AMOR DI SALE Maria Simona Barberio AMOR DI SALE AMOR DI SALE (GIUGNO 2011 – DICEMBRE 2011) DI MARIA SIMONA BARBERIO IN COPERTINA: “VAN GOGH” FOTO DI M. GRAMAGLIA 2 A mio padre 3 4 INTRODUZIONE Il titolo del presente libretto, “Amor di sale”, prende spunto da quello di uno dei componimenti in esso contenuti che, a mio avviso, ben sintetizza l’intero percorso segnato dai versi qui raggruppati. L’opera, infatti, raccoglie alcune poesie che trattano un argomento molto semplice e naturale: la vita, nella sua interezza, con la sua copiosità di problemi. Il mondo in cui viviamo è caratterizzato da diverse e numerose difficoltà, causate spesso dalla cattiveria e dalla malvagità dell’uomo ma anche dalla naturale essenza della stessa vita umana che è densa di ostacoli, a volte anche insormontabili a partire dai problemi di salute, per esempio, per arrivare a quelli di disordine morale, sociale ma anche a quelli relativi al trascendente. La vita si presenta, quasi sempre, come una vera battaglia di ampie dimensioni da affrontare e combattere attimo per attimo. Senza tregua. Senza respiro. Sembra che, continuamente, ci remi contro, ci si opponga in tutto e per tutto, fino a contrastare, in molti modi, il cammino sereno dell’uomo. Di fronte a tali avversità, attraversando mille peripezie, innumerevoli difficoltà, gli uomini, quasi sempre, si ritrovano spiazzati, sconfitti, sebbene abbiano messo in campo le proprie migliori forze. Si combattono battaglie di titani e giganti dinanzi alle quali non si riesce a resistere. Ci si ritrova come piccoli Davide davanti a immensi Golia. Battaglie della vita alle quali non si sa cosa, come e quanto contrapporre, al di là delle proprie energie. Vita che si dimostra semplice in sé ma ricca di ardue imprese. 5 In realtà, e i versi qui raccolti tracciano e seguono questo percorso, bisogna trovare la giusta chiave per mezzo della quale poter affrontare le avversità, le ingiustizie, le cattiverie e le crudeltà della valle di lacrime in cui viviamo. E questa chiave quale sarebbe? Questa chiave è una e una sola. È l’unica possibile, l’unica vera, l’unica capace di spalancare le porte della vita piena ma spesso, purtroppo, l’unica che viene rifiutata, osteggiata, derisa, sbeffeggiata. Considerata sciocca, inutile, inesistente. La sola chiave che può portare salvezza nel mondo è costituita dalla Barca sulla quale anche San Pietro è voluto salire. La Barca che porta vera salvezza, la salvezza dell’anima, nel tempo, che apre le porte del Cielo. Barca grazie alla quale e con la quale si è in grado di attraversare le mille furiose tempeste che incalzano nella storia. Barca che dona nuova Vita e vera Speranza all’uomo. L’uomo, incontrata la Verità, conosciutala, scopertala, fattala propria, è ora in grado di cambiare sostanzialmente natura, la natura del proprio cuore, divenendo creatura nuova, capace di amare, capace di donare, a sua volta, vita vera al mondo circostante che ancora vive prigioniero. La presente opera nasce, quindi, al fine di indicare questa strada, la strada della Fede, come la sola percorribile, la sola alla quale aggrapparsi per non perire e soccombere di fronte ai venti impetuosi che soffiano per le strade del mondo. Il tutto viene proposto e sviluppato all’insegna della sobriètà. I temi sono affrontati con molta semplicità perché si desidera porgere l’invito a riflettere su quanto sarebbe, ed è, così semplice, a 6 portata di mano oserei dire, trovare soluzione concreta e reale al mal di vivere. Anche se poi sembra che a molti questa semplicità sfugga, a causa della stoltezza e dell’insipienza insita nella natura umana che mostra come incomprensibili, impraticabili e illusorie, vie che non siano prettamente ideate e messe a punto dall’uomo. dicembre 2011 Simona Barberio 7 8 Giorni sonnacchiosi Giorni tristi, spesso uguali, sonnacchiosi, un po’ nebbiosi. Accaldati, soleggiati, passan tutti, sempre a tratti. È il fluire quotidiano di un bel mondo ormai profano ed il vivere del giorno scorre ugual senza ritorno. 9 Guida pericolosa Chi guida in questa corsa? Chi detta l'andatura? Chi dice dove andare? Dov'è che si è diretti? Si è schiavi in certi casi... del lusso senza fine. 10 Soffrire tristi giorni Amarezze, pianti e affanni. Come crescono negli anni! Giorni lieti? Assai modesti. Sofferenze? A dismisura. Ogni passo una paura. 11 Rame grezzo rosso È tutto di traverso. È tutto arrugginito, quel filo su misura che è lungo quanto un dito, è rame grezzo rosso, è duttile poi al tatto, metallo modellato nel cuore dal peccato. Groviglio incatenato, maniglia dell'amore, trafigge dentro il cuore svelando poi malore. 12 I chiodi sono chiodi per tutti Che voi siate belli o brutti vi son chiodi un po’ per tutti si raccolgon anche i frutti. Ve ne sono di piccini li si chiamano chiodini, ve ne sono di normali, che poi sembrano banali, ma si chiamano col nome perché sono in condizione. Ve ne sono poi di seri che si dicon proprio veri ma non sono quelli neri, quelli sono troppo grandi che non hanno neanche nome perché solo pronunciarli fa tremare di paura. 13 La vita ti rema contro Passa il tempo, passano gli anni. Tu ti affanni, sempre una lotta. Ti impegni, nulla trascuri. Con tanto sudore, vai avanti, non molli. Eppure non conta, non riesci a capire. Niente va bene, è solo un soffrire. “Com’è possibile? Come può essere? Mi impegno, non smetto, non mi tiro indietro.” Pian piano è più chiaro, comprendi il mistero, il giusto salario lo da’ l’uomo vero. 14 La vita è un mistero La vita è un mistero, riserva sorprese, a volte anche amare ma da attraversare. La Barca è una sola, è quella che serve, se non sai nuotare ti devi aggrappare. Il porto è vicino, ma sembra lontano, se tu lo vuoi, stendi la mano. 15 Il metodo sperimentale L’esperienza è madre di ogni scienza. Il metodo è anche antico. Seicento illuminato. Se fai l’esperimento ti ci ritrovi dentro. Comprendi la tua strada. L’hai vista e attraversata ma se non vi era uscita la porta l’hai smarrita. Se vuoi sperimentare sicuro devi stare per non sbagliar la via che porta alla morìa. 16 La scienza matematica dell’oggi Si inizia dai binomi, si passa poi ai trinomi ed ecco pian pianino si arriva alle equazioni. Un sacco di esercizi bisogna proprio fare, e chi vuole imparare le regol ha da osservare. Presenti son le incognite, son tante nella vita, occorron soluzioni, a tutte le equazioni. Soltanto quelle giuste rispettano la vita se non le osservi tutte ti trovi senza uscita. 17 Rosso di sera Rosso… Rosso come il Sangue. Giallo… Giallo come il Sole. E poi nulla si muove; è tutto fermo e assente. Il Cielo si è oscurato… che brutto che è il peccato. 18 Fusione di sogni e realtà Sono sveglia… o sto sognando? Vivo il vero… o sto pensando? Che tormento! Il pensiero… mente, inganna? O è la bocca la menzogna? Campanelli… a dismisura! Ogni passo… una sciagura. Dove vivo? Dove sono? Cerco solo il Padre Buono! 19 L’arte delle lettere L’arte delle lettere… arcano misterioso… musica per le orecchie… la voce suadente ed elegante. Arte ammaliante quella dell’inganno. Senza il Tuo aiuto non si svela. Senza di Te, tutto è celato. Voce di tromba, voce di squilla, la mente è sorda, l’orecchio vuoto. Muto è il mio Dio, che chiama e grida, ma troppo cieca l’anima ormai. 20 Specchi che si moltiplicano Specchi. Specchi all’infinito. Specchi di immagini. Specchi vecchi, arrugginiti. Senza argento, ormai avvizziti. Schegge e solchi pronunciati dei Tuoi figli troppo ingrati. 21 Confusione di parole Che tristezza che è l’inganno della mente! Si ode e non si sente, chi ascolta non comprende. Si vivon situazioni in mille incomprensioni, non si capisce niente e durano un istante. È un vero turbinio, una tempesta accesa che spesso poi trascina e porta alla rovina. Che conta la parola se poi non è compresa? Inutile è la spesa, occorre sol pregare. 22 Esplosione di mela Il frutto del giardino ce l’hai sempre vicino. La mela è ormai famosa, per Eva, per Guglielmo, ma porta giù all’inferno. Usate la ragione, ordite un’esplosione. La mela è da salvare portatela all’altare. 23 Il biscottino del Cielo Al palato sopraffino quanto è buono il biscottino se lo gusti con amore provi gioia nel tuo cuore ma se vivi nel peccato non è bene aver mangiato. Se sei ladro disonesto non per te fa questo pasto quindi è bene avere cura di mangiare dopo abiura e se proprio hai già mangiato devi esser confessato, vien dal Cielo giù la Manna, mal se mangi hai la condanna! 24 Lavare il peccato Scorre l’acqua… giù il sapone… poi si sciacqua… in apprensione. Si ha gran fretta, con sudore…, si vuol toglier via l’odore che di morte di peccato ogni cosa ha ormai bagnato. Ma il peccato non va via se non dici Ave Maria. 25 Danza di incoerenza Che strana sensazione indosso questa sera. Turbata veramente da tutta quella gente. Chi avanza, chi sorride, chi sforna complimenti ma poi sono incoerenti nel dono dell’amore. Dov’è il loro cuore? Dov’è che l’han lasciato? A casa nel peccato? O in frigo a surgelare? Poi tanto sopravanza la danza di incoerenza emerge tracotanza in tanta indifferenza. Nessuno più Ti vede e allora in cosa crede? 26 Questo popolo mi onora con le labbra… Tu vedi il cuore dolce Gesù e, dentro noi, non ci sei Tu. Solo pensieri nostri davvero sparsi nel vento al cimitero. L’uomo è passato, questo è sicuro, ma che ne è stato del suo futuro? Solo di morte e di peccato! Questa è la storia se lui c’è stato. Isole sparse nel mare in burrasca ma senza il vento dell’aria fresca sono svanite senza speranza nell’aria gelida dell’incoerenza. Che delusione! Quale amarezza! Se nel tuo popolo non vi è certezza. La Tua Parola è sol quella vera, porta giustizia tutta ed intera. Cosa è restato allora di ciò, se continuiamo a dire: “No!”? 27 Una carezza di fuoco Una carezza, un segno di fuoco, quanto dolore in fondo al mio cuore. Il segno c’è stato ed è lungo e profondo, quanto si soffre in questo mondo! Cosa è successo? Cosa è accaduto? È solo l’uomo che è sordomuto. 28 Labirinto di amorosa peste Ci si innamora, si perde la testa, si cade immersi nella tempesta, da cui ben presto, poi, ci si desta. Ecco è il risveglio pericoloso perché rivela se il mare è impetuoso potreste essere, ora, da deste, solo le vittime di una gran peste. Tutto, da sempre, oscuro e finto dentro quel fitto bel labirinto e per uscire qual è la via? Una preghiera e così sia. 29 Salvata dalla Barca Non sono stata stupida. Non sono stata idiota. Non sono andata via appresso alla pazzia. Se fossi stata idiota la casa ora avrei vuota ma piena di malanni, di tanti tanti danni. I frutti degli inganni mi avrebbero distrutta, in mezzo alla tempesta la Barca mi ha salvata. Son solo naufragata, ma chiaro è ormai il risveglio. 30 A caccia della Vita Più lunga era la strada ma semplice, tra i colli. Così lei si snodava da tutti quegli imbrogli. Veloce e ben spedita a caccia della Vita. È questo che ha importanza e non la lontananza. Coraggio andiamo avanti dobbiamo farci santi. 31 Nuotare ogni giorno Devo nuotare. Ogni giorno. Sempre. Contro corrente. Senza stancarmi. Senza fermarmi. Devo restare in movimento. Per respirare, per galleggiare, per non morire, per non soffrire. Senza affannarmi ma con costanza. Se sulla Barca voglio restare ed ogni giorno perseverare non devo smettere mai di nuotare. 32 Ho sposato la Verità Quando la sento la riconosco. Quando la tocco la riconosco. Quando la vedo la riconosco. Quando la gusto la riconosco. Quando la odoro ne sento il profumo e l’assaporo perché mi appartiene. È proprio vero io l’ho sposata perché nel tempo io l’ho trovata. Sempre ho cercato la Verità poi, nel deserto, eccola qua. 33 Bocciolo di rosa Rosa infuocata... ardente e delicata... danzante nella notte... al buio assai splendente perché illuminata… nel piccolo suo cuore dal grande Eterno Amore. 34 Donna forte del Vangelo Ora libera io sono. Donna forte del Vangelo. Bella dentro, bella fuori, nonostante i gran dolori. Ogni passo, ormai, è fermezza, animato da fortezza, dei Tuoi Santi Sette doni che concedi solo ai buoni. Sono questi i più bei fiori che Tu doni ai nostri cuori, se ti diamo, con ardore, tutto quanto il nostro amore. 35 La forza del leone La forza del leone ce l’han le anime buone che volgono lo sguardo al Cielo ed al Signore. Quegli occhi su levati a Te sono affidati con cuore assai sincero amico per davvero. 36 La forza da Leonessa Da vera Leonessa ti ho preso dal collo! Con dolce Abbraccio sottratto al malvagio. Che grande coraggio che anima il cuore quando lo spinge il grande Amore! Preso e raccolto perché tu sei mio. È proprio vero che sei di Dio! 37 Il lievito La farina è già spianata ed il lievito è già pronto sciolto al caldo di quell’acqua che lo attiva al gran fermento. Poco occorre, e avvia l’impasto, pian pianino, forza al gesto, e dal piccolo mucchietto poi si ottiene un bel panetto. Giusto sale vi è all’interno per guarire dall’Inferno. 38 La fucina delle idee Come da un vulcano sprizzano felici tante tante idee perché siam tutti amici del Cielo e della Luna… Con fare scoppiettante balenano alla mente ma senza dissolvente che cosa si può fare? Bisogna meditare, il tempo non è pronto, con fare interessato, va bene preparato. Pazienza e intelligenza nel fare ponderato così l’inaspettato è sempre misurato. I tempi son di Dio non li gestisco io. Ma forza… con coraggio partiamo all’arrembaggio. 39 Amor di sale Ogni cibo prelibato ha il suo gusto… un po’ salato. Ogni tanto dal bicchiere tu dovrai anche pur bere. Vi è l’amaro dolce in bocca ed è questo ciò che sciocca. Se alla vita vuoi tornare questo è il cibo da gustare. 40 Banchetto regale Il palato sopraffino, lui, si immerge nel Divino. Ha trovato apparecchiato, di suo gusto, delicato. Ogni assaggio è sorprendente, così dolce ed elegante, che sublima anche la mente. 41 Una mollica di vero Amore Sarà piccola è pur vero, un po’ morbida, davvero, ma è gustosa e assai invitante perché attrae tutta la gente. Il Buon Pane è la sua casa, solo lì lei ben riposa ma se deve poi sfamare ecco che si fa mangiare. È buon cibo per il cuore perché fa nascere Amore. 42 Un piccolo puntino Mi hai messa in questo tempo moderno ed arrogante il Cielo un po’ distante ma il blu di un bell’intenso. Che odori e che colori! Che bello che è il creato! Ma l’uomo è rovinato nel cuore c’è il peccato. E, intanto, io cammino da piccolo puntino. 43 Ancora piccola Sei ancora piccoletta, hai tanto da imparare. La vita ormai ti aspetta ti devi solo aprire. Non devi giudicare. Non devi poi sfruttare. Non devi mai ingannare. Ti devi far valere. Devi anche poi studiare. Poi devi stare attenta al mondo in cui tu vivi che è pieno di cattivi. Ce ne son tanti intorno, compreso a mezzogiorno, i cuori hai da guardare e non quei bei sorrisi di chi ti vuol fregare. In guardia e sull’attenti, così tu devi stare e tira fuori i denti non farti poi schiacciare. La vita è molto dura la sai l’architettura, ingegna la tua mente e scopri la tua gente. 44 Affacciati alla vita ma bene preparata, così andrai avanti in mezzo ai lestofanti, ma li terrai distanti e mal non ti faranno. Non ne avrai alcun danno se tu non li trattieni ma per poter riuscire in Barca hai da salire. 45 L’elasticità dell’obbedienza Elastica o anelastica? Era questa la domanda. Si poneva assai presente nell’agire più imminente. Se cambiare, irrigidire, qual è il giusto del reagire? Se l’offerta è bella e buona come fare poi a capire? Se l’elastico misura col suo flettere poi l’arco non importa cosa è stato tanto meno l’accaduto. Ma se è rigido quel gesto, cosa accade nel frattempo? Se si spezza poi la corda, cosa accade alla misura? Se si prende la distanza, poi si cola l’incoerenza? O si porta nel burrone la mancata soluzione? Se è l’elastico che manca, si indurisce poi la testa, se si flette a manca e a destra poi si spezza e niente resta. È importante sì il flessibile, proprio questo è indistruttibile, se è capace di allungare ogni mar può attraversare. 46 Voglia di volare Le menti erano fresche ed anche ben aperte, volevano volare ma vuoto è l’orizzonte. Occorron indicazioni, bisogna anche instradarle ma poi lasciarle andare a fare il loro volo. È loro quel mistero, lo devon affrontare, lo devon preparare ma dare in tutto il mondo. Le palle non van bene e si rivoltan contro, trattengono poi il piede e zoppi poi si resta. Bisogna aver coraggio, andare sempre avanti e non guardare intorno ma solo lassù in alto. 47 Le palle del cannone In tempo di lentezze, correvano veloci ma, dopo, all’apertura, tiravan il freno a mano. Di fronte alla chiusura c’è poco da sperare, occorre invece agire per dopo decollare. Le palle del cannone bisogna anche sparare, trovare soluzione ad ogni argomentare. È giusta la prudenza ma non l’ottemperanza, bisogna stare senza sennò non c’è speranza. Aprire a cose nuove, prudenti ma garbate, le strade sono pronte occorron nuove menti. 48 Il mare oggi è calmo “Eppure il mare oggi è calmo, ma è tanto agitato.” La calma è fuori, la tempesta è dentro. Sei sulla barca, i remi non servono, tutto barcolla, non vi è più equilibrio. Si muove la barca, si agita e oscilla, ti girano gli occhi la luce poi brilla. La barca è agitata, vi è molta tempesta il vento poi soffia e gira la testa. Ma quando si scende? Ma quando si arriva? Dov’è la mia meta? Quel porto sicuro. Lo cerco, lo bramo, lo voglio e lo spero. Il cuore è sincero, lo voglio al più presto. Ne ho proprio bisogno, son buono ed onesto. 49 Lo cerco, lo aspetto, mi guardo già intorno, non vedo mai niente ma il porto è lì in fondo. Lo bramo, lo cerco, lo voglio trovare, perché è lì in quel porto che voglio attraccare. Lo sguardo barcolla, ma brilla una stella, la luce risplende, la meta è vicina. 50 51 52 Sommario INTRODUZIONE 5 Giorni sonnacchiosi 9 Guida pericolosa 10 Soffrire tristi giorni 11 Rame grezzo rosso 12 I chiodi sono chiodi per tutti 13 La vita ti rema contro 14 La vita è un mistero 15 Il metodo sperimentale 16 La scienza matematica dell’oggi 17 Rosso di sera 18 Fusione di sogni e realtà 19 L’arte delle lettere 20 Specchi che si moltiplicano 21 Confusione di parole 22 Esplosione di mela 23 Il biscottino del Cielo 24 Lavare il peccato 25 Danza di incoerenza 26 Questo popolo mi onora con le labbra… 27 Una carezza di fuoco 28 Labirinto di amorosa peste 29 53 Salvata dalla Barca 30 A caccia della Vita 31 Nuotare ogni giorno 32 Ho sposato la Verità 33 Bocciolo di rosa 34 Donna forte del Vangelo 35 La forza del leone 36 La forza da Leonessa 37 Il lievito 38 La fucina delle idee 39 Amor di sale 40 Banchetto regale 41 Una mollica di vero Amore 42 Un piccolo puntino 43 Ancora piccola 44 L’elasticità dell’obbedienza 46 Voglia di volare 47 Le palle del cannone 48 Il mare oggi è calmo 49 54 55 AMOR DI SALE (GIUGNO 2011 – DICEMBRE 2011) DI MARIA SIMONA BARBERIO IN COPERTINA: “VAN GOGH” FOTO DI M. GRAMAGLIA www.simonabarberio.it 56 MARIA SIMONA BARBERIO ha compiuto i suoi studi presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Verona, laureandosi in Economia e Commercio. Attualmente è docente di ruolo di Matematica Applicata nella Scuola Secondaria Superiore. “… la vita, nella sua interezza, con la sua copiosità di problemi.” Quest'opera è stata rilasciata con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/3.0/ o spedisci una lettera a Creative Commons, 171