi ci si accorge che il problema con quella strada era più che altro di evitare che ci passasse troppo traffico. Il fatto che fosse stretta non era un problema, era la soluzione! Allora, cosa possiamo dire dei nostri problemi economici? Siamo sicuri che l’idea di “far ripartire la crescita” sia una buona idea? O non sarà che spingere tanto per la crescita vuol dire “tirare le leve al contrario”? Non potrebbe essere che la decrescita del sistema economico non è un problema ma la soluzione? Ugo Bardi Comunicato Un caro amico ed ex collega mi ha inviato dopo il mio accorato appello di richiesta di materiale, fra molti articoli anche questi pensieri. Mi sono piaciuti e li ho pubblicati Siamo tutti fratelli, venite da noi e moltiplicatevi!! Se sono fratelli tuoi falli venire a casa tua!!! Il Direttore Che cosa è più prezioso Immigrazione e dintorni ... Fatta la doverosa premessa che chi emigra in altro paese decisamente a casa sua non deve stare probabilmente “molto bene” analizziamo la situazione del fenomeno in Italia. La vignetta, ispirata alle affermazioni di Papa Benedetto XVI durante un suo viaggio in Africa e alla tagliente risposta del padano Umberto Bossi non fanno la classica “grinza”: ambedue sono coerenti ai personaggi che le hanno fatte. La situazione in Africa è più che allarmante: molte nazioni sono condotte in modo feudale da governi tali che i nostri al loro confronto paiono “giuggiole” o ancor peggio da feroci e settarie dittature islamiche. Ed ecco che allora per sfuggire a massacri e povertà il fenomeno dell’immigrazione si è ingigantito sfuggendo di mano anche a questo nostro governo di buffoni, governo che fatica a mantenere i cittadini del proprio paese, figuriamoci quelli degli altri. "Cosa" fare e "come" farlo? Il "cosa" è semplice: si ponga fine a questo esodo di massa e il "come" diventa forse una questione militare. Parole forti? Certamente ma tutta l’Europa si deve fare carico del problema non solo l’Italia per quei quattro euro di elemosina che l’UE ci da per il disturbo. Tale problema va risolto alla fonte (anche, se necessario, rovesciando tali governi indegni) con aiuti mirati per queste nazioni. L’affermazione fatta da Benedetto XVI: «... fratelli venite da noi e moltiplicatevi!!» contiene due errori di fondo: il primo, la frase “... venite da noi ...” è inopportuna in quanto già arrivano senza invito e il secondo, quella “... e moltiplicatevi ...” (come se non bastassero già quelli esistenti) è anche delittuosa. La risposta di Bossi, pur se irriverente e poco educata, mette in luce come sia semplice invitare gli altri a casa altrui, con tutti gli annessi ed i connessi. Anche l’immigrazione dai paesi sudamericani, da quelli slavi e asiatici non crea di certo meno problemi: ai già noti si aggiunge anche quello dell’alto tasso di delinquenza che va a infestare le strade delle nostre città e come se non bastasse alle nostre mafie si aggiungono quelle cinesi, albanesi, rumene, ... Cosa fare? Semplice! Al primo reato rimpatriare questi delinquenti e se dovessero ritornare ... fate voi. Dopo questo “sano” trattato, apparentemente un po’ razzista, rimango fermamente della mia idea: le popolazioni dei paesi che generano il fenomeno dell’immigrazione vanno aiutati si, ma a casa loro. Come? Io ho avuto l’idea (vecchia come Matusalemme), ora a quegli “stronzi” che governano il mondo spetterebbe la soluzione, spetterebbe ... “Campa cavallo ...” Che cosa è più prezioso, la fama o la salute? Che cosa è più importante, la salute o la ricchezza? Che cosa è più dannoso, vincere o perdere? Più ami più soffri. Più accumuli più perdi. Conoscere ciò che è abbastanza è libertà. Conoscere quando fermarsi è sicurezza. -- Lao Tzu Non dare fiducia significa non ricevere fiducia. -- Lao Tzu Chi ha inventato la nave ha inventato il naufragio. -- Lao Tzu Colui che conosce gli altri è sapiente; colui che conosce se stesso è illuminato. Colui che vince un altro è potente; colui che vince se stesso è superiore. -- Lao Tzu L'argilla è necessaria per modellare un vaso. Ma il suo uso dipende dal vuoto interno che si riesce a creare. -- Lao Tzu La gente è difficile da comandare perché possiede troppa conoscenza. -- Lao Tzu Conoscere gli altri è saggezza. Conoscere se stessi è saggezza superiore. -- Lao Tzu Il cielo e la terra sono spietati e trattano miriadi di creature come cani randagi. -- Lao Tzu Se hai un problema e puoi risolverlo è inutile che tu ti preoccupi, se non puoi risolverlo è altrettanta inutile la tua preoccupazione. L'amore rende invincibili nell'attacco e nella difesa; quando il cielo viene in aiuto agli esseri umani, li protegge con il dono dell'amore. -- Lao Tzu) Sapere di non sapere è la cosa migliore. Fingere di sapere quando non si sa è una malattia. -- Lao Tzu) V. A. Buana, non avere soldi per tornare Africa! ... e nǔota!!! Possiamo dire che una cosa è bella, in quanto abbiamo l'idea di cosa sia una cosa brutta, e lo stesso dicasi per il bene e per il male. -- Lao Tzu) collegamento al sito internet: http//www.pensieriparole/frasi/lao-tzu/ L’angolo della fantascienza Recensione da Internet di «Quintet» «Quintet», è un film del 1979, di genere Fantasy, diretto da Robert Altman e interpretato fra gli altri da Paul Newman, Vittorio Gassman e Fernando Rey. In un futuro imprecisato, dominato dai ghiacci, dove la presenza umana conta le sue ultime vite nell'attesa che il "ciclo" (della vita) finisca, Essex, un cacciatore di foche, arriva in una cittadina imprecisata dove l'attività principale è il Quintet: gioco da tavolo praticato dalla popolazione della cittadina, divisa in rigide caste, al vertice delle quali si trova quella dei giocatori di quintet. Questo si sviluppa in tornei di cinque partecipanti. Sembra essere per questa gente l'unico motivo di "vita" tra una popolazione resa sterile dalla riproduzione per clonazione, ormai rassegnata ad essere l'ultima e né l'affacciarsi del ritorno della fertilità, né il ritorno di animali che si credevano estinti da decenni sembra risolvere la dilagante crisi morale in un mondo dove non v'è più nulla da vedere, da imparare. Il Quintet racchiude infatti un mondo di violenza ritualizzata che prevede l'eliminazione fisica dei perdenti. L'unica manifestazione di vita intelligente prevede la fine della stessa: un gioco dove non si può decidere se partecipare; ci si ritrova dentro, come nella vita, preciserà Gregor nel monologo che racchiude l'essenza del film. Si fatica a riconoscere l'Altman di 'Nashville', e perfino quello minore del 'Matrimonio', nel regista che ha diretto «Quintet». Glaciale come l'argomento, il film propone improbabili alchimie futuribili con stanca vena narrativa e puntiglio puramente formalistico. Non solo la situazione appare già logorata da precedenti e in parte analoghi film di fantascienza (come «La decima vittima», di Elio Petri), ma accolta e svolta con stanca rassegnazione da un Altman deconcentrato. Sintomatico: la cosa migliore resta la scenografia. (Sergio Prosali, La Nazione. Il film è un pasticcio incredibile di chiacchiere fantascientifiche e fantaintellettuali, condotte in un labirinto allegorico tutto di maniera. Che presume di inserirsi nel filone dei gialli metafisici, ispirato al pessimismo degli apocalittici e alle ultime speranze dei giocatori impenitenti e invece gira nel vuoto a rendere una metafora aggrappata alla mistica del numero cinque (con qualche riferimento, se si avesse voglia di scherzare, persino al Pentagono, nido del Potere militare). Gli sforzi fatti dagli scenografi, dagli architetti e dai costumisti sono senza dubbio pregevoli, perché la veste formale del film girata fra gli avanzi dell'esposizione di Montreal del '67 e nel nord Canada - è dettata da una fervida fantasia spettacolare, ma la fiaba nera (per cui Altman scomoda il nome di Grimm) ne emoziona ne stuzzica, C.G. Jung dedicò tutta la sua opera a mostrare l'importanza di dividere per quattro e c'è chi, come George Dumezil, ha speso una vita a scoprire la triade alla radice delle istituzioni dei popoli indoeuropei. In «Quintet», suo 15^ film, l'infaticabile Altman ha scelto il numero 5 come fondamento mistico di questa sua favola di anticipazione su un'era glaciale e un'umanità in agonia per la quale non esiste altra prospettiva che la morte. Nelle scene e nei costumi domina la figura del pentagono regolare; l'azione si svolge in una città semisotterranea che in origine ospitava cinque milioni di abitanti, divisi Storia della fantascienza 9 Generi e filoni Malgrado la fantascienza sia stata un tempo incentrata anzitutto "sulla scienza", all'interno e ai confini di questo tipo di narrativa si è evoluta una grande varietà di generi e sottogeneri, spesso con la commistione sempre più frequente della fantascienza con il fantasy e l'horror, tanto che alcuni autori e critici utilizzano di preferenza l'espressione fiction speculativa (o narrativa speculativa) per descrivere complessivamente il fenomeno e altri utilizzano il termine Slipstream intendendo il fantastico, cioè quella forma letteraria estremamente ampia che utilizza l'immaginario, il surreale e tutto ciò che non è mimetico della realtà, per dare maggior impatto ad un messaggio radicato nella visione politica, ideologica del reale. Vi possono essere molti modi diversi per tentare di classificare un'opera di fantascienza; non di rado un'opera o un autore utilizzano vari temi contemporaneamente e si possono collocare all'interno di più filoni. Una prima divisione, puramente convenzionale, viene spesso effettuata tra fantascienza hard o classica (hard science fiction) e fantascienza soft (soft science fiction), dove la prima si occupa con verosimiglianza degli aspetti tecnologici, la seconda rivolge il suo interesse ai temi più strettamente umanistici. Un genere avventuroso molto popolare è la space opera, a base di astronavi e battaglie spaziali, che ha avuto un notevole influsso anche nella tv e nel cinema, da Star Trek a V. A. Guerre Stellari. Movimenti che hanno introdotto nuovi fermenti nel panorama fantascientifico sono stati prima la New Wave (negli anni sessanta), poi il Cyberpunk (negli anni ottanta); quest'ultimo ha generato tutta una serie di sotto-filoni fino ai giorni nostri, e ad esso si affianca lo Steampunk. Alcuni degli altri generi più popolari sono: - Altre civiltà - Colonizzazione dello spazio - Dimensioni parallele - Fantagiallo - Fantapolitica - Fantascienza apocalittica e post apocalittica - Fantascienza comica · Fantascienza erotica · Fantascienza marina - Fantascienza satirica - Fumetti - Horror - Il viaggio interstellare - Il viaggio nel tempo Rassegna di URANIA - Invasione aliena - L'esplorazione dello spazio Passaporto per l'eternità - L'intelligenza artificiale con robot, cyborg e con Giorgio Napolitano androidi Operazione antimostro - La clonazione e le biotecnologie con Silvio Berlusconi - La minaccia dallo spazio Il seme tra le stelle - La realtà virtuale con Rocco Siffredi e Mara Carfagna - Le dimensioni parallele L'astro lebbroso - Le facoltà paranormali con Andrea Agnelli - Mostri I figli della follia - Mutazione con R. Brunetta, Giuliano Ferrara - Primo contatto - Space opera militare e fiction Il pianeta degli schiavi - Ucronia o storia alternativa con gli italiani in Italia - UFO Il cervello trappola - Utopia e distopia con Matteo Renzi - Terrore Prigioniero del silenzio .... con il trio Camusso, Bonanni, Angeletti in venticinque settori a cinque livelli: «Quintet», il gioco mortale che fa da motore alla vicenda, si gioca su una tavola pentagonale; in un sermone di San Cristofer, si dice che l'universo ha cinque lati e che cinque sono gli stadi dell'esistenza. Il gioco matematico potrebbe continuare: cinque i personaggi principali (Paul Newman, Vittorio Gassman, Bibi Anderson, Fernando Rey, Brigitte Fossey); cinque le fasi dell'azione: i cani che si cibano dei cadaveri si muovono a gruppi di cinque e così via. Ma sono tre le classi in cui si divide l'umanità: i moribondi, la gente che aspetta, rassegnata, la morte; i mercanti e i pescatori che si tengono in vita dedicandosi al commercio; i giocatori di quintet, sono quasi un'aristocrazia. Per Altman, giocatore accanito nella vita, il gioco ha una serie di valenze e di significati che s'intrecciano di film in film. In «Quintet» - per la seconda volta dopo "California Poker" (1974), ma in modi assai diversi - acquista una funzione centrale: in un universo in agonia dove il lavoro e l'amore sono scomparsi, il gioco diventa un surrogato della vita e della morte, il cardine della vita di relazione." (Giovanni Grazzini. Il Corriere della Sera) $ Nonostante la critico non sia troppo favorevole, come spesso faccio la ignora. Al me il fil è piaciuto anche se ho dovuto rivederlo altr due volte. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. a cura di V. A. (continua) Quesiti Premessa Commento al campionato di calcio 2014–2015 10° giornata Per quattro persone Pasticcio di gongorzola Questo quesito di richiede alcune conoscenze specifiche di algebra del biennio di un istituto superiore: 1. Elementi sulle equazioni di 1° nonché un po’ di fantasia e delle buone intuizioni logico-matematiche. La 10° giornata si apre con una squallida partita: Sassuolo-Atalanta 0-0. Squadre così, e in particolar modo l’Atalanta, sarebbe molto più salutare giocassero in serie B. Anche l’arbitro ha partecipato alla festa degli scarsi non concedendo un rigore solare al Sassuolo. Sampdoria-Milan finisce 2-2 e credo sia giusto così. Il Milan passa presto in vantaggio con un gol di El Shaarawy e la Sampdoria, primo errore un rigore negato ad Okaka, pareggia su una ripartenza da palla persa dal Milan. Due tiri in porta due gol. Il telecronista Pelegatti, tifoso rossonero, parla di Milan sontuoso, forse sta vedendo un’altra partita. Poi il Doria effettua il sorpasso su un grave errore di Diego Lopez. Mio padre, n. 1 del passato (allenò il mitico Bacigalupo prima che andasse al Torino), diceva che nell’area piccola le palle dovevano essere tutte del portiere: tranne questa di Okaka. Poi fa tutto l’arbitro: concede il rigore del pareggio, giusto per l’ex arbitro Cesari, e ne nega uno a Torres; va bene così, il primo errore fatto conta sempre di più, ed infine espelle Bonera, nessun danno, anzi un vantaggio. Pessimo arbitraggio sopratutto nella gestione delle punizioni e dei cartellini. Cagliari e Genoa impattano, 1-1, con Perin (qualche colpa sul vantaggio del Cagliari) che para un rigore ai sardi (rossoblu in dieci e ’arbitro in vena di regali per il compleanno di Gigi Riva) verso la fine della partita e salva il Genoa da una brutta sconfitta. In uno dei tanti derby degli scarsi il Chievo batte, 2-1, il Cesena cui l’arbitro annulla un gol regolare, nel finale di partita con quello zombi di Pellisier (2 reti). L’Empoli manda a casa, 2-1, una bruttissima Lazio, irriconoscibile e presuntuosa. Lotito è invitato a tacere e a tornare sulla Terra! La Juventus, 7-0 sul Parma, fatica solo nei primi venti minuti, poi siluro (ma innocuo) di Pogba e Mirante, portiere del Parma, ma di scuola “gobbi”, sembra giocare per i bianconeri respingendo corto (alla Dida tanto per intenderci) sui piedi di Llorente che segna, neanche ai tempi dei "Salesiani" capitavano queste cose! Non c’è più partita, Parma di nuovo ultimo e Donadoni di nuovo sulla graticola. Il Palermo, 1-1 contro l’Udinese, fallisce il rigore della vittoria. Cari siculi, non è sempre Milan! Fiorentina e Napoli (0-1) tentano di imitare due squadre di calcio ma nel primo tempo quasi mai ci riescono, in particolar modo la Fiorentina. Poi il Napoli sale in cattedra dominando fino al gol dell’1-0 viziato però da un errore arbitrale su una rimessa laterale. Nel finale inutile e sfortunato assalto dei Viola, anche una traversa e un salvataggio sulla linea! Il Napoli risale al terzo posto superando la Sampdoria. In serata la Roma torna bella e distrugge il Torino, 3-0, che resiste solo pochi minuti alla sua furia. Ci sono poche occasione nelle quali tifo per il Verona ovvero le volte quando gioca contro la Juventus o contro l’Inter. Questa sera gli scaligeri portano a casa un punto imprevisto e dopo la doppietta del neroazzurro Icardi impensato. Dopo il rigore parato da Handanovic a Tony e l’espulsione di Medel la partita cambia. Per me, pur se milanista, il mani era involontario, ma si sa con l’arbitro Rocchi ... Juventus-Roma docet. L’Inter si arrocca in difesa e incassa giustamente il gol del pareggio. Brutte partite, brutti arbitraggi e ha condire questo orrido campionato fanno schifo anche le maglie. Si salva almeno quella della Sampdoria. 4 hg di gongorzola, ¼ di l di latte, 4 spicchi di aglio, almeno ½ bicchiere di olio extravergine, q. b. di pepe, sale e origano. Pulire e fare la gongorzola a dadini, scioglierla nel latte a caldo fino ad ottenere una crema densa e lasciare raffreddare; mondare l’aglio e privarlo dell’anima. In una capace fiamanghilla porre la crema ottenuta e rimestare lentamente strofinando l’aglio e aggiungendo l’olio a filo. Insaporire durante il lavoro con pepe, sale e origano. Lasciare riposare una decina di minuti. Nota uno: per stomaci più forti è concesso aumentare aglio e pepe. 20. Le due età Io ho il doppio dell'età che avevi tu quando io avevo la tua età. Inoltre la somma della mia età e quella che avrò quando tu avrai la mia età è 90. Quanti anni ho io e quanti tu? 21. Il barbiere Se il barbiere del villaggio rade tutti e solo gli uomini che non si radono da soli, chi rade il barbiere? 22. L’età Il prodotto della metà (in anni) per il numero dei miei figli, per il numero dei miei cugini è 2255. Sapresti dirmi quanti anni compio? Soluzioni 20. Le due età Poniamo con X e Y rispettivamente la mia e la tua età e con ∆ la differenza X – Y. 1a equazione 1. quando io avevo la tua età: X–∆ 2. che avevi tu quando io avevo la tua età: (X – ∆) – ∆ = X – 2∆ ∆ da cui si ricava: X = 2(X – 2∆ ∆) ⇒ X = 2X – 4∆ ∆⇒ – X = – 4∆ ∆ ⇒ X = 4∆ ∆ 2a equazione 1. quando tu avrai la mia età: X 2. e quella che avrò X+∆ da cui si ricava: X + X + ∆ = 90 ⇒ 2X + ∆ = 90 il sistema ottenuto sarà: X = 4∆ 2X + ∆ = 90 X = 4∆ 8∆ + ∆ = 90 X = 4∆ ⇒ ⇒ 2(4 ∆) + ∆ = 90 X = 4∆ ∆ = 10 ⇒ ⇒ 9∆ = 90 X = 40 ne consegue che Y = X – ∆ = 40 – 10 = 30 21. Il barbiere a. Supponiamo che il barbiere non si rada da solo, allora per definizione va dal barbiere .. a farsi radere: assurdo b. Supponiamo che il barbiere si rada da solo, allora per definizione non va dal barbiere .. a farsi radere: assurdo 22. L’età 2255 si scompone facilmente nel prodotto dei tre fattori primi 5, 11, 41. Per cui l’età potrebbe essere 10, 22, 82. 10 è da escludere e 41 cugini sono decisamente troppi. Quindi l’età è 82. a cura di V. A. Ma il quesito 21 non è ispirato al paradosso di Bertrand Russel? Russel? E’ un cantante o un calciatore? a cura di V. A. $ Bruschette al gongorzola Quattro fette di pane per bruschette appena abbrustolito, il pasticcio di gongorzola prima preparato. Ricoprire le bruschette con il pasticcio e abbrustolirle nel forno per pochi minuti facendo attenzione che non brucino. $ Peperoni scottati al gongorzola Due peperoni (uno giallo e uno rosso), quattro cucchiai di olio extravergine, quattro filetti di acciuga. Lavare e mondare i peperoni facendoli in quattro parti ciascuno; cospargerli con l’olio e passarli al forno fino a quando le pellicine non saranno dorate, toglieteli e fateli raffreddare, spellateli e disponeteli in una pirofila; ricoprendoli con il pasticcio e le acciughe. Finite la cottura al forno per pochi minuti. Per accompagnare le pietanze si suggerisce un vino rosso piemontese, a voi la scelta. $ Curiosità Il pasticcio di Gongorzola ha una storia piuttosto insolita che naturalmente si è sviluppata ancora a Viola nell’estate del 1968. Un vecchio amico decise di inaugurare la villa di famiglia appena terminata ed invitò gli amici della compagnia, per quella serata rigorosamente tutti maschi. «E le donne», direte voi, «C’erano ma rimasero a casa», dico io. Fu deciso che ognuno di noi, a scelta, preparasse o portasse una pietanza, il padrone di casa si occupò dei vini. Ecco allora che fu il Luciano Moretti da Viola che sul momento, armato fino ai denti di aglio, olio, pepe, sale, pane e gongorzola ci deliziò con il suo pasticcio, cibo certamente tanto gustoso quanto poco raffinato! Fu un successone per stomaci grezzi quali eravamo noi a quei tempi!!! a cura di V. A. Qual è il menu del giorno? Pagliaccio in umido!!! Tutto Buscaglione Supermagic moments Tutto Buscaglione Nel blu di Portofino Tutto Buscaglione Mambi strambi Love in Portofino 1959 Amare un altra 1958 Buonasera (signorina) 1958 (Buscaglione, Chiosso ) (Fabor, Pazzaglia) (Sigman, De Rose) I found my love in Portofino Amare un’altra dopo te non è possibile. perché nei sogni credo ancor, Amare un’altra dopo te non è possibile. lo strano gioco del destino Non sono niente senza te a Portofino m'ha preso il cuor. mi sento dir se l’ape cerca il fior Nel dolce incanto del mattino se il fiume cerca il mar il mare t’ha portato a me, anch’io socchiudo gli occhi a me vicino cercavo solo te a Portofino rivedo te. per annullarmi in te Ricordo un angolo di cielo anch’io. dove ti stavo ad aspettar, Pensare a un altro accanto a te ricordo il volto tanto amato già mi fa piangere, e la tua bocca da baciar. chi ti comprende come me I found my love in Portofino forse non c’è. quei baci più non scorderò, No, non mi lasciare mai, non è più triste il mio cammino non mi lasciare mai, a Portofino I found my love. io vivo col tuo cuor e tu la sai. I found my love in Portofino, Amare un’altra dopo te non è possibile down in that small Italian bay [orchestra] and everything was so divino, in Portofino, I found my way. Se l’ape cerca il fior, The sun was shining that mattino se il fiume cerca il mar and so my words were just a few. anch’io I dose my eyes and so vicino, cercavo solo te in Portofino, I still see you. per annullarmi in te anch’io There was a place made just for lovers the sky and sea and friendly bar [orchestra] tables and chairs and lazy waiters Non mi lasciare mai, a curly boy playing guitar non mi lasciare mai, and when it's night in Portofino, io vivo col tuo cuore e tu la sai the stars are twinkling up above Amare un’altra dopo te non è possibile, I dose my eyes and so vicino, non è possibile. in Portofino, I found my love. Amare un’altra dopo te $ I found my love [coro] $ Cavallo di battaglia del grande Louis Prima, I found my love E’ il tempo degli urlatori e Fred introduce con che Buscaglione fa suo con coerenza e stile. un canto gridato le parole d’amore. Romantico La canzone è ambientata nella Napoli boogie del I found my love $ brano ben suonato dall’orchestra tutta. I fiati dopoguerra che innamorava tante coppie. Brano di allegro romanticismo dal ritmo . Ritmo latino per un Buscaglione meno swing fanno da sfondo, con una bella tromba in assicurato. E' swing and boogie che trascina e e, soprattutto, meno bullo. Il piano in evidenza, evidenza. suonato con un tocco e un sapore che ricordano Dal libretto di Tutto Buscaglione contagia al primo ascolto. il grande George Shearing. Italiano e inglese $ mescolati con estrema facilità. Teneri ed aolo Panelli, Fred Buscaglione e Tony Ucci eleganti cori supportano Fred nella veste di in una scena del film “Noi duri” di Camillo romantico latin lover. Mastrocinque - 1959 Dal libretto di Tutto Buscaglione Buonasera, signorina, buonasera, come è bello stare a Napoli e sognar mentre in cielo sembra dire buonasera la vecchia luna che sul Mediterraneo appar. Ogni giorno c'incontriamo camminando dove par che la montagna scenda in mar, quante cose abbiamo detto sospirando in quell'angolo più bello del mondo. Quante volte ho sussurrato, amore t'amo! Buonasera, signorina, kiss me good night. buonasera, signorina, kiss me good night. bah, bu du ..... Buonasera, signorina, buonasera, come è bello stare a Napoli e sognar mentre in cielo sembra dire buonasera la vecchia luna che sul Mediterraneo appar. Ogni giorno c'incontriamo camminando dove par che la montagna scenda in mar, quante cose abbiamo detto sospirando in quell'angolo più bello del mondo. Quante volte ho sussurrato, amore t'amo! Buonasera, signorina, kiss me good night, camon, camon. [orchestra] Quante cose abbiamo detto sospirando in quell'angolo più bello del mondo. Quante volte ho sussurrato, amore t'amo! Buonasera, signorina, kiss me good night. buonasera, signorina, kiss me good night. buonasera, signorina, kiss me good night.