LU CUNSULU (La consolazione di parenti ed amici alla famiglia che ha perso la persona cara) Commedia in atto unico di VITO STRIDI PERSONAGGI ED INTERPRETI MARIA VINCENZO PANCRAZIO RONZA CONSOLATA RAFFAELE PIETRINA LEONZIO RAGAZZO BAMBINI VECCHIA figlia del defunto marito di Maria e genero del defunto suocero di Maria e padre di Vincenzo figlia di Pancrazio comare marito di comare Consolata Figlia di pancrazio marito di Pietrina e figlio di Maria e di Vincenzo figli di Pietrina e Leonzio INTRODUZIONE Questa commedia in atto unico mette in risalto ciò che paradossalmente avviene in una famiglia del nostro Sud allorchè si sono svolti i funerali di un parente e, ultimate tutte le cerimonie di rito, restano i parenti a discutere sui problemi inerenti il fatto. Si apre il sipario ed appare in scena il tinello di un appartamento. Vi è una donna vestita di nero, il marito e i due figli. E’ una famiglia in lutto perchè, nel primo pomeriggio, si sono svolti i funerali del padre della donna, sig.ra Maria. Questi hanno un dialogo di circostanza, con voce molto pacata. 1 MARIA: E chi se lo aspettava!Cosa siamo su questa terra! Tanti sacrifici per tirarci su: darci da mangiare; da bere e farci studiare. VINCENZO: Maria, ma non hai fatto solo la prima elementare? MARIA: Ci sono quelli che non hanno fatto nemmeno quella e poi, ti attacchi proprio a tutto. Tutte le occasioni sono buone per andare contro mio padre. Anche dopo morto, povero padre mio! (incomincia così ad alzare il tono della voce) Solo mio padre mi capiva. Era un santo! Quanto bene ci ha voluto! (il marito, senza farsi notare dalla moglie, fa capire che non è proprio daccordo con quello che dice la moglie) VINCENZO: Ora basta! Ormai lui è morto e quì, se non mangiamo, va a finire che moriamo anche noi. (uno dei ragazzi dà piena ragione al padre anzi, chiede alla madre dove sono le camicie pulite perchè lui dovrebbe uscire) MARIA: Come?!? Devi uscire?!? E magari devi andare anche a divertirti. Neanche se fosse morto un cane! RAGAZZO: Va bene! Ho capito! Vorrà dire che andrò a cercarmela da solo la camicia. (ed esce di scena) MARIA: Non fare rumore altrimenti svegli tuo nonno. (rivolta poi a suo marito) Senti Vincenzo. Trovami una foto della buonanima perchè, perchè lo voglio vedere come era da vivo. VINCENZO: Maria. Per quello c’è tempo adesso..... non sarebbe ora di mangiare? Ho lo stomaco che sta facendo ormai tanti di quei rumori che non riesco più a E’ da ieri sera che non metto niente nello stomaco. sentire. 2 MARIA: Adesso voglio una foto di mio padre altrimenti quì non si mangia e non si beve. Bussano alla porta VINCENZO Mari hanno bussato dici che qualcuno sta potando da mangiare? MARIA Che ne so io cosa vuoi che mi importi . Sto pensando proprio al mangiare Vincenzo va ad aprire TOMMASINA Comare mia scusami se non sono potuta venireal funerale ma come già sai ho mio suocero che non sta bene e da un momento all’altro se ne va pure lui. MARIA Che siamo su questa terra da un momento all’altro ci lasciano. Commare mia stava così bene pensa che ieri a quest?ora stava ancora davanti alla braciera e si stava arrostendo le fave . Come se li stava rosicchiando bene. TOMASINA Commare non e che gli hanno fatto male le fave? che quelli sono forti a digerire MARIA Ma che male e male se lo sentivi come scarnozzulai . Stava pure di buon umore gli venivano in mente tutte le marachelle che ha fatto da raccontava raccontava. bambino e TOMMASINA rosicchiare ma mattina alla sera Ah commare mia non mi dire quando si mette mio suocero inizia dalla prima guerra mondiale fino ad oggi e mi fà tanto di testa . La buon’anima di tuo padre almeno aveva tutti i denti ed ogni tanto era occupato a mio suocero che gli mancano tutti i denti ti scassa dalla MARIA Perchè mio suocero com’è’ Ma questa storia deve finire. VINCENZO Marì se non mangiamo questa storia finisce ancora prima di quando pensi. TOMMASINA Chi ti sta preparando questa sera? MARIA Non lo so non lo so. VINCENZO Speriamo che qualcuno si decidi che dentro la credenza si sono formate le ragnatele e se non si mangia in queste occasioni quando si mangia. MARIA Lo senti comma . Ma io dico come fa ad avere fame . Io ho uno blocco allo stomaco e non mi va per niente da mangiare TOMMASINA Commà domani mattina tela sta portando qualcuno la spasa? 3 MARIA Non lo so commare mia. VINCENZO Comma perchè non la porti adesso poi per domani mattina si vede TOMMASINA i Compare mio che adesso vado ti preparo un padellotto di caffe e ti porto pure savoiardi. VINCENZO Si si commare mia porta tutto quello che vuoi se no domani è troppo tardi. MARIA Senti ora me la vuoi trovare una fotografia. VINCENZO: Va bene. Adesso te la trovo. (apre un cassetto ed inizia a fargliele vedere) Vuoi questa di quando era al militare? MARIA: No! E’ troppo giovane. VINCENZO: Vuoi questa di quando si è sposato? MARIA: No! No! E’ troppo allegro. VINCENZO: Questa è bella! Questa deve essere proprio quella giusta! MARIA: Qual’è? Qual’è? VINCENZO: Questa è quando viveva alla masseria, quando gli è morta la mucca, ed ha una faccia che sembra che gli è morta la moglie. MARIA: Adesso paragoni la buonanima di mia madre ad una mucca!?! VINCENZO: Ma cosa dici?!? E’ vero che pesava 120 chili ma, per essere una mucca, le mancano le corna. MARIA: Le corna però, in cambio, le aveva un’altra della tua famiglia. VINCENZO: Va bene! Va bene! Ecco. Ne ho trovata una che va proprio bene. Prendiamo questa. (ne sceglie una in piedi, vicino ad una colonna) 4 MARIA: Si! Si! Questa può andare bene! Che pezzo d’uomo che era. VINCENZO: Maria! Quella è la colonna! Tuo padre è quello piccolo piccolo, non lo stai vedendo? MARIA: Si! Si! Lo vedo! Piuttosto, trovami anche una candela. VINCENZO: Madonna mia che mal di pancia se quà non mangiamo fra un po’ ci sarà un’altro funerale. MARIA: Li muerti ti lu mangiari.! Ora voglio una candela. (ne trova una, abbastanza grossa, l’accende e la mette vicino alla foto in un angolo) Bussano alla pota VINCENZO Maria stanno bussando, dici che qualcuno sta portando da mangiare. Fa ingresso una vecchia curva su se stessa. VINCENZO Manco con questa non si mangia. VECCHIA: Buona sera! Sono venuta a chiedere come sta il compare. Mi hanno detto che negli ultimi giorni è peggiorato. VINCENZO: Comare! E’ drifiscatu! (Ha finito di soffrire) VECCHIA: E’ riggittatu? (riposato) VINCENZO: Si! Si! E’ riggittatu! VECCHIA: E adesso come sta? MARIA: Ha intrapreso un lungo viaggio....... VECCHIA: A si!!! E dove è andato? VINCENZO: Eh! Dove è andato!?! Sappiamo???...... VECCHIA: All’età sua però, mettersi a viaggiare.....e non si sa proprio dove è andato? MARIA: Eccolo, eccolo dove è andato (e la invita a guardare la foto con la candela accesa) VECCHIA: Ho visto che c’è la foto ma, perchè c’è la candela accesa? 5 MARIA e VINCENZO: E’ morto! E’ morto! VECCHIA: E’ morto!?! Oh! Non ne ho saputo niente. E, quando è morto? VINCENZO: E’ morto ieri notte. Si è aggravato e....... VECCHIA: E quando lo portano via? MARIA: I funerali si sono svolti questo pomeriggio. VECCHIA: Non ne ho saputo niente. Che vergogna! Quanto era buono! Ogni volta che passava davanti casa si fermava e scambiavamo quattro chiacchiere. (si inginocchia davanti alla foto e prega) Compare mio! Mi raccomando! Tu che sei arrivato prima dì a Gesù Cristo che io non ho nessuna fretta! Digli che..... posso aspettare! VINCENZO (l’aiuta ad alzarsi e poi dice):Comare! Ora andate a casa perchè noi siamo molto stanchi, poi vi do la foto così potete pregarlo per conto vostro. (e l’aiuta ad uscire. Rivolgendosi poi alla moglie) Maria! Non è che è rimasto qualche cosa ieri no la pasta e faggioli dove sono Poi non avevi fritto il pesce che non abbiamo fatto in tempo a mangiare. MARIA Ma che mi scassi, non c’è più niente, hai dimenticato che è rimasto a casa tuo padre e quello grazie a dio è malato di tutto , meno che lo stomaco. sicuramente si è mangiato tutto Suonano alla porta VINCENZO Mari Mari hanno suonato vai ad aprire tu perchè a me ormai mi stanno incominciando a mancare le forze. , Maria va ad aprire la porta ed entrano in scena comare Consolata ed il marito Raffaele. Portano in mano delle grandi borse di plastica che evidenziano il contenuto: generi alimentari. MARIA: Buona sera, comare. Perchè ti sei presa tanto disturbo? CONSOLATA: Cara comare. Sono doveri che dobbiamo fare. RAFFAELE: Comare mia! Questi sono doveri che chi li ha fatti poi li aspetta. CONSOLATA: Su! Comare! E’ solo una cosetta. La mangiamo tutti insieme in gloria di tuo padre e a suffragio di tutti i tuoi morti. 6 MARIA: Grazie comare, anche se non ho per niente fame. VINCENZO: Pensa per te! Entrate. Entrate. CONSOLATA: E lo zio Pancrazio dov’è? MARIA: (con aria molto indispettita) Sta dormendo! Oh Signore! Che vecchio era uno e vecchio è l’altro! Comare Consolata mia! Non lo sopporto più! E’ come se avessi un bambino in casa. (poi guardando verso l’alto) Gesù Cristo mio! I buoni te li porti via; i cattivi li lasci! VINCENZO: E che cos’è mio padre, un ergastolano? Compare. La stai sentento mia moglie? Dal momento che suo padre è morto gli altri sono tutti cattivi per lei. RAFFAELE: Compare! Non sai come sono fatte le donne? Loro esagerano sempre! Certo, gli anni ce li ha ma, se ci ricordiamo di quando era giovane; si è fatto voler bene da tutti. Io me lo ricordo. Avevo sette, otto anni, quando passavo vicino alla cantina si, passavo una mezz’oretta al giorno. Mi chiamava e, una caramella, una caramella, me la dava sempre. MARIA: Quello era il suo mestiere! Il lavoro, per lui, è sempre stato un estraneo. RAFFAELE: E no comare! Per lavoratore è stato lavoratore. MARIA: (con aria allusiva) E ne ha rotti manici di zappe!!! (margiali) A pampasciuni sempri è sciutu! A tirare lampagioni è sempre andato e, appena li vendeva, i soldi se li andava a spendere a bere. VINCENZO: Sempre da ridire hai! Povero vecchio! Pensa piuttosto a preparare che mi sto sentento lo stomaco furmiculi furmiculi. con il formicolio. Intanto entra in scena il figlio, ben vestito e chiede se ancora non è pronto. Nel frattempo le donne apparecchiano il tavolo per la cena ma il ragazzo si fa preparare un panino perchè ha fretta di 7 andare via, ed esce di scena. In quell’attimo si sente chiamare da dietro il palcoscenico: PANCRAZIO: Maria! Maria! I vestiti! Stasera apriamo la questione! Entra in scena, in mutande, il suocero di Maria. PANCRAZIO: Buonasera a tutti! Quel cretino di tuo figlio mi ha messo la camera sotto sopra tanto che non sono riuscito a trovare i pantaloni. MARIA: Ora vado a prenderteli! Ora vado a prendertili! Maledetto quel giorno..... E’ finita la pace! Come già detto, il vecchio ha fatto ingresso in scena in mutande ma con in testa un cappello da bersagliere. I presenti lo accolgono con frasi tipo: CONSOLATA: Buona sera, zio Pancrazio. Hai dormito bene? PANCRAZIO: Non c’è male! Non c’è male! Rientra Maria con i vestiti. MARIA: Ma guarda come si è presentato davanti alle persone! Non fateci caso! Quando diventiamo vecchi..... Vieni! Vieni che ti vesto perchè, se ti prendi un accidente, e chi lo sopporta..... L’ultima volta che non è stato bene so io cosa ho dovuto fare per fargli una peretta e, neanche ho finito, che ha spruzzato tutto il soffitto della casa. E, non vi dico se si mette qualche supposta. Vedete quel buco nel soffitto? Quella è una supposta. Ho fatto appena in tempo a spostarmi. RAFFAELE: Zio Pancrazio. Cos’ hai, un fucile?!? PANCRAZIO: Quello è un difetto che ho da bambino. Quando sbarcarono gli americani per sbaglio mangiai della polvere da sparo e da allora, quando mangio fagioli, ceci, sembra che ho una mitraglia, altro che fucile. E non ti dico quando mangio pampasciuni (cipollini selvatici), cose brutte. 8 RAFFAELE: Zio Pancrazio! Quanto è brutta la vecchiaia! Ma, compare, (rivolgendosi a Vincenzo) ma tuo padre sa che..... è morto..... la buonanima? VINCENZO: No! Non sa niente! Era inutile fargli prendere tutto quello strapazzo. RAFFAELE: E, quando lo scopre, non si arrabbia? MARIA: Ma che arrabbia e arrabbia! Quì, l’unica che è addolorata, sono solo io perchè so io quanto era buono papà mio. Era un santo! Era un galantuomo! Era un fiore del mio giardino! PANCRAZIO: Hai ragione Maria! Tutti quando eravamo giovani eravamo così poi diventiamo vecchi e diventiamo diavoli, mascalzoni, altro che fiori di giardino. Ma, a proposito, stasera non viene a mangiare con noi compare Santo? Maria inizia a piangere nuovamente e guardando la foto di suo padre dice. MARIA: Papà mio! I buoni vanno via ed i cattivi restano! (prende per mano il suocero e lo accompagna vicino alla foto) Eccolo dov’è compare Santo! PANCRAZIO: (guardando per qualche attimo la foto, la candela accesa ed i fiori, si rende conto dell’accaduto ed esclama): Menchia! Cumpari mia! Ecco perchè ultimamente non mangiava più e non beveva e aveva sempre un colorito bianco bianco. Sciuscè! Io mangio e bevo ma, a colori come sto? RAFFAELE: Stai bene! Stai bene tu! Minimo minimo campi cent’anni! MARIA: Ed è meglio che muoio io! CONSOLATA: Dai comare! Non dire così! Quando il Signore ci chiama vuol dire che..... te ne vai. Intanto la comare Consolata inizia a disporre per la cena ed iniziano a mangiare. 9 MARIA, (ad ogni boccone): Papà mio! Questo boccone è dedicato a te! VINCENZO Suecru mia , finalmenti mangiu grazi a tia. RAFFAELE Caru nunnu Santu mo mbiu e poi mi tantu. VINCENZO Compare tuo padre morì molto giovane e vero come è successo. Vincenzo cerca di farlo parlare così lui ha il tempo di mangiare ingordamente il più possibile. ed a questa domanda Raffaele racconta la storia della morte del genitore. RAFFAELE se Compare mio , io avevo si e no vent’anni mi ricordo che era di pomeriggio ed io non ero in casa vennero a chiamarmi da campagna stavo innestando le barbadelle chiamammo il medico non puoi immagginare quanti gliene fece lo vedevi come faceva nel letto compare mio io avevo una paura. Si accorge che il compare mangia senza sosta ed ha capito che in realtà la curiosità del compare serve solo per soddisfare la sua fame. Cosi interrompe dicendo: Poi mori durante la notte. VINCENZO E con tuo suocero come andò a finire pure lui prima di morire ha tribolato. RAFFAELE Ha capito l’antifona. Uh cumpa si infiacchiu e morsi. CONSOLATA: Comare! Non ci abbiamo pensato altrimenti, nella bara, avremmo messo un pezzo di pane per il viaggio. MARIA: E’ vero! Non ci abbiamo pensato! Povero papà mio! Speriamo che non abbia fame (guardando il suocero) altrimenti, appena muore lui glielo mandiamo. PANCRAZIO: E non te ne vai un pochettino a quel paese? Io non porto niente a nessuno e non porto neanche ambasciate. CONSOLATA: Comare, ce n’erano persone però. E si, ce n’erano proprio tante. E la banda poi, ha suonato proprio bene. Come faceva? Hanno trovato proprio un bellissimo motivo. Almeno se n’è andato più allegro. (ed inizia il suono della banda ed i presenti fanno i versi del trombone. Poi continuano le battute dei presenti) RAFFAELE: Mai vista una fila così di persone. E le corone che c’erano poi. VINCENZO: Si! Si! E belle erano! 10 MARIA: con se ne mazzo mia! Beh! Belle poi! C’era quella di compare Giuseppe e di mia cognata Pietrina che sono andati a farla in un altro paese (dicendolo chiara ironia) ed era mezza spennacchiata. Quanto mai possono aver speso..... Si! Ma mia cognata se ne accorgerà! Lei, per la pensione gli è sempre andato dietro per dietro e, ora che è morto...... tutti ne fregano papà mio!!! Ma è prossimo anche suo padre. Poi se accorgerà cosa le farò io (fa un gesto poco ortodosso) un di garofani le porto e poi, ne dobbiamo ancora parlare, bella VINCENZO: Quelle son cose da uomini. MARIA: E visto mche sono cose da uomini vedi di parlare con tua sorella la zitellona anzi sai che devi fare ? vai a darle un colpo di telefono perchè stasera dobbiamo chiarire molte cose . PANCRAZIO: Che cosa ha fatto la Ronzina?!? Lasciatela in pace . Quella già non trova marito. non date altre preoccupazioni a quella povera figlia. MARIA: Dobbiamo fare un po’ di conti con la povera figlia!!! Quella ,con la scusa che deve ancora trovare marito fa quello che le pare e piace! Marito ma se quella ne cambia uno alla settimana: uno è basso ,l’alro è alto, l’altro è brutto, l’altro non ha una lira . Tua figlia è piena di illusioni .ma adesso basta. Stasera dobbiamo chiarire tutto. RAFFAELE: Comare. Te la stai prendendo tanto con tua cognata ma, se uno si vuole attaccare si attacca su tutto tu prendi per esempio la corona che ha fatto la Filomena. VINCENZO: Anche suo padre sta per morire..... PANCRAZIO: Uffa! Ma perchè devono morire sempre i padri! E no’ bi faciti picchi picchi intra a la camisa??? Intanto, quando avviene questo dialogo, il vecchio viene imboccato dalla nuora come un bambino. Il vecchio di tanto in tanto si sbrodola tutto ed ha degli atteggiamenti un po’ sclerotici sfottendo soprattutto la comare Consolata e questa, che lo conosce bene, lascia perdere. 11 VINCENZO: Scusatelo! Soffre di quella malattia dei vecchi! PANCRAZIO: Quale malattia dei vecchi!!! MARIA: Se è per questo, quella malattia l’hai sempre avuta! Dopo qualche attimo Maria riprende nuovamente a piangere con un filo di voce e, mentre il marito ed i compari cercano di consolarla, il vecchio sembra del tutto indifferente. CONSOLATA: Ma, Addolorata non si è vista, vero? MARIA (smettendo di colpo di piangere):E’ buttari lu sangu puru iddha! Quando è morto suo suocero sono stata lì tutta la notte e non c’era neanche un po’ di fuoco nel braciere..... PANCRAZIO: E sempre i padri muoiono! (con voce pacata) MARIA: E ddha trusciuluna di Graziella! Ha fatto proprio schifo! E’ vero che aveva un vestito tutto nero e si era messa già in lutto, ma aveva una scollatura ed uno spacco che sembrava Sofia Loren. CONSOLATA: Si! Si! Tutti gli uomini che sono stati la notte li ha tenuti allegri allegri. MARIA: Con quella scollatura che aveva, quando s’è chinata sulla buonanima per baciarlo, ho avuto l’impressione che stesse per alzarsi anche lui. PANCRAZIO: Ma cosa mi doveva alzare! Non si è mai alzato da vivo..... figuriamoci da morto. MARIA: Sta parlando Marcello Mastroianni! PANCRAZIO: Ai miei tempi..... ne ho fatte battaglie..... 12 VINCENZO: Si! Cu lu ursulu! (giara) PANCRAZIO: Magari tu avessi preso da me! Ero il primo nel paese. E chi mi prendeva per fesso! I giovani di ora..... volete tutti la pappa pronta..... VINCENZO:(rivolgendosi al compare) Uffa! Ora inizia! E chi lo sopporta più! (rivolgendosi nuovamente a suo padre) Va bene! Cerca di mangiare adesso. RAFFAELE: Si. Zio Pancrazio. Mangia. Mangia ora. Dopo racconti. Ora pensa a mangiare. PANCRAZIO: Devi sapere, caro sciuscettu (figlioccio), che era il millenovecentotrentanove; stavo al fronte russo. Davanti a noi stava la stoppa..... la steppa, come si chiama insomma. Dovevi vedere certi zanguni e spruscini (verdura di campagna che cresce spontanea) che mi son fatta la cura; così quel giorno, da un lato c’era la steppa, da un lato c’erano i monti e dall’altro un grande mare. VINCENZO: Si! E dall’altra parte c’era il lago di Como. PANCRAZIO: Il mio plotone..... eravamo tutti circondati..... sono stati tutti uccisi. Sono rimasto solo io e un telefonista. Ad un certo punto ci arriva la notizia comunicata dalla radio che un aereo italiano aveva abbattuto cinque aerei russi. Il telefonista, pieno di gioia, disse: “ Senti! Senti!” Ma dopo qualche secondo dissero: “Scusate, ci siamo sbagliati. E’ un aereo russo che ha abbattuto dieci aerei italiani”. Secca la risposta da parte dei presenti: E li muerti ti li chiacchiri! PANCRAZIO continua: Così il telefonista morì per la paura. Io allora presi il fucile: sparai a destra, sparai a sinistra, sparai in alto. Ho ucciso più di cinquanta persone. E tutti insieme a fare un gran botto come per far capire che aveva detto una grossa balla. Bussano alla porta e vi fanno ingresso il fratello di Maria, la cognata ed il bambino. MARIA: Ah! S’è presentata! 13 PIETRINA: Buonasera! (rivolgendosi al marito) Guarda tua sorella! Con ancora il morto in mezzo casa si è invitata già gli amici. Naturalmente c’è una reazione da parte dei presenti e si alternano domande e risposte. MARIA: Cu butti lu sangu ci stà dici lu giustu! Credi che questa notte non ti ho vista quando sei uscita dalla stanza dove c’era la buonanima? Sei sparita per una mezz’ora e sei tornata russacchiata russacchiata (bella colorita) e sono sicura che sei andata a bere qualche bel bicchiere di vino. CONSOLATA: E’ vero! E’ vero! Quando sei rientrata nella stanza si è sentita la puzza ti lu primaticciu (primo tipo di uva che viene vendemmiata) mancu ca s’era scupirchiatu ‘nu fermentinu (recipiente che contiene vino) PIETRINA: Beh! E cosa c’è di male! E poi, erano due giorni che non mangiavo! E tu piuttosto..... (rivolgendosi a Maria) parliamo di cose serie..... il libretto con i soldi dove lo hai messo perchè io ho girato tutta la casa, in lungo e in largo e non l’ho trovato. MARIA: (togliendosi il libretto dal petto) Ah! Lo andavi trovando! Per quello hai fatto quella corona che sembrava l’avessi fatta con le tue mani.... Tutta fatta di margherite...... PIETRINA: Sempre fiori sono! Ora prendi i soldi e ti paghi la cassa da morto perchè io soldi non ne ho e poi, padre tuo era e tu ti paghi le spese. MARIA: A si?!? Vuoi sapere quanti soldi c’erano sul libretto? Ti interessano vero?Tu quei soldi non li vedi neanche perchè io, con quei soldi, gli devo fare la più bella tomba del cimitero. VINCENZO: Maria! Ma se lo mettiamo nella terra non è lo stesso? Tanto quando sono morti..... MARIA: Tuo padre metti nella terra!..... 14 PANCRAZIO: Io non sono ancora morto! Dice che mi mettete vivo? MARIA: Io, a mio padre, devo fare una tomba degna del suo nome. PANCRAZIO: Allora lo dovevi buttare dentro una cava. MARIA: Io, a mio padre, devo fare la tomba tutta di marmo bianco, con una bella croce tutta dorata davanti. Ecco dove devono andare a finire tutti i soldi che ci sono sul libretto. VINCENZO: E quando smetteremo di sbadigliare......... MARIA: Ora, piuttosto, dobbiamo ragionare di una questione molto importante. Una questione di cui voi ve ne siete sempre fregati. Possiamo parlare chiaramente tanto, con la comare Consolata e con il compare Raffaele possiamo considerarci di famiglia. E tu, piuttosto, hai telefonato a tua sorella ? CONSOLATA: Comare mia! Ci bi sintiti scrubbulu nui ni putimu sciri. (Se vi fate scrupolo nel discutere di questioni vostre personali, noi possiamo andare via) RAFFAELE: Si! Si! Queste sono cose strettamente familiari. Noi andiamo via così potete parlare liberamente e con calma. Suonano alla porta VINCENZO Chi ci doveva potare ancora cucinato? MARIA Vai ad aprire piuttosto sempre ad una parte pensi. CREDITRICE Buona sera . Scusate se interrompo questa cena ma io sono venuto per riscuotere i soldi della bara e delle corone. VINCENZO Lampu che due ore fa lo abbiamo portato al cimitero se lo andiamo a toccare sarà ancora caldo. CREDITRICE O caldo o freddo a me non interessa io quando faccio una consegna, nello stesso giorno devo riscuotere. MARIA E che ....lo stesso che ci perdiamo dateci almeno il tempo che ci passi la dolore. Ditemi quanto è il nostro debito. 15 CREDITRICE Dunque c’è la bara che costa ottantamilalire più la corona con la scritta tuo scennero Nzino con l’amata moglie .. Sono altre ventimilalire. in tutto sono centomila. Vincenzo si prende un fazzoletto e si mette a piangere MARIA Non vedi che stiamo con il dispiacere guarda c’è mio marito che sta ancora piangendo ( si avvicina a Nzino ) perchè stai piangendo....... VINCENZO centomilalire Perchè ...... Non hai sentito centomilalire e chi ci deve dare a noi Per quella somma devo lavorare tre mesi di zappa. CREDITRICE Io non ci posso fare niente ... Poi vi siete buttati sulla Bara più cara del negozio VINCENZO che Hai visto te lo dicevo io. Prendiamo quella che costa meno ed adesso altro morto ci dobbiamo piangere. Mo ci piangiamo tutti li muerti tua. MARIA E secondo te io mio padre dovevo metterlo dentro una bara di compensato. Mio padre doveva andare nel mogano come un grande signore. CREDITRICE Va bene ora volete tirare fuori questi benedetti soldi. VINCENZO Comunque anche se di mogano è cara. Fuori paese costano molto di meno. CREDITRICE e Nessuno ti ha detto di venire al mio negozio. Avete voluto il meglio ed ora affrettatevi a pagare. Che solo sulla corona per scrivere “ Tuo scennero Nzino la sua adorata moglie”. VINCENZO Stai sentendo te lo dicevo io basta scrivere : “ Nzinu” MARIA E che cosa ne sapevo io che si paga come i telegrammi ? Comunque non ti preoccupare che i soldi non li perdi lo vedi questo libretto . Sono quà i soldi il tempo di andare alla posta . CREDITRICE Devo aspettare fino a domani? TUTTI I PRESENTI Crai . Crai. CREDITRICE Va bene vi siete spiegati bene ci vediamo domani. CONSOLATA Ué Rafè non è meglio se andiamo via. Sicuramente devono parlare di cose loro. Suonano alla porta 16 PITRINA Lampu e che cosè questa casa una stazione . VINCENZO Zitta puo darsi che è un altro che ci porta da mangiare. Va ad aprire la pota Che cosa vuoi! CREDITORE Che cosa voglio? Voglio pagate le scarpe. VINCENZO Quale scarpe CREDITORE Quelle di Santo Ciola. Non abita quì? MARIA Non lo stai conoscendo è il calzolaio che abbiamo comprato le scarpe CREDITORE Per la verità li ho fatti su misura perchè come sapete il 54 non lo trovi facilmente VINCENZO Adesso senti quanto costano. CREDITORE Proprio perchè conoscevo il defunto solo venticinquemila . VINCENZO Marì pigliami le gocce che sto morendo. Li muerti ti li scarpi. CREDITORE suola Se avesse avuto un piede normale costava meno . Poi avete voluto con la sotto la pelle lucida. VINCENZO vita Ma dico io non potevamo mandarlo scalzo non ha mai avuto una scarpa in sua ed adesso che è morto .... Senti ...... Domani mattina lo dobbiamo sotterrare Rivolgendosi alla moglie Eventualmente se teli portiamo indietro... pago solo l’affitto. ti CREDITORE Ma cosa vi salta in mente un cinquanta quattro a chi lo do . e poi sono rimasti pochi vecchi in paese che sono prossimi Rivolgendosi a Ngau Signuria ce misura faci PANCRAZIO tempo Oh ma che stai dicendo a parte che non è la misura mia e poi ho ancora io. MARIA Le scarpe di mio padre non si toccano . Non vi preoccupate domani sarete pagato. Esce fuori il creditore. VINCENZO Madonna mia come dobbiamo fare . Marì chi è rimasto ancora a pagare. MARIA Che è rimasto ? solo i mani festi ed il vestito. 17 VINCENZO Madonna mia mena li fierri stasira no brapiti chiui a nisciunu. RAFFAELE Aspetta commare prima di chiudere forse è meglio se noi ce ne andiamo. VINCENZO: Compare! Ora ci offendi! Come ha detto mia moglie, per noi siete di famiglia e ci fa piacere se rimanete. E poi, forse è meglio se c’è presente durante la nostra conversazione qualche estraneo chissa cosa deve succedere. Vado a telefonare dal tabacchino di voi ha un gettone telefonico perchè io ho la cinquecentolire perchè stasera quì a fianco . Chi intera. MARIA Ora devi spendere i soldi per telefonare? perchè non ti fai prestare la bicicletta da compare Raffaele e la vai a chiamare? RAFFAELE Si compare vai pure però prima devi toglire l’antifurto. Tieni, questa è la chiave che apre la catena . Quest’altra chiave invece è del blocca sterzo. Se sorella viene con te la puoi far mettere dietro il porta bagagli che è molto grande. tua VINCENZO Compare! Come è complicata questa tua bicicletta . Quasi quasi vado da questo a fianco e mi faccio prestare l’asino che faccio prima. MARIA Basta che ti muovi “ Rinnutu” visto che abita solo a cento metri. Come ci stiamo viziando: o con la bicicletta oppure col traino chissà dove questo passo. arriveremo di Esce di scena Vincenzo. SERAFINO Ciccì! Meno male che stasera stiamo mangiando. CICCILLO E chissà quando mangieremo dinuovo così! SERAFINO Io penso che dobbiamo aspettare quando muore il nonno. PANCRAZIO Brutti maleducati! Ma! Questi ragazzi di adesso, sono proprio sfacciati. Sciuscè! Che bicicletta hai? E’ all’ultimo grido? Ho sentito che ha addirittura portabagagli. Adesso stanno uscendo quelle addirittura a quattro ruote. Le chiamano “tomobbili”. il RAFFAELE Si! L’ho sentito dire! Se l’è comprata uno del paese, maestro Vincenzo. Pensa che si guida seduti ed è senza redini e si dice che i cavalli nessuno li vede. CONSOLATA Come, Raffaele. Non si porta con le redini? Allora la posso portare pure io. RAFFAELE e PANCRAZIO Quelle non sono cose per donne. Entra in scena Vincenzo con tutta la bicicletta e con la sorella seduta sul portabagagli. 18 RAFFAELE La potevi lasciare fuori, tanto è abituata a cielo e sereno. VINCENZO Compare. Io volevo. Ma tu non mi hai detto che non ci sono freni. Già per fermarmi vicino casa sua non ce l’ho fatta. Sono andato a fermarmi nel bar di fronte alla strada e mi son dovuto comprare una gazzosa perchè mi di dirgli che non avevo i freni. vergognavo MARIA E così hai risparmiato il gettone però li hai spesi per la gazzosa. A babbu!!! Non ti potevi buttare davanti al muro? VINCENZO Io volevo farlo però mi sono accorto che non c’era la ruota di scorta perchè sicuramente si sarebbe rotta. RAFFAELE E si! Hai ragione, compare! eccola dove ce l’ho. Io l’avevo portata dentro perchè altrimenti me la rubavano per pagarsi tre Alfa e una Nazionale. MARIA signorina Adesso, se avete finito, visto che abbiamo l’onore di avere in casa la Ronza...... RONZA Senti. Se mi hai fatta chiamare per litigare, ti voglio ricordare che noi già non ci parliamo da un anno e, se ci hai fatto caso, non sono venuta neanche al funerale di tuo padre perchè io con te non voglio proprio avere a che fare. MARIA E la colpa di chi è, se non ci parliamo? PIETRINA Avete incominciato? Ti ci cazzu eti eti la curpa, adesso parliamo di cose serie. Tu devi capire che, a una certa età, essere ancora senza marito la rende anche se, averne uno come questo qua è meglio essere zitellona. nervosa RONZA Perchè. A parte che io non sono zitellona. Diciamo..... che non mi voglio ancora impegnare seriamente perchè voglio vivere in pieno la mia giovinezza. Non sono forse una splendida ragazza? TUTTI Si!!! RONZA Non sono forse attraente? TUTTI Si!!! RONZA E secondo voi, i maschi mi possono resistere? TUTTI No! No! PANCRAZIO Ah! Zucculuna! Era meju ci ti spusai! Cc’è ebbuca! MARIA Se avete finito dobbiamo parlare adesso di cose più importanti. Come dicevo prima, c’è una questione da risolvere che riguarda questo vecchio. 19 bambino: lo \ mettere il Noi ci siamo stufati di averlo per casa. Sembra di avere un altro devi lavare; lo devi imboccare come un bambino; la sera gli devi pannolino altrimenti si ‘nfoca lu liettu (bagna il letto) tutte le notti. VINCENZO: Non è che voglia dare ragione a mia moglie ma le cose stanno proprio così. E’ vero che mi è padre però, di fastidio ne da parecchio. Senza contare poi le brutte figure che ti fa fare. Avete visto questa come si è presentato e, meno male che voi siete come di famiglia (rivolgendosi ai compari) ma lui non se ne rende conto, fa così con tutti. Insomma, come ha detto mia moglie, è come un bambino. PIETRINA: Sentitelo! Sentitelo! Appena dice qualcosa sua moglie, subito le da ragione. Che imbecille di fratello che ho! (rivolgendosi al marito) Sembra che lei gli abbia fatto una fattura! Poi, per quanto riguarda il vecchio, come l’avete tenuto finora, lo tenete anche per l’avvenire perchè, come vi ha fatto comodo finora, cu bbi futtiti ddha pensioni (che vi prendevate la sua pensione)..... In poche parole, finu a moi bb’è ddhi futtuta la muddica e, in futuru, bisogna cu bbi futtiti puru lu cueru. (finora avete assaporato il buono, d’ora in avanti dovete tenervi anche il brutto). MARIA (rivolgendosi al marito): Ma la senti! La senti cosa dice?!? Come se a loro, ogni mese, non gli ha mai dato niente. LEONZIO: Si! Ogni tanto a noi qualcosa da. ma a voi... Sono arrivati gli arretrati dell’accompagnamento e ve li siete cuccati voi; la tredicesima, ve la prendete sempre voi. Secondo voi, la bicicletta di vostro figlio, con quali soldi l’avete comprata? Cosa credete, che siamo stupidi, da non capire da dove vengono i soldi? VINCENZO: Ma cosa dici?!? La bicicletta l’abbiamo comprata facendo le cambiali. La pensione, l’accompagnamento, tutti quei soldi non bastano neanche per se stesso perchè lo sapete anche voi il vizio che ha: le volte che esce va dritto dritto in qualche cantina e, con quei quattro soldi che ha fa l’americano. Basta sentirlo: “Stasera paco io” e rientra a casa senza il becco d’un quattrino anzi, lo accompagnano ubriaco marcio. PIETRINA: Chiacchiere! Chiacchiere! E poi, io non lo posso tenere perchè ho il negozio più questo lazzarone (rivolgendosi al figlio) perciò, non posso certamente pensare a lui. Tu invece, (rivolgendosi a Maria) 20 anche non hai granchè da fare ed ora che è morto tuo padre, puoi dedicarti di più a lui e gli puoi spilare (prendergli) la pensione come hai fatto finora. RONZA Voi Ma! Non è che mi avete chiamata perchè mi volete affibbiare il vecchio?!? sapete che faccio la segretaria all’ACLI e non posso badare a lui. Daltronde, l’accompagnamento, se non era per me non l’avreste mai avuto perchè, con le mie conoscenze, posso ottenere tutto quello che voglio. PANCRAZIO Ah! Puttanazza!!! RAFFAELE: Scusate se m’intrometto. Ma a sentire tutte queste cose di zio Pancrazio, mi sto sentento male e che mi volete dire dire, io mi sto sentento proprio male. Ricordatevi che non è un cane. Un genitore rimane genitore anche quando è diventato vecchio. Anzi, soprattutto quando si diventa vecchi. PANCRAZIO: Come hai parlato bene! RAFFAELE: Quanti sacrifici fanno i genitori per noi. PANCRAZIO: Grazie, figlioccio! RAFFAELE: Non si possono dire certe cose ad una persona che ha lavorato tanto nel corso della sua vita. PANCRAZIO: Grazie! Grazie figlioccio! RAFFAELE: E’ vero che ad una certa età diventiamo mezzi fessi...... PANCRAZIO: Uè! Sciuscè! Penza pi’ tia! (Figlioccio! Pensa per te!) CONSOLATA: Scusate se mi intrometto pure io ma a me è venuta un’idea. Perchè non lo tenete un mese per uno? RONZA Forse non avete capito. Io non posso invitarlo neanche a Natale perchè sono sempre impegnata. 21 MARIA E neanche noi lo possiamo tenere più in casa. LEONZIO Se non lo potete tenere voi, non lo possiamo tenere neanche noi. PIETRINA Io faccio quello che dice mio marito. VINCENZO Io faccio quello che dice mia moglie e mia moglie dice che il vecchionon lo possiamo più tenere. PIETRINA Ah! Pampasciunu!!! MARIA: Io invece ho un’altra idea: portiamolo in un ospizio così lì sta con i vecchi come lui ed è anche più controllato così, almeno, non potrà più farsi quelle belle bevute di vino che gli fa tanto male. (poi, guardando verso il cielo, rivolgendosi al padre defunto) Ah! Quel padre mio! Lui si che non beveva vino. PANCRAZIO: E che lui, vino sapeva fare??? Tutti gli anni diventava aceto e beveva solo aceto. SERAFINO Uè Ciccì! Ma sta sienti? CICCILLO Posso dire una cosa io? (Tutti si ammutoliscono) Ma perchè volete mandare via il nonno?!? Eppure è l’unico nonno che ho e lui, mi ha insegnato tante cose. Cose che in nessun libro sono scritte. La storia, la geogragia, la matematica, sono tutte cose importanti ma quelle che insegna un nonno sono cose ancora più importanti, sicuramente più importanti di quello che insegnano i genitori. Per esempio: voi questa sera mi state insegnando che, quando voi sarete vecchi, io dovrò cacciarvi di casa a calci nel sedere. PANCRAZIO Cari figli. Finalmente stasera ho sentito parlare due mezzi uomini anzi, due piccoli uomini. Quannu unu è bbecchiu comu a quistu qquai tannu zziccunu li uai. Quannu sì bbecchiu, quanti cosi s’imparunu a li fili e ti faci la ucca pili pili. Osci la carni pì’ secondu stai ma quarant’anni arretu, e mo’ mangiai..... Cc’è bb’è ca no’ è mu misu intra a sta panza parlannu cu crianza. mo’ sti fili su tutti ‘struiti, ‘ntelliggenti. Ci li parli ti lu ziu, ti lu nonnu, no’ si ni futtunu cchiui nienti. 22 Secondu loru ddhu picca ti penzioni faci tuttu ma a nui è la compagnia ca ni manca soprattuttu. Ah! Ci la putia ccattari! A tutti quanti bi minai a mienzu a mari! Allu spiziu si stai buenu, armenu, cussì si tici; ‘nceti puru la televisioni. Ma iou ulia stau cu bui. Nipo’! Cc’è ni tici?!? Tati uci a lli sentimenti! Vergugnatibi! No’ mi uliti mancu comu ‘nu luntanu parenti!!! MARIA Io non voglio più fastidi. VINCENZO Io non voglio dire niente. PIETRINA Trovate una soluzione. PANCRAZIO Comunque, vi devo ancora dire una cosa e farvi anche una confessione: voi, una volta al mese, mi vedete uscire per andare alla cantina. In realtà, miei cari figliuoli, io vado alla posta e sono già venticinque anni che ogni mese lascio buona parte dei miei soldi. Pensate. Era ancora viva la buonanima. Sul libretto non c’è nessun nome. Si prenderà tutto quanto, colui che mi avrà assistito alla vecchiaia. Eh! Cari figli miei! Sono andato l’altro giorno a vedere quanto ho sul libretto e,..... sono. Cinquantamila euro VINCENZO Cinquantamila euro???..... MARIA Mila euro???..... PIETRINA e LEONZIO Mila…?!?..... PANCRAZIO EURO!!!!!!! RONZA Menchia!!! Tutti quanti, a turno, fanno un gesto di gentilezza al padre. PIETRINA: Caro papà! Non penserai veramente che ti avremmo fatto andare in uno ospizio. LEONZIO: Caro padre! Mai e poi mai ti lascerò andare in un ospizio. Con quella poesia che hai detto mi hai commosso. Stavo per mettermi a piangere. 23 MARIA: Papà mio! Pure io stavo per mettermi a piangere ma ormai ho consumato tutte le lacrime con la buonanima di mio padre ma, se mi dai un po’ di tempo, recupero un po’ di lacrime e ti piango dalla mattina alla sera. Anzi, sai cosa faccio adesso? Metto la tua foto a fianco a quella di mio padre. PANCRAZIO: Basta che togli i fiori e la candela. VINCENZO: Ma..... E’ sicuro...... che i beneficiari sono quelli che ti assisteranno? PANCRAZIO: E come! Non sono sicuro??? Sta scritto per filo e per segno che colui che mi assisterà fino alla morte avrà diritto a ritirare il libretto e, vedete, questo lo deciderà il notaio perchè, una volta al mese ho appuntamento da lui per riferirgli come mi trovo e se mi trattate bene. VINCENZO: Allora mettete tutti le mani in alto. Il vecchio da questa casa non si muove! CONSOLATA: Comare! Sai cosa dico? Noi stiamo andando via! Ormai il vecchio morto ve lo siete già dimenticato. RAFFAELE: Si! Andiamo! Andiamo! Almeno noi il nostro dovere lo abbiamo fatto! (ed escono di scena) PIETRINA: Visto che siamo rimasti in famiglia cerchiamo di ragionare. Io direi che il vecchio ce lo dobbiamo dividere. LEONZIO: E..... se ce lo dividiamo..... dobbiamo fare giusto a metà! MARIA: Noi non dividiamo proprio niente. Ormai è da tre anni che sta con noi e, dopo tanto tempo, uno si affeziona perciò, dove ha fatto l’estate, lì farà l’inverno. Anzi, sapete cosa vi dico? incominciate a tornarvene a casa perchè sicuramente è stanco e vorrà riposarsi un po’. RONZA Guardate che se c’è da spartire qualche cosa, non vi dimenticate di me perchè, sempre padre mio è. E che dice..... che il sangue diventa acqua? Perciò, se 24 PANCRAZIO proprio dobbiamo dividercelo, lo facciamo in tre parti uguali. Questi mi vogliono fare a pezzi. VINCENZO Forse non mi sono spiegato. Il vecchio non si muove da questa casa. Ormai è nostro e guai a chi lo tocca. RONZA Quale vostro e vostro! Il vecchio è di tutti. LEONZIO Non fare così perchè, un genitore, ha il diritto di stare con tutti i figli. VINCENZO E voi..... Adesso vi state svegliando?!?..... PIETRINA: Ora ce ne andiamo! Ma se non volete proprio ragionare, vuol dire che ci vedremo dall’avvocato. Io, il vecchio, lo voglio quanto lo vuoi tu. Vuol dire che lo terremo due mesi per uno ed alla fine..... spartimu!!!..... (dividiamo) Perciò, per adesso andiamo via, poi ne riparliamo. (rivolgendosi al marito) E tia..... moviti..... baccalà..... (e tu muoviti, baccalà) ed escono via. RONZA sono Me ne vado anch’io ma ricordatevi che io conosco gente molto potente. Io impiegata all’ACLI (Ass. Cani Lupi Italiani) VINCENZO: Beh! Maria! Ti è passato un pochettino il dolore? MARIA: Vincenzo! Ma quale dolore?!? VINCENZO: Maria!!! Per la buonanima di tuo padre! MARIA: E, cosa è successo a mio padre? VINCENZO: Niente Maria! Niente è successo! Ora, però, andiamocene a letto! (rivolgendosi a suo padre poi) Papà! Vuoi che ti dia una mano a spogliarti? PANCRAZIO: Non ti preoccupare. Faccio da solo. Iniziate ad andare. (marito e moglie escono di scena. Resta solo il vecchio) PANCRAZIO: Cosa fanno i soldi!!! Miracoli fanno. Miracoli! Come si cambia nella vita. Bastano pochi secondi e uno cambia da così, a così. Basta raccontare una frottola, e tutto si risolve. Adesso io passerò un po’ di tempo da un figlio e un po’ dall’altro; e faranno miracoli 25 a chi meglio mi vorrà trattare. Certo, quando leggeranno il testamento, scopriranno che io non ho manco una lira, io, in effetti, quando esco una volta al mese, lasciato quello che devo lasciare a loro, vado alla cantina, mi faccio una bella sbornia e offro da bere a tutti. Tanto, una volta si campa, ed una volta si muore! FINE PRESENTAZIONE SIGNORE E SIGNORI BUONA SERA. QUELLO CHE RAPPRESENTIAMO QUESTA SERA NOI BAMBINI E’ UNA PICCOLA COMMEDIA IN ATTO UNICO. QUESTA SERA CERCHEREMO DI IMITARE IL VOSTRO COMPORTAMENTO QUANDO VI TROVATE IN UNO STUDIO DI UN NOTAIO. COSA SI FA IN UNO STUDIO DI UN NOTAIO? IN UNO STUDIO DI UN NOTAIO SI RITROVANO I PARENTI DI UN DEFUNTO CHE DEVONO DIVIDERE FRA LORO UN’EREDITA’. SE TALVOLTA IL LINGUAGGIO RISULTERA’ PESANTE, NON FATECI CASO, DALTRONDE, E’ SOLO UNA FARSA E TUTTO QUELLO CHE SI DICE SU UN PALCOSCENICO TEATRALE SONO FANTASTICHERIE, ANCHE SE QUALCHE VOLTA POSSONO ESSERE MOLTO VICINE ALLA REALTA’. PER QUANTO RIGUARDA LA COMMEDIA DEGLI ADULTI NON VOGLIO ANTICIPARVI NIENTE PERCHE’ ANCHE IN QUESTA, MAMMA MIA, CHE PAROLACCE!!! ORA NON MI VOGLIO PIU’ DILUNGARE, VI CHIEDO SOLO DI STARE IN SILENZIO PERCHE’ GLI ATTORI, PICCOLI E GRANDI, POTREBBERO PERDERE LA CONCENTRAZIONE. VI LASCIO AD UN BUON ASCOLTO E FACCIO A TUTTI QUANTI VOI GLI AUGURI DI BUON NATALE !!! 26 27