N. 2 - Anno II -Aprile/Maggio 2011 Reg. Trib. Roma n.214/2010 VINCENZO COSCIA: “Il futuro è dei nostri figli” 8° Forum Internazionale della Salute Roma - Palazzo dei Congressi - 14/17 Giugno 2011 EDITORIALE Le prossime sfide del SSN per una migliore qualità della vita Roberto Scenna Biagioli Prof. VINCENZO COSCIA Foto: Augusto Frascatani Direttore Responsabile Roberto Scenna Biagioli Redazione Katia Carlini - Francesco Randazzo Giuliano Valeri Relazioni Esterne Carmen Marini Hanno collaborato Dott. Francesco Candeloro Dott.ssa Marcella Lucia Prof. Giovannino Rocchi Dott.ssa Rossella Paroni Sterbini Dott. Carlo Verdozzi Dott.ssa Paola Virdia Direzione e Redazione Via R. Venuti 20 - 00162 Roma 3273898756 - Fax 06.62.27.65.58 [email protected] Pubblicità diretta RBS Roberto Scenna Biagioli 330856354 [email protected] Agenzia pubblicitaria Roma Media Group 06.24.40.64.11/06.244.10.585 www.romamediagroup.it [email protected] Progetto e impaginazione Palli Comunicazione srl - Roma www.pallicomunicazione.it Tipografia IGER & Partners srl Viale Liegi 7 - 00198 Roma Editore RBS Roberto Scenna Biagioli Distributore COOP. TRANSPORT SERVICE a r.l. Via Anagnina 259 - Roma tel. 06/79811355-06/79815663 Numero 2 - Aprile/Maggio 2011 Reg.Trib.di Roma n. 214/2010 del 23/05/2010 SalutePiù on line w w w. s a l u t e p i u . i t Le collaborazioni giornalistiche alla rivista sono da considerarsi ad esclusivo titolo gratuito, salvo accordi particolari con i singoli autori. Tutti i materiali giunti in redazione non verranno restituiti. E' vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati da SalutePiù. N el piano sanitario nazionale 2011/2013, viene posto come macro obiettivo del Servizio Sanitario Nazionale non solo quello della promozione “della salute dei cittadini”, bensì quello del “benessere e della salute dei cittadini. Il SSN nei prossimi anni oltre ad occuparsi del piano nazionale di riforma della Sanità, come tutti i Paesi aderenti all’organizzazione Mondiale della Sanità-Europea, sarà impegnato a fronteggiare sfide sanitarie in un contesto di cambiamento demografico ed epidemiologico. L’Unione Europea, con il libro bianco “un impegno comune per la salute” indica la necessità di un quadro strategico unico, attraverso una cooperazione a livello comunitario per affrontare soprattutto le questioni internazionali come la pandemia e il bioterrorismo e di garantire una maggiore comprensione e collaborazione a livello Europeo e globale nell’ambito della salute e dei servizi sanitari. Una lotta comune soprattutto per fronteggiare la domanda assistenziale dominata prevalentemente da patologie cronico-degenerative, responsabili ad oggi a circa l’80% della mortalità nei paesi Europei (dati OMS 2008). Il Servizio Sanitario Nazionale italiano, come rilevato anche dall’OMS e dall’OCSE, si caratterizza a livello internazionale per i principali punti di eccellenza: capacità di risposta assistenziale universale, accessibilità ai servizi per cittadini, ampia copertura farmaceutica a carico del SSN, reti per l’effettuazione dei trapianti d’or- gano, assistenza pediatrica gratuita, diffusione diagnostica ad alta tecnologia, elevati livelli di copertura vaccinale. Ma ci sono anche punti deboli. Il sistema sanitario assistenziale italiano in termini di costi-benefici si rilevano alcuni elementi di criticità quali: l’inappropriatezza di alcune prestazioni, come l’utilizzo improprio dei ricoveri ospedalieri e dei pronto soccorso dovuto all’organizzazione ancora insufficiente della medicina generale a livello medio dei servizi territoriali e di assistenza domiciliare integrata; le lunghe attese; un livello qualitativo dei servizi sanitari molto differenziati, che spinge i cittadini a rivolgersi ad altre strutture regionali. Le scelte strategiche della politica sanitaria nel prossimo triennio saranno caratterizzate e orientate in termini di opportunità sulla riduzione della spesa ed un miglioramento organizzativo del sistema sanitario; prevedendo il raggiungimento di obiettivi prioritari quali l’equità e l’accesso ai servizi. Altre priorità saranno il potenziamento della prevenzione e promozione della salute; la riorganizzazione delle cure primarie; una più organizzata rete nazionale e sovraregionale per le malattie rare e i trapianti; miglioramento e qualificazione del personale e dei servizi sanitari; tutela delle persone più deboli: anziani,disabili, portatori di patologie psichiatriche. Un sistema sanitario più moderno e sempre più efficiente. Aprile/Maggio 2011 1 Salutepiù è distribuito gratuitamente a Roma in: studi medici, centri diagnostici, Asl, case di cura, ospedali, centri benessere, ambulatori polispecialistici e farmacie Università: La Sapienza, Tor vergata, Roma Tre - Facoltà di Medicina Istituzioni: Ministero della Salute, Regione, Provincia, Comune PRIMO PIANO 4 Papillomavirus oggi esiste un vaccino sicuro ed efficace Prof. Vincenzo Coscia RONCOLOGIA Le apnee notturne 6 ll russamento è precursore e manifestazione dell'OSAS (obstructive sleep apnea syndrome) sindrome di apnea nel sonno su base ostruttiva Prof. Giovannino Rocchi PREVENZIONE 10 Allergotest: con un prelievo di sangue scopri l’allergia Dott. Guido Cimatti - Dott. Gianni Cimatti INTERVISTA 12 Il glaucoma Intervista al Prof. Jean Marc Vergati 16 CONVEGNI 2011 PSICOTERAPIA Dipendenze alimentari Katia Carlini 19 21 DIAGNOSTICA Deglutizione e postura Dott. Carlo Verdozzi - Dott.ssa Paola Virdia SPORT&SALUTE Quando “vincere” è un disonore 25 Il doping nello sport Francesco Randazzo OMEOPATIA 26 Allegie di stagione & omeopatia Curare l'ipersensibilità non solo fisica, per guarire in modo naturale Dott. Francesco Candeloro ANTROPOLOGIA CULTURALE Storia della medicina 6a puntata 1600: IL SECOLO dELLA PESTE... E dI GALILEO L’Abate Lazzaro Spallanzani 30 Giuliano Valeri LA CURA DEI NOSTRI ANIMALI 34 In vacanza con il proprio animale Le cose da sapere per partire preparati Dott.ssa Marcella Lucia LOGOPEDIA Giochiamo e parliamo insieme Dott.ssa Rossella Paroni Sterbini 39 PRIMO PIANO Papillomavirus oggi esiste un vaccino sicuro ed efficace Abbiamo intervistato il Professor Vincenzo Coscia presidente e fondatore dell’A.G.I.C.A. Associazione Ginecologia e Chirurgia Avanzata presso la Clinica Villa Mafalda a Roma di Roberto Scenna Biagioli 4 Aprile/Maggio 2011 Anno I - n. 0 PRIMO PIANO S iamo lieti di incontrare il Professor Coscia per parlare del papilloma virus, in quanto l’Italia è il primo Paese europeo a pianificare una strategia di vaccinazione pubblica contro il Papilloma virus (HPV), l’agente virale che può essere causa di infezioni genitali femminili e, a lunga distanza, anche del tumore della cervice uterina, malattia che causa ogni anno circa mille morti. Che incidenza ha questa infezione nella popolazione femminile? Da un punto di vista epidemiologico si tratta di infezioni ad alta prevalenza nella popolazione giovanile. Si stima che il 16% della popolazione mondiale sia portatore dell’HPV e che ogni anno si verifichino circa 900.000 infezioni, con aumento della popolazione giovane a rischio. Attualmente si considera che nella popolazione mondiale 269 milioni di donne sono affette da HPV. In seguito all’infezione le manifestazioni cliniche sono molteplici: si va da lesioni relativamente benigne come condilomi genitali o papillomatosi laringea provocate dai ceppi 6 o 11 a lesioni maligne come il carcinoma della cervice uterina provocato più comunemente dai ceppi 16, 18, 31 e 45. Come viene contratta l’infezione? La trasmissione avviene per via sessuale con rapporti non protetti. L’utilizzo del profilattico protegge da questa infezione? Assolutamente si e l’educazione al suo utilizzo è fondamentale per cercare di arginare infezioni non solo virali, basti pensare alla sifilide e alla gonorrea che sono tutt’altro che patologie d’altri tempi. Lo screening periodico attraverso il PAP test, attualmente raccomandato per le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni, potrà essere sostituito dalla vaccinazione? Assolutamente no, in quanto le patologie femminili non si restringono solo alle infezioni da HPV, ma le donne vaccinate avranno un incidenza minore rispetto ai soggetti non vaccinati. Secondo le informazioni scientifiche oggi disponibili, la vaccinazione contro l'HPV è sicura, ben tollerata. Ma è un vaccino che protegge al 100% dall’infezione? La copertura di questo vaccino è circa del 70%. Professore, se avesse una figlia in questa fascia di età, la sottoporrebbe al trattamento vaccinale preventivo contro l’infezione da HPV? Ovviamente si, il compito di un medico deve essere quello di curare, informare, educare, ascoltare, consigliare e se è il caso ammonire. Ringrazio il Professor Vincenzo Coscia per il tempo che ci ha dedicato. PROF. VINCENZO COSCIA - BIOGRAFIA Laurea in medicina e chirurgia nel ‘75. Specializzazione in Ostetricia e Ginecologia. dal ’78 ha lavorato presso il primo Istituto di clinica ostetrica e ginecologica dell’Università di Roma “La Sapienza” fino al ‘97, con incarichi di chirurgia ginecologica. All’attivo ha svolto all’incirca 10 mila interventi. Nel Gennaio 2005 ha fondato la A.G.I.C.A Associazione di ginecologia e chirurgia avanzata di cui è presidente. L’Associazione è composta da numerosi collaboratori e specialisti dalla chirurgia generale a quella ginecologica, alla pediatria e all’anestesia. Possiamo quindi considerarlo un vaccino sicuro? Sì, perché mimando un’infezione naturale è in grado di dare una buona risposta umorale e cellulare per proteggere le giovani pazienti. Prof. VINCENZO COSCIA Chirurgo – Ginecologo - Endoscopia diagnostica Operativa Senologia - Oncologia Il vaccino potrà essere impiegato come forma di prevenzione in tutta la popolazione? A quale fascia di pazienti à rivolto? Clinica Villa Mafalda Via Monte delle Gioie, 5 00199 Roma - Tel. 06 86094668 - 06 86204086 Come dicevo, le candidate al vaccino sono donne in età adolescenziale, che vanno sottoposte al trattamento prima del primo incontro sessuale della loro vita. A.G.I.C.A. www.medical-agica.com [email protected] Aprile/Maggio 2011 5 Anno I - n. 0 RONCOLOGIA Le apnee notturne ll russamento è precursore e manifestazione dell'OSAS (obstructive sleep apnea syndrome) sindrome di apnea nel sonno su base ostruttiva Prof. Giovannino Rocchi (*) D urante il sonno, la lingua, come tutti i muscoli, perde fisiologicamente una buona parte del suo tono muscolare e tende a cadere un poco indietro nell'orofaringe ma ciò, se non sono presenti cause di riduzione della pervietà, non è sufficiente a produrre russamento e tanto meno apnee. Se sono presenti, invece, una o più cause di riduzione di pervietà, la caduta all'indietro della lingua, induce ulteriore restringimento del calibro delle vie aeree fino alla loro occlusione e conseguente apnea ostruttiva (il to- 6 Aprile/Maggio 2011 Anno I - n. 0 race effettua comunque i movimenti respiratori). Quando l'ipossiemia raggiunge valori che il cervello recepisce come pericolosi il sonno diviene più superficiale, il tono della muscolatura aumenta, la lingua si sposta in avanti, la via aerea si libera e il soggetto può nuovamente respirare, ma il ciclo si ripete anche varie centinaia di volte per notte. A lungo andare i chemocettori divengono più insensibili, le apnee si prolungano anche per un minuto o più e le respirazioni normali vengono attuate in fasi di ipossia e RONCOLOGIA ipercapnia sempre più marcate il che induce un progressivo decadimento delle funzioni organiche e un innalzamento considerevole dei rischi. Durante la fase di apnea si ha ipossiemia, ipercapnia, ipertensione arteriosa, tachicardia che nei casi più avanzati può essere sostituita dalla bradicardia, risvegli continui più o meno coscienti e conseguente sonno frammentato, movimenti corporei scoordinati. roncopatica. Infatti potrebbero essere sia causa che effetto nell' induzione e/o aggravamento della sindrome roncopatica. Un medico si prende cura della persona in tutta questa prima fase e valuterà se sia o meno opportuno procedere con una valutazione polisonnografica (vedi video). Tale esame consentirà di vedere se ci siano delle apnee notturne e di quale entità, oltre all’attività cardiaca e respiratoria durante il sonno. Il decadimento della qualità del sonno può indurre il soggetto ad assumere dei sonniferi che aumentando la perdita del tono muscolare causano una maggiore caduta della lingua e l'aggravamento della situazione. L'ipossiemia, l'ipercapnia, l'aumento della pressione arteriosa potrebbero essere la causa dell'accadimento statistico, soprattutto notturno, degli infarti cardiaci, delle emorragie cerebrali e delle morti repentine. Per questa ragione I.I.R. si avvale, nell' articolare l'attività clinica, della R.O.M.S.A. Roncology Medical Services. La consulenza tra i numerosi specialisti permetterà di raggiungere una sintesi diagnostica ed il relativo programma terapeutico per ogni persona. Le statistiche evidenziano che circa il 50% degli adulti sopra i 50 anni russa (soprattutto maschi), e di questi una buona parte va incontro a pericolose fasi di prolungate e frequenti apnee notturne. Con l'avanzare dell'età la percentuale degli adulti interessati aumenta e la differenza tra i due sessi tende a pareggiarsi. Le statistiche degli studi polisonnografici individuano livelli di apnee ritenuti estremamente gravi e pericolosi per la vita in circa il 5% della popolazione totale. effettI SuLLA SALute La sindrome delle apnee notturne, strettamente legata al fenomeno del russare, è una malattia auto-aggravante ad evoluzione progressiva che comporta un deterioramento anche esso progressivo dell'organismo. L'impatto sulla qualità della vita può essere molto pesante per l'influenza sulla obesità, sulla libido, sulla sonnolenza diurna, sul diabete, sulla ipertensione, sulle patologie cardiache, polmonari e neurologiche, con un rischio elevato di morti repentine, infarto ed ictus. E' una patologia lenta ma decisamente grave e richiede diagnosi e trattamento precoci per prevenirne l'aggravamento." Nostro obiettivo è risolvere non solo il sintomo del russare, ma soprattutto abbattere i fattori di rischio ad esso connesso. ProgrAMMA terAPeutICo Andranno presi in considerazione vari fattori e possibilità di intervento, in particolare: Trattamento gnatologico: MAD (mandibular advancement device). Gli studi internazionali più recenti pongono in evidenza che il trattamento delle apnee non può prescindere dall'avanzamento della lingua, della mandibola e dell'osso ioide. Questo è possibile attraverso l'utilizzo di un semplice dispositivo di avanzamento mandibolare notturno (sempre consigliabile in una prima fase, anche qualora si protenda per la chirurgia maxillo-facciale nei casi più gravi). SoggettI PIù CoLPItI In massima parte sono: • tutti i soggetti che hanno una retrusione mandibolare • coloro che hanno le cavità nasali chiuse a causa di polipi o dalla deviazione del setto nasale • chi, avendo un sonno già disturbato per altre ragioni, faccia uso di sonniferi • coloro che hanno un approfondimento del sonno indotto dall'alcool, dalla stanchezza e da una cena esagerata, con diminuzione eccessiva del tono muscolare e quindi anche linguale. PerCorSo DIAgnoStICo Prima di qualsiasi terapia specialistica, che sia essa di carattere gnatologico od otorino, andrà fatta una valutazione nel suo insieme, una anamnesi accurata che prenda in considerazione, in particolar modo, gli aspetti cardiologici, neurologici, vascolari e metabolici in quanto più frequentemente coinvolti nella patologia Stile di vita: evitare sonniferi, alcool serale, pasti abbondanti soprattutto serali, dimagrire, non fumare per evitare ipertrofia della tonsilla linguale Posizione del corpo durante il sonno: è consigliabile la posizione di lato. terapia medica: terapia del reflusso gastroesofageo che spesso può essere effetto delle apnee notturne, dieta, spray nasali decongestionanti, cerotti nasali. Dispositivi: CPAP e BiPAP (Bi level PAP); sono apparecchi che insufflano aria nelle vie respiratorie mediante maAprile/Maggio 2011 7 Anno I - n. 0 RONCOLOGIA scherina nasale. Le statistiche evidenziano che circa il 20% dei pazienti sono obbligati, per problemi anatomici, a risolvere il problema delle apnee notturne esclusivamente con tali apparecchiature. trAttAMento CHIrurgICo Il trattamento chirurgico, si basa su tre linee di intervento: 1) migliorare la pervietà nasale (turbinectomia, correzione della deviazione del setto, adenoidectomia) 2) migliorare la pervietà della gola (resezione del palato molle, uvulo-palato-faringo-plastica, tonsillectomia) 3) avanzare la mandibola, la mascella, la lingua e l'osso ioide: MMO (maxillo mandibular advancement osteotomy); tale intervento è indicato solo nei casi più gravi. Prof. GIOVANNINO ROCChI (*) Medico Chirurgo Specialista in Anestesiologia e Rianimazione Specialista in Odontostomatologia e Protesi Dentaria Professore a contratto nel Corso di Laurea in Odontoiatria, Università degli Studi di Siena Direttore Scientifico dell’ Istituto Italiano di Roncologia I.I.R. Istituto Italiano di Roncologia www.roncologia.it Via tagliamento, 44 - 00198 Roma - tel. 06 8418034 - fax 06 85831854 LIBERA ASSOCIAZIONE UTENTI GIUSTIZIA settore H Invalidità e Handicap u DOMANDE DI INVALIDItà CIVILE IN VIA tELEMAtICA (Accompagno, Pensione, Assegno indennità di frequenza, Legge 104/92) u RILASCIO CERTIFICATO MEdICO TELEMATICO u Consulenza e Assistenza legale per ricorsi avverso mancato riconoscimento dei propri diritti il u Invalidità INPS, INAIL, INPdAP u Consulenza medica e previdenziale u danni da emotrasfusioni Sede centrale: Viale Libia, 58 - 00199 Roma - tel. 06/83396850/1, aperta dal lunedì al venerdì ore 10.00 – 12.00 15.00-18-00 Sportelli zonali: Via Magrini 9 (Marconi) scala c int.1 p. rialzato, aperto ogni lunedì ore 16.00-19.00 Via E. d’onofrio 9 (ang. Viale P. Togliatti1544), aperto ogni martedì ore 16.00-19.00 Via Bernardino Telesio 16 (Piazzale le degli Eroi) int.2 p. terra aperto ogni mercoledì ore 16.00-19.00 Via Enea 77 (Furio Camillo) int.4/A p. secondo aperto ogni venerdì ore 16.00-19.00 Viale dei Caduti nelle Guerre di Liberazione 186 (Eur-Spinaceto) ogni venerdì ore 11.00-13.00 Per fissare un appuntamento presso la sede più vicina chiamare il numero unico 06/83396851 8 Aprile/Maggio 2011 Anno I - n. 0 RUBRICA Aprile/Maggio 2011 9 Anno I - n. 0 PREVENZIONE Allergotest: con un prelievo di sangue scopri l’allergia G razie a un semplice esame del sangue è ora possibile diagnosticare un'allergia (antibiotici, anestetici, FANS, mezzi di contrasto, alimenti, veleno degli insetti, polveri, muffe, pollini…) senza esporre il paziente a procedure potenzialmente pericolose. Recentemente presentato alla “European Academy of Allergology and Clinical Immunology” (EAACI), il Test di Attivazione dei Basofili (BAT) rileva l’espressione di particolari molecole di superficie – marcatori immunologici di attivazione (Cd63/Cd203c/CRTH2, CCR3, Cd13) – su tali cellule, coinvolte nella flogosi allergica in tutte le sue manifestazioni, compreso lo shock anafilattico. In alcuni studi, che hanno valutato pazienti con reazioni immediate ad antibiotici beta-lattamici, tale test ha dimostrato di possedere una specificità superiore al 90% e una sensibilità di circa il 50%. I basofili sono lo 0,5-1% di tutti i globuli bianchi del sangue; sulla superficie di queste cellule ci sono milioni di IgE (gli anticorpi che reagiscono agli allergeni, le sostanze cui si è allergici). L'unione dell'allergene con le IgE produce uno stimolo che determina l'attivazione del basofilo e la liberazione di istamina e altre sostanze. durante questo processo sulla superficie del basofilo compaiono delle molecole, che indicano l'attivazione della cellula; il BAT consente di evidenziarle. Il paziente deve semplicemente sottoporsi a un prelievo: il sangue verrà poi messo a contatto con l’allergene "sospettato" di provocare un' allergia, che sarà rivelata dalla attivazione dei basofili. Mentre nelle classiche allergie, come quelle ai pollini, il nuovo test si può affiancare a metodi già disponibili (prove cutanee e RAST: esame sul siero del paziente per individuare la presenza di IgE specifiche verso un allergene), nelle reazioni avverse a farmaci potrebbe rivelarsi molto prezioso. Le reazioni allergiche di tipo immediato possono essere particolarmente pericolose: includono varie manifestazioni cliniche – come shock anafilattico, orticaria, angioedema, rinite e asma bronchiale – e sono causate principalmente da antibiotici beta-lattamici (penicilline, cefalosporine ecc.), miorilassanti e mezzi di contrasto. Per la maggior parte dei farmaci la presenza di un'allergia può essere dimostrata con certezza solo ricorrendo ad un test “in vivo” di "provocazione orale" che prevede l'assunzione, sotto controllo medico, di una dose infinitesimale del medicinale in questione, con possibili rischi per il paziente. Tale iniziativa mette in risalto, ancora una volta, il crescente interesse di Analisi Cliniche Cimatti, sia nell’innovazione scientifica sia nell’ampliamento delle indagini diagnostiche offerte. Infatti, soprattutto in campo allergologico, dove il paziente viene sottoposto a test “in vivo”, quali cutireazioni e test di esposizione controllata, si è reputato necessario migliorare l’algoritmo diagnostico con la messa a punto del test di attivazione dei basofili con metodica citofluorimetrica che, essendo realizzato “in vitro”, non comporta alcun rischio per il paziente. Dott. GUIDO CIMATTI Patologo clinico Direttore Tecnico Analisi Cliniche Cimatti Viale Angelico 39 - 00195 Roma tel. 06 3720322 e-mail: [email protected] web: www.analisicimatti.it 10 Aprile/Maggio 2011 Anno I - n. 0 Dott. GIANNI CIMATTI Medico Chirurgo INTERVISTA IL GLAUCOMA Intervista al Prof. Jean Marc Vergati(*) di Roberto Scenna Biagioli Danno da glaucoma Professor Vergati si stima che in Italia oltre un milione di persone sia affetta da glaucoma, le chiedo cos'è il glaucoma? Il glaucoma è una sindrome in cui la pressione dell’occhio, maggiore rispetto a quella che l’occhio in questione può sopportare, determina un danno alle fibre del nervo ottico. Parlo di sindrome in quanto non è semplice fare diagnosi di glaucoma, soprattutto negli stadi iniziali, ed una determinata pressione oculare può essere normale per alcuni occhi e patologica per altri. Quali sono le principali cause ed i sintomi del glaucoma? Nel caso del glaucoma cronico semplice, che è la forma più diffusa di glaucoma, le cause principali sono da ricercarsi nell'ereditarietà. Ciò significa che un paziente che ha familiarità per 12 Aprile/Maggio 2011 Anno I - n. 0 glaucoma, deve controllare, almeno dopo i 30 anni, il tono oculare con una frequenza annuale. Per ciò che riguarda i sintomi siamo di fronte al vero problema del glaucoma in quanto, fino a stadi estremamente avanzati della patologia (stadi in cui la terapia può risultare addirittura inutile), questa patologia può non accompagnarsi ad alcun sintomo; né fastidi né riduzione della visione, tanto che l'individuazione del glaucoma è quasi sempre casuale in occasione di un controllo oculistico, ad esempio per modificare un occhiale da vicino. Per ciò che riguarda, invece, il glaucoma acuto sia le cause che i sintomi sono più facilmente identificabili; esso infatti si manifesta improvvisamente, con dolori fortissimi (è stato considerato uno dei dolori più intensi che si possano provare), con un occhio estremamente duro alla palpazione e con annebbiamento della visione. In questa patologia si ha l'improvvisa chiusura, ad INTERVISTA opera dell'iride, degli scarichi interni dell'occhio; ci troviamo perciò in un sistema chiuso in cui la produzione di liquidi si mantiene ma il deflusso è bloccato. Si possono raggiungere pressioni intraoculari di 50-60 mmhg (a fronte di una pressione normale che viaggia tra 10 e 20 mmhg). In che modo deve essere fatta una diagnosi corretta? La diagnosi quando la patologia è conclamata (ad esempio in pressioni oculari di 25-30 mmhg) è abbastanza semplice e si avvale, prevalentemente, di due esami: la tonometria (ossia la misurazione della pressione oculare) e l'esame del Campo Visivo che mostrerà danni più o meno intensi ma sempre caratteristici. I problemi sono più complessi quando siamo di fronte a pazienti a cui, per la prima volta, viene rilevato un aumento della pressione oculare che però non superi i 25 mmhg. In questo caso va innanzitutto fatta diagnosi differenziale con altre patologie, come le uveiti, che possono temporaneamente determinare un rialzo della pressione oculare. Esclusa la presenza di queste patologie si deve mettere in atto tutta una serie di comportamenti per evidenziare la dinamica di questa pressione. Si effettua la Pachimetria corneale, vale a dire la misurazione dello spessore della cornea, per assegnare il giusto valore assoluto alla pressione trovata; si esegue la Curva Tonometrica e cioè si misura ogni due ore (dalle ore 8 alle ore 20) la pressione oculare e si evidenziano eventuali picchi pressori. Questo ci permette di avere un'idea sull'ora a cui controllare in fu- Intervento di trabeculectomia turo il paziente (l'ora in cui la pressione è più elevata). Il terzo esame da far eseguire è il Campo Visivo che ci svelerà la presenza o meno di danni nella visione periferica. Se i dubbi ancora persistono abbiamo altre analisi quali: HRT (analisi ottica computerizzata delle fibre del nervo ottico), PERG (elettroretino-gramma da pattern), test di provocazione all'IBOPAMINA ecc. Forse stupisce che si debbano eseguire tante analisi per avere una diagnosi certa di glaucoma; la spiegazione risiede nella particolare struttura delle fibre retiniche che per lungo tempo vanno a supplire quelle malate o morte rendendo abbastanza poco precoci gli esami di cui abbiamo parlato. Per fare un esempio, si è visto che finché non sono morte almeno il 40% delle fibre retiniche molti esami non mostrano alcun dato negativo; ci si può, quindi, trovare un Campo Visivo perfetto, a fronte di un nervo ottico già seriamente compromesso. Quali sono le cure appropriate? Le cure saranno variabili a seconda dell'entità della pressione oculare, del danno eventualmente presente e della rispondenza del tono alla terapia. In prima battuta si utilizzeranno farmaci ipotonizzanti (prevalentemente betabloccanti e prostaglandine) in gocce; se la terapia non fosse sufficiente si passa all'associazione di più principi attivi. Per limitare i danni a carico delle fibre nervose potranno essere usate compresse di neuroprotettori. Se ciò non bastasse si possono, temporaneamente, aggiungere diuretici. Quando si arriva ad uno stadio di intrattabilità del glaucoma è consigliato l'intervento chirurgico. Chi è a rischio di glaucoma? Chiunque potrebbe sviluppare questa malattia anche se abbiamo visto precedentemente che il rischio maggiore è a carico di chi ha parenti con glaucoma. Sicuramente la patologia insorge quasi sempre dopo i 30-40 anni ed è leggermente più frequente nelle donne. A che età può ci si può ammalare di glaucoma e quali le prevenzioni? Come abbiamo visto precedentemente, l'età in cui più frequentemente insorge il glaucoma cronico semplice è Risultato finale Aprile/Maggio 2011 13 Anno I - n. 0 INTERVISTA tra i 40 ed i 50 anni, ma non sono rari i casi in cui esso possa comparire anche in età più giovane. Per ciò che riguarda il glaucoma acuto, esso può manifestarsi a qualunque età, anche se è più frequente dopo i 40 anni. Infine, c'è una forma estremamente grave, il glaucoma congenito, che insorge alla nascita e deve essere operato nel più breve tempo possibile. Per ciò che riguarda la prevenzione c'è da dire che l'unica forma in cui tale comportamento è rilevante è il glaucoma acuto; quando si identifica un occhio con alcune caratteristiche (tecnicamente:camera bassa ed angolo molto stretto) si deve eseguire con il laser un forellino sull'iride in modo da evitare il già descritto blocco dell'angolo. e' vero che chi è affetto da glaucoma deve seguire una dieta speciale? La dieta ha una scarsa rilevanza anche se ci sono colleghi che sostengono l'utilità dell'alcool e la dannosità del caffé. Non possiamo creare degli etilisti per ottenere un lieve abbassamento (per altro da provare) della pressione! Professor Vergati una domanda che può essere una speranza: si può guarire dal glaucoma? Se non per ora ci sono studi in corso che posso far sperate per un futuro non lontano. Ad oggi l'unico modo per guarire dal glaucoma è rappresentato dagli interenti chirurgici ma c'è da dire che con le nuove generazioni di farmaci ipotonizzanti e di neuroprotettori la diagnosi di glaucoma ha perso quell'aura di terrore che lo aveva accompagnato fino a qualche anno fa. E con queste premesse chissà che in futuro... Prof. JEAN MARC VERGATI (*) Medico Specialista in Oftalmologia Docente della S.I.O.R. (Società Italiana di Chirurgia Refrattiva) www.vergati.net Studio Ostia: Lidolaser Via Isole del Capoverde 308 - tel. 06.56339860 Studio Roma: Piazza Cola di Rienzo 86 - Roma - tel. 06.3207153 Ugenze: cell. 3337449368 Mensile di informazione e prevenzione medica distribuito gratuitamente a Roma, Ostia e interland in: studi medici, centri diagnostici, Asl, case di cura, ospedali, centri benessere, ambulatori polispecialistici e farmacie Università: La Sapienza, Tor vergata, Roma Tre - Facoltà di Medicina Istituzioni: Ministero della Salute, Regione, Provincia, Comune w w w. s a l u t e p i u . i t google: salutepiu.it Direzione e Redazione Via R. Venuti 20 - 00162 Roma 14 Aprile/Maggio 2011 Anno I - n. 0 - [email protected] INTERVISTA Pu Aprile/Maggio 2011 15 Anno I - n. 0 Elenco Convegni 2011 Organizzato da: Federanziani Sala: Area Federanziani - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 16.00) maRteDì 14 GiuGno 2011 INAUGURAZIONE Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: SANIt Sala: 5 - 6 - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 11.00) I PIANI DI RIENtRO OPPORtUNItA’ E PROSPEttIVE Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO Organizzato da: Ministero della Salute Sala: 5-6 - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 17.00) IL RUOLO DELL’INFERMIERE PER LA SOStENIBILItà DEL SIStEMA SANItARIO Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO Organizzato da: COLLEGIO IPASVI DI ROMA Sala: 1 - Ora Inizio: 08.00 (Ora Fine: 18.00) CONFERENZA StAMPA Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: ADISCO - Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale Sala: 2 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00) DAL PRONtO SOCCORSO E ASSIStENZA SOCIO SANItARIA IN EMERGENZA ALLE MISSIONI UMANItARIE NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO Organizzato da: SIMO - SOCIEtA’ ItALIANA MAXILLO ODONtOStOMAtOLOGICA Sala: Tensostruttura SIMO - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00) LA SFIDA COMUNICAtIVA DELLE MALAttIE RARE PAROLE E IMMAGINI IN MOStRA Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: ISS - Centro Nazionale Malattie Rare Sala: 10 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00) LEZIONE INtERAttIVA PEDIAtRICA DI RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE, DEFIBRILLAZIONE PRECOCE E MANOVRE DI DISOStRUZIONE NUOVE LINEE GUIDA ILCOR 2005 Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: CRI - Croce Rossa Italiana Sala: 8 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00) SORRIDI INSIEME A NOI - IL RUOLO DELLA CLOWN tERAPIA NELL’ASSIStENZA SANItARIA OSPEDALIERA E DOMICILIARE Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO Organizzato da: ANCIS POLItEIA ONLUS Sala: 9 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00) tECNOLOGIE AL SERVIZIO DELL’ANZIANO: VIVERE ASSIStItO DALL’AMBIENtE (AMBIENt ASSIStED LIVING) Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: FONDAZIONE DON CARLO GNOCCHI ONLUS Sala: 3 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00) GIORNAtA MONDIALE DEL DONAtORE DI SANGUE – L’IMPEGNO DI FEDERANZIANI Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: Federanziani – Avis Nazionale Sala: 4 - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 13.00) INCONtRI FORMAtIVI OBBLIGAtORI “FARMACI EQUIVALENtI” Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM 16 Aprile/Maggio 2011 Anno I - n. 0 IL RISCHIO DI FRAttURA E LA PRESCRIZIONE DEI FARMACI PER L’OStEOPOROSI Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO Organizzato da: Seadam Formazione Sala: 11 - Ora Inizio: 10.00 (Ora Fine: 13.30) CEFALEE IN REtE - EDUCAZIONE PER IL CAMBIAMENtO - LA SEttIMANA DELLA CEFALEA X EDIZIONE Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: Alleanza Cefalalgici (Al.Ce. Group) Fondazione CIRNA Onlus Sala: 3 - Ora Inizio: 14.30 (Ora Fine: 19.45) IL CAMBIAMENtO CON E PER LE DONNE : LA DIAGNOSI PRECOCE DEL tUMORE DEL COLLO DELL’UtERO E DELLA MAMMELLA, INNOVAZIONI E NUOVE ACQUISIZIONI Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: ASL RM G UOC Screening e Prevenzione Sala: 9 - Ora Inizio: 14.30 (Ora Fine: 18.30) MEDICINA GENERALE: LA NECESSItà DEL CAMBIAMENtO Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: FIMMG - FEDERAZIONE ItALIANA MEDICI di FAMIGLIA Sala: 10 - Ora Inizio: 14.30 (Ora Fine: 17.30) SANItà INtEGRAtIVA: LA COStRUZIONE DEL SECONDO PILAStRO SUSSIDIARIO I FONDI SANItARI INtEGRAtIVI A UN ANNO DALL’ISCRIZIONE ALL’ANAGRAFE Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: FIMIV - Federazione della Mutualità Integrativa Volontaria Sala: 7 - Ora Inizio: 14.30 (Ora Fine: 18.00) DOLORE ONCOLOGICO: UNA QUEStIONE SOCIALE PROGEttO ESOPO (EPIDEMIOLOGICAL StUDY OF PAIN IN ONCOLOGY) Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: LILt-LEGA ItALIANA CONtRO I tUMORI Sala: 8 - Ora Inizio: 15.00 (Ora Fine: 18.00) QUALItà ED EVOLUZIONE DEI PROCESSI FORMAtIVI IN SANItà Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: Seadam Formazione Sala: 2 - Ora Inizio: 15.00 (Ora Fine: 18.00) tAVOLA ROtONDA: NEUROSCIENZE NUtRIZIONALI NELLA PREVENZIONE DELL’INVECCHIAMENtO CEREBRALE PAtOLOGICO Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: IRCCS Fondazione Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino, Pavia Sala: 11 - Ora Inizio: 15.30 (Ora Fine: 18.00) COORDINAMENtO, CONtINUItà E CENtRALItà: LE tRE C DELLA COOPERAZIONE DI FEDERAZIONESANItà CONFCOOPERAtIVE: COORDINAMENtO DEI SERVIZI E DELLE AttIVItà DELLA REtE, CONtINUItà DELL’ASSIStENZA tRA OSPEDALE E tERRItORIO,CENtRALItà DELLA PERSONA E DELLA FAMIGLIA Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: FEDERAZIONESANItA’ Confcooperative Sala: 9 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00) LA DIEtA MEDItERRANEA: UN MODELLO DI ALIMENtAZIONE SOStENIBILE PER LA SALUtE Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: CIHEAM – Bari (Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei) Sala: 10 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00) NEUROPSICHIAtRIA INFANtILE FRA MENtE E CERVELLO - GIORNAtA IN ONORE DI GIOVANNI BOLLEA E DI GIOVANNI LANZI Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: Università di Roma Sapienza, Istituto G. Bollea - Università di Pavia, IRCCS C. Mondino Sala: 3 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.30) SOVRAFFOLLAMENtO DEI SERVIZI DI EMERGENZA: DAL SOCCORSO SUL tERRItORIO A QUELLO IN OSPEDALE Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: Simeu Lazio, Ares 118, Spes Sindacato Professionisti Emergenza Sanitaria Sala: 7 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.30) ANZIANI: BILANCIO DEI NOStRI SCENARI PRESENtI E FUtURI IN SANItà Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: Federanziani Sala: 4 - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 12.00) INCONtRI FORMAtIVI OBBLIGAtORI “FARMACI EQUIVALENtI” Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: Federanziani Sala: Area Federanziani - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 16.00) INtERAZIONE tRA OSPEDALE E tERRItORIO: DALLE BUONE INtENZIONE AD UN PROGEttO PILOtA WORKSHOP DEDICAtO AL DR. ANtONELLO IALONGO Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: INtERCARDIO onlus Sala: 2 - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 13.30) meRColeDì 15 GiuGno 2011 CONFERENZA StAMPA PRESENtAZIONE PROGEttO “ ACCOGLIENZA DELLE DIFFERENZE E SPECIFICItà CULtURALI E RELIGIOSE NELLE StRUttURE SANItARIE”, ELABORAtO DAL “LABORAtORIO PER L’ACCOGLIENZA NELLA ASL ROMA E” Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: CENtRO di SERVIZIO per il VOLONtARIAtO del Lazio CESV e SPES Sala: 6 - Ora Inizio: 11.00 (Ora Fine: 13.00) INNOVARE E FORMARE: LE NUOVE StRAtEGIE PER L’INFERMIERE. MEtODI, StRUMENtI E PROGEttI Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO Organizzato da: COLLEGIO IPASVI DI ROMA Sala: 1 - Ora Inizio: 08.00 (Ora Fine: 18.00) CONFERENZA StAMPA SUL tEMA: “DALLA tEORIA ALLA PRAtICA: L’AttUAZIONE NELLA REGIONE LAZIO DELLE DIREttIVE DELLA CONFERENZA StAtO-REGIONI PER LE PERSONE IN tERAPIA ANtICOAGULANtI” Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: AEPA (Associazione Europea Pazienti Anticoagulati) Sala: 6 - Ora Inizio: 13.00 (Ora Fine: 15.00) GEStIONE DEL RISCHIO LEGIONELLA: StRAtEGIE E tECNICHE DI CONtROLLO E PROFILI DI RESPONSABILItà Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: SItI Sezione Lazio - Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica Sala: 10 - Ora Inizio: 13.00 (Ora Fine: 18.15) NUOVE FRONtIERE NELLA GEStIONE DELLE LESIONI CUtANEE NEI PAZIENtI DIABEtICI Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO Organizzato da: AIP - Associazione Italiana Podologi e Confederazione A.N.te.L-ASSIAtEL-AItIC Sala: 3 - Ora Inizio: 14.00 (Ora Fine: 17.40) L’INNOVAZIONE ORGANIZZAtIVA E I RUOLI MANAGERIALI tRA StAtO E REGIONI Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: Ce.Ri.S.Ma.S. (Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario) Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con Area Pubblica Amministrazione e Sanità LUISS Business School Divisione LUISS Guido Carli Sala: 2 - Ora Inizio: 14.30 (Ora Fine: 18.00) LA PREVENZIONE DEL SUICIDIO NEL CICLO DI VItA. L’ADOLESCENZA, FASCIA DI Età A RISCHIO. StRAtEGIE DI PREVENZIONE: tEEN SCREEN PROGRAM Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO Organizzato da: U.O.C. di Psichiatria, Ospedale Sant’Andrea, II Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università di Roma Sapienza Sala: 7 - Ora Inizio: 14.30 (Ora Fine: 17.30) “StORIE COMUNI DI MALAttIE RARE” A CURA DELLA REtE MALAttIE RARE Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: CENtRO di SERVIZIO per il VOLONtARIAtO del Lazio CESV e SPES Sala: 6 - Ora Inizio: 15.00 (Ora Fine: 18.00) GioVeDì 16 GiuGno 2011 IL CONtRIBUtO DELLE ASSOCIAZIONI E SOCIEtà SCIENtIFICHE INFERMIERIStICHE NELLA REtE DEI SERVIZI SANItARI Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO Organizzato da: COLLEGIO IPASVI DI ROMA Sala: 5 - 6 - Ora Inizio: 08.00 (Ora Fine: 18.00) PRESERVAZIONE DELLA FERtILItà NELLA DONNA AFFEttA DA NEOPLASIA Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO Organizzato da: Istituto Nazionale tumori Regina Elena IRCSS – Roma Sala: 3 - Ora Inizio: 08.30 (Ora Fine: 13.45) PREVENZIONE E GEStIONE DELLE EMERGENZE IN SANItA’ PUBBLICA VEtERINARIA: ESPERIENZE E MODALItA’ DI APPROCCIO Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO Organizzato da: IZS - Istituto Zooprofilattico delle Regioni di Lazio e toscana Sala: 4 - Ora Inizio: 08.30 (Ora Fine: 17.00) AUtISMO E I SUOI VISSUtI Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le Pari Opportunità 16/06/2011 Sala: 7 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00) CURE PALLIAtIVE E tERAPIA DEL DOLORE: FOCUS ASSIStENZIALE IN AMBItI SPECIFICI Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO Organizzato da: Ministero della Salute Sala: 9 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.30) FORMAZIONE DEGLI OPERAtORI SANItARI IN tEMA DI GEStIONE DEL RISCHIO CLINICO Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: Seadam Formazione Sala: 11 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 18.00) I MODELLI ORGANIZZAtIVI DELLA MEDICINA GENERALE NELLA GEStIONE DELLE PAtOLOGIE CRONICHE Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: AGE.NA.S. Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali Sala: 8 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.30) LA SANItà NEI PROSSIMI ANNI Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: Ministero della Salute Sala: 12 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 17.30) NUOVI StRUMENtI PER L’AUMENtO DELL’EFFICIENZA DELLE CURE PRIMARIE NEL SSN CONIUGARE QUALItà DELLE CURE E SOStENIBILItà DEI COStI IN MEDICINA GENERALE Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: SIMG - SOCIEtA’ ItALIANA DI MEDICINA GENERALE e MILLENNIUM srl con il contributo incondizionato di tEVA ItALIA Sala: 2 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00) RISCHIO CLINICO E RESPONSABILItA’ MEDICA: LA MEDIAZIONE CIVILE, StRUMENtO E OPPORtUNItA’ PER LA DEFLAZIONE DEL CONtENZIOSO SANItARIO Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: Mediatore Sanitario Sezione Specializzata del Centre de Médiation de l’Europe de la Méditerranée et du Moyen Orient - Delegazione Italiana iscritto al n. 206 del Registro degli Organismi di mediazione accreditati presso il Ministero della Giustizia Sala: 10 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00) ASSEMBLEA NAZIONALE FEDERANZIANI Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: Federanziani Sala: 1 - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 16.30) INCONtRI FORMAtIVI OBBLIGAtORI “FARMACI EQUIVALENtI” Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: Federanziani 16/06/2011 Sala: Area Federanziani - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 16.00) LA SALUtE DEGLI ItALIANI NEI DAtI DEL CNESPS (1^ GIORNAtA) Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: ISS - Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) Sala: 7 - Ora Inizio: 10.10 (Ora Fine: 17.30) tItOLO IN CORSO DI ELABORAZIONE Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: AIOP LAZIO Sala: 3 - Ora Inizio: 14.00 (Ora Fine: 18.00) GOVERNO CLINICO, QUALItà E SICUREZZA DELLE CURE Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO Organizzato da: Ministero della Salute Sala: 9 - Ora Inizio: 14.30 (Ora Fine: 18.00) IL RUOLO DEL MEDICO NELLA SANItA’ PRIVAtA ACCREDItAtA NELLA REGIONE LAZIO Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: CIMOP - CONFEDERAZIONE ItALIANA MEDICI OSPEDALItA’ PRIVAtA Sala: 2 - Ora Inizio: 14.30 (Ora Fine: 18.00) QUANDO INtERNEt DIVENtA UNA DROGA: CIÒ CHE tUttI DEVONO SAPERE Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: UNIROMA tV Sala: Conferenze - Ora Inizio: 16.00 (Ora Fine: 18.00) VeneRDì 17 GiuGno 2011 E-HEALtH: LE tECNOLOGIE E L’ASSIStENZA Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO Organizzato da: COLLEGIO IPASVI DI ROMA Sala: 1 - Ora Inizio: 08.00 (Ora Fine: 18.00) DISABILItà, RIABILItAZIONE, SCUOLA E SOCIEtà (EX ARt. 26 SECONDO ICF E ICF-CY) Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO Organizzato da: INI - Istituto Neurotraumatologico Italiano Sala: 8 - Ora Inizio: 08.30 (Ora Fine: 13.00) BROKERAGE EVENt HEALtH + EHEALtH 2011 Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: Enterprise Europe Network Sala: 7 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00) LA RELAZIONE GENItORE-BAMBINO Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: FONDAZIONE DANIELA MILANO ONLUS Sala: 2 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00) LA SALUtE DEGLI ItALIANI NEI DAtI DEL CNESPS (2^ GIORNAtA) Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: ISS - Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) Sala: 7 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 17.00) LOttA ALLA MORtE CARDIACA IMPROVVISA NEI GIOVANI: LA NOStRA SFIDA Tipologia: Convegno rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: Società Italiana di Cardiologia e Fondazione Italiana Cuore e Circolazione onlus Sala: 3 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00) INCONtRI FORMAtIVI OBBLIGAtORI “FARMACI EQUIVALENtI” Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: Federanziani Sala: Area Federanziani - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 16.00) INFLUENZA: PREVENIRE PER RISPARMIARE UN MILIARDO DI EURO “LAVORAtORI-IMPRESE–StAtO E REGIONI SI INCONtRANO” Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: Federanziani Sala: 5 - 6 - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 13.00) INVEStIRE IN SALUtE MENtALE COMUNItARIA: NELLA PERSONALIZZAZIONE DELLA CURA ORIENtAtA VERSO PERCORSI DI RIPRESA EMANCIPAtIVI, SUPERANDO QUALUNQUE FORMA DI IStItUZIONALIZZAZIONE, NEL RISPEttO DEI DIRIttI UMANI E DI CIttADINANZA Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: UNASAM - Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale Sala: 4 - Ora Inizio: 10.00 (Ora Fine: 18.00) IDEE, MUSCOLI E CUORE IN MOVIMENtO 2011 “NON NICCHIAMO”...LA SALUtE NELLA tERZA Età: LIMItI, tRAGUARDI E PROSPEttIVE Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO Organizzato da: Istituto Nazionale tumori Regina Elena IRCSS – Roma Sala: 3 - Ora Inizio: 14.00 (Ora Fine: 18.00) tItOLO IN CORSO DI ELABORAZIONE Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Gioventù Sala: 8 - Ora Inizio: 14.00 (Ora Fine: 18.00) NUOVI EQUILIBRI tRA OSPEDALE E tERRItORIO. E IL 118 DOVE LO MEttO? StRAtEGIE DI SVILUPPO Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM Organizzato da: FIMMG - FEDERAZIONE ItALIANA MEDICI di FAMIGLIA Sala: 7 - Ora Inizio: 14.30 (Ora Fine: 18.00) Aprile/Maggio 2011 17 Anno I - n. 0 PSICOTERAPIA Dipendenze alimentari Quando il cibo diventa un problema L’ alterazione dell’immagine corporea con l’ossessione di modelli di magrezza la fa da padrona in questo periodo storico in cui il consumismo e le mode dettano regole di vita. La pressione dei mass-media contribuisce a creare ideali, aspirazioni e sentimenti di insoddisfazione nei confronti del corpo soprattutto per il sesso femminile. Per le donne, infatti, gli standard socioculturali di bellezza fisica spingono verso il desiderio di essere magri. Quello che ne consegue è una vera e propria ossessione per le proprie forme, per il terrore di ingrassare e per il cibo. Di fatto, l’atto del mangiare perde il suo significato originario di nutrimento e se vogliamo anche di socializzazione e di scoperta per divenire un gesto carico di ansia per tutte le implicazioni che comporta. Donne che non mangiano o che dopo aver mangiato qualcosa di troppo si costringono a restrizioni dietetiche esagerate o a intensa attività fisica per smaltire il chilo in eccesso. Donne, che in ogni caso, hanno come pensiero costante il cibo, le calorie, i chili e gli etti presi o persi: insomma una vera e propria fissazione che condiziona la vita di chi è entrato nel vortice pericoloso delle dipendenze alimentari Ma quali sono i disturbi alimentari più frequenti? Le più frequenti condotte alimentari devianti sono rappresentate dalla anoressia nervosa e dalla bulimia. La sindrome anoressica normalmente ha inizio dopo un periodo caratterizzato dal desiderio di seguire una dieta per perdere qualche chilo superfluo, fino a che la restrizione alimentare si aggrava e la condotta anoressica si manifesta in tutte le sue forme. Secondo il DSM IV (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) i criteri per fare una diagnosi di anoressia nervosa sono: - Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per l’età e la statura (per esempio perdita di peso che porta a mantenere il peso corporeo al di sotto dell’85% rispetto a quanto previsto, oppure incapacità di raggiungere il peso previsto durante il periodo di crescita in altezza, con la conseguenza che il peso rimane al di sotto dell’85% rispetto a quanto previsto); - Intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi, anche quando si è sottopeso; - Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo, o eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima, o rifiuto di ammettere la gravità della attuale condizione di sottopeso; - Nelle femmine dopo il menarca, amenorrea, cioè, assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi. La sindrome bulimica è caratterizzata, sempre secondo il DSM IV; da: - Ricorrenti abbuffate. Un’abbuffata è caratterizzata da: a) mangiare in un definito periodo di tempo (ad esempio un periodo di due ore) una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili; b) sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (ad esempio sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando); - Ricorrenti e inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo; Le abbuffate e le condotte compensatorie si verificano entrambe in media almeno due volte alla settimana, per tre mesi; - I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporei. In realtà la distinzione tra anoressia e bulimia non è poi così netta visto che molte pazienti anoressiche presentano degli attacchi bulimici e una parte consistente di bulimiche normopeso presentano, nel corso della loro storia, episodi pregressi di anoressia. Il trattamento migliore per le dipendenze alimentari La sindrome anoressica e bulimica riflettono un disagio biopsicosociale, da qui la necessità di un intervento che prenda in considerazione tutti gli aspetti di questi complessi comportamenti devianti. Dapprima risulta pertanto fondamentale una riabilitazione nutrizionale al fine di superare i problemi legati alla malnutrizione e alle complicazioni mediche a essa legati. La dietista segue infatti la paziente raccogliendo un’accurata anamnesi alimentare, cercando di raccogliere informazioni su un giorno tipico per poi motivarla al trattamento. L’approccio psicoterapeutico si pone poi come indispensabile per il trattamento delle patologie delle condotte alimentari. La psicoterapia è orientata soprattutto alla presa di consapevolezza della dipendenza alimentare e di come essa influenzi e condizioni la vita della paziente. Ma soprattutto tende a ricostruire un’autostima fortemente compromessa delle donne affette da anoressia e bulimia. Katia Carlini Psicologa e Psicoterapeuta Aprile/Maggio 2011 19 Anno I - n. 0 Anno I - n. 0 DIAGNOSTICA Deglutizione e postura Dott. Carlo Verdozzi (*) - Dott.ssa Paola Virdia (*) La postura fisiologica è quella condizione anatomo-funzionale che garantisce l’equilibrio statico e dinamico con il minimo dispendio energetico e la migliore ripartizione del lavoro tra le diverse componenti; ciò non significa che esiste una sola postura, ma al contrario significa che le posture del corpo sono infinite cioè che qualsiasi posizione del corpo nell’ambiente che sia stabile (equilibrio), economica (a minimo consumo energetico) e confortevole (minimo stress delle strutture anatomiche) è una postura fisiologica. In pratica la postura è il modo di stare in equilibrio del corpo umano sia esso fermo che in moto rispetto all’ambiente, questo equilibrio posturale rappresenta il rapporto ottimizzato dell’uomo con l’ambiente per cui siamo in grado di assumere diverse posture a seconda delle diverse condizioni ambientali: il sistema posturale ha una grande capacità di adattamento. Perchè stiamo in piedi? L’uomo è un bipede eretto percè i muscoli antigravitari contraendosi si oppongono alla forza di gravità che altrimenti causerebbe la flessione delle articolazioni e la caduta a terra del corpo. Questa contrazione tonica della muscolatura antigravitaria avviene in via riflessa attraverso un veloce ed efficiente passaggio d’informazioni ambientali recepite dai numerosi sensori del nostro corpo e veicolate dalle fibre afferenti al SNC che elabora progetta e programma un nuovo pattern motorio in base alla nuova situazione ambientale che viene veicolato agli organi effettori (muscoli) attraverso le fibre efferenti per essere eseguito. Quindi quando ci muoviamo nell’ambiente (interazione) non facciamo altro che proporre degli schemi motori che nascono dalla continua modulazione delle afferenze esterocettive e propriocettive (che variano a seconda dell’ambiente in cui mi devo muovere: buio, luce, conformazione del terreno più o meno sconnesso etc...) che porta alla formulazione di nuovi schemi motori. Per meglio comprendere il sistema tonico posturale dobbiamo pensare che il nostro corpo è formato da una parte scheletrica (parte dolce del sistema) e dai muscoli (parte dinamica e aggressiva del sistema): l’adattamento corporeo dipende dall’attività muscolare che induce necessariamente un riposizionamento della parte scheletrica. Le catene muscolari rappresentano circuiti di continuità, di direzione e di piano attraverso cui si propagano le forze organizzatrici del corpo. Come già detto fisiologicamenteil fine ultimo è il mantenimento dell’equilibrio (stabilità) al minor costo energetico con il massimo confort. Nello schema adattivo cioè in presenza di dolore lo scopo sarà l’evitamento del dolore e il mantenimento dell’equilibrio ma con grande dispendio energetico che significa affaticamento e a lungo termine blocco funzionale. I sistemi sensoriali (recettori) coinvolti nel mantenimento della postura sono diversi: la retina, il labirinto, la cute, gli organi tendinei di Golgi, i fusi neuro-muscolari, i recettori parodontali), nel cranio è contenuta una gran parte dei fusi neuro-muscolari dell’intero corpo (50% dei fusi si trova nell’area cranio-cervicale fino al livello di C3 un 25% si trova sul massetere ed il restante 25% sul resto del corpo). Un altro elemento da considerare parlando di recettori è la velocità di lavoro: la velocità dei fusi è di 120m/s la velocità dei recettori paradontali è di 100 m/s mentre la velocità dei recettori plantari è di 10 m/s questo dato significa che le informazioni veicolate dai denti e dai muscoli masticatori sono “prioritarie” rispetto a quelle plantari per la modulazione della postura. Questa ricchezza di fusi neuromuscolari nel massetere deve essere intesa come una grande capacità di adattamento del nostro organismo: la dimensione verticale non è statica immutabile, al contrario cambia e i muscoli devono potersi adattare. Per esempio nelle persone anziane edentuale si ha una situazione in cui il temporale e il massetere devono funzionare con una riduzione di 2 cm della lunghezza di lavoro e infatti riescono comunque a “stringere” a “chiudere” mantenendo una funzione nutritiva: la masticazione. Biomeccanicamente si può considerare un unico complesso funzionale cranio-mandibolo-cervicale al centro del quale c’è l’osso ioide che con il doppio gruppo muscolare sovra e sottoioideo (muscoli bretella) lavora regolando le diverse funzioni: se l’osso ioide fa punto fisso con la cervicale la contrazione dei muscoli sovraioidei determina l’apertura della bocca, quando i punti fissi sono mascellare mandibola e osso ioide (occlusione) la contrazione dei muscoli sovraioidei consente la deglutizione. In precedenza abbiamo parlato dei recettori: occhi labirinto udito olfatto gusto sono tutti localizzati non a caso, nel cranio quindi è importante che la posizione della testa sia idonea a far si che tutte le informazioni ambientali apportate dai suddetti recettori sia corretta questo avviene in stazione eretta quando il piano di Francoforte il piano bipupillare e il piano ottico sono paralleli al terreno, questa posizione viene mantenuta posteriormente dai muscoli del collo anteriormente dai muscoli sottoioidei, sovraioidei, masticatori e facciali. La deglutizione è una delle principali funzioni orali le altre sono la masticazione, e la fonazione alle quali si potrebbe aggiungere una nuova funzione quella d’informatore della posizione della testa rispetto al corpo mediante i 32 recettori parodontali che viaggiano a 100 m/s portano attraverso il sistema trigeminale le informazioni sui rapporti occlusali (tra mascellare e mandibola) tra osso ioide e cervicale. La deglutizione avviene fisiologicamente 2/3 volte al minuto quindi circa 1500/2000 volte nelle 24 ore sebbene ci sia sempre il contatto occlusale tra le arcate non sempre si deglutisce il cibo. La deglutizione è quella funzione vitale che consente il passaggio del bolo dalla bocca allo stomaco garantendo nel contempo la chiusura della via aerea. Tale funzione si svolge nel quadrivio oro-faringeo o VADS vie aerodigestive superiori che potremmo schematizzare come un quadrato la cui parete anteriore è la lingua, la parete posteriore è la cervicale la parete inferiore la laringe, la parete superiore il palato. E’ importante sottolineare come fisiologicamente tale quadrivio non possa contenere aria e cibo contemporaneamente ma che debba comunque essere pervio o per l’aria (respirazione) o per il cibo (deglutizione). Come si ottiene questa regolazione funzionale? Con un sistema sofisticato di sfinteri al quale cooperano ben 25 muscoli perfettamente coordinati. Durante la masticazione la valvola glosso-palatina è chiusa respiro e mastico nel momento giusto quando il bolo è pronto sul dorso della lingua lo sfintere glosso-palatino si apre contestualmente si Aprile/Maggio 2011 21 Anno I - n. 0 DIAGNOSTICA chiude quello velo-faringeo (per evitare il rigurgito nasale) e chiude lo sfintere glottico l’epiglottide si abbassa e in questo stesso momento, la mandibola si appoggia al mascellare (in massima intercuspidazione c’è stabilità mandibola-mascellare) l’osso ioide si eleva trascinando con se la laringe alla cui parete posteriore è attaccato lo sfintere esofageo superiore che nel movimento avanti alto della laringe si apre per consentire il passaggio del bolo nell’esofago. Dunque la deglutizione fisiologica è un fenomeno del tutto verticale: un tubo che sale (laringe vie aeree superiori) una tettoia (epiglottide) che funge da spartiacque convogliando il bolo nel comparto posteriore (esofageo)e nel contempo chiude e protegge il comparto respiratorio anteriore (laringe trachea evitando il soffocamento). Tutte le volte che noi deglutiamo dove passa il cibo? Nell’esofago che si trova davanti alla colonna cervicale. Nella deglutizione scorretta il meccanismo del tubo che sale si inceppa per cui è la cervicale che si deve abbassare: non si innesca il meccanismo di innalzamento dell’osso ioide e della laringe che rimane ancorata in basso e allora è la cervicale che si abbassa a chiudere lo spazio anteriore: movimento del gallinaccio. Abbiamo detto prima che si deglutisce in media 1500/2000 volte al giorno pensate ogni deglutizione è uno sforzo a carico della colonna cervicale nel tentativo di compensare il mancato innalzamento dell’osso ioide quanto costa tutto questo alla colonna cervicale? Ecco che compaiono dolori cervicalgie, lombalgie e cefalee etc..che soprattutto nei giovani devono essere un campanello di allarme nei confronti del bilancio oro-facciale e deglutitiorio. Un frenulo linguale corto, un piercing sulla lingua ma anche una deglutizione atipica causano una ridotta escursione del muscolo genio-glosso che a sua volta modifica la contrazione del genio-ioideo determinando degli squilibri muscolari tali per cui l’osso ioide diventa un fulcro che attraverso l’omoioideo determina una rotazione della scapola con successivo squilibrio del cingolo scapolare per cui all’analisi posturale si evidenzia interiorizzazione del capo e scapola posteriore che da un punto di vista neuromuscolare significa una attivazione della catena cinetica muscolare anteriore a partenza dalla catena linguale anteriore (osso ioide) rispetto alla catena cinetica muscolare posteriore con conseguente interiorizzazione del capo e rettilineizzazione delle vertebre cervicali. Questo si traduce in una anteriorizzazione del baricentro della persona (cade in avanti), per recuperare centralità (per non cadere in avanti) attiva i muscoli posteriori della catena lombare con aumento della curvatura fisiologica e lombalgia. Inoltre ricordiamo anche il ruolo importante dell’osso ioide come garante della corretta posizione della laringe nel collo controllo che avviene per mezzo dei già menzionati muscoli bretella sovraioidei e sottoioidei. Partecipa in tal modo alla regolazione delle caratteristiche dell’apparato di risonanza della voce contribuendo a colorire l’emissione vocale laringea secondo caratteristiche proprie di ciascun individuo e attraverso le modificazioni posturali interviene anche sulla fisiologia delle articolazioni crico-tiroidee e cricoaritendoidee alle quali è affidata la modulazione dell’emissione vocale determinadone la modifica delle caratteristiche spettrali quindi della qualità della voce. In conclusione è utile ricordare che nella valutazione e trattamento di queste complesse disfunzioni cranio-mandibolo-cervicali è auspicabile poter contare sul contributo e la stretta collaborazione dei diversi specialisti interessati (odontoiatra, osteopatia foniatra logopedista ortottista fisioterapista) al fine rendere sia multidisciplinare che individuale il progetto terapeutico. La deglutizione è quella funzione vitale che ci consente l’alimentazione: durante l’atto deglutitorio il cibo masticato viene trasportato dalla bocca allo stomaco garantendo nel contempo la chiusura della via aerea sia in alto (evitando il rigurgito nasale del cibo) che in basso (evitando il soffocamento per il passaggio del cibo nelle vie aeree). Possiamo definire la deglutizione come una sequenza motoria complessa d’ attivazioni ed inibizioni bilaterali coordinate di 25 paia di muscoli della bocca, lingua, mandibola, faringe, laringe ed esofago. Questi muscoli si trovano in parte nella faccia e in parte nel collo. Ricordiamo che nel cranio si trovano anche altri importanti sistemi recettoriali (oltre a quelli occlusali, mandibolari) che ci consentono di interagire con il mondo esterno per il mantenimento della po- 22 Aprile/Maggio 2011 Anno I - n. 0 stura: gli organi della vista, dell’udito e dell’equilibrio e del gusto e dell’olfatto. Affinché questi recettori funzionino bene convogliando al SNC le corrette informazioni è necessario che la posizione della testa sia corretta: cioè che i piani cranici (piano di Francoforte, piano bipupillare e piano ottico) siano paralleli al terreno, questa corretta posizione della testa viene mantenuta per l’azione dei muscoli del collo posteriormente e dei muscoli sovraioidei,sottoioidei, masticatori e facciali. Dunque gli stessi muscoli deputati all’atto deglutiotrio sono in realtà parte integrante del sistema posturale cranio-mandibolo-cervicale. E’ quindi importante allargare le nostre percezioni in un’ottica “olistica” e non più strettamente analitica in cui l’insieme del sistema deve essere considerato più della somma dei suoi organi componenti. Dobbiamo sempre più spesso andare a cercare le cause dei sintomi (dolore o ridotta funzione) in distretti apparentemente lontani ma funzionalmente vicini. Ecco dunque che una cervicalgia soprattutto in una persona giovane deve far pensare ad una alterazione dell’equilibrio della muscolatura oro-facciale che si ha per esempio nella deglutizione atipica ad una errata postura della lingua o ad una malocclusione. La deglutizione è quindi una funzione vitale complessa che viene svolta da un insieme di organi: bocca, denti, mandibola, lingua, palato duro, palato molle, faringe esofago che sono non solo perfettamente coordinati tra loro ma anche con altri organi che appartengono ad un sistema più grande che possiamo definire sistema cranio-mandibolo-cervicale. Dott. CARLO VERDOZZI (*) Medico chirurgo Specialista in odontoiatria e protesi dentaria Centro Posturo Occlusale Romano Via dei Monti Parioli, 51 - 00197 Roma tel. 06 3244225 e-mail: [email protected] Dott.ssa PAOLA VIRDIA (*) Medico chirurgo Specialista in otorinolaringoiatria cellulare 335/6526269 e-mail personale: [email protected] ; tel. studio 06/80691613 RUBRICA Aprile/Maggio 2011 23 Anno I - n. 0 Anno I - n. 0 SPORT&SALUTE Quando “vincere” è un disonore Il doping nello sport D a lunghi anni, ormai, siamo abituati a non esultare anzitempo per un record battuto da questo o quell’atleta alle Olimpiadi, per una tappa ciclistica vinta con ampio distacco temporale da questo o quel ciclista. È la storia miserevole di questi tempi, ma non solo, che ci induce a sospettare, dietro un record, l’inganno dell’atleta. Secondo la World Anti-Doping Agency (WADA), il termine doping comincia a diffondersi agli inizi del 1900 soprattutto in ambito ippico dove i cavalli venivano dopati con un composto di oppio, tabacco e sostanze narcotiche anche se negli altri sport, quelli di durata, è già in uso la stricnina, la caffeina e la cocaina, uniti all’alcool. Si narra che il maratoneta americano Thomas Hicks ai giochi di Saint Louis nel 1904 vinse la medaglia d’oro aiutato dal suo manager che durante la corsa gli avrebbe propinato iniezioni di solfato di stricnina, sorsi e frizioni di cognac francese e un uovo crudo. Ma senza andare così lontano nei tempi, nel 1960 il ciclista danese Knud Enemark Jensen crolla a terra durante la cronometro a squadre al primo giorno di gare ai Giochi olimpici di Roma; sette anni più tardi, il britannico Tommy Simpson, muore lungo i tornanti del Mont Ventoux nel corso della cinquantaquattresima Grande Boucle, nel suo caso si parlò di metamfetamine, sostanze che, agli inizi degli anni Sessanta del Novecento, avevano causato le prime squalifiche nella massima serie di calcio italiano nonché la morte del diciottenne francese Jean Louis Quadri durante un match. Nell’arco di alcuni decenni il doping esplode in diversi ambiti sportivi e in contesti internazionali. Alle Olimpiadi di Atlanta del 1996 solo 2 atlete furono trovate positive ad anabolizzanti e poi squalificate. Nell’estate del 1998 è l’allenatore di calcio Zdenek Zeman a sollevare dubbi sul doping nel mondo del calcio, mentre il mondo delle due ruote finisce nel mezzo della tempesta poiché alla frontiera franco-belga una vettura di una squadra del Tour viene trovata carica di prodotti dopanti durante un controllo di routine. Cos’è il doping? Non solo l’etica sportiva ma la salute pubblica più in generale risente del fenomeno doping già da diverso tempo. È per questo che è sorto l’imperativo di regolamentare, con un’opportuna normativa, tale problematica. A proposito l’articolo 1 della Legge 376/2000 cita: "Costituiscono doping la somministrazione o l´assunzione o la somministrazione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l´adozione o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche e idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell´organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti.” Nonostante, tale legislazione che prevede sanzioni penali per chi fa uso di doping, il fenomeno non ha smesso di serpeggiare tra gli spogliatoi degli atleti dove circolano diverse sostanze che possono classificarsi in tre grandi categorie: farmaci non vietati per doping, ma utilizzati per scopi diversi da quelli autorizzati; farmaci vietati per doping; gli integratori, ovvero i prodotti salutistici, vale a dire tutti quei prodotti che servono a reintegrare eventuali perdite di macro e micronutrienti (sali, aminoacidi, vitamine). Tra i farmaci vietati per doping ricordiamo l’Eritropoietina (EPO) che agisce stimolando la produzione di globuli rossi. L’abuso di tale sostanza, normalmente utilizzata per il trattamento dell’anemia nei pazienti con insufficienza renale cronica, nei soggetti sani può provocare ictus, trombosi e infarto del miocardio; gli stimolanti (amfetamine, cocaina, ecc.) che aumentano il livello di vigilanza, l’agonismo e l’aggressività comportando il rischio di aritmie cardiache, disturbi neurologici e psichiatrici. La diffusione di massa del fenomeno doping. È facile immaginare come nella nostra società, caratterizzata da una logica di prestazione a ogni costo e dalla necessità di successo per avere un’identità, trova terreno fertile la pratica del doping. Si tratta in sostanza di una risposta facile e immediata per rimanere al passo, per non essere lasciato indietro da una società in cui contano risultati e denaro al di là del vero benessere dell’individuo. Provare piacere, superare la fatica mentale, appartenere a un gruppo, affrontare gli stress, migliorare le performances e apparire fisicamente migliore sono, dunque, gli scopi. Ecco allora che il doping non è più il problema del singolo, di quell’atleta o di quell’altro quanto piuttosto riflette lo stato narcolettico in cui è caduto l’intera società. Da qui la necessità di recuperare valori e dell’assunzione di una maggiore responsabilità da parte delle agenzie formative ed educative (mass media, genitori, educatori, allenatori, medici, dirigenti) verso modelli attenti ai bisogni evolutivi di ciascun individuo e volti a valorizzare l’impegno e a premiare la motivazione al lavoro e alla fatica (Notizie tratte dal Bollettino d'Informazione sui Farmaci, Rivista Aifa, n.5/2008). francesco randazzo Esperto di tecniche sportive Aprile/Maggio 2011 25 Anno I - n. 0 OMEOPATIA Allegie di stagione &omeopatia Curare l'ipersensibilità non solo fisica, per guarire in modo naturale Dott. Francesco Candeloro (*) L e malattie allergiche e, nel caso specifico quelle stagionali, rappresentano un fastidioso disturbo, che colpisce un numero sempre crescente di adulti e bambini. L’allergia consiste in una risposta esagerata del sistema immunitario a una sostanza innocua, ma riconosciuta come dannosa per l’organismo. La sostanza in questione è detta allergene: i motivi che inducono il sistema immunitario a rispondere in maniera anomala ad essa non sono chiari. L'incremento sistematico delle allergie è certamente dovuto anche all’inquinamento atmosferico: le riniti allergiche affliggono il 13% di coloro che vivono in città, contro solo il 3% di coloro che vivono in campagna; circa il 42% dei bambini sotto i cinque anni, che abitano nelle maggiori città italiane, ha sintomi asmatici. I pollini sono la prima causa delle allergie stagionali (in primavera/estate); tra questi, la parietaria e le graminacee sono senza dubbio i principali responsabili dei fastidiosi sintomi: il perdurare del loro fiorire da agosto a ottobre fa sì 26 Aprile/Maggio 2011 Anno I - n. 0 che in molti si scatenino pesanti reazioni anche in una stagione "insospettabile", cioè in piena estate. Le manifestazioni cliniche delle reazioni allergiche sono diverse, e possono coesistere, o succedersi, nel corso della vita della persona che ne è affetto. La rinite allergica corrisponde ad un’infiammazione della mucosa nasale e si traduce in una sensazione di naso ostruito, di naso che cola, di prurito a livello del naso o del palato, di starnuti ripetuti. Può inoltre venire associata ad una irritazione oculare (rinocongiuntivite allergica). L'asma allergica, invece, è caratterizzata da un disturbo respiratorio intenso, da una respirazione affannosa con tosse (generalmente notturna). L'orticaria allergica appare spesso velocemente dopo l'ingestione o l'assunzione di un farmaco o di un alimento. Si manifesta mediante un insieme di piccole papule rosse (piccoli brufoli sulla pelle) o di placche in rilievo sulla pelle, accompagnate da prurito intenso che a volte interessa l'intero corpo. L'edema di Quincke, infine, è una forma parti- colare d'orticaria, che si estende in profondità verso i tessuti sottocutanei, e anche verso le mucose. Se in forma severa, può raggiungere le vie aerodigestive superiori (gola e laringe) e dare luogo a crisi di soffocamento, con caduta della pressione arteriosa e perdita di conoscenza (Shock anafilattico). Fra i test diagnostici più comunemente utilizzati per l’individuazione dell’allergene scatenante, vanno ricordati i test cutanei (prick test), che si eseguono testando la cute del paziente con varie sostanze, e osservando quali di queste producano gonfiore o arrossamento, il prist (dosaggio delle immunoglobuline E totali) e il rast (dosaggio delle immunoglobuline specifiche per un preciso allergene): entrambi sono effettuati sul sangue del paziente. La prima terapia è in ogni caso quella preventiva, e consiste nell’allontanamento del soggetto dalla causa scatenante. A questa si aggiungono le terapie desensibilizzanti e quelle sintomatiche, basate sull'uso di corti- OMEOPATIA sone e/o di antistaminici. Gli esperti internazionali sono unanimi nell'affermare che i farmaci esercitano un controllo nell'asma e nella rinite se impiegati correttamente, tuttavia queste terapie non trattano la causa dell'allergia, in altre parole non sono in grado di guarirla. Ecco ad ogni modo le principali classi di farmaci utilizzati nell'allergia: Antistaminici anti H1 Questi farmaci si oppongono agli effetti dell'istamina, una sostanza infiammatoria liberata al momento della reazione. Tra i principali effetti collaterali di questa classe di farmaci, ricordiamo in particolare quello di determinare una ridotta capacità di concentrazione e di vigilanza (evitare, quindi, di assumerli durante la guida!). Corticosteroidi Sono attualmente gli antinfiammatori più potenti, ma a lungo andare possono dare luogo a disturbi notevoli come iperglicemia, aumento di peso, ipertensione, ulcera, acne, insonnia, sbalzi di umore, in particolar modo dopo terapie lunghe e ad alti dosaggi, e sempre se somministrati per via sistemica (orale o iniettiva). Immunoterapia specifica L'Immunoterapia specifica, chiamata comunemente desensibilizzazione, costituisce oggi l'unico trattamento che permette di guarire la malattia allergica. Essa risponde, però, a criteri di utilizzo particolarmente ristretti: la rinocongiuntivite allergica, l'asma allergica, l'ipersensibilità ai veleni d'Imenotteri (cioè l'allergia alle punture d'api, di vespe, di calabroni, ecc.) sono le più comuni indicazioni; i casi più favorevoli sono le sensibilizzazioni di recente comparsa e quelle con un solo allergene (le sensibilizzazioni multiple "rispondono" meno al trattamento). La terapia omeopatica P roprio i limiti delle terapie farmacologiche e della terapia desensibilizzante giustificano e impongono al medico e ai pazienti la ricerca di mezzi di cura più idonei, sia nel caso delle semplici manifestazioni acute, sia al fine di prevenirne il ripetersi, senza dover necessariamente imporre al paziente spiacevoli rinunce alle proprie abitudini di vita. E così nelle manifestazioni acute delle reazioni allergiche, molto utili si riveleranno quei rimedi sintomatici prescritti in relazione alla peculiarità dei disturbi lamentati dalla persona. Per meglio comprendere questo aspetto, osserviamo come nelle riniti e rinocongiuntiviti oltre ai sintomi propri della malattia saremo portati a verificare se la secrezione nasale irrita o meno i margini del naso, se si ha lacrimazione, e se questa è più o meno bruciante, se le manifestazioni presentano orari caratteristici di peggioramento così come situazioni atmosferiche o ambientali, giungendo così a poter scegliere tra Allium Cepa, euphrasia o nux Vomica - solo per citare pochi esempi - rimedio quest’ultimo in cui prevalgono il senso di otturazione nasale e l’ipersensibilità a odori e profumi. Utilizzando la stessa metodologia, poi, se l’allergia si manifesta soprattutto con crisi asmatiche, verificheremo l’orario del giorno in cui queste sono più frequenti, le condizioni atmosferiche che le scatenano, le modalità di aggravamento e miglioramento, ed eventuali sintomi mentali ad esse associati: e così, ad esempio, in persone le cui crisi notturne compaiono tra l’una e le tre del mattino e si accompagnano a notevole ansia e agitazione fisica saremo indotti a prescrivere Arsenicum Album, mentre Kali Carbonicum sarà più indicato in coloro che presentano le crisi tra le due e le quattro del mattino e natrum Sulfuricum quando le stesse compaiono dopo esposizione al freddo umido. Ma senza dubbio il campo della prevenzione è quello in cui l’omeopatia può fornire ai pazienti allergici i servigi migliori, senza farli incorrere nei possibili effetti collaterali dei cortisonici e degli antistaminici, e senza richiedere loro periodi di adesione alla cura così prolungati come nel caso delle terapie di desensibilizzazione. Conoscendo, infatti, le caratteristiche peculiari di ogni rimedio omeopatico, quelle caratteristiche, cioè, capaci di individualizzare ogni singolo caso di malattia, così da far apparire il malato che si nasconde dietro questa, con le sue ansie, le sue irragionevoli paure, e le inclinazioni temperamentali che lo contraddistinguono, è possibile trattare l’ipersensibilità fisica, respiratoria o cutanea che sia, ri- Aprile/Maggio 2011 27 Anno I - n. 0 OMEOPATIA conoscendola come l’espressione più evidente di un’ipersensibilità più profonda ed emotiva, che è andata progressivamente strutturandosi nella persona come effetto dell’ereditarietà, dell’educazione ricevuta, delle esperienze personali e del modo individuale di reagire a queste. Si capisce bene, quindi, che senza agire su questa ipersensibilità, su questa iperreattività, solo apparentemente separata da ogni relazione con i sintomi fisici della persona, ed invece strettamente connessa ad essi - come ci rivela l’omeopatia e la sua visione unitaria dell’essere umano - non sarà possibile ottenere che una remissione parziale dei sintomi, in quanto di tale aspetto locale non si sarà giunti ad identificare l’effettiva causa scatenante, in altre parole: l’ipersensibilità a tutto ciò che circonda la persona, ancor prima dei pollini: le situazioni più disparate, alcune persone del suo ambiente, determinati comportamenti di terzi, ecc. E’ così ad esempio che il precipitoso Argentum nitricum, sempre particolarmente in ansia tutte le volte che si trova al cospetto di una prova impegnativa, manifesterà ancor di più la sua emotività, fino alla comparsa di veri e propri attacchi di panico, specialmente negli ambienti chiusi o affollati, o ancora in presenza di spazi aperti, oppure di posti elevati, mentre Silicea, dal carattere notoriamente gentile e accomodante, a tratti quasi rassegnato, si mostrerà sproporzionatamente irritabile in presenza di quelle circostanze che rievocano in lui la sua insicurezza di fondo, e quindi la paura di non essere all’altezza della situazione, come può accadere prima di un esame, un colloquio od una particolare esibizione; ancora Ignatia, che manifesterà la sua iperemotività soprattutto in conseguenza di contrarietà e dispiaceri, i quali la spingeranno facilmente a isolarsi per piangere, e rimuginare mentalmente ogni triste episodio, mentre Phosphorus, particolarmente sensibile alle sofferenze altrui, lo sarà ancor di più in presenza di determinati fenomeni atmosferici, come il temporale ad esempio; abbiamo poi Pulsatilla, dal carattere timido e ipersensibile, che manifesterà tutto il suo pudore e la sua insicurezza sotto forma di imbarazzati ed imbarazzanti rossori della cute del viso. Ci sono ancora rimedi che presentano una particolare sensibilità alle offese altrui: penso in particolare a Lycopodium, dal carattere sovente autoritario, che proprio per questo poco sopporta qualsiasi manifestazione di intolleranza alle sue ragioni; natrum muriaticum, che a seguito di ogni piccola offesa si isola e comincia a ripensare a guai e dispiaceri del passato senza possibilità di fornirgli alcun conforto, e Staphysagria che, quando offeso, trattiene la collera e l’indignazione pur di non mostrare il lato più debole del suo carattere. Infine, un rimedio molto spesso utilizzato per la cura delle allergie è Sulfur che, particolarmente quando è ancora in buona forma psicofisica, non ama privarsi mai di nulla, in modo particolare dei piaceri della tavola, assolutamente convinto della sua straordinaria salute. Proprio per questo, però, spesso finisce per sovraccaricare il suo organismo, e allora, con una caratteristica periodicità, le reazioni allergiche, anche particolarmente intense, si 28 Aprile/Maggio 2011 Anno I - n. 0 succederanno allo scopo di porre rimedio, per quanto possibile, ai suoi ripetuti stravizi. Sono questi solo pochi esempi che ci dimostrano come sia difficile, ma anche straordinariamente stimolante cercare di guarire anche il sintomo più banale, piuttosto che semplicemente provare a sopprimerlo, come normalmente accade con i farmaci tradizionali. Tutto questo si può realizzare mediante la comprensione di alcune peculiarità che differenziano la medicina omeopatica da quella tradizionale. Gli aspetti peculiari a cui mi riferisco sono, da una parte la possibilità, attraverso una metodica decisamente raffinata, di riconoscere e trattare il malato che si nasconde dietro ogni disturbo, anche il più banale, giungendo così ad eliminare le cause e non semplicemente gli effetti delle malattie, e dall’altra parte l’utilizzo di strumenti di cura capaci di agire nel pieno rispetto della fisiologia dei processi vitali, ovvero senza stravolgerli o modificarli - al punto tale da far insorgere, accanto ad effetti apparentemente benefici, un altrettanto cospicuo numero di effetti nocivi - bensì riuscendo a riportare l’armonia necessaria al loro libero fluire, armonia che, resa permanente da opportune ripetizioni del rimedio, si opporrà con sempre maggiore tenacia alla ricomparsa dei sintomi. Tutto questo si tradurrà in una ritrovata adattabilità dell’organismo intero, coinvolgente cioè anche la sua sfera emotiva, che permetterà alla persona di non esitare più in comportamenti esagerati di fronte a situazioni innocue, gratuite provocazioni, imposizioni esterne o personali, afflizioni affettive o esasperate insicurezze, rendendo così più facile il ritorno a quella leggerezza del cuore, che in ogni circostanza, anche la più spiacevole, fa guardare alla speranza quale unico sostegno possibile di quel cammino verso la Verità smarrita che, in un processo di reciproca fusione, permetterà alla persona di tornare a sentirsi frammento sempiterno di un creato, non più avvertito, finalmente, come incomprensibile nemico della propria esistenza. F.C. (*) Dott. FRANCESCO CANDELORO Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia, ed i successivi perfezionamenti in Medicina Generale e Medicina Interna, ha approfondito lo studio dell’Omeopatia presso la scuola del prof. A. Negro. Da alcuni anni insegna Omeopatia, più volte ha preso parte a trasmissioni televisive come esperto della materia e, sempre come omeopata, è frequente autore di articoli e conferenze a carattere scientifico-divulgativo. Studio Privato - Montesacro Via di Sacco Pastore 37 ROMA - Tel: 0686210943 Cell: 3476219978 Sito: http://www.omeopata.org Nuova Medica Flaminia - Corso Francia Via Cassia Nuova 48 ROMA - Telefono: 0636382176 Unilo - Parioli Via Michele Mercati 38 ROMA - Telefono: 063232574 LA CURA DEI NOSTRI ANIMALI Aprile/Maggio 2011 29 Anno I - n. 0 ANTROPOLOGIA CULTURALE Storia della Medicina di giuliano Valeri 6a puntata 1600: IL SECOLO DELLA PEStE... E DI GALILEO “... Fu allora che Giosuè si rivolse al Signore... e gridò al cospetto del popolo: O sole, fermati su Gabaon, e tu o luna, sulla valle di Aialoni. E il sole si fermò e la lune ristette, fino a che il popolo si fu vendicato dei suoi nemici... Il sole si fermò e non tramontò più per un intero giorno”. (Giosuè 10, 12-13) E ancora: ... “sulle sue basi fondasti la terra, / e starà innota negli evi degli evi (Salmo 104,5) Così è scritto nella Bibbia ed è per questo che la Santa Inquisizione il 22 giugno 1633 condannò Galileo all’abiura e al carcere a vita (a Giordano Bruno andò peggio per le sue “blasfeme” affermazioni sull’Universo: venne arso vivo a Campo de’ Fiori dopo essere rimasto in catene per ben 7 anni) accusandolo di insegnare ai suoi allievi la “falsa dottrina” secondo cui il sole è al centro del sistema e la terra gli gira intorno. Ma, a parte il famoso cannocchiale, inventato come è risaputo da Galileo, a lui va il merito di avere costruito il prototipo dell’odierno termometro (termoscopio) nel 1607 e, cosa più importante per la medicina, il microscopio nel 1624. Il 1600 è stato un secolo fecondo dal punto di vista artistico (Bernini, Borromini, Caravaggio), ma nefasto per quanto concerne la medicina. Gravi epidemie lo hanno caratterizzato causando la morte di milioni di persone in tutta Europa. A parte il vaiolo, il tifo, la scarlattina e la difterite, fu la peste che, scoppiata in Italia fra il 1629-1631 (la peste descritta dal Manzoni nei Promessi Sposi), causò la morte di oltre un milione di persone nella sola Italia del Nord. Termoscopio di Galileo 30 Aprile/Maggio 2011 Anno I - n. 0 A Roma la peste fece la sua tragica comparsa (a parte le annuali epidemie causate dalle esondazioni del Tevere con la putrefazione di migliaia di animali e soprattutto di topi), nel 1656 monsignor Castaldi (l’assessore alla Sanità di quei tempi) prescrisse una serie di disposizioni igieniche che ancora oggi sono alla base di ogni misura di difesa sanitaria per l’intero comparto. La chirurgia peraltro ha avuto nel ‘600 un grande sviluppo soprattutto nel campo dell’ostetricia e della ginecologia in generale con l’introduzione del “forcipe”, inventato nel 1647 da Peter Chamberles. E’ in questo periodo inoltre che la medicina diventa “sperimentale” con la nascita delle “Accademie” a latere delle molto più anziane “Università” dando così un colpo decisivo ai vecchi sistemi che avevano dominato incontrastati l’insegnamento della medicina per molti secoli. Il microscopio composto, in cartone, pelle e legno, è inserito in un supporto di ferro con tre gambe ricurve. Il tubo esterno è ricoperto di cartapecora verde con decorazioni in oro. Sono presenti tre lenti (una obiettiva, una di campo e una oculare), tutte biconvesse. L'obiettivo misura 11 mm di diametro e presenta uno spessore di 3,5 mm. Il vetro ha buona trasparenza e poche imperfezioni; il bordo è smerigliato e presenta alcune lievi scheggiature. La lente di campo, con diametro di 30 mm e spessore di 4,7 mm, è collocata in una cella che poggia sul fondo del tubo interno. Il vetro, che ha una coloritura ambrata tendente al verde e presenta qualche bolla, è smerigliato e scheggiato sul bordo; anche l'oculare, con apertura di 24 mm, evidenzia qualche bolla; è protetto da un coperchio di legno che può essere avvitato sulla montatura. Si tratta di uno strumento molto importante, la cui costruzione, assegnata tradizionalmente a Galileo, sembra più plausibile attribuire a Giuseppe Campani. Fu Johannes Faber, membro dell'Accademia dei Lincei, a battezzare, nel 1625, l'occhialino di Galileo con il termine microscopio. Galileo Galilei Nacque a Pisa il 15 febbraio 1564 e studiò nella sua città, dove occupò la cattedra di matematica dal 1589 al 1592. Passò poi alla cattedra di matematica dello Studio di Padova, dove rimase fino al 1610. Negli anni padovani compì studi ed esperimenti di meccanica, costruì il termoscopio, ideò e costruì il compasso geometrico e militare. Nel 1594 ottenne il brevetto per una macchina da alzare acqua. Nel 1609 mise a punto il cannocchiale col quale compì le osservazioni che lo portarono alla scoperta dei satelliti di Giove. Studiò le singolari apparenze di Saturno, osservò le fasi di Venere. Nel 1611 andò a Roma. Fu ascritto all'Accademia dei Lincei e osservò le macchie solari. Nel 1612 iniziarono le opposizioni alle teorie copernicane sostenute da Galileo. Si recò quindi a Roma per difendersi dalle accuse mosse, ma nel 1616 ricevette un'ammonizione dalle mani del Cardinale Bellarmino che lo diffidò dal tenere e insegnare l'astronomia copernicana perché contraria alle affermazioni delle Sacre Scritture. Nel 1622 scrisse il Saggiatore, che fu approvato e pubblicato a Roma nel 1623. Nel 1624 mise a punto il primo esemplare conosciuto di microscopio. Nel 1630 si recò ancora a Roma per sollecitare la licenza di stampa del dialogo dei Massimi sistemi, stampato a Firenze nel 1632. Nell'ottobre del 1632 fu intimato a Galileo di presentarsi al Sant'Uffizio a Roma. Il tribunale emise una sentenza di condanna e costrinse Galileo all'abiura. Fu relegato in isolamento a Siena e finalmente, nel dicembre del 1633, gli fu concesso di ritirarsi nella sua villa di Arcetridove morì l'8 gennaio del 1642. Aprile/Maggio 2011 31 Anno I - n. 0 RUBRICA 32 Aprile/Maggio 2011 Anno I - n. 0 ANTROPOLOGIA CULTURALE L’Abate Lazzaro SPALLANZANI di giuliano Valeri D opo Leonardo e Galileo, Lazzaro Spallanzani (Scandiano 1729 – Pavia 1799), filosofo, scienziato, professore di logica metafisica e greco, precursore dell’inseminazione artificiale nonché abate (aveva studiato nel collegio dei Gesuiti di Reggio Emilia), si può tranquillamente considerare il vero padre della sperimentazione della moderna scienza medica, Spallanzani effettuò studi, ricerche, prove, esperimenti praticamente su tutto: sui minerali, sui vegetali, sugli esseri umani (compreso se stesso), sugli animali e soprattutto sui microrganismi (Pasteur gli deve molto). Osservò inoltre che i germi muoiono nell’acqua in ebollizione, che non ci sono corpuscoli rossi nel sangue degli invertebrati, che il sangue circola nel corpo umano seguendo un percorso preciso, che gli esseri viventi respirano con tutti i loro tessuti interni e non solo con i polmoni, che i pipistrelli hanno addirittura un sesto senso ecc. Un collega un giorno gli chiese: “Scusa, qual è Le scoperte di Spallanzani n dimostrò che i microrganismi della fermentazione e n n n n n n della putrefazione non nascono spontaneamente: sono vivi e vegeti e si riproducono smisuratamente appunto nei corpi putrefatti (la vaccinazione preventiva di Pasteur nasce da questa scoperta di Spallanzani). Tutti gli esseri inferiori, scrisse, si moltiplicano per “scissione”. Osservò che i germi morivano nell’acqua bollente. Constatò che gli invertebrati non hanno i corpuscoli rossi. Scoprì la circolazione capillare del sangue. dimostrò che la respirazione interessa tutti i tessuti degli esseri viventi e non solo i loro polmoni. Studiò l’anatomia di moltissimi animali tra cui gli squali, le anguille, i pipistrelli e tanti altri. il tuo maestro, a chi ti ispiri per scrivere le tue opere?”. “Veramente”, rispose Spallanzani, “quando scrivo di un argomento fingo di ignorare tutto quello che è stato scritto da altri, cioè come se fossi io il primo a trattarlo e renderlo pubblico. Questo metodo mi è parso sempre quello più sicuro e solo dopo essermi impadronito dell’argomento e dopo accurate, meticolose osservazioni, confronto i risultati dei colleghi con quelli miei”. Spallanzani credeva talmente nell’autosperimentazione che una volta, nel tentativo di conoscere e approfondire l’effetto dei succhi gastrici nello stomaco dopo ogni pasto, inghiottì un tubetto aperto da un lato con all’interno un po’ di carne avendo però l’accortezza di legarne l’estremità ad un filo la cui estremità, una volta che il contenitore aveva raggiunto il suo stomaco, rimase tranquillamente a penzoloni tra le sue labbra. Rimase così per ben 18 ore (non sappiamo come giustificò la cosa con i suoi amici e colleghi) dopodiché tirò il filo ed estrasse il piccolo cilindro con il suo contenuto. Osservò che la carne era stata ridotta in poltiglia gelatinosa dai succhi gastrici e che peraltro aveva un sapore dolciastro. Gli chiesero: “Scusi, professore, come fa a sapere che aveva un sapore dolciastro?” “Semplice”, rispose sorridendo. “L’ho rimangiata!”. Questo è stato Lazzaro Spallanzani: uno dei più grandi scienziati – ricercatori del XVIII secolo. Le opere di Spallanzani 1765 1768 1768 1773 1776 1792 1794 Saggio sulle osservazioni microscopiche La riproduzione degli animali Azione del cuore nei vasi Trattato sulla circolazione del sangue Opuscoli di fisica animale e vegetale Viaggi nelle due Sicilie e negli Appennini Studi sui pipistrelli Aprile/Maggio 2011 33 Anno I - n. 0 In vacanza con il proprio animale Le cose da sapere per partire preparati Dott.ssa marcella lucia (*) C on l’arrivo della bella stagione ci si prepara a partire in vacanza e cane e gatto ci accompagnano sempre più spesso nei nostri viaggi, sia in Italia che all’estero. Conoscere le principali norme dedicatie ai viaggi con gli amici a quattro zampe ci aiuterà a evitare spiacevoli inconvenienti al momento della partenza o nel luogo di villeggiatura. ISCrIZIone AnAgrAfe CAnInA Identificare il proprio cane tramite l’applicazione di un microchip è obbligatorio. L’iscrizione all’anagrafe canina viene effettuata da un veterinario abilitato all’impianto o direttamente dal veterinario della propria ASL di appartenenza. Se l'animale identificato con microchip viene smarrito o rubato, può essere rintracciato facilmente grazie alle banche dati nelle quali lo stesso animale è registrato; il sistema di identificazione elettronica è inoltre un deterrente per chi intende liberarsi del proprio animale. La vecchia metodologia d'identificazione del cane si avvaleva del "tatuaggio" che comportava molti disagi: a)necessità di una sedazione o anestesia; b)difficoltà di lettura dei dati tatuati; c)scolorimento dell'Inchiostro; d)enorme diversificazione di sigle tatuate. Per ovviare alle suddette problematiche, gli enti competenti hanno trovato risposte po- 34 Aprile/Maggio 2011 Anno I - n. 0 sitive dell'utilizzo del microchip, costituito da una capsula iniettabile di vetro biocompatibile. Essa contiene un chip su cui è impresso un codice a 15 cifre. E trattato in modo da impedirne la migrazione e rimarrà nel corpo del cane per tutta la sua vita. In Europa viene impiantato nella parte mediana del collo (destra o sinistra) nel sottocute. PASSAPorto Dal 1 ottobre 2004 cani, gatti e furetti, accompagnati dal loro proprietario o da per- sona fisica che ne assuma la proprietà per conto del proprietario, per viaggiare attraverso gli Stati dell’Unione Europea o per recarsi nei paesi terzi devono essere in possesso del “Passaporto per animali da compagnia” (Pet Passaport). Ha una forma tipografica standard ed ogni pagina deve riportare il numero di passaporto così composto: codice ISO dello Stato, codice ISTAT della Regione, numero progressivo di nove cifre individuato secondo le modalità di ciascuna Regione. Il passaporto viene rilasciato dai Servizi Veterinari delle ASL (Aziende Sanitarie Locali) competenti per territorio. Ai fini del rilascio del passaporto cani, gatti e furetti devono essere identificati tramite tatuaggio perfettamente leggibile ( validi fino al 3 luglio 2012) o microchip e registrati all’anagrafe canina. In italiano e in inglese devono essere riportate le seguenti informazioni: • Dati del proprietario • Descrizione dell'animale •Identificazione dell'animale (con microchip o tatuaggio) LA CURA DEI NOSTRI ANIMALI • Vaccinazione antirabbica (fabbricante e vaccino/lotto/validità/firma veterinario) • Test sierologico antirabbico con titolazione rilasciata dal Laboratorio autorizzato, il test sierologico è richiesto dal Regno Unito, Irlanda, Svezia e Malta • Trattamento contro i parassiti per quei paesi che lo richiedono Il proprietario del cane, gatto o furetto deve recarsi nelle sedi dei Servizi Veterinari dell'ASL portando l’animale per il controllo di leggibilità del microchip o del tatuaggio, il certificato di avvenuta applicazione del microchip, e il libretto sanitario attestante la vaccinazione antirabbica in corso di validità se eseguita anteriormente al rilascio del passaporto. Le vaccinazioni eseguite dopo il rilascio del passaporto potranno essere registrate direttamente sul passaporto dal Veterinario Libero Professionista Autorizzato che le ha eseguite. VACCInAZIonI Quando si programma un viaggio e si prevede di partire con il proprio animale d’affezione è bene organizzarsi per tempo, almeno due mesi prima, in modo da poter adempiere agli obblighi previsti dalla regolamentazione sanitaria e procedere alle eventuali vaccinazioni. È quindi necessario conoscere gli obblighi sanitari imposti dalla nazione o regione italiana cui si intende recarsi e i regolamenti delle varie compagnie aeree, marittime e ferroviarie che si pensa di utilizzare. • Se ci si reca all’estero, è opportuno prendere informazioni sulle norme sanitarie richieste (vaccinazioni, certificati ed eventuale quarantena) relative al Paese che si vuole visitare. Tali obblighi variano da stato a stato. Per l’espatrio, dove è obbligatorio, bisogna sottoporre l’animale alla vaccinazione antirabbica almeno un mese prima della partenza. In particolare in Europa, Stati Uniti e Canada, viene richiesto per il cane o per il gatto il “Certificato internazionale di origine e sanità” rilasciato da un veterinario ufficialmente autorizzato o della ASL di competenza. Il certificato é valido 30 giorni ma possono esserci delle eccezioni (ad esempio in Brasile solo 5gg.). • È consigliabile, comunque, portare sempre con sé il libretto sanitario rilasciato dal proprio veterinario di fiducia sul quale sono registrate tutte le vaccinazioni effettuate dal cane o gatto. • Indipendentemente dalla meta (Italia o estero), laddove le vaccinazioni non siano esplicitamente obbligatorie, è comunque importante proteggere il cane o il gatto dalla potenziale aggressione di agenti patogeni nuovi presenti in zone geografiche diverse. Si può procedere ad una vaccinazione, alla somministrazione di farmaci che impedi- scono l’attecchimento dell’infezione e all’osservazione di rigorose norme igieniche. • In Sardegna è molto diffuso l’echinococco, un particolare tipo di tenia. Si può proteggere il cane somministrando soltanto carni cotte e, al ritorno dal soggiorno, è meglio effettuare una visita di controllo e l’esame delle feci. • In tutto il bacino del Mediterraneo (per l’Italia - zone come Sardegna, Argentario, Isola d’Elba, Sicilia e altre regioni del sud) il pericolo è rappresentato dal pappatacio (zanzara) un insetto che può trasmettere la Leishmaniosi. In tali zone, è preferibile non far dormire il cane all’aperto durante la notte e proteggerlo con antiparassitari (spot on o collari) che oltre a pulci e a zecche proteggono dalla zanzara responsabile della trasmissione della Leishmaniosi. • Nel nord Italia o comunque in territori umidi e pianeggianti come la Pianura Padana, bisogna proteggere il cane dalla filariosi cardiopolmonare, una malattia diffusa e pericolosa che si può prevenire somministrando al cane specifici farmaci. • È sempre consigliabile, comunque, la vaccinazione antirabbica. • REGNO UNITO, IRLANDA, SVEZIA, NORVEGIA e MALTA: per il movimento degli animali verso questi paesi è necessario seguire il Pet Travel Scheme (PETS): Per essere idonei al PETS gli animali dovranno rispondere ai seguenti requisiti: 1. Devono risiedere nell'Ue, oppure paesi non-Ue qualificati da almeno sei mesi. 2. Devono prima essere sottoposti ad innesto di microchip prima e successivamente vaccinati, nel detto ordine, per la rabbia con un vaccino inattivato. 3. I cani e i gatti devono essere sottoposti ad analisi del sangue, presso un Laboratorio riconosciuto dalla Commissione Europea, per eseguire la titolazione degli anticorpi antirabbici (il titolo deve essere pari o superiore a 0,5 UI/L); il prelievo deve essere eseguito dopo 30 gg dalla vaccinazione e almeno 6 mesi prima della partenza verso Regno Unito, Irlanda e Malta e 120 gg dopo la vaccinazione per l’introduzione in Svezia e Norvegia. Una volta effettuata la titolazione nei confronti della rabbia, e successivamente trascritta nel passaporto a cura della ASL, non è più necessario procedere ad ulteriore indagine purché l’animale sia vaccinato regolarmente con cadenza annuale nei confronti della rabbia. 4. L’animale deve essere sottoposto a trattamento antiparassitario contro le zecche e l’Echinococco non prima di 24h e non oltre le 48h dall’imbarco. 5. I gatti, dovranno essere oggetto di applicazione di microchip, pur non iscrivendoli nell’anagrafe informatica dei cani, ma rilasciando un certificato con indicato il codice del microchip applicato. In Aereo Ogni Compagnia aerea ha le sue regole. E’ quindi opportuno al momento della prenotazione comunicare alla compagnia la presenza del proprio animale. Generalmente se si tratta di cani di piccola taglia (inferiore ai 10 Kg di peso) o gatti è possibile viaggiano nella stiva pressurizzata in gabbie rinforzate che si acquistano presso negozi specializzati. I cani guida per non vedenti possono viaggiare con il proprietario purché muniti di museruola. In treno A bordo dei treni nazionali Trenitalia permette il trasporto gratuito di cani di tutte le categorie di treni, custoditi nell’apposito contenitore di dimensioni non superiori a 70x30x50. E’ consentito un solo contenitore per ciascun viaggiatore. Per trasportare cani di taglia grande bisognerà pagare un biglietto di seconda classe alla tariffa prevista per il treno utilizzato ridotta del 50%. E’ ammesso il trasporto a titolo gratuito del cane guida delle persone non vedenti, anche se accompagnate, su tutte le categorie di treni, senza vincoli. Se sprovvisti di iscrizione all’anagrafe canina si rischia una multa di 25 €. In Auto Secondo l’art. 169 del Codice stradale : ” è consentito il trasporto di animali domestici, purché custoditi in apposita gabbia o contenitore o nel vano posteriore al posto di guida appositamente diviso da rete o altro mezzo idoneo che, se istallati in via permanente devono essere autorizzati dal competente ufficio della Motorizzazione civile. Se si tratta di un solo animale domestico non sono necessari gabbia, contenitore o rete divisoria, purché esso non costituisca impedimento o pericolo per la guida. Può costituire impedimento o pericolo, ad esempio, trasportare l'animale sulle ginocchia, oppure il trasporto di un animale irrequieto." A questo proposito è opportuno ricordare che per viaggi lunghi e per cani che soffrono di mal d’auto sono disponibili dei farmaci (da somministrare dietro consiglio del veterinario) in grado di ridurre questi effetti indesiderati (vomito, ipersalivazione ). E’ utile anche abituare il cane a dei piccoli tragitti in macchina prima di avventurarsi in un lungo viaggio ed attrezzarsi per fare delle soste qualora il viaggio sia di molte ore. Infine, qualora non sia possibile portare con sé il proprio animale, sono disponibili pensioni in grado di accogliere cani e gatti e di prendersene cura al meglio durante la vostra assenza. Per il gatto, amando poco gli spostamenti, potrebbe essere utile ricorrere all’aiuto di un parente o amico in modo tale da evitare lo stress dovuto allo spostamento. Anche in questo caso il veterinario potrà consigliare l’uso di particolari prese elettriche a base di feromoni (“FELIWAY”) in grado di avere un effetto anti stress per il gatto. Qualche sito utile da consultare: www.enpa.it; www.alpitour.it; www.grandearca.it (*) Dott.ssa MARCELLA LUCIA C.E.S. (Certificato di studi superiori di dermatologia veterinaria) - Medico Veterinario Ambulatorio: via M. Di Lando, 90/a Roma - Tel. 06.44252033 www.veterinariomarcellalucia.com Febbr/Marzo 2011 35 Anno I - n. 0 PUBBLICITA’ REdAZIONALE COMUNICAZIONE&SALUTE 36 Aprile/Maggio 2011 Anno I - n. 0 RUBRICA PUBBLICITA’ REdAZIONALE Aprile/Maggio 2011 37 Anno I - n. 0 RUBRICA 38 Aprile/Maggio 2011 Anno I - n. 0 LOGOPEDIA e Giochiamo parliamo insieme N ella Dichiarazione dei diritti del fanciullo si dichiara fra l’altro “Il bambino deve avere tutte le possibilità di dedicarsi ai giochi ed alle attività ricreative, che devono essere orientate a fini educativi; e i poteri pubblici devono fare ogni sforzo per favorire la realizzazione di tale diritto”. Il gioco è stato definito in molteplici maniere;,”apprendistato all’età adulta “; “primo lavoro dell’uomo”; “vitamina della mente; ma per quanto concerne il mio lavoro di Logopedista lo definisco “MEZZO DI COMUNICAZIONE PRIMARIO”. Il gioco è sicuramente l’espressione più autentica e spontanea dell’infanzia, è attraverso l’attività ludica che si possono vedere le tendenze ed inclinazione del bambino. Secondo Giuseppe Pitrè, importante studioso e raccoglitore di tradizioni popolari “ il fanciullo è un piccolo uomo e noi, fanciulli di una volta, possiamo nei suoi atti relazionali di domani, come nel breve periodo della sua età spensierata, studiare quelli dell’agitata adolescenza e della non lieta maturità”. I bambini possiedono l’istinto al gioco e questa attitudine emerge già da piccolissimi. Il gioco è una delle componenti principali nella formazione psico-fisica dell’individuo; è occasione di socializzazione, il gioco stimola l’inventiva, la curiosità, l’ingegno, la manualità, la creatività esso abitua la competizione , alla riflessione, al rispetto delle regole. Attraverso il gioco si potenziano abilità fisiche e motorie, contribuisce a formare la mente; rappresenta inoltre, un vero e proprio allenamento che il bambino compie inconsapevolmente per avvicinarsi e adattarsi alla società degli adulti. gIoCo e LInguAggIo Fin dalla nascita il gioco è per il piccolo una necessità, come quelle di respirare, mangiare dormire. Considerando però che ad esso giunge mediante le esperienze che gli permettono di adattarsi all’ambiente e riceverne gli stimoli, si deve però notare che alla nascita i mezzi per tale contatto sono molto ridotti. Solo quando sarà in grado di compiere un’azione o più, potrà prendere coscienza di quanto lo circonda e l’oggetto sarà in funzione dell’azione. Un buono sviluppo motorio ed affettivo è tuttavia essenziale per le sue capacità esplorative. Il bambino dalla nascita ai sei mesi ha come unico giocattolo se stesso. Già dalle prime settimane percepisce rumori e riesce a seguire movimenti. Lo attirano le cose che si muovono e che emettono suoni, quindi il genitore dovrà proporre al bambino supino giochi che sviluppino tutti i sensi e favoriscano i primi movimenti degli arti superiori ed inferiori, del capo e del tronco; giochi di luce, sonagli, oggetti per stimolare le prensioni; tutti questi giochi accompagnati chiaramente da un grande componente vocale di supporto attraverso esclamazioni e una continua verbalizzazione da parte della madre o del padre. A soli due mesi il bambino intuisce reazioni di causa-effetto (caduta-rumore) da esperienze casuali, che egli trasforma in gioco. Dai sei mesi ai dodici inizia il desiderio di esplorare e gli offriamo palle e varie dimensioni e colori, cubi, animali di plastica ai quali genitori dovranno formalizzarne il suono del verso in forma onomatopeica (bau- miao- hiò- chicchirichì) per facilitare nel bambino la comprensione e quindi la produzione, per il suo apparato fono-articolatorio ancora non preparato alla ripetizioni di lettere (fonemi) complessi nell’esecuzione; e questa modalità espressiva del genitore verso il bambino andrà allargata anche nella semplificazione del suono/rumore di un oggetto che cade con dei “Bum” o altri suoni emessi ad imitazione di rumori presi dall’ambiente circostante come il motore della macchina “Brumm”o un clacson “Pee Pee”. Quando riuscirà a camminare potrà servirsi anche di materiale da trainare, per scoprire la relazione tra il suo movimento e quello dell’oggetto. Il gioco diviene simbolico di una situazione quando, non essendo ancora totalmente capace di verbalizzare e produrre sequenze, il piccolo si serve di segni che esprimono le sue necessità fisiologiche. Ed è questo il primo passo verso la comunicazione e la mimica gestuale: Abbinando sempre le parole ad ogni gioco proposto e ad ogni azione, il bambino arriverà presto alla verbalizzazione ed al gioco imitativo; questo si esprime con l’imitazione dei gesti degli adulti poiché il bimbo istintivamente imita le espressioni. In riferimento alle esigenze di sviluppo del piccolo le stimolazioni dovranno provenire da oggetti che abbiano queste caratteristiche - Oggetti che impegnino tutte le parti del corpo - Oggetti non deteriorabili affinché il bambino ritrovi una realtà costante - Oggetti deteriorabili da strappare (carta fogli di giornale) Con i primi passi la percezione dello spazio si apre a nuove possibilità: tricicli, trenini, trottole etc Aprile/Maggio 2011 39 Anno I - n. 0 LOGOPEDIA A differenza di altre forme di comunicazione il linguaggio permette di comunicare in modo simbolico, di utilizzare parole per designare qualcosa che non c’è. Il linguaggio permette quindi di acquisire una forma di indipendenza, applicabile nel gioco simbolico nell’immaginazione del bambino nel famoso “facciamo finta che io sia…”. I genitori devono essere in prima persona coinvolti nel processo educativo del gioco dell’acquisizione del linguaggio; innanzi tutto devono trovare il tempo da dedicare al gioco dei loro figli, per dare l’opportunità di misurare e sviluppare le proprie risorse e le proprie potenzialità. I bambini reagiscono con felicità ed entusiasmo alla disponibilità dei genitori a giocare con loro: lo scoprire che possono mostrare interesse e che possono coinvolgersi in un’attività dal bambino considerata seria, consentendo loro di rafforzare il senso di sicurezza e protezione. La capacità dei genitori di giocare con i propri figli è sicuramente un buon indice di armonia familiare. La posizione eretta gli permetterà osservarsi bene allo specchio per la conoscenza delle varie parti del corpo. In seguito i giochi offerti avranno come finalità ; - La presa di coscienza che con una determinata parte del corpo si fa una determinata azione - L’analisi di ciò che comporta un movimento che è diverso da quello compiuto da altri - Lo sviluppo della fantasia, attraverso graduali conquiste della personalità - Il senso di cooperazione, d’iniziativa e di creatività che socializza i piccoli in preparazione all’ingresso alla scuola materna. Il gioco, se per il bambino è essenziale perché richiesto dalla sua natura ,per il genitore e successivamente per l’educatore è un valido mezzo di studio e di osservazione, E’ soprattutto necessario che egli sappia portarsi al livello del bambino per meglio trasferirsi nel suo mondo. Fra i primi giochi linguistici fondamentali per lo sviluppo del linguaggio il periodo detto “ecolalico” dove vi è una sorta di dialogo fra genitori e bambino. I genitori parlano e il bambino risponde con un melodia continua, omogenea. Successivamente il piccolo cerca di ripetere quello che viene detto e compaiono delle emissioni vocaliche o consonantiche più definite. Il contesto comunicativo nel quale il bambino è immerso è fondamentale. Ad un anno di vita il bambino possiede circa 5-10 parole (semanticamente valide), ad un anno e mezzo circa 50-80 e a due circa 200, con gradi e differenze individuali. Le prime parole non sono quelle di solito tra le parole più utilizzate dai genitori, ma quelle che si riferiscono alle cose più interessanti per il bambino. Dai tre anni ai cinque il bambino può apprendere fino a 1500 parole. L’arricchimento è sia qualitativo che quantitativo e procede a partire “dal basso”, con una attività libera quindi sulla base del piccolo linguaggio il bambino utilizza la sua grammatica autonoma “dall’alto, con un’attività mimetica, utilizzando il modello adulto e acquisendo nuovi elementi che saranno poi immessi nell’attività libera. 40 Aprile/Maggio 2011 Anno I - n. 0 Permettiamo ai nostri figli di giocare di usare la loro fantastica immaginazione di fare finta di essere cavalieri , super eroi o principesse, insegniamo loro che oltre ai giochi elettronici e alla televisione (nuove baby-sitter di questo secolo), vi è un mondo interiore enorme da scoprire da sperimentare. Stiamo vicini ai nostri figli, non li evitiamo, tornado certamente stanchi dal lavoro, proviamo a metterci in terra con loro a far correre macchinine, e trenini mezzi rotti. Trovare dei giochi da poter fare tutti insieme, seduti intorno ad un tavolo, coinvolgenti tutta la famiglia, ritrovo di comunicazione e di affettività. Certo è molto più facile e comodo lasciare i proprio figli silenziosi ed isolati giocare a lotte o competizioni fittizie prive di qualsiasi fantasia, piuttosto che imporci di ritornare e ritrovare in noi un po’di quel bambino che giocava in giardino , con soldatini o con le pentoline, a far finta di assalire nemici o imboccare e coccolare la propria bambola preferita. Nell’acquisizione del linguaggio il bambino pronuncia le prime parole nel primo anno di vita, ad un anno e mezzo le prime frasi di due parole e nel giro di altri due anni arriva ad apprendere un ricco vocabolario e ad articolare frasi molto complesse; anche se c’è un’ampia variabilià nei tempi, la successione delle tappe di acquisizione presenta una straordinaria regolarità. Le tappe sono: prelinguaggio dalla nascita ad un anno, un anno e mezzo, il piccolo linguaggio dai 10 mesi a 2,5 3 anni, il linguaggio vero proprio dai 3 anni in poi. Dott.ssa roSSeLLA PAronI SterBInI Logopedista della Data Medica s.r.l. via Ennio Quirino Visconti 4 00193 Roma Tel 063213944 Fax 063213245 E-mail: [email protected] N. 2 - Anno II -Aprile/Maggio 2011 Reg. Trib. Roma n.214/2010 VINCENZO COSCIA: “Il futuro è dei nostri figli” 8° Forum Internazionale della Salute Roma - Palazzo dei Congressi - 14/17 Giugno 2011