Viaggio in Croazia nella regione di Dubrovnik con una puntatina in Bosnia Erzegovina e qualche giorno di relax a Trogir. da Venerdì 24 Giugno a Sabato 9 Luglio 2011 Equipaggio: Antonio,Manuela,Giorgia e Letizia Fiat multipla 1.9 JTD e Knaus Südwind 450 FU Dopo il successo della vacanza in Croazia la scorsa estate, quest’anno appena dopo le festività natalizie iniziamo seriamente a pensare di tornare ancora dall’altra parte dell’Adriatico, lo scorso anno siamo stati a Biograd vicino Zara e da lì abbiamo visitato tutti i parchi, le isole e le cittadine della Dalmazia, quest’anno abbiamo in mente di visitare il Sud percorrendo quelle che furono le rotte di capitani di un tempo, per poi spingerci fino in Montenegro e sulla via del ritorno visitare la Bosnia Erzegovina. Così a Febbraio prenotiamo il traghetto Ancona-Spalato e ritorno con Snav spendiamo 526€ comprensivi di assicurazione, il prezzo è molto più alto di quello pagato lo scorso anno ma il caro gasolio e le sole due settimane a disposizione ci fanno comunque scegliere la traversata in nave rispetto ai 2500Km a/r del giro via terra. Venerdì 24 Giugno Avezzano-Loreto 250 Km:Partiamo da Avezzano verso le 17, dopo il lavoro, la roulotte e la macchina sono pronte, da noi è una bella giornata anche se un po’ ventilata, il viaggio è tranquillo nonostante sulla corsia opposta, ci siano molte code e rallentamenti. Passiamo la notte presso l’ Area camper di Loreto, ormai siamo affezionati a questo posto, è molto comodo da raggiungere e poi lì vicino c’è il buon ristorante Euthimya. Giusto il tempo di arrivare, sganciare e siamo già a tavola, dopo cena 2 passi in centro per un gelato e poi a nanna l’indomani ci attende un bel viaggetto. Sabato 25 Giugno Loreto – Split - Ston 250 Km: Dopo una buona colazione nel bar situato sopra l’area di sosta, raggiungiamo Ancona, la viabilità dall’autostrada al porto è quasi ultimata, il piazzale della biglietteria è pieno di persone sdraiate a terra, che attendono i traghetti verso Grecia e Albania, non è facile trovare un parcheggio ma dopo qualche giro ci riusciamo. Dopo il check-in ci dirigiamo al molo, facciamo dogana e tutti tranne me salgono in nave. Io salirò per ultimo, infatti le caravan sono le ultime ad imbarcarsi, l’imbarco avviene marcia avanti, poi una volta a bordo si sgancia e si gira per scendere nuovamente marcia avanti. Usciti dal porto il maestrale si fa sentire parecchio, facendo 2 chiacchiere con il comandante mi dice che una volta arrivati a Split, molto probabilmente non riuscirò a fare molta strada verso sud perché di la c’è molto vento e su alcuni tratti della Magistrala potrebbero impedire il transito alle caravan, fa niente penso tra me e me, la costa è piena di camping, se non mi fanno proseguire mi fermo e proseguirò domani. La traversata continua in balia delle onde, però avvicinandoci alle coste fortunatamente la situazione migliora. L’arcipelago delle Kornati sulla nostra sinistra è facilmente riconoscibile, mentre all’orizzonte svettano i palazzi di Spalato, siamo arrivati un po’ sbattutelli ma decidiamo comunque di fare un po’ di strada verso sud, è Sabato e la Magistrala è un pò trafficata fortunatamente il traffico punta a nord e il maestrale sembra essersi calmato. Per arrivare a Ston, 180Km a sud di attraversiamo tutta la riviera di Makarska dalla Bosnia con delle pratiche doganali abbastanza cotti siamo al Kamp Prapratno po’ brezza molto piacevole. Split impieghiamo circa 3 ore, e dopo Ploce entriamo e usciamo molto semplici. Per ora di cena Il viaggio è andato bene qui c’è un Domenica 26 Giugno Ston : Il campeggio di Prapatno è proprio come ce lo aveva descritto l’amico Kozan in un suo diario, si tratta di un’insenatura a 3 Km dall’abitato di Ston, ai piedi della quale cresce un uliveto che termina su una delle più belle baie mai viste in Croazia. L’unica della costa continentale con sabbia finissima e colori caraibici, in una posizione che nei giorni a seguire ci permetterà di appagare la nostra voglia di scoprire quei posti. La Domenica la trascorriamo al mare, e cambiando ben 3 piazzole, la prima ci aveva procurato una notte insonne a causa dei rami che sbattevano sul tetto, la seconda ad ora di pranzo trasformava la caravan in una sauna , la terza con vista mare e ombra a 360° sarà quella definitiva. Fortunatamente qui ognuno può mettersi come e dove vuole, c’è moltissimo spazio libero, nonostante in campeggio ci sia molta gente, si sta veramente bene, la struttura è semplice ma molto curata e pulita, i servizi forniscono acqua, sapone, carta igienica e asciugamani, c’è il market e un buon ristorante. La spiaggia pubblica è mantenuta dal campeggio e dal gestore del bar, per accedervi però si deve uscire dal campeggio. Purtroppo a volte ai bordi della spiaggia, sono costretti a passare in macchina alcuni villeggianti degli appartamenti vicini al campeggio, questa se vogliamo, è l’unica nota negativa di questo posto. Lunedì 27 Luglio Ston – Dubrovnik 130Km: Dopo la mattinata passata in spiaggia decidiamo di visitare Dubrovnik,le varie guide in nostro possesso ci consigliano il tramonto, come orario migliore per fare il giro delle mura quindi dopo aver parcheggiato, raggiungiamo il centro e in attesa del tramonto giriamo per i vicoletti e le scalinate situate ai lati dello Stradun, il corso principale della città vecchia, che dal porto divide in 2 il borgo fortificato. E’ luogo comune qui,sentir paragonare Dubrovnik a Venezia, noi non siamo riusciti a trovare molte affinità, ci viene più facile avvicinarla alle fortezze pugliesi come Otranto o Gallipoli, in piccolo ovviamente, che non a Venezia, la bellezza di Dubrovnik consta nella maestosità delle costruzioni in pietra calcarea, così bianca e addirittura lucente. A volte sulle strade levigate dai viandanti, la lucentezza della pietra riflette le facciate dei palazzi così come avviene lungo i canali, questo effetto con un po’ di fantasia potrebbe accomunarla con il capoluogo della laguna veneta. Sono quasi le 19 quando facciamo il biglietto per l’ingresso alle mura, non è facile trovare la biglietteria, in pratica le mura hanno diversi accessi obbligati, dai quali si può solo entrare, durante il percorso si incontrano 2 biglietterie, se hai già pagato passi, altrimenti fai il biglietto e puoi proseguire,10€ a persona per una passeggiata di circa 3Km tra torri e bastioni che si percorrono in un’ora .In molti la definiscono la seconda passeggiata più bella la mondo, dopo il monte Glencoe in Scozia, non so se sia vero comunque vale proprio la pena, il luogo è molto romantico specie se hai la possibilità di passeggiarci in compagnia della tua dolce metà, magari senza figlie che cercano di affacciarsi da ogni bastione!!! Da quassù riesci ad avere un idea della pianta della città vecchia e purtroppo anche di quanto sia stata danneggiata dagli ultimi bombardamenti, fa uno strano effetto il puzzle composto da terrazzi di ristoranti apparecchiati in grande stile, campi da basket, palazzi finemente ricostruiti e altri ancora in cumuli di macerie, lasciate lì a ricordare che fino a qualche anno fa lì si viveva sotto le bombe. La ricostruzione è davvero notevole ed è stata celere, alcune foto appese in città ne testimoniano le varie fasi, a nostro parere l’unica nota stonata sono i coppi sui tetti delle case, troppo nuovi e lucidi rispetto a quelli originali. Scesi dalle mura è ormai ora di cena, le ragazze vengono stregate dal profumo di pizza sulla piazza principale, può sembrare strano ma qui mangeremo la pizza più buona di tutta la vacanza . Alla sera lo Stradun è stracolmo di gente tra il vociare dello struscio non è difficile ascoltare discorsi in italiano, un gelataio croato ci chiede come vanno le cose in Italia e inizia a ironizzare sul Bunga Bunga. Dopo cena tornando alla macchina, troviamo una multa sul vetro, a causa del parcometro scaduto da un quarto d’ora, poco male poteva andare peggio, l’indomani aiutato dalla receptionist del campeggio riesco a tradurre le istruzioni in croato e a compilare il bollettino per il pagamento. Martedì 28 Giugno gita a Ston e visita delle mura e delle Saline: Di buon ora mi reco all’ufficio postale per sistemare la multa, e ne approfitto per fare un giro a Ston. Si tratta di un piccolo borgo molto affascinante situato all’inizio della penisola di Pelješac, famosa per la sua massiccia muraglia che la collega a Mali Ston, un tempo le mura proteggevano la Repubblica di Ragusa (ora Dubrovnik) dagli invasori. Oltre alle mura tutta una serie di fortezze proteggevano i punti strategici della cittadina, come ad esempio le saline, che ora sono per lo più un’attrazione turistica ma allora erano un elemento fondamentale per l’economia locale. Mercoledì 29 Giugno Orebic-Korcula 150 Km: Oggi di buon ora percorriamo tutta la penisola di Pelješac (Sabbioncello), circa 60Km che separano Ston da Orebic, questa viene chiamata la strada del vino e non è difficile capirne il perché, nelle colline circostanti si coltiva il Dingac un vitigno autoctono coltivato ad alberello molto prossimo al terreno, la vinificazione con appassimento simile a quella del nostro amarone lo rende molto corposo adatto quindi a carni rosse e formaggi stagionati. A quest’ora le cantine sono ancora chiuse, in un ora giungiamo ad Orebic, lasciamo la macchina in un parcheggio a pagamento nei pressi del porto e prendiamo il primo traghetto disponibile per Korcula. Si deve far attenzione perché non tutti i traghetti diretti a Korcula arrivano nel cuore della città vecchia, noi ci affidiamo ad una compagnia privata, che per pochi spiccioli ci fa attraversare il tratto di mare che ci separa dalla città di Marco Polo. Nei pressi del porticciolo si trova l’ufficio informazioni, dove su una cartina ci tracciano il percorso migliore per i luoghi di nostro interesse. A Korcula l’impronta veneziana emerge da ogni vicoletto, magnifici scorci si aprono sul mare, catturati in una foto dopo l’altra. Entrando in centro dalla magnifica porta di accesso, percorrendo tutto il corso affiancato da strette viuzze e palazzi medioevali si arriva alla cattedrale di S.Marco , poco più avanti sulla destra si arriva alla casa di Marco Polo. La casa è la tipica calamita per turisti, di fatto consiste in una torre accessibile tramite una scala a chiocciola, lungo le pareti della scala alcuni poster raccontano i viaggi e le origini di Marco Polo, il panorama che si gode dalla torre ci ripaga della fatica e del biglietto un po’ salato, una volta arrivati quassù ci piace immaginare che l’orizzonte davanti ai nostri occhi sia stato lo stesso che ha ispirato il mitico esploratore. Per pranzo, attratti dal panorama mozzafiato di una terrazza a picco sul mare, scegliamo di fermarci in uno dei tanti ristorantini (konoba) lungo le mura, nel quale al momento dell’ordine, ci propongono un’orata alla griglia, in realtà ci serviranno un pesce rosso, simile alla triglia quasi immangiabile per quante spine aveva, alla mia richiesta di spiegazioni, il cameriere molto imbarazzato mette su delle scuse senza capo ne coda, io essendo in vacanza preferisco lasciar perdere altrimenti oltre al pranzo mi rovino anche la giornata. Proseguiamo per le vie del centro alla ricerca di un gelato, in Croazia è ottimo quasi dappertutto, nel frattempo il forte maestrale ci fa preoccupare non poco per il viaggio di ritorno, che si rivelerà tranquillo nonostante il forte vento. Approdati a Orebic,prima di tornare in campeggio, mi piacerebbe fermarmi in tutte le cantine che offrono vendita e degustazione di Dingac, il resto della truppa ovviamente non è dello stesso parere, sostiamo in una contina, dove prima della degustazione ci viene spiegato anche il metodo di vinificazione. Il vino più giovane in vendita è del 2007,un irresistibile souvenir di Pelješac. Sulla via del ritorno ci fermiamo anche a Zuljana, un paese 15Km prima di Ston del quale sulle guide si narra della bellezza delle sue 2 baie. Noi per un bagno, in attesa del tramonto, abbiamo scelto la baia più piccola sicuramente più particolare, sembra di essere in un laghetto alpino,di contro è più scomoda da raggiungere quindi molto meno affollata di quella in città. Giovedì 30 Giugno Ston: Lungo le strade, oltre alle Winery e ai classici banchetti ordinati di frutta e verdura in questa zona ci sono molti chioschi che vendono mitili, i più diffusi sono le cozze, seguiti da ostriche, capesante e da una specie locale dalla forma simile alla vongola ma dal sapore decisamente più forte. Oggi abbiamo in programma di rimanere in campeggio quindi di buon mattino mi reco da un allevatore che può offrirmi solo cozze, costano circa 1€ a Kg già pulite e pronte per finire in pentola, mentre le cuciniamo notiamo che tirano fuori molta acqua, quale occasione migliore per buttarci dentro 2 spaghi? Dopo pranzo il cielo inizia ad annuvolarsi, ne approfittiamo per fare un giro a piedi lungo i costoni che circondano la baia scoprendo scorci incantevoli, non pensavamo di essere su una proprietà privata, non avevamo oltrepassato nessun cancello o recinzione, eppure una signora dopo averci chiesto se eravamo suoi Guest? ci ha gentilmente invitato a cambiare aria!!!!! Venerdì 1 Luglio Un salto in Bosnia Erzegovina 250 Km: Oggi nonostante la pioggia e il vento della scorsa notte è una bella giornata, il mare caraibico di Prapratno ci invita a trascorre un’altra giornata in capeggio ma noi abbiamo programmi più ambiziosi, oggi puntiamo verso Mostar, addentrarci in Bosnia ci incuriosisce talmente tanto che quasi non ci accorgiamo che è da quasi 2 ore che siamo in macchina, ci ha annoiato solo un po’ l’attesa alla frontiera di Metkovic, qui i controlli sono più seri, oltre a tutti i documenti controllano il libretto e la carta verde, a qualcuno aprono anche il bagagliaio, continuiamo a risalire la Neretva, questa valle è talmente bella che si fa fatica a tenere d’occhio la strada, boschi di conifere si tuffano nel fiume che a volte nelle sue anse sembra formare dei laghetti, il cielo limpido e il sole alto ci accompagnano a Mostar dove seguendo le indicazioni per la città vecchia riusciamo a parcheggiare a 2 passi dal ponte. Per visitare Mostar utilizziamo una guida molto ben fatta scaricata dal sito del comune di Firenze, partiamo dal ponte storto, una miniatura del ponte vecchio, si dice sia stato edificato come prova tecnica otto anni prima, proseguendo proviamo a visitare la Moschea Hadzi-Kurt ma il Venerdì l’accesso ai visitatori è negato, siamo nel quartiere dove un tempo si lavoravano il cuoio e le pelli, nei pressi della moschea è visitabile l’unico Bagno turco rimasto a Mostar. Sullo sfondo scorgiamo il Ponte vecchio, la maestosità di questo arco in pietra sulla Neretva ci fa arrivare il cuore in gola, le immagini del telegiornale di quando ero ancora un ragazzino, ritornano subito alla mente,e come il risveglio dopo un brutto sogno vedo il ponte e penso, meno male!!!Però il brutto sogno qui è esistito davvero, ogni tanto in un angolo trovi qualche pietra con le bombe piantate e la scritta “Don’t Forget”. Effettivamente è tutto così bello e ricostruito alla perfezione che è facile pensare che da tempo immemore sia sempre stato tutto così. Attraversando il ponte si sente un tifo da stadio,tra le urla riusciamo a comprendere le parole “Bagnare per Dinero”, qui ogni anno nel mese di Luglio si svolgono le gare di tuffi, nate come simbolo di virilità con tuffatori provenienti da tutto il mondo, sono ormai un’ attrazione per i turisti che dopo il tuffo mettono qualche moneta nel cestino del socio del tuffatore che passa a riscuotere. Nelle ore calde della giornata ci sono tuffi in continuazione, si attende solo che il ponte sia gremito in modo da garantire un buon incasso. Subito dopo lo Stari Most ci si immette nel vecchio bazar, una finestra di colori, sapori e profumi di oriente. Sarà per i minareti che ne fanno da sfondo, sarà per le locande che lo compongono,il vecchio Bazar conserva ancora una certa originalità. L’inevitabile globalizzazione dei grandi marchi non stona con le botteghe che, offrono al turista prodotti e manufatti locali come tappeti, tessuti o oggetti ricavati dalla battitura del metallo. La convivenza armoniosa di Cattolici, Ortodossi,Ebrei e Islamici sia tra i turisti che tra i negozianti aggiunge ancora più fascino a questa stradina. La moneta ufficiale è il Marco Bosniaco detto anche Marco convertibile, in passato era agganciato al marco tedesco oggi all’euro di cui ne vale circa metà. Fare acquisti qui è molto divertente e conveniente, ci viene difficile dubitare dell’originalità dei prodotti,forse non tutti sono realizzati in bottega ma comunque non si tratta delle solite cineserie da bancarella, acquistiamo pantofole,abiti, flauti e gioielli . Mi sento davvero a mio agio quando il commerciante, di evidenti origini turche, inizia a mercanteggiare e a decantare i suoi prodotti cercando di tirare l’acqua al suo mulino, io aspettavo solo quello, elogiando la sua arte e i suoi prodotti instauro una divertente trattativa resa ancora più comica dagli intercalari partenopei del turco, la divertente mediazione ha portato i suoi frutti, è ora di pranzo e vogliamo approfittarne per visitare qualche moschea, troviamo una fila di fedeli intenti a lavarsi mani,testa e piedi nella fonte del giardino della moschea, proviamo ad avvicinarci ma niente, è l’ora della preghiera e siamo invitati a ripassare più tardi. Ne approfittiamo per visitare la casa turca, attualmente è adibita ad Hotel di lusso ma conserva ancora gli arredi e l’architettura in stile ottomano. Percorriamo la strada a ritroso catturando con lo sguardo gli incantevoli scorci di Mostar, le botteghe attirano nuovamente l’attenzione delle mie tre donne, anche questa volta non posso dargli torto, prendiamo un mega gelato con 50€/cent e torniamo alla macchina diretti a Medjugorie. Dopo un’oretta di strada di montagna, una deviazione ci conduce al santuario di San Giacomo. Nonostante la nostra fede Cristiana e la particolare devozione che da sempre ci lega alla Madonna, le numerose bancarelle ,i bar e i ristoranti lungo la via principale, ci predispongono più come dei turisti che come pellegrini, entrando in chiesa però l’atmosfera è più pacata, la semplicità di questo edificio permette comunque di raccoglierti in preghiera, nonostante ci sia molta gente non c’è ressa, la confusione della strada sembra appartenere ad un altro mondo. Dietro la chiesa troviamo tutto un parco con un maxi tendone per le funzioni all’aperto, pochi giorni fa hanno festeggiato i trent’anni dalla prima apparizione e l’altare è ancora addobbato. Il parco prosegue con la Via Cirucis che conduce al Cristo Risorto, sullo sfondo c’è il monte Krizevac sul quale svetta una croce. Arrivati al Cristo Risorto rimaniamo affascinati dalla maestosità della statua, la Croce giace a terra e al primo impatto non si vede, da essa si solleva il Cristo risorto lasciandone l’impronta. Al nostro arrivo non c’è molta gente, ne approfittiamo per qualche momento di meditazione, all’improvviso il Cristo inizia a sudare dalla ferita del ginocchio destro una fila ordinata di fedeli si prepara a raccogliere le gocce nei fazzoletti, vado anche io a procurarmi qualche fazzolettino, al mio ritorno trovo molta più gente, l’attesa si fa spasmodica, ognuno è convinto che quella sia l’ultima goccia che esce e la vorrebbe per se, vorrei andarmene, fino a un momento fa qui regnava la pace ora c’è la ressa e mettermi a discutere ai piedi di Nostro Signore è l’ultima cosa che vorrei fare, dopo ore sotto al sole riusciamo anche noi ad asciugare le lacrime, Manuela e le ragazze sono esauste, fortunatamente il parco offre molte panche all’ombra e di fronte la chiesa ci sono 2 fontane per placare la sete. Andando via dal Santuario siamo un po’ turbati, non sappiamo se abbiamo assistito ad un miracolo, forse non eravamo pronti a riceverlo e comunque non ne sapevamo nulla, non ce l’aspettavamo, di fatto la ressa ci ha comunque disgustato. Sulla strada del ritorno incontriamo la deviazione per il monte Podbrdo, detto anche collina delle apparizioni, ormai siamo qua dobbiamo andarci. Sono circa le 17.30 siamo in giro dalle 8 di stamattina, siamo tutti un po’ esausti e affrontare un monte così scosceso non è proprio quello che ci vuole; fortunatamente la salita al monte nonostante le asperità del terreno risulta facile, sembra essere attirati dalla cima, nonostante alcuni passaggi da fare mani e piedi, nessuno avverte la fatica ci sono più di 30° e non si soffre il caldo, si sale in un’atmosfera surreale, si avverte il richiamo della vetta come una spinta che ti aiuta a salire, si incontra gente scalza, invalidi che salgono senza bastoni, bambini che saltano come grilli e anziani stupiti da tanta forza. La statua della Gospa, è così che chiamano qui la Madonna, ci attende a braccia aperte sulla cima del monte, l’emozione è forte, inspiegabile, ci guardiamo non parliamo, è così. Non vorremo scendere mai da quel monte talmente è la sensazione di pace che si respira, sono le 18:30 molti aspettano il sole che gira, a noi sembra al suo posto, come al solito, il velo di foschia ci permette di guardarlo a lungo, senza notare alcun effetto, l’indomani a detta di una guida, ai piedi del monte, dove ci sono le croci blu, sarebbe apparsa la Madonna, questa cosa ci fa strano, ci incuriosisce ci turba, domani non possiamo tornare, a noi comunque è bastato salire sul monte, ci ha appagati, ci ha emozionati, ci ha fatto provare esperienza di una forza che ti attira e che ti aiuta, questa è stata la nostra Gospa, ci torneremo su questo monte di sicuro. Sulla via del ritorno il navigatore ci fa percorrere tutte stradine secondarie, un carro funebre targato Dubrovnik ci ispira di seguirlo, la scelta è stata azzeccata, facciamo dogana in una frontiera secondaria, la guardia al nostro arrivo prima dei documenti ci chiede cosa ci facevamo lì e come ci eravamo arrivati, le mostro il navigatore e con un sorriso ci fa passare, molto probabilmente ci siamo risparmiati un’oretta di fila rispetto alla dogana principale. Sabato 2 Luglio Ston: Siamo a metà vacanza, il programma iniziale a questo punto prevedeva il trasferimento a Molunat per poi sconfinare in Montenegro. Le condizioni meteo però ci fanno cambiare idea, giù il tempo nei prossimi giorni sarà ancora inclemente, per fare un po’ di mare decidiamo che l’indomani saremo partiti alla volta di Trogir, nel frattempo era una settimana che tutte le mattine vedevo i pescherecci attraccare al porticciolo di Prapratno, scaricare poi ripartire. Incuriosito e speranzoso di acquistare un po’ di pesce vado al porto con la bici, non c’è nessun banco di vendita, ci sono solo furgoncini che caricano le cassette di acciughe dalle barche, assisto per un po’ da lontano e in un momento di pausa mi avvicino ad un ragazzo e chiedo se posso comprarle, lui mi chiede: Quante casse te ne occorrono? Come… quante casse ? penso io, gli spiego che ne vorrei un assaggio per me e la mia famiglia. Il ragazzo torna dalla stiva con una busta di acciughe e una contenente 4 tonni, mi chiede 50Kuna circa 7€ davvero nulla per 2 buste di pesce . Domenica 3 Luglio Ston – Trogir 210 Km : La pioggia di ieri pomeriggio non ci ha permesso di prepararci a dovere alla partenza ma fortunatamente oggi è una bella giornata, chiuso il caravanstore e messo via tavolo e sedie alle 9 siamo già un strada, lasciamo un posto paradisiaco con l’incertezza di cosa troveremo a Trogir, sappiamo che il viaggio sarà lungo ed essendo domenica la Magistrala sarà molto trafficata. La Magistrala è uno dei pochi posti al mondo in cui sei contento quando sei fermo in fila, essa ad ogni curva ti regala un panorama da cartolina, ogni tanto preferiamo addirittura fermarci in qualche piazzola per fare le foto e ammirare con calma il paesaggio. Arriviamo a Trogir verso le 13, per raggiungere il Kamp Rozac si devono attraversare tutti e 2 i ponti che collegano Trogir alla terra ferma e all’isola di Ciovo, l’ultimo tratto di strada è in salita, con molte curve strette nelle quali devi fare i conti con chi viene dalla parte opposta, se incroci un autobus o un mezzo largo come o più di te sono dolori, noi armati di calma, pazienza e un pizzico di fortuna riusciamo ad accostarci quando opportuno, e ricevendo la precedenza proprio quando serviva arriviamo al campeggio. Visto da internet il Rozac sembra enorme, dal vivo è molto più piccolo, inoltre è pieno come un uovo. Alla reception ci comunicano che essendo noi senza prenotazione possiamo accostarci nel parcheggio e farci un giro nel campeggio alla ricerca di una piazzola, ne troviamo più di una ma secondo loro sono già tutte prenotate, le altre sono molto assolate oppure così strette da non permetterci di aprire neanche le finestre, la stanchezza si fa sentire, il caldo pure, Manu vorrebbe andar via, le figlie invece che nel frattempo hanno già adocchiato la spiaggia, il bar, l’ animazione i e servizi vogliono rimanere. Mi accorgo che il parcheggio dove ci siamo appoggiati, ha le colonnine e c’è pure un bel pino che potrebbe garantirci l’ombra ad ora di pranzo, chiedo in reception se quel posto potrebbe eventualmente essere la nostra piazzola almeno per questa notte e poi domani si vedrà. E’ ora di pranzo, il Booking Manager non c’è ma comunque fino al suo rientro possiamo stare, siamo incerti se sistemarci o meno, lasciamo tutto così e andiamo a mare, qui non c’è la sabbia caraibica di Ston, c’è il brecciolino che comunque non da fastidio l’acqua è altrettanto limpida e calda rispetto al sud. La penisoletta del campeggio da un lato affaccia sulla cittadina di Okrug, questa è la zona più frequentata, la spiaggia in ghiaia qui è facilmente accessibile, c’è il bar, i giochi per i bambini e l’animazione. L’altro lato invece è più selvaggio sono tutti scogli e ci sono piazzole per tende a picco sul mare. Dopo il pomeriggio passato in spiaggia, la receptionist ci comunica che volendo possiamo rimanere lì quanto vogliamo, considerando che in fin dei conti il posto ormai ci piace, la piazzola alla fine è la più ampia del campeggio, ha l’ombra quasi tutto il giorno, e addirittura la vista mare………… tiriamo fuori tavolo e sedie e per cena ordiniamo 4 pizze al ristorante del campeggio, convinti ormai che in Croazia si riuscisse quasi ovunque a mangiare una buona pizza, siamo costretti a ricrederci, occorrerà una bella passeggiata di 6 Km fino a Trogir e ritorno per digerirla. Da Lunedì 4 a Giovedì 7 Luglio Trogir Camp Rozac: Lo stanzialismo si è impossessato di noi, abbiamo trascorso 4 giorni al mare in completo relax, le bambine giocano in gruppo con le loro compagne finalmente italiane, hanno incontrato una loro amichetta conosciuta per un solo giorno a Ston, la temperatura dell’acqua gradevole e le belle giornate ci fanno uscire dal campeggio solo per la spesa. Di sera ci rechiamo a Trogir per un gelato e per un po’ di movida. La banchina del porto viene illuminata a giorno dalle luci degli yacht e dalle navi da minicrociera che ogni giorno fanno tappa in un posto diverso, lungo la passeggiata artisti di strada attirano la curiosità dei passanti, esaudiamo il desiderio di Letizia di farsi fare un ritratto, l’artista è un ragazzo come noi si chiama Vincenzo e ha studiato, vissuto e lavorato in Italia per 13 anni. Dall’altro lato della banchina, sotto le mura della città, non è facile trovare un varco tra i tavoli per accedere nel centro di Trogir. Decidiamo di dedicare alla visita della città, un intero pomeriggio, lo stile veneziano è inconfondibile, il campanile della cattedrale nella sua imponenza è ben visibile da ogni punto dell’isoletta, il tessuto urbano è perfettamente conservato e percorrendo le strette viuzze si incontrano architetture di grande valore. Gli edifici di maggior interesse, si affacciano tutti sulla piazza principale ad eccezione del Castel Camerlengo. Nella piazza stanno tenendo un concerto Jazz e tra poco ci sarà un esibizione di Majorette, il borgo insomma sprizza vitalità da tutti i pori, la gente è allegra e molto cordiale, a ora di cena percorrendo una delle tante viuzze veniamo attratti dal buon profumo che esce dalla cucina del ristorante del Capo, un localino dagli arredi molto particolari che si rivelerà una scelta molto azzeccata. La cena soddisfa appieno i nostri desideri, riusciamo a mangiare dei buoni piatti locali spendendo circa 50€ in 4 . Verso le 23 un autobus di linea dal centro di Trogir ci riporterà in campeggio. Venerdì 8 Luglio Trogir-Spalato-Loreto 80Km: Memori della stupenda passeggiata nel centro storico di Spalato dello scorso anno, dopo aver salutato una splendida coppia di Varese che ci ha tenuto compagnia nel nostro soggiorno a Trogir, verso le 11 lasciamo il campeggio, percorriamo stavolta in discesa la chicane verso il paese, mentre cerchiamo di divincolarci fra auto e mezzi pesanti si avvicina uno, che cercando di pubblicizzare il suo ristorante rimedia un bel vaf…. da parte mia e degli altri autisti coinvolti. In circa mezz’ora siamo al porto di Split convinti come lo scorso anno, di lasciare auto e roulotte sul molo della Snav e potercene andare a zonzo. Non è stato così, purtroppo il molo è occupato da un’enorme nave da crociera quindi non possiamo entrare prima del check-in, nei paraggi non ci sono parcheggi, percorriamo tutto il porto fino ad avere il mare su 3 lati, sganciamo giriamo e aspettiamo le 3 del pomeriggio fortunatamente all’ombra di un deposito merci, siamo un po’ amareggiati per la mancata gitarella a Spalato ma tiriamo fuori tavolo e sedie e pranziamo. Nonostante i 42° all’ombra si sta bene e le 15 arrivano in fretta. Verso le 17 il Catamarano Croazia Jet ci riporta in Italia. Giunti in serata ad Ancona dopo un viaggio molto tranquillo facciamo sosta a Loreto, nonostante l’ora tarda il caldo è insopportabile, l’umidità al 100% e la roulotte dopo 6 ore nella stiva è un forno. Sabato 9 Luglio Loreto – Porto Recanati - Avezzano 250 Km: La messa nella Santa casa di Loreto è un appuntamento a cui non rinunciamo, le messe ci sono a tutte le ore e noi scegliamo quella delle 10, dopo la messa non ci sembra il caso di metterci in viaggio, con questo caldo preferiamo una giornata di mare a Porto Recanati, verso sera torniamo a casa, le vacanze sono finite….. Conclusioni:La Croazia è riuscita a sorprenderci anche quest’anno, la regione di Dubrovnik ci ha offerto scenari completamente diversi da quelli dello scorso anno, qui in alcuni posti è ancora possibile respirare un po’ di genuinità che più si sale e più scompare. La Bosnia ci ha incantato con la sua gente e i suoi panorami, molto più disposta al turismo di quanto pensassimo probabilmente, merita un viaggio a se. Non abbiamo visto il Montenegro ma è un po’ la scusa che vogliamo avere per fare ancora un viaggio dall’altra parte dell’Adriatico. Magari la prossima volta ci torneremo in barca fermandoci nelle isole che non abbiamo ancora visitato. Grazie a Manuela, a Giorgia e a Letizia per la buona e a volte chiassosa compagnia, sperando di riavervi presto a bordo vi auguro buona fortuna …………A n t o n i o.