LU CUNSULU
(La consolazione di parenti ed amici alla famiglia che ha perso la persona cara)
Commedia in atto unico di
VITO STRIDI
PERSONAGGI ED INTERPRETI
MARIA
VINCENZO
PANCRAZIO
RONZA
CONSOLATA
RAFFAELE
PIETRINA
LEONZIO
RAGAZZO
BAMBINI
VECCHIA
figlia del defunto
marito di Maria e genero del defunto
suocero di Maria e padre di Vincenzo
figlia di Pancrazio
comare
marito di comare Consolata
Figlia di pancrazio
marito di Pietrina e
figlio di Maria e di Vincenzo
figli di Pietrina e Leonzio
INTRODUZIONE
Questa commedia in atto unico mette in risalto ciò che paradossalmente avviene in una famiglia del
nostro Sud allorchè si sono svolti i funerali di un parente e, ultimate tutte le cerimonie di rito,
restano i parenti a discutere sui problemi inerenti il fatto.
Si apre il sipario ed appare in scena il tinello di un appartamento.
Vi è una donna vestita di nero, il marito e i due figli. E’ una famiglia in lutto perchè, nel primo
pomeriggio, si sono svolti i funerali del padre della donna, sig.ra Maria.
Questi hanno un dialogo di circostanza, con voce molto pacata.
1
MARIA:
E chi se lo aspettava!Cosa siamo su questa terra! Tanti sacrifici
per tirarci su: darci da mangiare; da bere e farci studiare.
VINCENZO:
Maria, ma non hai fatto solo la prima elementare?
MARIA:
Ci sono quelli che non hanno fatto nemmeno quella e poi, ti
attacchi proprio a tutto. Tutte le occasioni sono buone per andare
contro mio padre. Anche dopo morto, povero padre mio! (incomincia così ad
alzare il tono della voce) Solo mio padre mi capiva. Era un
santo! Quanto bene ci ha voluto!
(il marito, senza farsi notare dalla moglie, fa capire che non è proprio daccordo con quello che
dice la moglie)
VINCENZO:
Ora basta! Ormai lui è morto e quì, se non mangiamo, va a finire
che moriamo anche noi.
(uno dei ragazzi dà piena ragione al padre anzi, chiede alla madre dove sono le camicie pulite
perchè lui dovrebbe uscire)
MARIA:
Come?!? Devi uscire?!? E magari devi andare anche a divertirti.
Neanche se fosse morto un cane!
RAGAZZO:
Va bene! Ho capito! Vorrà dire che andrò a cercarmela da solo la
camicia.
(ed esce di scena)
MARIA:
Non fare rumore altrimenti svegli tuo nonno. (rivolta poi a suo marito)
Senti Vincenzo. Trovami una foto della buonanima perchè, perchè
lo voglio vedere come era da vivo.
VINCENZO:
Maria. Per quello c’è tempo adesso..... non sarebbe ora di mangiare? Ho lo
stomaco che sta facendo ormai tanti di quei rumori che non riesco più a
E’ da ieri sera che non metto niente nello stomaco.
sentire.
2
MARIA:
Adesso voglio una foto di mio padre altrimenti quì non si mangia
e non si beve.
Bussano alla porta
VINCENZO
Mari hanno bussato dici che qualcuno sta potando da mangiare?
MARIA
Che ne so io cosa vuoi che mi importi . Sto pensando proprio al mangiare
Vincenzo va ad aprire
TOMMASINA
Comare mia scusami se non sono potuta venireal funerale ma come già sai ho
mio suocero che non sta bene e da un momento all’altro se ne va pure lui.
MARIA
Che siamo su questa terra da un momento all’altro ci lasciano. Commare mia
stava così bene pensa che ieri a quest?ora stava ancora davanti alla braciera e
si stava arrostendo le fave . Come se li stava rosicchiando bene.
TOMASINA
Commare non e che gli hanno fatto male le fave? che quelli sono forti a
digerire
MARIA
Ma che male e male se lo sentivi come scarnozzulai . Stava pure di buon
umore gli venivano in mente tutte le marachelle che ha fatto da
raccontava raccontava.
bambino e
TOMMASINA
rosicchiare ma
mattina alla sera
Ah commare mia non mi dire quando si mette mio suocero inizia dalla prima
guerra mondiale fino ad oggi e mi fà tanto di testa . La buon’anima di tuo
padre almeno aveva tutti i denti ed ogni tanto era occupato a
mio suocero che gli mancano tutti i denti ti scassa dalla
MARIA
Perchè mio suocero com’è’ Ma questa storia deve finire.
VINCENZO
Marì se non mangiamo questa storia finisce ancora prima di quando pensi.
TOMMASINA
Chi ti sta preparando questa sera?
MARIA
Non lo so non lo so.
VINCENZO
Speriamo che qualcuno si decidi che dentro la credenza si sono formate le
ragnatele e se non si mangia in queste occasioni quando si mangia.
MARIA
Lo senti comma . Ma io dico come fa ad avere fame . Io ho uno blocco allo
stomaco e non mi va per niente da mangiare
TOMMASINA
Commà domani mattina tela sta portando qualcuno la spasa?
3
MARIA
Non lo so commare mia.
VINCENZO
Comma perchè non la porti adesso poi per domani mattina si vede
TOMMASINA
i
Compare mio che adesso vado ti preparo un padellotto di caffe e ti porto pure
savoiardi.
VINCENZO
Si si commare mia porta tutto quello che vuoi se no domani è troppo tardi.
MARIA
Senti ora me la vuoi trovare una fotografia.
VINCENZO:
Va bene. Adesso te la trovo. (apre un cassetto ed inizia a fargliele vedere)
Vuoi questa di quando era al militare?
MARIA:
No! E’ troppo giovane.
VINCENZO:
Vuoi questa di quando si è sposato?
MARIA:
No! No! E’ troppo allegro.
VINCENZO:
Questa è bella! Questa deve essere proprio quella giusta!
MARIA:
Qual’è? Qual’è?
VINCENZO:
Questa è quando viveva alla masseria, quando gli è morta la
mucca, ed ha una faccia che sembra che gli è morta la moglie.
MARIA:
Adesso paragoni la buonanima di mia madre ad una mucca!?!
VINCENZO:
Ma cosa dici?!? E’ vero che pesava 120 chili ma, per essere una
mucca, le mancano le corna.
MARIA:
Le corna però, in cambio, le aveva un’altra della tua famiglia.
VINCENZO:
Va bene! Va bene! Ecco. Ne ho trovata una che va proprio bene.
Prendiamo questa. (ne sceglie una in piedi, vicino ad una colonna)
4
MARIA:
Si! Si! Questa può andare bene! Che pezzo d’uomo che era.
VINCENZO:
Maria! Quella è la colonna! Tuo padre è quello piccolo piccolo,
non lo stai vedendo?
MARIA:
Si! Si! Lo vedo! Piuttosto, trovami anche una candela.
VINCENZO:
Madonna mia che mal di pancia se quà non mangiamo fra un po’ ci sarà
un’altro funerale.
MARIA:
Li muerti ti lu mangiari.! Ora voglio una candela. (ne trova
una, abbastanza grossa, l’accende e la mette vicino alla foto in un angolo)
Bussano alla pota
VINCENZO
Maria stanno bussando, dici che qualcuno sta portando da mangiare.
Fa ingresso una vecchia curva su se stessa.
VINCENZO
Manco con questa non si mangia.
VECCHIA:
Buona sera! Sono venuta a chiedere come sta il compare. Mi
hanno detto che negli ultimi giorni è peggiorato.
VINCENZO:
Comare! E’ drifiscatu! (Ha finito di soffrire)
VECCHIA:
E’ riggittatu? (riposato)
VINCENZO:
Si! Si! E’ riggittatu!
VECCHIA:
E adesso come sta?
MARIA:
Ha intrapreso un lungo viaggio.......
VECCHIA:
A si!!! E dove è andato?
VINCENZO:
Eh! Dove è andato!?! Sappiamo???......
VECCHIA:
All’età sua però, mettersi a viaggiare.....e non si sa proprio dove è andato?
MARIA:
Eccolo, eccolo dove è andato (e la invita a guardare la foto con
la candela accesa)
VECCHIA:
Ho visto che c’è la foto ma, perchè c’è la candela accesa?
5
MARIA e VINCENZO: E’ morto! E’ morto!
VECCHIA:
E’ morto!?! Oh! Non ne ho saputo niente. E, quando è morto?
VINCENZO:
E’ morto ieri notte. Si è aggravato e.......
VECCHIA:
E quando lo portano via?
MARIA:
I funerali si sono svolti questo pomeriggio.
VECCHIA:
Non ne ho saputo niente. Che vergogna! Quanto era buono! Ogni
volta che passava davanti casa si fermava e scambiavamo quattro
chiacchiere. (si inginocchia davanti alla foto e prega) Compare
mio! Mi raccomando! Tu che sei arrivato prima dì a Gesù Cristo
che io non ho nessuna fretta! Digli che..... posso aspettare!
VINCENZO (l’aiuta ad alzarsi e poi dice):Comare! Ora andate a casa perchè noi
siamo molto stanchi, poi vi do la foto così potete pregarlo per
conto vostro. (e l’aiuta ad uscire. Rivolgendosi poi alla moglie)
Maria! Non è che è rimasto qualche cosa ieri no la pasta e faggioli dove
sono
Poi non avevi fritto il pesce che non abbiamo fatto in tempo a mangiare.
MARIA
Ma che mi scassi, non c’è più niente, hai dimenticato che è rimasto a casa tuo
padre e quello grazie a dio è malato di tutto , meno che lo stomaco.
sicuramente si è mangiato tutto
Suonano alla porta
VINCENZO
Mari Mari hanno suonato vai ad aprire tu perchè a me ormai mi stanno
incominciando a mancare le forze.
, Maria va ad aprire la porta ed entrano in scena comare Consolata ed il marito Raffaele. Portano
in mano delle grandi borse di plastica che evidenziano il contenuto: generi alimentari.
MARIA:
Buona sera, comare. Perchè ti sei presa tanto disturbo?
CONSOLATA:
Cara comare. Sono doveri che dobbiamo fare.
RAFFAELE:
Comare mia! Questi sono doveri che chi li ha fatti poi li aspetta.
CONSOLATA:
Su! Comare! E’ solo una cosetta. La mangiamo tutti insieme in
gloria di tuo padre e a suffragio di tutti i tuoi morti.
6
MARIA:
Grazie comare, anche se non ho per niente fame.
VINCENZO:
Pensa per te! Entrate. Entrate.
CONSOLATA:
E lo zio Pancrazio dov’è?
MARIA: (con aria molto indispettita) Sta dormendo! Oh Signore! Che vecchio era
uno e vecchio è l’altro! Comare Consolata mia! Non lo sopporto
più! E’ come se avessi un bambino in casa. (poi guardando verso l’alto)
Gesù Cristo mio! I buoni te li porti via; i cattivi li lasci!
VINCENZO:
E che cos’è mio padre, un ergastolano? Compare. La stai sentento
mia
moglie? Dal momento che suo padre è morto gli altri sono tutti cattivi
per lei.
RAFFAELE:
Compare! Non sai come sono fatte le donne? Loro esagerano
sempre! Certo, gli anni ce li ha ma, se ci ricordiamo di quando era
giovane; si è fatto voler bene da tutti. Io me lo ricordo. Avevo
sette, otto anni, quando passavo vicino alla cantina si, passavo una
mezz’oretta al giorno. Mi chiamava e, una caramella, una
caramella, me la dava sempre.
MARIA:
Quello era il suo mestiere! Il lavoro, per lui, è sempre stato un
estraneo.
RAFFAELE:
E no comare! Per lavoratore è stato lavoratore.
MARIA: (con aria allusiva) E ne ha rotti manici di zappe!!! (margiali) A
pampasciuni sempri è sciutu! A tirare lampagioni è sempre
andato e, appena li vendeva, i soldi se li andava a spendere a bere.
VINCENZO:
Sempre da ridire hai! Povero vecchio! Pensa piuttosto a preparare
che mi sto sentento lo stomaco furmiculi furmiculi. con il formicolio.
Intanto entra in scena il figlio, ben vestito e chiede se ancora non è pronto. Nel frattempo le donne
apparecchiano il tavolo per la cena ma il ragazzo si fa preparare un panino perchè ha fretta di
7
andare via, ed esce di scena. In quell’attimo si sente chiamare da dietro il palcoscenico:
PANCRAZIO:
Maria! Maria! I vestiti! Stasera apriamo la questione!
Entra in scena, in mutande, il suocero di Maria.
PANCRAZIO:
Buonasera a tutti! Quel cretino di tuo figlio mi ha messo la camera
sotto sopra tanto che non sono riuscito a trovare i pantaloni.
MARIA:
Ora vado a prenderteli! Ora vado a prendertili! Maledetto quel
giorno..... E’ finita la pace!
Come già detto, il vecchio ha fatto ingresso in scena in mutande ma con in testa un cappello da
bersagliere. I presenti lo accolgono con frasi tipo:
CONSOLATA:
Buona sera, zio Pancrazio. Hai dormito bene?
PANCRAZIO:
Non c’è male! Non c’è male!
Rientra Maria con i vestiti.
MARIA:
Ma guarda come si è presentato davanti alle persone! Non fateci
caso! Quando diventiamo vecchi..... Vieni! Vieni che ti vesto
perchè, se ti prendi un accidente, e chi lo sopporta..... L’ultima
volta che non è stato bene so io cosa ho dovuto fare per fargli una
peretta e, neanche ho finito, che ha spruzzato tutto il soffitto della
casa. E, non vi dico se si mette qualche supposta. Vedete quel
buco nel soffitto? Quella è una supposta. Ho fatto appena in
tempo a spostarmi.
RAFFAELE:
Zio Pancrazio. Cos’ hai, un fucile?!?
PANCRAZIO:
Quello è un difetto che ho da bambino. Quando sbarcarono gli americani per
sbaglio mangiai della polvere da sparo e da allora, quando mangio fagioli,
ceci, sembra che ho una mitraglia, altro che fucile. E non ti dico quando
mangio pampasciuni (cipollini selvatici), cose brutte.
8
RAFFAELE:
Zio Pancrazio! Quanto è brutta la vecchiaia! Ma, compare, (rivolgendosi a
Vincenzo) ma tuo padre sa che..... è morto..... la buonanima?
VINCENZO:
No! Non sa niente! Era inutile fargli prendere tutto quello strapazzo.
RAFFAELE:
E, quando lo scopre, non si arrabbia?
MARIA:
Ma che arrabbia e arrabbia! Quì, l’unica che è addolorata, sono
solo io perchè so io quanto era buono papà mio. Era un santo! Era
un galantuomo! Era un fiore del mio giardino!
PANCRAZIO:
Hai ragione Maria! Tutti quando eravamo giovani eravamo così
poi diventiamo vecchi e diventiamo diavoli, mascalzoni, altro che
fiori di giardino. Ma, a proposito, stasera non viene a mangiare
con noi compare Santo?
Maria inizia a piangere nuovamente e guardando la foto di suo padre dice.
MARIA:
Papà mio! I buoni vanno via ed i cattivi restano! (prende per mano il suocero
e lo accompagna vicino alla foto) Eccolo dov’è compare Santo!
PANCRAZIO:
(guardando per qualche attimo la foto, la candela accesa ed i fiori, si rende
conto dell’accaduto ed esclama): Menchia! Cumpari mia! Ecco perchè
ultimamente non mangiava più e non beveva e aveva sempre un
colorito bianco bianco. Sciuscè! Io mangio e bevo ma, a colori come sto?
RAFFAELE:
Stai bene! Stai bene tu! Minimo minimo campi cent’anni!
MARIA:
Ed è meglio che muoio io!
CONSOLATA:
Dai comare! Non dire così! Quando il Signore ci chiama vuol dire
che..... te ne vai.
Intanto la comare Consolata inizia a disporre per la cena ed iniziano a mangiare.
9
MARIA, (ad ogni boccone): Papà mio! Questo boccone è dedicato a te!
VINCENZO
Suecru mia , finalmenti mangiu grazi a tia.
RAFFAELE
Caru nunnu Santu mo mbiu e poi mi tantu.
VINCENZO
Compare tuo padre morì molto giovane e vero come è successo.
Vincenzo cerca di farlo parlare così lui ha il tempo di mangiare
ingordamente il più possibile. ed a questa domanda Raffaele racconta la
storia della morte del genitore.
RAFFAELE
se
Compare mio , io avevo si e no vent’anni mi ricordo che era di pomeriggio
ed io non ero in casa vennero a chiamarmi da campagna stavo innestando le
barbadelle chiamammo il medico non puoi immagginare quanti gliene fece
lo vedevi come faceva nel letto compare mio io avevo una paura. Si accorge
che il compare mangia senza sosta ed ha capito che in realtà la curiosità del
compare serve solo per soddisfare la sua fame. Cosi interrompe dicendo: Poi
mori durante la notte.
VINCENZO
E con tuo suocero come andò a finire pure lui prima di morire ha tribolato.
RAFFAELE
Ha capito l’antifona. Uh cumpa si infiacchiu e morsi.
CONSOLATA:
Comare! Non ci abbiamo pensato altrimenti, nella bara, avremmo
messo un pezzo di pane per il viaggio.
MARIA:
E’ vero! Non ci abbiamo pensato! Povero papà mio! Speriamo
che non abbia fame (guardando il suocero) altrimenti, appena
muore lui glielo mandiamo.
PANCRAZIO:
E non te ne vai un pochettino a quel paese? Io non porto niente a
nessuno e non porto neanche ambasciate.
CONSOLATA:
Comare, ce n’erano persone però. E si, ce n’erano proprio tante.
E la banda poi, ha suonato proprio bene. Come faceva? Hanno
trovato proprio un bellissimo motivo. Almeno se n’è andato più
allegro. (ed inizia il suono della banda ed i presenti fanno i versi del
trombone. Poi continuano le battute dei presenti)
RAFFAELE:
Mai vista una fila così di persone. E le corone che c’erano poi.
VINCENZO:
Si! Si! E belle erano!
10
MARIA:
con
se
ne
mazzo
mia!
Beh! Belle poi! C’era quella di compare Giuseppe e di mia
cognata Pietrina che sono andati a farla in un altro paese (dicendolo
chiara ironia) ed era mezza spennacchiata. Quanto mai possono aver
speso..... Si! Ma mia cognata se ne accorgerà! Lei, per la pensione
gli è sempre andato dietro per dietro e, ora che è morto...... tutti
ne fregano papà mio!!! Ma è prossimo anche suo padre. Poi se
accorgerà cosa le farò io (fa un gesto poco ortodosso) un
di garofani le porto e poi, ne dobbiamo ancora parlare, bella
VINCENZO:
Quelle son cose da uomini.
MARIA:
E visto mche sono cose da uomini vedi di parlare con tua sorella la zitellona
anzi sai che devi fare ? vai a darle un colpo di telefono perchè stasera
dobbiamo chiarire molte cose .
PANCRAZIO:
Che cosa ha fatto la Ronzina?!? Lasciatela in pace . Quella già non trova
marito. non date altre preoccupazioni a quella povera figlia.
MARIA:
Dobbiamo fare un po’ di conti con la povera figlia!!! Quella ,con la scusa che
deve ancora trovare marito fa quello che le pare e piace! Marito ma se quella
ne cambia uno alla settimana: uno è basso ,l’alro è alto, l’altro è brutto, l’altro
non ha una lira . Tua figlia è piena di illusioni .ma adesso basta. Stasera
dobbiamo chiarire tutto.
RAFFAELE:
Comare. Te la stai prendendo tanto con tua cognata ma, se uno si vuole
attaccare si attacca su tutto tu prendi per esempio la corona che ha fatto la
Filomena.
VINCENZO:
Anche suo padre sta per morire.....
PANCRAZIO:
Uffa! Ma perchè devono morire sempre i padri! E no’ bi faciti
picchi picchi intra a la camisa???
Intanto, quando avviene questo dialogo, il vecchio viene imboccato dalla nuora come un bambino.
Il vecchio di tanto in tanto si sbrodola tutto ed ha degli atteggiamenti un po’ sclerotici sfottendo
soprattutto la comare Consolata e questa, che lo conosce bene, lascia perdere.
11
VINCENZO:
Scusatelo! Soffre di quella malattia dei vecchi!
PANCRAZIO:
Quale malattia dei vecchi!!!
MARIA:
Se è per questo, quella malattia l’hai sempre avuta!
Dopo qualche attimo Maria riprende nuovamente a piangere con un filo di voce e, mentre il marito
ed i compari cercano di consolarla, il vecchio sembra del tutto indifferente.
CONSOLATA:
Ma, Addolorata non si è vista, vero?
MARIA (smettendo di colpo di piangere):E’ buttari lu sangu puru iddha! Quando
è morto suo suocero sono stata lì tutta la notte e non c’era
neanche un po’ di fuoco nel braciere.....
PANCRAZIO:
E sempre i padri muoiono! (con voce pacata)
MARIA:
E ddha trusciuluna di Graziella! Ha fatto proprio schifo! E’ vero
che aveva un vestito tutto nero e si era messa già in lutto, ma
aveva una scollatura ed uno spacco che sembrava Sofia Loren.
CONSOLATA:
Si! Si! Tutti gli uomini che sono stati la notte li ha tenuti allegri
allegri.
MARIA:
Con quella scollatura che aveva, quando s’è chinata sulla
buonanima per baciarlo, ho avuto l’impressione che stesse per
alzarsi anche lui.
PANCRAZIO:
Ma cosa mi doveva alzare! Non si è mai alzato da vivo.....
figuriamoci da morto.
MARIA:
Sta parlando Marcello Mastroianni!
PANCRAZIO:
Ai miei tempi..... ne ho fatte battaglie.....
12
VINCENZO:
Si! Cu lu ursulu! (giara)
PANCRAZIO:
Magari tu avessi preso da me! Ero il primo nel paese. E chi mi
prendeva per fesso! I giovani di ora..... volete tutti la pappa
pronta.....
VINCENZO:(rivolgendosi al compare) Uffa! Ora inizia! E chi lo sopporta più! (rivolgendosi
nuovamente a suo padre) Va bene! Cerca di mangiare adesso.
RAFFAELE:
Si. Zio Pancrazio. Mangia. Mangia ora. Dopo racconti. Ora pensa
a mangiare.
PANCRAZIO:
Devi sapere, caro sciuscettu (figlioccio), che era il
millenovecentotrentanove; stavo al fronte russo. Davanti a noi
stava la stoppa..... la steppa, come si chiama insomma. Dovevi
vedere certi zanguni e spruscini (verdura di campagna che cresce spontanea)
che mi son fatta la cura; così quel giorno, da un lato c’era la
steppa, da un lato c’erano i monti e dall’altro un grande mare.
VINCENZO:
Si! E dall’altra parte c’era il lago di Como.
PANCRAZIO:
Il mio plotone..... eravamo tutti circondati..... sono stati tutti
uccisi. Sono rimasto solo io e un telefonista. Ad un certo punto ci
arriva la notizia comunicata dalla radio che un aereo italiano
aveva abbattuto cinque aerei russi. Il telefonista, pieno di gioia,
disse: “ Senti! Senti!” Ma dopo qualche secondo dissero:
“Scusate, ci siamo sbagliati. E’ un aereo russo che ha abbattuto
dieci aerei italiani”.
Secca la risposta da parte dei presenti: E li muerti ti li chiacchiri!
PANCRAZIO continua: Così il telefonista morì per la paura. Io allora presi il fucile:
sparai a destra, sparai a sinistra, sparai in alto. Ho ucciso più di
cinquanta persone.
E tutti insieme a fare un gran botto come per far capire che aveva detto una grossa balla. Bussano
alla porta e vi fanno ingresso il fratello di Maria, la cognata ed il bambino.
MARIA:
Ah! S’è presentata!
13
PIETRINA:
Buonasera! (rivolgendosi al marito) Guarda tua sorella! Con
ancora il morto in mezzo casa si è invitata già gli amici.
Naturalmente c’è una reazione da parte dei presenti e si alternano domande e risposte.
MARIA:
Cu butti lu sangu ci stà dici lu giustu! Credi che questa notte non
ti ho vista quando sei uscita dalla stanza dove c’era la buonanima?
Sei sparita per una mezz’ora e sei tornata russacchiata
russacchiata (bella colorita) e sono sicura che sei andata a bere
qualche bel bicchiere di vino.
CONSOLATA:
E’ vero! E’ vero! Quando sei rientrata nella stanza si è sentita la
puzza ti lu primaticciu (primo tipo di uva che viene
vendemmiata) mancu ca s’era scupirchiatu ‘nu fermentinu
(recipiente che contiene vino)
PIETRINA:
Beh! E cosa c’è di male! E poi, erano due giorni che non
mangiavo! E tu piuttosto..... (rivolgendosi a Maria) parliamo di
cose serie..... il libretto con i soldi dove lo hai messo perchè io ho
girato tutta la casa, in lungo e in largo e non l’ho trovato.
MARIA: (togliendosi il libretto dal petto) Ah! Lo andavi trovando! Per quello hai
fatto quella corona che sembrava l’avessi fatta con le tue mani....
Tutta fatta di margherite......
PIETRINA:
Sempre fiori sono! Ora prendi i soldi e ti paghi la cassa da morto
perchè io soldi non ne ho e poi, padre tuo era e tu ti paghi le
spese.
MARIA:
A si?!? Vuoi sapere quanti soldi c’erano sul libretto? Ti
interessano vero?Tu quei soldi non li vedi neanche perchè io, con
quei soldi, gli devo fare la più bella tomba del cimitero.
VINCENZO:
Maria! Ma se lo mettiamo nella terra non è lo stesso? Tanto
quando sono morti.....
MARIA:
Tuo padre metti nella terra!.....
14
PANCRAZIO:
Io non sono ancora morto! Dice che mi mettete vivo?
MARIA:
Io, a mio padre, devo fare una tomba degna del suo nome.
PANCRAZIO:
Allora lo dovevi buttare dentro una cava.
MARIA:
Io, a mio padre, devo fare la tomba tutta di marmo bianco, con
una bella croce tutta dorata davanti. Ecco dove devono andare a
finire tutti i soldi che ci sono sul libretto.
VINCENZO:
E quando smetteremo di sbadigliare.........
MARIA:
Ora, piuttosto, dobbiamo ragionare di una questione molto
importante. Una questione di cui voi ve ne siete sempre fregati.
Possiamo parlare chiaramente tanto, con la comare Consolata e
con il compare Raffaele possiamo considerarci di famiglia.
E tu, piuttosto, hai telefonato a tua sorella ?
CONSOLATA:
Comare mia! Ci bi sintiti scrubbulu nui ni putimu sciri. (Se vi
fate scrupolo nel discutere di questioni vostre personali, noi
possiamo andare via)
RAFFAELE:
Si! Si! Queste sono cose strettamente familiari. Noi andiamo via
così potete parlare liberamente e con calma.
Suonano alla porta
VINCENZO
Chi ci doveva potare ancora cucinato?
MARIA
Vai ad aprire piuttosto sempre ad una parte pensi.
CREDITRICE
Buona sera . Scusate se interrompo questa cena ma io sono venuto per
riscuotere i soldi della bara e delle corone.
VINCENZO
Lampu che due ore fa lo abbiamo portato al cimitero se lo andiamo a toccare
sarà ancora caldo.
CREDITRICE
O caldo o freddo a me non interessa io quando faccio una consegna, nello
stesso giorno devo riscuotere.
MARIA
E che ....lo stesso che ci perdiamo dateci almeno il tempo che ci passi la
dolore. Ditemi quanto è il nostro debito.
15
CREDITRICE
Dunque c’è la bara che costa ottantamilalire più la corona con la scritta tuo
scennero Nzino con l’amata moglie .. Sono altre ventimilalire. in tutto sono
centomila.
Vincenzo si prende un fazzoletto e si mette a piangere
MARIA
Non vedi che stiamo con il dispiacere guarda c’è mio marito che sta ancora
piangendo ( si avvicina a Nzino ) perchè stai piangendo.......
VINCENZO
centomilalire
Perchè ...... Non hai sentito centomilalire e chi ci deve dare a noi
Per quella somma devo lavorare tre mesi di zappa.
CREDITRICE
Io non ci posso fare niente ... Poi vi siete buttati sulla Bara più cara del
negozio
VINCENZO
che
Hai visto te lo dicevo io. Prendiamo quella che costa meno ed adesso altro
morto ci dobbiamo piangere. Mo ci piangiamo tutti li muerti tua.
MARIA
E secondo te io mio padre dovevo metterlo dentro una bara di compensato.
Mio padre doveva andare nel mogano come un grande signore.
CREDITRICE
Va bene ora volete tirare fuori questi benedetti soldi.
VINCENZO
Comunque anche se di mogano è cara. Fuori paese costano molto di meno.
CREDITRICE
e
Nessuno ti ha detto di venire al mio negozio. Avete voluto il meglio ed ora
affrettatevi a pagare. Che solo sulla corona per scrivere “ Tuo scennero Nzino
la sua adorata moglie”.
VINCENZO
Stai sentendo te lo dicevo io basta scrivere : “ Nzinu”
MARIA
E che cosa ne sapevo io che si paga come i telegrammi ? Comunque non ti
preoccupare che i soldi non li perdi lo vedi questo libretto . Sono quà i soldi
il tempo di andare alla posta .
CREDITRICE
Devo aspettare fino a domani?
TUTTI I PRESENTI
Crai . Crai.
CREDITRICE
Va bene vi siete spiegati bene ci vediamo domani.
CONSOLATA
Ué Rafè non è meglio se andiamo via. Sicuramente devono parlare di cose
loro.
Suonano alla porta
16
PITRINA
Lampu e che cosè questa casa una stazione .
VINCENZO
Zitta puo darsi che è un altro che ci porta da mangiare.
Va ad aprire la pota Che cosa vuoi!
CREDITORE
Che cosa voglio? Voglio pagate le scarpe.
VINCENZO
Quale scarpe
CREDITORE
Quelle di Santo Ciola. Non abita quì?
MARIA
Non lo stai conoscendo è il calzolaio che abbiamo comprato le scarpe
CREDITORE
Per la verità li ho fatti su misura perchè come sapete il 54 non lo trovi
facilmente
VINCENZO
Adesso senti quanto costano.
CREDITORE
Proprio perchè conoscevo il defunto solo venticinquemila .
VINCENZO
Marì pigliami le gocce che sto morendo. Li muerti ti li scarpi.
CREDITORE
suola
Se avesse avuto un piede normale costava meno . Poi avete voluto con la
sotto la pelle lucida.
VINCENZO
vita
Ma dico io non potevamo mandarlo scalzo non ha mai avuto una scarpa in
sua ed adesso che è morto .... Senti ...... Domani mattina lo dobbiamo
sotterrare Rivolgendosi alla moglie Eventualmente se teli portiamo indietro...
pago solo l’affitto.
ti
CREDITORE
Ma cosa vi salta in mente un cinquanta quattro a chi lo do . e poi sono rimasti
pochi vecchi in paese che sono prossimi Rivolgendosi a Ngau Signuria ce
misura faci
PANCRAZIO
tempo
Oh ma che stai dicendo a parte che non è la misura mia e poi ho ancora
io.
MARIA
Le scarpe di mio padre non si toccano . Non vi preoccupate domani sarete
pagato.
Esce fuori il creditore.
VINCENZO
Madonna mia come dobbiamo fare . Marì chi è rimasto ancora a pagare.
MARIA
Che è rimasto ? solo i mani festi ed il vestito.
17
VINCENZO
Madonna mia mena li fierri stasira no brapiti chiui a nisciunu.
RAFFAELE
Aspetta commare prima di chiudere forse è meglio se noi ce ne andiamo.
VINCENZO:
Compare! Ora ci offendi! Come ha detto mia moglie, per noi siete
di famiglia e ci fa piacere se rimanete. E poi, forse è meglio se c’è
presente durante la nostra conversazione qualche estraneo
chissa cosa deve succedere. Vado a telefonare dal tabacchino
di voi ha un gettone telefonico perchè io ho la cinquecentolire
perchè stasera
quì a fianco . Chi
intera.
MARIA
Ora devi spendere i soldi per telefonare? perchè non ti fai prestare la bicicletta
da compare Raffaele e la vai a chiamare?
RAFFAELE
Si compare vai pure però prima devi toglire l’antifurto. Tieni, questa è la
chiave che apre la catena . Quest’altra chiave invece è del blocca sterzo. Se
sorella viene con te la puoi far mettere dietro il porta bagagli che è molto
grande.
tua
VINCENZO
Compare! Come è complicata questa tua bicicletta . Quasi quasi vado da
questo a fianco e mi faccio prestare l’asino che faccio prima.
MARIA
Basta che ti muovi “ Rinnutu” visto che abita solo a cento metri. Come ci
stiamo viziando: o con la bicicletta oppure col traino chissà dove
questo passo.
arriveremo di
Esce di scena Vincenzo.
SERAFINO
Ciccì! Meno male che stasera stiamo mangiando.
CICCILLO
E chissà quando mangieremo dinuovo così!
SERAFINO
Io penso che dobbiamo aspettare quando muore il nonno.
PANCRAZIO
Brutti maleducati! Ma! Questi ragazzi di adesso, sono proprio sfacciati.
Sciuscè! Che bicicletta hai? E’ all’ultimo grido? Ho sentito che ha addirittura
portabagagli. Adesso stanno uscendo quelle addirittura a quattro ruote. Le
chiamano “tomobbili”.
il
RAFFAELE
Si! L’ho sentito dire! Se l’è comprata uno del paese, maestro Vincenzo. Pensa
che si guida seduti ed è senza redini e si dice che i cavalli nessuno li vede.
CONSOLATA
Come, Raffaele. Non si porta con le redini? Allora la posso portare pure io.
RAFFAELE e PANCRAZIO Quelle non sono cose per donne.
Entra in scena Vincenzo con tutta la bicicletta e con la sorella seduta sul portabagagli.
18
RAFFAELE
La potevi lasciare fuori, tanto è abituata a cielo e sereno.
VINCENZO
Compare. Io volevo. Ma tu non mi hai detto che non ci sono freni. Già per
fermarmi vicino casa sua non ce l’ho fatta. Sono andato a fermarmi nel bar di
fronte alla strada e mi son dovuto comprare una gazzosa perchè mi
di dirgli che non avevo i freni.
vergognavo
MARIA
E così hai risparmiato il gettone però li hai spesi per la gazzosa. A babbu!!!
Non ti potevi buttare davanti al muro?
VINCENZO
Io volevo farlo però mi sono accorto che non c’era la ruota di scorta perchè
sicuramente si sarebbe rotta.
RAFFAELE
E si! Hai ragione, compare! eccola dove ce l’ho. Io l’avevo portata dentro
perchè altrimenti me la rubavano per pagarsi tre Alfa e una Nazionale.
MARIA
signorina
Adesso, se avete finito, visto che abbiamo l’onore di avere in casa la
Ronza......
RONZA
Senti. Se mi hai fatta chiamare per litigare, ti voglio ricordare che noi già non
ci parliamo da un anno e, se ci hai fatto caso, non sono venuta neanche al
funerale di tuo padre perchè io con te non voglio proprio avere a che
fare.
MARIA
E la colpa di chi è, se non ci parliamo?
PIETRINA
Avete incominciato? Ti ci cazzu eti eti la curpa, adesso parliamo di cose serie.
Tu devi capire che, a una certa età, essere ancora senza marito la rende
anche se, averne uno come questo qua è meglio essere zitellona.
nervosa
RONZA
Perchè.
A parte che io non sono zitellona. Diciamo..... che non mi voglio ancora
impegnare seriamente perchè voglio vivere in pieno la mia giovinezza.
Non sono forse una splendida ragazza?
TUTTI
Si!!!
RONZA
Non sono forse attraente?
TUTTI
Si!!!
RONZA
E secondo voi, i maschi mi possono resistere?
TUTTI
No! No!
PANCRAZIO
Ah! Zucculuna! Era meju ci ti spusai! Cc’è ebbuca!
MARIA
Se avete finito dobbiamo parlare adesso di cose più importanti. Come dicevo
prima, c’è una questione da risolvere che riguarda questo vecchio.
19
bambino: lo \
mettere il
Noi ci siamo stufati di averlo
per casa. Sembra di avere un altro
devi lavare; lo devi imboccare come un bambino; la sera gli devi
pannolino altrimenti si ‘nfoca lu liettu (bagna il letto) tutte le notti.
VINCENZO:
Non è che voglia dare ragione a mia moglie ma le cose stanno
proprio così. E’ vero che mi è padre però, di fastidio ne da
parecchio. Senza contare poi le brutte figure che ti fa fare. Avete
visto questa come si è presentato e, meno male che voi siete come
di famiglia (rivolgendosi ai compari) ma lui non se ne rende
conto, fa così con tutti. Insomma, come ha detto mia moglie, è
come un bambino.
PIETRINA:
Sentitelo! Sentitelo! Appena dice qualcosa sua moglie, subito le
da ragione. Che imbecille di fratello che ho! (rivolgendosi al
marito) Sembra che lei gli abbia fatto una fattura! Poi, per quanto
riguarda il vecchio, come l’avete tenuto finora, lo tenete anche per
l’avvenire perchè, come vi ha fatto comodo finora, cu bbi futtiti
ddha pensioni (che vi prendevate la sua pensione)..... In poche
parole, finu a moi bb’è ddhi futtuta la muddica e, in futuru,
bisogna cu bbi futtiti puru lu cueru. (finora avete assaporato il
buono, d’ora in avanti dovete tenervi anche il brutto).
MARIA (rivolgendosi al marito): Ma la senti! La senti cosa dice?!? Come se a loro, ogni mese, non
gli ha mai dato niente.
LEONZIO:
Si! Ogni tanto a noi qualcosa da. ma a voi... Sono arrivati gli arretrati
dell’accompagnamento e ve li siete cuccati voi; la tredicesima, ve
la prendete sempre voi. Secondo voi, la bicicletta di vostro figlio,
con quali soldi l’avete comprata? Cosa credete, che siamo stupidi,
da non capire da dove vengono i soldi?
VINCENZO:
Ma cosa dici?!? La bicicletta l’abbiamo comprata facendo le
cambiali. La pensione, l’accompagnamento, tutti quei soldi non
bastano neanche per se stesso perchè lo sapete anche voi il vizio
che ha: le volte che esce va dritto dritto in qualche cantina e, con
quei quattro soldi che ha fa l’americano. Basta sentirlo: “Stasera
paco io” e rientra a casa senza il becco d’un quattrino anzi, lo accompagnano
ubriaco marcio.
PIETRINA:
Chiacchiere! Chiacchiere! E poi, io non lo posso tenere perchè ho
il negozio più questo lazzarone (rivolgendosi al figlio) perciò, non
posso certamente pensare a lui. Tu invece, (rivolgendosi a Maria)
20
anche
non hai granchè da fare ed ora che è morto tuo padre, puoi
dedicarti di più a lui e gli puoi spilare (prendergli) la pensione
come hai fatto finora.
RONZA
Voi
Ma! Non è che mi avete chiamata perchè mi volete affibbiare il vecchio?!?
sapete che faccio la segretaria all’ACLI e non posso badare a lui. Daltronde,
l’accompagnamento, se non era per me non l’avreste mai avuto perchè, con le
mie conoscenze, posso ottenere tutto quello che voglio.
PANCRAZIO
Ah! Puttanazza!!!
RAFFAELE:
Scusate se m’intrometto. Ma a sentire tutte queste cose di zio
Pancrazio, mi sto sentento male e che mi volete dire dire, io mi sto
sentento proprio male. Ricordatevi che non è un cane. Un genitore
rimane genitore anche quando è diventato vecchio. Anzi,
soprattutto quando si diventa vecchi.
PANCRAZIO:
Come hai parlato bene!
RAFFAELE:
Quanti sacrifici fanno i genitori per noi.
PANCRAZIO:
Grazie, figlioccio!
RAFFAELE:
Non si possono dire certe cose ad una persona che ha lavorato
tanto nel corso della sua vita.
PANCRAZIO:
Grazie! Grazie figlioccio!
RAFFAELE:
E’ vero che ad una certa età diventiamo mezzi fessi......
PANCRAZIO:
Uè! Sciuscè! Penza pi’ tia! (Figlioccio! Pensa per te!)
CONSOLATA:
Scusate se mi intrometto pure io ma a me è venuta un’idea.
Perchè non lo tenete un mese per uno?
RONZA
Forse non avete capito. Io non posso invitarlo neanche a Natale perchè sono
sempre impegnata.
21
MARIA
E neanche noi lo possiamo tenere più in casa.
LEONZIO
Se non lo potete tenere voi, non lo possiamo tenere neanche noi.
PIETRINA
Io faccio quello che dice mio marito.
VINCENZO
Io faccio quello che dice mia moglie e mia moglie dice che il vecchionon lo
possiamo più tenere.
PIETRINA
Ah! Pampasciunu!!!
MARIA:
Io invece ho un’altra idea: portiamolo in un ospizio così lì sta con
i vecchi come lui ed è anche più controllato così, almeno, non
potrà più farsi quelle belle bevute di vino che gli fa tanto male. (poi,
guardando verso il cielo, rivolgendosi al padre defunto) Ah! Quel padre mio!
Lui si che non beveva vino.
PANCRAZIO:
E che lui, vino sapeva fare??? Tutti gli anni diventava aceto e
beveva solo aceto.
SERAFINO
Uè Ciccì! Ma sta sienti?
CICCILLO
Posso dire una cosa io? (Tutti si ammutoliscono) Ma perchè
volete mandare via il nonno?!? Eppure è l’unico nonno che ho e
lui, mi ha insegnato tante cose. Cose che in nessun libro sono
scritte. La storia, la geogragia, la matematica, sono tutte cose
importanti ma quelle che insegna un nonno sono cose ancora più
importanti, sicuramente più importanti di quello che insegnano i
genitori. Per esempio: voi questa sera mi state insegnando che,
quando voi sarete vecchi, io dovrò cacciarvi di casa a calci nel sedere.
PANCRAZIO
Cari figli. Finalmente stasera ho sentito parlare due mezzi uomini anzi, due
piccoli uomini.
Quannu unu è bbecchiu comu a quistu qquai
tannu zziccunu li uai.
Quannu sì bbecchiu, quanti cosi s’imparunu a li fili
e ti faci la ucca pili pili.
Osci la carni pì’ secondu stai
ma quarant’anni arretu, e mo’ mangiai.....
Cc’è bb’è ca no’ è mu misu intra a sta panza
parlannu cu crianza.
mo’ sti fili su tutti ‘struiti, ‘ntelliggenti.
Ci li parli ti lu ziu, ti lu nonnu,
no’ si ni futtunu cchiui nienti.
22
Secondu loru ddhu picca ti penzioni faci tuttu
ma a nui è la compagnia ca ni manca soprattuttu.
Ah! Ci la putia ccattari!
A tutti quanti bi minai a mienzu a mari!
Allu spiziu si stai buenu, armenu, cussì si tici;
‘nceti puru la televisioni.
Ma iou ulia stau cu bui. Nipo’! Cc’è ni tici?!?
Tati uci a lli sentimenti!
Vergugnatibi!
No’ mi uliti mancu comu ‘nu luntanu parenti!!!
MARIA
Io non voglio più fastidi.
VINCENZO
Io non voglio dire niente.
PIETRINA
Trovate una soluzione.
PANCRAZIO
Comunque, vi devo ancora dire una cosa e farvi anche una
confessione: voi, una volta al mese, mi vedete uscire per andare
alla cantina. In realtà, miei cari figliuoli, io vado alla posta e sono già
venticinque anni che ogni mese lascio buona parte dei miei soldi. Pensate. Era
ancora viva la buonanima. Sul libretto non c’è nessun nome. Si prenderà tutto
quanto, colui che mi avrà assistito alla vecchiaia. Eh! Cari figli miei! Sono
andato l’altro giorno a vedere quanto ho sul libretto e,..... sono.
Cinquantamila euro
VINCENZO
Cinquantamila euro???.....
MARIA
Mila euro???.....
PIETRINA e LEONZIO Mila…?!?.....
PANCRAZIO
EURO!!!!!!!
RONZA
Menchia!!!
Tutti quanti, a turno, fanno un gesto di gentilezza al padre.
PIETRINA:
Caro papà! Non penserai veramente che ti avremmo fatto
andare in uno ospizio.
LEONZIO:
Caro padre! Mai e poi mai ti lascerò andare in un ospizio. Con
quella poesia che hai detto mi hai commosso. Stavo per mettermi
a piangere.
23
MARIA:
Papà mio! Pure io stavo per mettermi a piangere ma ormai ho
consumato tutte le lacrime con la buonanima di mio padre ma, se
mi dai un po’ di tempo, recupero un po’ di lacrime e ti piango
dalla mattina alla sera. Anzi, sai cosa faccio adesso? Metto la tua
foto a fianco a quella di mio padre.
PANCRAZIO:
Basta che togli i fiori e la candela.
VINCENZO:
Ma..... E’ sicuro...... che i beneficiari sono quelli che ti
assisteranno?
PANCRAZIO:
E come! Non sono sicuro??? Sta scritto per filo e per segno che colui che mi
assisterà fino alla morte avrà diritto a ritirare il libretto e, vedete, questo lo
deciderà il notaio perchè, una volta al mese ho appuntamento da lui per
riferirgli come mi trovo e se mi trattate bene.
VINCENZO:
Allora mettete tutti le mani in alto. Il vecchio da questa casa non si
muove!
CONSOLATA:
Comare! Sai cosa dico? Noi stiamo andando via! Ormai il vecchio
morto ve lo siete già dimenticato.
RAFFAELE:
Si! Andiamo! Andiamo! Almeno noi il nostro dovere lo abbiamo
fatto! (ed escono di scena)
PIETRINA:
Visto che siamo rimasti in famiglia cerchiamo di ragionare. Io
direi che il vecchio ce lo dobbiamo dividere.
LEONZIO:
E..... se ce lo dividiamo..... dobbiamo fare giusto a metà!
MARIA:
Noi non dividiamo proprio niente. Ormai è da tre anni che sta con
noi e, dopo tanto tempo, uno si affeziona perciò, dove ha fatto
l’estate, lì farà l’inverno. Anzi, sapete cosa vi dico? incominciate a
tornarvene a casa perchè sicuramente è stanco e vorrà riposarsi un
po’.
RONZA
Guardate che se c’è da spartire qualche cosa, non vi dimenticate di me perchè,
sempre padre mio è. E che dice..... che il sangue diventa acqua? Perciò, se
24
PANCRAZIO
proprio dobbiamo dividercelo, lo facciamo in tre parti uguali.
Questi mi vogliono fare a pezzi.
VINCENZO
Forse non mi sono spiegato. Il vecchio non si muove da questa casa. Ormai è
nostro e guai a chi lo tocca.
RONZA
Quale vostro e vostro! Il vecchio è di tutti.
LEONZIO
Non fare così perchè, un genitore, ha il diritto di stare con tutti i figli.
VINCENZO
E voi..... Adesso vi state svegliando?!?.....
PIETRINA:
Ora ce ne andiamo! Ma se non volete proprio ragionare, vuol dire
che ci vedremo dall’avvocato. Io, il vecchio, lo voglio quanto lo
vuoi tu. Vuol dire che lo terremo due mesi per uno ed alla fine.....
spartimu!!!..... (dividiamo) Perciò, per adesso andiamo via, poi
ne riparliamo. (rivolgendosi al marito) E tia..... moviti.....
baccalà..... (e tu muoviti, baccalà) ed escono via.
RONZA
sono
Me ne vado anch’io ma ricordatevi che io conosco gente molto potente. Io
impiegata all’ACLI (Ass. Cani Lupi Italiani)
VINCENZO:
Beh! Maria! Ti è passato un pochettino il dolore?
MARIA:
Vincenzo! Ma quale dolore?!?
VINCENZO:
Maria!!! Per la buonanima di tuo padre!
MARIA:
E, cosa è successo a mio padre?
VINCENZO:
Niente Maria! Niente è successo! Ora, però, andiamocene a letto!
(rivolgendosi a suo padre poi) Papà! Vuoi che ti dia una mano a spogliarti?
PANCRAZIO:
Non ti preoccupare. Faccio da solo. Iniziate ad andare.
(marito e moglie escono di scena. Resta solo il vecchio)
PANCRAZIO:
Cosa fanno i soldi!!! Miracoli fanno. Miracoli! Come si cambia
nella vita. Bastano pochi secondi e uno cambia da così, a così.
Basta raccontare una frottola, e tutto si risolve. Adesso io passerò
un po’ di tempo da un figlio e un po’ dall’altro; e faranno miracoli
25
a chi meglio mi vorrà trattare. Certo, quando leggeranno il
testamento, scopriranno che io non ho manco una lira,
io, in effetti, quando esco una volta al mese, lasciato quello che
devo lasciare a loro, vado alla cantina, mi faccio una bella sbornia
e offro da bere a tutti. Tanto, una volta si campa, ed una volta si
muore!
FINE
PRESENTAZIONE
SIGNORE E SIGNORI BUONA SERA.
QUELLO CHE RAPPRESENTIAMO QUESTA SERA NOI BAMBINI E’ UNA PICCOLA
COMMEDIA IN ATTO UNICO.
QUESTA SERA CERCHEREMO DI IMITARE IL VOSTRO COMPORTAMENTO QUANDO
VI TROVATE IN UNO STUDIO DI UN NOTAIO.
COSA SI FA IN UNO STUDIO DI UN NOTAIO?
IN UNO STUDIO DI UN NOTAIO SI RITROVANO I PARENTI DI UN DEFUNTO CHE
DEVONO DIVIDERE FRA LORO UN’EREDITA’.
SE TALVOLTA IL LINGUAGGIO RISULTERA’ PESANTE, NON FATECI CASO,
DALTRONDE, E’ SOLO UNA FARSA E TUTTO QUELLO CHE SI DICE SU UN
PALCOSCENICO TEATRALE SONO FANTASTICHERIE, ANCHE SE QUALCHE VOLTA
POSSONO ESSERE MOLTO VICINE ALLA REALTA’.
PER QUANTO RIGUARDA LA COMMEDIA DEGLI ADULTI NON VOGLIO ANTICIPARVI
NIENTE PERCHE’ ANCHE IN QUESTA, MAMMA MIA, CHE PAROLACCE!!!
ORA NON MI VOGLIO PIU’ DILUNGARE, VI CHIEDO SOLO DI STARE IN SILENZIO
PERCHE’ GLI ATTORI, PICCOLI E GRANDI, POTREBBERO PERDERE LA
CONCENTRAZIONE.
VI LASCIO AD UN BUON ASCOLTO E FACCIO A TUTTI QUANTI VOI GLI AUGURI DI
BUON NATALE !!!
26
27
Scarica

LU CUNSULU - Vito Stridi