REV. N 1 del 03 ago 2011 MANUALE D'USO Borghesiana GUIDA RAPIDA PREMESSA – INDICE MANUALE..........................................2 INTRODUZIONE ALLA ZONA – SERVIZI DI ZONA...........................................3 – NUMERI UTILI.................................................4 – GARANZIA......................................................5 LOTTO – LOTTO e ACCESSI.........................................6 – VIDEOCITOFONO..........................................8 – CASSETTA DELLA POSTA............................9 – PERCORSI e CANCELLI.............................10 EDIFICIO – ZONA CONTATORI…………………………..11 – ASCENSORI...............................................16 INTERNI – PORTONI INGRESSO INTERNI..................17 – INFISSI........................................................19 – LAMPADINE................................................21 IMPIANTI – QUADRO GENERALE COMANDI……….….18 – TERMOSTATO INTERNO…………………...22 – DIFFERENZIALE……………………………...24 – ADDUZIONE INTERNI………………………..29 – SCARICHI ACQUE……………………………30 – RACCOLTA ACQUA PIOVANA………….….31 – LOCALI TECNICI……………………………...33 – PANNELLI SOLARI…………………...………34 – BOLLITORI………………………………….…36 – CALDAIA……………………………………….37 – RADIATORI E PAVIMENTO RAD………….41 – CLIMATIZZAZIONE…………………………..43 – AEREAZIONE ALDES………………..………44 – ADDOLCITORE ACQUA………………...…..45 – SCARICHI WC……………………………..46 – MANUTENZIONE IDRAULICA………..…47 – ALLARME…………………………..………48 – ILLUMINAZIONE CONDOMINIALE……..49 – MANUTENZIONE INFISSI………………..53 – PAVIMENTAZIONE, consigli………….…55 – BALCONI……………………………………57 MANUTENZIONI – IMPIANTO GAS………………………..…..60 – DETTAGLI IMPIANTO IDRAULICO….….74 – DETTAGLI IMP. ELETTRICO…………....83 – DETTAGLI IMP. TV e SAT………….….…89 – DETTAGLI IMP. TERMOSIFONI………...90 ALLEGATI – BOOK ENERGIA…………………………..93 – QUADERNO DELLA MANUTENZIONE ORDINARIA………………………………..99 CHIUSURE EMERGENZA…………...……….102 Indice Manuale, premessa 2 GUIDA RAPIDA Borghesiana La prima denominazione di questa borgata, fu ai tempi della Prima Repubblica, “Tor Forame”, (I sec. a.C.), nome legato al prosciugamento del lago Regillo (Foramen). Successivamente fu chiamata Borghesiana in segno di gratitudine verso la famiglia Borghese che donò la terra necessaria per la costruzione della stazione ferroviaria (ex Ferrovie Vicinali), in quel tempo unico mezzo di trasporto che collegava Roma e Fiuggi. I caratteri generali dell’insediamento sono comuni con quella della vicina borgata Finocchio. La storia di queste borgate risale agli anni 1950, nel periodo della bonifica, quando si crearono delle case rurali, che davano ospitalità e lavoro a decine di braccianti che scendevano dai monti Prenestini, per coltivare terreni adatti ad esserlo. Questo piccolo centro colonico che si era formato, fu successivamente espropriato dal governo e donato al Comune di Monte Porzio Catone che lo ripartì in lotti (da 5000 e 8000 mq) tra gli ex combattenti della guerra del 1915-18. Coloro che beneficiarono di questa donazione dapprima ne furono entusiasti, poi per le difficoltà dovute sia alla distanza che alla poca fertilità del terreno, lo vendettero per pochi soldi, mentre altri lo trasformarono in vigneto. La trasformazione del terreno creò dei primi nuclei agricoli formati da una casa colonica con un appezzamento di terreno coltivato intorno e, in determinati periodi dell’anno, la necessità di manodopera portò i braccianti dei dintorni a spostarsi per venire a lavorare nelle aziende agricole in pianura. Fu allora che alcune famiglie decisero di stabilirsi nella zona, insediandosi nelle costituenti borgate di Finocchio e Borghesiana. Questo lavoro nella zona, portò intere famiglie di braccianti ad acquistare con sacrifici dei piccoli lotti di terreno dove costruire una piccola casa che in un primo momento era costituita da un unico vano, in seguito ampliata secondo le possibilità e necessità. La borgata cresce così, in modo così smisurato, senza alcun piano urbanistico di zona, rendendo successivamente difficile la realizzazione delle principali infrastrutture e servizi indispensabili, quali: rete idrica e fognature, strade asfaltate e illuminate, servizi sociali indispensabili alla vita comunitaria. Negli anni 60 il quadro dell’abusivismo registra un sensibile aumento e oltre a favorire gli operai nella costruzione della propria abitazione, favorisce anche una azione speculativa. Nascono tante piccole società che acquistano intere aziende agricole realizzando su di loro alcune opere d’urbanizzazione (strade, fogne e rete idrica) favorendo così il rialzo del costo del terreno. Ancora oggi permangono numerosi segnali di questo sviluppo rapido e ricco di contraddizioni. Servizi di Zona al Cittadino, introduzione alla zona 3 Numeri da chiamare in caso di emergenza • Servizio "112" numero unico Europeo di Emergenza • Numero di pronto intervento della Polizia di Stato: 113 • Numero di pronto intervento dei Carabinieri: 112 • Numero di pronto intervento della Guardia di Finanza: 117 • Numero di pronto intervento dei Vigili del Fuoco: 115 • Emergenza Sanitaria: 118 • Emergenza Ambientale: 1515 • CIS: Viaggiare Informati: 1518 • Soccorso Stradale: 803116 • Guardia costiera 1530 • Telefono Rosa. contro la violenza sulle donne: 0637518261-2 • Emergenza Infanzia. Servizio gestito da Telefono Azzurro: 114 • • ITALGAS: 800900999 ACEA, Numero Verde 800 199900 Numeri Utili, introduzione alla zona GUIDA RAPIDA 4 GUIDA RAPIDA • delle ditte produttrici/installatrici su: – materiali utilizzati – portoni ed infissi – impianti e accessori La durata della garanzia generale sull’immobile è di 2 anni dalla consegna e di 10 anni per vizi o difetti gravi legati alla struttura o integrità dell’opera. Il corretto utilizzo e la relativa manutenzione* dell’immobile sono elementi fondamentali per il perfetto mantenimento nel lungo periodo. Codice Civile (1942) ... Art. 1667 Difformità e vizi dell’opera L'appaltatore è tenuto alla garanzia per le difformità e i vizi dell'opera (1668). La garanzia non è dovuta se il committente ha accettato l'opera e le difformità o i vizi erano da lui conosciuti o erano riconoscibili, purché, in questo caso, non siano stati in mala fede taciuti dall'appaltatore.Il committente deve, a pena di decadenza (2964), denunziare all'appaltatore le difformità o i vizi entro sessanta giorni dalla scoperta. La denunzia non è necessaria se l'appaltatore ha riconosciuto le difformità o i vizi o se li ha occultati. L'azione contro l'appaltatore si prescrive in due anni dal giorno della consegna dell'opera. Il committente convenuto per il pagamento può sempre far valere la garanzia, purché le difformità o i vizi siano stati denunziati entro sessanta giorni dalla scoperta e prima che siano decorsi i due anni dalla consegna (att. 181). .... Art. 1669 Rovina e difetti di cose immobili. Quando si tratta di edifici o di altre cose immobili destinate per la loro natura a lunga durata, se, nel corso di dieci anni dal compimento, l'opera, per vizio del suolo o per difetto della costruzione, rovina in tutto o in parte, ovvero presenta evidente pericolo di rovina o gravi difetti, l'appaltatore è responsabile nei confronti del committente e dei suoi aventi causa, purché sia fatta la denunzia entro un anno dalla scoperta. Il diritto del committente si prescrive (2934) in un anno dalla denunzia. .... Garanzia 5 GUIDA RAPIDA Pianta Piano Terra b c a. b. c. d. d c c a Accesso Generale al Lotto Accesso carrabile Piano Interrato Accessi pedonali all’Edificio Accesso pedonale Piano Interrato Accesso al Lotto, lotto 6 GUIDA RAPIDA Pianta Piano Terra a c b a-c a. b. c. d. Accesso Generale al Lotto Accesso carrabile Piano Interrato Accessi pedonali all’Edificio Accesso pedonale Piano Interrato Accesso al Lotto, Edificio b 7 L‘apparato esterno è composto dalla relativa pulsantiera di chiamata [b], il microfono e l’altoparlante [c] e dalla telecamera [a]. a GUIDA RAPIDA Per avviare una chiamata premere il relativo pulsante. b c L‘apparato interno è composto dall’elemento risponditore con monitor e la pulsantiera apriporta per l’apertura di tutte le porte e cancelli nel percorso di arrivo. Gli elementi esterni devono essere protetti da acqua e altri agenti atmosferici diretti, la manutenzione è fondamentale per il corretto funzionamento nel tempo. E’ ASSOLUTAMENTE VIETATO L’INTERVENTO DA PARTE DI TECNICI NON AUTORIZZATI DAL CONDOMINIO. Video Citofono, lotto 8 Decreto 9 aprile 2001. Approvazione delle condizioni generali del servizio postale. (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.95 del 24 Aprile 2001) GUIDA RAPIDA IL MINISTRO DELLE COMUNICAZIONI ..... 2.5. Cassette domiciliari Art. 45. Cassette Per la distribuzione degli invii semplici devono essere installate, a spese di chi le posa, cassette accessibili al portalettere. Lo scomparto di deposito, la forma e le dimensioni dell'apertura devono rispondere alle esigenze del traffico postale e risultare tali da consentire di introdurvi gli invii senza difficoltà particolari. Le cassette devono recare, ben visibile, I'indicazione del nome dell'intestatario e di chi ne fa uso. Le cassette postali sono composte da moduli standard uno per ogni appartamento con targhetta nominativa di riferimento e chiave di chiusura. Secondo la normativa vigente le cassette postali devono essere poste in una zona accessibile e non più negli spazi privati. Art. 46. Ubicazione Le cassette devono essere collocate al limite della proprietà, sulla pubblica via o comunque in luogo liberamente accessibile, salvi accordi particolari con I'ufficio postale di distribuzione. Art. 47. Edifici plurifamiliari o adibiti ad uso d'impresa Negli edifici plurifamiliari, nei complessi formati da più edifici e negli edifici adibiti a sede d'impresa, le cassette delle lettere devono essere raggruppate in un unico punto di accesso. Art. 48. Adeguamento delle cassette non conformi I titolari di cassette non conformi alle specifiche richieste da Poste italiane provvedono ai necessari adattamenti entro un termine concordato con I'ufficio richiedente. ....... Cassetta della Posta, lotto 9 GUIDA RAPIDA Il cancello carrabile permette l’accesso al piano interrato dell’autorimessa, parliamo di un cancello motorizzato con telecomando. Oltre all’apertura tramite telecomando è possibile aprire il cancello dando il comando grazie ad una chiave da utilizzare nell’apposito inseritore [e]; ruotare la chiave di 45° a destra o sinistra secondo se si vuol aprire o chiudere il cancello. Il lampeggiante di colore giallo [f] si accende automaticamente per segnalare il cancello in movimento; i sensori infrarossi a terra [g] servono per bloccare il movimento di chiusura quando un ostacolo si interpone nella zona di chiusura del cancello. In caso di mancanza di alimentazione elettrica è necessario effettuare le operazioni di sblocco manuale: 1.con apposita chiavetta aprire il coperchio 2.ruotare di 180°in senso orario la manopola all’interno Cancello Carrabile, lotto 10 Pianta Piano Terra GUIDA RAPIDA G A G G G A. Contatori condominiali (acqua, luce, gas) G. Contatori Gas singole utenze * Contatori Elettricità al piano interrato (vedere pag successiva) * Contatori Acqua singole utenze, al piano con sportello contatore-contacalorie Zona Contatori, edificio A 11 GUIDA RAPIDA Pianta Piano Interrato * Per accedere ai vari Locali Contatori è necessaria una apposita chiave in dotazione ad ogni utente. Piano Interrato, Zona Contatori, edificio 12 Tutti i contatori del Gas sono posizionati esternamente prima dei portoni di ingresso in prossimità delle aiuole esterne, vedere pagina dei posizionamenti dei contatori. I contatori sono in un apposito spazio, chiuso da sportelli con aereazione come previsto dalla legge e chiusi con una chiave. La lettura del contatore può essere effettuata autonomamente e poi comunicata direttamente alla ditta fornitrice di gas, tale lettura si effettua leggendo le cifre da sinistra a destra solo di quelle su fondo nero come evidenziato nei disegni a lato. Sull’attacco del tubo di arrivo del gas è posizionata una saracinesca per la chiusura dell’afflusso di gas nell’impianto. La “farfalla/maniglia” della saracinesca va posizionata in modo perpendicolare al tubo per chiudere l’impianto; al contrario posizionandolo in linea con il tubo l’impianto riceverà il gas (vedere foto). Si ricorda che una volta chiuso rimane comunque il gas presente all’interno dell’impianto, accendendo un fornello della cucina è possibile verificare il completo svuotamento. Contatore Gas, impianti 13 INTERRUTTORE Quando la leva è posizionata verso l’alto la linea è attiva. Tirando la leva verso il basso fino a completo scatto dell’interruttore si disattiva la linea (impianto privo di energia elettrica). Tutti i contatori sono posizionati nei locali tecnici dedicati , uno per ogni scala e posizionati in prossimità dell’ascensore al piano interrato (vedere pagine contatori) Contatore ACEA ELETTRICITA’, impianti 14 Il contatore dell’acqua è posizionato in un apposito spazio lungo il corridoio davanti a ogni singolo interno, nello sportello contatore-contacalorie come visibile nella pagina di dettaglio (il primo dal basso). La lettura può essere effettuata direttamente e poi comunicata all’ente erogatrice. Sono da riportare le cifre prima della virgola. (nel caso di cifre scritte con fondo nero e rosso riportare solo quelle su fondo nero) Come per l’impianto del gas anche per l’acqua subito dopo il contatore è presente una saracinesca di chiusura generale dell’impianto (vedere dettagli chiusura come impianto gas), si ricorda che anche in questo caso una volta chiuso l’impianto è necessario svuotare l’acqua presente nell’impianto aprendo un rubinetto fino al completo svuotamento. saracinesca con leva parallela al tubo = impianto aperto. Contatore Acqua, impianti 15 GUIDA RAPIDA Pulsantiera interna Ogni palazzina è dotata di un blocco scala che parte dal piano interrato (-1) e sale fino ad arrivare alla copertura. Nei pressi della scala trova posto l’ascensore che dal piano interrato (-1) arrivano fino al piano quarto (4). Tali ascensori sono di marca SCHINDLER SPA, tel. 003903966521 SI RICORDA che per gli ascensori è prevista una manutenzione ed assistenza di emergenza definita per legge per assicurare un adeguato livello di sicurezza a chi lo utilizza. Ascensore e Scale, edificio 16 GUIDA RAPIDA Il portone d’ingresso è composto dall’anta battente con struttura metallica certificata di sicurezza e i seguenti elementi: 1.maniglia apriporta 2.serratura con chiave modello europeo 3.spioncino per visione all’esterno 3 1 2 La chiave modello europeo è il sistema di chiusura attualmente più sicuro e diffuso. Contestualmente alla consegna dell’appartamento verrà fornita una busta sigillata con le copie originali delle chiavi (C), il tamburo da montare sulla porta (T) e la scheda con codice per la riproduzione delle necessarie ulteriori copie della chiave (S). Si raccomanda di conservare con cura detta scheda. Portone Ingresso, interni 17 GUIDA RAPIDA a. Videocitofono b. Quadro Elettrico Generale appartamento c. Centralina allarme antintrusione (optional) d. Tastierino inserimento codice allarme (optional) e. Termostato singolo circuito pavimento radiante ambiente (regola la temp. della stanza in cui si trova il termostato stesso) f. Cronotermostato appartamento (regola quando si devono accendere e spegnere i riscaldamenti e la temp max/min di esercizio desiderata) c a e f b d Quadro generale e comandi, impianti 18 GUIDA RAPIDA Gli infissi sono di marca FAIL. La struttura in legno di abete tinto noce, la maniglia è in posizione verticale quando l’infisso è chiuso. Per aprire le ante ruotare la maniglia di 90° in senso antiorario e tirare l’anta verso di se. Nel caso di infissi anta-ribalta, apertura classica + vasistas, continuare a ruotare la maniglia di altri 90° fino a portarla in verticale in alto e tirare verso di se, l’infisso resterà fermo nella parte in basso mentre in alto si aprirà a “compasso”. AVVERTENZE 1.Non forzare l’anta oltre il limite di apertura 2.Non sovraccaricare l’anta con pesi aggiuntivi 3.Non inserire oggetti tra anta e telaio 4.Non posizionare fiamme vive vicino al serramento 5.Pericolo di lesioni nella chiusura tra anta e telaio (non infilare la mano) 6.Non lasciare gli infissi aperti dove ci sia la presenza di bambini 7.Non sporgersi eccessivamente per l’apertura/chiusura delle persiane Infissi, interni 19 GUIDA RAPIDA a Gli infissi sono dotati di persiane avvolgibili. Il cassone interno [a] contiene l’avvolgibile ed i meccanismi per la chiusura-apertura. L’avvolgitore interno [b] permette di alzare e abbassare l’avvolgibile tramite l’apposita corda. PER ALZARE L’AVVOLGIBILE: Tirare la corda verso il basso riavvolgere all’interno dell’avvolgitore. facendola b PER ABBASSARE L’AVVOLGIBILE: Allontanare la corda dal muro tirandola verso di sé e far scorrere la corda fino a chiusura dell’avvolgibile. Avvolgibili Esterne, infissi 20 GUIDA RAPIDA INCANDESCENZA Forma Vite, forma più comune nell'Europa continentale, con diametro di 27 mm e viene detta quindi virola tipo E27 (la E è l'abbreviazione di Edison). FLUORESCENTI Dal 1°settembre 2009 scatterà in tutti i Paesi dell’Unione europea il divieto di vendere le lampadine a incandescenza da 100 watt, divieto che poi si estenderà progressivamente a quelle con più basso voltaggio. Dal 2011 le vecchie lampadine a incandescenza usciranno poi definitivamente di scena: ne sarà vietata l’importazione, la distribuzione e la vendita. Le tradizionali lampade a incandescenza saranno sostituite da quelle “fluorescenti compatte”, Le lampade fluorescenti durano 10 volte di più di quelle a incandescenza e, a parità di luce emessa, assorbono una potenza di cinque volte inferiore, consentendo di risparmiare fino al 20% di energia. Secondo il Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea, la messa al bando delle lampadine a incandescenza nell’Unione Europea permetterebbe di risparmiare fino a 66 miliardi di kilowattora, equivalenti alla chiusura di 10 centrali elettriche da 1.000 Mw, con un conseguente abbattimento di circa 30 milioni di tonnellate di CO2. Lampadine, interni 21 Come regolare il riscaldamento della propria abitazione. GUIDA RAPIDA Esistono due tesi contrastanti in merito a come si debba agire sulla regolazione del riscaldamento allo scopo di risparmiare il più possibile. La prima tesi suggerisce di regolare il cronotermostato su temperature più basse quando non si è in casa e su temperature più alte durante le ore di maggior utilizzo dell'abitazione. In questo modo la caldaia sarà quasi sempre spenta durante i periodi in cui la temperatura è regolata bassa e quasi sempre accesa negli altri. La maggior parte delle persone sceglie di utilizzare questo tipo di regolazione dato che si ha la percezione che "tenere il più possibile spenta" la caldaia sia fonte di risparmio di energia. Esiste anche un motivo scientifico a suffragio di questa tesi, dato che è noto che una differenza di temperatura interno/esterno meno marcata, riduca le dispersioni di calore della casa verso l'esterno. L'altra scuola di pensiero suggerisce che per risparmiare sia meglio lasciare il più possibile acceso il riscaldamento ma al minimo e molte persone hanno potuto constatare un effettivo risparmio adottando questo tipo di soluzione. Il motivo è essenzialmente dovuto al fatto che una caldaia regolata al "minimo", cioè per fornire acqua a temperatura più bassa, rende molto di più rispetto ad un funzionamento ad alta temperatura; questo perché la quota di calore perso nei fumi è meno rilevante. Purtroppo non'è possibile unire i vantaggi di entrambe le tesi dato che, se si sceglie di spegnere il più possibile il riscaldamento, si dovrà necessariamente regolare la temperatura dell'acqua ad un valore alto, in caso contrario non si riuscirebbe a raggiungere la temperatura di confort durante le ore di funzionamento dell'impianto di riscaldamento. Infatti se si regola il riscaldamento per avere in casa delle temperature diverse a vari orari, si e' costretti a tenere alta la temperatura dei radiatori per far in modo che durante le ore di "acceso" la temperatura ambiente riesca a raggiungere il valore impostato, vincendo l'inerzia termica persa durante il periodo di "spento". Moderne caldaie a condensazione e regolazione "climatica" I moderni impianti di riscaldamento tendono tutti per una regolazione di questo tipo e il concetto di cronotermostato usato allo scopo di spegnere la caldaia, viene progressivamente abbandonato a favore di particolari dispositivi che regolano contestualmente anche la temperatura di mandata dell'acqua. Anche le moderne caldaie a condensazione sono tutte predisposte per regolare la temperatura di mandata in modo proporzionale alla temperatura esterna; questo a favore di un tipo di regolazione che consente di mantenere il più basso possibile la temperatura dell'acqua e quindi il recupero di calore che viceversa, verrebbe perso nei fumi adottando regolazioni che necessitano di temperature più alte. Termostato Ambiente, impianti 22 GUIDA RAPIDA Il crono termostato interno permette una perfetta regolazione della temperatura nell’arco dell’intera giornata. Si può regolare la temperatura ambientale, l’accensione e lo spegnimento in automatico o in modo assolutamente manuale. La temperatura consigliata per la stagione invernale è di 20° ricordando che la differenza anche di 1°sulla temperatura permette un risparmio energetico nell’arco dell’anno molto importante. Non eccedere con la temperatura richiesta dai radiatori. Il cronotermostato è posto nella zona giorno della casa. Termostato caldaia, impianti 23 GUIDA RAPIDA Termostato caldaia, impianti 24 GUIDA RAPIDA Termostato caldaia, impianti 25 GUIDA RAPIDA La posizione del Quadro Elettrico Generale è evidenziata nella pianta precedente dove sono indicati i posizionamenti degli impianti principali. Il quadro è posizionato nella zona giorno con una buona accessibilità. Il primo interruttore, generale (a sinistra nella foto), è il differenziale, conosciuto comunemente come salvavita, e si individua facilmente per la presenza di un pulsante, utile per la manutenzione, contrassegnato con la lettera T. Seguono generalmente due interruttori di tipo magnetotermico, con cui si comandano e si proteggono i circuiti luce e i circuiti che alimentano le prese. Tutti gli interruttori sono contrassegnati con l’indicazione di testo del circuito di riferimento e la loro potenza massima. QUADRO ELETTRICO GENERALE Differenziale Automatico, impianti 26 GUIDA RAPIDA DIFFERENZIALE AUTOMATICO O INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO SALVA-VITA La corrente elettrica, percorrendo i circuiti, produce fenomeni magnetici e fenomeni termici (riscaldamento per effetto Joule. L'interruttore magneto-termico, come si evince dal nome, racchiude due sganciatori: uno magnetico e uno termico. Il primo, con intervento istantaneo, scatta a causa di un rapido e consistente aumento della corrente, ben oltre il limite consentito. Questa situazione è tipica del cortocircuito. L'interruttore termico interviene per sovraccarico ovvero quando assorbiamo più corrente del consentito: il sensore all'interno dell'interruttore si riscalda e provoca lo scatto. E' lo stesso tipo di interruttore che l'ENEL usa per impedire un assorbimento superiore a quello previsto nel contratto. L'interruttore differenziale o salvavita, si riconosce facilmente per la presenza di un pulsante contrassegnato con la lettera T. Questo pulsante serve per eseguire il test: premendolo si deve ottenere lo scatto del salvavita. In caso di dubbi sul corretto funzionamento dell'interruttore, non indugiare sulla sua sostituzione. Si ricorda che gli interruttori a leva nella posizione: 0. leva verso il basso (spento) 1. leva verso l’alto (impianto con corrente) In ogni impianto elettrico, a valle del contatore, viene installato un quadro di distribuzione [QUADRO ELETTRICO GENERALE]; è in materiale plastico autoestinguente e incassato nel muro. All'interno vengono alloggiati gli interruttori, che hanno due funzioni: - protezione dei circuiti; - sezionamento, ovvero interruzione dell'alimentazione dei circuiti, ad esempio per compiere lavori sull'impianto elettrico in tutta sicurezza. La funzione più importante del pulsante è quella di mantenere in efficienza l'interruttore: deve essere premuto una volta al mese per impedire il bloccaggio nel tempo delle parti mobili. Differenziale Automatico, Dettagli, impianti 27 GUIDA RAPIDA La linea telefonica arriva all’interno dell’appartamento in una apposita scatola a parete in prossimità del quadro elettrico generale, da qui viene diramato nelle varie stanze e con un apposito modulo Telefono con codice RJ11 si utilizzano la stessa tipologia modulare di prese a parete che potete trovate nel resto dell’appartamento per l’alimentazione elettrica. Il cavo con apposito attacco split è ad aggancio rapido [a], basta inserire lo spinotto nella presa [b] fino a perfetto agganciamento; per estrarre il cavo bisogna tenere abbassata la linguetta di blocco e tirare il cavo. AVVERTENZE: 1.Per utilizzare telefoni di vecchia generazione muniti di spina a 3 poli (3 punte classica telecom) bisogna utilizzare appositi raccordi [c] acquistabili in qualunque negozio di elettronica. 2.attivando una linea dati internet di tipo ADSL è necessario munire ogni telefono di apposito filtro [d] da attaccare tra telefono e presa a parete (realizzando una piccola rete domestica si può evitare questo problema separando la linea internet con la linea telefonica). Telefonia, impianti 28 GUIDA RAPIDA Presa a parete La presa a parete per l’impianto TV è composta da un modulo delle normali prese a parete presenti nell’abitazione ma con un attacco TV con diametro 9,5 mm per cavo di tipo coassiale (75 ohm) al quale collegare il cavo della TV. In prossimità di tali prese è sempre presente una presa di alimentazione. Modulo per attacco TV Esempio di spina utilizzabile L‘impianto interno è collegato ad un amplificatore di segnale e ad una antenna esterna posta sulla copertura. La manutenzione di detto impianto è di competenza condominiale. L’impianto TV è completato anche dall’antenna satellitare (SAT) condominiale con appositi attacchi e cavi studiati appositamente. Il funzionamento resta molto simile all’antenna TV standard. impianto TV-SAT, impianti 29 APPROFONDIMENTI 30 La linea principale di adduzione distribuisce l’acqua alle singole utenze. Ogni interno è provvisto di contatore e di rubinetto chiusi all’interno di apposita cassetta metallica. Nella pianta sono visibili i dettagli del QUADRO IDRICO UTENZA. All’interno di questo quadro sono state inserite anche le centraline di contabilizzazione per il calcolo del consumo idrico e delle calorie per l’acqua calda. Adduzione Acqua agli interni, impianti 31 Nella planimetria qui sopra possiamo vedere i pozzetti delle acque nere (celesti, SN); i pozzetti delle cucine (verde, SK) e quelli gialli delle acque bianche. Scarichi Acque, impianti 32 I serbatoi per il recupero delle acque piovane raccolgono l’acqua della copertura e la immagazzinano per poi distribuirla alle aiuole e giardini comuni (un serbatoio dedicato [a]) oppure per irrigare i giardini privati del piano terra. Raccolta Acqua Piovana, impianti 33 [a] Raccolta Acqua Piovana, posizionamento serbatoi 34 Pianta Piano Sottotetto Locali Tecnici Sottotetto, caldaie, lavatoi-stenditoi, ventilazione 35 Pianta Copertura Pannelli Solari Termici, posizionamento in copertura 36 I pannelli solari termici sono posizionati sulla copertura. Servono a supporto della caldaia condominiale per poter portare l’acqua alla temperatura necessaria. In prossimità della porta del locale caldaia troviamo le valvole idriche e gli interruttori elettrici relativi a questi impianti. Pannelli Solari Termici, impianti 37 I bollitori sono posizionati nei locali caldaia del piano sottotetto. Servono ad immagazzinare l’acqua e al loro interno è presente la serpentina a liquido refrigerante utilizzata sia dall’impianto dei pannelli solari che dalla caldaia. Sono visibili le valvole e le pompe relative all’impianto. SI RICORDA che tale impianto è di competenza condominiale e la sua manutenzione è esclusiva di tecnici Abilitati ed Autorizzati. Bollitori, impianti 38 Ogni blocco scala è dotato di n° 2 caldaie VICTRIX 50 prodotte dalla IMMERGAS. Sono posizionate nei locali caldaie nel piano sottotetto. Nelle pagine seguenti sono illustrate le operazioni di base per l’utente. SI RICORDA che tale impianto è di competenza condominiale e che la relativa manutenzione è esclusiva di tecnici abilitati ed autorizzati. Caldaia, impianti 39 Regolazione della Caldaia, impianti 40 Regolazione della Caldaia, impianti 41 Regolazione della Caldaia, impianti 42 Il pavimento radiante permette un riscaldamento ottimale di ogni singola stanza trasmettendo il calore dal basso verso l’alto ed è fornito di cronotermostato generale che avvia l’impianto alla temperatura desiderata generale di esercizio mentre i termostati locali presenti nelle stanze determinano la temperatura secondo l’uso che serve. Nella foto a sinistra, la “serpentina” del tubo riscaldato che copre tutta la superficie della stanza. Nella foto a destra, la centralina di smistamento dell’impianto ispezionabile dai tecnici in caso di manutenzione. Pavimento Radiante e Valvole, impianti 43 Le valvole termostatiche, presenti su ogni radiatore, permettono la regolazione di ognuno di loro singolarmente per avere un temperatura uniforme nei vari ambienti della casa e per poter tenere gli ambienti meno utilizzati a temperatura più bassa per contenere i consumi. Agendo sulla ghiera ruotandola lungo la scala graduata potrete regolare tutti i radiatori presenti. I radiatori sono composti da elementi modulari, le dimensioni sono frutto del calcolo generale dell’energia termica necessaria per mantenere l’ambiente alla giusta temperatura. Nei bagni sono presenti i termoarredi scalda-salviette al posto dei normali radiatori. Radiatori e Valvole, impianti 44 Ogni appartamento è stato predisposto per accogliere un adeguato impianto di climatizzazione. Per montare tale impianto si invita a contattare la Vona Costruzioni che offre la possibilità di montare impianti di varia tipologia e classe energetica. Climatizzazione, impianti 45 L’aereazione forzata è del tipo Aldes con le pompe in copertura [a] e le bocchette negli interni [b] distribuite nei bagni e nelle cucine. Aereazione Aldes, impianti 46 a Nel locale tecnico, in prossimità dei bollitori è presente anche il desalinatore per l’acqua potabile. È necessario ricaricare il sale nell’apposito serbatoio [a] secondo il consumo medio da valutare con la pratica. Addolcitore Acqua Potabile, impianti 47 Le cassette di scarico dei wc sono del tipo “Geberit” Contengono una quantità di acqua pari a LT 6. Per avviare l’afflusso di acqua nel wc premere il pulsante nella parte in basso mentre se si vuole interrompere la discesa di acqua nel wc prima del completo svuotamento della cassetta basta premere il pulsante nella parte alta. b a Il consumo di acqua per gli scarichi dei wc in una residenza è di media pari a circa il 30% del consumo di acqua totale. Un uso consapevole e rispettoso di un bene prezioso come l’acqua potabile ci porta ad un utilizzo parsimonioso e attento dei sistemi idraulici domestici. Questo tipo di impianto a differenza della tipologia classica permette una gestione controllata ad ogni singolo uso in base alle necessità. b c c La cassetta è completamente nascosta [a], incassata nel muro lasciando a vista soltanto il pulsante. [b] Nell’area dedicata alla cassetta è assolutamente VIETATO praticare fori o inserire chiodi per non danneggiare l’impianto ad incasso nascosto all’interno. [c] Accessibilità in ogni momento; le cassette di risciacquo Geberit sono state concepite per offrire un’accessibilità totale ai suoi componenti, permettendo una semplice manutenzione. Scarica WC, impianti 48 SOTTOLAVABO Il sifone dei lavabi della cucina e del bagno è facilmente soggetto ad otturarsi causa detriti. Nel caso fosse necessaria la pulizia del sifone dopo aver posizionato un secchio sotto di esso ruotare la ghiera in senso orario per smontare la vaschetta da pulire e rimontare eseguendo l’operazione contraria. Secondo il modello è possibile che sia smontabile tutta la U del sifone (vedi disegno) o solamente un tappo laterale di ispezione nella parte bassa dello stesso. LAVASTOVIGLIE La predisposizione della lavastoviglie (ove compresa) è composta da un rubinetto con apposita filettatura per attacco tubo con guarnizione e uno scarico provvisto di sifone interno e raccordo per tubo in gomma. MANUTENZIONE RUBINETTI Tutti i rubinetti sono muniti di filtro finale (dove sgorga l’acqua) che a causa del calcare può ostruirsi e mano a mano far fuoriuscire un flusso di acqua ridotto. [a] Per pulire il raccordo, avvolgerlo con della stoffa per evitare di graffiarlo, con una pinza, ruotare in senso antiorario facendo attenzione alle guarnizioni interne [b]; lasciatelo a bagno, togliendo le guarnizioni in gomma, in un prodotto anticalcare (leggere le istruzioni del prodotto utilizzato); per poi sciacquarlo e rimontarlo seguendo la procedura al contrario. Manutenzione Idraulica, impianti 49 Questo impianto opzionale è stato inserito in alcuni appartamenti. Per i relativi comandi o funzioni si rimanda al manuale originale. Impianto Allarme Opzionale, impianto 50 LAMPADA EMERGENZA, con grafica dedicata Queste lampade sono prodotte da: BEGHELLI Illuminazione Condominiale, edificio 51 Globo Mareco, serie Reflex Illuminazione Condominiale, edificio 52 Illuminazione Condominiale, edificio 53 Illuminazione Condominiale, edificio 54 Manutenzioni Periodica Pulizia del telaio mobile e fisso degli infissi. Utilizzare un panno multiuso con detergenti a base di etanolo denaturato o ammoniaca e acqua diluita in rapporto di 1/10. Distribuire il prodotto detergente in modo uniforme sul panno, applicare con movimenti lungo la fibra e non risciacquare; asciugare con pelle di daino sintetica o simili, se si utilizza ammoniaca, arieggiare il locale durante l'applicazione del prodotto: pericolo di irritazione delle vie respiratorie, occhi, pelle, è inoltre preferibile usare guanti in gomma per lavori domestici. La pulizia, è da effettuarsi ogni due pulizie dei vetri. Insaponare il panno con sapone neutro, lavare le maniglie, senza fare colare il sapone sul legno, risciacquare lo straccio, eliminare il sapone dalle maniglie e lucidarle con uno straccio asciutto e pulito. Se si hanno macchie più tenaci, utilizzare un prodotto specifico per il tipo di finitura e cromatura, usare questi prodotti solo se la necessità è reale, in quanto possono asportare la cromatura con un uso continuativo nel tempo. Arieggiare il locale durante l'applicazione del prodotto: pericolo di irritazione delle vie respiratorie, occhi, pelle, è inoltre preferibile usare guanti in gomma per lavori domestici; evitare ogni contatto con abiti, tessuti. . Pulizia delle maniglie di apertura cromate. Utilizzare del sapone o detersivo "dolce" (ph neutro), sono indicati tutti i prodotti per la pulizia della pelle. Manutenzione Infissi, interni 55 Manutenzioni Periodica Pulizia del telaio ed anta delle porte. Infissi esterni, norme di utilizzo Utilizzare un panno multiuso con detergenti a base di etanolo denaturato o ammoniaca e acqua diluita in rapporto di 1/10 o saponi specifici per legno. Distribuire il prodotto detergente in modo uniforme sul panno, applicare con movimenti lungo la fibra e non risciacquare; asciugare con pelle di daino sintetica o simili, se si utilizza ammoniaca, arieggiare il locale durante l'applicazione del prodotto: pericolo di irritazione delle vie respiratorie, occhi, pelle, è inoltre preferibile usare guanti in gomma per lavori domestici. La pulizia, è da effettuarsi, se necessario, ogni due pulizie dei vetri. L'uso degli infissi esterni non richiede particolari raccomandazioni, se non quelle dettate dal buon senso: "delicatezza" nell'apertura e nella chiusura e accompagnamento dell'anta nella parte alta e nella parte bassa (specie se l'infisso è in legno a porta finestra) durante la chiusura in modo che il perno di serraggio si posizioni in modo corretto nell'apposito alloggiamento. Attenzione alla fragilità dei vetri ed a non premere la maniglia di chiusura, in quanto si provocherebbe una precoce usura della guarnizione posta tra maniglia e borchia, necessaria al buon funzionamento della prima; Evitare brusche manovre, lasciarlo aperto in giornate ventose; chiuderlo fuori posizione. Pulizia delle maniglie di apertura cromate. Utilizzare del sapone o detersivo "dolce" (ph neutro), sono indicati tutti i prodotti per la pulizia della pelle con un pannospugna o uno straccio. Manutenzione Infissi, interni 56 PAVIMENTI (secondo fornitura) L'uso dei pavimenti non richiede particolari raccomandazioni, -non correre sul pavimento (pericolo di caduta), è preferibile non usare zoccoli di legno, oppure scarpe di cuoio per camminare, a causa del rumore prodotto su questo tipo di pavimento che si propaga al piano inferiore, -non versare acidi o non usare il pavimento per eseguire lavori di martellatura dei materiali. Pulizia del pavimento Utilizzare saponi e detergenti specifici oppure alcool denaturato o cera liquida, uno straccio per pavimenti, una scopa a frange e se possibile una lucidatrice elettrica. Giornalmente, passare la scopa a frange per asportare la polvere. Passare una volta la settimana il pavimento con acqua e alcool denaturato o candeggina, utilizzando una scopa per pavimenti in materiale plastico, e lo straccio per pavimenti per eliminare macchie più consistenti. Ogni due settimane trattare il pavimento con la cera nel seguente modo: 1.versare la cera sul pavimento pulito precedentemente con acqua e alcool, 2.stenderla uniformemente con un panno morbido inumidito, 3.attendere l’asciugatura della cera (il pavimento assume una colorazione bianca opaca), 4.lucidare il pavimento con la lucidatrice oppure con un panno morbido ed una scopa per pavimenti, 5.nel caso si usi la lucidatrice, rifinire gli angoli manualmente con un panno morbido. La pulizia, è da effettuarsi indicativamente con le scadenze temporali soprascritte le quali possono variare per esempio nel caso all’esterno piova, oppure nevichi, (le scarpe bagnate oppure infangate sporcano il pavimento maggiormente). Consigli sulle Pavimentazioni, interni 57 Prodotti che possono danneggiare il pavimento: Soluzioni acquose con concentrazione di prodotti chimici di uso domestico Cloruro di ammonio 100 g/l Agente detergente standard Acidi Acido solforico 70% v/v Acido lattico 5% v/v Basi 200 g/l ldrossido di potassio Prodotti da NON utilizzare: Non impiegare pagliette di ferro, acidi, solventi chimici o sostanze abrasive, spazzole metalliche, solventi nitrocellulosici, acetoni, detersivi in polvere, detersivi per la pulizia dei sanitari. Avvertenze sui prodotti detergenti: CONSERVARE IN UN LUOGO NON ACCESSIBILE A BAMBINI O ANIMALI, PREFERIBILMENTE IN UN ARMADIO CON SERRATURA Consigli sulle Pavimentazioni, interni 58 I balconi I balconi sono le parti esterne dell’appartamento collegate ad esso tramite porte – finestre; hanno pavimentazione in piastrelle e ringhiere di protezione. Essendo elementi all’esterno dell’edificio, protetti da una ringhiera, è opportuno NON: correre sui balconi, tirare oggetti, sporgersi eccessivamente. Bisogna osservare le norme del regolamento condominiale, non sbattere tappeti, tovaglie e altro per non insudiciare le parti sottostanti, usare le finestre delle parti comuni per questa operazione, se proprio si volesse compiere questa operazione, accertarsi di non sporcare eventuali oggetti sottostanti come il bucato, non appoggiare vasi di fiori, mobilia, attrezzi, sulle ringhiere (il vento o un urto potrebbero farle cadere), inoltre, dotare sempre di sottovasi le piante, per evitare che innaffiandole, il percolamento, insudici le parti sottostanti. Verificare, se nell’appartamento vivono degli infanti, che non possano attraversare le sbarre, se si rileva questa possibilità, ricoprire gli elementi di protezione con una rete metallica a maglie strette, agganciandola con fascette in plastica autobloccanti (non usare filo di ferro, potrebbe ferire le persone se non posizionato correttamente). Non buttare la sporcizia del balcone, fuori da esso, raccoglierla con una paletta. Nel caso di neve sul balcone, se la si volesse eliminare, raccoglierla con una paletta, e metterla in un secchio, svuotabile nel WC. Se si volesse installare una tenda per riparare dal sole il balcone, chiedere l’autorizzazione condominiale e farla installare da un tecnico, usare un colore che non stoni con il contesto edilizio. Balconi e Terrazzi, interni 59 Manutenzione Periodica Pulizia delle ringhiere Pulizia dei balconi Utilizzare un panno con ammoniaca e acqua (diluizione 1/10) o prodotti specifici per metallo. Per la pulizia dei balconi utilizzare panno con ammoniaca e acqua (diluizione 1/10), una scopa, uno straccio per pavimenti e detergente per piastrelle. Bagnare e strizzare il panno, pulire le parti metalliche in senso longitudinale, prestando attenzione a non fare colare il prodotto detergente sulle parti sottostanti, questa operazione di lavaggio non deve essere eseguita con temperature inferiori a 0°C. Nel caso si rilevino piccoli danneggiamenti del rivestimento, è necessario eseguire piccoli ritocchi, dopo avere preparato la parte, usare sempre vernice del colore originale e con vernici già provviste di antiruggine. Pulire il balcone dalla sporcizia raccogliendola con la paletta, in caso ci fossero macchie persistenti, lavare la pavimentazione con il detergente per piastrelle e lo straccio per pavimenti. Questa operazione non deve essere fatta con temperature inferiori a 0°C. Non impiegare pagliette di ferro, acidi, solventi chimici o sostanze abrasive, spazzole metalliche, solventi nitrocellulosici, acetoni, detersivi, prodotti detergenti aggressivi. La pulizia degli elementi di protezione va eseguita preferibilmente ogni anno, o secondo condizione. Balconi e Terrazzi, interni 60 Gli infissi esterni (finestre, porte finestre), sono tutte le chiusure apribili o fisse presenti sui muri esterni dell'alloggio. Le finestre sono realizzate in legno con fibra regolare. accessori Cerniere in metallo bronzato. Collocazione, e numero per ante: 2 per telaio di finestra e 3 per telaio portafinestra. Alterazioni, difetti, guasti riscontrabili (richiede intervento del tecnico) Abbassamento dell'anta, sostituzione vetro, verniciatura dell'infisso, rumorosità di funzionamento, svergolamento, lubrificazione ferramenta, "sfregatura" dell'infisso sul pavimento. Modo di funzionamento (sistema di chiusura) Aste con nottolino a rullo con movimento verticale, chiusure superiore, inferiore e intermedia tramite nottolini a rullo per le porte finestre, chiusure superiore, e inferiore per le finestre tramite nottolini a rullo. Balconi e Terrazzi, interni 61 Le Norme d’uso: IMPIANTO A GAS L’impianto presente nella vostra abitazione è a metano e viene portato dai giacimenti di estrazione alle vostre case attraverso un sistema di condotte e reti di distribuzione fino al contatore posto all’esterno e tramite tubazioni esterne al fabbricato fino al rubinetto di uscita del gas per la cucina di cottura tramite un tubo marchiato UNI CIG. L’impianto è composto da tubazioni esterne in acciaio, rubinetto di erogazione gas metano al quale sono collegate cucina di cottura e caldaia. Il funzionamento per l’apertura e la regolazione avviene tramite rubinetto di erogazione principale a muro e rubinetti di regolazione intensità fiamma posti sul piano cottura. A seconda del tipo di cucina installata, si avranno piani di cottura con accensione direttamente con manopola, oppure, tramite fiammifero accostato al bruciatore. Il punto di partenza è il rispetto e la verifica delle prescrizioni di legge (D.M. 22.01.2008) e delle norme UNI di riferimento al quale bisogna aggiungere un comportamento responsabile. Per accendere la cucina: Aprire il rubinetto del gas del piano di cottura, accendere il fiammifero, accostare il fiammifero acceso al bruciatore, aprire il rubinetto del gas. Se si eseguono le operazioni in ordine inverso è possibile che dopo aver aperto il rubinetto intervenga qualche elemento di distrazione (squillo del telefono o suono della porta) cosicché la successiva accensione del fiammifero può produrre gravi conseguenze. È buona abitudine non riempire troppo le pentole, ne lasciare cibi sul fuoco quando ci si deve allontanare dal locale. Infatti il trabocco di liquidi in ebollizione può causare lo spegnimento della fiamma e quindi diventare origine di gravi inconvenienti. Questi inconvenienti possono essere evitati nei piani di cottura provvisti di dispositivo di sicurezza per lo spegnimento accidentale della fiamma. Una buona abitudine da mettere in pratica è quella di chiudere la valvola del contatore o quella di ingresso nell'appartamento, quando non si utilizza l'impianto a gas. Impianto Gas, impianti 62 I dispositivi rivelatori di gas combustibile secondo il Ministero dell'industria, svolgono unicamente una funzione sussidiaria all'osservanza di tutte le prescrizioni tecniche delle norme UNI per la salvaguardia della sicurezza. .In quali circostanze si può formare e diffondere nell'ambiente? 1.Se la combustione avviene in un locale insufficientemente aerato 2.Per il cattivo funzionamento del sistema di scarico dei fumi 3.Per malfunzionamento dovuto a scarsa manutenzione. Tubo in gomma e rubinetti: Sostituzione tubo del gas in gomma (la data è stampigliata sul tubo con scadenza ogni 5 anni) Lubrificazione – ingrassaggio dei rubinetti gas. [vedere Programma Manutenzione] .In quali casi è necessario chiamare un tecnico qualificato per un'adeguata manutenzione? 1.Quando si individuano fuliggine, sporcizia o macchie nell'apparecchio o nelle sue vicinanze; 2.Quando la fiamma, anziché tesa e azzurra, risulta irregolare e/o giallastra; 3.Quando all'accensione si sentono rumori non usuali; 4.Quando le manopole di servizio non funzionano correttamente. FAQ, Domande Frequenti: .Se non si osservano le precauzioni illustrate, cosa può succedere? Si possono verificare conseguenze anche gravi dovute soprattutto alla formazione e diffusione di monossido di carbonio (CO) detto anche "killer silenzioso” nei locali dove avviene la combustione. Il CO costituisce la causa principale degli incidenti è un gas inodore, incolore e tossico, letale anche in piccolissime concentrazioni. .Cosa è necessario verificare per mantenere in regola il proprio impianto e garantire una perfetta efficienza degli apparecchi a gas? 1.Le condizioni di pulizia e buona combustione degli apparecchi, spazzolando se necessario, i piattelli degli apparecchi da cucina; 2.L'efficienza delle prese d'aria, che non devono essere coperte od ostruite; 3.La correttezza e l'efficienza dei sistemi di scarico dei prodotti della combustione quali camini o stufe con canne fumarie. Impianto Gas, impianti 63 La fiamma deve risultare ben tesa e azzurra, mentre se risulta irregolare e giallastra è necessario procedere ad una pulizia dei fori degli ugelli e degli sparti-fiamma che potrebbero essere ostruiti. Infatti, una combustione non ben regolata può dare luogo a formazione di monossido di carbonio. Rimontando il bruciatore dopo la pulitura, si faccia attenzione che la testata, venga saldamente applicata al tubo miscelatore. Accendere i fuochi solo quando tutti i bruciatori sono stati applicati, in caso contrario potrebbero verificarsi guasti all'apparecchio d'accensione. Periodicità dell’intervento: La pulizia, è da effettuarsi senza scadenze temporali predeterminate, la pulizia è rilevabile a vista dall’utente. Manutenzioni Periodica: -Pulizia degli sparti-fiamma e dei bruciatori Utilizzare una spazzola con setole di plastica, straccio umido e una spugna in scotch-brite. A seconda del tipo di piano cottura, staccare il piano cottura dalla rete di alimentazione elettrica. Una regolare pulizia garantisce una lunga durata del piano di cottura ed un funzionamento ineccepibile. Se i cibi traboccano, il piano di cottura va pulito subito. Per questo scopo togliere la griglia d'appoggio, il coperchio bruciatore, l'anello del bruciatore, e la testata del bruciatore. Per la pulizia usare acqua e detersivo oppure prodotti dedicati normalmente in commercio. È importante che il diametro della pentola sia adeguato alla potenzialità del bruciatore per non comprometterne l’alto rendimento e di conseguenza avere uno spreco di combustibile. Al momento dell’ebollizione ruotare la manopola fino alla posizione di minimo. Cucinando si faccia attenzione che in caso di pentole grandi ci sia una distanza di almeno 30 mm tra la circonferenza della pentola ed il piano di lavoro. I gas di scarico caldi infatti si dirigono verso l'esterno del fondo-pentola e potrebbero danneggiare il piano di lavoro. Mantenere una distanza minima di 10 mm verso il pannello comandi. Non poggiare mai sul pannello comandi una pentola. Non usare mai mezzi abrasivi. Pannello comandi e manopole vanno puliti con un panno morbido. La griglia d'appoggio assume colorazioni differenti a contatto con la fiamma. È una conseguenza naturale fisica del metallo. Sorvegliare i bambini per tutto il tempo d’uso badando che non tocchino le superfici e che non stiano nelle vicinanze dell’apparecchiatura in funzione oppure non completamente raffreddata. Impianto Gas, impianti 64 Non si ottiene una cottura più rapida posizionando pentole piccole sul fuoco grande. In questo modo si consuma inutilmente gas. Il modo giusto: pentole piccole sul bruciatore normale, pentole grandi sul bruciatore grande. In caso di mancanza di corrente i fuochi possono essere accesi anche con un fiammifero. Tenere premuta la manopola per 5 - 10 secondi dopo aver acceso la fiammella con un fiammifero. Funzionamento delle cucine con accensione elettrica: Aprire il rubinetto del gas del piano di cottura, per accendere i bruciatori premere e girare la manopola sulla posizione di fiamma grande. Dopo l'accensione mantenere premuta la manopola pochissimi istanti per dare al dispositivo di sicurezza il tempo di riscaldarsi. Qualora la fiammella si spegnesse, ripetere l’accensione e tenere premuta la manopola un po’ più a lungo. ATTENZIONE! Tenere presente che l'apparecchio si riscalda non solo nella zona del fuoco ma anche nelle adiacenze. Impedire quindi che bambini possano toccarlo durante il funzionamento. Cucinando con olio e grasso nelle pentole o padelle, l'apparecchio non dovrà rimanere senza sorveglianza. Mobili per apparecchiatura da incasso, posizionati liberamente nell'ambiente, devono essere dotati di parete posteriore chiusa. Nei confronti di mobili o superfici d'appoggio delicati deve essere mantenuta una distanza minima di 2 cm. oppure applicato un apposito strato di isolamento termico. AVVERTENZE Non utilizzare tali prodotti per la pulizia della cucina: Acido muriatico, detersivi contenenti zolfo, pagliette o spazzole di ferro. Impianto Gas, impianti 65 -Pulizia del piano cottura in acciaio inox o smaltato. Utilizzare prodotti specifici per tale materiale e un panno in cotone. Prima di eseguire qualsiasi pulizia all'interno del piano ed in particolare alle parti elettriche, staccare la spina dalla presa di corrente o più semplicemente spegnere l'interruttore generale. Tutte le parti in acciaio inox si manterranno come all'origine (salvo la normale brunitura dovuta al calore che si verificherà sulle griglie e sparti-fiamma) se si avrà cura di pulirle normalmente con acqua e detersivo neutro evitando in modo assoluto i detersivi a base di sulfonati (contenenti zolfo), le pagliette o spazzole di ferro (che potrebbero lasciare tracce di ferro sull'acciaio inossidabile con conseguente pericolo di arrugginimento) ed i detersivi contenenti sostanze abrasive che potrebbero rigarne la superficie. Non si devono assolutamente usare soluzioni di acido muriatico. La guarnizione del cruscotto non deve essere rimossa. Se ciò si verificasse provvedere al riposizionamento corretto. -Pulizia delle candele di accensione piano cottura. Utilizzare una spugna in scotch-brite e procedere periodicamente ad una accurata pulizia delle candele (ceramica ed elettrodo) per evitare difficoltà di accensione; inoltre, per un buon funzionamento delle valvole di sicurezza, è necessario che le termocoppie sui bruciatori restino pulite. Controllare frequentemente e, se necessario, pulirle con uno straccio umido, rimuovere eventuali residui secchi, con una spugna in scotch-brite, escludendo da questi interventi attrezzi metallici. Attenzione: Questi apparecchi possono essere installati per funzionare solo in locali permanentemente ventilati, secondo le norme UNI 7129 e UNI 7131 Durante la pulizia verificare che i fori degli ugelli e degli sparti-fiamma non siano ostruiti. Assicurarsi che nel rimettere come prima griglie, bruciatori e spartifiamma il tutto sia perfettamente alloggiato nelle rispettive sedi. Le piastre elettriche, se presenti nel piano cottura, vanno pulite spazzolandole a secco senza bagnarle per evitare la formazione di ruggine. Impianto Gas, impianti 66 Afflusso dell'aria L’afflusso naturale dell'aria deve avvenire per via diretta attraverso: 1.Aperture permanenti praticate su pareti del locale da ventilare che danno verso l'esterno. 2.Condotti di ventilazione, singoli oppure collettivi ramificati. L’aria di ventilazione deve essere prelevata direttamente dall'esterno, in zona lontana da fonti di inquinamento. Avvertenze: 1.L'utilizzo di un apparecchio di cottura a gas produce calore e umidità nel locale in cui è installato. E’ necessario assicurare una buona aerazione del locale mantenendo aperti gli orifizi di ventilazione naturale o installando una cappa di aspirazione con condotto di scarico. 2.Un utilizzo intensivo e prolungato dell'apparecchio può necessitare di una aerazione supplementare, per esempio l'apertura di una finestra, o un'aerazione più efficace aumentando la potenza di aspirazione meccanica se esiste. Il primo comportamento da seguire ai fini della sicurezza va tenuto presente quando si acquista un nuovo apparecchio a gas, e si può così enunciare: AL MOMENTO DELL'ACQUISTO ACCERTATEVI CHE L'APPARECCHIO SIA STATO CONTROLLATO E CERTIFICATO DA ENTI ESTERNI AL PRODUTTORE E DA ESSI OPPORTUNAMENTE MARCHIATO La direttiva CEE 90/396 prescrive che gli apparecchi a gas siano conformi alle norme nazionali che recepiscono le norme europee "armonizzate" ed alle prescrizioni della stessa direttiva. Su tali apparecchi deve essere apposta la marcatura "CE" che ne consente la commercializzazione nei vari paesi dell'Unione Europea. Gli impianti e gli apparecchi a gas sono regolati da normative pubblicate dall'UNI, e la conformità ad esse è sinonimo non solo di qualità , ma soprattutto di sicurezza per l'utente. PER QUALSIASI INTERVENTO DI INSTALLAZIONE, MODIFICA, AMPLIAMENTO E MANUTENZIONE DI IMPIANTI A GAS, NONCHÈ PER L'INSTALLAZIONE E LA MANUTENZIONE DI APPARECCHI, BISOGNA RIVOLGERSI UNICAMENTE A INSTALLATORI ABILITATI. IL "FAI DA TE" È ASSOLUTAMENTE VIETATO. Impianto Gas, impianti 67 D.M. 22-1-2008 N.37 Regolamento concernente l’ attuazione dell’ articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’ interno degli edifici. Pubblicato nella Gazz. Uff. 12 marzo 2008, n. 61 (ex-legge n. 46/90) Questa è un'importante legge per la sicurezza di tutti gli impianti presenti negli edifici di uso civile e quindi anche di quelli relativi all'utilizzo del gas. Tale legge prescrive che le opere di installazione, ampliamento, trasformazione e manutenzione degli impianti del gas a valle dei contatori siano eseguite soltanto da operatori abilitati ed in possesso di determinati requisiti tecnico-professionali attestati da un certificato di riconoscimento rilasciato dalle Camere di Commercio o dalle Commissioni Provinciali per l'artigianato. Prescrive inoltre che al termine dei lavori l'installatore rilasci una "dichiarazione di conformità" che attesti che l'impianto è stato realizzato secondo le normative vigenti che rappresentano lo "stato dell'arte". L'installatore saprà indicarvi se il locale in cui volete far installare l'impianto risponde alle necessarie prescrizioni per quanto riguarda l'aerazione, lo scarico dei prodotti della combustione e l'ubicazione dell'apparecchio previsto. I divieti e i limiti sono imposti dal fatto che qualsiasi apparecchio in cui sia in funzione un bruciatore assorbe l'aria necessaria per la combustione ed emette i fumi prodotti dalla combustione stessa. Se la combustione avviene in un ambiente chiuso l'aria deve essere prelevata dall'esterno mediante apposita apertura di ventilazione obbligatoria per legge. Le camere da letto e i bagni sono locali dove si tende a tenere chiuse le finestre quindi risultano privi dei necessari requisiti di aerazione ed è per tale ragione che sarebbe estremamente pericoloso installarvi apparecchi a gas. Se proprio non fosse possibile una soluzione diversa tenete presente che: NELLA CAMERA DA LETTO E NEI BAGNI È CONSENTITA L'INSTALLAZIONE DI APPARECCHI A CIRCUITO DI COMBUSTIONE STAGNO. Osservare le prescrizioni di legge, e rispettare le norme UNI permette all’installatore di provvedere alla messa in servizio degli impianti e degli apparecchi dopo aver effettuato le verifiche ed i controlli prescritti. In particolare: L'INSTALLAZIONE DI APPARECCHI A GAS DI TIPO TRADIZIONALE È VIETATA NELLE CAMERE DA LETTO MENTRE NEI BAGNI È CONSENTITA LA SOLA INSTALLAZIONE DI APPARECCHI PER LA PRODUZIONE D'ACQUA CALDA. Impianto Gas, impianti 68 TUBAZIONI E CONTATORE È importante sapere che mentre le cucine a incasso sono allacciate alla presa del gas per mezzo di un tubo rigido di rame o apposito tubo flessibile di acciaio le cucine non a incasso sono allacciate con uno speciale tubo flessibile di gomma. Questo rappresenta un componente importante per la sicurezza dato che il tubo di gomma non deve essere sottoposto a sforzi ne collocato in posizioni che possano provocare deformazioni, rotture o surriscaldamento e va sostituito almeno ogni cinque anni cioè entro la data di scadenza stampigliata sul tubo. Una buona abitudine da mettere in pratica è quella di: CHIUDERE LA VALVOLA DEL CONTATORE O QUELLA DI INGRESSO NELL'APPARTAMENTO QUANDO NON SI UTILIZZA L'IMPIANTO A GAS. Questa operazione va eseguita possibilmente ogni sera prima di andare a letto e soprattutto in caso di assenze anche se di breve durata. Le tubazioni metalliche in vista che costituiscono l'impianto di adduzione del gas non devono essere utilizzate come messa a terra di apparecchi elettrici ne per appendervi panni o per altri usi impropri. Essendo presenti tubazioni sotto traccia evitare possibili forature causate da trapani o chiodi. Prima di forare un muro è bene dotarsi di uno strumento in grado di rilevare la presenza di metalli, facilmente reperibile presso un buon negozio di ferramenta o rivolgersi alla ditta installatrice. Impianto Gas, impianti 69 Ricordiamo che in Italia sono distribuiti gas di tre famiglie: 1. prima famiglia: gas manifatturato o di città che, quasi ovunque, stanno per essere sostituiti con i gas della seconda famiglia; contiene componenti tossici quindi i suoi impianti sono in via di trasformazione. 2. seconda famiglia: gas naturali, qui da noi si distribuisce il metano che appartiene al gruppo H, cioè ad alto potere calorifico e viene portato dai giacimenti di estrazione alle nostre case attraverso un sistema di condotte e reti di distribuzione; 3. terza famiglia: gas di petrolio liquefatto (GPL), ottenuto dalla distillazione del petrolio, che viene fornito in bombole o piccoli serbatoi (a volte anche con rete di distribuzione). Ogni apparecchio deve essere idoneo a essere alimentato con il gas della famiglia e gruppo distribuito nella località. Alcuni apparecchi possono essere idonei a più di una famiglia e gruppo di gas; in tal caso richiedono alcune modifiche che comprendono come minimo il cambio degli ugelli. Il fatto che siano distribuiti più tipi di gas tra loro differenti per le caratteristiche chimico-fisiche rende necessaria la seguente cautela: PRIMA DI ACQUISTARE, INSTALLARE, E SOPRATTUTTO TRASFERIRE APPARECCHI A GAS, AD ESEMPIO IN UNA SECONDA CASA, CONSULTARE UN INSTALLATORE QUALIFICATO PER ACCERTARSI CHE GLI STESSI SIANO IDONEI A FUNZIONARE SENZA INCONVENIENTI. Impianto Gas, impianti 70 FAQ, Domande Frequenti La possibilità che un apparecchio possa con le suddette modifiche, bruciare diversi tipi di gas è indicata con numeri e lettere riportati sulla targa dell'apparecchio. Il simbolo I (1 Romano), seguito da un'indicazione in carattere più piccolo a "pedice", ad esempio I2h segnala che l'apparecchio è idoneo ad una sola famiglia di gas (in questo caso i gas della famiglia 2 gruppo h); Il simbolo II (2 romano) seguito da due indicazioni a "pedice” segnala che l'apparecchio può essere adattato a due tipi di gas; Il simbolo III (3 romano) indica un apparecchio adattabile a tutte e tre le famiglie. Gli apparecchi con portata termica fino a 35 kW sono generalmente dotati di bruciatori atmosferici cioè di bruciatori in cui una parte dell'aria necessaria alla combustione ("aria primaria") è portata a contatto con il combustibile in una camera di miscelazione dall'impulso di quest'ultimo all'uscita dell'ugello. Un'altra quantità di aria si mescola poi con la precedente miscela aria-gas all'uscita del bruciatore dove si forma anche la fiamma. Si possono usare apparecchi per riscaldamento a gas portatili? L'utilizzo di apparecchi portatili alimentati con bombola per il riscaldamento di ambienti è soggetto a severe limitazioni. Tali apparecchi devono essere forniti di speciali dispositivi di sicurezza contro la formazione di monossido di carbonio e non possono essere usati in: 1. bagni e camere da letto; 2. locali di volumi minore di 12 m3 ; 3. locali non provvisti di almeno due aperture di ventilazione come da norma. Rispettando tutte le norme, le avvertenze e i consigli esposti nelle pagine precedenti manterrete un elevato livello di sicurezza nei confronti del GAS per Voi, i Vostri familiari e vostri vicini. Anche la minima anomalia và immediatamente segnalata all’installatore abilitato per una verifica. Tutti i gas combustibili devono avere - ai sensi della Legge 1083 del 1971 - un odore caratteristico, in modo che sia possibile rilevarne la presenza, in caso di fuga, prima che raggiungano concentrazioni pericolose (il monossido di carbonio - CO - che si crea in seguito alla cattiva combustione del gas è invece inodore e molto velenoso). Impianto Gas, impianti 71 FAQ, Domande Frequenti Quali sono i comportamenti da adottare se si sente odore di gas? 1.Aprire porte e finestre, per arieggiare il più possibile il locale 7.Mantenendo chiusa la valvola principale controllare che tutti i rubinetti degli apparecchi siano anch'essi chiusi. 8.Controllare l’integrità del tubo flessibile dell'apparecchio di cottura e delle sue connessioni 2.Spegnere immediatamente tutte le fiamme 3.Chiudere la valvola principale del contatore o della bombola 4.Non fumare, ne accendere fiammiferi o accendini 5.Non azionare interruttori, campanelli, apparecchi elettrici, o telefonici perché una eventuale scintilla creata dal loro funzionamento potrebbe innescare un'esplosione Se con queste verifiche non riuscite ad individuare l'origine della fuga o se continuate ad avvertire odore di gas con valvole e rubinetti chiusi bisogna chiamare l'Azienda distributrice di gas o il rivenditore della bombola per mezzo di un telefono esterno all'abitazione 6.Se il vostro impianto è alimentato da gas in bombole (GPL), ricordate che il GPL essendo più pesante dell'aria in caso di fuoriuscita accidentale dall'impianto tende a cadere inizialmente al suolo, e quindi bisogna spazzare per terra per rimuovere possibili residui di gas convogliandoli verso l'ambiente esterno Impianto Gas, impianti 72 LA LEGGE N. 46/90 Nel marzo 1990 è stata emanata l'ormai famosa legge n. 46, relativa alla sicurezza di tutti gli impianti degli edifici a uso civile, e nel dicembre 1991 il DPR n.447, contenente il relativo regolamento di attuazione. La legge riguarda anche gli impianti di trasporto e utilizzazione del gas, per i quali prescrive che le opere di installazione, ampliamento, trasformazione e manutenzione siano eseguite soltanto da operatori abilitati, in possesso dei requisiti tecnico-professionali previsti dalla legge stessa. In pratica le imprese installatrici devono essere iscritte al Registro delle ditte o agli Albi provinciali delle imprese artigiane e devono ottenere un certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali. La legge prescrive inoltre che gli impianti siano conformi alle specifiche norme UNI e CEI, il che significa, per gli impianti a gas, che devono rispondere ai requisiti della normativa UNI. Un aspetto importante della legge è che per ogni impianto l'installatore deve rilasciare una dichiarazione di conformità alle norme prescrizioni della legge e delle norme tecniche. Nel febbraio 1992 il Ministero dell'Industria ha emanato un decreto che riporta un modello di dichiarazione di conformità; tale modello contiene i dati che gli operatori devono indicare. La legge prevede inoltre la possibilità che siano effettuati degli accertamenti per verificare la conformità degli impianti alle normative. Le norme più importanti e di maggiore interesse per gli installatori sono le UNI 7128-7129-7130-7131 che riportano i criteri di sicurezza per gli impianti domestici. Le linee direttrici di queste normative si possono così riassumere: 1.L’idoneità dei locali in cui sono collocati gli impianti, soprattutto in relazione alle predisposizioni per la ventilazione e per lo scarico dei prodotti della combustione; 2.La corretta installazione delle tubazioni a valle del contatore fino agli apparecchi utilizzatori; 3.Il corretto montaggio degli apparecchi 4.Le prescrizioni per il collaudo dell'impianto e la messa in servizio degli apparecchi 5.Le prescrizioni per la manutenzione degli impianti; 6.L’idoneità di tutti i componenti, materiali e soluzioni tecniche, con prospetti ed esempi di calcolo. Impianto Gas, impianti 73 IDONEITÀ DEI LOCALI: VENTILAZIONE E SCARICO DEI FUMI La combustione è un processo chimico di ossidazione, nel quale il combustibile, combinandosi con l'ossigeno dell'aria, dà luogo ai prodotti della combustione (fumi) sviluppando calore, generalmente con la formazione di una fiamma. Se la combustione è ben regolata, i gas distribuiti in Italia (gas naturale o metano e gas in bombole o GPL) danno come prodotti della combustione l'anidride carbonica e il vapore d'acqua. Se invece la combustione avviene in difetto di ossigeno, il gas, come ogni combustibile contenente carbonio, da origine alla formazione di monossido di carbonio, che è un gas inodore, incolore e molto velenoso. Il mancato allontanamento dei fumi fa diminuire la quantità di ossigeno presente nell'ambiente, e quindi è causa di formazione di monossido di carbonio. Le dimensioni e la posizione delle aperture di ventilazione sono fornite dalle norme UNI 7129 e 7131. Le prescrizioni per l'afflusso dell'ossigeno (cioè dell'aria) alla combustione (cioè alla fiamma) non possono prescindere dal tipo di apparecchio che viene utilizzato nel locale. La ventilazione può essere per tutti gli apparecchi diretta, se avviene attraverso idonea apertura permanente praticata sulla parete esterna del locale. Tale locale, tuttavia, non deve: 1.essere adibito a camera da letto; 2.costituire parte comune dell'immobile 3.essere locale con pericolo d'incendio (rimessa, garage, magazzino di materiali combustibili etc...). IN OGNI LOCALE DOVE AVVIENE UNA COMBUSTIONE ARRIVI ALMENO TANTA ARIA QUANTA NE VIENE RICHIESTA DALLA REGOLARE COMBUSTIONE E PER LA VENTILAZIONE DEL LOCALE È indispensabile che i prodotti della combustione siano allontanati dal locale in modo efficiente e sicuro. Impianto Gas, impianti 74 SCARICO DEI PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE Lo scarico dei prodotti della combustione può avvenire per mezzo di camini singoli, canne fumarie collettive ramificate o direttamente attraverso idonei dispositivi. Anche le caratteristiche dei diversi sistemi di scarico dei fumi sono contenute nelle norme. In particolare le cucine devono sempre scaricare in una cappa collegata direttamente all'esterno, o a camino o a canna fumaria collettiva, diversa da quelle utilizzate per gli altri apparecchi (alle canne collettive devono cioè essere sempre allacciate utilizzazioni dello stesso tipo, alimentate con lo stesso combustibile). In alcuni casi e a certe condizioni è consentito l'impiego di un elettroventilatore. MANUTENZIONE DELL'IMPIANTO Il controllo e la manutenzione periodica dell'impianto sono oggetto di altro capitolo delle norme citate. Il controllo del circuito aria e fumi, che ha lo scopo di verificare l'esistenza e l'efficienza dei sistemi di ventilazione e il corretto funzionamento del tiraggio per lo scarico dei fumi è una operazione molto importante ai fini della sicurezza e generalmente di facile esecuzione. Tale controllo deve essere effettuato dall'installatore dopo ogni intervento eseguito sull'impianto di un cliente anche parziale. Un'altra operazione molto importante per la sicurezza è il controllo dello stato di conservazione del tubo flessibile non metallico: si tratta di un elemento critico del sistema che va comunque sostituito entro la data stampigliata sul tubo stesso (5 anni dalla fabbricazione). Un controllo visivo del tubo in questione è operazione da eseguirsi in occasione di ogni intervento. In alcuni casi si deve procedere alla verifica e pulizia della tubazione operazione questa di un certo impegno che è bene eseguire anche nel caso di ampliamento e/o modifica dell'impianto interno (tubazioni gas). Una ulteriore operazione di controllo riguarda la manovrabilità dei rubinetti dell'impianto interno; una loro eventuale sostituzione implica la ripetizione della prova di tenuta. Tutti i controlli di funzionamento degli apparecchi di utilizzazione vanno effettuati seguendo le istruzioni fornite dal costruttore. NON utilizzare tali prodotti per la pulizia: Acido muriatico, detersivi a base di sulfonati (contenenti zolfo), pagliette o spazzole di ferro. Impianto Gas, impianti 75 IMPIANTO IDRULICO Modo di funzionamento Per componenti igienico-sanitari si intendono le apparecchiature destinate all'igiene e alla cura del corpo, all'esecuzione di attività fisiologiche e in generale alle funzioni che comportano l'interazione tra l'uomo e gli elementi terminali degli impianti tecnologici. Per i rubinetti/miscelatori: azionare i rubinetti alzando la leva per fare fuoriuscire l’acqua, spostandola in senso antiorario per aumentare la temperatura dell’acqua oppure in senso orario per diminuire la temperatura; per la doccia ruotare la seconda leva (più piccola) posta sul rubinetto per selezionare la fuoriuscita dell’acqua dal rubinetto o dal doccetta o doccione. Nel bagno sono presenti i seguenti sanitari: lavabo, con azionamento dell’acqua calda e fredda tramite rubinetto/miscelatore e bocca di erogazione in metallo, chiusura scarico con tappo con leva di azionamento sul rubinetto; bidet, con azionamento dell’acqua calda e fredda tramite rubinetto chiusura scarico con tappo a leva; WC, con vaschetta dell’acqua per il risciacquo incassata a parete, tipo Geberit; Norme d’uso L'uso dei sanitari non richiede particolari raccomandazioni, se non quelle dettate dal buon senso: "delicatezza" nell'apertura e chiusura dei rubinetti di erogazione, e nell’azionamento del pulsante della cassetta del WC. Problemi Frequenti Perdite d’acqua, rumorosità, gocciolamenti, intasamenti, rotture. vasca da bagno/doccia, con azionamento dell’acqua calda e fredda tramite rubinetto, chiusura scarico con tappo, doccetta a braccio mobile; Rubinetto per l’attacco di un elettrodomestico (lavatrice). Rubinetti per la chiusura dell’acqua sezionatore di zona, per la chiusura dell’impianto idrico nella zona wc; Impianto Idraulico, Dettagli , impianti 76 Manutenzione Periodica -Pulizia delle piastrelle da sporcizia; su e tra di esse (nella stuccatura). Utilizzare un detersivo per superfici dure in crema (creme a base di tensioattivi non ionioci, tensioattivi anionici, sapone sodico), un vecchio spazzolino da denti, uno straccio morbido e pulito, dei guanti di gomma e del detersivo a ph neutro. Togliere la sporcizia con detersivo e un vecchio spazzolino da denti. Lavare le piastrelle con un detersivo "dolce" e sciacquarle con acqua fredda, asciugandole poi con uno straccio morbido e pulito. La pulizia, è da effettuarsi senza scadenze temporali, la necessità di pulizia è rilevabile a vista dall’utente. -Pulizia delle accidentalmente. piastrelle da adesivo caduto Utilizzare un pannospugna inumidito, lametta da barba, acquaragia o diluente per pitture, guanti di gomma. Toglierlo immediatamente con uno straccio umido. Se si è già asciugato, raschiarlo cautamente con una lametta da barba e pulire le piastrelle con acquaragia o altro diluente per pitture, facendo attenzione agli oggetti di plastica eventualmente vicini. ATTENZIONE: la superficie delle piastrelle è soggetta a graffiarsi, utilizzare particolare attenzione nell’utilizzare tale attrezzatura -Pulizia della superficie rugosa o granulosa di piastrelle o della vasca a causa di sedimenti di calcare. Utilizzare prodotti a base di tensioattivi anfoteri (sciogli calcare), guanti in gomma e panno. Per lavandini, bidet, vasca da bagno: eliminare il calcare versando un prodotto detergente anticalcare su di un panno umido, passare sulle superfici e sciacquare abbondantemente; per calcare resistente versare direttamente sulla superficie e lasciare agire per un tempo adeguato. Ripetere l’operazione se necessario. Non utilizzare su superfici in marmo, utilizzare il prodotto indossando guanti di gomma, verificare su una piccola porzione della superficie da pulire, la resistenza dello smalto prima dell’uso, arieggiare il locale durante l’uso; il prodotto è irritante per le vie respiratorie e gli occhi, non utilizzare insieme alla candeggina. Impianto Idraulico, Dettagli , impianti 77 -Pulizia vasca smaltata scolorita. Utilizzare cremor di tartaro e perossido, spazzola con setole di plastica dura, guanti di gomma. Per migliorare l'aspetto di una vasca smaltata, usare una miscela di cremor di tartaro e perossido: quest'ultimo va addizionato in quantità sufficiente per ottenere una pasta, che va strofinata vigorosamente sulla macchia con una spazzola dura; in alternativa potete utilizzare specifiche paste preconfezionate acquistabili nelle ferramenta. Tale pulizia, è da effettuarsi esclusivamente in caso di danno rilevato. -Pulizia tazza del W.C. macchiata o scolorita. Detersivo a base di tensioattivi non-ionici e tensioattivi cationici (anticalcare), spazzolino a manico lungo per WC. Azionare lo scarico della vaschetta per bagnare le pareti della tazza, poi irrorarle con un apposito detersivo per W.C.; lasciare agire per almeno due ore, strofinare con uno spazzolino a manico lungo per W.C., sciacquando poi con l'acqua della vaschetta. Non tentare mai di rinforzare il detersivo con ammoniaca, candeggina o cloro: la reazione chimica che ne deriverebbe provocherebbe, infatti, lo sviluppo di gas tossici. -Rubinetti cromati sporchi e appannati. Utilizzare un detersivo con PH neutro, straccio, guanti di gomma, oppure prodotti a base di tensioattivi anfoteri (sciogli calcare). Lavarli con sapone o detersivo "dolce" e lucidarli con uno straccio asciutto e pulito; eliminare i sedimenti di calcare con aceto. Preferibilmente non usare mai i pulitori per metalli né le polveri abrasive, perché danneggerebbero la cromatura. Se la pulizia con aceto non dovesse fornire i risultati desiderati, utilizzare un prodotto a base di tensioattivi anfoteri procedendo come segue: versare su di un panno umido, passare sulle superfici e sciacquare abbondantemente; per calcare resistente versare direttamente sulla superficie e lasciare agire per un tempo adeguato. Ripetere l’operazione se necessario. .Non utilizzare su superfici in marmo, utilizzare il prodotto indossando guanti di gomma, verificare su una piccola porzione della superficie da pulire, la resistenza della cromatura, arieggiare il locale durante l’uso; il prodotto è irritante per le vie respiratorie e gli occhi, non utilizzare insieme alla candeggina. .Non utilizzare i prodotti anticalcare frequentemente, asportano la cromatura, ingiallendo le parti cromate. Non lasciare chiuso il sedile del WC dopo averlo irrorato, i vapori potrebbero danneggiare la plastica dello stesso; preferibilmente arieggiare il locale durante l’applicazione. Impianto Idraulico, Dettagli , impianti 78 La necessità della pulizia è rilevabile a vista dall’utente. -Pulizia macchie di ruggine su vasche o lavabi. Utilizzare un pezzo di limone, acido muriatico, guanti in gomma, pannospugna. Se la macchia è leggera, strofinarla con un pezzo di limone; se è molto marcata, usare una soluzione al 5% di acido ossalico o una soluzione al 10% di acido cloridrico (abitualmente chiamato "muriatico"), che va applicata con uno straccio e lasciata agire per un secondo, quindi sciacquata con cura. Ripetere l'operazione se necessario. Prestare particolare attenzione nell’uso dell’acido "muriatico", utilizzare sempre i guanti. Leggere attentamente le istruzioni del prodotto, altamente pericoloso; tenere lontano dalla portata dei bambini. La pulizia è da effettuarsi esclusivamente in caso di danno rilevato. -Pulizia macchie di verderame su vasche o lavabi. Utilizzare acido ossalico, lisciva da bucato, pannospugna, guanti in gomma, oppure prodotti a base di tensioattivi anfoteri (sciogli calcare). Lavare con una soluzione concentrata di liscivia da bucato e ammoniaca; se la macchia persiste, tentare con una soluzione al 5%, di acido ossalico, come descritto sopra. Se si utilizza un prodotto a base di tensioattivi anfoteri procedere come segue: versare su di un panno umido, passare sulle superfici e sciacquare abbondantemente; per calcare resistente versare direttamente sulla superficie e lasciare agire per un tempo adeguato. Ripetere l’operazione se necessario. La pulizia, è da effettuarsi esclusivamente in caso di danno rilevato. Non utilizzare su superfici in marmo, utilizzare il prodotto indossando guanti di gomma, verificare su una piccola porzione della superficie da pulire, la resistenza dello smalto, arieggiare il locale durante l’uso; il prodotto è irritante per le vie respiratorie e gli occhi, non utilizzare insieme alla candeggina. ATTENZIONE: L’USO ECCESSIVO E RIPETUTO DI ANTICALCARE PORTA AD UN DEPOSITO DEL CALCARE NELLA PRIMA PARTE DEI TUBI DI SCARICO OSTRUENDOLI E RIDUCENDO LA LORO CAPACITÀ DI SCOLO. UTILIZZARE TALI PRODOTTI SOLO QUANDO EFFETTIVAMENTE NECESSARIO E SEGUENDO ATTENTAMENTE LE ISTRUZIONI INDICATE SULLA CONFEZIONE. Impianto Idraulico, Dettagli , impianti 79 -Sostituire il sedile del W.C. Per montare un sedile nuovo, utilizzare pinze a becchi lunghi, chiave ad esagono n. 13 o 14, olio sbloccante (es. SVITOL), seghetto metallico. Rimozione dei perni: I due perni che tengono il sedile fissato alla tazza hanno, in genere, la testa liscia e rotonda; per rimuoverli è necessario svitare i dadi che li bloccano, sulla parte inferiore della tazza. Se non ce la fate con le pinze a becchi lunghi, tentate con una chiave a forchetta o con una a bocca poligonale; se i perni sono così corrosi che non riuscite a rimuoverli, provate con il seguente sistema: Applicate dell'olio lubrificante sui perni corrosi, lasciandolo agire per una mezz'ora o, addirittura, per tutta la notte. Se neppure l'olio lubrificante ha ottenuto alcun effetto, ricorrete a un seghetto per metalli e segate le teste dei perni, agendo attraverso le loro guarnizioni: prima di iniziare questa operazione, proteggete però la ceramica della tazza con un cartone. -È una delle riparazioni più comuni nella stanza da bagno cioè chiudere le fenditure che si sono create nello strato di "tenuta" tra vasca e parete e deve essere ripetuta a intervalli regolari per le continue variazioni di peso cui la vasca è sottoposta quando la si riempie e la si svuota. Utilizzare prodotti al silicone in tubo, profili per vasca, collanti appositi, pittura epossidica, trielina, pennello, guanti in gomma. Il sistema più semplice per chiudere le fenditure tra parete e vasca da bagno è quello di usare uno degli appositi prodotti, generalmente al silicone, esistenti in commercio. Tagliate obliquamente il beccuccio del tubo e schiacciate lentamente il prodotto nelle fenditure, distribuendolo lungo il bordo della vasca con un movimento il più possibile continuo e regolare. Lasciate trascorrere almeno 24 ore prima di usare la vasca. Piastrelle per angoli. Se il sistema precedente col tempo si rivela inefficace, applicate lungo il bordo della vasca delle piastrelle a forma di quadrante di cerchio, che si trovano in commercio in apposite confezioni e che possono essere fissate senza problemi con un collante del tipo descritto in precedenza. Riparazione dello smalto scheggiato. Le scheggiature su una vasca o un lavabo si possono coprire con sottili strati di pittura epossidica, disponibile in molte tinte. Pulite l'area scheggiata con trielina, poi miscelate in un contenitore una piccola quantità di pittura e di indurente, che applicherete in diversi strati con un pennello sottile, sfumandoli verso i margini della scheggiatura. Lasciate asciugare e indurire ogni strato per un'ora, prima di applicare il successivo. Impianto Idraulico, Dettagli , impianti 80 L’intervento è da effettuarsi esclusivamente in caso di danno rilevato. Non impiegare pagliette di ferro, acidi, solventi chimici o sostanze abrasive, spazzole metalliche, acetoni, detersivi in polvere, non premere eccessivamente. -Stasatura dello scarico dei lavandini, lavelli, bidet, vasca da bagno. Utilizzare una ventosa di gomma, vaselina, straccio. Impiego di una ventosa. In caso di mantata risoluzione del probleme contattare un tecnico specializzato. Togliere il tappo dall’apposito alloggiamento; Se il lavello, è dotato di un'apertura di tracimazione, otturatela con uno straccio bagnato; se lo scarico della lavabiancheria, o della lavastoviglie, confluisce nel tubo di scarico del lavello, bloccate anche le prese d'aria eventualmente previste per l'elettrodomestico. Assicuratevi che nella vaschetta vi sia tanta acqua da coprire completamente la ventosa, il cui bordo spalmerete di vaselina prima di fissarla, ben centrata, sulla bocca di scarico. Mantenendo la ventosa fissata alla vaschetta, sollevatene e abbassatene, con movimenti rapidi e decisi, il manico per una decina di volte, poi staccatela di colpo dalla vaschetta; se necessario, ripetete l'operazione, anche più volte. NON impiegare prodotti chimici i cui componenti caustici possono danneggiare le tubazioni se lasciati troppo a lungo al loro interno. Inoltre se il prodotto chimico non ottiene il risultato sperato, sarete esposti voi stessi ai rischi della sua azione caustica quando aprirete l'apertura di manutenzione o smonterete il sifone per eliminare l'occlusione. -Smontaggio del sifone, per stasatura (nel caso che la ventosa non abbia funzionato) o recupero di piccoli oggetti caduti nello scarico del lavandino. Vedere pagina “idraulica” Utilizzare un secchio di plasticaed una spazzola per bottiglie. Smontaggio del sifone. Mettere un secchio di plastica sotto il sifone, se il sifone non ha, tappo di scarico, chiudete il rubinetto d'arresto principale, svitate il dado che fissa il sifone al tubo filettato di scarico e, tolto il sifone, pulitelo accuratamente con detersivo e una spazzola per bottiglie. Rimontate il sifone e riaprite l'acqua. L’intervento, è da effettuarsi esclusivamente in caso di danno rilevato. Dettagli Impianto Idraulico, impianti 81 -Come stasare lo scarico di una vasca da bagno. -Come stasare lo scarico del W.C. Utilizzare una ventosa di gomma, un cacciavite ed uno straccio. I sistemi per stasare gli scarichi delle vasche da bagno sono gli stessi descritti per lavelli e lavabi, con la differenza però che, in questo caso, i sifoni sono meno accessibili, in quanto di solito sono alloggiati al di sotto del livello del pavimento. Come per lavelli e lavabi, il primo tentativo va compiuto con una ventosa. Otturate con uno straccio umido l'apertura di tracimazione della vasca, per evitare che la pressione prodotta dalla ventosa venga dispersa; poiché la ventosa funziona anche da tappo, assicuratevi che sia completamente coperta dall'acqua, quindi "pompate" con forza, come indicato in precedenza. Se l'intasamento persiste, ripetete l'operazione senza scoraggiarvi: la pressione esercitata dalla ventosa attraverso l'acqua presente nel tubo può riuscire a spostare gradualmente lungo lo scarico l'occlusione, finché non si scioglie o raggiunge una tubazione più larga, per cui viene eliminata. Se, invece, l'intasamento si è verificato in una tubazione secondaria dietro il sifone, sarà probabilmente necessario smontare il sifone stesso, per accedere al quale occorrerà rimuovere l'apposita calotta di protezione, che è situata sul pavimento, vicino alla vasca. Utilizzare una ventosa di gomma ed uno straccio. Se la tazza del W.C. intasato è piena fino all'orlo, svuotatela per metà; poi appoggiate una grossa ventosa di gomma sopra l'imbocco del sifone e "pompate" per una decina di volte con movimenti rapidi e decisi, sollevando quindi di colpo la ventosa. Se l'occlusione è stata rimossa, sentirete un gorgoglio e vedrete l'acqua scendere nella tazza, fino a raggiungere il livello abituale; se l'acqua scende lentamente, ma non fino al livello normale, significa che l'ostruzione è stata eliminata solo in parte e occorre ripetere l'operazione. Quando ritenete di aver completamente stasato il W.C., versate, a titolo di controllo, una certa quantità di acqua nella tazza (il livello dell’acqua nella tazza deve rimanere invariato). L’intervento, è da effettuarsi esclusivamente in caso di danno rilevato. L’intervento, è da effettuarsi esclusivamente in caso di danno rilevato. Impianto Idraulico, Dettagli , impianti 82 -Pulizia del tubo di tracimazione (o scarico di sicurezza). Utilizzare una spazzola tipo pulisci bottiglie in setole di nylon. Durante l’uso del lavabo e dei bidet, a causa delle acque di scarico convogliate nello scarico del troppo pieno, nel caso si riempia oltre lo scarico l’impianto sanitario, entra in funzione lo scarico di sicurezza. Può accadere, che le acque convogliate in esso, depositino progressivamente il loro contenuto sulle pareti interne dello scarico, oppure, intasino completamente il raccordo fino al tubo di scarico principale. Questo, provoca l’intasamento dell’uscita di tracimazione, (che farà esondare l’acqua sul pavimento, nel caso si riempia troppo il componente), e la produzione di odori sgradevoli, prodotto della putrefazione delle sostanze depositate nel tubo. Per eliminare l’inconveniente, utilizzare una spazzola tipo pulisci bottiglie, che andrà introdotta dalla parte superiore dell’uscita di tracimazione, opportunamente piegata, per "seguire" il percorso dello scarico. Infilare la spazzola fino alla comparsa della testa nel tubo di scarico principale, agire con movimenti verticali, fino alla stasatura dello scarico. Come verifica dell’intervento svolto, riempire il componente sanitario fino allo scarico di sicurezza, e verificare che funzioni correttamente; nel caso di odori sgradevoli, fare scorrere l’acqua nello scarico di sicurezza per qualche minuto. L’intervento, è da effettuarsi se si avvertono odori sgradevoli oppure in mancanza del corretto funzionamento dello scarico di sicurezza. -Pulizia del filtro a reticella posto sul becco di adduzione acqua. Sono necessarie una chiave esagonale n. 13 o 14 ed uno spazzolino per unghie con setole in nylon. L’acqua che fuoriesce dal rubinetto di casa, contiene impurità, tra cui sabbia, che può provocare progressivamente l’intasamento del filtro, con sensibile calo della portata della stessa. Per eliminare l’inconveniente, svitare il filtro a reticella posto sotto il becco di adduzione (aiutarsi con una chiave esagonale n. 13/14 se non si riesce a mano), e con uno spazzolino per unghie, asportare la sabbia sotto un getto di acqua, tenendo il filtro al contrario. Si consiglia di lasciare a bagno nel liquido anticalcare per un paio di ore se si evince la presenza massiccia di calcare che ostruisce la corretta fuoriuscita del getto d’acqua. Rimontare il tutto, con operazione inversa. L’intervento, è da effettuarsi se l’acqua non esce con intensità normale. Impianto Idraulico, Dettagli , impianti 83 Interruzione alimentazione acqua, in caso di lavori, oppure nel caso di lunghe assenze dall’abitazione. -Pulizia del filtro a reticella posto sul tubo di adduzione acqua della lavatrice. Svitare il cappuccio del rubinetto a muro, sito di fianco al WC, inserire il cappuccio, dalla parte forata sul rubinetto, stringere nel senso indicato dalla freccia. Per verificare se l’impianto è stato chiuso, aprire un rubinetto: l’acqua non deve uscire. Periodicità dell’intervento: Nel caso di assenze prolungate (es. vacanze estive), oppure nel caso di riparazioni dell’impianto idrico. Utilizzare uno spazzolino per unghie con setole in nylon. L’acqua che fuoriesce dal rubinetto di casa, contiene impurità, tra cui sabbia, che può provocare progressivamente l’intasamento del filtro, con sensibile calo della portata della stessa. Per eliminare l’inconveniente, svitare il filtro a reticella posto sotto il becco di adduzione (aiutarsi con una pinza regolabile se non si riesce a mano), e con uno spazzolino per unghie, asportare la sabbia sotto un getto di acqua, tenendo il filtro al contrario. Rimontare il tutto, con operazione inversa. Nel caso in cui rimanga parte del detersivo nella vaschetta della lavatrice. Impianto Idraulico, Dettagli , impianti 84 IMPIANTO ELETTRICO L'impianto elettrico dell'alloggio inizia dal centralino posto nell'ingresso, ed è alimentato con una tensione a 220 V. L'impianto è formato da due linee distinte: la prima per l'alimentazione dei punti luce a soffitto ed a parete, e le prese luce (10A): la seconda per l'alimentazione delle prese da 16A per il collegamento degli apparecchi elettrodomestici. L'impianto dell'alloggio è collegato con il contatore individuale, posto in apposita area in zona condominiale, per mezzo di una linea formata da 3 conduttori di 6 mmq. di sezione; fase (marrone), neutro (blu), e conduttore di terra (giallo verde). Le tubazioni che contengono i conduttori dell'impianto sono collocate in parte nel sottofondo dei pavimenti e parte nelle pareti interne. Le tubazioni in PVC flessibile dotate di MIQ (Marchio Italiano di Qualità) collegano le varie scatole di derivazione e quelle per i frutti (prese e interruttori). I conduttori hanno sezione ed isolamento conforme alle norme vigenti (CEI ed ENPI) in relazione anche alla potenza degli apparecchi utilizzatori e sono del tipo flessibile. L'impianto elettrico comprende anche la suoneria comandata da un pulsante esterno sul pianerottolo di ingresso. Sull'apparecchio citofonico sono alloggiati i due interruttori che comandano l'apertura del cancello e del portone di ingresso all'edificio. In corrispondenza all'attacco per la lavatrice è installata una presa di corrente bipolare da 16A. È previsto un impianto centralizzato di ricezione dei segnali televisivi (canali nazionali) costituito da un'antenna amplificata ed una rete di distribuzione derivata che consente di collegare ad ogni presa un apparecchio. Nei garage, oltre al punto luce, è installata una presa per forza motrice (16A) questi sono collegati al contatore individuale dell'alloggio. Accessori: Le prese installate sono di due tipi: tipo 2xl0A+Terra da utilizzare essenzialmente per lampade o utenze similari; tipo 2xl6A+Terra, da utilizzare per le utenze di elettrodomestici e similari. Gli apparecchi di comando (interruttori), le prese luce e di forza motrice, sono composti da un supporto avvitato alla scatola e sono ricoperti con una placca, trattenuta a scatto. Impianto Elettrico, Dettagli, impianti 85 Norme d’uso L'attivazione dell'impianto elettrico avviene tramite l'interruttore generale, posto a ridosso del contatore. Per dare corrente alle varie utenze, bisogna agire sul centralino di distribuzione ed inserire l'interruttore e differenziale generale (salvavita) e gli interruttori automatici per il circuito forza motrice e/o luce. In prossimità dell'interruttore differenziale generale è posizionato un tasto che serve per la verifica di buon funzionamento del sistema "salvavita". E buona norma agire periodicamente (una volta al mese) su questo tasto per verificare che, premendolo, si disinserisca automaticamente l'interruttore differenziale generale. Le prese per le varie utenze dei due circuiti (forza motrice e luce) si distinguono per la loro dimensione. Alle prese più piccole (luce, 10A) possono essere collegati: 1.Apparecchi di illuminazione, apparecchi radio o TV, asciugacapelli, rasoi, piccoli elettrodomestici (frullatore, tostapane, ect.). A quelle di maggiori dimensioni (forza motrice, 16A): 2.Lavatrice, lavastoviglie, frigorifero, forno, ferro da stiro, aspirapolvere, battitappeto, ecc. È molto importante che tutti i collegamenti alle prese avvengano correttamente. -Si sconsiglia l'uso di elementi riduttori (che consentono di inserire sulle prese del circuito luce da 10A apparecchiatura che sono predisposte per l'inserimento nelle prese più grandi da 15A) e di sovraccaricare una presa utilizzando elementi multipli (che consentono di inserire su un'unica presa più apparecchi). -E’ importante inserire in modo corretto e fino a completo inserimento le spine nelle prese per evitare un contatto precario che provoca riscaldamento e fusione dei contatti. -Quando si toglie una spina dalla presa si deve agire con una mano sulla spina e mai tirando il cordone. In caso di interruzione automatica del flusso di corrente, dovuta ad eventi anormali (sovraccarico, cortocircuito, ecc.), reinserire l'interruttore che si è disattivato automaticamente (nel centralino o quello generale) dopo aver rimosso la causa dell'interruzione. -In caso di assenza prolungata dall'appartamento disinserire gli interruttori automatici (ricordando che, disinserendo l'interruttore per la forza motrice, si spengne anche il frigorifero) Impianto Elettrico, Dettagli, impianti 86 La sicurezza nella gestione dell'impianto elettrico L'ambiente familiare e la propria casa portano normalmente a sentirsi sicuri e rilassati. Oltre a ciò l'abitudine al luogo e agli oggetti contribuisce ad assopire ogni senso di difesa. Mentre si può in alcuni casi "sentire odore di gas", il pericolo elettrico non è prevedibile mediante nessuno dei sensi: occorre seguire attentamente e scrupolosamente delle regole per prevenire i pericoli, purtroppo spesso mortali, derivanti dall'uso dell'energia elettrica. 1.Evitare che i bambini giochino vicino alle prese. 2.Non usare cavi scoperti o con strato isolante deteriorato, ma provvedete a farli sostituire immediatamente. 3.Attenzione all’uso corretto delle prolunghe o multiprese; L'esistenza della protezione differenziale diminuisce la probabilità che il contatto diretto o indiretto con parti in tensione sia fatale, ma non elimina la possibilità, che dipende dal corretto uso dell'impianto. Non apportate modifiche all'impianto senza il parere di personale specializzato, rivolgetevi ai tecnici per ogni evenienza diversa da quella prevista. Se del materiale elettrico per un motivo qualsiasi dovesse prendere fuoco non usate l'acqua per spegnerlo. Provvedete immediatamente a disalimentare l'interruttore generale e soffocate l'incendio. Qualora abbiate usato dell'acqua fate verificare l'isolamento delle apparecchiature prima di rimetterle in funzione. Evitate di utilizzare elettrodomestici quando avete le mani bagnate o i piedi sudati. La resistenza che il corpo umano offre al passaggio di corrente è quasi tutta concentrata nella pelle. 4.Non lasciare il cavo in modo che qualcuno possa inciampare e recidere il cavo; 5.Non lasciare inutilmente. le prolunghe alimentate Impianto Elettrico, Dettagli, impianti 87 PROBLEMI FREQUENTI: Manutenzioni Periodica: I tubi fluorescenti, hanno vari tipi di difetti riscontrabili, di seguito sono elencati i più frequenti: -Test Salvavita Verificare ogni mese il funzionamento corretto del dispositivo di sgancio dell'interruttore differenziale. Premendo il tasto di prova T devono fuoriuscire il tasto blu ed abbassarsi la leva nera. Vedi pagina “Differenziale automatico” -Sostituzione di un tubo fluorescente. Per sistemare il tubo, inserite uno degli attacchi bi-spina del tubo fluorescente in uno dei supporti a un'estremità del portalampada ripetete l'operazione con l'altro attacco e fate poi ruotare il tubo finché non sentite lo scatto d'aggancio. Prima di accenderlo, accertatevi che il tubo sia montato saldamente. Per la sostituzione dello starter, ruotarlo di 45° in senso orario ed estrarlo; ripetere la procedura al contrario per montare il nuovo. (lo starter è il cilindro bianco in plastica posizionato su un lato; va sostituito con uno di tipo e caratteristiche identiche acquistabile presso i negozi di materiale elettrico) Il tubo non si accende: =Tubo esaurito>> Cambiare il tubo =Cattivo contatto degli attacchi >>Far ruotare il tubo nei supporti. =Tubo che non corrisponde all'alimentatore > >Controllare se la potenza del tubo è la stessa dell'alimentatore. =Starter difettoso >> Cambiare lo starter. Il tubo si accende alle estremità, ma non al centro: =Starter difettoso >> Cambiare lo starter. La luce è tremolante o intermittente: =Tubo esaurito >> Cambiare il tubo. A circa 5 cm da ciascuna estremità si notano strisce brune o grigiastre: =Fatto normale Si nota un marcato annerimento delle estremità del tubo: =Tubo esaurito >> Sostituire il tubo. Se è nuovo, cambiare lo starter. Alle estremità del tubo si nota un leggero annerimento: =Tubo in via di esaurimento >> Sostituire il tubo. Impianto Elettrico, Dettagli, impianti 88 Note sui cavi conduttori di energia elettrica Norme e misure di sicurezza I conduttori che compongono i vari tipi di cavo sono individuabili dal colore dell'isolamento che li ricopre. Norme internazionali stabiliscono che il conduttore di protezione (per il collegamento con l'impianto di terra) sia giallo-verde; per il conduttore del neutro è previsto il blu. Non sono invece normalizzati i colori delle fasi: generalmente si usa il nero o il marrone ma anche il grigio o rosso. Il rispetto di opportune misure di sicurezza riveste un'importanza vitale quando si lavora a impianti e apparecchi elettrici. Non si deve, infatti, mai dimenticare che l'elettricità rappresenta un pericolo latente, sia per quanto riguarda la possibilità di prendere una scossa (la tensione degli impianti domestici è sufficiente a renderla mortale), sia per quanto concerne lo scoppio di un incendio. Scelta del cavo di collegamento adatto. Per i normali usi familiari - apparecchi con poco assorbimento di corrente, come lampade da tavolo o asciugacapelli - si usano cavi di collegamento con una sezione di 0,75 mm2.; per grossi elettrodomestici, tipo una cucina elettrica con un assorbimento di potenza superiore ai 5,5 kW, si impiegano cavi fino a 4mm2. Impianto Elettrico, Dettagli, impianti 89 È, quindi assolutamente indispensabile osservare tutte le norme vigenti, nonché le seguenti misure di sicurezza: 1.Mai intraprendere lavori elettrici che esulino dalle proprie capacità. 2.Prima di cominciare a lavorare su un elettrodomestico, staccarne sempre la spina. Prima di intraprendere qualsiasi lavoro su un cavo fisso, aprire non solo il corrispondente dispositivo di sicurezza, ma anche l'interruttore generale, e chiuderli soltanto a lavoro compiuto. Ciò vale anche per gli elettrodomestici: anzitutto terminare il lavoro, poi chiudere il relativo dispositivo di sicurezza; infine reinserire la spina. 5.Sostituire sempre un cavo rotto o danneggiato con uno nuovo del tipo appropriato. Non usare mai il nastro isolante per ricoprire un cavo deteriorato o per unire due pezzi di filo elettrico. UTILIZZARE appositi morsetti o cappellotti certificati e a norma. 6.Tutte le apparecchiature e i materiali elettrici devono rispettare tutte le avvertenze e norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano). 3.Mai toccare parti delle tubazioni dell'acqua o del gas o del riscaldamento mentre si fanno lavori elettrici. Evitare anche di lavorare in un ambiente umido e di toccare elementi elettrici con le mani non asciutte. 7.Non utilizzare mai elementi o parti di materiale già usati. 4.Non fare mai correre un cavetto sotto un tappeto o in punti del pavimento ove si rischi di calpestarlo, altrimenti la guaina si rompe, non isola più e il tutto può diventare pericoloso. 9.Non tentare mai di installare da soli una derivazione esterna dell'impianto domestico, ad esempio per portare la luce o la forza motrice in garage. Lavori di questo tipo vanno lasciati a un elettricista qualificato. 8.Non sovraccaricare mai un circuito collegandovi più lampade o prese di quanto sia in grado di sopportare. Impianto Elettrico, Dettagli, impianti 90 Impianti di ricezione TV Un impianto di ricezione TV (impianto televisivo) è un insieme di apparecchi che hanno la funzione di captare dei segnali, emessi da apparecchi trasmettitori, e trasferirli in appositi decodificatori che li trasformano in immagini e suoni. I segnali vengono irradiati con una lunghezza d'onda portante di un certo valore ed occupano uno spazio determinato (banda di frequenza). L'intervallo di lunghezza d'onda, nel quale si inseriscono le trasmissioni televisive, varia da 47 a 862 MHz, suddividendosi in VHF, UHF, IV banda e V banda. Secondo gli standard internazionali, le onde portanti che trasmettono informazioni devono essere emesse in gamme di frequenza comprese tra: •47 e 68 MHz, per la banda I (canali A e B); •81 e 88 MHz, per il canale C; •174 e 230 MHz, per la banda III (canali da D a H1). Fino al limite di 300 MHz le onde vengono denominate VHF. Da 300 a 3000 MHz vengono identificate dalla sigla UHF e comprendono le seguenti frequenze TV: •da 470 a 606 MHz, per la banda IV (canali da 21 a 37); •da 606 a 862 MHz, per la banda V (canali da 39 a 69). Antenne: Una antenna ricevente può essere definita come un apparecchio in grado di rilevare l'energia di un campo elettromagnetico e in grado di fornire, ai capi dei propri morsetti, un segnale utilizzabile nel ricevitore TV. La normativa stabilisce che l'impedenza di ingresso e di uscita di tutti gli elementi attivi e passivi sia di 300 Ohm, per cavo in piattina, e di 75 Ohm, per cavo coassiale. Terminale di testa Il terminale di testa è quell'insieme di apparecchiature interposto tra l'antenna e la rete di distribuzione dei segnali. La sua funzione è di adattare i segnali entranti e distribuirli alle varie prese d'utenza e può essere costituito, a seconda dello specifico impianto, da miscelatori, demiscelatori, filtri, attenuatori, convertitori di canale, amplificatori e preamplificatori d'antenna. Elementi passivi: Dopo l'antenna e le apparecchiature che compongono il terminale di testa, gli elementi costituenti un impianto di ricezione TV sono: i partitori, utilizzati per dividere il segnale TV in più vie; le cassette di derivazione, aventi la funzione di dividere la linea entrante in tante derivazioni quante sono le prese; le prese d'utenza, utilizzate per connettere l'apparecchio televisivo alla linea di ricezione; il cavo coassiale, usato per collegare le apparecchiature fra loro. Impianto TV, Dettagli, impianti 91 Radiatori per riscaldamento appartamenti (termosifoni). Nell’utilizzo e regolazione della valvola termostatica e del rubinetto di chiusura inferiore. Si raccomanda "delicatezza" nell'apertura e nella chiusura dei rubinetti di regolazione. Regolare il rubinetto posto superiormente fino alla temperatura desiderata, 20-21 C (aiutarsi eventualmente con un termometro), se si volesse una regolazione automatica, chiamare un tecnico che sostituirà il rubinetto, con un termostato. AVVERTENZE: Non porre davanti ai radiatori mobili di legno oppure tende, questo impedirebbe il corretto funzionamento del termosifone che non diffonderebbe correttamente il calore, e potrebbe portare anche a danneggiamenti degli elementi posti davanti. Non procedere assolutamente a qualsiasi intervento sui raccordi di adduzione e scarico del termosifone, questo contiene acqua ad alta temperatura, che potrebbe provocare ustioni, ed allagare il locale, anche d’estate, l’acqua è presente nell’impianto, non procedere a interventi. Non appoggiare sopra il termosifone, abiti, tessuti, materiali infiammabili, oltre che ad impedire il corretto funzionamento, l’alta temperatura degli elementi potrebbe danneggiare oggetti posti sopra di esso. Non apporre cibi o bevande, il termosifone, produce calore, ma brucia anche la polvere presente nell’aria, che ricadrebbe sul materiale commestibile, inquinandolo. Non porre sopra il calorifero, mensole, che ne diminuirebbero l’efficacia, e creerebbero percorsi preferenziali di flusso calorico, che sporcherebbero il muro adiacente. Termosifoni, impianti 92 PROBLEMI FREQUENTI Perdite, corrosioni, rumorosità di funzionamento, perdite dai rubinetti, degradamento dei materiali, sfogliature della vernice, instabilità, rotture del paramento murario in corrispondenza delle tubazioni di adduzione o di scarico. Per la pulizia dei radiatori utilizzare un pannospugna con ammoniaca e acqua, (diluizione 1/10) e spazzole per radiatori per pulire gli elementi all’interno (o con un’aspirapolvere). Porre il telo impermeabile sotto il termosifone (questo accorgimento, per evitare di sporcare il pavimento), aspirare (se si possiede l’accessorio adatto) la polvere dai termosifoni, passare la spazzola pulisciradiatori tra gli elementi, con movimento longitudinale, prestare attenzione a non insudiciare il muro dietro gli elementi. In caso di macchie persistenti sulle parti visibili, ripassarle con pannospugna inumidito con ammoniaca. È buona norma procedere all’intervento di pulizia annualmente prima della messa in funzione dell’impianto di riscaldamento, se si vuole procedere a impianto funzionante, chiudere i rubinetti, e attendere il raffreddamento del termosifone, poi è possibile intervenire. La pulizia del radiatore migliora la qualità dell’aria, immettendo nell’ambiente meno polvere. Termosifoni, impianti 93 1. BOOK ENERGIA, risparmio energetico ed ottimizzazione 2. PROGRAMMA MANUTENZIONE ORDINARIA, a cura dell’utente e dei tecnici specializzati ALLEGATI 94 A l l e g a t o BOOK ENERGIA 1 95 Come risparmiare energia Per risparmiare energia elettrica bisogna anche sapere quanto consuma un elettrodomestico. I consumi si indicano in kilowattora (kWh) e come tali vengono registrati dal contatore, mentre la potenza dell'elettrodomestico si esprime in kilowatt (kW). Il kilowattora non è altro che la potenza assorbita dall'elettrodomestico. Per esempio, un ferro da stiro può avere una potenza di 1 kW oppure di 1,5 kW: nel primo caso, la potenza assorbita, cioè il consumo segnato dal contatore, sarà di 1 kW all'ora (1 kWh), nel secondo di 1,5 kW all'ora (1,5 kWh). Se un ferro da stiro funziona contemporaneamente a un forno elettrico che ha una potenza di 2,5 kW, è probabile che il contatore non regga il carico e, quindi, l'interruttore si abbasserà automaticamente interrompendo il flusso di corrente. Comunque, per accertarsi di quant'è il consumo di un elettrodomestico, basta leggere la targhetta che su ogni apparecchio indica la potenza o il libretto di istruzioni. A volte l'indicazione è in watt (W), che corrisponde a un millesimo di kilowatt (kW). Di seguito, l'Unione Nazionale Consumatori fornisce alcuni consigli per risparmiare energia elettrica con i vari apparecchi, sia per avere una bolletta più "leggera" sia per evitare un carico eccessivo che può determinare l'interruzione della corrente. Lavatrici. Normalmente consumano intorno ai 2 kWh. Per risparmiare, utilizzare la lavatrice solo a pieno carico, altrimenti servirsi del tasto "mezzo carico". Separare il bucato in base al tipo di tessuto e di sporco e scegliere correttamente il programma. Per la biancheria non molto sporca, evitare il prelavaggio: in questo modo si risparmieranno energia, acqua e detersivo. Preferire i programmi di lavaggio a temperature non elevate. Lavare a 90° solo biancheria veramente molto sporca e molto resistente: questa temperatura, infatti, comporta elevati consumi di acqua, di detersivo e di energia elettrica (per alzare la temperatura dell'acqua). Lavastoviglie. Consumo sempre intorno ai 2 kWh. Per risparmiare elettricità evitare di utilizzare la macchina per poche stoviglie ed escludere dal programma la fase di asciugatura: aprendo lo sportello e lasciando circolare l'aria si ottengono gli stessi risultati con il 45 per cento in meno di elettricità. Riservare il ciclo intensivo solo a carichi con pentole, padelle e pirofile particolarmente sporche. Illuminazione. Il consumo dipende dalla quantità e dal tipo di lampade. Preferire le lampadine a risparmio energetico, le fluorescenti compatte. Costano di più, ma durano anche 8 volte più delle normali lampadine a incandescenza e, soprattutto, consumano fino al 70 per cento in meno. Lo stesso vale per i cosiddetti neon, che però sono adatti solo in determinati ambienti. Le alogene hanno una durata superiore rispetto alle tradizionali lampadine, ma per il tipo di luce che emanano sono più adatte a illuminare punti ben precisi, perchè altrimenti perdono il 20 per cento di luminosità. Negli ambienti in cui si ha bisogno della massima illuminazione, sostituire i comuni interruttori con i regolatori di intensità luminosa. Esistono anche interruttori automatici che azionano l'illuminazione solo in presenza di persone, per poi interromperla a passaggio avvenuto. In generale, ricordare anche che una lampadina da 100 watt illumina quanto 6 da 25 watt, ma queste consumano il 50 per cento in più. Meglio allora un lampadario unico, al centro della stanza e con una sola lampadina. Tinteggiare le pareti con colori chiari, che riflettono la luce. Risparmio energetico, book energia 96 TV e HI-FI. Consumo intorno ai 0,2 kWh. Collocare il televisore su un piano ben stabile e in modo da lasciare uno spazio di almeno 10 centimetri tra la parete e il retro dell'apparecchio, per permettere l'aerazione. Evitare la posizione di standby, almeno là dove si può. Lo stesso vale per gli hi-fi. Nei videoregistratori, invece, per mantenere attive le funzioni di telecomando, dell'orologio e della memoria bisogna rispettare la funzione di stand-by e sacrificare circa 0,1 kW all'ora. Frigorifero e congelatore. Consumo intorno a 0,25 kWh. Collocare il frigo nel punto più fresco della cucina, lontano da fonti di calore, facendo attenzione a lasciare uno spazio di almeno 10 centimetri tra la parete e il retro dell'apparecchio, in modo che sia ben aerato. Riporre i cibi nel frigo ordinatamente e solo una volta che si siano raffreddati, per evitare la formazione di brina sulle pareti. Regolare il termostato su posizioni intermedie. Posizioni più fredde fanno aumentare i consumi del 10/15 per cento. Aprire il minimo indispensabile la porta del frigo ma, soprattutto, fare in modo di tenerla aperta il meno possibile per evitare la dispersione del freddo e, conseguentemente, lo spreco di energia. Verificare il buono stato delle guarnizioni della porta. Sbrinare il frigo prima che lo strato di ghiaccio interno superi i 5 millimetri: la brina fa aumentare il consumo. Almeno una volta all'anno, per meglio conservare l'efficienza dell'apparecchio e impedire l'aumento di consumi, pulire le serpentine del condensatore. Forno elettrico. Consumo intorno ai 2,3 kWh. Durante la cottura aprire lo sportello il minimo indispensabile. Spegnere il forno poco prima che la cottura sia completa e sfruttare il calore residuo. Pulire accuratamente il forno ogni volta che viene utilizzato. Scaldacqua. Il consumo dipende dal tipo di apparecchio, ma normalmente si aggira intorno a 1-1,5 kWh. Istallare l'apparecchio vicino al punto di utilizzo per evitare inutili dispersioni di calore dell'acqua calda attraverso lunghe tubazioni. Fare verificare e pulire periodicamente la serpentina per eliminare i depositi calcarei, che riducono la trasmissione del calore aumentando i consumi. Regolare il termostato a 45°C in estate e a 60°C in inverno. Aspirapolvere. Consumo circa 2 kWh. Non lasciare acceso l'aspirapolvere "a vuoto": prima di aspirare provvedere a mettere ordine nell'ambiente per rendere più agevole e veloce la pulizia. Se l'aspirapolvere è di quelli a vapore, con consumo maggiore rispetto a quelli tradizionali e con necessità di un tempo di riscaldamento, cercare di dedicarsi a questo compito quando tutta la casa è in ordine e pronta per essere "vaporizzata". Sempre nel caso di aspirapolvere a vapore, fare attenzione alla manutenzione: il grande nemico è il calcare. Condizionatore. Consumo medio intorno a 2,3 kWh Autore: Unione Nazionale Consumatori http://www.consumatori.it Risparmio energetico, book energia 97 CONSIGLI PER IL RISPARMIO ENERGETICO 1) Isola tutte le possibili vie di fuga dell’aria dalla casa. Esse costringono ad un consumo maggiore per riscaldare o raffreddare. L’installazione di infissi isolanti a doppio vetro in sostituzione dei vecchi a vetro singolo consente risparmi tra il 15 e il 40% cioè tra 120 e 320 €/anno *. Anche il semplice isolamento del cassone delle tapparelle consente di risparmiare fino a 40 €/anno *. Pensaci se stai costruendo o ristrutturando casa: tieni presente che la Legge Finanziaria prevede sgravi fiscali per chi esegue lavori di riqualificazione energetica! 2) Lo scaldabagno elettrico è in assoluto l’elettrodomestico che consuma di più. Se puoi sostituiscilo con uno a gas. Questa sola operazione consente di risparmiare circa 330 €/anno *. Se devi installare o sostituire una caldaia a gas scegline una a condensazione. Si tratta di una nuova tecnologia che consente di recuperare anche il calore dei fumi, che nelle caldaie tradizionali scappa attraverso il camino. Questa operazione potrebbe consentirti di risparmiare oltre 130 € all’anno *. 4) Utilizza il meno possibile il condizionatore e ripara la casa dai raggi solari con tende, tapparelle e piante. Riducendo anche di una sola ora al giorno il funzionamento del condizionatore è possibile risparmiare circa 60 € /anno *. Anche i condizionatori, come gli altri elettrodomestici, si differenziano in classi di consumo. Quelli più virtuosi possono consumare anche il 30% in meno di quelli meno efficienti. Pensaci al momento dell’acquisto! 5) Non tenere TV, DVD, videoregistratori e altri elettrodomestici in stand - by, con la lucina rossa accesa. Spegnili sempre dall’interruttore principale. In taluni casi può tornare utile la ciabatta con interruttore. Risparmio ottenibile: circa 50 €/anno *. Sostituisci le lampadine a incandescenza con quelle a basso consumo: a parità di luce consumano 5 volte di meno e durano 10 volte di più. È importante, inoltre, pulire gli apparecchi di illuminazione: lo sporco che si deposita può ridurre la quantità di luce emessa fino al 20%. Risparmio ottenibile: circa 40 €/anno *. E dopo la tecnologia, la saggezza della nonna: spegni le luci quando esci dalla stanza! 3) Compra elettrodomestici di classe energetica ad alta efficienza (A o superiore). Costano un po’ di più ma nell’arco della loro vita il risparmio sulla bolletta ripaga ampiamente la spesa. Sostituire una vecchia lavatrice o un vecchio frigo con modelli ad alta efficienza consente di risparmiare circa 110 €/anno *. Ricordati di sbrinare regolarmente il frigorifero. Il ghiaccio è isolante, quindi lo strato che si forma costringe il frigo a lavorare e consumare di più. Risparmio energetico, book energia 98 6) Usa la lavatrice sempre a pieno carico (o seleziona il mezzo carico, se presente) e a basse temperature. La maggior parte dell’energia consumata dalla lavatrice serve a riscaldare l’acqua. Infatti un lavaggio a 90° consuma quasi il doppio di uno a 60°. Un corretto uso della lavatrice ti consente di risparmiare circa 40 €/anno *. Se puoi, fai lavorare la lavatrice durante le ore notturne; le aziende elettriche prevedono spesso tariffe differenziate per i consumi diurni e notturni, informati dal tuo fornitore di energia elettrica. 7) Non usare l’asciugatura ad aria calda nella lavastoviglie. Se la lavastoviglie lo permette escludi l’asciugatura, altrimenti apri il portello appena finito il lavaggio. Puoi risparmiare circa 30 €/anno *. 8) D’inverno tieni una temperatura di 20°. Ridurre di 2 gradi la temperatura ad esempio passando da 22°a 20° ti permette di risparmiare più di 130 € all’anno *. Installa valvole termostatiche sui radiatori, aumenti il comfort e diminuisci i consumi. Le valvole termostatiche infatti consentono di regolare la temperatura in ogni stanza, scegliendo quella che più ci aggrada ed evitando sprechi. Risparmio ottenibile: circa 90 € all’anno *. Il rispetto della natura e dell’ambiente in cui viviamo è fondamentale per migliorare il Nostro livello qualitativo del vivere. Il risparmio energetico, sia le norme che gli utili consigli, ci aiutano ad utilizzare meglio gli spazi in cui viviamo e lavoriamo. Risparmio energetico, book energia 99 CONSIGLI PER IL RISPARMIO IDRICO • Installa uno sciacquone con il doppio pulsante: potrai regolare l’utilizzo in base alle necessità e risparmiare un’enorme quantità di acqua. in cucina: in giardino: • Utilizza lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico, potrai risparmiare fino a 10.000 litri di acqua all’anno; • Innaffia le piante del terrazzo e del giardino al mattino presto o al tramonto, non nelle ore pomeridiane quando il terreno è ancora caldo per il sole e fa evaporare l’acqua; • Lava i piatti lasciandoli a bagno in un contenitore e utilizza l’acqua corrente solo per un rapido risciacquo. Per il lavaggio puoi utilizzare l’acqua di bollitura della pasta … è un ottimo sgrassante e fa risparmiare detersivo; • Lava le verdure in un contenitore e usa l’acqua corrente solo per il risciacquo finale. Potrai poi utilizzare l’acqua raccolta per annaffiare le piante del terrazzo. in bagno: • La doccia è meglio del bagno: per riempire la vasca puoi arrivare a consumare fino a 150 litri di acqua, contro i 50 di una doccia; • Chiudi l'acqua mentre ti insaponi, ti lavi i denti o ti tagli la barba; • Applica ai rubinetti i riduttori di flusso • Raccogli l’acqua piovana con delle bacinelle, potrai usarla per innaffiare le piante; • Per pulire i sentieri adiacenti al giardino usa una scopa e non il getto d’acqua; • Quando lavi la tua auto, evita di far scorrere l’acqua a getto continuo ma utilizza un secchio; potrai risparmiare oltre 100 litri d’acqua. • Controlla periodicamente tutti i rubinetti e gli sciacquoni. Un rubinetto che gocciola continuamente può perdere fino a 2.000 litri di acqua in un anno. Uno sciacquone difettoso può perdere fino a 6 litri all’ora, cioè 52.000 litri all’anno; • Quando vedi una fontanella sempre aperta, o ti accorgi di una rottura sulla rete idrica pubblica, segnala tempestivamente le perdite all’azienda le perdite all’azienda competente. Risparmio energetico 100 A l l e g a t o QUADERNO DELLA MANUTENZIONE ORDINARIA 2 101 RIEPILOGO PROGRAMMA DI MANUTENZIONE: • • • • • • • • Impianto Caldaia con linea Gas Impianto Elettrico Impianto Idrico Ascensori Zone Impermeabilizzate, copertura, piazza e marciapiedi Aiule e Verde Cancello Carrabile Autorimessa Struttura Portante E’ ASSOLUTAMENTE VIETATO l’intervento sugli impianti da parte di tecnici NON abilitati. E’ OBBLIGATORIO il rispetto delle normative vigenti quanto a manutenzione per mantenere un alto livello di sicurezza per chi fruisce tale edificio. La mancata manutenzione dell’edificio comporterebbe: 1.Deficit sugli obblighi di Legge 2.Decadenza Garanzia del Costruttore Riepilogo Manutenzione 102 Diario interventi Riepilogo Manutenzione 103 CHIUSURE D‘EMERGENZA: Acqua Gas Elettricità 104 EMERGENZA Gas Acqua Elettricità LEVA IN ALTO = PRESENZA CORRENTE NELL’IMPIANTO SI RICORDA che per accedere a tali sportelli sono necessarie le relative chiavi. CHIUSURE D'EMERGENZA, LEVA IN BASSO = RETE SCOLLEGATA condominio 105 EMERGENZA Il quadro idrico (contatore-contacalorie) si trova nel corridoio esternamente al singolo interno. Intervenire sulla valvola ruotandola per chiudere l’impianto. APERTO 90° Nei bagni e nelle cucine sono presenti delle valvole di chiusura relative alla sola stanza posizionati sotto il lavabo. CHIUSURE D'EMERGENZA, acqua 106 EMERGENZA Per chiudere l’impianto ruotare la valvola di 90° Ogni interno è dotato di valvola di emergenza sul balcone appena usciti in prossimità della cucina. I contatori generali con le valvole di chiusura sono posizionate esternamente all’edificio chiusi dagli appositi sportelli con chiave di chiusura. CHIUSURE D'EMERGENZA, Gas 107 EMERGENZA Per aprire/chiudere ruotare il rubinetto di 90° (la leva del rubinetto parallela al tubo = impianto aperto la leva perpendicolare al tubo = impianto chiuso L‘allaccio del Gas alla cucina avviene tramite un tubo di gomma da sostituire ogni 5 anni. (controllare la data di scadenza impressa sul tubo). Il tubo è collegato alla parete con un raccordo porta-gomma [b] e serrato con una fascetta a vite. Secondo la tipologia di appartamento il rubinetto può essere direttamente sul raccordo [c] oppure a parete vicino il piano di cottura. [d] Per estrarre la bocchetta di aereazione, tirare verso l’esterno. Per inserire la bocchetta, stringere le alette in metallo posteriori e inserire nel foro al muro. Nella cucina sono presenti le bocchette per aereazione come previsto dalla legge. Evitare di occludere tale passaggio di aria. Le bocchetta di aereazione sono presenti sia all’interno che all’esterno con una forma tipo quella illustrata. Sicurezza Gas, impianti assicurarsi dell’effettiva chiusura dell’impianto utilizzando un fornello della cucina fino al suo spegnimento per esaurimento gas. 108 EMERGENZA QUADRO GENERALE INTERRUTTORE GENERALE IN CASO DI NECESSITA’ ABBASSARE LA LEVA DELL’INTERRUTTORE GENERALE PER ISOLARE LA LINEA ELETTRICA. ALL’INTERNO DEI LOCALI TECNICI AL PIANO INTERRATO E’ POSSIBILE ISOLARE LA RETE DAL CONTATORE GENERALE (del singolo utente). *in caso di mancanza di elettricità è possibile dover “riarmare” tutti gli interruttori sopra indicati per poter alimentare di nuovo l’interno questo soprattutto in caso di sbalzo di corrente o cortocircuito parziale. CHIUSURE D'EMERGENZA, elettricità 109 Gruppo Vona Sede di Frosinone Via Morolense angolo Via Armando Vona, snc 0 3 1 0 0 FROSINONE Tel: Fax: 0775.29.33.30 0775.20.11.06 [email protected] www.gruppovona.com CONTATTI