il caffè 34
CULTURA E SPETTACOLI
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IL GIORNO - il Resto del Carlino - LA NAZIONE
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in programma è il prodigio del sax
Mattia Cigalini, un ragazzo che ha
letteralmente bruciato le tappe
dell’apprendistato tanto da potersi
proporre a capo del quartetto
“Beyond”, una formazione
completata da una ritmica di big del
jazz nazionale: Bebo Ferra (chitarra,
effetti), Riccardo Fioravanti (basso,
effetti), Stefano Bagnoli (batteria). Li
si ascolterà alle 21,30 alla Sala Piazza
Rinascita (ex Strocchi).
Ravenna, il sax prodigio
del giovane Cigalini
A partire da oggi la quarantesima
edizione di Ravenna Jazz si
trasforma per tre giorni consecutivi
in “Ravenna 40˚ Jazz Club”. Il
festival lascia infatti la sua classica
collocazione in teatro per insediarsi
in luoghi ‘alternativi’. Il primo artista
MARTEDÌ 7 MAGGIO 2013
CHI È DI SCENA
Alla ricerca (teatrale)
delle proprie radici
DAL
L
’
AL
BAALTRAMONTO
1
MODENA h. 21
2
FERRARA h. 20,30
3
LUGO h. 20,30
Un trio jazz
che parte da Bach
Cantando
Oliver Twist
“From Bach to Miles and Trane”
è il concerto alla Tenda di viale
Molza con trio di virtuosi jazz:
Franco Ambrosetti (tromba e
flicorno), Uri Caine (pianoforte,
nella foto) e Furio Di Castri
(contrabbasso). Si parte dunque
da Bach per arrivare a Miles
Davis e John Coltrane
Al teatro Rossini l’opera da
camera in un atto “Oliver Twist”.
Musica e libretto di Cristian
Carrara dal romanzo di Charles
Dickens. E’ un’opera
commissionata dal Comunale di
Modena in occasione del
bicentenario della nascita di
Dickens
Sui tasti
di Yuja Wang
Una scena dello spettacolo
incentrato sull’identità europea.
Nel tondo, il regista Claudio Longhi
Recital al Comunale della pianista
25enne cinese Yuja Wang, una
delle musiciste più affermate nel
panorama internazionale grazie al
suo stile che combina la
spontaneità con la disciplina di
un’artista matura. In programma
pagine di Scriabin, Ravel,
Libermann
I Rotary riuniti
per i giovani
PIENO successo dell’Assemblea dei Distretto 2072 del
Rotary (Emilia Romagna e
Repubblica di San Marino)
che si è svolta ieri a Riccione.
I trecento congressisti in rappresentanza di 48 Club hanno discusso delle iniziative
umanitarie della Fondazione
Rotary, di progetti di crescita
dell’Associazione con una
più marcata apertura ai giovani e alle nuove professioni,
della lotta per l’eradicazione
della poliomelite che vede il
Rotary in prima fila in tutto
il mondo. Ai lavori, coordinati dal Governatore incoming
Giuseppe Castagnoli, è intervenuto anche il Presidente
dell’Abi, Antonio Patuelli,
con una approfondita relazione su “Economia nel rispetto
di etica e diritto”. Presenti anche delegazioni dei Rotary
russi e serbi. Il saluto della città di Riccione è stato portato
dal sindaco Massimo Pironi.
· MODENA
ILOS
PROGETTO
M
TRE
Aut aut contro le mafie
· BOLOGNA
· RICCIONE
Roberto Barbolini
CON LA MAFIA non ci sono vie di
mezzo. O si sta da una parte o
dall’altra. O la si combatte o si viene a patti. E’ un aut aut. E ‘Aut
Aut’ si intitola il festival contro le
mafie, organizzato per il secondo
anno dalla Regione Emilia Romagna con il coinvolgimento di 15 comuni. Quattro giornate, da giovedì a domenica per alimentare nelle
scuole, nelle imprese, nei sindacati e nel personale amministrativo e
politico — lo sottolineava alla presentazione di ieri la vicepresidente
della giunta regionale Simonetta
Saliera — la consapevolezza del rischio già tangibile di infiltrazioni
mafiose sul nostro territorio e la
volontà di opporvisi in maniera radicale e costante.
TRA Vignola, Castelfranco Emilia
e Bazzano, si intrecceranno dibattiti e testimonianze, come quelle
(Castelfranco, venerdì ore 18, Teatro Dadà) dei parroci impegnati in
prima linea contro la criminalità.
Ma si ascolterà anche il pop di Beppe Cavani, modenese, ex Ladri di
Biciclette, autore per Morandi e
Ramazzotti (il concerto si svolgerà
giovedì alle 21, nella Sala Cantelli
di Vignola). E si assisterà, la sera
del 10, al Teatro Dadà di Castelfranco, allo spettacolo del gruppo
di teatro sociale ’A menest(t)a.
Grande spazio, naturalmente, alle
associazioni, a iniziare da Libera,
dalla Fondazione Caponnetto, dal
Girer, il Gruppo Interforze di ricostruzione dell’Emilia-Romagna,
presente con il suo capo, Cono Incognito, il poliziotto che arrestò
gli ultimi mammasantissima di
Cosa Nostra. Il superpoliziotto parteciperà al dibattito di sabato, dedicato al tema cruciale del terremoto
e delle mire delle mafie sui cantieri e sugli appalti pubblici della zona. «La legalità non è un costo, ma
un valore», dice il giovane sindaco
di Vignola, Daria Denti. Ascoltato
e sottoscritto.
c. su.
ALL’INSEGUIMENTO d’un ratto. Che non è una pantegana,
ma un topos, un luogo comune
ricorrente al quale si lega —
nientemeno — l’identità europea. È questa l’avventura, mitologica ancor prima che teatrale,
alla quale ci chiama Claudio
Longhi con Il ratto d’Europa,
che debutterà in prima naziona-
MODENA
Debutta giovedì “Il ratto
d’Europa“ che conclude
un lungo percorso
le giovedì allo Storchi di Modena. «Ma il Ratto — sottolinea il
regista bolognese — è solo il
culmine del progetto omonimo, che ha coinvolto a partire
dall’ ottobre scorso teatranti,
studiosi, e poi scuole, circoli,
istituzioni di Modena».
Tema?
Una
cosina
semplice:
quell’idea di un’Europa della
cultura, finora disattesa, che se
venisse attuata potrebbe da sola
migliorare il nostro spread rispetto alla Germania. Dopo minispettacoli preparatorî, seminari, dibattiti, e perfino una partita di calcio fra Ratto d’Europa
e Resto del Mondo, vinta dagli
attori del Ratto per 4 a 2, per
questa complessa iniziativa, coprodotta da Emilia Romagna
Teatro e Teatro di Roma, arriva ora la prova della scena.
Il «Ratto» è pronto. Ma,
nel frattempo, dov’è finita
l’Europa?
Una manifestazione contro la
mafia
«Oggi l’Europa è dovunque e
in nessun posto. Nella sua progressiva migrazione a occidente, dalla Grecia classica all’America, l’ identità europea s’è spal-
mata
sul monquesta
do intero, ma
globalizzazione ha coinciso
con un ripiegamento dell’ Europa politica entro i propri presunti confini».
Dal ratto delle Sabine a
quello della secchia di tassoniana memoria: come
mai il tema del rapimento,
della sottrazione violenta,
è così radicato nell’immaginario europeo?
«Perché è legato al senso dell’effrazione, alla violazione della
norma, su cui la nostra civiltà
s’è fondata. Nel mito, Europa è
figlia d’un principe fenicio che
Zeus, in forma di toro bianco,
seduce e poi rapisce. Ma proprio alla ricerca di questa fanciulla rapita si legherà poi l’origine di Tebe, una delle capitali
del mito identitario europeo».
Qual è il filo conduttore dello spettacolo?
«Ci sono nove malcapitati, costretti all’interno d’un percorso
a prove per rifondare l’identità
europea salvandola dal disfacimento. Per un verso le prove rimandano alle fatiche di Ercole,
per l’altro a competizioni ludiche come Giochi senza frontiere».
Non è un po’ come fare
musica sul Titanic che affonda?
Non credo. Più che il Titanic,
lo spettacolo vuol essere la punta dell’iceberg. La nostra è una
ricerca corale, non a caso coinvolgerà a turno cinque cori, ma
anche la locale squadra di
rugby, spettatori in scena e ospiti nelle varie repliche. Interrogarci fra il serio e il faceto sui
nostri miti fondativi è anche
un modo per reinventare un teatro a misura di città, una specie di rito collettivo. Nella speranza che, cercando le radici
d’Europa, ciascuno possa almeno riscoprire le proprie».
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