N. 2 - Anno II -Aprile/Maggio 2011
Reg. Trib. Roma n.214/2010
VINCENZO COSCIA:
“Il futuro è dei nostri figli”
8° Forum Internazionale della Salute
Roma - Palazzo dei Congressi - 14/17 Giugno 2011
EDITORIALE
Le prossime sfide
del SSN per
una migliore
qualità della vita
Roberto Scenna Biagioli
Prof. VINCENZO COSCIA
Foto: Augusto Frascatani
Direttore Responsabile
Roberto Scenna Biagioli
Redazione
Katia Carlini - Francesco Randazzo
Giuliano Valeri
Relazioni Esterne
Carmen Marini
Hanno collaborato
Dott. Francesco Candeloro
Dott.ssa Marcella Lucia
Prof. Giovannino Rocchi
Dott.ssa Rossella Paroni Sterbini
Dott. Carlo Verdozzi
Dott.ssa Paola Virdia
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Numero 2 - Aprile/Maggio 2011
Reg.Trib.di Roma n. 214/2010 del 23/05/2010
SalutePiù on line
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Le collaborazioni giornalistiche alla rivista sono da considerarsi ad esclusivo titolo gratuito, salvo accordi particolari con
i singoli autori.
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N
el piano sanitario nazionale
2011/2013, viene posto come
macro obiettivo del Servizio
Sanitario Nazionale non solo quello
della promozione “della salute dei
cittadini”, bensì quello del “benessere e della salute dei cittadini.
Il SSN nei prossimi anni oltre ad occuparsi del piano nazionale di riforma della Sanità, come tutti i Paesi
aderenti all’organizzazione Mondiale della Sanità-Europea, sarà impegnato a fronteggiare sfide sanitarie in un contesto di cambiamento
demografico ed epidemiologico.
L’Unione Europea, con il libro bianco
“un impegno comune per la salute”
indica la necessità di un quadro strategico unico, attraverso una cooperazione a livello comunitario per
affrontare soprattutto le questioni internazionali come la pandemia e il
bioterrorismo e di garantire una
maggiore comprensione e collaborazione a livello Europeo e globale
nell’ambito della salute e dei servizi
sanitari. Una lotta comune soprattutto per fronteggiare la domanda
assistenziale dominata prevalentemente da patologie cronico-degenerative, responsabili ad oggi a
circa l’80% della mortalità nei paesi
Europei (dati OMS 2008).
Il Servizio Sanitario Nazionale italiano,
come rilevato anche dall’OMS e
dall’OCSE, si caratterizza a livello internazionale per i principali punti di
eccellenza: capacità di risposta assistenziale universale, accessibilità ai
servizi per cittadini, ampia copertura
farmaceutica a carico del SSN, reti
per l’effettuazione dei trapianti d’or-
gano, assistenza pediatrica gratuita,
diffusione diagnostica ad alta tecnologia, elevati livelli di copertura
vaccinale. Ma ci sono anche punti
deboli. Il sistema sanitario assistenziale italiano in termini di costi-benefici si rilevano alcuni elementi di criticità quali: l’inappropriatezza di
alcune prestazioni, come l’utilizzo improprio dei ricoveri ospedalieri e dei
pronto soccorso dovuto all’organizzazione ancora insufficiente della
medicina generale a livello medio
dei servizi territoriali e di assistenza
domiciliare integrata; le lunghe attese; un livello qualitativo dei servizi
sanitari molto differenziati, che
spinge i cittadini a rivolgersi ad altre
strutture regionali.
Le scelte strategiche della politica
sanitaria nel prossimo triennio saranno caratterizzate e orientate in
termini di opportunità sulla riduzione
della spesa ed un miglioramento organizzativo del sistema sanitario;
prevedendo il raggiungimento di
obiettivi prioritari quali l’equità e l’accesso ai servizi.
Altre priorità saranno il potenziamento della prevenzione e promozione della salute; la riorganizzazione
delle cure primarie; una più organizzata rete nazionale e sovraregionale
per le malattie rare e i trapianti; miglioramento e qualificazione del personale e dei servizi sanitari; tutela
delle persone più deboli: anziani,disabili, portatori di patologie psichiatriche.
Un sistema sanitario più moderno e
sempre più efficiente.
Aprile/Maggio 2011
1
Salutepiù è distribuito gratuitamente a Roma in:
studi medici, centri diagnostici, Asl, case di cura, ospedali,
centri benessere, ambulatori polispecialistici e farmacie
Università: La Sapienza, Tor vergata, Roma Tre - Facoltà di Medicina
Istituzioni: Ministero della Salute, Regione, Provincia, Comune
PRIMO PIANO
4
Papillomavirus
oggi esiste un vaccino
sicuro ed efficace Prof. Vincenzo Coscia
RONCOLOGIA
Le apnee notturne
6
ll russamento è precursore e manifestazione dell'OSAS
(obstructive sleep apnea syndrome) sindrome di apnea
nel sonno su base ostruttiva
Prof. Giovannino Rocchi
PREVENZIONE
10
Allergotest: con un prelievo
di sangue scopri l’allergia
Dott. Guido Cimatti - Dott. Gianni Cimatti
INTERVISTA
12
Il glaucoma
Intervista al Prof. Jean Marc Vergati
16
CONVEGNI 2011
PSICOTERAPIA
Dipendenze alimentari
Katia Carlini
19
21
DIAGNOSTICA
Deglutizione e postura
Dott. Carlo Verdozzi - Dott.ssa Paola Virdia
SPORT&SALUTE
Quando “vincere” è un disonore
25
Il doping nello sport
Francesco Randazzo
OMEOPATIA
26
Allegie di stagione & omeopatia
Curare l'ipersensibilità non solo fisica,
per guarire in modo naturale
Dott. Francesco Candeloro
ANTROPOLOGIA CULTURALE
Storia della medicina
6a puntata 1600: IL SECOLO dELLA PESTE... E dI GALILEO
L’Abate Lazzaro Spallanzani
30
Giuliano Valeri
LA CURA DEI NOSTRI ANIMALI
34
In vacanza
con il proprio animale
Le cose da sapere per partire preparati
Dott.ssa Marcella Lucia
LOGOPEDIA
Giochiamo e parliamo
insieme
Dott.ssa Rossella Paroni Sterbini
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PRIMO PIANO
Papillomavirus
oggi esiste un vaccino sicuro ed efficace
Abbiamo intervistato il Professor Vincenzo Coscia presidente
e fondatore dell’A.G.I.C.A. Associazione Ginecologia e Chirurgia Avanzata
presso la Clinica Villa Mafalda a Roma
di Roberto Scenna Biagioli
4
Aprile/Maggio
2011
Anno I - n. 0
PRIMO PIANO
S
iamo lieti di incontrare il Professor Coscia per parlare
del papilloma virus, in quanto l’Italia è il primo Paese
europeo a pianificare una strategia di vaccinazione
pubblica contro il Papilloma virus (HPV), l’agente virale
che può essere causa di infezioni genitali femminili e, a
lunga distanza, anche del tumore della cervice uterina,
malattia che causa ogni anno circa mille morti.
Che incidenza ha questa infezione nella popolazione
femminile?
Da un punto di vista epidemiologico si tratta di infezioni
ad alta prevalenza nella popolazione giovanile. Si stima
che il 16% della popolazione mondiale sia portatore dell’HPV e che ogni anno si verifichino circa 900.000 infezioni, con aumento della popolazione giovane a rischio.
Attualmente si considera che nella popolazione mondiale 269 milioni di donne sono affette da HPV.
In seguito all’infezione le manifestazioni cliniche sono
molteplici: si va da lesioni relativamente benigne come
condilomi genitali o papillomatosi laringea provocate
dai ceppi 6 o 11 a lesioni maligne come il carcinoma
della cervice uterina provocato più comunemente dai
ceppi 16, 18, 31 e 45.
Come viene contratta l’infezione?
La trasmissione avviene per via sessuale con rapporti
non protetti.
L’utilizzo del profilattico protegge da questa infezione?
Assolutamente si e l’educazione al suo utilizzo è fondamentale per cercare di arginare infezioni non solo virali,
basti pensare alla sifilide e alla gonorrea che sono tutt’altro che patologie d’altri tempi.
Lo screening periodico attraverso il PAP test, attualmente
raccomandato per le donne di età compresa tra i 25 e i
64 anni, potrà essere sostituito dalla vaccinazione?
Assolutamente no, in quanto le patologie femminili non
si restringono solo alle infezioni da HPV, ma le donne
vaccinate avranno un incidenza minore rispetto ai soggetti non vaccinati.
Secondo le informazioni scientifiche oggi disponibili, la
vaccinazione contro l'HPV è sicura, ben tollerata. Ma è
un vaccino che protegge al 100% dall’infezione?
La copertura di questo vaccino è circa del 70%.
Professore, se avesse una figlia in questa fascia di età, la
sottoporrebbe al trattamento vaccinale preventivo contro l’infezione da HPV?
Ovviamente si, il compito di un medico deve essere quello
di curare, informare, educare, ascoltare, consigliare e se
è il caso ammonire.
Ringrazio il Professor Vincenzo Coscia per il tempo che ci
ha dedicato.
PROF. VINCENZO COSCIA - BIOGRAFIA
Laurea in medicina e chirurgia nel ‘75.
Specializzazione in Ostetricia e Ginecologia.
dal ’78 ha lavorato presso il primo Istituto di clinica ostetrica e
ginecologica dell’Università di Roma “La Sapienza” fino al ‘97,
con incarichi di chirurgia ginecologica.
All’attivo ha svolto all’incirca 10 mila interventi. Nel Gennaio
2005 ha fondato la A.G.I.C.A Associazione di ginecologia e
chirurgia avanzata di cui è presidente.
L’Associazione è composta da numerosi collaboratori e specialisti dalla chirurgia generale a quella ginecologica, alla pediatria e all’anestesia.
Possiamo quindi considerarlo un vaccino sicuro?
Sì, perché mimando un’infezione naturale è in grado di
dare una buona risposta umorale e cellulare per proteggere le giovani pazienti.
Prof. VINCENZO COSCIA
Chirurgo – Ginecologo - Endoscopia diagnostica Operativa
Senologia - Oncologia
Il vaccino potrà essere impiegato come forma di prevenzione in tutta la popolazione? A quale fascia di pazienti à rivolto?
Clinica Villa Mafalda
Via Monte delle Gioie, 5 00199 Roma - Tel. 06 86094668 - 06 86204086
Come dicevo, le candidate al vaccino sono donne in
età adolescenziale, che vanno sottoposte al trattamento prima del primo incontro sessuale della loro vita.
A.G.I.C.A.
www.medical-agica.com
[email protected]
Aprile/Maggio 2011
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Anno I - n. 0
RONCOLOGIA
Le apnee
notturne
ll russamento è precursore e manifestazione
dell'OSAS (obstructive sleep apnea syndrome)
sindrome di apnea nel sonno su base ostruttiva
Prof. Giovannino Rocchi (*)
D
urante il sonno, la lingua, come tutti i muscoli,
perde fisiologicamente una buona parte del suo
tono muscolare e tende a cadere un poco indietro nell'orofaringe ma ciò, se non sono presenti cause di
riduzione della pervietà, non è sufficiente a produrre russamento e tanto meno apnee.
Se sono presenti, invece, una o più cause di riduzione di
pervietà, la caduta all'indietro della lingua, induce ulteriore restringimento del calibro delle vie aeree fino alla
loro occlusione e conseguente apnea ostruttiva (il to-
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Aprile/Maggio
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Anno I - n. 0
race effettua comunque i movimenti respiratori).
Quando l'ipossiemia raggiunge valori che il cervello recepisce come pericolosi il sonno diviene più superficiale,
il tono della muscolatura aumenta, la lingua si sposta in
avanti, la via aerea si libera e il soggetto può nuovamente respirare, ma il ciclo si ripete anche varie centinaia di volte per notte.
A lungo andare i chemocettori divengono più insensibili,
le apnee si prolungano anche per un minuto o più e le
respirazioni normali vengono attuate in fasi di ipossia e
RONCOLOGIA
ipercapnia sempre più marcate il che induce un progressivo decadimento delle funzioni organiche e un innalzamento considerevole dei rischi. Durante la fase di
apnea si ha ipossiemia, ipercapnia, ipertensione arteriosa, tachicardia che nei casi più avanzati può essere
sostituita dalla bradicardia, risvegli continui più o meno
coscienti e conseguente sonno frammentato, movimenti
corporei scoordinati.
roncopatica. Infatti potrebbero essere sia causa che effetto nell' induzione e/o aggravamento della sindrome
roncopatica. Un medico si prende cura della persona in
tutta questa prima fase e valuterà se sia o meno opportuno procedere con una valutazione polisonnografica
(vedi video). Tale esame consentirà di vedere se ci siano
delle apnee notturne e di quale entità, oltre all’attività
cardiaca e respiratoria durante il sonno.
Il decadimento della qualità del sonno può indurre il
soggetto ad assumere dei sonniferi che aumentando la
perdita del tono muscolare causano una maggiore caduta della lingua e l'aggravamento della situazione.
L'ipossiemia, l'ipercapnia, l'aumento della pressione arteriosa potrebbero essere la causa dell'accadimento
statistico, soprattutto notturno, degli infarti cardiaci, delle
emorragie cerebrali e delle morti repentine.
Per questa ragione I.I.R. si avvale, nell' articolare l'attività
clinica, della R.O.M.S.A. Roncology Medical Services. La
consulenza tra i numerosi specialisti permetterà di raggiungere una sintesi diagnostica ed il relativo programma terapeutico per ogni persona.
Le statistiche evidenziano che circa il 50% degli adulti sopra i 50 anni russa (soprattutto maschi), e di questi una
buona parte va incontro a pericolose fasi di prolungate
e frequenti apnee notturne. Con l'avanzare dell'età la
percentuale degli adulti interessati aumenta e la differenza tra i due sessi tende a pareggiarsi. Le statistiche degli studi polisonnografici individuano livelli di apnee ritenuti estremamente gravi e pericolosi per la vita in circa
il 5% della popolazione totale.
effettI SuLLA SALute
La sindrome delle apnee notturne, strettamente legata
al fenomeno del russare, è una malattia auto-aggravante ad evoluzione progressiva che comporta un deterioramento anche esso progressivo dell'organismo.
L'impatto sulla qualità della vita può essere molto pesante per l'influenza sulla obesità, sulla libido, sulla sonnolenza diurna, sul diabete, sulla ipertensione, sulle patologie cardiache, polmonari e neurologiche, con un
rischio elevato di morti repentine, infarto ed ictus.
E' una patologia lenta ma decisamente grave e richiede
diagnosi e trattamento precoci per prevenirne l'aggravamento."
Nostro obiettivo è risolvere non solo il sintomo del russare,
ma soprattutto abbattere i fattori di rischio ad esso connesso.
ProgrAMMA terAPeutICo
Andranno presi in considerazione vari fattori e possibilità
di intervento, in particolare:
Trattamento gnatologico: MAD (mandibular advancement device). Gli studi internazionali più recenti pongono in evidenza che il trattamento delle apnee non
può prescindere dall'avanzamento della lingua, della
mandibola e dell'osso ioide. Questo è possibile attraverso l'utilizzo di un semplice dispositivo di avanzamento
mandibolare notturno (sempre consigliabile in una prima
fase, anche qualora si protenda per la chirurgia maxillo-facciale nei casi più gravi).
SoggettI PIù CoLPItI
In massima parte sono:
• tutti i soggetti che hanno una retrusione mandibolare
• coloro che hanno le cavità nasali chiuse a causa di
polipi o dalla deviazione del setto nasale
• chi, avendo un sonno già disturbato per altre ragioni,
faccia uso di sonniferi
• coloro che hanno un approfondimento del sonno
indotto dall'alcool, dalla stanchezza e da una cena
esagerata, con diminuzione eccessiva del tono muscolare e quindi anche linguale.
PerCorSo DIAgnoStICo
Prima di qualsiasi terapia specialistica, che sia essa di carattere gnatologico od otorino, andrà fatta una valutazione nel suo insieme, una anamnesi accurata che
prenda in considerazione, in particolar modo, gli aspetti
cardiologici, neurologici, vascolari e metabolici in
quanto più frequentemente coinvolti nella patologia
Stile di vita: evitare sonniferi, alcool serale, pasti abbondanti soprattutto serali, dimagrire, non fumare per evitare
ipertrofia della tonsilla linguale
Posizione del corpo durante il sonno: è consigliabile la
posizione di lato.
terapia medica: terapia del reflusso gastroesofageo che
spesso può essere effetto delle apnee notturne, dieta,
spray nasali decongestionanti, cerotti nasali.
Dispositivi: CPAP e BiPAP (Bi level PAP); sono apparecchi
che insufflano aria nelle vie respiratorie mediante maAprile/Maggio 2011
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Anno I - n. 0
RONCOLOGIA
scherina nasale. Le statistiche evidenziano che circa il
20% dei pazienti sono obbligati, per problemi anatomici,
a risolvere il problema delle apnee notturne esclusivamente con tali apparecchiature.
trAttAMento CHIrurgICo
Il trattamento chirurgico, si basa su tre linee di intervento:
1) migliorare la pervietà nasale (turbinectomia, correzione della deviazione del setto, adenoidectomia)
2) migliorare la pervietà della gola (resezione del palato
molle, uvulo-palato-faringo-plastica, tonsillectomia)
3) avanzare la mandibola, la mascella, la lingua e l'osso
ioide: MMO (maxillo mandibular advancement
osteotomy); tale intervento è indicato solo nei casi più
gravi.
Prof. GIOVANNINO ROCChI (*)
Medico Chirurgo
Specialista in Anestesiologia e Rianimazione
Specialista in Odontostomatologia e Protesi Dentaria
Professore a contratto nel Corso di Laurea in Odontoiatria,
Università degli Studi di Siena
Direttore Scientifico dell’ Istituto Italiano di Roncologia
I.I.R. Istituto Italiano di Roncologia
www.roncologia.it
Via tagliamento, 44 - 00198 Roma - tel. 06 8418034 - fax 06 85831854
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settore
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Invalidità e Handicap
u DOMANDE DI INVALIDItà CIVILE IN VIA tELEMAtICA
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u RILASCIO CERTIFICATO MEdICO TELEMATICO
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mancato riconoscimento dei propri diritti
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Via Enea 77 (Furio Camillo) int.4/A p. secondo aperto ogni venerdì ore 16.00-19.00
Viale dei Caduti nelle Guerre di Liberazione 186 (Eur-Spinaceto) ogni venerdì ore 11.00-13.00
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Aprile/Maggio
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RUBRICA
Aprile/Maggio 2011
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PREVENZIONE
Allergotest:
con un prelievo di sangue
scopri l’allergia
G
razie a un semplice esame del sangue
è ora possibile diagnosticare un'allergia
(antibiotici, anestetici, FANS, mezzi di
contrasto, alimenti, veleno degli insetti, polveri, muffe, pollini…) senza esporre il paziente
a procedure potenzialmente pericolose.
Recentemente presentato alla “European Academy of Allergology and Clinical Immunology”
(EAACI), il Test di Attivazione dei Basofili (BAT)
rileva l’espressione di particolari molecole di
superficie – marcatori immunologici di attivazione (Cd63/Cd203c/CRTH2, CCR3, Cd13) –
su tali cellule, coinvolte nella flogosi allergica
in tutte le sue manifestazioni, compreso lo
shock anafilattico. In alcuni studi, che hanno
valutato pazienti con reazioni immediate ad
antibiotici beta-lattamici, tale test ha dimostrato di possedere una specificità superiore al
90% e una sensibilità di circa il 50%. I basofili
sono lo 0,5-1% di tutti i globuli bianchi del sangue; sulla superficie di queste cellule ci sono
milioni di IgE (gli anticorpi che reagiscono agli
allergeni, le sostanze cui si è allergici).
L'unione dell'allergene con le IgE produce uno
stimolo che determina l'attivazione del basofilo
e la liberazione di istamina e altre sostanze.
durante questo processo sulla superficie del
basofilo compaiono delle molecole, che indicano l'attivazione della cellula; il BAT consente
di evidenziarle.
Il paziente deve semplicemente sottoporsi a
un prelievo: il sangue verrà poi messo a contatto con l’allergene "sospettato" di provocare
un' allergia, che sarà rivelata dalla attivazione
dei basofili. Mentre nelle classiche allergie,
come quelle ai pollini, il nuovo test si può affiancare a metodi già disponibili (prove cutanee
e RAST: esame sul siero del paziente per individuare la presenza di IgE specifiche verso
un allergene), nelle reazioni avverse a farmaci
potrebbe rivelarsi molto prezioso.
Le reazioni allergiche di tipo immediato possono essere particolarmente pericolose: includono varie manifestazioni cliniche – come
shock anafilattico, orticaria, angioedema, rinite e asma bronchiale – e sono causate principalmente da antibiotici beta-lattamici (penicilline, cefalosporine ecc.), miorilassanti e
mezzi di contrasto.
Per la maggior parte dei farmaci la presenza di
un'allergia può essere dimostrata con certezza
solo ricorrendo ad un test “in vivo” di "provocazione orale" che prevede l'assunzione, sotto
controllo medico, di una dose infinitesimale del
medicinale in questione, con possibili rischi per
il paziente. Tale iniziativa mette in risalto, ancora
una volta, il crescente interesse di Analisi Cliniche Cimatti, sia nell’innovazione scientifica sia
nell’ampliamento delle indagini diagnostiche offerte. Infatti, soprattutto in campo allergologico,
dove il paziente viene sottoposto a test “in vivo”,
quali cutireazioni e test di esposizione controllata, si è reputato necessario migliorare l’algoritmo diagnostico con la messa a punto del test
di attivazione dei basofili con metodica citofluorimetrica che, essendo realizzato “in vitro”, non
comporta alcun rischio per il paziente.
Dott. GUIDO CIMATTI
Patologo clinico
Direttore Tecnico
Analisi Cliniche Cimatti
Viale Angelico 39 - 00195 Roma
tel. 06 3720322
e-mail: [email protected]
web: www.analisicimatti.it
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Aprile/Maggio
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Anno I - n. 0
Dott. GIANNI CIMATTI
Medico Chirurgo
INTERVISTA
IL GLAUCOMA
Intervista
al Prof. Jean Marc Vergati(*)
di Roberto Scenna Biagioli
Danno da glaucoma
Professor Vergati si stima che in Italia oltre un milione di
persone sia affetta da glaucoma, le chiedo cos'è il
glaucoma?
Il glaucoma è una sindrome in cui la pressione dell’occhio,
maggiore rispetto a quella che l’occhio in questione può
sopportare, determina un danno alle fibre del nervo ottico.
Parlo di sindrome in quanto non è semplice fare diagnosi
di glaucoma, soprattutto negli stadi iniziali, ed una determinata pressione oculare può essere normale per alcuni
occhi e patologica per altri.
Quali sono le principali cause ed i sintomi del glaucoma?
Nel caso del glaucoma cronico semplice, che è la
forma più diffusa di glaucoma, le cause principali
sono da ricercarsi nell'ereditarietà.
Ciò significa che un paziente che ha familiarità per
12
Aprile/Maggio
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Anno I - n. 0
glaucoma, deve controllare, almeno dopo i 30 anni, il
tono oculare con una frequenza annuale.
Per ciò che riguarda i sintomi siamo di fronte al vero
problema del glaucoma in quanto, fino a stadi estremamente avanzati della patologia (stadi in cui la terapia può risultare addirittura inutile), questa patologia
può non accompagnarsi ad alcun sintomo; né fastidi
né riduzione della visione, tanto che l'individuazione
del glaucoma è quasi sempre casuale in occasione di
un controllo oculistico, ad esempio per modificare un
occhiale da vicino.
Per ciò che riguarda, invece, il glaucoma acuto sia le
cause che i sintomi sono più facilmente identificabili;
esso infatti si manifesta improvvisamente, con dolori
fortissimi (è stato considerato uno dei dolori più intensi
che si possano provare), con un occhio estremamente
duro alla palpazione e con annebbiamento della visione.
In questa patologia si ha l'improvvisa chiusura, ad
INTERVISTA
opera dell'iride, degli scarichi interni dell'occhio; ci
troviamo perciò in un sistema chiuso in cui la produzione di liquidi si mantiene ma il deflusso è bloccato. Si
possono raggiungere pressioni intraoculari di 50-60
mmhg (a fronte di una pressione normale che viaggia
tra 10 e 20 mmhg).
In che modo deve essere fatta una diagnosi corretta?
La diagnosi quando la patologia è conclamata (ad
esempio in pressioni oculari di 25-30 mmhg) è abbastanza semplice e si avvale, prevalentemente, di due
esami: la tonometria (ossia la misurazione della pressione oculare) e l'esame del Campo Visivo che mostrerà danni più o meno intensi ma sempre caratteristici.
I problemi sono più complessi quando siamo di fronte
a pazienti a cui, per la prima volta, viene rilevato un
aumento della pressione oculare che però non superi
i 25 mmhg. In questo caso va innanzitutto fatta diagnosi differenziale con altre patologie, come le uveiti,
che possono temporaneamente determinare un rialzo
della pressione oculare.
Esclusa la presenza di queste patologie si deve mettere in atto tutta una serie di comportamenti per evidenziare la dinamica di questa pressione.
Si effettua la Pachimetria corneale, vale a dire la misurazione dello spessore della cornea, per assegnare
il giusto valore assoluto alla pressione trovata; si esegue la Curva Tonometrica e cioè si misura ogni due
ore (dalle ore 8 alle ore 20) la pressione oculare e si
evidenziano eventuali picchi pressori. Questo ci permette di avere un'idea sull'ora a cui controllare in fu-
Intervento di trabeculectomia
turo il paziente (l'ora in cui la pressione è più elevata).
Il terzo esame da far eseguire è il Campo Visivo che ci
svelerà la presenza o meno di danni nella visione periferica.
Se i dubbi ancora persistono abbiamo altre analisi
quali: HRT (analisi ottica computerizzata delle fibre del
nervo ottico), PERG (elettroretino-gramma da pattern), test di provocazione all'IBOPAMINA ecc.
Forse stupisce che si debbano eseguire tante analisi
per avere una diagnosi certa di glaucoma; la spiegazione risiede nella particolare struttura delle fibre retiniche che per lungo tempo vanno a supplire quelle
malate o morte rendendo abbastanza poco precoci
gli esami di cui abbiamo parlato. Per fare un esempio,
si è visto che finché non sono morte almeno il 40%
delle fibre retiniche molti esami non mostrano alcun
dato negativo; ci si può, quindi, trovare un Campo Visivo perfetto, a fronte di un nervo ottico già seriamente compromesso.
Quali sono le cure appropriate?
Le cure saranno variabili a seconda dell'entità della
pressione oculare, del danno eventualmente presente
e della rispondenza del tono alla terapia.
In prima battuta si utilizzeranno farmaci ipotonizzanti
(prevalentemente betabloccanti e prostaglandine) in
gocce; se la terapia non fosse sufficiente si passa all'associazione di più principi attivi.
Per limitare i danni a carico delle fibre nervose potranno essere usate compresse di neuroprotettori.
Se ciò non bastasse si possono, temporaneamente,
aggiungere diuretici. Quando si arriva ad uno stadio di
intrattabilità del glaucoma è consigliato l'intervento
chirurgico.
Chi è a rischio di glaucoma?
Chiunque potrebbe sviluppare questa malattia anche se abbiamo visto precedentemente che il rischio
maggiore è a carico di chi ha parenti con glaucoma.
Sicuramente la patologia insorge quasi sempre dopo
i 30-40 anni ed è leggermente più frequente nelle
donne.
A che età può ci si può ammalare di glaucoma e
quali le prevenzioni?
Come abbiamo visto precedentemente, l'età in cui più
frequentemente insorge il glaucoma cronico semplice è
Risultato finale
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Anno I - n. 0
INTERVISTA
tra i 40 ed i 50 anni, ma non sono rari i casi in cui esso
possa comparire anche in età più giovane.
Per ciò che riguarda il glaucoma acuto, esso può manifestarsi a qualunque età, anche se è più frequente
dopo i 40 anni.
Infine, c'è una forma estremamente grave, il glaucoma
congenito, che insorge alla nascita e deve essere operato nel più breve tempo possibile.
Per ciò che riguarda la prevenzione c'è da dire che
l'unica forma in cui tale comportamento è rilevante è il
glaucoma acuto; quando si identifica un occhio con alcune caratteristiche (tecnicamente:camera bassa ed
angolo molto stretto) si deve eseguire con il laser un forellino sull'iride in modo da evitare il già descritto blocco
dell'angolo.
e' vero che chi è affetto da glaucoma deve seguire
una dieta speciale?
La dieta ha una scarsa rilevanza anche se ci sono colleghi che sostengono l'utilità dell'alcool e la dannosità
del caffé. Non possiamo creare degli etilisti per ottenere un lieve abbassamento (per altro da provare)
della pressione!
Professor Vergati una domanda che può essere una
speranza: si può guarire dal glaucoma?
Se non per ora ci sono studi in corso che posso far sperate per un futuro non lontano.
Ad oggi l'unico modo per guarire dal glaucoma è
rappresentato dagli interenti chirurgici ma c'è da dire
che con le nuove generazioni di farmaci ipotonizzanti
e di neuroprotettori la diagnosi di glaucoma ha perso
quell'aura di terrore che lo aveva accompagnato fino
a qualche anno fa. E con queste premesse chissà che
in futuro...
Prof. JEAN MARC
VERGATI (*)
Medico
Specialista in
Oftalmologia
Docente della S.I.O.R.
(Società Italiana di
Chirurgia Refrattiva)
www.vergati.net
Studio Ostia:
Lidolaser Via Isole del Capoverde 308 - tel. 06.56339860
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Mensile di informazione e prevenzione medica
distribuito gratuitamente a Roma, Ostia e interland in:
studi medici, centri diagnostici, Asl, case di cura, ospedali,
centri benessere, ambulatori polispecialistici e farmacie
Università: La Sapienza, Tor vergata, Roma Tre - Facoltà di Medicina
Istituzioni: Ministero della Salute, Regione, Provincia, Comune
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Direzione e Redazione Via R. Venuti 20 - 00162 Roma
14
Aprile/Maggio
2011
Anno I - n. 0
- [email protected]
INTERVISTA
Pu
Aprile/Maggio 2011
15
Anno I - n. 0
Elenco Convegni 2011
Organizzato da: Federanziani
Sala: Area Federanziani - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 16.00)
maRteDì 14 GiuGno 2011
INAUGURAZIONE
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: SANIt
Sala: 5 - 6 - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 11.00)
I PIANI DI RIENtRO OPPORtUNItA’ E PROSPEttIVE
Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO
Organizzato da: Ministero della Salute
Sala: 5-6 - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 17.00)
IL RUOLO DELL’INFERMIERE PER LA SOStENIBILItà
DEL SIStEMA SANItARIO
Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO
Organizzato da: COLLEGIO IPASVI DI ROMA
Sala: 1 - Ora Inizio: 08.00 (Ora Fine: 18.00)
CONFERENZA StAMPA
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: ADISCO - Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale
Sala: 2 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00)
DAL PRONtO SOCCORSO E ASSIStENZA SOCIO SANItARIA IN EMERGENZA ALLE MISSIONI UMANItARIE NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO
Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO
Organizzato da: SIMO - SOCIEtA’ ItALIANA MAXILLO
ODONtOStOMAtOLOGICA
Sala: Tensostruttura SIMO - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine:
13.00)
LA SFIDA COMUNICAtIVA DELLE MALAttIE RARE
PAROLE E IMMAGINI IN MOStRA
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: ISS - Centro Nazionale Malattie Rare
Sala: 10 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00)
LEZIONE INtERAttIVA PEDIAtRICA DI RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE, DEFIBRILLAZIONE
PRECOCE E MANOVRE DI DISOStRUZIONE NUOVE
LINEE GUIDA ILCOR 2005
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: CRI - Croce Rossa Italiana
Sala: 8 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00)
SORRIDI INSIEME A NOI - IL RUOLO DELLA CLOWN
tERAPIA NELL’ASSIStENZA SANItARIA
OSPEDALIERA E DOMICILIARE
Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO
Organizzato da: ANCIS POLItEIA ONLUS
Sala: 9 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00)
tECNOLOGIE AL SERVIZIO DELL’ANZIANO: VIVERE
ASSIStItO DALL’AMBIENtE (AMBIENt ASSIStED
LIVING)
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: FONDAZIONE DON CARLO GNOCCHI
ONLUS
Sala: 3 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00)
GIORNAtA MONDIALE DEL DONAtORE DI SANGUE –
L’IMPEGNO DI FEDERANZIANI
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: Federanziani – Avis Nazionale
Sala: 4 - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 13.00)
INCONtRI FORMAtIVI OBBLIGAtORI “FARMACI
EQUIVALENtI”
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
16
Aprile/Maggio
2011
Anno I - n. 0
IL RISCHIO DI FRAttURA E LA PRESCRIZIONE DEI
FARMACI PER L’OStEOPOROSI
Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO
Organizzato da: Seadam Formazione
Sala: 11 - Ora Inizio: 10.00 (Ora Fine: 13.30)
CEFALEE IN REtE - EDUCAZIONE PER IL CAMBIAMENtO - LA SEttIMANA DELLA CEFALEA X EDIZIONE
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: Alleanza Cefalalgici (Al.Ce. Group) Fondazione CIRNA Onlus
Sala: 3 - Ora Inizio: 14.30 (Ora Fine: 19.45)
IL CAMBIAMENtO CON E PER LE DONNE : LA DIAGNOSI PRECOCE DEL tUMORE DEL COLLO DELL’UtERO E DELLA MAMMELLA, INNOVAZIONI E
NUOVE ACQUISIZIONI
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: ASL RM G UOC Screening e Prevenzione
Sala: 9 - Ora Inizio: 14.30 (Ora Fine: 18.30)
MEDICINA GENERALE: LA NECESSItà DEL CAMBIAMENtO
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: FIMMG - FEDERAZIONE ItALIANA MEDICI di FAMIGLIA
Sala: 10 - Ora Inizio: 14.30 (Ora Fine: 17.30)
SANItà INtEGRAtIVA: LA COStRUZIONE DEL SECONDO PILAStRO SUSSIDIARIO I FONDI SANItARI
INtEGRAtIVI A UN ANNO DALL’ISCRIZIONE ALL’ANAGRAFE
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: FIMIV - Federazione della Mutualità Integrativa Volontaria
Sala: 7 - Ora Inizio: 14.30 (Ora Fine: 18.00)
DOLORE ONCOLOGICO: UNA QUEStIONE SOCIALE PROGEttO ESOPO (EPIDEMIOLOGICAL StUDY OF
PAIN IN ONCOLOGY)
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: LILt-LEGA ItALIANA CONtRO I tUMORI
Sala: 8 - Ora Inizio: 15.00 (Ora Fine: 18.00)
QUALItà ED EVOLUZIONE DEI PROCESSI FORMAtIVI IN SANItà
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: Seadam Formazione
Sala: 2 - Ora Inizio: 15.00 (Ora Fine: 18.00)
tAVOLA ROtONDA: NEUROSCIENZE NUtRIZIONALI
NELLA PREVENZIONE DELL’INVECCHIAMENtO CEREBRALE PAtOLOGICO
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: IRCCS Fondazione Istituto Neurologico
Nazionale C. Mondino, Pavia
Sala: 11 - Ora Inizio: 15.30 (Ora Fine: 18.00)
COORDINAMENtO, CONtINUItà E CENtRALItà: LE
tRE C DELLA COOPERAZIONE DI FEDERAZIONESANItà CONFCOOPERAtIVE: COORDINAMENtO
DEI SERVIZI E DELLE AttIVItà DELLA REtE, CONtINUItà DELL’ASSIStENZA tRA OSPEDALE E tERRItORIO,CENtRALItà DELLA PERSONA E DELLA
FAMIGLIA
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: FEDERAZIONESANItA’ Confcooperative
Sala: 9 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00)
LA DIEtA MEDItERRANEA: UN MODELLO DI ALIMENtAZIONE SOStENIBILE PER LA SALUtE
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: CIHEAM – Bari (Centro Internazionale
di Alti Studi Agronomici Mediterranei)
Sala: 10 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00)
NEUROPSICHIAtRIA INFANtILE FRA MENtE E CERVELLO - GIORNAtA IN ONORE DI GIOVANNI BOLLEA
E DI GIOVANNI LANZI
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: Università di Roma Sapienza, Istituto
G. Bollea - Università di Pavia, IRCCS C. Mondino
Sala: 3 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.30)
SOVRAFFOLLAMENtO DEI SERVIZI DI EMERGENZA:
DAL SOCCORSO SUL tERRItORIO A QUELLO IN
OSPEDALE
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: Simeu Lazio, Ares 118, Spes Sindacato
Professionisti Emergenza Sanitaria
Sala: 7 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.30)
ANZIANI: BILANCIO DEI NOStRI SCENARI PRESENtI
E FUtURI IN SANItà
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: Federanziani
Sala: 4 - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 12.00)
INCONtRI FORMAtIVI OBBLIGAtORI “FARMACI
EQUIVALENtI”
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: Federanziani
Sala: Area Federanziani - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 16.00)
INtERAZIONE tRA OSPEDALE E tERRItORIO:
DALLE BUONE INtENZIONE AD UN PROGEttO PILOtA WORKSHOP DEDICAtO AL DR. ANtONELLO IALONGO
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: INtERCARDIO onlus
Sala: 2 - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 13.30)
meRColeDì 15 GiuGno 2011
CONFERENZA StAMPA PRESENtAZIONE PROGEttO
“ ACCOGLIENZA DELLE DIFFERENZE E SPECIFICItà
CULtURALI E RELIGIOSE NELLE StRUttURE SANItARIE”, ELABORAtO DAL “LABORAtORIO PER
L’ACCOGLIENZA NELLA ASL ROMA E”
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: CENtRO di SERVIZIO per il VOLONtARIAtO del Lazio CESV e SPES
Sala: 6 - Ora Inizio: 11.00 (Ora Fine: 13.00)
INNOVARE E FORMARE: LE NUOVE StRAtEGIE PER
L’INFERMIERE. MEtODI, StRUMENtI E PROGEttI
Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO
Organizzato da: COLLEGIO IPASVI DI ROMA
Sala: 1 - Ora Inizio: 08.00 (Ora Fine: 18.00)
CONFERENZA StAMPA SUL tEMA: “DALLA tEORIA
ALLA PRAtICA: L’AttUAZIONE NELLA REGIONE
LAZIO DELLE DIREttIVE DELLA CONFERENZA
StAtO-REGIONI PER LE PERSONE IN tERAPIA ANtICOAGULANtI”
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: AEPA (Associazione Europea Pazienti
Anticoagulati)
Sala: 6 - Ora Inizio: 13.00 (Ora Fine: 15.00)
GEStIONE DEL RISCHIO LEGIONELLA: StRAtEGIE
E tECNICHE DI CONtROLLO E PROFILI DI
RESPONSABILItà
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: SItI Sezione Lazio - Società Italiana di
Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica
Sala: 10 - Ora Inizio: 13.00 (Ora Fine: 18.15)
NUOVE FRONtIERE NELLA GEStIONE DELLE LESIONI CUtANEE NEI PAZIENtI DIABEtICI
Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO
Organizzato da: AIP - Associazione Italiana Podologi e
Confederazione A.N.te.L-ASSIAtEL-AItIC
Sala: 3 - Ora Inizio: 14.00 (Ora Fine: 17.40)
L’INNOVAZIONE ORGANIZZAtIVA E I RUOLI MANAGERIALI tRA StAtO E REGIONI
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: Ce.Ri.S.Ma.S. (Centro di Ricerche e
Studi in Management Sanitario) Università Cattolica
del Sacro Cuore in collaborazione con Area Pubblica
Amministrazione e Sanità LUISS Business School Divisione LUISS Guido Carli
Sala: 2 - Ora Inizio: 14.30 (Ora Fine: 18.00)
LA PREVENZIONE DEL SUICIDIO NEL CICLO DI VItA.
L’ADOLESCENZA, FASCIA DI Età A RISCHIO. StRAtEGIE DI PREVENZIONE: tEEN SCREEN PROGRAM
Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO
Organizzato da: U.O.C. di Psichiatria, Ospedale Sant’Andrea, II Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università
di Roma Sapienza
Sala: 7 - Ora Inizio: 14.30 (Ora Fine: 17.30)
“StORIE COMUNI DI MALAttIE RARE” A CURA
DELLA REtE MALAttIE RARE
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: CENtRO di SERVIZIO per il VOLONtARIAtO del Lazio CESV e SPES
Sala: 6 - Ora Inizio: 15.00 (Ora Fine: 18.00)
GioVeDì 16 GiuGno 2011
IL CONtRIBUtO DELLE ASSOCIAZIONI E SOCIEtà
SCIENtIFICHE INFERMIERIStICHE NELLA REtE DEI
SERVIZI SANItARI
Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO
Organizzato da: COLLEGIO IPASVI DI ROMA
Sala: 5 - 6 - Ora Inizio: 08.00 (Ora Fine: 18.00)
PRESERVAZIONE DELLA FERtILItà NELLA DONNA
AFFEttA DA NEOPLASIA
Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO
Organizzato da: Istituto Nazionale tumori Regina Elena
IRCSS – Roma
Sala: 3 - Ora Inizio: 08.30 (Ora Fine: 13.45)
PREVENZIONE E GEStIONE DELLE EMERGENZE IN
SANItA’ PUBBLICA VEtERINARIA: ESPERIENZE E
MODALItA’ DI APPROCCIO
Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO
Organizzato da: IZS - Istituto Zooprofilattico delle Regioni di Lazio e toscana
Sala: 4 - Ora Inizio: 08.30 (Ora Fine: 17.00)
AUtISMO E I SUOI VISSUtI
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le Pari Opportunità
16/06/2011 Sala: 7 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00)
CURE PALLIAtIVE E tERAPIA DEL DOLORE: FOCUS
ASSIStENZIALE IN AMBItI SPECIFICI
Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO
Organizzato da: Ministero della Salute
Sala: 9 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.30)
FORMAZIONE DEGLI OPERAtORI SANItARI IN tEMA
DI GEStIONE DEL RISCHIO CLINICO
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: Seadam Formazione
Sala: 11 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 18.00)
I MODELLI ORGANIZZAtIVI DELLA MEDICINA GENERALE NELLA GEStIONE DELLE PAtOLOGIE CRONICHE
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: AGE.NA.S. Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali
Sala: 8 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.30)
LA SANItà NEI PROSSIMI ANNI
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: Ministero della Salute
Sala: 12 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 17.30)
NUOVI StRUMENtI PER L’AUMENtO DELL’EFFICIENZA DELLE CURE PRIMARIE NEL SSN CONIUGARE QUALItà DELLE CURE E SOStENIBILItà DEI
COStI IN MEDICINA GENERALE
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: SIMG - SOCIEtA’ ItALIANA DI MEDICINA GENERALE e MILLENNIUM srl con il contributo
incondizionato di tEVA ItALIA
Sala: 2 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00)
RISCHIO CLINICO E RESPONSABILItA’ MEDICA: LA
MEDIAZIONE CIVILE, StRUMENtO E OPPORtUNItA’
PER LA DEFLAZIONE DEL CONtENZIOSO SANItARIO
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: Mediatore Sanitario Sezione Specializzata del Centre de Médiation de l’Europe de la Méditerranée et du Moyen Orient - Delegazione Italiana
iscritto al n. 206 del Registro degli Organismi di mediazione accreditati presso il Ministero della Giustizia
Sala: 10 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00)
ASSEMBLEA NAZIONALE FEDERANZIANI
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: Federanziani
Sala: 1 - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 16.30)
INCONtRI FORMAtIVI OBBLIGAtORI “FARMACI
EQUIVALENtI”
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: Federanziani
16/06/2011 Sala: Area Federanziani - Ora Inizio: 09.30
(Ora Fine: 16.00)
LA SALUtE DEGLI ItALIANI NEI DAtI DEL CNESPS
(1^ GIORNAtA)
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: ISS - Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS)
Sala: 7 - Ora Inizio: 10.10 (Ora Fine: 17.30)
tItOLO IN CORSO DI ELABORAZIONE
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: AIOP LAZIO
Sala: 3 - Ora Inizio: 14.00 (Ora Fine: 18.00)
GOVERNO CLINICO, QUALItà E SICUREZZA DELLE
CURE
Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO
Organizzato da: Ministero della Salute
Sala: 9 - Ora Inizio: 14.30 (Ora Fine: 18.00)
IL RUOLO DEL MEDICO NELLA SANItA’ PRIVAtA ACCREDItAtA NELLA REGIONE LAZIO
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: CIMOP - CONFEDERAZIONE ItALIANA
MEDICI OSPEDALItA’ PRIVAtA
Sala: 2 - Ora Inizio: 14.30 (Ora Fine: 18.00)
QUANDO INtERNEt DIVENtA UNA DROGA: CIÒ CHE
tUttI DEVONO SAPERE
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: UNIROMA tV
Sala: Conferenze - Ora Inizio: 16.00 (Ora Fine: 18.00)
VeneRDì 17 GiuGno 2011
E-HEALtH: LE tECNOLOGIE E L’ASSIStENZA
Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO
Organizzato da: COLLEGIO IPASVI DI ROMA
Sala: 1 - Ora Inizio: 08.00 (Ora Fine: 18.00)
DISABILItà, RIABILItAZIONE, SCUOLA E SOCIEtà
(EX ARt. 26 SECONDO ICF E ICF-CY)
Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO
Organizzato da: INI - Istituto Neurotraumatologico Italiano
Sala: 8 - Ora Inizio: 08.30 (Ora Fine: 13.00)
BROKERAGE EVENt HEALtH + EHEALtH 2011
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: Enterprise Europe Network
Sala: 7 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00)
LA RELAZIONE GENItORE-BAMBINO
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: FONDAZIONE DANIELA MILANO
ONLUS
Sala: 2 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00)
LA SALUtE DEGLI ItALIANI NEI DAtI DEL CNESPS
(2^ GIORNAtA)
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: ISS - Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS)
Sala: 7 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 17.00)
LOttA ALLA MORtE CARDIACA IMPROVVISA NEI
GIOVANI: LA NOStRA SFIDA
Tipologia: Convegno rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: Società Italiana di Cardiologia e Fondazione Italiana Cuore e Circolazione onlus
Sala: 3 - Ora Inizio: 09.00 (Ora Fine: 13.00)
INCONtRI FORMAtIVI OBBLIGAtORI “FARMACI
EQUIVALENtI”
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: Federanziani
Sala: Area Federanziani - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 16.00)
INFLUENZA: PREVENIRE PER RISPARMIARE UN MILIARDO DI EURO “LAVORAtORI-IMPRESE–StAtO E
REGIONI SI INCONtRANO”
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: Federanziani
Sala: 5 - 6 - Ora Inizio: 09.30 (Ora Fine: 13.00)
INVEStIRE IN SALUtE MENtALE COMUNItARIA:
NELLA PERSONALIZZAZIONE DELLA CURA ORIENtAtA VERSO PERCORSI DI RIPRESA EMANCIPAtIVI,
SUPERANDO QUALUNQUE FORMA DI IStItUZIONALIZZAZIONE, NEL RISPEttO DEI DIRIttI UMANI E DI
CIttADINANZA
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: UNASAM - Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale
Sala: 4 - Ora Inizio: 10.00 (Ora Fine: 18.00)
IDEE, MUSCOLI E CUORE IN MOVIMENtO 2011 “NON NICCHIAMO”...LA SALUtE NELLA tERZA Età:
LIMItI, tRAGUARDI E PROSPEttIVE
Tipologia: ACCREDItAMENtO ECM IN CORSO
Organizzato da: Istituto Nazionale tumori Regina Elena
IRCSS – Roma
Sala: 3 - Ora Inizio: 14.00 (Ora Fine: 18.00)
tItOLO IN CORSO DI ELABORAZIONE
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Gioventù
Sala: 8 - Ora Inizio: 14.00 (Ora Fine: 18.00)
NUOVI EQUILIBRI tRA OSPEDALE E tERRItORIO. E
IL 118 DOVE LO MEttO? StRAtEGIE DI SVILUPPO
Tipologia: Convegno aperto a tutti non rilasciante crediti formativi ECM
Organizzato da: FIMMG - FEDERAZIONE ItALIANA MEDICI di FAMIGLIA
Sala: 7 - Ora Inizio: 14.30 (Ora Fine: 18.00)
Aprile/Maggio 2011
17
Anno I - n. 0
PSICOTERAPIA
Dipendenze
alimentari
Quando il cibo diventa un problema
L’
alterazione dell’immagine corporea con l’ossessione
di modelli di magrezza la fa da padrona in questo
periodo storico in cui il consumismo e le mode dettano regole di vita. La pressione dei mass-media contribuisce a creare ideali, aspirazioni e sentimenti di insoddisfazione nei confronti del corpo soprattutto per il sesso
femminile. Per le donne, infatti, gli standard socioculturali di
bellezza fisica spingono verso il desiderio di essere magri.
Quello che ne consegue è una vera e propria ossessione
per le proprie forme, per il terrore di ingrassare e per il cibo.
Di fatto, l’atto del mangiare perde il suo significato originario di nutrimento e se vogliamo anche di socializzazione e di
scoperta per divenire un gesto carico di ansia per tutte le
implicazioni che comporta. Donne che non mangiano o
che dopo aver mangiato qualcosa di troppo si costringono a restrizioni dietetiche esagerate o a intensa attività fisica per smaltire il chilo in eccesso. Donne, che in ogni
caso, hanno come pensiero costante il cibo, le calorie, i chili
e gli etti presi o persi: insomma una vera e propria fissazione
che condiziona la vita di chi è entrato nel vortice pericoloso
delle dipendenze alimentari
Ma quali sono i disturbi alimentari più frequenti?
Le più frequenti condotte alimentari devianti sono rappresentate dalla anoressia nervosa e dalla bulimia. La sindrome anoressica normalmente ha inizio dopo un periodo caratterizzato dal desiderio di seguire una dieta per
perdere qualche chilo superfluo, fino a che la restrizione
alimentare si aggrava e la condotta anoressica si manifesta in tutte le sue forme. Secondo il DSM IV (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) i criteri per fare
una diagnosi di anoressia nervosa sono:
- Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al
peso minimo normale per l’età e la statura (per esempio perdita di peso che porta a mantenere il peso corporeo al di sotto dell’85% rispetto a quanto previsto, oppure incapacità di raggiungere il peso previsto durante
il periodo di crescita in altezza, con la conseguenza
che il peso rimane al di sotto dell’85% rispetto a quanto
previsto);
- Intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi,
anche quando si è sottopeso;
- Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la
forma del corpo, o eccessiva influenza del peso e della
forma del corpo sui livelli di autostima, o rifiuto di ammettere la gravità della attuale condizione di sottopeso;
- Nelle femmine dopo il menarca, amenorrea, cioè, assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi.
La sindrome bulimica è caratterizzata, sempre secondo il
DSM IV; da:
- Ricorrenti abbuffate. Un’abbuffata è caratterizzata da:
a) mangiare in un definito periodo di tempo (ad esempio un periodo di due ore) una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte
delle persone mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili; b) sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (ad esempio sensazione di non riuscire
a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto
si sta mangiando);
- Ricorrenti e inappropriate condotte compensatorie
per prevenire l’aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo;
Le abbuffate e le condotte compensatorie si verificano entrambe in media almeno due volte alla settimana, per tre mesi;
- I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla
forma e dal peso corporei.
In realtà la distinzione tra anoressia e bulimia non è poi così
netta visto che molte pazienti anoressiche presentano degli attacchi bulimici e una parte consistente di bulimiche
normopeso presentano, nel corso della loro storia, episodi
pregressi di anoressia.
Il trattamento migliore per le dipendenze alimentari
La sindrome anoressica e bulimica riflettono un disagio
biopsicosociale, da qui la necessità di un intervento che
prenda in considerazione tutti gli aspetti di questi complessi
comportamenti devianti. Dapprima risulta pertanto fondamentale una riabilitazione nutrizionale al fine di superare
i problemi legati alla malnutrizione e alle complicazioni mediche a essa legati. La dietista segue infatti la paziente raccogliendo un’accurata anamnesi alimentare, cercando
di raccogliere informazioni su un giorno tipico per poi motivarla al trattamento. L’approccio psicoterapeutico si
pone poi come indispensabile per il trattamento delle patologie delle condotte alimentari. La psicoterapia è orientata soprattutto alla presa di consapevolezza della dipendenza alimentare e di come essa influenzi e condizioni
la vita della paziente. Ma soprattutto tende a ricostruire
un’autostima fortemente compromessa delle donne affette da anoressia e bulimia.
Katia Carlini
Psicologa e Psicoterapeuta
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DIAGNOSTICA
Deglutizione
e postura
Dott. Carlo Verdozzi (*) - Dott.ssa Paola Virdia (*)
La postura fisiologica è quella condizione
anatomo-funzionale che garantisce l’equilibrio statico e dinamico con il minimo dispendio energetico e la migliore ripartizione del lavoro tra le diverse componenti;
ciò non significa che esiste una sola postura, ma al contrario significa che le posture del corpo sono infinite cioè che qualsiasi posizione del corpo nell’ambiente che
sia stabile (equilibrio), economica (a minimo consumo energetico) e confortevole
(minimo stress delle strutture anatomiche)
è una postura fisiologica.
In pratica la postura è il modo di stare in
equilibrio del corpo umano sia esso fermo
che in moto rispetto all’ambiente, questo equilibrio posturale rappresenta il rapporto ottimizzato dell’uomo con l’ambiente per cui
siamo in grado di assumere diverse posture a seconda delle diverse condizioni ambientali: il sistema posturale ha una grande capacità di adattamento.
Perchè stiamo in piedi? L’uomo è un bipede eretto percè i muscoli
antigravitari contraendosi si oppongono alla forza di gravità che
altrimenti causerebbe la flessione delle articolazioni e la caduta a
terra del corpo. Questa contrazione tonica della muscolatura
antigravitaria avviene in via riflessa attraverso un veloce ed efficiente passaggio d’informazioni ambientali recepite dai numerosi
sensori del nostro corpo e veicolate dalle fibre afferenti al SNC che
elabora progetta e programma un nuovo pattern motorio in base
alla nuova situazione ambientale che viene veicolato agli organi
effettori (muscoli) attraverso le fibre efferenti per essere eseguito.
Quindi quando ci muoviamo nell’ambiente (interazione) non facciamo altro che proporre degli schemi motori che nascono dalla
continua modulazione delle afferenze esterocettive e propriocettive (che variano a seconda dell’ambiente in cui mi devo
muovere: buio, luce, conformazione del terreno più o meno sconnesso etc...) che porta alla formulazione di nuovi schemi motori.
Per meglio comprendere il sistema tonico posturale dobbiamo
pensare che il nostro corpo è formato da una parte scheletrica
(parte dolce del sistema) e dai muscoli (parte dinamica e aggressiva del sistema): l’adattamento corporeo dipende dall’attività muscolare che induce necessariamente un riposizionamento
della parte scheletrica. Le catene muscolari rappresentano circuiti
di continuità, di direzione e di piano attraverso cui si propagano
le forze organizzatrici del corpo.
Come già detto fisiologicamenteil fine ultimo è il mantenimento
dell’equilibrio (stabilità) al minor costo energetico con il massimo
confort. Nello schema adattivo cioè in presenza di dolore lo scopo
sarà l’evitamento del dolore e il mantenimento dell’equilibrio ma
con grande dispendio energetico che significa affaticamento e
a lungo termine blocco funzionale.
I sistemi sensoriali (recettori) coinvolti nel mantenimento della postura sono diversi: la retina, il labirinto, la cute, gli organi tendinei
di Golgi, i fusi neuro-muscolari, i recettori parodontali), nel cranio
è contenuta una gran parte dei fusi neuro-muscolari dell’intero
corpo (50% dei fusi si trova nell’area cranio-cervicale fino al livello
di C3 un 25% si trova sul massetere ed il restante 25% sul resto del
corpo). Un altro elemento da considerare parlando di recettori è
la velocità di lavoro: la velocità dei fusi è di 120m/s la velocità dei
recettori paradontali è di 100 m/s mentre la velocità dei recettori
plantari è di 10 m/s questo dato significa che le informazioni veicolate dai denti e dai muscoli masticatori sono “prioritarie” rispetto a quelle plantari per la modulazione della postura.
Questa ricchezza di fusi neuromuscolari nel massetere deve essere
intesa come una grande capacità di adattamento del nostro organismo: la dimensione verticale non è statica immutabile, al
contrario cambia e i muscoli devono potersi adattare. Per esempio nelle persone anziane edentuale si ha una situazione in cui il
temporale e il massetere devono funzionare con una riduzione di
2 cm della lunghezza di lavoro e infatti riescono comunque a
“stringere” a “chiudere” mantenendo una funzione nutritiva: la
masticazione.
Biomeccanicamente si può considerare un unico complesso funzionale cranio-mandibolo-cervicale al centro del quale c’è l’osso
ioide che con il doppio gruppo muscolare sovra e sottoioideo (muscoli bretella) lavora regolando le diverse funzioni: se l’osso ioide fa
punto fisso con la cervicale la contrazione dei muscoli sovraioidei
determina l’apertura della bocca, quando i punti fissi sono mascellare mandibola e osso ioide (occlusione) la contrazione dei
muscoli sovraioidei consente la deglutizione.
In precedenza abbiamo parlato dei recettori: occhi labirinto udito
olfatto gusto sono tutti localizzati non a caso, nel cranio quindi è
importante che la posizione della testa sia idonea a far si che tutte
le informazioni ambientali apportate dai suddetti recettori sia corretta questo avviene in stazione eretta quando il piano di Francoforte il piano bipupillare e il piano ottico sono paralleli al terreno,
questa posizione viene mantenuta posteriormente dai muscoli
del collo anteriormente dai muscoli sottoioidei, sovraioidei, masticatori e facciali.
La deglutizione è una delle principali funzioni orali le altre sono la
masticazione, e la fonazione alle quali si potrebbe aggiungere
una nuova funzione quella d’informatore della posizione della testa rispetto al corpo mediante i 32 recettori parodontali che viaggiano a 100 m/s portano attraverso il sistema trigeminale le informazioni sui rapporti occlusali (tra mascellare e mandibola) tra
osso ioide e cervicale.
La deglutizione avviene fisiologicamente 2/3 volte al minuto quindi
circa 1500/2000 volte nelle 24 ore sebbene ci sia sempre il contatto
occlusale tra le arcate non sempre si deglutisce il cibo.
La deglutizione è quella funzione vitale che consente il passaggio
del bolo dalla bocca allo stomaco garantendo nel contempo la
chiusura della via aerea.
Tale funzione si svolge nel quadrivio oro-faringeo o VADS vie aerodigestive superiori che potremmo schematizzare come un quadrato la cui parete anteriore è la lingua, la parete posteriore è la
cervicale la parete inferiore la laringe, la parete superiore il palato.
E’ importante sottolineare come fisiologicamente tale quadrivio
non possa contenere aria e cibo contemporaneamente ma che
debba comunque essere pervio o per l’aria (respirazione) o per il
cibo (deglutizione). Come si ottiene questa regolazione funzionale? Con un sistema sofisticato di sfinteri al quale cooperano ben
25 muscoli perfettamente coordinati.
Durante la masticazione la valvola glosso-palatina è chiusa respiro
e mastico nel momento giusto quando il bolo è pronto sul dorso
della lingua lo sfintere glosso-palatino si apre contestualmente si
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DIAGNOSTICA
chiude quello velo-faringeo (per evitare il rigurgito nasale) e chiude
lo sfintere glottico l’epiglottide si abbassa e in questo stesso momento, la mandibola si appoggia al mascellare (in massima intercuspidazione c’è stabilità mandibola-mascellare) l’osso ioide si
eleva trascinando con se la laringe alla cui parete posteriore è attaccato lo sfintere esofageo superiore che nel movimento avanti
alto della laringe si apre per consentire il passaggio del bolo nell’esofago.
Dunque la deglutizione fisiologica è un fenomeno del tutto verticale: un tubo che sale (laringe vie aeree superiori) una tettoia (epiglottide) che funge da spartiacque convogliando il bolo nel comparto posteriore (esofageo)e nel contempo chiude e protegge
il comparto respiratorio anteriore (laringe trachea evitando il soffocamento). Tutte le volte che noi deglutiamo dove passa il cibo?
Nell’esofago che si trova davanti alla colonna cervicale. Nella deglutizione scorretta il meccanismo del tubo che sale si inceppa per
cui è la cervicale che si deve abbassare: non si innesca il meccanismo di innalzamento dell’osso ioide e della laringe che rimane ancorata in basso e allora è la cervicale che si abbassa a
chiudere lo spazio anteriore: movimento del gallinaccio. Abbiamo
detto prima che si deglutisce in media 1500/2000 volte al giorno
pensate ogni deglutizione è uno sforzo a carico della colonna cervicale nel tentativo di compensare il mancato innalzamento dell’osso ioide quanto costa tutto questo alla colonna cervicale?
Ecco che compaiono dolori cervicalgie, lombalgie e cefalee
etc..che soprattutto nei giovani devono essere un campanello di
allarme nei confronti del bilancio oro-facciale e deglutitiorio.
Un frenulo linguale corto, un piercing sulla lingua ma anche una
deglutizione atipica causano una ridotta escursione del muscolo
genio-glosso che a sua volta modifica la contrazione del genio-ioideo determinando degli squilibri muscolari tali per cui l’osso ioide
diventa un fulcro che attraverso l’omoioideo determina una rotazione della scapola con successivo squilibrio del cingolo scapolare per cui all’analisi posturale si evidenzia interiorizzazione del
capo e scapola posteriore che da un punto di vista neuromuscolare significa una attivazione della catena cinetica muscolare
anteriore a partenza dalla catena linguale anteriore (osso ioide)
rispetto alla catena cinetica muscolare posteriore con conseguente interiorizzazione del capo e rettilineizzazione delle vertebre
cervicali. Questo si traduce in una anteriorizzazione del baricentro della persona (cade in avanti), per recuperare centralità (per
non cadere in avanti) attiva i muscoli posteriori della catena lombare con aumento della curvatura fisiologica e lombalgia.
Inoltre ricordiamo anche il ruolo importante dell’osso ioide come
garante della corretta posizione della laringe nel collo controllo
che avviene per mezzo dei già menzionati muscoli bretella sovraioidei e sottoioidei. Partecipa in tal modo alla regolazione delle caratteristiche dell’apparato di risonanza della voce contribuendo a
colorire l’emissione vocale laringea secondo caratteristiche proprie
di ciascun individuo e attraverso le modificazioni posturali interviene anche sulla fisiologia delle articolazioni crico-tiroidee e cricoaritendoidee alle quali è affidata la modulazione dell’emissione
vocale determinadone la modifica delle caratteristiche spettrali
quindi della qualità della voce.
In conclusione è utile ricordare che nella valutazione e trattamento di queste complesse disfunzioni cranio-mandibolo-cervicali
è auspicabile poter contare sul contributo e la stretta collaborazione dei diversi specialisti interessati (odontoiatra, osteopatia foniatra logopedista ortottista fisioterapista) al fine rendere sia multidisciplinare che individuale il progetto terapeutico.
La deglutizione è quella funzione vitale che ci consente l’alimentazione: durante l’atto deglutitorio il cibo masticato viene trasportato dalla bocca allo stomaco garantendo nel contempo la
chiusura della via aerea sia in alto (evitando il rigurgito nasale del
cibo) che in basso (evitando il soffocamento per il passaggio del
cibo nelle vie aeree).
Possiamo definire la deglutizione come una sequenza motoria
complessa d’ attivazioni ed inibizioni bilaterali coordinate di 25 paia
di muscoli della bocca, lingua, mandibola, faringe, laringe ed
esofago. Questi muscoli si trovano in parte nella faccia e in parte
nel collo.
Ricordiamo che nel cranio si trovano anche altri importanti sistemi
recettoriali (oltre a quelli occlusali, mandibolari) che ci consentono
di interagire con il mondo esterno per il mantenimento della po-
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stura: gli organi della vista, dell’udito e dell’equilibrio e del gusto e
dell’olfatto.
Affinché questi recettori funzionino bene convogliando al SNC le
corrette informazioni è necessario che la posizione della testa sia
corretta: cioè che i piani cranici (piano di Francoforte, piano bipupillare e piano ottico) siano paralleli al terreno, questa corretta
posizione della testa viene mantenuta per l’azione dei muscoli
del collo posteriormente e dei muscoli sovraioidei,sottoioidei, masticatori e facciali. Dunque gli stessi muscoli deputati all’atto deglutiotrio sono in realtà parte integrante del sistema posturale cranio-mandibolo-cervicale.
E’ quindi importante allargare le nostre percezioni in un’ottica “olistica” e non più strettamente analitica in cui l’insieme del sistema
deve essere considerato più della somma dei suoi organi componenti. Dobbiamo sempre più spesso andare a cercare le cause dei
sintomi (dolore o ridotta funzione) in distretti apparentemente lontani ma funzionalmente vicini.
Ecco dunque che una cervicalgia soprattutto in una persona giovane deve far pensare ad una alterazione dell’equilibrio della
muscolatura oro-facciale che si ha per esempio nella deglutizione
atipica ad una errata postura della lingua o ad una malocclusione.
La deglutizione è quindi una funzione vitale complessa che viene
svolta da un insieme di organi: bocca, denti, mandibola, lingua,
palato duro, palato molle, faringe esofago che sono non solo perfettamente coordinati tra loro ma anche con altri organi che appartengono ad un sistema più grande che possiamo definire sistema cranio-mandibolo-cervicale.
Dott. CARLO VERDOZZI (*)
Medico chirurgo
Specialista in odontoiatria e protesi dentaria
Centro Posturo Occlusale Romano
Via dei Monti Parioli, 51 - 00197 Roma tel. 06 3244225
e-mail: [email protected]
Dott.ssa PAOLA VIRDIA (*)
Medico chirurgo
Specialista in otorinolaringoiatria
cellulare 335/6526269
e-mail personale: [email protected] ;
tel. studio 06/80691613
RUBRICA
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SPORT&SALUTE
Quando
“vincere”
è un disonore
Il doping nello sport
D
a lunghi anni, ormai, siamo abituati a non esultare
anzitempo per un record battuto da questo o
quell’atleta alle Olimpiadi, per una tappa ciclistica vinta con ampio distacco temporale da questo o
quel ciclista. È la storia miserevole di questi tempi, ma
non solo, che ci induce a sospettare, dietro un record,
l’inganno dell’atleta. Secondo la World Anti-Doping
Agency (WADA), il termine doping comincia a diffondersi agli inizi del 1900 soprattutto in ambito ippico dove
i cavalli venivano dopati con un composto di oppio, tabacco e sostanze narcotiche anche se negli altri sport,
quelli di durata, è già in uso la stricnina, la caffeina e la
cocaina, uniti all’alcool. Si narra che il maratoneta americano Thomas Hicks ai giochi di Saint Louis nel 1904 vinse
la medaglia d’oro aiutato dal suo manager che durante la corsa gli avrebbe propinato iniezioni di solfato di
stricnina, sorsi e frizioni di cognac francese e un uovo
crudo. Ma senza andare così lontano nei tempi, nel 1960
il ciclista danese Knud Enemark Jensen crolla a terra durante la cronometro a squadre al primo giorno di gare ai
Giochi olimpici di Roma; sette anni più tardi, il britannico
Tommy Simpson, muore lungo i tornanti del Mont Ventoux
nel corso della cinquantaquattresima Grande Boucle,
nel suo caso si parlò di metamfetamine, sostanze che,
agli inizi degli anni Sessanta del Novecento, avevano
causato le prime squalifiche nella massima serie di calcio italiano nonché la morte del diciottenne francese
Jean Louis Quadri durante un match. Nell’arco di alcuni decenni il doping esplode in diversi ambiti sportivi e
in contesti internazionali. Alle Olimpiadi di Atlanta del
1996 solo 2 atlete furono trovate positive ad anabolizzanti
e poi squalificate. Nell’estate del 1998 è l’allenatore di
calcio Zdenek Zeman a sollevare dubbi sul doping nel
mondo del calcio, mentre il mondo delle due ruote finisce nel mezzo della tempesta poiché alla frontiera
franco-belga una vettura di una squadra del Tour viene
trovata carica di prodotti dopanti durante un controllo
di routine.
Cos’è il doping? Non solo l’etica sportiva ma la salute
pubblica più in generale risente del fenomeno doping
già da diverso tempo. È per questo che è sorto l’imperativo di regolamentare, con un’opportuna normativa,
tale problematica. A proposito l’articolo 1 della Legge
376/2000 cita: "Costituiscono doping la somministrazione
o l´assunzione o la somministrazione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e
l´adozione o la sottoposizione a pratiche mediche non
giustificate da condizioni patologiche e idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell´organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli
atleti.” Nonostante, tale legislazione che prevede sanzioni penali per chi fa uso di doping, il fenomeno non ha
smesso di serpeggiare tra gli spogliatoi degli atleti dove
circolano diverse sostanze che possono classificarsi in tre
grandi categorie: farmaci non vietati per doping, ma utilizzati per scopi diversi da quelli autorizzati; farmaci vietati
per doping; gli integratori, ovvero i prodotti salutistici,
vale a dire tutti quei prodotti che servono a reintegrare
eventuali perdite di macro e micronutrienti (sali, aminoacidi, vitamine). Tra i farmaci vietati per doping ricordiamo l’Eritropoietina (EPO) che agisce stimolando la
produzione di globuli rossi. L’abuso di tale sostanza, normalmente utilizzata per il trattamento dell’anemia nei pazienti con insufficienza renale cronica, nei soggetti sani
può provocare ictus, trombosi e infarto del miocardio; gli
stimolanti (amfetamine, cocaina, ecc.) che aumentano
il livello di vigilanza, l’agonismo e l’aggressività comportando il rischio di aritmie cardiache, disturbi neurologici
e psichiatrici.
La diffusione di massa del fenomeno doping. È facile immaginare come nella nostra società, caratterizzata da
una logica di prestazione a ogni costo e dalla necessità
di successo per avere un’identità, trova terreno fertile la
pratica del doping. Si tratta in sostanza di una risposta facile e immediata per rimanere al passo, per non essere
lasciato indietro da una società in cui contano risultati e
denaro al di là del vero benessere dell’individuo. Provare
piacere, superare la fatica mentale, appartenere a un
gruppo, affrontare gli stress, migliorare le performances
e apparire fisicamente migliore sono, dunque, gli scopi.
Ecco allora che il doping non è più il problema del singolo, di quell’atleta o di quell’altro quanto piuttosto riflette lo stato narcolettico in cui è caduto l’intera società. Da qui la necessità di recuperare valori e
dell’assunzione di una maggiore responsabilità da parte
delle agenzie formative ed educative (mass media, genitori, educatori, allenatori, medici, dirigenti) verso modelli
attenti ai bisogni evolutivi di ciascun individuo e volti a valorizzare l’impegno e a premiare la motivazione al lavoro
e alla fatica (Notizie tratte dal Bollettino d'Informazione sui
Farmaci, Rivista Aifa, n.5/2008).
francesco randazzo
Esperto di tecniche sportive
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OMEOPATIA
Allegie
di stagione
&omeopatia
Curare l'ipersensibilità non solo fisica,
per guarire in modo naturale
Dott. Francesco Candeloro (*)
L
e malattie allergiche e, nel caso
specifico quelle stagionali, rappresentano un fastidioso disturbo, che
colpisce un numero sempre crescente
di adulti e bambini. L’allergia consiste
in una risposta esagerata del sistema
immunitario a una sostanza innocua,
ma riconosciuta come dannosa per
l’organismo. La sostanza in questione è
detta allergene: i motivi che inducono
il sistema immunitario a rispondere in
maniera anomala ad essa non sono
chiari. L'incremento sistematico delle
allergie è certamente dovuto anche
all’inquinamento atmosferico: le riniti
allergiche affliggono il 13% di coloro
che vivono in città, contro solo il 3% di
coloro che vivono in campagna; circa
il 42% dei bambini sotto i cinque anni,
che abitano nelle maggiori città italiane, ha sintomi asmatici.
I pollini sono la prima causa delle allergie stagionali (in primavera/estate); tra
questi, la parietaria e le graminacee
sono senza dubbio i principali responsabili dei fastidiosi sintomi: il perdurare
del loro fiorire da agosto a ottobre fa sì
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che in molti si scatenino pesanti reazioni anche in una stagione "insospettabile", cioè in piena estate.
Le manifestazioni cliniche delle reazioni
allergiche sono diverse, e possono coesistere, o succedersi, nel corso della vita
della persona che ne è affetto. La rinite
allergica corrisponde ad un’infiammazione della mucosa nasale e si traduce
in una sensazione di naso ostruito, di
naso che cola, di prurito a livello del
naso o del palato, di starnuti ripetuti.
Può inoltre venire associata ad una irritazione oculare (rinocongiuntivite allergica). L'asma allergica, invece, è caratterizzata da un disturbo respiratorio
intenso, da una respirazione affannosa
con tosse (generalmente notturna).
L'orticaria allergica appare spesso velocemente dopo l'ingestione o l'assunzione di un farmaco o di un alimento. Si
manifesta mediante un insieme di piccole papule rosse (piccoli brufoli sulla
pelle) o di placche in rilievo sulla pelle,
accompagnate da prurito intenso che
a volte interessa l'intero corpo. L'edema
di Quincke, infine, è una forma parti-
colare d'orticaria, che si estende in profondità verso i tessuti sottocutanei, e
anche verso le mucose. Se in forma severa, può raggiungere le vie aerodigestive superiori (gola e laringe) e dare
luogo a crisi di soffocamento, con caduta della pressione arteriosa e perdita
di conoscenza (Shock anafilattico).
Fra i test diagnostici più comunemente
utilizzati per l’individuazione dell’allergene scatenante, vanno ricordati i test
cutanei (prick test), che si eseguono testando la cute del paziente con varie
sostanze, e osservando quali di queste
producano gonfiore o arrossamento, il
prist (dosaggio delle immunoglobuline
E totali) e il rast (dosaggio delle immunoglobuline specifiche per un preciso
allergene): entrambi sono effettuati sul
sangue del paziente.
La prima terapia è in ogni caso quella
preventiva, e consiste nell’allontanamento del soggetto dalla causa scatenante. A questa si aggiungono le terapie desensibilizzanti e quelle
sintomatiche, basate sull'uso di corti-
OMEOPATIA
sone e/o di antistaminici. Gli esperti internazionali sono unanimi nell'affermare che i farmaci esercitano un controllo nell'asma e nella rinite se
impiegati correttamente, tuttavia queste terapie non trattano la causa dell'allergia, in altre parole non sono in
grado di guarirla.
Ecco ad ogni modo le principali classi
di farmaci utilizzati nell'allergia:
Antistaminici anti H1
Questi farmaci si oppongono agli effetti dell'istamina, una sostanza infiammatoria liberata al momento della reazione. Tra i principali effetti collaterali di
questa classe di farmaci, ricordiamo
in particolare quello di determinare
una ridotta capacità di concentrazione e di vigilanza (evitare, quindi, di
assumerli durante la guida!).
Corticosteroidi
Sono attualmente gli antinfiammatori
più potenti, ma a lungo andare possono dare luogo a disturbi notevoli
come iperglicemia, aumento di peso,
ipertensione, ulcera, acne, insonnia,
sbalzi di umore, in particolar modo
dopo terapie lunghe e ad alti dosaggi,
e sempre se somministrati per via sistemica (orale o iniettiva).
Immunoterapia specifica
L'Immunoterapia specifica, chiamata
comunemente desensibilizzazione,
costituisce oggi l'unico trattamento
che permette di guarire la malattia allergica. Essa risponde, però, a criteri di
utilizzo particolarmente ristretti: la rinocongiuntivite allergica, l'asma allergica, l'ipersensibilità ai veleni d'Imenotteri (cioè l'allergia alle punture d'api, di
vespe, di calabroni, ecc.) sono le più
comuni indicazioni; i casi più favorevoli sono le sensibilizzazioni di recente
comparsa e quelle con un solo allergene (le sensibilizzazioni multiple "rispondono" meno al trattamento).
La terapia omeopatica
P
roprio i limiti delle terapie farmacologiche e della
terapia desensibilizzante giustificano e impongono
al medico e ai pazienti la ricerca di mezzi di cura
più idonei, sia nel caso delle semplici manifestazioni
acute, sia al fine di prevenirne il ripetersi, senza dover necessariamente imporre al paziente spiacevoli rinunce
alle proprie abitudini di vita.
E così nelle manifestazioni acute delle reazioni allergiche,
molto utili si riveleranno quei rimedi sintomatici prescritti
in relazione alla peculiarità dei disturbi lamentati dalla
persona.
Per meglio comprendere questo aspetto, osserviamo
come nelle riniti e rinocongiuntiviti oltre ai sintomi propri
della malattia saremo portati a verificare se la secrezione
nasale irrita o meno i margini del naso, se si ha lacrimazione, e se questa è più o meno bruciante, se le manifestazioni presentano orari caratteristici di peggioramento così come situazioni atmosferiche o ambientali,
giungendo così a poter scegliere tra Allium Cepa, euphrasia o nux Vomica - solo per citare pochi esempi - rimedio quest’ultimo in cui prevalgono il senso di otturazione nasale e l’ipersensibilità a odori e profumi.
Utilizzando la stessa metodologia, poi, se l’allergia si manifesta soprattutto con crisi asmatiche, verificheremo
l’orario del giorno in cui queste sono più frequenti, le condizioni atmosferiche che le scatenano, le modalità di aggravamento e miglioramento, ed eventuali sintomi mentali ad esse associati: e così, ad esempio, in persone le
cui crisi notturne compaiono tra l’una e le tre del mattino
e si accompagnano a notevole ansia e agitazione fisica
saremo indotti a prescrivere Arsenicum Album, mentre
Kali Carbonicum sarà più indicato in coloro che presentano le crisi tra le due e le quattro del mattino e natrum
Sulfuricum quando le stesse compaiono dopo esposizione al freddo umido.
Ma senza dubbio il campo della prevenzione è quello in
cui l’omeopatia può fornire ai pazienti allergici i servigi
migliori, senza farli incorrere nei possibili effetti collaterali
dei cortisonici e degli antistaminici, e senza richiedere loro
periodi di adesione alla cura così prolungati come nel
caso delle terapie di desensibilizzazione. Conoscendo, infatti, le caratteristiche peculiari di ogni rimedio omeopatico, quelle caratteristiche, cioè, capaci di individualizzare ogni singolo caso di malattia, così da far apparire
il malato che si nasconde dietro questa, con le sue ansie, le sue irragionevoli paure, e le inclinazioni temperamentali che lo contraddistinguono, è possibile trattare
l’ipersensibilità fisica, respiratoria o cutanea che sia, ri-
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OMEOPATIA
conoscendola come l’espressione più evidente di
un’ipersensibilità più profonda ed emotiva, che è andata progressivamente strutturandosi nella persona
come effetto dell’ereditarietà, dell’educazione ricevuta,
delle esperienze personali e del modo individuale di reagire a queste.
Si capisce bene, quindi, che senza agire su questa ipersensibilità, su questa iperreattività, solo apparentemente
separata da ogni relazione con i sintomi fisici della persona, ed invece strettamente connessa ad essi - come
ci rivela l’omeopatia e la sua visione unitaria dell’essere
umano - non sarà possibile ottenere che una remissione
parziale dei sintomi, in quanto di tale aspetto locale non
si sarà giunti ad identificare l’effettiva causa scatenante,
in altre parole: l’ipersensibilità a tutto ciò che circonda la
persona, ancor prima dei pollini: le situazioni più disparate, alcune persone del suo ambiente, determinati
comportamenti di terzi, ecc.
E’ così ad esempio che il precipitoso Argentum nitricum,
sempre particolarmente in ansia tutte le volte che si
trova al cospetto di una prova impegnativa, manifesterà ancor di più la sua emotività, fino alla comparsa di
veri e propri attacchi di panico, specialmente negli ambienti chiusi o affollati, o ancora in presenza di spazi
aperti, oppure di posti elevati, mentre Silicea, dal carattere notoriamente gentile e accomodante, a tratti
quasi rassegnato, si mostrerà sproporzionatamente irritabile in presenza di quelle circostanze che rievocano in
lui la sua insicurezza di fondo, e quindi la paura di non essere all’altezza della situazione, come può accadere
prima di un esame, un colloquio od una particolare esibizione; ancora Ignatia, che manifesterà la sua iperemotività soprattutto in conseguenza di contrarietà e dispiaceri, i quali la spingeranno facilmente a isolarsi per
piangere, e rimuginare mentalmente ogni triste episodio,
mentre Phosphorus, particolarmente sensibile alle sofferenze altrui, lo sarà ancor di più in presenza di determinati fenomeni atmosferici, come il temporale ad esempio; abbiamo poi Pulsatilla, dal carattere timido e
ipersensibile, che manifesterà tutto il suo pudore e la
sua insicurezza sotto forma di imbarazzati ed imbarazzanti rossori della cute del viso.
Ci sono ancora rimedi che presentano una particolare
sensibilità alle offese altrui: penso in particolare a Lycopodium, dal carattere sovente autoritario, che proprio
per questo poco sopporta qualsiasi manifestazione di intolleranza alle sue ragioni; natrum muriaticum, che a
seguito di ogni piccola offesa si isola e comincia a ripensare a guai e dispiaceri del passato senza possibilità
di fornirgli alcun conforto, e Staphysagria che, quando
offeso, trattiene la collera e l’indignazione pur di non mostrare il lato più debole del suo carattere.
Infine, un rimedio molto spesso utilizzato per la cura delle
allergie è Sulfur che, particolarmente quando è ancora
in buona forma psicofisica, non ama privarsi mai di nulla,
in modo particolare dei piaceri della tavola, assolutamente convinto della sua straordinaria salute. Proprio
per questo, però, spesso finisce per sovraccaricare il suo
organismo, e allora, con una caratteristica periodicità, le
reazioni allergiche, anche particolarmente intense, si
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succederanno allo scopo di porre rimedio, per quanto
possibile, ai suoi ripetuti stravizi.
Sono questi solo pochi esempi che ci dimostrano come
sia difficile, ma anche straordinariamente stimolante cercare di guarire anche il sintomo più banale, piuttosto che
semplicemente provare a sopprimerlo, come normalmente accade con i farmaci tradizionali. Tutto questo si
può realizzare mediante la comprensione di alcune peculiarità che differenziano la medicina omeopatica da
quella tradizionale.
Gli aspetti peculiari a cui mi riferisco sono, da una parte
la possibilità, attraverso una metodica decisamente raffinata, di riconoscere e trattare il malato che si nasconde
dietro ogni disturbo, anche il più banale, giungendo così
ad eliminare le cause e non semplicemente gli effetti
delle malattie, e dall’altra parte l’utilizzo di strumenti di
cura capaci di agire nel pieno rispetto della fisiologia dei
processi vitali, ovvero senza stravolgerli o modificarli - al
punto tale da far insorgere, accanto ad effetti apparentemente benefici, un altrettanto cospicuo numero
di effetti nocivi - bensì riuscendo a riportare l’armonia necessaria al loro libero fluire, armonia che, resa permanente da opportune ripetizioni del rimedio, si opporrà
con sempre maggiore tenacia alla ricomparsa dei sintomi. Tutto questo si tradurrà in una ritrovata adattabilità
dell’organismo intero, coinvolgente cioè anche la sua
sfera emotiva, che permetterà alla persona di non esitare più in comportamenti esagerati di fronte a situazioni
innocue, gratuite provocazioni, imposizioni esterne o
personali, afflizioni affettive o esasperate insicurezze, rendendo così più facile il ritorno a quella leggerezza del
cuore, che in ogni circostanza, anche la più spiacevole,
fa guardare alla speranza quale unico sostegno possibile
di quel cammino verso la Verità smarrita che, in un processo di reciproca fusione, permetterà alla persona di
tornare a sentirsi frammento sempiterno di un creato,
non più avvertito, finalmente, come incomprensibile nemico della propria esistenza.
F.C.
(*) Dott. FRANCESCO CANDELORO
Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia, ed i successivi perfezionamenti in
Medicina Generale e Medicina Interna, ha approfondito lo studio dell’Omeopatia presso la scuola del prof. A. Negro.
Da alcuni anni insegna Omeopatia, più volte ha preso parte a trasmissioni
televisive come esperto della materia e, sempre come omeopata, è frequente autore di articoli e conferenze a carattere scientifico-divulgativo.
Studio Privato - Montesacro
Via di Sacco Pastore 37 ROMA - Tel: 0686210943 Cell: 3476219978
Sito: http://www.omeopata.org
Nuova Medica Flaminia - Corso Francia
Via Cassia Nuova 48 ROMA - Telefono: 0636382176
Unilo - Parioli
Via Michele Mercati 38 ROMA - Telefono: 063232574
LA CURA DEI NOSTRI ANIMALI
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ANTROPOLOGIA CULTURALE
Storia della Medicina
di giuliano Valeri
6a puntata
1600: IL SECOLO DELLA PEStE...
E DI GALILEO
“... Fu allora che Giosuè si rivolse al Signore... e gridò al
cospetto del popolo: O sole, fermati su Gabaon, e tu o
luna, sulla valle di Aialoni.
E il sole si fermò e la lune ristette, fino a che il popolo si fu
vendicato dei suoi nemici...
Il sole si fermò e non tramontò più per un intero giorno”.
(Giosuè 10, 12-13)
E ancora: ... “sulle sue basi fondasti la terra, / e starà innota negli evi degli evi (Salmo 104,5)
Così è scritto nella Bibbia ed è per questo che la Santa
Inquisizione il 22 giugno 1633 condannò Galileo all’abiura
e al carcere a vita (a Giordano Bruno andò peggio per
le sue “blasfeme” affermazioni sull’Universo: venne arso
vivo a Campo de’ Fiori dopo essere rimasto in catene
per ben 7 anni) accusandolo di insegnare ai suoi allievi
la “falsa dottrina” secondo cui il sole è al centro del sistema e la terra gli gira intorno.
Ma, a parte il famoso cannocchiale, inventato come è
risaputo da Galileo, a lui va il merito di avere costruito il
prototipo dell’odierno termometro (termoscopio) nel
1607 e, cosa più importante per la medicina, il microscopio nel 1624.
Il 1600 è stato un secolo fecondo dal punto di vista artistico (Bernini, Borromini, Caravaggio), ma nefasto per
quanto concerne la medicina.
Gravi epidemie lo hanno caratterizzato causando la
morte di milioni di persone in tutta Europa.
A parte il vaiolo, il tifo, la scarlattina e la difterite, fu la peste che, scoppiata in Italia fra il 1629-1631 (la peste descritta dal Manzoni nei Promessi Sposi), causò la morte di
oltre un milione di persone nella sola Italia del Nord.
Termoscopio
di Galileo
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A Roma la peste fece la sua tragica comparsa (a parte
le annuali epidemie causate dalle esondazioni del Tevere con la putrefazione di migliaia di animali e soprattutto di topi), nel 1656 monsignor Castaldi (l’assessore alla
Sanità di quei tempi) prescrisse una serie di disposizioni
igieniche che ancora oggi sono alla base di ogni misura
di difesa sanitaria per l’intero comparto.
La chirurgia peraltro ha avuto nel ‘600 un grande sviluppo soprattutto nel campo dell’ostetricia e della ginecologia in generale con l’introduzione del “forcipe”,
inventato nel 1647 da Peter Chamberles.
E’ in questo periodo inoltre che la medicina diventa “sperimentale” con la nascita delle “Accademie” a latere
delle molto più anziane “Università” dando così un colpo
decisivo ai vecchi sistemi che avevano dominato incontrastati l’insegnamento della medicina per molti secoli.
Il microscopio composto, in cartone, pelle e legno, è inserito in un supporto
di ferro con tre gambe ricurve. Il tubo esterno è ricoperto di cartapecora verde
con decorazioni in oro. Sono presenti tre lenti (una obiettiva, una di campo
e una oculare), tutte biconvesse. L'obiettivo misura 11 mm di diametro e presenta uno spessore di 3,5 mm. Il vetro ha buona trasparenza e poche imperfezioni; il bordo è smerigliato e presenta alcune lievi scheggiature. La lente
di campo, con diametro di 30 mm e spessore di 4,7 mm, è collocata in una
cella che poggia sul fondo del tubo interno. Il vetro, che ha una coloritura ambrata tendente al verde e presenta qualche bolla, è smerigliato e scheggiato
sul bordo; anche l'oculare, con apertura di 24 mm, evidenzia qualche bolla;
è protetto da un coperchio di legno che può essere avvitato sulla montatura.
Si tratta di uno strumento molto importante, la cui costruzione, assegnata tradizionalmente a Galileo, sembra più plausibile attribuire a Giuseppe Campani.
Fu Johannes Faber, membro dell'Accademia dei Lincei, a battezzare, nel
1625, l'occhialino di Galileo con il termine microscopio.
Galileo Galilei
Nacque a Pisa il 15 febbraio 1564 e studiò nella sua città, dove occupò la cattedra di matematica dal 1589 al 1592. Passò poi alla
cattedra di matematica dello Studio di Padova, dove rimase fino
al 1610. Negli anni padovani compì studi ed esperimenti di meccanica, costruì il termoscopio, ideò e costruì il compasso geometrico e militare. Nel 1594 ottenne il brevetto per una macchina da
alzare acqua. Nel 1609 mise a punto il cannocchiale col quale
compì le osservazioni che lo portarono alla scoperta dei satelliti di
Giove. Studiò le singolari apparenze di Saturno, osservò le fasi di
Venere. Nel 1611 andò a Roma. Fu ascritto all'Accademia dei Lincei e osservò le macchie solari. Nel 1612 iniziarono le opposizioni
alle teorie copernicane sostenute da Galileo. Si recò quindi a
Roma per difendersi dalle accuse mosse, ma nel 1616 ricevette
un'ammonizione dalle mani del Cardinale Bellarmino che lo diffidò
dal tenere e insegnare l'astronomia copernicana perché contraria
alle affermazioni delle Sacre Scritture. Nel 1622 scrisse il Saggiatore, che fu approvato e pubblicato a Roma nel 1623. Nel
1624 mise a punto il primo esemplare conosciuto di microscopio.
Nel 1630 si recò ancora a Roma per sollecitare la licenza di
stampa del dialogo dei Massimi sistemi, stampato a Firenze nel
1632. Nell'ottobre del 1632 fu intimato a Galileo di presentarsi al
Sant'Uffizio a Roma. Il tribunale emise una sentenza di condanna
e costrinse Galileo all'abiura. Fu relegato in isolamento a Siena e
finalmente, nel dicembre del 1633, gli fu concesso di ritirarsi nella
sua villa di Arcetridove morì l'8 gennaio del 1642.
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RUBRICA
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ANTROPOLOGIA CULTURALE
L’Abate
Lazzaro
SPALLANZANI
di giuliano Valeri
D
opo Leonardo e Galileo, Lazzaro Spallanzani (Scandiano
1729 – Pavia 1799), filosofo,
scienziato, professore di logica
metafisica e greco, precursore
dell’inseminazione artificiale
nonché abate (aveva studiato nel collegio dei Gesuiti di Reggio Emilia), si
può tranquillamente considerare il vero padre
della sperimentazione
della moderna scienza
medica, Spallanzani effettuò studi, ricerche,
prove, esperimenti praticamente su tutto: sui
minerali, sui vegetali, sugli esseri umani (compreso se stesso), sugli
animali e soprattutto sui
microrganismi (Pasteur
gli deve molto).
Osservò inoltre che i germi
muoiono nell’acqua in
ebollizione, che non ci sono
corpuscoli rossi nel sangue
degli invertebrati, che il sangue circola nel corpo umano
seguendo un percorso preciso,
che gli esseri viventi respirano con
tutti i loro tessuti interni e non solo con
i polmoni, che i pipistrelli hanno addirittura un sesto senso ecc.
Un collega un giorno gli chiese: “Scusa, qual è
Le scoperte di Spallanzani
n dimostrò che i microrganismi della fermentazione e
n
n
n
n
n
n
della putrefazione non nascono spontaneamente: sono
vivi e vegeti e si riproducono smisuratamente appunto
nei corpi putrefatti (la vaccinazione preventiva di Pasteur nasce da questa scoperta di Spallanzani).
Tutti gli esseri inferiori, scrisse, si moltiplicano per
“scissione”.
Osservò che i germi morivano nell’acqua bollente.
Constatò che gli invertebrati non hanno i corpuscoli rossi.
Scoprì la circolazione capillare del sangue.
dimostrò che la respirazione interessa tutti i tessuti
degli esseri viventi e non solo i loro polmoni.
Studiò l’anatomia di moltissimi animali tra cui gli squali,
le anguille, i pipistrelli e tanti altri.
il tuo maestro, a chi ti ispiri per scrivere le
tue opere?”. “Veramente”, rispose Spallanzani, “quando scrivo di un argomento fingo di ignorare tutto quello
che è stato scritto da altri, cioè
come se fossi io il primo a trattarlo
e renderlo pubblico. Questo metodo mi è parso sempre quello
più sicuro e solo dopo essermi
impadronito dell’argomento
e dopo accurate, meticolose
osservazioni, confronto i risultati dei colleghi con quelli
miei”.
Spallanzani credeva talmente nell’autosperimentazione che una volta, nel tentativo di conoscere e
approfondire l’effetto dei
succhi gastrici nello stomaco
dopo ogni pasto, inghiottì un
tubetto aperto da un lato
con all’interno un po’ di
carne avendo però l’accortezza di legarne l’estremità ad
un filo la cui estremità, una volta
che il contenitore aveva raggiunto il suo stomaco, rimase tranquillamente a penzoloni tra le sue
labbra.
Rimase così per ben 18 ore (non sappiamo come giustificò la cosa con i suoi
amici e colleghi) dopodiché tirò il filo ed
estrasse il piccolo cilindro con il suo contenuto.
Osservò che la carne era stata ridotta in poltiglia gelatinosa dai succhi gastrici e che peraltro aveva un sapore dolciastro.
Gli chiesero: “Scusi, professore, come fa a sapere che
aveva un sapore dolciastro?” “Semplice”, rispose sorridendo. “L’ho rimangiata!”.
Questo è stato Lazzaro Spallanzani: uno dei più grandi
scienziati – ricercatori del XVIII secolo.
Le opere di Spallanzani
1765
1768
1768
1773
1776
1792
1794
Saggio sulle osservazioni microscopiche
La riproduzione degli animali
Azione del cuore nei vasi
Trattato sulla circolazione del sangue
Opuscoli di fisica animale e vegetale
Viaggi nelle due Sicilie e negli Appennini
Studi sui pipistrelli
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In vacanza
con il
proprio
animale
Le cose da sapere per partire preparati
Dott.ssa marcella lucia (*)
C
on l’arrivo della bella stagione ci si
prepara a partire in vacanza e cane
e gatto ci accompagnano sempre
più spesso nei nostri viaggi, sia in Italia che all’estero. Conoscere le principali norme dedicatie ai viaggi con gli amici a quattro
zampe ci aiuterà a evitare spiacevoli inconvenienti al momento della partenza o
nel luogo di villeggiatura.
ISCrIZIone AnAgrAfe CAnInA
Identificare il proprio cane tramite l’applicazione di un microchip è obbligatorio.
L’iscrizione all’anagrafe canina viene effettuata da un veterinario abilitato all’impianto
o direttamente dal veterinario della propria
ASL di appartenenza.
Se l'animale identificato con microchip
viene smarrito o rubato, può essere rintracciato facilmente grazie alle banche dati
nelle quali lo stesso animale è registrato; il sistema di identificazione elettronica è inoltre
un deterrente per chi intende liberarsi del
proprio animale.
La vecchia metodologia d'identificazione
del cane si avvaleva del "tatuaggio" che
comportava molti disagi:
a)necessità di una sedazione o anestesia;
b)difficoltà di lettura dei dati tatuati;
c)scolorimento dell'Inchiostro;
d)enorme diversificazione di sigle tatuate.
Per ovviare alle suddette problematiche, gli
enti competenti hanno trovato risposte po-
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sitive dell'utilizzo del microchip, costituito da una capsula iniettabile di vetro
biocompatibile. Essa contiene un chip su
cui è impresso un codice a 15 cifre. E trattato
in modo da impedirne la migrazione e rimarrà nel corpo del cane per tutta la sua
vita. In Europa viene impiantato nella parte
mediana del collo (destra o sinistra) nel sottocute.
PASSAPorto
Dal 1 ottobre 2004 cani, gatti e furetti, accompagnati dal loro proprietario o da per-
sona fisica che ne assuma la proprietà per
conto del proprietario, per viaggiare attraverso gli Stati dell’Unione Europea o per recarsi nei paesi terzi devono essere in possesso del “Passaporto per animali da
compagnia” (Pet Passaport).
Ha una forma tipografica standard ed ogni
pagina deve riportare il numero di passaporto così composto: codice ISO dello Stato,
codice ISTAT della Regione, numero progressivo di nove cifre individuato secondo le
modalità di ciascuna Regione.
Il passaporto viene rilasciato dai Servizi Veterinari delle ASL (Aziende Sanitarie Locali)
competenti per territorio. Ai fini del rilascio
del passaporto cani, gatti e furetti devono
essere identificati tramite tatuaggio perfettamente leggibile ( validi fino al 3 luglio 2012)
o microchip e registrati all’anagrafe canina.
In italiano e in inglese devono essere riportate le seguenti informazioni:
• Dati del proprietario
• Descrizione dell'animale
•Identificazione dell'animale (con microchip
o tatuaggio)
LA CURA DEI NOSTRI ANIMALI
• Vaccinazione antirabbica (fabbricante e
vaccino/lotto/validità/firma veterinario)
• Test sierologico antirabbico con titolazione
rilasciata dal Laboratorio autorizzato, il test
sierologico è richiesto dal Regno Unito, Irlanda, Svezia e Malta
• Trattamento contro i parassiti per quei
paesi che lo richiedono
Il proprietario del cane, gatto o furetto deve
recarsi nelle sedi dei Servizi Veterinari dell'ASL
portando l’animale per il controllo di leggibilità del microchip o del tatuaggio, il certificato di avvenuta applicazione del microchip, e il libretto sanitario attestante la
vaccinazione antirabbica in corso di validità
se eseguita anteriormente al rilascio del passaporto. Le vaccinazioni eseguite dopo il rilascio del passaporto potranno essere registrate direttamente sul passaporto dal
Veterinario Libero Professionista Autorizzato
che le ha eseguite.
VACCInAZIonI
Quando si programma un viaggio e si prevede di partire con il proprio animale d’affezione è bene organizzarsi per tempo, almeno due mesi prima, in modo da poter
adempiere agli obblighi previsti dalla regolamentazione sanitaria e procedere alle
eventuali vaccinazioni. È quindi necessario
conoscere gli obblighi sanitari imposti dalla
nazione o regione italiana cui si intende recarsi e i regolamenti delle varie compagnie aeree, marittime e ferroviarie che si
pensa di utilizzare.
• Se ci si reca all’estero, è opportuno prendere informazioni sulle norme sanitarie richieste (vaccinazioni, certificati ed eventuale quarantena) relative al Paese che si
vuole visitare. Tali obblighi variano da stato a
stato. Per l’espatrio, dove è obbligatorio, bisogna sottoporre l’animale alla vaccinazione antirabbica almeno un mese prima
della partenza. In particolare in Europa, Stati
Uniti e Canada, viene richiesto per il cane o
per il gatto il “Certificato internazionale di
origine e sanità” rilasciato da un veterinario
ufficialmente autorizzato o della ASL di competenza. Il certificato é valido 30 giorni ma
possono esserci delle eccezioni (ad esempio
in Brasile solo 5gg.).
• È consigliabile, comunque, portare sempre con sé il libretto sanitario rilasciato dal
proprio veterinario di fiducia sul quale sono
registrate tutte le vaccinazioni effettuate dal
cane o gatto.
• Indipendentemente dalla meta (Italia o
estero), laddove le vaccinazioni non siano
esplicitamente obbligatorie, è comunque
importante proteggere il cane o il gatto dalla
potenziale aggressione di agenti patogeni
nuovi presenti in zone geografiche diverse. Si
può procedere ad una vaccinazione, alla
somministrazione di farmaci che impedi-
scono l’attecchimento dell’infezione e all’osservazione di rigorose norme igieniche.
• In Sardegna è molto diffuso l’echinococco, un particolare tipo di tenia. Si può
proteggere il cane somministrando soltanto
carni cotte e, al ritorno dal soggiorno, è meglio effettuare una visita di controllo e
l’esame delle feci.
• In tutto il bacino del Mediterraneo (per
l’Italia - zone come Sardegna, Argentario,
Isola d’Elba, Sicilia e altre regioni del sud) il
pericolo è rappresentato dal pappatacio
(zanzara) un insetto che può trasmettere la
Leishmaniosi. In tali zone, è preferibile non far
dormire il cane all’aperto durante la notte e
proteggerlo con antiparassitari (spot on o
collari) che oltre a pulci e a zecche proteggono dalla zanzara responsabile della trasmissione della Leishmaniosi.
• Nel nord Italia o comunque in territori umidi
e pianeggianti come la Pianura Padana, bisogna proteggere il cane dalla filariosi cardiopolmonare, una malattia diffusa e pericolosa che si può prevenire somministrando
al cane specifici farmaci.
• È sempre consigliabile, comunque, la vaccinazione antirabbica.
• REGNO UNITO, IRLANDA, SVEZIA, NORVEGIA e MALTA: per il movimento degli animali
verso questi paesi è necessario seguire il Pet
Travel Scheme (PETS):
Per essere idonei al PETS gli animali dovranno
rispondere ai seguenti requisiti:
1. Devono risiedere nell'Ue, oppure paesi
non-Ue qualificati da almeno sei mesi.
2. Devono prima essere sottoposti ad innesto
di microchip prima e successivamente vaccinati, nel detto ordine, per la rabbia con un
vaccino inattivato.
3. I cani e i gatti devono essere sottoposti ad
analisi del sangue, presso un Laboratorio riconosciuto dalla Commissione Europea, per
eseguire la titolazione degli anticorpi antirabbici (il titolo deve essere pari o superiore a
0,5 UI/L); il prelievo deve essere eseguito
dopo 30 gg dalla vaccinazione e almeno 6
mesi prima della partenza verso Regno Unito,
Irlanda e Malta e 120 gg dopo la vaccinazione per l’introduzione in Svezia e Norvegia.
Una volta effettuata la titolazione nei confronti della rabbia, e successivamente trascritta nel passaporto a cura della ASL, non
è più necessario procedere ad ulteriore indagine purché l’animale sia vaccinato regolarmente con cadenza annuale nei confronti della rabbia.
4. L’animale deve essere sottoposto a trattamento antiparassitario contro le zecche e
l’Echinococco non prima di 24h e non oltre
le 48h dall’imbarco.
5. I gatti, dovranno essere oggetto di applicazione di microchip, pur non iscrivendoli
nell’anagrafe informatica dei cani, ma rilasciando un certificato con indicato il codice
del microchip applicato.
In Aereo
Ogni Compagnia aerea ha le sue regole.
E’ quindi opportuno al momento della prenotazione comunicare alla compagnia la
presenza del proprio animale. Generalmente se si tratta di cani di piccola taglia
(inferiore ai 10 Kg di peso) o gatti è possibile viaggiano nella stiva pressurizzata in
gabbie rinforzate che si acquistano presso
negozi specializzati. I cani guida per non
vedenti possono viaggiare con il proprietario purché muniti di museruola.
In treno
A bordo dei treni nazionali Trenitalia permette il trasporto gratuito di cani di tutte le
categorie di treni, custoditi nell’apposito
contenitore di dimensioni non superiori a
70x30x50. E’ consentito un solo contenitore
per ciascun viaggiatore.
Per trasportare cani di taglia grande bisognerà pagare un biglietto di seconda classe
alla tariffa prevista per il treno utilizzato ridotta del 50%. E’ ammesso il trasporto a titolo
gratuito del cane guida delle persone non
vedenti, anche se accompagnate, su tutte
le categorie di treni, senza vincoli.
Se sprovvisti di iscrizione all’anagrafe canina
si rischia una multa di 25 €.
In Auto
Secondo l’art. 169 del Codice stradale :
” è consentito il trasporto di animali domestici, purché custoditi in apposita gabbia o
contenitore o nel vano posteriore al posto di
guida appositamente diviso da rete o altro
mezzo idoneo che, se istallati in via permanente devono essere autorizzati dal competente ufficio della Motorizzazione civile.
Se si tratta di un solo animale domestico non
sono necessari gabbia, contenitore o rete divisoria, purché esso non costituisca impedimento o pericolo per la guida. Può costituire impedimento o pericolo, ad esempio,
trasportare l'animale sulle ginocchia, oppure
il trasporto di un animale irrequieto."
A questo proposito è opportuno ricordare
che per viaggi lunghi e per cani che soffrono di mal d’auto sono disponibili dei farmaci (da somministrare dietro consiglio del
veterinario) in grado di ridurre questi effetti indesiderati (vomito, ipersalivazione ). E’ utile
anche abituare il cane a dei piccoli tragitti in
macchina prima di avventurarsi in un lungo
viaggio ed attrezzarsi per fare delle soste
qualora il viaggio sia di molte ore.
Infine, qualora non sia possibile portare con
sé il proprio animale, sono disponibili pensioni in grado di accogliere cani e gatti e di
prendersene cura al meglio durante la vostra assenza.
Per il gatto, amando poco gli spostamenti,
potrebbe essere utile ricorrere all’aiuto di un
parente o amico in modo tale da evitare lo
stress dovuto allo spostamento. Anche in
questo caso il veterinario potrà consigliare
l’uso di particolari prese elettriche a base di
feromoni (“FELIWAY”) in grado di avere un effetto anti stress per il gatto.
Qualche sito utile da consultare:
www.enpa.it; www.alpitour.it;
www.grandearca.it
(*) Dott.ssa MARCELLA LUCIA
C.E.S. (Certificato di studi superiori di dermatologia veterinaria) - Medico Veterinario
Ambulatorio:
via M. Di Lando, 90/a Roma - Tel. 06.44252033
www.veterinariomarcellalucia.com
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PUBBLICITA’ REdAZIONALE
COMUNICAZIONE&SALUTE
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RUBRICA
PUBBLICITA’ REdAZIONALE
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LOGOPEDIA
e
Giochiamo
parliamo
insieme
N
ella Dichiarazione dei diritti del fanciullo si dichiara
fra l’altro “Il bambino deve avere tutte le possibilità di dedicarsi ai giochi ed alle attività ricreative,
che devono essere orientate a fini educativi; e i poteri
pubblici devono fare ogni sforzo per favorire la realizzazione di tale diritto”.
Il gioco è stato definito in molteplici maniere;,”apprendistato all’età adulta “; “primo lavoro dell’uomo”; “vitamina della mente; ma per quanto concerne il mio lavoro
di Logopedista lo definisco “MEZZO DI COMUNICAZIONE
PRIMARIO”.
Il gioco è sicuramente l’espressione più autentica e spontanea dell’infanzia, è attraverso l’attività ludica che si
possono vedere le tendenze ed inclinazione del bambino.
Secondo Giuseppe Pitrè, importante studioso e raccoglitore di tradizioni popolari “ il fanciullo è un piccolo
uomo e noi, fanciulli di una volta, possiamo nei suoi atti
relazionali di domani, come nel breve periodo della sua
età spensierata, studiare quelli dell’agitata adolescenza
e della non lieta maturità”.
I bambini possiedono l’istinto al gioco e questa attitudine
emerge già da piccolissimi. Il gioco è una delle componenti principali nella formazione psico-fisica dell’individuo; è occasione di socializzazione, il gioco stimola l’inventiva, la curiosità, l’ingegno, la manualità, la creatività
esso abitua la competizione , alla riflessione, al rispetto
delle regole.
Attraverso il gioco si potenziano abilità fisiche e motorie,
contribuisce a formare la mente; rappresenta inoltre,
un vero e proprio allenamento che il bambino compie
inconsapevolmente per avvicinarsi e adattarsi alla società degli adulti.
gIoCo e LInguAggIo
Fin dalla nascita il gioco è per il piccolo una necessità,
come quelle di respirare, mangiare dormire. Considerando però che ad esso giunge mediante le esperienze
che gli permettono di adattarsi all’ambiente e riceverne
gli stimoli, si deve però notare che alla nascita i mezzi per
tale contatto sono molto ridotti. Solo quando sarà in
grado di compiere un’azione o più, potrà prendere coscienza di quanto lo circonda e l’oggetto sarà in funzione dell’azione.
Un buono sviluppo motorio ed affettivo è tuttavia essenziale per le sue capacità esplorative.
Il bambino dalla nascita ai sei mesi ha come unico giocattolo se stesso.
Già dalle prime settimane percepisce rumori e riesce a
seguire movimenti. Lo attirano le cose che si muovono e
che emettono suoni, quindi il genitore dovrà proporre al
bambino supino giochi che sviluppino tutti i sensi e favoriscano i primi movimenti degli arti superiori ed inferiori,
del capo e del tronco; giochi di luce, sonagli, oggetti per
stimolare le prensioni; tutti questi giochi accompagnati
chiaramente da un grande componente vocale di
supporto attraverso esclamazioni e una continua verbalizzazione da parte della madre o del padre.
A soli due mesi il bambino intuisce reazioni di causa-effetto (caduta-rumore) da esperienze casuali, che egli
trasforma in gioco.
Dai sei mesi ai dodici inizia il desiderio di esplorare e gli offriamo palle e varie dimensioni e colori, cubi, animali di
plastica ai quali genitori dovranno formalizzarne il suono
del verso in forma onomatopeica (bau- miao- hiò- chicchirichì) per facilitare nel bambino la comprensione e
quindi la produzione, per il suo apparato fono-articolatorio ancora non preparato alla ripetizioni di lettere (fonemi) complessi nell’esecuzione; e questa modalità
espressiva del genitore verso il bambino andrà allargata
anche nella semplificazione del suono/rumore di un oggetto che cade con dei “Bum” o altri suoni emessi ad
imitazione di rumori presi dall’ambiente circostante
come il motore della macchina “Brumm”o un clacson
“Pee Pee”.
Quando riuscirà a camminare potrà servirsi anche di
materiale da trainare, per scoprire la relazione tra il suo
movimento e quello dell’oggetto.
Il gioco diviene simbolico di una situazione quando, non
essendo ancora totalmente capace di verbalizzare e
produrre sequenze, il piccolo si serve di segni che esprimono le sue necessità fisiologiche. Ed è questo il primo
passo verso la comunicazione e la mimica gestuale: Abbinando sempre le parole ad ogni gioco proposto e ad
ogni azione, il bambino arriverà presto alla verbalizzazione ed al gioco imitativo; questo si esprime con l’imitazione dei gesti degli adulti poiché il bimbo istintivamente imita le espressioni.
In riferimento alle esigenze di sviluppo del piccolo le stimolazioni dovranno provenire da oggetti che abbiano
queste caratteristiche
- Oggetti che impegnino tutte le parti del corpo
- Oggetti non deteriorabili affinché il bambino ritrovi
una realtà costante
- Oggetti deteriorabili da strappare (carta fogli di giornale)
Con i primi passi la percezione dello spazio si apre a
nuove possibilità: tricicli, trenini, trottole etc
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LOGOPEDIA
A differenza di altre forme di comunicazione il linguaggio permette di comunicare in modo simbolico, di utilizzare parole per designare qualcosa che non c’è. Il linguaggio permette quindi di acquisire una forma di
indipendenza, applicabile nel gioco simbolico nell’immaginazione del bambino nel famoso “facciamo finta
che io sia…”.
I genitori devono essere in prima persona coinvolti nel
processo educativo del gioco dell’acquisizione del linguaggio; innanzi tutto devono trovare il tempo da dedicare al gioco dei loro figli, per dare l’opportunità di misurare e sviluppare le proprie risorse e le proprie
potenzialità. I bambini reagiscono con felicità ed entusiasmo alla disponibilità dei genitori a giocare con loro:
lo scoprire che possono mostrare interesse e che possono coinvolgersi in un’attività dal bambino considerata seria, consentendo loro di rafforzare il senso di sicurezza e protezione.
La capacità dei genitori di giocare con i propri figli è sicuramente un buon indice di armonia familiare.
La posizione eretta gli permetterà osservarsi bene allo
specchio per la conoscenza delle varie parti del corpo.
In seguito i giochi offerti avranno come finalità ;
- La presa di coscienza che con una determinata
parte del corpo si fa una determinata azione
- L’analisi di ciò che comporta un movimento che è diverso da quello compiuto da altri
- Lo sviluppo della fantasia, attraverso graduali conquiste della personalità
- Il senso di cooperazione, d’iniziativa e di creatività
che socializza i piccoli in preparazione all’ingresso
alla scuola materna.
Il gioco, se per il bambino è essenziale perché richiesto
dalla sua natura ,per il genitore e successivamente per
l’educatore è un valido mezzo di studio e di osservazione, E’ soprattutto necessario che egli sappia portarsi
al livello del bambino per meglio trasferirsi nel suo
mondo.
Fra i primi giochi linguistici fondamentali per lo sviluppo
del linguaggio il periodo detto “ecolalico” dove vi è una
sorta di dialogo fra genitori e bambino. I genitori parlano
e il bambino risponde con un melodia continua, omogenea.
Successivamente il piccolo cerca di ripetere quello che
viene detto e compaiono delle emissioni vocaliche o
consonantiche più definite.
Il contesto comunicativo nel quale il bambino è immerso
è fondamentale. Ad un anno di vita il bambino possiede circa 5-10 parole (semanticamente valide), ad un
anno e mezzo circa 50-80 e a due circa 200, con gradi
e differenze individuali.
Le prime parole non sono quelle di solito tra le parole più
utilizzate dai genitori, ma quelle che si riferiscono alle
cose più interessanti per il bambino.
Dai tre anni ai cinque il bambino può apprendere fino a
1500 parole. L’arricchimento è sia qualitativo che quantitativo e procede a partire “dal basso”, con una attività
libera quindi sulla base del piccolo linguaggio il bambino
utilizza la sua grammatica autonoma “dall’alto, con
un’attività mimetica, utilizzando il modello adulto e acquisendo nuovi elementi che saranno poi immessi nell’attività libera.
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Permettiamo ai nostri figli di giocare di usare la loro fantastica immaginazione di fare finta di essere cavalieri , super eroi o principesse, insegniamo loro che oltre ai giochi elettronici e alla televisione (nuove baby-sitter di
questo secolo), vi è un mondo interiore enorme da scoprire da sperimentare.
Stiamo vicini ai nostri figli, non li evitiamo, tornado certamente stanchi dal lavoro, proviamo a metterci in terra
con loro a far correre macchinine, e trenini mezzi rotti.
Trovare dei giochi da poter fare tutti insieme, seduti intorno ad un tavolo, coinvolgenti tutta la famiglia, ritrovo
di comunicazione e di affettività.
Certo è molto più facile e comodo lasciare i proprio figli
silenziosi ed isolati giocare a lotte o competizioni fittizie
prive di qualsiasi fantasia, piuttosto che imporci di ritornare e ritrovare in noi un po’di quel bambino che giocava in giardino , con soldatini o con le pentoline, a far
finta di assalire nemici o imboccare e coccolare la propria bambola preferita.
Nell’acquisizione del linguaggio il bambino pronuncia le
prime parole nel primo anno di vita, ad un anno e mezzo
le prime frasi di due parole e nel giro di altri due anni arriva ad apprendere un ricco vocabolario e ad articolare
frasi molto complesse; anche se c’è un’ampia variabilià
nei tempi, la successione delle tappe di acquisizione
presenta una straordinaria regolarità.
Le tappe sono: prelinguaggio dalla nascita ad un anno,
un anno e mezzo, il piccolo linguaggio dai 10 mesi a 2,5
3 anni, il linguaggio vero proprio dai 3 anni in poi.
Dott.ssa roSSeLLA PAronI
SterBInI
Logopedista della
Data Medica s.r.l.
via Ennio Quirino Visconti 4
00193 Roma
Tel 063213944
Fax 063213245
E-mail:
[email protected]
N. 2 - Anno II -Aprile/Maggio 2011
Reg. Trib. Roma n.214/2010
VINCENZO COSCIA:
“Il futuro è dei nostri figli”
8° Forum Internazionale della Salute
Roma - Palazzo dei Congressi - 14/17 Giugno 2011
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