VI
CI ASSOCIAMO?
settembre 2015
AC Overland 10 – Continua il nostro viaggio sul territorio iniziato lo scorso anno
Guardamiglio si racconta: un’associazione
sicuramente viva, con i numeri in aumento
U
n colpo d’occhio sul­
l’associazione:
quanti siete? Da do­
ve venite? Quanti
anni avete?
L’Associazione terri­
toriale di Guardamiglio, che vanta
una lunga tradizione in parrocchia,
conta 98 iscritti di cui 44 adulti, 31
giovani e 23 tra Acr e piccolissimi.
Come si evince dai numeri, esiste
uno zoccolo duro costituito dagli
adulti (soci di vecchia data rimasti
fedeli nel tempo cui si sono aggiun­
ti col passare degli anni nuovi volti
di persone desiderose di condivi­
dere l’esperienza della fede), segui­
to da un buon gruppo di giovani e
adolescenti e da un’Acr che sta pia­
no piano riprendendo quota.
Molti sono anche i simpatizzanti
che si avvicinano alle esperienze
proposte dall’Ac in parrocchia e in
diocesi ai diversi livelli, dagli incon­
tri formativi alle “Feste”, dai mo­
menti di spiritualità ai campiscuola.
Un esempio: la tovaglia preparata
per l’ultima festa diocesana si è for­
mata grazie al passaparola tra le
persone della nostra comunità par­
rocchiale, aderenti e non. L’Ac di
Guardamiglio è un’associazione si­
curamente viva: ogni anno c’è mo­
vimento tra nuove adesioni e ab­
bandoni nei diversi settori, movi­
mento caratterizzato comunque dal
segno più.
Un grazie doveroso va a don Pier­
luigi, nostro attuale parroco e assi­
stente, e ai sacerdoti che si sono
succeduti in parrocchia: seppur in
modo diverso, hanno sempre favo­
rito e sostenuto soprattutto il cam­
mino spirituale incoraggiando tutte
le opportunità, parrocchiali e dio­
cesane, permettendo così la tenuta
dell’esperienza associativa per tut­
te le età.
In che modo i giovani nella vostra
associazione sono protagonisti?
Diversi giovani di Ac, che hanno al­
le spalle un passato indimenticabile
da acierrini, o da aderenti al Movi­
mento studenti, sono presenti a li­
vello diocesano con incarichi di re­
sponsabilità nel Msac, nell’équipe
Acr, in commissione giovani oppu­
re sono membri del consiglio terri­
toriale di Ac o in quello parrocchia­
le.
Un’esperienza che li vede partico­
larmente coinvolti è quella del cine­
forum che promuovono e animano,
da alcuni anni, per tutti i giovani e
gli adolescenti della comunità par­
rocchiale e di altre parrocchie del
nostro vicariato di Codogno.
Un gruppo numeroso di giovanissi­
mi inoltre partecipa con entusia­
smo ogni mese agli incontri del
Msac a Lodi, come pure diversi di
loro si sono offerti con generosità
come nuovi educatori Acr.
Un’esperienza di spiritualità che
è o è stata preziosa per la vostra
associazione, e che per questo
vorreste consigliare e condivide­
re con le altre associazioni dioce­
sane...
La nostra associazione da anni par­
tecipa con un nutrito gruppo di
aderenti e simpatizzanti all'espe­
rienza degli esercizi spirituali dio­
cesani. Dai ragazzi ai soci adultissi­
mi, dai giovani alle famiglie la par­
tecipazione agli esercizi viene
ritenuta una tappa importante del
cammino di fede personale e fami­
liare.
Altri momenti particolarmente sen­
titi sono certamente le giornate di
spiritualità di Avvento e Quaresima
e la serata di meditazione sul brano
di Vangelo che ispira l'anno asso­
ciativo.
Un’esperienza significativa è stata
quella proposta per alcuni anni nel­
la Giornata dell’Adesione e cioè il
pellegrinaggio di tutta l’Ac parroc­
chiale a un santuario mariano della
nostra diocesi. È stato bello vedere
riuniti bambini, ragazzi, giovani e
Invito alla lettura 1.
I ragazzi e gli educatori di Guardamiglio ai campi dell’Acr di quest’anno a San Giacomo Val di Vizze (Bolzano)
adulti in preghiera per la nostra as­
sociazione, ma soprattutto per la
Chiesa e la sua opera evangelizza­
trice nel mondo.
Ci sono stati nel vostro passato
associativo testimoni luminosi,
che ancora oggi in qualche modo
illuminano la vostra strada?
Un po’ di emozione ti prende quan­
do il ricordo va a Isa Veluti, che pur
essendosi trasferita da giovane a
Lodi dopo il suo matrimonio con
Paolo, ha lasciato in molti di noi che
eravamo suoi coetanei una testi­
monianza davvero luminosa di
“credente a trecentosessanta gra­
di”. Non c’era ambito della vita per­
sonale, familiare, comunitaria e ci­
vile che non potesse interessarla...
per rischiararla con la luce del Van­
gelo. Questo era un po’ il suo stile:
persona sempre in ricerca, mai se­
duta, mai stanca, mai assuefatta.
Non possiamo dimenticare il suo
carattere genuino e franco, la sua
La tovaglia realizzata insieme per la festa diocesana a Massalengo 2015
capacità di ascolto e di guida so­
prattutto con i più giovani, la sua
passione per la comunità, la sua di­
fesa della laicità... Amante della vi­
Il Taccuino 1964 di Vittorio Bachelet
L
a casa editrice Ave ha recentemente pubblicato
un singolare volumetto: una sorta di piccola
agenda, le cui pagine sono attraversate da an­
notazioni, più o meno lunghe. Si tratta di pro­
memoria per appuntamenti, piccole osservazio­
ni sugli incontri avuti e le attività svolte, com­
menti di carattere politico, brevi squarci di vita familiare e
lavorativa, riflessioni spirituali e citazioni… Questo testo è
infatti la trascrizione del taccuino che Vittorio Bachelet uti­
lizzò nel 1964, anno in cui divenne presidente dell’Azione
Cattolica italiana. Questa felice scelta editoriale ci restitui­
sce uno spaccato della sua vita grazie ad un sunto tanto
breve quanto significativo della sua esperienza di laico a
servizio del bene comune.
Il testo ci permette di compiere un percorso non soltanto
attraverso la vicenda biografica di Bachelet in quel periodo,
ma anche lungo alcuni tra gli avvenimenti più significativi
che si svolsero nel corso dell’anno, riletti attraverso la sua
sensibilità. Ad esempio, nella pagina di sabato 4 gennaio
leggiamo: “Il S. Padre parte per la Palestina. È un’emozione
per tutto il mondo cristiano. Ma il culmine si ha la sera,
quando alla televisione lo si vede schiacciato tra una folla
di musulmani, ebrei, cristiani (che i bastoni dei poliziotti
non hanno contenuto) stretto, quasi sopraffatto, ma bene­
dicente. È un modo altamente simbolico di percorrere la Via
Dolorosa”. Dalle sue parole traspare la freschezza di chi che
sa scorgere non solo la profondità storica degli eventi, ma
anche il senso del Mistero che il cristiano è chiamato a cu­
stodire tra le pieghe della storia, personale e universale.
ta, della storia, della gente, di quel
Dio che non smetteva mai di cerca­
re attraverso soprattutto la figura di
Gesù...
Il senso di rinnovamento era forte in quegli anni, nel solco
dell’esperienza del Concilio Vaticano II. Le annotazioni di
Bachelet ci permettono così di intuire quanto il periodo fos­
se gravido di preoccupazioni e al tempo stesso caratterizza­
to dal desiderio di dare nuovo vigore all’esperienza dell’as­
sociazionismo cattolico laicale: “Gran brava gente e pronta
per una Ac nuova, più profonda, più vera, più responsabile,
“Bisogna ricordarsi di non identificare
mai se stessi o i propri interessi,
o anche le proprie idee,
con il bene comune”
più libera, più operosa. Forse ancora un po’ clericalizzata
in quanto a responsabilità”.
Sono molti gli stimoli di riflessione che possono derivare
dalla lettura di questo libretto. Si va dalle numerose citazio­
ni di Papa Giovanni XXIII alle riflessioni più personali legate
al tessuto familiare, passando per le impressioni derivategli
dagli incontri avuti con Paolo VI. Il Taccuino, che non man­
ca di svelarci anche il lato ironico del professore e giurista,
reca la prefazione di Paola Bignardi e l’introduzione di Mat­
teo Truffelli, ed è stato curato dalla moglie e dai figli di Vitto­
rio Bachelet.
Dall’intuizione circa l’importanza di un saggio utilizzo dei
mezzi di comunicazione, alle preoccupazioni relative ai
tempi difficili che andavano profilandosi per la Chiesa e
l’Italia: in queste pagine troviamo tutto il largo spettro di
vedute che orientava l’operosità di Bachelet. Un bagaglio
di opinioni ed esperienze, questo, non disgiunto da una se­
rio radicamento nella vita di fede e nella preghiera: “Il po­
meriggio sento la S. Messa alla Consolata. Si prega molto
bene. Onda di ricordi commossi, di riflessioni. Prego S.
Giuseppe Cafasso”.
Simone Majocchi
Vittorio Bachelet
Taccuino 1964
A cura di Miesi, Maria Grazia e Giovanni Bachelet
Edizioni AVE
189 pagine
€ 9,00
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