Regione EMILIA ROMAGNA Provincia di FERRARA Comune di BONDENO ORIGINE ED EVOLUZIONE DEI SERVIZI DI POLIZIA LOCALE DI BONDENO NELLE DELIBERAZIONI COMUNALI DAL 1868 AL 1994 A cura di Edmo Mori ORIGINE ED EVOLUZIONE DEI SERVIZI DI POLIZIA LOCALE DI BONDENO NELLE DELIBERAZIONI COMUNALI DAL 1868 AL 1994 COSTITUZIONE DEL SERVIZIO DI POLIZIA MUNICIPALE DI BONDENO 1. PRIMA PROPOSTA FATTA AL CONSIGLIO COMUNALE. Il Consiglio Comunale presieduto da Carlo Pironi, nella quarta seduta del 23 maggio 1868, ha preso in esame la proposta fatta dal consigliere Giuseppe Benea per istituire due posti di guardia comunale da destinare a Bondeno e Stellata, ma il consiglio ha rinviato la discussione dell'argomento alla seduta successiva. Nella quinta seduta, che ha avuto luogo il 26 maggio 1868, il Consiglio Comunale, dopo aver ripreso l'argomento, ha deliberato la costituzione di una commissione comprendente il sindaco (presidente), un assessore e due consiglieri, col compito di dividere in maniera più razionale i servizi di vigilanza per evitare di ricorrere all'assunzione di una guardia con conseguente aggravio delle spese a carico del bilancio. 2. ISTITUZIONE DEL SERVIZIO. L'opera di razionalizzazione dei servizi operata dalla commissione costituita nel 1868 non ha evidentemente dato gli auspicati risultati, perché il Consiglio Comunale, nella seduta del 6 novembre 1869, ha chiesto alla Giunta Municipale di imputare nel bilancio di previsione del 1870 alla categoria IV, una spesa di lire 970 e cioè 720 per lo stipendio e 250 per il vestiario, da destinare ad un'eleggenda guardia da utilizzare nel capoluogo e nelle frazioni per far rispettare le norme di polizia urbana e le leggi daziarie. Alla seduta erano presenti 15 consiglieri e la proposta, approvata con 11 voti ha ottenuto il superiore visto favorevole con atto n. 7333 l'11 novembre 1869. La Giunta Municipale, nella seduta XI di domenica 26 dicembre 1869, alle ore 11, sotto la presidenza di Carlo Pironi, aderendo alla volontà espressa dal consiglio nella seduta del 6 novembre 1869 ha adottato il seguente atto deliberativo: “Visto l’avviso di concorso, protocollo n. 1895, pubblicato il 28 novembre 1869 con invito per chiunque aspiri al posto di guardia municipale di presentare domanda corredata dai voluti documenti entro il termine del 14 dicembre 1869; Visto che hanno chiesto di partecipare al concorso: 1. Chiarabelli Michele fu Luigi di Bondeno 2. Bulgarelli Luigi di Giuseppe di Bondeno 3. Poletti Achille di Annibale di Bondeno 4. Cottica Francesco di Contardo di Bondeno; Visto che i quattro aspiranti il 21 dicembre sono stati assoggettati dall'Assessore Cav. Dr. Francesco Bottoni ad esperimento per la compilazione di verbali e di rapporti letti poi nella stessa adunanza; Visto l'art. 93 della legge Comunale e Provinciale, autorizzante la Giunta Municipale a nominare i salariati; Visto l'esito delle votazioni segrete per ognuno dei concorrenti, effettuata con palle bianche e nere, e preso atto del risultato seguente: Votanti quattro, maggioranza assoluta voti tre. 1. Chiarabelli Michele: voti favorevoli 2, voti negativi 2; 2. Bulgarelli Luigi: " " 1, " " 3; 3. Poletti Achille: " " 2, " " 2; 4. Cottica Francesco: " " 4, " " 0, DETERMINA Salva la superiore approvazione, l'eletto Cottica Francesco assumerà le proprie incombenze il 1° gennaio 1870 con i compiti seguenti: a) Sorveglianza ed esecuzione dei Regolamenti comunali di Polizia Urbana, Rurale, Stradale, di Igiene, Annonario e Daziario; b) Di tutte le disposizioni scaturite da leggi, regolamenti interessanti la sicurezza pubblica, le acque, nonché quelle speciali degli agenti di P. S. La divisa sarà uguale a quella delle guardie municipali di Ferrara con la variante che nel chepì sarà apposta l'arma municipale di questo comune ed i bottoni saranno gialli anziché bianchi. Il Signor Presidente resta incaricato di procurare, dal comune di Ferrara, una copia del Regolamento disciplinare per quelle guardie affinché serva di norma a questo Municipio”. 3. NORMATIVA IN MATERIA DI VIOLAZIONI VIGENTE AL TEMPO DELLA GUARDIA MUNICIPALE F. COTTICA. E' appena il caso di ricordare che nel 1869 l'attività amministrativa dei comuni era disciplinata dalla legge 28 ottobre 1859, modificata con la legge 20 marzo 1865, n. 2248, trasformata, dopo diverse proposte, nel T.U. della legge comunale e provinciale approvato con R.D. 10 febbraio 1889. Di quel testo unico, per quanto riguarda l'attività di polizia locale, si riportano gli articoli 175, 176, 177 e 178, per evidenziare quanto fosse considerata grave la violazione delle norme contenute nei regolamenti comunali e quanto complessa fosse la procedura per definire le sanzioni. Art. 175. Saranno soggetti alle pene sancite dal codice penale i contravventori ai regolamenti vigenti, o che venissero fermati in esecuzione della legge per l'esazione delle imposte speciali dei comuni, per regolare il godimento dei beni comunali, per l'ornato e la polizia locale, ed agli ordini e provvedimenti a ciò relativi dati dai prefetti, dai sottoprefetti e dai sindaci. Art. 176. Per l'accertamento delle semplici contravvenzioni ai regolamenti locali basterà, sino a prova contraria, la deposizione asseverata con giuramento nelle 24 ore dinanzi al sindaco, di uno degli agenti del comune o degli agenti della forza pubblica contemplati dal codice di procedura penale. Art. 177. Sia prima che dopo la deposizione, il sindaco chiamerà i contravventori davanti a se con la parte lesa onde tentare la conciliazione. Il verbale di conciliazione acconsentito e firmato da ambo le parti col sindaco esclude ogni procedimento. Quando non vi esista parte lesa, il contravventore sarà ammesso a fare oblazione nell'interesse pubblico. Art. 178. Non riuscendo l'amichevole componimento, i processi verbali asseverati come nell'articolo 176 saranno immediatamente trasmessi dal sindaco, per l'opportuno procedimento, al pretore che ne spedirà ricevuta. UN OMAGGIO DI ANTONIO BENINI A FRANCESCO COTTICA. L'archivio comunale non dispone di documenti in grado di provare l'impegno professionale della guardia municipale per assolvere ai numerosi compiti elencati nella deliberazione di nomina, in un periodo caratterizzato dalle rotte del Po che, nel 1872 e nel 1879 hanno sommerso l’intera parte occidentale del comune compreso il capoluogo, alle quali hanno fatto seguito i lavori per la costruzione della ferrovia “Suzzara – Ferrara” (1887/1888), l’apertura delle vie di collegamento fra Piazza Garibaldi la via Provinciale e la stazione (abbattimento di due case sul lato nord di Piazza Garibaldi per l’apertura di Via T. Bonati, costruzione di un ponte in legno sul Canale della Bova fra Via T. Bonati e la Via Provinciale e costruzione del Viale della Stazione fra la Via Provinciale e la stazione ferroviaria), i grandi lavori di redenzione dalle acque del territorio, conclusi con l'apertura ufficiale della “Botte Napoleonica” (25 febbraio 1898) e di demolizione e ricostruzione del ponte sul Panaro fra Bondeno e San Giovanni (gennaio - dicembre 1898). I grandi lavori per la redenzione e la trasformazione del territorio e le lotte esplose fra le centinaia di operai forestieri ed i pochi locali che avevano abbandonato il mondo agricolo, dalla seconda metà dell'Ottocento ed i primi anni del Novecento, lasciano pensare poi che un solo agente, collocato in una situazione che ha investito la maggior parte del territorio comunale, ed in maniera importante il centro-capoluogo (costruzione del nuovo Canale di Burana per il suo collegamento con la Botte e dell’Emissario di Burana dalla Botte verso Ferrara, costruzione della strada per la stazione, della stazione ferroviaria e del ponte ferroviario sul Panaro ed infine della costruzione del Ponte in ferro fra Bondeno e San Giovanni in sostituzione di quello in muratura), protrattasi peraltro per un così lungo periodo, lo abbiano impegnato in modo totale e proprio per tale motivo sembra ragionevole supporre che il pittore A. Benini abbia voluto gratificarlo ed inserirlo nel grande dipinto, tuttora presente fra le opere della Pinacoteca Comunale, per ricordare l'inaugurazione della Botte, iniziata durante l’occupazione Napoleonica, ma conclusa ed inaugurata nel 1899. L'artista, infatti, in un incontro ideale ha riunito Napoleone I, Umberto I, T. Bonati ed i componenti del Comitato Esecutivo del Consorzio Interprovinciale della Bonifica di Burana e, sullo stesso palco che ospita la rappresentanza consorziale, ha posto la guardia municipale, ma non nell'atteggiamento di chi assiste ad una parata, bensì in quella dell'operatore attento, anche in quell'occasione, ad impedire che dal retro dello stesso palco arrivino indesiderati disturbatori. Unico fra i funzionari ed i dipendenti comunali ad apparire nel grande dipinto, sembra il riconoscimento a chi ha dedicato il proprio servizio, in quei tempi lontani, alla salvaguardia del corpo sociale. 4. TESTO DEL REGOLAMENTO DELLA CIRCOLAZIONE NELLE PIAZZE PUBBLICHE Il Consiglio Comunale, Sindaco Carlo Torri, nella seduta tenuta l’8 ottobre 1904, ha deliberato ed approvato il nuovo regolamento della circolazione composto di tredici articoli. Se ne riporta il testo perché le norme resteranno in vigore fino al 1926. Il Presidente comunica all’assemblea che il regolamento di Polizia Urbana vigente non risponde più alle esigenze moderne e deve essere totalmente modificato e che intanto si propongono le disposizioni per regolamentare la sicurezza della circolazione nelle piazze e vie per la conservazione dei viali e giardini pubblici. Il Segretario da lettura del regolamento previa dichiarazione del presidente che non porgendo contestazioni si intenderà approvato articolo per articolo. Senza osservazioni il Consiglio Comunale unanime approva gli articoli 1,2 e 3, all’articolo 4 il Consigliere Marianti ricorda che il tratto di strada congiungente il ponte sul Burana e la Via Provinciale fu ricostruito dal Comune appunto per evitare il passaggio dei carri carichi di fieno per le vie del Capoluogo. Propone quindi che nel nuovo regolamento sia inclusa analoga disposizione. Dopo breve discussione il Presidente formula il seguente articolo:”Per le piazze e vie interne del paese è proibito il transito di armenti, dei carri carichi di fieno, strame, canapuli che non abbiano destinazione il Capoluogo”. Questo articolo viene approvato dal Consiglio Comunale e così tutti gli altri compresi nello regolamento proposto. Posto in votazione tutto il regolamento, lo stesso viene approvato in maniera unanime: Art. 1. E’ proibita qualunque occupazione di suolo pubblico o soggetto a pubblica servitù senza il permesso dell’Autorità Comunale. Art. 2. I saltimbanchi, i cantanti, i girovaghi, i suonatori d’organetto e simili non possono dare spettacolo negli spazi pubblici ne trattenervisi per l’esercizio della loro professione, senza uno speciale permesso dell’Autorità Comunale. Art. 3. Fuori dalle località e dalle ore da assegnarsi di volta in volta con speciale permesso dell’Autorità Comunale, è proibito sulle pubbliche piazze: a) Collocare addobbi, festoni, funi e simili; b) Pigiare uva, lavare carri, carrozze e qualunque altro oggetto; c) Strigliare cavalli ed altri animali; d) Giocare al pallone, alla palla, alla trottola e ad altro gioco qualsiasi; e) Battere e spolverare tappeti, lenzuola, coperte e simili; f) Lasciare fermi, oltre il tempo necessario per il carico e lo scarico delle merci, carri, cavalli o altre bestie da tiro; g) Battere o disseccare frumento od altri cereali, gramolare canapa, spaccare legna; h) Versare, immettere materiali immondi; i) Salire sugli alberi, sfrondandoli, inciderne la corteccia; l) Gettarvi o spandervi la spazzatura delle case, delle botteghe, dei cortili, dei balconi, o qualsiasi altra parte di immondizie; m) Recare impedimento alla libera circolazione sia con ingombri di qualsiasi specie, sia con riunioni che possono riuscire di incomodo ai passanti. Art. 4. I vasi di fiori e gli oggetti posti sui balconi o alle finestre in luogo di pubblico passaggio dovranno essere non solo assicurati, ma disposti in modo da non arrecar molestie ai passanti. Per le piazze e vie interne del paese è proibito il transito di armenti dei carri carichi di fieno, strame, canapuli con non abbiano destinazione il Capoluogo. Art. 5. Sui marciapiedi, nei giardini pubblici, nei viali ed in ogni luogo pubblico destinato pei pedoni è proibito: a) Percorrere con carrozze, carri agricoli, velocipedi e altri veicoli o mezzi di trasporto sia a mano che tirati da bestie; b) Far transitare animali da tiro, da sella o da soma; c) Spingere ruote, cerchi, cerchioni di ferro o arnesi simili; d) Introdursi con oggetti che possono imbrattare od in altra guisa recare danno o molestia ai passeggeri; e) Cogliere fiori, fare taglio o guasti alle piante; f) Danneggiare i tappeti verdi, le colonnette e sedili e simili; g) Guastare, scavalcare i fili di ferro e le altre opere di difesa delle piante e dei tappeti erbosi. Art. 6. E’ proibito il transito di animali non guidati da un numero sufficiente di persone. Non potranno affidarsi veicoli o animali a persone incapaci per età, per inesperienza, per debolezza e per qualsiasi altro motivo di guidarli o condurli senza pericolo per il trasporto di persone, derrate, merci, o di altri oggetti e non si potranno adoperare veicoli che per vizio di costruzione o per deperimento o vetustà siano pericolosi. Art. 7. Il trasporto di ogni materia atto a spandersi dovrà eseguirsi in modo che non cada sulla pubblica via. Art. 8. Ai conducenti di veicoli è vietato schioccare la frusta, fare schiamazzi in veruno modo con clamori, fischi od altrimenti, gareggiare di velocità con altri veicoli, spingere a corsa rapida i veicoli e le bestie da tiro, da sella che si dovranno anzi condurre sempre a piccolo trotto. I veicoli e le bestie da tiro e da sella dovranno condursi al passo nei risvolti e nei crocicchi di vie, di ponti, in tutte le discese e ovunque vi sia concorso di persone. Art. 9. Il proprietario di veicoli e delle bestie da tiro, da sella o da soma è responsabile, a norma di legge, delle ammende, del riparamento dei danni e delle spese alle quali fosse condannata qualsiasi persona incaricata di condurre il veicolo o le bestie. Art. 10. Chi intende esporre all’esterno delle botteghe o delle abitazioni tanto al piano terra quanto ai piani superiori, tende, insegne e vetrine, castelli, frontoni, merci d’ogni genere e qualunque specie di richiamo con sporgenza anche minima sull’area comunale o privata soggetta a pubblico passaggio, deve riportarne licenza per iscritto dall’Autorità Comunale. Per tutte le legende esposte alla pubblica vista si dovrà poi ottenere una speciale approvazione. Qualunque variazione che si volesse introdurre nella forma ovvero nella dicitura delle insegne o legende esposte, importa l’obbligo di conseguire nuova autorizzazione. Art. 11. Le tende sporgenti dovranno essere all’altezza non minore di metri 2,20 dal suolo. Lo sporto delle tende sarà regolato secondo la particolare circostanza della località e secondo le esigenze della viabilità, ma non potrà in verun caso, eccedere la larghezza del marciapiedi. Le tende devono essere conservate sempre pulite, decenti. E’ vietato tenerle spiegate di notte pur in tempo di pioggia. Art. 12. Saranno abrogate le disposizioni contrarie al presente regolamento. Art. 13. Le contravvenzioni saranno punite con le pene sancite dalla Legge Comunale, senza pregiudizio delle altre pene che fossero comminate dal Codice Penale o da altre leggi e regolamenti in vigore. INTRODUZIONE Premessi la deliberazione consiliare che ha istituito il Servizio di Polizia Municipale di Bondeno, un piccolo stralcio della Legge Comunale e Provinciale vigente nella seconda metà dell’Ottocento, il richiamo all’inserimento di Francesco Cottica nel grande dipinto realizzato da A. Benini ed il testo del regolamento per la sicurezza della circolazione nelle piazze pubbliche deliberato nell’anno 1904, è stato formato l’elenco degli argomenti che costituiscono i paragrafi seguenti, consultando gli indici delle deliberazioni adottate dal Consiglio, dalla Giunta, dai Commissari Prefettizi e dai Podestà, conservate presso l’archivio storico comunale. Sono state così estrapolate deliberazioni intere, ma anche parti di atti nei quali il Servizio di P.M. è inserito fra i vari argomenti trattati in quella seduta, quindi senza variare la numerazione dei paragrafi stessi si è proceduto a raggrupparli in cinque capitoli ai quali sono stati assegnati i titoli di: - Organizzazione amministrativa comunale dal 1907; - Ordinamento della Polizia Municipale dal 1921; - Ordinamento dei Servizi Comunali dopo il 25 aprile 1945; - Costituzione del Corpo delle Guardie Municipali; - Costituzione della Ripartizione Polizia Municipale, Attività Produttive e Nettezza Urbana. ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA COMUNALE DAL 1907 5. ADOZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO ED AUMENTO DELLA PIANTA ORGANICA. La vita del comune, andata avanti senza grandi mutamenti dall'Unità d'Italia ai primi anni del Novecento, dal 28 luglio 1907 al 17 febbraio 1908 ha percorso un passaggio importante e difficile, conclusosi con l'insediamento di un nuovo consiglio comunale, per la prima volta a maggioranza socialista. Cosa era successo? Secondo la legge elettorale in vigore nei primi anni del Novecento, i comuni procedevano al rinnovo del consiglio comunale anche con l'indizione di elezioni parziali. I consiglieri cioè, estratti a sorte in ragione di un terzo e come tali considerati decaduti per fine mandato, erano surrogati mediante lo svolgimento di un turno elettorale parziale. Il 28 luglio 1907, gli elettori di Bondeno chiamati alle urne, pur non modificando col loro voto la maggioranza in carica, introdussero l'opposizione socialista, frantumando una maggioranza già da tempo disomogenea, divisa al suo interno su questioni di non poco conto, quali le funzioni dell'amministrazione comunale nel governo della cosa pubblica. La maggioranza consiliare, anche se percorsa da alcune idee non accettate dall’intero consesso, profondamente colpita dal responso delle urne, ritenendo troppo ingombrante e di difficile gestione il nuovo consiglio in presenza del gruppo socialista (sette unità su trenta), concluse che l'unica via percorribile per ripristinare i numeri della compagine consiliare fosse rappresentata dalle dimissioni anticipate, rassegnate precipitosamente, nonostante le proteste dei nuovi eletti di area socialista all'inizio del loro mandato, per andare a nuove elezioni. L'azione posta in atto dal consiglio ha avuto come conseguenza l'affidamento della gestione provvisoria del comune ad un commissario prefettizio, nominato dal prefetto dal 30 agosto 1907 nella persona del dottor Domenico Borsatti. Il commissario, nonostante la provvisorietà dell'incarico, non ha limitato la sua azione alla preparazione delle elezioni svoltesi regolarmente nel febbraio dell'anno successivo, ma ha posto mano anche al riordino dell'organizzazione comunale, redigendo e deliberando un nuovo regolamento generale per gli impiegati e salariati del comune, in sostituzione di quello vigente. Il Regolamento, deliberato dal funzionario governativo con atti del 26 settembre e 12 dicembre 1907, in ottemperanza di quanto prescritto dall'art. 9 della Legge 7 maggio 1902, n. 144 è stato approvato dalla Giunta Provinciale Amministrativa il 17 dicembre 1907. Il provvedimento, dato atto che era stato compilato sulla base di criteri pratici e moderni ed inoltre che gli aumenti della pianta organica e del trattamento economico erano giustificati dalle leggi in vigore, dalle necessità dell'ente e dalle favorevoli relazioni commissariali di accompagnamento, previde l'impostazione del nuovo ordinamento comunale su quattro divisioni, comprendenti otto uffici. Alla divisione III, competente nelle materie di Polizia, Igiene ed Assistenza sanitaria, fece capo l'ufficio VII, cioè l'Ufficio Sanitario al quale furono affidati: "Igiene e sanità pubblica - Servizio medico, ostetrico e veterinario - Polizia urbana e rurale - Vaccinazione Malaria - Pellagra - Risaie - Servizio Necroscopico - Vigilanza igienica sanitaria sulle abitazioni, sulle bevande e sugli alimenti". Lo stesso atto indicò che alla Guardia Urbana spettava lo stipendio annuo di lire settecentoventi, oltre al vestiario nella misura di lire sessanta ed all'indennità di alloggio, mentre il quadro riassuntivo finale riportò l'organico delle quattro divisioni comprendente novantasette dipendenti, ossia cinquantasei impiegati e quarantuno salariati. Il ruolo organico degli impiegati e salariati, allegato al regolamento generale, nell'ambito dell'organico della Divisione III, indicò che l'unica "Guardia urbana", inquadrata fra il personale salariato, godeva di un trattamento fisso annuale di L. 720 oltre al vestiario ed all'indennità di alloggio, aumentato poi a L. 780 nel 1907 con l'approvazione del regolamento stesso da parte della Giunta Provinciale Amministrativa. 6. ADOZIONE DEL CAPITOLATO DI SERVIZIO DEL PERSONALE. Ad alcuni anni di distanza, il "Capitolato di servizio, ruolo organico e disposizioni per il conferimento di assegni di riposo al personale salariato", già previsto dalle disposizioni transitorie del regolamento del 1907, ma deliberato dal Consiglio comunale nelle sedute del 27 agosto e 8 ottobre 1911, 14 e 21 dicembre 1913 e 21 giugno 1914 con riferimento al regolamento generale, al capo I, articolo 1, divise il personale salariato in sette categorie, assegnando la figura del Vigile urbano (non denominato guardia urbana nell'occasione), alla categoria III, precisando però che rientravano fra i salariati gli inservienti con funzioni materiali o prestatori di opera meramente manuale (art. 2) e che tutti i salariati, alle dirette dipendenze del Sindaco, della Giunta e dei capi degli uffici comunali, avrebbero vestito, in servizio, l'uniforme adottata dalla Giunta (art. 3). L'intero Capo III fu dedicato alla figura del "Vigile Comunale" (denominato non più Guardia urbana o Vigile urbano), nominato allo scopo di curare l'osservanza dei regolamenti e delle disposizioni municipali e di cooperare alla esecuzione delle leggi e regolamenti e delle disposizioni governative, sulla parte di spettanza del comune, rendendo necessario con ciò, all'atto della nomina, l'obbligo del giuramento, prescritto dalle leggi per poter compiere le funzioni di agente della forza pubblica (art. 10). Il successivo art. 11, stabilì l'obbligo di considerarsi in servizio permanente in qualunque circostanza ed in qualunque ora e non mai dispensato dal sorvegliare attentamente affinché fossero osservate le leggi, i regolamenti e le ordinanze governative e municipali, mentre con gli artt. 12 e 13 stabilì le modalità del corretto comportamento per accertare le contravvenzioni, per rispondere ai cittadini e per richiedere la cooperazione degli agenti della forza pubblica quando ciò fosse stato indispensabile per l'esercizio della funzione di vigile. Il ruolo organico, nell'ambito dell'Ufficio sanitario, indicò che al vigile comunale spettava un salario complessivo di lire 1320, contro la somma di lire 2000 spettante all'assistente tecnico dell'ufficio tecnico, che come il vigile era aggregato al personale salariato, mentre i contributi annuali del comune, corrisposti sulla base degli assegni iniziali, per il vigile comunale ammontarono a lire 100, contro lire 116,66 versati per l'assistente tecnico e per i due agenti del dazio. 7. ISTANZA DI COTTICA FRANCESCO E SUA SURROGAZIONE. Mentre era in atto l'adozione del capitolato di servizio dei salariati comunali, la Giunta Municipale, nella seduta del 5 settembre 1911 (Sindaco: Ugo Lugli) prese in esame un'istanza presentata da Cottica Francesco, finalizzata ad ottenere un compenso per il maggior servizio prestato oltre il termine utile al conseguimento della pensione. La giunta, ritenuto che il richiedente (nato a Bondeno da Contardo il 23 marzo 1843), dopo aver maturato il trentacinquesimo anno di servizio nell'anno 1904, volontariamente, aveva preferito rimanere in servizio per ulteriori sei anni, conseguendo notevoli aumenti di salario e dell'assegno di pensione, rimise l'argomento all'esame del Consiglio Comunale che respinse l'istanza stessa. In seguito al responso del consiglio, F. Cottica, (deceduto a Bondeno il 17 luglio 1924), cessò dal servizio e fu sostituito da Pederzini Luigi. Va ricordato inoltre il tentativo fatto dall'aspirante guardia municipale Cottica Carlo di Francesco. Nato a Bondeno il 18 dicembre 1878, nel 1911, all'atto dell'istanza formulata dal padre, aveva chiesto di partecipare al concorso bandito il 5 settembre 1911, ma la commissione, insediata dalla giunta il 19 settembre successivo, lo escluse perché essendo trentaduenne, aveva superato il limite di età previsto dal regolamento. Assunto comunque alle dipendenze del comune con diverso incarico, dal 1914 al 1918 ha prestato servizio come impiegato presso l'ufficio Ragioneria in sostituzione del titolare Nordi Giuseppe chiamato alle armi. Collocato a riposo a domanda, il 30 giugno 1920, all'età di quarantadue anni ha ottenuto la liquidazione di lire 904,24, corrispondente a tanti dodicesimi dell'assegno iniziale per quanti erano stati gli anni di servizio prestati, aumentati degl'interessi del due e cinquanta per cento per gli stessi anni. 8. ENTRATA IN SERVIZIO DI PEDERZINI LUIGI. In data 16 dicembre 1911, la giunta presieduta da Ugo Lugli, con riferimento al concorso bandito per la copertura di un posto di guardia comunale ed alla conclusione del concorso stesso, deliberò la nomina del concorrente classificatosi al primo posto, signor Pederzini Luigi, assegnando al medesimo lo stipendio provvisorio di lire 780 annue e ciò in attesa che la giunta provinciale amministrativa restituisse, regolarmente approvata, la pianta organica del personale salariato che aveva portato lo stipendio della guardia comunale a lire 1200. Pederzini Luigi nato a Bondeno l'11 aprile 1857, all'atto del concorso era dipendente del comune come cantoniere, per cui prestò servizio come guardia municipale per appena nove anni prima di essere collocato a riposo e sostituito da Rossi Onofrio. 9. REGOLAMENTAZIONE DELLA VIABILITA'. A tre anni di distanza dalla nomina della guardia Pederzini Luigi, a Bondeno capoluogo, ed a dieci anni dall’adozione del regolamento di circolazione, fu discusso ed adottato un ulteriore provvedimento in materia di disciplina della circolazione veicolare. Infatti, il 29 agosto 1914, la giunta presieduta da Ugo Lugli, deliberò il divieto di sosta per i veicoli a trazione animale nelle vie E. De Amicis e A. Costa (attuale via F. Turati), da osservarsi nei giorni di martedì, sabato e domenica, ammettendo la sola fermata per il carico e scarico nei restanti giorni della settimana. 10. ASSEGNAZIONE INDENNITA' VESTIARIO IN LUOGO DELLA VESTIZIONE. A pochi mesi di distanza dall’adozione del provvedimento per vietare la sosta nelle vie De Amicis e Costa (Via Turati), la giunta, il 19 settembre 1914, lamentò che il sistema di fornire il vestiario alle guardie comunali, al custode ed all'inserviente non aveva dato buona prova per cui decretò nell'occasione l'assegnazione di un'indennità annua di lire 120 per la guardia comunale e lire 80 per il custode e l'usciere, da liquidare in due parti uguali, il 1° aprile ed il 1° ottobre. 11. ENTRATA IN SERVIZIO DI ROSSI ONOFRIO. In data 1° agosto 1920, con deliberazione consiliare assunta in data 25 luglio precedente, vistata il 17 agosto dello stesso anno al n. 8142/Div.II, il bondenese Rossi Onofrio, in seguito a pubblico concorso è stato nominato guardia comunale, in sostituzione del dimissionario Pederzini Luigi. ORDINAMENTO DELLA POLIZIA MUNICIPALE DAL 1921 12. RIORDINO DELLA PIANTA ORGANICA DA PARTE DEL COMMISSARIO PREFETTIZIO. L'anno 1921, per l'Amministrazione Comunale, ma anche per il servizio di polizia locale, costituisce una data da non dimenticare per i grandi cambiamenti introdotti nella pianta organica dal neo commissario prefettizio Avv. E. Vento. Per inquadrare la situazione è opportuno accennare alle notizie di quel periodo, così come sono state riportate da Mons. Guerrino Ferraresi nel III volume della storia di Bondeno. Il 20 giugno 1920, il "primo patto di lavoro provinciale" nella storia delle lotte dei lavoratori della terra del ferrarese, decretò la fine del rapporto feudale dei lavoratori obbligati d'azienda, rendendo gli stessi liberi dal vincolo padronale e riconobbe contemporaneamente l'organizzazione sindacale dei lavoratori e gli uffici di collocamento. I proprietari bondenesi, allarmati dalle pretese e dalle aspirazioni dei lavoratori raggruppati nelle "leghe rosse e bianche" che riconoscevano il possesso della terra ai lavoratori, si buttarono fiduciosi fra le braccia dei fascisti, ormai alla ribalta anche se ancora in minoranza, e pur restando quasi sempre dietro le quinte per non correre rischi personali, ritrattarono i patti agrari (come il concordato provinciale di lavoro agricolo per il biennio 1920/1922) e si fecero animatori e finanziatori del nuovo movimento rivolto a smantellare la compagine socialista. Ciò, nel periodo 1920/1923, determinò, sia nel territorio comunale che in quello provinciale, aspre lotte fra lavoratori e fascisti che coinvolsero, ovviamente, anche l'Amministrazione Comunale retta da una maggioranza socialista. Il Consiglio, infatti, prese parte attiva agli eventi schierandosi con i lavoratori e nella seduta del 16 gennaio 1921, il sindaco Arturo Cavallari, dichiarò di sentire il dovere di esprimere una parola di dolore e di protesta per i fatti, tragici, verificatisi a Ferrara il 20 dicembre precedente, quindi informati i consiglieri dell'avvenuto arresto del segretario della camera del lavoro e del sindaco di Ferrara deplorò l'atteggiamento del giornale "La Gazzetta di Ferrara" che, poco rispettoso dell'autorità giudiziaria aveva inveito contro i principali esponenti delle organizzazioni economiche e politiche socialiste reclamandone l'arresto. Espressa poi la più ampia, affettuosa e fraterna solidarietà verso i compagni e colleghi inumanamente colpiti, ammonì l'autorità politica che la popolazione, stretta sempre più forte alla bandiera dei propri ideali non sarebbe stata disposta a tollerare ulteriori violenze. Il 28 gennaio 1921, come era prevedibile, un decreto del prefetto di Ferrara annullò la deliberazione adottata dal consiglio di Bondeno perché contenente "concezioni di indole politica" non consentite alle amministrazioni comunali ed il 28 aprile successivo, lo stesso prefetto affidò la gestione temporanea del comune al commissario Avv. Edoardo Vento. Questi, assistito dal segretario capo Luigi Ferrari, sostituito alla sua morte il 19 novembre successivo, dal vice-segretario in servizio dottor Girolamo Serafini, restò in carica fino alla nomina del sindaco Alessandro Marianti e della giunta, insediati nel nome del re, il 24 febbraio 1923. In una calma carica di tensione, il passaggio dall'amministrazione socialista a quella fascista avvenne in maniera solo apparentemente blanda. In pratica le cose andarono in maniera molto diversa, anche per i dipendenti comunali, che con la deliberazione adottata dallo stesso commissario il 17 luglio 1921, il funzionario, in risposta ad una richiesta avanzata dal personale del comune per ottenere un adeguamento degli assegni, non più rapportati ai più elementari bisogni della vita, dopo aver rimarcato che l'amministrazione avrebbe potuto farsi carico di nuovi e maggiori oneri fronteggiandoli con altrettante economie nei ruoli organici, dispose un ridimensionamento della pianta organica, ridotta a sessantatre unità e cioè trentuno impiegati e trentadue salariati, ulteriormente ridotti con atto successivo a cinquantotto. I posti soppressi, con conseguente licenziamento degli interessati furono quello di ingegnere capo dell'ufficio tecnico, di applicato di seconda classe (in soprannumero), di addetto all'ufficio anagrafe, di applicato di seconda classe addetto all'ufficio di stato civile, di due messi rurali di prima classe e di un messo comunale di seconda classe. I posti soppressi, ma vacanti al momento della deliberazione, riguardarono invece tre applicati generici ed un applicato capo dell'ufficio anagrafe, un applicato dell'ufficio assistenza, di un medico condotto veterinario e di un segretario addetto alle scuole elementari. Il drastico ridimensionamento della pianta organica ha inciso pesantemente sulle quattro sezioni che costituivano la compagine comunale, con la sola eccezione della nuova sezione terza "Sanità-Igiene e Polizia", nella quale venne inserito il nuovo posto di "Capo-Guardia", con i posti di guardia semplice aumentati da uno a tre. 13. CONFERMA IN SERVIZIO DI ROSSI ONOFRIO. Il giorno 1° febbraio 1922, il commissario prefettizio con propria deliberazione confermò stabilmente nel posto di "Guardia municipale" Rossi Onofrio, dando atto nella stessa che l'interessato, durante il tempo trascorso alle dipendenze del comune aveva dato prova di zelo e operosità tali da meritare senz'altro la conferma. 14. ENTRATA IN SERVIZIO DELLA SECONDA GUARDIA VERONESI PAOLO. Con deliberazione commissariale adottata il 26 settembre 1922 è stato nominato "Guardia Municipale", in via precaria ed in attesa del bando di concorso per la copertura dei posti ancora vacanti, Veronesi Paolo fu Mauro, mutilato di guerra. Il nominato, con deliberazione adottata poi dalla Giunta Municipale il 13 febbraio 1924 (punto n. 41) sarà confermato in pianta stabile, ma morirà prematuramente il 17 novembre 1932, lasciando la moglie e quattro figli senza alcun sostegno. 15. ENTRATA IN SERVIZIO E DIMISSIONI DELLA TERZA GUARDIA MARI DIOGENE. Ancora con deliberazione commissariale adottata il 2 dicembre 1922 venne nominato "Guardia Municipale", in via precaria ed in attesa dell'espletamento del regolare concorso, Mari Diogene di Albino, ex carabiniere, ma il 19 novembre 1923 l'interessato ha poi chiesto di rassegnare le dimissioni e la Giunta Municipale, accolta l'istanza a far data dal giorno 1 dicembre successivo ha comunicato la vacanza del posto all'Opera Nazionale per il collocamento dei mutilati ed invalidi di guerra. 16. ADOZIONE DEL REGOLAMENTO DI CIRCOLAZIONE. L'anno 1923 vide la luce il Regolamento comunale della circolazione per le vie pubbliche. Adottato dal consiglio il 12 dicembre di quell'anno ed inserito poi nel regolamento di Polizia Urbana adottato nel 1927 è rimasto in vigore fino all'entrata in vigore del Codice della Strada, approvato con D.P.R. 15 giugno 1959, n. 393. 17. CONCORSO PER LA COPERTURA DI DUE POSTI DI GUARDIA COMUNALE. Ad un anno di distanza, la giunta, con deliberazione in data 9 aprile 1924, preso atto che l’organico del personale dipendente, relativamente alla sottosezione "Guardie comunali", prevedeva quattro posti, due soli dei quali erano al momento coperti (Rossi Onofrio e Veronesi Paolo), indisse pubblico concorso per la copertura dei due posti vacanti, fissando la scadenza del relativo bando per il 31 maggio 1924. Il 14 giugno successivo, la stessa giunta deliberò le modalità per l'esame dei documenti e la formazione della graduatoria di merito dei posti vacanti di guardia comunale messi a concorso e con lo stesso atto nominò la commissione esaminatrice con la composizione: Marianti Alessandro (Sindaco), Guidoboni Ambrogio (assessore alla P.M.), Pisanò dr. Luigi (1° Segretario della Prefettura di Ferrara), Ghedini Cav. Giuseppe (Segretario Provinciale dei Comuni), Placci Cav. Emilio (Segretario del Sindacato dipendenti Enti Locali). 18. NOMINA DELLE DUE GUARDIE PARESCHI MARIO E VENTURI REDESILDO. Procedendo oltre, va osservato che la Giunta Municipale, nella seduta del 22 luglio 1924, preso atto che il concorso esperito il 31 maggio precedente non aveva dato esito soddisfacente perché la maggioranza degli aspiranti non era risultata in possesso dei titoli minimi prescritti, dopo aver esaminato la documentazione prodotta da Pareschi Mario e Venturi Redesildo, bondenesi, ex combattenti e cittadini circondati dalla generale e migliore stima, deliberò la loro assunzione in servizio, in via precaria e revocabile, per la copertura dei due posti vacanti di guardia-messo dal 12 e 22 luglio successivi, giustificando l'assunzione stessa con la necessità di procedere alla tempestiva notifica delle iscrizioni nelle matricole delle tasse. Con successivo atto, adottato nella seduta del 12 ottobre 1924, con riferimento al bando di concorso per la copertura di due posti di guardia municipale e sulla scorta della relazione predisposta dalla commissione giudicatrice nella data del 10 settembre precedente, Pareschi Mario fu Giovanni e Venturi Redesildo di Antonio furono poi nominati guardia-messo. 19. ROSSI ONOFRIO CHIEDE L'ISTITUZIONE DEL POSTO DI CAPO DELLE GUARDIE COMUNALI. Alla fine del 1924, Rossi Onofrio, in servizio dal 1920 con la qualifica di "Guardia semplice", anche se impiegato come "Capo Guardia" del comune, chiese l'istituzione del posto di "Capo delle guardie Municipali", così come era stato fatto dal comune di Portomaggiore. La Giunta, nella seduta del 26 dicembre 1924 considerò giustificata la richiesta e la trasmise al Consiglio Comunale che, non disattendendo il pronunciamento della giunta, deliberò la modifica della pianta organica il 17 gennaio 1925 (Deliberazione del Cons. Com. in data 17 gennaio 1925 approvata dalla G.P.A. con atto n. 1357/2-1 in data 3 marzo 1925). 20. MODIFICA UNIFORME DELLE GUARDIE. Su proposta del Capo delle Guardie f.f., la Giunta Municipale nella seduta dell'11 marzo 1925 deliberò che la divisa da fatica delle guardie comunali, oltre ai pantaloni lunghi comprendesse anche i pantaloni "tipo cavalleria" di fustagno nero, da completarsi con gambali di cuoio o mollettiere di colore nero. 21. ROSSI ONOFRIO VIENE PROMOSSO CAPO DELLE GUARDIE. Nel mese di aprile, la Giunta Municipale (seduta del 10 aprile 1925), facendo riferimento alla deliberazione consiliare del 17 gennaio precedente, con la quale era stata approvata la revisione della pianta organica ed istituito il posto di "Capo delle Guardie", preso atto che dal 1° agosto 1920 tale funzione era stata disimpegnata con capacità dall'agente Rossi Onofrio, deliberò che il medesimo, dal 1° maggio successivo, fosse promosso al grado di "Capo delle guardie comunali", col nuovo salario di lire 5800 annue, aumentate dell'assegno complementare fluttuante di lire 1800, oltre agli aumenti periodici già maturati nel vecchio grado ed ai miglioramenti di carriera conseguiti come ex combattente, ferito e decorato di guerra. 22. ASSEGNAZIONE PORTO D'ARMI ALLE GUARDIE. Nell'ambito di una deliberazione adottata dalla Giunta Municipale il 1° luglio 1925 per confermare a favore del personale comunale, anche per il secondo semestre, l'assegno complementare mensile di cinquanta lire, al punto n. 176 dello stesso atto fu inserita l'autorizzazione della spesa relativa al conseguimento delle licenze di porto d'armi per le quattro guardie comunali in servizio. 23. ADOZIONE DEL CINTURONE E DELLA FONDINA E MANDATO AL SEGRETARIO PER IL REGOLAMENTO. Su proposta del capo delle guardie, la Giunta Municipale nella seduta del 26 gennaio 1926 deliberò che dal 1° febbraio dell'anno corrente, l'uniforme delle guardie municipali fosse dotata di cinturone e bandoliera con fondina, dello stesso modello adottato dal comune di Ferrara, mentre il 25 agosto successivo, diede mandato al segretario comunale di studiare e predisporre, sulla falsariga di quello da poco adottato dalla città di Ferrara, un regolamento per disciplinare il servizio di polizia municipale. 24. NUOVO ORDINAMENTO DELLA POLIZIA MUNICIPALE. Dal mandato accordato dal sindaco (dr. A. Marianti) al segretario comunale (dr. G. Serafini) il 25 agosto 1926, trascorsero otto anni prima che il regolamento per la disciplina del servizio di polizia municipale fosse adottato con atto del podestà dr. Giuseppe Covezzi. All'adozione del regolamento potrebbe aver contribuito, in modo significativo, l'entrata in vigore del nuovo testo unico della legge comunale e provinciale, approvato con R.D. 3 marzo 1934, n. 383 che, fra le altre cose, ha modificato le procedure in atto per l'accertamento e la definizione delle violazioni ai regolamenti comunali con gli articoli dal 107 al 110 e confermato con l'articolo 55, quanto già previsto dall'articolo 153 del R.D. 4 febbraio 1915, n. 148 in materia di eliminazione del danno arrecato dal fatto contravvenzionale accertato. La deliberazione podestarile, avente per oggetto: "Ufficio di Polizia Municipale - Ordinamento", fu assunta il 17 aprile 1934 con riferimento ad analogo provvedimento del 17 dicembre 1932, in forza del quale erano stati riuniti organicamente i vari servizi amministrativi pertinenti alla polizia ed all'igiene in ambito comunale, ponendo gli stessi in capo ad un solo funzionario alle dipendenze dei sanitari responsabili (Ufficiale sanitario e Veterinario) e ciò in attesa della possibilità legale di costituire un'apposita ripartizione polizia alla quale preporre un funzionario di grado adeguato. L'atto, sul piano amministrativo, pose i servizi in capo al funzionario del reparto "Sanitario e Veterinario", individuato nell'applicato di prima classe, abilitato anche alle funzioni di segretario comunale, Bignozzi M° Giorgio. Il nuovo ordinamento, previde che dal 1° maggio 1934 le attribuzioni dell'ufficio riguardassero: 1) La sovrintendenza delle Guardie Comunali ed il disbrigo delle pratiche inerenti alle contravvenzioni con esclusione del servizio di cassa delle conciliazioni, affidato all'Ufficio Economato. 2) Il servizio segreteria degli uffici Sanitario e Veterinario e particolarmente statistiche delle cause di morte, della morbilità, profilassi antimalarica e tenuta dei relativi schedari; servizio delle levatrici; elenco dei poveri e statistiche sanitarie. 3) La Polizia Mortuaria, ossia vigilanza sulle ordinarie sepolture, tenuta dei registri prescritti, delle esumazioni ordinarie e straordinarie. 4) La Polizia Edilizia, cioè la vigilanza sull'osservanza del Regolamento di Polizia Edilizia, relativamente a tutto ciò che era connesso col servizio delle guardie comunali. 25. DECESSO DI VERONESI PAOLO E CONCORSO PER LA SURROGAZIONE. Ritornando alle variazioni intervenute nell'organico delle guardie comunali, va rilevato che la prematura morte di Veronesi Paolo di Mauro, avvenuta il 17 novembre 1932, ha indotto il podestà ad adottare, il 26 febbraio 1933, due distinti atti riguardanti: a) l'assegnazione alla famiglia del deceduto (composta dalla vedova e da quattro figli senza alcun sostegno) di un'indennità, ai sensi dell'articolo 36 del regolamento organico, ammontante a tante mensilità dell'ultimo stipendio goduto per ogni anno di servizio prestato dal defunto; b) l'apertura del pubblico concorso per la copertura di un posto di vigile-sanitario, da retribuire con lo stipendio di L. 4800 oltre all'indennità complementare fluttuante di L. 1400 e di caro viveri. 26. NOMINA E DESTITUZIONE DELLA GUARDIA MESCHIARI NICOLA. Il concorso pubblico, concluso il 30 maggio successivo ha permesso al podestà di deliberare il 15 luglio 1933 la nomina, fra i due concorrenti Meschiari Nicola di Vittorio e Zanella Giuseppe di Enrico, classificatisi alla pari, di Meschiari Nicola, perché invalido di guerra e della causa nazionale, con assegnazione al medesimo della qualifica di guardia-messo in prova. A sei mesi di distanza, un rapporto inviato dal questore di Ferrara al podestà (atto n. 178 in data 4 gennaio 1934) ha notificato che Meschiari Nicola era stato denunciato all'autorità giudiziaria per porto abusivo di arma da fuoco e minaccia a mano armata, accertati in Ferrara mentre l'interessato era in stato di ubriachezza. In relazione all'accaduto, il podestà, il 6 gennaio 1934 ha deliberato l'inizio del procedimento disciplinare e la sospensione dalle funzioni di guardia-messo in prova, in attesa dell'esito dei due procedimenti, penale ed amministrativo. Con la sentenza, pronunciata dal pretore di Ferrara il 7 luglio successivo, Meschiari Nicola, dichiarato colpevole, è stato condannato a cinque giorni di arresto per il reato di cui all'articolo 699 del Codice Penale ed in relazione a ciò è incorso nella revoca dal grado e dall'impiego. 27. NOMINA DELLA GUARDIA CAPPI AGOSTINO. Ad oltre un anno di distanza, il podestà, con atto adottato il 12 febbraio 1936 ha dichiarato aperto il pubblico concorso per la copertura del posto di guardia comunale che si era reso vacante con la revoca e destituzione di Meschiari Nicola. Il bando, pubblicato dal 1° al 31 marzo successivi ha indicato che al posto era assegnato lo stipendio di L. 4800, maggiorato delle indennità complementare fluttuante di L. 1500, di bicicletta (introdotta per la prima volta, ma non quantificata), di vestiario e di caro viveri, al lordo delle riduzioni di legge. Il 16 maggio successivo, il podestà, in attesa di provvedere alla regolare copertura del posto di ruolo resosi vacante, dovendo ricorrere a personale avventizio per l'espletamento dei servizi di vigilanza, dopo aver verificato la regolarità dell'istanza e dei documenti presentati dal bondenese Cappi Agostino di Fioravante ha deliberato la sua assunzione, in maniera precaria, per il periodo 1° giugno - 31 dicembre 1936. L'incarico, vista la buona prova fornita, e considerato che permanevano i giustificati motivi che avevano determinato l'incarico stesso è stato confermato il 31 dicembre 1936 ed il 1° luglio 1937 per il primo e secondo semestre dello stesso anno. Adducendo gli stessi motivi posti alla base della conferma per l'anno 1937, con atto del 5 gennaio 1938 l'incarico sarà prorogato fino al 31 dicembre dello stesso anno. Il 23 luglio 1938, il podestà venne sostituito dal commissario prefettizio Signor Torri Cav. Antonio Aroldo e questi, con deliberazione adottata il 20 agosto successivo nominò la guardia comunale Cappi Agostino in pianta stabile. Nella deliberazione, l'estensore precisò che l'interessato aveva partecipato regolarmente al concorso bandito il 12 febbraio 1936, cioè tre anni dopo l'entrata in vigore del R.D. 23 marzo 1933, n. 227, contenente benefici per coloro che avevano superato i limiti di età, se in possesso di benemerenze fasciste. Avendo quindi, a distanza di ventisei mesi, ampiamente documentato, oltre al superamento del concorso, il diritto al godimento dei benefici suddetti, si erano realizzate le condizioni per la nomina in pianta stabile, tenuto anche conto dell'avvenuto compimento del biennio di prova con esito favorevole. 28. DECESSO DI PARESCHI MARIO E SUA SURROGAZIONE CON VERGNANI ALFIO. Il 21 maggio 1937, la guardia semplice Pareschi Mario, in servizio dal 27 luglio 1924 morì prematuramente ed in sua sostituzione, con deliberazione adottata dal podestà G. Covezzi il 31 luglio successivo è stato nominato con le funzioni di vigile sanitario e prescindendo dal concorso pubblico, il bondenese, reduce dall'Africa Orientale, Vergnani Alfio di Alfredo, di anni ventisei, già in servizio straordinario e precario, in forza di precedente atto adottato il 31 dicembre 1936. 29. NOMINA E DIMISSIONI DELLA GUARDIA POLA ALFONSO. L'ultima deliberazione adottata il 14 marzo 1938 dal podestà dr. G. Covezzi, prima della sua sostituzione col commissario prefettizio Cav. Antonio Aroldo Torri, dando atto che Vergnani Alfio era stato destinato all'attività di vigile sanitarioannonario, decretò l'assunzione dal 1° aprile 1938, in sopranumero, del bondenese Pola Alfonso di anni 37, con funzioni di guardia-messo e ciò a carattere provvisorio, col salario di L. 410,57 oltre al caro viveri di L. 52 ed all'indennità fluttuante di L. 112,56 e ciò fino al 31 dicembre 1938. L'incarico fu prorogato poi dal commissario prefettizio Torri Cav. Antonio Aroldo per l'intero 1939, ma il 1° marzo successivo l'interessato venne richiamato alle armi per cui dal 25 dello stesso mese fu corrisposto un assegno dei due terzi di L. 550 (salario) alla moglie del richiamato Signora Balboni Matilde. Il 14 ottobre 1939, il commissario prefettizio, presa in esame la pianta organica del personale avventizio avente diritto alle benemerenze belliche e fasciste di cui al D.L. 29 maggio 1939, n. 782, con riferimento alla posizione giuridica della guardia-messo Pola Alfonso deliberò l'invio dell'atto adottato alla speciale commissione per conseguire il parere favorevole, necessario per la successiva deliberazione di modifica dello stato giuridico dell'interessato. In attesa del parere, con atto in data 23 novembre 1939, il commissario ha prorogato l'incarico accordato per l'intero anno 1940, mentre il 2 marzo 1940 l'interessato è stato sistemato in pianta stabile, con decorrenza 1° aprile. Il 25 luglio 1942, però, Pola Alfonso ha rassegnato volontariamente le dimissioni a far data dal 1° agosto 1942. 30. PRIMA SEDE PER L'UFFICIO DELLE GUARDIE COMUNALI. Con deliberazione commissariale in data 3 gennaio 1939, fu finalmente approvato il preventivo di spesa per la sistemazione di alcuni locali, posti al piano terra - lato nord - del palazzo comunale, da adibire a sede degli uffici per la polizia municipale, l'igiene e la sanità, oltre ad un ambulatorio per il dottor Calogero Franco, che dalla data di incarico quale ufficiale sanitario f.f., stava operando nell'ambulatorio annesso al macello comunale di via C. Battisti. Nella sede di Via E. De Amicis, il comando di polizia municipale, con insegna "Polizia Annona", restò fino al 1963, quando, ultimate le operazioni di revisione degli elaborati riguardanti il censimento della popolazione del 1961 da parte dell’ufficio straordinario, la Giunta Municipale, per far posto agli uffici ed all'ambulatorio del nuovo Ufficiale Sanitario ha trasferito il comando stesso in una nuova sede posta in Vicolo Posta, n. 5 (terzo piano), unitamente all'ufficio Licenze di commercio e di pubblica sicurezza, retto in quei tempi, dall'applicato di prima classe Giberti Sebastiano. 31. CONTROLLO RAZIONAMENTO. La situazione determinata dalle norme sul razionamento fu all'origine della deliberazione adottata dal commissario prefettizio l'8 gennaio 1940 per l'affidamento all'ufficio di polizia municipale e più precisamente al capo guardia ed all'agente A. Vergnani, della raccolta e della trasmissione dei dati relativi all'approvvigionamento dei generi alimentari sottoposti a razionamento. Con l'anno 1941, il commissario in carica fu sostituito dal Ragionier Mario Temussi, a sua volta sostituito nell'anno 1942 dal Signor Pavani Giuseppe. 32. MODIFICA DEL REGOLAMENTO ORGANICO E PASSAGGIO DELLA POLIZIA ALLA PRIMA RIPARTIZIONE. Il reparto della polizia municipale, in seguito alle dimissioni dell'agente Pola Alfonso, si era ridotto alle quattro unità previste dalla pianta organica deliberata nel 1921, comprendente il capo guardia Rossi Onofrio, le guardie-messo Venturi Redesildo e Cappi Agostino ed il vigile-sanitario Vergnani Alfio. Con la stessa composizione il reparto ha operato principalmente nell'ambito dei controlli annonari e della repressione della borsa nera fino al 31 dicembre 1943. Il 6 agosto 1942, va ricordato poi che il commissario G. Pavani ha deliberato il nuovo regolamento organico del personale che con l'articolo 8 ha diviso gli uffici municipali in ripartizioni, separato la "polizia municipale" dall'ufficio "Igiene e Sanità" per trasferirla nella "Prima-Ripartizione-Segreteria", comprendente gli uffici del segretario capo, del vice-segretario, dell'archivio, del protocollo, delle segreteria-copia e spedizione della corrispondenza. 33. NOMINA DELLA GUARDIA MUNICIPALE PISA LINO. Motivando la deliberazione con le dimissioni di Pola Alfonso, il commissario prefettizio ha nominato, per un semestre, con decorrenza 1° gennaio 1944, Pisa Lino guardia municipale. L'interessato è stato riconfermato per il secondo semestre 1944 e per l'intero 1945, ma dopo il 25 aprile 1945 non è stato più riammesso in servizio. ORDINAMENTO DEI SERVIZI COMUNALI DOPO IL 25 APRILE 1945 34. NOMINA DELLE GUARDIE FRAZZOLI ERTES, BRACCIOLI MARIO, BERTARINI AUGUSTO, PAGNONI FERRUCCIO E PEDARZANI ADLER. La prima deliberazione dell'anno 1945 porta la data del 27 aprile e fu adottata dalla giunta provvisoria, nominata dal Governatore alleato Tenente Adamans, con la composizione seguente: Sindaco: Cavallari Arturo. Assessori effettivi: Tassinari Demetrio (ViceSindaco), Guandalini Anselmo, Zerbini Ercoliano e Poletti Curzio. Assessori supplenti: Guerzoni Armando e Melloni Cesare. Segretario: Bignozzi M° Giorgio. Il primo atto deliberativo del 30 aprile successivo ebbe come oggetto la "nomina provvisoria di personale in sostituzione di quello destituito". Furono nominati: Braccioli Mario, Frazzoli Ertes e Bertarini Augusto, con l'assegnazione della funzione di "Guardia-Comunale" a Frazzoli Ertes. L'atto venne seguito, in data 26 maggio dalla deliberazione di nomina di Bertarini Augusto a "Guardia Comunale", in via assolutamente provvisoria e precaria. Il 15 settembre successivo, la Giunta municipale confermò Bertarini Augusto, Braccioli Mario e Frazzoli Ertes negli incarichi di guardie municipali, mentre il 27 dicembre, furono assunti in via temporanea e precaria, col salario di L. 837,50 (corrispondente a quello dei pari grado in pianta stabile appartenenti alla categoria quarta: salariati), Pedarzani Adler e Pagnoni Ferruccio con la qualifica di vigili, motivando l'assunzione con la necessità di controllare l'osservanza della disciplina dei prezzi. 35. CONCESSIONE ASPETTATIVA E PENSIONAMENTO DI ROSSI ONOFRIO. Il 20 aprile 1946, la Giunta Municipale, concesse con decorrenza 1° aprile, l'aspettativa al Capo Guardia Rossi Onofrio, accordando ulteriore proroga fino al 30 luglio successivo con atto adottato il 17 luglio. L'interessato, in servizio dal 20 luglio 1920, incorso nella destituzione per motivi politici il 30 aprile 1945 ha presentato ricorso avverso alla destituzione il 5 giugno 1945. A ricorso accolto è stato poi collocato a riposo, a domanda, con atto del 13 agosto 1946, a far data dal 1° settembre dello stesso anno. 36. INCARICO AD ATTI ACHILLE, RONCARATI PIETRO, NANNINI GIACOMO, SARTI IMO, PARESCHI ZAMINO E VALPOLLINI ARMANDO. Con atto della giunta in data 13 agosto 1946, avente per oggetto: "Servizio di Polizia Annona per il grano", furono incaricati, a tempo indeterminato, per l'espletamento del servizio di controllo del grano durante la trebbiatura, Atti Achille, Roncarati Pietro, Nannini Giacomo, Sarti Imo, Pareschi Zamino e Valpollini Armando. Gli interessati, il 21 ottobre successivo furono confermati in servizio. 37. ADOZIONE NUOVA PIANTA ORGANICA. Il 24 dicembre 1946, la giunta con atto n. 189/11671, decise l'aggiornamento della pianta organica adottata nel 1923 per conseguire in tal modo un miglioramento dei servizi, stabilendo il necessario numero dei dipendenti in armonia con le condizioni venutesi a creare con l'istituzione dei nuovi uffici e servizi ed in relazione all'aumentata popolazione residente nel comune. Dato atto che i dipendenti comunali, dal 1923, erano aumentati di trenta unità e che il personale appartenente al reparto "razionamento e consumi" in numero di otto unità era stato considerato fuori ruolo, fatti salvi i provvedimenti di competenza del consiglio, deliberò: a) di approvare la nuova pianta organica del personale dipendente; b) di uniformare la pianta organica alle norme e disposizioni del nuovo regolamento organico in corso di approvazione; c) di sottoporre la deliberazione alla ratifica del consiglio comunale. Il capo primo del nuovo regolamento, con l'articolo uno divise l'apparato in nove ripartizioni comprendenti: 1. Ufficio di segreteria con i servizi: segreteria generale, affari attinenti alla giunta ed al consiglio, pubblica sicurezza, razionamento e consumi, delegazioni comunali, elezioni politiche ed amministrative. 2. Ufficio ragioneria. 3. Ufficio economato, statistica e pubblica istruzione. 4. Ufficio sanità ed igiene. 5. Ufficio tecnico e lavori pubblici. 6. Ufficio di stato civile ed anagrafe. 7. Ufficio leva, elettorale e conciliazione. 8. Ufficio archivio e protocollo. 9. Ufficio di polizia municipale. Con il successivo articolo tre, il personale alle dipendenze del comune fu distinto secondo le funzioni in: impiegati, salariati ed agenti. Il capo secondo dell'articolo sei, stabilì che per la nomina ad impiegati e salariati erano richiesti i titoli di studio: a) diploma di scuola media superiore per il posto di archivista, di capo ufficio anagrafe e servizi demografici, di capo ufficio leva servizi militari ed elettorali e di comandante delle guardie municipali; b) licenza di scuola elementare (quinta classe) per i posti di: guardia comunale e messo; c) certificato di compimento della scuola elementare inferiore (terza classe), per gli altri salariati. Lo stesso capo, sotto il titolo di "Ordinamento degli uffici e servizi del comune", riportò l'elenco delle ripartizioni, ossia: 1. Segreteria. 2. Ragioneria. 3. Ufficio imposte di consumo. 4. Sanità ed igiene. 5. Ufficio tecnico. 6. Ufficio stato civile ed anagrafe. 7. Ufficio leva, servizi militari ed elettorali. 8. Ufficio polizia municipale e polizia urbana, servizio delle autovetture ed automobili pubbliche, disciplina del commercio, rilascio licenze, deposito materiali infiammabili e combustibili, oggetti rinvenuti, pesi e misure, corpo delle guardie municipali e servizio affissioni. 9. Ufficio archivio e protocollo. 10. Servizi annonari e razionamento consumi. Lo stesso titolo riportò la tabella organica degl'impiegati e salariati ed il relativo trattamento economico, fissato in: a) Comandante delle Guardie Municipali L. 114.000 (lire 131.000 per i capi ripartizione: Vice segretario, Ragioniere Capo, Capo Ufficio Stato Civile e Geometra Ufficio Tecnico); b) Guardie municipali L. 68.000 (lire 72.000 per gli applicati di seconda classe e L. 94.000 per quelli di prima). Il provvedimento è stato però revocato e sostituito con una nuova deliberazione adottata dal consiglio comunale con atto n. 159 i data 27 luglio 1947, approvato dalla giunta provinciale amministrativa il 10 ottobre successivo ed omologata dal consiglio comunale il 25 maggio 1948. Il nuovo regolamento organico del personale dipendente, all'articolo 1, punto 5, previde la composizione della ripartizione quinta: Ufficio Sanità, Igiene e Polizia Municipale con i seguenti compiti e servizi: "Polizia sanitaria, Polizia Mortuaria, Incolumità, Ordine e decoro pubblico, Occupazione suolo e spazi pubblici, Commercio e mestieri ambulanti. Il successivo articolo 3, distinse il personale alle dipendenze del comune in: a) secondo le funzioni: in impiegati, salariati ed agenti; b) secondo la retribuzione: in impiegati, salariati ed operai; c) secondo l'assunzione in servizio: in personale di ruolo e non di ruolo. L'articolo 6 prescrisse che per la nomina ad impiegati e salariati era indispensabile aver conseguito i seguenti titoli di studio: a) Vice-Segretario: diploma di abilitazione alle funzioni di segretario comunale; b) Ragioniere capo: ragioniere; c) Capo ufficio tecnico: geometra; d) Capo ufficio di stato civile: scuola media superiore; e) Comandante dei VV. UU. : scuola media superiore oltre al possesso del grado di ufficiale di una delle varie armi; f) Applicati: licenza di scuola media inferiore; g) Guardie municipali e Messi comunali: licenza di scuola elementare (5^ classe); h) Altri salariati: prova di saper leggere e scrivere e, per i nati dopo il 1947, aver soddisfatto all'obbligo scolastico previsto dal titolo 5°, capo 1°, del T.U. approvato con R.D. 5 febbraio 1928, n. 577. La successiva tabella organica della polizia municipale previde: un Comandante delle guardie municipali con lo stipendio di L. 114.000 annue (per il vice segretario, il ragioniere, il capo ufficio tecnico ed il responsabile dell'ufficio di stato civile L. 127.000 annue). 10 Guardie Municipali con lo stipendio di L. 68.000 come per cantonieri e spazzaturai (L. 72.000 per il Capo cantoniere). Il programma di esame per il concorso di Comandante delle guardie municipali previde poi tre prove scritte ed una orale sulle materie seguenti: a) Prima prova scritta: nozioni di diritto penale, sulla legge di pubblica sicurezza e del relativo regolamento di esecuzione; b) Seconda prova scritta: contravvenzioni ai regolamenti comunali con redazione dei relativi verbali; c) relazione su un argomento relativo alla legge Comunale e Provinciale e particolarmente sulla Polizia Municipale; d) prova orale: tutte le materie della prova scritta; nozioni di diritto penale e procedura penale; legge e regolamento di Pubblica Sicurezza; legge Comunale e Provinciale e relativo regolamento. Per la copertura dei posti di guardia municipale furono previste due prove, ossia una prova scritta prevedente la redazione di un verbale di contravvenzione e la risoluzione di un problema relativo alle quattro operazioni ed un prova orale su: elementi di polizia locale, regolamenti comunali e servizi di polizia del comune. La Giunta Provinciale Amministrativa, con suo atto n. 17495/2^ in data 10 ottobre 1947, osservò che i nuovi posti di vice-segretario, comandante delle guardie municipali e capo cantoniere trovavano giustificazione nell'importanza del comune che contava quasi 30.000 abitanti e nelle necessità di assicurare il regolare andamento dei servizi e per gli stessi motivi confermò l'aumento della pianta organica delle guardie municipali da 4 a 10. Il Consiglio Comunale con atto n. 82 in data 2 maggio 1948, adeguandosi alle prescrizioni della G.P.A., modificò la propria deliberazione in data 27 luglio 1947. 38. CONFERMA PER L'ANNO 1947 DELLE GUARDIE AVVENTIZIE. La giunta con atto n. 203 in data 31 dicembre 1946, deliberò la conferma del personale salariato avventizio per l'anno 1947 nelle persone di: Bertarini Augusto (capo delle guardie municipali), Braccioli Mario e Frazzoli Ertes (guardie municipali), Ferri Luciano, Pagnoni Ferruccio, Pedarzani Adler, Nannini Giacomo, Pareschi Zamino e Roncarati Pietro (vigili annonari). Con deliberazione n. 112 in data 19 luglio 1947, i nove vennero confermati per il trimestre "luglio-settembre", ma nell'atto furono inseriti anche Pasqualini Bruno e Mari Onofrio (vigili annonari), non presenti nella deliberazione n. 203 del 1946. Gli undici ottennero quindi la conferma in servizio con deliberazioni della giunta n. 174 e 174/bis del 21 ottobre successivo per il trimestre ottobre-dicembre, dando atto nello stesso documento che con deliberazione della giunta n. 83 in data 10 giugno 1946, era stato deliberato l'incarico di Zuliani Dorino a far data dal 15 giugno successivo, come vigile sanitario in sostituzione del dimissionario Nannini Giacomo. 39. CONCORSO PER IL POSTO DI COMANDANTE DEI VIGILI DIRIGENTE DEL REPARTO POLIZIA-IGIENE. Il 23 agosto 1947, con deliberazione n. 141 venne indetto il concorso per titoli ed esami per la copertura del posto di comandante dei vigili urbani-dirigente del reparto polizia-igiene, incarico assegnato in via provvisoria dal 1° settembre 1946, data di collocamento a riposo di Rossi Onofrio, al carabiniere in congedo Bertarini Augusto. La deliberazione è stata però revocata dalla stessa giunta il 28 ottobre successivo con la motivazione: "Difformità fra la deliberazione assunta ed il regolamento organico". 40. DETERMINAZIONE DELLA MISURA DELLE PENE PECUNIARIE DA PAGARE NELLE MANI DEGLI AGENTI SCOPRITORI. La giunta con proprio atto n. 63/3579 in data 23 marzo 1948 ha fissato la misura delle somme da pagare, in via breve, nelle mani degli agenti accertatori, stabilendo: a) Regolamenti sulla disciplina delle tasse comunali, del Registro della popolazione, Edilizio, di Polizia Rurale, di Igiene e di Polizia Urbana, L. 200; b) Disposizioni stradali: L. 50 per i pedoni, L. 100 per i veicoli e le biciclette e L. 200 per gli autoveicoli. Lo stesso provvedimento ha stabilito la non ammissibilità alla conciliazione in presenza di: a) parte lesa dal fatto; b) violazioni in materia sanitaria e veterinaria; violazioni in materia di lavori pubblici (legge 20 marzo 1865, artt. 22,55 e 80) e violazioni al Codice Penale. Dopo cinque anni, la regolamentazione in atto è stata aggiornata dalla giunta municipale con deliberazione n. 10/291 in data 7 gennaio 1953 che previde: a) Violazioni in materia di tasse comunali, L. 1000; b) Violazioni del registro di popolazione L. 500; c) Violazioni del regolamento edilizio, L. 500; d) Violazioni in materia di circolazione: per i pedoni L. 100, per i velocipedi L. 200, per i carretti a mano L. 250, per i veicoli a trazione animale L. 400, per gli autoveicoli L. 500; e) Violazioni in materia di ordine e decoro pubblico L. 500; f) Violazioni nei settori delle aziende commerciali ed industriali L. 500; g) Violazioni in materia di commercio e mestieri ambulanti L. 300; h) Violazioni dei regolamenti di polizia rurale, di igiene e del pubblico macello L. 500; i) Violazioni per l'inosservanza del regolamento per le occupazioni di suolo pubblico L. 300. 41. RIENTRO IN SERVIZIO DI CAPPI AGOSTINO. Con deliberazione n. 130, adottata dalla giunta il 1° giugno 1948, per la "Riassunzione ex novo salariati comunali. Transazione", in conformità con le direttive diramate ai comuni con la Circolare ministeriale n. 6561/10124 del 25 febbraio precedente, è stata riassunta in servizio la guardia municipale, di ruolo in soprannumero, Cappi Agostino di Fioravante, incorso dal mese di aprile 1945 in un provvedimento di epurazione, originato da motivi politici. L'atto è stato poi integrato con successiva deliberazione n. 431 in data 31 dicembre 1948 per stabilire che l'interessato, a far data dal 1° febbraio 1949, sarebbe stato riassunto in servizio con la qualifica di guardia municipale di ruolo, col beneficio e gli effetti previdenziali del periodo di interruzione come periodo prestato. 42. DESTITUZIONE E RIASSUNZIONE IN SERVIZIO DI VENTURI REDESILDO. La guardia municipale Venturi Redesildo, destituito il 30 aprile 1945 perché in servizio durante il periodo fascista ed iscritto al partito fascista dopo l'8 settembre 1943 è stato riassunto dal 7 giugno 1948 in applicazione delle disposizioni diramate ai comuni dalla prefettura con circolare n. 19861/Div. Rag. in data 20 febbraio 1947. Con R. Venturi ed in esecuzione delle stesse disposizioni hanno beneficiato del provvedimento di riassunzione, Merighi Marco (assistente dell'ufficio tecnico), Bergamini Enrico (Custode e bidello delle scuole elementari del capoluogo), Tartari Umberto (cantoniere), Castaldini Mario (economo) e Birocci Pasquale (capo dell'ufficio di stato civile). Facendo seguito ai citati provvedimenti, la giunta, con deliberazione n. 180/7646 in data 13 luglio 1948 ha corrisposto le indennità e le gratifiche di legge allo stesso personale, sospeso per giudizio di epurazione e successivamente discriminato. 43. NOMINA PROVVISORIA DI TADDIA ULISSE A COMANDANTE DEI VIGILI E BANDO PER LA COPERTURA DEL POSTO. In data 15 giugno 1948, la giunta, con atto n. 145/6737, facendo riferimento al regolamento del personale adottato dal Consiglio il 27 luglio 1947 prevedente il posto di comandante delle guardie comunali ha deliberato la nomina, a carattere provvisorio, del capo delle guardie municipali, nella persona del Signor Taddia Maestro Ulisse, già dipendente comunale come applicato provvisorio ed in possesso del grado di ufficiale dell'arma aeronautica. La deliberazione è stata poi omologata dal consiglio comunale con atto n. 111/7885 il 10 luglio successivo, mentre il 28 settembre 1948 è stato deliberato il concorso per la copertura del posto di comandante delle guardie municipali e l'atto della giunta è stato ratificato dal consiglio con deliberazione n. 162/13128 il 18 novembre successivo. Aderendo poi all'invito formulato dalla Prefettura di Ferrara con nota n. 11090/Div. 2^, in data 1° settembre 1948, il 28 successivo la giunta ha deliberato con atto n. 274 il bando di concorso per titoli ed esami per la copertura del posto di Comandante dei vigili urbani (non più guardie municipali), ricoperto a carattere provvisorio dal M° U. Taddia. 44. ASSEGNAZIONE INDENNITA' DI CAVALCATURA ALLE GUARDIE MUNICIPALI. La giunta con atto n. 222/8685 in data 10 agosto 1948 ha deliberato l'assegnazione dell'indennità di bicicletta in ragione di L. 2000 annue a favore degli appartenenti alle guardie municipali Taddia Ulisse (Comandante f.f.), Vergnani Alfio, Braccioli Mario, Pasqualini Bruno, Mari Onofrio, Venturi Redesildo e Frazzoli Ertes. Con deliberazione adottata dal consiglio comunale con atto n. 39/3661 in data 27 marzo 1952, il provvedimento è stato razionalizzato ed esteso a tutto il personale comunale destinato all'esecuzione di servizi esterni con la modifica dell'articolo 28 del regolamento organico. Il nuovo testo ha stabilito: “Ai vigili urbani, ai messi comunali, al capo cantoniere ed in genere a tutto il personale che per l'espletamento del proprio servizio deve fare uso della bicicletta di proprietà, sarà corrisposta un’indennità da stabilire di anno in anno con provvedimento della giunta”. Un'ulteriore modifica della regolamentazione in atto è stata introdotta dalla giunta municipale con deliberazione n. 242/3563 il 2 maggio 1953 (successivamente sottoposta a ratifica del consiglio) che previde: “Ai vigili urbani che per l’espletamento del servizio facciano uso di motocicli o ciclomotori di proprietà saranno corrisposte: a) Moto aventi cilindrata da 125 cm3 o superiore, L. 3000 mensili; b) Moto da 60 a 125 cm3, L. 2500; c) Moto e ciclomotori inferiori a 60 cm3, L. 1500”. 45. NOMINA COMMISSIONE. La commissione giudicatrice per i concorsi relativi alla copertura dei posti di vice-segretario e comandante dei vigili urbani, oltre che del concorso interno per impiegati non di ruolo, è stata nominata dalla giunta il 9 novembre 1948, con riferimento al D. L. 25 febbraio 1948 ed alla precedente deliberazione di approvazione del bando di concorso per la copertura del posto di comandante dei vigili urbani. La commissione giudicatrice risultò composta da: Zerbini Ercoliano (SindacoPresidente); Manzella dr. Vittorio (funzionario della Prefettura-Membro); Bottardi Arturo (rappresentante sindacale degli enti locali-Membro); Baratti Prof. Angelo (Professore di economia-Membro), De Gaetano Angelo (Segretario capo del comune-Segretario della commissione). 46. SOSTITUZIONE PISTOLE CALIBRO NOVE CON NUOVE PISTOLE NON DA GUERRA. Con atto n. 228 in data 17 agosto 1948, la giunta ha deciso l'acquisto, a trattativa privata presso l'armeria locale di Ballerini Augusto, di nove pistole, marca Galesi, calibro 7,65, al prezzo unitario di L. 10.000, da assegnare alle guardie municipali in luogo delle pistole marca Beretta, calibro 9, versate al Comando di Stazione dei Carabinieri, a richiesta della Questura, perché considerate armi da guerra. Le armi, munite della sicurezza solo sul grilletto, si sono rivelate pericolose e dotate di una scarsa precisione. 47. NOMINA DELLE GUARDIE MUNICIPALI CHE HANNO SUPERATO IL CONCORSO. La giunta con deliberazione del 20 gennaio 1949, con riferimento al D.L. n. 61/1948 ed al fatto che erano disponibili sette posti di guardia municipale nella pianta organica a suo tempo adottata ed approvata ha deciso di provvedere, mediante concorso interno fra salariati straordinari avventizi, alla copertura dei sette posti disponibili. Il 15 febbraio successivo è stata approvata la commissione di concorso con la composizione seguente: Zerbini Ercoliano (Sindaco-Presidente); Tesauro dr. Giovanni (funzionario della prefettura-Membro); Schincaglia Nino (rappresentante del sindacato degli enti locali-Membro); Frabetti Professor Antonio, Preside delle scuole medie locali-Membro); De Gaetano dr. Angelo (Segretario capo del comune-Segretario). Il 24 febbraio, con atto n. 56/2291, la giunta ha deliberato l'aumento del numero dei posti messi a concorso da sette ad otto. Espletato quindi il concorso il 5 marzo 1949, la giunta, con riferimento ai propri atti in data 20 gennaio e 24 febbraio precedenti, ha proclamato idonei otto concorrenti nelle persone di: Pagnoni Ferruccio (1° classificato con punti 32,50 su 50); Pedarzani Adler (2° cl. con pt. 20 su 50); Pareschi Zamino (3° cl. con pt. 20 su 50),; Frazzoli Ertes (4° cl. con pt. 15 su 50); Braccioli Mario (5° cl. con pt. 10 su 50); Mari Onofrio (6° cl. con pt. 5 su 50); Pasqualini Bruno (7° cl. con pt. 5 su 50); Zuliani Dorino (8° classificato con pt. 4,25 su 50). Con la stessa deliberazione sono stati nominati gli otto idonei col vincolo di un biennio di esperimento e con lo stipendio di L. 110.000. 48. DECESSO DI MARI ONOFRIO E SURROGAZIONE CON BRAGAGLIA CARLO. In data 23 settembre 1949 in seguito ad infortunio verificatosi durante le ore di servizio è deceduto l'agente Mari Onofrio. L'infortunio ha avuto luogo nei locali del comando mentre l'interessato stava estraendo dall'armadio delle armi il cinturone, la fondina e la pistola. A causa della cattiva chiusura della fondina, la pistola è caduta sul pavimento e trattandosi di arma dotata della sola sicura sul grilletto, dalla stessa è partito un colpo che ha ferito in maniera grave l'operatore. Trasferito immediatamente all'ospedale locale, dopo alcuni giorni è deceduto, lasciando la moglie e due figli in tenera età senza pensione. In relazione a quanto accaduto, l'8 novembre successivo, la giunta, avvalendosi delle norma prevista dall'art 7 del regolamento organico, ossia della possibilità di nominare per chiamata diretta quei salariati che erano nella condizione di “servizio provvisorio da almeno sei mesi” ha nominato, per chiamata diretta, Bragaglia Carlo, guardia municipale (in servizio dal 28 maggio 1947 con mansioni di autista). Anche se inserito nell'organico delle guardie municipali, l'interessato, fino al 31 dicembre 1958 ha operato come conduttore dell’autoambulanza comunale, da quella data ceduta all’amministrazione dell'ospedale locale F.lli Borselli, in forza di una convenzione stipulata dal consiglio comunale con atto n. 8/1258 in data 7 febbraio 1958. Con la nomina di C. Bragaglia, la pianta organica delle guardie municipali ha raggiunto le dieci unità, comprendenti: “Le guardie anziane Venturi Redesildo, epurato e sospeso per pochi mesi e poi reintegrato, Cappi Agostino, anch'esso epurato per un periodo maggiore del collega e poi reintegrato, Pagnoni Ferruccio, Pedarzani Adler, Pareschi Zamino, Frazzoli Ertes, Braccioli Mario, Pasqualini Bruno e Zuliani Dorino, nominati il 23 marzo 1949. L'ex vigile-sanitario Vergnani Alfio, anche se inserito nell'organico delle guardie municipali, fin dal mese di maggio 1945 ha operato come addetto all'ufficio annonario e di coadiutore all'ufficio anagrafe, ove è rimasto in seguito alla vincita del concorso interno, bandito con quello delle guardie comunali, ma per la copertura dei posti di applicato. L'interessato è stato nominato applicato con deliberazione del consiglio comunale n. 82/6222 in data 11 giugno 1949, unitamente ad altri ventidue applicati. COSTITUZIONE DEL CORPO DELLE GUARDIE MUNICIPALI 49. COSTITUZIONE DEL CORPO DELLE GUARDIE MUNICIPALI E ADOZIONE DEL REGOLAMENTO RELATIVO. Il consiglio comunale, il 5 settembre 1948 (delibera n. 131, approvata dalla G. P. A. il 31 novembre 1948), ha deliberato il regolamento organico disciplinare per il “Corpo delle Guardie Municipali”, certamente l'atto amministrativo più importante per la gestione della Polizia Municipale di Bondeno. Elaborato dal segretario comunale del tempo, dottor Angelo De Gaetano, è stato diviso in 14 articoli. Il documento, facendo salva l'applicazione delle disposizioni contenute nel regolamento organico per i dipendenti del comune, previde con l'articolo uno, la costituzione del Corpo delle Guardie di Polizia Municipale con i compiti seguenti: a) Curare l'osservanza dei regolamenti comunali e delle ordinanze del sindaco; b) Provvedere ai servizi di polizia stradale, edilizia, igienica, annonaria e di sicurezza pubblica, per la parte demandata all'autorità comunale; c) Curare l'osservanza delle leggi e regolamenti emanati dalla Stato, dalla Provincia e tutte le disposizioni delle pubbliche autorità; d) Prestare soccorso ed assistenza, accorrendo prontamente ovunque si renda necessaria l'opera loro. L'articolo due fissò l'organico in undici unità, ossia un comandante delle guardie e dieci guardie. Con l'articolo tre furono stabiliti il requisito dell'altezza minima per accedere al corpo delle guardie municipali (metri 1,70, salvo deroghe ai sensi di quanto stabilito dal D.L.L. 25 febbraio 1948, n. 61) ed i requisiti richiesti, in aggiunta a quelli indicati nel regolamento generale del personale dipendente. Per essere ammessi al posto di comandante, il regolamento previde che il concorrente fosse in possesso del titolo di scuola media superiore oltre al grado di ufficiale di uno dei corpi armati dello Stato o, in alternativa, di aver esercitato il comando delle guardie municipali, per il periodo minimo di un biennio, in un comune di almeno 20.000 abitanti. L'articolo quattro stabilì, per gli appartenenti al corpo, l'obbligo del giuramento nelle mani del Pretore (in aggiunta al giuramento nelle mani del Sindaco), mentre l'articolo cinque pose a carico dell'amministrazione comunale la fornitura della prima uniforme per l'estate e per l'inverno e l'obbligo di rispettare il modello stabilito dalla giunta ed approvato dalle competenti autorità. Per le vestizioni successive, lo stesso articolo stabilì la concessione di un contributo non inferiore al 50% del costo delle divise stesse. L'articolo sei sancì l'obbligo di vestire l'uniforme durante le ore di servizio, salvo speciali deroghe emanate dal sindaco o da chi per esso e quello del porto, durante il servizio, dell'arma avente calibro tale da non essere classificata da guerra, fornita con munizioni e buffetterie dall'amministrazione. Il terzo comma dello stesso articolo indicò, nella giunta, l'organo competente alla determinazione dell'orario di servizio delle guardie, stabilendo che il numero minimo delle ore effettivamente prestate nelle ventiquattro non fosse inferiore ad otto, nonché l'obbligo del servizio notturno (limitato ad alcune ore della notte) con diritto all'indennità prevista per tali servizi. Con l'articolo sette fu stabilito l'obbligo di redazione del processo verbale per le trasgressioni accertate, da trasmettere entro 24 ore al sindaco od alle autorità competenti per materia, nonché il diritto alla percentuale spettante allo scopritore, ma solo per le violazioni ai regolamenti comunali. L'articolo otto accordò autonomia al reparto, affidando al comandante il compito della conciliazione delle contravvenzioni accertate dagli appartenenti al corpo, ma nel rispetto delle somme fissate con provvedimento della giunta e con obbligo del versamento mensile delle somme introitate nella cassa del comune. Lo stesso articolo previde la possibilità di affidare al comandante la riscossione della tassa di posteggio (occupazione temporanea di suolo pubblico) ed il diritto ai compensi di esazione (il servizio, affidato alla data di adozione del regolamento del corpo delle guardie municipali allo stesso appaltatore al quale era stato affidato l'accertamento e la riscossione delle Imposte di consumo, dal 1° gennaio 1957, fu trasferito al corpo delle guardie municipali). L'ultimo comma dell'articolo otto pose la dipendenza e la responsabilità di gestione del personale addetto alla nettezza urbana, svolto nel 1948 da tre unità, a carico del comandante. L'articolo nove sancì la dipendenza del corpo dal comandante per i servizi di istituto e la precisazione che gli ordini di servizio rientravano fra le competenze del sindaco, degli assessori e del segretario del comune, responsabile diretto di tutti i servizi comunali. L'ultimo comma chiarì obblighi e responsabilità del comandante con riferimento al servizio delle guardie municipali ed infine che il medesimo doveva ritenersi SEMPRE nell'esercizio delle sue funzioni. L'articolo inserì fra le responsabilità del comandante, la tenuta dei registri di servizio delle guardie municipali (turni, permessi, punizioni, nominativi e matricola) e quelli relativi: alle occupazioni temporanee di suolo pubblico, delle cose sequestrate, delle autovetture e vetture di piazza, delle armi in consegna al reparto, dei reclami del pubblico e quello contenente le tabelle nominative degli amministratori e dei funzionari comunali con indicazione degli indirizzi delle loro abitazioni. L'articolo undici fissò le norme di comportamento degli agenti durante le ore di servizio ed il divieto per i medesimi di trattenersi all'interno degli esercizi pubblici se non per fatti di servizio. L'ultimo comma sancì l'obbligo di rapportare all'autorità giudiziaria le violazioni al codice penale e quello di riferirne, nei termini prescritti, al sindaco. Gli articoli tredici e quattordici stabilirono per gli appartenenti al corpo, il diritto agli assegni previsti dal regolamento del personale dipendente e l'applicabilità dello stesso se non in contrasto con quello del corpo stesso. Il regolamento, con alcune variazioni relative alla pianta organica (ridotta di un'unità nel 1958 per aumentare nella stessa misura quella della nettezza urbana), alla fornitura dell'uniforme (ad intero carico del comune anche le vestizioni successive alla prima, deliberato dal consiglio con atto n. 102/12093 il 29 dicembre 1952), al turno giornaliero delle guardie (ridotto a sei ore come per gl'impiegati, ma senza diritto a maggiorazioni per i servizi festivi e serali), alla modifica della pianta organica per l'inserimento della figura del vicecomandante (assegnato per concorso interno ad uno degli agenti in servizio), alla modifica della qualifica e del grado del comandante, trasformate in quelle di “Capo ripartizione, comandante della polizia municipale e responsabile dell'ufficio attività produttive e nettezza urbana”, all'acquisizione alla polizia municipale dell'ufficio licenze di commercio e di pubblica sicurezza (dal 1967 affidato ad un agente già destinato a servizio interno per motivi di salute), alla trasformazione della qualifica di un posto di agente in quella di "agente addetto alla segreteria comando" ed infine alla gestione delle armi sulla base del regolamento redatto sulla scorta della legge nazionale è rimasto di fatto operativo fino al 1994. 50. NOMINA IN PIANTA STABILE DI OTTO GUARDIE MUNICIPALI. Con deliberazione della giunta n. 56/2291 in data 24 febbraio 1949 sono stati nominati in pianta stabile le guardie municipali: Pagnoni Ferruccio, Pedarzani Adler, Pareschi Zamino, Frazzoli Ertes, Braccioli Mario, Mari Onofrio, Pasqualini Bruno e Zuliani Dorino. Nel successivo mese di novembre, la giunta, con atto n. 375/12305 ha nominato guardia municipale per chiamata diretta, in seguito al decesso di Mari Onofrio avvenuto il 23 settembre precedente ed in applicazione delle disposizioni previste dall'art 7 del regolamento organico, Bragaglia Carlo, da oltre sei mesi in servizio come salariato-autista. 51. NOMINA DEL COMANDANTE DEI VIGILI URBANI GIUNTO PRIMO NEL CONCORSO BANDITO NEL 1948. Il Consiglio comunale con deliberazione n. 55/3987 in data 14 aprile 1949, facendo riferimento alle deliberazioni adottate dalla giunta il 28 settembre 1948 (bando) e 19 novembre 1948 (nomina della commissione giudicatrice) ed all’esito del concorso ha nominato il dottor Enzo Amadasi comandante dei Vigili Urbani, essendosi il medesimo classificato primo col punteggio di 87,25 su 150. All’interessato è stato attributo, nell'occasione, lo stipendio annuo lordo di L. 150.000. Al secondo posto, nello stesso concorso, si è classificato il maestro Ulisse Taddia, già incaricato come comandante provvisorio. 52. DIMISSIONI RASSEGNATE DA AMADASI ENZO E NOMINA DI TADDIA ULISSE. Il Consiglio comunale con deliberazione n. 3/3101 in data 9 marzo 1950, facendo riferimento al collocamento a riposo del capo ufficio di stato civile e servizi elettorali Birocci Pasquale, avvalendosi della facoltà prevista dall'art. 3 del regolamento e tenuto conto della disponibilità dimostrata dal dottor Enzo Amadasi ha trasferito quest’ultimo dal posto di comandante dei vigili urbani a quello di capo ufficio di stato civile e servizi elettorali. Con deliberazione n. 4, adottata nella stessa seduta, il consiglio ha quindi nominato comandante dei vigili urbani il maestro Ulisse Taddia, classificatosi secondo nel concorso vinto dal dr. E. Amadasi ed accordato al medesimo il beneficio del servizio prestato nel posto di applicato di seconda classe come servizio utile ai fini dell'espletamento del prescritto biennio di prova. 53. REVOCA DEI PROVVEDIMENTI DI TRASFERIMENTO DEL DOTTOR ENZO AMADASI AL POSTO DI CAPO UFFICIO DELLO STATO CIVILE E DI NOMINA DI ULISSE TADDIA A COMANDANTE DEI VIGILI URBANI. La G.P.A. con atto in data 9 aprile 1950 ha bocciato la deliberazione adottata dal consiglio comunale con atto n. 3/3101 in data 9 marzo 1950 per “illegittimità” e quindi ha seguito la stessa sorte anche la deliberazione n. 4 adottata nella stessa data. In relazione a ciò il dr. E. Amadasi ha mantenuto il posto di comandante dei vigili urbani ed il maestro U. Taddia ha conservato il precedente inquadramento di applicato di 2^ classe. 54. CONCORSO PER TITOLI ED ESAMI PER LA COPERTURA DEL POSTO DI VICE SEGRETARIO COMUNALE. Il consiglio comunale con atto n. 162/15533 in data 29 novembre 1950 ha deliberato ed approvato il bando di concorso per la copertura del posto di vice segretario comunale. La deliberazione è stata integrata dal consiglio comunale con successivo atto n. 6/971 in data 16 gennaio 1951 per l’inserimento nella commissione giudicatrice dell'avvocato Eros Gulinati come esperto di diritto. Espletato il concorso, lo stesso è stato vinto dal dottor Enzo Amadasi (già comandante dei vigili urbani), col punteggio di punti 100/150, per cui il consiglio comunale ha provveduto alla nomina del vincitore con atto n. 49/6469 in data 10 maggio 1951. Il dr. E. Amadasi ha rassegnato poi le dimissioni il 28 aprile 1954 perché vincitore del concorso per la copertura del posto di vice segretario del comune di Treviso ha assunto servizio presso quest’ultimo comune. 55. INCARICO PROVVISORIO DI COMANDANTE DEI VIGILI URBANI A FAVORE DI TADDIA ULISSE. In seguito alla vincita del concorso per la copertura del posto di vice segretario del comune da parte del dottor Enzo Amadasi, il posto di comandante dei vigili urbani è rimasto vacante e la giunta municipale con atto n. 206/7468 in data 5 giugno 1951 ha conferito l'incarico provvisorio di comandante dei vigili urbani al maestro Ulisse Taddia. 56. CONCORSO PER LA COPERTURA DEL POSTO DI COMANDANTE DEI VIGILI URBANI. Il consiglio comunale con deliberazione n. 66/8883 in data 30 giugno 1951 ha approvato il bando di concorso per la copertura del posto di comandante dei vigili urbani, resosi vacante in seguito alla vincita del concorso per il posto di vice segretario del comune da parte del dottor Enzo Amadasi. La giunta municipale, con atto n. 359/9856 in data 16 agosto 1951 ha nominato la commissione giudicatrice del predetto concorso nelle persone di: Zerbini Ercoliano (Sindaco), Bocchicchio dottor Alfredo (rappresentante del prefetto), Bolognesi Carlo (rappresentante del sindacato degli enti locali), Grandi avvocato Guido (esperto di diritto), De Gaetano dottor Angelo (segretario comunale), Amadasi dottor Enzo (segretario della commissione). La commissione giudicatrice, si è riunita il 17 dicembre 1951, il 14 e 31 gennaio 1952 e l'1, 4, 5 e 7 febbraio 1952 per l'espletamento delle prove di esame ed ha quindi consegnato i verbali delle prove stesse. Il consiglio comunale, nella seduta del 10 marzo 1952, presa visione dei verbali della commissione giudicatrice, con suo atto n. 9/2629 ha nominato vincitore del concorso l'unico concorrente signor Taddia maestro Ulisse col punteggio di punti 83/150, disponendone l'entrata in servizio dal 1° aprile 1952 con lo stipendio annuo di L. 204.600. 57. INSTALLAZIONE DI UN SEMAFORO PER LA DISCIPLINA DEL TRAFFICO NELL'INCROCIO FRA LE VIE A. PIRONI, T. BONATI E G. MATTEOTTI. Nel mese di giugno del 1952 si è verificato uno spettacolare incidente, senza feriti, fra un motoscooter Vespa che dalla stazione ferroviaria circolava verso il centro ed una moto Guzzi 500 (Condor-corsa), circolante sulla via Pironi. Il sinistro ha avuto una vasta platea perché aveva coinvolto uno studente giunto in treno da Ferrara in un momento in cui il viale della stazione era particolarmente affollato ed un ragazzo del centro che, appassionato di moto, faceva disperare i residenti e le guardie in servizio. Il fatto, ma anche l'intensità del traffico di mezzi pesanti provenienti da Ferrara e diretti verso Verona, obbligati ad attraversare il fiume Panaro a San Giovanni sull'unico ponte allora esistente hanno convinto la giunta municipale a deliberare la disciplina dell'incrocio fra le vie Pironi, Bonati e Matteotti, mediante un semaforo. L'impianto, costituito da un'unica lanterna, marca C.G.E., del tipo a sospensione, è stato fornito ed installato dalla ditta locale di Vincenzo Andreoli con una spesa di L. 600000, deliberata con atto n. 481/6983 in data 4 settembre 1953. Nello stesso periodo, l'Amministrazione Provinciale, quale proprietaria del ponte sul Panaro (ponte San Giovanni), a sue spese ha sostituito l'impianto semaforico per la disciplina del traffico sul ponte stesso, installato nel 1946, ma a spese del comune, perché il materiale era obsoleto. 58. PROVVEDIMENTO DEL CONSIGLIO IN MATERIA DI CIRCOLAZIONE. Nel 1954, il consiglio comunale con atto n. 53 ha integrato il titolo secondo del regolamento di polizia urbana in materia di circolazione stradale e deliberato: a) la circolazione a senso unico sulle due carreggiate di viale della Repubblica; b) la circolazione a senso unico in via Piave, con divieto di accesso per i mezzi provenienti da via A. Pironi; c) il divieto di sosta, su ambo i lati, dell'anello stradale che circoscrive piazza A. Gramsci e sulle vie A. Turati, G. Carducci, E. de Amicis e T. Bonati. 59. RICONOSCIMENTO DELLA QUALIFICA DI IMPIEGATO AI VIGILI URBANI. Il consiglio comunale, sulla scorta di più richieste dei vigili urbani, rimaste senza esito per un lungo tempo, accogliendo l'orientamento del Consiglio di Stato (decisioni n. 57 del 7 febbraio 1949, n. 127 del 10 febbraio 1952, n. 230 del 22 febbraio 1952 e n. 1265 del 29 dicembre 1954) ed avvalendosi della facoltà accordata ai comuni dall'articolo 200 delle legge comunale e provinciale (T.U. n. 383/1934) circa la determinazione dello stato giuridico del personale dipendente, con atto n. 30/3210 in data 10 aprile 1956 ha attribuito la qualifica di “impiegato” ai vigili urbani dipendenti. Il consiglio, nonostante la giunta provinciale amministrativa abbia mosso diverse osservazioni al provvedimento, dopo un ampio scambio epistolare ha “giustamente” confermato il proprio atto. 60. DIMISSIONI DEL COMANDANTE DEI VIGILI URBANI TADDIA ULISSE. Il comandante dei vigili urbani, entrato nella compagine comunale dal 1° luglio 1944 (deliberazione n. 113 del 25 giugno 1944), nominato applicato di seconda classe il 1° luglio 1949 e comandante dei vigili urbani dal 1° aprile 1952, avendo vinto il concorso bandito dal comune di Mirandola per la copertura di un posto di ispettore della polizia municipale ha rassegnato le dimissioni a far data dal 13 novembre 1956. 61. CONCORSO PER LA COPERTURA DEL POSTO DI COMANDANTE DEI VIGILI URBANI. Dopo poco più di un mese dalla partenza da Bondeno del comandante dei vigili urbani per la nuova destinazione, il consiglio comunale ne ha posto all'ordine del giorno la surrogazione, ma con una procedura che sembra rivelare le preoccupazioni dell'amministrazione, motivate dall'inserimento di un nuovo funzionario che, anche se dotato dei titoli e requisiti per aggiudicarsi un concorso pubblico, avrebbe potuto non avere l'esperienza necessaria per assumere la guida del reparto della polizia municipale. Solo in questa chiave può essere infatti letta la deliberazione n. 155 in data 28 dicembre 1956 che aveva previsto la copertura del posto di comandante dei vigili urbani mediante concorso per soli titoli e colloquio orale, motivandola con l'esiguo numero di partecipanti ai precedenti concorsi. L'atto deliberativo, annullato con decreto del prefetto n.39080/Div. 2a in data 11 gennaio 1957 perché concepito in violazione degli articoli 7 e 11 del regolamento organico ha costretto l'amministrazione a sottoporre all'esame del consiglio l'approvazione di un nuovo bando di concorso per titoli ed esami scritti ed orali. Il provvedimento, adottato con atto n. 10/1189 il 6 febbraio 1957 è stato quindi integrato con quello di nomina della commissione giudicatrice, composta da: Pasqualini Aldemiro (sindaco-presidente), Bennici dottor Marcello (ragioniere capo della prefettura di Ferrara), Ballotta maestro Mauro (comandante dei vigili urbani di Ferrara), Poggipollini Eriprando (rappresentante del sindacato degli enti locali), De Gaetano dottor Angelo (segretario comunale), Bolognesi maestro Vittorio (vice-segretario comunale e segretario della commissione). I quattro concorrenti ammessi (Giordano Benatti di Bondeno, Italo Libico Rossi di Massa Carrara, Buosi Iliano di Copparo e Mori Edmo di Bondeno) hanno affrontato le tre prove scritte nella residenza comunale, mentre la prova orale ha avuto luogo presso la prefettura di Ferrara. Ultimate le prove, il consiglio comunale ha preso in esame i verbali redatti dalla commissione giudicatrice e con atto n. 123/6290 in data 2 luglio 1957 ha nominato il vincitore del concorso nella persona di Mori Edmo, con punti 71/150. Quest'ultimo, entrato in servizio il 23 settembre successivo, è stato confermato con carattere di stabilità, trascorso un biennio senza rilievi, con atto del consiglio n. 113/12098 in data 16 dicembre 1959. 62. POSA IN OPERA DELLA COLONNINA SPARTITRAFFICO DI PIAZZA G. GARIBALDI. Il comandante dei vigili urbani U. Taddia, in più occasioni aveva segnalato la pericolosità dell’incrocio formato dalla via T. Bonati (a doppio senso), dal viale della Repubblica (a carreggiate separate) e dalla piazza G. Garibaldi, peraltro sprovvisto di passaggi per i pedoni. Il consiglio comunale, sulla scorta delle segnalazioni del comandante dei vigili e del favorevole referto dell'ufficio tecnico, con atto n. 139/1823 in data 22 febbraio 1956 ha deliberato la modifica dell'incrocio, mediante la posa di una colonnina spartitraffico luminosa (fornita dalla ditta Touring Club Italiano), da posizionare su un basamento cilindrico in muratura. Con i lavori di posa della colonnina sono stati realizzati tre marciapiedi a raso in trachite nei punti di innesto delle vie Bonati e Repubblica con la piazza Garibaldi, accordando la necessaria protezione ai pedoni. L'opera, smantellata alla fine degli anni Sessanta con i lavori di ricostruzione della piazza G. Garibaldi ha disciplinato con buoni risultati il traffico veicolare nell'incrocio ed è stata anche per molti anni il punto di raccolta dei doni offerti dai cittadini ai vigili urbani in occasione della festa dell'Epifania (Befana del vigile). 63. RICONOSCIMENTO AL VIGILE URBANO PAGNONI FERRUCCIO, COMANDANTE DEI VIGILI F.F. Con la partenza da Bondeno per Mirandola del comandante dei vigili Taddia Ulisse, il comando del reparto è stato provvisoriamente affidato, in esecuzione di un semplice ordine di servizio, al vigile urbano Pagnoni Ferruccio. Al medesimo, ancora con ordine di servizio, dal 1° gennaio 1957 è stata affidata anche la gestione del servizio di riscossione della tassa per le occupazioni temporanee di suolo pubblico, in precedenza svolta dalla ditta che gestiva in appalto la riscossione delle Imposte di consumo, ed ancora col metodo dell'ordine di servizio, la gestione del servizio di spazzamento strade e di raccolta dei rifiuti solidi urbani, meccanizzato dal 1° gennaio 1957 e dotato di un organico di cinque unità (un autista e quattro spazzaturai raccoglitori). Il consiglio comunale, con atto n. 659/9529 in data 3 ottobre 1957 ha espresso pieno apprezzamento al comandante facente funzioni per il servizio svolto dal 24 novembre 1956 al 22 settembre 1957 ed ha erogato al medesimo un compenso “Una – tantum”. 64. APERTURA DEL CENTRO LATTE DI BORGO SCALA. Nel corso del 1957, l'industriale mantovano Rebustini Claro ha costruito un complesso industriale in Via per Zerbinate a Borgo Scala, destinato alla raccolta, pastorizzazione ed imbottigliamento del latte. Bondeno capoluogo e le frazioni del comune, in quei tempi, si approvvigionavano di latte mediante numerose rivendite che effettuavano anche servizio a domicilio e tramite la vendita diretta da parte dei produttori che trattenevano una parte del latte munto per i clienti del vicinato. Il latte, naturalmente sfuso, commercializzato per il consumo era controllato con attenzione dal lavoro comune degli uffici sanitario (comunale e provinciale), veterinario e dei vigili urbani per quanto concerne prelievo di campioni, eseguiti sia presso i produttori (stalle) che presso i rivenditori. L'apertura del centro, avvenuta nel mese di gennaio 1958 ha coinciso col divieto di vendita diretta di latte sfuso per scopi alimentari da parte dei produttori e dei rivenditori, attuato con ordinanza del sindaco. Il cambiamento, considerato il radicamento delle abitudini ha provocato contestazioni da parte dei produttori, costretti a rinunciare ad un'entrata consolidata, peraltro gestita direttamente dalle reggitrici ed anche da parte dei consumatori che ritenevano più affidabile il latte della stalla rispetto a quello del centro. L'azione di prevenzione e di repressione degli abusi è stata quindi compito dei vigili urbani, svolta con servizi diurni e notturni, conclusi con numerosi rapporti presentati all’autorità giudiziaria. Si è trattato di un momento particolarmente delicato per la vita del paese, ma anche per il corpo dei vigili, costretto suo malgrado a rapportarsi, quasi giornalmente con l'autorità giudiziaria, alla quale in precedenza si era rivolto solo raramente. 65. COLLOCAMENTO A RIPOSO DEL VIGILE URBANO VENTURI REDESILDO. Il 1° aprile 1958, per raggiunti limiti di età è stato collocato a riposo il vigile urbano Venturi Redesildo. Nato a Bondeno il 27 febbraio 1893 era stato nominato il 27 aprile 1924 ed al raggiungimento del limite di età ha maturato 33 anni, 7 mesi e 9 giorni di servizio. Il posto che si è reso vacante, purtroppo, è stato soppresso e trasformato in un posto di addetto al reparto della nettezza urbana per cui l’organico della P.M. è rimasto formato da: Mori Edmo (Comandante) e i nove agenti: Braccioli Mario, Bragaglia Carlo, Cappi Agostino, Frazzoli Ertes, Pagnoni Ferruccio, Pareschi Zamino, Pasqualini Bruno, Pedarzani Adler e Zuliani Dorino. 66. SEGNALETICA ORIZZONTALE. Nella primavera del 1958, con deliberazione adottata dalla giunta municipale con atto n. 241/4031 è stato deliberato il rifacimento della segnaletica orizzontale nella via A. Pironi (ancora strada provinciale). La giunta in tal modo ha accolto le raccomandazioni pervenute dal Ministero dei Lavori Pubblici con circolare n. 1870/56 in data 1° luglio 1956 e tenuto conto che con la legge 4 febbraio 1958, n. 572 era stata accordata delega al governo per emanare nuove norme in materia di circolazione stradale. Il lavoro, diretto dall'ufficio tecnico è stato affidato all'imprenditore locale Ferrari Cleofolo che ha ridipinto i quattro passaggi pedonali di via A. Pironi (due all'altezza della Piazza A. Gramsci e due all'altezza di via T. Bonati), già esistenti dal 1956, ma non conformi alla nuova normativa. Nel 1960, per uniformarsi alle prescrizioni del codice della strada approvato con D.P.R. 15 giugno 1959, n. 393, la giunta ha deliberato il rifacimento delle segnaletica orizzontale esistente e decretato la nuova segnaletica per le strade adiacenti agli edifici scolastici che ne erano sprovvisti (attraversamenti zebrati e scritte scuole). Il fatto merita di essere ricordato perché la giunta, ma principalmente il sindaco A. Pasqualini, ha preteso che le operazioni fossero eseguite nelle ore notturne, sotto il controllo dei vigili urbani, e ciò per non ostacolare il traffico veicolare. 67. COPERTURA ASSICURATIVA DEI VIGILI URBANI CONTRO I RISCHI PROFESSIONALI ED EXTRAPROFESSIONALI. Le riunioni settimanali per l’aggiornamento dei vigili urbani, svoltesi con cadenza bisettimanale dopo il 28 ottobre in seguito alla pubblicazione sul supplemento alla Gazzetta Ufficiale n. 261 del D.P.R. 27 ottobre 1958, n. 956 (approvazione delle norme concernenti la disciplina della circolazione stradale), anche se concentrate sull’esame delle nuove norme del codice della strada, entrato in vigore nel mese di giugno dell’anno successivo, hanno avuto come argomento conclusivo la mancanza di copertura assicurativa del reparto contro gli infortuni. La situazione dei vigili urbani, in quei tempi, era infatti anomala perché la loro posizione di lavoro non rientrava fra quelle previste dall’articolo 1 del R.D. 17 agosto 1935, n. 1765, in relazione all'articolo 6 della legge 1° giugno 1939, n. 1012. In altre parole i vigili urbani non beneficiavano della copertura infortunistica erogata dall'I.N.A.I.L.. I rischi invece c'erano, perché al servizio di regolazione della viabilità e di ordine pubblico, da compiere armati, si aggiungeva l’esecuzione delle ordinanze emanate dal sindaco - Autorità di P.S. - in applicazione della Legge 14 febbraio 1904, n. 36 e del suo regolamento di esecuzione, approvato con legge 14 febbraio 1909, n. 615, per il ricovero coatto degli ammalati di mente. Un’indagine condotta dall’amministrazione, dopo numerose sollecitazioni del reparto ha così permesso di stabilire che per i comandi dei vigili urbani dei comuni di Ferrara, Cento, Codigoro, Comacchio e Copparo erano stati da tempo stipulati contratti assicurativi con società private per dare copertura agli operatori di polizia municipale contro i rischi professionali ed extraprofessionali. Sottoposta la situazione alla giunta, questa, ha deliberato con atto n. 217/5367 in data 20 maggio 1959 la sospirata copertura per dieci anni a beneficio dell'intero corpo, secondo le modalità: a) Infortunio che avesse avuto come conseguenza la morte dell'assicurato, L. 2.500.000; b) Infortunio che avesse avuto come conseguenza l’invalidità permanente, L. 5.000.000; c) Infortunio che avesse avuto come conseguenza l’invalidità temporanea, L. 1.500 al giorno, da versare in ragione del 50 per cento all’assicurato e del restante cinquanta per cento al comune. Il contratto, aggiornato nei massimali e nei premi nel corso degli anni Ottanta, nella nuova veste ha escluso gli infortuni extraprofessionali, per la cui copertura era stato chiesto un concorso nel pagamento del premio annuale che gli assicurati, a maggioranza, non hanno accettato. 68. ASSICURAZIONE RISCHI CIVILI VERSO TERZI DEI MEZZI A MOTORE USATI PER SERVIZIO DAI VIGILI URBANI. Come indicato nel precedente paragrafo n. 43, fin dal 2 maggio 1953, la giunta aveva deliberato la corresponsione di un’indennità mensile ai vigili urbani che, per servizio, facessero uso di ciclomotori, motoleggere e motocicli di proprietà. Nel 1959 non vigevano ancora le norme sull’assicurazione obbligatoria dei veicoli a motore circolanti sulle strade, ma il rischio esisteva ed era aumentato con l’incremento del traffico. Da quì la richiesta avanzata dal comando vigili urbani al sindaco per ottenere la copertura assicurativa dei veicoli a motore usati per servizio. Come per l'assicurazione contro gli infortuni, l'amministrazione ha voluto verificare la situazione esistente negli altri comuni della provincia ed appurato che nella maggior parte degli stessi i vigili urbani usavano mezzi appartenenti all'amministrazione, peraltro regolarmente assicurati, con deliberazione della giunta n. 218/5368 in data 20 maggio 1959 é stata accordata la richiesta copertura assicurativa, ma con obbligo di corrispondere, da parte degli intestatari dei veicoli assicurati, un terzo del costo del premio annuo. 69. RIPRISTINO DEL LIVELLO DEGLI EMOLUMENTI SPETTANTI AI VIGILI URBANI A CAUSA DELL’ABROGAZIONE DEI REGOLAMENTI DI CIRCOLAZIONE. L’entrata in vigore del codice della strada, approvato con D.P.R. 15 giugno 1959 n. 393, ha determinato l’abrogazione dei regolamenti di circolazione urbana e, nel caso di Bondeno, l’abrogazione di quella parte del regolamento di polizia urbana che disciplinava la circolazione sulle strade. Il potere del sindaco per la disciplina della circolazione sulle strade comunali extraurbane e su quelle ricadenti nei centri abitati è stato inserito negli articoli 3 e 4, (potere di ordinanza), e negli articoli 138, 140 e 141 (sistema sanzionatorio) del Testo unico, nonché negli articoli 599, 600, 603 e 604 del regolamento di esecuzione, approvato con D.P.R. 30 giugno 1959, n. 420. Sia il testo unico che il regolamento non hanno previsto però alcun premio di diligenza per gli agenti scopritori e ciò ha avuto come conseguenza un abbassamento del livello retributivo dei vigili urbani, rispetto ai colleghi di pari grado, perché a suo tempo, nella determinazione del trattamento economico, era stato tenuto conto dei proventi introitati dai vigili sulle contravvenzioni accertate. In relazione a ciò, la Commissione Parlamentare Lavori Pubblici e Trasporti, con propria circolare ha sollecitato le amministrazioni comunali affinché fossero adottati a favore dei vigili urbani, provvedimenti tali da far loro conservare il livello degli emolumenti percepiti prima dell'entrata in vigore delle nuove norme. La giunta municipale, non disattendendo la raccomandazione ministeriale ed accogliendo la richiesta formulata dal comando di polizia municipale, con deliberazione n. 42/937 in data 2 gennaio 1961, ha perciò proposto al consiglio comunale che a favore dei vigili urbani fosse deliberata un’indennità sostitutiva dei proventi, avente una misura tale da portare il trattamento economico al livello che avrebbe avuto qualora all'atto del calcolo delle retribuzioni i proventi non fossero stati previsti. L’indennità proposta dalla giunta è stata fissata in L. 5.500 mensili per il comandante e di L. 5.000 per gli agenti, somme confermate dal consiglio con deliberazione n. 33 del 17 febbraio 1961, approvata dalla G.P.A. con atto n. 17699/2a in data 22 marzo 1961. L’indennità è stata soppressa ed inserita nello stipendio, in applicazione delle norme sul riassetto delle qualifiche e delle carriere a far data dal 1° luglio 1970. L’entrata in vigore del nuovo codice della strada ha coinvolto la polizia municipale in maniera massiccia. Per la corretta applicazione alle nuove norme del codice della strada, la polizia municipale ha seguito infatti un corso di aggiornamento, svolto volontariamente nelle ore serali presso il comando ed a conclusione dello stesso sono stati formati tre gruppi che, ottenuta l’autorizzazione della Giunta, hanno fatto visita a tutti gli esercizi pubblici del territorio per spiegare ai presenti i comportamenti imposti dalla nuova legge. 70. PRIMA FESTA DEL CORPO. I festeggiamenti che hanno avuto luogo per commemorare il centenario della costituzione del corpo dei vigili urbani di Ferrara, ai quali hanno partecipato, come invitati, quattro appartenenti alla polizia municipale di Bondeno, hanno suscitato un tale entusiasmo anche negli operatori che non avevano presenziato alla cerimonia da proporre all’amministrazione comunale l’istituzione delle festa del corpo anche a livello locale da effettuare nel giorno di San Sebastiano, proclamato patrono dei vigili urbani dal Pontefice Pio XII. La giunta municipale ha autorizzato l’iniziativa ed espresso, tramite il sindaco Enzo Borsari, il suo apprezzamento, per cui è stata celebrata la prima festa il 20 gennaio 1961 col seguente programma: a) ore 10,30, partecipazione dell’intero reparto alla Santa Messa, celebrata di fronte all'altare della Comunità, nella cui ancona è presente la pala rappresentante San Sebastiano fra i santi Rocco e Demetrio; b) ore 11,00, deposizione di fiori sulle tombe dei colleghi defunti; ore 11,30, incontro del reparto con la giunta, i responsabili delle ripartizioni comunali, il comandante della stazione dei carabinieri, il giudice conciliatore e pochi invitati e dopo un breve saluto, rinfresco offerto dalla polizia municipale; ore 20,30, cena conviviale riservata ai soli appartenenti al corpo. La manifestazione, che negli anni successivi ha coinvolto anche i familiari degli agenti in servizio ed è stata l’occasione per la consegna di un attestato e di una medaglia ai vigili urbani in pensione ha raggiunto la sua massima espressione nel 1988, per volontà dell’assessore alla polizia municipale Edvino Ferrari che ha voluto dar lustro all’evento e commemorare il quarantennale della costituzione del corpo. L'anno successivo, però, la maggioranza delle nuove leve ha ritenuto la festa anacronistica, per cui la stessa è stata abbandonata. 71. CONIAZIONE FREGI PER LE UNIFORMI DELLA POLIZIA MUNICIPALE. Dalla data di costituzione del servizio di polizia municipale i fregi e gli stemmi per le uniformi erano ricamati su tessuto e perciò confezionati dalle ditte che fornivano i berretti. Alla fine degli anni Quaranta, per interessamento dell’economo comunale è stata commissionata una serie di fregi in alpacca argentata presso l’incisoria della ditta Picchiani & Barlacchi di Firenze, da assegnare a tutti i dipendenti che prestavano servizio in uniforme. Il materiale, coniato su lamierino, pur riproducendo in maniera fedele lo stemma del comune, perdeva rapidamente la sua lucentezza e le numerose punte che sporgevano dal bordo dei fregi, provocavano seri danni alle uniformi. In relazione a ciò, su proposta del comando di polizia municipale, la giunta con deliberazione n. 78/2074 del 17 febbraio 1961 ha fatto coniare una nuova serie di fregi, in bronzo smaltato, presso l’incisoria gestita dalla ditta Timbrificio Ferrarese di Ferrara. 72. MORTE DEL VIGILE URBANO ZULIANI DORINO. Il giorno 3 febbraio 1961, il vigile Zuliani Dorino, dopo pochi giorni di ricovero presso l'ospedale locale per quello che era sembrato un banale malore, è deceduto all’età di quarantuno anni, lasciando la moglie e due figli minori. La vicenda ha colpito in maniera pesante l'intero reparto anche perché l'interessato non aveva maturato il diritto alla pensione minima e la vedova, casalinga, era di salute cagionevole. Per soccorrere la famiglia, per iniziativa del comando è stato lanciato un appello alla polizia municipale di tutta l'Italia che ha risposto con grande generosità. A questo proposito va sottolineato come l’offerta più alta sia pervenuta dal comando della polizia municipale di Mazara del Vallo, comune lontano, ma particolarmente sensibile. 73. NOMINA DEL VIGILE SANITARIO. La giunta municipale, con deliberazione n. 128 in data 31 marzo 1961 ha nominato vigile sanitario, quale vincitore di concorso, Fabbri Antonio, maestro di musica proveniente da Scortichino. Posto alle dipendenze dell’ufficiale sanitario ha operato in maniera completamente autonoma dai vigili urbani e li ha liberati dall’onere del prelievo campioni di generi alimentari, eseguito in quegli anni con particolare intensità presso i venti panifici del territorio. 74. NOMINA DEL VIGILE URBANO BIGNOZZI RENZO. Essendosi reso vacante un posto nella pianta organica dei vigili urbani a causa del decesso di Zuliani Dorino, la giunta municipale, con atto n. 251/286 in data 8 giugno 1961, avvalendosi delle facoltà previste dall'articolo 8 del regolamento organico ha nominato vigile urbano, per chiamata diretta, Bignozzi Renzo, già in servizio come messo comunale dal 26 novembre 1958. 75. SISTEMAZIONE LOCALI DI VICOLO POSTA PER LA NUOVA SEDE DEL COMANDO VIGILI URBANI E DELL'UFFICIO LICENZE E P.S. La costituzione del Ministero della Sanità (Legge 13 marzo 1958, n. 296), l’entrata in vigore del D.P.R. 11 febbraio 1961, n. 249 contenente disposizioni relative agli enti operanti nel settore sanitario, l’entrata in vigore del D.M. 20 dicembre 1961 che ha indicato le forme morbose da qualificarsi come malattie sociali e del D.P.R. 11 febbraio 1961, n. 264 che ha disciplinato i servizi e gli organi che esercitano la loro attività nel campo dell’igiene e sanità pubblica ha reso necessario un’adeguata sistemazione dei locali destinati ad ospitare il personale di tali servizi, affidati dalla legge al sindaco (autorità sanitaria del comune), coadiuvato dall’ufficiale sanitario (dirigente tecnico). In relazione a ciò, sulla scorta di un progetto elaborato dall’ufficio tecnico comunale è stato deciso l’impiego di tutti i locali posti al piano terra dell’ala nord della residenza municipale come nuova sede degli uffici sanitari e lo spostamento del comando vigili urbani da via De Amicis all’immobile posto ad est del Municipio, accessibile dal Vicolo della Posta, n. 5. La giunta, quindi, con atto n. 48/1048 in data 1° febbraio 1962 ha approvato il progetto di ristrutturazione dei locali individuati, sulla scorta dei disegni e del computo metrico elaborati dall’ufficio tecnico comunale. Nella nuova sede, composta di quattro vani, oltre ad una sala di attesa, per ragioni di razionalizzazione dei servizi è stato trasferito dal Municipio nei nuovi locali, anche l’ufficio licenze di commercio e pubblica sicurezza retto, in quei tempi, dall’applicato di prima classe Giberti Sebastiano. 76. DECESSO DEL VIGILE URBANO CAPPI AGOSTINO. Il 18 ottobre 1963, dopo breve malattia è deceduto il vigile urbano, ancora in servizio, Cappi Agostino, alle dipendenze del comune dal 1° giugno 1936. Resosi così vacante un posto nel corpo dei vigili urbani, la giunta con atto 627/10578 in data 24 ottobre 1963 ha approvato il bando di concorso per la surrogazione dell’unità mancante. 77. RICOSTRUZIONE DELLA PIAZZA GIUSEPPE GARIBALDI. La piazza G. Garibaldi, già Piazza Castello, riparata col concorso dei frontisti nel 1757 per interessamento del Cardinal Legato Giovan Francesco Banchieri, pavimentata con sassi di Verona e pietre squadrate di Monselice nel 1834 e completata di marciapiedi e fognature negli anni 1850, 1855 e 1864, fin dagli inizi degli anni Cinquanta del Novecento avrebbe dovuto essere ricostruita. Marciapiedi, fognature, illuminazione e pavimentazione erano in condizioni molto precarie, per cui il 20 aprile 1964 il consiglio comunale (atto n. 23/3463) ha deliberato il completo rifacimento della struttura, sulla scorta di un progetto elaborato dall’Ingegner Sauro Cantelli, responsabile dell’ufficio Tecnico comunale. L’opera, costata la somma di 100.000.000 di lire, è stata realizzata dalla ditta bolognese Società Cooperativa a r.l. Selciatori, Posatori e Scalpellini, dal mese di marzo 1966 (Delib. G.M. n. 173/2278 del 17 marzo 1966) al 31 dicembre 1969, compreso l’intervento sulle vie T. Bonati (fognature, marciapiedi e piano viabile) e primo tronco di G. Mazzini (fognatura, marciapiedi e piano viabile). Il centro del paese è rimasto letteralmente sconvolto per quasi tre anni, per cui il comando vigili urbani, con pazienza, si è fatto carico del trasferimento del mercato, spostato sulle strade del rione Sanitissimo e della gestione della precaria viabilità fra le proteste dei titolari di negozi e banche. A lavori ultimati, il mercato ha ritraslocato nel centro storico, ma senza occupare la piazza G. Garibaldi che l'amministrazione ha riservato a parcheggio di auto e moto. Nel 1972, a richiesta dei commercianti ed in modo particolare del presidente della Confcommercio locale, la parte ovest della piazza stessa è stata rioccupata dal mercato e occupata interamente, compreso il listone, alla fine degli anni Ottanta, in seguito alla riorganizzazione del mercato voluta dall’assessore alla polizia municipale Edvino Ferrari ed alla necessità di consentire il collegamento elettrico dei frigoriferi dei rivenditori di generi alimentari, in esecuzione di quanto richiesto dal Servizio Sanitario. 78. NOMINA DEL VIGILE URBANO GALLIANI ROLANDO GINO. Espletato il concorso relativo al bando approvato in data 24 ottobre 1963, la giunta municipale, preso atto dei verbali elaborati dalla commissione giudicatrice nominata il 13 marzo 1964, con deliberazione n. 305/4575 in data 4 giugno 1964, ha nominato vigile urbano Galliani Rolando Gino, classificatosi primo con punti 78,85/150, e ciò a far data dal 1° luglio 1964. 79. MORTE DELL’EX SINDACO. Il 6 dicembre 1966 è deceduto Aldemiro Pasqualini, sindaco dal 1952 al 1956. Figura storica del comune, terzo sindaco del dopoguerra, dopo A. Cavallari ed E. Zerbini, durante il suo mandato è stato ricostruito il ponte sul Po fra Stellata e Ficarolo è stato ampliato l’Ospedale Civile F.lli Borselli sono stati meccanizzati i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, di manutenzione ed innaffiamento delle strade e di distribuzione dell’acqua potabile alle zone non ancora servite dal civico acquedotto ed è stato visto Bondeno aggiudicarsi per cinque settimane il concorso televisivo di Campanile Sera. Gli è succeduto Enzo Borsari. 80. ISTITUZIONE SEZIONE STACCATA DEL LICEO SCIENTIFICO. Con l’anno scolastico 1963/64, accogliendo l'ennesima richiesta dell’Amministrazione Comunale, il provveditore agli studi aveva autorizzato l’inizio dei corsi per il conseguimento del diploma di “Segretario d’Azienda”. La nuova scuola era stata collocata nei locali di proprietà comunale di via Vittorio Veneto (ex caserma Armo Rossi), liberati da alcune famiglie trasferite nei nuovi appartamenti eretti dall’INA-CASA nel quartiere Ovest. Con l'anno scolastico 1968/69, aderendo ad un’ulteriore richiesta formulata dalla giunta municipale (atto n. 180/2325 in data 15 marzo 1967), il provveditorato agli studi ha autorizzato l’inizio dei corsi superiori del liceo scientifico come sezione staccata del liceo scientifico “Roiti” di Ferrara. Il nuovo corso è stato collocato nell’ex plesso delle scuole di avviamento professionale di via Vittorio Veneto, liberato dalle scuole medie che l'avevano occupato temporaneamente in attesa del completamento della nuova sede di Via A. Manzoni. 81. COLLOCAMENTO A RIPOSO DELL’APPLICATO RESPONSABILE DELL’UFFICIO LEVA E CONSEGUENTI RIPERCUSSIONI SUL COMANDO VIGILI URBANI. A far data dal 1° settembre 1967, la giunta municipale ha collocato a riposo per raggiunti limiti di età (atto n. 586 in data 9 agosto 1967), l’applicato addetto all’ufficio “Leva-Militare” MORI Giuseppe. L’amministrazione, particolarmente attenta al contenimento delle spese del personale, dopo aver consultato il segretario comunale ed il comandante dei vigili urbani ha proposto di coprire il posto vacante dell’ufficio leva con il vigile urbano Pagnoni Ferruccio, destinato dal 1° gennaio 1967 a servizio interno. F. Pagnoni, il 10 settebre 1965, mentre prestava servizio come comandante dei vigili urbani f.f., in sostituzione del comandante collocato in ferie, aveva subito un grave infortunio nel corso delle operazioni di collaudo dell'impianto per l’incendio dei fuochi artificiali della fiera di Scortichino. Il sinistro aveva avuto come conseguenza il ricovero in ospedale dell’infortunato per più di un mese, seguito dalla dimissione e da una convalescenza durata fino al 31 dicembre 1966. Rientrato in servizio il 1° gennaio 1967, su suggerimento del medico curante e dell'ufficiale sanitario era stato destinato al servizio interno della sezione informazioni dei vigili urbani, per cui la proposta di spostamento suggerita dall’amministrazione è sembrata la soluzione meno onerosa perché si sarebbe concretizzata senza cambiare la qualifica ed il trattamento economico del trasferito. Esaminata la situazione e considerato che in alternativa il posto di addetto all’ufficio leva avrebbe potuto essere coperto mediante il trasferimento dell’applicato addetto all’ufficio attività commerciali, artigiane e di Pubblica Sicurezza, Giberti Sebastiano, dopo aver sentiti gli interessati e considerato che le competenze dell’ufficio attività commerciali, artigiane e di pubblica sicurezza erano strettamente connesse con l’area della vigilanza, tanto che fin dal 1957, la gestione dello stesso ufficio veniva affidata al comandante dei vigili urbani durante i periodi di assenza dell’applicato titolare è stato ritenuto più vantaggioso per il reparto che il vigile urbano Pagnoni Ferruccio fosse destinato all’ufficio licenze e Pubblica Sicurezza. Dal 1° ottobre 1967, pertanto, il corpo dei vigili urbani, pur restando composto dal comandante e da nove vigili ha di fatto perduto una seconda unità per lo svolgimento dei servizi esterni, dopo quella perduta nel mese di marzo del 1958, col collocamento a riposo del vigile urbano Venturi Redesildo e con la successiva soppressione del posto. La sezione P.M., dal 1° ottobre 1967, ha operato pertanto col seguente organico: Edmo Mori (Com.te della P.M.), Pareschi Zamino (Addetto alla segreteria Comando), Mario Braccioli, Bragaglia Carlo, Renzo Bignozzi, Rolando Galliani, Ertes Frazzoli, Bruno Pasqualini e Adler Pedarzani (Agenti addetti ai servizi esterni) e Ferruccio Pagnoni (Responsabile dell’ufficio Licenze artigiane, commerciali e di P.S.). Alla stessa sezione, era aggregato inoltre il reparto addetto al servizio di Nettezza Urbana, che dal 1° gennaio 1964 era aumentato dalle cinque unità del 1957 ad un totale di tredici operatori, comprendente due autisti ed undici addetti alla raccolta ed allo spazzamento. 82. NUOVO EDIFICIO SCOLASTICO PER LE SCUOLE MEDIE. L’area compresa fra le vie Giordano Bruno ed A. Manzoni, nell’ambito della lottizzazione realizzata dal dottor Dante Pinca, era stata individuata per l’edificazione del nuovo plesso delle scuole di avviamento professionale di tipo agrario “T. Bonati”. Con l’approvazione della legge di riforma della scuola, l’edificio, realizzato sulla base di un progetto vincitore di un bando di appalto concorso è stato di fatto aperto con l’inizio dell’anno scolastico 1967/68 e destinato alle scuole medie, ma ancora sprovvisto di palestra e senza di un minimo di servizi per accogliere le biciclette degli oltre quattrocento ragazzi frequentanti. La carenza, veramente grave per un complesso scolastico raggiunto dai ragazzi in bicicletta dal centro e dal forese ha così provocato una protesta tanto violenta da parte dei vigili urbani comandati giornalmente in servizio prima dell’inizio ed a conclusione delle lezioni che in un successivo lotto di lavori, la lacuna è stata colmata. 83. ENTRATA IN VIGORE DELLA LEGGE DI DEPENALIZZAZIONE. Sulla gazzetta ufficiale n. 133 del 29 maggio 1967 è stata pubblicata la legge 3 maggio 1967, n. 317 apportante modifiche al sistema sanzionatorio delle norme in materia di circolazione stradale e dei regolamenti comunali e provinciali, limitatamente alle violazioni punite con la sola pena dell’ammenda. Le ipotesi indicate dalla legge hanno pertanto cessato di avere carattere penale per assumere quello di illecito amministrativo con applicazione della sanzione sostitutiva del pagamento di una somma di danaro, da determinarsi dall’autorità amministrativa, ma nel solo caso di mancata oblazione. La normativa, molto innovativa ha provocato non poche preoccupazioni negli operatori di polizia municipale che, per le mancate oblazioni, sono stati costretti, da quel momento, a rapportarsi non più con l’autorità giudiziaria, ma con quella amministrativa (prefetto, sindaco, presidente dell’amministrazione provinciale), di fatto operante come primo grado di giudizio. Successivamente alla legge n. 317 del 1967 si sono avute poi successive e limitate applicazioni dell’orientamento di depenalizzazione, mentre è stata maggiore la frequenza con la quale la legislazione speciale ha previsto direttamente per nuove figure di illecito la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro. In tale ambito è stata approvata la legge 24 dicembre 1975, n. 706 che ha attuato una depenalizzazione non limitata ad alcuni settori dell’ordinamento, ma estesa, in linea di principio, ad un cospicuo numero di violazioni punite con la sola ammenda. 84. CESSIONE ALL’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DELL’AREA ADIBITA A GIARDINO PUBBLICO FRA LE VIE VITTORIO VENETO E DEI MILLE E REGOLAZIONE DELL’INCROCIO MEDIANTE SEMAFORO. La strada che collega Ferrara con Poggio Rusco è stata classificata provinciale alla fine dell’Ottocento. Il tracciato, raggiunto l’abitato di Bondeno a San Giovanni, attraversava il Panaro mediante il ponte in ferro fatto saltare dalle truppe tedesche in ritirata il 23 aprile 1945, quindi percorreva la via A. Pironi (antico argine sinistro della Canaletta di Burana) fino all’innesto con le vie G. Borselli e per Pilastri. Il ponte sul Panaro è stato ricostruito nel 1945 dal Comitato di Liberazione Nazionale e dall’Amministrazione Provinciale, come ponte provvisorio. Negli anni Sessanta, incassata la somma erogata dallo Stato come “danno di guerra”, l’Amministrazione Provinciale ha ricostruito la struttura immediatamente a valle delle “Botte Napoleonica” e per liberare le vie San Giovanni e A. Pironi dal traffico veicolare pesante ha realizzato un nuovo tracciato, di poco superiore al chilometro, corrente fra il “Canale Emissario di Burana”, il nuovo manufatto e la via per Pilastri. La nuova strada, dal ponte ricostruito alla via per Pilastri si è sovrapposta alla strada comunale urbana denominata via G. Borselli, che ha dovuto essere allargata con l’acquisizione anche del vecchio giardino pubblico posto nell'incrocio fra le vie Vittorio Veneto e dei Mille. La giunta municipale, con atto n. 298/3837 in data 2 maggio 1967 ha autorizzato il diverso impiego del suolo ed il comando dei vigili urbani, presa visione della planimetria di progetto dell'opera, non appena l’impresa ha iniziato le opere di base per la costruzione della sede stradale ha fatto posare alla base della stessa, un anello tubolare del diametro di centimetri quindici per il passaggio dei cavi di alimentazione di un eventuale impianto semaforico per la regolazione del traffico fra il centro storico di Bondeno ed il rione Ovest. L’installazione dell’impianto semaforico e l’illuminazione dell’incrocio con quattro lampade a vapori di sodio sono stati poi autorizzati dalla giunta, in due lotti (atti n. 395/5810 in data 26 giugno 1969 e n. 532/11108 in data 4 settembre 1970), su richiesta del comando vigili urbani, che ha dovuto procedere all’esecuzione diretta dei lavori di messa in opera dei materiali, tramite l’imprenditore locale Zecchini Antonio, per la parte elettrica e con operai avviati dall’ufficio del lavoro per le opere murarie. L’impianto installato è stato adeguato alle caratteristiche della strada e cioè dotato di lanterne con lente rossa maggiorata (da venti a trenta centimetri) e con pannelli di preavviso di impianto semaforico dotati di luce lampeggiante gialla. Nel frattempo però la strada provinciale da Ferrara a Poggio Rusco è stata assunta in carico dall'A.N.A.S. come “Strada Statale Virgiliana” e l’azienda, presa in esame l’istanza di installazione del semaforo ha espresso parere contrario perché, sulla base dei dati statistici in suo possesso, la regolazione dell’incrocio mediante semaforo era considerata ingiustificata. Il conseguimento dell’autorizzazione ha richiesto molta pazienza e ripetute visite dell’assessore alla pubblica istruzione e del comandante dei vigili agli uffici della direzione bolognese dell’azienda, ma l’ente ha continuato a ritenere non accordabile l’autorizzazione anche di fronte alla necessità di dare giusta protezione alla popolazione scolastica che dal rione Ovest doveva raggiungere i plessi delle scuole elementari, medie e superiori, posti tutti nella vecchia Bondeno. Ciò ha fatto si che con l’inizio dell'anno scolastico l’impianto fosse acceso per volontà del sindaco, al che l'azienda, dopo alcuni mesi di preoccupante silenzio ha fatto riscontro con la concessione dell'autorizzazione. 85. REQUISIZIONE DELLO STABILIMENTO SACCARIFERO. La società Eridania Zuccherifici Nazionali di Genova, nuova proprietaria dello stabilimento saccarifero di Bondeno costruito nel 1912 dalla Società Saccarifera Genovese, alla fine della campagna del 1968, nell’ambito di un suo programma di riorganizzazione della produzione ha decretato la chiusura dello stabilimento locale. La decisione ha avuto come prima conseguenza l’occupazione del complesso da parte delle maestranze, seguita dalla convocazione del consiglio comunale in seduta permanente e poi dalla requisizione della struttura, compiuta dal sindaco Enzo Borsari, accompagnato dalla giunta, dal comandante della stazione dei carabinieri, dal notaio Colombo Bignozzi e dal comandante dei vigili urbani. Notificata l’ordinanza di requisizione alla direzione del complesso (ordinanza n. 11269 in data 5 dicembre 1968), questo è stato affidato in custodia e gestione alla commissione interna ed al direttore chimico che si era schierato dalla parte del comune, e ciò in attesa che la direzione dell’ente “Delta Padano” potesse assumerne la gestione diretta. A coronamento dell’operazione, il sindaco ha però disposto che fossero mantenuti in servizio continuativo all’interno dello stabilimento due vigili urbani, da affiancare al personale di guardia della società. Il servizio, articolato su tre turni di otto ore, si è concluso nella prima metà del successivo mese di febbraio, dopo che la società è tornata sui suoi passi ed inoltre deciso il potenziamento del complesso per portarlo a duecentomila quintali/giorno di prodotto lavorato. Alla fine della campagna dell'anno 1969, allo stabilimento di Bondeno è stato attribuito il premio dell’Eridania Z.N.-S.P.A., denominato “Nastro Azzurro”, per lo zucchero di migliore qualità fra quello prodotto dagli stabilimenti della società. Ma la sorte della prima industria nata a Bondeno nel lontano 1912 era stata frattanto segnata dalle norme emanate dalla Comunità Europea e la sua chiusura è sopraggiunta così a conclusione della campagna saccarifera del 2005. 86. MODIFICA DEL REGOLAMENTO DELLA MASSA VESTIARIO. Con atto del consiglio comunale n. 9/1142 in data 6 febbraio 1968 è stato modificato il regolamento per l’assegnazione della massa vestiario. Il nuovo regolamento, in luogo del vestiario da sostituire con atto della giunta sulla scorta della segnalazione formulata dal comando dei vigili urbani ha previsto l’assegnazione di una quota annua netta di L. 60.000 per ogni operatore, con gestione della stessa in maniera diretta da parte del reparto. L’indennità annuale di massa vestiario è stata soppressa a far data dal 23 novembre 1972, in seguito al recepimento dell'accordo stipulato fra A.N.C.I. ed Organizzazioni sindacali degli enti locali, per far posto al regolamento basato sul principio del consumo dei capi da sostituire. COSTITUZIONE DELLA RIPARTIZIONE P.M. – AA. PP. E N.U. 87. ISTITUZIONE DEL POSTO DI CAPO RIPARTIZIONE POLIZIA MUNICIPALE E NETTEZZA URBANA E SUO AFFIDAMENTO AL COMANDANTE DEI VIGILI URBANI. L’Amministrazione comunale, con due distinti atti adottati dal consiglio nel 1956, avendo programmato la meccanizzazione del servizio di nettezza urbana ed il suo estendimento all’intero capoluogo a far data dal 1° gennaio successivo, aveva deliberato un regolamento speciale per il reparto ed uno per la gestione del servizio, da affidare ad un funzionario in possesso del titolo di studio di geometra, da assumere mediante concorso. L’attuazione del disposto delle deliberazioni avrebbe comportato la soppressione dell’articolo 8, 3° comma del regolamento del corpo dei vigili urbani, inserito otto anni prima come compito transitorio a carico del comandante, quando il servizio di nettezza urbana era limitato alla spazzatura ed alla raccolta dei rifiuti solidi urbani nelle aree comprese fra l’argine sinistro del canale di Burana, del fiume Panaro e della Via A. Pironi, compiuto da tre operatori dotati di un carro a trazione animale. Le deliberazioni consiliari del 1956 non hanno però trovato esecuzione ed il servizio di spazzamento strade e di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, esteso dal 1957 al 1975 a tutte le frazioni del comune con oltre quattromila utenze, è rimasto a carico del comandante dei vigili urbani. Dal mese di ottobre 1967, inoltre, l’ufficio di pubblica sicurezza e per il rilascio delle licenze commerciali ed artigiane, in seguito all’affidamento dello stesso al vigile Pagnoni Ferruccio, destinato a compiti di servizio interno per ragioni di salute era diventato parte del comando di P.M., per cui i compiti del comandante dei vigili erano aumentati, avendo il medesimo dovuto farsi carico delle competenze dei servizi e del personale dei due reparti. La situazione, segnalata in più occasioni alla giunta municipale e più volte rinviata è stata presa in esame con la dovuta attenzione dal sindaco N. Bergamini e dal segretario capo dr. L. Marrapodi, che posto l’argomento all’ordine del giorno del consiglio comunale (atto n. 29/6902 in data 3 aprile 1971) hanno di fatto risolto la vicenda, non recuperando i due regolamenti deliberati nel 1956 per la gestione di un reparto autonomo di nettezza urbana affidato ad un geometra, ma deliberando l’istituzione della nuova ripartizione di “Polizia municipale, attività produttive e nettezza urbana” con attribuzione alla stessa dei compiti di: a) Polizia di Sicurezza, alle dirette dipendenze del Sindaco – Autorità Locale di Pubblica Sicurezza; b) Polizia Urbana; c) Polizia Rurale; d) Polizia Edilizia; e) Polizia Commerciale; f) Polizia Stradale; g) Pubblica Sicurezza, rilascio licenze commerciali ed artigiane; h) Direzione ed espletamento del servizio di nettezza urbana, il tutto da svolgere con l’organico di: a) Comandante dei VV. UU. – Capo della Ripartizione; b) Nove Guardie Municipali; c) Un autista nettezza urbana; Nove raccoglitorispazzaturai. Con lo stesso atto è stata confermata la Ripartizione “Ufficio Sanità e Igiene” con i compiti di: a) Igiene e Sanità Pubblica; b) Zooiatria, da svolgere mediante l’organico composto da Ufficiale Sanitario, Veterinari della 1^ e 2^ Condotta, Assistente Sanitaria, quattro ostetriche, un applicato e un vigile sanitario e ciò, a far data dal 1° maggio 1971. In tal modo si è concretizzata la piena autonomia del reparto Polizia Municipale dall’originaria ripartizione Sanità-Igiene e P.M., peraltro auspicata nella deliberazione podestarile adottata nell'anno 1934 (precedente punto n. 23) e sempre rimandata. 88. MODIFICA UNIFORMI. ADOZIONE CINTURONI DI COLORE BIANCO. La giunta, con atto n. 443/9013 in data 23 giugno 1971, aderendo alle sollecitazioni formulate alla conclusione dei convegni nazionali degli assessori al traffico, ai trasporti ed alla polizia urbana, organizzati dal comune di Verona fin dal 1960, ha deliberato l’adozione del cinturone bianco in sostituzione di quello in cuoio con spallaccio. 89. INDENNITA' CHILOMETRICA PER L'IMPIEGO DEI MEZZI PERSONALI PER RAGIONI DI SERVIZIO. La giunta, con atto n. 533 in data 30 luglio 1971, ha deliberato, con effetto retroattivo dal 1° gennaio 1971, la corresponsione di una indennità chilometrica di lire trenta per ogni chilometro percorso con mezzo personale per ragioni di servizio, fissando con lo stesso provvedimento un tetto massimo di lire dodicimila per ogni beneficiario. La nuova indennità variabile ha sostituito quella fissa stabilita in precedenza. 90. REGOLAZIONE DEL TRAFFICO A SENSO UNICO ALTERNATO SUL PONTE SAN GIOVANNI. Il ponte San Giovanni collegante il centro storico col rione San Giovanni, eretto nel 1945 con i materiali recuperati dalle aviorimesse bombardate dell’aeroporto di Ferrara, a causa dell’usura delle strutture che costituivano l’impalcato è stato transennato trasversalmente ai lati, per limitare la sagoma dei mezzi in transito e per mantenerne il peso e le sollecitazioni il più vicino possibile all’asse. Per rendere possibile la circolazione veicolare, limitata ad una sagoma di metri 2,50 e ad un peso massimo di due tonnellate, la giunta con atto n. 676/12040 in data 7 ottobre 1971 ha deliberato il ripristino della regolazione semaforica del traffico mediante quattro lanterne poste alle estremità del manufatto. La riattivazione dell'apparato e la sua gestione sono state affidate, come di consueto, al comando vigili urbani, e ciò fino alla costruzione del nuovo ponte, eretto dal 1974 al 1976 ed aperto ufficialmente al traffico in occasione della fiera di ottobre. 91. RIASSETTO DELLE QUALIFICHE E DELLE CARRIERE. In esecuzione degli accordi stipulati fra A.N.C.I. ed Organizzazioni Sindacali degli Enti Locali territoriali, sulla scorta delle indicazioni fornite dal Ministero degli Interni - Direzione Generale dell'Amministrazione Civile - con atti n. 2/70 in data 25 maggio 1970 e n. 4/70 in data 22 luglio 1970, a far data dal 1° luglio 1970 sono state applicate le nuove norme sul riassetto delle qualifiche e delle carriere. Il primo acconto, in ragione del 15% dello stipendio base è stato erogato in esecuzione della deliberazione della giunta n. 796/13470 in data 27 novembre 1971. 92. ADOZIONE UNIFORMI NERE PER L'INVERNO ED AZZURRE PER L'ESTATE. Su proposta formulata dal sindaco del comune di Ferrara ai comuni dell’intera provincia con atto n. 619/7 in data 23 novembre 1971, la giunta con atto n. 131/5956 in data 1° marzo 1972 ha deliberato per la P.M. l'adozione di uniformi di colore nero, con camicia bianca e cravatta nera per l’inverno e di colore azzurro, con camicia e cravatta azzurra per l'estate. Con lo stesso atto è stato stabilito che il corredo di cinturone, fondina e borsello fosse di colore bianco ed argentati e decorati a smalto i fregi per il berretto, per il bavero ed il medaglione da petto. La proposta del sindaco di Ferrara era scaturita da più raccomandazioni formulate in occasione dei convegni nazionali della Polizia Municipale organizzati dal comune di Verona, tendenti ad omogeneizzare i colori ed i modelli delle uniformi della P.M. a livello nazionale. 93. PROGRAMMA DI LAVORO PER L’ADOZIONE DEL PIANO DI URBANISTICA COMMERCIALE. La legge 11 giugno 1971, n. 426 ha introdotto la nuova normativa in materia di commercio fisso. Uno degli strumenti più importanti previsti dalla nuova normativa è stato il Piano di Urbanistica Commerciale (vero piano regolatore del commercio) da adottare da parte di ogni comune sulla base della consistenza del commercio in atto, delle previsioni dei piani regolatori e delle abitudini dei consumatori. In relazione a ciò e per l’acquisizione degli elementi relativi alla dislocazione ed alla superficie dei nuovi negozi per il centro e per le frazioni da inserite alla base dello strumento da adottare sono stati assunti, con incarico temporaneo, due periti, ai quali è stato affidato l’incarico di compiere i rilievi necessari sotto la direzione del comandante dei vigili (Atto della giunta n. 795 in data 5 agosto 1972). L’ufficio licenze è stato nello stesso tempo rinforzato con l’assunzione di un’unità temporanea per far fronte alla conversione delle vecchie licenze nelle nuove autorizzazioni da rilasciare dopo l’avvenuta iscrizione al Registro Esercenti il Commercio dei titolari, complete della superficie commerciale assegnata e dei prodotti vendibili nell’ambito delle tabelle merceologiche per le quali i titolari avevano ottenuto la qualificazione, senza trascurare i prodotti che nell’ambito delle tabelle stesse venivano venduti secondo le consuetudini locali. 94. ASSEGNAZIONE DELLA PRIMA AUTO ALLA POLIZIA MUNICIPALE. Nella primavera del 1970, il comando vigili urbani di Ferrara ha avviato la procedura per sostituire le moto in dotazione al reparto (Gilera/300) con nuovi mezzi. Dopo la sospensione della produzione da parte delle “Officine-Gilera”, le moto offerte dal mercato, predisposte per i servizi di polizia municipale erano le “Guzzi/500-nuovo Falcone” e le “Ducati/400”, queste ultime in dotazione, con buoni risultati presso la polizia municipale di Bologna. La lunga tradizione e l'affidabilità delle moto marca “Guzzi”, associate al fatto che modelli analoghi costituivano la dotazione della Polizia della Strada ed dei Carabinieri, hanno orientato la scelta del comune di Ferrara e creato un inatteso entusiasmo fra i vigili di Bondeno, da tempo alla prese con l’aggiornamento dell’indennità mensile corrisposta dall'amministrazione per l'espletamento dei servizi di istituto con mezzi personali. La proposta di acquisto di due moto a livello locale, sostenuta dall’assessore alla polizia municipale con molto entusiasmo è stata così sottoposta all’esame della giunta nell’ambito di un preventivo comprendente anche il costo dell’equipaggiamento completo per una pattuglia. Ultimate le operazioni preliminari, quando erano ormai pronti gli ordini di acquisto, un ripensamento generale intervenuto fra gli appartenenti al corpo ha provocato un cambiamento di programma, ossia la richiesta di un’auto in sostituzione delle moto. Esposta la situazione alla giunta, questa ha deliberato di cambiare l’impegno di spesa assunto per le moto e l’equipaggiamento, destinando lo stesso all’acquisto di un’auto, di media cilindrata, personalizzata per i servizi di polizia municipale. La proposta, sottoposta al consiglio comunale (atto n. 147 in data 13 ottobre 1972) è stata approvata, per cui dal 1° novembre 1972 la polizia municipale ha ottenuto l’assegnazione della sua prima auto, una Fiat/128 a due porte. 95. COLLOCAMENTO A RIPOSO DI BRACCIOLI MARIO E DI PEDARZANI ADLER. I vigili urbani Braccioli Mario e Pedarzani Adler hanno chiesto di essere collocati a riposo con i benefici previsti dagli articoli 2 e 3 della legge 25 maggio 1970, n. 336 a far data dal 1° gennaio 1973. La giunta municipale ha accettato la richiesta con atti n. 1158/17024 del 12 dicembre 1972 e n. 1201 in data 30 dicembre 1972. 96. CONCORSO PUBBLICO PER TITOLI ED ESAMI PER DUE POSTI DI VIGILE URBANO. Il Consiglio Comunale con atto n. 245 in data 22 dicembre 1972 ha approvato il bando di concorso pubblico per la copertura dei due posti di vigile urbano che si sarebbero resi vacanti dal 1° gennaio successivo. Fra le materie di esame, per la prima volta sono stati inseriti anche la conoscenza del territorio e la sua storia. Espletato il bando, su otto concorrenti partecipanti sono risultati vincitori i bondenesi Zappaterra Valerio e Saccomandi Dorigo, nominati il 18 giugno 1973. 97. NUOVI FREGI ARGENTATI E DECORATI A SMALTO. La giunta municipale con atto n. 773 in data 19 ottobre 1973 ha autorizzato la coniazione di una nuova dotazione di fregi da berretto, da bavero e da petto, argentati e decorati a smalto, presso l’incisoria della ditta Picchiani & Barlacchi di Firenze che nel 1948 aveva fornito i fregi in alpacca argentata. 98. ASPETTATIVA PER RAGIONI DI SALUTE A FRAZZOLI ERTES. La giunta, con atto n. 829 in data 28 ottobre 1974 ha concesso al vigile Frazzoli Ertes, in aspettativa dal 18 giugno 1974 per ragioni di salute, un ulteriore periodo di aspettativa di 120 giorni, ma l’interessato è deceduto il 13 dicembre successivo. 99. ASPETTATIVA PER RAGIONI DI SALUTE E COLLOCAMENTO A RIPOSO DI PASQUALINI BRUNO. La giunta, con atto n. 830 in data 28 ottobre 1974 ha concesso al vigile Pasqualini Bruno, già a riposo per malattia, l’aspettativa per ragioni di salute a far data dal 24 ottobre successivo. Rientrato in servizio è stato poi collocato a riposo con i benefici previsti dagli articoli 2 e 3 della legge 25 maggio 1970, n. 336, dopo un periodo di riposo per malattia ed aspettativa, a far data dal 1° luglio 1976. 100. COLLOCAMENTO A RIPOSO DI BRAGAGLIA CARLO. Bragaglia Carlo ha chiesto di essere collocato a riposo dal 1° marzo 1975, invocando i benefici previsti dalla legge 14 agosto 1974, n. 355. La giunta ha accolto la richiesta, ma l'atto é stato successivamente abrogato perché l’interessato ha rinunciato a sottoporsi a visita fiscale. Rientrato in servizio è stato collocato a riposo per ragioni di salute (malattia seguita da aspettativa) e raggiunti limiti di età con i benefici della legge n. 336/1970 a far data dal 1° gennaio 1976. 101. NUOVA REGOLAMENTAZIONE DELLA MASSA VESTIARIO. La giunta, con atto n. 118 del 15 febbraio 1975 ha approvato l’accordo regionale aggiuntivo per la regolamentazione della massa vestiario. 102. APPROVAZIONE DEI BANDI DI CONCORSO PER LA COPERTURA DI DUE POSTI DI VIGILE URBANO. Essendo ormai imminente il collocamento a riposo dei vigili urbani Bragaglia Carlo e Pasqualini Bruno, il consiglio comunale, con atti n. 117 e n. 118 in data 31 ottobre 1975 ha approvato i bandi di concorso per la copertura dei due posti che si sarebbero resi vacanti. Per uno dei posti è stato previsto il concorso pubblico, mentre per l'altro, appartenente alla stessa area ed allo stesso livello, nel rispetto delle norme disciplinanti le assunzioni alle dipendenze degli enti locali è stato previsto il concorso interno. La giunta municipale con atto n. 69/1691 in data 9 febbraio 1976 ha nominato la commissione esaminatrice per i due concorsi, quindi con successivo atto n. 132/2844 del 4 marzo, con i poteri del consiglio (salvo ratifica) ha modificato la deliberazione consiliare n. 117 del 31 ottobre 1975 perché nei termini stabiliti dal bando di concorso riservato ai dipendenti comunali era stata presentata una sola domanda, ritirata immediatamente dopo la presentazione stessa. 103. PROCLAMAZIONE DEI VINCITORI E DEGLI IDONEI DEL CONCORSO PUBBLICO PER DUE POSTI DI VIGILE URBANO. Il consiglio comunale, presa visione della graduatoria stilata dalla commissione giudicatrice con atto n. 66 in data 13 maggio 1976 ha approvato la graduatoria stesa dalla commissione giudicatrice e proclamato vincitori i concorrenti Marchetti Paolo e Merighi Alberto ed idonei i concorrenti Castellani Giuliano e Bertazzoni Renato. 104. NOMINA DEI DUE VIGILI CASTELLANI GIULIANO E BERTAZZONI RENATO. La giunta municipale con atto n. 396/7904 in data 25 giugno 1976, preso atto della rinuncia presentata da Marchetti Paolo, primo classificato nel concorso pubblico per due posti di vigile urbano ha nominato il primo degli idonei Castellani Giuliano. La stessa giunta con successivo atto n. 439/8438 in data 8 luglio 1976, tenuto conto che nei termini stabiliti nella partecipazione di nomina notificata al secondo classificato Merighi Alberto, quest'ultimo non aveva fatto pervenire alcun cenno di accettazione e solo successivamente ha segnalato di rinunciare perché vincitore di altro concorso presso l’A.C.F.T., ha nominato vigile urbano il secondo degli idonei Bertazzoni Renato. 105. ATTUAZIONE DELLA DELEGA DI CUI ALL’ARTICOLO 1 DELLA LEGGE 22 LUGLIO 1975, n. 282. La giunta con atto n. 882/15458 in data 31 dicembre 1977 ha recepito le procedure e le competenze previste dal D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, in ordine alle funzioni di cui agli articoli 19, 54, 60 (lettere b, e c) e 63 (4° comma, lettera a), del decreto stesso. Il provvedimento ha trasferito ai comuni funzioni amministrative che, pur rientrando fra le competenze regionali ai sensi dell'articolo 117 della costituzione, sono state attribuite al comune per la natura locale dei compiti esercitati e degl’interessi soddisfatti. Per quanto concerne i provvedimenti di polizia, il comune è diventato destinatario del trasferimento a duplice titolo: a) per quanto previsto dall'articolo 9, a causa della naturale connessione fra esercizio di funzioni amministrative e poteri di sorveglianza, controllo ed intervento, configuranti l’ambito della polizia amministrativa; b) ai sensi dell'articolo 19, sotto il profilo della polizia locale, urbana e rurale, intesa come polizia di sicurezza, per le attività che si svolgono nell’ambito del comune. La nuova normativa ha coinvolto in maniera totale il reparto, competente al rilascio degli atti delegati tramite l’ufficio licenze ed al controllo tramite i vigili urbani. 106. APPLICAZIONE DEL DECRETO LEGGE 21 MARZO 1978, n. 59. In seguito al rapimento dell’On. A. Moro è stato varato il D.L. n. 59/1978 che ha reso obbligatorio segnalare, entro quarantotto ore dalla consegna, la cessione di immobili, a qualsiasi titolo ceduti, mediante denuncia scritta all’autorità di pubblica sicurezza. A Bondeno, dove il sindaco associa la funzione di autorità di pubblica sicurezza a quelle di capo dell’amministrazione comunale ed ufficiale di governo, il compito della ricezione e del controllo della denuncia è stato affidato al comando vigili urbani. Quest’ultimo, complice il clima creatosi in quel periodo ha assolto al mandato con particolare attenzione ed intensificati i rapporti di collaborazione sia con la questura che con i comandi di stazione dei carabinieri operanti sul territorio comunale. E la collaborazione ha dimostrato la sua efficacia a pochi anni di distanza, quando un medicodentista operante da anni nel capoluogo è stato vittima di un sequestro da parte di una banda di sardi che ne hanno poi occultato il cadavere nella campagna bondenese di Gavello. 107. APPLICAZIONE DELLA LEGGE 18 APRILE 1975, n. 110. In data 3 aprile 1978, la giunta municipale, in esecuzione delle prescrizioni contenute nella legge n. 110/1975 ha nominato il comandante dei vigili, consegnatario di tutte le armi in dotazione al reparto e sub-consegnatari gli stessi vigili per le singole armi loro assegnate. Con lo stesso atto è stato disposto l'obbligo per l’economo comunale e per il comandante dei vigili, ognuno per la parte di rispettiva competenza, di mantenere aggiornato l’inventario delle armi ed il registro di affidamento. 108. COLLOCAMENTO A RIPOSO DI PAGNONI FERRUCCIO. La giunta, con proprio atto n. 301/7365 in data 2 giugno 1978 ha deliberato il collocamento a riposo, con i benefici previsti dalla legge n. 336/1970, del vigile urbano Pagnoni Ferruccio, a far data dal 1° luglio successivo. Posto a servizio interno per ragioni di salute dal 1° gennaio 1967, il 1° ottobre successivo ha assunto la gestione dell’ufficio licenze di commercio e di pubblica sicurezza facendosi carico degli oneri connessi con l'entrata in vigore della nuova legge per la disciplina del commercio (Legge n. 426/1971) e con l’entrata in vigore del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616. Dal 1° luglio 1978, la gestione dell’ufficio licenze e di pubblica sicurezza è stata assunta dall’applicato di ruolo Lanzoni Alberto, coadiuvato da un applicato temporaneo. 109. BANDI DI CONCORSO PER DUE POSTI DI VIGILE URBANO DI CUI UNO INTERNO ED UNO PUBBLICO. Il consiglio comunale con atti n. 123 e n. 124 in data 29 dicembre 1978 ha deliberato i bandi di concorso per copertura di due posti di vigile urbano, di cui uno riservato al personale dipendente, ma in possesso dei requisiti, ed il secondo invece di tipo pubblico (i posti messi a concorso sono stati quelli di Frazzoli Ertes e di Pagnoni Ferruccio). 110. COLLOCAMENTO A RIPOSO DEL VIGILE URBANO PARESCHI ZAMINO. La giunta con atto 181/4267 in data 21 marzo 1979 ha deliberato di collocare a riposo, a far data dal 1° luglio successivo, il vigile urbano Pareschi Zamino, con i benefici della Legge n. 336/1970. Destinato al servizio di addetto alla segreteria comando fin dalla data di inquadramento nel reparto è stato sostituito per alcuni anni dal vigile urbano Zappaterra Valerio, quindi dal vigile urbano Marcellini Mauro, vincitore del concorso pubblico per la copertura del posto di vigile urbano addetto alla segreteria comando. 111. COLLOCAZIONE GARITTA NELL'INCROCIO DI PONTE RANA. Il rione Ovest, negli anni compresi fra il 1968 ed il 1979, nel periodo di adozione del piano di edilizia economica e popolare, dei trasferimenti della scuola materna da via Dei Mille a Via Granatieri di Sardegna (con attivazione nella stessa sede dell'asilo nido), dell'ufficio PP.TT. da via E. De Amicis a piazza dei Martiri e di quello del supermercato della Coop-Ferrara da piazza G. Garibaldi a via della Pace ha visto crescere i residenti fino a raggiungere quota quattromila. Ciò, posto in relazione alla collocazione dei plessi scolastici (Elementari, Medie, Liceo e Segretari d'azienda) nel centro storico ed al pendolarismo imposto agli utenti dall’ufficio PP.TT. ha reso necessario, in determinati orari, il comando manuale del semaforo per la disciplina del traffico fra le vie Borselli, Vittorio Veneto e Ponte Rana. La presenza di un vigile urbano, anche con condizioni climatiche avverse ha perciò richiesto di dare protezione al centralino di comando dello stesso semaforo ed all'operatore addetto, mediante una garitta, acquistata con atto del consiglio comunale n. 46 in data 21 aprile 1979 e prontamente installata dal personale dell’ufficio tecnico comunale. 112. NOMINA COMMISSIONE DI ESAME PER CONCORSO DEI VIGILI URBANI E PROCLAMAZIONE DEI VINCITORI. La giunta, con atto n. 269/6273 in data 8 maggio 1979 ha nominato la commissione giudicatrice per il concorso relativo alla copertura di due posti di vigile urbano. Il bando, inizialmente deliberato per la copertura di un posto mediante concorso interno e di un posto mediante concorso pubblico, in seguito alla mancata presentazione di domande di partecipazione da parte di concorrenti interni è stato integrato e trasformato in concorso pubblico per entrambi i posti. Espletato il concorso, sulla scorta degli atti predisposti dalla commissione giudicatrice, il consiglio con atto n. 70 in data 13 luglio 1979 ha proclamato vincitori Coni Massimo e Frazzoli Fiorella ed idonea Ballerini Rita. 113. INQUADRAMENTO DEL PERSONALE NEI NUOVI LIVELLI FUNZIONALI E RETRIBUTIVI. Il consiglio comunale con atto n. 95 in data 21 settembre 1979 ha recepito l’accordo relativo all’inquadramento del personale nei nuovi livelli funzionali e retributivi previsti dal D.P.R. 1° giugno 1979, n. 191. L’accordo, stipulato con scarsa attenzione per i titolari delle qualifiche di responsabili di ripartizioni e sezioni, dopo diversi incontri, conclusi senza alcuna intesa sull’applicazione agli stessi del livello proposto, ha visto avviare una sorta di braccio di ferro da parte dei vice segretari, degli ingegneri dirigenti degli uffici tecnici, degli ufficiali sanitari e dei veterinari, conclusosi a loro favore con l’attribuzione di due livelli in più rispetto alla proposta in discussione. E la vicenda ha avuto ancora un seguito, portato avanti dai responsabili degli uffici di ragioneria e dai geometri di sezione con l’impugnazione della deliberazione consiliare di recepimento del contratto, per cui alla fine della corsa, l’unico reparto collocato ai livelli proposti dall’accordo sindacale (sesto per il capo ripartizionecomandante, quarto per i vigili, quarto per il primo autista della N.U. e terzo per i restanti operatori) è stato quello della ripartizione polizia municipale, attività produttive e nettezza urbana. 114. TRASFERIMENTO DI SEDE DEGLI UFFICI DELLA RIPARTIZIONE POLIZIA MUNICIPALE E NETTEZZA URBANA. Nel mese di maggio 1980, la giunta ha decretato il trasferimento di sede della ripartizione polizia municipale e nettezza urbana da vicolo Posta, n. 5, a via dei Mille, n. 7. L’immobile, costruito come abitazione civile negli anni Venti del Novecento ed acquisito al patrimonio del comune, durante l'estate del 1979 era stato oggetto di un completo restauro perché destinato a sede locale del Consorzio Socio-Sanitario. A lavori ultimati, però, i destinatari non hanno ritenuto idonea alle esigenze del servizio la nuova sede, per cui la giunta ha deciso di assegnare i locali ristrutturati alla ripartizione polizia municipale e nettezza urbana. L’immobile, dotato di sei vani, oltre ad un ampio garage per due auto ha accolto gli uffici comando vigili e licenze - P.S., al piano rialzato, quelli per l’assessore ed il comandante, al primo piano, mentre i vani del seminterrato sono stati destinati ad archivio e a sala riunioni del reparto e delle commissioni (commercio fisso, ambulante, barbieri e parrucchieri). Per l’individuazione degli uffici, situati alla periferia del centro storico, sul prospetto dell’immobile sono stati collocati una targa in marmo ed una vistosa insegna luminosa a bandiera con la scritta “Polizia Municipale”. 115. ISTITUZIONE DEL POSTO DI VICE-COMANDANTE DEI VIGILI URBANI. Il consiglio comunale, con atto n. 94 in data 6 settembre 1979, integrata con successivo atto n. 18 in data 26 gennaio 1980, nell’ambito della riorganizzazione e ristrutturazione degli uffici e dei servizi comunali, ai sensi dell'articolo 4 del D.L. 10 novembre 1978, n. 702, modificato dalla legge di conversione 8 gennaio 1979, n. 3 ha deliberato l’istituzione del posto di vice comandante dei vigili urbani, allocato al 5° livello, da coprire mediante concorso interno fra il personale in possesso dei requisiti previsti dall'articolo 3 del D.P.R. 1° giugno 1979, n. 191. L’atto deliberativo ha previsto che i compiti assegnati alla nuova figura fossero operativi e di comando. Il relativo bando è stato prorogato con atto della giunta n. 1057/13533 in data 3 ottobre 1980 alla data del 31 ottobre successivo, mentre la commissione giudicatrice è stata nominata il 10 gennaio 1981. Espletato il concorso, il consiglio con suo atto ha proclamato vincitore il vigile urbano Bignozzi Renzo con attribuzione al medesimo del grado di “Maresciallo maggiore”. 116. NOMINA DEL VIGILE URBANO BALLERINI RITA. Il posto di vigile addetto alla segreteria comando, vacante dal 1° luglio 1979 per il pensionamento del vigile urbano Pareschi Zamino è stato assegnato, in attesa di concorso e quindi a carattere provvisorio, al neo assunto vigile urbano Zappaterra Valerio. In relazione a ciò, il consiglio comunale, avvalendosi della graduatoria relativa al concorso vinto da Coni Massimo e Frazzoli Fiorella, prima che il biennio di validità della stessa scadesse ha nominato vigile urbano Ballerini Rita, classificata idonea nello stesso concorso. L’interessata ha così assunto servizio il 1° luglio 1981. In seguito alla nomina di Ballerini Rita, il Corpo di P.M. ha assunto la composizione seguente: Un Comandante (E.Mori), Un Vice-Comandante (R.Bignozzi), Otto agenti: R. Galliani, V. Zappaterra, D. Saccomandi, R. Bertazzoni, G. Castellani, F. Frazzoli, M. Coni e R. Ballerini. 117. SOSTITUZIONE AUTO IN DOTAZIONE AI VIGILI URBANI. La prima auto data in dotazione ai vigili urbani per i servizi di istituto, come indicato, è stata assegnata nell’anno 1972. Il 26 novembre 1979, la giunta, con atto n. 125, assunto con i poteri del consiglio, salvo ratifica ha deciso di sostituire l'auto in dotazione ai vigili, un Fiat/128 berlina, con un nuovo mezzo, marca Fiat, tipo Ritmo/60. 118. INQUADRAMENTO GIURIDICO ED ECONOMICO DAL 1° FEBBRAIO 1981. La giunta municipale con atto n. 380/4841 in data 23 marzo 1981 ha deliberato l’inquadramento giuridico ed economico del personale a far data dal 1° febbraio 1981, in applicazione del contratto nazionale dei lavoratori dipendenti dagli enti locali per il biennio 1978/1981. A differenza del contratto precedente la vicenda si è conclusa senza contrasti. 119. EDUCAZIONE STRADALE NELLE SCUOLE ELEMENTARI. Fin dal 1978, in seguito ad accordi con la direzione didattica delle scuole elementari, i vigili urbani hanno svolto un breve ciclo di lezioni di educazione stradale per i ragazzi delle classi quarte e quinte. I buoni risultati ottenuti hanno fatto si che nell'anno 1981, il programma di circolazione stradale fosse integrato con nozioni teorico-pratiche di primo soccorso, da concludere con una dimostrazione pratica di soccorso, presentata dagli alunni delle classi partecipanti alle autorità comunali e scolastiche. In relazione a ciò, su proposta del comando vigili urbani, la giunta, con atti n. 719 in data 26 maggio 1981 e n. 1689/19512 in data 26 maggio 1981 ha deliberato l’acquisto del materiale didattico occorrente ed i corsi hanno proseguito fino alla fine degli anni Novanta. 120. ISCRIZIONE AL TIRO A SEGNO NAZIONALE DEGLI APPARTENETI AL CORPO DEI VIGILI URBANI. Le esercitazioni di tiro degli appartenenti al corpo dei vigili urbani sono state svolte dal 1965 con cadenza annuale presso la sezione locale del T.S.N., diretta dall'ingegnere dirigente dell'ufficio tecnico comunale. La gazzetta ufficiale n. 159 in data 11 giugno 1981 ha pubblicato poi la legge 28 maggio 1981, n. 286 che con l'articolo uno ha prescritto l'obbligo di un corso annuale di tiro per coloro che prestano servizio armato. In relazione a ciò, la giunta, con atto n. 1459/17575 in data 19 novembre 1981 ha deliberato l'iscrizione al T.S.N. degli appartenenti al corpo dei vigili urbani, nonché la spesa per la surrogazione delle munizioni utilizzate durante le esercitazioni. L’iscrizione è stata ripetuta anche per gli anni successivi ed alla fine degli anni Ottanta, con l’entrata in vigore della legge che ha imposto la presenza delle armerie o di armadi corazzati per la custodia delle armi presso i comandi (cassaforte acquistata in esecuzione di atto della giunta n. 1778 in data 4 novembre 1988), nonché l’adozione di un regolamento specifico per l’uso delle armi, nello stesso è stata prevista la ripetizione delle esercitazioni con cadenza mensile (Regolamento adottato con atto del consiglio n. 107 del 7 giugno 1988). 121. MODIFICA AL SISTEMA PENALE. Nel mese di novembre é entrata in vigore la Legge 24 novembre 1981, n. 689, meglio conosciuta come “Modifica del sistema penale”. La nuova normativa ha sostituito, ampliandone la portata, le leggi precedenti, estendendo la depenalizzazione ad altri reati di limitata gravità, in aggiunta a quelli già trasformati in precedenza in meri illeciti amministrativi. 122. ASSEGNAZIONE NUOVO FONOMETRO. Il corpo dei vigili urbani, fin dal 1957 era stato dotato di un fonometro per il rilievo della rumorosità dei veicoli a motore. Nel 1982, in seguito alle modifiche apportate dal consiglio comunale al regolamento di polizia urbana in materia di rumori, a richiesta della ripartizione P.M., la giunta, con atto n. 1325/14959 in data 21 settembre 1982 ha deliberato la sostituzione del vecchio fonometro dotato di sole tre scale di rilievo (novanta, cento e centodieci decibel) con un nuovo apparecchio, idoneo al rilievo dei rumori da zero a duecento phon, idoneo quindi al controllo dei veicoli a motore, ma anche dei rumori provocati da macchine ed attrezzature installate in abitazioni e nei laboratori. Il regolamento di polizia urbana, infatti, modificato da pochi mesi, prevedeva che l’apertura di laboratori artigiani od industriali nell’ambito del centro abitato fosse soggetta al nulla osta del sindaco, da rilasciare senza prescrizioni particolari, nel solo caso che non fossero state presentate osservazioni od opposizioni entro trenta giorni dalla pubblicazione degli avvisi di apertura. In presenza di osservazioni od opposizioni era perciò necessario compiere rilievi nelle abitazioni adiacenti per verificare se il livello del rumore prodotto dalle macchine e dalla lavorazione superasse i limiti di tollerabilità previsti dal regolamento e trasmetterne l’esito alla giunta. Sulla scorta del verbale di rilievo, la giunta doveva poi formulare le prescrizioni da inserire nel nulla osta richiesto. L’adozione della nuova procedura, ha pertanto reso necessario dotare il reparto del nuovo fonometro, usato per il controllo della rumorosità dei veicoli a motore ed anche per quella dei laboratori. 123. ASSEGNAZIONE DELLA SECONDA AUTO AL REPARTO P.M. Nel primi mesi del 1981, la direzione della Cassa di Risparmio di Ferrara ha iniziato i lavori di ristrutturazione dei locali nei quali era operante la filiale della cassa di risparmio locale. I lavori sono duranti fino all’autunno dell’anno successivo ed alla loro conclusione è stata programmata una cerimonia di inaugurazione, degna sia dell’istituto che della nuova sede. La presidenza della banca, sensibilizzata nell’occasione dall’assessore alla polizia municipale ha deciso di solennizzare l’inaugurazione stessa con la donazione, al comune, di un’auto marca Fiat, tipo Ritmo/60, predisposta per l’esercizio del servizio di vigilanza urbana. La proposta dell’istituto ha indotto quindi la giunta ad accettare la donazione, formalizzata con atto n. 1411/15983 in data 14 ottobre 1982. Dal mese di ottobre 1982, pertanto, i mezzi in dotazione al reparto vigili urbani sono diventati due. 124. ACQUISTO DELL’AUTOSPAZZATRICE STRADALE. Le numerose feste patronali organizzate dai comitati locali nei centri frazionali, in aggiunta alle fiere, mercati ed alle manifestazioni organizzate nel capoluogo hanno reso sempre più problematico il mantenimento della pulizia degli spazi pubblici dei centri stessi da parte del personale della nettezza urbana. L’assessore della ripartizione, particolarmente sensibile al problema e sollecitato tanto dal personale del reparto quanto dai vigili urbani, naturali custodi del mantenimento del decoro cittadino ha posto il problema all’attenzione dell'amministrazione che nel 1982 ha deciso l’acquisto di una spazzatrice stradale di grandi dimensioni. 125. CONCORSO INTERNO PER TITOLI ED ESAMI PER LA COPERTURA DEL POSTO DI CAPO UFFICIO LICENZE. Dal 1° luglio 1978, in seguito al collocamento a riposo del vigile urbano Pagnoni Ferruccio, dall’ottobre 1967 responsabile dell'ufficio licenze e P.S., l’ufficio era stato affidato all’impiegato Lanzoni Alberto. Proveniente dalla sezione anagrafe, ove si era formato durante la meccanizzazione di quel servizio, dopo appena quattro anni ha manifestato il desiderio di partecipare al concorso bandito dal comune per la copertura del posto di responsabile dell’ufficio statistica. L’imminente vacanza dell’ufficio ha provocato un certa apprensione nel reparto perché, particolarmente dopo l'entrata in vigore del D.P.R. n. 616/1977, i compiti di polizia amministrativa, connessi alla disciplina delle attività trasferite al comune dal nuovo ordinamento, avevano intensificato la collaborazione fra l’ufficio ed i vigili urbani e, in diversi casi, resi necessari servizi congiunti. La situazione, continuamente seguita dal sindaco tramite l’assessore delegato e dal segretario comunale, era stata oggetto di scambi di idee e di utili consigli, tesi a dare la migliore attuazione ai contenuti dell’ordinamento stesso. In tale situazione, su proposta del comandante dei vigili è così nata l'idea di trasformare la figura del responsabile dell’ufficio licenze e P.S., attribuendo alla stessa anche quella di sottufficiale di P.M., di un operatore cioè in grado di compiere oltre al lavoro d’ufficio anche verifiche esterne a carattere preventivo, da sola od in collaborazione con i vigili urbani. In tal senso, il consiglio con atto n. 153 in data 14 settembre 1982 ha approvato il bando di concorso interno per la copertura del posto di sottufficiale addetto all'ufficio licenze e P.S. L'atto, a richiesta del comitato di controllo è stato integrato con deliberazione n. 82 in data 30 giugno 1983 precisante che la nuova figura non avrebbe aumentato il numero dei componenti del corpo dei vigili urbani, ma solo cambiato il ruolo del capo ufficio licenze e P.S., rientrante comunque nell’organigramma della ripartizione. Espletate poi le formalità previste dal bando, il consiglio comunale con atto n. 216 in data 29 dicembre 1983 ha proclamato vincitore del concorso stesso il vigile urbano Galliani Rolando ed attribuito al medesimo la nuova qualifica. Normalizzata finalmente la situazione, era trascorso poco più di un anno, quando nel gennaio 1985, Gialliani Rolando ha chiesto di essere collocato a riposo dal 1° maggio successivo, riaprendo ancora un volta il problema della copertura del posto. Bandito il concorso ed espletate le formalità di rito, il consiglio con atto n. 144 in data 28 novembre 1985 ha proclamato vincitrice il vigile urbano Ballerini Rita, nominata al posto con decorrenza 15 dicembre 1985. 126. BANDO DI CONCORSO PER LA COPERTURA DI DUE POSTI DI VIGILE URBANO DI CUI UNO ADDETTO ALLA SEGRETERIA COMANDO. Il passaggio di Galliani Rolando dal corpo dei vigili urbani al ruolo di sottufficiale responsabile dell’ufficio licenze e P.S. ha lasciato vacante un posto nel corpo stesso, coperto in tempi brevi dal vincitore del concorso appositamente bandito. Il consiglio, infatti, sulla scorta del verbale della commissione giudicatrice, con atto n. 134 in data 4 novembre 1985 ha nominato vigile urbano Canella Paolo. Il successivo passaggio di Ballerini Rita dal corpo dei vigili urbani al ruolo di sottufficiale responsabile dell’ufficio licenze, liberatosi col collocamento a riposo di Galliani Rolando ha reso necessario coprire il posto resosi vacante fra i vigili. In relazione a ciò, il consiglio, avvalendosi della graduatoria degli idonei del concorso conclusosi con la vincita da parte di Canella Paolo, con atto n. 154 in data 30 dicembre 1985 ha nominato vigile urbano, addetto alla segreteria comando, Marcellini Mauro. Per non penalizzare l’addetto alla segreteria comando, il medesimo con atto della giunta n. 227 in data 20 febbraio 1988 è stato inserito nella turnazione dell’area di vigilanza, indicando come vice Canella Paolo. Con l’entrata in servizio di Marcellini Mauro, il corpo dei vigili è risultato composto: dal comandante, dal vice-comandante e dai vigili: Zappaterra Valerio, Saccomandi Dorigo, Bertazzoni Renato, Castellani Giuliano, Coni Massimo, Frazzoli Fiorella, Canella Paolo e Marcellini Mauro. 127. VICENDE DELLA SEGRETERIA COMANDO. L’addetto alla segreteria comando, anche con l’istituzione del posto di vice-comandante dei vigili, nell’organizzazione del corpo di Bondeno era ed è rimasto il principale collegamento fra comando e operatori esterni con l’aggiunta dell’onere dei rapporti con il popolo dei contravventori. Si è trattato di un lavoro delicato, svolto in silenzio e con pazienza dal 1945 al 1979 da Pareschi Zamino, ma che ha scoraggiato Zappaterra Valerio dopo poco più di quattro anni di reggenza. Dal 1° gennaio 1985, infatti, in seguito alla sua irrevocabile rinuncia, la segreteria comando ha dovuto essere affidata all’impiegata Bianchini Cinzia, nominata appena il 28 novembre precedente, come seconda classificata nel concorso bandito dal comune per la copertura di quattro posti di addetto agli uffici delle delegazioni anagrafiche. L’impiegata, dimostrando insospettate capacità e tanta pazienza ha così retto la segreteria comando per l'intero 1985, cioè fino all’entrata in servizio del vigile Marcellini Mauro, destinato all’espletamento di quel servizio. 128. APPROVAZIONE DELLA CONVENZIONE PER LA RACCOLTA SEPARATA DEL VETRO. La giunta, con atto n. 325 in data 22 febbraio 1984 ha approvato la convenzione relativa all’affidamento ad una ditta esterna della raccolta del vetro. La convenzione, molto vantaggiosa per il comune ha previsto l’assegnazione gratuita di un adeguato numero di campane-raccoglitrici, dislocate nel centro e nelle frazioni ed il successivo svuotamento, compiuto dalla ditta stessa con cadenza mensile o, se necessario, con cadenza diversa, ma comunque senza spese per il comune. Si è trattato di un grande passo sul piano del miglioramento e della razionalizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani con ripercussioni positive sulle quantità dei rifiuti raccolti e trasportati giornalmente e di quelli smaltiti in discarica. Il provvedimento, adottato dopo molte perplessità ha invece avuto felice esito grazie all’opera di educazione svolta dai vigili nell’ambito del programma di educazione stradale ed a quella delle insegnanti che hanno fornito la massima collaborazione per sensibilizzare gli alunni al conferimento del vetro nei nuovi contenitori. A due anni di distanza, sempre per iniziativa del comune, la raccolta differenziata è stata estesa anche ai farmaci scaduti ed alle pile esauste per non smaltire in discarica prodotti altamente inquinanti. Il buon esito della raccolta, ancora una volta, è stato raggiunto con la collaborazione delle insegnanti delle scuole elementari che hanno inserito nei programmi il tema della lotta all’inquinamento. 129. ADOZIONE DEL PIANO DI PROTEZIONE CIVILE. Il consiglio comunale, adeguandosi alla legge dello stato che aveva individuato i sindaci come responsabili della protezione civile a livello locale, con atto n. 27 in data 11 febbraio 1985 ha deliberato il piano comunale, con affidamento della sua gestione all’ufficio tecnico ed al comandante dei vigili. Copia del piano, come richiesto dalla legge è stato inviato al ministero e con successivo atto della giunta n. 1499 in data 22 ottobre 1987 il documento é stato integrato con l’inserimento della clausola: “per minacce di eventi che si manifestano fra le ore tredici e le sei del giorno successivo o nei giorni festivi, cioè in ore nelle quali gli uffici comunali sono chiusi, i comandi di stazione dei carabinieri dovranno avvertire, nel modo più sollecito: il sindaco o chi per esso ed il comandante dei vigili o chi per esso”. Dalla data di adozione del piano, a spese del comune è stata installata un’utenza telefonica presso l’abitazione del geometra responsabile dei servizi strade, acquedotto e gasdotto, appartenente alla prima sezione dell’ufficio tecnico, mentre sono stati comunicati al ministero i numeri telefonici privati del sindaco e del comandante dei vigili. 130. LEGGE SULL’ORDINAMENTO DELLA POLIZIA MUNICIPALE. Nella primavera del 1986 è stata pubblicata la legge-quadro 7 marzo 1986 n. 65 sull’ordinamento della P.M. La normativa si è limitata a fissare i principi e le direttive vincolanti per il legislatore regionale e per gli organi degli enti locali nell’esercizio del potere normativo regolamentare ed ha riaffermato che i comuni svolgono le funzioni di polizia locale, attribuendo loro la facoltà di organizzare un servizio di P.M.. Il nuovo ordinamento ha costituito un importante passo avanti nel processo della giusta collocazione della P.M. nell’ambito delle forze di polizia, evitando gli inconvenienti della doppia organizzazione. Al comandante del corpo ha infatti attribuito la responsabilità della disciplina, dell’addestramento e dell’impiego tecnico-operativo degli appartenenti al corpo, ma nel rispetto delle direttive impartite dal sindaco, scongiurando in tal modo un malinteso senso di indipendenza degli appartenenti al corpo stesso. 131. CONVENZIONE PER LA RIMOZIONE DEI VEICOLI. Le conseguenze derivanti dal crescente traffico veicolare, quali la rimozione e recupero dei veicoli incidentati od abbandonati in maniera da intralciare la circolazione hanno reso necessario stipulare una convenzione con una ditta dotata di attrezzature idonee all’esecuzione del servizio. Nel caso specifico, la giunta ha individuato il titolare del servizio di soccorsoA.C.I., già riconosciuto idoneo all’’espletamento del servizio stesso con decreto prefettizio, per cui con atti n. 692 in data 17 maggio 1986 e n. 852 in data 28 giugno 1986 ha stipulato la convenzione prevedente le tariffe per la rimozione, il recupero e trasferimento dei veicoli a richiesta dei vigili urbani ed anche la tariffa relativa alla sola chiamata del mezzo, qualora il titolare del veicolo fosse stato individuato prima della rimozione. 132. INTEGRAZIONE DELLA POLIZZA INFORTUNI PER I RISCHI PROFESSIONALI DEI VIGILI URBANI. Come ricordato, nel 1958, il comune ha stipulato una polizza con una ditta privata per la copertura assicurativa dei vigili urbani, in quei tempi esclusi dalle polizze I.N.A.I.L. Con atto n.186/1181 in data 5 febbraio 1987, la giunta ha aggiornato ed integrato detta polizza perché l’I.N.A.I.L. (posizione 38 - 686/99, voce 0486 del tariffario INAIL) ha inserito i vigili fra il personale assicurato, ma limitatamente ai soli rischi connessi con l’uso di veicoli a motore. In relazione a ciò è stata aggiornata la polizza e con l’occasione integrati i massimali ai limiti di: infortunio che abbia come conseguenza la morte dell’assicurato, L. 50.000.000; infortunio che abbia come conseguenza l’invalidità permanente dell’assicurato, L. 50.000.000. 133. TRASFERIMENTO DI SEDE DELLA RIPARTIZIONE POLIZIA MUNICIPALE E NETTEZZA URBANA. Il vecchio immobile di proprietà dell’Amministrazione Provinciale di Ferrara nel quale era stato ospitato per diversi anni il locale comando di stazione dei carabinieri, in seguito al trasferimento del comando stesso in un complesso di nuova costruzione realizzato da un privato nelle adiacenze è rimasto inutilizzato per qualche tempo, quindi è stato ceduto al comune. L’amministrazione comunale ha sistemato l’intera struttura e nel mese di marzo del 1988 è stato deliberato di trasferire la ripartizione polizia municipale e nettezza urbana da via dei Mille 7, dove si trovava da 1980, alla nuova sede di via Mazzini, 28. Al piano terra sono stati così sistemati gli uffici segreteria comando, dei vigili e licenze; al primo piano, hanno trovato posto l'assessore alla P.M. e N.U., il comandante e la sala riunioni, mentre il terzo piano, un tempo abitazione del comandante di stazione accessibile tramite una scala esterna, a distanza di alcuni anni è stato assegnato alla scuola di musica. Nell’ampio cortile dell’immobile, in quello che un tempo era stato il garage del comando di stazione, ha trovato posto infine il laboratorio chimico comunale. Si è realizzata così una coabitazione molto eterogenea e ciò, come in realtà è avvenuto, in attesa della costruzione della nuova sede della ripartizione da ricavare nei locali dell’ex casa Tommasi a fianco del palazzo municipale. 134. DEMOLIZIONE ARMI IN DOTAZIONE ALLA POLIZIA MUNICIPALE. Come è stato ricordato a proposito dell’incidente che è costato la vita al vigile urbano Mari Onofrio, le pistole assegnate nel 1948 al corpo dei vigili, pur essendo semiautomatiche e molto simili alle pistole marca Beretta, in realtà erano estremamente pericolose perché la sicurezza interveniva sul solo grilletto. Per evitare quindi inutili rischi, ai nuovi vigili entrati in servizio sono state assegnate pistole marca Beretta, calibro nove, con caricatore bifilare, mentre per le vecchie armi è stata formulata la proposta di demolizione. La giunta, a richiesta del comando vigili, con atto n. 380 in data 12 marzo 1988 ha così disposto la demolizione delle otto pistole marca Galesi/7,65, assegnate nel 1948, unitamente ad una pistola automatica marca Stosel, calibro 7,65, prodotta nel 1913, ma sprovvista di numero di matricola, in deposito presso il comando prima del 1957. 135. INFORMATIZZAZIONE DELL’UFFICIO LICENZE E P.S. Le nuove leggi per la disciplina del commercio fisso, ambulante e dei pubblici esercizi, le nuove norme per l’inquadramento delle imprese artigiane, gli adempimenti connessi alla disciplina delle attività trasferite al comune in applicazione del D.P.R. n. 616/1977, oltre alla gestione del ruolo comunale dei pesi e delle misure hanno dato luogo ad un aumento tale dei carichi di lavoro, per far fronte ai quali è stato necessario aumentare l’organico di una unità ed a seguire, chiedere l’informatizzazione dell’ufficio. Segnalata la situazione alla giunta, questa con atto n. 818 in data 19 maggio 1988 ha deliberato l’acquisto di due personal-computer marca Olivetti, modello 280, di due stampanti e del programma di gestione, costruito praticamente presso l’ufficio. Il lavoro, portato avanti con pazienza perché in commercio non erano ancora disponibili programmi specifici per il settore ha comunque dato risultati molto soddisfacenti e per quanto riguarda la gestione del ruolo dei pesi e delle misure, l’ispettore provinciale ha accettato il lavoro impostato a Bondeno come riferimento per l’intera provincia. 136. COSTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE TECNICA PERMANENTE PER IL RILIEVO DEI RUMORI. La proliferazione dei laboratori artigiani di maglieria, di sartoria, di fabbricazione borse e di attività connesse con la produzione o la finitura di parti di macchine e di carpenteria metallica hanno dato vita al problema dei rumori e del disturbo della quiete e del riposo delle persone. Per far fronte alla nuova situazione, a richiesta della ripartizione polizia municipale, la giunta, con i poteri del consiglio, con proprio atto n. 1459 in data 3 settembre 1988 ha deliberato la costituzione di una commissione tecnica permanente per il rilievo dei rumori avente la composizione seguente: Sindaco o suo delegato, un tecnico designato dall’Unità Sanitaria Locale - Presidio Multizonale di Prevenzione, ingegnere dirigente dell’ufficio tecnico comunale e comandante dei vigili urbani. 137. SEMAFORIZZAZIONE DELL’INCROCIO FORMATO DALLA STRADA STATALE VIRGILIANA E DALLA PROVINCIALE BONDENO-SANTA BIANCA. Nel mese di dicembre del 1988, l’amministrazione provinciale di Ferrara ha trasmesso al comune, per l’approvazione, il progetto relativo alla regolazione semaforica dell’incrocio formato dalla strada statale “Virgiliana”, collegante la città di Ferrara con Bondeno e Poggio Rusco, con la strada provinciale Bondeno, Santa Bianca e Casumaro. Il consiglio comunale ha espresso parere favorevole al progetto (atto n. 275 in data 14 dicembre 1988), accogliendo in tal modo le numerose richieste presentate dal comando di P.M. alla giunta per segnalare l’estrema pericolosità di quell’incrocio. L’impianto, installato con rapidità, dopo il collaudo è stato preso in consegna dal comune (atto della giunta n. 721 in data 16 maggio 1989) e ciò, a circa un anno di distanza da un incidente stradale mortale che ha visto accorrere sul posto l’intera commissione provinciale per il collaudo dei locali di pubblico spettacolo e trattenimento, a Bondeno nell’occasione, perché impegnata nelle operazioni di collaudo del centro sportivo Bihac, distante poche centinaia di metri. 138. SISTEMAZIONE PIAZZALE EX PESA E REGOLAZIONE SEMAFORICA DELL’INCROCIO ADIACENTE. Il servizio del peso pubblico, gestito direttamente dal comune dall’Unità d'Italia, in origine mediante una pesa a bilico situata sul bordo nord della piazza A. Gramsci e poi nell’area dell’ex canaletta di Burana fra le vie A. Pironi e T. Bonati, alla fine degli anni Ottanta‚ è di fatto cessato. Il “Piazzale della pesa”, come era indicato nella toponomastica, fin dal 1946 era stato impiegato anche come area per la fermata sia delle autocorriere in transito che di quelle in arrivo e partenza dal capoluogo. La dismissione della pesa ha pertanto suggerito un diverso impiego di quello spazio per la realizzazione della stazione degli autobus. Le limitate dimensioni dell’area hanno poi consigliato di destinare la stessa a parcheggio e, nell'ambito dei lavori di trasformazione, regolare l'incrocio formato dalle vie T. Bonati, A. Pironi e Viale Matteotti, mediante un semaforo di ultima generazione, in sostituzione di quello a sospensione montato alla fine degli anni Cinquanta e smontato dopo dieci anni di esercizio perché poco visibile nelle ore pomeridiane. Il lavoro, progettato dall’ufficio tecnico con un impegno di circa L. 85.000.000 (approvazione preventivo di spesa effettuato dalla giunta con atto n. 1991 in data 3 dicembre 1989) è stato completato nella primavera del 1990 ed inaugurato nell’ambito di una suggestiva cerimonia conclusa con il cambio di denominazione dell’area, da Piazzale della Pesa a Piazzale delle Bonifiche e con la benedizione di una lapide per ricordare ai bondenesi che quello spazio (ex alveo della canaletta di Burana) è stato donato al comune dai consorzi di bonifica di Carbonara, Redena e Pilastri nell’anno 1902, ma col vincolo di destinazione a servizio pubblico. 139. ENTRATA IN VIGORE DEL NUOVO CODICE DI PROCEDURA PENALE. Il 1° gennaio 1989 è entrato in vigore il nuovo Codice di Procedura Penale, approvato con D.P.R. 22 settembre 1988, n. 447. Fin dalla primavera del 1988, per interessamento del comando vigili di Ferrara è stato organizzato un corso, riservato ai responsabili dei corpi dei vigili della provincia, per illustrare le principali differenze fra il nuovo processo di tipo accusatorio “imperfetto” cioè caratterizzato dalla costante presenza delle parti (imputati, pubblico ministero, ecc.), rispetto al codice del 1930, nonché le funzioni affidate agli ufficiali ed agli agenti di polizia giudiziaria secondo l’articolo 57 dello stesso codice ed infine le caratteristiche dell’informativa di reato, sostitutiva del vecchio rapporto di p.g. e dei termini di presentazione della stessa in forma scritta. Un nuovo corso, sempre per iniziativa del comando di Ferrara è stato poi organizzato nel 1990 per tutti gli operatori di polizia municipale della provincia. 140. LEGGE QUADRO REGIONALE SULLA POLIZIA MUNICIPALE. Il bollettino ufficiale regionale del 27 gennaio 1988 ha pubblicato la tanto attesa legge regionale 20 gennaio 1988, n. 3, riguardante l’inquadramento della polizia municipale. La nuova normativa, pur non intervenendo nelle gestione ed organizzazione dei servizi e dei corpi di polizia municipale, in primo luogo ha dispiegato la sua efficacia, omogeneizzando i distintivi, il colore e la foggia delle uniformi, nonché l’organigramma e la nomenclatura dei gradi. Il 1° agosto 1989, dopo centodiciannove anni dal giorno in cui era apparsa sulla piazza di Bondeno la prima guardia municipale è stato così abbandonato lo stemma del comune e sui berretti, sul petto e sul bavero delle uniformi sono stati applicati i nuovi distintivi con lo stemma stilizzato rappresentante la municipalità, costituito dalle tre torri azzurre in campo argento. A Bondeno, le nuove uniformi invernali sono state indossate il 1° ottobre 1990 (deliberazione della giunta n. 1438 del 13 settembre 1990), mentre il 1° luglio dell'anno successivo (deliberazione della giunta n. 649 del 24 maggio 1990) sono state indossate quelle estive. L’obbligo di adeguamento ai nuovi modelli, fissato in tre anni dall’articolo 17/3° comma dall'entrata in vigore della legge stessa è stato ampiamente rispettato da tutti i comuni, per cui dal 1990, in occasione di manifestazioni intercomunali ed interprovinciali è stato, finalmente, possibile vedere la partecipazione della polizia municipale e non delle polizie municipali. 141. ISTITUZIONE DEL MERCATO SETTIMANALE DI PILASTRI. I cittadini di Pilastri, in più occasioni, avevano segnalato al sindaco la necessità di istituire un mercato settimanale nel paese. L’assessore alla polizia municipale, molto attento alle istanze della popolazione, dopo aver ottenuto il consenso dalle commissioni per la disciplina del commercio fisso e ambulante e l’approvazione del consiglio comunale ha deciso di saggiare la volontà del paese mediante un referendum, a partecipazione volontaria. Il referendum, annunciato con pochi manifesti ha visto la partecipazione del settanta per cento degli elettori di Pilastri ed il loro pronunciamento unanime per l’istituzione del mercato. Sulla scorta del pronunciamento, il consiglio comunale, con atto n. 36 in data 27 febbraio 1989 ha deliberato l’istituzione del mercato settimanale da tenersi ogni venerdì dalle ore 7 alle ore 14 nel piazzale posto fra la Via Farini e la Casa del Popolo, affidandone la gestione al comando P.M. 142. SVINCOLO STRADALE FRA LA VIA VIRGILIANA E LA STRADA COMUNALE PER VIGARANO. Nel corso della primavera del 1989, l’agricoltore Gisberto Veratti ha chiesto di avviare la gestione della pesa pubblica, dal medesimo costruita in via Virgiliana, n. 100, a fianco della propria abitazione. Presente al comando vigili per segnalare alcune perplessità riguardanti gli accessi fra le due strade (via Virgiliana a nord e strada comunale per Vigarano a ovest) ed il piazzale della pesa ha proposto, a sorpresa, l’intenzione di donare al comune parte del cortile adiacente alla struttura, in cambio dell’esenzione perpetua del pagamento della tassa di occupazione dell’area pubblica occorrente per la costruzione del passo carraio fra il piazzale e la strada comunale. Lo svincolo fra la via Virgiliana e la strada comunale per Vigarano, situato al limite del parapetto del ponte sull’Emissario del canale di Burana che permette alla via Virgiliana di superarne l’alveo era stato teatro di numerosi incidenti dovuti sia alla sua ubicazione che alle difficoltà di svolta a destra per chi dalla via Virgiliana doveva immettersi sulla strada comunale, larga appena cinque metri. Il suo possibile allargamento quindi, peraltro realizzabile grazie alla donazione dell’area occorrente è apparsa subito un’opportunità da non perdere, anche se la decisione doveva essere assunta in tempi rapidi perché la pavimentazione del piazzale della pesa e l’ampliamento dello svincolo avrebbero dovuto iniziare contestualmente ed in tempi brevi. Esposta la vicenda al sindaco ed ottenutane l’approvazione è stato letteralmente prelevato dalla sua abitazione il geometra della sezione comunale strade dell’ufficio tecnico, in quei giorni in congedo, quindi, effettuato un sopralluogo è stato dato corso a quanto necessario per formalizzare la proposta di donazione, che unitamente all’ampliamento dello svincolo sono stati perfezionati dal consiglio comunale con atto n. 85 in data 27 aprile 1989 e della giunta il 13 settembre successivo. In tal modo è stato così eliminato un autentico punto nero della viabilità comunale, ereditato dall’Ufficio Speciale del Genio Civile per il Reno alla fine degli anni Sessanta, nell’ambito dei lavori di completamento del Cavo Napoleonico Canale Scolmatore del Reno che poca attenzione avevano riservato alle necessità della circolazione. 143. NUOVA LEGGE SULLE AUTONOMIE LOCALI. UNA SORPRESA AMARA PER I CAPI UFFICIO. Sul supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale del 12 giugno 1990 è apparsa la legge 8 giugno 1990, n. 142 - Ordinamento delle autonomie locali - che con gli articoli 51 e 53 ha completamente cambiato quanto era prima previsto dal titolo VI (articoli 251, 260, 289, 291, 305 e 310) della legge comunale e provinciale in materia di responsabilità degli impiegati e di chi maneggia denaro pubblico. Il nuovo ordinamento, con l’articolo 51, 1° comma, ha posto in capo ai dirigenti comunali tutti i compiti, compresa l’adozione degli atti impegnanti l’amministrazione verso l’esterno ed il successivo comma quattro ha stabilito che i medesimi sono direttamente responsabili, in relazione agli obiettivi dell’ente, della correttezza amministrativa e dell’efficienza dell’ente. L’articolo 53, 1° comma ha sancito poi che su ogni proposta di deliberazione sottoposta alla giunta od al consiglio deve essere richiesto il parere, in ordine alla regolarità tecnica e contabile, rispettivamente al responsabile del servizio interessato e del responsabile della ragioneria, nonché del segretario comunale sotto il profilo della legittimità. Il terzo comma dello stesso articolo ha infine sancito che i responsabili dei servizi e della ragioneria rispondono in via amministrativa e contabile dei pareri espressi ai sensi del primo comma. La nuova situazione ha consigliato, pertanto, di ricorrere, a spese dei responsabili dei servizi stessi, alla stipula di polizze di assicurazione per garantire la responsabilità civile personale, sotto il profilo della correttezza amministrativa, nell’ambito delle funzioni istituzionali, per perdite patrimoniali involontariamente cagionate sia a terzi che all’ente di appartenenza, nell’espletamento del proprio mandato. 144. CORSO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE E DI PRIMO SOCCORSO. Gli incidenti stradali in continua crescita e la necessità di far intervenire la polizia municipale in maniera sicura hanno giustificato la partecipazione dell’intero corpo ad un corso di educazione alla salute e di primo soccorso organizzato dalla sezione locale della C.R.I. La giunta ha accordato la sua autorizzazione con atto n. 646 in data 24 maggio 1990. 145. ADESIONE DI BONDENO ALL'ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE PER LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE ATTREZZATURE IN DOTAZIONE ALLA POLIZIA MUNICIPALE. Alla fine dell’estate del 1990, una scossa di terremoto a carattere sussultorio che ha avuto il suo epicentro nella zona compresa fra il Po, Casaglia e Ferrara, non ha provocato fortunatamente vittime e danni, ma ha messo fuori uso i collegamenti telefonici per circa sei ore (dalle ore 18 alle ore 24), per cui i controlli per rilevare l’entità dei danni a carico delle strutture pubbliche sono stati compiuti con difficoltà, mediante spostamenti in auto da un punto all’altro del territorio (torre piezometrica capoluogo, centrale acquedotto di Stellata, stazione di riduzione della pressione e di distribuzione del gas metano, centrale di trasformazione e distribuzione dell’elettricità ed edifici scolastici). L’evento e le successive difficoltà di intervento, connessi al fatto che il sindaco fin dal 1985 era autorità locale di protezione civile e quindi responsabile della sua esecuzione nella fase di primo intervento hanno fatto si che fosse avviata molto rapidamente una procedura, conclusa con l’adesione di Bondeno all’associazione intercomunale con S. Agostino (capo fila), Vigarano Mainarda, Mirabello e Poggio Renatico, finalizzata alla gestione associata di attrezzature assegnate e da assegnare ai corpi di polizia municipale. Le attrezzature, compresero la dotazione di una stazione radio ricetrasmittente per ognuno dei cinque comuni, autoradio per tutte le auto in dotazione ai corpi e servizi di polizia municipale, radiotelefoni portatili per tutti gli agenti, un rilevatore di velocità completo di apparato fotografico per la ripresa delle auto sottoposte a controllo, un fonometro ed un opacimetro per la verifica dei fumi degli autoveicoli. La convenzione, approvata dal consiglio comunale (atto n. 106 in data 26 giugno 1991), con l’assegnazione degli apparati radio ha migliorato la rapidità di intervento dei vigili urbani ed accordato ai corpi ed ai servizi dei comuni associati la possibilità di mantenere collegamenti reciproci anche in presenza di eventi che avessero messo fuori servizio il sistema telefonico fisso ed inoltre di svolgere, con i nuovi apparati, il controllo della velocità e della regolarità dei veicoli in maniera efficace. Il 1991 ha rappresentato pertanto una tappa veramente significativa sul piano della modernizzazione e della razionalizzazione dei servizi di polizia locale di Bondeno. 146. CORSO DI FORMAZIONE IN MATERIA AMBIENTALE PER LA POLIZIA MUNICIPALE. L’assessorato alla formazione professionale e mercato del lavoro dell’Amministrazione provinciale di Ferrara, in collaborazione col centro Mathema, nel mese di gennaio del 1991 ha organizzato un corso di formazione in materia ambientale per gli operatori di polizia municipale della provincia. La giunta, informata della vicenda, sollecitata dal comando vigili che aveva segnalato le necessità di disporre di agenti con buone conoscenze delle nuove discipline in materia ambientale, il 16 gennaio ha autorizzato la partecipazione al corso degli operatori Zappaterra Valerio e Canella Paolo. 147. PASSERELLA CICLO-PEDONALE DI PONTE RANA. La regolazione semaforica dell’incrocio formato dalla via G. Borselli con la via Vittorio Veneto ed il Ponte Rana, fin dalla sua realizzazione aveva manifestato una grave insicurezza per i ciclisti circolanti dal ponte verso il centro storico. Sul ponte, infatti, nel momento di accensione della luce rossa per il traffico diretto da ovest ad est, si trovavano affiancati i ciclisti (sul bordo destro) ed i veicoli a motore (auto, autocarri, autotreni ed autoarticolati) verso il centro delle carreggiate. In più occasioni, autotreni ed autoarticolati in fase di svolta a destra, a causa delle dimensioni della carreggiata e della scarsa visuale verso il bordo della stessa da parte dei loro conducenti hanno travolto ciclisti, partiti regolarmente all’accensione del via libera, ma diretti dalla parte opposta dell’incrocio, cioè non interessati alla svolta a destra. La separazione dei veicoli leggeri da quelli pesanti, oggetto di diverse proposte formulate dal comando vigili senza alcun esito, sembrava ormai accantonata, quando nell'anno 1992, nell’ambito dei lavori di interconnessione dell’acquedotto di Bondeno con quello di Ferrara é stato deciso di utilizzare la passerella prevista per il sostegno delle condutture (alimentazione e distribuzione), anche per il transito di pedoni e ciclisti, risolvendo in tal modo l’annoso problema. La giunta, con atto n. 22, in data 8 gennaio 1992 ha affidato infatti l’incarico del progetto esecutivo della struttura all’ingegner Roberto Leoni che, unitamente alla riorganizzazione della regolazione semaforica dell’incrocio è stata istallata ed aperta al traffico alla fine del 1994. La nuova opera e l’allungamento del ciclo di funzionamento del semaforo hanno provocato lamentele sia da parte degli utenti in transito che di quelli residenti nel quartiere del Sole, anche se da quel momento, nessun ciclista è rimasto vittima di incidenti di sorta in quell’area. 148. TRASFERIMENTO DI BALLERINI RITA. Il sottufficiale addetto all’ufficio licenze, attività produttive e P.S. Ballerini Rita, nell’autunno del 1991 ha chiesto ed ottenuto il trasferimento per mobilità all’ufficio amministrativo dei servizi sociali, appartenente ad altra area ed operante presso la residenza municipale. La giunta, con atto n. 1869 in data 23 dicembre 1991 ha approvato la graduatoria e decretato il passaggio dell’interessata al nuovo incarico, mentre con successivo atto n. 73 in data 22 gennaio 1992 ha tamponato il vuoto creatosi affidando la reggenza dell’ufficio, vacante dal 30 dicembre precedente, all’impiegata Mazzali Marta, già in servizio presso lo stesso ufficio dal 1985 come collaboratrice della titolare, e ciò in attesa dell’espletamento del concorso. Alla reggente, dal 25 marzo successivo (atto della giunta n. 427 del 25 marzo 1992) è stata affiancata un’incaricata, con funzioni di terminalista (Bodin Michela), assunta mediante progetto obiettivo. 149. ISTITUZIONE DEL POSTO DI CAPO SERVIZIO ATTIVITA' PRODUTTIVE ED IGIENE PUBBLICA - VII Q.F. - Area vigilanza e custodia AA.PP. - SETTORE POLIZIA MUNICIPALE. Il trasferimento, a domanda, della titolare dell’ufficio licenze, attività produttive e pubblica sicurezza, temporaneamente coperto con l’affidamento dell’ufficio stesso all’impiegata che affiancava la titolare ha creato un forte disagio nel settore, peraltro carente di figure intermedie e ciò in un momento particolarmente delicato per le necessità della sezione nettezza urbana, interessata ad una radicale riorganizzazione e per quella di polizia municipale per l’imminente entrata in vigore del nuovo codice della strada. La situazione, oggetto di un attento esame da parte del segretario generale e della giunta ha messo in evidenza come la normativa vigente e quella della quale era annunciata ormai prossima l’entrata in vigore, avesse inciso ed innovato in modo tanto forte gli adempimenti burocratici delle tre sezioni P.M., AA.PP. e N.U., da far emergere l’assoluta necessità di rafforzare il settore con una figura professionale intermedia alla quale affidare il coordinamento del servizio attività produttive. Iscritto l’argomento all’ordine del giorno del consiglio comunale, quest’ultimo (atto n. 138 in data 29 giugno 1992), valutato che il settore P.M. presentava una palese inadeguatezza di unità operative rispetto all’entità del servizio per la mancanza di una figura intermedia di VII Q.F. a cui affidare la responsabilità nonché il coordinamento del servizio AA.PP., a garanzia di una corretta espressione dell’azione amministrativa svolta ha deliberato l’istituzione del posto di capo servizio AA.PP. ed Igiene Pubblica (VII Q.F. - Area di Vigilanza), con inserimento dello stesso nel settore polizia municipale. In attesa dell’espletamento del concorso per la copertura del nuovo posto, la giunta, con atto n. 1268 in data 26 agosto 1992 ha attribuito lo stesso, a titolo provvisorio, al Vice Comandante della P.M. Bignozzi Renzo. 150. ALLARGAMENTO SVINCOLO FRA LE VIE DAZIO E G. BORSELLI. Lo svincolo fra le vie Dazio e G. Borselli, realizzato nel 1967 nell’ambito dei lavori di collegamento del nuovo ponte sul fiume Panaro con la viabilità esistente, per le caratteristiche dello stesso ponte (dotato di piano viabile a schiena d’asino per abbassarne le estremità) ha fatto si che l’immissione sulla via G. Borselli dalle strade comunali (Dazio sulla sponda destra del fiume e Finalese su quella sinistra) fosse estremamente pericolosa. Per evitare incidenti, fin dall’apertura del nuovo tracciato, la polizia municipale ha prestato servizio tutti i giorni, in coincidenza con gli orari delle visite ai degenti del vicino ospedale F.lli Borselli ed ha chiesto ripetutamente l’ampliamento di almeno uno dei quattro svincoli, cioè di quello percorso dagli utenti diretti od in uscita dall’ospedale. Nell'anno 1990, l’Ufficio del Genio Civile ha dato corso ai lavori di consolidamento delle gallerie della Botte Napoleonica ed ha conseguentemente interrotto gli argini del Panaro in corrispondenza del manufatto e con gli argini, la viabilità comunale. Nell’autunno del 1992, ultimato l’intervento sulla Botte Napoleonica da parte del Genio Civile, il comune ha progettato ed appaltato il rifacimento delle strade interrotte (via Dazio e via Finalese), senza tener conto però delle difficoltà più volte segnalate dalla polizia municipale. La dimenticanza, come in altre occasioni è stata motivo di un acceso scambio di idee fra Comando di P.M. ed Ufficio Tecnico, concluso con l’allargamento dello svincolo e col deciso miglioramento della sicurezza della circolazione. 151. RECEPIMENTO DELL’ACCORDO SINDACALE SULLE PRESTAZIONI CONSIDERATE ESSENZIALI IN CASO DI SCIOPERO. La giunta (atto n. 4 del 13 gennaio 1993) ha deliberato il recepimento dell’accordo sindacale sulle prestazioni indispensabili e contingenti del personale per il funzionamento dei servizi pubblici essenziali in caso di sciopero, in applicazione dell'articolo 2 della Legge 12 giugno 1990, n. 146 e degli articoli 3 e 4 del D.P.R. 3 agosto 1990, n. 333. Per la sezione di polizia municipale, l’accordo ha previsto la presenza di un’unità destinata al servizio di piantone (segreteria comando), di due unità a disposizione per i servizi di polizia mortuaria, per l’esecuzione dei provvedimenti di Trattamento Sanitario Obbligatorio firmati dal sindaco e per le chiamate urgenti dell’autorità giudiziaria e di pubblica sicurezza ed infine del capo settore per gli interventi di protezione civile. 152. ENTRATA IN VIGORE DEL NUOVO CODICE DELLA STRADA. Il nuovo codice della strada, approvato il 30 aprile 1992 ha suscitato non poche preoccupazioni fra gli operatori di polizia municipale, costretti dal 1° gennaio successivo, a rapportarsi con una nuova normativa. Le sollecitazioni rivolte alla regione Emilia-Romagna dalla categoria durante un’affollata assemblea convocata a Bologna nel mese di giugno hanno attivato le Amministrazioni Provinciali che nel mese di dicembre hanno segnalato ai comuni la possibilità di esecuzione di corsi per la polizia municipale, articolati su un progetto di aggiornamento al nuovo codice della strada, predisposto dal “Servizio di formazione del pubblico impiego regionale”, in relazione alle innovazioni introdotte dal D.Lgl. n. 285/1992 e dal regolamento di esecuzione, approvato poi con D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495. La possibilità offerta è stata accolta dalla giunta (atto n. 86 in data 30 gennaio 1993) che ha autorizzato la partecipazione al corso di tutti gli operatori di Bondeno, ammessi a frequentare le lezioni con i restanti operatori dei comuni appartenenti all’Alto Ferrarese, presso il centro di formazione professionale di Sant'Agostino. 153. APPROVAZIONE DEL PROGETTO PER LA NUOVA SEDE DELLA POLIZIA MUNICIPALE. Nella primavera del 1993, la giunta (atto n. 275 del 20 marzo 1993) ha appaltato i lavori di ristrutturazione dei locali situati in via Turati, n. 2 da destinare a sede degli uffici della polizia municipale e dell’ufficio attività produttive. 154. AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE A TERZI DELLA GESTIONE DEL PUBBLICO SERVIZIO DI NETTEZZA URBANA. Il 2 giugno 1993, il consiglio comunale ha deliberato l’affidamento in concessione a terzi della gestione del servizio pubblico di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani, spazzamento strade, potenziamento e gestione della discarica. Il servizio, la cui gestione diretta attuata in maniera capillare e puntuale aveva costituito dal dopoguerra il vanto degli amministratori che avevano retto le sorti del comune, agli inizi del 1992, a distanza di dieci anni dall’introduzione del sistema di raccolta mediante sacchi a perdere e di otto anni dall’introduzione della raccolta separata di vetro, farmaci scaduti, pile esauste e dei rifiuti dei cimiteri era diventato motivo di crescenti preoccupazioni. L’entrata in vigore delle norme per la protezione dell’ambiente, la temporanea chiusura della discarica comunale, l’aumento degl’infortuni ai danni degli operatori al seguito dei veicoli destinati alla raccolta e le mutate esigenze degli utenti, connesse con la necessità di poter conferire i rifiuti non più ad ore fisse, ma nell’intero arco della giornata ed anche nei giorni festivi hanno posto il problema dell’ammodernamento del servizio. Esperienze positive erano già in corso di avanzata sperimentazione nei comuni di Ferrara e Cento, per cui, dopo alcuni sopralluoghi è stato redatto un progetto di modifica del servizio in atto, impostato sull’inserimento di un veicolo dotato di sistema di carico e svuotamento dei rifiuti di tipo semiautomatico e di quattrocento cassonetti da dislocare sulle strade del centro e del forese. Il nuovo servizio, avrebbe permesso l’eliminazione degli operatori al seguito dei veicoli adibiti alla raccolta e, contemporaneamente, svincolato gli utenti dal conferimento dei rifiuti ad orari fissi. Il progetto, esaminato favorevolmente dalla giunta è stato sottoposto al consiglio comunale che ha manifestato numerose perplessità derivanti dal notevole impegno finanziario ed anche dal fatto che, secondo gli ambientalisti, l'introduzione dei cassonetti avrebbe disincentivato la raccolta differenziata. Il consiglio, preso atto delle osservazioni ha proposto il rinvio dell’argomento, motivandolo con la necessità di integrare il progetto con l’ampliamento della raccolta separata della carta, della plastica, del verde, dei contenitori in metallo e dei rifiuti ingombranti. Mentre era in corso l’acquisizione degli elementi occorrenti per l’integrazione del “progetto-rifiuti”, il sindaco, sorprendendo non poco il responsabile del servizio ha comunicato che la giunta, valutata la situazione in atto, l’ormai imminente collocamento a riposo del capo settore della polizia municipale e nettezza urbana, del coordinatore della polizia municipale e dell’autista-coordinatore della nettezza urbana, aveva maturato la convinzione di procedere all’appalto del servizio stesso ad un’azienda municipalizzata o ad un privato, per evitare che l’attuazione del “progetto-rifiuti” da parte di personale di nuova assunzione avesse ripercussioni negative sugli utenti e ciò, nonostante il notevole impegno finanziario per l’acquisto del materiale proposto. Il nuovo mandato affidato dal sindaco nell’occasione è stato pertanto la predisposizione del capitolato del servizio prevedente: a) affidamento in concessione del pubblico servizio di nettezza urbana, articolato sulla durata di dieci anni; b) cessione all’appaltatore di tutte le attrezzature comunali (autocompattatori, motocarri, autospazzatrice, carrelli, cassonetti, bidoni e buldozer per la discarica) sulla base dei prezzi scaturiti da idonee perizie; c) affidamento in concessione all’appaltatore delle discarica per dieci anni. L’ultimo mandato, non meno impegnativo ha riguardato la salvaguardia delle posizioni di lavoro del personale da attuare mediante trasferimento per mobilità interna in posti vacanti di pari qualifica, oppure passaggio dello stesso alle dipendenze dell’appaltatore. La redazione del capitolato, che l’importo dell'appalto ha imposto di realizzare tenendo conto delle norme emanate dalla Comunità Europea ha visto la collaborazione di tutti i settori dell’ente, ma particolarmente della responsabile dell’ufficio del personale, dell’ingegnere dirigente dell’ufficio tecnico, della responsabile dell’ufficio contratti ed, ovviamente, del responsabile del servizio. Perfezionato l’atto, lo stesso è stato sottoposto al consiglio (atto n. 135 in data 2 giugno 1993), mentre la gara, espletata il 3 agosto 1993 fra le ditte individuate dalla giunta ha visto vincitrice la Soc. Coop. a r. l. “Manutencoop” di Bologna. Dopo l’approvazione degli atti di aggiudicazione da parte del consiglio, il 28 dicembre 1993 è stato firmato il contratto di affidamento, per cui il giorno successivo, senza nessuna interruzione del servizio, sono state compiute le operazioni di consegna. La decisione di affidare in concessione a terzi la gestione del pubblico servizio di nettezza urbana ha comportato la mutilazione del settore polizia municipale, attività produttive e nettezza urbana di una sezione ed in relazione a ciò il consiglio comunale, fin dal mese di giugno 1992 (atto n. 138 del 29 giugno 1992) aveva iniziato a ridisegnare l’organigramma del reparto ed istituito, nell’ambito del settore stesso, un posto di comandante della polizia municipale ed un posto di capo-servizio AA.PP. ed Igiene pubblica, collocandoli però alla settima qualifica funzionale. I concorsi per la copertura dei nuovi posti, indetti nel novembre 1993 (atto n. 1220 in data 3 novembre 1993), con la riserva di legge a favore del personale dipendente per il solo posto di capo-servizio AA.PP., non hanno comunque avuto luogo nei termini previsti a causa dei vincoli contenuti nella legge finanziaria 1994. 155. DELIMITAZIONE DEI CENTRI ABITATI. In esecuzione di un provvedimento adottato dalla giunta (atto n. 1023 in data 14 settembre 1993) sono stati delimitati i centri abitati del comune a norma delle prescrizioni contenute nel nuovo codice della strada. 156. INFORMATIZZAZIONE DELL’UFFICIO DI POLIZIA MUNICIPALE. L’impiego del rilevatore di velocità dei veicoli, assegnato a turno ai comuni aderenti alla convenzione ha prodotto un consistente aumento del lavoro di stesura, registrazione e trasmissione dei verbali di contravvenzione. Il segretario generale, molto attento alla situazione in atto nel reparto in vista dell’imminente pensionamento sia del coordinatore della P.M. che del capo settore ha sollecitato quest’ultimo affinché fosse dato corso ad un progetto di informatizzazione dell’ufficio di segreteria comando della P.M., da realizzare, possibilmente, entro il 30 marzo successivo, data di collocamento a riposo dello stesso capo settore. Con una certa apprensione dovuta alla complessità delle apparecchiature e del programma da proporre ed alle successive difficoltà di gestione degli apparati sono stati rapidamente visionati gli impianti di alcuni comuni ferraresi e del Polesine di Rovigo di recente acquisto, quindi è stato elaborato il progetto articolato sull’istallazione di un computer munito di programma per la redazione, la registrazione e la predisposizione degli atti per la notifica dei verbali relativi alle violazioni al codice della strada, di due stampanti per il trasferimento su carta degli atti elaborati e di un modem per la connessione dell’apparato con la banca dati del Pubblico Registro Automobilistico. Illustrato il progetto e la potenzialità delle macchine al segretario generale ed alla giunta, il tutto è stato approvato (atto n. 1430 del 22 dicembre 1993), quindi, superate le difficoltà dell’appalto dovute alle norme entrate in vigore nel corso del 1993 sono state acquistate ed istallate le nuove attrezzature. 157. DESTINAZIONE DEI PROVENTI CONTRAVVENZIONALI. Una norma del nuovo codice della strada entrato in vigore il 1° gennaio 1993 ha imposto che i proventi contravvenzionali introitati nel bilancio comunale fossero destinati ad impieghi specifici. In relazione a ciò, la giunta (atto n. 141 del 16 febbraio 1994) ha destinato i proventi introitati dal comando di P.M. nel corso del 1993 nel modo seguente: a) informatizzazione del servizio L. 15.000.000; b) corsi di formazione L. 4.783.529; c) segnaletica stradale L. 42.178.480; d) manutenzione strade L. 25.000.000; manutenzione semafori L. 2.000.000, corrispondenti ad un'entrata complessiva di L. 88.962.009. 158. AFFIDAMENTO TEMPORANEO E POI DEFINITIVO DELLE FUNZIONI DI COORDINATORE DELLA POLIZIA MUNICIPALE A CANELLA PAOLO. Il coordinatore della P.M. Bignozzi Renzo ha chiesto di essere collocato a riposo con i benefici della legge n. 336/1970 dal 1° febbraio 1994. Posto in congedo dai primi giorni di novembre 1993 per il recupero di servizi prestati e non retribuiti e di ferie non godute, la sezione P.M. si è trovata senza l’unica unità destinata al coordinamento dell’attività esterna. In relazione a ciò, la giunta nello stesso mese di novembre (atto n. 1267 del 17 novembre 1993) ha attivato un concorso interno per la copertura del posto, riservando lo stesso agli interni aventi un’anzianità minima di tre anni, purché collocati alla qualifica funzionale immediatamente inferiore, da svolgere ovviamente mediante prove scritte ed orali. Le restrizioni introdotte dalla legge finanziaria hanno però ostacolato l’espletamento del concorso, per cui la giunta, nel mese di marzo successivo (atto n. 236 dell'11 marzo 1994), ha deliberato l’affidamento temporaneo delle funzioni di coordinatore della P.M. (VI Q.F.) mediante concorso interno, riservato agli agenti con anzianità minima di due anni, da effettuare tramite una prova scritta di cultura generale con cenni di riferimento alle attività istituzionali del servizio di P.M.. Espletata la prova il 19 successivo (atto n. 265 del 19 marzo 1994), la giunta, preso atto del verbale redatto il 13 precedente dalla commissione giudicatrice ha deliberato l’affidamento temporaneo delle funzioni di coordinatore della P.M. a Canella Paolo, primo classificato con punti 33,399/41, rispetto ai colleghi Zappaterra Valerio, Marcellini Mauro e Castellani Giuliano. Ricevuta la partecipazione di nomina, l’interessato ha formalmente accettato l’incarico a far data dal 1° aprile 1994 (atto n. 336 in data 6 aprile 1994). Superate le difficoltà imposte dalla legge finanziaria ed espletato poi il concorso interno a suo tempo bandito per la copertura definitiva del posto, la giunta ha ratificato il verbale della commissione giudicatrice e nominato il vincitore Canella Paolo (atto n. 992 del 31 agosto 1994), che dopo le formalità di legge ha assunto servizio nella nuova qualifica il 10 settembre 1994. 159. INDIZIONE CONCORSI PER LA COPERTURA DEI POSTI DI COMANDANTE DELLA POLIZIA MUNICIPALE E DI CAPO SERVIZIO AA.PP. E IGIENE PUBBLICA. Il consiglio comunale, fin dal mese di giugno 1993 (atto n. 138 in data 29 giugno 1993) ha istituito presso il secondo settore “P.M., AA.PP. e N.U.”, un posto di comandante della P.M. e di un posto di capo servizio AA.PP. ed Igiene Pubblica, entrambi allocati alla VII qualifica funzionale ed inclusi nell’area di vigilanza e custodia. Con deliberazione n. 1220 del 3 novembre 1993, la giunta ha indetto i concorsi relativi col vincolo della riserva a favore del personale interno relativamente al posto di capo servizio AA.PP. ed I.P. Il solo concorso per la copertura del posto di comandante della P.M., rinviato per le difficoltà introdotte dalla legge finanziaria e stato espletato nel mese di marzo successivo. La giunta, con atto n. 335 in data 6 aprile 1994 ha approvato il verbale della commissione giudicatrice e nominato il vincitore Ansaloni dr. Stefano, primo classificato dei sedici concorrenti esaminati. Conseguita, non senza difficoltà, l’approvazione della deliberazione di nomina, la giunta (atto n. 717 in data 28 giugno 1994) ha inviato la partecipazione all’interessato che ha assunto servizio il 1° agosto 1994, a quattro mesi dal collocamento in pensione dell’ex comandante. 160. INCARICO PROFESSIONALE A MORI EDMO. Il 1° aprile 1994 si è reso vacante il posto di “Capo settore P.M., AA.PP. e N.U.”, all’ottava qualifica funzionale, per effetto del collocamento a riposo del titolare Mori Edmo. Ciò è avvenuto mentre nel settore risultavano ancora scoperti il posto di “Capo ufficio AA.PP. e Igiene pubblica” e quello di “Comandante della P.M.”, per i quali non era stato possibile espletare i concorsi in tempo utile a causa degli impedimenti imposti dalla legge Finanziaria 1994. Il posto di “Coordinatore della P.M.”, appartenente allo stesso settore, in seguito al collocamento a riposo del titolare Bignozzi Renzo a far data dal 1° febbraio 1994 è rimasto a sua volta vacante, per cui è stato “temporaneamente” coperto, mediante concorso interno a far data dal 1° aprile 1994. L’Amministrazione Comunale, pertanto, non disponendo in organico di una figura professionale sufficientemente esperta nelle materie inerenti alla “P.M., alle AA.PP. ed alla N.U.”, avvalendosi della facoltà accordata dall’articolo 7/6° comma del Decreto Legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, sostituito dall’articolo 5/6° comma del Decreto Legislativo 23 dicembre 1993, n. 546 ha affidato a Mori Edmo, già “Capo settore P.M., AA.PP. e N.U.”, l’incarico di collaborazione professionale, finalizzato all’istruttoria nelle materie riguardanti i servizi di P.M., AA.PP., nonché le operazioni residuali connesse alla concessione a terzi del servizio di nettezza urbana e ciò a far data dal 9 aprile 1994 (deliberazione della giunta municipale n. 346 in data 9 aprile 1994). L’incarico è stato poi prorogato fino al 31 dicembre successivo, mentre il reparto P.M. e AA.PP., ridotto a due sezioni guidate dai rispettivi responsabili in seguito alla soppressione del posto del “Capo settore”, a far data dalla primavera del 1995, completato il concorso per la copertura del posto di “Capo ufficio AA.PP. e Igiene Pubblica” è stato posto nell’ambito del “Settore Ragioneria” e trasferito nella nuova sede di via F. Turati, n. 2. CONCLUSIONE Con l’anno 1994 si conclude, ma non si ferma, il percorso iniziato il 1° gennaio 1870 con l’entrata in servizio dell’agente Francesco Cottica. Le numerose tappe scandite dalle deliberazioni prese in esame, unitamente ad alcune immagini, costituiscono la cronologia essenziale di 116 anni del “Servizio di Polizia Municipale di Bondeno”, presi in esame, ma indicano anche come lo stesso si sia modificato nel corso dei tempi per corrispondere a quanto si richiede a chi ha il ruolo di tutore delle legge in generale e di quanto l’autorità locale, di volta in volta, decide localmente per disciplinare ed armonizzare la vita della comunità. Chiudono la rassegna una breve citazione riguardante il Santo Patrono dei Vigili Urbani e alcune notizie relative ad una pala dello stesso Santo, situata nella Chiesa Arcipretale di Bondeno, in quello che è stato l’altare della Comunità, auspicando, sotto la protezione del Santo, che l’amico Lorenzo Parmeggiani, già responsabile dei servizi tecnici esterni del comune, entrato nel corpo della P.M. in seguito all’esternalizzazione del servizio che dirigeva, come ha convinto chi scrive a mettere in fila gli atti relativi alla Polizia Municipale deliberati dal Consiglio dalla Giunta, dai Podestà e dai Commissari straordinari che hanno guidato il comune dal 1870 al 1994, convinca chi regge il comando del reparto dal 1994 a proseguirne l’aggiornamento, tenuto conto che dando attuazione a quanto disposto dalla legge regionale n. 24/2003, il 18 luglio 2008 le amministrazioni dei Comuni di Bondeno, Mirabello, Poggio Renatico, Sant’Agostino e Vigarano Mainarda hanno sottoscritto una convenzione per la creazione del Corpo Intercomunale di Polizia Municipale Alto Ferrarese, eleggendo Bondeno capo fila. 10 MAGGIO 1957. SAN SEBASTIANO PATRONO DEI VIGILI URBANI San Sebastiano, proclamato Patrono dei Vigili Urbani d’Italia con “Breve Pontificio” del 10 maggio 1957 da Sua Santità Pio XII, era nato da genitori milanesi, nelle Gallie, a Narbona. Divenuto ufficiale dei Pretoriani, si era distinto per le sue capacità militari e per il suo valore, oltre che per il suo attaccamento e la sua fedeltà all’Imperatore Diocleziano. Avendo, tuttavia, aderito al Cristianesimo, egli fu posto davanti all’alternativa di abiurare la propria Fede, che veniva considerata, allora, contraria agl’interessi dell’Impero, o di essere sottoposto al martirio. Il Santo non ebbe alcuna esitazione nella scelta della propria via e finì trafitto da decine di frecce, legato ad un albero, sembra, nella zona del Palatino. Nonostante la grande popolarità avuta dal Santo in ogni tempo e la enorme devozione che Esso suscitò nei Cristiani, mancano tuttavia ragguagli più precisi e storicamente accertati sul Suo Martirio che ispirò moltissimi artisti. La Basilica di San Sebastiano, situata sulla via Appia Antica, poco prima della tomba di Cecilia Metella, era stata inizialmente dedicata agli Apostoli Pietro e Paolo (veniva infatti chiamata “Basilica Apostolorum”). Essa venne costruita intorno al 330, sul luogo stesso dove pare fossero, in quel tempo, custoditi i corpi dei due Apostoli, ivi trasportati nel 258, durante una delle più spietate persecuzioni contro i Cristiani, quella di Valeriano. Qualche tempo dopo, nello stesso luogo, venne deposto anche il corpo di San Sebastiano, la cui venerazione da parte dei fedeli, col passare dei secoli, era divenuta sempre più intensa. La Chiesa, venne ricostruita quasi completamente nel 1612, per iniziativa del Cardinal Scipione Borghese, che affidò l’opera all’architetto F. Ponzio, mentre Giovanni Vasanzio ha disegnato la facciata in stile barocco ed il soffitto. Nell’interno vi sono tele del Maratti (Cappella Albani, costruita dal Fontana per ordine di Papa Clemente XI), affreschi della Scuola dei Carracci e un interessante San Francesco del Munziano. La statua in marmo di San Sebastiano è opera dello scultore Giorgetti, su modello del Bernini. Papa Giovanni XXIII, con propria lettera scritta dal Vaticano il 15 maggio 1960 ha ricordato il patrono dei Vigili Urbani. La lettera, letta dal Cardinale Carlo Confalonieri agli appartenenti al Corpo dei VV.UU. di Roma, nella Chiesa di San Sebastiano “Ad Catacumbas”, il 20 gennaio 1960, in occasione della festa del Patrono, recita: “La festa liturgica di San Sebastiano Martire, che il Nostro Predecessore di V.M. ha dichiarato Celeste Protettore dei Vigili Urbani d'Italia, Ci offre l'opportunità di far giungere ad essi un paterno incoraggiamento ed un invito ad una sempre più consapevole ed ardente professione cristiana, nella luce del loro eroico Patrono. Conosciamo i sacrifici che la quotidiana fatica di uomini dell'ordine impone a codesti Nostri diletti figli, e sappiamo altresì che essi adempiono con silenziosa fedeltà i compiti loro affidati. Li esortiamo pertanto a vivificare il loro lavoro con spirito di rettitudine e di onestà morale, nel rispetto della Legge eterna del Signore, da cui trae origine e sostegno ogni umana norma: ed a far si che le loro azioni - come già avemmo occasione di dire - "non siano improntate soltanto ad una correttezza priva del suo valore davanti a Dio, ma abbiano il profumo della fede, il calore della carità, il proposito della edificazione nel ben fare” (discorso ai Vigili Urbani di Roma del 21 aprile 1959). Eleviamo pertanto al Signore una fervida preghiera affinché codesti diletti figli, per intercessione di San Sebastiano, si distinguano ognora per una costante pratica di cristiane virtù; e, in pegno degli invocati doni celestiali, impartiamo ad essi, ed alle loro famiglie, una larga e propiziatrice Benedizione Apostolica”. PREGHIERA DEI VIGILI URBANI O Signore, che nella Tua infinita provvidenza governi e guidi ogni cosa creata al suo ultimo fine, ascolta questa mia preghiera che è tessuta di aspirazioni profonde per il bene e l’ordine sociale. O Signore, fa che la mia volontà sia sempre sveglia ed attenta, perché il mio lavoro di vigilanza non si riduca ad un mestiere, ma abbia sempre la nobiltà di una missione sociale. O Signore, aiuta le mie deboli forze, perché il mio occhio sia sempre onesto, la mia intelligenza sempre giusta, la mia coscienza sempre più tenace. O Signore, misericordioso come Sei, fa che io possa sentire il mio umile lavoro come una piccola parte di ordine nel grandioso ed infinito Ordine delle cose che hanno vita da Te. Amen. LA PALA DI SAN SEBASTIANO DELLA CHIESA DI BONDENO Le notizie storiche sulla chiesa Arcipretale di Bondeno, parlano di una cappella della Comunità, dedicata ai santi Sebastiano, Rocco e Demetrio. La cappella attuale è stata realizzata nell'ambito dei lavori di ampliamento del tempio, compiuti nell’anno 1855 su progetto dell’ingegnere comunale Lodovico Borgatti, in sostituzione di quella precedente più piccola ed irregolare. Lo storico ferrarese Luigi Napoleone Cittadella, nel 1856, ne ha indicato l’appartenenza al locale Maestrato che vi avrebbe apposto lo stemma degli Estensi per il privilegio concesso alla terra di Bondeno. La Magistratura comunale, come appare peraltro nei documenti d’archivio, aveva obblighi ben precisi verso la chiesa maggiore, come quello che stabiliva: “Si canti la Messa il giorno di San Silvestro con l’intervento di tutto il Consiglio e del Podestà”, ma probabilmente, come indica il cronista bondenese don Francesco Nannini, oltre alla Magistratura era interessata allo stesso altare anche una Compagnia di San Sebastiano, della quale non sono state trovate tracce scritte di costituzione o soppressione, ma solo alcune tumulazioni poste sotto il pavimento ricostruito nell’anno 1784. Attualmente, la cappella si presenta abbastanza spoglia, semplicemente dipinta con tinte intonate con quelle dei marmi delle pareti della navata, leggermente diversificate nei toni per creare un distacco fra gli intonaci e gli stucchi. Nell’icona, invariata rispetto alla realizzazione del 1855 è stata posta la copia della pala rappresentante San Sebastiano fra i santi Rocco e Demetrio, dipinta ad olio su tavola nello stesso anno, dal pittore centese Alessandro Candi. La pala originale, risalente all'anno 1522, dipinta dal pittore ferrarese Benvenuto Giovanbattista, detto l'Ortolano, su commissione della Magistratura di Bondeno o della Compagnia di San Sebastiano è stata venduta nel 1855 per costituire il fondo occorrente alla ricostruzione del tempio. L’acquirente ferrarese, disattendendo però gli obblighi assunti all’atto dell’acquisto, anziché mantenere l’opera in ambito ferrarese, l’ha ceduta ad altri, tanto che per vendite successive è giunta alla Galleria Nazionale di Londra, ove trovasi tuttora. G. Frabetti, accennando nel 1966 alla pala di Bondeno nell’ambito della pittura ferrarese del Cinquecento ha sottolineato come tutte le esperienze dell’Ortolano sembra siano confluite e si siano fuse nel dipinto bondenese, in un insieme che ha raggiunto qui il diapason della sua espressività dopo aver superato le annose esperienze raffaellesche, dimostrando un’intelligenza viva ed attuale del valore plastico della luce, in netto parallelo col Savoldo e col Romanino per il senso più spregiudicato e moderno della pittura diretta, che riconduce il contenuto alla sua essenza più reale. Nella copia che oggi si può apprezzare nella pala dell’altare della Comunità resta il fascino della maestria compositiva dell’Ortolano, che attraverso la presenza dei tre santi protettori della peste ha evidenziato figurativamente numerosi significati simbolici che si riferiscono ai valori cristiani e forse anche cenni autobiografici nella stupenda ed oltremodo inquietante figura del santo guerriero Demetrio. Una foto a colori della pala di San Sebastiano, acquistata dal Comune di Bondeno su proposta del Comando di P.M. presso la Galleria Nazionale di Londra per la somma di diciotto sterline, dal 1967 è stata incorniciata ed è tuttora esposta nei locali del Comando stesso. TAVOLE A CORREDO DELLA RICERCA TAVOLA 1. Figurino della prima uniforme delle guardie municipali di Ferrara, approvato dalla Segreteria di Stato degli Affari Interni di Torino con atto n. 977 in data 10 luglio 1860, firmato dal Ministro dell’Interno M. Minghetti La deliberazione assunta dalla giunta municipale di Bondeno il 26 dicembre 1869 ha previsto per la prima guardia entrata in servizio il 1° gennaio 1870: “La divisa sarà uguale a quella delle guardie municipali di Ferrara con la variante che nel chepì sarà apposta l’arme di questo comune ed i bottoni anziché bianchi saranno gialli”. Il figurino è stata gentilmente concesso dal Comando di P.M. di Ferrara. TAVOLA 2. Bondeno 1903. Francesco Cottica, prima guardia municipale di Bondeno, come appare nel dipinto del concittadino Antonio Benini, rappresentante l’inaugurazione della “Botte Napoleonica”. F. Cottica, ritratto di spalle, unico fra i dipendenti del comune che abbia avuto il privilegio di essere inserito nel grande dipinto, si trova sul palco che accoglie i rappresentanti del “Comitato esecutivo del Consorzio Interprovinciale per la Bonifica di Burana”. Nelle immagini, due particolari dell’opera custodita presso la “Pinacoteca civica di Bondeno”. TAVOLA 3. Bondeno 1930. Maresciallo Maggiore A.B. Onofrio Rossi al tavolo di lavoro. Alle dipendenze del comune con la qualifica di guardia comunale dal 1° agosto 1920 è stato promosso Capo delle guardie in data 1° maggio 1925. Collocato a riposo, a domanda, dal 1° settembre 1946. TAVOLA 4. Bondeno 1933. Funerale del gen. Mariano Borgatti. Il corteo funebre è preceduto dal gonfalone del comune, portato a spalla dal Capo delle guardie municipali Onofrio Rossi, in veste di alfiere. Scortano il gonfalone le guardie semplici Redesildo Venturi (in primo piano) e Mario Pareschi alla sinistra di Rossi. TAVOLA 5. Bondeno, luglio 1937. Reparto Guardie Comunali di Bondeno. La foto è stata scattata dopo l’inserimento in organico di Alfio Vergnani in sostituzione di Mario Pareschi, deceduto per malattia. In alto, da sinistra a destra: Guardia semplice Alfonso Pola (dimissionario, a domanda, da 1° agosto 1942); Comandante delle guardie, Maresciallo Maggiore A.B. Onofrio Rossi (collocato a riposo, a domanda, dal 1° settembre 1946); Guardia semplice Redesildo Venturi (collocato a riposo per raggiunti limiti di età dal 1° aprile 1958). In basso, da sinistra a destra: Guardia sanitaria Alfio Vergnani (trasferito per concorso all’ufficio anagrafe nel 1946); Guardia semplice Agostino Cappi, classe 1902 (in servizio dal 1° giugno 1936, deceduto per malattia il 18 ottobre 1963). TAVOLA 6. Bondeno, aprile 1949. Dottor Enzo Amadasi, 1° Comandante del Corpo delle Guardie Comunali costituito dal Consiglio Comunale il 5 settembre 1948. Ufficiale in congedo proveniente da Lerici, ha retto il comando del corpo col grado di tenente, dal 14 aprile 1949 al 9 marzo 1950. Trasferito, per concorso pubblico al posto di vice-segretario del comune di Bondeno da1° maggio 1951 ha rassegnato le dimissioni il 28 aprile 1954 per trasferirsi a Treviso con la qualifica di vice segretario di quel comune. TAVOLA 7. Bondeno, giugno 1951. Maestro Ulisse Taddia, 2° Comandante del Corpo delle Guardie Comunali. Ufficiale dell’arma aeronautica in congedo, in servizio presso l’ufficio tributi del comune di Bondeno, ha ricevuto l’incarico provvisorio di Comandante del Corpo della Guardie il 5 giugno 1951. Espletato e vinto il successivo concorso ha assunto il comando definitivo del reparto il 1° aprile 1952 ed ha rassegnato le dimissioni il 13 novembre 1956 per trasferirsi alle dipendenze del comune di Mirandola con la qualifica di Ispettore della Polizia Municipale TAVOLA 8. Bondeno via E. De Amicis. Befana del vigile 1953. Nella prima foto, il motocarro del Moto Club Bondeno, seguito dai motociclisti del sodalizio, arriva al Comando Vigili Urbani. Nella seconda foto, il piccolo Roberto Costa mentre consegna i doni. Sono riconoscibili da sinistra gli agenti Carlo Bragaglia, Ferruccio Pagnoni, Bruno Pasqualini e Ulisse Taddia (Comandante dei VV.UU., in abito civile). A seguire, i soci del club: Quinto Blo, Ingegner Sauro Cantelli ed il Ragionier Alessandro Lodi. TAVOLA 9. Bondeno, novembre 1957. Geometra Edmo Mori, 3° Comandante del Corpo dei Vigili Urbani. Ufficiale dell’esercito in congedo, dopo l’espletamento del concorso pubblico bandito in seguito alle dimissioni rassegnate dal Maestro Ulisse Taddia, ha assunto servizio il 23 settembre 1957 col grado di tenente ed è stato collocato a riposo, per raggiunti limiti di età, il 30 marzo 1994. TAVOLA 10. Ferrara, cortile interno del castello estense, 20 gennaio 1960. Foto di gruppo in occasione della Festa del Corpo dei Vigili Urbani di Ferrara. Da sinistra: Ten Edmo Mori, L. Generali (Comandante dei Vigili Urbani di Carpi), Capitano Mauro Ballotta (Comandante dei Vigili Urbani di Ferrara) e L. Vignocchi (Comandante dei Vigili Urbani di Cento). TAVOLA 11. Bondeno 1963. Befana del vigile in Piazza G. Garibaldi. Da sinistra: Renzo Bignozzi, Mario Braccioli e Carlo Bragaglia. G. Carducci per la deposizione delle corone sui monumenti dei “Martiri della Libertà” e dei “Caduti del 1° Conflitto Mondiale”. Precedono il Gonfalone le guardie municipali Ertes Frazzoli (a sinistra) e Carlo Bragaglia (a destra) TAVOLA 13. Bondeno, 4 novembre 1967. Foto di gruppo in occasione della Festa della Vittoria. Da sinistra: Tenente Edmo Mori, Maresciallo Maggiore Giovanni Baronello (Comandante della Stazione dei Carabinieri di Bondeno) e Maresciallo Ordinario Gaetano Cacchione (Comandante della Brigata della Guardia di Finanza di Cento) TAVOLA 14. Bondeno 1968. Festa del Corpo in occasione del “Ventennale “ della sua costituzione. Da sinistra: Edmo Mori, Ferruccio Pagnoni, Carlo Bragaglia, Mario Braccioli, Renzo Bignozzi (in seconda fila), Adler Pedarzani, Rolando Galliani (in seconda fila leggermente coperto), Bruno Pasqualini, Zamino Pareschi e Ertes Frazzoli. TAVOLA 15. Bondeno, Piazza Garibaldi 1979. Foto di gruppo al termine della sfilata dei carri del Carnevale dei Bambini. Da sinistra: Vigile Urbano Renzo Bignozzi, Assessore alla Polizia Municipale ed alle Attività Produttive Edvino Ferrari, Tenente Edmo Mori TAVOLA 16. Bondeno, 20 aprile 1980. Cerimonia per la consegna della “Medaglia di Bronzo al V.M.”, concessa al Comune di Bondeno dal Presidente della Repubblica con decreto in data 22 maggio 1978. Il Generale di divisione Giovanni Rinaldi, comandante della VII zona militare, consegna al sindaco Bracciano Lodi il decreto. Scortano il gonfalone: Gisberto Grossi (messo comunale, in veste di alfiere) ed i vigili urbani Rolando Galliani (in primo piano) e (leggermente coperto) Dorigo Saccomandi. TAVOLA 17. Scortichino, Viale Passardi. Carnevale dei bambini, 1981.Tenente Edmo Mori ed il neo Vice-Comandante dei Vigili Urbani Renzo Bignozzi. TAVOLA 19. Roma, Colonnato di Piazza San Pietro, 20 gennaio 2000. Vice Comandante della Polizia Municipale Paolo Canella. In servizio come vigile urbano dal 4 novembre 1985, in seguito ad un primo concorso ha ottenuto la qualifica temporanea di vice-comandante del reparto dal 1° aprile 1994, quindi, in seguito ad un secondo concorso ha assunto la stessa qualifica, ma a carattere definitivo, dal 10 settembre dello stesso anno. TAVOLA 20. Bondeno, agosto 1994. Dottor Stefano Ansaloni, 4° Comandante della Corpo della Polizia Municipale di Bondeno. In seguito alla vincita di pubblico concorso ha assunto servizio il 1° agosto 1994. NOTIZIE SUGLI STEMMI DELLE UNIFORMI TAVOLA 22. Stemmi in àlpaca. Gli stemmi in àlpaca (lega di zinco, rame e nichelio) sono stati assegnati nel 1948 ed usati fino al 1961. Prodotti dalla ditta “Picchiani & Barlacchi” di Firenze con un ottimo conio, a cuasa delle caratteristiche del materiale perdevano rapidamente la lucentezza ed inoltre, le numerose punte sporgenti dal bordo dello stemma da petto, provocavano danni alle uniformi. TAVOLA 23. Stemmi in ottone smaltato. Gli stemmi in ottone smaltato sono stati adottati nel 1961 in sostituzione di quelli in àlpaca ed impiegati fino al 1973. Prodotti dalla ditta “Timbrificio Ferrarese” a richiesta del comando di polizia municipale sono stati approvati dalla giunta con atto n. 78 in data 17 febbraio 1961. TAVOLA 24. Stemmi argentati e smaltati. Gli stemmi argentati e smaltati sono stati adottati nel 1973 e impiegati fino al 1989. Prodotti dalla ditta “Picchiani & Barlacchi” di Firenze in esecuzione della deliberazione assunta dalla giunta municipale con atto n. 773 in data 9 ottobre 1973, la dotazione, oltre agli stemmi da berretto e da colletto ha compreso il medaglione da petto, di forma circolare, recante sul bordo la scritta: “Comune di Bondeno – Vigili Urbani, oltre al numero di matricola”. Il medaglione, ben realizzato, si è rivelato molto pesante e quindi non adatto per l’uniforme “Grande-estate”, per cui, solo per quest’ultima uniforme è stato stampato, con procedimento serigrafico, un medaglione più leggero in materiale plastico. TAVOLA 25. Stemmi previsti dalla legge regionale. Adottati dal 1989, in esecuzione della legge regionale n.3/1988, in luogo dell’arme dei vari comuni emiliani, portano incise le tre torri azzurre rappresentanti la municipalità, mentre il comune di appartenenza è indicato dal solo nome, coniato sul medaglione da petto. La dotazione ha previsto, in aggiunta agli stemmi da berretto, da colletto e da petto, anche i nuovi distintivi di grado da applicare alle spalline ed i bottoni stampati con la stessa arme degli stemmi da berretto. TAVOLA 26. Stemma del comune inserito sul medaglione da petto, in sostituzione del poco visibile nome del comune, con provvedimento successivo alla legge regionale n. 3/1989. Concesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con decreto promulgato dal Presidente della Repubblica il 17 maggio 1989 a conclusione di un iter durato oltre un secolo, comprende l’aquila bianca in campo azzurro che richiama, con le variazioni imposte dalla normativa araldica, l’arme antica di casa d’Este accordata alla Comunità di Bondeno nel 1452 con privelgio del marchese Borso. NOTIZIE SUI DOCUMENTI DI RICONOSCIMENTO TAVOLA 27. Tessera personale adottata nel 1948. All’atto della costituzione del Corpo di P.M., gli appartenenti al reparto sono stati dotati di un documento di identità personale con l’attestazione di possesso delle qualifiche di “agente di P.S.” e di P.G. Il documento, fornito in bianco dalla ditta “Marino Cantelli” di Bologna era costituito dalla copertina e da quattro pagine comprendenti: - I pagina: Comune di Bondeno – Corpo dei Vigili Urbani – Tessera di riconoscimento n….. -II “ Foto del titolare e firma. -III “ Corpo Vigili Urbani – Libretto personale n…., rilasciato a…. -IV “ Connotati. -V “ Attestazione generica delle qualifiche di agente di P.S. e di P.G. seguita dalla data e dalle firme del prefetto, del sindaco e del comandante dei VV.UU. - VI e VII pagina: spazi riservati alle vidimazioni annuali da effettuarsi mediante timbro tondo. TAVOLA 28. Tessera personale adottata nel 1957. Nel mese di settembre del 1957, l’ufficio del personale del comune ha compilato la tessera per il comandante neo assunto utilizzando il modello di documento adottato nel 1948. Trasmesso il fascicolo alla prefettura unitamente alla richiesta di riconoscimento della qualifica di agente di P.S., l’ufficio del Questore, incaricato dal prefetto di curare l’istruttoria del provvedimento ha giudicato incompleto ed irregolare il libretto ricevuto ed ha chiesto l’adozione di un nuovo documento, prodotto su sua indicazione dalla tipografia “Commerciale” di Bondeno. Rispetto alla tessera in dotazione, nel nuovo modello è stata modificata la pagina relativa all’attestazione generica del possesso delle qualifiche di agente di P.S. e di P.G. per consentire l’inserimento degli estremi del decreto di riconoscimento relativo al titolare del documento stesso, seguito dalla data di rilascio e dalla firma del prefetto. Nelle pagine destinate alle vidimazioni sono stati inseriti invece gli spazi per il visto TRIENNALE , riservato al questore ed è stata aggiunta ancora la pagina attestante che il titolare del documento aveva prestato giuramento nelle forme di rito (di fronte al Pretore), come prescritto dal regolamento speciale del corpo. Dopo il rilascio del documento al comandante sono stati sostituiti con il nuovo modello anche quelli assegnati in precedenza ai restanti appartenenti al corpo. Numero - Qualifica del titolare – Generalità – Firme del Sindaco e del Comandante; Foto del titolare. Verso: Altezza – Capelli – Occhi – Colorito – Gruppo sanguigno – Segni particolari; Certificazione generica della qualifiche di Ufficiale o Agente di Polizia Giudiziaria; “ personalizzata della qualifica di Agente di Pubblica Sicurezza; Estremi del provvedimento di assegnazione dell’arma di ordinanza; Data di rilascio – Scadenza del periodo di validità SAN SEBASTIANO PATRONO DEI VIGILI URBANI TAVOLA 31. Pala di San Sebastiano appartenente alla Chiesa Arcipretale di Bondeno. Il dipinto, rappresentante San Sebastiano fra San Rocco e San Demetrio è stato commissionato al ferrarese Giovan Battista Benvenuti, detto l’Ortolano, agli inizi del XVI secolo per l’altare della cappella situata alla sinistra dell’altar Maggiore. Nel 1556, la cappella di San Sebastiano è stata eletta sede del “Priorato di San Giorgio”, mentre dal 1664 è stata dedicata alla “Comunità”. La pala originale è stata venduta nel 1854 e nell’occasione sostituita con la copia dipinta dal pittore centese Alessandro Candi.