Screening Oncologici e Disuguaglianze Marcello Vettorazzi – Istituto Oncologico Veneto , Padova Disuguaglianze nella salute – Altavilla Vicentina – 16 dicembre 2009 Programma di screening Insieme complesso di attività che comprende l’informazione-educazione della popolazione target, l’organizzazione dell’accesso al test e, per le persone con test positivo, di percorsi diagnostici, terapeutici e di follow up. Gli screening oncologici fanno parte dei LEA dal 2001 Legge 138/2004 obiettivo di colmare gli squilibri territoriali nell’offerta degli screening Legge finanziaria 2007 supporto esclusivo alle Regioni Meridionali per colmare il gap nell’estensione degli screening Caratteristiche dei programmi di screening Equità Offrono ad ogni persona che ne può beneficiare la possibilità di ricorrere a un mezzo efficace per preservare o migliorare il suo stato di salute Copertura – qualità Accesso di persone svantaggiate: che vivono in aree “deprivate” con difficoltà di comunicazione immigrati Caratteristiche dei programmi di screening Sostenibilità Gli screening non sono efficaci se occasionali, devono essere mantenuti nel tempo. Gli screening vanno realizzati rispettando il bene della società, cioè la compatibilità con il soddisfacimento di altri bisogni. Gli screening non possono essere equi se non sono sostenibili Gli screening creano disuguaglianze? Pap test in Italia Donne 25 – 64 anni 16 milioni Pap test totali /anno 5 – 6.5 milioni Pap test/anno screening 1.6 milioni (ONS 2008) (ISTAT 2006) Il 30 % delle donne dichiara di non aver fatto il Pap test nei 3 anni precedenti Il 30 % delle donne dichiara di fare il Pap test ogni anno Estensione (effettiva) programmi di screening cervicale per zona geografica, 2003-2007. Survey Ons PARTECIPAZIONE: TREND 2006 -2008 60 51 50 46 47 40 42 42 38 40 40 % 36 29 30 27 28 20 10 0 Nord Centro Sud e Isole 2006 2007 2008 ITALIA Pap test negli ultimi 3 anni (%) donne 25-64enni (PASSI, 2008) n. 15.343 Valori % 84 - 91 80 - 84 66 - 80 48 - 66 No dati 75% (IC 95% 74-76) Bertozzi - 2009 Bertozzi 2009 Caratteristiche dello screening opportunistico • Intervalli brevi/irregolari tra i test (inappropriatezza) • Basato sull’effettuazione di singoli test, non sempre su protocolli e percorsi diagnostici e trapeutici definiti • Di solito fuori da sistemi informativi gestionali che collegano i Centri coinvolti Organizzazione, Anatomia Patologica, Ginecologia Perché screening opportunistico? • Screening organizzato non ancora attivo o incompletamente attivo • Screening organizzato poco affidabile (errori, ritardi... • Informazione distorta alla popolazione messaggi contradditori dei media insufficiente informazione da parte del programma • Informazione distorta ai medici • Vantaggio dell’esame concomitante alla visita ginecologica (annuale) • Lo screening non contempla situazioni “particolari”, “personali” www.gisci.it Area dibattiti Pap test: influenza di programmi regionali di screening organizzati e funzionanti (PASSI, 2008) Proxy: aver ricevuto almeno il 50% di lettere di invito nella regione Regioni con programmi di screening estesi negli ultimi 12 mesi Regioni senza programmi di screening estesi 45% negli ultimi 12 mesi 39% 1-3 anni fa 1-3 anni fa 27% 37% Più di 3 anni fa Più di 3 anni fa 8% Mai eseguito Mai eseguito 10% 0 10 20 30 82% con la periodicità P<0.01 14% 40 50 consigliata 20% 0 10 20 30 40 66% con la periodicità 50 consigliata Bertozzi 2009 Andamento dell’estensione dei programmi di screening del CCR Italia 2003-2007 80 72 70 66 60 52 50 49 50 47 44 40 35 32 30 24 22 20 10 6 10 8 7 7 4 4 0 0,2 2003 2004 0 2005 Nord Centro 2006 Sud Italia 2007 Proporzione di donne 50-69a che ricevono regolarmente una lettera di invito allo screening mammografico. Andamento temporale e per area geografica 100% 88,85% 90% 81,25% 80% 58,60% 53,20% 74,50% 70,22% 68,70% 65,10% 70% 60% 76,58% 75,80% 69,23% 65,60% 62,80% 61,79% 58,03% 52,00% 50,30% 50% 41,40% 37,92% 40% 27,34% 30% 20,30% 19,20% 23,32% 20% 10% 8,90% 0% 2003 2004 2005 Nord 2006 Centro Sud 2007 2008 Italia ONS 2009 Veneto - Estensione inviti screening mammografico 2007-2008 100 2008 90 89 78,6 77 2007 80 69 60 50 38 40 30 20 10 ULSS or d en tr o Su d Ita lia C N 3 6 9 7 8 18 22 4 15 13 17 21 1 2 5 20 08 10 20 14 19 16 0 12 per 100 residenti 70 Veneto – Adesione inviti screening mammografico 2008 100 90 80 72 76 74 68 60 60 60 50 36 40 30 20 10 16 4 2 15 13 7 10 20 8 N C ord en tr o Su Ita d lia ulss 9 3 21 18 1 1 20 9 0 20 6 0 20 7 08 22 17 6 14 5 0 12 x 100 invitate 70 Screening mammografico nelle ULSS del Veneto, 2007 Principali indicatori INDICATORI 2007 MX 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Estensione annuale (1) Adesione corretta Tempo invio risposta negativa Tempo invio ad approfondimenti Richiami (primi es.) Richiami (esami succ.) Detection Rate (primi es.) Detection Rate (esami succ.) T. Richiami Intermedi T. Richiami Precoci valori in linea con lo standard desiderabile valori accettabili, prossimi allo standard desiderabile valori che soddisfano appena lo standard accettabile valori non conformi allo standard accettabile dato non disponibile o non calcolabile 10 12 13 14 15 16 17 18 20 21 22 Veneto Screening e disuguaglianze socioeconomiche Pap test negli ultimi 3 anni (PASSI, 2008) Pool 75% classe d'età 67 25-34 81 35-49 50-64 73 istruzione 78 alta bassa 69 difficoltà economiche 80 nessuna 74 qualche 65 molte stato civile 78 coniugata 68 non coniugata cittadinanza 76 italiana 66 straniera 0 20 40 60 % 80 100 Bertozzi 2009 Gli screening riducono le disuguaglianze? Cervical screening and health inequality in England in the 1990s D. Baker, E Middleton – J Epid Comm Health 2003 Correlazione tra copertura, incidenza e mortalità 1991-2001 in 99 District Health Authorities suddivise in 3 “deprivation groups” Incidenza e mortalità per carcinoma della cervice e Copertura dello screening sono risultate molto correlate (-) nelle aree più deprivate Le aree ricche sono rimaste sempre in vantaggio per copertura, incidenza e mortalità, ma la disuguaglianza si è ridotta. Impatto dello screening mammografico sulla riduzione delle differenze socio-economiche Puliti e Zappa – 2009 Firenze - Tumore della mammella < 74 anni – 1985-2002 4671 casi suddivisi in 3 periodi: 1985-1986 pre-screening 1991-1996 1°-3° round di screening 1997-2002 3°-5° round di screening Correlati con indice di deprivazione ISTAT 2001 * di aree di residenza * istruzione, occupazione, abitazione, tipo famiglia, densità abitativa Periodo pre-screening: 1985-1986 Età < 50 Deprivation gap a 10 anni: 12% Età 50-74 Deprivation gap a 10 anni: 15% Puliti e Zappa - 2009 Periodo screening: 1991-1996 Età < 50 Deprivation gap a 10 anni: 8% Età 50-74 Deprivation gap a 10 anni: 0% Puliti e Zappa - 2009 Periodo screening: 1997-2002 Età < 50 Deprivation gap a 10 anni: 11% Età 50-74 Deprivation gap a 10 anni: 0% Puliti e Zappa - 2009 Disuguaglianze ed etnia di origine Registro Tumori della Regione Toscana Province di Firenze e Prato – Archivio Assistibili 2000-2004 età 25-59 anni Crocetti, Manneschi 2009 – dati in pubblicazione Tassi incidenza std (25-59 a) tumore della cervice invasivo Crocetti, Manneschi 2009 – dati in pubblicazione Crocetti, Manneschi 2009 – dati in pubblicazione Stranieri residenti circa 4 milioni + circa 20 % irregolari Stranieri in Veneto (fine 2006) 350.000 (7.3 % della popolazione totale) 60.000 - 65.000 irregolari 25 % minorenni – 47 % donne Provenienza 47 % Europa orientale 27 % Africa 17 % Asia 5 % America > Uomini 30-40 anni > Donne 25-34 anni Accesso ai Servizi Sanitari degli stranieri lingua acculturazione credenze culturali e sanitarie Necessità di adeguare l’informazione per comprendere le modalità per accedere ai Servizi Prato: “Obbligatorie le insegne in italiano” Metropoli 2009 Tradurre o pensare all’italiano come lingua comune? Analfabeti d’Italia • • • • Solo il 20% della popolazione adulta ha gli strumenti per leggere, scrivere e calcolare, necessari per orientarsi nella nostra società. 5 italiani su 100, tra i 14 e i 65 anni, non sanno distinguere una lettera o una cifra dall’altra 38 riescono a leggere con difficoltà una scritta e a decifrare qualche cifra 33 non riescono a leggere un testo scritto e non capiscono un grafico con qualche percentuale Tullio De Mauro, Internazionale del 7 marzo 2008 Studio P.I.O. Immigrati e Screening in Italia censiti 15 progetti Emilia Romagna – Bologna (2), Modena, Cesena Lazio – Roma, Centri antiviolenza, Rebibbia Piemonte – Regione, Torino Toscana – Prato Lombardia – Brescia Sicilia – Palermo Trentino – Trento Veneto – Thiene Umbria – Perugia “Resta tutto da fare.” Memorie di Adriano – M. Yourcenar