Pesature e segnali Queste diapositive fanno parte di un corso completo e sono a cura dello staff di rm-online.it E’ vietata la riproduzione anche parziale Il segnale sull’immagine – dicitura universale Quando si deve descrivere un segnale su un organo una lesione o una parte dell’immagine di risonanza magnetica si usa la seguente terminologia: - iperintenso: bianco, bianco saturo (valore pseudo assoluto) - Discretamente iperintenso: grigio molto chiaro - Lievemente iperintenso: grigio chiaro - Isointenso: grigio medio (questo e’ il valore di riferimento, che puo’ avere discrete variazioni a seconda della ponderazione e della sequenza) - Lievemente ipointenso: grigio scuro - ipointenso - Marcatamente ipointenso: grigio molto scuro - Segnale vuoto: nero (valore assoluto) L’anti risonanza Ci sono alcuni tessuti/materiali che in risonanza magnetica NON possono essere studiati, perche’ non contengono sufficienti quantita’ di atomi di idrogeno: - ARIA - OSSO CORTICALE - METALLI - PLASTICA Considerazioni marginali Per pesatura o ponderazione dell’immagine acquisita si intende l’insieme di informazioni contenuta in essa, se dipendente maggiormente dal decadimento T2 o se maggiormente dal recupero T1. Nonostante i due fenomeni (decadimento T2 e recupero T1) siano sempre presenti nella fase successiva all’eccitazione, tramite una sequenza di impulsi e’ possibile andare a dare un peso maggiore all’influenza del T1 oppure del T2, che come ricordiamo sono differenti per tutti i tessuti. Parametri principali che governano le sequenze In linea generale una sequenza è una combinazione di impulsi di radiofrequenza, segnali ricevuti e pause Il TR è il tempo che intercorre fra un impulso di eccitazione (RF) ed il successivo, si misura in ms Il TE invece è il tempo che intercorre fra l’impulso RF ed il momento in cui si decide di andare a leggere il segnale indotto nella bobina ricevente, si misura in ms Nota per ricordare come viene interpretato il segnale. • Un tessuto ha un segnale elevato se ha una importante magnetizzazione trasversale coerente al momento TE (quando cioè viene raccolto il segnale) • Un tessuto ha un basso segnale se ha una piccola componente di magnetizzazione trasversale coerente al momento TE • Nelle immagini otteniamo contrasto fra i tessuti principalmente grazie ai meccanismi di Recupero T1, Decadimento T2 e di Densita’ Protonica • La Densita Protonica di un tessuto e’ il nr di protoni presenti per unita’ di volume del tessuto stesso, più protoni avremo piu’ alto sarà il segnale I Rilassamenti T1 e T2 dipendono da: L’energia del tessuto Se l’energia è bassa allora il tessuto sarà maggiormente in grado di assorbire energia dai nuclei di H Quanto sono libere di muoversi le molecole In tessuti in cui le molecole sono molto vicine c’è un maggiore scambio di energia fra i nuclei Il grado di adesione della frequenza di precessione alla frequenza di Larmor Se le frequenze di precessione del tessuto si avvicinano molto alla frequenza di Larmor lo scambio di energia avviene in Contrasto nelle immagini e pesature L’intensita’ del segnale delle varie strutture esaminate dipendera’ quindi dalla combinazione TR-TE e dal tipo di pesatura che questa genera. Ma l’aspetto finale delle immagini non dipende esclusivamente dalla ponderazione pura e semplice. I fattori che determinano il contrasto fra strutture anatomiche in risonanza magnetica possono essere suddivisi in due grossi gruppi: – Parametri intrinseci • Quelli che non si possono modificare perché sono tipici dei tessuti – Parametri estrinseci • Quelli modificabili I parametri che regolano il contrasto Intrinseci T1 T2 Densità Protonica Flusso Coefficiente di Diffusione (ADC) Estrinseci TR TE Flip angle TI (tempo di Inversione) Fattore Turbo Valore gradienti in diffusione (b value) Un parametro che contribuisce in modo importante nell’aspetto e nel contrasto delle immagini e’ il rapporto segnale/rumore SNR, che pero’ e’ dipendente da tanti fattori, sia intrinseci che estrinseci ma anche geometrici dell’immagine stessa. E’ un errore pensare che un SNR elevato restituisca sempre immagini ad alto contrasto e/o ad alto contenuto diagnostico (vedi mielo-RM o angio RM CE) Applicazione Cliniche T1 • RISOLUZIONE ANATOMICA Dettaglio anatomico – TSE vs TGE • RISOLUZIONE DI CONTRASTO T1 corto - sostanze con proprietà paramagnetiche (segnale elevato) • Tessuto adiposo • Meta-Hb • Chelati del Gadolinio • Glicogeno, melanina • Contenuto proteinaceo • RISOLUZIONE TEMPORALE Fast Imaging – fastGRE Imaging Dinamico – chelati del Gadolinio Imaging Vascolare – chelati del Gadolinio Applicazione Cliniche T2 • RISOLUZIONE ANATOMICA Dettaglio anatomico (medio elevato)– TSE • RISOLUZIONE DI CONTRASTO T2 lungo - contenuto idrico – segnale elevato • Flogosi • Infezione • Neoplasia • Trauma • “IDRO-RM” • RISOLUZIONE TEMPORALE Fast Imaging Imaging Vascolare* Idro-RM Nell’esempio e’ possibile veere come non sia sempre possibile individuare tutte le lesioni in tutte le sequenze. Nell’osso la T1 lavora bene, la T2 no, la T2 fat sat invece e’ accurata, la T1 fat sat poco sensibile se senza mdc.