Confedilizia METROPOLI Venerdì 22 febbraio 2008 EDITORIALE Pochi euro valgono una vita? In questi giorni una donna ed una bambina piccolissima hanno perso la vita a causa del monossido di carbonio sprigionatosi da un braciere accesso per riscaldare un furgone trasformato in camper. Una drammatica notizia che ha richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica ed anche la mia Immediatamente il pensiero è andato a quante volte questo gas killer ha provocato tragedie, senza tuttavia suggerire a chi di competenza di adeguarsi alle normative e rispettarle, al fine di porre in atto quella prevenzione che sola può eliminare simili lutti. Purtroppo, anche nel caso delle caldaie degli impianti autonomi di riscaldamento, troppo spesso si deve constatare come l’attuazione dei controlli ed il rispetto delle norme non siano prese in considerazione dagli utenti come sarebbe necessario, anteponendo alla sicurezza della vita la mera valutazione in termini economici. In questa stessa pagina daremo informazioni in pillole per la corretta gestione degli impianti e delle caldaie. Tuttavia servirebbe - soprattutto da parte di tutti gli interessati - una diversa coscienza nei confronti della prevenzione e del rispetto delle leggi e/o regolamenti. Queste ultime – prevenzione e rispetto delle norme - sono latitanti del tutto o di frequente scarsamente osservate, a danno della tutela della vita meritevole del primo posto in assoluto. Pensiamo a quanti sono ancora in ritardo – diciamo così, usando un eufemismo in quanto di vera e propria omissione di un dovere specifico previsto dalle leggi si tratta – nella realizzazione delle bocchette di aerazione obbligatorie negli ambienti dove sono installate caldaie per il riscaldamento o semplicemente fornelli per cucinare. Osservando casi simili abbiamo la conferma della superficialità con la quale vengono recepite le norme di legge anche in presenza di finalità di sicurezza. Solo mediante l’acquisizione di una nuova mentalità da parte degli utenti nei confronti della sicurezza e della tutela della vita si potranno evitare i lutti provocati da questo gas killer che proprio per le sue caratteristiche – in particolare per l’assenza di qualsiasi odore – si manifesta solo a tragedia avvenuta. Facciamo in modo che questo ennesimo episodio sia da monito per tutti perché, in questo caso, l’assurda morte di una bimba di soli diciotto mesi potrebbe rappresentare una svolta importantissima nell’approccio di tutti gli interessati nei confronti di questo problema. Antonio Esposito delegazione Campi Bisenzio-Signa DOMANDE E RISPOSTE Prosegue anche questa settimana il servizio a disposizione dei lettori di Metropoli Day, un servizio di risposte a quesiti sulla casa e condominio a cura degli esperti di Confedilizia. I quesiti dovranno essere inviati al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] Impianti di riscaldamento autonomi Ecco tutte le norme di prevenzione e controllo che vanno puntualmente osservate MANUTENZIONE ANNUALE E VERIFICA DEGLI IMPIANTI DI COMBUSTIONE Gli impianti di riscaldamento autonomi: almeno una volta all’anno dovranno essere sottoposti ad interventi di manutenzione, secondo le prescrizioni delle vigenti normative UNI e CEI; ogni due anni dovranno essere analizzati i fumi per la verifica del rendimento di combustione. La manutenzione annuale e la verifica biennale del rendimento di combustione devono essere affidate ad un’impresa abilitata, che sia cioè in possesso del Certificato di Abilitazione rilasciato dalla Camera di Commercio. L’esito della verifica del rendimento di combustione e gli interventi di manutenzione effettuati dall’impresa dovranno essere riportati sul libretto di impianto. IL TERZO RESPONSABILE L’occupante dell’unità immobiliare dotata di impianto di riscaldamento autonomo è responsabile dell’esercizio dell’impianto e cioè: del rispetto del periodo e dell’orario di accensione; del mantenimento della temperatura interna dell’abitazione (20˚ + - 2˚); della manutenzione annuale e delle verifiche biennali del rendimento. L’occupante può delegare la responsabilità della manutenzione e del controllo dell’impianto ad un’impresa, che assume le funzioni di "terzo responsabile" e risponde anche di eventuali sanzioni in luogo dell’occupante. IL LIBRETTO DI IMPIANTO Tutti gli impianti di riscaldamento individuale dovranno essere dotati di un libretto di impianto. Nel libretto, l’occupante dell’unità abitativa o l’impresa terzo responsabile della manutenzione, dovranno annotare: il nome del responsabile della manutenzione e delle verifiche, cioè l’occupante o l’impresa terzo responsabile in caso di delega; le operazioni eseguite nel corso della manutenzione annuale; i risultati delle verifiche biennali del rendimento di combustione. IL RISPETTO DEI RENDIMENTI MINIMI Le caldaie individuali a gas devono avere un rendimento minimo. Se, a seguito di controlli, il rendimento risultasse inferiore a quello prescritto e non fosse possibile ricondurlo a norma con interventi di manutenzione, la caldaia dovrà essere sostituita entro 300 giorni dall’accertamento dell’irregolarità. I CONTROLLI DI COMUNI E PROVINCE I Comuni con oltre 40.000 abitanti, oppure le Province per i Comuni più piccoli, devono effettuare controlli sul rendimento di combustione per accertare l’effettivo stato di manutenzione ed esercizio dell’impianto di riscaldamento individuale. I costi delle operazioni di controllo sono a carico degli utenti. Per un periodo transitorio di 6 anni, Comuni e Province possono stabilire che i controlli siano sostituiti da un’autodichiarazione dell'occupante (ovvero del terzo responsabile in caso di delega), attestante la rispondenza dell’impianto alle norme del DPR 412/93. CONSIGLI UTILI Ricordare di svolgere le operazioni di manutenzione prima dell’accensione invernale del riscaldamento. Affidare le operazioni di manutenzione ad un’impresa abilitata in possesso dell’attestato di qualificazione rilasciato dalla Camera di Commercio. Accertarsi che l’impresa a cui sarà affidata la manutenzione ne abbia la capacità e possegga un’adeguata struttura organizzativa in grado di garantire l’effettuazione delle operazioni richieste. Scegliere l’impresa fra quelle che hanno una conoscenza specifica del tipo e della marca della caldaia installata Estendere le operazioni di manutenzione annuale anche agli apparecchi a gas di uso domestico (cucina, forno, scaldabagni, ecc.) Fare annotare i risultati delle verifiche e le operazioni di manutenzione eseguite sul libretto di impianto che deve essere sottoscritto dal responsabile (occupante o impresa). Vita condominiale: via dal centralizzato Autonomo o contabilizzazione individuale? Si sa! Il desiderio delle famiglie è quello di gestire in modo autonomo il riscaldamento, senza sottostare alle decisioni dell’assemblea condominiale. E’ diffusa la convinzione che, con attenzione ed in autonomia si riesce a risparmiare. Oggi per gestire in modo autonomo, efficiente e razionale il riscaldamento esiste una soluzione pratica e di facile applicazione: “la contabilizzazione individuale del calore e la termoregolazione autonoma delle temperature”. Questa tecnologia permette di gestire in modo autonomo il riscaldamento del proprio appartamento, mantenendo la caldaia centralizzata. Infine, grazie a dei contatori individuali, ciascuno paga il riscaldamento in base a quanto ha effettivamente consumato. I lavori consistono nella sostituzione delle valvole esistenti sul radiatore con valvole che permettono di regolare la temperatura e contabilizzare il calore consumato. Il calore contabilizzato su ogni radiatore viene trasmesso ad una centralina, via radio con un impulso giornaliero, che somma tutto il calore consumato da ogni appartamento e permette di predisporre una ripartizione delle spese totali all’amministratore del condominio. Una volta identificate le spese sostenute per la gestione stagionale si passa alla ripartizione. Si identifica nel consuntivo di gestione del condominio la quota di spese fisse (conduzione impianto, manutenzione, energia elettrica, ecc.) che generalmente si colloca fra il 25 ed il 40 % dei costi totali di riscaldamento e viene stabilita dalla assemblea condominiale. L’ammontare della quota fissa viene ripartita fra i condomini in base alla tabella millesimale degli appartamenti. La parte restante delle spese di riscaldamento viene suddivisa sulla base dei consumi rilevati in ogni appartamento tramite le apparecchiature di contabilizzazione installate su ogni radiatore insieme alla valvola termostatica di regolazione della temperatura. Sulla base delle esperienze, abbiamo rilevato che mediamente il risparmio conseguito attraverso una SERVONO VALVOLE SPECIALI Alcuni dei tipi più utilizzati per permettere di regolare la temperatura e contabilizzare il calore consumato Ecco come gestire in modo indipendente il riscaldamento del proprio appartamento mantenendo la caldaia in comune gestione autonoma e razionale è fra il 15 ed il 30%. Tutto questo si ottiene con una spesa ridotta (circa 150/160 euro a radiatore), senza affrontare costi elevatissimi per un impianto autonomo con difficoltà pratiche di realizzazione come nuove canne fumarie che per legge devono sopravanzare il tetto, costi elevati delle singole calderine, adempimenti e costi fissi gestionali (manutenzione obbligatoria, bollino blu), e da ultimo, ma importantissimo, au- mento dei problemi di sicurezza collettiva. Tutti i problemi vengono meno mantenendo l’impianto centralizzato ed adeguandolo ad erogare calore secondo la richiesta individuale. Inoltre per gli impianti dotati di contabilizzatori individuali e di termoregolazione la legge non prevede limitazione di orario di accensione della caldaia. Paolo Rossi Direttore commerciale Unogas LA SEDE CONFEDILIZIA DELEGAZIONE DI CAMPI BISENZIO Galleria G. Di Vittorio, 23 50013 Campi Bisenzio (Firenze) SITO WEB [email protected] E-MAIL [email protected] L’esperto risponde Quesito Si domanda se sia corretto far pagare anche ai condòmini proprietari di locali non allacciati all’impianto di riscaldamento le spese relative alla sostituzione della vecchia centrale termica con una nuova a gas metano. In tal senso si richiama la sentenza della Cassazione 16.2.1977, n. 693, che prevede che anche i condòmini i cui locali sono privi di radiatori allacciati all'impianto centrale sono tenuti a concorrere nelle spese di manutenzione straordinaria secondo la disciplina contenuta nell'art. 1118 del codice civile. Si chiede, altresì, come debba essere ripartita la spesa relativa agli interventi effettuati negli appartamenti dei singoli condòmini per la sostituzione dei vecchi radiatori e l’installazione di valvole sui nuovi radiatori. Parere Per la soluzione del quesito riteniamo si possa far riferimento ad una più recente sentenza della Cassazione, la n. 4653 del 23 maggio 1990, che così testualmente recita: "Il proprietario di appartamenti o locali di un edificio condominiale, ancorché questi non usufruiscano del servizio prodotto dall'impianto di riscaldamento centrale, che sia, però, potenzialmente idoneo a riscaldarli, è comproprietario di tale impianto a norma dell'art. 1117, n. 3 del codice civile, qualora tale impianto sia già stato installato nell'immobile prima della formazione del condominio, ed è quindi obbligato a contribuire al pagamento delle spese necessarie per la sua manutenzione se il contrario non risulta da un titolo idoneo, senza che osti il riferimento, nell'art. 1117, n. 3, del codice civile alla comproprietà dell'impianto per il riscaldamento 'fino al punto di diramazione di quest'ultimo ai locali di proprietà esclusiva dei singoli condomini', che non comporta la esclusione dalla comproprietà dei titolari delle unità immobiliari per le quali non siano state contemplate delle diramazioni, avendo il solo scopo di individuare il punto terminale della comunione e, quindi di stabilire quali siano le parti dell'impianto per le quali le spese di riparazione debbono essere ripartite fra i condòmini e non porsi a carico dei proprietari dei singoli locali". Per quanto riguarda, infine, i descritti interventi sui radiatori, interessando tali opere parti di proprietà esclusiva, la relativa spesa dovrà essere ascritta esclusivamente ai condòmini che risultano essere allacciati all'impianto centrale.