Capitan Occhio di Rete, La Bionda Boscaiola e gli altri Nella settimana dal 20 gennaio al 1 febbraio è stata allestita presso l'aula video della succursale la mostra "Capitan Occhio di Rete, La Bionda Boscaiola e gli altri" dell'artista Fofo Serafino, figlio del noto partigiano pinerolese Ettore Serafino, medaglia d'argento al valor militare. Bisogna sottolineare che le opere in questione sono state assemblate con oggetti di scarto di varie grandezze. Questi provenivano da ogni dove, alcuni persino da discariche o raccolti letteralmente in mezzo alla strada; la maggior parte di essi erano rovinati,ma nonostante ciò l'artista è riuscito a farne un uso molto originale. Così infatti si è evitato un inutile spreco, e oggetti che normalmente sarebbero stati gettati via senza nessun ripensamento ora fanno parte di una mostra d'arte. Testimone dell'esposizione è Erica, la quale cerca in tutti i modi di evitare le mie domande, ma alla fine si presta all'intervista, ella afferma che, anche se concentrarsi su una mostra d'arte non è proprio la più semplice delle attività,la singolarità delle opere l'ha stupita e l'ha interessata. Ringraziamo così le classi III B e III C economico-sociale, che hanno organizzato l'esposizione e Fofo Serafino,il quale, grazie alle sue opere stravaganti, ci ha regalato un'occasione per aprire i nostri orizzonti verso nuove prospettive. Francesca UN BALLO PER CAMBIARE Durante l’intervallo del giorno degli innamorati popolavano il cortile della scuola, oltre che studenti grandi a caccia di primini e le solite coppiette, ragazzi e ragazze che si sono occupati di realizzare un piccolo ma significativo flash mob, organizzato dalla professoressa Nevache, per denunciare le violenze che sempre più donne sono costrette a subire; a ritmo di musica una buona parte della scuola si è messa a ballare per questa causa, mostrando interesse e voglia di giustizia. Infatti per molte donne questo è un giorno da trascorrere in felicità con il proprio compagno,mentre tante altre non riescono a dimenticare gli abusi che hanno subito o che subiscono. Alessia Canale , Lisa Boglione CARN e VALE (continua da pag. 1) La gente, però, non era considerata dal regnante, che chiuso nel suo castello continuava ad abboffarsi grazie al denaro che tutti i giorni i cittadini dovevano donargli. Allora, i due fratelli, stanchi di quella triste atmosfera di povertà, decisero di agire a loro modo per risollevare gli animi delle persone. Entrambi si travestirono in modi stravaganti, Carn da giullare e Vale da spaventapasseri ed entrambi iniziarono a bussare alle case del villaggio e a chiamare la gente in strada. Carn e Vale dissero a tutti di mettersi addosso abiti colorati, di mascherarsi il volto, di celare la loro identità e di radunarsi tutti nella piazza del paese. Ognuno seguì il consiglio dei fratelli e ben presto il piccolo villaggio fu popolato da tanti esseri stravaganti, c’erano streghe, principesse, giocolieri, acrobati, ballerine e tantissime altre maschere colorate! Carn si mise sulla sommità di una statua che troneggiava nel mezzo di quel piazzale e parlò a tutti a gran voce. “Cittadini!” esordì “Questo sarà un giorno da ricordare, perché sarà un giorno in cui tutto è concesso, in cui il povero potrà diventare ricco e il ricco potrà tramutarsi in povero, sarà un giorno in cui le strade saranno animate da musiche allegre, da profumi deliziosi e da colori accesi e divertenti, sarà un giorno in cui tutti potranno diventare quello che più desiderano!” Alla fine del discorso di Carn, tutta la folla scoppiò in un fragoroso applauso. Tutti si dispersero per le vie del paese, cantando e ballando, facendo scherzi e mangiando i dolci che Vale preparava con tanta gioia. La gente che li addentava diceva a Vale “Cara, quando ti si chiede come sono fatti questi biscotti, tu rispondi diversamente ad ognuno di noi, dicendoci tante bugie! Questi dolci sono un mistero e, se tu sei d’accordo, potrebbero chiamarsi proprio così: BUGIE, in onore del talento di mentire della loro creatrice”. Vale fu entusiasta della cosa e ora, se le persone le chiedevano il nome di quelle delizie, lei rispondeva “bugie”. Tutto il paese era in festa, le strade sprizzavano di vita e anche il sovrano si accorse del cambiamento avvenuto. Scese in strada e, vedendo il suo popolo tanto allegro, chiese cosa fosse successo. Tutti dicevano che quella meraviglia era opera di Carn e Vale, che erano stati loro a ridare la gioia al villaggio. Alla sera, quando l’atmosfera si era calmata, il re disse che quella giornata gli aveva fatto capire che la gioia non consisteva nell’avere tanto denaro, ma bensì nel vedere gli altri felici. Annunciò che le tasse sarebbero state abbassate radicalmente, a patto che, ogni anno, quell’esperienza stupenda fosse ripetuta. Tutti acconsentirono con gioia e quel giorno di festa, in onore dei fratelli, fu chiamato CARNEVALE. Quindi, se un giorno vi capiterà di vedere un ragazzino travestito da giullare far scherzi per le strade e una ragazzina andare in giro travestita da spaventapasseri a distribuire bugie, fate attenzione, potrebbero essere i fratelli che hanno creato questa meravigliosa festa! Greta Gabrielli Periodico degli studenti del Liceo Porporato, Pinerolo - XIV, n.7, mar‘14 - ins. resp. J. Gabbio E BLOG FU: C'è una nuova "bacheca" su cui ciascun appartenente al Porporato, docente o studente e altri, possono lasciare i propri messaggi o esprimere la propria opinione su argomenti di varia natura, soprattutto attinenti all' attualità . Si tratta del blog ondadurtoporporato.wordpress la cui creazione nasce dall'esigenza di dare spazio alle voci di tutti coloro che vogliono partecipare a discussioni su argomenti che non riguardano solo l' ambito scolastico, ma non per questo meno formativi e capaci di "appesantire " il bagaglio culturale di ciascuno. Si tratta di un ampliamento del giornalino scolastico che , nello spirito di appartenenza alla comunità " Porporato" , riserva lo spazio ad argomenti attinenti alle attività della scuola. Nella ferma convinzione che il confronto,portato avanti in termini civili e rispettosi e senza faziosità di sorta, sia un indispensabile momento di crescita e di arricchimento di pensiero, si è scelto un mezzo innovativo che parla ai giovani attraverso uno strumento di comunicazione a loro noto e da loro prediletto. Nella certezza che il senso civico ed il decoro caratterizzeranno i vari interventi, che ci si augura numerosi, si invita a visitare il blog su cui si può trovare l' indirizzo email a cui inviare articoli, pareri ed interventi o anche lanciare temi su cui ci si vorrebbe confrontare M. Vassallo, docente responsabile blog Premio Parodi ad Alice Bessone Il "Premio per la cultura L. Parodi" è un concorso di scrittura a cui possono partecipare i ragazzi dai 14 ai 18 anni della . Quest'anno è stato vinto dalla nostra redattrice Alice Bessone 4^ B SU. Con piacere pubblichiamo il suo lavoro. Senza di me. . . Ero davanti al tuo letto questa notte, ti sei agitata e hai chiamato il mio nome tante volte. Stavi piangendo, mi sei sembrata indifesa come la prima volta che ti ho vista; in un letto d'ospedale. Avevi solo poche ore ed eri già stupenda. . . Bella e fragile come le ali di una farfalla. Proprio come in questo momento. Ti sei girata così tante volte nel letto, piccola mia, l'alba per te è arriva presto, vero? Sapevi forse cosa stava per accadere? Sapevi che presto ti avrei lasciata? Io credo di sì. Non sei riuscita a concentrarti neanche a scuola, neanche quando tua madre ti ha chiamato per dirti che stavo bene. Continua a pag. 3 Carn e Vale C’erano una volta un fratello e una sorella. Carn, il fratello, era un mascalzone. Ogni tanto si travestiva con costumi stravaganti e andava in giro per le strade a spaventare i passanti e a far divertire i bambini. Vale, la sorella, era una graziosa ragazzina dai capelli rossi, faceva dei dolci deliziosi e li distribuiva sempre al vicinato. Ma, quando le si chiedeva di cosa fossero fatti quei deliziosi dolcetti, ogni volta Vale cambiava la ricetta, riempiendo le orecchie delle persone di bugie. Un giorno, al paese dove abitavano i due fratelli, la gente era scesa in strada per rivoltarsi contro il sovrano, infatti egli, per poter continuare a fare i suoi sontuosi banchetti al palazzo, aveva alzato le tasse in modo spropositato. Continua a pag. 4 Fahrenheit 451 Un libro dove i pompieri non spengono gli incendi, ma appiccano il fuoco, ambientato in un futuro non ben definito, un futuro tecnologicamente avanzato, ma culturalmente arretrato. E' una storia di ribellione e di sofferenza. Il protagonista, Montag, svolge il lavoro di incendiario, il suo compito è quello di bruciare i libri, poichè il governo, che manipola le persone con la tecnologia, non vuole che la gente ragioni per mezzo della sapienza ricavata dalle letture. Vittima del sistema, dopo l'incontro con una ragazza "diversa", che gli permette di vedere il mondo da un altra prospettiva, Montag comincia a leggere e si accorge per la prima volta che dietro ogni libro c'è un uomo che ha dovuto pensarli, a cui è occorso molto tempo per scriverli e capisce così che quello che sta facendo è sbagliato. Dopo essersi ribellato ai suoi colleghi, appoggiato da ex professori, nonostante il periodo di guerra, decidono che insieme avrebbero rischiato la prigionia per proteggere quei pochi libri che rimanevano, avrebbero fatto risorgere l' epoca della lettura. Riusciranno nel loro intento? Un racconto da non dimenticare, che spiega l' importanza dei libri,della loro capacità di ricordarci il passato per non commettere gli stessi errori e di trasmettere la conoscenza al mondo. Eleonora Scaccia L’ANNUARIO : diamo a Cesare quel che è di Cesare … In seguito all’articolo apparso nella precedente uscita del giornalino, vorrei precisare come nasce veramente questa nostra “creatura” . Dico nostra, perché nel mio lavoro sono stata supportata da molti allievi delle mie classi del corso B linguistico: la quarta mi ha aiutato a gestire le classi durante lo scatto delle foto, insieme con alcuni ragazzi di seconda; la quinta ha consegnato il materiale nelle classi durante le varie fasi... e soprattutto mi sono state di costante supporto tre allieve di quarta: Mihaela Iacob, Viviana Maccario e Irene Merello, che hanno realizzato la copertina. Un prezioso aiuto mi è giunto grazie ai consigli del prof. Antonio Denanni, che 7 anni fa ha creato l’annuario del Porporato, e l’ha portato avanti fino all’anno scorso. Devo poi dire grazie al prof. Giulio Ameglio, che ha fornito le foto degli insegnanti, della Preside e del personale da inserire nelle due pagine centrali. Grazie a tutti questi apporti, in tre mesi di lavoro intenso è nato il libretto che vi è stato consegnato. Non voglio tediarvi elencandovi tutte le fasi necessarie per la realizzazione, vi dirò solo che il lavoro ha preso l’avvio ai primi di ottobre e si è concluso durante le vacanze natalizie, il 27 dicembre, quando ci siamo trovati a scuola io, il prof. Denanni e le mie tre aiutanti per verificare che tutto fosse perfetto per poi mandarlo in stampa. Approfittando di questo spazio, invito sin da adesso tutti coloro che vorrebbero dare una mano per la stesura del prossimo annuario: sono i benvenuti! Chi fosse interessato può contattarmi. Inoltre lancio un appello alle classi: vorremmo inserire in copertina le foto dei gruppi classe (più numerosi possibile) durante le gite ed i soggiorni di quest’anno, e nelle pagine centrali le attività tipo gruppi sportivi, teatro, giornata di atletica, uscite, autogestione, giornata dell'arte… perciò man mano che avrete del materiale potrete inviarlo a [email protected] specificando nell’oggetto la situazione e la classe coinvolta. La copertina del prossimo annuario verrà preparata entro giugno 2014, perché le mie aiutanti l’anno prossimo faranno quinta, e vorrei lasciarle tranquille... prof.ssa Marina Penna “Liss,sono caduta!” Sci club, Pragelato,9:15, le prime del liceo Porporato si stanno muovendo, chi sta scendendo dal pullman, chi è in coda aspettando di ottenere gli sci, le piste fremono per essere consumate dagli sci degli studenti, ma nessuno sa ancora che cosa li aspetti. Dopo i primi capitomboli a due metri dal noleggio-sci, i campioni del Porporato cominciano a prendere dimestichezza con l’attrezzatura, anche se rischiano ( e più di una volta) di precipitare nel fiume, riescono a sopravvivere fino all’ora di pranzo. Studenti ovunque sulla pista di fondo di Pragelato, qualcuno accampato sulla neve che rosicchia i crackers sbriciolati a causa delle mille cadute, e chi mastica il proprio panino massaggiandosi i lividi sparsi sui vari arti. Nel giro di pochi minuti infuriano le prime battaglie a palle di neve, le collinette della pista diventano trincee e saltano in aria bombe di morbida neve. Dopo le numerose ferite riportate dalle lotte, quali capelli fradici, vestiti innevati più delle montagne e raffreddori imminenti, tutti si precipitano in pista, pronti per la staffetta. Ansanti dopo la gara, i ragazzi si godono i piaceri di una buona cioccolata calda prima di ripartire verso una realtà in cui non si rischia di rotolare giù dal versante di una montagna. Lisa Boglione Premio Parodi—continua da pag. 1 Ho visto ciò che scrivevi sul banco, mentre cercavi di concentrarti sulla lezione: sola. È così che ti senti senza di me? Sola? Ti guardavo mentre dicevano che non c'ero più; sei rimasta ferma un momento, poi sei scesa dalla macchina. Hai pianto solo dopo, quando hai realizzato ciò che era successo, quando hai capito che ti avevo lasciato per sempre, piccolo angelo. . . Ero con te mentre salivi le scale di casa, mentre posavi la cartella, mentre entravi in camera sola come non eri mai stata. Ho visto come il tuo viso veniva inondato dalle lacrime mentre ti buttavi sul letto e prendevi la nostra foto dal comodino. Forse non vi hai prestato attenzione, ma in questi giorni hai preso in mano spesso la nostra foto. Come eri piccola allora. . . Ti sei alzata e hai dato un calcio alle scarpe sul pavimento, hai buttato la maglia a terra con violenza e ti sei sdraiata di nuovo. Hai stretto forte il cuscino e ho sentito come erano forti i singhiozzi che cercavi di nascondere nella stoffa; respiravi velocemente e ti mancava l'aria, così hai aperto la finestra. -Perché?- hai gridato fra i singulti e le lacrime che ti offuscavano la vista. -Perché me l'hai portato via? Non era abbastanza averlo allontanato con la mente da noi? Non andava bene? in quel momento sembravi davvero sola e disperata tesoro. -Dovresti essere qui, non lassù, nonno. . . - Mi sei sembrata una bambina in quel momento, sembrava che fossi ritornata piccola come quando andavamo a passeggio insieme e ti lamentavi perché andavo troppo piano. Avrei tanto voluto poterti abbracciare e consolare. Quando tua madre è venuta da te non ha pianto. Mi amava eppure non ha pianto. Sai perché tesoro mio? Ognuno di noi reagisce al dolore in modo diverso; mia figlia non piange, cerca di tenere la mente occupata. Tu non ne sei capace, sei troppo sensibile. Ora non stai più piangendo, ma ti chiedi come farai ad andare avanti, vero? Mi dispiace così tanto tesoro, il dolore è così forte? Credi d'impazzire, lo so, lo vedo nel tuo sguardo. . . La cosa che ti fa più male è la consapevolezza che sarai la sola a ricordare tutti i bellissimi momenti che abbiamo trascorso insieme. Solo tu ricorderai quando ti prendevo in spalla, quando ci sdraiavamo in giardino sotto il pino, quando mangiavamo insieme, quando andavamo in montagna. Sarai l'unica a ricordare la gioia e i sorrisi di quei momenti, e so che questo ti fa sentire incredibilmente sola e disperata. Ma vedi angelo mio, questo è il mio dono , il mio ultimo regalo. Questi ricordi sono il mio cuore, e io lo lascio a te. . . Avrei voluto sentirti ancora leggere per me, sai? Adoravo quando venivi a trovarmi e mi leggevi le tue poesie preferite; quando succedeva potevamo fare finta che andasse tutto bene. Sentivo la tua voce e mi sembrava che tu fossi ancora una bambina e io un nonno in grado di prenderti tra le braccia. Era bellissimo. Poco fa ti ho sentita parlare con tua madre riguardo a cosa scrivere sulla mia foto-ricordo. La frase che hai scelto è davvero bellissima tesoro. Se potessi direi le stesse cose che hai scritto. . . Ma non posso proprio e non sai che cosa darei per esserti vicino mentre cresci e vivi la tua vita. L'unica cosa che posso fare è augurarti di realizzare tutti i tuoi sogni e assicurati che io ti sarò sempre accanto. Anche se adesso ti sembra di essere sola e abbandonata ricordati che io sarò sempre con te. Anche se tu non mi vedrai basterà che ti concentri un poco per sentire la mia mano sulla tua spalla, per sempre. . .