NUOVE IMPORTANTISSIME NORME PER L’EFFUSIONE DELLO SPIRITO NEI RUAH DELLA MISSIONE BELÉM (Settembre 2011) Queste cose devono essere ben spiegate a tutta l’equipe prima che inizi il Ruah Ci ricolleghiamo al testo del Ruah, nel punto in cui si parla della Messa finale. Chiariamo che da ora in avanti, l’Effusione avverrà dopo la Benedizione finale della S. Messa. Se il Sacerdote può, si fermi anche per questo momento. A questo punto il Presentatore inizierà dal punto 7, che segue 6. LA MESSA SI CONCLUDE molto semplicemente con l´Oremus e le Benedizione finale. Subito dopo la benedizione, iniziano le spiegazioni per l’Effusione 7. Il presentatore invita le persone a sedersi con queste parole: “Ora che la liturgia della Santa Messa è terminata, noi inizieremo la Preghiera per l´Effusione dello Spirito”. Tra un po´, dopo questa spiegazione, esporremo l´Eucaristia perché tutto sia vissuto nel clima di Preghiera e adorazione. Possiamo sederci” Il Presentatore stesso o un altro membro dell´equipe prepara le persone spiegando queste cose (30´) “Il nostro atteggiamento fondamentale è un atteggiamento di fede: siamo sicuri che il Signore manterrà la sua Promessa, la Promessa dello Spirito Santo. Dobbiamo ringraziarlo fin d’ora per il meraviglioso dono che Lui ci sta per dare. Gesú dice “Se voi che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre darà lo Spirito Santo a coloro che glielo domandano…” Dio mantiene sempre le sue promesse. Ci ha promesso lo Spirito Santo per rinnovare il nostro cuore ed è giunta l’ora di realizzare la sua promessa. Lui è fedele e non può ingannarci. È più facile che il cielo e la terra finiscano piuttosto che termini la sua promessa. Spiegheremo ora come bisogna predisporsi per ricevere il dono dello Sprito, che Gesù invierà su di noi. Deve essere chiaro che non si tratta di una tecnica o di un metodo magico. Dio fa le cose come vuole lui e ha programmato da tutta l’eternità il modo in cui ci invierà lo Spirito Santo in questa occasione. Lo Spirito Santo può anche irrompere nei nostri cuori prima di terminare la presentazione di questo tema come è successo a S. Pietro, quando stava presentando in casa di Cornelio la verità su Gesù e lo Spirito. * Non preoccupiamoci delle modalità in cui questo avverrà. Non spetta a te decidere e fare piani su come sarà la tua esperienza dello Spirito Santo, quando Egli manifesterà in te la sua potenza. Tu non devi mettere limitazioni a Dio dicendo: “Sicuramente a me non succederà niente, non sentirò niente” e rimanere rigido come un pezzo di ghiaccio. Abbandonati al Signore, lascia che sia lui a decidere. D’altra parte non devi nemmeno dire: “Voglio proprio fare la stessa esperienza di quel mio fratello, o amico quando ha ricevuto lo Spirito…”. Siamo tutti diversi e ad ognuno il Signore darà una “manifestazione particolare dello Spirito”. Non mettergli ostacoli, lascia che si manifesti come vuole. Non devi mettere in mostra la tua emozione e non devi nemmeno reprimere la tua emotività, perché certamente oggi nella tua vita succederà qualcosa di grande e importante. Non ti devi preoccupare per la “confezione” del regalo. La cosa importante è il dono dello Spirito che stai per ricevere. Non è importante ciò che senti o non senti: è importante che oggi ricevi una nuova Effusione dello Spirito di Dio che cambierà la tua vita. L’unica prova del fatto che hai ricevuto lo Spirito è il cambiamento dei vita che comincerai a sperimentare. La prova che hai ricevuto il dono di Dio è che da oggi avrai una pace ed una sicurezza che non hai mai avuto prima nella tua vita. Inizierai ad amare in modo differente. Sarai in grado di allontanarti da tutti i peccati e, rivestito di un potere dall’alto, potrai testimoniare Gesù Cristo; sentirai il gusto della preghiera e la fame della Parola di Dio e, soprattutto, una presenza costante di Dio nella tua vita: è Cristo che comincia a vivere in modo nuovo nella tua vita col suo Spirito. * L’atteggiamento basilare deve essere quello di abbandonarsi: non sei tu che vai da Dio, è Dio che viene da te. Lascia fare al Signore ciò che vuole. Il resto va da solo. Abbandonati nelle sue mani. Non distrarti con te stesso o con gli altri, non pensare a te stesso, alle tue difficoltà e nemmeno guarda agli altri. Guarda solo a Gesù, a questa esperienza personale e straordinaria che Lui vuole avere con te. Non preoccuparti se il fratello che hai vicino piange o ride, di lui si occuperà Gesù in questo momento. Qualunque cosa succeda, tu guarda solo a Gesù. Non ti curare dei fratelli in questo momento. Curati solo di Gesù. Alcune persone possono avere il dono dello Spirito come una brezza soave, altre come un vento impetuoso, non ti preoccupare e non ti chiedere il perché, questo è solo l’involucro del dono, la scorza. Lascia che il Signore compia la sua opera come vuole. A volte, alcune persone che ricevono lo Spirito Santo si sentono come venir meno, possono cadere come se fossero svenute, ma in realtà non svengono, sentono tutto, vivono come una esperienza profonda di intimitá con il Signore. Anche se vogliono non riescono a rialzarsi fino a che il Signore lo permette. Diciamo questo perché non ci siano sorprese e nessuno si preoccupi o si spaventi se succede questo a lui a al suo vicino. Tutti quelli che, sinceramente, chiedono il Dono dello Spirito Santo, lo riceveranno anche grazie alla preghiera di coloro che impongono le mani. * Per questo dobbiamo dire una parola per spiegare l´imposizione delle mani. Si tratta di un gesto semplicissimo che trasmette molto il nostro cuore. Per esempio: cosa sente un bambino quando la sua mamma gli accarezza la testa… Se tratta di un gesto carico di umanità, di affetto. Nelle ordinazioni sacerdotali, questo gesto accompagna la Consacrazione ed è fatto dal Vescovo. Lo stesso succede nelle Ordinazioni dei Vescovi. A questo punto, una persona si potrebbe chiedere: “Sará che un laico puó imporre le mani ?” Per rispondere possiamo rifarci alle ultime parole del Vangelo di Marco: “Questi saranno i segni che accompagneranno coloro che credono: parleranno lingue nuove, se berranno veleno non fará loro male, imporranno le mani ai malati e questi guariranno…”. “Coloro che credono” non sono solo i Preti e i Vescovi, speriamo… Lo stesso Gesù, con queste parole, ci invita a imporre le mani e chiedere la guarigione. Se chiediamo la guarigione possiamo chiedere a maggior ragione lo Spirito Santo: “Se voi che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, tanto piú il Padre vostro Celeste dará cose buone a quelli che glielo chiedono). Per le altre e domande, speriamo che il video di Cantalamessa vi abbia risposto. Ora desideriamo porci in un profondo atteggiamento di preghiera. Dio ci inonderà con l’acqua viva del suo Spirito e ci sommergerà nell’oceano del suo amore. Ora accoglieremo il SS. Sacramento e lo esporremmo perché questo momento avvenga davanti al Signore in un costante atteggiamento di Preghiera. Subito dopo che abbiamo cantato il canto per intronizzare Gesú Eucaristico nell´Ostensorio, inizieranno le imposizioni delle mani. Subito dopo il canto di intronizzazione al SS Sacramento, il Presentore, con dignità, a fianco al SS. Sacramento esposto, in ginocchio anche lui, continua LEGGENDO letteralmente quanto segue: “Con grande calma e silenzio, vi potete avvicinare a un gruppetto di fratelli che sono pronti ad accogliervi per fare la preghiera. Vi mettete in ginocchio, se potete; in silenzio, ripetendo nel vostro cuore “Io mi dono a te Signore, invia il tuo Santo Spirito su di me”. Il Signore è buono, non sono necessari sforzi nervosi o isterici. Il Signore ci ascolta e tutte le cose piú belle avvengono nella semplicità e nel silenzio umile. Dopo che avete ricevuto la benedizione, vi avvicinate all´altare, con molto amore e solennità e state un po´ inginocchiati attorno a Gesú, ringraziandolo e rinnovando la vostra donazione a lui. Dopo tornate al posto e continuate a pregare. L´effusione avviene prima, durante e dopo l´imposizione delle mani, per cui cerchiamo di non distrarci e non perdere questo momento di grazia. Non preoccupatevi di tutto quello che succede nella sala. Ci sono persone che avranno cura di tutto. Ci possono essere dei fratelli che manifestano il loro disagio per una vita passata nel peccato e forse nel satanismo. Con loro avremo una attenzione particolare. Non distraetevi neanche per questo. Lasciate che l´equipe si occupi di tutto. L´importante è che non togliamo mai gli occhi dal Santissimo Sacramento, non gli giriamo le spalle e non conversiamo con chi ci è vicino anche se avremo tanta voglia di parlare, di dire quello che ci è successo. Alla fine lo direte. Quando vi alzate, dopo l’imposizione delle mani, andate vicino all’altare, mettete le mani sull’altare dove è esposto Gesù, contemplatelo e pregate nel silenzio del vostro cuore. Dopo qualche minuto tornate ai vostri posti, ma prima prendete dal cestino che si trova ai piedi dell´altare un pezzettino di carta in cui si trova scritta una frase del Vangelo. Accoglietela come un ulteriore dono che Dio vi fa in questo incontro. Quando tornate al vostro posto, leggettela, meditatele e. poi, conservatela in mezzo alla vostra Bibbia, per ricordarvi di questo momento. Facciamo ora un canto allo Spirito Santo e dopo cominciamo con molta pace nel cuore.” Orientamenti pratici per il momento dell´Effusione: a. Il Presentatore o un’altra persona bem preparata rimarrà in silenzio a lato dell’altare, in un luogo che non disturbi l’attenzione al SS Sacramento, senza girare le spalle al SS Sacramento, per CONTROLLARE che tutto si svolga nella pace e nella calma. Per cui, è suo compito intervenire delicatamente, tempestivamente, decisamente, sapientemente nei casi qualcuno rompa il clima, conversi a voce alta o avvenga qualunque altro problema. b. Prima del Ruah, giá devono essere avvisate le persone che imporranno le mani. Esse possono far parte dell´equipe della sala o anche dell´equipe esterna. L´importante è che siano persone preparate e impegnate nel loro cammino spirituale c. Se i partecipanti sono una quarantina, bisognerá scegliere normalmente 6 gruppetti di 2-3 persone ciascuno che si dispongano nella sala in modo da non girare le spalle al Santissimo. Se i corsisti sono piú di 40, si aggiunge un gruppetto di “imposizione” ogni 6-7 persone in piú. d. Coloro che non impongono le mani, rimangono lungo le pareti, attorno ai corsisti, pregando, cantando con molta attenzione. e. Al momento dell´Effusione, tre persone che facevano parte della “Intercessione” tornano in cappella e continuano a pregare a a intercedere davanti al Santissimo, pronti a ricevere le persone che hanno dei problemi gravi e che saranno portate dalla sala, se necessario. f. Nella sala, oltre alla Equipe di “Imposizione delle mani”, ci sará un´altra equipe di servizio, formata da 4 persone (due uomini e due donne), che aiuterá nel caso sia necessario. Quando, per esempio, una persona ha bisogno di essere portata in cappella perché ha delle “manifestazioni” strane, che possono essere dovute al contatto con l´occultismo o no. In ogni caso, il luogo migliore è la cappella. Puó darsi che le persone che cadono nel Riposo dello Spirito o anche che sono sedute, siano prese da crisi di pianto. In questo caso, una persona dell´equipe di servizio si avvicina: una donna se chi piange è una donna; un uomo se è un uomo. Mai un uomo rimanga a conversare a a consolare una donna, in queste esperienze. Nei casi di estrema necessità, possono intervenire anche i fratelli che non fanno parte di queste equipe e che sono attorno ai corsisti intercedendo. g. Oltre questo ci deve essere un gruppetto di tre persone che sta continuamente inginocchiato attorno al Santissimo Sacramento, a partire dall´inizio della Imposizione, per assicurare la Sacralitá di questo momento. Stiano attenti questi fratelli a non ostacolare quelli che dopo l´effusione vanno attorno all´altare per per pregar qualche minuto. I loro occhi siano continuamente rivolti al Signore in adorazione e intercessione. h. Ciascun trio o coppia accoglierà il fratello che viene a chiedere l’Effusione dello Spirito con amore e affetto, così anche, quando si alza, darà un caloroso abbraccio fraterno. Una volta che la persona si inginocchia, la si invita a guardare fisso a Gesù Eucaristia esposto e a pregare in silenzio, con calma. Se la persona si avvicinasse con le braccia concerte, la si invita a lasciar cadere le braccia lungo il corpo come senho di abbandono, perché le braccia concerte non aiutano. Le mani devono essere imposte delicatamente, TOCCANDO LA TESTA delle persone (senza la ridicola paura che ci possano essere contaminazioni), senza esercitare una pressione che faccia male alla persona inginocchiata. Questo gesto ricorda l’affetto della mamma quando mette la mano sulla testa del bambino. Il buon senso di ciascuno farà capire di mettere le mani solo sulla testa. Sono da evitare sempre gesti inopportuni del tipo uomini che mettono le mani sul petto delle donne pensando di pregare per il loro cuore ferito o sullo stomaco. Il Ruah si sta allargando molto e purtroppo dobbiamo fare anche queste tristi considerazioni. Possiamo anche ricordare a questo punto che se una donna cade, è bene che chi la rialza sia un'altra donna e non un uomo, ancor peggio se quest’uomo comincia a sussurare parole “dolci” mentre la persona si alza. Se qualcuno piange per terra, si può tranquillamente avvinare una donna matura che le parli o preghi come una mamma. A volte le mani si possono imporre anche sulle spalle, ma con prudenza e sapienza. i. La preghiera di chi intercede deve essere fatta a voce bassa per non disturbare gli altri. Sarebbe anche bene che chi prega raggiungesse una unità. Per esempio mentre uno prega, l’altro ascolti e si faccia uno con chi prega. Quando il fratello finisce, tu collegati alla sua preghiera come ti viene, spontaneamente, in maniera che una sola voce si alzi al cielo. Ma la cosa più essenziale è abbandonarsi con amore per chiedere a Dio, con semplicità, il dono dello Spirito Santo per questo suo figlio che è venuto a chiederlo. j. L’imposizione può essere conclusa con una Ave Maria pregada insieme. Qualora il fratello per cui preghiamo cada nel Riposo dello Spirito, non ci preoccupiamo. Se abbiamo iniziato da poco l’Effusione, continuiamo a pregare per lui come stavamo facendo, in maniera tale que l’Effusione duri circa 5 minuti per ciascuna persona, normalmente. Se invece, abbiamo già pregato, allora ci si può spostare un po’, senza girare le spalle al SS e si prega per un altro. Quando il Presentatore o la persona che sta controllando che tutto avvenga nella calma e nella pace, vede che tutti i corsisti che desiderano hanno ricevuto l’Effusione, allora invita l’equipe della musica a concludere con canti di Festa, soprattutto di lode a Gesù che è sull’altare. A questo momento, il Ministro o il Sacerdote ripone il SS e lo porta nel tabernacolo della cappella. Si conclude con il Segno della Pace. Si cerca poi di raccogliere subito l'assemblea per l'ultimo importante passo Pe Giampietro Carraro