24 Finanza & mercati
Il Sole 24 Ore
Lunedì 15 Agosto 2011 - N. 222
TuttoRisparmio
?
LE VOSTRE
DOMANDE
AL SOLE
L’e-mailperilettori
Ilettoripossono mandarei
loroquesitiinviandouna
mailall’indirizzo:
tuttorisparmio@ilsole24ore.
com
Neigiornisuccessivii
giornalistiegliespertidel
Sole24OreediPlus24
risponderannosullepagine
delquotidianodalunedìa
venerdì
I singoli profili
Ledomandepossono
riguardarelescelte
d’investimentofinanziario
dellafamigliaedevono
indicare:attivitàlavorativae
composizionedelnucleo
familiare;redditoannuo
complessivonetto;
propensionealrisparmioeal
rischio;obiettivida
raggiungereconil
patrimonioadisposizione
Lo sportello allargato
«TuttoRisparmio»accoglie
anchequesitiriguardanti
singolistrumentidifinanza
personale.Vengonodate
risposteadomande
specifichechepongano
tuttaviaproblemidi
interessegeneraleperla
difesadelrisparmioela
tuteladichiricorre
all’indebitamento
LA MAIL PER I QUESITI
[email protected]
www.ilsole24ore.com
Famiglia e soldi sicuri
Un bond per dormire sonni tranquilli
Ho 41 anni, vorrei investire una
piccola somma, 8-10mila euro,
in uno zero coupon Bei e
dimenticarli per un po’ di anni.
Ho sentito parlare di
un’emissione 2026 che rende il
5,5% netto.
È vero? Avete altri zero coupon
da segnalare?
S. U.
Risponde Ida Pagnottella
di Cfi Advisors
Dalla domanda non è
chiaro se questo
R
risparmio rappresenti il
patrimonio globale del
lettore o solo una parte. Se
rappresenta una parte,
sarebbe una buona idea
partire dal patrimonio attuale
e vedere se il titolo suggerito
dal lettore dia valore
aggiunto al portafoglio in
termini di
rischio/rendimento.
Il lettore scrive che vuole
«dimenticarli per un po’ di
anni», dunque giustamente
cerca un titolo
obbligazionario zero coupon
da tenere a scadenza, così
non deve nemmeno
preoccuparsi di reinvestire le
cedole. L’errore è quello di
non fare un progetto di
investimento legato agli
obiettivi di vita. Per
dimenticarli, forse il lettore
potrebbe investire in un
fondo pensione di buona
qualità, in modo da integrare
la futura pensione. O ancora,
per dimenticarli potrebbe
comprare delle azioni di
qualità.
Il punto è che l’atteggiamento
psicologico di voler
dimenticare non rappresenta
un obiettivo di investimento,
dunque non è possibile
affermare che la selezione di
un titolo zero coupon
scadenza 2026 sia la scelta
migliore per questa tipologia
di risparmiatore.
Per rispondere comunque in
maniera puntuale alla
domanda, occorre dire che il
titolo citato è uno Zero
coupon European investment
bank (codice Isin
DE0001345908), emesso il 5
novembre 1996 e con
scadenza 5 novembre 2026. È
un titolo con rating AAA e al
9 agosto scorso aveva un
prezzo di acquisto di 58,7.
Il prezzo di rimborso è 100. Al
prezzo citato, il rendimento
lordo è 3,55%, senza
considerare le imposte e le
commissioni di acquisto. Il
rendimento stimato a questi
prezzi è circa 3,1 per cento.
Ma più alti sono le
commissioni di acquisto e i
costi per il dossier titoli, più
basso sarà il rendimento
netto.
Di sicuro ci sono tanti titoli
simili per scadenza e
struttura attualmente sul
mercato secondario, però
sono quasi tutte obbligazioni
zero coupon emesse da
banche, non titoli
sovranazionali con rating
così elevato.
Conto di deposito
in attesa di
comperare la casa
Siamo una coppia di conviventi
con un reddito complessivo
annuo netto non elevato
(28mila euro), una bassa
propensione al rischio e con
l’obiettivo di acquistare casa
entro massimo 2-3 anni
IL CASO
Buoni fruttiferi:
niente super-bollo
Sono un pensionato 72enne
titolare da una vita di un
libretto postale. Da qualche
settimana, però, per diversi
motivi, sono passato al conto
corrente postale. Negli anni
ho investito i miei risparmi
sempre in buoni fruttiferi
postali e in qualche polizza
index linked di Poste Vita. Di
queste ultime, però, non ne
voglio più sentir parlare,
dopo le pessime esperienze
passate. Ma alla luce del
passaggio dal libretto al c/c e
in virtù delle ultime
modifiche normative
sull’imposta di bollo, con un
investimento di 120mila euro
solo in buoni fruttiferi, devo
pagare il maxi-bollo?
M.F. (Petralia S. - Palermo)
Risponde Gianfranco
Ursino, giornalista
di «Plus24»
La risposta è negativa. Il
possesso di buoni postali, di
qualsiasi tipo, non impone
l’apertura di un deposito
titoli. Quindi non dovrà
pagare alcun super-bollo se
non possiede altri titoli per
cui, invece, è obbligatoria la
tenuta del conto titoli. Con
il passaggio dal libretto al
conto corrente, invece, sarà
soggetto all’imposta di
bollo sugli estratti conto
dei c/c, che rimane
immutata a 34,2 euro su
base annua.
(attualmente paghiamo 500
euro mensili di affitto).
Il nostro patrimonio attuale si
aggira sui 50mila euro (tutti
investiti in un conto deposito
vincolato ancora per 1 mese) e
considerando che la casa dei
"nostri sogni" nella nostra
cittadina di provincia viaggia
sui 150mila euro, sappiamo che
dobbiamo mettere in conto
l’accensione di un mutuo che
per noi sarà consistente.
Vogliamo attendere due-tre
anni per l’acquisto
dell’abitazione perché stiamo
cercando di avere un figlio.
Ultimo dettaglio: siamo due
lavoratori dipendenti a tempo
indeterminato.
Ci potete dare un consiglio su
come impostare fra un mese il
nostro portafoglio
investimenti? Nelle nostre
discussioni serali alla fine ci
ritroviamo nell’idea di
reimpiegarli in un conto
deposito. Che ne dite?
Giuliano e Francesca (Cosenza)
Risponde Fabrizio Taccuso,
Studio Andreoli & Taccuso
Le tempeste finanziarie
attualmente in atto
R
possono sicuramente offrire
opportunità sui mercati per
molti investitori/speculatori.
Non è però di certo il caso dei
nostri lettori che, avendo già
pianificato l’acquisto della
prima casa, non possono
certo permettersi, in questa
fase, di compiere dei passi
falsi o di assumersi rischi di
alcun genere.
Pertanto, anche in
considerazione delle
numerose offerte presenti
sul mercato in questo
periodo, proprio il conto
deposito ad alta
remunerazione rappresenta
la scelta più oculata e
coerente con gli obiettivi
prefissati.
I dividendi delle azioni
alimentano il Pac
per gli studi della figlia
Sono titolare di un pub, 38
anni, sposato, con una figlia di
11 anni. La moglie svolge la
stessa attività.
Abbiamo la casa di proprietà,
mentre i locali del pub sono in
affitto (2.500 euro al mese).
Con un reddito netto annuo di
70mila euro, riusciamo
tendenzialmente a mettere da
parte ogni mese 1.300 euro.
Il nostro patrimonio attuale è di
140mila euro e con una
propensione al rischio elevata.
Vorremmo cercare di
racimolare il capitale per
acquistare anche i locali dove
svolgiamo la nostra attività: il
proprietario sarebbe disposto a
vendere per 250mila euro.
Attualmente abbiamo in
portafoglio circa 20mila euro in
azioni Enel, 12mila in Eni e
5mila in Finmeccanica (agli
attuali valori di Borsa).
Inoltre abbiamo 30mila euro in
un Etf che punta sui mercati
azionari a livello globale (Msci
World) e il resto suddiviso tra
conto deposito (50 mila euro) e
conto corrente (20 mila euro).
Gli altri nostri obiettivi, oltre
all’acquisto dei locali, sono gli
studi di nostra figlia e avviare
una forma di previdenza
complementare.
N.V. (Torino)
Risponde Agostino De Luca
di A&G Consulting
Il desiderio del lettore di
R
comprare il locale dove
svolge l’attività è
finanziariamente corretto.
Di fatto potrebbe accendere
un mutuo a tasso fisso a 20
anni di 200mila euro (80%
del valore di acquisto) con
una rata mensile di 1.270
euro. In tal modo, oltre ad
assicurarsi la proprietà
dell’immobile, avrebbe un
flusso di cassa positivo
rispetto all’attuale affitto di
circa 1.200 euro.
L’opzione del mutuo a tasso
variabile resta comunque
valida, vista anche la
propensione al rischio del
lettore, a patto però di
scegliere la variante con
clausole di rinegoziazione
del tasso a intervalli
predeterminati o con cap
(tetto massimo).
In quest’ultimo caso occorre
fare attenzione sia a livello
del cap (max 5,5%), sia allo
spread applicato dalla banca.
I restanti 50mila euro per
l’anticipo potrebbero essere
ricavati dai 20mila euro
presenti sul conto corrente e
dalla vendita dell’Etf Msci
World (30mila euro).
Visti gli attuali scenari di
mercato, che scontano una
possibile doppia recessione
con effetti peggiori della
prima, in quanto i governi
non avrebbero più la
possibilità di intervenire sui
mercati con iniezioni di
liquidità a tempo
indeterminato, tale
strumento proprio per le sue
caratteristiche potrebbe
risentirne pesantemente.
I 50mila euro sul conto
deposito potrebbero restare
parcheggiati per un anno, in
attesa di tempi migliori sui
mercati finanziari, a patto
che ci sia una buona
remunerazione (ad oggi le
migliori offerte arrivano al
4% lordo). Se invece si
preferisce non avere il
vincolo del deposito annuale
si può optare per un BoT
annuale con rendimenti al
3%, ma con tassazione al 12,5
per cento.
I dividendi derivanti dai
circa 40mila euro investiti in
azioni italiane, visto l’elevato
dividend yield attuale (circa
il 7%) e la solidità delle
aziende in questione,
potrebbero essere sfruttati
per alimentare un piano di
accumulo da destinare alle
spese per gli studi della figlia.
In questo caso si potrebbe
optare per un versamento
mensile di 200 euro su
strumenti azionari legati ai
futuri trend destinati ad
apprezzarsi, come per
esempio: energie rinnovabili,
infrastrutture, health care,
consumi alimentari,
urbanizzazione e così via. E
in tale direzione si
potrebbero utilizzare sia Etf
che fondi comuni.
Infine, si consiglia
l’iscrizione in forma
individuale a un fondo
previdenziale aperto,
ponendo però l’attenzione su
due aspetti: i costi e la
deducibilità fiscale. L’1% in
più all’anno di costi, per
esempio, ridurrebbe di circa
il 15% l’importo della
pensione erogato a regime,
mentre il massimo beneficio
fiscale (2.150 euro) in termini
di detrazione dalle tasse si
avrebbe con un versamento
annuo massimo di 5.164 euro.
pagina a cura di Matteo Prioschi
e Gianfranco Ursino
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Tutto Risparmio Sole Pagnottella 15.08.11