Viaggio in Croazia nella regione di Dubrovnik con una puntatina in
Bosnia Erzegovina e qualche giorno di relax a Trogir.
da Venerdì 24 Giugno a Sabato 9 Luglio 2011
Equipaggio: Antonio,Manuela,Giorgia e Letizia
Fiat multipla 1.9 JTD e Knaus Südwind 450 FU
Dopo il successo della vacanza in Croazia la scorsa estate, quest’anno appena
dopo le festività natalizie iniziamo seriamente a pensare di tornare ancora
dall’altra parte dell’Adriatico, lo scorso anno siamo stati a Biograd vicino Zara e
da lì abbiamo visitato tutti i parchi, le isole e le cittadine della Dalmazia,
quest’anno abbiamo in mente di visitare il Sud percorrendo quelle che furono le
rotte di capitani di un tempo, per poi spingerci fino in Montenegro e sulla via
del ritorno visitare la Bosnia Erzegovina. Così a Febbraio prenotiamo il
traghetto Ancona-Spalato e ritorno con Snav spendiamo 526€ comprensivi di
assicurazione, il prezzo è molto più alto di quello pagato lo scorso anno ma il
caro gasolio e le sole due settimane a disposizione ci fanno comunque
scegliere la traversata in nave rispetto ai 2500Km a/r del giro via terra.
Venerdì 24 Giugno Avezzano-Loreto 250 Km:Partiamo da Avezzano verso
le 17, dopo il lavoro, la roulotte e la macchina sono pronte, da noi è una bella
giornata anche se un po’ ventilata, il viaggio è tranquillo nonostante sulla
corsia opposta, ci siano molte code e rallentamenti. Passiamo la notte presso l’
Area camper di Loreto, ormai siamo affezionati a questo posto, è molto
comodo da raggiungere e poi lì vicino c’è il buon ristorante Euthimya. Giusto il
tempo di arrivare, sganciare e siamo già a tavola, dopo cena 2 passi in centro
per un gelato e poi a nanna l’indomani ci attende un bel viaggetto.
Sabato 25 Giugno Loreto – Split - Ston 250 Km: Dopo una buona
colazione nel bar situato sopra l’area di sosta, raggiungiamo Ancona, la
viabilità dall’autostrada al porto è quasi ultimata, il piazzale della biglietteria è
pieno di persone sdraiate a terra, che attendono i traghetti verso Grecia e
Albania, non è facile trovare un parcheggio ma dopo qualche giro ci riusciamo.
Dopo il check-in ci dirigiamo al molo, facciamo dogana e tutti tranne me
salgono in nave. Io salirò per ultimo, infatti le caravan sono le ultime ad
imbarcarsi, l’imbarco avviene marcia avanti, poi una volta a bordo si sgancia e
si gira per scendere nuovamente marcia avanti. Usciti dal porto il maestrale si
fa sentire parecchio, facendo 2 chiacchiere con il comandante mi dice che una
volta arrivati a Split, molto probabilmente non riuscirò a fare molta strada
verso sud perché di la c’è molto vento e su alcuni tratti della Magistrala
potrebbero impedire il transito alle caravan, fa niente penso tra me e me, la
costa è piena di camping, se non mi fanno proseguire mi fermo e proseguirò
domani.
La traversata continua in balia delle onde, però avvicinandoci alle coste
fortunatamente la situazione migliora. L’arcipelago delle Kornati sulla nostra
sinistra è facilmente riconoscibile, mentre all’orizzonte svettano i palazzi di
Spalato, siamo arrivati un po’ sbattutelli ma decidiamo comunque di fare un
po’ di strada verso sud, è Sabato e la Magistrala è un pò trafficata
fortunatamente il traffico punta a nord e il maestrale sembra essersi calmato.
Per arrivare a Ston, 180Km a sud di
attraversiamo tutta la riviera di Makarska
dalla Bosnia con delle pratiche doganali
abbastanza cotti siamo al Kamp Prapratno
po’ brezza molto piacevole.
Split impieghiamo circa 3 ore,
e dopo Ploce entriamo e usciamo
molto semplici. Per ora di cena
Il viaggio è andato bene qui c’è un
Domenica 26 Giugno Ston : Il campeggio di Prapatno è proprio come ce lo
aveva descritto l’amico Kozan in un suo diario, si tratta di un’insenatura a 3
Km dall’abitato di Ston, ai piedi della quale cresce un uliveto che termina su
una delle più belle baie mai viste in Croazia. L’unica della costa continentale
con sabbia finissima e colori caraibici, in una posizione che nei giorni a seguire
ci permetterà di appagare la nostra voglia di scoprire quei posti.
La Domenica la trascorriamo al mare, e cambiando ben 3 piazzole, la prima ci
aveva procurato una notte insonne a causa dei rami che sbattevano sul tetto,
la seconda ad ora di pranzo trasformava la caravan in una sauna , la terza con
vista mare e ombra a 360° sarà quella definitiva. Fortunatamente qui ognuno
può mettersi come e dove vuole, c’è moltissimo spazio libero, nonostante in
campeggio ci sia molta gente, si sta veramente bene, la struttura è semplice
ma molto curata e pulita, i servizi forniscono acqua, sapone, carta igienica e
asciugamani, c’è il market e un buon ristorante. La spiaggia pubblica è
mantenuta dal campeggio e dal gestore del bar, per accedervi però si deve
uscire dal campeggio. Purtroppo a volte ai bordi della spiaggia, sono costretti a
passare in macchina alcuni villeggianti degli appartamenti vicini al campeggio,
questa se vogliamo, è l’unica nota negativa di questo posto.
Lunedì 27 Luglio Ston – Dubrovnik 130Km: Dopo la mattinata passata in
spiaggia decidiamo di visitare Dubrovnik,le varie guide in nostro possesso ci
consigliano il tramonto, come orario migliore per fare il giro delle mura quindi
dopo aver parcheggiato, raggiungiamo il centro e in attesa del tramonto
giriamo per i vicoletti e le scalinate situate ai lati dello Stradun, il corso
principale della città vecchia, che dal porto divide in 2 il borgo fortificato.
E’ luogo comune qui,sentir paragonare Dubrovnik a Venezia, noi non siamo
riusciti a trovare molte affinità, ci viene più facile avvicinarla alle fortezze
pugliesi come Otranto o Gallipoli, in piccolo ovviamente, che non a Venezia, la
bellezza di Dubrovnik consta nella maestosità delle costruzioni in pietra
calcarea, così bianca e addirittura lucente. A volte sulle strade levigate dai
viandanti, la lucentezza della pietra riflette le facciate dei palazzi così come
avviene lungo i canali, questo effetto con un po’ di fantasia potrebbe
accomunarla con il capoluogo della laguna veneta.
Sono quasi le 19 quando facciamo il
biglietto per l’ingresso alle mura, non è
facile trovare la biglietteria, in pratica le
mura hanno diversi accessi obbligati, dai
quali si può solo entrare, durante il
percorso si incontrano 2 biglietterie, se
hai già pagato passi, altrimenti fai il
biglietto e puoi proseguire,10€ a persona
per una passeggiata di circa 3Km tra
torri e bastioni che si percorrono in
un’ora .In molti la definiscono la seconda
passeggiata più bella la mondo, dopo il
monte Glencoe in Scozia, non so se sia
vero comunque vale proprio la pena, il
luogo è molto romantico specie se hai la
possibilità di passeggiarci in compagnia
della tua dolce metà, magari senza figlie
che cercano di affacciarsi da ogni
bastione!!! Da quassù riesci ad avere un
idea della pianta della città vecchia e
purtroppo anche di quanto sia stata
danneggiata dagli ultimi bombardamenti,
fa uno strano effetto il puzzle composto
da terrazzi di ristoranti apparecchiati in
grande stile, campi da basket, palazzi
finemente ricostruiti e altri ancora in
cumuli di macerie, lasciate lì a ricordare che fino a qualche anno fa lì si viveva
sotto le bombe.
La
ricostruzione
è
davvero notevole ed è
stata celere, alcune
foto appese in città ne
testimoniano le varie
fasi, a nostro parere
l’unica nota stonata
sono i coppi sui tetti
delle
case,
troppo
nuovi e lucidi rispetto
a quelli originali. Scesi
dalle mura è ormai ora
di cena, le ragazze
vengono stregate dal
profumo di pizza sulla
piazza principale, può
sembrare strano ma qui mangeremo la pizza più buona di tutta la vacanza .
Alla sera lo Stradun è stracolmo di gente tra il vociare dello struscio non è
difficile ascoltare discorsi in italiano, un gelataio croato ci chiede come vanno le
cose in Italia e inizia a ironizzare sul Bunga Bunga.
Dopo cena tornando alla
macchina, troviamo una multa sul vetro, a causa del parcometro scaduto da
un quarto d’ora, poco male poteva andare peggio, l’indomani aiutato dalla
receptionist del campeggio riesco a tradurre le istruzioni in croato e a
compilare il bollettino per il pagamento.
Martedì 28 Giugno gita a Ston e visita delle mura e delle Saline: Di
buon ora mi reco all’ufficio postale per sistemare la multa, e ne approfitto
per fare un giro a Ston. Si tratta di
un piccolo borgo molto affascinante
situato all’inizio della penisola di
Pelješac,
famosa
per
la
sua
massiccia muraglia che la collega a
Mali Ston, un tempo le mura
proteggevano la Repubblica di
Ragusa
(ora
Dubrovnik)
dagli
invasori. Oltre alle mura tutta una
serie di fortezze proteggevano i
punti strategici della cittadina, come
ad esempio le saline, che ora sono per lo più un’attrazione turistica ma allora
erano un elemento fondamentale per l’economia locale.
Mercoledì 29 Giugno Orebic-Korcula 150 Km: Oggi di buon ora
percorriamo tutta la penisola di Pelješac (Sabbioncello), circa 60Km che
separano Ston da Orebic, questa viene chiamata la strada del vino e non è
difficile capirne il perché, nelle colline circostanti si coltiva il Dingac un vitigno
autoctono coltivato ad alberello molto prossimo al terreno, la vinificazione con
appassimento simile a quella del nostro amarone lo rende molto corposo
adatto quindi a carni rosse e formaggi stagionati. A quest’ora le cantine sono
ancora chiuse, in un ora giungiamo ad Orebic, lasciamo la macchina in un
parcheggio a pagamento nei pressi del porto e prendiamo il primo traghetto
disponibile per Korcula.
Si deve far attenzione perché non tutti i traghetti diretti a Korcula arrivano nel
cuore della città vecchia, noi ci affidiamo ad una compagnia privata, che per
pochi
spiccioli
ci
fa
attraversare il tratto
di
mare che ci separa dalla
città di Marco Polo. Nei
pressi del porticciolo si
trova l’ufficio informazioni,
dove su una cartina ci
tracciano il
percorso
migliore per i luoghi di
nostro interesse. A Korcula
l’impronta
veneziana
emerge da ogni vicoletto,
magnifici scorci si aprono
sul mare, catturati in una
foto dopo l’altra.
Entrando in centro dalla magnifica porta di accesso, percorrendo tutto il corso
affiancato da strette viuzze e palazzi medioevali si arriva alla cattedrale di
S.Marco , poco più avanti sulla destra si arriva alla casa di Marco Polo.
La casa è la tipica calamita per turisti, di fatto consiste in una torre accessibile
tramite una scala a chiocciola, lungo le pareti della scala alcuni poster
raccontano i viaggi e le origini di Marco Polo, il panorama che si gode dalla
torre ci ripaga della fatica e del biglietto un po’ salato, una volta arrivati quassù
ci piace immaginare che l’orizzonte davanti ai nostri occhi sia stato lo stesso
che ha ispirato il mitico esploratore.
Per pranzo, attratti dal panorama mozzafiato di una terrazza a picco sul mare,
scegliamo di fermarci in uno dei tanti ristorantini (konoba) lungo le mura, nel
quale al momento dell’ordine, ci propongono un’orata alla griglia, in realtà ci
serviranno un pesce rosso, simile alla triglia quasi immangiabile per quante
spine aveva, alla mia richiesta di spiegazioni, il cameriere molto imbarazzato
mette su delle scuse senza capo ne coda, io essendo in vacanza preferisco
lasciar perdere altrimenti oltre al pranzo mi rovino anche la giornata.
Proseguiamo per le vie del centro alla ricerca di un gelato, in Croazia è ottimo
quasi dappertutto, nel frattempo il forte maestrale ci fa preoccupare non poco
per il viaggio di ritorno, che si rivelerà tranquillo nonostante il forte vento.
Approdati a Orebic,prima di tornare in campeggio, mi piacerebbe fermarmi in
tutte le cantine che offrono vendita e degustazione di Dingac, il resto della
truppa ovviamente non è dello stesso parere, sostiamo in una contina, dove
prima della degustazione ci viene spiegato anche il metodo di vinificazione. Il
vino più giovane in vendita è del 2007,un irresistibile souvenir di Pelješac.
Sulla via del ritorno ci fermiamo anche a Zuljana, un paese 15Km prima di
Ston del quale sulle guide si narra della bellezza delle sue 2 baie. Noi per un
bagno, in attesa del tramonto, abbiamo scelto la baia più piccola sicuramente
più particolare, sembra di essere in un laghetto alpino,di contro è più scomoda
da raggiungere quindi molto meno affollata di quella in città.
Giovedì 30 Giugno Ston: Lungo le strade, oltre alle Winery e ai classici
banchetti ordinati di frutta e verdura in questa zona ci sono molti chioschi che
vendono mitili, i più diffusi sono le cozze, seguiti da ostriche, capesante e da
una specie locale dalla forma simile alla vongola ma dal sapore decisamente
più forte. Oggi abbiamo in programma di rimanere in campeggio quindi di buon
mattino mi reco da un allevatore che può offrirmi solo cozze, costano circa 1€
a Kg già pulite e pronte per finire in pentola, mentre le cuciniamo notiamo che
tirano fuori molta acqua, quale occasione migliore per buttarci dentro 2 spaghi?
Dopo pranzo il cielo inizia ad
annuvolarsi, ne approfittiamo
per fare un giro a piedi lungo i
costoni che circondano la baia
scoprendo scorci incantevoli,
non pensavamo di essere su
una proprietà privata, non
avevamo oltrepassato nessun
cancello o recinzione, eppure
una signora dopo averci chiesto
se eravamo suoi Guest? ci ha
gentilmente invitato a cambiare
aria!!!!!
Venerdì 1 Luglio
Un salto in Bosnia Erzegovina 250 Km: Oggi
nonostante la pioggia e il vento della scorsa notte è una bella giornata, il mare
caraibico di Prapratno ci invita a trascorre un’altra giornata in capeggio ma noi
abbiamo programmi più ambiziosi, oggi puntiamo verso Mostar, addentrarci in
Bosnia ci incuriosisce talmente tanto che quasi non ci accorgiamo che è da
quasi 2 ore che siamo in macchina, ci ha annoiato solo un po’ l’attesa alla
frontiera di Metkovic, qui i controlli sono più seri, oltre a tutti i documenti
controllano il libretto e la carta verde, a qualcuno aprono anche il bagagliaio,
continuiamo a risalire la Neretva, questa valle è talmente bella che si fa fatica
a tenere d’occhio la strada, boschi di conifere si tuffano nel fiume che a volte
nelle sue anse sembra formare dei laghetti, il cielo limpido e il sole alto ci
accompagnano a Mostar dove seguendo le indicazioni per la città vecchia
riusciamo a parcheggiare a 2 passi dal ponte.
Per visitare Mostar utilizziamo una guida molto ben fatta scaricata dal sito del
comune di Firenze, partiamo dal ponte storto, una miniatura del ponte vecchio,
si dice sia stato edificato come prova tecnica otto anni prima, proseguendo
proviamo a visitare la Moschea Hadzi-Kurt ma il Venerdì l’accesso ai visitatori
è negato, siamo nel quartiere dove un tempo si lavoravano il cuoio e le pelli,
nei pressi della moschea è visitabile l’unico Bagno turco rimasto a Mostar.
Sullo sfondo scorgiamo il Ponte vecchio, la maestosità di questo arco in pietra
sulla Neretva ci fa arrivare il cuore in gola, le immagini del telegiornale di
quando ero ancora un ragazzino, ritornano subito alla mente,e come il risveglio
dopo un brutto sogno vedo il ponte e penso, meno male!!!Però il brutto sogno
qui è esistito davvero, ogni tanto in un angolo trovi qualche pietra con le
bombe piantate e la scritta “Don’t Forget”. Effettivamente è tutto così bello e
ricostruito alla perfezione che è facile pensare che da tempo immemore sia
sempre stato tutto così. Attraversando il ponte si sente un tifo da stadio,tra le
urla riusciamo a comprendere le parole “Bagnare per Dinero”, qui ogni anno
nel mese di Luglio si svolgono le gare di tuffi, nate come simbolo di virilità con
tuffatori provenienti da tutto il mondo, sono ormai un’ attrazione per i turisti
che dopo il tuffo mettono qualche moneta nel cestino del socio del tuffatore
che passa a riscuotere.
Nelle ore calde
della giornata
ci sono tuffi in
continuazione,
si attende solo
che il ponte
sia gremito in
modo
da
garantire
un
buon incasso.
Subito dopo lo
Stari Most ci si
immette
nel
vecchio bazar,
una finestra di
colori, sapori e
profumi
di
oriente.
Sarà per i minareti che ne fanno da
sfondo, sarà per le locande che lo
compongono,il vecchio Bazar conserva
ancora una certa originalità.
L’inevitabile globalizzazione dei grandi
marchi non stona con le botteghe che,
offrono al turista prodotti e manufatti
locali come tappeti, tessuti o oggetti
ricavati dalla battitura del metallo. La
convivenza armoniosa di Cattolici,
Ortodossi,Ebrei e Islamici sia tra i
turisti che tra i negozianti aggiunge
ancora più fascino a questa stradina.
La moneta ufficiale è il Marco
Bosniaco
detto
anche
Marco
convertibile, in passato era agganciato
al marco tedesco oggi all’euro di cui
ne vale circa metà.
Fare acquisti qui è molto divertente e
conveniente, ci viene difficile dubitare
dell’originalità dei prodotti,forse non
tutti sono realizzati in bottega ma
comunque non si tratta delle solite
cineserie da bancarella, acquistiamo
pantofole,abiti, flauti e gioielli .
Mi sento davvero a mio agio quando il
commerciante, di evidenti origini
turche, inizia a mercanteggiare e a
decantare i suoi prodotti cercando di
tirare l’acqua al suo mulino, io
aspettavo solo quello, elogiando la sua
arte e i suoi prodotti instauro una
divertente trattativa resa ancora più
comica dagli intercalari partenopei del
turco, la divertente mediazione ha
portato i suoi frutti, è ora di pranzo e
vogliamo approfittarne per visitare
qualche moschea, troviamo una fila di
fedeli intenti a lavarsi mani,testa e
piedi nella fonte del giardino della
moschea, proviamo ad avvicinarci ma
niente, è l’ora della preghiera e siamo
invitati a ripassare più tardi.
Ne
approfittiamo per visitare la casa turca,
attualmente è adibita ad Hotel di lusso
ma conserva ancora gli arredi e
l’architettura in stile ottomano.
Percorriamo la strada a ritroso catturando con lo sguardo gli incantevoli scorci
di Mostar, le botteghe attirano nuovamente l’attenzione delle mie tre donne,
anche questa volta non posso dargli torto, prendiamo un mega gelato con
50€/cent e torniamo alla macchina diretti a Medjugorie. Dopo un’oretta di
strada di montagna, una deviazione ci conduce al santuario di San Giacomo.
Nonostante la nostra fede Cristiana e la
particolare devozione che da sempre ci lega
alla Madonna, le numerose bancarelle ,i bar
e i ristoranti lungo la via principale, ci
predispongono
più come dei turisti che
come pellegrini, entrando in chiesa però
l’atmosfera è più pacata, la semplicità di
questo edificio permette comunque di
raccoglierti in preghiera, nonostante ci sia
molta gente non c’è ressa, la confusione
della strada sembra appartenere ad un altro
mondo. Dietro la chiesa troviamo tutto un
parco con un maxi tendone per le funzioni
all’aperto, pochi giorni fa hanno festeggiato i
trent’anni dalla prima apparizione e l’altare
è ancora addobbato. Il parco prosegue con
la Via Cirucis che conduce al Cristo Risorto,
sullo sfondo c’è il monte Krizevac sul quale
svetta una croce. Arrivati al Cristo Risorto
rimaniamo affascinati dalla maestosità della
statua, la Croce giace a terra e al primo
impatto non si vede, da essa si solleva il
Cristo risorto lasciandone l’impronta.
Al nostro arrivo non c’è molta gente,
ne
approfittiamo
per
qualche
momento
di
meditazione,
all’improvviso il Cristo inizia a sudare
dalla ferita del ginocchio destro una
fila ordinata di fedeli si prepara a
raccogliere le gocce nei fazzoletti,
vado anche io a procurarmi qualche
fazzolettino, al mio ritorno trovo
molta più gente, l’attesa si fa
spasmodica, ognuno è convinto che
quella sia l’ultima goccia che esce e
la
vorrebbe
per
se,
vorrei
andarmene, fino a un momento fa
qui regnava la pace ora c’è la ressa
e mettermi a discutere ai piedi di
Nostro Signore è l’ultima cosa che
vorrei fare, dopo ore sotto al sole
riusciamo anche noi ad asciugare le
lacrime, Manuela e le ragazze sono
esauste, fortunatamente il parco
offre molte panche all’ombra e di
fronte la chiesa ci sono 2 fontane
per placare la sete.
Andando via dal Santuario siamo un po’ turbati, non sappiamo se abbiamo
assistito ad un miracolo, forse non eravamo pronti a riceverlo e comunque non
ne sapevamo nulla, non ce l’aspettavamo, di fatto la ressa ci ha comunque
disgustato. Sulla strada del ritorno incontriamo la deviazione per il monte
Podbrdo, detto anche collina delle apparizioni, ormai siamo qua dobbiamo
andarci. Sono circa le 17.30 siamo in giro dalle 8 di stamattina, siamo tutti un
po’ esausti e affrontare un monte così scosceso non è proprio quello che ci
vuole; fortunatamente la salita al monte nonostante le asperità del terreno
risulta facile, sembra essere attirati dalla cima, nonostante alcuni passaggi da
fare mani e piedi, nessuno avverte la fatica ci sono più di 30° e non si soffre il
caldo, si sale in un’atmosfera surreale, si avverte il richiamo della vetta come
una spinta che ti aiuta a salire, si incontra gente scalza, invalidi che salgono
senza bastoni, bambini che saltano come grilli e anziani stupiti da tanta forza.
La statua della Gospa, è così che chiamano qui la Madonna, ci attende a
braccia aperte sulla cima del monte, l’emozione è forte, inspiegabile, ci
guardiamo non parliamo, è così. Non vorremo scendere mai da quel monte
talmente è la sensazione di pace che si respira, sono le 18:30 molti aspettano
il sole che gira, a noi sembra al suo posto, come al solito, il velo di foschia ci
permette di guardarlo a lungo, senza notare alcun effetto, l’indomani a detta di
una guida, ai piedi del monte, dove ci sono le croci blu, sarebbe apparsa la
Madonna, questa cosa ci fa strano, ci incuriosisce ci turba, domani non
possiamo tornare, a noi comunque è bastato salire sul monte, ci ha appagati,
ci ha emozionati, ci ha fatto provare esperienza di una forza che ti attira e che
ti aiuta, questa è stata la nostra Gospa, ci torneremo su questo monte di sicuro.
Sulla via del ritorno il navigatore ci fa percorrere tutte stradine secondarie, un
carro funebre targato Dubrovnik ci ispira di seguirlo, la scelta è stata azzeccata,
facciamo dogana in una frontiera secondaria, la guardia al nostro arrivo prima
dei documenti ci chiede cosa ci facevamo lì e come ci eravamo arrivati, le
mostro il navigatore e con un sorriso ci fa passare, molto probabilmente ci
siamo risparmiati un’oretta di fila rispetto alla dogana principale.
Sabato 2 Luglio Ston: Siamo a metà vacanza, il programma iniziale a questo
punto prevedeva il trasferimento a Molunat per poi sconfinare in Montenegro.
Le condizioni meteo però ci fanno cambiare idea, giù il tempo nei prossimi
giorni sarà ancora inclemente, per fare un po’ di mare decidiamo che
l’indomani saremo partiti alla volta di Trogir, nel frattempo era una settimana
che tutte le mattine vedevo i pescherecci attraccare al porticciolo di Prapratno,
scaricare poi ripartire. Incuriosito e speranzoso di acquistare un po’ di pesce
vado al porto con la bici, non c’è nessun banco di vendita, ci sono solo
furgoncini che caricano le cassette di acciughe dalle barche, assisto per un po’
da lontano e in un momento di pausa mi avvicino ad un ragazzo e chiedo se
posso comprarle, lui mi chiede: Quante casse te ne occorrono? Come…
quante casse ? penso io, gli spiego che ne vorrei un assaggio per me e la mia
famiglia. Il ragazzo torna dalla stiva con una busta di acciughe e una
contenente 4 tonni, mi chiede 50Kuna circa 7€ davvero nulla per 2 buste di
pesce .
Domenica 3 Luglio Ston – Trogir 210 Km : La pioggia di ieri pomeriggio
non ci ha permesso di prepararci a dovere alla partenza ma fortunatamente
oggi è una bella giornata, chiuso il caravanstore e messo via tavolo e sedie alle
9 siamo già un strada, lasciamo un posto paradisiaco con l’incertezza di cosa
troveremo a Trogir, sappiamo che il viaggio sarà lungo ed essendo domenica la
Magistrala sarà molto trafficata. La Magistrala è uno dei pochi posti al mondo
in cui sei contento quando sei fermo in fila, essa ad ogni curva ti regala un
panorama da cartolina, ogni tanto preferiamo addirittura fermarci in qualche
piazzola per fare le foto e ammirare con calma il paesaggio.
Arriviamo a Trogir verso le 13, per raggiungere il Kamp Rozac si devono
attraversare tutti e 2 i ponti che collegano Trogir alla terra ferma e all’isola di
Ciovo, l’ultimo tratto di strada è in salita, con molte curve strette nelle quali
devi fare i conti con chi viene dalla parte opposta, se incroci un autobus o un
mezzo largo come o più di te sono dolori, noi armati di calma, pazienza e un
pizzico di fortuna riusciamo ad accostarci quando opportuno, e ricevendo la
precedenza proprio quando serviva arriviamo al campeggio. Visto da internet il
Rozac sembra enorme, dal vivo è molto più piccolo, inoltre è pieno come un
uovo. Alla reception ci comunicano che essendo noi senza prenotazione
possiamo accostarci nel parcheggio e farci un giro nel campeggio alla ricerca di
una piazzola, ne troviamo più di una ma secondo loro sono già tutte prenotate,
le altre sono molto assolate oppure così strette da non permetterci di aprire
neanche le finestre, la stanchezza si fa sentire, il caldo pure, Manu vorrebbe
andar via, le figlie invece che nel frattempo hanno già adocchiato la spiaggia, il
bar, l’ animazione i e servizi vogliono rimanere. Mi accorgo che il parcheggio
dove ci siamo appoggiati, ha le colonnine e c’è pure un bel pino che potrebbe
garantirci l’ombra ad ora di pranzo, chiedo in reception se quel posto potrebbe
eventualmente essere la nostra piazzola almeno per questa notte e poi domani
si vedrà. E’ ora di pranzo, il Booking Manager non c’è ma comunque fino al suo
rientro possiamo stare, siamo incerti se sistemarci o meno, lasciamo tutto così
e andiamo a mare, qui non c’è la sabbia caraibica di Ston, c’è il brecciolino che
comunque non da fastidio l’acqua è altrettanto limpida e calda rispetto al sud.
La penisoletta del campeggio da un lato affaccia sulla cittadina di Okrug,
questa è la zona più frequentata, la spiaggia in ghiaia qui è facilmente
accessibile, c’è il bar, i giochi per i bambini e l’animazione. L’altro lato invece è
più selvaggio sono tutti scogli e ci sono piazzole per tende a picco sul mare.
Dopo il pomeriggio passato in spiaggia, la receptionist ci comunica che volendo
possiamo rimanere lì quanto vogliamo, considerando che in fin dei conti il
posto ormai ci piace, la piazzola alla fine è la più ampia del campeggio, ha
l’ombra quasi tutto il giorno, e addirittura la vista mare………… tiriamo fuori
tavolo e sedie e per cena ordiniamo 4 pizze al ristorante del campeggio,
convinti ormai che in Croazia si riuscisse quasi ovunque a mangiare una buona
pizza, siamo costretti a ricrederci, occorrerà una bella passeggiata di 6 Km fino
a Trogir e ritorno per digerirla.
Da Lunedì 4 a Giovedì 7 Luglio
Trogir Camp Rozac: Lo stanzialismo
si è impossessato di noi, abbiamo
trascorso 4 giorni al mare in completo
relax, le bambine giocano in gruppo
con le loro compagne finalmente
italiane, hanno incontrato una loro
amichetta conosciuta per un solo
giorno a Ston, la temperatura
dell’acqua gradevole e le belle
giornate ci fanno uscire dal campeggio
solo per la spesa. Di sera ci rechiamo
a Trogir per un gelato e per un po’ di
movida. La banchina del porto viene
illuminata a giorno dalle luci degli
yacht e dalle navi da minicrociera che
ogni giorno fanno tappa in un posto
diverso, lungo la passeggiata artisti di
strada attirano la curiosità dei
passanti, esaudiamo il desiderio di
Letizia di farsi fare un ritratto, l’artista
è un ragazzo come noi si chiama
Vincenzo e ha studiato, vissuto e
lavorato in Italia per 13 anni.
Dall’altro lato della banchina, sotto le
mura della città, non è facile trovare
un varco tra i tavoli per accedere nel
centro di Trogir. Decidiamo di dedicare alla visita della città, un intero
pomeriggio, lo stile veneziano è inconfondibile, il campanile della cattedrale
nella sua imponenza è ben visibile da ogni punto dell’isoletta, il tessuto urbano
è perfettamente conservato e percorrendo le strette viuzze si incontrano
architetture di grande valore. Gli edifici di maggior interesse, si affacciano tutti
sulla piazza principale ad eccezione del Castel Camerlengo.
Nella
piazza
stanno
tenendo un concerto Jazz
e tra poco ci sarà un
esibizione di Majorette, il
borgo insomma sprizza
vitalità da tutti i pori, la
gente è allegra e molto
cordiale, a ora di cena
percorrendo una delle
tante
viuzze
veniamo
attratti dal buon profumo
che esce dalla cucina del
ristorante del Capo, un
localino dagli arredi molto
particolari che si rivelerà
una scelta molto azzeccata. La cena soddisfa appieno i nostri desideri,
riusciamo a mangiare dei buoni piatti locali spendendo circa 50€ in 4 .
Verso le 23 un autobus di linea dal centro di Trogir ci riporterà in campeggio.
Venerdì 8 Luglio Trogir-Spalato-Loreto 80Km: Memori della stupenda
passeggiata nel centro storico di Spalato dello scorso anno, dopo aver salutato
una splendida coppia di Varese che ci ha tenuto compagnia nel nostro
soggiorno a Trogir, verso le 11 lasciamo il campeggio, percorriamo stavolta in
discesa la chicane verso il paese, mentre cerchiamo di divincolarci fra auto e
mezzi pesanti si avvicina uno, che cercando di pubblicizzare il suo ristorante
rimedia un bel vaf…. da parte mia e degli altri autisti coinvolti. In circa
mezz’ora siamo al porto di Split convinti come lo scorso anno, di lasciare auto
e roulotte sul molo della Snav e potercene andare a zonzo. Non è stato così,
purtroppo il molo è occupato da un’enorme nave da crociera quindi non
possiamo entrare prima del check-in, nei paraggi non ci sono parcheggi,
percorriamo tutto il porto fino ad avere il mare su 3 lati, sganciamo giriamo e
aspettiamo le 3 del pomeriggio fortunatamente all’ombra di un deposito merci,
siamo un po’ amareggiati per la mancata gitarella a Spalato ma tiriamo fuori
tavolo e sedie e pranziamo. Nonostante i 42° all’ombra si sta bene e le 15
arrivano in fretta. Verso le 17 il Catamarano Croazia Jet ci riporta in Italia.
Giunti in serata ad Ancona dopo un viaggio molto tranquillo facciamo sosta a
Loreto, nonostante l’ora tarda il caldo è insopportabile, l’umidità al 100% e la
roulotte dopo 6 ore nella stiva è un forno.
Sabato 9 Luglio Loreto – Porto Recanati - Avezzano 250 Km: La messa
nella Santa casa di Loreto è un appuntamento a cui non rinunciamo, le messe
ci sono a tutte le ore e noi scegliamo quella delle 10, dopo la messa non ci
sembra il caso di metterci in viaggio, con questo caldo preferiamo una giornata
di mare a Porto Recanati, verso sera torniamo a casa, le vacanze sono finite…..
Conclusioni:La Croazia è riuscita a
sorprenderci anche quest’anno, la regione
di Dubrovnik ci ha offerto scenari
completamente diversi da quelli dello
scorso anno, qui in alcuni posti è ancora
possibile respirare un po’ di genuinità che
più si sale e più scompare.
La Bosnia ci ha incantato con la sua gente
e i suoi panorami, molto più disposta al
turismo
di
quanto
pensassimo
probabilmente, merita un viaggio a se.
Non abbiamo visto il Montenegro ma è un
po’ la scusa che vogliamo avere per fare
ancora
un
viaggio
dall’altra
parte
dell’Adriatico. Magari la prossima volta ci
torneremo in barca fermandoci nelle isole
che non abbiamo ancora visitato.
Grazie a Manuela, a Giorgia e a Letizia per
la buona e a volte chiassosa compagnia,
sperando di riavervi presto a bordo vi
auguro buona fortuna …………A n t o n i o.
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Viaggio in Croazia nella regione di Dubrovnik con una puntatina in