Volume 6, numero 09 Sommario 06.03.2011 Editoriale Fortezza Italia Muro del pianto 27.02.2011 Chaos Economy Berlusconi come Mattei ? - Eugenio Benetazzo Informazione Il palo della banda dell'ortica Grillo is back La via del guerriero - Piercamillo Davigo Gli americani si vedono nel momento del petrolio Minipost Al Capone e la politica Littizzetto e la Mooncup I consiglieri regionali non soffrono la crisi 4 proiettili per 4 giornalisti L'importante è abbaiare La democrazia light Trasparenza in Piemonte Oggi: Toscana 5 Stelle Day Muro del pianto Le coincidenze non esistono, soprattutto per gli scioperi e in particolare per quelli dei mezzi pubblici. Il tranviere, l’autista di un autobus e il conduttore della metropolitana scioperano preferibilmente di venerdì. Sarà una coincidenza? Una coincidenza non è tale se si ripete da decenni in ogni città italiana. L’equazione sciopero dei mezzi pubblici = ponte lungo è pura matematica. Una legge di natura applicata dai sindacati al calendario per dimostrare la loro esistenza. I cittadini, quelli che pagano il biglietto e l’abbonamento e lavorano anche il venerdì, sono i clienti e datori di lavoro delle aziende di trasporto pubblico. Loro vanno a piedi o sono obbligati a prendere un giorno di permesso mentre imprecano messaggi di solidarietà. Fortezza Italia Politica Eletti, liberi e belli La Costituzione non è intoccabile 1 Siamo in attesa, ma non si sa di cosa. Deve passare la nottata, ma nessuno sa quanto sia lunga e nera la notte e, in fondo, non ci importa. Dalla nostra fortezza, avamposto in rovina, appartamento di periferia o in centro città, osserviamo l'orizzonte attraverso la malia della televisione. Voci familiari di perfetti sconosciuti ci tengono compagnia ogni sera. Interpretano gli accadimenti alle nostre frontiere e anche i pericoli, e insieme ad essi le soluzioni. Noi, come è ovvio, non ci crediamo più, né ai pericoli, né alle soluzioni. I pericoli sono ben più minacciosi, già dentro i nostri confini, e le soluzioni sono giochi di prestigio di chi non può che perpetuare il proprio potere, non ha del resto scelta. Le falsità di cui ci circondiamo sono troppo evidenti e prolungate, ma quel futuro così minaccioso non si può affrontare ora, con queste miserabili armi, senza una strategia, senza un'oncia, o anche un solo grammo, di coraggio. La fortezza è accogliente, non ci manca nulla a parte la libertà e la conoscenza. L'attesa ci consuma come delle candele, ma il loro calore è sufficiente per rimandare anche il più piccolo esame di coscienza. Dal deserto che si estende ininterrotto di fronte alle mura, in cui ci siamo rinchiusi per viltà o per scelta, non verrà nessuno, non formidabili e spietati nemici, non amici in nostro soccorso con le armi della democrazia e della libertà, due parole di cui crediamo di sapere il significato, ma che abbiamo mutato, più o meno inconsciamente, in dittatura e servilismo. L'attesa deve durare per sempre, resistere (a chi?) è il nostro unico e vero obiettivo. Il tempo dell'attesa dura da generazioni, una dopo l'altra cancellate come le stelle dalla luce del mattino. Nella fortezza c'è ancora abbastanza cibo, ma i più giovani spesso partono per delle terre straniere senza fare più ritorno. Sono milioni ormai. La fortezza invecchia insieme ai suoi abitanti e le sue mura cominciano a sgretolarsi, si dice che avvenga per tutte le fortezze, che sia una regola universale, che nessuna fortezza sia eterna, che nessuna attesa sia per sempre. Il muro di Berlino è caduto, e ora le fortezze del Maghreb, una dopo l'altra. Ma è dolce l'attesa, pur con il boato dei primi crolli. Quel nemico, che mai apparirà da territori sconosciuti, siamo in realtà noi, ma è così rassicurante pensarlo diverso, lontano. Al Capone e la politica Il palo della banda dell'ortica Minipost 27.02.2011 Informazione 28.02.2011 Chicago anni '20, Italia 2011. Passato e presente. Cos'è meglio? La politica oggi ha corrotto anche i delinquenti. "C'è qualcosa di peggio di un criminale ed è un uomo disonesto implicato in un gioco politico, un individuo che finge di applicare la legge e in realtà si fa pagare da qualcuno che la trasgredisce; un delinquente con un minimo di dignità non sa che farsene di individui del genere. Li compra come compra qualsiasi articolo necessario al suo commercio, ma li odia con tutto il cuore." Al Capone, conferenza del 5 dicembre 1927, Hotel Metropole, Chicago. 2 Testo: Buongiorno a tutti, oggi parliamo di Puglia ma parlare di Puglia vuole dire di Italia, visto che la Puglia è stata governata per anni dal centro-destra, ultimo governatore mandato a casa nel 2005 da Vendola e oggi Ministro dei Rapporti con le Regioni e dal 2005 la Puglia è governata da Nichi Vendola, leader di Sinistra, ecologia e libertà che si propone come premier del centro-sinistra tutto nelle primarie che si dovrebbero tenere, PD permettendo se e quando si avrà la certezza che si andrà a votare. Vendola e la sanità della Puglia Quindi parlare di Puglia vuole dire parlare del futuro, soprattutto nel centro-sinistra e quindi del paese e significa andare a vedere se nelle prove su strada fatte in questi 6 anni, Vendola ha dimostrato di essere la persona giusta e come leader politico e come pubblico amministratore.Come politico lo conosciamo da 30 anni perché sono almeno 30 anni che è in politica dal PC in avanti, come amministratore la sua esperienza è questa, è un governo di una regione prospera, la regione più prospera del sud, più avanzata del sud e è un governo interessante perché è il governo di una Giunta Comunale presieduta da un personaggio che si dichiara senza esitazioni comunista, gay, cattolico, non è stato facile per Vendola farsi accettare in una regione del sud, eppure ci è riuscito vincendo prima le elezioni primarie nel centro-sinistra, avendo contro potentati molto importanti e poi riuscendo a vincere la partita più difficile che era quella contro il candidato del centro-destra, la prima volta Raffaele Fitto, la seconda volta Rocco Palese e tutte e due le volte ha vinto le primarie e ha vinto le elezioni regionali. Bisogna vedere se quello che ha fatto in questi 6 anni, dà indicazioni positive o negative su quello che potrebbe fare nel caso in cui vincesse anche le primarie nazionali e quindi le elezioni nazionali e prendesse in mano un governo, il governo dell’Italia. Dico subito che in questa chiacchierata di oggi non mi interessano i reati, anche perché Vendola, i giudici hanno stabilito che non ne ha commessi, l’hanno archiviato, si parla anche di D’Alema in quello che diremo dopo, non è stato neanche indagato questa volta e quindi i reati non ci interessano, ci interessano le capacità politiche e amministrative di questi due leader che sono la figura più importante della sinistra radicale. Vendola e la figura più importante, l’azionista di maggioranza del Partito Democratico, D’Alema, entrambi razzolano nel pollaio pugliese e lì hanno il loro collegio elettorale e il loro bacino di voti, interessano quindi i comportamenti, neanche tanto dal punto di vista morale e etico, dal punto di vista dell’efficienza e della convenienza per i cittadini a proposito del loro modo di governare e di intendere la politica e l’amministrazione, che sono due cose diverse, la politica e l’amministrazione, e quindi è su questi due binari che vanno giudicati i politici in un paese dove non si riesce mai a distinguere la politica dall’amministrazione. Non ci interessano i reati però ci sono delle indagini che sono arrivate alla conclusione provvisoria, archiviazione per alcuni, arresti per altri, richieste di autorizzazioni all’arresto per altre persone ancora, divulgazione quindi degli elementi raccolti dai magistrati che ovviamente, indagando per 3 anni sulla sanità in Puglia, hanno potuto raccogliere materiale molto più penetrante di quello che possono raccogliere i giornalisti anche se basta e avanza quello che hanno raccolto i giornalisti secondo me per farsi un’idea. Cosa hanno deciso alla fine di queste indagini i magistrati che indagavano da 3 anni sulla sanità? Hanno deciso che il sistema è un sistema clientelare ai confini della malavita e hanno anche deciso che non è cambiato nulla da quando governava il centro-destra a quando ha cominciato a governare il centro-sinistra con Vendola. Mi spiego: l’ultimo governatore della Puglia è rimasto in carica soltanto una legislatura, quindi soltanto 5 anni, era Raffaele Fitto. Il bilancio di Fitto sono due processi nei quali è stato già rinviato a giudizio, quindi sono già in corso davanti al Tribunale di Bari, per varie storie di tangenti, falsi e credo che esista addirittura un’accusa di associazione a delinquere, ma potrei sbagliarmi, in ogni caso sono storie di mazzette, le più importanti sono quelle che riguardano finanziamenti illeciti che i giudici gli contestano, provenienti da Giampaolo Angelucci, romano, membro della famosa famiglia Angelucci che pubblica Libero e Il Riformista e che è soprattutto un costruttore, un immobiliarista e uno dei re delle cliniche private, convenzionate con la sanità pubblica, il quale cosa voleva fare in Puglia? Voleva mettere in piedi e ha messo in piedi 11 residenze sanitarie assistite dalla Regione, ha ottenuto l’appalto, l’appalto era da 198 milioni di Euro, 400 miliardi di lire e poi secondo l’accusa si è sdebitato con Fitto pagandogli un pezzo della campagna elettorale con un versamento di 500 mila Euro passato addirittura attraverso la società degli Angelucci che edita Libero. Fitto ha detto di avere messo regolarmente in registro quel finanziamento, i giudici hanno obiettato che non basta mettere a bilancio le tangenti, se sono tangenti, soldi in cambio di atti non dovuti, addirittura di atti dovuti, la corruzione non si può mettere a bilancio e sbiancare, la corruzione è sempre corruzione anche se viene messa a bilancio, vedremo il processo. In ogni caso Fitto doveva essere arrestato secondo il G.I.P. che aveva emesso il mandato di cattura, ma aveva avuto il tempismo di rifugiarsi in Parlamento e quindi la sua richiesta di arresto è stata respinta dall’aula e prima dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere, nel 2006 finisce l’era Fitto. Fitto va in Parlamento e di lì a poco diventa Ministro. Arriva Vendola, la sanità pugliese è devastata per questioni etiche, penali e finanziarie, perché è ovvio che la mala gestione della sanità che è la prima voce di bilancio di una Regione, significa buchi, quei tanti buchi nella sanità regionale, credo ci siano soltanto 3 regioni in Italia che non sono in rosso, che creano il grande debito della sanità nazionale, quindi se c’è una cosa importante da fare nell’allestire la nuova Giunta di centro-sinistra, per giunta capeggiata da Vendola che è l’uomo che si propone come rinnovatore della politica, della sinistra, il nuovo linguaggio, la narrazione, la poesia e tutto quello che volete voi, è proprio la scelta dell’Assessore alla sanità. Chi viene nominato assessore alla sanità? Alberto Tedesco, ex socialista craxiano che in quel momento è leader di un piccolo movimento detto dei socialisti riformisti, cosa fa Tedesco? Perché diventa Assessore alla sanità? Diventa assessore regionale alla sanità perché, spiega oggi Vendola, gli fu indicato dal Partito Democratico, in particolare dai dalemiani ai quali Tedesco era molto vicino, come la massima eccellenza in fatto di esperienza in tema sanitario, come direbbero a Roma “te credo” nel senso che la famiglia di Tedesco, i figli, hanno in quel periodo e credo ancora oggi, 3 aziende nel settore delle protesi ortopediche. Chi ha una società che produce protesi ortopediche ha un unico cliente, la Regione, le A.S.L., infatti il mercato della fornitura delle protesi ortopediche in Puglia se lo dividevano grossomodo la famiglia Tedesco e la famiglia Tarantini. Tarantini insieme al fratello ha un’altra società di protesi e chi è Tarantini? Giampaolo Tarantini, detto Giampi, arrestato poi perché portava le mignotte a Palazzo Grazioli e anche a alcuni politici pugliesi. Era un puttaniere, era un pappone di professione? No, la sua professione è imprenditore del ramo protesi che poi voleva allargarsi nel ramo costruzioni e forniture alla Protezione civile e che per ingraziarsi i politici regionali e nazionali di destra, di sinistra, usava allettarli non soltanto con regali, ma anche con tangenti in natura, mignotte! Quindi il capo della famiglia Tedesco, la persona più importante della famiglia Tedesco, famiglia che ha tramite i suoi figli 3 aziende nel settore protesi, sanitarie e affini, cliente di enti, queste società, della Regione senza gli appalti della Regione le protesi ovviamente te le puoi infilare da solo dove preferisci, viene nominato assessore alla sanità regionale, a questo punto uno dice: "Sarebbe questa la novità della politica di Vendola etc.? Prendere un vecchio craxiano riciclato nei dalemiani e metterlo all’assessorato più importante e più dispendioso come voce di bilancio della Regione? E’ questa la ventata di rinnovamento?" I fatti dicono che le cose sono andate così, naturalmente cosa succede? Che questo Tedesco impiega poco a farsi valere all’assessorato e già 3 anni dopo viene indagato dalla Procura di Bari per vari reati, in quel momento si sapeva che era indagato per tangenti, allora Vendola dice di averlo cacciato, Tedesco dice di essersi dimesso, anzi di avere offerto le dimissioni che all’inizio Vendola non voleva accettare, ma cambia poco. Tedesco appena giunge notizia che è indagato per la mala gestione della sanità regionale, due anni fa smette di fare l’Assessore, cosa fa? Attende pazientemente il processo per dimostrare la sua estraneità alle accuse? No, passa direttamente dalla Giunta 3 Regionale al Senato della Repubblica con un bell’escamotage. Lui si era presentato alle elezioni del 2008, ma non era stato eletto, era risultato il primo dei non eletti nella lista del PD, quindi solo se un parlamentare del PD eletto in Puglia al Senato, sapete che lì il collegio è regionale o muore o si dimette, lui può subentrare e è proprio quello che succede, quando alle elezioni europee i dalemiani hanno la bella idea di candidare un loro senatore che è l’ex Ministro dell’agricoltura De Castro. De Castro viene eletto anche perché si fa eleggere chi si vuole nei grandi partiti, lo sapete benissimo, De Castro viene eletto parlamentare europeo, lascia il Senato, il posto vuote viene automaticamente occupato da Tedesco che da quel momento è corazzato con l’immunità parlamentare, esattamente quello che aveva fatto Fitto la volta precedente. L’altro giorno, al termine di tre anni di indagine, la Procura ha consegnato le sue richieste al G.I.P., c’erano 18 richieste di arresto, il G.I.P. ne ha accettate otto e tra queste ha disposto la cattura di Tedesco, soltanto che per catturare Tedesco bisogna chiedere l’autorizzazione al Senato, domani, martedì, la Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato risponderà sull’arresto di Tedesco, dopodiché si pronuncerà l’aula. Il conflitto di interessi che Vendola conosceva La domanda è sapere che Tedesco avrebbe commesso reati o sarebbe stato accusato di commettere reati come assessore. Vendola non lo poteva sapere prima di nominarlo assessore, che Tedesco avesse un conflitto di interessi familiari microscopico, lo poteva sapere o no?Certo che lo poteva sapere, l’hanno scritto tutti i giornali, l’hanno detto alcune forze politiche, peraltro neanche il centro-destra perché il centro-destra non può accusare di conflitto di interessi il centro-sinistra, quindi il centro-destra stava zitto, ma c’era per esempio un parlamentare, Pierfelice Zazzera dell’Italia dei Valori che sul conflitto di interessi di Tedesco ha fatto una grande battaglia, quando stava per essere nominato e quando è stato nominato, cosa dice Vendola intervistato da Ferruccio Sansa su Il Fatto Quotidiano? “Tedesco mi era stato rappresentato come l’unico profilo di alta competenza sull’intricata sanità pugliese, la mia parola e il mio sguardo mi parevano un deterrente sufficiente per chi avesse intendi meno che leciti”. Vendola ti guarda in faccia, ti parla e da quel momento tu diventi immune da tentazioni, questa è la presuntuosa visione della politica che ha Vendola, quindi potrebbe nominare anche Al Capone perché poi basta guardarlo e parlargli e quello diventa buono. E' come San Francesco con il lupo di Gubbio, il problema è che qua il lupo perde il pelo, ma non il vizio, infatti Vendola dice: magari sono stato presuntuoso, ma penso che chi lavora con me, non possa essere sfiorato da dubbi disonesti, invece è quello che è esattamente successo, quindi non funziona lo sguardo! All’inizio del mandato Tedesco… perché poi Sansa gli dice “Il conflitto di interessi di Tedesco che aveva figli con società che operano nella sanità, era noto” risposta di Vendola “All’inizio del mandato Tedesco mi diede garanzia che avrebbe sciolto il conflitto, comunque l’ho sostituito alle prime voci di un coinvolgimento nell’inchiesta”, il problema non è che l’hai sostituito dopo, perché dopo il danno è già fatto, c’è già un’inchiesta, una sanità inquinata per due anni, hai sbagliato gravemente, l’Assessore più importante della tua Giunta e potevi evitare di sbagliare, perché? Perché lo sapevi che se c’era una persona, anzi due persone in Puglia che non potevano fare l’Assessore regionale alla sanità, erano proprio Tedesco e Tarantini perché si spartivano il mercato delle forniture alle A.S.L. Due persone su milioni di persone non potevano fare da assessori e proprio una di queste due persone vai a prendere, perché? Adesso ovviamente dice che gliel’ha segnalato D’Alema. Vendola esagera e dice che Tedesco era l’uomo forte del PD. Si dimentica che nel 2005 – 2006 non c’era il PD. Si dimentica che Tedesco era leader di una piccola formazione, i Socialisti riformisti, si dimentica che il Presidente della Regione è eletto direttamente dal popolo, lui, può tranquillamente, nel rispetto del manuale Cencelli che ogni alleato deve essere rappresentato numericamente, la scelta degli assessori spetta a lui, al governatore e se ti propongono una persona che non ti convince, non dal punto di vista penale perché Tedesco ancora era insospettato, ma dal punto di vista del conflitto di interessi, tu punti i piedi e dici: quel posto spetta a voi, benissimo mettetemi uno che non abbia società in affari con la Regione. Ma mettiamo che lui si convinca che il suo sguardo miracolerà Tedesco e lo libererà seduta stante da tutti i conflitti di interesse, benissimo, "All’inizio del mandato Tedesco mi diede garanzia che avrebbe sciolto il conflitto di interessi". Vendola lo guarda, l’altro garantisce e da quel momento si scioglie il conflitto di interessi. Un mese dopo che l’hai nominato, vuoi verificare? Non ci vuole la Cia per verificare se le società della famiglia Tedesco sono ancora della famiglia Tedesco, oppure se sono passate di mano perché o le ha vendute e allora ha risolto il conflitto di interessi, o non le ha vendute e allora il conflitto di interessi c’è ancora e devi aspettare la Magistratura per scoprire che non le ha vendute due o tre anni dopo? O lo potevi fare semplicemente con una visura camerale o chiedendoglielo "Le hai vendute o non le hai vendute?". Qui c’è da domandarsi se Nichi c’è o ci fa, ho l’impressione che ci faccia perché l’uomo è tutt’altro che stupido, penso che stia facendo il furbo su questa questione di Tedesco e che non se la possa cavare con così poco, fermo restando che Vendola è onesto, che non prende soldi, onesto nel senso che non prende i soldi, ma intellettualmente onesto è un’altra cosa, credo che qui non ce la racconti giusta, infatti Michele Migliano, il Sindaco di Bari sul suo blog gliel’ha fatto notare, dice "Guarda che Tedesco l’hai voluto tu, guarda che Tedesco lo potevi respingere tu, guarda che non è vero che te l’ha imposto il PD, perché il PD non c’era, magari te l’ha chiesto D’Alema e tu potevi fare una pubblica denuncia se non volevi Tedesco, se hai preso Tedesco adesso non trincerarti dietro D’Alema perché sei tu il governatore della Regione Puglia, eletto direttamente dal popolo, non nominato dai partiti, a differenza di Berlusconi che dice di essere eletto dal popolo mentre invece è stato regolarmente nominato dal Capo dello Stato su indicazione del Parlamento, Vendola è eletto direttamente dal popolo, gli risponde lui della Giunta". Poi gli hanno anche arrestato il Vicepresidente, Nicola Frisullo, perché? Perché Tarantini sentendosi emarginato dal mercato degli appalti in quanto c’era Tedesco, il capo della famiglia concorrente a quella di Tarantini, cosa fa? Cerca di arruffianarsi D’Alema pure lui, nella speranza che ce ne sia ancora anche per lui e cosa fa? Tre cose: si avvicina a Roberto De Santis, imprenditore pugliese che è il migliore amico di D’Alema e era socio nella prima barca che aveva D’Alema, Icarus, tramite De Santis aggancia D’Alema con il quale, in barca, fa un weekend, racconta almeno Tarantini nei verbali a Ponza, un altro weekend in Salento e poi c’è un viaggio a New York di cui nel verbale non si capisce bene una cosa se c’è solo De Santis o se c’è anche D’Alema, ma in Puglia De Santis è la pupilla dell’occhio di D’Alema; si arruffiana il Vicepresidente della Regione Puglia Nicola Frisullo dalemiano di ferro, la figura più importante politicamente dei dalemiani in Puglia, che diventa cliente di, dice Tarantini e accertano i magistrati, due prostitute dell’harem di Tarantini, che guarda caso erano le stesse che ogni tanto prestavano servizio anche a Palazzo Grazioli, giorni pari Berlusconi, giorni dispari Frisullo, Frisullo finisce in galera perché in cambio Tarantini voleva favori nel ramo della sanità, vedete che effetto a catena ha la nomina di Tedesco all’inizio, il peccato originale della prima Giunta, il primo atto importante di Vendola. Questi sono i risultati penali, i risultati finanziari sono che la Puglia in questi sei anni ha accumulato un deficit sanitario spaventoso, molto peggiore di quello che era riuscito a accumulare Raffaele Fitto, sapete che il governo deve approvare o bocciare i piani di rientro dal debito sanitario delle regioni, Tremonti ha bocciato il piano di rientro presentato dalla Giunta Vendola e Tremonti ha tanti difetti, ma secondo me in questo caso non ha tutti i torti, ha torto quando paragona la Puglia alla Grecia, a uno stato praticamente fallito, la Puglia non è fallita, ma quando critica la mala gestione della sanità pugliese dal punto di vista finanziario, non può evidentemente avere torto. Nel dicembre, non di quest’anno, dell’anno passato, del 2009, quindi poco più di un anno fa, la perdita di esercizio della sanità pugliese era di 1 miliardo, sapete quanto è ogni anno il bilancio della sanità a livello nazionale? E’ poco più di 100 miliardi, l’1 % del bilancio della sanità nazionale è il buco della sanità pugliese, quindi le dimensioni sono enormi di questo buco e 1/3 di questo buco, 350 milioni la Giunta Vendola li ha accumulati soltanto nel 2009, soltanto in un anno 350 milioni di buco, qui la politica c’entra poco, Tremonti destra, Vendola sinistra c’entra poco, questi sono numeri. Sono numeri che dipendono forse anche dal fatto che l’anno scorso, quando è stato eletto il governatore della Regione Puglia, poco prima delle elezioni Vendola cosa ha fatto? Ha assunto a tempo indeterminato 8 mila precari tra dirigenti, medici e infermieri di società esterne che lavoravano per le A.S.L. e che sono stati di botto tutti internalizzati nelle A.S.L., naturalmente è un’ottima cosa combattere il precariato, è un’ottima cosa cercare di stabilizzare i 4 lavoratori, ma se li fai tutti stabili in blocco la settimana prima delle elezioni, 10 febbraio ultima seduta del Consiglio regionale prima delle elezioni, beh, se l’avesse fatto un democristiano socialista qualcuno avrebbe detto "Questo puzza tanto di compravendita di voti, tu in campagna elettorale assumi 8 mila persone, perché? Se era giusto perché non l’hai fatto prima? Se lo fai adesso c’è il sospetto che ti stai comprando un po’ di voti a spese dei contribuenti, in una Regione che è dissestata dal punto di vista del bilancio della finanza sanitaria". Governatori diversi, stesso sistema Questo è il profilo politico, amministrativo e finanziario, poi c’è il profilo penale che per Vendola è stato escluso e infatti Vendola dopo che è stata archiviata la sua posizione, si lamenta perché dice: ma come, il mio processo era stralciato davanti al G.I.P. Di Paola...Mi pare si chiami Di Paola, mentre tutte le carte naturalmente le trovate sul sito de Il Fatto Quotidiano per leggere bene di cosa si tratta, ma la vicenda Tedesco invece sta davanti a un altro G.I.P. perché si chiama Di Benedictis e quindi Di Benedictis non ha potuto fare a meno, ovviamente, dovendo scrivere com’è organizzato il sistema criminale che lo ha portato a disporre l’arresto di 8 persone, tra le quali anche del Senatore Tedesco, è ovvio che Di Benedictis deve descrivere qual è il sistema e il sistema ovviamente è una piramide al cui vertice c’è Vendola e quindi ha fatto delle osservazioni che riguardano anche Vendola e il sistema di cui è responsabile il governatore eletto dal popolo. Un sistema clientelare, una lottizzazione sistematica, un collaudato sistema criminale, costituisce un dato irrecusabile la consapevolezza dei responsabili politici, di tutti i responsabili politici di operare per fini di spartizione politica e correntizia, non risulta circoscritto questo sistema a singoli esponenti della maggioranza di centro-sinistra, ma assurge a logica di strategia politica, al fine di acquisire consenso e rendere stabile la maggioranza di governo. Tedesco curava i suoi interessi personali e economici e Vendola aderiva alle richieste del suo assessore per criteri di spoil system del tutto avulsi da esigenze di corretta gestione amministrativa dell’A.S.L. di Lecce. Cosa vuole dire spoil system? Lo spoil system è una buona cosa, arriva il governatore, con il suo assessore nomina i dirigenti delle A.S.L., li sceglie di sua fiducia, così quelli rispondono a lui e così risponde lui alla fine per l’operato di questi signori, se hanno fatto bene avrà di che vantarsene con gli elettori e avrà fatto un buon servizio ai cittadini, se hanno fatto male non potrà dire "Li ha scelti il mio predecessore". Quindi lo spoil system responsabilizza, fai pure piazza pulita, nomina pure tutti quelli che decidi che sono bravi, se poi si vede che sono delle ciofeche però non puoi dare la colpa ai predecessori, come fa sempre Berlusconi che, qualunque cosa è sempre colpa di Prodi, se li hai scelti tu con lo spoil system, poi ne rispondi tu del loro operato e li devi controllare tu, tramite il suo assessore. Invece lo spoil system, scrive il giudice legittimo, non obbediva a criteri di corretta gestione amministrativa, ma a criteri di interessi personali e economici dell’assessore e di interessi clientelari del governatore Vendola e dei suoi alleati del centro-sinistra in Giunta, per acquisire consenso e stabilizzare la maggioranza. Poi ci sono i dettagli, sapete i giornali hanno parlato molto del fatto che Vendola voleva confermare un commissario straordinario in un’A.S.L. come direttore generale, una norma regionale vietava di fare il direttore generale nello stesso posto uno che era già stato commissario straordinario, allora lui chiama l’Assessore e dice "Ma non si può togliere questa norma e cambiare questa norma?". Hanno subito detto che voleva fare la legge ad personam come Berlusconi, naturalmente sono stronzate, Berlusconi leggi ad personam le fa per cancellare i suoi reati e i suoi processi, qui Vendola stava semplicemente cercando di adeguare una norma per poter mettere una persona di sua fiducia, il problema non è quello, non è il fatto che uno vuole cambiare una Legge Regionale, è il Presidente della Regione è ovvio che se la maggioranza la cambia è suo compito, cambiare le leggi regionali, l’importante è che poi risponda lui delle nomine e dei risultati. I risultati sono un miliardo e passa di buco, i risultati sono l’Assessore N. 1 alla sanità che latita in Parlamento, altrimenti sarebbe in galera, i suoi principali collaboratori già in galera perché non sono andati in Parlamento, il Vicepresidente Frisullo finito in galera e una sanità che viene così descritta dai magistrati con migliaia di elementi e di prove alla mano, in tutto questo c’è anche D’Alema che naturalmente ha segnalato sia Tedesco, sia Frisullo, ne sbagliasse uno D’Alema, due ne ha segnalati, uno è finito in galera, l’altro ci sarebbe se non fosse in Parlamento. E che gironzolava in barca con Tarantini e uno può dire "Va beh", ma Tarantini racconta di avere organizzato una cena elettorale per D’Alema e D’Alema c’era. Il Sindaco Michele Migliano dice che appena vide chi organizzava la cena suggerì a D’Alema di allontanarsi, perché? Perché basta leggere quello che racconta Tarantini e cioè che lui si era dato da fare per organizzare la cena, perché la finalità era per noi quella di invitare i primi dirigenti delle A.S.L., i primari e fare bella figura facendo vedere che c’era il Presidente D’Alema, volevo sponsorizzare il PD per essere accreditato a lavorare nella sanità e già dopo che gli avevano messo Tedesco che era considerato il suo rivale, il suo concorrente insieme alla sua famiglia, è ovvio che lui cercasse… allora cosa fa? Invita una grande tavolata in un bel ristorante fuori Bari, direttori generali della sanità, manager, primari, vice primari, amministrativi, gli fa trovare D’Alema, paga lui per tutti e dice "Guardate con chi mi accompagno, quindi ricordatevi di me quando dovete affidare certe gare, certe forniture". Credo che chi partecipa a certe cene, chi ha certe frequentazioni non può dire "Non sapevo". Se stai in Puglia da una vita, se vieni eletto in Puglia da una vita e partecipi a una cena elettorale di Tarantini non puoi dire "Non so chi è Tarantini", non puoi dire "L'ho incontrato per caso", perché certe persone, a certe persone non va stretta neanche la mano se hai il sospetto non solo che siano dei poco di buono, ma anche che vogliano usare la tua vicinanza per ottenere dalla Regione dei favori o delle cose che non dovrebbero ottenere altrimenti, ma anche lì tutto era partito dal peccato capitale. D’Alema che indica Tedesco Assessore alla sanità e Vendola che obbedisce senza esercitare le sue prerogative di scelta in ultima analisi della sua squadra di assessori e poi per i rami dei dirigenti, il peccato originale è quello da cui discendono tutti gli altri e oggi abbiamo azzoppato da questa vicenda quello che per molti costitutiva una speranza, non dico di rinnovamento perché fa politica da 30 anni, ma almeno di aggiornamento della classe dirigente del centro-sinistra, era un po’ meno vecchio di quelli che hanno rappresentato il centro-sinistra in questi ultimi 20 anni. Oggi è azzoppato da questa vicenda e non mi può dire "Mi ha azzoppato D’Alema o mi hanno azzoppato i magistrati", si è azzoppato anche da solo, ma D’Alema diciamo che gli ha dato una buona mano, la domanda è "Cosa debbano ancora fare i D’Alema boys perché D’Alema sia accompagnato alla porta del PD?"E la domanda è "Ma è possibile che per andare allo scontro finale con l’uomo dei conflitti di interessi, con Berlusconi, il centro-sinistra possa presentarsi con la faccia di Vendola? Uno che dovendo nominare l’assessore alla sanità all’insegna del rinnovamento, mette proprio quello che era il simbolo del conflitto di interessi della sanità pugliese?". La risposta la lascio a voi, continuate a leggerci su Il Fatto Quotidiano, grazie a quelli che ci hanno dato fiducia venerdì acquistandolo credo in 20 mila copie in più del solito per l’inserto culturale “Saturno” che è stato molto apprezzato e passate parola! 5 Littizzetto e la Mooncup Minipost 28.02.2011 "Vorrei far presente che la signora LUCIANA LITIZZETTO, ieri sera, nella trasmissione di Fazio, ha sputtanato con molta leggerezza la cosidetta MOONCUP. Ora, io sono un uomo, non uso l'oggetto in questione, ma la mia compagna sì, e con molta soddisfazione e semplicità. Non dico che sarà così per tutte le donne, ma quelle che riescono ad usarla al posto degli assorbenti fanno un favore a loro stesse e all'ambiente. Ridicolizzare un oggetto che, a mio parere, ha solo aspetti positivi e che NESSUNO obbliga, ovviamente, ad usare, fa parte dei mezzucci che la signora Litizzetto deve PER FORZA usare per fare il suo numero comico alla TV: ogni argomento è buono per fare il siparietto finto-trasgressivo sul tema ORGANI GENITALI, anche le mestruazioni, anche strumenti utili per le donne che possono (e vogliono) usarli. Ricordo, tra l'altro, che gli assorbenti femminili, come i pannolini per bambini, sono alcuni dei rifiuti più devastanti per l'ambiente, e che, oltretutto, gli assorbenti vengono processati chimicamente per essere sbiancati, con prodotti non esattamente benefici per la salute della donna. Ps: non sono una persona depressa, solo che mi fanno ridere quelli che fanno battute intelligenti, non quelli che parlano sempre di farfallina, pisello, culo e cacca. Quelli sono i bambini, cara Litizzetto." Michele P., Bassano del Grappa Eletti, liberi e belli 4 proiettili per 4 giornalisti Grillo is back Politica 01.03.2011 Minipost 01.03.2011 Informazione 02.03.2011 Credo che sia venuto il momento di mettere in discussione il senso delle cariche elettive. Tutte, nessuna esclusa. Dal deputato al consigliere regionale. Chi è eletto deve fare il mestiere per cui è stato votato. Deve svolgere A TEMPO PIENO il suo incarico fino alla fine del mandato. Se manca una legge, allora va introdotta. Questo vale per il deputato, il senatore, il governatore, l'assessore, l'eurodeputato. Se ti candidi e vieni eletto per fare l'eurodeputato come de Magistris non puoi candidarti a sindaco di Napoli, se sei stato eletto (si fa per dire) deputato come Fassino, non puoi candidarti a sindaco di Torino, se sei assessore di una Regione non puoi diventare deputato, magari per non finire in galera. E' una grande presa per i fondelli degli elettori. Un gioco delle poltrone che nulla ha a che vedere con la volontà espressa dai cittadini. Se ti eleggo per fare il parlamentare, quello devi fare. Nessuno ti autorizza ad abbandonare il posto di lavoro di dipendente profumatamente retribuito. Quando scadrà il mandato, allora potrai candidarti. Prima devi svolgere il lavoro che ti è stato assegnato informando puntualmente sugli obiettivi raggiunti. I politici sono novelli Tarzan, si lanciano di liana in liana, di posizione in posizione. Non hanno un incarico, ma un "posto" di cui dispongono a loro piacimento senza rispondere a nessuno. Un discorso analogo va fatto per le cariche istituzionali. Chi diventa ministro deve dimettersi da ogni incarico di partito. Un ministro è super partes, risponde alla Nazione. O fai il ministro o fai il leader di partito. E questo vale anche per il presidente della Camera. I ministeri sono diventati sedi di partito distaccate a Roma. Luoghi in cui si incontrano i referenti del partito, si discutono le strategie elettorali, un suk dei voti con consulenti di area che girano per i corridoi. Potrebbero mettere la bandiera del partito del ministro sul tetto e non cambierebbe nulla. Un segretario di partito che fa il ministro? Se il ministro (e segretario di partito) Boss(ol)i deve proporre una legge a chi fa riferimento? Alla Lega o all'Italia? Ci sono due/tremila persone tra Parlamento, Regioni, Province, Comuni e UE che si fanno i cazzi loro. Passano da un incarico all'altro, rispondono alle logiche personali o di partito e non dello Stato. "Oggi qui, domani là, io vado e vivo così, senza pene, domani dove sarò, qui e là, io amo la libertà e nessuno me la toglierà mai", cantava Patty Pravo. E' ora di toglierla questa libertà che nessuno gli ha mai dato. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure. Quattro proiettili sono stati inviati in una busta a Barbacetto, Gomez, Santoro e Travaglio con una lettera di minacce. Non c'è purtroppo nulla da scherzare. Io sono stato ospite ad Anno Zero da Santoro e gli altri giornalisti sono spesso presenti su questo blog. Travaglio ogni lunedì. Persone che fanno realmente il mestiere di giornalisti, tra i pochissimi in Italia. Le pallottole hanno di solito l'obiettivo di intimidire. Sono certo che Peter, Gianni, Marco e Michele non si farebbero intimidire neppure da qualche granata a domicilio. In ogni caso, in questi momenti, è giusto ricordarci degli uomini liberi e dare a loro la nostra solidarietà. Quei rari giornalisti che ancora esistono nel nostro Paese bisogna tenerceli stretti. 6 Voglio ringraziare tutti coloro che hanno seguito lo spettacolo "Grillo is back". E'iniziato a settembre e si è concluso a marzo in Sardegna. I teatri si sono riempiti per magia, grazie al passaparola. I giornali non hanno dato il minimo spazio a "Grillo is Back" e, per questa totale mancanza di attenzione li voglio ringraziare. A Milano ho fatto due settimane di esaurito allo Smeraldo, il maggior teatro della città totalmente ignorato dai media. Per i giornalisti non c'ero, eppure ero lì, in carne ed ossa e sudore insieme a voi. "Grillo is back" avrebbe potuto continuare ancora per qualche mese, ma ho bisogno di rifiatare. Belin, ho superato i sessanta anche se ne dimostro quarantuno/quarantadue. Mi prendo una pausa e poi farò un secondo tour europeo. Lo scorso anno era intitolato "Incredible Italy". Spiegai come l'Italia andava presa assolutamente sul serio e che dopo il fascismo e le banche avremmo esportato anche il bunga bunga, insieme alle mafie, alla corruzione e al dissesto pubblico..Qualche mese dopo queste profezie si sono avverate. La moglie di un ex ministro inglese è diventata l'amante del suo body guard, la compagna di un ministro irlandese è diventata l'amante di un teen ager che ha anche finanziato. In entrambi i casi gli uomini politici si sono dimessi dalle cariche. Sono arrivati i fallimenti di Grecia, Irlanda, Portogallo. La mappa delle città francesi dominate dalla mafia pubblicate sull'Express. Una nuova peste nera sta dilagando, ma la peste è democratica. le macerie sono uguali per tutti. Il nuovo tour si chiamerà "Black Death" e toccherà Inghilterra, Germania, Francia, Belgio, Svizzera e Spagna. Io farò da anticorpo, da antidoto. Ps: "Grillo is back" è disponibile in libro e DVD. Sarà spedito a partire dal 23 marzo. Chi lo acquisterà prima di quella data avrà un 10% di sconto. La via del guerriero Piercamillo Davigo Informazione 02.03.2011 Piercamillo Davigo è un combattente ed è anche un giudice. Sembra un magistrato uscito dal libro di Carlos Castaneda "La via del guerriero". E' stato la mente giuridica di Mani Pulite, oggi è consigliere di Corte di Cassazione. Chiunque, dopo averlo ascoltato in questa intervista, è in grado di capire perché la macchina della Giustizia in Italia gira a vuoto, quali sono i rimedi per migliorarla e chi si oppone per interessi politici o per ragioni più prosaiche. Il cuore del problema dell'Italia, la tana del drago, è la giustizia. Se funzionasse, il Paese sarebbe, quasi per incanto, diverso. Intervista a Piercamillo Davigo, magistrato Un eccesso di domanda di giustizia Il sistema giudiziario italiano è in affanno da moltissimi anni, da 40 – 50 anni, in costante peggioramento. Ogni anno le cose vanno sempre peggio, se uno guarda le relazioni di inaugurazione dell’anno giudiziario i problemi aumentano anziché diminuire, il che vuol dire che le cure che sono state tentate negli ultimi 40 – 50 anni,cioè di aumentare la produzione, aumentando le risorse e i mezzi e comunque aumentando la produttività dei singoli, non sono servite a nulla perché la patologia italiana è un eccesso di domanda di giustizia. Un eccesso di domanda di giustizia che dipende da vari fattori, nel civile dipende dal fatto che il sistema tutela di più chi viola la legge che non chi la rispetta, chi lede un diritto altrui ha garanzie maggiori rispetto a chi subisce una lesione del proprio diritto. E lo stesso vale nel penale, il sistema è finalizzato molto bene alla tutela degli imputati, molto meno bene alla tutela delle vittime. E quindi da un lato aumenta il numero di violazioni e dall’altro aumenta il contenzioso perché vengono utilizzati poi tutti i meccanismi processuali per evitare di rispondere delle cose che sono fatte. L’Italia spende per la giustizia più o meno come la Gran Bretagna, la Gran Bretagna fa 300 mila processi penali ogni anno, l’Italia 3 milioni. La Gran Bretagna con 300 mila processi penali l’anno ha 100 mila detenuti, l’Italia con 3 milioni di processi penali ha 67 mila detenuti. Quindi una macchina gigantesca che gira sostanzialmente a vuoto. Quanto al civile ogni anno in Italia vengono iniziate più cause di quante ne vengono iniziate in Francia, Spagna e Gran Bretagna messe insieme, il risultato è che i magistrati lavorano moltissimo per produrre il nulla sostanzialmente, la relativa inefficienza del sistema è l’unica cosa che lo tiene ancora in piedi, perché c’è una domanda di giustizia oggi sommersa perché ci sono molte persone che lamentano violazioni dei loro diritti che non ricorrono al giudice perché sanno che non arriverebbe una risposta tempestiva e soddisfacente. Se da domani, con un colpo di bacchetta magica i tribunali diventassero efficienti, questa domanda si scaricherebbe immediatamente sui tribunali e li paralizzerebbe subito. Un esercito di avvocati Le cause vere di questo problema, le cause vere sono il numero eccessivo di avvocati che ci sono in Italia, ci sono più avvocati solo nella città di Roma che in tutta la Francia, abbiamo 230 mila avvocati e aumentano di 15 mila l’anno, per dare un parametro di confronto il Giappone con il doppio della popolazione italiana ne ha 20 mila.Se il sistema paese deve competere con altri sistemi paese se l’Italia impiega oltre 40 volte le energie che impiega il Giappone per risolvere le controversie, è chiaro che non è competitivo. C’è poi un problema di efficacia delle decisioni perché poi una volta che le decisioni vengono prese dopo anni non sono eseguibili o sono eseguite solo in parte, per esempio nel civile anche quando uno ha una sentenza di condanna non sempre riesce poi a trovare i beni del suo debitore su cui eseguire il provvedimento del giudice, perché nel frattempo quello li ha venduti, li ha occultati etc.. Nel penale ci sono una serie di meccanismi che vanificano la pena inflitta per cui raramente, almeno per certi reati, si finisce in carcere a scontare la pena che è stata data. Questi problemi sono la causa principale dei ritardi della giustizia, intanto il numero dei processi da solo è la causa principale della durata dei procedimenti. Per ridurre il numero dei procedimenti bisogna ridurre il numero degli avvocati perché gli avvocati vivono dei procedimenti e si oppongono a qualunque tentativo di ridurre il contenzioso. Per esempio introducendo un tasso di interesse giudiziale molto più alto del tasso di interesse di mercato si scoraggerebbe il resistere indebitamente in giudizio sapendo di avere torto, il debitore che sa di dover pagare il suo creditore lo pagherebbe invece di farsi fare una causa che dura anni, perché poi alla fine dovrebbe dargli talmente tanti soldi da uscirne rovinato. Se non si affronta questo problema seriamente che richiede soluzioni di lungo, forse di lunghissimo periodo perché non è che si possono deportare gli avvocati o fargli cambiare mestiere per forza, bisogna intervenire sull’università, ridurli man mano invece di consentire che continuino a aumentare. Bisogna contenere le impugnazioni non nel senso di ridurre il numero dei gradi di giudizio perché tre gradi sono più o meno in tutti i paesi del mondo, il vero problema è che da noi vengono proposte in concreto le impugnazioni, altrove no. Perché non costa nulla, non si rischia nulla, in penale la Corte d’Appello se viene investita dall’appello del solo imputato non può aumentare la pena e quindi tutti appellano, perché non dovrebbero? Se sono detenuti possono uscire per decorrenza termini e se sono liberi non viene eseguita la pena finché pende il giudizio di appello e quindi tutti appellano, il risultato è che poi tutti fanno ricorso per Cassazione. La Corte Suprema degli Stati Uniti con 7 300 milioni di abitanti fa 120 sentenze in un anno, la Corte Suprema di Cassazione italiana con 60 milioni fa 100 mila sentenze di ordinanza in un anno, è chiaro che il sistema si inceppa e non può funzionare con numeri di questo genere. Non solo non è una soluzione ma ritarderà ulteriormente il corso dei procedimenti perché l’idea è più o meno questa: sarebbe come se le Ferrovie, constatato che i treni arrivano in ritardo anziché cercare di risolvere il problema per cui i treni arrivano in ritardo stabilisse che giunta l’ora di arrivo il treno si ferma dov’è sul percorso e tutti scendono e vanno a piedi. Scaduto il termine il processo è estinto, ne consegue che tutti faranno il possibile per ritardare il processo per ottenere l’estinzione perché bisogna tenere conto che statisticamente, e non potrebbe che essere così, il maggior numero degli imputati sono colpevoli perché non si può pensare che il maggior numero degli imputati siano innocenti, altrimenti vuol dire che Polizia giudiziaria, Pubblico Ministero, Giudice per le indagini preliminari, Giudice per l’udienza preliminare sono una masnada di deficienti. Qualche volta sbagliano ma, di norma, quelli che vanno a giudizio sono colpevoli, quindi la maggior parte degli imputati ha interesse a differire il più possibile la pronuncia del giudice perché sa che sarà una pronuncia di condanna e che quindi porterebbe all’esecuzione della pena. Il processo breve non è una soluzione Il processo breve incoraggerebbe i delinquenti a ritardare il corso della giustizia soprattutto, perché così arriva, scaduto il tempo dirà “non mi fanno più niente”, poi si somma alla prescrizione. Già oggi l’Italia insieme alla Grecia è l’unico paese dell’Europa occidentale in cui la prescrizione matura dopo una condanna in primo grado. Altrove no: sei stato condannato in primo grado, poi tu vuoi altri giudizi: perché dovrebbe maturare la prescrizione? Invece da noi funziona così e quindi è ovvio che tutti propongono poi le impugnazioni e cercano di allungare i tempi dei processi. Il giudizio penale è una cosa completamente diversa dal giudizio che chiunque di noi può dare sui fatti di cui è a conoscenza, nel processo penale ci sono delle regole che se fossero applicate nella vita di tutti i giorni impedirebbero di vivere. Per esempio tutti noi prendiamo ogni giorno decisioni sulla base di cose che ci sono state raccontate da persone che non le sanno direttamente ma che le hanno apprese da qualcun altro, nel processo penale non è possibile, bisogna sentire il teste di riferimento e quindi risalire lungo la catena dell’informazione. Se una persona che ha reso delle dichiarazioni non compare o non risponde le dichiarazioni che ha rese non valgono più. Ecco tutto questo nella vita di tutti i giorni non avrebbe alcun senso. Ma io facevo sempre questo esempio, se io invito a cena il mio vicino di casa e lo vedo uscire da casa mia con la mia argenteria nelle tasche io non è che devo aspettare la sentenza della Corte di Cassazione per non invitarlo più a cena, smetto subito di invitarlo a cena. Continuerò a non invitarlo a cena anche se fosse assolto perché non me ne importa nulla del fatto che sia stato assolto, l’ho visto io prendermi l’argenteria e ciò basta. C’è poi un esempio che faccio adesso quando si invoca la presunzione di innocenza, certo la giustizia è una virtù cardinale ma anche la prudenza è una virtù cardinale, ma chi affiderebbe la figlia di sei anni a uno sotto processo per pedofilia perché l’accompagna a scuola sull’assunto che c’è la presunzione di innocenza? Direbbe “va beh magari sarà anche innocente però fino a quando non è fatta chiarezza io mia figlia a lui non l’affido”. Eppure, chissà perché, affidiamo a queste stesse persone il nostro destino, i nostri beni, il nostro futuro! La magistratura e il Parlamento Il compito della magistratura è anche quello di razionalizzare le leggi e poi abbiamo una gerarchia di fonti, c’è innanzitutto la Costituzione della Repubblica e le leggi non possono contrastare con la Costituzione, le leggi ordinarie e comunque le leggi non possono contrastare con il diritto comunitario dell’Unione Europea e con le convenzioni internazionali in vigore per l’Italia.E questo mette una serie di paletti anche alle cose negative che possono essere fatte con la legge, in più quando una legge viene approvata entra in un sistema complessivo di leggi e quindi viene interpretata alla luce di questo sistema complessivo. Questo evita i problemi più gravi. Certo, rimane il fatto che in un sistema democratico la legge è la volontà della maggioranza, fermi restando alcuni parametri, il limite del controllo di costituzionalità però consente appunto di evitare le cose più stridenti, faccio un esempio, l’articolo più importante della Costituzione della Repubblica non è, come tanti credono, l’articolo 3 “il principio di uguaglianza”, è l’articolo 2 che dice “la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo”. Se li riconosce vuol dire che vengono prima della stessa Costituzione della Repubblica perché se uno li istituisce può anche revocarli ma se uno li riconosce come sempre esistenti non ci può fare proprio niente, deve prendere atto che ci sono e rispettarli. E siccome questi diritti sono codificati da convenzioni internazionali, tra l’altro nell’area in cui noi viviamo quella del Consiglio d’Europa sono codificati dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo che non è disarmata perché ha istituito una Corte a Strasburgo che interviene condannando gli stati quando violano questi diritti. Questo pone rimedio anche alla volontà della maggioranza, faccio un esempio: oggi l’articolo 575 del Codice Penale dice “chiunque cagiona la morte di un uomo è punito con la reclusione non inferiore ad anni 21”. Se un Parlamento razzista domani cambiasse questa norma in questo modo “chiunque cagiona la morte di un uomo “bianco” è punito con la reclusione non inferiore ad anni 21” questa norma cadrebbe immediatamente. E quindi ci sono limiti alle cose che una maggioranza può fare, limiti di civiltà anzitutto. La via del guerriero E poi c’è l’aspetto forse decisivo appunto della razionalizzazione del sistema, ne "Il piccolo principe" c’è un episodio in cui il piccolo principe incontra il re e gli chiede un tramonto e il re gli dice “l’avrai il tramonto, all’ora del tramonto” dice “io ho diritto di essere ubbidito perché i miei ordini sono ragionevoli, se ordinassi a un generale di trasformarsi in una farfalla e lui non mi ubbidisse di chi sarebbe la colpa? Mia o del generale?”. E dice “se tu ordini al tuo popolo di andarsi ad affogare nel mare farà la rivoluzione”. Ecco il problema è sempre il solito: alla base dell’autorità c’è soltanto la volontà o c’è la ragione? Questa è la questione, io credo che sul lungo periodo ci sia la ragione. Io sono un eclettico del processo penale nel senso che ho ricoperto tutti i ruoli, compreso quello di indagato perché quando uno si occupa di certi imputati lo denunciano un giorno sì e un giorno anche, e quello di persona offesa. Come persona offesa di reati in genere di diffamazione e di calunnia dovevo costituirmi parte civile nei processi e andavo dal notaio a farmi autentificare la firma sulla procura speciale al mio avvocato, perché all’epoca non era consentito all’avvocato autenticarle e quindi dovevo andare dal notaio. Questo notaio un giorno leggendo le cose turpi che avevano detto di me per l’ennesima volta mi disse “ma che vita! Come hai fatto a andare avanti così?!” e io gli ho detto “non praevalebunt, non prevarranno” e questo mi ha detto “lei dice non prevarranno perché è di formazione culturale cristiana, ma io che sono di formazione culturale ebraica debbo dirle che secondo il libro del Sinedrio del Talmud neanche i giusti possono vincere in questo mondo, sennò non ci sarebbe bisogno della redenzione”. Io, annichilito da questa dottissima citazione teologica e avendo escluso di potergli rispondere citandogli la legge di Murphy “non puoi vincere, non puoi pareggiare, non puoi neppure abbandonare”, ho cercato nelle mie reminiscenze di gioventù qualcosa che tenesse il livello a quelle altezze e mi è venuto in mente il dialogo tra e Arjuna e Krishna nel Mahabharata. Il Mahabharata è un poema indù che racconta la guerra tra due famiglie, i Kaurava e i Pandava, Arjuna è un guerriero lacerato da questa guerra, non sa chi ha torto e chi ha ragione, è stato zio degli uni e maestro degli altri, non sa da che parte schierarsi, soprattutto non sa quali saranno le conseguenze delle cose che fa, perché potrebbe ottenere risultati opposti a quelli che si prefigge. E allora chiede a Krishna che cosa deve fare e Krishna gli fa questo discorso stupendo, gli dice “Arjuna tu che cosa sei?” dice “un guerriero” “e qual è il dovere di un guerriero?” dice “combattere”, “ecco allora tu combatti, non te ne deve importare niente se vinci o se perdi, se sei dalla parte giusta o se sei dalla parte sbagliata, meno che mai ti deve importare di quali saranno le conseguenze ultime delle tue azioni perché a te non compete governare il mondo, a te compete soltanto, come ogni altra creatura, di fare al meglio delle tue capacità quello che ti è toccato in sorte di fare: gli dei guideranno il mondo”. Ecco, io non so se gli dei guideranno il mondo però sono sicuro che se ognuno di noi fa al meglio delle sue capacità quello che gli è toccato in sorte di fare il mondo andrà meglio! 8 I consiglieri regionali non soffrono la crisi Minipost 02.03.2011 Non c'è un motivo al mondo per cui i consiglieri regionali debbano guadagnare cifre da capogiro. Le elezioni sono un "Gratta e Vinci" nazionale. Chi è eletto si porta a casa 10.000 euro e più al mese e la sicurezza della pensione. Questo andazzo deve finire e in Piemonte finirà grazie alla determinazione dei ragazzi del MoVimento 5 Stelle. Firmate la petizione, boja fauss! Non fate i bugia nen! L'iniziativa va adottata anche nelle altre Regioni, cosa aspettate? "Fuori i soldi dalla politica. Prosegue con grande successo la raccolta firme della petizione popolare per ridurre gli stipendi dei consiglieri regionali promossa sulla base della proposta di legge del MoVimento 5 stelle Piemonte bocciata con rissa il 30 dicembre. In soli 15 giorni ai banchetti si sono già raccolte oltre 5.000 firme di cittadini piemontesi e i consiglieri regionali Bono e Biolè hanno già presentato la petizione a Sant’Ambrogio, Bussoleno, Torino, Alba , Cuneo , Tortona, Rivoli, Acqui Terme. Tutti i piemontesi possono: scaricare la petizione e farla firmare senza bisogno di autenticatori nè carta d'identità: bastano nome, cognome, indirizzo di residenza e firma. Inviate poi i moduli firmati a Gruppo Consiliare MoVimento 5 stelle/ Via Alfieri 19/10121 Torino. Il tour "Fuori i soldi dalla politica" sarà a Domodossola 2 marzo, ore 21 Hotel Corona Via Marconi 8/ Saluzzo 7 marzo, ore 21 Oratorio Don Bosco Via Donaudi 36/ Savigliano 8 marzo, ore 21 Piazza Santa Rosa/ Vercelli 9 marzo, ore 21 Sala SOMS Via Francesco Borgogna 38/ Alessandria 14 marzo,ore 21 Via Vagner 38/d/ Asti 15 marzo, ore 21 Piazza San Secondo 1/ Verbania 16 marzo, ore 21 centro di incontro S.Anna Via Belgio 2/ San Mauro 17 marzo, ore 21 sala congressi Comunale". MoVimento 5 Stelle Piemonte Berlusconi come Mattei ? Eugenio Benetazzo Chaos Economy 03.03.2011 Paragonare Berlusconi a Mattei è un confronto azzardato. Come quello tra un nano e un gigante. Mattei usava i partiti come i taxi, pagava la corsa e scendeva una volta raggiunta la destinazione. Berlusconi è contemporaneamente autista e passeggero e la corsa la pagano gli italiani. Mattei è stato avversato dalla P2 di Cefis, il padre massonico di Gelli. Berlusconi è figlio della P2 di Gelli. Fatta chiarezza sulla diversa statura dei due personaggi, molte sono le somiglianze storiche. Il comune denominatore è l'energia, il gas, il petrolio. Mattei cercò di stabilire relazioni dirette con le nazioni africane e del medio oriente per lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi, un mercato allora dominato dalle compagnie americane, le cosiddette "Sette sorelle". Fu ucciso con una bomba posta sul suo aereo di ritorno dalla Sicilia. Berlusconi ha stretto accordi con la Libia e con la Russia, considerati Stati semi canaglia dagli Stati Uniti e suoi avversari mondiali nella guerra non dichiarata per il predominio energetico. L'Italia è il primo partner, attraverso l'ENI, dei gasdotti russo South Stream e libico Greenstream. South Stream è un progetto fortemente voluto da Putin e dalla Gazprom, connetterà la Russia con la UE entro il 2015 con una produzione di 63 miliardi di metri cubi/anno. Greenstream è stato realizzato da Libia e Italia, collega la Sicilia con i giacimenti di Bahr Essalam e Wafa e ha una capacità di 8 miliardi di metri cubi/anno. Berlusconi sta attuando, da anni, una politica energetica contraria agli interessi americani, su questo non ci sono dubbi. Per eliminare Mattei ci volle una bomba, per lo psiconano un bunga bunga. O tempora, o mores. Intervista a Eugenio Benetazzo, operatore di borsa indipendente Le ragioni dei disordini in Libia Un saluto a tutti i lettori del Blog, oggi vorrei offrirvi una mia personale opinione su quello che sta accadendo sia in Italia che in Libia. In Italia abbiamo un’escalation mediatica avversa nei confronti del nostro Premier Silvio Berlusconi, al di là di quello che poi sia la cronaca di settore, sia gli scandali a sfondo sessuale, sia le inchieste della Magistratura hanno dimostrato, non spetta a me in questo contesto dare un giudizio di merito su quello che ha fatto. Mi voglio concentrare su un altro tipo di considerazione e in Libia con l’escalation di questi ultimi 10 giorni in cui la Libia sembra abbia preso la stessa strada di disagio, di difficoltà ai pari della Tunisia e dell’Egitto. Già qui subito una prima avvisaglia, la Libia diversamente da questi due paesi, viveva in uno stato che possiamo considerare di grazia al di là della presenza di un dittatore, ma la popolazione libica aveva un benessere di vita molto elevato, molto decoroso, quasi tutti avevano un’abitazione, tutti potevano contare su un sussidio di Stato particolarmente elevato e questo, rispetto agli altri paesi del Nord Africa consentiva alla popolazione libica di vivere con un tenore di vita tutto sommato molto apprezzato, quindi è abbastanza anomalo vedersi la Libia esplodere in pochissimo tempo in termini di tensione sociale, senza tutto sommato grandi motivazioni, ricordiamo che l’Egitto e la Tunisia hanno avuto come primo gradiente di detonazione una crisi di approvvigionamento alimentare o meglio ancora il fatto che generi alimentari di prima necessità, tipo i cereali, fossero aumentati vistosamente in pochi mesi. La Libia, l'Italia e la politica energetica mondiale Quindi la Libia al momento ha una situazione economica e politica abbastanza anomala rispetto agli stati adiacenti. Perché la Libia e l’Italia in questo momento si trovano secondo me un po’ sullo stesso piano? Perché hanno i principali interlocutori dei rispettivi Paesi che stanno diventando dei personaggi molto scomodi a livello di establishment politico e internazionale, da una parte abbiamo il nostro Premier Silvio Berlusconi che ha ricreato un fenomenale partnerariato energetico tra due nemici storici degli Stati Uniti d’ America: la Libia da una parte e gli Stati Uniti dall’altra, state sicuri che a Washington questo tipo di scenario, questi rapporti di forza creano non poche difficoltà, non poche pretese, visto che in più di un’occasione si è parlato del nostro paese, l’Italia, come il 52° Stato all’interno della Confederazione Americana. Quindi da una parte abbiamo gli Stati Uniti che si sono visti un Paese che per anni ci ha sempre controllato che improvvisamente si è sganciato dallo strapotere, il diktat delle lobby petrolifere statunitensi e ha scelto una strada completamente a sé stante. Dall’altra abbiamo un Paese come la Libia che ha iniziato a effettuare investimenti di recente anche sul nostro Paese che hanno delle implicazioni piuttosto gravose anche per gli stessi statunitensi, non è casuale infatti che l’escalation contro la Libia esploda nel momento in cui la Libia diventa uno dei principali azionisti di Finmeccanica. Recentemente la Libia ha aumentato la sua partecipazione al 2%, sapendo benissimo che ha intenzione a aumentarla, portarla a crescere nei prossimi semestri. Per chi non lo sapesse la Finmeccanica è il principale appaltatore della difesa statunitense, vale a dire che è il soggetto che fornisce allo zio Sam, alla C.I.A. i teleguida a laser, sistemi di controlli, di vigilanza, armamenti, elicotteri, tutte le infrastrutture militari che necessitano per gestire un conflitto militare o per amministrare tutte le forze di Intelligence. Cercate di immedesimarvi in un interlocutore in una forza istituzionale statunitense che si vede entrare in casa il nemico storico, cioè la Libia che diventa in questo momento azionista e quindi può vantare delle conoscenze, può vantare del controllo sulla capacità di armamento degli stessi Stati Uniti d’America, proprio per il fatto di avere il naso dentro Finmeccanica. In questa ottica possiamo comprendere come ci siano due persone che quanto prima 9 debbano essere estromesse dal quadro politico – internazionale: una è il Silvio Berlusconi che in tutti i modi stanno provando a buttarlo giù dal trono su cui si è seduto ormai da svariati anni e sembra che ci stiano riuscendo, infatti al di fuori dei nostri canali, al di là di come è dipinto, al di là di come è stato descritto, al di là degli episodi di cronaca a sfondo sessuale che conosciamo tutti quanti, è una persona che non è controllabile negli Stati Uniti al pari di precedenti Primi Ministri italiani. Secondo: abbiamo la necessità di liberarci anche di un personaggio scomodo in Libia quale il Colonnello Gheddafi perché in Italia attraverso i suoi rapporti di ingerenza e poi in Libia sta letteralmente creando scompiglio sul quadro degli approvvigionamenti petroliferi su scala internazionale e quindi la logica, la visione di tutto quello che sta avvenendo, in parte in Italia e in parte in Libia può essere ripresa, ripercorsa a fronte di questa analisi che abbiamo effettuato: due personaggi particolarmente scomodi in questo momento per l’establishment geopolitico e internazionale e per gli equilibri internazionali su tutto il pianeta. L'importante è abbaiare Minipost 03.03.2011 Il miglior alleato del Governo è l'opposizione. Quando ha l'occasione per sfiduciarlo, come è avvenuto ormai più volte in questa legislatura, le viene improvvisamente il "braccino corto". I deputati del centrosinistra sono sempre assenti o in missione (un modo elegante per viaggiare all'estero). L'esempio, come nelle migliori famiglie, viene dall'alto, per la votazione al decreto "Milleproroghe" Bersani e Casini non c'erano. L'importante è abbaiare. "Venerdì 27 febbraio la Camera ha votato la fiducia al decreto legge cosiddetto Milleproroghe. Il provvedimento è stato approvato con 300 sì, 277 no, nessun astenuto, 45 assenti e 7 in missione, come indicato dal verbale del sito indipendente OpenPolis. Numeri alla mano, l’opposizione ha perso un’incredibile occasione: il Governo, infatti, poteva essere sfiduciato. Basta aggiungere i 9 voti degli assenti di Fli, 2 dell’Idv, 8 del Pd e 5 dell’Udc (senza calcolare il gruppo misto e i deputati in missione) per arrivare a quota 301. Questo dato politico lascia, di per sè, sconcertati. Ma le sorprese non finiscono qui: andando a spulciare l’elenco degli assenti si scopre che né Bersani, né Casini, né tantomeno Adolfo Urso hanno votato. Risultano “assenti”. Vi presento la lista completa dei votanti: in grassetto i deputati di opposizione che non hanno votato." democrazia italiana Ps: Openpolis ha rettificato il dato sulla votazione Milleproroghe citato in questo post, ha commesso un errore come l'indimenticabile commissario Cesare Polacco. Il nostro giudizio sull'opposizione comunque non cambia di un millimetro. Gli americani si vedono nel momento del petrolio Informazione 04.03.2011 Le navi americane stazionano davanti a Tripoli, a uno sputo, a 50 km in linea d'aria.Sono arrivate ufficialmente per scopi umanitari. Non ci sono navi indiane, cinesi, iraniane e neppure russe, coreane, brasiliane, islandesi o sudafricane. Solo americane più un po' di flottiglia di qualche alleato minore. Quando c'è un conflitto nel mondo, l'aiuto pronto, immediato e soprattutto armato arriva dagli Stati Uniti d'America. Un aiuto disinteressato e a lungo termine come nella guerra dei Balcani o in Iraq e in Afghanistan. Si trovano così bene nei luoghi in cui hanno esportato la democrazia che non se ne vanno più. Ci piantano le basi e la bandiera come in Kosovo e ci soggiornano per decenni. Sono gente simpatica e generosa, ragazzoni sempre sorridenti. In Italia gli yankee regalavano sigarette e cioccolato che ancora ce ne ricordiamo. Certo, bombardarono anche i civili delle principali città italiane, da Roma a Milano, ma sono incidenti di percorso che possono succedere in guerra. Alleati che sbagliano. Nostri graditi ospiti (nessun governo gli ha mai negato il permesso di soggiorno nel nostro Paese) nelle cento basi (e sessanta testate nucleari) e sedi in giro per l'Italia, diventata la loro portaerei nel Mediterraneo. Gli americani ci credono davvero al loro ruolo di gigante buono, di sceriffo del mondo, ma se la nazione in difficoltà è proprietaria di giacimenti di petrolio o di gas, allora ci credono ancora di più. Nel Darfur o in Tibet, per fare un esempio, dove non c'è l'oro nero, non si è fatto vedere nessuno. Se gli amici si vedono nel momento del bisogno, gli americani si vedono nel momento del petrolio. Come una volta per i Pavesini, si può dire che è sempre l'ora degli americani quando sono in gioco i loro interessi. In Libia esiste un sanguinoso dittatore con cui l'Occidente ha fatto affari fino a poche settimane fa. Tutti sapevano chi fosse, ma l'odore dei soldi copriva qualunque miasma. La Libia è ora spaccata in due. Non si sa chi prevarrà. E' una guerra civile, un fatto interno al Paese. E' necessario intervenire con aiuti umanitari, con forze di interposizione dell'ONU, accogliendo i profughi dalle zone di guerra. Non è necessario, e neppure auspicabile, che intervengano le Forze Armate dello zio Sam. Chiunque vincesse, alla fine vincerebbe solo lui. 10 La democrazia light Minipost 04.03.2011 Petizioni, leggi popolari, referendum, democracy, questa parola svuotata un po' leggera. La parola è diventata un cracker, light. Abbiamo la democrazia light, svuotata di tutto, leggera, senza grassi, senza proteine, che ci salvaguardia la dieta. Siamo a dieta di democrazia. Questi strumenti che dovrebbero fare la differenza, leggi popolari, petizioni, referendum vengono messi nei cassetti, boicottati. Questo fatto di non unire le elezioni amministrative con il referendum vuole dire proprio spostarlo, metterci un quorum, portarlo in agosto. Vuole dire tentarle tutte per perdere soldi, tempo. Costeranno 300 milioni, cioè 5 Euro a cittadino. Quindi vi do un consiglio: quando incontrate un politico, chiedetegli 5 euro per questi referendum, che andranno male. Noi ne abbiamo fatti di referendum, di leggi popolari. Li mettono nei cassetti, li nascondono. Gli abbiamo portato 350 mila firme e ce le hanno ancora in un cassetto, da 4 anni. Abbiamo proposto alcune regole: via i condannati dalle sedi istituzionali, massimo due legislature per ogni parlamentare, ripristinare il voto di preferenza. Sapete cosa hanno fatto: hanno nascosto tutti in un cassetto. Come il referendum che abbiamo fatto: 1.600.000 firme per non finanziare i giornali, per eliminare l'albo dei giornalisti, per togliere la legge Gasparri. (Leggi tutto) Oggi: Toscana 5 Stelle Day Minipost 05.03.2011 Dal web alle piazze. In tutta la Toscana il MoVimento 5 Stelle oggi presenta il suo Programma: Firenze, piazza Dalmazia 9-16 Empoli, piazza Madonna della quiete 10-13 17-20 Figline Valdarno, piazza Marsilio Ficino 10-19 Arezzo, via Giotto 8-13, piazza San Jacopo 14-18 Grosseto, piazza Dante 10-19 Follonica, piazza Sivieri 10-18 Pitigliano, piazza della Repubblica 10-18 Livorno, Bagni Pancaldi dalle 15-19 Piombino, Corso Italia 10-13 15-20 Lucca, via Beccheria 15-19 Viareggio, via Verdi 15-19 Massa, piazza Bertagnini 9-19 Carrara, via Vespucci 10-19 Montignoso, Nuova Piazza di Via Roma 9-19 Pisa, Corso Italia 10-20 Pontedera, piazza Curtatone 11,30-19,30 Pistoia, via Cavour 10-19 Prato, Piazza Duomo 14-19 Siena, giardini de "La Lizza 10-19 La Costituzione non è intoccabile Politica 05.03.2011 La Costituzione non è il Vangelo, il Corano o il Talmud. Per qualcuno però lo è, rappresenta le tavole della Legge di Mosè e ne fa un uso religioso, fideistico. La agita in manifestazione come il libretto rosso di Mao. La Costituzione è un testo scritto da uomini in carne ed ossa, non da semidei, nel secondo dopoguerra. E' entrata in vigore il 1° gennaio 1948, 63 anni fa. Il mondo è cambiato da allora. Molti suoi articoli sono condivisibili, altri meno o per nulla, altri ancora appartengono a un mondo ideale o sono stati rinnegati o non hanno avuto nessun lieto fine nella realtà perchè mai applicati. E' un testo di 139 articoli, scritto dopo le macerie della Seconda Guerra Mondiale e la fine del fascismo, che esclude i cittadini dalla possibilità di proporre delle leggi, è una Costituzione in parte "diversamente democratica". Gli italiani, in pratica, non possono fare quasi nulla per cambiare le leggi a cui sono sottoposti, che regolano le loro vite. Questo diritto è riservato, "costituzionalmente", ai partiti. Gli esempi del referendum e della legge popolare sono illuminanti. Non è possibile indire un referendum per introdurre una nuova legge. Le leggi si possono solo abrogare, non i tutti i casi (ad esempio per l'indulto), e solo se viene raggiunto il quorum. In sostanza quasi mai. Il referendum è una pistola scarica: "Art. 75. È indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali. La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi." La Costituzione prevede la possibilità per i cittadini di raccogliere le firme per una proposta di legge popolare. Non obbliga in alcun modo il Parlamento a discuterla, quindi è un diritto sulla carta, una solenne presa costituzionale per il culo. La proposta "Parlamento Pulito" che derattizzerebbe Camera e Senato, 350.000 firme, non è stata ancora presa in esame dal Senato dopo più di tre anni. "Art. 71. L'iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale.Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno 11 cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli." La Costituzione va rimessa in discussione in molti dei suoi articoli. Oggi iniziamo dal 71 e dal 75. Il 71 deve prevedere l'obbligatorietà della discussione pubblica in Parlamento di ogni proposta di legge di iniziativa popolare entro sei mesi dal deposito delle firme. Il 75 deve introdurre il referendum propositivo e senza quorum. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure. Trasparenza in Piemonte Minipost 05.03.2011 "L'avevamo promesso e ora lo facciamo. Con la legge regionale 22/2010 è stata approvata la dematerializzazione e la pubblicazione online del Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte (BURP), escluso, guarda caso, l'allegato dello status patrimoniale degli eletti, che resta solo cartaceo ed in tiratura limitata, disponibile presso gli uffici dei Consigli Comunali. Tutto ciò con un emendamento inserito all'ultimo momento in Commissione Bilancio, seguita da Fabrizio Biolè, emendamento che ha "raggirato" tutti i Commissari ma non un nostro acuto lettore. Dalla lettura del testo sembrava infatti che fosse dovuta la sola pubblicazione cartacea in ossequio alla normativa precedente e cioè alla l.r. 16/1983, ma sentiti gli uffici tecnici, scopriamo che non vi è alcuna limitazione alla pubblicazione online di tali dati, per cui proporremo una modifica di tale legge e nel frattempo, viste le numerose richieste, pubblichiamo online l'intero allegato."Davide Bono. MoVimento 5 Stelle Piemonte Potete scaricare il documento: Burp redditi consiglieri.pdf 12