IPSE DIXIT – Cerco L’uomo! Rubrica di castronerie, detti e nonsense parentucelliani commentati da Diogene di Sinope Salve a tutti. In primo luogo occorre esporre il significato e l’intenzione di questa modestissima rubrica. Ebbene, dietro questa semplice raccolta e commento di frasi non c’è alcuna intenzione di offendere, ma solo voglia di scherzare e ridere su castronerie, nonsense e detti particolarmente ilari pronunciati nella nostra scuola. Ad ogni numero ci impegneremo a consegnare il Premio Attila alla frase o all’azione più barbarica. Per onor di cronaca ed affinché non ci siano incomprensioni, si dichiara che l’idea dell’istituzione di questo premio è nata grazie alla seconda delle frasi che qui sotto riportiamo. «Certe cose non mi erano mai capitate, nonostante la mia verenanda età» Il primo segno dell’età che avanza? L’inversione delle sillabe «Certi film sono già di per sé delle barbarie; poi, se mentre li guardi mangi i pop-corn, vinci il Premio Attila» Non notiamo nulla di sbagliato in questa frase, ma esprimiamo un grande apprezzamento e un caro ringraziamento per aver lanciato l’idea del Premio Attila. Una critica alla decadenza dei costumi «Professoressa che giornata stancante!» «Stai zitto che per fortuna ho un gasteropode in tasca» Aspettate: da quando i gasteropodi hanno un legame con la stanchezza? E soprattutto, qual è la loro funzione in una tasca? Si tratta di una domanda da un milione di euri «La testa deve essere alla nostra portata e non nel nostro giardino» Promemoria importante dato che ultimamente si sta diffondendo la moda di tenere in giardino la propria testa al posto dei consueti e teneri nani da giardino «Sono numeri radicali! Mica roba da mangiare» Chi tra gli studenti non è mai stato tentato di mangiare un √5 ? Si potrebbe proporre di distribuire radici quadrate alle macchinette automatiche. Rappresentanti d’Istituto, datevi da fare! «Repetere natura sum, errare humanum est» Locuzioni latine: leggere attentamente il libretto delle istruzioni prima dell’uso; un utilizzo scorretto può avere gravi effetti collaterali. Si raccomanda di assicurarsi di ricordare bene la citazione. «Ora ti prendi la calcolatrice e ti calcoli» In questo numero il Premio Attila va alla persona che definisce Lettere dal carcere di Antonio Gramsci un libro «non adatto per essere letto a scuola». Uno dei maggiori pensatori italiani del Novecento è costretto a rivoltarsi nella tomba. È stato raggiunto il temuto apice di abbruttimento culturale Diogene di Sinope