Organo ufficiale d’informazione della Federazione dei Verdi Anno IV – n.182 martedì 14 ottobre 2008 Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma • Direttore responsabile: Enrico Fontana • Editore: undicidue srl, via R. Fiore, 8 - Roma • Stampa: Rotopress, via E. Ortolani, 33 - Roma Registrazione Tribunale di Roma n. 34 del 7/2/2005 • Redazione: via A. Salandra, 6 - 00187 Roma - tel. 0642030616 - fax 0642004600 - [email protected] • Stampato su carta ecologica • La testata fruisce dei contributi di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250 Ambienteurbano,vinceBelluno La città veneta tiene la testa della qualità ambientale. Giù Roma, sale Milano. Male il Sud, Frosinone ultima Le esperienze avanzate del Paese si perdono in una generale mediocrità delle politiche ambientali. Tra i meriti di Belluno quello di “migliorare da un anno all’altro le sue ecoprestazioni”. Sul podio anche Siena e Trento Serena Di Natali a pagina 2 Cento milioni di nuovi poveri Allarme della Banca Mondiale: in un anno aumento del numero degli indigenti a causa della crisi economica Diego Carmignani [email protected] ‘Ndrangheta, blitz a Gioia Tauro 2 Il Varietà di fine stagione 3 I n un certo senso c’era da aspettarselo. Se la barca affonda, ci si libera al più presto delle zavorre meno utili gettandole in acqua. È quanto potrebbe accadere se il trend dell’economia mondiale si confermasse o peggio peggiorasse nei prossimi mesi. I malcapitati, i primi ad essere fatalmente penalizzati dal dissesto economico, sarebbero i poveri, categoria sempre più ampia e sempre meno facile da circoscrivere o delimitare in precise aree geografiche. Non bastavano il caro energia e l’innalzamento del costo dei generi alimentari, cause rese note dalla Fao un mese fa circa. A mettere definitivamente in ginocchio i Paesi in via di sviluppo ci pensa ora la crisi economica, che “rischia di mandare in fumo gli sforzi di miglioramento della qualità della vita della popolazione, se ci sarà un prolungato rallentamento della crescita globale e una stretta del credito”. È quanto ha paventato il presidente della Banca mondiale, Robert Zoellick, a Washington per la conferenza stampa di chiusura del Development Committee, il forum creato nel 1974 per consentire alle massime istituzioni bancarie del Pianeta di confrontarsi e promuovere lo sviluppo nei Paesi svantaggiati economicamente. Saranno dunque le fasce più povere della popolazione mondiale a subire i danni peggiori dalla crisi, nomie e sistemi finanziari”. Tra le possibilità, la creazione di un fondo per aiutare la ricapitalizzazione delle banche nei Paesi emergenti colpite dalla crisi finanziaria. I numeri parlano chiaro: i poveri sono aumentati di 100 milioni dall’inizio dell’anno ed il mese corrente, quello di Il presidente Robert Zoellick: “Le onde degli shock finanziari che hanno colpito Usa ed Europa si riverbereranno sull’economia globale. La dura realtà è che i Paesi in via di sviluppo si devono preparare per un crollo” come già era stato ipotizzato dall’Osce e da diverse Ong. C’è ora da intervenire il prima possibile. Lo stesso Zoellick assicura che Banca mondiale, Fondo monetario internazionale e tutti gli altri organismi preposti “utilizzeranno ogni risorsa finanziaria a loro disposizione per sostenere i Paesi in via di sviluppo nel rafforzare eco- ottobre, rischia di essere decisivo, ma in senso negativo, per le economie emergenti. Il crollo nelle esportazioni e il minore influsso di capitali comporteranno una caduta negli investimenti per molti Paesi, spingendoli verso una crisi nella bilancia dei pagamenti. Osserva ancora Zoellick: “Le onde degli shock finanziari che hanno colpito Usa ed Europa si riverbereranno sull’economia globale. La dura realtà è che i paesi in via di sviluppo si devono preparare per un crollo”. Il presidente della Banca Mondiale non lascia scampo e lancia poi un monito: “la catastrofe è stata creata dall’uomo. Le risposte sono quindi nelle nostre mani”. Più che una critica all’umanità tout court, si può parlare di una rara autocritica rivolta al sistema bancario, incapace di controllare l’evolversi incalzante degli eventi e di prevenire un effetto domino da cui mettere al riparo i Paesi meno sviluppati. Ma non bisogna certo pensare che si stia parlando solo di Africa, visto che l’aumento della povertà è un fenomeno che riguarda anche i Paesi industrializzati, Italia in primis. L’Mce (Movimento Cittadini Europei) ha di recente lanciato un allarme: nella nostra nazione aumentano i poveri mentre cresce la ricchezza dei soliti ricchi. Redditi medio-bassi, salari e pensioni bloccate, prezzi sempre più alti. Dati preoccupanti che sono sotto gli occhi di tutti, senza bisogno di complicati studi macroeconomici. Smog: Ecodoc, la carta “verde” di identità delle auto È nata Ecodoc la carta d’identità dell’impatto ambientale dei veicoli. Frutto di una convenzione tra il Ced, Centro Elaborazione Dati del ministero dei Trasporti e Sermetra, la rete di agenzie di pratiche automobilistiche, Ecodoc costituisce una sorta di carta di circolazione “verde” che aiuterà i cittadini a destreggiarsi più speditamente tra i diversi provvedimenti antismog, restrittivi della circolazione e per il calcolo corretto del bollo auto. Ecodoc riporta infatti tutte le informazioni relative alla normativa Euro sulle emissioni inquinanti, alla presenza del Filtro Anti Particolato per i veicoli diesel, alle emissioni CO2, di NOx e di particolato e sugli impianti ecologici istallati (GPL/metano). Risponde a uno degli interrogativi più frequenti tra gli automobilisti, quello relativo all’identificazione dell’attuale codice euro del proprio veicolo, codice che molto spesso non corrisponde alla direttiva comunitaria indicata nel libretto di circolazione. La carta, però, certifica soprattutto le caratteristiche dell’impatto ambientale dell’auto in modo aggiornato: infatti grazie alle informazioni aggiornate in tempo reale e presenti sulla banca dati del Ced registra tutte le operazioni effettuate sui veicoli, dall’aggiornamento dei parametri imposti dalle direttive europee, all’installazione degli impianti gpl fino ai passaggi di proprietà o alle bonifiche fiscali. Sarà uno strumento prezioso dunque in caso di blocco o limitazioni del traffico, legati al codice euro del veicolo e alla presenza del filtro, in occasione del pagamento del bollo, dato che le tasse automobilistiche legano l’importo al codice euro e in alcuni casi alle emissioni CO2 così come in fase di rottamazione per accedere a eventuali incentivi. I non-marriage, raffinati Pacs Elida Sergi [email protected] Mentre in Italia non sono stati ancora approvati i Pacs (che in realtà non sono neppure nel programma dell’attuale Governo), la raffinata Parigi va ben oltre dando il via ai non matrimoni. Di cosa si tratta? Semplice: una evoluzione “ragionata” del fidanzamento da parte di chi non vuole legarsi per tutta la vita con il matrimonio. Come nel paese delle meraviglie di Alice, dove si festeggia il non-compleanno, a Montmartre, nel diciottesimo arrondissement di Parigi, un giorno all’anno si festeggia un “amore eterno” senza gravosi “impicci” burocratici, ufficializzato a tutti gli effetti dal sindaco del quartiere Daniel Vaillant. Qualcuno dei lettori obietterà che quando c’è l’amore il matrimonio non è un passo pesante, semmai un percorso di crescita della coppia. Ma se qualcuno non la pensasse come noi e volesse giurarsi comunque “fidanzamento eterno”? Basti pensare ai tanti conviventi, alle coppie atipiche, a quelle che per scelta sono aperte. L’idea è stata lanciata lo scorso anno dal titolare di una libreria di Place des Abbesses per onorare i versi più celebri di una delle canzoni di Brassens, La non-demande en mariage. Si tratta di un inno all’amicizia, ai rapporti sinceri che non hanno bisogno di essere formalizzati, e voilà il non-matrimonio. Si inizia ad orario stabilito, proprio come nelle occasioni ufficiali. Il sindaco sale sul palco montato al centro della piazza giusto sotto il Sacro Cuore, petali di rose rivestono il pavimento e bouquet di fiori marcano il contorno del palcoscenico. Daniel Vaillant sembra divertirsi un mondo quando spiega che quelli che andrà ad ufficializzare saranno a tutti gli effetti dei non-matrimoni, “mentre – spiega – se qualcuno lo volesse, nella sede del quartiere ufficializziamo pacs e matrimoni, ma non oggi!”. La Francia è nostra vicina geograficamente parlando, ma in quanto ad apertura mentale sembra trovarsi a distanza siderale dal nostro Paese. In Italia certe cose più che affermarle le si “sussurra” timidamente, in modo che il messaggio non arrivi forte e chiaro al di là delle mura Leonine. Il suono, infatti, arriva strozzato e incomprensibile. Gli omosessuali e le coppie di fatto aspettano ancora di essere riconosciute e legalizzate, figurarsi quando si arriverà a evoluzioni raffinate come quelle da cui è scaturito il “non-mariage” parigino. 2 martedì 14 ottobre 2008 L’ecocittà? Sempre al Nord Cresce ancora il divario tra settentrione e meridione. E’ stasi nella qualità ambientale urbana B elluno è ancora prima. Roma fa uno scivolone mentre Milano migliora. Sud sempre in affanno ma in coda c’è una città del Lazio. Sono i cinque flash sulla qualità ambientale delle città italiane che arrivano da Ecosistema urbano 2009, la consueta indagine di Legambiente realizzata in collaborazione con il Sole 24 Ore e l’Istituto di ricerche Ambiente Italia, che ogni anno passa al vaglio la sostenibilità ecologica dei 103 capoluoghi di provincia italiani. La graduatoria finale è il risultato dell’incrocio d’informazioni e statistiche riferite a parametri che coprono tutte le principali componenti ambientali presenti in una città: qualità dell’aria e dell’acqua, superfici verdi, efficienza del sistema idrico e della depurazione, consumi energetici, affidabilità del trasporto urbano, chilometri di piste ciclabili fino alla diffusione delle energie rinnovabili, la gestione dei rifiuti e la loro raccolta differenziata. Tra le prime cinque, insieme alla città veneta, troviamo Siena, Trento, Verbania e Parma. Tra i meriti della città toscana l’aumento delle superfici dedicate alle bici e di quelle limitate al traffico, per Trento i progressi nella raccolta differenziata, per Verbania i passi avanti nella mobilità urbana e Parma per aver abbattuto notevolmente le concentrazioni di smog. Nel complesso, l’Italia delle città che emerge da Ecosistema Urbano 2009 è fatta di alcune esperienze avanzate in diverse aree del Paese, come il teleriscaldamento o la raccolta differenziata spinta, che si perdono “in una generale mediocrità delle politiche ambientali”. Belluno si conferma in vetta con performance ambientali sopra la media: ha una discreta qualità dell’aria (il dato annuale delle polveri Le ultime posizioni vedono tutte città del Centro-sud: 7 siciliane (Siracusa, Caltanissetta, Enna, Palermo, Trapani, Catania, Ragusa), 3 calabresi (Reggio Calabria, Crotone, Catanzaro), 2 laziali (Latina e Frosinone) e la campana Benevento sottili scende da 26 a 23 microgrammi per metro cubo, ampiamente entro i limiti di legge), un’ottima raccolta differenziata (il 57,4%), una bassa produzione di rifiuti e consumo di acqua (136 litri pro-capite), un trasporto pubblico sufficiente (76 viaggi a testa ogni anno), una buona dotazione di spazio per le bici (4,6 metri per abitante) e una crescita costante degli spazi interdetti alle auto. E se i migliori progrediscono, i peggiori sembrano quasi arretrare: le ultime posizioni, non molto diverse da quelle del 2007 o del 2003, vedono tutte città di cinque regioni: 7 siciliane (Siracusa, Caltanissetta, Enna, Palermo, Trapani, Catania, Ragusa ), 3 calabresi (Reggio Calabria, Crotone, Catanzaro), 2 laziali (Latina e Frosinone) e la campana Benevento. Il divario segue insomma i confini tra Nord e Sud, “ma senza automatismi” precisano i curatori del rapporto. Ad esempio alcune città meridionali o delle isole, come quelle sarde, hanno prestazioni complessive migliori delle medie nazionali, anche rispetto a città del centro- nord. Tra le pecche di Frosinone, in ultima posizione, parecchio smog, un trasporto pubblico quasi inesistente e un altissimo tasso di motorizzazione (73 auto ogni 100 abitanti). “Le colpe della staticità delle città non sempre ricadono sui sindaci – sottolinea Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente –. BOLOGNA Verdi: bene Fanti, ora primarie di coalizione Niente Cofferati bis? Ora si costruisca la coalizione e si facciano le primarie del centrosinistra. I Verdi di Bologna non mollano e ribadiscono la propria posizione con una nota a firma della presidente provinciale, Daniela Guerra, e del presidente cittadino, Carlo Bottos, che accolgono con favore le affermazioni di oggi dell’ex primo cittadino Guido Fanti. “Ora innanzitutto si costruisca la coalizione per governare Bologna”, chiedono i Verdi. “Il centrosinistra aveva vinto nel 2004 e può vincere ancora se si creeranno le condizioni per ridare forza e convinzione ad un’alleanza che in questi quattro anni non ha fatto altro che perdere pezzi”. Da questo punto di vista “l’uscita di scena di Cofferati può aiutare a ritrovare una buona armonia e a costruire un programma condiviso”, scrivono Guerra e Bottos. “Apprezziamo lo stimolo venuto dall’ex sindaco Fanti- continua la nota- a costruire una coalizione solida e duratura”. Vista la situazione politica che si è venuta a creare, secondo i Verdi “le primarie di coalizione sono lo strumento più adatto per definire un candidato sindaco del centrosinistra”. Poi, candidature a parte, si pensi ad “idee condivise” su quelli che per i Verdi saranno i banchi di prova più importanti: mobilità collettiva e politiche energetiche. Non è per esempio colpa degli amministratori locali se da molti anni lo Stato investe poco nelle infrastrutture per il trasporto pubblico urbano”. Tra quelli che mi- gliorano Prato, che passa dal 22esimo all’ottavo posto, La Spezia dal 25esimo al nono e Cagliari che balza dal 52esimo al 35esimo posto ed è quinta tra le grandi città. Al Sud migliora Caserta che sale al 37° posto. Nota dolente invece gli enormi passi indietro della Capitale che precipita in 70esima posizione (era 55esima) soprattutto se messi a confronto con quelli di Milano che guadagna circa 10 posizioni piazzandosi 49°. Milano ad esempio batte Roma in raccolta differenziata (31% a 17%), per le isole pedonali, le piste ciclabili. Bonelli: la posizione della Prestigiacomo è scandalosa “La posizione del ministro Prestigiacomo, che ha minacciato il veto sulle misure del pacchetto clima dell’Unione europea, è scandalosa e dimostra come il governo voglia garantire solo gli interessi di chi inquina: per questo il ministro dovrebbe immediatamente dimettersi”. Lo ha dichiarato Angelo Bonelli dei Verdi che ha aggiunto: “La Prestigiacomo in pochi mesi ha distrutto le politiche ambientali che faticosamente eravamo riusciti a costruire e la destra ha tagliato circa un miliardo di euro destinati alle politiche ambientali, alla qualità dell’aria ed alla lotta all’inquinamento”. “Le dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente sono al tempo stesso drammatiche e ridicole nei confronti degli altri paesi europei che, invece, stanno lavorando duramente per la fase due del Protocollo di Kyoto ed alla creazione di un’economia positiva ed ecologica - ha concluso Bonelli -. Così si rischia di far diventare l’Italia la cenerentola d’Europa nella lotta ai cambiamenti climatici e nel contrasto dell’inquinamento”. ‘Ndrangheta, blitz a Gioia Tauro In manette il sindaco Giorgio Dal Torrione, il vicesindaco e il primo cittadino di Rosarno Alessio Nannini L o Stato mette a segno un colpo importante ai danni della criminalità organizzata calabrese. In carcere sono finiti il 64enne Gioacchino Piromalli e il nipote 39enne (che porta lo stesso nome), entrambi esponenti di spicco del clan omonimo, considerato uno dei più pericolosi e attivi della ‘ndrangheta. Oltre che per i due, le manette sono scattate anche per esponenti di spicco della politica locale, il sindaco e il vicesindaco di Gioia Tauro, Giorgio Dal Torrione e Rosario Schiavone, nonché per Carlo Martelli, primo cittadino di Rosarno, una cittadina confinante. Tutti e tre i politici sono accusati di concorso esterno in associazione mafiosa: avrebbero dato la loro disponibilità a lavorare per i due Comuni a Piromalli junior, di professione avvocato, favorendo il suo reinserimento sociale dopo una condanna per associazione mafiosa. “In spregio a qualunque norma giuridica e morale, nonché del buon senso”, si legge nel documento dei procuratori, le due amministrazioni locali avevano espresso la volontà di pagare consulenze all’esponente della cosca. “Sarebbe stato così concesso al clan di entrare ufficialmente all’interno dei municipi agevolando le possibilità, già ingenti, di controllo e di indirizzo della pubblica amministrazione”. Nell’inchiesta risulta indagato anche un altro amministratore, il sindaco del paese di San Ferdinando; nei suoi confronti tuttavia non risulta ancora alcun provvedimento. Era stato lo stesso Gioacchino Piromalli, nipote omonimo dell’altro arrestato, ritenuto uno degli elementi di vertice della cosca, a chiedere al Tribunale di sorveglianza di poter far fronte al giudizio del Tribunale di Palmi, che lo aveva condannato a un risarcimento civile di 10 milioni di euro nei confronti © ANGILLETTA/INFOPHOTO dalla prima CLIMA Giocchino Piromalli e l’omonimo nipote dei tre Comuni, lavorando, vista la sua non disponibilità economica, per conto degli Enti. Lo stesso Piromalli aveva fatto richiesta ai tre Enti e i sindaci avevano in qualche maniera dato la loro disponibilità. Alla base dell’arresto vi sarebbero, però, anche altri motivi. Dal Torrione era stato eletto a capo di una coalizione di centrodestra nel maggio 2006. Quando la Prefettura, nell’aprile scorso, ordinò lo scioglimento del consiglio comunale per presunte collusioni con la mafia locale, accusò in pubblico Marco Minniti, allora viceministro dell’Interno, di avere architettato il tutto per una questione politica. Dalle intercettazioni telefoniche ordinate nei suoi confronti risulta però “la disponibilità a sposare le esigenze di un imprenditore, rappresentante di un più ampio gruppo notoriamente vicino ai Secondo i pm, è emersa “la disponibilità a sposare le esigenze di un imprenditore, rappresentante di un più ampio gruppo vicino al clan Piromalli, uniformando le scelte della pubblica amministrazione agli interessi della cosca” Piromalli, uniformando le scelte della pubblica amministrazione agli interessi della cosca”. Interessi tra cui risulta anche la variazione del progetto della A3. Gli arresti di ieri fanno seguito a quelli del luglio scorso, sempre a carico della famiglia Piromalli, e sono parte dell’operazione “Cento anni di storia”, che ha portato in totale a diciotto fermi. “Se non vi fossero gli amministratori pubblici al servizio della mafia, non vi sarebbero quelli abbattuti a colpi di arma da fuoco” scrivono i pm della Dda di Reggio Calabria in un passaggio della richiesta di ordinanza di custodia cautelare per i sindaci di Gioia Tauro e Rosarno. “In una Regione dove gli avversari politici si eliminano a colpi di pistola quando si è rimasti sconfitti dal popolo - affermano i pm - nulla deve meravigliare. È consentita solo la amarezza di dovere constatare che in alcune parti d’Italia può più il piombo che il consenso elettorale». «Ed alla amara constatazione - proseguono i magistrati - deve far seguito immediatamente la ferma convinzione ed affermazione che condotte come quelle prese in esame costituiscono le premesse logiche e cronologiche dei gravi fatti di sangue che danno corpo a veri e propri delitti politici”. martedì 14 ottobre 2008 ECO-ENERGIA La Fao alza la guardia sui biocombustibili Nel suo rapporto annuale sullo stato dell’alimentazione e dell’agricoltura la Fao boccia le politiche che incoraggiano la produzione e l’uso del biofuel in Europa e negli Usa: manterranno la pressione sui prezzi del cibo che aumenteranno esponenzialmente nei prossimi 10 anni, mentre avranno solo un impatto trascurabile sull’affrancamento dal petrolio. Se la richiesta di scorte per il biofuel salisse del 30% (rispetto al 2007) entro il 2010, si legge nel rapporto, si avrebbe un aumento dei prezzi dello zucchero del 26%, del mais dell’11% e degli olii vegetali del 6%. Un costo troppo alto da pagare. Gli attuali e futuri incentivi e sussidi alla produzione di biocombustibili dovrebbero essere completamente ripensati per mantenere l’obiettivo della sicurezza alimentare mondiale, proteggere i contadini poveri, promuovere il generale sviluppo rurale ed assicurare la sostenibilità ambientale. Le speranze risiedono nella prossima generazione di biocombustibili, attualmente in fase di sviluppo ma non ancora disponibili sul mercato, che impiega come materia prima legno, piante erbacee, e residui agricoli e forestali, e che potrebbe migliorare l’ equilibrio dei biocombustibili in termini di gas serra ed energia fossile. E gli investimenti pubblici dovrebbero quindi essere indirizzati nella direzione della ricerca, specialmente verso lo sviluppo delle tecnologie innovative che, se ben concepite e applicate, fanno ben sperare per la riduzione delle emissioni di gas serra ed allo stesso tempo per una minore pressione sulle risorse naturali. La produzione di biocarburanti basata su prodotti agricoli è più che triplicata tra il 2000 ed il 2007, ed ora copre quasi il due per cento del consumo mondiale di carburanti per il trasporto. Questa crescita si prevede continuerà, ma il contributo dei biocombustibili liquidi (per lo più etanolo e biodiesel) all’energia per il trasporto, ed in generale all’uso globale di energia, rimarrà modesto. Nonostante questa limitata importanza dei biocombustibili liquidi in termini di fornitura di energia a livello globale, la domanda di materie prime agricole (zucchero, mais, semi oleosi) per la loro produzione continuerà a crescere nel prossimo decennio, e forse anche dopo, determinando un inevitabile rialzo dei prezzi alimentari. Secondo la Fao, le opportunità per i paesi in via di sviluppo di trarre vantaggio dalla domanda di biocarburanti potrebbero aumentare solo a condizione che vengano aboliti i sussidi attualmente dati all’agricoltura ed alla produzione di biocarburanti, e le barriere commerciali. Il Varietà di fine stagione “Di Nuovo Buonasera” vede Gigi Proietti recuperare l’avanspettacolo. Con Sinatra, Eduardo e gli stornelli Dario Parascandolo [email protected] H a celebrato se stesso e i suoi più grandi maestri. Ha rivisitato il varietà, la rivista, la macchietta, la canzone romana e l’avanspettacolo senza mai risultare nostalgico. In perfetta forma, Gigi Proietti (classe 1940) ha riproposto, visto il successo delle ultime stagioni, il suo “Di Nuovo Buonasera”, sul palco del Teatro Augusteo di Napoli dal 25 settembre al 5 ottobre, prima di dirigersi verso Milano al Teatro Ventaglio Smeraldo per una nuova serie di repliche a partire dal 24 ottobre. Accompagnato dalle due figlie Susanna e Carlotta, l’attore romano ha offerto se stesso al pubblico, in uno spettacolo che è molto più di un one-man show. Il sipario è ormai aperto, un tavolo e un paio di sedie sono al centro della scena; l’istrionico artista rompe quindi il ghiaccio con un estratto del “Pericolosamente” di Eduardo De Filippo, commedia in un atto unico scritta nel 1938, vestendo orgogliosamente i panni dell’attore-maestro. Ormai è inutile soffermarsi sulla qualità del lavoro di Proietti, al punto che “Di Nuovo Buonasera” potrebbe essere descritto come un saggio di tutta la sua arte: l’attore si lascia trasportare dai ricordi, discorrendo con il pubblico senza mai dare l’impressione di star recitando, e parlando come se stesse recitando. La lezione ha quindi inizio, con una rivisitazione del varietà povero, dell’avanspettacolo che raggruppava sullo stes- Contemporaneamente alla lezione-rivisitazione del varietà dell’immediato dopoguerra, l’artista conduce per mano il suo pubblico in un viaggio all’interno di una romanità ormai quasi dimenticata, recuperando il dialetto ridonandogli dignità linguistica so palco proiezioni filmiche, sketch, musica e ballo. Gli esordi musicali, quando per pagarsi l’università si esibiva nei locali romani, sono celebrati con l’esecuzione di storici pezzi della canzone romana, con gli stornelli che tanto rischiano di essere dimenticati. Ma il Proietti cantante reinterpreta anche lo swing americano, sua passione giovanile, riportandolo in un contesto di varietà che ha sempre rifiutato la musica americana, accompagnato dalla sua inseparabile orchestra, mentre il coreografo Fabrizio Angelini ripropone fedelmente balletti originali di avanspettacolo e produzioni inedite. Immancabili sono stati i numerosi riferimenti aspri e duramente ironici sul- La Rave art e le visioni emozionali Sperimentazioni artistiche di Mannelli a Roma: quando il rave assume una nuova connotazione Rosanna Calabrò [email protected] L a metodologia comunicativa utilizzata è la stessa dei rave party, il risultato molto differente. Niente musica sparata a decibel esagerati, niente droga, niente esagerazioni. Solo una riappropriazione di spazi riservati agli artisti senza chiedere permessi. Un appuntamento – quello all’Ara Pacis di Roma, lo scorso 9 ottobre – che ha coinvolto, oltre a Riccardo Mannelli, celebre soprattutto per le sue vignette, 40 persone grazie al passaparola; amanti dell’arte accomunati dalla volontà di compiere un’irruzione nel cuore della capitale, per regalare emozioni e ridare all’artista e all’atto artistico la propria dimensione sociale, i propri spazi. Mannelli ha definito la performance come “il trionfo di una spontanea anarchia, di trasfigurazione dell’oggi per proiettare il domani che ci aspetta”. “L’Apoteosi dei Corrotti” è nata dall’idea di realizzare una “operazione clandestina” che denunciasse le difficoltà del vivere oggi. La volontà di riprodurre una cosiddetta “agressione ottica” si è concretizzata così nella proiezione all’Ara Pacis dell’immagine di San 3 Sebastiano – nella rappresentazione celebre realizzata dal Mantegna – simbolo ed incarnazione di tutte le diversità perseguitate in questa epoca, trafitto dalle frecce provenienti dai media, ritenuti responsabili del massacro. Attorno al santo si muovono personaggi-chiave della vicenda, figure senza volto in doppio petto, simbolo della corruzione, e adulatrici rappresentanti Veline e Soubrette della tv. Al lato opposto, la figura dimessa di una donna incinta, rappresenta il futuro disperato che scappa dalla realtà sconvolgente a cui non vuole sottostare. In questa veste, il rave – dall’inglese to rave, farneticare, dal francese raver: delirare, vagabondare – si riappropria del suo significato etimologico, e diventa libera espressione. Una forma d’arte che permette e-stasi, e rappresenta la realtà in una visione allucinatoria, sempre meno allucinata della realtà vissuta. Il rave art è un evento che nulla ha a che spartire con i rave party, balzati alla cronaca per vicende di giovani e droghe, spesso caratterizzati dal triste epilogo. È pura energia; è lo scatenarsi di emozioni vissute da persone che si ritrovano in luoghi solo apparentemente insoliti, per apprezzare il realizzarsi dell’arte stessa. Vivere la realizzazione di un “fare” artistico in maniera empatica. Luci, immagini, arte che Mannelli ha definito “Equa e Socio-Solidale o, meglio, Eco-Compatibile, perché non sporca, non lascia tracce se non nelle emozioni dei partecipanti”. Una operazione espressiva complessa e ben riuscita, che si interroga sul presente, partendo dalle radici, e guardando già al domani. Per andare oltre le apparenze, per mostrare quello che si pensa. Illustratore, comunicatore, artista, Riccardo Mannelli utilizza ogni possibile approccio e innovazione per esprimere ciò che pensa. E per far riflettere su quella che ha definito “l’Apoteosi dei Corrotti” la polemica che ha visto Proietti sostituito da Maurizio Costanzo nella direzione del Teatro Brancaccio di Roma. È inutile negarlo, la ferita è ancora aperta, anche se è oggi pretesto per poterne ridere. Contemporaneamente alla lezione-rivisitazione del varietà dell’immediato Dopoguerra, Gigi Proietti conduce per mano il suo pubblico in un viaggio all’interno di una romanità ormai quasi dimenticata, proponendo personaggi scomparsi come il “gelataro” o l’“ombrellaro” e recuperando il dialetto ridonandogli dignità linguistica. Un dialetto di cui l’attore si serve per dare sfoggio di tutta la sua perizia tecnica, passando dall’improvvisazione all’effimero, dalla poesia a Frank Sinatra, sino alla presa in giro di Goldoni, di Shakespeare e del suo “Otello” (“Ot-hello”). Il repertorio tecnico esibito in “Di Nuovo Buonasera” è vastissimo, con Gigi Proietti perfettamente a suo agio in tutte le maschere che indossa sciorinando il meglio della sua carriera, passando da una recitazione impostata all’improvvisazione sino a sfoggiare eccellenti qualità mimiche, come ogni grande attore di razza che conosce il proprio mestiere. La chiusura è affidata a una divertentissima parodia corale de “La Signora delle Camelie” di Alexandre Dumas, prima di abbandonarsi ai quindici minuti di applauso e di ovazione da parte del pubblico numerosissimo accorso in teatro. FINANZA Wwf, affrontare la crisi climatica aiuta a uscire da quella economica Riportare l’economia a basi solide e lo sviluppo ad obiettivi sostenibili devono essere il punto di partenza per fare ripartire le economie. è l’appello che il Wwf lancia ai Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea che parteciperanno al Consiglio europeo a Bruxelles il 15 e 16 ottobre, presieduto da Nicolas Sarkozy. Per il Wwf “quanti invocano la crisi finanziaria come scusa per ritardare il pacchetto di riforma dei sistemi energetici europei rischiano di togliere all’Europa proprio una delle maggiori opportunità di rilancio e crescita: la promozione delle fonti rinnovabili, il rilancio dell’efficienza energetica, la riduzione dei costi di approvvigionamento di combustibili fossili”. “Le riforme necessarie per rendere sostenibili i sistemi energetici e l’ economia sono le stesse che garantiscono una crescita solida e di lungo periodo - viene scritto in una nota del Wwf - in pochi giorni le borse Europee hanno bruciato oltre 1000 miliardi di euro, l’Europa brucia oltre 1000 miliardi di euro di combustibili fossili all’anno. Ogni anno, al mondo, la deforestazione brucia tra i 2000 e i 5000 miliardi di euro in servizi ambientali non rinnovabili. Dobbiamo pensare a non mandare tutto in fumo. In questi due mesi il Wwf continuerà la pressione sui Governi di tutta Europa, compresa l’ Italia, con la Campagna ‘GenerAzione Clima’ chiedendo anche ai cittadini europei di unirsi al nostro appello’. “I provvedimenti di emergenza e di salvataggio della finanza mondiale di questi giorni - continua la nota del Wwf - non possono distogliere l’attenzione dalla ricetta per mantenere vitale l’economia mondiale nei prossimi anni e decenni. L’attuale pacchetto di riforme su energia e clima presentato dalla Commissione Europea permette all’Europa di conservare la leadership mondiale sulle politiche in difesa per il clima e fornisce un ambiente di sviluppo dinamico per le nuove tecnologie in grado di risollevare le imprese dall’attuale crisi”. SI RINGRAZIA LʼEDITORE PER LO SPAZIO CONCESSO POCO DI BUONO. ' UN AVANZO DI GALERA. QUESTʼUOVO E SUA MADRE VIVE ANCORA IN GABBIA. CON ALTRE MIGLIAIA DI GALLINE. DI COSA SIANO COLPEVOLI NON SI SA. QUALCOSA DI ORRIBILE VISTO COME LE TRATTANO. AMMASSATE UNA SULL'ALTRA, NON POSSONO NEMMENO GIRARSI. PER IMPEDIRE CHE SI AGGREDISCANO DEVONO ADDIRITTURA AMPUTARGLI I BECCHI. CREDI CHE POSSA NASCERE QUALCOSA DI BUONO IN QUESTE CONDIZIONI? FAI QUALCOSA DI BUONO TU: NON COMPRARE UOVA DI GALLINE ALLEVATE IN GABBIA. WWW.LAV.IT