12° Pellegrinaggio “Della devozione a Sant’ANGELA” da Brescia a Desenzano d/G - 9 Marzo 2013 la “porta della fede” è sempre aperta Compagnia di Sant’Orsola – Brescia Amici di Sant’Angela Parrocchia di Sant’Angela Merici - Brescia Parrocchie di Calcinato e Ponte San Marco Programma tappe orario partenza Descrizione orario arrivo Km. - - 6,55 4,4 7,30 8,05 9,05 6,9 8,3 11,1 - 5,45 1 5,55 2 3 4 7,05 7,35 8,10 5 9,15 6 9,50 Ritrovo in via Crispi a Brescia, presso Santuario di S. Angela Merici e momento di preghiera nella cripta. Partenza per la parrocchiale di S.Angela a S.Polo in via Cimabue. Partenza per la parrocchiale di S. Eufemia Partenza per la parrocchiale di Caionvico. Partenza per il Santuario di Valverde a Rezzato. Partenza per il convento francescano di Rezzato. Partenza per la parrocchiale di Virle. 7 10,35 Partenza per la parrocchiale di Molinetto. 11,30 18,1 8 11,40 Partenza per la Pieve di Pontenove a Bedizzole. 12,30 21,2 9,40 12,4 10,25 14,7 Visita all’antica Pieve e pranzo al sacco nei pressi. 9 14,00 10 16,15 11 17,30 - 18,30 Partenza per Sedena. A Salago di Bedizzole, incontro con altri pellegrini partiti da Calcinato e Ponte S. Marco. Partenza per l’Abbazia di Maguzzano Partenza per il Centro di Spiritualità Mericianum in località Brodazzo di Desenzano, dove secondo la tradizione, S. Angela ebbe la visione della scala. Celebrazione eucaristica presieduta da S.E. Mons. Mario Vigilio Olmi 2 16,00 27,8 17,10 31,5 18,15 33,5 - - Prima tappa: Santuario di S. Angela Introduzione V. O Dio, vieni a salvarmi. R. Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen Preghiera e benedizione all’inizio del pellegrinaggio SALMO 120 Il Custode di Israele Canto delle salite Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l'aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra. Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode. Non si addormenterà, non prenderà sonno il custode d'Israele. Il Signore è il tuo custode, il Signore è la tua ombra e sta alla tua destra. Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte. Il Signore ti custodirà da ogni male: egli custodirà la tua vita. Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri, da ora e per sempre. Gloria 3 Preghiamo Dio onnipotente e misericordioso, tu provvedi a chi ti ama e sempre e dovunque sei vicino a chi ti cerca con cuore sincero; assisti i tuoi figli nel pellegrinaggio e guida i loro passi nella tua volontà, perché, protetti dalla tua ombra nel giorno e illuminati dalla tua luce nella notte possano giungere alla mèta desiderata. Per Cristo nostro Signore. R. Amen. Il senso del nostro pellegrinaggio Un viaggio, un cammino (Enzo Bianchi) Tutti quelli che hanno fatto un’esperienza spirituale seria, profonda e durevole, descrivono la vita interiore come un itinerario, un viaggio, un cammino, un pellegrinaggio. Questa simbolica ben si adatta alla vita interiore e spirituale, perché in essa ci sono degli inizi, ci sono degli esodi, c’è un lasciare certe situazioni vissute e conosciute per andare verso nuove mete. Si è parlato a volte di un tendere verso l’alto, di una scala da salire; altre volte, invero più raramente, di discesa oppure di traversata di deserti in cui si incontrano diverse difficoltà, che scoraggiano o invitano a tornare indietro. Ha detto Eraclito con lapidaria intelligenza: «La scala che scende e che sale è sempre la stessa». L’uomo sente dentro di sé, nel proprio cuore un invito, una voce segreta che lo chiama a lasciare, ciò che sta vivendo, per intraprendere un cammino: c’è una nuova strada da percorrere! «Va’ verso te stesso!» (Gen 12,1), è la voce sentita da Abramo 4 quando ha intrapreso il suo viaggio di credente: il viaggio geografico che lo avrebbe portato da Ur dei Caldei fino alla terra promessa si è compiuto innanzitutto nella sua vita interiore, tramite una discesa nelle profondità del suo cuore. In questo senso è significativo che i padri orientali, leggano il cammino della vita interiore, simboleggiato nell’esperienza di Abramo, come un’uscita da sé. Ma nessuna illusione: il cammino non è mai assicurato né si presenta come un avanzare diretto verso la meta, non è «un’inarrestabile ascesa» (Sal 49,19); anzi, è un cammino in cui si vivono molte contraddizioni, in cui sono possibili degli avanzamenti insperati ma anche delle regressioni impensabili, come appare anche nell’esperienza della vita psicologica e affettiva… È un cammino umano, segnato dai punti di forza e dalle debolezze che contraddistinguono ogni uomo, chiamato alla libertà ma tentato di restare schiavo degli idoli falsi che in radice sono sempre – non lo si dimentichi – «un errore antropologico», una contraddizione al cammino di umanizzazione che è compito di ciascuno di noi. Cammino dunque per rientrare in sé, per andare al cuore delle cose e comprenderle dal di dentro. Canto: Tenete l’antica strada (pag. 30) 5 Seconda tappa: Parrocchia di S. Angela Preghiera Sant’Angela, Madre e Fondatrice regalaci, almeno un po’, della tua indubitata fede nella infinita bontà divina. Aiutaci a capire che, se avremo fede, supereremo tutti i pericoli e le avversità, passeremo questa brevissima vita consolatamente e troveremo le strade, per sé spinose e sassose, per noi fiorite e lastricate di finissimo oro. Aiutaci ad essere forti e coraggiosi per vivere il pellegrinaggio terreno verso la patria celeste. E, adesso, abbracciando anche le indicazioni contenute nella Regola che hai lasciato alle tue Figlie, vogliamo stare attenti, con cuore grande e pieno di desiderio. Così sia! La vita e la personalità si sant’Angela Merici Il suo messaggio per noi, oggi. (Marie Seynaeve, osu) Chi è Angela Merici ? Come si trova all’origine di un Istituto religioso che, già da quattro secoli, è coinvolto nell’educazione della gioventù? Per scoprire il progetto pedagogico nella vita, nelle opere e negli scritti di Angela Merici, bisogna conoscere le grandi tappe della sua vita. Angela nacque nell’ultimo quarto del XV 6 secolo, probabilmente verso l’anno 1476. Morì nel 1540, all’età di circa 64 anni. La sua vita si può suddividere in tre tappe di circa 20 anni. La prima, quella delle illuminazioni, è seguita da un periodo di vita nascosta, che prelude alla terza tappa caratterizzata da un'azione apostolica intensa. Prima tappa: le grandi illuminazioni La prima illuminazione avviene presto nella vita di Sant’Angela. Secondo le sue confidenze, aveva cinque o sei anni quando cominciò a conoscere ed amare Dio, non in maniera astratta ma, secondo quanto afferma Antonio Romano, testimone al processo diocesano di beatificazione: (per quanto me disse) …havendo udito leggere al padre libri spirituali di Santi et Vergini, cominciò a darsi ad una vita sobria spirituale et contemplativa. Angela è incoraggiata ad imitarli. Queste letture le aprono un cammino di preghiera; comincia a parlare a Dio e a cercare luoghi e tempi di raccoglimento. Nello stesso tempo, riesce ad attirare la sorella maggiore alla sua vita di preghiera e di astinenza. Angela cresce, dunque, in un ambiente rurale di forte fede cristiana, con i fratelli e una sorella. A questi anni di felicità familiare segue un periodo di lutto. Verso il 1490 – Angela aveva raggiunto allora probabilmente i 16 anni di età – la sua sorella maggiore muore, lasciandola nell’angoscia: sarà salva, nonostante le sue scappatelle di adolescente, come piccole rapine nei campi vicini? Dopo un tempo di preghiera intensa, Angela riceve la seconda illuminazione: un giorno, mentre lavora nei campi, Angela vede la sorella circondata dagli angeli, nella gioia celeste. Da questo momento si sente incoraggiata a intensificare la vita di preghiera e di rinunzia. Canto: E’ bello andar (pag. 30) 7 Terza tappa: Parrocchia di S. Eufemia PREGHIERA DAL CAMPO DI CONCENTRAMENTO – 1942 (ETTY HILLESUM) Mio Dio, sono tempi tanto angosciosi. Stanotte per la prima volta ero sveglia al buio con gli occhi che mi bruciavano, davanti a me passavano immagini su immagini di dolore umano. Ti prometto una cosa, Dio, soltanto una piccola cosa: cercherò di non appesantire l’oggi con i pesi delle mie preoccupazioni per il domani - ma anche questo richiede una certa esperienza. Ogni giorno ha già la sua parte. Cercherò di aiutarti affinché tu non venga distrutto dentro di me, ma a priori non posso promettere nulla. Una cosa, però, diventa sempre più evidente per me, e cioè che tu non puoi aiutare noi, ma che siamo noi a dover aiutare te, e in questo modo aiutiamo noi stessi. L’unica cosa che possiamo salvare di questi tempi, e anche l’unica che veramente conti, è un piccolo pezzo di te in noi stessi, mio Dio. E forse possiamo anche contribuire a disseppellirti dai cuori devastati di altri uomini. Sì, mio Dio, sembra che tu non possa far molto per modificare le circostanze attuali ma anch’esse fanno parte di questa vita. Io non chiamo in causa la tua responsabilità, più tardi sarai tu a dichiarare responsabili noi. E quasi a ogni battito del mio cuore, cresce la mia certezza: tu non puoi aiutarci, ma tocca a noi aiutare te, difendere fino all’ultimo la tua casa in noi. Esistono persone che all’ultimo momento si preoccupano di mettere in salvo aspirapolveri, forchette e cucchiai d’argento - invece di salvare te, mio Dio. E altre persone, che sono ormai ridotte a semplici ricettacoli di innumerevoli paure e amarezze, vogliono a tutti i costi salvare il proprio corpo. Dicono: me non mi prenderanno. Dimenticano che non si può essere nelle grinfie di nessuno se si è nelle tue braccia. 8 La vita e la personalità di Sant’Angela Merici Dopo la morte dei genitori, Angela è accolta dallo zio materno, Biancoso de Bianchis, un notaio ricco della città di Salò. All’età del matri monio, lascia dunque la sua vita semplice e laboriosa per un ambiente di piacere. Non desiderando né sposarsi né entrare in un chiostro, Angela sceglie – è la terza illuminazione - di entrare nel terz’Ordine di San Francesco, iniziando una vita di povertà, la voro, preghiera e astinenza secondo l’esempio del poverello d’Assisi. Nello stesso tempo, questa bella ragazza, piena di gioia serena nonostante i lutti sofferti, attira gli altri a Dio. Secondo Matteo Bellintani, benché fosse ancora giov ane, Angela con i suoi esempi e le sue parole esorta v a nu merose persone a vi vere una vita cristian a più fer vida: all’esempio suo e suoi santi ricordi, si svegliò in molte persone, benché ella era giovinetta ancora, spirito di santità. Giovane adulta, Angela ritorna a Desenzano e condi vide la vita semplice e laboriosa degli contadini. Un giorno, mentre la vora nei campi, i cieli si aprono per la quarta ed ultima illuminazione. In una visione a mezzogiorno, mentre le sue compagne si riposano, Angela riceve da Dio la missione di fondare una Compagnia di vergini, la qual si doveva dilatar. Qui termina il tempo delle illu minazioni e comincia per Angela un lungo periodo di vita laboriosa e nascosta. 9 Quarta tappa: Chiesa di Caionvico Preghiera Sant’Angela, a te, che in famiglia sei stata iniziata alla vita cristiana, affidiamo le nostre famiglie, spesso provate da incertezze, insufficienze e sofferenze: nella comunione d’amore i genitori accolgano i figli come dono di Dio, li educhino alla scuola del vangelo, affinché, riconoscendo la voce dello Spirito e secondo la propria vocazione, collaborino efficacemente alla edificazione del Regno. La vita e la personalità di Sant’Angela Seconda tappa: una vita nascosta Come i suoi contemporanei vi ve anni di pace ed esperimenta i disagi della guerra combattuta tra il 1509 e il 15 1 6. Una testimonianza del biografo Bernardino Faino getta un po' di luce su questo lungo periodo di attesa: Angela è amabile e dolce; la sua amicizia è ricercata da molte persone, non solamente a Desenzano, ma anche nelle borgate lungo il lago di Garda. Con soavissime parole, Angela cerca di orientare tutti verso il cielo: aveva con la sua gran carità contratta amicizia non solo con quei della Terra (sua) ma con tutta la riviera. Anda v a però modestamente Angela nelle case altrui, e contrattando confidentemente con ogni persona, cerca v a sempre d’acquistar qualche anima al Cielo, il che era il suo fine principale . Queste parole ri velano i doni di relazione e di comunicazione che vanno crescendo nella sua personalità. 10 Quinta tappa: Santuario Beata Vergine di Valverde di Rezzato Preghiera Beata e indivisibile Trinità, ti ringrazio infinitamente per il dono, così singolare, della vocazione alla vita cristiana. Aiutaci a conoscere che cosa comporta questa tua elezione e che nuova e stupenda dignità sia questa vocazione. Sorreggici nello sforzo per conservarci secondo la tua chiamata. Fa che ciascuno di noi cerchi e voglia tutti quei mezzi e quelle vie che sono necessari per perseverare e progredire fino alla fine. La vita e la personalità si Sant’Angela Merici Questi doni sono confermati dal Bellintani quando scrive: questa (umiltà) amabile e graziosa rendeva il suo parlare con altri, e parimente i gesti e i costumi suoi. Questa tutti onorando, ed a tutti sottoponendosi, travagliava con molta leggiadria all’emendazione della loro vita, ed al profitto della vita cristiana. Questa la faceva sicuramente vivere nel mondo negoziando nei fatti della salute con ogni sorte di persone. Una richiesta inaspettata cambia totalmente la sua vita semplice. Dopo quattro anni di guerra, la città di Brescia è sconfitta; moltissime famiglie piangono i loro morti. Consapevoli della ricca personalità umana e spirituale di Angela, i superiori francescani del Terz’Ordine la mandano a Brescia per consolare una vedova, Caterina Patengola, che aveva perso durante la guerra il marito, due figli, una figlia e il genero, e che rimaneva sola con una nipotina di quattro anni. Angela in spirito di obbedienza lascia tutto: fratello, amici, casa e campi, abitudini, lavori agricoli. 11 A Brescia la sua esistenza cambia totalmente: iniziano per lei, in modo provvidenziale, gli ultimi vent'anni della sua vita. Canto: Santa Maria del Cammino (pag. 31) Sesta tappa: Convento francescano Rezzato Preghiera di san Francesco Altissimo, onnipotente, buon Signore tue sono le lodi, la gloria e l'onore ed ogni benedizione. A te solo, Altissimo, si confanno, e nessun uomo è degno di te. Laudato sii, o mio Signore, per tutte le creature, specialmente per messer Frate Sole, il quale porta il giorno che ci illumina ed esso è bello e raggiante con grande splendore: di te, Altissimo, porta significazione. Laudato sii, o mio Signore, per sora Luna e le Stelle: in cielo le hai formate limpide, belle e preziose. Laudato sii, o mio Signore, per frate Vento e per l'Aria, le Nuvole, il Cielo sereno ed ogni tempo per il quale alle tue creature dai sostentamento. Laudato sii, o mio Signore, per sora Acqua, la quale è molto utile, umile, preziosa e casta. Laudato sii, o mio Signore, per frate Fuoco, con il quale ci illumini la notte: ed esso è robusto, bello, forte e giocondo. Laudato sii, o mio Signore, per nostra Madre Terra, la quale ci sostenta e governa e produce diversi frutti con coloriti fiori ed erba Laudato sii, o mio Signore, 12 per quelli che perdonano per amor tuo e sopportano malattia e sofferenza. Beati quelli che le sopporteranno in pace perchè da te saranno incoronati. Laudato sii, o mio Signore, per nostra sora Morte corporale, dalla quale nessun uomo vivente può scampare. Guai a quelli che morranno nel peccato mortale. Beati quelli che si troveranno nella tua volontà poiché loro la morte non farà alcun male. Laudate e benedite il Signore e ringraziatelo e servitelo con grande umiltate. La vita e la personalità si sant’Angela Merici Terza tappa: una vita apostolica intensa Trascorso un anno nella casa di Caterina, Angela riesce non solo a pacificarla, ma anche ad aiutarla a crescere nell’apertura verso gli altri. Terminata la sua missione, Angela rimane a Brescia e con cuore materno accetta l’invito di stabilirsi nella casa di Antonio Romano, un giovane mercante di 24 anni, appena arrivato a Brescia, che aveva incontrato Angela presso Caterina Patengola. Per 12 anni, Angela rimane nella sua casa, vicina alla chiesa di Sant’Agata e alle porte della città, nelle vicinanze dei quartieri dei mercanti e dei poveri. La testimonianza del Romano è molto importante per conoscere l’influenza crescente della santa fra i bresciani: di giorno in giorno, crescendo la sua sanctimonia, veniva la sua fama di spiritualissima vita spargendosi fra il populo, in modo che vi concoreva moltissimi della città di Brescia. La santità di vita di questa donna di preghiera, ma anche le sue qualità umane di accoglienza, ascolto, comprensione e saggezza spiegano l’interesse dei concittadini per la persona di Sant’Angela. Il Romano ricorda la forza della sua preghiera per ottenere grazie dal Signore, ma anche l'efficacia delle sue parole per quietare qualche discordia e ottenere giustizia: pacifica due nobili bresciani determinati a combattersi fino alla fine. Secondo il Faino, la 13 “Madre”, come la chiamano i cittadini, va a visitare ciascuno nella sua casa e riesce con dolcissime parole a persuaderli a rappacificarsi Canto: Laudato sii, o mi Signore (pag. 29) Settima tappa: Chiesa di Virle Treponti Preghiera: Chi sei dolce Luce? (Edith Stein) Chi sei, dolce Luce, che ricolmi il mio essere e rischiari l’oscurità del mio cuore? Mi conduci per mano come una madre e non mi abbandoni, altrimenti non saprei muovere più nemmeno un passo. Tu sei lo spazio che circonda il mio essere e lo prende con sé. Se si allontanasse da te, precipiterebbe nell’abisso del nulla nel quale tu lo elevi all’essere. Tu, più vicino a me di me stessa e più intimo del mio stesso intimo, eppure inafferrabile e inconcepibile, 14 incontenibile in un nome: Spirito Santo-Amore Eterno. La vita e la personalità si sant’Angela Merici Un secondo caso rivela la forte personalità della santa e i suoi doni di persuasione: al ritorno dal pellegrinaggio a Mantova, Angela si reca a Solferino presso il signor Luigi di Castiglione, per ottenere da lui la grazia in favore di un parente bandito e la restituzione dei suoi beni. Nonostante il carattere duro e orgoglioso del Principe, Angela riesce, con umili e dolci parole, a persuaderlo a perdonare il servo colpevole. Non è sorprendente che il Romano commenti l’episodio dicendo: la sua fama si spargeva nei circonvicini luoghi, talmente che ogni Signore gli concedeva quello che dimandava. 15 Ottava tappa: Chiesa di Molinetto Preghiera Beata ed indivisibile Trinità Fa che cerchiamo e vogliamo tutti quei mezzi e quelle vie che sono necessari per perseverare e progredire fino alla fine. Lo sappiamo, Signore, che poca o nessuna differenza c’è fra il dire francamente: non voglio più servire Dio, e il non volere seguire le vie e le regole necessarie per mantenermi nella tua chiamata. 16 Concedici, Signore, il dono della vigilanza, perché la risposta all’appello che ci rivolgi ogni giorno è di tale importanza che non potrebbe essercene una di importanza maggiore, perché ne va della nostra vita e della nostra salvezza. Amen La vita e la personalità si sant’Angela Merici Nel 1524, Angela si reca in Terra Santa con il Romano e il cugino Bartolomeo. Una cecità temporanea contratta durante il viaggio le fa vivere intensamente i misteri di Gesù Cristo, specialmente al Calvario. Secondo il Bellintani, avrebbe ricevuto qui, durante una lunga preghiera, una grazia particolare di maternità spirituale per i futuri membri della Compagnia. Al ritorno, nella città di Venezia, viene ospitata nell’ospedale degli Incurabili dove vennero da lei alcuni nobili delli Signori a visitarla et per intendere et interrogarla della vita, et sua scientia et santimonia. Questi nobili, convinti della santità di Angela e dei suoi doni di guida spirituale, le chiedono di rimanere a Venezia a servizio dei Luoghi Pii. L’anno dopo, Angela va in pellegrinaggio a Roma par l’Anno Santo ed è accolta dal Papa Clemente VII, che a sua volta le chiede di rimanere a Roma per i medesimi motivi. Angela non accetta quegli inviti, sicura che il Signore l’aspetta a Brescia per il compimento della sua missione di fondatrice. 17 Maddalena e Elisabetta Girelli Nona tappa: Antica Pieve di Pontenove Preghiera Credo in Dio e nell'uomo (p. Giulio Bevilacqua) Credo in Dio e nell'uomo quale immagine di Dio. Credo nello sforzo dell'uomo. Credo negli uomini, nel loro pensiero, nella loro sterminata fatica che ha fatto quello che sono. Credo nella vita come gioia e come durata: non prestito effimero dominato dalla morte, 18 ma dono definitivo. Credo nella vita come possibilità illimitata di elevazione e di sublimazione. Credo nella gioia, la gioia di ogni stagione, di ogni tappa, di ogni aurora, di ogni tramonto, di ogni volto, di ogni raggio di luce che parta dal cervello, dai sensi, dal cuore. Credo nella gioia dell'amicizia, nella fedeltà e nella parola degli uomini, Credo in me stesso, nelle capacità che Dio mi ha conferito, perché posso sperimentare la più grande tra le gioie, che è quella del donare e del donarsi. In questa fede voglio vivere, per questa fede voglio lottare e con questa fede voglio addormentarmi in attesa del grande gioioso risveglio. Amen Canto: Custodiscimi (pag. 31) Salago : incontro con gli amici di Calcinato e Ponte S.Marco Preghiera Signore, tu che mi hai chiamati a vivere da veri Figli di Dio e tra di noi fratelli, nel nome del Signore Gesù, aiutaci ora a vivere nelle strade del mondo 19 liberi e gioiosi. Insegnaci ancora, la prudenza e la modestia, la semplicità e l’onestà, il buon comportamento e il buon giudizio, la riservatezza e la sobrietà, il garbo e la saggezza, l’umanità e la concordia, la carità e la pazienza, l’umiltà e l’affabilità. Amen La vita e la personalità si sant’Angela Merici Al ritorno dai due pellegrinaggi, Angela è coinvolta in un’attività apostolica intensa: manifesta il dono di discernere la vocazione delle persone, spiega la Sacra Scrittura, è consultata da teologi e predicatori, realizza conversioni importanti, è visitata da persone di tutte le classi sociali, ha il dono particolare di riconciliare famiglie e società e, soprattutto, diviene maestra di vita spirituale: Mi pareva gran cosa che lei... facesse così bellissimi, dotti e spirituali sermoni, che alle fiate duravano un’hora . Pian piano giovani e donne si riuniscono attorno a lei. Nel 1528 e una seconda volta nel 1532, forse già con parecchie figlie spirituali, Angela si reca a Varallo, al “Sacro Monte” dove in numerose cappelle sono raffigurati gli episodi della vita di Cristo. È una vera catechesi visualizzata, che Angela utilizza per la loro formazione cristiana. Nello stesso anno 1532, fa dipingere sulle pareti di una grande stanza situata nel centro della città di Brescia episodi della vita di Cristo, specialmente dell’infanzia e della passione, della Madonna e dei santi e sante delle Chiesa primitiva. In quel luogo Angela riunisce le sue figlie e, con l'ausilio dei dipinti e 20 l'incoraggiamento delle sue parole, insegna loro lo stile di vita evangelica che verrà assunto dal nuovo istituto. In ricordo dei nostri defunti Canto: Quando busserò (pag. 32) Decima tappa: Chiesa di Se dena Preghiera Signore Gesù, fa che in qualunque luogo noi ci troviamo, possiamo dare buon esempio, fa’ che possiamo essere per tutti un profumo di virtù. Vogliamo far onore a te, Gesù Cristo, perchè riponiamo la nostra fiducia in te e a te affidiamo tutti noi stessi e le nostre famiglie. 21 Il nostro amore e la nostra speranza sono solo per te. Sostieni la nostra perseveranza. Amen Quarta tappa: la fondazione Dopo quarant'anni di attesa, giunge il tempo della fondazione. Nello scrivere la Regola per la Compagnia, Angela procede in modo pedagogico, secondo il suo segretario Cozzano: Lei otteneva da queste vergini quello che comunicava ad altri, e dava (loro) la capacità di fare. Poi, di ciò, si consultava con loro, e diceva che non lei, ma loro con lei l’avevano fatto. Restava loro obbligatissima ritenendosi vera debitrice, e dando loro Dio quale rimuneratore potente, come vera amica e viva figlia di Dio. Vediamo in questo testo come la Madre proceda in varie tappe: spiegazione, esercizi, valutazione, decisioni prese insieme e poi riconoscimento del lavoro comune. La Compagnia di Sant’Orsola fu fondata il 25 novembre 1535 a Brescia e la sua Regola approvata dall’autorità diocesana l'8 agosto 1536. Angela, dalla sua casa vicino della chiesa di Sant’Afra, una della prime martiri di Brescia, continua la sua missione di fondatrice, esortando le figlie a vivere come vere e intatte spose del Figliolo di Dio. Allo stesso tempo, anche quando la malattia le fa sentire vicina la morte, Angela continua ad esortare nelle fede i suoi visitatori: un giovane, figlio del suo parente Angelo, nel quale intravede la vocazione sacerdotale, oltre a Tomaso Gavardo e Giacomo Chizzola che ha lasciato la sua testimonianza: Mi ricordo anche, che quando essa era all’estremo della sua vita per morire l’andai a visitare, che levata in settone, fecemi un bel esordio intorno al vivere cristiano, e al mio partire, fu pregata dal Signor Tomaso Gavardo quale ivi era venuto meco, che gli lasciasse qualche spirituale documento, onde essa altro non disse 22 che questo, “Fate in vita quelle che vorresti aver fatto al tempo della morte” . Nello stesso tempo, Angela prepara i suoi “Ricordi” e il “Testamento” per l’istruzione e la formazione delle responsabili della Compagnia. Questi due documenti, come vedremo in seguito, sono tanto ricchi di intuizione pedagogica che hanno inspirato la missione educativa delle Orsoline fino ad oggi. Canto: Camminerò, camminerò (pag. 32) Undicesima tappa: Abbazia di Maguzzano Preghiera Signore nostro Gesù Cristo, illumina le tenebre del nostro cuore, dacci la grazia di morire piuttosto che offenderti oggi stesso. 23 Fa che entrando nel segreto del nostro cuore, possiamo riconoscere con sincerità tutti nostri errori, i nostri peccati. Degnati, o benignissimo Signore, di perdonarci tutte le offese, e ogni nostra colpa del tempo presente e del tempo passato. Ti chiediamo perdono anche per i nostri parenti, amici e per il mondo intero. Amen La vita e la personalità di sant’Angela Merici Dal Diario di Pandolfo Nassino De Sur Anzola di Merichi Adì 27 Zenaro 1540 morse la filiola del q. Thomaso di Merichi de Desenzano terra Bressana, de età. de anni circa 65 in 70, donna magra de corpo et de comune statura, vestita de beritino; fo adì 28 soprascritto portata in S.ta Afra, seu in S.to Faustino et S.to Jovita ad sanguínem, a hori 16 del di 28 soprascritto cum tanta solemnità et giente come se fosse sta uno signore. La causa, questa Madre Sur Anzola a tutti predicava la fede del sumo Dio che tutti se inamorava de lei. Et fo lassata così in ditta giesia de S.ta Afra per alquanti dì che mai non se putrefece cosa alcuna de sua persona, et fo poi messa in ditta giesia in uno sepulcro over deposito cum grandissimo honore. Dopo la morte di sant’Angela, la stima generale evidenzia i motivi dell’ammirazione dei suoi contemporanei: non solamente la sua vita di preghiera o d’austerità, non solo gli esempi della sua santa vita, ma anche l'efficacia delle sue parole. 24 Canto: Te, al centro del mio cuore (pag. 33) Arrivo al Mericianum di De senzano La vita e la personalità si sant’Angela Merici Angela educatrice della fede Un esame attento dei primi documenti biografici rivela che Angela possedeva i doni particolari di ogni vero educatore: 25 1° Farsi amare Ogni educatore sogna di essere stimato ed amato dai suoi allievi. A Brescia, Angela è circondata dagli amici di tutte le classi sociali: dalla ricca vedova Caterina Patengola, dal Duca di Milano Francesco Sforza, che la pregò nel 1528 che fossero contenta d’accettarlo come figliuolo, insieme con tutto il suo stato, dall’umanista Agostino Gallo, dal diplomato Giacomo Chizzola. Angela è apprezzata anche dai numerosi artigiani e lavoratori del suo ceto. Ma soprattutto è venerata dai primi membri della Compagnia, che la cercano per essere ammaestrate da lei ed aiutate nel cammino spirituale. 2° Incoraggiare e stimolare con parole persuasive Questa donna discreta, amabile e gioiosa ha il dono di toccare i cuori per condurli a crescere nell’amore di Dio e del prossimo. Angela ritorna un giorno da Brescia a Salò per visitare la sua famiglia. Il giovane Stefano Bertazzoli, studente all’università di Padova, va a parlare con lei vestito all’ultima moda. Angela, con le sue sagge parole, l'aiuta a far emergere un aspetto più profondo della sua personalità. Stefano ritorna a Padova, comincia a studiare il diritto canonico e diviene un sacerdote molto sensibile ai poveri. Quando Angela si rifugia a Cremona in 1529, nel timore che la città di Brescia venga assediata da Carlo V, è ospitata da Agostino Gallo, che testimonia: Basta che ella mi parlò con tale amorevolezza dietro al viaggio, che subbito li restai pregione, di sorte che non solamente io non sapeva vivere senza di lei, ma anco mia moglie, e tutta la mia famiglia… Onde, stando la detta Madre in casa nostra, era ogni giorno vesitata dalla mattina sino alla sera, non solo da molti religiosi et persone assai spirituali, ma ancora da gentildonne e gentilhuomini, et d’altre diverse persone di Cremona et di Milano… di che ogn'uno si maravigliava della gran 26 sapientia ch'era in lei, perché si vedeva ch'ella convertiva molti a muttare vita, come io ne ho conosciuto pur assai che sono morti, ed anco alcuni pochi che sono ancora vivi, così in Milano, come in Cremona. Gabriele Cozzano, suo fedele segretario, descrive come Angela si adattava a ciascuno, anche ai più deboli: E chi era il più peccatore, quello era il più accarezzato da lei, perché, se non poteva convertirlo, almeno, con dolcezza d’amore, lo induceva a fare qualcosa di bene o a far meno male. 3° Convincere ad imitare la sua vita Già in gioventù Angela aveva il dono di attirare altre al suo genere di vita. Non lo faceva in maniera autoritaria, ma con il suo dono istintivo di leader: la sua sorella maggiore era spinta ad imitarla nelle sue preghiere e astinenze. Qualche anno dopo, al ritorno di Angela da Salò a Desenzano, fu accompagnata, secondo il Bellintani, da un’amica desiderosa di condividere il suo stile di vita: seguendo l’incominciata vita, tuttavia crescendo mirabilmente in essa, trasse una altra giovine a la medesima professione, essendo veramente data per comune beneficio, ma tosto fu da questa sua compagna abbandonata, la quale al cielo se ne volò con la santa corona della verginità . Arrivata a Brescia, Angela si trova in breve tempo circondata da molte donne per le quali è una vera guida spirituale. Attira con la sua fede salda e la sua piacevolezza e suscita il desiderio di vivere come lei, totalmente dedicata all’amore di Cristo e del prossimo: Erano di mano in mano per suo mezzo ritirate molte persone del viver mondano ad una vita spirituale, e specialmente molte donne e matrone e vergini, de quali alla fine fece la congregazione di Sant’Orsola. Il numero di 150 membri della Compagnia, soltanto cinque anni dopo la fondazione, rivela la forza attraente della Madre. Infine, quando Angela va ad abitare a Sant’Afra, è accompagnata da Barbara Fontana, decisa di vivere come lei, nella preghiera, nella penitenza e nell’apertura agli altri. 27 Tutte queste qualità umane, spirituali e pedagogiche furono di grande aiuto nella fondazione della Compagnia. Angela ha saputo scegliere con saggezza i membri, ma anche le responsabili e le persone laiche, donne e uomini, coinvolti nel governo. Canto: Resta qui con noi (pag. 33) Preghiera per la fede (Paolo VI) Signore, io credo: io voglio credere in Te. O Signore, fa che la mia fede sia pura, senza riserve, e che essa penetri nel mio pensiero, nel mio modo di giudicare le cose divine e le cose umane. O Signore, fa che la mia fede sia libera: cioè abbia il concorso personale della mia scelta, accetti le rinunce ed i rischi che essa comporta e che esprima l’apice decisivo della mia personalità: credo in Te, o Signore. O Signore, fa che la mia fede sia certa; certa d’una sua esteriore congruenza di prove e d’una interiore testimonianza dello Spirito Santo, certa di una sua luce rassicurante, d’una sua conclusione pacificante, d’una sua connaturalità riposante. O Signore. fa che la mia fede sia forte; non tema le contrarietà dei problemi, onde è piena l’esperienza della nostra vita crepuscolare; non tema le avversità di chi la discute, la impugna, la rifiuta, la nega; ma si rinsaldi nell’intima prova della Tua verità, si alleni al logorio della critica, si corrobori nella affermazione continua sormontante le difficoltà dialettiche e spirituali, in cui si svolge la nostra temporale esistenza. O Signore, fa che la mia fede sia gioiosa e dia pace e letizia al mio spirito, e lo abiliti all’orazione con Dio e alla conversazione con gli uomini, così che irradi nel colloquio sacro e profano l’originale beatitudine del suo fortunato possesso. O Signore, fa che la mia fede sia operosa e dia alla carità le ragioni della sua espansione morale, così che sia vera amicizia con Te e sia in Te nelle opere, nelle sofferenze, nell’attesa della rivelazione finale, una continua testimonianza, una continua speranza. 28 O Signore, fa che la mia fede sia umile e non presuma fondarsi sull’esperienza del mio pensiero e del mio sentimento; ma si arrenda alla testimonianza dello Spirito Santo, e non abbia altra migliore garanzia che nella docilità alla Tradizione e all’autorità del Magistero della santa Chiesa. Amen. CANTI Laudato sii Rit.: Laudato sii, o mi Signore, laudato sii, o mi Signore, laudato sii, o mi Signore, laudato sii, o mi Signore. 29 E per tutte le tue creature, per il sole e per la luna, per le stelle e per il vento e per l'acqua e per il fuoco. Rit.: Laudato sii, o mi Signore … Per sorella madre terra, ci alimenta e ci sostiene; per i frutti, i fiori e l'erba, per i monti e per il mare. Rit.: Laudato sii, o mi Signore … Perché il senso della vita è cantare e lodarti e perché la nostra vita sia sempre una canzone. Rit.: Laudato sii, o mi Signore … E’ bello andar E’ bello andar coi miei fratelli per le vie del mondo e poi scoprire Te nascosto in ogni cuor. E veder che ogni mattino Tu ci fai rinascere e fino a sera Sei vicino nella gioia e nel dolor. Rit.: Grazie perché sei con me, grazie perché se ci amiamo rimani con noi. 30 E’ bello udire la tua voce Che ci parla delle grandi cose fatte dalla Tua bontà. Vedere l’uomo fatto a immagine della tua vita fatto per conoscere in Te il mistero della Trinità. E’ bello dare questa lode a Te portando a tutto il mondo il nome Tuo Signor che sei l’amor. Uscire e per le vie cantare che abbiamo un Padre solo e tutti quanti siamo figli veri nati dal Signor. Tenete l’antica strada e fate vita nuova Ritornello: Tenete l’antica strada e fate vita nuova! Mettete sempre la vostra speranza e la vostra fiducia nel solo Dio. Gesù sarà sempre in mezzo a voi e vi guiderà come un buon pastore. (Rit.) Desiderate l’unione e concordia e conservatela con tutte le vostre forze. Siate legate l’una all’altra col legame della carità, apprezzandovi e sopportandovi in Gesù Cristo. (Rit.) Fate, muovetevi, credete, sforzatevi, sperate, gridate a lui col vostro cuore. Perché se Dio ha piantato questa Compagnia, mai non l’abbandonerà. (Rit.) Santa Maria del cammino Mentre trascorre la vita solo tu non sei mai Santa Maria del cammino sarà sempre con te. 31 Rit.: Vieni, o Madre, in mezzo a noi, vieni, Maria, quaggiù: cammineremo insieme a te verso la libertà. Quando qualcuno ti dice: “ Nulla mai cambierà”; lotta per un mondo nuovo, lotta per la verità. Rit.: Vieni, o Madre, in mezzo ... Custodiscimi Ho detto a Dio: senza di te alcun bene non ho, custodiscimi. Magnifica è la mia eredità: benedetto sei tu, sempre sei con me. Rit.: Custodiscimi, mia forza sei tu, custodiscimi, mia gioia Gesù. (2volte) Ti pongo sempre innanzi a me: al sicuro sarò, mai vacillerò. Via, verità e vita sei. Mio Dio credo che tu mi guiderai. Rit.: Custodiscimi ... Quando busserò Quando busserò alla tua porta avrò fatto tanta strada avrò piedi stanchi e nudi avrò mani bianche e pure. (2 volte) O mio Signore. Quando busserò alla tua porta avrò frutti da portare avrò ceste di dolore avrò grappoli d'amore.(2 volte) 32 O mio Signore. Quando busserò alla tua porta avrò amato tanta gente avrò amici da ritrovare e nemici per cui pregare.(2 volte) O mio Signore. Camminerò Rit.: Camminerò, camminerò, sulla tua strada, Signor, Signore... Dammi la mano, voglio restar per sempre insieme a te. Quando ero solo, solo e stanco del mondo, quando non c'era l'amor, l’amore tante persone vidi intorno a me; sentivo cantare così:...Rit. lo non capivo, ma rimasi a sentire quando il Signor mi parlò, parlò: Lui mi chiamava, chiamava anche me, e la mia risposta si alzò:...Rit. A volte son triste, ma mi guardo intorno, scopro il mondo e l'amor, l’amore; son questi i doni che lui fa a me, felice ritorno a cantar:...Rit. Te, al centro del mio cuore Ho bisogno d'incontrarti nel mio cuore, di trovare te, di stare insieme a te: unico riferimento del mio andare, 33 unica ragione Tu, unico sostegno Tu. Al centro del mio cuore ci sei solo Tu. Anche il cielo gira intorno e non ha pace, ma c'è un punto fermo, è quella stella là. La stella polare Tu, la stella sicura Tu. Al centro del mio cuore ci sei solo Tu. Rit.: Tutto ruota intorno a te, in funzione di te e poi non importa il come, il dove, il se. Che Tu splenda sempre al centro del mio cuore, il significato allora sarai Tu, quello che farò sarà soltanto amore. Unico sostegno Tu, la stella polare Tu. Al centro del mio cuore ci sei solo Tu. Rit.: Tutto ruota ... Resta qui con noi Le ombre si distendono, scende ormai la sera e s’allontanano dietro i monti i riflessi di un giorno che non finirà,di un giorno che ora correrà sempre, perché sappiamo che una nuova vita da qui è partita e mai più si fermerà. Rit.: Resta qui con noi, il sole scende già. Resta qui con noi, Signore è sera ormai; resta qui con noi, Il sole scende già, se Tu sei fra noi la notte non verrà. S’allarga verso il mare il tuo cerchio d’onda che il vento spingerà fino a quando giungerà ai confini di ogni cuore, alle porte dell’amore vero, come fiamma che dove passa brucia, 34 così il Tuo amore tutto il mondo invaderà. Resta qui con noi................. Davanti a noi l’umanità lotta, soffre e spera come una terra che nell'arsura chiede acqua da un cielo senza nuvole, ma che sempre le può dare vita. Con te saremo sorgente d’acqua pura, con te fra noi il deserto fiorirà. Resta qui con noi................. CANTI PER LA MESSA • INIZIO: Grandi cose Rit. Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ha fatto germogliare fiori fra le rocce. Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ci ha riportati liberi alla nostra terra. Ed ora possiamo cantare, possiamo gridare l'amore che Dio ha versato su noi. 35 Tu che sai strappare dalla morte hai sollevato il nostro viso dalla polvere Tu che hai sentito il nostro pianto, nel nostro cuore hai messo un seme di felicità. Rit.: Grandi cose... • CANTO AL VANGELO: Il Signore è la luce Il Signore è la luce che vince la notte! Gloria, gloria, cantiamo al Signore! Gloria, gloria, cantiamo al Signore! • OFFERTORIO: Se m'accogli Tra le mani non ho niente, spero che mi accoglierai, chiedo solo di restare accanto a te. Sono ricco solamente dell'amore che mi dai: è per quelli che non l'hanno avuto mai. Rit.: Se m'accogli, mio Signore, altro non ti chiederò, e per sempre la tua strada la mia strada resterà, nella gioia e nel dolore, fino a quando tu vorrai, con la mano nella tua camminerò. Io ti prego con il cuore, so che tu mi ascolterai rendi forte la mia fede più che mai. Tieni accesa la mia luce fino al giorno che tu sai, con i miei fratelli incontro a te verrò. Rit.: Se m'accogli ... • SANTO: • COMUNIONE: Dolce sentire Dolce sentire, come nel mio cuore, ora umilmente sta nascendo amore... dolce capire che non son più solo, ma che son parte di una immensa vita generosa risplende intorno a me... 36 dono di Lui, del suo immenso amore. Ci hai dato il cielo e le chiare stelle fratello sole e sorella luna, la madre terra con frutti, prati e fiori, il fuoco, il vento, l’aria e l’acqua pura, fonte di vita per le Sue creature. Dono di Lui, del Suo immenso amore, Dono di Lui, del Suo immenso amore. • CONGEDO: Sulle tracce di Angela Rit.: Sulle tracce di Angela, fino dentro il suo cuore, troveremo la strada per amare di più. Ed insieme con Angela una sola voce lode senza fine all'eterno amor. Donne libere di scegliere a chi donare il cuore, il più bello degli uomini sarà il loro amore. Donne in mezzo alla gente, come lui è stato; una vita normale con quell'amore dentro. Rit.: Sulle tracce di Angela ... Donne come una famiglia di madri, figlie, sorelle, che si senton legate anche se son lontane, come avessero un sol cuore ed un solo sentire, una sola fiammella in cento fiammelle. Rit.: Sulle tracce di Angela ... 37