12° Pellegrinaggio “Della devozione a Sant’ANGELA”
da Brescia a Desenzano d/G - 9 Marzo 2013
la “porta della fede” è sempre aperta
Compagnia di Sant’Orsola – Brescia
Amici di Sant’Angela
Parrocchia di Sant’Angela Merici - Brescia
Parrocchie di Calcinato e Ponte San Marco
Programma
tappe
orario
partenza
Descrizione
orario
arrivo
Km.
-
-
6,55
4,4
7,30
8,05
9,05
6,9
8,3
11,1
-
5,45
1
5,55
2
3
4
7,05
7,35
8,10
5
9,15
6
9,50
Ritrovo in via Crispi a Brescia, presso
Santuario di S. Angela Merici e momento
di preghiera nella cripta.
Partenza per la parrocchiale di S.Angela a
S.Polo in via Cimabue.
Partenza per la parrocchiale di S. Eufemia
Partenza per la parrocchiale di Caionvico.
Partenza per il Santuario di Valverde a
Rezzato.
Partenza per il convento francescano di
Rezzato.
Partenza per la parrocchiale di Virle.
7
10,35
Partenza per la parrocchiale di Molinetto.
11,30
18,1
8
11,40
Partenza per la Pieve di Pontenove a
Bedizzole.
12,30
21,2
9,40
12,4
10,25
14,7
Visita all’antica Pieve e pranzo al sacco nei pressi.
9
14,00
10
16,15
11
17,30
-
18,30
Partenza per Sedena. A Salago di
Bedizzole, incontro con altri pellegrini
partiti da Calcinato e Ponte S. Marco.
Partenza per l’Abbazia di Maguzzano
Partenza per il Centro di Spiritualità
Mericianum in località Brodazzo di
Desenzano, dove secondo la tradizione,
S. Angela ebbe la visione della scala.
Celebrazione eucaristica presieduta da
S.E. Mons. Mario Vigilio Olmi
2
16,00
27,8
17,10
31,5
18,15
33,5
-
-
Prima tappa: Santuario di S. Angela
Introduzione
V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen
Preghiera e benedizione all’inizio del pellegrinaggio
SALMO 120 Il Custode di Israele
Canto delle salite
Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l'aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra.
Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà,
non prenderà sonno il custode d'Israele.
Il Signore è il tuo custode, il Signore è la tua ombra e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte.
Il Signore ti custodirà da ogni male: egli custodirà la tua vita.
Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri, da ora e per sempre.
Gloria
3
Preghiamo
Dio onnipotente e misericordioso,
tu provvedi a chi ti ama
e sempre e dovunque
sei vicino a chi ti cerca con cuore sincero;
assisti i tuoi figli nel pellegrinaggio
e guida i loro passi nella tua volontà,
perché, protetti dalla tua ombra nel giorno
e illuminati dalla tua luce nella notte
possano giungere alla mèta desiderata.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Il senso del nostro pellegrinaggio
Un viaggio, un cammino (Enzo Bianchi)
Tutti quelli che hanno fatto un’esperienza spirituale seria, profonda
e durevole, descrivono la vita interiore come un itinerario, un
viaggio, un cammino, un pellegrinaggio.
Questa simbolica ben si adatta alla vita interiore e spirituale, perché
in essa ci sono degli inizi, ci sono degli esodi, c’è un lasciare certe
situazioni vissute e conosciute per andare verso nuove mete.
Si è parlato a volte di un tendere verso l’alto, di una scala da salire;
altre volte, invero più raramente, di discesa oppure di traversata di
deserti in cui si incontrano diverse difficoltà, che scoraggiano o
invitano a tornare indietro. Ha detto Eraclito con lapidaria
intelligenza: «La scala che scende e che sale è sempre la
stessa».
L’uomo sente dentro di sé, nel proprio cuore un invito, una voce
segreta che lo chiama a lasciare, ciò che sta vivendo, per
intraprendere un cammino: c’è una nuova strada da percorrere!
«Va’ verso te stesso!» (Gen 12,1), è la voce sentita da Abramo
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quando ha intrapreso il suo viaggio di credente: il viaggio
geografico che lo avrebbe portato da Ur dei Caldei fino alla terra
promessa si è compiuto innanzitutto nella sua vita interiore, tramite
una discesa nelle profondità del suo cuore. In questo senso è
significativo che i padri orientali, leggano il cammino della vita
interiore, simboleggiato nell’esperienza di Abramo, come un’uscita
da sé.
Ma nessuna illusione: il cammino non è mai assicurato né si
presenta come un avanzare diretto verso la meta, non è
«un’inarrestabile ascesa» (Sal 49,19); anzi, è un cammino in cui si
vivono molte contraddizioni, in cui sono possibili degli avanzamenti
insperati ma anche delle regressioni impensabili, come appare
anche nell’esperienza della vita psicologica e affettiva…
È un cammino umano, segnato dai punti di forza e dalle debolezze
che contraddistinguono ogni uomo, chiamato alla libertà ma tentato
di restare schiavo degli idoli falsi che in radice sono sempre – non
lo si dimentichi – «un errore antropologico», una contraddizione al
cammino di umanizzazione che è compito di ciascuno di noi.
Cammino dunque per rientrare in sé, per andare al cuore delle
cose e comprenderle dal di dentro.
Canto: Tenete l’antica strada (pag. 30)
5
Seconda tappa: Parrocchia di S. Angela
Preghiera
Sant’Angela, Madre e Fondatrice
regalaci, almeno un po’, della tua
indubitata fede nella infinita bontà divina.
Aiutaci a capire che, se avremo fede,
supereremo tutti i pericoli e le avversità,
passeremo questa brevissima vita consolatamente
e troveremo le strade, per sé spinose e sassose,
per noi fiorite e lastricate di finissimo oro.
Aiutaci ad essere forti e coraggiosi
per vivere il pellegrinaggio terreno
verso la patria celeste.
E, adesso, abbracciando anche le indicazioni
contenute nella Regola che hai lasciato alle tue Figlie,
vogliamo stare attenti,
con cuore grande e pieno di desiderio.
Così sia!
La vita e la personalità si sant’Angela Merici
Il suo messaggio per noi, oggi. (Marie Seynaeve, osu)
Chi è Angela Merici ? Come si trova all’origine di un Istituto
religioso che, già da quattro secoli, è coinvolto nell’educazione
della gioventù? Per scoprire il progetto pedagogico nella vita, nelle
opere e negli scritti di Angela Merici, bisogna conoscere le grandi
tappe della sua vita. Angela nacque nell’ultimo quarto del XV
6
secolo, probabilmente verso l’anno 1476. Morì nel 1540, all’età di
circa 64 anni. La sua vita si può suddividere in tre tappe di circa 20
anni. La prima, quella delle illuminazioni, è seguita da un periodo di
vita nascosta, che prelude alla terza tappa caratterizzata da
un'azione apostolica intensa.
Prima tappa: le grandi illuminazioni
La prima illuminazione avviene presto nella vita di Sant’Angela.
Secondo le sue confidenze, aveva cinque o sei anni quando
cominciò a conoscere ed amare Dio, non in maniera astratta ma,
secondo quanto afferma Antonio Romano, testimone al processo
diocesano di beatificazione: (per quanto me disse) …havendo udito
leggere al padre libri spirituali di Santi et Vergini, cominciò a darsi
ad una vita sobria spirituale et contemplativa. Angela è incoraggiata
ad imitarli. Queste letture le aprono un cammino di preghiera;
comincia a parlare a Dio e a cercare luoghi e tempi di
raccoglimento. Nello stesso tempo, riesce ad attirare la sorella
maggiore alla sua vita di preghiera e di astinenza. Angela cresce,
dunque, in un ambiente rurale di forte fede cristiana, con i fratelli e
una sorella. A questi anni di felicità familiare segue un periodo di
lutto. Verso il 1490 – Angela aveva raggiunto allora probabilmente i
16 anni di età – la sua sorella maggiore muore, lasciandola
nell’angoscia: sarà salva, nonostante le sue scappatelle di
adolescente, come piccole rapine nei campi vicini?
Dopo un tempo di preghiera intensa, Angela riceve la seconda
illuminazione: un giorno, mentre lavora nei campi, Angela vede la
sorella circondata dagli angeli, nella gioia celeste. Da questo
momento si sente incoraggiata a intensificare la vita di preghiera e
di rinunzia.
Canto: E’ bello andar (pag. 30)
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Terza tappa: Parrocchia di S. Eufemia
PREGHIERA DAL CAMPO DI CONCENTRAMENTO – 1942
(ETTY HILLESUM)
Mio Dio, sono tempi tanto angosciosi. Stanotte per la prima volta
ero sveglia al buio con gli occhi che mi bruciavano, davanti a me
passavano immagini su immagini di dolore umano. Ti prometto una
cosa, Dio, soltanto una piccola cosa: cercherò di non appesantire
l’oggi con i pesi delle mie preoccupazioni per il domani - ma anche
questo richiede una certa esperienza. Ogni giorno ha già la sua
parte. Cercherò di aiutarti affinché tu non venga distrutto dentro di
me, ma a priori non posso promettere nulla. Una cosa, però,
diventa sempre più evidente per me, e cioè che tu non puoi aiutare
noi, ma che siamo noi a dover aiutare te, e in questo modo
aiutiamo noi stessi. L’unica cosa che possiamo salvare di questi
tempi, e anche l’unica che veramente conti, è un piccolo pezzo di te
in noi stessi, mio Dio. E forse possiamo anche contribuire a
disseppellirti dai cuori devastati di altri uomini. Sì, mio Dio, sembra
che tu non possa far molto per modificare le circostanze attuali ma
anch’esse fanno parte di questa vita. Io non chiamo in causa la tua
responsabilità, più tardi sarai tu a dichiarare responsabili noi.
E quasi a ogni battito del mio cuore, cresce la mia certezza: tu non
puoi aiutarci, ma tocca a noi aiutare te, difendere fino all’ultimo la
tua casa in noi. Esistono persone che all’ultimo momento si
preoccupano di mettere in salvo aspirapolveri, forchette e cucchiai
d’argento - invece di salvare te, mio Dio. E altre persone, che sono
ormai ridotte a semplici ricettacoli di innumerevoli paure e
amarezze, vogliono a tutti i costi salvare il proprio corpo. Dicono:
me non mi prenderanno. Dimenticano che non si può essere nelle
grinfie di nessuno se si è nelle tue braccia.
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La vita e la personalità di Sant’Angela Merici
Dopo la morte dei genitori, Angela è accolta dallo zio materno,
Biancoso de Bianchis, un notaio ricco della città di Salò.
All’età del matri monio, lascia dunque la sua vita semplice e
laboriosa per un ambiente di piacere. Non desiderando né
sposarsi né entrare in un chiostro, Angela sceglie – è la terza
illuminazione - di entrare nel terz’Ordine di San Francesco,
iniziando una vita di povertà, la voro, preghiera e astinenza
secondo l’esempio del poverello d’Assisi. Nello stesso tempo,
questa bella ragazza, piena di gioia serena nonostante i lutti
sofferti, attira gli altri a Dio. Secondo Matteo Bellintani,
benché fosse ancora giov ane, Angela con i suoi esempi e le sue
parole esorta v a nu merose persone a vi vere una vita cristian a
più fer vida: all’esempio suo e suoi santi ricordi, si svegliò in
molte persone, benché ella era giovinetta ancora, spirito di
santità. Giovane adulta, Angela ritorna a Desenzano e
condi vide la vita semplice e laboriosa degli contadini. Un
giorno, mentre la vora nei campi, i cieli si aprono per la
quarta ed ultima illuminazione.
In una visione a mezzogiorno, mentre le sue compagne si
riposano, Angela riceve da Dio la missione di fondare una
Compagnia di vergini, la qual si doveva dilatar. Qui termina il
tempo delle illu minazioni e comincia per Angela un lungo
periodo di vita laboriosa e nascosta.
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Quarta tappa: Chiesa di Caionvico
Preghiera
Sant’Angela, a te, che in famiglia sei stata iniziata alla vita cristiana,
affidiamo le nostre famiglie, spesso provate da incertezze,
insufficienze e sofferenze: nella comunione d’amore i genitori
accolgano i figli come dono di Dio, li educhino alla scuola del
vangelo, affinché, riconoscendo la voce dello Spirito e secondo la
propria vocazione, collaborino efficacemente alla edificazione del
Regno.
La vita e la personalità di Sant’Angela
Seconda tappa: una vita nascosta
Come i suoi contemporanei vi ve anni di pace ed esperimenta i
disagi della guerra combattuta tra il 1509 e il 15 1 6. Una
testimonianza del biografo Bernardino Faino getta un po' di
luce su questo lungo periodo di attesa: Angela è amabile e
dolce; la sua amicizia è ricercata da molte persone, non
solamente a Desenzano, ma anche nelle borgate lungo il lago
di Garda.
Con soavissime parole, Angela cerca di orientare tutti verso il
cielo: aveva con la sua gran carità contratta amicizia non solo
con quei della Terra (sua) ma con tutta la riviera. Anda v a però
modestamente Angela nelle case altrui, e contrattando
confidentemente con ogni persona, cerca v a sempre
d’acquistar qualche anima al Cielo, il che era il suo fine
principale . Queste parole ri velano i doni di relazione e di
comunicazione che vanno crescendo nella sua personalità.
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Quinta tappa: Santuario Beata Vergine
di Valverde di Rezzato
Preghiera
Beata e indivisibile Trinità,
ti ringrazio infinitamente
per il dono, così singolare,
della vocazione alla vita cristiana.
Aiutaci a conoscere che cosa comporta
questa tua elezione e che nuova
e stupenda dignità sia questa vocazione.
Sorreggici nello sforzo per conservarci
secondo la tua chiamata.
Fa che ciascuno di noi cerchi e voglia tutti quei mezzi
e quelle vie che sono necessari
per perseverare e progredire fino alla fine.
La vita e la personalità si Sant’Angela Merici
Questi doni sono confermati dal Bellintani quando scrive: questa (umiltà)
amabile e graziosa rendeva il suo parlare con altri, e parimente i gesti e i
costumi suoi. Questa tutti onorando, ed a tutti sottoponendosi, travagliava
con molta leggiadria all’emendazione della loro vita, ed al profitto della
vita cristiana. Questa la faceva sicuramente vivere nel mondo negoziando
nei fatti della salute con ogni sorte di persone.
Una richiesta inaspettata cambia totalmente la sua vita semplice. Dopo
quattro anni di guerra, la città di Brescia è sconfitta; moltissime famiglie
piangono i loro morti. Consapevoli della ricca personalità umana e
spirituale di Angela, i superiori francescani del Terz’Ordine la mandano a
Brescia per consolare una vedova, Caterina Patengola, che aveva perso
durante la guerra il marito, due figli, una figlia e il genero, e che rimaneva
sola con una nipotina di quattro anni. Angela in spirito di obbedienza
lascia tutto: fratello, amici, casa e campi, abitudini, lavori agricoli.
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A Brescia la sua esistenza cambia totalmente: iniziano per lei, in modo
provvidenziale, gli ultimi vent'anni della sua vita.
Canto: Santa Maria del Cammino (pag. 31)
Sesta tappa: Convento francescano Rezzato
Preghiera di san Francesco
Altissimo, onnipotente, buon Signore
tue sono le lodi, la gloria e l'onore
ed ogni benedizione.
A te solo, Altissimo, si confanno,
e nessun uomo è degno di te.
Laudato sii, o mio Signore,
per tutte le creature,
specialmente per messer Frate Sole,
il quale porta il giorno che ci illumina
ed esso è bello e raggiante con grande splendore:
di te, Altissimo, porta significazione.
Laudato sii, o mio Signore,
per sora Luna e le Stelle:
in cielo le hai formate
limpide, belle e preziose.
Laudato sii, o mio Signore, per frate Vento e
per l'Aria, le Nuvole, il Cielo sereno ed ogni tempo
per il quale alle tue creature dai sostentamento.
Laudato sii, o mio Signore, per sora Acqua,
la quale è molto utile, umile, preziosa e casta.
Laudato sii, o mio Signore, per frate Fuoco,
con il quale ci illumini la notte:
ed esso è robusto, bello, forte e giocondo.
Laudato sii, o mio Signore, per nostra Madre Terra,
la quale ci sostenta e governa e
produce diversi frutti con coloriti fiori ed erba
Laudato sii, o mio Signore,
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per quelli che perdonano per amor tuo
e sopportano malattia e sofferenza.
Beati quelli che le sopporteranno in pace
perchè da te saranno incoronati.
Laudato sii, o mio Signore,
per nostra sora Morte corporale,
dalla quale nessun uomo vivente può scampare.
Guai a quelli che morranno nel peccato mortale.
Beati quelli che si troveranno nella tua volontà
poiché loro la morte non farà alcun male.
Laudate e benedite il Signore e ringraziatelo
e servitelo con grande umiltate.
La vita e la personalità si sant’Angela Merici
Terza tappa: una vita apostolica intensa
Trascorso un anno nella casa di Caterina, Angela riesce non solo a
pacificarla, ma anche ad aiutarla a crescere nell’apertura verso gli altri.
Terminata la sua missione, Angela rimane a Brescia e con cuore materno
accetta l’invito di stabilirsi nella casa di Antonio Romano, un giovane
mercante di 24 anni, appena arrivato a Brescia, che aveva incontrato
Angela presso Caterina Patengola.
Per 12 anni, Angela rimane nella sua casa, vicina alla chiesa di
Sant’Agata e alle porte della città, nelle vicinanze dei quartieri dei
mercanti e dei poveri. La testimonianza del Romano è molto importante
per conoscere l’influenza crescente della santa fra i bresciani: di giorno in
giorno, crescendo la sua sanctimonia, veniva la sua fama di
spiritualissima vita spargendosi fra il populo, in modo che vi concoreva
moltissimi della città di Brescia. La santità di vita di questa donna di
preghiera, ma anche le sue qualità umane di accoglienza, ascolto,
comprensione e saggezza spiegano l’interesse dei concittadini per la
persona di Sant’Angela. Il Romano ricorda la forza della sua preghiera
per ottenere grazie dal Signore, ma anche l'efficacia delle sue parole per
quietare qualche discordia e ottenere giustizia: pacifica due nobili
bresciani determinati a combattersi fino alla fine. Secondo il Faino, la
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“Madre”, come la chiamano i cittadini, va a visitare ciascuno nella sua
casa e riesce con dolcissime parole a persuaderli a rappacificarsi
Canto: Laudato sii, o mi Signore (pag. 29)
Settima tappa: Chiesa di Virle Treponti
Preghiera: Chi sei dolce Luce? (Edith Stein)
Chi sei, dolce Luce,
che ricolmi il mio essere
e rischiari
l’oscurità del mio cuore?
Mi conduci per mano
come una madre
e non mi abbandoni,
altrimenti non saprei muovere
più nemmeno un passo.
Tu sei lo spazio
che circonda
il mio essere
e lo prende con sé.
Se si allontanasse da te,
precipiterebbe nell’abisso
del nulla
nel quale tu
lo elevi all’essere.
Tu, più vicino a me
di me stessa
e più intimo
del mio stesso intimo,
eppure inafferrabile
e inconcepibile,
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incontenibile in un nome:
Spirito Santo-Amore Eterno.
La vita e la personalità si sant’Angela Merici
Un secondo caso rivela la forte personalità della santa e i suoi doni
di persuasione: al ritorno dal pellegrinaggio a Mantova, Angela si
reca a Solferino presso il signor Luigi di Castiglione, per ottenere
da lui la grazia in favore di un parente bandito e la restituzione dei
suoi beni.
Nonostante il carattere duro e orgoglioso del Principe, Angela
riesce, con umili e dolci parole, a persuaderlo a perdonare il servo
colpevole.
Non è sorprendente che il Romano commenti l’episodio dicendo: la
sua fama si spargeva nei circonvicini luoghi, talmente che ogni
Signore gli concedeva quello che dimandava.
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Ottava tappa: Chiesa di Molinetto
Preghiera
Beata ed indivisibile Trinità
Fa che cerchiamo e vogliamo tutti quei mezzi
e quelle vie che sono necessari
per perseverare e progredire fino alla fine.
Lo sappiamo, Signore, che poca o nessuna differenza
c’è fra il dire francamente:
non voglio più servire Dio,
e il non volere seguire le vie e le regole
necessarie per mantenermi
nella tua chiamata.
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Concedici, Signore, il dono della vigilanza,
perché la risposta all’appello che ci rivolgi ogni giorno
è di tale importanza che non potrebbe
essercene una di importanza maggiore,
perché ne va della nostra vita
e della nostra salvezza.
Amen
La vita e la personalità si sant’Angela Merici
Nel 1524, Angela si reca in Terra Santa con il Romano e il cugino
Bartolomeo. Una cecità temporanea contratta durante il viaggio le
fa vivere intensamente i misteri di Gesù Cristo, specialmente al
Calvario. Secondo il Bellintani, avrebbe ricevuto qui, durante una
lunga preghiera, una grazia particolare di maternità spirituale per i
futuri membri della Compagnia.
Al ritorno, nella città di Venezia, viene ospitata nell’ospedale degli
Incurabili dove vennero da lei alcuni nobili delli Signori a visitarla et
per intendere et interrogarla della vita, et sua scientia et
santimonia. Questi nobili, convinti della santità di Angela e dei suoi
doni di guida spirituale, le chiedono di rimanere a Venezia a
servizio dei Luoghi Pii.
L’anno dopo, Angela va in pellegrinaggio a Roma par l’Anno Santo
ed è accolta dal Papa Clemente VII, che a sua volta le chiede di
rimanere a Roma per i medesimi motivi. Angela non accetta quegli
inviti, sicura che il Signore l’aspetta a Brescia per il compimento
della sua missione di fondatrice.
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Maddalena e Elisabetta Girelli
Nona tappa: Antica Pieve di Pontenove
Preghiera
Credo in Dio e nell'uomo (p. Giulio Bevilacqua)
Credo in Dio e nell'uomo quale immagine di Dio.
Credo nello sforzo dell'uomo.
Credo negli uomini, nel loro pensiero,
nella loro sterminata fatica che ha fatto quello che sono.
Credo nella vita
come gioia e come durata:
non prestito effimero dominato dalla morte,
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ma dono definitivo.
Credo nella vita come possibilità illimitata
di elevazione e di sublimazione.
Credo nella gioia,
la gioia di ogni stagione, di ogni tappa, di ogni aurora,
di ogni tramonto, di ogni volto, di ogni raggio di luce
che parta dal cervello, dai sensi, dal cuore.
Credo nella gioia dell'amicizia,
nella fedeltà e nella parola degli uomini,
Credo in me stesso,
nelle capacità che Dio mi ha conferito,
perché posso sperimentare la più grande tra le gioie,
che è quella del donare e del donarsi.
In questa fede voglio vivere,
per questa fede voglio lottare
e con questa fede voglio addormentarmi
in attesa del grande gioioso risveglio.
Amen
Canto: Custodiscimi (pag. 31)
Salago : incontro con gli amici di Calcinato
e
Ponte S.Marco
Preghiera
Signore, tu che mi hai chiamati a vivere da veri Figli di Dio
e tra di noi fratelli, nel nome del Signore Gesù,
aiutaci ora a vivere nelle strade del mondo
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liberi e gioiosi.
Insegnaci ancora, la prudenza e la modestia,
la semplicità e l’onestà,
il buon comportamento e il buon giudizio,
la riservatezza e la sobrietà,
il garbo e la saggezza, l’umanità e la concordia,
la carità e la pazienza, l’umiltà e l’affabilità.
Amen
La vita e la personalità si sant’Angela Merici
Al ritorno dai due pellegrinaggi, Angela è coinvolta in un’attività
apostolica intensa: manifesta il dono di discernere la vocazione
delle persone, spiega la Sacra Scrittura, è consultata da teologi e
predicatori, realizza conversioni importanti, è visitata da persone di
tutte le classi sociali, ha il dono particolare di riconciliare famiglie e
società e, soprattutto, diviene maestra di vita spirituale: Mi pareva
gran cosa che lei... facesse così bellissimi, dotti e spirituali sermoni,
che alle fiate duravano un’hora . Pian piano giovani e donne si
riuniscono attorno a lei.
Nel 1528 e una seconda volta nel 1532, forse già con parecchie
figlie spirituali, Angela si reca a Varallo, al “Sacro Monte” dove in
numerose cappelle sono raffigurati gli episodi della vita di Cristo.
È una vera catechesi visualizzata, che Angela utilizza per la loro
formazione cristiana. Nello stesso anno 1532, fa dipingere sulle
pareti di una grande stanza situata nel centro della città di Brescia
episodi della vita di Cristo, specialmente dell’infanzia e della
passione, della Madonna e dei santi e sante delle Chiesa primitiva.
In quel luogo Angela riunisce le sue figlie e, con l'ausilio dei dipinti e
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l'incoraggiamento delle sue parole, insegna loro lo stile di vita
evangelica che verrà assunto dal nuovo istituto.
In ricordo dei nostri defunti
Canto: Quando busserò (pag. 32)
Decima tappa: Chiesa di Se dena
Preghiera
Signore Gesù, fa che in qualunque luogo
noi ci troviamo, possiamo dare buon esempio,
fa’ che possiamo essere per tutti un profumo di virtù.
Vogliamo far onore a te, Gesù Cristo,
perchè riponiamo la nostra fiducia in te e a te affidiamo
tutti noi stessi e le nostre famiglie.
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Il nostro amore e la nostra speranza sono solo per te.
Sostieni la nostra perseveranza.
Amen
Quarta tappa: la fondazione
Dopo quarant'anni di attesa, giunge il tempo della fondazione.
Nello scrivere la Regola per la Compagnia, Angela procede in
modo pedagogico, secondo il suo segretario Cozzano: Lei otteneva
da queste vergini quello che comunicava ad altri, e dava (loro) la
capacità di fare. Poi, di ciò, si consultava con loro, e diceva che non
lei, ma loro con lei l’avevano fatto. Restava loro obbligatissima
ritenendosi vera debitrice, e dando loro Dio quale rimuneratore
potente, come vera amica e viva figlia di Dio. Vediamo in questo
testo come la Madre proceda in varie tappe: spiegazione,
esercizi, valutazione, decisioni prese insieme e poi
riconoscimento del lavoro comune.
La Compagnia di Sant’Orsola fu fondata il 25 novembre 1535 a
Brescia e la sua Regola approvata dall’autorità diocesana l'8
agosto 1536. Angela, dalla sua casa vicino della chiesa di
Sant’Afra, una della prime martiri di Brescia, continua la sua
missione di fondatrice, esortando le figlie a vivere come vere e
intatte spose del Figliolo di Dio. Allo stesso tempo, anche quando la
malattia le fa sentire vicina la morte, Angela continua ad esortare
nelle fede i suoi visitatori: un giovane, figlio del suo parente Angelo,
nel quale intravede la vocazione sacerdotale, oltre a Tomaso
Gavardo e Giacomo Chizzola che ha lasciato la sua testimonianza:
Mi ricordo anche, che quando essa era all’estremo della sua vita
per morire l’andai a visitare, che levata in settone, fecemi un bel
esordio intorno al vivere cristiano, e al mio partire, fu pregata dal
Signor Tomaso Gavardo quale ivi era venuto meco, che gli
lasciasse qualche spirituale documento, onde essa altro non disse
22
che questo, “Fate in vita quelle che vorresti aver fatto al tempo
della morte” . Nello stesso tempo, Angela prepara i suoi “Ricordi” e
il “Testamento” per l’istruzione e la formazione delle responsabili
della Compagnia. Questi due documenti, come vedremo in seguito,
sono tanto ricchi di intuizione pedagogica che hanno inspirato la
missione educativa delle Orsoline fino ad oggi.
Canto: Camminerò, camminerò (pag. 32)
Undicesima tappa: Abbazia di
Maguzzano
Preghiera
Signore nostro Gesù Cristo,
illumina le tenebre del nostro cuore,
dacci la grazia di morire
piuttosto che offenderti oggi stesso.
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Fa che entrando nel segreto del nostro cuore,
possiamo riconoscere con sincerità
tutti nostri errori, i nostri peccati.
Degnati, o benignissimo Signore,
di perdonarci tutte le offese, e ogni nostra colpa
del tempo presente e del tempo passato.
Ti chiediamo perdono anche per i nostri parenti,
amici e per il mondo intero.
Amen
La vita e la personalità di sant’Angela Merici
Dal Diario di Pandolfo Nassino
De Sur Anzola di Merichi
Adì 27 Zenaro 1540 morse la filiola del q. Thomaso di Merichi de
Desenzano terra Bressana, de età. de anni circa 65 in 70, donna
magra de corpo et de comune statura, vestita de beritino; fo adì 28
soprascritto portata in S.ta Afra, seu in S.to Faustino et S.to Jovita
ad sanguínem, a hori 16 del di 28 soprascritto cum tanta solemnità
et giente come se fosse sta uno signore. La causa, questa Madre
Sur Anzola a tutti predicava la fede del sumo Dio che tutti se
inamorava de lei. Et fo lassata così in ditta giesia de S.ta Afra per
alquanti dì che mai non se putrefece cosa alcuna de sua persona,
et fo poi messa in ditta giesia in uno sepulcro over deposito cum
grandissimo honore.
Dopo la morte di sant’Angela, la stima generale evidenzia i motivi
dell’ammirazione dei suoi contemporanei: non solamente la sua
vita di preghiera o d’austerità, non solo gli esempi della sua santa
vita, ma anche l'efficacia delle sue parole.
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Canto: Te, al centro del mio cuore (pag. 33)
Arrivo al Mericianum di De senzano
La vita e la personalità si sant’Angela Merici
Angela educatrice della fede
Un esame attento dei primi documenti biografici rivela che Angela
possedeva i doni particolari di ogni vero educatore:
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1° Farsi amare
Ogni educatore sogna di essere stimato ed amato dai suoi allievi.
A Brescia, Angela è circondata dagli amici di tutte le classi sociali:
dalla ricca vedova Caterina Patengola, dal Duca di Milano
Francesco Sforza, che la pregò nel 1528 che fossero contenta
d’accettarlo come figliuolo, insieme con tutto il suo stato,
dall’umanista Agostino Gallo, dal diplomato Giacomo Chizzola.
Angela è apprezzata anche dai numerosi artigiani e lavoratori del
suo ceto. Ma soprattutto è venerata dai primi membri della
Compagnia, che la cercano per essere ammaestrate da lei ed
aiutate nel cammino spirituale.
2° Incoraggiare e stimolare con parole persuasive
Questa donna discreta, amabile e gioiosa ha il dono di toccare i
cuori per condurli a crescere nell’amore di Dio e del prossimo.
Angela ritorna un giorno da Brescia a Salò per visitare la sua
famiglia. Il giovane Stefano Bertazzoli, studente all’università di
Padova, va a parlare con lei vestito all’ultima moda. Angela, con le
sue sagge parole, l'aiuta a far emergere un aspetto più profondo
della sua personalità. Stefano ritorna a Padova, comincia a studiare
il diritto canonico e diviene un sacerdote molto sensibile ai poveri.
Quando Angela si rifugia a Cremona in 1529, nel timore che la città
di Brescia venga assediata da Carlo V, è ospitata da Agostino
Gallo, che testimonia: Basta che ella mi parlò con tale
amorevolezza dietro al viaggio, che subbito li restai pregione, di
sorte che non solamente io non sapeva vivere senza di lei, ma
anco mia moglie, e tutta la mia famiglia… Onde, stando la detta
Madre in casa nostra, era ogni giorno vesitata dalla mattina sino
alla sera, non solo da molti religiosi et persone assai spirituali, ma
ancora da gentildonne e gentilhuomini, et d’altre diverse persone di
Cremona et di Milano… di che ogn'uno si maravigliava della gran
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sapientia ch'era in lei, perché si vedeva ch'ella convertiva molti a
muttare vita, come io ne ho conosciuto pur assai che sono morti, ed
anco alcuni pochi che sono ancora vivi, così in Milano, come in
Cremona. Gabriele Cozzano, suo fedele segretario, descrive come
Angela si adattava a ciascuno, anche ai più deboli: E chi era il più
peccatore, quello era il più accarezzato da lei, perché, se non
poteva convertirlo, almeno, con dolcezza d’amore, lo induceva a
fare qualcosa di bene o a far meno male.
3° Convincere ad imitare la sua vita
Già in gioventù Angela aveva il dono di attirare altre al suo genere
di vita. Non lo faceva in maniera autoritaria, ma con il suo dono
istintivo di leader: la sua sorella maggiore era spinta ad imitarla
nelle sue preghiere e astinenze. Qualche anno dopo, al ritorno di
Angela da Salò a Desenzano, fu accompagnata, secondo il
Bellintani, da un’amica desiderosa di condividere il suo stile di vita:
seguendo l’incominciata vita, tuttavia crescendo mirabilmente in
essa, trasse una altra giovine a la medesima professione, essendo
veramente data per comune beneficio, ma tosto fu da questa sua
compagna abbandonata, la quale al cielo se ne volò con la santa
corona della verginità . Arrivata a Brescia, Angela si trova in breve
tempo circondata da molte donne per le quali è una vera guida
spirituale. Attira con la sua fede salda e la sua piacevolezza e
suscita il desiderio di vivere come lei, totalmente dedicata all’amore
di Cristo e del prossimo: Erano di mano in mano per suo mezzo
ritirate molte persone del viver mondano ad una vita spirituale, e
specialmente molte donne e matrone e vergini, de quali alla fine
fece la congregazione di Sant’Orsola. Il numero di 150 membri
della Compagnia, soltanto cinque anni dopo la fondazione, rivela la
forza attraente della Madre. Infine, quando Angela va ad abitare a
Sant’Afra, è accompagnata da Barbara Fontana, decisa di vivere
come lei, nella preghiera, nella penitenza e nell’apertura agli altri.
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Tutte queste qualità umane, spirituali e pedagogiche furono di
grande aiuto nella fondazione della Compagnia. Angela ha saputo
scegliere con saggezza i membri, ma anche le responsabili e le
persone laiche, donne e uomini, coinvolti nel governo.
Canto: Resta qui con noi (pag. 33)
Preghiera per la fede (Paolo VI)
Signore, io credo: io voglio credere in Te.
O Signore, fa che la mia fede sia pura, senza riserve, e che essa
penetri nel mio pensiero, nel mio modo di giudicare le cose divine e
le cose umane.
O Signore, fa che la mia fede sia libera: cioè abbia il concorso
personale della mia scelta, accetti le rinunce ed i rischi che essa
comporta e che esprima l’apice decisivo della mia personalità:
credo in Te, o Signore.
O Signore, fa che la mia fede sia certa; certa d’una sua esteriore
congruenza di prove e d’una interiore testimonianza dello Spirito
Santo, certa di una sua luce rassicurante, d’una sua conclusione
pacificante, d’una sua connaturalità riposante.
O Signore. fa che la mia fede sia forte; non tema le contrarietà dei
problemi, onde è piena l’esperienza della nostra vita crepuscolare;
non tema le avversità di chi la discute, la impugna, la rifiuta, la
nega; ma si rinsaldi nell’intima prova della Tua verità, si alleni al
logorio della critica, si corrobori nella affermazione continua
sormontante le difficoltà dialettiche e spirituali, in cui si svolge la
nostra temporale esistenza.
O Signore, fa che la mia fede sia gioiosa e dia pace e letizia al mio
spirito, e lo abiliti all’orazione con Dio e alla conversazione con gli
uomini, così che irradi nel colloquio sacro e profano l’originale
beatitudine del suo fortunato possesso.
O Signore, fa che la mia fede sia operosa e dia alla carità le ragioni
della sua espansione morale, così che sia vera amicizia con Te e
sia in Te nelle opere, nelle sofferenze, nell’attesa della rivelazione
finale, una continua testimonianza, una continua speranza.
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O Signore, fa che la mia fede sia umile e non presuma fondarsi
sull’esperienza del mio pensiero e del mio sentimento; ma si
arrenda alla testimonianza dello Spirito Santo, e non abbia altra
migliore garanzia che nella docilità alla Tradizione e all’autorità del
Magistero della santa Chiesa. Amen.
CANTI
Laudato sii
Rit.: Laudato sii, o mi Signore,
laudato sii, o mi Signore,
laudato sii, o mi Signore,
laudato sii, o mi Signore.
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E per tutte le tue creature,
per il sole e per la luna,
per le stelle e per il vento
e per l'acqua e per il fuoco.
Rit.: Laudato sii, o mi Signore …
Per sorella madre terra,
ci alimenta e ci sostiene;
per i frutti, i fiori e l'erba,
per i monti e per il mare.
Rit.: Laudato sii, o mi Signore …
Perché il senso della vita
è cantare e lodarti
e perché la nostra vita
sia sempre una canzone.
Rit.: Laudato sii, o mi Signore …
E’ bello andar
E’ bello andar coi miei fratelli
per le vie del mondo e poi scoprire
Te nascosto in ogni cuor.
E veder che ogni mattino
Tu ci fai rinascere e fino a sera
Sei vicino nella gioia e nel dolor.
Rit.: Grazie perché sei con me,
grazie perché se ci amiamo
rimani con noi.
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E’ bello udire la tua voce
Che ci parla delle grandi cose
fatte dalla Tua bontà.
Vedere l’uomo fatto a immagine
della tua vita fatto per conoscere
in Te il mistero della Trinità.
E’ bello dare questa lode a
Te portando a tutto il mondo il nome
Tuo Signor che sei l’amor.
Uscire e per le vie cantare che
abbiamo un Padre solo e tutti quanti
siamo figli veri nati dal Signor.
Tenete l’antica strada e fate vita nuova
Ritornello: Tenete l’antica strada e fate vita nuova!
Mettete sempre la vostra speranza
e la vostra fiducia nel solo Dio.
Gesù sarà sempre in mezzo a voi
e vi guiderà come un buon pastore.
(Rit.)
Desiderate l’unione e concordia
e conservatela con tutte le vostre forze.
Siate legate l’una all’altra col legame della carità,
apprezzandovi e sopportandovi in Gesù Cristo. (Rit.)
Fate, muovetevi, credete, sforzatevi, sperate,
gridate a lui col vostro cuore.
Perché se Dio ha piantato questa Compagnia,
mai non l’abbandonerà. (Rit.)
Santa Maria del cammino
Mentre trascorre la vita
solo tu non sei mai
Santa Maria del cammino
sarà sempre con te.
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Rit.: Vieni, o Madre, in mezzo a noi,
vieni, Maria, quaggiù:
cammineremo insieme a te
verso la libertà.
Quando qualcuno ti dice:
“ Nulla mai cambierà”;
lotta per un mondo nuovo,
lotta per la verità.
Rit.: Vieni, o Madre, in mezzo ...
Custodiscimi
Ho detto a Dio: senza di te alcun bene non ho, custodiscimi.
Magnifica è la mia eredità: benedetto sei tu, sempre sei con me.
Rit.: Custodiscimi, mia forza sei tu,
custodiscimi, mia gioia Gesù. (2volte)
Ti pongo sempre innanzi a me: al sicuro sarò, mai vacillerò.
Via, verità e vita sei. Mio Dio credo che tu mi guiderai.
Rit.: Custodiscimi ...
Quando busserò
Quando busserò alla tua porta
avrò fatto tanta strada
avrò piedi stanchi e nudi
avrò mani bianche e pure. (2 volte)
O mio Signore.
Quando busserò alla tua porta
avrò frutti da portare
avrò ceste di dolore
avrò grappoli d'amore.(2 volte)
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O mio Signore.
Quando busserò alla tua porta
avrò amato tanta gente
avrò amici da ritrovare
e nemici per cui pregare.(2 volte)
O mio Signore.
Camminerò
Rit.: Camminerò, camminerò,
sulla tua strada, Signor, Signore...
Dammi la mano, voglio restar
per sempre insieme a te.
Quando ero solo,
solo e stanco del mondo,
quando non c'era l'amor, l’amore
tante persone vidi intorno a me;
sentivo cantare così:...Rit.
lo non capivo,
ma rimasi a sentire
quando il Signor mi parlò, parlò:
Lui mi chiamava, chiamava anche me,
e la mia risposta si alzò:...Rit.
A volte son triste,
ma mi guardo intorno,
scopro il mondo e l'amor, l’amore;
son questi i doni che lui fa a me,
felice ritorno a cantar:...Rit.
Te, al centro del mio cuore
Ho bisogno d'incontrarti nel mio cuore,
di trovare te, di stare insieme a te:
unico riferimento del mio andare,
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unica ragione Tu, unico sostegno Tu.
Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
Anche il cielo gira intorno e non ha pace,
ma c'è un punto fermo, è quella stella là.
La stella polare Tu, la stella sicura Tu.
Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
Rit.: Tutto ruota intorno a te, in funzione di te
e poi non importa il come, il dove, il se.
Che Tu splenda sempre al centro del mio cuore,
il significato allora sarai Tu,
quello che farò sarà soltanto amore.
Unico sostegno Tu, la stella polare Tu.
Al centro del mio cuore ci sei solo Tu.
Rit.: Tutto ruota ...
Resta qui con noi
Le ombre si distendono, scende ormai la sera
e s’allontanano dietro i monti i riflessi di
un giorno che non finirà,di un giorno che
ora correrà sempre,
perché sappiamo che una nuova vita
da qui è partita e mai più si fermerà.
Rit.: Resta qui con noi, il sole scende già.
Resta qui con noi, Signore è sera ormai;
resta qui con noi, Il sole scende già,
se Tu sei fra noi la notte non verrà.
S’allarga verso il mare il tuo cerchio d’onda
che il vento spingerà fino a quando giungerà
ai confini di ogni cuore,
alle porte dell’amore vero,
come fiamma che dove passa brucia,
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così il Tuo amore tutto il mondo invaderà.
Resta qui con noi.................
Davanti a noi l’umanità lotta, soffre e spera
come una terra che nell'arsura chiede acqua
da un cielo senza nuvole, ma che sempre le
può dare vita.
Con te saremo sorgente d’acqua pura,
con te fra noi il deserto fiorirà.
Resta qui con noi.................
CANTI PER LA MESSA
•
INIZIO: Grandi cose
Rit.
Grandi cose ha fatto il Signore per noi,
ha fatto germogliare fiori fra le rocce.
Grandi cose ha fatto il Signore per noi,
ci ha riportati liberi alla nostra terra.
Ed ora possiamo cantare, possiamo gridare
l'amore che Dio ha versato su noi.
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Tu che sai strappare dalla morte
hai sollevato il nostro viso dalla polvere
Tu che hai sentito il nostro pianto,
nel nostro cuore hai messo un seme di felicità.
Rit.: Grandi cose...
• CANTO AL VANGELO: Il Signore è la luce
Il Signore è la luce che vince la notte!
Gloria, gloria, cantiamo al Signore!
Gloria, gloria, cantiamo al Signore!
• OFFERTORIO: Se m'accogli
Tra le mani non ho niente, spero che mi accoglierai,
chiedo solo di restare accanto a te.
Sono ricco solamente dell'amore che mi dai:
è per quelli che non l'hanno avuto mai.
Rit.:
Se m'accogli, mio Signore, altro non ti chiederò,
e per sempre la tua strada la mia strada resterà,
nella gioia e nel dolore, fino a quando tu vorrai,
con la mano nella tua camminerò.
Io ti prego con il cuore, so che tu mi ascolterai
rendi forte la mia fede più che mai.
Tieni accesa la mia luce fino al giorno che tu sai,
con i miei fratelli incontro a te verrò.
Rit.: Se m'accogli ...
• SANTO:
• COMUNIONE: Dolce sentire
Dolce sentire, come nel mio cuore,
ora umilmente sta nascendo amore...
dolce capire che non son più solo,
ma che son parte di una immensa vita
generosa risplende intorno a me...
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dono di Lui, del suo immenso amore.
Ci hai dato il cielo e le chiare stelle
fratello sole e sorella luna,
la madre terra con frutti, prati e fiori,
il fuoco, il vento, l’aria e l’acqua pura,
fonte di vita per le Sue creature.
Dono di Lui, del Suo immenso amore,
Dono di Lui, del Suo immenso amore.
• CONGEDO: Sulle tracce di Angela
Rit.:
Sulle tracce di Angela, fino dentro il suo cuore,
troveremo la strada per amare di più.
Ed insieme con Angela una sola voce
lode senza fine all'eterno amor.
Donne libere di scegliere a chi donare il cuore,
il più bello degli uomini sarà il loro amore.
Donne in mezzo alla gente, come lui è stato;
una vita normale con quell'amore dentro.
Rit.: Sulle tracce di Angela ...
Donne come una famiglia di madri, figlie, sorelle,
che si senton legate anche se son lontane,
come avessero un sol cuore ed un solo sentire,
una sola fiammella in cento fiammelle.
Rit.: Sulle tracce di Angela ...
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12 mo SAM - Libretto definitivo (2)