Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano
Lunedì 24 febbraio 2014 – ore 21.00
SERIE «Festival Omaggio a Milano» 2014
Violinista
CAROLINE WIDMANN
Violoncellista
Pianista
NICHOLAS ALSTADT
ALEXANDER LONQUICH
FRANZ SCHUBERT (1797 – 1828)
Notturno in mi bemolle maggiore per violino, violoncello e pianoforte op. 148, D.897
Adagio appassionato
Fantasia in do maggiore per violino e pianoforte op. 159, D. 934
Andante molto; Allegretto. Andantino; Allegro vivace. Allegretto; Presto
Trio n. 2 in mi bemolle maggiore op. 100, D 929
Allegro; Andante con moto; Scherzo (Trio); Allegro moderato
CAROLIN WIDMANN - Nata a Monaco di Baviera, ha studiato con Igor Ozim, Michèle
Auclair e David Takeno. Come solista si è esibita con Gewandhausorchester di Lipsia, Orchestre
National de France, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Tonhalle-Orchester di Zurigo,
Orchestra Sinfonica della Radio di Vienna, Filarmonica di Londra, Orchestra Sinfonica della
BBC e Filarmonica Cinese di Pechino; ha inoltre collaborato con Chailly, Sir Norrington,
Cambreling, Jurowski, Krivine, Eötvös e Holliger. É stata nominata ‘artista dell’anno’ agli
“International Classical Music Awards” nel 2013 ed è protagonista di due importanti debutti: nel
Doppio Concerto di H. Abrahamsen con l’Orchestra Reale Danese diretta da Simon Rattle e nel
brano Coll’arco di W. Rihm con la Filarmonica Ceca e Metzmacher. In prima esecuzione tre nuovi
Concerti composti per lei: il primo da Salvatore Sciarrino, con l’Orchestra Sinfonica della Radio
Bavarese e Jonathan Nott, il secondo composto da Dieter Ammann, con l’ensemble da camera
dell’Orchestra della Radio di Colonia ed Emilio Pomarico e al Festival di Lucerna con Pablo
Heras-Casado e il terzo di Jürg Wyttenbach, con la Basel Sinfonietta e Fabrice Bollon. Suona
regolarmente in duo con Dènes Varjon e Alexander Lonquich. Le pubblicazioni di opere di
Schubert e Schumann hanno ricevuto importanti riconoscimenti di critica; nel 2006 il CD di
debutto intitolato Reflections I, è stato nominato “Critics’ Choice” dalla “German Record Critics’
Award Association”. Nel 2013 è stata pubblicata la registrazione del Concerto “Violin and
Orchestra” di Morton Feldman realizzata con l’Orchestra Sinfonica della Radio di Francoforte e
Pomarico. Musicista da camera molto attiva, è anche Direttore Artistico del più antico festival di
musica da camera tedesco, “Sommerliche Musiktage Hitzacker”. Viene regolarmente invitata ai
Festival di Salisburgo, di Lucerna, dello Schleswig-Holstein, di Heimbach e al Festival
d’Automne di Parigi. Oltre alla sua attività di violinista, dal 2006 insegna al Conservatorio Felix
Mendelssohn-Bartholdy di Lipsia.
NICOLAS ALTSTAEDT - Uno degli ultimi allievi di Pergamenschikow al Conservatorio di
Berlino, ha proseguito gli studi con Eberhard Feltz. Nel 2009 ha ricevuto il ‘Borletti Buitoni
Trust Fellowship’ e, nel 2010, il ‘Preis der Kulturstiftung’ e il ‘Credit Suisse Young Artists’, che
gli ha consentito di suonare il Concerto di Schumann al Festival di Lucerna con la Filarmonica di
Vienna e Dudamel. Dal 2010 fa parte del progetto New Generation Artists della BBC che
prevede concerti e registrazioni con le Orchestre della BBC e concerti di musica da camera e
recital ai Proms e alla Wigmore Hall. È stato indicato da Kremer come suo successore per il
ruolo di Direttore Artistico del Festival Musicale di Musica da Camera di Lockenhaus (dal 2012).
Concerti con Tonhalle di Zurigo, Sinfonica di Vienna, Sinfonica del Metropolitan di Tokyo,
Filarmonica Ceca, Kremerata Baltica, Tapiola Sinfonietta, Camerata Bern, Filarmonica Olandese,
Simon Bolivar Orchestra, le Orchestre da Camera di Monaco di Baviera, Zurigo e Stoccarda,
oltre a Bamberger Symphoniker, le Orchestre Sinfoniche di Melbourne e della Nuova Zelanda, le
Sinfoniche delle Radio di Berlino, Stoccarda ed Helsinki e la Sinfonica Ciaikovski. Ha collaborato
con Marriner, Zinman, Järvi, Norrington, Davies, Jurowski, Fischer, Fedosseev, Ashkenazy,
Tate, Venzago, Russell Davies, Marcon, Shelley e Boreyko. Nel 2013/2014 Altstaedt sarà ‘Artist
in Residence’ con lo Scharoun Ensemble di Berlino, al Zermatt Festival con la Filarmonica
Haydn e poi, nella stagione 2014/2015, con il Musikkollegium Winterthur. Altstaedt nutre un
profondo interesse per i compositori contemporanei. Collabora con Adès, Widmann, Pintscher,
Gubaidulina, Eggert, Say e Gruber. Nel 2006 ha interpretato in prima esecuzione in Svizzera il
Concerto per violoncello di Haas con la Sinfonica di Basilea. Nel 2011 ha suonato il Doppio
Concerto di G. Kurtág a Budapest per i festeggiamenti dell’ottantacinquesimo compleanno del
SI RACCOMANDA VIVAMENTE DI SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI
Si ricorda che è vietato registrare senza l’autorizzazione dell’Artista e dell’organizzazione
compositore. Nel 2012 ha interpretato il Concerto per violoncello ‘Versuchung’ per il
sessantesimo compleanno di W. Rihm. Nel 2014 Altstaedt sarà protagonista a Francoforte della
prima esecuzione tedesca del Concerto per cello di N.Muhly. Molte opere realizzate per lui da
compositori quali T. Larcher, R. Merlin o F.Say sono state eseguite al Concertgebouw di
Amsterdam. Ha collaborato con Lonquich, Pekka Kuusisto, Kelemen, Cohen, Tamestit e con il
Quartetto Ebène. É ‘Artista Ospite’ della Lincoln Center Chamber Music Society di New York.
La registrazione del Concerto di Schumann, dei due Concerti di Haydn e il CD con opere di
Schumann e Wilhelm Killmayer hanno riscosso notevole successo. Nel 2013 sono state
pubblicate le registrazioni delle Sonate per viola da gamba e clavicembalo (Cohen) di J. S. Bach.
Altstaedt suona un violoncello ‘Giulio Cesare Gigli’ del 1789, per gentile concessione della casa
d’aste Tarisio e un violoncello costruito da Robert König nel 2012.
ALEXANDER LONQUICH - Ha vinto il Primo Premio al Concorso Casagrande dedicato a
Schubert. Da allora ha tenuto concerti in Giappone, Stati Uniti e nei principali centri musicali
europei. Ha collaborato con Claudio Abbado, Kurt Sanderling, Ton Koopman, Emmanuel
Krivine, Heinz Holliger, Marc Minkowski. Particolare in tal senso è stato il rapporto mantenuto
con Sandor Vègh e la Camerata Salzburg, di cui è tuttora regolare ospite nella veste di direttoresolista. Un importante ruolo svolge inoltre la sua attività nell’ambito della musica da camera; suoi
partners sono stati: Christian Tetzlaff, Joshua Bell, Heinrich Schiff, Steven Isserlis, Isabelle
Faust, Jörg Widmann, Boris Pergamenschikov, Heinz Holliger e Frank Peter Zimmermann. Ha
ottenuto il "Diapason d’Or" nel 1992, il "Premio Abbiati" nel 1993 e il "Premio Edison" in
Olanda nel 1994. Nel 2003 Lonquich ha formato, con la moglie Cristina Barbuti, un duo
pianistico che si esibisce in Italia, Austria, Svizzera, Germania e Norvegia. Inoltre nei suoi
concerti appare spesso nella doppia veste di pianista e fortepianista spaziando da C. Ph. E. Bach
a Schumann e Chopin. Nel ruolo di direttore-solista, collabora stabilmente con l’Orchestra da
Camera di Mantova - con cui in particolare ha svolto un lavoro di ricerca e approfondimento tra
il 2004 e 2007 sull’integrale dei Concerti per pianoforte e orchestra di Mozart - e tra le altre con
l’Orchestra della Radio di Francoforte, la Royal Philharmonic Orchestra, la Deutsche
Kammerphilarmonie, la Camerata Salzburg, la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestre des Champs Elysées e
la Filarmonica della Scala di Milano. Si esibisce regolarmente per l'Accademia Nazionale di Santa
Cecilia di cui, nella stagione 2011/12, è stato direttore-solista. Negli ultimi anni Lonquich è
apparso in tutte le più importanti sale da concerto italiane. Dopo aver effettuato incisioni
dedicate a Mozart, Schumann e Schubert, ha iniziato una collaborazione registrando musiche del
compositore israeliano Gideon Lewensohn e un CD di musica pianistica francese dell’inizio del
XX secolo, con gli Improptus di Fauré, Gaspard de la nuit di Ravel e i Préludes di Messiaen. Ai
numerosi impegni concertistici, Lonquich ha affiancato negli anni un intenso lavoro in campo
didattico tenendo masterclass in Europa, Stati Uniti e Australia. Ha collaborato inoltre in forma
stabile con l’Accademia Pianistica di Imola e la Hochschule für Musik di Colonia. Convinto che il
sistema educativo in campo musicale sia da integrare e in parte da ripensare, Lonquich si è
impegnato intensamente nella conduzione di laboratori teatrali/musicali avvalendosi della
collaborazione di artisti provenienti da linguaggi artistici diversi. Tra le altre, particolarmente
cara gli è stata l’esperienza del laboratorio Kinderszenen dedicato all’infanzia.
Le “Serate Musicali”, convinte da sempre di quanto la presenza di Alexander Lonquich in Italia
sia determinante per i destini della nostra musica classica, si onorano di averlo ospite,
memorabilmente dal 1984.
FRANZ SCHUBERT
Notturno in mi bemolle maggiore per violino, violoncello e pianoforte op. 148, D.897
Il Notturno op. 148 è un delizioso e piccolo organismo musicale (appena 8 minuti di
musica) che si cela dietro un titolo apocrifo. Il lavoro fu composto nel 1827 (ma forse l'anno
successivo) nella forma di una fantasia da camera, intrecciando un dialogo cameristico ora a
due (fra gli strumenti ad arco e il pianoforte) ora a tre. La pubblicazione postuma è del 1846,
a cura dell'editore Diabelli. L’unico movimento del Notturno, l'Adagio appassionato, è scritto
con la leggerezza ornamentale di un tema con variazioni.
Fantasia per violino e pianoforte in do maggiore D 934
Buon violinista d'orchestra e da quartetto e pianista eccellente, forse soprattutto nel
cantabile - («Alcune persone mi assicurano che i tasti diventano voci cantanti sotto le mie
dita [... ]») - Schubert non fu virtuoso né dell'uno né dell'altro strumento tanto che, salvo
aperture isolate o eccezioni, sempre detestò il «dannato martellamento» di troppi colleghi, la
galeotta scrittura brillante via a via più in voga, fra Biedermeier e nuovo corso (anche
timbrico) del Romanticismo, negli anni venti-trenta dell'Ottocento. Forse di qui l'interesse
limitato per il pianoforte-violino. Salvo appunto eccezioni, motivate ad esempio dalla
destinazione per virtuosi quali il giovane violinista Josef Slawik, indicato da Chopin come
«un secondo Paganini» e il pianista Carl Maria von Bocklet, cui Schubert aveva dedicato la
Sonata D 850 in re maggiore op. 53. Scritta dieci anni dopo le minute quanto ricche Sonate
D 384,385, 408 op. 137 (1816) e il Duo o Sonata D 574 in la maggiore op. 162, l’ambigua e
affascinante Fantasia in do maggiore (dicembre 1827) è il lavoro schubertiano di maggiore
impegno. La Fantasia sconcertò pubblico e critici («questa volta il popolare compositore è
andato fuori strada»). Perché e in che modo «fuori strada»? La scrittura è brillante, ma solo
in parte allineata al decorativismo Biedermeier. «Fuori strada» venne ritenuto il corso di
questo componimento, fatto di inattese giustapposizioni liriche e drammatiche, d'un
virtuosismo che può atteggiarsi in modo furibondo e disperato e di zone di denso
contrappunto, di pessimistiche ripetizioni secondo il desolato girare su se stesso di Schubert,
agli antipodi dell'esperienza beethoveniana. Opera appunto enigmatica e sfuggente questa
Fantasia ancora oggi problematica per gli interpreti. Tale dai tremolii modulanti del
pianoforte, con qualche connotazione orchestrale, che in apertura preparano l'entrata, come
dal nulla, del violino nell'Andante molto, definendo un clima d'inquietudine sottile, come
un'irrealtà onirica persistente e anche opprimente, al ritorno ciclico del tema in coda alle
Variazioni e prima della parte conclusiva. Il canto del violino è ampio ed eloquente nel
disegno delle note lunghe, nelle inflessioni liederistiche. Una rarefatta cadenza porta
all'Allegretto, lieve e saltellante, d'una malinconia popolaresca «all'ongarese» in sintonia col
tono di la minore, ma anche capace di sviluppi drammatici e mossi, fra contrasti di tinte,
modulazioni e un'autentica foga contrappuntistica. La terza sezione, Andantino (Tema con
quattro Variazioni), muove da un tema del pianoforte, dolce, pensoso e via via intenso che è
tratto dal Lied schubertiano “Sei mir gegrüsst” (Salute a te) e, come in molti lavori
soprattutto degli ultimi anni, è stimolo creativo per Variazioni garbate e d'una cantabilità ora
più discorsiva, ora ornamentale, ora a ridosso del tema come nell'ultima che prelude al
comparire di tremolo e tema dell'Andante. Cambio di scena improvviso con l'Allegro vivace
dell'ultima sezione: il tema del Lied, ciclicamente, muta carattere e sul prediletto metro
dattilo-spondeo (una lunga e due brevi: due lunghe) diviene solenne e marziale - inevitabile il
riferimento alla Fantasia «Wanderer» per pianoforte. Altro «quadro» inatteso: “Sei mir
gegrüsst”, in tempo Allegretto. Da parte loro, le forsennate lacerazioni virtuosistiche
dell'Allegretto fino alla Coda Presto - arpeggi inesausti, tremoli con l'arco fitti e rapidissimi,
ancora contrappunto – sembrano negare piuttosto che assecondare il tradizionale galoppo di
prammatica verso quegli applausi che appunto non venirono. L’Andantino è, come s'è visto,
il cuore dell'opera, in la bemolle, in forma di variazioni, la radice o l'alibi è il suo Lied « Sei
mir gegrüsst» su poema di Rückert, (1822), o almeno la formula finale del Lied. Le
variazioni, in ispecie la IV, hanno il fine d'esaltare il virtuosismo del violino (laddove il
pianoforte non è da meno). La «Prima» della Fantasia si ebbe, con Slavik, il 20 gennaio '28,
ultimo anno di vita: giudizio severo, come s'e detto:«Schubert completamente fuori strada».
La pubblicazione solo nel 1850. Opera per virtuosi: non si discute. Ma anche superiorità di
S. su qualsiasi altro compositore alla moda: anche su questo non si discute.
Trio n. 2 in mi bemolle maggiore op. 100, D 929
Il Trio in mi bemolle maggiore per violino, violoncello e pianoforte op.100 D.929
appartiene alle sfere più alte della produzione schubertiana. Il battesimo ufficiale si tenne a
Vienna nella Sala del Musikverein il 26 marzo 1828 e l'opera venne salutata da un caloroso
successo di pubblico. Cosa che appare oggi tanto più significativa perché, oltre a far
presagire un potenziale quanto inutile consenso intorno alla sua musica (ormai soltanto a
pochi mesi dalla morte), si consumò in un clima infervorato dalla notizia dell'arrivo in città
di Niccolò Paganini. In verità la buona accoglienza del Trio - che aveva già conosciuto una
prima diffusione il 26 dicembre dell'anno precedente, a casa della famiglia Wittgenstein riuscì almeno a favorire l'assenso alla pubblicazione dell'editore Probst di Lipsia. Il prezzo
pattuito di trenta fiorini (appena un quarto del valore commerciale sul quale Schubert faceva
affidamento) suona oggi come una piccola beffa, tanto più che il compositore morì troppo
presto, non solo per riscuotere il compenso, ma anche per far fronte alla correzione delle
bozze? Il Trio op. 100, che sembra preludere a un nuovo itinerario creativo rispetto alla
tradizione beethoveniana, si distende su un arco di quattro movimenti: l’Allegro in formasonata è fondato su tre gruppi tematici e solo all'apparenza emana un carattere
beethoveniano, per impulsività e ardore. Il grande impegno costruttivo si denota dalle
energie profuse nello sviluppo, in un clima reso più drammatico dalle modulazioni «lontane»
e dalle frontali opposizioni dinamiche di pianissimi, fortissimi e sforzati, sul persistente rullio
di terzine del pianoforte. L’Andante con moto è un pezzo malinconico, quasi una marcia
funebre piena di pathos e di spunti appassionati. È scritto in forma di ballata e sviluppa un
filo ininterrotto di dolore e di passione fra sottili alterazioni maggiore/minore, elegiache
cantilene degli archi e burrascosi accordi concitati del pianoforte. L’origine del tema risale a
una canzone popolare svedese scritta da Isaac Berg. «Se solen sjunker» (Il sole tramonta),
che Schubert aveva ascoltato in casa del tenore Karl Berg. La scrittura «a canone» fra il
pianoforte e gli archi imprime un carattere di spigliata brillantezza allo Scherzo sul quale
aleggia lo spirito haydniano, mentre il Trio viene scandito da ferree accentuazioni metriche.
Solo alla fine si profila un Allegro moderato che mescola la struttura sonatistica all'insistente
ritorno tematico in forma di Rondò.
PROSSIMI CONCERTI
Lunedì 3 marzo 2014 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – MI)
(Valido per A+F; F; F2; COMBINATA 2)
«Schubert II» Pianista ALEXANDER LONQUICH
F. SCHUBERT Sonata in la minore D 784; Sonata in mi bemolle D 568; Sonata in la maggiore D 959
Biglietti: Intero € 15,00 – Ridotto € 10,00
Lunedì 10 marzo 2014 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – MI)
(Valido per A+F; F; F2; COMBINATA 2; ORFEO 1)
PINCHAS ZUKERMAN & CHAMBER PLAYERS: (VL PINCHAS ZUKERMAN – VL.JESSICA
LINNEBACH – VLA JETHRO MARKS – VLC AMANDA FORSYTH – PF ANGELA CHENG)
J. BRAHMS Sonatensatz; Quintetto con pianoforte - A. DVORAK Quintetto con pianoforte
Biglietti: Intero € 20,00 – Ridotto € 15,00
Giovedì 13 marzo 2014 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – MI)
(Valido per A+F; F; F1; COMBINATA 1; ORFEO 2)
I SOLISTI DI MOSCA – Direttore e solista YURI BASHMET
F. A. HOFFMEISTER Concerto in re maggiore per viola e orchestra - I. STRAVINSKY Concerto in re maggiore per orchestra
d’archi (detto “Concerto in re”) - A. LIBEROVICI"Non un silenzio" per viola e orchestra d'archi T. TAKEMITSU Three Film scores for strings
Biglietti: Intero € 20,00 – Ridotto € 15,00
Gli «AMICI DELLE SERATE MUSICALI» propongono…
* 13 marzo 2014 ore 19.00 Società del Giardino – Via San Paolo, 10
L’Accademia Teatro alla Scala si presenta con la sua direttrice Luisa Vinci e alcuni giovani
allievi dell’Accademia di canto.
«L’Accademia del Teatro alla Scala è il pensiero della Scala per domani: un’occasione
storica, un luogo in cui viene trasmesso il “savoir-faire” di un Teatro che è la storia
stessa dell’opera. Se la Scala è patrimonio del mondo, l’Accademia ne è parte vitale.
Il migliore investimento per il futuro».
* gradita conferma: mail [email protected] - tel. 02 2940803
«STAGIONE D’OPERA» TEATRO ELFO PUCCINI - Corso Buenos Aires, 33 - Milano
ORCHESTRA FILARMONICA ITALIANA - Direttore ALESSANDRO ARIGONI
Maestro collaboratore GIANFRANCO MESSINA - Costumi SARTORIA ARTISTICA
Domenica, 23 Marzo 2014 - ore 20.30
«CARMEN» GEORGE BIZET - Opera Comique in 4 quadri - Libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy
CARMEN (Rosy Zavaglia)- DON JOSÈ (Maurizio Tonini)- MICAELA (Irene Patta) - ESCAMILLO (Simone Baldazzi) FRASQUITA (Yoko Kavamoto)- MERCEDES (Candida Spinelli) - EL DANCAIRO (Mathia Neglia) - EL REMENDADO
(Gabriel Cortinaz)- ZUNIGA (Ezio Bertola)- MORALES (Marco Rondinini)
Domenica, 13 Aprile 2014 - ore 20.30
«IL BARBIERE DI SIVIGLIA» GIOACHINO ROSSINI - Opera buffa in 2 atti-Libretto di Cesare Sterbini
CONTE D’ALMAVIVA (Mathia Neglia) - BARTOLO (Marco Rondinini) - ROSINA (Rosy Zavaglia) - FIGARO (Franco
Cerri) - BASILIO (Ezio Bertola) - FIORELLO (Victor Andrini) - BERTA (Yoko Kavamoto)
Domenica, 4 Maggio 2014 - ore 20.30
«TOSCA» GIACOMO PUCCINI - Melodramma in 3 atti - Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
FLORIA TOSCA (Gianna Queni)- MARIO CAVARADOSSI (Leon Viola) - IL BARONE SCARPIA (Milo Buson) CESARE ANGELOTTI (Ezio Bertola) - SPOLETTA (Gabriel Cortinaz)- IL SAGRESTANO (Marco Rondinini) - UN
PASTORE (Yoko Kavamoto)
BIGLIETTI: INTERO € 25,00 - RIDOTTO € 12,50
Per informazioni: «Serate Musicali» Biglietteria Tel. 02 29409724 (lun./ven.10.00-17.00)
e-mail: [email protected] www.seratemusicali.it
INFORMIAMO CHE ALLA BIGLIETTERIA SERALE DEL CONSERVATORIO SONO DISPONIBILI, PER IL
PUBBLICO DI “SERATE MUSICALI”, I BUONI SOSTA PER IL PARCHEGGIO DI VIA MASCAGNI A € 5,00 CON
VALIDITÀ DI 3 ORE (20.00 - 24.00).
ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI»
ICALI»
Presidente Onorario
Hans Fazzari
***
Soci Fondatori
Carla Biancardi
Franco Cesa Bianchi
Giuseppe Ferreri
Emilia Lodigiani
Enrico Lodigiani
Luisa Longhi
Stefania Montani
Gianfelice Rocca
Luca Valtolina
Amici Benemeriti
Alvise Braga Illa
Fondazione Rocca
Ulla Gass
Thierry le Tourneur d’Ison
Mario Lodigiani
Pagel
Elisabetta Riva
Giovanna e Antonio Riva
Società del Giardino
Amici
Giovanni Astrua Testori
Maria Enrica Bonatti
Luigi Bordoni - Centromarca
Roberto Fedi
Ugo Friedmann
Jacopo Gardella
Camilla Guarneri
Miriam Lanzani
Lucia Lodigiani
Maria Giovanna Lodigiani
Paolo Lodigiani
Maria Candida Morosini
Rainera e Mario Morpurgo
Gian Battista Origoni Della
Croce
Giovanna e Antonio Riva
Giovanni Rossi
Alessandro Silva
Maria Luisa Sotgiu
Marco Valtolina
Beatrice Wehrlin
Soci
Giorgio Babanicas
Denise Banaudi
Antonio Belloni
Fedele Confalonieri
Mediaset
Giuseppe Barbiano di Belgiojoso
Ugo Carnevali
Roberto De Silva
Roberto Formigoni
Gaetano Galeone
Società del Giardino
Gianni Letta
Mario Lodigiani
Roberto Mazzotta
Francesco Micheli
Arnoldo Mosca Mondadori
Silvio Garattini
Robert Parienti
Paolo Pillitteri
Fulvio Pravadelli
Quirino Principe
Gianfelice Rocca
Fondazione Rocca
Umberto e Giovanna Bertelè
Mimma Bianchi
Elisabetta Biancardi
Claudio Bombonato
Valeria Bonfante
Giancarlo Cason
Piero De Martini
Fabio De Michele
Maya Eisner
Donatella Fava
Carlo e Anna Ferrari
Maria Teresa Fontana
Bianca e Roberto Gabei
Matilde Garelli
Giuseppe Gislon
Maria Clotilde Gislon
Fernanda Giulini
Yasunory Gunji
Ferruccio Hurle
Vincenzo Jorio
Giuliana e Vittorio Leoni
Giuseppe Lipari
Eva Malchiodi
Giuseppina Maternini
Luisa Migliavacca
Guya Mina
Lucia ed Enrico Morbelli
Luisa Consuelo Motolese
Lilli Nardella
Maria Vittoria Negri
Mirella Pallotti
Ede Palmieri
Stefano Pessina
Francesca Peterlongo
Giovanni Peterlongo
Giuseppe Pezzoli
Gian Pietro Pini
Raffaella Quadri
Paolo Rota
Giustiniana Schweinberger
Paola e Angelo Sganzerla
Marilena Signorini
Maria Luisa Sotgiu
Giuseppe Tedone
Adelia Torti
Vivere l’Arte
Graziella Villa
Giuseppe Volonterio
«SERATE MUSICALI» AMICI STORICI
Carlo Sangalli
Rosanna Sangalli
Fondazione Cariplo
Elisso Virsaladze
Luigi Venegoni
Juana Zayas
Giuseppe Ferreri
Flavia De Zigno
Banca Popolare di Milano
Bianca Hoepli
Camera di Commercio di Milano
*****
Publitalia
Carlo Maria Badini
*****
Alberto Falck
Diana Bracco
Oscar Luigi Scalfaro
Giovanni Spadolini
Martha Argerich
Leonardo Mondadori
Marina Berlusconi
Giuseppe Lodigiani
Cecilia Falck
Giancarlo Dal Verme
Vera e Fernanda Giulini
Tino Buazzelli
Emilia Lodigiani
Peter Ustinov
Maria Grazia Mazzocchi
Franco Ferrara
Conservatorio G. Verdi - Milano
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Francesca Colombo
Carlo Zecchi
Stefania Montani
Shura Cherkassky
Cristina Muti
Simonetta Puccini
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