Materiale ad Uso Didattico Formazione dei Lavoratori sulla Sicurezza sul Lavoro i Rischi da Ergonomia, VDT, Elettrici ai sensi dell’art.37 del D.Lgs. 81/08 Accordo Stato Regioni del 21.12.2011 e 22.02.2012 Spegnere il Telefonino !! rev. 1.1 Ente Ligure di Formazione divisione “Sicurezza” reg. Carrà, 19/2b 17031 Albenga (SV) tel. 0182.559636 solo per info amministrative fax. 0182.571209 e-mail per info tecniche ed organizzative: [email protected] E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 1 Ergonomia Arredi • • L’arredo e la disposizione delle apparecchiature nei locali devono garantire il loro corretto utilizzo e permettere spostamenti agevoli degli operatori. La scelta dei componenti d’arredo di lavoro deve ricadere su mobili ed apparecchiature prodotte secondo i criteri di sicurezza stabiliti dalle norme italiane (UNI), europee (EN) o internazionali (ISO) e al momento dell’acquisto è necessario verificare che siano dotati della certificazione CE rilasciata dal fabbricante. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 2 1 Materiale ad Uso Didattico Rischi • Urti contro le ante degli armadi e i cassetti delle scrivanie e degli schedari lasciati aperti dopo il loro utilizzo • Caduta di materiale disposto in modo disordinato e non razionale sui ripiani degli armadi o sulle mensole, ovvero cadute delle mensole per eccesivo carico • Cadute per utilizzo “improprio” di sedie o dei ripiani delle scaffalature E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 3 Rischi • Ribaltamento di scaffalature non opportunamente fissate al muro o di schedari non provvisti di dispositivi che impediscano la contemporanea apertura di più cassetti • Cadute per urti contro attrezzature posizionate nelle aree di passaggio o per scivolamento sul pavimento bagnato ovvero eccessivamente incerato • Rilascio della formaldeide dagli arredi E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 4 2 Materiale ad Uso Didattico Cos’è la Formaldeide? La formaldeide è un gas incolore volatile solubile in acqua dal forte e pungente odore ampiamente utilizzata nella produzione di resine a loro volta usate nella produzione di pannelli. A causa di fenomeni chimici, la formaldeide viene liberata dalla resina di cui è composto il pannello e rilasciata nell’aria nel corso degli anni con conseguenze dannose per la nostra salute. L’esposizione alla formaldeide può provocare dermatiti da contatto, asma, oltre che a disturbi psicologici e neurologici come la perdita della memoria a breve termine. L’ADUC (associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori) consiglia di evitare l’acquisto di mobili con formaldeide cercando quelli con marchio CQA-Formaldehyde E1 che contraddistingue le produzioni di pannelli a bassa emissione di formaldeide, rispondenti ai requisiti imposti dalle normative internazionali in materia. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 5 Condizioni di Sicurezza • • L’arredo e la disposizione delle apparecchiature nei locali devono garantire il loro corretto utilizzo e permettere spostamenti agevoli degli operatori. La scelta dei componenti d’arredo di lavoro deve ricadere su mobili e apparecchiature prodotte secondo i criteri di sicurezza stabiliti dalle norme italiane (UNI), europee (EN) o internazionali (ISO) e al momento dell’acquisto è necessario verificare che siano dotati della certificazione CE rilasciata dal fabbricante. Attrezzature scelte secondo questi criteri minimizzeranno il rischio per gli utenti durante l’utilizzo; non avranno per esempio spigoli vivi o parti sporgenti ed i materiali saranno scelti in modo da non provocare un rilascio significativo di sostanze chimiche pericolose. Se si scopre o si sospetta di avere mobili che rilasciano formaldeide, il consiglio è di migliorare la ventilazione (mantenendo un’umidità pari al 40% - 60%) e utilizzare piante (come la dracena, l’aloe, il crisantemo, il giglio, il ficus ecc.) che per la loro natura sono in grado di metabolizzare sostanze chimiche pericolose presenti nell’aria delle stanze. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 6 3 Materiale ad Uso Didattico Condizioni di Sicurezza • • • I mobili devono essere mantenuti puliti e in buone condizioni, senza difetti o schegge. Si deve verificare l’assenza di spigoli vivi e parti sporgenti e/o taglienti e variare la disposizione degli elementi di arredo in funzione dell’illuminazione, di eventuali ostacoli pericolosi (es. rubinetti dei termosifoni, sportelli dei quadri elettrici) e verificare la collocazione dei classificatori, armadi, cassetti di scrivanie e schedari che potrebbe essere causa di urto o inciampo. Si deve verificare la facilità di alimentazione elettrica delle attrezzature necessarie sul piano di lavoro, cercando di evitare attraversamenti di fili elettrici volanti. Occorre valutare anche il peso degli arredi, in funzione della portata di eventuali solai. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 7 Le Scale Portatili L’uso sicuro della scala implica non solo avere a disposizione una scala sicura e idonea ma anche valutare le condizioni ambientali di utilizzo e lo stato della persona al lavoro. Per rispettare i criteri di conformità alla normativa vigente, la scala deve essere costruita secondo le norme UNI EN 131 . L’indicazione della norma deve essere riportata sulla scala che sarà sempre accompagnata da un libretto d’uso e di manutenzione. Le cause di incidenti su scale portatili sono: • sottovalutazione o scarsa percezione del rischio e del pericolo; • problemi di vertigini e di equilibrio; • affaticamento muscolare e osseo; • scivolamento della scala nella parte superiore; • scivolamento della scala alla base; • appoggio instabile della scala; • oggetti appoggiati sulla scala e loro caduta; • scarsa visibilità e/o problemi di vista; • problemi di udito e/o di esposizione al rumore; • contatti con conduttori elettrici. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 8 4 Materiale ad Uso Didattico Le Scale Portatili Come collocarla - Una scala a pioli, se troppo inclinata, può scivolare, se troppo dritta può ribaltarsi. La giusta inclinazione è un angolo di circa 60-70 gradi, ovvero: piede corrispondente a ¼ dell’altezza del piano servito o dell’altezza della scala stessa se è a parete. Occorre controllare sempre i punti di appoggio inferiore e superiore, che devono essere: • piani; • non scivolosi, irregolari o cedevoli; • allo stesso livello. - Non collocarla mai contro o vicino a porte - Usare scale di altezza adeguata al punto che si vuole raggiungere. - I montanti devono sporgere di almeno un metro oltre il piano di arrivo. Se la scala non sporge sufficientemente, va allungato almeno di un metro un montante,oppure si deve assicurare l’arrivo con barre di appiglio per le mani. - Non usare mai scale per fare degli impalcati, anche se di fortuna, o per congiungere piani orizzontali - In caso di vertigini cercare punti d’appoggio al di fuori della scala E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 9 Il Videoterminale • Art. 173 – Definizioni (videoterminale, posto di lavoro e lavoratore) – Videoterminale: uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato – Posto di lavoro: l’insieme che comprende le attrezzature munite di videoterminale, eventualmente con tastiera o altro sistema di immissione dati, ovvero software per l’interfaccia uomomacchina, gli accessori opzionali, la sedia, il piano di lavoro, nonché l’ambiente di lavoro immediatamente circostante. • Lavoratore: il lavoratore che utilizza un’attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali, dedotte le interruzioni di cui all’art. 175. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 10 5 Materiale ad Uso Didattico Riferimenti Normativi • Art. 174 (Obblighi del datore di lavoro); - analisi delle postazioni di lavoro con particolare riguardo: • ai rischi per la vista e per gli occhi; • ai problemi legati alla postura ed all'affaticamento fisico o mentale; • alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale. - adozione delle misure appropriate. • Art. 177 (Formazione e informazione). Modalità di svolgimento dell’attività; misure di protezione. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 11 Riferimenti Normativi Art. 175 (Svolgimento quotidiano del lavoro). Interruzioni del lavoro. • • Il lavoratore ha diritto ad una pausa ovvero cambiamento di attività con modalità stabilite dalla contrattazione collettiva anche aziendale o comunque di quindici minuti ogni centoventi minuti di applicazione continuativa al videoterminale. Le modalità e la durata delle interruzioni possono essere stabilite temporaneamente a livello individuale ove il medico competente ne evidenzi la necessità.È comunque esclusa la cumulabilità delle interruzioni all'inizio ed al termine dell'orario di lavoro. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 12 6 Materiale ad Uso Didattico Riferimenti Normativi Art. 175 (Svolgimento quotidiano del lavoro). Interruzioni del lavoro. • • Nel computo dei tempi di interruzione non sono compresi i tempi di attesa della risposta da parte del sistema elettronico, che sono considerati, a tutti gli effetti, tempo di lavoro, ove il lavoratore non possa abbandonare il posto di lavoro. La pausa è considerata a tutti gli effetti parte integrante dell'orario di lavoro e, come tale, non è riassorbibile all'interno di accordi che prevedono la riduzione dell'orario complessivo di lavoro. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 13 Riferimenti Normativi Art. 176 (Sorveglianza sanitaria). Visita medica per stabilire se il lavoratore è idoneo;periodicità delle visite di controllo. • Il dirigente in sede di distribuzione dei carichi di lavoro individua i lavoratori videoterminalisti. • I lavoratori sono preventivamente sottoposti ad una visita medica per evidenziare eventuali malformazioni strutturali e ad un esame degli occhi e della vista effettuati dal medico competente. Qualora l'esito della visita medica ne evidenzi la necessità, il lavoratore è sottoposto ad esami specialistici. • Il medico competente stabilisce l’idoneità del lavoratore alla mansione di videoterminalista. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 14 7 Materiale ad Uso Didattico Riferimenti Normativi Art. 176 (Sorveglianza sanitaria). Visita medica per stabilire se il lavoratore è idoneo;periodicità delle visite di controllo. • • • La periodicità delle visite di controllo, fatti salvi i casi particolari che richiedono una frequenza diversa stabilita dal medico competente, è biennale per i lavoratori classificati come idonei con prescrizioni e per i lavoratori che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età, è invece quinquennale negli altri casi. Il lavoratore è sottoposto a controllo oftalmologico a sua richiesta, ogniqualvolta sospetti una sopravvenuta alterazione della funzione visiva, confermata dal medico competente. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 15 Riferimenti Normativi • D.Lgs. n. 81/08 All. XXXIV Prescrizioni minime per l’uso dei VDT Prescrizioni minime per’ 1. Attrezzature • Schermo; • Tastiera; • Piano di lavoro; • Sedile di lavoro. 2. Ambiente • Spazio; • Illuminazione; • riflessi e abbagliamenti; • Rumore, calore e radiazioni; 3. Interfaccia elaboratore/uomo E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 16 8 Materiale ad Uso Didattico Riferimenti Normativi • D.Lgs. 626/94 (abrogato) Art. 56 comma 3 - Il Ministero del Lavoro… .. stabilisce con decreto una guida d’uso dei videoterminali • Decreto Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale in data 2 ottobre 2000 • Linee guida d’uso dei videoterminali NON CI SONO ELEMENTI PER RITENERE CHE SIA STATO ABROGATO E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 17 I Principali Rischi I principali problemi sono riconducibili a: Posizione di lavoro DISTURBI MUSCOLO - SCHELETRICI dolori muscolari alle spalle, braccia, mani collo e schiena, intorpidimento, senso di peso Illuminazione DISTURBI OCULO - VISIVI Astenopatia bruciore,lacrimazione, visione sdoppiata, visione annebbiata Carico di lavoro STRESS mal di testa, irritabilità, insonnia, ansia, depressione E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 18 9 Materiale ad Uso Didattico Postazione di Lavoro • Composta da: • Piano di lavoro • Sedile • Schermo • Tastiera e mouse • Altre periferiche • Per ogni elemento della postazione di lavoro vengono definiti dei requisiti di sicurezza E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 19 Postazione di Lavoro Il piano di lavoro • deve avere superficie sufficientemente ampia per disporre i materiali necessari e le attrezzature (video, tastiera, ecc.) e consentire un appoggio per gli avambracci dell'operatore davanti alla tastiera, nel corso della digitazione; • deve avere profondità tale da assicurare una corretta distanza visiva dallo schermo, tenendo presente che schermi di grandi dimensioni richiedono tavoli di maggiore profondità; E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 20 10 Materiale ad Uso Didattico Postazione di Lavoro Il piano di lavoro • deve avere colore della superficie chiaro, possibilmente diverso dal bianco, ed in ogni caso non riflettente; • deve avere stabilità e altezza, fissa o regolabile, indicativamente fra 70 e 80 cm; • deve avere uno spazio idoneo per il comodo alloggiamento e il movimento degli arti inferiori e per infilarvi il sedile. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 21 Postazione di Lavoro Sedile di lavoro • Deve essere di tipo girevole, saldo contro slittamento e rovesciamento, dotato di basamento stabile o a cinque punti di appoggio; • Deve disporre del piano e dello schienale regolabili in maniera indipendente così da assicurare un buon appoggio dei piedi ed il sostegno della zona lombare; E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 22 11 Materiale ad Uso Didattico Postazione di Lavoro Sedile di lavoro • • • Deve avere i bordi del piano smussati, in materiale non troppo cedevole, permeabile al vapore acqueo e pulibile; Deve essere facilmente spostabile anche in rapporto al tipo di pavimento; Qualora fosse necessario, dovrà essere dotato di un poggiapiedi separato, per far assumere una postura adeguata agli arti inferiori dell'operatore. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 23 Postazione di Lavoro Schienale •distanza dal piano del sedile di 13.5-20 cm •altezza : 20-40 cm •larghezza: 30 cm •raggio di curvatura: 80 cm •l’inclinazione ottimale è di 3-5°in senso antero-posteriore e verso il basso Braccioli non sono indispensabili, tuttavia permettono un maggiore comfort. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 24 12 Materiale ad Uso Didattico Postazione di Lavoro Schermo •Deve essere Orientabile ed inclinabile liberamente e facilmente. • Caratteri nitidi,di grandezza sufficiente con spazio adeguato tra caratteri e linee. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 25 Postazione di Lavoro Schermo • Immagine stabile e brillantezza e contrasto facilmente regolabili per adattarle all’illuminazione dell’ambiente di lavoro in modo da evitare riflessi. • Schermo davanti a sé per evitare torsioni di collo e schiena • Distanza dagli occhi la maggiore possibile purché i caratteri si leggano chiaramente ( 50-70 cm). E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 26 13 Materiale ad Uso Didattico Postazione di Lavoro Tastiera •inclinabile e dissociata dallo schermo •permettere l’appoggio degli avambracci (15-20cm) •di fronte allo schermo •superficie opaca •simboli dei tasti leggibili E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 27 Postazione di Lavoro PC portatili L’impiego prolungato dei computer portatili necessita della fornitura di una tastiera e di un mouse o altro dispositivo di puntamento esterno nonché di un idoneo supporto che consenta il corretto posizionamento dello schermo. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 28 14 Materiale ad Uso Didattico Postazione di Lavoro Il mouse e altri dispositivi Il mouse deve essere posizionato sullo stesso piano della tastiera, vicino a questa, per evitare posizioni scorrette del braccio e del polso. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 29 Illuminazione • L’illuminazione del posto di lavoro deve essere tale da garantire una sufficiente illuminazione del piano di lavoro. • Particolare attenzione deve essere posta alla disposizione delle fonti di luce rispetto allo schermo! E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 30 15 Materiale ad Uso Didattico Illuminazione • Vanno evitate sia fonti di luce che colpiscano lo schermo, causando riflessioni negli occhi dell’operatore, sia fonti di luce intensa dietro lo schermo, che colpiscono gli occhi dell’operatore ponendo lo schermo in ombra per contrasto con la luminosità di fondo. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 31 Illuminazione Corretto orientamento • Occorre posizionare il monitor in modo da avere le finestre né di fronte, né di spalle e l’illuminazione artificiale al di fuori del campo visivo. • L’illuminazione artificiale dell’ambiente deve essere realizzata con lampade a tonalità calda provviste di schermi antiriflesso ed esenti da sfarfallio; in questo modo si eviteranno fenomeni fastidiosi di abbagliamento e di riflessione ed inutile affaticamento visivo. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 32 16 Materiale ad Uso Didattico Illuminazione Corretto orientamento • Occorre dotare le finestre del locale di idonei dispositivi di oscuramento (veneziane o tende orientabili a moduli verticali in tessuto ignifugo) che consentano all’occorrenza, l’attenuazione della luce naturale e l’eliminazione degli eventuali riflessi presunti sullo schermo E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 33 Illuminazione Riflessi Si devono preferire fonti di luce con luce bianco-neutra o bianco a tonalità calda. Non devono verificarsi nel campo visivo disomogeneità di luminosità, perchè costringono gli occhi a un continuo riadattamento alle diverse condizioni di luce. Le pareti devono essere chiare. Vanno evitate le riflessioni, proveniente da altre superfici illuminate (pareti, mobili, pavimenti, fogli, ecc..) in quanto questi riflessi riducono la visibilità dei caratteri, causando un maggiore affaticamento visivo. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 34 17 Materiale ad Uso Didattico Ambienti di Lavoro Spazio operativo Attorno alla postazione di lavoro ci deve essere lo spazio sufficiente ad accedere comodamente, per permettere cambi di postura e per i movimenti operativi; Rumore Il rumore deve essere al di sotto di una soglia che non disturbi l’attenzione e la comprensione della comunicazione verbale Microclima Temperatura e umidità dell’aria devono rimanere nei limiti di comfort. Non ci devono essere correnti d’aria. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 35 Microclima La percezione termica all’interno di un ambiente confinato dipende da parametri misurabili (temperatura, umidità, ventilazione e calore radiante) e da parametri legati alla persona quali il tipo di attività svolta e l’abbigliamento. In letteratura sono riportati parametri che, se applicati, consentono di realizzare condizioni di benessere per lavoratori che svolgono attività di tipo sedentario e che abbiano abbigliamento adeguato, si noti però che il benessere termico è una sensazione soggettiva pertanto vi sarà sempre una percentuale di soggetti insoddisfatti. I valori sono: • temperatura estiva compresa tra 23 o e 27 oC; • temperatura invernale compresa tra 19 e 24oC (il Regolamento Edilizio del Comune di Bologna prevede però un intervallo di 18 – 22 oC); • velocità dell'aria < 0.15 m/sec; • umidità relativa compresa tra 40 - 60%. Buona norma sarebbe che nella stagione estiva la differenza tra la temperatura esterna e quella interna non superi i 7°C. Nei locali riscaldati l’umidità è generalmente inferiore al 40% favorendo così fastidi dovuti alla secchezza degli occhi e delle prime vie aeree. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile 36 Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 18 Materiale ad Uso Didattico Microclima Pur rispettando i valori indicati possono esservi alcune cause di disagio locale: • gradiente verticale di temperatura: la differenza di temperatura, misurata a livello delle caviglie e della testa nella persona seduta deve essere inferiore a 3°C; • temperatura del pavimento: l'intervallo di comfort è abbastanza ampio, essendo compreso tra 19°e 26°C; • irraggiamento: in particolare se asimmetrico. L'esposizione a fonti radianti di notevole diversità può causare disagio locale; il caso più frequente si verifica in presenza di ampie finestre che, sia in estate che in inverno, possono essere fonte di irraggiamento asimmetrico, positivo o negativo; • ventilazione: l'eccessiva velocità dell'aria rappresenta il più diffuso fattore di disagio locale, soprattutto negli ambienti con impianti di climatizzazione e ventilazione forzata. La sensazione di disagio è legata a numerosi fattori quali: temperatura e velocità della corrente d'aria, differenza di temperatura tra aria ambiente e corrente, zona del corpo investita, tipo di lavoro svolto E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 37 Rischio Elettrico Gli incidenti ed infortuni dovuti all’elettricità si verificano per: • contatto diretto; • contatto indiretto; • incendio od esplosione. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 38 19 Materiale ad Uso Didattico Rischio Elettrico Per contatto diretto si intende il contatto di persone con una parte attiva dell’impianto, per esempio, quando si tocca un filo elettrico scoperto o male isolato oppure quando si toccano con entrambe le mani i due poli della corrente. Il corpo umano è così sottoposto ad una differenza di potenziale (tensione elettrica) che provoca il passaggio di una corrente elettrica verso terra nel primo caso e attraverso le braccia nel secondo. Ciò produce una sensazione dolorosa (scossa elettrica o ELETTROCUZIONE) sempre pericolosa e talvolta letale. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 39 Rischio Elettrico Per contatto indiretto si intende il contatto di persone con una massa che non è in tensione in condizioni ordinarie ma solo in condizioni di guasto come per esempio avviene quando l’isolamento elettrico di un apparecchio cede o si deteriora, spesso in maniera non visibile. L’involucro metallico dell’apparecchio elettrico si trova così sotto tensione e, in caso di contatto, la persona viene attraversata dalla corrente elettrica che si scarica verso terra. Per prevenire tale rischio occorre che negli edifici sia installato un impianto di messa a terra al fine di collegare allo stesso potenziale tutte le masse metalliche. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 40 20 Materiale ad Uso Didattico Rischio Elettrico Dal collegamento a terra sono esonerati i prodotti provvisti del simbolo con il quale la ditta costruttrice garantisce l’isolamento rinforzato o doppio; tutti gli altri apparecchi devono essere muniti di prese a spina con polo o contatto per il collegamento elettrico a terra della massa metallica: le prese a spina di tipo piatto utilizzano il polo centrale mentre quelle di tipo rotondo (tedesche) utilizzano una lamella laterale E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 41 Rischio Elettrico Oltre all’impianto di messa a terra per garantire anche la protezione dai contatti indiretti è necessario installare a monte degli apparecchi utilizzatori un dispositivo in grado di rilevare la dispersione di corrente verso terra (interruttore differenziale o magnetotermico) che interrompa il flusso di corrente elettrica prima che la stessa assuma valori pericolosi. Gli interruttori magnetotermici, i fusibili e gli interruttori differenziali devono essere coordinati con l’impianto di messa a terra in modo da garantire il rispetto delle condizioni di sicurezza. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 42 21 Materiale ad Uso Didattico Rischio Elettrico Anche l’impianto di messa a terra deve essere installato e verificato da personale qualificato: tale impianto è soggetto a denuncia obbligatoria e verifica periodica. La prevenzione dei contatti indiretti si basa sui controlli periodici degli interruttori e dell’efficienza dell’impianto di messa a terra. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 43 Rischio Elettrico Rischi da incendio o esplosione Per prevenire i rischi da incendio o esplosione gli impianti devono essere protetti contro: • il sovraccarico (ogni corrente che supera il valore nominale e che si verifica in un circuito elettricamente sano); • il corto circuito (ogni corrente che supera il valore nominale e che si verifica in seguito ad un guasto) (per es. accidentale contatto fra fase e neutro). In entrambi i casi la protezione è realizzabile attraverso l'installazione di interruttori automatici o di fusibili. La protezione dalla propagazione dell'incendio è realizzabile attraverso l'impiego di sbarramenti antifiamma, cavi e condutture ignifughe od autoestinguenti. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 44 22 Materiale ad Uso Didattico Rischio Elettrico EFFETTI DELLA CORRENTE SULL’UOMO •Tetanizzazione •Arresto respiratorio •Fibrillazione ventricolare •Ustioni E.L.Fo. - Albenga (SV) E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 45 E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 46 23 Materiale ad Uso Didattico Rischio Elettrico Ustioni Il corpo umano si comporta come un conduttore elettrico e pertanto il passaggio della corrente produce energia sotto forma di calore Le ustioni possono anche essere indirette, per esempio per effetto di un arco elettrico o per proiezioni di corpi incandescenti E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 47 Rischio Elettrico Tetanizzazione (>10 mA) Il movimento del muscolo non è piu’ soggetto alla volontà dell’individuo. La contrazione muscolare può quindi comportare l’incapacità di sottrarsi all’elettrocuzione Asfissia (30 mA) Una possibile complicanza è la paralisi dei centri nervosi che controllano la respirazione. Se la corrente elettrica attraversa i muscoli di movimento dei polmoni, la contrazione involontaria di questi muscoli altera il normale funzionamento del sistema respiratorio e il soggetto può morire soffocato. In questi casi il fenomeno è reversibile solo se si provvede con prontezza, anche con l’ausilio della respirazione artificiale, al soccorso dell’infortunato E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 48 24 Materiale ad Uso Didattico Rischio Elettrico Fibrillazione ventricolare (75 mA) Una corrente intensa che attraversa il cuore potrebbe alterare la sincronizzazione e il coordinamento nei movimenti del cuore con la paralisi dell'operazione di pompaggio del sangue: fibrillazione! È l’effetto più pericoloso, dovuto alla sovrapposizione delle correnti provenienti dall’esterno con quelle fisiologiche, che, generando delle contrazioni scoordinate, fanno perdere il giusto ritmo al cuore. È particolarmente pericolosa nella zona ventricolare perché fenomeno non reversibile in quanto persiste anche se lo stimolo é cessato. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 49 Rischio Elettrico I rischi elettrici possono essere evitati seguendo elementari norme di prudenza: Inserire e togliere le spine afferrando sempre il corpo isolante, evitando di toccare gli spinotti. Non fare tale operazione con mani sudate o bagnate E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 50 25 Materiale ad Uso Didattico Rischio Elettrico I rischi elettrici possono essere evitati seguendo elementari norme di prudenza: Non rimuovere i contatti del collegamento a terra delle spine, poichè in tal modo si annulla la protezione. Non allacciare un apparecchio di potenza elevata ad una presa qualsiasi, servendosi di riduzioni. Evitare, inoltre, di effettuare collegamenti provvisori di apparecchiature elettriche, lampade, ecc. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 51 Rischio Elettrico Il tipo di spina riportato a lato, i cui contatti di terra sono posti ai lati sul corpo isolante, è riscontrabile su molti tipi di apparecchi di importazione. L’inserimento nelle prese di produzione nazionale non consente il collegamento a terra dell’apparecchio. E’ quindi consigliabile sostituire tali spine con altre di produzione nazionale munite di spinotto centrale di terra. Il suo corretto impiego è comunque possibile con un adattatore che assicuri il collegamento a “terra” dell’apparecchio in uso. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 52 26 Materiale ad Uso Didattico Rischio Elettrico Non usare mai prese multiple collegate tra loro onde evitare cortocircuiti con conseguente pericolo d’incendio. Impiegare, se necessario, prese multiple idonee, facendo comunque attenzione ad evitare sovraccarichi. Le prese multiple (ciabatte) non devono avere più di 5 prese. Non effettuare collegamenti di apparecchi utilizzatori direttamente a portalampade. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 53 IMPIANTO SICURO • FILI NON SCOPERTI • IMPIANTO DI TERRA • DIFFERENZIALE ADEGUATO ED EFFICIENTE • PROTEZIONE CONTRO LE SOVRACORRENTI • PERSONALE FORMATO • MANUTENZIONE ACCURATA E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 54 27 Materiale ad Uso Didattico E.L.Fo. - Albenga (SV) E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 55 E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 56 28 Materiale ad Uso Didattico E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 57 Gestione delle Emergenze NORME GENERALI L’emergenza è un fatto, una situazione, una circostanza diversa da tutti gli avvenimenti che normalmente si presentano ad ogni lavoratore e che può generare rischio. è possibile assumere alcune misure preventive quali: • rispettare il divieto di fumare e di usare fiamme libere dove prescritto; • verificare che mozziconi di sigaretta e fiammiferi siano ben spenti; • non sovraccaricare le prese di corrente con spine multiple; • disinserire a fine impiego le utenze elettriche e le linee o valvole; • non manomettere, disattivare, danneggiare e utilizzare per usi impropri impianti e dispositivi antincendio e di sicurezza; • mantenere sgombre da ostacoli le vie di esodo e le uscite di emergenza; • mantenere sgombro l'accesso ai presidi antincendio (idranti, estintori ecc.). E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 58 29 Materiale ad Uso Didattico Gestione delle Emergenze Sempre, in caso di emergenza: • rimanere calmi; • informare subito l'incaricato dell'attuazione delle misure di emergenza il quale, nel caso, attiverà l'allarme. è necessario comunicare: a) le proprie generalità b) la natura dell’emergenza c) il luogo dell’emergenza d) l’eventuale presenza di infortunati E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 59 Gestione delle Emergenze Se l’emergenza non è controllabile EVACUAZIONE Al segnale per l’evacuazione dall’edificio: • accertarsi che chiunque sia alla propria portata stia abbandonando i locali; • aiutare eventuali disabili presenti o chiunque sembri in difficoltà; • chiudere porte e finestre, se non c'è il rischio di esplosione o rilascio tossico; • allontanarsi rapidamente seguendo i percorsi segnalati senza correre e spingere; • tenersi saldamente alle ringhiere mentre si scendono le scale per non cadere se qualcuno vi spinge; • dirigersi verso il punto di raccolta per un riscontro visivo delle presenze; • il rientro nell’edificio del personale dovrà avvenire solo previa autorizzazione del Coordinatore all’emergenza. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 60 30 Materiale ad Uso Didattico Gestione delle Emergenze • Non allertare direttamente Vigili dei Fuoco, Polizia, Pronto Soccorso etc se non specificatamente previsto dal piano di emergenza. • Non occupare le linee telefoniche. • Non mettere a rischio la propria incolumità. • Non usare l'ascensore se presente. • Non tentare di recuperare oggetti personali o altro materiale. • Non utilizzare acqua su impianti elettrici (prima di usare gli idranti togliere la corrente). • Non rientrare nell'area evacuata se non autorizzati. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 61 In caso di Incendio Le cause d’incendio più comuni sono: • accumulo di rifiuti, carta o altro materiale combustibile che possa essere facilmente incendiato; • uso scorretto di fiamme libere o fonti di calore; • fumare in zone a rischio o non utilizzare il posacenere; • ostruire la ventilazione di apparecchiature elettriche e apparecchi per il riscaldamento; • impianti o utenze elettriche difettosi, sovraccaricati o non ben protetti; • manutenzione carente delle apparecchiature. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 62 31 Materiale ad Uso Didattico In caso di Incendio Se l’emergenza è sotto controllo: • allontanare eventuali sostanze combustibili e staccare l'alimentazione degli apparecchi elettrici per ostacolare la propagazione dell'incendio e, se l'emergenza è fuori dal locale in cui vi trovate, per evitare il sorgere di eventuali focolai supplementari; • interrompere l'eventuale erogazione dei gas compressi nella zona in cui vi trovate; • se ci si sente in grado, intervenire direttamente utilizzando, se necessario, i mezzi messi a disposizione. In caso l’emergenza sfugga al controllo: • lasciare il locale chiudendo porte e finestre per non alimentare il fuoco con l'ossigeno dell'aria; •. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 63 In caso di Incendio • prima di aprire le porte toccarle nella parte alta per sentire se sono calde e verificare se c'è fuoriuscita di fumo. In questi casi apritele solo se non avete alternative mettendovi in ginocchio e riparandovi con la porta stessa o il muro a seconda del verso di apertura della porta; • spostatevi con prudenza, lungo i muri, saggiando il pavimento con il piede che non sostiene il peso del corpo. • in presenza di fumo o fiamme è opportuno bagnare un fazzoletto e legarlo sulla bocca e sul naso per proteggere dal fumo le vie respiratorie ed avvolgere indumenti di lana (evitando i tessuti sintetici) attorno alla testa per proteggere i capelli dalle fiamme. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 64 32 Materiale ad Uso Didattico In caso di Emergenza per la Segnalazione della Presenza di un Ordigno • • CHIUNQUE si accorga di un oggetto sospetto non si avvicini all’oggetto, non tenti di identificarlo o di rimuoverlo. Telefonate di segnalazione devono essere comunicate al locale presidiato. In Caso di Rilascio Tossico ed Incendio Esterni • • • • restare nell'edificio; chiudere le finestre ed i sistemi di ventilazione e sigillare gli interstizi con stracci bagnati; stendersi a terra e tenere uno straccio bagnato sul naso; aspettare l'arrivo delle autorità e le disposizioni delle stesse. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI 65 In Caso di Emergenza Sismica • • • • Il personale è tenuto al rispetto di tutte le norme di sicurezza e, in caso di terremoto, ad assumere e far assumere a tutti le misure di autoprotezione conosciute e sperimentate. In particolare: proteggersi dalla caduta di oggetti riparandosi sotto i tavoli o in corrispondenza di architravi individuate; accendere la radio, non usare i telefoni, aspettare l'arrivo delle autorità o le disposizioni delle stesse. E.l.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI E.L.Fo. - Albenga (SV) 66 33